The First Quarter
Ci sono dei momenti in cui tutto ciò che mi è successo,
mi sembra irreale. Non so per certo se è così, a volte
ho paura di sì. Mi guardo indietro e vedo la luna, allultimo
quarto, accompagnare tutti quei giorni, felici e tristi,
in cui ti ho cercata.
Ora è passato tanto tempo, anni e anni
sono
cresciuta, maturata, diventata grande. Eppure, di quei
giorni ho ancora un ricordo vivido
Sae, Miura,
Sugisaki
tutto sono cresciuti, ora seguiamo ognuno
la propria strada
anche Mizuki. So che si è sposata
con Tomoki e che hanno un figlio
mi ha invitata al
battesimo. Ma io non ci sono andata, non me la sono
sentita. Lei ha una sua vita, che da molto tempo è
lontana dalla mia, ora più che mai. E io che le sono
legata per qualcosa che lei non ricorda
beh, non
appartengo alla sua vita, ora.
Le emozioni di quei giorni sono ancora vive dentro di me
.la
tristezza, la gioia, il senso di appartenenza a qualcosa
di grande e forte, tutto quello che ci ha legato è
ancora dentro di me. Oggi come ieri. Quellesperienza
mi ha aiutato a crescere, ed è per questo che loro,
tutti loro, anche Adam, per quanto distanti, sono ancora,
e per sempre, dentro di me. Quella che sono oggi, se sono
potuta migliorare e diventare più forte e saggia, lo
devo solo a loro. Quel periodo passato insieme è il più
bello della mia vita, ed è il più caro ricordo che ho.E
per questo che non mi lascerà mai e poi mai.
A volte è vero, ho il dubbio che sia stato solo il
frutto della mia fantasia, ma i ricordi sono così forti
da farmi capire che non è così. Quello che è successo
è stato reale e la serenità di quei giorni, anche dei
giorni più tristi, mi accompagna ancora.
E a volte ho la sensazione che Adam sia con me e mi
guardi da lassù
mi è quasi sembrato di sentire la
melodia di una chitarra o di un piano, trasportata dal
vento. Ma quando mi concentravo per sentirla meglio,
questa spariva, così come era apparsa. Quelle volte alzo
gli occhi al cielo e guardo la luna
Mi è capitato anche di piangere, non per la tristezza,
ma per una sensazione di angoscia sottile che mi prendeva
e non mi lasciava andare. Mi sono spesso chiesta se tu
sei lassù con Adam e gli tieni compagnia. Ho paura che
sia così solo, senza la sua Sayaka, ma so anche che la
guarda da lassù e la veglia e la protegge. Il loro amore
è destinato a durare per sempre. Ed è per questo,
forse, che piango. Non me lo so spiegare molto bene, ma
non fa niente. Perché poco dopo torno a sorridere.
Lunica cosa è che mi manchi tanto, Lulù, tu che
sei stata la mia compagna più cara. E non ti ho potuto
nemmeno dire addio come si deve.
Però
però, in fondo, so che tu sai quanto sei
stata importante per me, ed è questo che conta. Mi sei
sempre stata vicina, nei momenti più tristi, e ti devo
così tanto, e per questo a volte rimpiango di non
poterti essere stata vicina come tu lo sei stata a me.
Lulù, mia piccola amica, grazie per avermi accompagnato
in tanti giorni. Ti volevo dire solo questo
Grazie
tantissimo.
Ora si è fatto tardi, devo andare. Mi ha fatto piacere
venire qua e parlare con te. Non lo facevo da molto tempo
ma
oggi è un giorno impostante: oggi è IL giorno.
Vado, salutami Adam
Hotaru si volto, mentre una lacrima le solcava il
viso. Si allontanò lentamente dalla piccola tomba dove
riposava Lulù, la sua gattina e si avviò verso la casa
abbandonata, dove la aspettavano gli altri. Era giunto il
giorno in cui si erano ripromessi di dissotterrare la
loro capsula del tempo. Da quel lontano giorno in cui lavevano
seppellita erano passati otto anni. Otto anni in cui
erano cresciuti e cambiati profondamente. Ma una cosa non
era mai stata dimenticata da nessuno di loro
quel
ricordo che li aveva avvicinati e uniti come mai più lo
erano stati. Certo, la loro amicizia era cresciuta con
loro, ma quel mese trascorso insieme, spalla a spalla, in
cui avevano cercato di aiutare Eve, le sensazioni e le
correnti sotterranee che li avevano legati, tutto questo
non era più tornato. Dopo otto anni, però, forse oggi
si sarebbero sentiti uniti come allora. Una lieve brezza
sfiorò le guance bagnate di Hotaru, che alzò gli occhi
al cielo. Uno spicchio di luna brillava sopra la città
era
il primo quarto. Hotaru sorrise: iniziava un nuovo ciclo
anche per loro.
Si mise a correre verso la casa e gli amici che la
aspettavano.
Una melodia di piano risuonò nellaria, inudita da
tutti, accompagnata dal soffio leggero del vento, mentre
due occhi azzurri come il cielo in estate quando è
sgombro dalle nuvole la seguirono finchè non sparì
voltando langolo. Dalle ombre create dalla sottile
falce della luna, una figura sgusciò fuori aspirando un
po di fumo dalla sigaretta che teneva in mano.
Corri, piccola Hotaru, la vita è davanti a te e ai
tuoi amici e vi aspetta a braccia aperte. Corri e non
voltarti mai indietro, qualunque decisone tu prenda, non
rimpiangerla. Segui la tua vita fino in fondo, senza
rimpianti e ascolta sempre il vento, per favore. Non
dimenticatemi perché così anchio vivo un poco
Adam soffiò fuori il fumo e poi si voltò, con la sua
fedele chitarra in mano per svanire nella luce
evanescente del primo quarto.
Una nuova vita era davanti a loro, che riunitisi
davanti al cancello della villa abbandonata guardavano in
silenzio la luna riflettere i loro ricordi e i loro sogni.
Si sorrisero e entrarono dentro. Il loro passato li stava
aspettando, e per quella notte almeno, avrebbero lasciato
travolgersi da esso, per poi lasciarselo di nuovo alle
spalle, senza però mai dimenticarlo. Nel buio della
notte un gatto fece le fusa accompagnato dal suono
lontano della chitarra.
CONTINUA
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