12.
L'acqua dei sogni
Grainne si agitò nel letto per buona parte della notte,
con la mente occupata da un turbinio di pensieri.
Ciò che le aveva detto il principe elfo l'aveva
sconvolta, e ora desiderava ardentemente arrivare alla
verità, avesse anche dovuto scontrarsi con Theoden in
persona. Non poteva permettere che Rohan, la sua terra,
cadesse nelle mani del nemico ad opera dei suoi stessi
difensori.
Sdraiandosi sulla schiena e cincischiando nervosamente
con un lembo della sua camicia da notte pensò ad
Aragorn, e sperò con tutto il suo cuore che fosse ancora
vivo. Le fredde prigioni di Edoras lasciavano ben poche
speranze di salvezza, e spesso chi vi veniva rinchiuso
non aveva possibilità di uscirne....ammesso che il
Ramingo si trovasse veramente là. Se fosse stato così,
Grainne avrebbe fatto di tutto per salvarlo. Non aveva
affatto intenzione di abbandonare l'unico vero amico che
aveva trovato a Bosco Atro...a parte Legolas.
Sospirando, le tornò alla mente l'immagine del giovane
principe, e non potè impedire ad un brivido di salirle
alla pelle. Ora lui si trovava lì con lei, e l'indomani
sarebbero partiti insieme per Edoras...
Grainne se n'era andata dal Bosco Atro solamente da un
anno, ma le sembrava che ne fossero trascorsi mille,
tanto aveva sentito la mancanza di Legolas. Sperava che
la lontananza la aiutasse a dimenticarlo, ma non aveva
fatto altro che rafforzare l'intenso sentimento che la
faceva sentire indissolubilmente legata al principe elfo.
Pur sapendo che era inutile alimentare ogni falsa
speranza, la ragazza avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.
Qualsiasi cosa. Anche morire, se fosse stato
necessario. E invece sapeva bene che l'unica cosa giusta
che avrebbe potuto fare per Legolas era lasciarlo andare
e rassegnarsi a perderlo per sempre...
Preoccupata, Grainne si domandò se l'elfo fosse
veramente in grado di affrontare quel viaggio l'indomani.
Dannata testa dura, si disse pensando
all'ostinazione con cui Legolas, sebbene stanco e ferito,
si era alzato dal letto quel pomeriggio e, ignorando i
suoi aspri rimproveri, si era preparato per partire. La
sua determinazione l'aveva stupita, non credeva che fosse
quasi più testardo di lei. Sorrise.
Calciando via le coperte, la fanciulla si alzò e prese
il candeliere acceso che si trovava accanto al suo letto.
Uscendo silenziosamente dalla sua stanza, si avvicinò
alla porta di quella di Legolas, per controllare che
l'elfo stesse dormendo tranquillo, e ne aprì un piccolo
spiraglio in modo che la luce non lo disturbasse. Ma
quando vide che la stanza era in perfetto ordine e il
letto era vuoto, spalancò del tutto la porta, infuriata.
- Lo sapevo ! - esclamò precipitandosi giù per le
scale, il cuore in subbuglio al pensiero che Legolas se
ne fosse andato senza di lei.
E invece si sbagliava ; quando fu a metà scala, la
ragazza vide che l'elfo era tranquillamente seduto in
poltrona davanti al camino e teneva tra le mani una lunga
spada lucente, esaminandola con espressione attenta e
concentrata...la spada di suo padre. Bloccandosi sui suoi
passi, e rischiando di cadere dagli ultimi gradini,
Grainne si portò una mano al petto, tirando un sospiro
di sollievo.
- Che cosa dovresti sapere ? - domandò sentendo arrivare
la fanciulla in fretta e furia, ma senza sollevare lo
sguardo verso di lei.
La ragazza non gli rispose subito, ma rimase un momento
ad ammirare la sua figura illuminata dal caldo bagliore
del fuoco, che donava riflessi brillanti ai suoi capelli
dorati e alla sua pelle bianca.
- Che non sarei riuscita a farti riposare nemmeno
incatenandoti ad un letto. Ecco cosa so. - disse poi
Grainne in tono di rimprovero avvicinandosi al focolare.
Legolas sorrise.
- Non riesci a dormire ? - chiese la ragazza.
- Non ne ho bisogno. -
- Questo lo credi tu. - ribattè Grainne prendendo dalla
mensola che si trovava sopra il camino un piccolo bricco
di metallo lucido e un barattolo da cui estrasse una
manciata di erbe profumate - Vuoi una tisana ? Ti aiuterà
a dimenticare la stanchezza e il dolore, parola di
guaritrice. -
Legolas scosse la testa. - Bevila tu, così ti
dimenticherai di preoccuparti per me ! - disse.
Grainne riempì il bricco d'acqua e vi immerse le erbe. -
La preoccupazione è tutt'uno con il mio mestiere. -
rispose.
- Devi amarlo molto. -
- Mi piace quello che faccio. Quello che non mi piace è
che il mio impegno vada sprecato. - rispose Grainne in
tono allo stesso tempo dolce e scherzoso.
