LA FAMIGLIA NOGAMI IN PERICOLO?

Capitolo quarto
Caccia all’uomo!

Saeko è sveglia già da un pezzo, ha dormito poco, si sente inquieta, indagare in quel modo senza l’appoggio della polizia, (già perché con la scusa dell’addestramento di una nuova recluta non deve andare al lavoro) le manca la fiducia per continuare. Sa che la corruzione è un fatto di per se ‘normale’, ma sente che ora le manca la fiducia di cui era armata fino a pochi giorni prima. Sta mettendo in dubbio il suo lavoro, continuare nella polizia, è vero che non percepisce un grande stipendio, ma tradire i cittadini che ripongono la loro fiducia nella polizia, la fa sentire vuota.

La notte scorsa Kaori non è venuta a letto… un sorriso si affaccia sul viso di Saeko… chissà cosa avranno fatto.

Si alza e, muovendosi con silenzionsità, si dirige verso la camera di Ryo.

Li vede abbracciati, ma ancora con i vestiti addosso. Sorride e pensa: - “Vuole proprio fare le cose fatte bene.”

Torna nella sua stanza ed inizia a fare ricerche con il suo portatile, deve trovare tutto sul detective Takeda e sul deputato Hattory.



Intanto a Londra…



“… ma Sir Aldrich… è appena uscito dall’accademia… per un incarico così delicato sarei felice di essere affiancata a qualcuno di più esperto…”

“Ariel, so benissimo che se anche ti affiancassi qualcuno di più esperto troveresti mille scuse. Così protrai “allevarlo secondo i tuoi desideri” come hai sempre voluto.”

“Sir, mi andrebbe bene se avessi un incarico meno delicato… ma la cattura di questo maniaco anoressico mi sembra troppo delicata da affrontare con un pivellino.”

“Mi fido di te, sono certo che tornerete entrambi sani e salvi da questa missione. Non hai più avuto un compagno da tre anni a questa parte, questo mi sembra il momento buono per ricominciare le relazioni con l’altro sesso.”

“Sir!!!”

“Ariel, quando eri piccola ti tenevo sulle ginocchia e mi chiamavi zio, dalla morte di tuo padre fino alla maggiore età sono stato il tuo tutore, credo di conoscerti bene. E’ il ragazzo che fa per te.”

“E io che mi ritenevo fortunata a non avere un padre che mi cercasse un buon partito! Farò come vuoi zio, ma non sono la sua balia, dovrà cavarsela da solo e ora che sono a conoscenza delle tue intenzioni dovrà cavarsela ancora di più.”

“Sulla mia scrivania c’è il dossier, anche se tu lo conosci a memoria, dentro ci sono i biglietti aerei, e la prenotazione per gli alberghi. C’è la tua carta di credito, mi raccomando con le spese.”

“Zio, sai benissimo che non sono una donna frivola.”

“Certamente tesoro mio, ma conosco il tuo conto spese a memoria, soprattutto dopo la distruzione di tre serre con le relative orchidee.”

“Si trattava di una situazione d’emergenza!”

“A proposito, dovrete lasciare le armi.”

“Per quale motivo?”

“Dovete dare meno nell’occhio possibile, all’interno del dossier c’è un cartoncino con un numero di telefono, chiama dopo che vi siete sistemati, vi darà tutto ciò che vi occorre.”

“Tieni zio, conservala tu mentre sono lontana.”

Una berretta nera viene posata sulla scrivania.

“Ci vediamo quando torno.”

La ragazza dai fulvi capelli sta per lasciare lo studio. Si volta a guardare quell’uomo buono che per tanto tempo le aveva fatto sia da padre sia da madre e gli chiede:

“Cosa vuoi che ti porti dal Giappone?”

“Portami l’aria del giappone, è da tanto che non la respiro.”

“La metterò nel vaso più bello che troverò.”

La porta si richiude.



Nuovamente in Giappone, precisamente a Shinjuku.



Kaori poco dopo si sveglia, si ritrova abbracciata a Ryo, ma non solo… Ryo è appoggiato al suo seno che mugugna soddisfatto… (Non so se avete presente le prime immagini dell’episodio: “Un appuntamento d’amore e di terrore”, è corrispondente al numero 29 del manga italiano.)

… Kaori sta per cedere alle vecchie abitudini… un mega martello da 500 tonnellate si materializza nelle sue mani… ma improvvisamente ricorda la sera precedente… il martello scompare e lei sorride e gli accarezza i capelli. “Chissà se Ryo ricorda? Ora facciamo la prova!” – pensa Kaori con un misterioso sorrisino sulla faccia.

“Ryo!!! Che stai facendo?”

