SCENA
II
MATSUDA
Come diceva quella frase??? Ah sì , "l'uomo è un
animale sociale"
.
Mark non c'aveva mai creduto a quella storia
Sarà
che lui di sociale non aveva mai avuto niente
.E poi
lui era la Tigre e le tigri non vivono in branco , non
hanno bisogno del branco
Non seguono regole , non
sentono gli ordini
. Istinto e lotta solitaria
Contano
solo sulla loro forza
Ma durante quei primi giorni a Matsuda c'aveva pensato
spesso a quello che voleva dire quella storia
E
aveva capito
Doveva ammetterlo che anche lui stava
cambiando
E che per una volta in vita sua sentiva
che quella dell'isolamento forzato non era stata una
buona idea
. La via per ritrovare la grinta assopita
non era la fuga
.Sentì come mai il peso di una
soltitudine troppo spesso imposta come prezzo da pagare
per affilare gli artigli , per dimostrare di essere forte
anche così , solo contro tutti
Anche lui in fondo
aveva bisogno degli altri
Il nulla non era la risposta ai suoi dubbi
.Nessuno
poteva vivere per sempre in balìa del nulla
E ora
era proprio il nulla a circondarlo
.E nel nulla trovò
un'alleata che mai avrebbe pensato di avere
Nel
vuoto immenso della sua nuova solitudine trovò Joy .
Scambiare due chiacchiere più o meno civili era stata ,
suo malgrado , la conseguenza inevitabile di quella
ancora inconscia scoperta
. Perché quella ragazzina
impertinente era l'unica con la quale almeno poteva
distrarsi
.Non che amasse particolarmente i
battibecchi tutti veleno e ironia come diversivo
Ma
quando non hai nient'altro va bene pure quello
. E
poi il nuovo Mark che veniva fuori detestava il vuoto
della sua mente ancora più di tutti gli stupidi pensieri
dai quali stava fuggendo
E parlare con lei era già
qualcosa
.
Parlare
Be' all'inizio non è che si potesse
chiamare così quel susseguirsi di insulti e battutacce
velenose
.Quel continuo battibecco sotto gli occhi
attoniti degli altri ospiti della locanda
.Ma poi a
poco a poco , c'erano stati altri momenti , parole vere
Serate
tranquille in cui poter scambiare due chiacchiere era
l'unico piacere che due giovani della loro età potessero
concedersi in un posto come quello
A meno che non
avessero avuto altro a cui pensare , ma considerando il
loro tipo di rapporto
Una chiacchierata senza
minacce era già un grosso risultato
Era cominciato tutto in una serata calda da sembrare
pieno Agosto
.Mark rientrava dal suo ultimo giretto
col pallone e aveva trovato Joy seduta sulle scalinate
dell'albergo
.Sembrava distrutta per la stanchezza e
appena lo aveva visto arrivare aveva fatto segno di resa
come a dire "non sono in vena di litigare stasera"
e così , Mark si era seduto accanto a lei
.E dopo
due ore che parlavano aveva cominciato a chiedersi se
quella che aveva lì seduta al suo fianco non fosse la
sorella gemella di Joy o un clone o qualsiasi cosa fosse
.O
era così o quella tipa era davvero l'essere più
imprevedibile sulla faccia della terra
Lui che aveva sempre ritenuto impossibile starsene a
chiacchierare con una ragazza ora era là
.Bè,
forse il merito andava anche all'argomento della
conversazione
.Con sua grande sorpresa Mark scoprì
che la ragazza non lo punzecchiava sulle sue debolezze
con l'unico intento di farlo innervosire..A quanto pareva
la piccoletta di calcio ne sapeva un bel po'
.Conosceva
a menadito tutte le squadre del campionato giovanile e
aveva sue teorie e opinioni precise su ognuno dei più
forti giocatori del paese
Non solo , senza alcuna
ironia , per una volta , spiegò a Mark cosa riteneva non
funzionasse più nel suo modo di giocare , i punti sui
quali doveva insistere per migliorare
Mettendo in
luce alcuni difetti del suo stile che nemmeno lui credeva
di conoscere così bene.
Mark dovette alzare le mani di fronte a tanta cultura
Dovette ammettere la sua sopresa e limitarsi a prendere
atto delle sue parole
.
Ma mentre era solo a letto , non erano i commenti tecnici
fatti da Joy a tornargli in mente , quanto la piacevole
sensazione provata passando l'intera serata a parlare con
lei come se non fosse mai stata la ragazza che aveva
desiderato affogare in più di un'occasione
Ovvero
quella che tornava ad essere quando meno se lo aspettava
.
A volte non la vedeva per tutta la giornata e quando la
incontrava a ora di cena era la sola insopportabile Joy
che lo sobissava di commenti acidognoli sulla sua
presunta vigliaccheria , altre volte la vedeva comparire
quando meno se lo aspettava dove si stava allenando ,
quel sorrisetto ironico ancora più irritante delle sue
parole pungenti
Altre volte ancora era di una
dolcezza semplicemente disarmante ..E Mark non ci capiva
più niente.
Mattina.
La solita mattina ad allenarsi sulla solita spiaggetta
col suo solito pallone provando il solito tiro che come
al solito non lo soddisfaceva
.
La solita storia che si ripeteva inesorabilmente dal suo
arrivo a Matsuda.
Si allenava lì da solo tutti i giorni , come la prima
mattina che aveva incontrato Joy , ma da quella volta lei
sulla spiaggia non l'aveva più vista
.Già , lei lì
ci abitava perciò aveva presumibilmente la scuola e gli
allenamenti con la squadra
Un tiro dopo l'altro , senza sosta, cercando di
potenziarsi sempre di più
La potenza che aveva
raggiunto era davvero impressionante , solo un paio di
giorno prima il suo pallone speciale era bello che andato
a furia del suo imperterrito tirare contro le rocce
Un rumore noto proveniente dalla spiaggia gemella al di là
degli scogli lo fece distrarre un attimo , il suo tiro ,
troppo angolato , picchiò contro lo spigolo mal smussato
di una roccia e schizzò in alto , rimbalzando sulla
parete e finendo nella spiaggetta accanto .
Mark si apprestò ad andare a recuperarlo quando sentì
un verso che non amava affatto
La bestiaccia di Joy
doveva essere di là con lei
.E abbaiava a tutto
spiano
Fino a quando Mark realizzò
Un cane ,
una palla sbucata da chissà dove
Ecco spiegato il
perché del festoso abbaiare.
Scavalcò gli scogli in men che non si dica e in un
attimo era di là
Giusto in tempo per vedere le
zanne di Peggy chiudersi attorno al suo amato pallone e
sentire il PSSSSSSSSSSS che sembrava dirgli "addio
Mark"
.
- Brutta bestiaccia! Se ti prendo io
- inveì Mark
evitando di avvicinarsi più di tanto al cane
.
Alla sua sinistra sentì la risatina familiare
Joy
lo guardava divertita
Indossava un ridottissimo
completo sportivo , come la prima volta che l'aveva vista
, ma questa volta shorts e top erano di un bianco candido
che risaltava sulla sua carnagione scura , ai piedi
scarpe da tennis nere semicoperte da grossi scaldamuscoli
ugualmente neri .
