Capitolo
8: La battaglia senza speranza del Sandman
Xel se ne
stava seduto su una rupe a strapiombo sul mare che sotto
infuriava, sorseggiava un'aranciata, e guardava le furie
del mare infrangersi contro gli scogli con forza sempre
nuova.
Amava sentire gli schizzi del mare infuriato bagnare la
fresca erba della rupe ed il suo volto.
* Sull'aranciata c'era un ombrellino per non farla
annacquare
*
Il sole si stava tuffando nei flutti e il cielo aveva
assunto una colorazione violacea, con sfumature dal rosso
fuoco al celeste limpido. Senza pensarci si poggiò una
mano sulla fronte, poi come se si chiedesse cosa stesse
facendo, la ritrasse stizzito. Il demone avvicinò
nuovamente l'aranciata alle labbra, ma non bevve.
La punta di una scimitarra distrusse il bicchiere e
avrebbe di certo colpito chiunque stesse bevendo, ma Xel
era riuscito a scampare al pericolo.
- Toh guarda! Una moneta! - Disse Xel chinandosi a
prendere il pezzo di metallo che aveva distolto la sua
attenzione dal bicchiere di carta, le gocce di aranciata
bagnarono i suoi pantaloni nella zona dell'inguine.
* Gocciolone*
Di nuovo quella lama sferzò sopra la sua testa
mancandolo di un buon centimetro, Xel raccolse la moneta
e si issò in piedi, facendola sparire nella sua fedele
borsa.
Con un fazzoletto asciugò alla mano peggio il danno
dell'aranciata e si guardò intorno.
- Ma lo sai che le macchie d'aranciata non vanno via? Mi
toccherà buttare i pantaloni
Un'onda più grande delle altre si infranse sulla rupe,
sotto la luce del tramonto, come a sottolineare la frase
di Xel, e schizzi bagnarono tutt'intorno. Xel fissò
alcuni schizzi, con una mossa fulminea quanto potente il
suo bastone comparve nelle sue mani e si scatenò contro
il vuoto, incontrando una resistenza.
Sandman si fece scappare un urlo mentre volava di sotto
dalla rupe.
- Adoro i tuoi metodi, capisco perché nessun demone ti
vedeva prima di morire
non era solo questione di
velocità
vero? - Urlò Xel per sovrastare il
ruggito del mare.
Gli schizzi dell'onda rossa del tramonto avevano colpito
la figura invisibile del Sandman, ed erano scivolati
sulle decorazioni di Aldebaran rivelando a Xel dove fosse
esattamente il suo avversario.
Sandman si teletrasportò davanti a Xel reggendosi un
fianco, qualche metro di distanza li separava
-
Avevi calcolato tutto vero? Avrei dovuto pensarci prima
con
te questi mezzucci non serviranno..
- Già è vero. - Rispose Xel tra il divertito e il serio.
- La tua armatura è veramente solida
avrei dovuto
ucciderti con quella botta.
- Non è l'armatura
il tuo colpo era debole
più
debole di quello di ieri.
Xel scrollò le spalle, poi fece scorrere indietro la
gamba destra piegando leggermente le ginocchia, impugnò
il bastone con tutte e due le mani e con un gesto del
capo invitò il Sandman a farsi sotto.
Il drago del Cielo si sferrò con foga contro il suo
avversario che dopo aver parato i primi colpi scomparve
nel nulla.
- Sono qui Sandman!- Disse la voce di Xel proveniente dal
fianco destro del drago.
Il guerriero roteò su se stesso facendo scivolare agile
lo zambatoh *
.^^¿
..* con se come una
parte di se, ma tagliò in due un bicchiere di carta
legato ad un filo, che si perdeva nella dimensione
astrale.
* Gocciolone*
Xel comparve dall'altra parte e mollò un'altra
bastonata, questa volta sulla testa al guerriero, che con
un incredibile riflesso riuscì a schivarla parzialmente
facendosi colpire la spalla destra.
Xel aveva nell'altra mano, vicino alla bocca, un
bicchiere di carta legato da un filo, che dava tutta
l'impressione di sbucare dall'altra parte, nel bicchiere
che Sandman aveva precedentemente distrutto.
- Non sapevo giocassi come i bambini con queste cose
-
sbottò il drago.
- Ahem avevo pensato che un solo bicchiere si poteva
sporcare
e allora me ne ero portati un po'
tieni,
se vuoi ho anche la bottiglia!- Disse Xel e dalla
dimensione astrale una bottiglia di aranciata volò sul
Sandman che la polverizzò con uno sguardo.
- Ti stai prendendo gioco di me?
* Xel * Gocciolone* - Hum che incredibile intuizione! -
Rispose il mazoku divertito del gioco, poi divenne serio,
e continuò :- Ora basta però mi hai stancato, è ora di
farla finita.
Gocce di sudore ed aranciata imperlavano il volto del
Sandman, aveva gli occhi ridotti ad un puntino, la sua
spalla era dolorante e dovette far ricorso ad incantesimi
di guarigione per sanarla il più in fretta possibile.
Guardava Xel dal basso verso l'alto
* Sandman * Ehi! Non vorrai ricominciare con quella
storia pure adesso?
* Scrittore * E fammi finire!
guardava Xel dal basso verso l'alto, piegato in due
dal dolore ancora vivo della precedente botta al fianco.
Xellos e Sandman divennero due strisce, una nera e una
bianca mentre a velocità impressionante si scontravano a
mezz'aria nel cielo viola, che sembrava spaventato per lo
scontro.
Nubi si addensarono nel luogo dello scontro, mentre come
tuoni, gli scontri dei due risuonavano per miglia.
Xel si fermò un attimo a riprendere fiato
aveva il
fiatone, e un braccio era lievemente ferito.
- Non sei certo un comune drago
sarà meglio
sbrigarsi
- Concluse il demone.
- Perché non mi attacchi coi tuoi incantesimi? - Incitò
il drago sicuro della sua armatura.
- E' quello che farò! Fireball! - Una strana luminosità
proveniente dal basso illuminò il demone mentre la sfera
rossa di incredibile energia si dirigeva a gran velocità
contro il Sandman, che con un ghigno sulle labbra attese
l'incantesimo per dileguarlo con la sua armatura.
Xellos incredibilmente fece esplodere la Fireball prima
che toccasse Aldebaran e il drago fu investito
dall'incredibile esplosione, metà della rupe crollò in
acqua e l'avversario del demone venne sbalzato
all'indietro, dove comparve Xellos, che lo prese per i
capelli e liberò tutta la sua energia negativa; e ancora
quella strana luce.
Nuvole di fumo nero sprigionarono dal demone mentre il
suo bastone calava nuovamente sul drago, troppo sorpreso
per reagire. La sfera rossa baluginò dell'energia
negativa che emanava mentre con un ultimo incredibile
colpo, il mazoku finiva il drago del Cielo.
Il corpo volò contro i resti della rupe e rimase
immobile.
- Ora
devo sbarazzarmi
definitivamente di lui
non l'ho finito
e non lascerò
un lavoro a metà
- sussurrò Xellos, corti respiri ansimanti
intervallavano le sue parole, mentre nella sua mano si
concentrava una sfera di energia oscura, quella luminosità
dal basso non cessava ma Xel sembrò non vederla
- Ma che diavolo mi succede
mi vengono meno
le
forze. - Si disse sbigottito.
Il demone non finì la frase che la sfera si dissipò
nella sua mano, e precipitò nello strapiombo sul mare, e
sugli scogli, pronti ad accogliere coi loro denti aguzzi
il demone.
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