~
Capitolo 2:Namarie ~
"No
" sussurrò di nuovo fermandosi, non
poteva rinunciare a tutto adesso "Non andrò via
"
e con quelle parole andò a sedersi sul tavolo di marmo
appoggiando i piedi su una sedia davanti a sé. "Resterò
qui fino a quando non ti deciderai a dirmi cosa ti sta
succedendo
" e con calma incrociò le braccia
sul petto.
Aragorn respirò profondamente e con una mano si asciugò
il volto prima di girarsi. Quando lo vide gran parte
della rabbia che provava svanì, era così bello sotto la
luce della luna, quegli occhi blu, quell'espressione
decisa sul volto
gli tornarono alla mente le notti
passate con lui tra gli alberi, nel bosco di Lothlòrien,
quando rimanevano soli cancellando tutto il resto,
isolandosi da tutto e da tutti. Ma il dolore
anche
in quei momenti
quando l'idea di doverlo perdere per
andare incontro al proprio destino lo faceva stare male
e
Legolas aveva sofferto, molto, quanto lui o forse di più,
per la prima volta lo aveva visto piangere, l'elfo forte
e coraggioso che conosceva aveva pianto per lui, perché
sapeva di non poter fare niente per cambiare il destino.
Poi però qualcosa era successo, la sorte aveva sorriso
ad entrambi permettendo loro di stare insieme
e
adesso
le stesse paure, lo stesso dolore di allora,
non riusciva ad affrontarlo di nuovo
"Non guardarmi in quel modo
ti prego
"
sussurrò chiudendo gli occhi. Quello sguardo che gli
faceva perdere la ragione, era troppo, non poteva
sopportarlo in quel momento.
"Cosa vuoi da me Legolas?
Dimmelo
"
disse avvicinandosi lentamente a lui.
"Che cosa ti aspetti che faccia? Sei venuto da me
dicendo
Aragorn me ne vado per qualche tempo ma stai
tranquillo, tornerò
"
Legolas lo fissava senza dire una parola, avrebbe voluto
parlare ma non ci riusciva, nonostante il caldo sentiva
dei continui brividi lungo la schiena.
"Ma certo vai pure, io resterò qui ad adempiere ai
miei doveri di nuovo re
Ah e non preoccuparti ce la
farò a vivere senza di te per
" chiuse gli
occhi per un attimo come se non volesse dire quella
parola "
anni, senza ascoltare i tuoi pensieri,
senza le tue braccia che mi stringono, senza
Vai
pure Legolas, riuscirò a vivere senza il tuo amore
E'
questo che volevi?"
Si fermò davanti all'elfo sospirando
"Vuoi che dica questo?
"
Legolas non rispose, non poteva, si sentiva malissimo
perché sapeva che tutta quella situazione era dovuta a
lui, ma doveva andare
Gli occhi di Aragorn si
stavano di nuovo riempiendo di lacrime.
"Beh
non posso, non è vero
non ci riesco
Legolas, credevo di essere forte ma non lo sono, sono
debole
" la voce di Aragorn era più alta
adesso, mise le mani sullo schienale della sedia dove
Legolas appoggiava i piedi e abbassò la testa per un
istante.
"Non ce la faccio
" disse alzando gli
occhi su di lui. Ma quegli occhi
lo sguardo
dell'elfo sembrava volergli dire 'Ci riuscirai
ce la
puoi fare
'
"
Non guardarmi così maledizione!
"
gridò e violentemente strinse i pugni sulla sedia
gettandola di lato contro il muro. Legolas spaventato per
quel gesto si alzò di scatto in piedi appoggiando le
mani al bordo del tavolo. Perché quella reazione? Cosa
aveva fatto?
"Non ci riesco!" gridò di nuovo il ramingo, le
lacrime gli rigavano il volto.
"
non ci riesco
" disse ancora,
abbassando la testa, ma questa volta era un sussurro
"
non ci riesco
" e ripentendolo si
lasciò cadere in ginocchio.
Legolas respirava velocemente ma quando vide l'uomo
inginocchiato davanti a sé la paura diminuì anche se
non passò del tutto.
"Estel mi dispiace
" sussurrò e
timidamente allungò una mano per accarezzargli i
capelli, temeva in uno scatto violento ma no
Aragorn si avvicinò a lui appoggiando il viso contro il
suo ventre e con le braccia gli cinse la vita
stringendolo forte.
