CAPITOLO 3
Qualche giorno dopo arrivai nuovamente presto a scuola e
mentre stavo per passare sulla soglia della scuola,
un'idea mi balenò nel cervello.
"chissà se Benji si sta allenando?"
Allora decisi di passare dietro la scuola e raggiungere
il campo.
Lui era lì, che cercava di parare i palloni sparati
velocissimi da un marchingegno.
Lo guardai un po' e quando lo vidi asciugarsi il sudore
mi avvicinai.
- non è ora di smettere.- dissi sorridendo.
Lui si girò verso di me ignorando i palloni che ora
entravano indisturbati nella porta. Era stupito.
- la tua gamba non guarirà mai se continui ad allenarti
così.- il mio sguardo era premurosamente rivolto al suo.
- già, ma se non mi tengo in esercizio poi ho paura che
non combinerò più molto.- spiegò spegnendo la macchina.
- non dire così, secondo me con una passione come la tua
non importa quanto stai fermo, ti riprenderai in un lampo.-
Mi sorrise dolcemente e questo fece partire in quarta il
mio cuore, per la prima volta, in presenza di Benji, mi
sentivo imbarazzata e mi sentivo arrossire.
- non devi sforzare la gamba.- dissi avvicinandomi,
ignorando i miei sentimenti.
- lo so, ma sono abituato a molto di più.-
- non potresti cercare di fare qualcosa di alternativo?-
domandai pensosa.
- per esempio?- disse guardandomi interessato.
- che so? Magari rinforzare le braccia e le spalle con il
sollevamento pesi
-
- potrei farlo, ma non saprei come
-
- beh vai in una qualsiasi palestra e ti fai dare un
programma specifico, poi se vuoi ti aiuto io a seguirlo.-
- lo faresti davvero?- chiese perplesso.
- certo.- gli dissi sorridendo.
- ok.- allora passiamo in palestra un giorno di questi.-
propose titubante.
- perfetto, però ora non allenarti più.-
- va bene.- disse infine.
Lo guardai dirigersi verso lo spogliatoio e arrossii.
Girai le spalle e feci per tornare in classe quando la
sua voce mi bloccò.
- mi aspetti?- chiese sulla porta.
Io arrossii e mi girai lentamente.
- okay.- accettai.
- non ci metterò molto
non ti preoccupare.-
mi sedetti sull'erba a bordo campo pensosa. Cosa mi stava
succedendo? Avevo le palpitazioni? Per un ragazzo del
genere poi! Cercai di non pensarci il più possibile.
- basta!- dissi a me stessa alzandomi.
- beh, dai! Non ci ho messo così tanto!- disse Benji
apparendo all'improvviso.
Arrossii.
- eh? Ah no! Non stavo parlando con te! Ho pensato ad
alta voce.- mi difesi.
- okay
- disse sorridendo.
- andiamo in classe che è tardi.- continuò iniziando ad
andare verso l'edificio scolastico.
Lo guardai un attimo di spalle e poi lo raggiunsi.
Il pomeriggio tornando dagli allenamenti passai davanti
alla palestra e un'altra volta sentii quella strana
musica uscire dalle porte. Riconobbi benissimo lo stile
di quel gruppo. Così ascoltando in silenzio quelle
canzoni, mi appoggiai alla parete vicino alla porta,
avrei voluto affacciarmi, ma ero in imbarazzo, così
rimasi lì.
Quando le note cessarono, mi allontanai. Come passai
davanti alla porta, cercai di non guardare dentro, e col
viso tirato passai oltre. Ma una voce mi fece voltare di
scatto.
- ehy.- mi disse il cantante.
- eh?- risposi imbarazzata, arrossendo come un peperone.
- ci hai ascoltato?- chiese cercando i miei occhi.
- beh
ecco
io
diciamo di sì.- balbettai.
- come ti siamo sembrati oggi?- continuò.
Sorpresa lo guardai
ci pensai un po' su
volevo
trovare qualcosina da dire, ma ero confusa.
- normali.- dissi poi alzando le spalle.
- normali?- chiese perplesso. I suoi occhi vivi mi
squadravano indagatori.
- beh, forse un po'
come dire
frettolosi
.avevate
fretta
o avevate qualcos'altro in mente.- dissi
scuotendo la mano indifferente.
Lui si drizzò la schiena sorpreso e imbarazzato si grattò
la capigliatura castana.
- beh, in effetti.-
sorrisi: - l'altra volta, forse, c'era un po' più di
pathos, di calma.-
- mi sa che hai ragione.- concordò.
- boh.- dissi sorridendo ancora. Non ero certo un'esperta.
Ci fu un attimo di silenzio.
- senti
vuoi ascoltarci ancora?-
- cosa?- domandai stupita.
- beh, noi proviamo un giorno sì e uno no qui in
palestra
magari
potresti venire a sentirci
sei
la prima a cui piaccia il nostro sound.- spiegò
lentamente.
- beh, è probabile che sia l'unica che l'ha ascoltato
.fate
parte del club di musica?- domandai ancora.
- sì, per questo possiamo usare la palestra
dovremmo
suonare per la festa di fine semestre per l'inizio
dell'estate e siamo un po' nervosi.-
- va bene
verrò a trovarvi dopo domani allora.-
dissi sorprendendomi della mia risolutezza.
- bene.-
mi girai per andarmene.
- però entra, dopo domani.- mi urlò quando stavo
sparendo.
Sorrisi.
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