SCENA I
ATTENZIONE
:
Lo scorrimento del tempo in questo capitolo non è uguale
in tutte le scene ; a Hokkaido tutto accadrà in una
notte , mentre a Matsuda passeranno diversi giorni
.
MATSUDA
La sconosciuta gli sorrideva con aria amichevole e a Mark
sembrò che tutto fosse un assurdo scherzo del destino.
Insomma , era andato fin là per allenarsi e invece
.Si
trovava su quella spiaggetta dorata a guardare una
ragazza che si allenava al di là degli scogli
Ci
mancava solo che si fossero messi a fare amicizia
.
Ma non era poi quello il suo cruccio
.La verità era
Impossibile
da ammettere nemmeno a sé stesso
Ma lui con una
ragazza non riusciva davvero a sentirsi a suo agio
Sì
, insomma , le ragazze erano creature bizzarre ed
incomprensibili e riuscivano solo a fargli saltare i
nervi
.E gli facevano perdere il controllo e Mark
detestava perdere il controllo
.
Ecco , era forse ora di ammetterla la verità
Lui ,
forte e spavaldo con tutti gli altri , non riusciva a
mantenere il suo consueto atteggiamento da Tigre con le
donne
.Perché loro erano così assurde
Sempre a parlare parlare
Una valanga di parole e
ragionamenti complicati
Meglio le cose dirette , era
sempre stato il suo motto , no? E le donne erano l'esatto
contrario ,con loro non poteva lasciare che gli saltasse
la mosca al naso e dare fondo alla sua rabbia segreta
.Non
poteva prenderle a cazzotti se facevano le ironiche come
avrebbe fatto con quel bell'imbusto di Price
. Per
questo lo mettevano di cattivo umore
Non riusciva a
capire come si potesse fare ad avere a che fare con
quelle smorfiose chiacchierone inarrestabili
..E per
tanto tutte quelle storie capitate agli altri lo avevano
gettato fuori fase .
- Ciao ! - si decise a dire la ragazza continuando a
sorridergli , la palla passata da una mano all'altra con
fare disinvolto
Mark abbozzò un sorriso , ma in realtà aveva voglia
solo di stroncare qualsiasi possibile tentativo di
conversazione e cominciare una buona volta il suo
allenamento
..
Non riusciva ad andarsene
..Né a spiccicare parola
e questo era ancora peggio , voleva dire che stava
cadendo nella solita situazione assurda e imbarazzante
.Lui
, Mark Landers
.Impalato di fronte ad una
sconosciuta senza sapere che dire né come fare a girare
i tacchi e andarsene
.Assurdo , semplicemente
assurdo
.
Sto facendo la figura del baccalà vero e proprio
..
- Ciao . - riuscì a rispondere sentendosi un idiota
subito dopo per il tono di voce ridicolo col quale aveva
parlato
.
Andiamo , Mark , ti stai comportando da salame
.
La devi solo salutare , poi giri le spalle e te ne torni
sul tuo quadratino di spiaggia col pallone e i tuoi buoni
propositi
.
Ma più guardava quella ragazza più la voglia di
tornarsene al suo eremitaggio svaniva
.
Perché non aveva mai visto una creatura più
affascinante prima d'ora
.
Ma che fai , idiota! Non devi startene qua impalato a
fissarla !!!! E' una ragazza qualunque come ce ne sono
tante a scuola
.Balle , non ho mai visto una ragazza
così carina
.Ma che sto pensando??? Sì , quelle
chiacchiere senza senso mi hanno davvero ridotto male
.
Osservava di sottecchi la misteriosa giocatrice
Non
era molto alta , ma quel corpicino era davvero stato
benedetto da Madre Natura , gambe e braccia tornite e
sode , allenate da anni di sport , indossava uno short
rosso fuoco che marcava i suoi fianchi tondeggianti , la
pancia piatta , gli addominali evidenti , un top nero
strettissimo metteva in risalto il suo seno pieno .
Il colorito ambrato della sua pelle la faceva sembrare
una straniera , un'indiana , e quest'impressione era
rafforzata dai suoi occhi : grandi , nerissimi ,
contorniati da lunghe e folte ciglia che sembravano quasi
finte
.Il viso tondo , il nasino piccolo dalla forma
strana
Il setto nasale appena evidente e la punta
tonda , respirava allargando le narici in modo strano
La bocca a cuore , che si allargava a scoprire un
sorriso caldo e aperto .
Aveva i capelli neri , riccissmi , legati in una coda di
cavallo .
- Sei anche tu qui per allenarti? - chiese dopo un po'
- Già
. Veramente non ho ancora cominciato
-
rispose lui rendendosi conto solo allora che la stava
osservando un po' troppo attentamente
- Be' allora , dai , vieni ! Ti va di bere qualcosa? -
Si avvicinò ad uno zaino poggiato accanto ad uno scoglio
pochi passi più in là
Prese una felpa scura col
cappuccio e se la infilò , poi cercò un asciugamano e
mentre se lo passava sul viso tornò verso Mark tenendo
con una mano una piccola borsa frigo gialla .
- Vieni a sederti! - disse con la stessa tranquillità
che avrebbe mostrato se fossero stati vecchi amici .
Mark restò qualche secondo immobile , maledendo la sua
decisione di andare ad allenarsi sulla spiaggia
Poi
però decise di dare retta a quella vocina dentro di lui
che lo invitava a cogliere l'occasione
Così si
avvicinò .
Si sedettero insieme sulla sabbia riscaldata dal sole
primaverile che quella mattina brillava in tutto il suo
splendore .
La ragazza si sistemò l'asciugamano intorno al collo
respirando a pieno l'aria salmastra , restò qualche
secondo in quella posizione , gli occhi chiusi e l'aria
assorta , godendosi il rumore delle onde
Mark la osservò
L'impulso di fuggire si fece più
forte
Guarda in che casino si era ficcato
Ora
era là seduto con una tipa mai vista
.E di cosa
doveva parlarle???? Lui non era affatto portato per fare
conversazione
.Insomma , di che parlavano le
ragazze??? Di qualunque cosa si fosse trattato lui non
avrebbe saputo come fare di sicuro
- Cosa ti va di bere ? - la voce di lei lo fece tornare
in sé - Non è che abbia chissacchè da offrirti..Ti va
della limonata? -
- Si , va bene , grazie. - rispose il più gentile
possibile
Ecco , lui la detestava la limonata , ma che diamine gli
era saltato in mente di accettare ? Ecco , ecco perché
odiava le donne , semplicemente avevano il potere di
farlo sentire l'essere più stupido sulla faccia della
terra
.E ora si ritrovava lì , in mezzo al nulla
con una ragazza che non aveva mai visto a bere limonata!