"L'ultima cosa che volevo era farti soffrire,
vederti così è tremendo
io
forse non lo vedi
ma sto male
il dolore che sento al cuore è atroce
l'idea
di vivere anche un solo giorno senza di te mi fa morire
e
il pensiero che tu soffrirai per colpa mia durante tutto
questo periodo
Se solo ci fosse un altro modo
Credimi
ci ho pensato a lungo ma mio padre deve rivedere me non
"
"Lo so Legolas
" bisbigliò il ramingo
continuando a tenere la testa bassa "Lo capisco
riesco
a capire tutto quanto, anch'io agirei nel tuo stesso modo
è
solo che
l'Uomo che c'è in me ha preso il
sopravvento
" a quelle parole alzò lo sguardo
incrociando gli occhi dell'elfo e vide che erano velati
di lacrime.
"E' così difficile
non so se ci riuscirò mio
principe
vorrei prometterti che starò bene, che
affronterò ogni giorno, ogni mese con la stessa forza
con cui ho affrontato quelli passati
ma non posso
"
"Non devi promettermi niente Aragorn, io ti conosco,
conosco il tuo cuore e la tua anima e so che ci riuscirai
anche se adesso non lo credi possibile, dimmi solo che
quando tornerò tu sarai ancora qui
perché
"
le parole dell'elfo furono interrotte dalle lacrime che
non riusciva più a trattenere.
"Io sarò qui Legolas
ti giuro che quando
tornerai io sarò qui ad aspettarti" sussurrò il
ramingo accennando un sorriso "Perché stai
tremando?"
Legolas sorrise alzando le spalle.
"Non lo so
" bisbigliò "Alzati
avanti
sei
il re non puoi inginocchiarti davanti a me, potrebbe
passare qualcuno e vederci
"
"Nessuno può entrare in questa parte di giardino,
solo Arwen ed io abbiamo la chiave del cancello ed è
l'unico modo per accederci
" disse Aragorn
"
in ogni caso
non mi interessa
non
esiste nessun re quando siamo insieme
"
L'elfo lo guardava sorridendo mentre gli accarezzava una
guancia
"Io sono un tuo umile servitore
" continuò
l'uomo coprendo con la sua la mano del compagno
"Ogni tuo desiderio è un ordine
farei
qualsiasi cosa per te"
"Qualsiasi?" gli chiese Legolas. Il ramingo
annuì.
"Baciami Estel
ti prego
" sussurrò
dolcemente.
"Oh Legolas quanto ti
" disse Aragorn, ma
non riuscì a finire la frase, la voglia di abbracciarlo
era troppa, così senza farselo ripetere si alzò di
scatto in piedi e lo strinse tra le braccia baciandolo
con passione, muovendo con forza la lingua insieme alla
sua. Era dalla notte precedente che non sentiva più il
suo calore ed ora iniziava a odiarsi per averlo
allontanato tutto il giorno, quella molto probabilmente
sarebbe stata l'ultima volta che avrebbero potuto stare
insieme. L'indomani sarebbero partiti con gli altri e
allontanarsi dal gruppo, per lui, re di Gondor, sarebbe
stato impossibile.
Entrambi sentivano sulle labbra dell'altro il sapore
salato delle lacrime che fino a pochi attimi prima
avevano bagnato i loro volti.
"A volte mi chiedo
" sussurrò Aragorn
accarezzando i capelli biondi dell'elfo e continuando a
passare le labbra sulle sue "
se è possibile
amare così tanto qualcuno
se è normale che ogni
giorno mi svegli perché so di trovarti al mio fianco
Dimmi
mio principe, credi sia possibile vivere per qualcuno?"
"Io so solo che da quando stiamo insieme la parola
vita ha assunto un nuovo significato per me
Ho
passato secoli su questa terra ma solo da quella notte ho
iniziato a vivere veramente, ad amare veramente a
soffrire
veramente" rispose Legolas chiudendo gli occhi,
sentiva le mani dell'uomo che gli accarezzavano la
schiena. Poi un pensiero
quella sera, forse sarebbe
stata l'ultima, non avrebbe più sentito il suo corpo
fino al ritorno.
