L'Ombra e la Speranza

11. Di nuovo insieme





Legolas dormì per quasi tutta la giornata successiva, e Grainne, per quanto potè, rimase al suo fianco. I pensieri della ragazza erano confusi ; era felice che l'elfo si trovasse lì con lei, e di avergli salvato la vita, ma temeva pure che, quando si fosse svegliato e avesse riconosciuto l'amica di un tempo, lui non lo fosse altrettanto...
Chissà se l'aveva perdonata per essere fuggita da Bosco Atro senza spiegazioni...chissà se l'aveva dimenticata...e che cosa poteva mai essere accaduto in quell'anno in cui erano rimasti lontani l'uno dall'altra ?
Legolas si lasciò sfuggire un gemito di dolore mentre tentava di muoversi nel letto. Istantaneamente Grainne ripensò con orrore alla sua profonda ferita, e a cosa aveva potuto provocarla. L'aveva esaminata attentamente prima di suturarla, ed era stato chiarissimo che Legolas era stato colpito alle spalle, una mossa degna del peggior vigliacco. Un colpo solo, inferto con forza. Inoltre il corpo del Principe non mostrava segni di lotta ; un agguato, senza dubbio. Ma ad opera di chi... ?
Alla ragazza tornarono in mente le ultime parole che Legolas aveva pronunciato prima di addormentarsi.
I cavalieri di Rohan...
Scuotendo la testa, la ragazza si disse che non era possibile. Eppure era certa che Legolas non le avesse mentito, né si sbagliasse, nonostante fosse debole e stordito.
No, i cavalieri di Rohan non avrebbero mai potuto commettere un gesto del genere. Anche se...
Grainne chiuse gli occhi mentre il peso della memoria cresceva dentro di lei. Si disse che, appena Legolas si fosse rimesso, sarebbe andata ad Edoras a parlare con lui. Sì, sicuramente lui avrebbe saputo. Doveva sapere.
Cercando di cacciare i ricordi dalla sua mente, la fanciulla scostò un poco la coperta dal corpo dell'elfo, per accertarsi che la ferita non si fosse riaperta.
- Grande Eru ! - esclamò, sbalordita. L'orribile taglio che Legolas portava lungo il fianco si era quasi completamente richiuso...restava solo una cicatrice rosa, leggermente rilevata, sotto la spirale del filo di sutura. Sfiorandola con una mano, incredula, si chiese se fosse stato davvero il suo potere ad ottenere ciò...o se concorrevano anche le incredibili capacità di rigenerazione degli Elfi.
Che popolo straordinario, si disse rimettendo a posto la coperta.
Grainne rimase ancora a guardare il viso del principe addormentato, con il cuore pieno di malinconia, perché era ovvio che se ne sarebbe andato appena fosse guarito.
Cosa posso fare per non lasciarti andare... ?
Con un dito, gli scostò una ciocca di capelli dal viso. In quel momento, Legolas mosse la testa, e, a poco a poco, aprì gli occhi.
- Salve, Principe. - disse Grainne, sottovoce.
Legolas deglutì, sentendosi la bocca secca, e guardò la ragazza. Poi, piano piano, un piccolo sorriso gli comparve sulle labbra.
- Allora non stavo sognando... - disse, allungando lentamente una mano verso quella di Grainne.
La giovane guaritrice scosse la testa, stringendo le dita dell'elfo tra le sue e sorridendo a sua volta. Quante cose avrebbe voluto dirgli...ma uno stretto nodo alla gola le impedì di parlare.
Legolas si mise a sedere sul letto. Mille pensieri e mille domande affollarono la sua mente...ma sapeva che Grainne non gli avrebbe mai risposto. Poi, guardando la fanciulla negli occhi, capì che non ci sarebbe stato bisogno di parole.
- Ti devo la vita... - le disse semplicemente.
- Una cosa da nulla. - disse lei sorridendo.
- Dove sei stata ? -
- In tanti posti...e in nessuno. - rispose Grainne. - Come ti senti, adesso ? -
- Molto meglio. Mi sei mancata. -
- Anche tu. -
Entrambi tacquero un istante.
- E così non posso lasciarti un momento senza che tu ti vada a cacciare nei guai ? - disse poi Grainne in tono canzonatorio, ma con la voce ancora tremante dall'emozione.
A quella frase, Legolas si rabbuiò, ricordandosi ciò che era successo a Fangorn,
- Aragorn... - disse, con gli occhi colmi d'angoscia.
- Cos'è successo, Legolas ? - domandò Grainne, tornando seria.
- Non c'è tempo...potrebbero averlo già ucciso...devo assolutamente trovarlo, Grainne ! Devo salvarlo...e salvare la mia terra... - disse l'elfo cercando di uscire dal letto.
- Tu non ti muovi da qui ! Non per ora, almeno. - ribattè Grainne trattenendolo per un braccio.
- Devo andare ad Edoras. Subito. - disse Legolas guardandosi intorno, senza badare alla ragazza - Dove sono i miei vestiti ? -
Grainne perse la pazienza. - Vuoi calmarti e spiegarmi tutto ? ! Dove credi di andare, ridotto in questo stato ? Sei ancora troppo debole per metterti in viaggio, rischieresti di morire ancora prima di arrivare a destinazione ! -
- Ma non posso aspettare, Grainne ! -
- E perché, maledizione ? ! -
- Perché potrebbe essere troppo tardi ! ! -
Grainne tacque, ancora turbata, ma la sua espressione era dura e ferma quanto le sue intenzioni.
- Stammi bene a sentire. - gli disse - Tu hai rischiato di morire per quella ferita, e io ho rischiato di impazzire per curarla. Ora, solo gli dei sanno come, si è parzialmente rimarginata, ma tu non sei ancora in grado di affrontare un percorso così lungo...perché se davvero vuoi recarti ad Edoras dovrai cavalcare per almeno due giorni tra boschi, fiumi e colli rocciosi. E siccome non ti ho salvato la vita per vederti perderla in un modo così sciocco, giuro che non ti lascerò andare da nessuna parte fino a quando non ti sarai completamente ristabilito, Eru mi è testimone ! -