Davvero la fiera dell'ironia
.
Prese la bottiglia che lei gli porse storcendo la bocca
nel vano tentativo di mimare un sorrisetto riconoscente
- Che cosa ci fai qui ? - chiese ancora lei , questa
volta il tono della sua voce più serio e meno da fatina
sbucata da un libro di favole
- Mi sto allenando , come te , no? - ribattè lui senza
darci tanto peso
- Non intendevo qui sulla spiaggia , ma qui a Matsuda ,
Mark Landers . - lo soprese lei senza nemmeno guardarlo
Mark che stava appena tentando di sorseggiare la tanto
amata bevanda si fece andare tutto di traverso e per poco
non peggiorò la sua figura da salame sputandole tutto
addosso
- Ma come fai a sapere chi sono????? - chiese incredulo
tra un colpo di tosse e l'altro
Lei non si scompose dalla sua reazione di meraviglia
.Aveva
parlato con tanta sicurezza proprio per sconcertarlo
- Ehi ehi , ma cosa pensavi? Guarda che questo è un
posto sperduto , sì , ma non siamo mica in Alaska! -
Lui la fissò continunando a non capire
.Lei sospirò
, poi bevve un grosso sorso prima di riprendere a parlare
- Anche qui sono arrivati i giornali con le facce dei
giocatori che hanno regalato al nostro paese la vittoria
della coppa del mondo agli ultimi mondiali
- continuò
lei
- Ah
.- fu tutto ciò che riuscì a replicare Mark
alquanto sorpreso
- Credevi di essere arrivato in un posto tutto vecchi
nonni e pescatori , eh? - fece lei cercando di farlo
reagire
- Ti sarai sopreso nel vedere che qualcuno
qui conosce la tua fama , signor numero 9 , bomber della
nazionale!!!!! -
Mark era semplicemente senza parole
..Ma chi era
quella? Prima lo invitava a sedersi tutta sorrisi e
gentilezze
Poi eccola là a fare l'ironica con
quell'aria da furba
Ma che le dava il diritto di
prendersi tanta confidenza?
Donne , tutte uguali
Guai , solo guai
.
- Allora? Non mi hai risposto
Che ci fai in un posto
sperduto come questo? - tornò a domandargli lei
- Be'
Quello che ho detto
.Sono qui per
allenarmi. - le rispose Mark titubante sperando comunque
che la tizia capisse che era meglio se si fosse decisa a
farsi gli affari suoi
.
- Già , immagino
- commentò lei un tantino
ironica
- Ehi , tu , ma chi ti credi di essere ? - eccolo , si
stava alterando e cominciava ad alzare la voce
abbandonando quell'insolita aria da merluzzo sotto sale
.
Un ringhio improvviso lo fece sobbalzare . Un grosso
pastore tedesco che sembrava sbucato dal nulla era
comparso all'improvviso alle sue spalle e , sentendogli
alzare la voce con quella che , presumibilmente era la
sua padrona , si era immediatamente messo tra loro
mostrando le zanne .
Mark sobbalzò
..Eh sì , lui e i cani non andavano
esattamente d'accordo
.Tutta colpa di quella
bestiaccia che lo aveva morso tanti anni prima perché
lui cercava di riprendersi il pallone conquistato con
tanta fatica
..E ora , gli rodeva troppo ammetterlo
e sarebbe morto pur di darlo a vedere , ma la vicinanza
di un cane di dimensioni più grandi di uno Yorkshire
bastava a farlo mettere sul chi va là
.
Si soffermò un attimo a considerare la situazione
.Lui
era un tipo tosto , uno di quelli che non si scompongono
per niente , una testa calda semmai , ma non certo uno
che si metteva problemi per cose di piccolo conto o
facile da mettere in imbarazzo
E invece , si trovava a fare i conti con i suoi due punti
deboli in una volta sola : era lì con una ragazza che si
divertiva a giocare alla donna del mistero , con un cane
che gli ringhiava di fronte se alzava la voce per
difendersi e , come se non bastasse , aveva in mano
quella dannata bottiglia di limonata che era l'unica cosa
al mondo che non riusciva proprio a mandare giù!
Era troppo davvero
..
- Buona , Peggy , sta buona
.- la richiamò la
ragazza , il cane si calmò all'istante e si sedette
accanto a lei continuando però a fissare Mark con
un'aria vagamente assasina
- Allora , signor campione - riprese - cosa ci fai qui in
pieno periodo di allenamenti? -
- Ti interessa, scusa? - ribattè lui sgarbato
- Oh
.Come ti inalberi subito
.Si vede che hai
la coda di paglia
..-
- Ma che dici , ragazzina? - si stava davvero
innervosendo
- Non sarai per caso fuggito , Landers -la-tigre? - il
suo tono era provocatorio in modo noto
Quella
tipetta dall'aria sveglia sembrava Price
.
- Io non fuggo da nulla , sia chiaro! - affermò lui con
sicurezza
- Ma certo
Capita solo alla vigilia di ogni
campionato nazionale
.- buttò là lei vaga
Mark strinse i pugni
.Sembrava Price sul serio
quella ragazzina
.Ma non poteva farle ciò che
avrebbe fatto senza mettersi problemi se fosse stato
Price a parlare
- Ascoltami bene , tu! Avrai visto la mia foto sui
giornali , ma non mi conosci ! Perciò smettila di darti
tutte queste arie e fatti gli affari tuoi! - protestò
lui energicamente
- Già , hai ragione , non sono mica fatti miei
-
ironizzò lei tacendo subito dopo
Qualche secondo di silenzio
Mark aveva davvero una
gran voglia di andarsene
- Non ti sei stancato di fare sempre le stesse cose ,
Landers ? - chiese lei di nuovo , questa volta ritrovando
il sorriso aperto di poco prima
- No , io non direi
.Amo il calcio e voglio
diventare un professionista
- rispose lui
interpretando quella domanda come una sorta di interesse
nei confronti della sua carriera calcistica
.