"Aragorn
" disse riaprendo gli occhi
"Hai detto
ogni mio desiderio
"
"Sì
qualsiasi cosa mio principe
"
rispose sorridendo il ramingo. Non voleva più parlare,
sentiva il corpo bruciare per la vicinanza con quello
dell'elfo ma era così bello ascoltare la sua voce, tra
pochi giorni ne sarebbe rimasto solo il ricordo.
"Amami
" sussurrò Legolas guardandolo
intensamente "Amami
qui
adesso
"
Aragorn non riusciva a credere a quelle parole, il suo
cuore iniziò a battere sempre più forte e, come se
avesse perso il controllo sul suo corpo, spinse Legolas
contro il tavolo di marmo, baciandolo ardentemente mentre
gli slacciava la tunica.
L'elfo, sorpreso da tanta forza, non poté far altro che
sedersi di nuovo e lentamente aprì il lungo abito del
ramingo facendolo scivolare a terra. Pochi attimi dopo
sentì sul petto le mani di Aragorn e sul collo la sua
lingua.
"
voglio essere tuo
" bisbigliò
Legolas e istintivamente incrociò le gambe dietro al
corpo dell'uomo stringendoselo contro "
voglio
sentire il tuo amore
prima di andare
"
Il ramingo non riusciva più a controllarsi, non era la
prima volta che l'elfo usava la sua aggressività ma non
così
quei gesti lo facevano veramente impazzire e
quelle parole
per i Valar
il modo in cui le
diceva
Lo abbracciò, succhiandogli dolcemente la
punta dell'orecchio e iniziò a muovere il bacino,
spingendo la propria eccitazione contro quella dell'elfo.
"Estel
voglio
" sussurrò Legolas
"
voglio sentirti
dentro di me
"
Aragorn si fermò, dopo quelle parole, se avesse
continuato con quei movimenti non avrebbe resistito oltre.
Quanto gli piaceva, il suo elfo, timido e innocente che
si trasformava completamente in quei momenti, adorava
vederlo perdere il controllo
"Non puoi dirmi queste cose
" disse
sorridendo "
in questo modo poi
conosci
l'effetto che hanno su di me
"
"Ma
" disse Legolas, subito però fu
interrotto da un bacio.
"Shh
a volte mi fai veramente perdere la
ragione
" sussurrò Aragorn "Sdraiati per
un momento
"
L'elfo lo guardò, come indeciso, ma poi si lasciò
cadere lentamente sulla lastra di marmo. Nonostante la
temperatura elevata di quel periodo il tavolo era molto
freddo, riusciva a percepirlo anche attraverso la tunica.
"Perfetto
" bisbigliò il ramingo un
attimo prima di prendere il compagno per la vita e
tirarlo verso di sé.
Gli occhi di Legolas si erano persi per qualche istante
nel cielo stellato sopra di lui, era così limpido quella
notte e la luna risplendeva come un grande diamante, ma
il gesto di Aragorn lo riportò subito alla realtà. Alzò
leggermente la testa, aveva sentito l'uomo dire qualcosa
ma non aveva capito, quando però vide le sue mani
slacciargli i pantaloni, la riabbassò chiudendo gli
occhi. Pochi attimi dopo sentì su di sé le labbra di
Aragorn. Senza poter fare diversamente appoggiò entrambe
le mani sulla sua testa spingendosi nella sua bocca.
Il ramingo però si fermò e prese tra le sue le mani
dell'elfo.
"Alzati
" disse, tirandolo dolcemente per
aiutarlo. Legolas ormai aveva completamente perso il
senso della realtà e senza obbiettare si lasciò guidare
dalle sue braccia.
Aragorn si abbassò, gli tolse gli stivali e si rialzò
prendendolo tra le braccia, costringendolo a mettersi in
piedi, dopodiché gli sfilò i pantaloni, gettandoli poco
lontano. Appena si alzò, l'elfo gli mise una mano dietro
alla testa costringendolo ad un bacio appassionato. Il
ramingo non si liberò dalla sua stretta per un lungo
momento, ma appena Legolas si allontanò per riprendere
fiato, gli passò un braccio attorno alla vita
stringendolo a sé, mentre con l'altra mano iniziò ad
accarezzarlo tra le gambe.
"Ti fidi di me?