- Fai la voce grossa , ma stringi stringi hai paura di
Peggy! - fu il simpatico saluto che gli rivolse
- La tua belva mi ha bucato la palla! - replicò
altrettanto simpaticamente lui che non aveva voglia di
raccogliere la sua provocazione
.Quel cane gli aveva
reso inutilizzabile pure il secondo pallone
.Guarda
tu se adesso doveva pure andare a cercare un negozio per
procurarsene uno nuovo
- Oh
.Come mi dispiace
Hai visto che hai
combinato , Peggy ? - si rivolse al cane che se ne stava
là a guardare la padrona con i suoi occhioni innocenti ,
la palla che cominciava a sgonfiarsi tra le zampe , la
coda in festa come a dire "bè , non si gioca
adesso?" - Che mai sarà , Mark , è solo una palla
, non morirai per questo
-
- Sì , ma si dà il caso che fosse l'unica che avevo e
per colpa del TUO cane ora mi tocca stare senza! - non
era arrabbiato per la palla in sé
.Solo che non
sopportava che lei sembrasse sempre totalmente
indifferente e superiore a tutto ciò che lui poteva dire
o fare
- Povero Markuccio senza la palla
- canticchiò lei
per inervosirlo ulteriormente
- Piantala , Joy , non è divertente ! Dimmi piuttosto
dove posso andare a comprarne un altro
.Non voglio
trascurare gli allenamenti per colpa tua! -
- E tu hai il coraggio di chiamarli allenamenti??!!-
Oh , no , ci risiamo
Non lo reggo , un altro
discorso così non ce la faccio a sentirlo
.
- Pensi che startene tutto il giorno qua a sparare
cannate contro le rocce ti servirà per segnare a Price?
Povero il mio ingenuo Markuccio
.Price te le parerà
tutte le tue bordate eccezionali e tu ti sentirai un
fallito di nuovo
.Andiamo , giochi contro di lui da
anni , quando lo capirai che devi metterci un po' di
cervellino se vuoi batterlo? - fu la sua teoria
La odio , la odio , la odio , la odio
La odio
quando fa così perché ha una ragione maledetta e io
odio le persone che ti parlano così perché sanno di
avercela!
Ma perché non la posso incontrare senza che mi faccia
sentire così cretino?
Perché ogni volta che mi parla deve farlo con quest'aria
così
Così dannatamente irritante?
E cosa più terribile
.. Perché mi da tanto
fastidio?
E perché devo stare qui a chiedermi perché mi da tanto
fastidio?
Una parola gli attraversava sempre la mente quando
pensava a Joy : IMPREVEDIBILE
. Perché quella
ragazza era impossibile da capire
Non sarebbe mai
riuscito a prevedere quale "lei" avrebbe avuto
davanti quando la incontrava
.Imprevedibile ,
semplicemente imprevedibile
.
- Avanti , dai , non fare quella faccia , te lo rimborso
io il tuo caro pallone
Non voglio che mi scarichi il
peso del tuo ennesimo fallimento sulla coscienza solo
perché il mio cane ha disturbato i tuoi allenamenti
- riprese , non senza essere colpita dalla mancata
esplosione di Mark di fronte alla sua ennesima
provocazione
- Sta a vedere che accetto soldi da una mocciosa
presuntuosa come te ! Non ci tengo, carina
.-
Fu tutto ciò che rispose lui - E adesso continuo ad
allenarmi IO! Non ho tempo da perdere con le tue
spiegazioni , coach
. - tagliò corto allontanandosi
di corsa
.
Ecco , come sempre quella stupida ragazzina insolente
aveva avuto il potere di farlo impazzire
Quella era
davvero una persecuzione! Ma come poteva sapere sempre
esattamente le cose giuste da dire , i tasti da toccare
per innervosirlo di più????? No, non era normale
.Era
una maledizione
.Non l'avrebbe capito mai come aveva
potuto pensare che fosse diversa , che fosse
Dura da
dire
SPECIALE
Nononono , altro che speciale !
Quella era stata mandata là apposta per tenerlo in
allenamento in attesa di ritrovarsi a fare i conti con
quell'altro essere uguale a lei
Price , stavolta le
sue frecciatine non lo avrebbero colto impreparato , con
tutto quell'allenamento!!!!
Corse per ore e quando rientrò all'albergo l'ora di
pranzo era passata da un pezzo
. Il pomeriggio si
annunciava caldo e afoso
.Troppo strano per essere
solo ad Aprile
Mark non aveva voglia di perdere ancora tempo solo con la
corsa
Perciò decise : quel pomeriggio avrebbe fatto
un salto in città per procurarsi un nuovo pallone e
tentare di rendere produttivo quel nervosismo potenziando
il suo tiro
- Per andare in città? - fu la domanda semi-incredula
dell'anziano proprietario di fronte alla domanda di Mark
- Già
Avrei bisogno di comprare una cosa
-
precisò il ragazzo , non senza desiderare aggiungere
""che colpa ne ho io se in questo posto sfigato
avete solo il nulla più totale????"
- Devi prendere la corriera
Ma non so se farai in
tempo
Sarà qui fra meno di dieci minuti
-
- E la prossima? - abituato alla vita di Tokyo prendere
la corriera gli sembrava già assurdo
Correre per
fare in tempo non era proprio possibile
Ce ne
sarebbe stata sicuramente un'altra subito dopo
.
- L'altra? - rise il vecchio -Ragazzo mio
.Bella
grazia se passerà questa! La prossima potrebbe essere
qua tra quattro ore! -
Non senza rischiare di mettersi ad imprecare lì davanti
al vecchio per quella situazione assurda e desiderando
terribilmente meledire la cattiva stella che lo aveva
catapultato in quel posto dimenticato dai tempi che
furono , Mark dovette fingere riconoscenza e ringraziare
l'uomo per la sua gentile informazione
.Poi ,
borbottando contro quello schifo di posto corse a
cambiarsi
Perfetto , era in tempo
Bastava correre verso la
fermata alla fine della strada e in un paio di minuti
sarebbe balzato sull'autobus diretto in città
Ma
non doveva perdere neppure un secondo , o rischiava di
perderlo e addio
.
FRENATAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!
Sulla soglia dell'albergo accoccolata sullo zerbino
.C'era la belva
.Con la sua dolce mole
occupava tutto il passaggio
..Sentendolo arrivare il
cane voltò il muso verso di lui , la palla ormai
afflosciata tra i denti
- Forza , bestiaccia , levati di lì! - fece Mark
impaziente
Il cane sentendo il tono di voce alterato
del ragazzo prese a ringhiargli contro
Mark dovette
fare due passi indietro
..
Niente da fare , Peggy non lo avrebbe mai ascoltato e ,
chiaramente , non si sarebbe mai spostata di là
.Doveva
scavalcarla
Scavalcare quella belva ringhiante col
rischio che lo azzannasse
Dove meno avrebbe
desiderato!!??
ARGHHHHHHHHHHHH , meglio tentare di convincerla con le
buone maniere
Seeeeeeee , Mark e le buone maniere
.
Dopo aver tentato inutilmente di fare alzare il cane con
un molto poco convincente
"Su , bella Peggy , va' dalla tua padrona"
e visto che stava perdendo alcuni dei suoi calcolatissimi
minuti
. Non ce la fece più ed esplose
- Insomma , sacco di pulci schifoso! Alzati di qua o
perdo quella fottuta corriera e al posto della palla userò
te! -
A quanto pare la storia della "minaccia per corriera
in avvicinamento" la belva lo conosceva bene
Mollemente
si alzò dallo zerbino e si sedette guardando Mark con i
suoi occhioni neri che sembravano dirgli "bè , c'è
bisogno di urlare in quel modo? Basta dirlo che hai
fretta"
Ma Mark non aveva tempo per intrattenere una specie di
conversazione immaginaria col cane
Corse come un lampo verso la fermata , ecco c'era quasi ,
già la vedeva al di là della salita
E purtroppo
potè anche scorgere la corriera che bella bella
ripartiva sbuffando
Bella roba , l'aveva persa
.
E ora che si fa? Si chiedeva fermo in mezzo alla strada
Andiamo , sta a vedere che la città è così lontana
.
Si diceva
Una bella passeggiata è quel che ci vuole
E
poi , non saprei proprio cos'altro fare.