- Guarda che io non intendevo questo ! - lo stroncò lei
con un velo di cinismo - Parlavo di questa storia , tigre
, le fughe , i ritorni all'ultimo minuto stile grande
star
.Non sarà che ti piace fare il grande ingresso
sul finale perchè sai che quello è l'unico modo di
tenere vivo l'interesse nei tuoi confronti? I giornali si
interrogano su dove sei finito
I tuoi compagni
piangono la tua lontananza , i tuoi avversari gongolano
.Poi
tu fai la tua entrata trionfale , vivi il tuo momento di
gloria e fai il gran discorso sulla vittoria della Toho
E
dopo manco due ore sei là a disperarti perché Hutton ti
ha battuto per l'ennesima volta
Non ti sei
stancato? Sarebbe ora che ti decidessi a cambiare il
copione. -
Aveva parlato a raffica , con grande naturalezza , come
se fosse stata là tutti quegli anni aspettando solo il
momento di dirgli quello che pensava
Colpendo
dritto al centro.
Mark tacque , in nervi a mille , come diamine faceva
quella a sapere tutte quelle cose di lui?
E come aveva potuto con tanta facilità mettere a nudo la
sua paura più segreta ?
Gettargli in faccia quella verità che nemmeno lui aveva
voluto accettare come se nulla fosse
Mentre per lui voleva dire tutto , la sua intera
esistenza , il suo futuro
Tutto quello che aveva
sempre desiderato e a cui ormai non riusciva nemmeno a
dare più un senso
.
Anno dopo anno , la sua frustrazione era diventata
insopportabile
.Sì c'erano stati mille successi a
livello internazionale , la coppa del mondo , le
convocazioni in prima squadra
Ma a livello nazionale
, quando si trattava di valutare i singoli giocatori ,
cosa gli avevano dato quegli anni di sacrifici?
Un eterno secondo posto e mille amarezze
.
Tante da farlo svegliare un giorno con la convinzione di
aver solo perso tempo
.
E con una paura mai provata
Il non sapere più chi
fosse e cosa fosse importante per lui .
- Chi tace acconsente
- infierì la ragazza
aspettando di vedere la sua reazione
- Ma insomma , tu da dove sbuchi e che vuoi da me!!!!????
- esplose Mark alzandosi in piedi , la sua figura
imponente che sovrastava la sconosciuta
- Se ti scaldi tanto vuol dire che ho ragione
E
allora non hai motivo di arrabbiarti con me , dovresti
prendertela con te stesso se non sei capace di reagire !
- fu la risposta di lei . Aveva parlato animatamente ora
, come se quanto aveva detto fosse di vitale importanza
per lei
.Eppure , si conoscevano appena
- Io so reagire benissimo! Sono qua apposta per allenarmi!
- protestava ancora Mark agitato
- Ma fammi il piacere , questo me lo chiami allenamento?
E poi se hai abbandonato la tua squadra e sei venuto qua
è solo per un motivo : P-A-U-R-A !!!!! - fece lei con
aria sicura alzandosi a sua volta e piantandosi di fronte
a lui con le mani sui fianchi.
- Paura?????? Chi avrebbe paura , ragazzina? Io non ho
paura proprio di niente , capito ? DI NIENTE!!!!!!!! -
aveva davvero perso il controllo di fronte a quella
provocazione e ora era là che sbraitava , i pugni
serrati e lo sguardo rovente
Peccato che la sua rezione non piacque all'innocente
cagnetto della sconosciuta che in due balzi le fu accanto
ringhiando contro Mark e mostrando le zanne
.
La tigre impavida tentò di mostrarsi fredda e
controllata
..Ma che avesse una paura maledetta era
, ahimè , abbastanza evidente
.
- Già , tigre , lo vedo..- rise lei - A Peggy non piaci
Sarà
perché gli animali sentono subito l'odore di chi sta
morendo di paura
. E Peggy è come me
Non ama i
conigli
-
- Chi sarebbe un coniglio??????!!!!!!!! - Mark era al
limite del controllo
L'avrebbe ammazzata quella
ragazzina impertinente se non fosse stata accompagnata da
Zanna Bianca versione inferocita
- Tu , Roger ! -
- Chi sarebbe Roger?!!! - Mark non ci capiva niente
- Roger Rabbit , no???? Il coniglio! O preferisci Bugs
Bunny ? - continuava a sfotterlo lei ridendo
Mark
era davvero sconcertato da quella ragazza così
impertinente
. Era insopportabile , molto più
delle sciacquette insipide che urlavano il suo nome
durante gli allenamenti
Sapendo di averlo portato al limite dell'esasperazione la
sconosciuta afferrò al volo le sue cose e con due balzi
risalì le rocce che portavano alla strada
- Ciao , mister cannoniere ! - gli urlò - E vedi di non
sciuparti troppo col tuo gran allenamento !!! -
Poi si allontanò con la bestiaccia al seguito .
Mark restò qualche secondo impalato
.Il tempo di
realizzare quello che la tizia gli aveva detto
.
Mi ha dato del CONIGLIO!!!!!!!!!!!!!!
Coniglio a me!!!!!!!!!!!
A me , a Mark Landers!!!!!!!
Aspetta che ti ribecchi , ragazzina
.Ti farò
rimangiare fino all'ultima parola
.Anzi no , è
meglio che non ti veda mai più oppure ti faccio vedere
io chi chiami Roger
HOKKAIDO
Era già tarda sera quando Philip e Jenny si apprestarono
a rientrare .
Ritrovarsi dopo tanto tempo aveva fatto perdere loro la
cognizione del tempo .
Tra chiacchiere , cena e giri per la città non si erano
resi conto dell'ora
.
Erano sotto casa di Jenny , o meglio sotto casa di sua
sorella
La piccola , ma graziosa bifamiliare a due
piani nella quale Kate aveva abitato in quell'ultimo anno
, quando era tornata in Giappone dopo i suoi viaggi di
affari all'estero .
Se ne stavano tutti e due impalati accanto al cancello ,
con l'aria di chi si aspetta qualcosa da un momento
all'altro , ma non sa esattamente cosa
O meglio lo
sa , ma ha paura di ammetterlo
Oh, insomma , erano
tutti e due in preda ad una crisi di timidezza acuta
Si ostinavano a guardarsi tra mille sorrisetti
incapaci di
. Come dire , passare al sodo.