" gli sussurrò "Voglio
che questa notte rimanga impressa nella tua mente fino al
tuo ritorno
Voglio vederti piangere non per la
tristezza ma per il piacere
"
Legolas cercava di guardarlo per capire le sue intenzioni
ma era difficile tenere gli occhi aperti ad ogni
movimento della sua mano.
"Lasciati andare Legolas
lasciati amare
"
Improvvisamente i movimenti si fermarono, l'elfo lo fissò
intensamente ma poco dopo sentì la mano di Aragorn
scendere più sotto e un dito entrare in lui.
"Ara
" bisbigliò Legolas stringendo le
mani sulle spalle dell'uomo, appoggiò la fronte alla sua
senza distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri che lo
fissavano, pochi attimi dopo un altro dito si aggiunse a
quello precedente.
"Dimmi se ti faccio male
" sussurrò il
ramingo iniziando a muovere le dita lentamente dentro di
lui. Catturò di nuovo le labbra dell'elfo e con lo
stesso ritmo della mano iniziò a muovere la lingua nella
sua bocca. Sentiva la mani di Legolas stringerlo e il suo
respiro farsi più veloce, ad un tratto vide gli occhi
blu dell'elfo spalancarsi, il suo corpo tremò
violentemente, lasciò cadere la testa all'indietro e
dalle sue labbra aperte uscì un gemito.
Aragorn lo strinse ancora di più sorridendo, e mosse di
nuovo le dita nello stesso punto che aveva raggiunto.
"Legolas
torna qui
torna da me
"
bisbigliò, non era sicuro che l'elfo l'avesse sentito ma
invece il compagno rialzò lentamente la testa
appoggiandola sulla sua spalla.
"
sono
qui
Estel
" le
parole di Legolas erano intervallate da dei sospiri, non
riusciva più a controllarsi, l'unica cosa che sentiva
erano le dita di Aragorn dentro al suo corpo.
Il ramingo chiuse gli occhi per un momento
i gemiti
di Legolas, il suo respiro caldo sul collo, il suo corpo
che tremava ad ogni movimento della sua mano
avrebbe
voluto far durare quel momento in eterno
l'elfo che
amava, completamente perso tra le sua braccia
"Aragorn
ti prego
non
" gemette
Legolas "non
resisto più
ho bisogno
"
"Sai
che potrei tenerti così per tutta la
notte
" sussurrò Aragorn abbassando la testa
per guardare il volto del compagno e l'espressione di
puro piacere che vide lo fece rabbrividire, poteva
esistere una creatura più bella e affascinante?
"
mi
mi odi così tanto?
"
chiese Legolas sorridendo ma il fiato gli venne a mancare
quando l'uomo mosse le dita più velocemente "
Ara
ti
prego
Oh
"
"Io ti amo Legolas
Ti amo con tutto il cuore
"
disse il ramingo ma non riuscì a finire la frase
"Allora dimostramelo
" sussurrò l'elfo
alzando la testa e guardandolo dritto negli occhi "Amami
"
le sue mani scivolarono sul ventre dell'uomo, slacciarono
i pantaloni e iniziarono a muoversi su di lui "
adesso
"
Aragorn non riuscì più a trattenersi, lo spinse di
nuovo sul tavolo e non appena Legolas si sdraiò sulla
lastra di marmo lo tirò a sé entrando con forza in lui.
Iniziò a muoversi cercando di raggiungere ancora quel
punto e quando sentì Legolas gridare il suo nome capì
di averlo trovato. Non voleva che tutto finisse così
presto ma quel calore e tutte le emozioni di quel giorno
gli avevano fatto raggiungere il limite
Legolas si sentiva perso, perso in un mondo di passione e
di amore, non riusciva più a sentire le gambe,
incrociate dietro alla schiena di Aragorn ma non gli
importava, il piacere che stava provando era così
intenso da cancellare ogni altra cosa, aveva già fatto
l'amore con lui molte volte ma quella sera era diverso
era
incredibilmente meglio
le onde che lo scuotevano
erano accecanti
Si strinse più forte a lui quando
lo sentì muoversi velocemente e si lasciò andare
Aragorn ricadde esausto sopra di lui, accarezzando le
gambe che ancora lo stringevano, quando riuscì a
recuperare un po' di fiato disse
"Se
se mi lasci mio principe sarei felice di
raggiungerti lì sopra
" sentì la stretta
dietro di sé allentarsi e alzò la testa, lo vide
respirare profondamente con gli occhi chiusi e la bocca
semiaperta, il suo corpo era ricoperto dal sudore della
passione
mai prima d'ora l'aveva visto così. Ma poi
notò un'altra cosa, sul suo viso
una lacrima stava
scivolando dall'angolo del suo occhio
Si allontanò per pochi attimi e raccolse la sua tunica
nera, poi salì sulla lastra di marmo e si sdraiò al suo
fianco, ricoprendo entrambi con l'abito aperto.