Così l'impavido Mark si avviò verso la direzione presa
dalla corriera quasi di buon umore
Mezz'ora dopo lo era un po' meno , camminava sotto il
sole cocente e non vedeva davanti a sé altro che strada
.Della
prossima città nemmeno l'ombra
.
Stava lanciandosi in una serie di amorevoli riflessioni
sull'universo e la bellezza intrinseca della vita
Quando
sentì un clacson sfiatato alle sue spalle . Si voltò
quasi sollevato nel vedere che non era solo in quella
landa desolata
.Ma lo fu un po' meno quando vide chi
aveva suonato
A bordo di uno sgangheratissimo scooter rosso fiammante
c'era Joy .
Seduta sul bordo del sellino si era fermata vedendolo
camminare e ora lo osservava da dietro le lenti colorate
dei suoi occhiali da sole .
Indossava una maglietta a maniche lunghe , di cotone
bianca , scollata , una camicia senza maniche sbottonata
annodata in vita , un paio di blue jeans a vita
ultrabassa dai bordi larghi e sdruciti , scarpe da
ginnastica nere con la suola alta di gomma trasparente ;
i capelli legati a mezza coda con un fermaglio a forma di
farfalla
.Sembrava uscita da un negozio per teen-ger
squinternate visto lo strano effetto dell'insieme
Ma sorrideva , un sorriso gentile , come se fosse davvero
contenta di vederlo
.Ma Mark non lo era affatto
..Era
tutta colpa sua e del suo stupido cane se ora si trovava
in quel casino
- Ciao , Mark! - lo salutò allegra - Dove te ne vai di
bello? -
- Cerco di andare in città . .- fu la secca risposta
- E ci vai a piedi? - la ragazza era alquanto divertita
- Sì , perché ,qualcosa in contrario?- seccato a dir
poco
- Hai perso la corriera , eh?- eccola la piccola
provocatrice spuntava fuori
- No , sono uno a cui piace camminare ! - e vediamo se la
smetteva
- Mark
Non lo metto in dubbio , ma da qua devi farti
ancora una ventina di chilometri
Non so se ami
camminare fino a questo punto
-
- Che cosa? 20km?????? Ma in che razza di posto abiti? -
- Avanti , non fare così
Anch'io sto andando in
città , se vuoi ti do un passaggio! -
- No , grazie , lì sopra non ci salgo ma neanche
-
- Cos'è , non sono solo i cani a farti paura? Dai ,
diciamo che è il mio modo per riparare a quello che ha
fatto Peggy
-
Mark tacque valutando la cosa
Se davvero voleva
arrivarci in città l'unica soluzione era accettare il
passaggio offertogli da Joy
.Avrebbe dovuto
sopportarla per un altro po' , ma era l'unico modo per
arrivare dove voleva
- E va bene , ragazzina , giusto perché mi dovevi
qualcosa
- disse
Montò sullo scooter dietro a Joy , incastrato tra lei e
un enorme portapacchi montato al posto del bauletto
Perfetto
, ci mancava doverle stare così appiccicato
- Ehi , Joy , ma a che che ti serve sta roba? - chiese
sentendosi spiaccicato da quel coso che gli premeva sulla
schiena
- Devo andare a fare provviste per l'hotel! Stai pronto ,
si va! -
Rombando come un aereo in fase di decollo il vecchio
motorino partì alla volta della città
- Ma sei sicura che questo catorcio ci porterà a
destinazione? - chiedeva Mark scettico , certo , non se
ne intendeva di moto , ma gli pareva che quello scassone
non avesse molta vita davanti..
- Catorcio questo???? Ascolta , bello , questo è un
bolide che mi porta sempre sana e salva dove voglio! -
rispose lei sicura , gli occhi sempre fissi sulla strada
, poi aggiunse - Certo , il contachilometri è rotto e
l'ago del serbatoio non va più , ma il resto va a
meraviglia! -
- Scusa e come fai a sapere quanta benzina ti resta? -
domandò Mark un tantino preoccupato
- No panic , campione , segno sempre quando ho fatto il
pieno e quante volte l'ho usato! Possiamo andare e venire
altre tre volte dalla città! - un po' troppo ottimista
forse
- Speriamo bene
-
Mark non potè fare altro che tacere e affidare le loro
sorti a qualche entità superiore
Ormai era là e
non poteva fare altro che quello
Oltre a sperare
ardentemente che quella vicinanza prolungata a quella
ragazza non cominciasse a produrre un altro effetto
Non
c'avrebbe davvero tenuto
Il motorino sfrecciava lungo le curve che portavano in
città , portando i suoi due passeggeri immersi in
pensieri che più simili non si poteva , entrambi in
preda ad una domanda che suonava tanto come un " non
lo sopporto/a
Allora perché adesso vorrei non
arrivare mai per non dimenticare questa strana
sensazione?"
. verso il pomeriggio che avrebbe
cambiato la loro storia
.
HOKKAIDO
Il sole pallido del primo mattino filtrava attraverso le
tende chiare e illuminava debolmente la stanza creando un
tenue gioco di ombre sulla parete .
Philip aprì gli occhi stiracchiandosi , ancora intontito
dal sonno . Per un attimo trovarsi in quella camera lo
disorientò
.Era convinto di aver solo sognato e ,
invece
.Quella camera che ora accoglieva il suo
risveglio era la stessa che , solo poche ore prima , era
stata l'unica testimone della notte più intensa della
sua vita .
Mosse un braccio verso l'interno del letto cercando Jenny
, desiderando immensamente ritrovare il suo calore e
tornare a stringerla
Ma voltandosi si accorse che la
ragazza non era più a letto , le coperte scomposte e
l'impronta lasciata dal suo corpo sul lenzuolo rivelavano
che era stata accanto a lui , ma doveva essersi già
alzata da un po' , ormai il suo posto non conservava
alcuna traccia del suo calore .
Ancora mezzo addormentato Philip si alzò e recuperò in
fretta i vestiti ; doveva assolutamente trovare il modo
di lasciare la casa senza che la sorella di Jenny lo
vedesse.
Guardò l'ora :le 07;30!!!!! Doveva
muoversi o non avrebbe fatto in tempo ad andare a
cambiarsi e a correre a scuola
.Oltre ovviamente ad
inventare una scusa decente per tenere buona sua madre
che lo avrebbe sicuramente steso con una raffica di
domande inquisitrici ! L'unica speranza era trovare
l'appoggio di suo padre , che almeno in questa
circostanza l'avrebbe capito di sicuro
.Ma a questo
avrebbe pensato dopo
Ora doveva trovare Jenny e poi
sgattaiolare fuori da casa sua .
Facendo meno rumore possibile uscì dalla stanza e si
avvicinò alle scale
.Dalla cucina potè sentire
distintamente le voci di Jenny e Kate che discutevano
animatamente
.Sapeva che sarebbe stato più corretto
tornarsene di corsa in camera e non trattenersi oltre
.Ma
l'argomento della conversazione lo trattenne
.
Doveva assolutamente sapere
.
- Credi che non mi sia accorta di quello che è successo
questa notte , Jennifer? - chiedeva Kate irritata
- Andiamo , Kit , non è proprio il caso di farmi le
prediche
- rispondeva Jenny scocciata , parlava con
un tono che non le apparteneva affatto
.Philip
stentava a riconoscerla..