- Allora , è qui che abiti ora
. - farfugliava un
Philip impacciato
- Già
. E' la casa di mia sorella
Vedi quella
finestra lì al secondo piano? E' la mia stanza
-
Rispondeva una Jenny abbastanza sconcertata da quella
situazione
- Bè
Allora
.Si è fatto tardi
Io vado
-
- Vai via ? -
Delusa forse ? Non ci sarebbe stato da stupirsi
Cercava di nascondere la cosa , ma il suo sorriso non era
molto convincente
Tuttavia il suo evidente
disappunto non bastò a trattenere Philip che , dopo
averle detto ancora una volta quanto fosse felice del suo
ritorno
. Fuggì via come se fosse scappato ad
un'inquisizione delle più cruente .
Camminava frettolosamente verso casa cercando di capire
cosa fosse quella strana inquietudine che gli si agitava
in petto
. Non era felicità , non era quella strana
agitazione che lo aveva accompagnato durante tutta quella
giornata
.
Cos'era?
Cercava di darsi una spiegazione
. Di ripetersi che
non serviva agitarsi , che Jenny era tornata davvero e
che tutti i suoi timori si erano rivelati infondati
Fino a quando ricordò
.
I suoi famosi buoni propositi
.
Tutto ciò che si era ripromesso di dire e fare una volta
che se la fosse trovata finalmente davanti .
Quante volte c'aveva pensato?
Quante volte aveva immaginato quella scena?
E quante volte si era detto " Quando lei sarà qui
mai e poi mai farò più lo sbaglio di essere così
imbranato " ?
.
E invece , c'era cascato in pieno
Grande , Philip , hai passato le ore a dirti che non
avresti mai lasciato che la tua imbranataggine rovinasse
ancora le cose e cosa fai??????
Te ne vai e la lasci là ad aspettare
. Qualcosa da
te!!!!
Ma come ho fatto a non capirlo????
Come posso essere così ritardato????
Salame , salame , salame , salame
La tua ragazza torna dopo tre anni
.E tu non sei
nemmeno capace di dimostrarle che vuoi davvero che lei
sia la tua ragazza!!!!!!!!!
Nononononono , amico , così non va
. Stai facendo
gli stessi sbagli di tre anni fa con una sola differenza
Che
ora dai per scontato che stiate insieme e perciò manco
ti preoccupi
..
Bè , dovresti , perché saresti un idiota non
indifferente se pensassi che quattro moine , tanti bei
sorrisi e belle parole bastino per farle capire quello
che provi
Glielo devi dire
E devi fare qualcosa che dimostri
chiaramente che vuoi stare con lei
Perfetto , questa volta lo faccio , lo faccio
Domani
No , non domani , adesso..Torno indietro adesso.
Philip era a zonzo da un'ora con quei pensieri in testa
Aveva fatto dieci volte il giro dell'isolato
indeciso sul da farsi
Ci doveva tornare o no da
Jenny?
Prima decise che sì , doveva farlo ora che ne aveva il
coraggio
Ma poi ci ripensava e si diceva che era già
tardi
Che probabilmente era già a letto
.E poi
di nuovo desiderava andare e poi ancora no
.
Cambiava idea in media una volta al minuto
Adducendo sempre nuove giustificazioni
.
Fino a quando in un lampo di pura istintività decise una
volta per tutte che sarebbe tornato da Jenny, anche a
costo di svegliarla , di fare un casino con sua sorella
Voleva
andare da lei , e voleva andarci adesso .
Jenny era rimasta accanto al cancello per alcuni
interminabili minuti ad osservare il buio che aveva
inghiottito Philip in un attimo.
L'espressione del suo viso indecifrabile , se ne stava lì
immobile , le chiavi in mano , mentre si chiedeva
Ma
è così che devono andare le cose?
Era tornata , ora ne era davvero certa
.
E quella era la realtà che aveva lasciato anni prima .
Certo , non era più il turbine di frenesia e iperattività
che l'aveva circondata a San Diego
Era qualcosa di completamente diverso dai Fast Love che
aveva visto vivere dalle sue amiche laggiù
Ma non
si poteva comunque dire una cosa normale
.
Era convinta che tre anni di lettere e telefonate fossero
comunque sufficienti per gettare le basi per una vera
storia
Non si poteva dire che avessero corso a rotta
di collo se si fossero decisi a far evolvere la loro
storia anche su un piano fisico
.
E invece Philip era semplicemente fuggito a gambe levate
Era tornata a Hokkaido , era tornata da lui
Se mai
avesse avuto dei dubbi ,ora ne era più che certa.
Entrò in casa .
Sua sorella fece capolino dal salotto
- Ehi , Jenny , sei tornata finalmente ! Com'è andata la
giornata? - chiese sorridente e curiosissima seguendola
con lo sguardo
- Oh , Kate , sono distrutta
Ti dirò domani , ora
ho solo voglia di una doccia . - le rispose lei
avviandosi di corsa su per le scale
- Ehi , Jenny!!!!!! Le scarpe!!!!!!! Sei tornata in
Giappone , sai????? - la richiamò Kate che odiava quella
sua dimenticanza
. Ma Jenny non l'ascoltava
- Lo so che sono tornata..Chi se lo scorda??? -disse fra
sé e sé
Si spogliò rapidamente e raccolse i capelli sul capo con
una grossa fascia di spugna rosa.
Dopo un po' era sotto un getto di acqua calda , l'ideale
per rilassarsi
.
Avvertiva di nuovo quella vecchia sensazione
Com'era
stato appena arrivata in America
La sensazione di
essere un'estranea , di non aver nessun legame con quel
luogo
L'aveva giudicata normale allora
E dopo
un po' era passata
Anche se quello era stato
l'inizio di tutto
Ma non avrebbe mai immaginato di
sentirsi così anche là
.Perché quella era la sua
casa e sentiva di appartenervi
Ciononostante
La
sentiva lontana
Si sentiva lontana
.E odiava
questa sua condizione di outsider che le aveva reso
possibili gli errori che voleva lasciarsi alle spalle
Voleva disperatamente appartenere ad un luogo , a
qualcuno , avere un legame che la facesse sentire
protetta e al sicuro
Non desiderava altro.
Uscita dalla doccia si avvolse nell'asciugamano e rimise
tutto in ordine evitando di gettare più che una rapida
occhiata allo specchio che le stava davanti
Perché
quando ripensava a quei sentimenti odiava quella nuova
immagine di sé .
Odiava quelo che aveva rappresentato un tempo e quello
che ancora le ricordava
.
Sapeva perfettamente che era una sensazione passeggera
che aveva imparato ad accettare e dominare.