"Stai bene?" sussurrò dolcemente
abbracciandolo.
"Sì
" bisbigliò Legolas aprendo gli
occhi "E' stato così
"
"Come?" chiese sorridendo Aragorn
accarezzandogli la guancia.
"Non
non riesco a trovare le parole
"
disse a bassa voce come se non volesse farsi sentire.
"Un elfo che non trova le parole per descrivere
qualcosa
mi sorprendi sempre di più
"
"Non prenderti gioco di me
Non l'avevi mai
fatto prima
" lo interruppe l'elfo.
"Cosa?
" gli chiese il ramingo anche se
conosceva già la risposta.
"Lo sai
non mi avevi mai
toccato così
Perché
proprio questa sera?"
"Volevo aspettare il momento giusto e ricordi
ti
ho detto che volevo vederti piangere per il piacere
"
sussurrò Aragorn e passò un dito sul suo viso dove era
scivolata la lacrima, poi lo avvicinò alle labbra
dell'elfo e le sfiorò "Beh, a quanto sembra ho
vinto
ci sono riuscito
"
Legolas sorrise e mise una mano sulla sua guancia
"Aragorn
mi amerai ancora quando tornerò?"
la sua voce era dolce ma piena di tristezza.
"Sì Legolas
non devi chiedermi queste cose
"
rispose il ramingo fissandolo "Ti amerò più di
adesso
se è possibile amare qualcuno più della
vita stessa" lo strinse a sé baciandolo dolcemente.
"Legolas
" continuò l'uomo interrompendo
il bacio "Prometti che tornerai da me ti prego
non
appena potrai
promettimelo
"
"Te lo prometto
" sussurrò l'elfo "Amin
mela lle Estel
ar amin meluva lle ten'oio
(Ti
amo Estel e ti amerò sempre)" e con quelle parole
lo baciò. Quel bacio fu lungo, dolce e sensuale, perché
entrambi erano consapevoli che probabilmente sarebbe
stato l'ultimo per molto tempo.
Infine arrivò il giorno della partenza e tutti gli
ospiti che erano rimasti per lungo tempo a Minas Tirith
si misero in viaggio. Aragorn cavalcava al fianco di
Gandalf e vicino a loro Frodo e Sam. Legolas invece era
in sella ad Arod come sempre in compagnia di Gimli. Il
suo sguardo era sempre rivolto verso il ramingo che
quando poteva rallentava il passo per affiancarsi a lui,
ma le uniche cose che potevano scambiarsi erano opinioni
sul percorso che stavano facendo. Dopo quindici giorni di
viaggio raggiunsero Edoras, attraversando i verdi campi
di Rohan, dove fu preparato il funerale per re Théoden.
Quando la cerimonia fu terminata, tutti si riunirono al
Palazzo d'Oro dove iniziò la festa per l'incoronazione
del nuovo re. Eomer continuava a guardarsi attorno
cercando di non far notare a nessun che il suo sguardo
era attratto come sempre dalla regina Arwen ma, con sua
grande sorpresa, si accorse che proprio gli occhi della
bella dama erano fissi su di lui in continuazione. Quando
la festa si avvicinò alla fine si alzò in piedi e
annunciò il fidanzamento tra Faramir e sua sorella Eowyn.
Aragorn allora sorrise, almeno in quel momento il suo
cuore aveva trovato un po' di felicità nel vedere che la
Dama di Rohan, colei che aveva sofferto per molto tempo a
causa sua, aveva infine trovato la gioia.
Quando la festa finì, coloro che dovevano continuare il
viaggio si apprestarono a partire, Faramir rimase e lo
stesso fece Arwen che dovette salutare per sempre suo
padre Elrond.