- Ma cosa dovrei fare? Ti rendi conto del modo in cui ti
stai comportando? Arrivi qua ieri e cosa fai? Passi
subito la notte con un ragazzo!!!! Ma come speri che
possa starmene in silenzio? - sua sorella era davvero in
collera , sembrava veramente spiazzata dal comportamento
della ragazza
- Non ho passato la notte con UN ragazzo , ma col MIO
ragazzo , è diverso! E poi tu che diritto hai di stare a
farmi le paranoie? Non mi dirai che la perfetta Kit certe
cose non le fa! -
- Non è questo il punto signorina! Io mi sono assunta la
responsabilità di occuparmi di te! Ho assicurato alla
mamma che ti avrei impedito di fare altre sciocchezze !
Ma a quanto pare tu non vuoi proprio stare lontana dai
guai , te li attiri come una calamita! Io non starò qua
a vederti combinare altri disastri ! C'è già voluto
tanto per tirarti fuori dai casini in cui ti eri
impelagata
.. -
- Ah , già , dimenticavo
.Tu sei la sorella
perfetta che non si mette mai nei guai
.Io sono la
piccola pazza di casa che fa solo preoccupare gli altri
!!!!! E sentiamo , cosa avreste fatto tu o la mamma o papà
per tirarmene fuori? Assolutamente niente , vi siete solo
preoccupati di coprire
. Di fare in modo di non
ricordarmelo
E ora è solo per spedirmi via da là
che avete architettato questa bella recita! Be' io non vi
lascerò giocare con la mia vita ! Adesso io sto bene
E
Philip è la cosa più bella che mi sia capitata da
tantissimo tempo ! Perciò non cercare di rovinarmi anche
questa oppure
.-
SBAAAAMMM
Uno strano rumore attirò l'attenzione delle due ragazze
.
All'istante smisero di battibeccare e guardarono entrambe
verso le scale , da dove era giunto il suono
.. Poi
videro il gattone di Kate che scendeva i gradini
.
Di sicuro era stato lui a far cadere qualcosa
.
- Jennifer
Mi spiace , hai ragione
..Non volevo
dire quelle cose
.Sono solo preoccupata per te
. Vorrei che tu facessi la cosa giusta , perché
non voglio mai più vederti soffrire per una scelta
sbagliata
- disse Kate molto più calma parlando
alla sorella con un tono dolce e protettivo , Jenny
sospirò annunendo
- Lo so , Kit , lo so
Ma io non posso sapere sempre
qual è la cosa giusta
.E soprattutto non lo saprò
mai se vi ostinate a tenermi sotto una campana di vetro
.L'unico
modo che ho di saperlo è vivere
E andare avanti
facendo ciò che sento
.E ciò che sento è che amo
Philip e perciò
.-
- Capisco , Jenny , capisco e , anche se non mi credi
Mi fido delle tue scelte
.-
Le ragazze rimasero in silenzio e Philip finalmente tirò
un sospiro di sollievo
Per un pelo non lo avevano
scoperto
Bravo imbranato , ora sapeva quanto era
portato a giocare all'investigatore segreto
. Meno
di zero! Mentre cercava di avvicinarsi di soppiatto verso
la tromba delle scale per ascoltare meglio la
conversazione , facendo attenzione a non farsi sentire ,
aveva dato un calcio ad uno dei vasi facendolo rotolare
lungo i gradini
.Mr Bean era l'Uomo Ragno in
confronto!
Meno male che l'arrivo del gatto di Kate lo aveva tirato
fuori dagli impicci
.Lo aveva afferrato e fatto
scendere per distrarre le ragazze
.Con successo
stavolta
.Quanto meno era un Mr Bean che non si
perdeva in un bicchiere d'acqua
.
Così aveva potuto ascoltare tutto
.E la cosa si
faceva sempre più misteriosa
. Non riusciva proprio
ad immaginare cosa potesse essere successo a Jenny e
perché avessero voluto allontanarla da S.Diego
.
Era ancora lì immerso in quelle riflessioni quando sentì
i passi di Jenny che veniva verso di lui
Philip
corse in punta di piedi in camera e fece appena in tempo
a sedersi sul letto facendo finta di essersi appena
alzato prima che Jenny entrasse .
Non doveva assolutamente insospetirla , né farle capire
che nutriva dei sospetti sul suo passato .
MATSUDA
La cittadina accolse Mark e Joy con la sua atmosfera
allegra e vitale , quell'atmosfera carica di nuova
energia che hanno tutte le città di mare quando tornano
alla vita dopo i lunghi mesi di desolazione invernale
Mark era semplicemente senza parole
.Se quella era
la città lui era il Platini dei tempi d'oro! Quel buco
con una piazza quattro negozi e un po' di strade
chiassose non rispondeva assolutamente ai suoi canoni di
città
.Non si era certo aspettato di trovarsi in
una succursale di Tokyo , ma chiamare città un posto
dove tutti si fermavano a salutare una ragazzina in
motorino che faceva la gincana tra i carretti dei
pescatori gli sembrava un tantino troppo
..
Joy inchiodò davanti ad un piccolo magazzino alla fine
di una strada assolata e Mark non potè evitare di
ritrovarsi spiaccicato contro di lei
- Ma che
- fece per dire
- Siamo arrivati! - rispose lei come se niente fosse -
scusa la frenata , ma servono le maniere forti col mio
bolide ! - spiegò sorridendo
- Bene
e dove sarebbe il negozio di articoli
sportivi? - chiese Mark guardandosi intorno mentre
scendeva dal motorino e pensava " grazie al cielo
sono salvo"
.
- Il "negozio di articoli sportivi" lo trovi
appena svolti in quella stradina
.Fai presto ! Ho
bisogno dei tuoi muscolacci per caricare le provviste ! -
rispose lei accompagnando le sue parole con una pacca
sulla schiena di Mark
- Dunque è per questo che mi hai dato un passaggio
.
Va bene , torno subito .- detto questo Mark si avviò
nella direzione indicata da Joy , sfilando il portafogli
dalla tasca posteriore dei jeans scuri ed esaminandone il
contenuto
.Si chiese come mai avesse avuto la già
nota sensazione di aver avvertito una nota ironica nella
voce di Joy
..E quando arrivò a destinazione ne capì
anche il motivo
..
Quello che Joy aveva ironicamente definito "negozio"
era in realtà poco più che una bancarella scassata che
vendeva per lo più salvagenti e sedie sdraio
.E che
solo per puro caso aveva in mezzo ai mille palloni
gonfiabili per il mare qualcosa che somigliasse ad una
pallone da calcio.
Comunque , l'importante era stato trovare ciò che
cercava , ora non restava che tornare da Joy .
Col pallone sotto braccio si avviò verso il magazzino
dove l'aveva lasciata , si aspettava di trovarla là
seduta sul suo catorcio , con i piedi piantati per terra
per tenersi in equilibrio e le braccia incrociate sul
cruscotto , in viso un'espressione di rimprovero per il
tempo che le aveva fatto perdere
Mark era già
pronto ad assalirla con una sfilza di lamentele su quello
schifo di posto e su quello che lei aveva osato definire
"negozio"
..Ma non andò così .
La vide intenta a caricare le provviste sul suo grosso
portapacchi aiutata da un giovane dai capelli castani
cortissimi che indossava una vecchia tuta da lavoro
..I
due chiacchieravano amabilmente mentre andavano avanti e
indietro portando le varie scatole
. E Mark restò
per un momento come un pesce lesso ad osservare
l'espressione così diversa sul viso di Joy
.E quel
sorriso aperto
Radioso
sembrava un'altra
.Perché
con lui era così diversa ? Una strana sensazione gli
attanagliò lo stomaco
Gelosia ? Nahhhhhhhhhhh ,
giammai ! E poi perché avrebbe dovuto essere geloso di
quella ragazzina irritante???? Nonono , era solo semmai
un po' sorpreso , ecco tutto, perché non aveva mai visto
un sorriso così bello rischiarare il suo viso
Sorrisetti ironici gliene aveva mostrati un bel po' , ma
quel genere di sorrisi
quelli no , per lui non li
aveva avuti mai
.