- Voi Elfi siete la gente più maledettamente caparbia che mi sia mai capitato di incontrare, dannazione ! ! - sbraitò Grainne seguendo Legolas che, senza prestare la minima attenzione agli ordini della ragazza, si era rivestito in tutta fretta ed era corso fuori a preparare il suo cavallo. - Ti ho salvato la vita, sono stata terribilmente in pena per te, temevo che non ce la facessi...e tu mi ringrazi così ! ! Ti sarebbe bastato un altro giorno, solo uno, per rimetterti in piedi del tutto...perché non vuoi darmi retta ? -
L'elfo, che aveva appena messo le redini al potente destriero del Mark, si girò verso la ragazza e la prese per le spalle.
- So che sembro un ingrato, Grainne - le disse - Non lo sono, credimi. E' vero, ci siamo appena trovati e io devo già fuggire...purtroppo la situazione è molto più grave di quanto tu immagini. Ma tornerò, te lo posso giurare. Non voglio perderti di nuovo...sono in debito con te, e ho intenzione di dimostrarti tutta la mia gratitudine. -
- Gratitudine un accidente ! - sbottò Grainne liberandosi dalla presa di Legolas. I suoi occhi erano lucidi di rabbia. - Se tu mi fossi veramente grato mi daresti almeno una minima spiegazione ! Mi sembra una richiesta più che legittima ! Chi ti ha colpito, e cos'è successo ad Aragorn ? E cos'hanno a che fare i cavalieri di Rohan con tutta questa storia ? -
Legolas si portò le mani alla testa, esasperato, e tirò un profondo respiro.
- D'accordo - le disse - Un gruppo di cavalieri di Rohan ci ha teso una trappola a Fangorn, vicino alle sorgenti dell'Entalluvio... -
- Non posso crederci - disse Grainne, allibita.
- E invece è così. Mi hanno colpito a tradimento, hanno massacrato i miei soldati e portato via Aragorn. E ogni minuto che passa diminuiscono le possibilità di trovarlo vivo e di sventare il complotto che quei traditori stanno tramando contro i popoli liberi della Terra di Mezzo ! Ti basta ? -
Grainne scosse la testa, ancora sconvolta. - Ti sbagli...ti sbagli di grosso ! I cavalieri di Rohan non sono dei traditori...sono i soldati più valorosi della Terra di Mezzo, e non si macchierebbero mai di un crimine tanto orribile ! -
- Mi stai dando del bugiardo ? Li ho visti con i miei occhi, Grainne ! E ora devo andare ad Edoras, e capire cosa sta succedendo. Grazie di tutto, Enedore. Tornerò presto, vedrai. -
- Qualcosa mi dice che non partirai nemmeno... - disse Grainne in tono sarcastico.
- Tu credi ? - disse l'elfo, ridendo. Ma mentre cercava di montare in sella, sentì una forte fitta di dolore provenire dal fianco ferito. Gemendo, si accucciò a terra, piegato su se stesso.
- Ah ! Come detesto aver sempre ragione ! - disse Grainne alzando gli occhi al cielo e aiutando Legolas a rialzarsi.
- Maledizione... - disse l'elfo a denti stretti tenendosi alla ragazza che lo sosteneva.
Grainne lo condusse in casa, e lo mise a sedere su una piccola poltrona imbottita che si trovava davanti al camino. Legolas aveva lo sguardo perso nel vuoto, e si sentiva disperato e inutile. Sospirando, Grainne si chinò davanti a lui, posandogli le mani sulle gambe, e guardandolo dritto nei suoi splendidi e tristi occhi azzurri.
- Senti - disse - Vuoi andare ad Edoras ? D'accordo, partiremo domani. -
- Partiremo ? - ripetè Legolas - Che cosa significa, Grainne ? -
- Significa quello che ho detto. Io vengo con te. - disse la ragazza, decisa - Se quello che è successo riguarda Rohan, allora riguarda anche me. Inoltre anch'io ho a cuore la vita di Aragorn, penso che tu lo sappia. Ma ho bisogno di parlare con una persona, ad Edoras, per poterti aiutare. -
Legolas scosse la testa. - Non posso permettertelo. E' troppo pericoloso, Grainne. E poi... -
- Cosa ? - lo interruppe la ragazza, alzandosi in piedi - Credi che ti sarei solo d'impiccio ? E' questo che pensi ? -
- Sai benissimo che non è così. -
- Allora cosa c'è ? Non ti fidi di me ? -
Legolas non disse nulla, e volse altrove lo sguardo.
- Capisco. - disse Grainne - E non posso darti torto, dopo tutto quello che ho combinato. Ma ora devi farlo, perché solo io posso aiutarti in questo momento. Non ti preoccupare e fammi venire ad Edoras con te, e ti prometto - disse poi alzando solennemente una mano - Che non ti sarò affatto di ostacolo nella tua missione. -
Istintivamente, Legolas si sentì più tranquillo.
- Sembra un giuramento da cavaliere. - disse, sorridendo.
- Vale molto di più - rispose Grainne, seria, con un cenno del capo - Te l'assicuro. -


Continua...