Il dott.Owen
che l'aveva aiutata negli ultimi sei mesi era riuscito a
farle capire che non doveva temere il suo lato oscuro
Che
sarebbe scomparso a poco a poco..Che era solo legato alla
storia strana di un'adolescente che aveva commesso un
errore
Gli credeva , ma odiava comunque quella sensazione che la
faceva sentire in bilico al confine del mondo
Come
se fosse sola e dinnanzi a lei
.. Il nulla.
Respirò profondamente una , due , tre volte
.Sapeva
di poterla controllare
Sapeva di poterla mandare via
L'aveva
fatto tante volte
Ci riuscì.
Tornò in camera sua , s'infilò nel suo pigiama blu
notte , modello maschile , prese la spazzola e tolse la
fascia .
Mentre si spazzolava i capelli lo sguardo le cadde sul
raccoglitore nero ancora poggiato sulla scrivania
Doveva ancora decidere dove metterlo
Voleva trovare
un posto che fosse abbastanza lontano dalla sua vista
Non voleva rischiare di trovarselo davanti
nell'attimo in cui avesse avuto l'illusione di esserne
uscita
.
Ma allo stesso tempo non aveva voluto lasciarlo a casa
.
Sapeva che sua madre lo avrebbe fatto sparire in modo ben
più drastico e lei non voleva
Perché desiderava
poter tornare ad amare il suo contenuto come aveva fatto
un tempo , senza più dover provare quella paura
Uno strano rumore proveniente da fuori richiamò la sua
attenzione .
Sembrava qualcosa che picchiava sui vetri .
Jenny si alzò e tirò le tende ; vide un sassolino che
batteva contro la finestra , la aprì e guardò in basso
.
Sotto di lei c'era Philip che la guardava sorridendo ,
appena intimidito dal pensiero della bravata che aveva in
mente di compiere
.Ma era lì per quello , per
dimostrarle una volta per tutte che per lei era disposto
anche a qualche piccola follia
Perciò prese un
bel respiro e si decise a cimentarsi nella sua eroica
impresa
Certo che tra il pensarlo e il farlo
davvero c'era una bella differenza
Quando l'aveva
visto fare in quel film non gli era sembrata una gran
cosa
Anzi , ad essere sinceri ricordava ancora di
aver riso con gli altri ironizzandoci su affermando con
sicurezza che lui MAI e poi MAI avrebbe fatto una cosa
del genere
E adesso
Eccolo che si preparava
alla conquista della vetta come novello Romeo
- Philip ! - esclamò stupita nel trovarselo là a
quell'ora - Che stai facendo??????-
- Sono venuto perché avevo qualcosa da darti
-
teneva in mano un fiore
ma non sembrava alludere a
quello
- Arrivo . - disse sicuro
Jenny rimase ad osservarlo esterrefatta mentre Philip si
arrampicava su un albero , aveva paura per lui , ma allo
stesso tempo si sentiva come la Giulietta di Shakespeare
che attende il suo Romeo.. Era una cosa così insolita
vedere Philip arrischiarsi in un'impresa simile
Con
agilità Philip si saliva verso di lei , era sul ramo più
vicino alla sua finestra
Un balzo e poi un altro
Era
sul suo davanzale .
- Phil , ma sei matto????!!!!! - chiedeva Jenny non
riuscendo a credere ai suoi occhi - Ti arrampichi su un
albero per darmi un fiore????-
- Non sono qui per il fiore
..Ma per dirti
Che
ti amo , Jenny
E per darti qualcosa che desideravo
da tempo
. -
Senza timidezze né indugi le prese il viso tra le mani e
la baciò .
Jenny si trovò in breve ad attirarlo verso di sé ,
nella sua stanza , un nuovo calore che si diffondeva
dentro di lei.
Stretta a lui le sembrò di avvertire per la prima volta
la sicurezza che il corpo di Philip sembrava prometterle
, il suo abbraccio comunicava ardore e tenerezza insieme
..Jenny
si abbandonò a quella sensazione realizzando che era
proprio ciò che aveva aspettato
.
Sentirsi sua
. Appartenere a lui , a loro due
soltanto e a quello che stava provando in quell'istante
Cercava
radici , voleva un posto a cui appartenere ,
disperatamente e assolutamente
.
Finchè capì che quello che aveva cercato e che poteva
salvarla era lì con lei
Che donandogli la sua anima in quell'abbraccio sarebbe
stato lui la sua casa
Il calore che cercava, la
luce che l'avrebbe giudata al di là delle tenebre
Sarebbe
stata sua e il buio sarebbe stato spazzato via dalla luce
del loro amore
.
MATSUDA
Mark tornò alla pensione di pessimo umore .
Per colpa delle accuse senza senso di quella ragazzina
presuntuosa aveva perso la sua preziosissima mattina di
allenamento lambiccandosi il cervello proprio con i
pensieri che aveva deciso di lasciare nella sua stanza di
Tokyo
Era una congiura contro la sua proverbiale coerenza
Era evidente che doveva rifletterci e basta..Visto che
fuggire si era rivelato inutile , forse valeva la pena di
prepararsi ad affrontare quelle paure una volta per tutte
.
Ma non all'ora di pranzo , decise
.Un bel pranzetto
e poi al lavoro
O meglio , c'avrebbe provato
.
Giunto all'hotel si rese conto di essere partito ormai da
due giorni e di non aver nemmeno avvertito di non essere
arrivato nel luogo dove tutti si aspettavano che fosse e
del quale aveva lasciato il recapito nel caso avessero
avuto bisogno di lui
.
Non aveva voglia di raccontare quell'assurda serie di
circostanze che lo avevano fatto finire a Matsuda ai suoi
compagni
. Gli sembrava di poter vedere le loro
facce sghignazzanti mentre raccontava di aver sbagliato
fermata
.E poi desiderava davvero sparire ,
allontanarsi da tutti in modo totale , almeno fino a
quando non avesse ritrovato il Mark che tutti si
aspettavano fosse
Alla fine però la piccola parte razionale di lui ebbe il
sopravento
.Decise per un compromesso : avrebbe
detto a Jeff che non era dove lui gli aveva detto di
andare
Sapeva che il suo vecchio allenatore non
avrebbe detto a nessuno dove si trovava
O forse non
avrebbe mai avuto la lucidità necessaria per recepire la
notizia e per capire cosa gli stava dicendo
Figuriamoci
poi se avrebbe mai potuto andarlo a spifferare a qualcun
altro
.