"Cosa succede?" chiese Legolas ad Aragorn
quando lo vide in piedi con lo sguardo perso verso i
colli.
"Arwen ed Elrond si stanno dicendo addio, lei rimarrà
qui e poi tornerà a Gondor, non verrà con noi
"
rispose il ramingo.
Dopo molto tempo Arwen li raggiunse.
"Sei sicura di voler restare?" gli chiese
Aragorn.
"Sì
vorrei passare un po' di tempo qui se non
hai niente in contrario mio re
" gli rispose
sorridendo. L'uomo annuì.
"Addio Legolas
ritorna presto
"
sussurrò Arwen abbracciandolo. Quando si allontanò da
lui lo fissò per un lungo istante senza parlare.
"Restagli vicino ti prego Arwen
"
"Cercherò di fare il possibile, il mio amore per
lui è forte ma è del tuo che ha bisogno
"
Il gruppo ripartì nuovamente e raggiunse il Fosso di
Helm. Durante il percorso Aragorn guardava spesso in
direzione di Legolas ma la maggior parte delle volte lo
sguardo dell'elfo era rivolto verso il basso.
"Eccoci Mastro Elfo, è giunto il momento di
mantenere la tua promessa
" disse Gimli
incamminandosi verso l'entrata delle Caverne Scintillanti.
Legolas accennò un sorriso e lo seguì, prima però si
girò verso Aragorn e lo guardò per un lungo momento.
Il ramingo rimase fuori dalle caverne per tutto il tempo
mentre gli altri si riposavano disperdendosi in giro ma
rimanendo comunque nelle vicinanze, per un po' rimase a
guardare gli hobbit riuniti attorno a Merry che rimirava
tra le mani il corno donatogli da Eomer ed Eowyn.
Finalmente sentì la voce di Gimli e li vide tornare.
Guardò Legolas preoccupato, c'era qualcosa di strano in
lui, sapeva che non amava l'idea di ritornare in quel
posto.
"Allora Mastro Elfo cosa ne pensi?" chiese il
nano sorridendo.
"Credo che sia tu l'unico in grado di trovare parole
adatte a descriverle amico mio
" sussurrò
l'elfo "Ora scusatemi
" e si voltò
allontanandosi velocemente.
"Ma cos'è successo Gimli?" gli chiese Aragorn
seguendo con lo sguardo Legolas.
"Non lo so, non ha detto una parola
è la prima
volta che un Nano sconfigge un Elfo in una competizione
verbale
comunque ora rechiamoci a Fangorn, anche io
devo mantenere la mia promessa" rispose Gimli.
Aragorn si guardò attorno, nessuno sembrava interessato
al loro discorso così, non appena il nano si fu
allontanato si incamminò nella stessa direzione presa
dall'elfo poco prima. Lo vide appoggiato ad un albero,
non molto lontano, la testa alzata e gli occhi blu aperti
che fissavano il cielo azzurro.
"Legolas cosa succede?
" disse "Stai
bene?"
"Ora sì
" sussurrò l'elfo "Ma là
dentro
Oh Aragorn
non riuscivo a sopportarla,
mi toglieva il respiro, nonostante l'ampiezza
"
"Cosa Legolas?" chiese il ramingo avvicinandosi
a lui.
"L'oscurità, il buio, era così opprimente
alzavo
gli occhi ma vedevo solo roccia, mi sentivo in trappola
"
rispose Legolas respirando profondamente "Anche
adesso la sento ancora
forse perché il mio cuore è
colmo di tristezza, non riesco a liberarmene
"
Aragorn continuava a guardarlo, non riusciva a
comprendere in pieno le sue parole, anche se lo conosceva
bene gli Elfi hanno un modo di vedere le cose diverso da
quello Umano, ma capiva che c'era qualcosa che non andava.
"Posso fare qualcosa? Se posso aiutarti
io non
capisco completamente ma
" disse l'uomo.
"No, devo farcela da solo
" sussurrò
Legolas sorridendo "Però
se puoi
"
si guardò attorno prima di continuare "Puoi
abbracciarmi Aragorn?"