- Ehi , Mark! Che fai ci vieni a dare una mano o pensi di
restare lì a guardare? - ecco chi era Joy con lui
Altro
che sorrisi radiosi e gentilezze
.
- Arrivo
. - rispose il ragazzo avvicinandosi ai
due e fissando l'altro con una lievissima punta di
irritazione
.Un sentimento che anche se si rifiutava
di considerare gelosia chissà perché ci somigliava un
bel po'
.
- Ti presento mio cugino Bob , viene sempre ad aiutarmi
quando devo fare il pieno per l'hotel! - spiegava Joy
che
avesse in qualche modo avvertito una strana tensione in
lui? Ma no , si disse Mark con decisione
..Non senza
chiedersi subito dopo un tantino preoccupato il perché
sapere che il tizio lì presente fosse un semplice cugino
lo facesse sentire già un po' sollevato
- Piacere , Mark - diceva intanto il ragazzo - Joy mi ha
parlato molto di te
.-
- Ah sì? Chissà con quali delle sue belle e dolci
parole
- commentò Mark caricandosi in mano una
cassa di scatolame , si sentì un idiota subito dopo per
il modo in cui aveva parlato
.Ma come gli era
saltato in mente di fare così? Così aveva solo dato a
vedere che a lui quello che diceva lei interessava in
qualche modo
.E invece non era assolutamente così
.O
meglio
.Non era ancora cosciente che fosse così
In pochi minuti il carico fu sistemato , Mark si
trattenne dall'esprimere le sue perplessità di fronte al
catorcio stracarico di merce e sul come avrebbero fatto a
tornare a Matsuda in quelle condizioni
.del resto
Joy gli aveva assicurato che quella era una scena che si
ripeteva spesso , per questo poteva stare traquillo e
soprattutto poteva provare a fidarsi di lei
.
- Bene , e ora che si fa? - chiese la ragazza dopo che
Bob li ebbe salutati tornandosene al lavoro
- Si torna a Matsuda , mi pare chiaro . - rispose Mark
freddamente senza neppure abbassare gli occhi verso di
lei
- Ma come ? Di già? Siamo venuti fin qua , almeno
godiamoci il pomeriggio! - cercò di convincerlo lei che
sembrava piena di energie
- Non ho alcuna intenzione di sopportare i tuoi dolci
commenti per tutto il pomeriggio
.Torniamocene a
casa
.-
- Ehi , ma quanto sei freddino oggi
. Vorresti
andartene così , senza nemmeno offrirti di sdebitarti
per il favore che ti ho fatto ? -
Mark si voltò di scatto verso la piccola impertinente ,
quella era davvero la persona più assurda che avesse mai
conosciuto
.
- Come dici piccoletta? Guarda che sei tu che ti sei
offerta di accompagnarmi e io
- protestò lui
- Andiamo , Mark
Fa caldo e ho sete , andiamo a
sederci da qualche parte e offrimi qualcosa ! Come
ringraziamento basterà di sicuro ! - tagliò corto lei
tirando fuori una delle sue solite espressioni furbette
dalle quali Mark sapeva di non poter fuggire
- Io non ti offro proprio niente , imbrogliona! S'era
detto che mi portavi qua per riparare al gesto della tua
bestiaccia , non vedo perché dovrei anche rimetterci
.-
- Mamma mia , quanto sei tirchio , Landers! Stai facendo
tutte ste scene solo per risparmiare qualche stupido
soldo
. Lasciatelo dire , non ci sai proprio fare
con le donne ! Ecco perché sei sempre solo nonostante tu
sia
. - tacque all'improvviso per non completare la
frase che sarebbe suonata più o meno come un "il
ragazzo più bello ed intrigante che abbia mai visto in
vita mia"
.
Mark non diede tanto peso alla cosa , ma il sentirsi
offendere per l'ennesima volta e per una cosa tanto
stupida lo aveva davvero scocciato
.Perciò decise
di arrendersi e farsi trascianare a zonzo per quella
cittadina ancora per un po'
.Del resto anche a lui
non dispiaceva andare a prendere qualcosa di fresco
.
Lasciarono il motorino col suo carico di provviste e
pallone dallo zio di Joy e , in men che non si dica,
erano a zonzo per le strade che conducevano al centro .
Nonostante a Mark quel posto non piacesse affatto dovette
ammettere che era decisamente il luogo ideale per
isolarsi dalla stressante vita di Tokyo
.Il mare ,
la lieve brezza pomeridiana , i colori intensi di quel
paesaggio e la tranquillità di quell'atmosfera lo
stavano aiutando a ritrovare la sua dimensione
E poi
c'era Joy con lui
.La solita parola gli attraversava
la mente più insistente che mai IMPREVEDIBILE
IMPREVEDIBILE IMPREVEDIBILE IMPREVEDIBILE
.. Non
avrebbe saputo descrivere meglio quello che pensava di
lei
.Non riusciva a trovare un altro aggettivo che
le calzasse bene come quello
Oltre al dover
ammettere che quella era l'unica persona al mondo con la
quale poteva immaginare di passare un pomeriggio
passeggiando senza meta per le strade assolate di una
semi deserta cittadina di mare senza mai desiderare
tornare indietro
.
- Fermiamoci qua , Mark! - la voce argentina di lei lo
riscosse da quella strana dimensione tra sogno e
riflessione , la ragazza lo afferrò per un braccio e lo
trascinò verso una terrazza a picco sul mare ; Mark
sussultò per un attimo quando sentì le sua mani strette
attorno ai suoi muscoli abbronzati
.La sensazione si
fece più forte
Davvero non capiva perché quella
ragazza avesse il potere di farlo sentire così diverso
dal Landers di sempre
.
Appoggiati alla balaustra che dava sullo strapiombo
roccioso i due osservavano il mare che s'increspava in
piccole onde baciate dal sole , in silenzio , entrambi in
contemplazione di quella luccicante distesa azzurra
ascoltavano il suono delle onde infrante sulle rocce
. Chissà cosa starà pensando
era ciò che
entrambi si chiedevano
.Ma non sapevano ancora che
ciò che si faceva strada nel loro cuore era il
sentimento che piano piano s'impadroniva anche dell'anima
dell'altro
Mark scutava cercando di non farsi scoprire il profilo
perfetto del viso di Joy
Forse era l'atmofera
particolare , o forse chissà , era perché non l'aveva
mai vista seria come in quel momento , o forse il fatto
che fosse così silenziosa lo spiazzava
..Ma non
l'aveva mai vista tanto bella come in quel pomeriggio
.E
il senso di turbamento che provava osservandola era
qualcosa di ancora sconosciuto
Mai nessun altra
ragazza era stata capace di fargli avvertire quella
strana sensazione
. E poi lei era diversa da
qualunque altra creatura avesse incontrato prima d'ora
.sembrava
avere in sé il calore e l'energia del sole di Matsuda ,
la freschezza e la concretezza della gente di mare
.Adesso
era pronto a dire a sé stesso
.Che lei era davvero
una persona speciale
.
- Dimmi una cosa , Joy
.- si decise a chiederle -
Non hai mai pensato di andartene via da Matsuda?-
nascosto dai riccioli scuri Mark non potè vedere lo
sguardo malinconico che velò i suoi grandi occhi neri ,
di solito vitali e brillanti
. Ma fu solo un attimo
.Subito
dopo la ragazza ritrovò il suo tipico sorriso e si voltò
verso di lui
- Per ritrovarmi in una città grigia e chiassosa come
Tokyo? No , grazie , non potrei vivere in un altro posto
che non sia qui
.- rispose tornando ad osservare con
sguardo carico d'amore il mare sotto di loro
- Ma tu sei una brava giocatrice da quello che ho visto
.In
un altro posto potresti avere un futuro
.- lei lo
interruppe scuotendo la testa , poi si avvicinò di più
a lui
- Lo vedi quel promontorio? - chiese mentre Mark si
sforzava di capire il collegamento -Nessuna città vale
tanto quanto l'emozione che puoi provare trovandoti là ,
da solo
Tu e sotto di te il mare che ti aspetta
.