Sfortunatamente per Mark , Turner era perfettamente in sé
quando lo chiamò
.E si fece pure una grassa risata
sentendo il tragicomico racconto del viaggio infernale
del suo pupillo
Non solo , pretendeva che il
ragazzo montasse subito sul primo autobus per
raggiungerlo , aveva preparato qualcosa di speciale per i
suoi allenamenti
..
"Non ci penso proprio" pensava Mark mentre
spiegava al vecchio ubriacone che aveva bisogno di
allenarsi a modo suo una volta tanto
.O di non
allenarsi affatto , dipende dai punti di vista
Raggiunsero un accordo
Mark sarebbe restato lì
dov'era , ma gli avrebbe dato il suo recapito così lui
avrebbe potuto informarsi sui suoi progressi e fargli
avere la sua sorpresa
"Tanto sarà un altro dei soliti palloni
pesantissimi
.Che palle , comincio a non farcela più
..Non
sarà che devo davvero cambiare qualcosa?"
Pensava Mark mentre ringraziava a malincuore il suo primo
maestro per tutta quella premura e riagganciava
Le ore trascorsero vuote
.L'allenamento non fece che
peggiorare il suo umore grigio
.Tirare senza sosta
contro una parete rocciosa non era esattamente un
toccasana per chi aveva già i nervi a mille
Per fortuna , in fretta o no , produttive o no ,
passarono e Mark si trovò di nuovo chiuso fra le quattro
parete della stanza a chiedersi per la centoduesima volta
in quella giornata che c'era andato a fare in quel
postaccio maledetto
Sotto la doccia la stanchezza e la tensione accumulate
durante quelle ore scivolarono via dal suo corpo
Si
sentiva già più in forma
. Non ancora il suo lui
migliore , ma pur sempre meglio di quell'altra versione
che era rientrata sfatta e scazzata mezz'ora prima .
La sala da pranzo della locanda era piccola , una decina
di tavoli in tutto , quattro dei quali vuoti
Un
paio di famigliole , due coppie di anziani
E poi
lui .
L'unica povera anima sotto i cinquant'anni , ma sopra i
dieci che si era vista in giro per Matsuda in quel
periodo
. E tutti trovavano insolito e perciò
interessante chi fosse e perché fosse lì
.
Era seduto al suo tavolo accanto alla finestra da pochi
minuti e osservava fuori perso nel nulla della sua mente
finalmente in pace , quando una voce richiamò la sua
attenzione
- Il signore desidera ? - chiese con tono spiccio ,
proprio di chi sta svolgendo un lavoro per nulla gradito
e non ama prolungare più di tanto una conversazione
inutile
Ma Mark non si voltò di scatto per quel motivo
Del
tono usato non gliene importava niente
Certo ,
quella cameriera non avrebbe mai fatto fortuna con le
mance se avesse dovuto contare sulla sua gentilezza , ma
qualcos'altro catturò la sua attenzione
..Riconobbe
la voce che lo aveva irritato a morte quella mattina e si
trovò a fissare di nuovo quel visetto furbo a pochi
passi da lui
.
Ed era proprio lei
.La piccola , graziosa
sconosciuta era là
Indossava pantaloni neri a sigaretta e una camicia bianca
sbottonata a scoprire il suo decoltèe dalla pelle bruna
, i capelli raccolti a mezza coda , legati da una pinza
scura , i riccioli curati , nerissimi , che sembravano
inanellati con un ore di lavoro paziente , tanto da
sembrare finti
.Gli occhi fissi sul taccuino
aspettando di sentire cosa scrivere
L'aria
scocciata e leggermente impaziente la rendeva
splendidamente vera
Non lo aveva nemmeno guardato ,
non si era accorta che era proprio la povera vittima che
quella mattina aveva scelto per scaricare un po' di
veleno
.
La sola vista di quella brunetta impertinente bastò a
far schizzare i nervi di Mark che erano riusciti a stare
calmi per la bellezza di un quarto d'ora
.
- Che ci fai tu qui ???!!!!! - chiede lui inalberandosi
subito
- Oh , guarda chi si vede !! - replicò la ragazza
alzando lo sguardo e sfoderando uno dei suoi sorrisi
migliori
- Che ci fai qua? - ripetè lui per nulla distratto
- Oh , bella , secondo te che ci fa una in un ristorante
vestita così e con un taccuino per le ordinazioni in
mano? Ci lavoro qui , IO!!!!! Mica possiamo tutti farci
le vacanze quando ci pare alla faccia di mammà! - fu a
sua volta la replica di lei
- Vacanze? Sia chiara una cosa , ragazzina , io non sono
qua in vacanza e come ci sono venuto sono cose che non ti
riguardano ! -
Gli sguardi dei presenti si spostarono su di loro nel
sentire alzare il tono della conversazione , i due
battibeccavano animati quando l'anziana proprietaria entrò
nella sala da pranzo , notando la scena si avvicinò
svelta al tavolo
- Joy!!!!! - richiamò rivolta alla ragazza
- Nonna! - fece lei cercando di recuperare la sua aria
sorridente e professionale
- Ti pare il modo di rivolgersi ai clienti? Vergogna
.E
dire che mi hai pregato tu di farti lavorare qua
.-
continuava la donna con una punta di severità nella voce
- Hai ragione , nonna , ma stavamo solo scherzando
.
- spiegò lei con naturalezza mentre di nascosto faceva
l'occhiolino a Mark perché l'appoggiasse
.
Nonostante fosse decisamente irritato dalla presenza di
lei , Mark non se la sentì di essere la causa di una
predica
Sapeva quanto fossero fastidiosi i
principali, soprattutto se parenti
Perciò si
affrettò a confermare la sua versione
- Già , stia tranquilla , signora , è tutto a posto . -
disse con un sorriso tutto savoir faire e educazione
- Allora vi conoscevate già? Vi siete incontrati
-
fece la donna ricambiando il sorriso
- Ci siamo incontrati in spiaggia stamattina! - si
affrettò a precederla Joy
- Va bene , cara , allora lascio che sia tu ad occuparti
del nostro ospite . - detto questo l'anziana donna tornò
in cucina
Joy tirò un sospiro di sollievo , per quella volta era
salva
- Grazie . - disse abbozzando un sorriso
- Ah , non l'ho fatto per te. - precisò Mark - Non
volevo che tua nonna si sentisse umiliata nel vedere che
nipote scostumata e antipatica si ritrova. -
Lei gli fece una smorfia tra l'offeso e l'indispettito
- Allora è così che ti chiami , Joy , non è vero? -
riprese Mark - Se devo dire la verità un nome così
carino non si addice ad una che se ne va in giro con una
belva feroce ad offendere degli sconosciuti!-
- Davvero gentile , Landers
..Avanti dimmi cosa
posso portarti
.Posso suggerirti
..Del
CONIGLIO????!!!!!!-
- Ancora con questa storia?????!!!!!!- Mark alzò di
nuovo il tono di voce - La smetterai una buona volta di
offendere o vuoi che ti provi che non lo sono?????!!!!!-
- E cosa vorresti fare ? Prendermi a pugni? Tanto è
tutto quello che ti riesce oltre a fuggire dai problemi
.Che
grandi prove di coraggio
.-
- Ti giuro che se non la pianti io
.-
La donna fece di nuovo capolino in sala e i due si
calmarono all'istante
Nessuno dei due voleva essere
trattato come un bambino attaccabrighe e la faccia della
signora prometteva proprio quello
.