- Penso di avere colto l'allusione... - disse Legolas
inarcando un sopracciglio.
La ragazza sorrise, mentre appendeva il bricco ad un
gancio sopra il fuoco per scaldare l'acqua.
Legolas si alzò dalla poltrona, ponendo con cura la
spada al suo posto, prese da una mensola due tazze e le
mise sul tavolo.
- Devi aver fatto molti progressi in quest'ultimo anno...
- le disse.
- Parecchi. Devo ammettere che le lezioni di Vardarantir
mi sono state davvero utili. Comunque non mi manca
affatto. Non mi manca quasi nulla di ciò che ho lasciato
a Bosco Atro, a dire la verità. -
- Nemmeno io ? -
Grainne si bloccò per un istante, sentendosi le guance
avvampare di calore. - Ho detto quasi nulla. -
rispose, togliendo il bricco dal fuoco e versando la
tisana nelle due tazze.
Legolas ne prese una e la tenne tra le mani, guardando il
vapore che emesso dal liquido chiaro e profumato.
- Perché te ne sei andata ? - le domandò senza mezzi
termini - Se è stata colpa mia, sappi che mi sono
pentito amaramente di tutto, io... -
- No, non è stata colpa tua, te l'assicuro. - lo
interruppe bruscamente Grainne con un cenno della mano.
Il suo sguardo si fece duro come sempre, quando le si
rivolgevano le domande sbagliate. - E' stato per qualcosa
che non riguarda te... - Bugiarda, si disse la
ragazza, certo che lo riguarda...anche se non per il
motivo che lui crede... - E comunque spero che tu
ricordi il nostro implicito patto. -
Legolas sospirò, sorridendo amaramente. - Certo che lo
ricordo - disse - Niente domande, niente bugie... -
Entrambi tacquero, mentre bevevano piccoli sorsi di
infuso. Poi Legolas posò la tazza e si diresse verso la
poltrona, sollevando con una mano la spada che vi aveva
posato e tenendola dritta davanti a sè, con ammirazione.
- E' una spada molto bella - disse - Non l'avevo mai
osservata con attenzione prima d'ora. Ma trovo che sia
piuttosto pesante per una fanciulla. -
Grainne gli si avvicinò.
- Era la spada di mio padre - disse - L'aveva forgiata
con le sue mani. Il suo pezzo migliore, indubbiamente.
Non se ne separava mai, solo quando me la cedeva per
insegnarmi ad usarla...per quando sarebbe definitivamente
passata a me. -
- Un ottimo fabbro, oltre che Maestro d'Armi. - disse
Legolas - Dimmi, Grainne, come si chiamava tuo padre ? -
- Grèor - rispose la ragazza con orgoglio - Grèor
Skylark. -
- Grèor Skylark... - ripetè Legolas - Maestro d'Armi
del Mark...è strano, eppure questo nome mi giunge nuovo.
-
- Mio padre era molto riservato e viaggiava poco. La sua
fama è rimasta nei confini della terra di Rohan. Ma se
chiedi ad un qualunque soldato dell'esercito di Theoden
chi fosse Grèor Skylark, sicuramente ti risponderà che
grazie a lui le armi non hanno più segreti. -
- Nemmeno per te, credo. - disse Legolas - Da come ti ho
vista combattere, credo che tuo padre ti abbia insegnato
davvero molto, piccola guerriera...che cosa si aspettava
da te ? -
- Che vuoi dire ? - domandò Grainne con sospetto.
- Niente, solo che è insolito che ad una fanciulla si
insegni a maneggiare una spada come ad un soldato...a
meno che la fanciulla non diventi un soldato lei stessa...
-
Grainne sbuffò, irritata. - Si era detto : niente
domande. -
- Non era una domanda, ma una semplice constatazione. -
disse Legolas con innocenza - Puoi anche non dirmi nulla,
ma non sono un ingenuo. Penso di aver capito cosa tu
fossi prima di diventare una guaritrice, Grainne. E,
credimi, qualunque sia il motivo per cui hai deciso di
abbandonare la strada delle armi, non ti biasimo affatto.
Ricordo benissimo le parole che mi dicesti quella notte a
Bosco Atro, e ricordo anche che mi colpirono
profondamente. Ci si può abituare ad uccidere, fino a
farlo quasi diventare un gioco. Questo rientra
perfettamente nell'animo dell'uomo, rendendolo inferiore
alla bestia. Ma non in quello della donna, che per sua
stessa natura è dispensatrice di vita. -
Grainne tacque, lo sguardo triste perso nel vuoto.
- Questa, almeno, è la mia opinione. - continuò Legolas
- E se è stato davvero questo a farti cambiare idea sul
tuo futuro, sappi che è stata una decisione estremamente
saggia e degna di ammirazione. -
- Ti stai sbagliando, Legolas - rispose Grainne con
amarezza, gli occhi rivolti verso il pavimento - Hai
un'opinione troppo elevata di quello che sono, mentre
dovrei solo vergognarmi di me per ciò che ho fatto. -
- Sei troppo severa con te stessa. - disse Legolas.