“… mm… che ho fatto stavolta?… Sgridami dopo Kaori… Sto facendo un bellissimo sogno!”

“E cosa stai sognando?”

“Di essere a letto con una bellissima donna, però… che strano non mi ricordo che faccia abbia… ma ha il seno più morbido che esista!”

“Io ti consiglio di aprire almeno un occhio!”

“Per vedere cosa?”

“Il corpo della bellissima donna con cui stai dormendo!”

“…ahhhh Kaori posso spiegarti tutto!!!… ma cosa devo spiegarti???… non ricordi di ieri sera?”

“Scemo, volevo vedere se ti ricordavi… a proposito… chi stavi sognando?”

“Naturalmente te!”

“Ho una faccia così brutta da non ricordarti che faccia ho?”

“… no mia piccola hime… ma sai come sono fatto… in certi momenti io ricordo solo certe cose!”

“Me ne sono accorta!” – sbotta seccata.

“Ti prego Kaori-chan… perdonami non lo faccio più!”

“Ma… non credo proprio di poterti perdonare… un fatto del genere me lo devo legare al dito.”

A quel punto a Ryo stanno già scendendo i lacrimoni.

Kaori lo guarda negli occhi e gli sussurra: - “C’è una cosa che potresti fare per farti perdonare… ma credo che per te sia troppo difficile… no… credo proprio che tu non possa farcela…”

“Ti prego dimmi Kaori cosa devo fare?”

“No! Non ne sei capace quindi è inutile che te la dica!”

“Dimmela… qualsiasi cosa per ottenere il tuo perdono!”

“No… non ce la faresti…”

Ryo con uno scatto prende in braccio Kaori e la porta alla finestra.

“Dimmelo o ti faccio cadere di sotto!”

“No ti prego Ryo… non farmi cadere!”

“Allora dimmi cosa devo fare!”

“Due cose! Ma sono difficili!”

“Avanti, nessun incarico è difficile per city hunter!”

“La prima è… di tenermi stretta a te un altro po’… l’altra è di preparare la colazione mentre vado a fare la doccia.”

Ryo abbraccia Kaori e la riporta a letto.



Nel frattempo, su un aereo di linea diretto a Narita, Giappone…



“E’ vero detective Wolfe che quest’uomo che stiamo andando a prendere le ha bucato un polmone e le ha spezzato entrambe le gambe?”

“Mallory, dorma, quando saremo in Giappone non avrà il tempo concesso ai turisti di addarsi al fuso orario.”

“Mi hanno detto anche che ha ucciso il suo partner. Non è troppo coinvolta per questa missione?”

“Mallory, se Sir Aldrich mi ha conferito quest’incarico vuol dire che sono l’unica che può risolverlo, e prima che tu continui con questi tuoi spropositi ti comunico che io e l’ispettore Brummell dovevamo sposarci, e sì, sono stata molto male, non mi sono ancora ripresa del tutto, sono instabile psicologicamente perciò, se vuoi tornare vivo a Londra, zitto e dormi. Altrimenti ti dimostrerò tutta la mia instabilità!”

“Sì signora.”

“Ma chi me la fatto fare di portarmi dietro un rompi scatole del genere. Signore aiutami! E caro zio, altro che vaso da Tokyo…”



Nuovamente a Shinjuku.



Circa un’ora dopo troviamo Saeko e Kaori che stanno facendo delle ricerche via internet. “Allora Kaori, com’è stata questa notte?”

“Che intendi?”

“Ma dai… la notte con Ryo!”

“… beh ecco, veramente… non è successo nulla!” – Risponde timidamente Kaori.

“Come non è successo nulla? Non mi dici la verità!”

“No ti assicuro… non è successo nulla!”

“E’ malato!”

“Chi è ammalato?”

“Come chi? Ryo… se non avete fatto nulla deve aver preso qualche malanno!”

“No… io non credo!”

“Se dici che non è successo nulla deve essere malato.”

“A dir la verità è probabile che sia malato… e non credo che sia curabile…”

“Ma che dici?”

“Niente, una battuta! Non è malato!”

“Se lo dici tu!”

Entra Ryo nella stanza dove sono riunite le ragazze.

“Avanti Saeko, è da stamattina presto che giri per casa per cui mi auguro che tu abbia trovato qualcosa di interessante!”

“Effettivamente qualcosa di molto importante l’ho scoperta!”

“Avanti cosa hai scoperto?”

“Ho scoperto…”

“Avanti Saeko che cosa hai scoperto?” – chiede incuriosita Kaori.

La tensione nell’aria è palpabile e sempre più crescente.