Mark si voltò verso la finestra tornando ad osservare
senza alcun interesse il panorama tinto dalla luce del
tramonto , poi sparò a caso le prime cose che lesse dal
menù e si girò verso di lei in tempo per vederla
allontanare con passo svelto verso la cucina .
Che razza di situazione
Guarda tu se non dovevo
capitare proprio nella locanda dei nonni di questa
scocciatrice
Joy
Che nome assurdo
.E che
personcina insopportabile
.
HOKKAIDO
Philip era fermo , gli occhi chiusi , sentiva accanto a sé
Jenny muoversi per recuperare la giacca del pigiama .
- Ti stai alzando? - le chiese aprendo gli occhi , lei si
voltò sorridendogli
Una luce nuova negli occhi ,
tornò accanto a lui per posargli un bacio leggero sulle
labbra , poi riprese ad abbottonarsi il pigiama
La
luce giallognola dell'abajour le accarezzava dolcemente
il volto , le dava un'aria irreale , come se fosse una
visione apparsa in un sogno
Philip non si sarebbe
stancato mai di guardarla , era così bella..E ora
appariva sì , radiosa , era la più bella immagine di
Jenny che avesse mai avuto davanti
. Con i lunghi
capelli appena scomposti , le gambe nude , una piegata
sotto l'altra sul bordo e la seconda penzoloni , il viso
sereno e rilassato , il sorriso stanco, ma felice
.Quanto
l'amava
.Non glielo avrebbe mai saputo dimostrare
realmente
- Hai sete? Ti va se preparo del thè? - chiese lei
alzandosi
- Sì , grazie , è una buona idea
.Scendo con te..-
fece per raggiungerla
- No , per carità! Tu devi restare qui e non mettere il
naso fuori dalla stanza! Se ti trova mia sorella
. -
lo fermò lei - Ci metterò un attimo .- disse prima di
scivolare fuori dalla stanza
Philip restò ancora tra le lenzuola scomposte ascoltando
il passo leggero di Jenny che scendeva le scale
.
Immobile nel silenzio osservava la stanza , negli occhi
ancora le immagini vissute poco prima e addosso ancora la
sensazione del corpo di lei
E così , era successo
Non era andato lì proprio
con quell'idea in mente
.Ma poi l'istinto aveva
avuto la meglio
E ne era felice , il senso di pace
che si sentiva dentro gli diceva che lasciar parlare i
suoi sentimenti era stata la cosa migliore
.E se
prima aveva avuto paura di quella nuova lei , ora sentiva
solo di amarla immensamente e gli sembrava impossibile
averne mai dubitato.
Rimase ancora qualche minuto disteso , perso in quei
pensieri piacevoli , poi decise di alzarsi, quando Jenny
sarebbe tornata avrebbe dovuto trovare il modo per
lasciare la casa
.Non aveva molta voglia di ripetere
la sua gloriosa impresa passando dalla finestra
Si stava rivestendo quando qualcosa catturò la sua
attenzione : un grosso contenitore nero poggiato sulla
scrivania
.Ancora con la camicia sbottonata si
avvicinò e lo aprì
Foto
Mille foto di Jenny.
Ed erano semplicemente fantastiche
.Non erano
immagini scattate per divertimento
La perfezione di
quelle immagini e le pose di lei rivelavano la mano
sapiente di chi le aveva scattate
E in ognuna di quelle istantanee lei era così bella ,
sicura
.Sorrideva all'obiettivo con la naturalezza
di sta facendo qualcosa per la quale è nato
.Ma la
sua timida Jenny non avrebbe mai avuto quello sguardo
Non
si sarebbe mai esposta così
Bè , ad essere
sinceri la sua timida Jenny non lo avrebbe nemmeno
trascinato con tanta fretta nella sua stanza
Ma sì
Era solo un servizio magari realizzato per
gioco
..Anche se sembrava così curato da apparire
qualcosa di veramente più importante
Stava osservando alcune bellissime immagini in bianco e
nero , scattate sulla spiaggia , l'oceano come sfondo e
una Jenny con un abito leggero che guardava lontano
trattenendo con delicatezza i capelli per non lasciarli
scompigliare dal vento
Quando lei entrò .
Philip non fece in tempo a notare lo sguardo terrorizzato
di lei quando vide ciò che stava guardando
.Si
avvicinò in fretta , le due tazze in mano , in un
istante aveva ritrovato l'autocontrollo .
- Che fai ? Curiosi fra le mie cose ?- chiese fingendo
un'allegria che le serviva per non insospettirlo
- Sono stupende, Jenny
Ma perché non mi hai detto
che hai fatto la modella? - ribattè lui gurdandola con
aria ammirata
- La modella? Adesso non esageriamo
E' solo un book
che ho fatto un anno fa .- si decise a dirgli lei
mascherando nonchalance
- Un book? E per cosa? - sfogliò rapidamente le pagine
prima di chiuderlo , poi notò il nome scritto in lettere
dorate dietro la copertina " Jean Taylor"
Restò un attimo perplesso , poi chiese stupito -
Jenny
.E questa Jean chi sarebbe? -
Jenny sospirò profondamente
Doveva cavarsi fuori da
quell'impiccio , e doveva farlo bene e in fretta se
voleva evitare una raffica di domande alla quale non era
preparata
Perciò doveva essere lei a raccontargli
spontaneamente quello che riteneve potesse sapere
.