- Non abbastanza, credimi. Non abbastanza. -
Delicatamente, Legolas le sollevò il mento con una mano,
costringendola a guardarlo negli occhi. - Tu mi hai
salvato la vita - le disse - Per me questo cancella tutto
il tuo passato, qualunque cosa sia accaduta. -
Grainne sorrise, e a quelle parole i suoi occhi
brillarono di gioia e di gratitudine. Prese una sedia, la
mise di fronte al fuoco e vi si accomodò, invitando
l'elfo a fare lo stesso.
- Sicuramente penserai che ho voluto diventare un soldato
per seguire le orme di mio padre. Ma non è stato così,
non del tutto, almeno...vedi, erano molte le incertezze
che mi tormentavano. Fino a quando, una notte, feci uno
strano sogno. -
- Un sogno ? Hai cambiato la tua vita per un sogno ? -
- Ti pare curioso ? Non ne stai forse anche tu inseguendo
uno ? -
A Legolas tornò in mente ciò che le aveva raccontato
quella notte, nel giardino dei Galadhrim. - E' vero -
disse - Continua. -
La ragazza fissò le fiamme che ondeggiavano sulle braci
ardenti.
- Stavo camminando per le strade di Edoras, e la città
pareva rasa al suolo. Morte e distruzione erano
tutt'intorno a me. Io ero sconvolta, quando ad un tratto
mi si fece incontro un uomo che mai e poi mai mi sarei
aspettata di incontrare...Eorl il giovane, il Grande
Domatore di Cavalli, capostipite della casa regnante di
Rohan.
Io gli dissi : "Pensavo che tu fossi morto !"
"E invece mi vedi vivo" mi rispose.
"Mio Signore, cos'è quella terribile ferita che
porti sul capo ?" dissi, notando l'orrendo squarcio
sanguinante che sembrava dividergli in due la testa e il
viso.
"Io ho lasciato la mia vita sul campo di battaglia.
Molti altri l'hanno persa nelle prigioni del nemico."
A quelle parole non seppi più che dire, ero
completamente persa. Allora, impaurita, dissi :
"Ma tu sei morto ! Sei vivo solo nel mio sogno ! E
io non ti ho mai fatto del male, allora perché sei
venuto da me ? Io non ho mai fatto niente..."
Non ho mai fatto niente...
Allora lui mi guardò negli occhi, uno sguardo tanto
penetrante che posso sentirlo ancora adesso, e mi disse:
"Proprio così, Grainne Skylark. Proprio così."
In quel momento, sentii una voce dirmi :
Se puoi imparare a vivere con il tuo dubbio,
imparerai presto a vivere con una menzogna. Ma le domande
si solleveranno sull'acqua dei sogni e saranno portate a
riva per essere viste dai tuoi occhi dormienti... -
Dopo aver pronunciato quelle ultime parole, Grainne
tacque un momento. Legolas la guardava e rifletteva su ciò
che aveva detto.
- Aveva ragione, Legolas. Io non avevo mai fatto niente.
Niente di malvagio...e niente di buono. Dovevo prendere
coscienza di me, e fu proprio lui a permettermi di farlo...colui
che prima di tutti diede la vita per il suo popolo. -
- E anche tu hai pensato che potevi fare lo stesso. -
- Esattamente. Avevo capito che quella era la mia strada.
Ma... -
- Ma... ? - la incalzò Legolas, ansioso di sentire la
conclusione di quella frase lasciata in sospeso - Come
finisce la tua storia ? -
Nel vedere l'espressione incuriosita dell'elfo, Grainne
sorrise e si alzò.
- Ti racconterò il resto un'altra volta. E' ora di
dormire. - La ragazza si diresse lentamente verso le
scale. - Buonanotte, Principe. -
Legolas restò a guardarla fino a quando non fu scomparsa
al piano superiore ; la lunga e semplice camicia da notte
bianca avvolgeva il suo corpo come il più elegante degli
abiti e una cascata di riccioli castani le scendeva ben
oltre le spalle.
E' forse il mistero che ha chiuso dentro di sé a
renderla così bella ? Eppure vorrei essere io a svelarlo...si
disse Legolas mentre si dirigeva a sua volta verso la sua
stanza, portando nella mente e nel cuore l'immagine di
quella dolce fata che si nascondeva dietro l'apparenza di
un'orgogliosa guerriera.
NDA : vabbè, adesso Grainne si è sbottonata su una
certa faccenda che più o meno dovrebbero aver capito
tutti...ma il suo mistero non finisce qui ! Inoltre non
preoccupatevi, tutte le altre cose poco chiare (e sono
molte !) verranno spiegate al momento opportuno !
Ultima cosa : il sogno di Grainne è basato sulla
bellissima canzone "Water of dreams" di Ralph
McTell (con tante scuse all'autore per il parziale
stravolgimento !).
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