Credimi Mark
Non potrei mai andarmene
.-
Lui annuì anche se poco convinto
- Sai che ti dico ? Prima che tu riparta devi
assolutamente venirci con me una volta! - disse animata -
Promettimelo , Mark , prima che tu vada via andremo lì a
nuotare insieme e ti farò capire cosa intendo ! - gli
prese una mano fra le sue stringendola forte
. Mark
rimase impalato senza sapere che fare
Totalmente
spiazzato da quel cambiamento repentino
.I pensieri
di poco prima che gli martellavano in testa
insistentemente
.
- Va bene
Te lo prometto
- biascicò con scarsa
convinzione . Joy sorrise , questa volta un sorriso
radioso e aperto come quello che le aveva visto rivolgere
a Bob poco prima
E che gli aveva fatto provare
quella strana fastidiosa invidia
..
- Andiamo dai ! -fece lei - In questo bar fanno un gelato
squisito ! - si trascinò dietro Mark senza lasciargli la
mano , lasciando che il calore che provava in quel
momento arrivasse dritto al cuore del ragazzo
.
Erano seduti ad un tavolino sul Belvedere ,
chiacchieravano come due vecchi e pacifici amici
.Si
vabbè , amici si fa per dire
. Davanti a due gelati
enormi
Alla fine la piccola provocatrice l'aveva
spuntata
.Mark non aveva potuto tirarsi indietro di
fronte a quelle continue punzecchiate sulla sua presunta
tirchieria e dopo averle dato della scroccona un
centinaio di volte si era avviato verso la cassa con aria
rassegnata
.
Ora , seduto di fronte a lei , la osservava alle prese
con quella coppa alla frutta che si chiedeva come sarebbe
entrata in un corpicino tanto piccolo
.Lui dal canto
suo , non si concedeva tali "piaceri infantili"
da tempo immemorabile
.considerando poco virile ,
forse , il cimentarsi con un cono di quella portata
..
Chiacchieravano del più e del meno , prendendosi in giro
a vicenda per i rispettivi macelli combinati con quei
gelati che si scioglievano a velocità supersonica
.Quando
ridendo di lei che aveva la faccia mezza impiastricciata
di fragola Mark si ritrovò una bella macchia di
cioccolata al centro della sua maglietta candida
..
Mentre lui si osservava il petto con l'aria incazzata di
chi non si è mai sentito così idiota Joy rideva a sua
volta per la scena
.
Ridendo ridendo la ragazza si avviò verso la fontanella
per bagnare un fazzoletto e ritornò al tavolino
- Sei davvero un impiastro , piccolo Mark
.- lo
prese in giro lei avvicinandosi
- Senti chi parla
.Ti sei vista? Sembri un clown! -
replicò lui per celare il suo imbarazzo
Guarda che
figura aveva fatto
- Lascia fare a me
.Ci penso io a smacchiare
.
- disse Joy mentre si piegava verso di lui e fli
strofinava il fazzoletto bagnato sul petto
.Entrambi
avvertirono in modo molto chiaro la particolarità di
quello che quel seppur innocente contatto rappresentava
.Mark
afferrò con decisione il polso di Joy
.Voleva
evitare che quella sensazione elettrica lo portasse a
compiere azioni delle quali si sarebbe pentito
.
- Ehmmm
.Non preoccuparti
Ci penso dopo
..-
bofonchiò imbarazzatissimo
.Tanto da non sentirsi
nemmeno più incazzato al pensiero della figura che
avrebbe fatto andandosene in giro con una chiazza di
gelato in pieno petto
Chissà perché in quel
momento gli venivano in mente le facce che avrebbero
fatto i suoi compagni se lo avessero visto lì a quel
tavolino a macchiarsi di gelato e a sentirsi un idiota
per colpa di quella ragazzina
Se poi immaginava di
trovarsi davanti la faccia odiosa ed ironica di Price
.
Meglio non pensarci
Sai che figura
.
Dopo pochi minuti erano di nuovo a bordo dello scassone
di Joy che , ovviamente , per colpa delo carico procedeva
ancora più lentamente
.
Dietro di lei , ancora più vicino viste le dimensioni
del portapacchi , Mark non poteva fare a meno di
ripensare alla piacevole sensazione che lo aveva
accompagnato quel pomeriggio
.
I capelli di Joy gli solleticavano appena il naso , e lui
li scostò trattenendoli con una mano per far sì che non
gli tornassero sul viso
Lei si voltò sorridendo
Gli
occhi seminascosti dalle lenti degli occhiali da sole
.La
vicinanza portava verso di lui l'odore caratteristico
della pelle bruna di Joy , sapeva di sole , di mare
.L'essenza
di quel luogo era dentro di lei e la rendeva così
assolutamente fantastica e speciale
.Ora Mark lo
avvertiva con chiarezza
.Quella ragazza con tutte le
sue stranezze e i suoi comportamenti imprevedibili gli
stava entrando dentro in modo lento , ma inesorabile
..La
sentiva come se già fosse parte di lui
.Gli
sembrava impossibile pensare di aver vissuto fino a quel
momento senza sapere dove fosse quella creatura
straordinaria
..
POP POP POP
.. Fermo
..
Dopo aver sobbalzato un po' , il catorcio aveva deciso di
tirare le cuoia proprio nel bel mezzo della strada che li
stava riportando a Matsuda
.Il che voleva dire
.Circa
10 km da fare ancora
.
Tutti i bei pensieri che Mark aveva cullato in quel
momento nella sua mente si dissolsero in un baleno ,
lasciando il posto ai vecchi propositi battaglieri che
avevano caratterizzato le sue giornate con Joy prima di
quel momento
.
- Che succede? - chiese Mark quando lei lo fece scendere
- Niente di grave
.Dev'essere finita la benzina . -
rispose lei senza scomporsi minimamente mentre dava
un'occhiata al serbatoio
- eh , sì , direi che
siamo rimasti a secco! -
- COME SCUSA??????- esclamò Mark stravolto dalla sua
tranquillità ancora più che dalla situazione
- Non urlare
.C'è un benzinaio poco più in là
-
- Ma non avevi detto che avevi benzina a volontà ,
carina? - Mark era fuori di sé
Ormai conosceva bene
la psicologia del posto per sapere che "poco più in
là" voleva dire una mezza dozzina di km da fare
.
- Deve essere stata di nuovo mia sorella
.si prende
il motorino per andarsene a spasso col suo ragazzo e non
mi segna mai quanta strada ha fatto! Non è mica la prima
volta che mi lascia a piedi.
- spiegò lei
tranquilla - Andiamo dai , abbiamo circa 5km di strada
prima di trovare il benzinaio
.-
Mark era senza parole
..Avrebbe voluto prendere
quell'immenso portapacchi e fracassarlo sulla testa di
quella ragazza assurda
.Erano a piedi con ancora 5
km da fare e lei se ne stava così serena a dire che non
era niente di grave????? Situazione nota
.Gli
ricordava qualcun altro che riusciva a vedere la vie en
rose anche quando si era sotto di venti goal ai mondiali
..Mark
detestava simili manifestazioni di calma tantrica
.lui
aveva solo una gran voglia di prendere a calci quel
vecchio scassone e sfogare tutti i suoi nervi urlando e
prendendosela col mondo!!!!!!