Il ramingo sorrise e lo strinse tra le braccia,
accarezzandogli la testa, poi si ricordò di non essere
poi così lontano dagli altri ma
era solo un
abbraccio, se qualcuno li avesse visti avrebbe trovato
una scusa qualsiasi, erano amici in fondo, aveva visto
molte volte Frodo e Sam abbracciarsi, non c'era niente di
male
Respirò profondamente e sentì il profumo di Legolas
aveva
abbassato la testa appoggiandola sulla sua spalla, l'elfo
era di poco più alto di lui e le labbra del ramingo ora
potevano quasi sfiorare il suo collo. Non doveva farlo
non
doveva
ma l'istinto prese il sopravvento, dolcemente
baciò la pelle candida
"No
" sussurrò l'elfo "Non
"
"Si
scusa
" disse il ramingo
inclinando la testa per guardarlo negli occhi, vide però
che il compagno stava sorridendo "Va meglio?" e
avvicinò le labbra alle sue fino a sfiorarle. In quel
momento Legolas spalancò gli occhi
delle voci
anche
Aragorn ora le sentiva ma non riusciva ad allontanarsi da
lui
solo un bacio
ancora un bacio prima di
dirgli addio
L'elfo rialzò leggermente la testa e guardò in
lontananza per pochi attimi, poi mise una mano dietro
alla testa dell'uomo stringendolo a sé e baciandolo
ardentemente. Aragorn rimase sorpreso dalla sua reazione
ma appena sentì il dolce sapore delle sue labbra la
mente lo lasciò, dimenticando ogni cosa
anche le
voci che si stavano avvicinando sempre di più
Quando, con molte difficoltà, dovette allontanarsi da
lui per respirare, si voltò
"Dovremmo andare
o meglio
dicono
Gandalf
dice che è il momento di rimettersi in viaggio
"
disse Frodo velocemente guardandoli sorridendo. Al suo
fianco c'era Sam che li fissava a bocca aperta ma con lo
stesso sorriso sulle labbra.
"Arriviamo subito, grazie" disse Legolas
sorridendogli a sua volta.
"Va bene
forza Sam
torniamo
"
ribatté l'hobbit mettendo un braccio sulle spalle di Sam
e trascinandolo via in tutta fretta.
Aragorn si rigirò lentamente verso l'elfo con
un'espressione stupita sul volto
"Ma
"
"Cosa?" chiese Legolas guardandolo divertito.
"Come cosa
.Sam!" rispose l'uomo alzando
un braccio nella direzione che gli hobbit avevano preso
"Non c'era solo Frodo c'era anche
"
"Lo sa
" sussurrò l'elfo "Ci ha
visti una notte, nei boschi di Lothlòrien, mentre
passeggiava con Frodo
l'ho letto nella sua mente
pochi giorni dopo aver lasciato quel posto.."
"E quando avevi intenzione di dirmelo?" ribatté
l'uomo "Per curiosità, c'è qualcun altro a
conoscenza della storia che potrebbe privarmi della
corona?"
Legolas sorrise, lo guardò negli occhi per un momento e
vide il timore nel suo sguardo
"No mio re
" bisbigliò "
il tuo
regno è salvo" e si incamminò verso l'accampamento.
Aragorn abbassò la testa ridendo, sapeva di non aver
nulla da temere nulla né da Frodo né da Sam e tantomeno
da Arwen, così seguì l'elfo raggiungendo gli altri
quasi pronti per partire.
Lasciarono il Fosso di Helm e si diressero a Isengard,
durante il tragitto ammirarono ciò che gli Ent avevano
fatto. Arrivarono quindi dove una volta si trovavano i
cancelli, ora c'erano due grandi alberi e un lungo
sentiero circondato dal verde conduceva fino ad Orthanc.
Finalmente li raggiunse Barbalbero seguito da Sveltolampo.
Tutti assistettero al discorso tra gli Ent e Gandalf,
durante il quale Sveltolampo consegnò le chiavi di
Orthanc al nuovo re.
Legolas osservò per tutto il tempo i movimenti di
Aragorn come per imprimerli nella memoria, il momento si
stava avvicinando
Allora Barbalbero invitò i
presenti ad attraversare la sua foresta per abbreviare il
percorso, molti declinarono l'invito perché dovevano
recarsi verso direzioni differenti ma l'elfo e il nano
smontarono da cavallo.