- Jean sono io
O meglio Jean è stato il mio nome
d'arte quando recitavo
. - disse semplicemente
- Tu? Un nome d'arte? Ma che vuol dire questo? Perché
non mi hai mai raccontato niente? - Philip davvero non
riusciva a credere che mentre era lontana Jenny avesse
avuto tutt'un mondo intorno del quale lui neppure
sospettava l'esistenza
.
- Ma sì che te l'ho detto, Phil
.E' stato un anno e
mezzo fa
Appena entrata al liceo
Il
professore di letteratura era anche direttore del circolo
teatrale
Mi notò , mi chiese se mi sarebbe
piaciuto provare a recitare..E così ho provato e la cosa
mi è piaciuta
Lui pensava potessi avere buone
prospettive in questo campo e così mi ha presentato un
agente
E così sono arrivata al book
Mi
serviva per le audizioni
E secondo lui mi ci voleva
anche un nome che s'imponesse all'attenzione
Qualcosa di più musicale , particolare
.Trovava che
Jennifer fosse banale , Jenny troppo lezioso , Jen
inflazionato
. E così gli è venuto fuori questo
Jean
Ma l'ho usato così poco
Davvero , Phil ,
è una sciocchezza , non badarci . -
Sembrava fosse davvero tutto là e Philip non pensò
neppure per un minuto che quella fosse solo la punta di
un iceberg
Che sotto quell'apparentemente innoquo
racconto si nascondesse il segreto che aveva cancellato
la sua vecchia Jenny lasciando il posto a quella creatura
nuova che ora sentiva di non saper decifrare .
- Ma tu sei sempre stata solo Jenny
- fu tutto
quello che riuscì a dirle , spiazzato , non era al nome
in sé che si riferiva
Anche se inconsciamente
aveva captato qualcosa di strano e misterioso dietro
quelle parole
- C'mon , Phil
.- fece lei esasperata
Doveva
fingere , perché sentiva che anche senza capirlo con
chiarezza lui stava arrivando al cuore della verità - E'
solo un nome ! Cos'è un nome ?Ciò che chiamiamo rosa
con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo
- fece citando Romeo e Giulietta nella speranza che ,
mettendo la cosa su quel piano , lui si sarebbe
finalmente convinto
.Ma il suo sorriso , in
apparenza sicuro appariva forzato
Era stranamente
nervosa e la cosa non sfuggì a Philip che , però ,
preferì non indagare .
- Già , hai ragione. - prese la tazza che lei gli
porgeva - Dovrò trovare il modo di uscire
Tua
sorella dorme? - chiese per cambiare argomento
Jenny si strinse a lui , gli occhi chiusi , sembrava
lottare contro un avversario terribile che la faceva
tremare
Philip poggiò la tazza e le prese il viso
tra le mani
- Jenny , ma cos'hai? - chiese preoccupato
Il volto
di lei era pallido e teso
Philip la gurdava
spaventato
Che gli stesse nascondendo qualcosa era
ormai certo
Ma qualcosa lo trattenne dal chiederle
spiegazioni . Tornò solo a stringerla e a lisciarle i
capelli con fare protettivo
- Niente , Phil
..Solo
.Resta qui stanotte ,
non mi lasciare
.-
- Ma certo, resto qui , stai tranquilla.-
Jenny era immobile nel buio . Il respiro regolare di
Philip accanto a lei dimostrava che il ragazzo dormiva
tranquillo .
Lei invece era sveglia , gli occhi sbarrati a scrutare lo
scuro intorno
Aveva visto passare le ore una dopo
l'altra , con una lentezza inesorabile che la gettava in
un'angoscia nota
.
Nemmeno la più lontana idea del sonno
. Non dormiva
Da
giorni ormai , come ogni volta si avvicinava ad un
momento di particolare tensione dopo quel periodo durante
il quale le tensioni erano state la sua vita abituale .
Non avrebbe potuto semplicemente chiudere gli occhi e
abbandonarsi al piacere dell'oblio
. Non con quello
che aveva nel cuore
Gli aveva mentito , ancora una
volta gli aveva tenuto nascosta quella storia tanto
importante
.
Aveva avuto la tentazione di dirglielo una volta per
tutte
..Ma aveva troppa paura
Paura di
perdere il punto di riferimento che aveva appena trovato
nella sua nuova vita
Paradossale
Una frase le attraversò la mente
.Nei
matrimoni da film
Come si diceva ? Parli ora o
taccia per sempre
.Se aveva scelto di tacere allora
avrebbe dovuto farlo ancora e poi ancora e ancora
..Mentire
All'infinito
, si era trascinata da sola in un vortice di bugie che
non avrebbero portato a nulla di buono
.
Ed era tutta colpa sua
.Se lei non fosse mai andata
in America , se non fosse stata una ragazzina così
ridicolosamente timida e impacciata
Se con quel suo
comportamento estraneo non avesse attirato le attenzioni
di quell'insegnante
Se lui non le avesse mostrato
la via per esorcizzare la sua maledetta timidezza
.
Forse tutto quello non sarebbe successo
.
No , doveva smetterla di dare la colpa a tutti quei
"se"
.Era stata lei a scegliere quella via
.Lei
la sola ad aver sbagliato
.Ed era lei la sola a
pagare
.
E sentiva che era esattamente quello che stava succedendo
Le
notti insonni , le menzogne e magari un giorno
Perdere
Philip
.Era il prezzo che doveva pagare
Immobile nel silenzio avvertì dentro quella sensazione
che conosceva troppo bene
.Il suo cuore partiva da
solo , battendo all'impazzata
.Il suo corpo si
irrigidiva , scosso sibito dopo dai brividi , mentre
sentiva il petto agitato come se avesse dentro mille
farfalle impazzite che si dibattevano per volare via
.
Nel buio , muovendosi piano anche se riusciva a stento a
controllare i suoi movimenti , aprì il cassetto del
comodino , afferrò il flacone
Era fatta , un paio
di compresse buttate giù con un sorso di thè e piano
piano il suo corpo tornò a rilassarsi , il battito d'ali
cessò e portandosi una mano sul petto sentì il cuore
che poco alla volta rallentava la sua corsa
Respirò profondamente come sapeva di dover fare fino a
quando tutto fu finito
Philip immerso in un placido
sonno non si era accorto di nulla
Jenny chiuse gli
occhi invocando un sonno salvatore
.Ma , come tante
altre volte , non arrivò a strapparla alle sue
inquietudini.
SEGUE
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