- Andiamo , Mark , pensi di startene lì ad imprecare
ancora per molto?Vorrei cercare di essere a casa prima di
cena
. - lo richiamò Joy , il ragazzo smise di
tirare calci a vuoto maledendo la sfiga che lo
perseguitava dalla sua partenza da Tokyo e si accorse che
lei si era già avviata portandosi il motorino stracarico
a braccia . Si ficcò le mani in tasca per farle capire
che non aveva alcuna intenzione di aiutarla e la
raggiunse sbuffando
- Quanto hai detto che dobbiamo camminare? - chiese
piuttosto alterato continuando a guardare dritto davanti
a sé
- Solo 5 km , tigre
.Cos'è ? Credevo avessi detto
che ti piaceva camminare
- ironizzò lei
- Infatti è così
.Solo mi scoccia farlo quando non
sono io a deciderlo , ma l'imbranataggine di una
ragazzetta che resta a secco col suo catorcio
-
- Ah , davvero? Se non fosse stato per il mio catorcio
non saresti arrivato in città
..-
- Avrei aspettato la corriera dopo e ora sarei arrivato
sano e salvo all'hotel! -
- Sentilo
.E questo sarebbe uno sportivo da medaglia
d'oro!!!!! Mollaccione che non sei altro
Tutti quei
muscoli ti servono solo in apparenza
In realtà ti
pesa anche caminare un po'
.-
- Smettila di fare la solita arrogante ! Ammettilo che la
colpa è tua se siamo qua in mezzo al nulla !-
- La colpa????? E io che c'entro se siamo rimasti a
piedi? Piuttosto , sai che sei proprio un bel tipo tu? Te
ne stai là baldanzoso a blaterare e mi lasci portare
questo peso da sola
..-
- E' il minimo visto che la colpa è tua
-
Continuarono a camminare battibeccando senza sosta per un
bel tratto
.fino a quando Mark non fu impietosito
dalla fatica che stava facendo Joy per trascinarsi quel
motorino pesantissimo da sola e le strappò letteralmente
il manubrio di mano dicendo solo un
- Da qua .- anziché un più gentile "lascialo pure
a me , per te è troppo pesante , d'ora in poi lo porto
io"
..Ma Joy gli fu grata lo stesso e accettò
la generosa offerta di aiuto
.
Ormai erano a metà strada per arrivare dal benzinaio
.Erano
in cima ad una lunga discesa che durava per un paio di
chilometri , alla fine , dietro la curva avrebbero
trovato la piccola area di servizio
.
- Monta su , Mark ! In discesa possiamo andare a motore
spento , arriveremo in un attimo! - gli disse Joy mentre
si risistemava alla guida
- Sei sicura che sia sicuro? - chiese Mark scettico , non
sapeva perché , ma quella trovata non lo convinceva a
pieno
.
- Certo che è sicuro! Piantala di avere sempre da ridire
e fidati di me per una volta ! -
Avrebbe dovuto essere ancora più terrorizzato di fronte
a quelle parole
Quando aveva deciso di fidarsi di
lei era stato quello il risultato
.Chissà ora che
ne avrebbe ricavato
.
Comunque , convinto o no , era stanco e montò in sella
senza ulteriori storie.
Era fatta , il catorcio prese velocità e i due felici di
risparmiarsi un po' di strada non vedevano l'ora di
essere in fondo alla discesa
.
Joy si era cimentata in quella impresa varie volte
.Conosceva
a memoria quella strada e sapeva come prendere la curva
nel modo giusto.
Ma quel pomeriggio non poteva
prevedere che da dietro la curva sarebbe sbucata una
lanciatissima auto sportiva che solo per poco non li
travolse appieno
.La ragazza sterzò bruscamente per
evitare l'impatto , provò a frenare
.Ma finì in
pieno in una grossa buca al lato della strada
.In
una frazione di secondo si ritrovarono entrambi
disarcionati dal motorino , uno di qua e uno di là , a
terra.
- Ma porca put
.- stava per dire Mark accingendosi
ad alzarsi
L'atterraggio era stato decisamente un
disastro
Il suo povero posteriore non aveva certo
potuto attutire la caduta , anzi , il suo povero osso
sacro protestava a viva voce contro quella mancanza di
delicatezza nei suoi confronti
.Restò una frazione
di secondo immobile , il tempo di realizzare che , a
parte un dolorino al fondoschiena , era tutto intero ,
poi si voltò a cercare Joy con lo sguardo
.
La vide seduta sulle ginocchia accanto al motorino che
aveva perso parte del suo carico lungo la strada
.Per
fortuna anche lei stava bene
. Mark si alzò per
raggiungerla e solo quando le fu accanto la sua sicurezza
cominciò a vacillare
.La ragazza sembrava non
essersi fatta nulla , eppure a Mark bastò guardarla per
capire che qualcosa di ben più terribile doveva esserle
successo.
Se ne stava lì immobile , gli occhi spalancati e il
corpo irrigidito
.I suoi occhi sembravano di vetro,
non reagiva alla voce di Mark , eppure lui provava a
chiamarla , a scuoterla
.Eppure lei non mostrava
nessun segno di ripresa
..Fissava il nulla con
sguardo fisso , il viso privo di qualsiasi forma di
emozione
..Fino a quando non cominciò a tremare ,
sembrava terrorizzata
.Ma il ragazzo non riusciva a
spiegarsi come una così stupida caduta avesse potuto
provocarle una reazione simile
.Fino a quando
istintivamente sentì che qualcos'altro doveva averle
prodotto quell'effetto e che forse quella paura latente
era stata risvegliata da quell'episodio
.Ma lui cosa
doveva fare?
- Joy , avanti non fare così
.Cos'hai ? Dimmelo
.- stava entrando in piena crisi di panico
Non
aveva idea di come dovesse comportarsi
Aveva paura ,
dovette ammetterlo
..Non aveva mai visto nessuno in
uno stato simile
.Sembrava peggiò di una statua ed
era fredda , tanto fredda
Shock , ricordò Mark
.L'aveva sentito
Era
qualcosa del genere
Bene , allora cosa doveva fare?
Accidenti
.Lo aveva anche dovuto studiare una volta
a quello stupido corso a scuola
.Ma in quel momento
nessuno degli insegnamenti gli tornava in mente
.Sentiva
solo di dover fare qualcosa per strappare quella ragazza
da quella sorta di incubo
.Le afferrò con decisione
le spalle , la fissò negli occhi e la scosse con più
decisione
. La chiamò una , due , tre volte
Vedeva
che gli occhi neri di lei erano fissi su di lui
Ma
non vedeva riflessa in essi nessuna immagine
.Contravvenendo
a qualunque regola logica si lasciò guidare solo dal suo
istinto
Non aveva mai avuto tanta paura per qualcuno
come in quel momento
.Perché non riusciva a
spiegarsi cosa stesse accadendo
.Con fermezza le
assestò qualche colpetto deciso sul viso , fino a quando
, forse reagendo al dolore o chissà a cosa , vide
tornare la vita nei suoi occhi
.A poco a poco la
ragazza tornò in sé , spaventata fissò Mark ancora
sconvolta
. Il ragazzo era ancora in preda al panico
.
La osservò tremare e piangere in preda a chissà quale
tormento passato
Sentì di volerla proteggerla da
quel nemico oscuro , la attirò a sé lasciando che
piangesse col viso nascosto nel suo petto a lungo
La
tenne tra le sue braccia , accarezzandole i capelli per
alcuni interminabili minuti , chiedendosi ancora una
volta quale fosse il fantasma che era improvvisamente
sceso a terrorizzarla
. Non sapeva cosa pensare
.Se
non una cosa , il misterioso dolore che aveva percepito
in lei lo aveva terrorizzato
.