“… ho scoperto che Ryo è malato, se è andato a letto con una donna e quella, la mattina successiva, ha ancora indosso i vestiti, vuol dire che Ryo è affetto da una grave patologia, forse senilità!”

(Ecco appunto!!! Immaginateli a gambe all’aria! Corvi e libellule che vagano per la stanza!)

“Ma Saeko cosa dici?” – chiede Ryo – “Posso dimostrarti che il mio amico è pieno di vigore! Avanti Saeko pagami subito i mokkori che ancora mi devi!”

Ryo inizia a correre dietro a Saeko e lei cerca di sfuggirgli.

Kaori prende in mano una matita e la spezza in due. Ryo si ferma di colpo, il rumore della matita spezzata gli ricorda molto il suono prodotto da un osso che si frantuma.

Poi improvvisamente tornando serio sbotta: - “Allora Saeko cosa hai scoperto su questo caso?”

“OK, OK, ora vi racconto. Hattory Hayo è un deputato, la famiglia è proprietaria dell’Enterprise Building Hayo, da ciò che sono riuscita a sapere per vie ufficiali e non, c’è in ballo un grosso appalto cui loro aspirerebbero.”

“Già, la ristrutturazione dei vecchi moli, quindi loro si sono candidati.”

“Esattamente.”

“Diventano ottimi candidati ad essere i sospettati.”

“Cosa faremo ora?” – chiede Kaori con titubanza.

“Andremo a stanare il cacciatore, che da predatore è divenuto preda.”

“Da dove incominciamo?”

“Naturalmente dai vecchi moli!”



Un’ora più tardi Saeko, Ryo e Kaori si aggirano a piedi per i vecchi moli.

Non c’è nessuno.

Solo alcuni gabbiani planano in lontananza sul mare.

Il loro stridore è l’unico suono che si può sentire.

I magazzini sul molo sono quasi tutti in rovina.

“Kaori, attenta a dove metti i piedi, questi moli sono più marci di una mela dell’altr’anno.”

“Me ne sono accorta!”

I nostri eroi si sparpagliano per tutta la lunghezza dei moli e proprio davanti al molo 23 si ritrovano dopo circa due ore.

“Trovato qualcosa?” – chiede Saeko con apprensione.

“Macché! Saranno anni che nessuno ci mette più piede.” –risponde Kaori – “E tu Ryo… hai trovato qualcosa?”

“Non proprio… in ogni caso questi moli sono più abitati di quanto non pensiate.”

“Ma cosa stai dicendo?”

“Ho trovato delle confezioni di cibo vuote… ma non da molto… qui ci vive certamente una persona… anche se non sono riuscito ad individuarlo.”

“Pensi che possa saper qualcosa?”

“Non credo… penso faccia una vita molto ritirata e in ogni modo l’unico contatto che ha sono gabbiani e kokai.”

Saeko si è allontanata dagli altri…

“Guardate qui… cosa ne pensate?”

Chiaramente delle impronte di pneumatici hanno lasciato un segno molto chiaro nella sporcizia.

“Delle auto… recenti…”

“Auto di lusso…”

“Come?”

“Già Ryo come fai a saperlo?”

“Sicuramente due erano delle limousine, l’altra non la conosco. Secondo voi chi gira in auto del genere?”

“… politici…” –risponde Saeko sotto voce.

“Hai vinto un mokkori con me!”

Ryo si lancia su Saeko che lo scansa velocemente e lo lascia schiantarsi sul legno marcio del molo. Improvvisamente un crak… e Ryo, a gambe all’aria, assaggia la saporita acqua dei moli.

Kaori e Saeko non si preoccupano minimamente di recuperare Ryo, che sta cercando di risalire dalle fredde acque della baia di Tokyo.

“Ehi… voi due… datemi una mano o mi buscherò un raffreddore!”

Kaori e Saeko sono concentrate a guardare le impronte lasciate dai pneumatici delle auto e ignorano completamente il povero Ryo, il cui ogni tentativo fallisce miseramente per cercare di risalire. Le assi marce si spezzano sempre più ad ogni suo movimento.

“Avanti ragazze, datemi una mano… se faccio forza sulle assi queste si spezzano sempre di più.”

“Dovevi pensarci prima…” – risponde Kaori.

“Ti prego mia piccola hime… dammi una mano. Prometto che farò il bravo per tutto il giorno.”

Kaori si sente avvampare… Saeko coglie la palla al balzo e sussurra a Kaori: “Mia piccola hime… siamo già a questo punto… non lo avrei mai detto.”

Kaori vorrebbe sprofondare, risponde seccata: “Arrangiati!”