"E' arrivato il momento di mantenere la tua promessa
Gimli
" disse Legolas guardandolo "Con il
permesso di Barbalbero attraverseremo la foresta fino ad
arrivare nelle nostre terre
"
"Certo, che nessuno possa dire in futuro che una
promessa di un nano non è stata mantenuta
"
ribatté Gimli "Anche se
non mi trovo a mio
agio in mezzo a tutti questi alberi
Bene, addio
giovani hobbit
" e con quelle parole abbracciò
ad uno ad uno i piccoli amici che erano scesi da cavallo
"Arriverete sani e salvi a casa e forse un giorno ci
rincontreremo anche se temo che non potremo più riunirci
tutti insieme"
"Addio Gimli
Addio Legolas
" disse
Gandalf "Confido che il destino abbia in servo per
tutti noi un nuovo incontro ma per ora
vi lascio a
farvi gli ultimi saluti
voglio vedere se qui vicino
riesco a trovare un vecchio amico" e partì al
trotto seguito da Galadriel, Celeborn, Elrond e tutti gli
elfi che salutarono con un gesto della mano prima di
allontanarsi.
"Eccoci allora alla fine della Compagnia dell'Anello
Addio
Gimli
" disse Aragorn inginocchiandosi davanti
a lui e abbracciandolo "Spero che un giorno tornerai
con gli aiuti che mi hai promesso..." Il nano
sorrise annuendo poi fece qualche passo tra gli alberi di
Fangorn borbottando tra sé "
fosse per me
resterei volentieri a Gondor
qui non si vede nemmeno
una roccia
"
Legolas nel frattempo stava salutando gli altri, quando
arrivò a Frodo si abbassò abbracciandolo "Grazie
di
tutto
" gli disse. Il piccolo hobbit sorrise
senza dire una parola.
L'elfo si alzò e si avvicinò ad Aragorn che assisteva
alla scena sorridendo, si fermò a pochi passi da lui.
Quando si guardarono negli occhi tutto intorno a loro
scomparve, era il momento, dovevano dirsi addio.
Legolas sentiva il cuore battere e le gambe indebolirsi,
aprì la bocca per dire quella parola ma Aragorn lo prese
tra le braccia stringendolo, una mano tra i suoi capelli
e una dietro la schiena.
"Uuma lemba amin (Non lasciarmi)" sussurrò il
ramingo chiudendo gli occhi, cercando di trattenere le
lacrime che non doveva versare.
"Estel
lle
" disse Legolas passando
le dita tra i suoi capelli e stringendolo a sua volta.
"Amin sinta (Lo so)" lo interruppe l'uomo
respirando profondamente per sentire più che poteva il
suo profumo "Amin mela lle tarenamin (Ti amo mio
principe)"
"Ar' amin mela lle aranamin (Ed io amo te mio re)"
sussurrò l'elfo
non riusciva
non riusciva a
lasciarlo
"Rina amin
Saesa (Ricordati di
me
ti prego)"
"Legolas
amin gurthaya ten'lle (Legolas
morirei
per te)" bisbigliò Aragorn continuando ad
accarezzare i capelli biondi, non li avrebbe più sentiti
morbidi,
sottili scivolare tra le sue dita.
"N'uma
(No
)" disse l'elfo
allontanandosi con difficoltà dal corpo dell'uomo per
guardarlo di nuovo negli occhi "Coia
coia
ten'amin (Vivi
vivi per me)" Quegli occhi
azzurri
le sue labbra
gli sorrise, sentiva le
lacrime farsi più vicine "Miqula amin
(Baciami)"
sussurrò, anche se sapeva che era impossibile.
"Legolas amin
" bisbigliò il ramingo, non
poteva
non doveva davanti agli altri
prese tra
le mani il volto dell'elfo e alzando leggermente la testa
posò le labbra sulla sua fronte, chiudendo gli occhi.
Legolas respirò profondamente
doveva andare
"Amin harmuva onalle e' cormamin (Custodirò il tuo
dono nel mio cuore)" lo guardò negli occhi per un
istante durante il quale il tempo sembrava essersi
fermato
"Namarie
" sussurrò, allontanandosi da
lui, prese le redini di Arod e si incamminò nella
foresta seguendo le orme di Gimli, una lacrima però
scivolò sulla sua guancia ma il vento che si alzò in
quel momento la portò lontano.
|