Non avrebbe mai capito a fondo quale meccanismo avesse
provocato una simile reazione in Joy
.Ma mai come
quella volta si era sentito impotente e aveva desiderato
poter fare qualcosa come in quel momento .
Tornarono a casa senza dire neppure una parola
.Alla
fine erano riusciti a raggiungere il benzinaio e a
tornare a Matsuda .
Mark trascorse le ore che lo separavano dalla cena in
trance , ancora agitato per le tante emozioni così
diverse che gli avevano sconquassato l'anima quel
pomeriggio
.E ognuna di esse era legata a Joy
.Inevitabile
.Anche
la tigre aveva bisogno di sentirsi completa
HOKKAIDO
Jenny era quasi pronta per tornare a scuola .
Aveva accompagnato alla porta un imbarazzatissimo Philip
che di fronte a Kate era apparso come un bambino alle
prese col suo primo amorino
.Era corso fuori in un
attimo dandole appuntamento fuori al cancello della
scuola
.
Lei era salita in camera e aveva cominciato a prepararsi
con entusiasmo . Si sentiva nuova , ancora un'altra Jenny
, pronta a vivere una vita nuova nella quale il suo
oscuro passato non avrebbe avuto più importanza
.Avrebbe
potuto inventarsi ciò che voleva essere ricominciando da
zero
Anzi no,
aveva conquistato un importante punto di partenza : il
suo amore per Philip . Lo sentiva come non mai , e sapeva
che anche quello era un sentimento che avevano
reinventato loro , partendo dal lebole legame che fino a
quel giorno li aveva uniti , erano arrivati fin là
.Fino
a quell'amore immenso che quasi le stava bruciando il
cuore di intenso
Sentirsi nuovi
.
Si chiuse la porta della stanza alle spalle e si precipitò
per le scale verso la sua nuova vita .
MATSUDA
Joy non era andata al lavoro quella sera .
Mark era preoccupato per lei
.E gli sembrava così
strano preoccuparsi per qualcuno che solo il giorno prima
sentiva di non poter sopportare .
Ma non era solo l'accaduto con l'incidente che lo portava
a pensare a lei
.Era quel calore
.Quella
splendida nuova sensazione di calore che avvertiva dentro
quando la guardava , quando la vedeva sorridere
..O
quando sfiorava la sua pelle ambrata
O quando le
aveva preso la mano
.
Non si era mai sentito così
.Pensare a lei lo
faceva sentire un uomo nuovo
.Forse era questa la
sensazione che avvertivano i suoi compagni quando
pensavano alle loro ragazze
..Forse era questo che
avevano cercato di spiegargli
Che un sentimento
forte come quello non ti lascia spazio per altro
O
meglio , ti fa vedere tutto il resto da una prospettiva
diversa.
Chissà se ora qualcun altro vedendo lui
in quello stato avrebbe riso come aveva fatto lui di
fronte alle assurde storie di Philip , Julian o Holly
.
Chissà se era questa la strana malattia che aveva fatto
rincretinire tutti gli altri
E chissà se anche lui
si era già ammalato senza possibilità di difesa
.
Era arrivato in una zona isolata , piena di baracche di
pescatori sulla spiaggia .
Il buio avvolgeva tutto ciò che gli stava intorno ,
nessun suono , nessuno oltre lui sulla sabbia ancora
lievamente tiepida
..Di nuovo solo , dunque , ma
stavolta in preda a pensieri così diversi eppure di una
tale dolorosa intensità
.
Poi qualcosa attrasse la sua attenzione
. Una musica
leggera proveniente da una delle vecchie baracche.
Istintivamente Mark seguì la melodia e arrivò di fronte
ad una casupola illuminata dalla fioca luce di una
lampada che mandava bagliori verdastri .
Lì , seduta sui gradini , con indosso un vecchio
pantajazz nero ed una enorme felpa verde militare , lo
stesso colore degli anfibi che portava ai piedi , c'era
Joy , sola . La musica che aveva guidato Mark fino a lei
era quella proveniente dalla chitarra che la ragazza
stava suonando .
Non si era accorta di Mark , totalmente assorbita dalla
sua musica non aveva sentito i passi del ragazzo
.Ora
lui la osservava rapito da quella immagine nuova
.Il
movimento lieve delle sue mani sulle corde , la dolcezza
della melodia alla quale stava dando vita e la sua voce ,
così intensa , calda e sensuale
Non avrebbe mai
voluto interromperla
Star lì ad ascoltarla gli
permetteva di sentirla in modo straordinario
.Sentiva
nel petto il cuore che si agitava in preda ad una febbre
che bruciava in modo incontrollabile
Proprio mentre se ne stava impalato a contemplarla Joy si
voltò verso di lui , sorrise debolmente e posò lo
strumento accanto a lei
- Ciao , Mark .- disse con una voce insolitamente calma e
rilassata , quella strana versione di lei lo fece sentire
ancora più confuso
.Desiderava quella ragazza
immensamente , non poteva più continuare a negarlo a sé
stesso
- Ciao , Joy
.Io bè ecco , passavo di qua
.-
rispose lui
- Non ti devi mica giustificare , dai vieni a sederti .-
Si sedettero insieme sul ballatoio in legno , entrambi
appoggiati ad uno dei pali .
Mark continuava ad osservare Joy che con le ginocchia
raccolte al petto continuvava a giocherellare con le dita
intrecciate , i capelli mossi dal venticello le
nascondevano in parte il viso pensieroso , continuava a
guardare lontano chissà verso cosa
.
- Non sei venuta a lavorare stasera
..Mi chiedevo se
stai bene
.- cominciò Mark per rompere il silenzio
.
- Sto bene , non preoccuparti . - rispose lei
semplicemente rivolgendogli un sorriso stanco
- Non ti fa paura stare sola in un posto come questo ? -
- No , Mark - riprese a guardare lontano - Non ho paura
di ciò che c'è fuori
.Ciò che mi spaventa è ciò
che hai dentro
.Ciò che non si vede
.Tutto ciò
che non capisco
- spiegò estremamente seria . Mark
la scrutò corrugando le sopracciglia cercando di capire
.Si
chiedeva se fosse il caso di chiederle spiegazioni su
quello che era successo quel pomeriggio o no
.Poi
decise di tentare
- Joy , riguardo ad oggi
Volevo solo chiederti
che
cosa ti è successo
è stato terribile , davvero
.-
Lei scosse la testa e rispose solo
- Non potremmo parlarne un'altra volta? - Mark capì che
in quel modo la ragazza intendeva distoglierlo da farle
qualunque domanda sull'argomento , perciò annuì.
Joy tornò ad imbracciare la chitarra e riprese a suonare
la melodia che Mark aveva interrotto
.
La sua voce calda riprese a cantare tristemente quella
canzone che dice pressappoco così
I DON'T WANT TO TALK ABOUT IT
HOW YOU BROKE MY HEART
.
IF I STAY JUST A LITTLE BIT LONGER
.
IF I STAY WON'T YOU LISTEN TO MY HEART
.
(da "I don't want to talk abouti it" degli
Everythin g but the girl )
Mark si appoggiò alla colonna sospirando .
Chiuse gli occhi cullato dal suono della musica e dalla
voce di Joy
.
Parlare in quel momento non sarebbe servito a nulla ,
niente avrebbe potuto esprimere ciò che sentiva in modo
più chiaro
Sentiva che anche per Joy era lo stesso
.
Perciò entrambi rimasero in silenzio nella fioca luce
della lampada ad olio della baracca
.
Entrambi ascoltavano la voce del loro cuore , lasciando
che il silenzio e la musica di Joy fossero i soli
strumenti necessari per comunicarsi quel nuovo sentimento
che aveva illuminato di luce nuova le loro anime sole.
CONTINUA
.
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