Improvvisamente impallidisce… non è quello che voleva dire… ma chiamarla pubblicamente con quel soprannome non è stata una mossa intelligente, non è pronta a rispondere alle battute sagaci e mordenti di Saeko.

Kaori però non sa quale invidia sta provando Saeko, lei che non è ancora riuscita a trovarsi l’uomo della sua vita.

Degli occhi, come di un animale selvaggio, guardano la scena.

Kaori si volta e va ad aiutare Ryo… nonostante tutto, sono pur sempre colleghi. Ryo è ormai prossimo al collasso quando Kaori lo issa sulle vecchie assi marce. Il sorriso di Ryo la sorprende.

“Lo sapevo che mi avresti aiutata… non devi farti influenzare da Saeko né da nessun altro. Capito?”

“Si, capito!” – risponde lei seria.

Gli occhi continuano a seguirli … in silenzio… senza che la sua presenza sia notata da nessuno, nemmeno da Ryo.



Molte ore più tardi all’aeroporto di Narita…



Una donna dai lunghi capelli tizianeschi s’appresa al cek-in.

Il doganiere, dopo aver guardato con scrupolosità il suo passaporto, gentilmente le chiede: “Per lavoro o per piacere?”

“Per entrambi spero.”

“Ben tornata signorina Wolfe. Spero che il soggiorno in Giappone le piaccia.”

“Sono convinta che il Giappone mi piacerà ancora. E’ cambiato molto?”

“Per certi versi, ma in alcuni è sempre il vecchio Giappone.”

“La ringrazio.”

Raccoglie la sua valigia e si dirige con passo deciso all’uscita, ignorando completamente il collega che fa fatica a passare tra la folla.



Ore più tardi, all’inizio del crepuscolo, in un tranquillo quartiere di Tokyo.



“Pensi che sia questo il posto indicatoci da Sir Aldrich.”

“Ne sono certa.”

Ariel suona il campanello.

Un vecchietto dopo qualche minuto si mostra alla soglia. (Non so se vi ricordate di un certo professore dal nome sconosciuto?)

“Desiderate?”

“Un amico comune ha detto che qui avremmo potuto trovare quello che ci serviva.”

Ariel mostra il cartoncino. Il vecchio sorride.

“Non sei un po’ giovane?”

“Ho perso la giovinezza da un pezzo.” – risponde lei seccata.

“Accomodatevi e ditemi che vento tira nella vecchia Londra, è un pezzo che non ci vado.”

“Anch’io… quindi non saprei dirvi. Forse Mallory è più aggiornato di me in materia.”

“Capisco… ben tornata in Giappone signorina Ariel.”

“La ringrazio professore. Mio zio l’ha già informata?”

“Mi ha accennato qualcosa, ma ha detto che i particolari li lasciava a te.”

“Troppo gentile. Conoscendolo credo che la parte importante se la sia dimenticata.”

“Spiegati meglio.”

“Abbiamo bisogno di qualche pezzo interessante per svolgere la nostra missione e magari una copertura, anche se con Mock Lean servirà per poco.”

“Mi ha accennato qualcosa. Ma la cosa che ha sottolineato è che dovete avere dei compagni, altrimenti sarete scoperti.”

“Come dei compagni?”

“Qualcuno che sappia muoversi bene, senza troppi impacci burocratici.”

“Pensavo sarebbe stato lei!”

“Mi piacerebbe, ma non ho più l’età. Vi affiderò al migliore in circolazione.”

“Credo di averne sentito parlare.”

“Forse…”

“:.. posso tirare ad indovinare?”

“Fai pure!”

“City Hunter… ovvero Ryo Saeba.”

“Esattamente.”

“Ma è uno sweeper… un criminale che vive al di sopra della legge… uno come quello che stiamo inseguendo!”- esclama Mallory.

“No… è l’esatto contrario!”- risponde Ariel – “è un uomo che per quanto segue la giustizia a modo suo, è sempre corretto… anche se ho sentito parlare del suo vizio!”

Il professore sta cercando di allungare la mano verso Ariel.

“Professore!”

“Si?”

“… Conosco anche il suo vizio… quindi se non vuole diventare un affresco le consiglio di rimettere le mani a posto.”

“Come desidera mia bella duchessa.”

“Ho rinunciato al titolo. Per cui credo di essere esente da qualsiasi insulto quali ritengo titoli nobiliari.”

“Come vuoi detective!”

“Così va molto meglio.”

“Avete dove andare o non avete ancora scelto?”

“I servizi segreti ci offrono un albergo discreto, ma per il momento non voglio utilizzarlo. Ha un posto dove possiamo stare per qualche giorno?”

“Per sta notte starete da me, domani vedremo.”

CONTINUA...