LIFE GO ON

10 - RIVALS

"Ehmmm... ragazzi? E' successo qualcosa?" commentò la manager di Suzu, appena tornata, dopo essersi assentata per qualche minuto, osservando l'atmosfera tesa venutasi a creare fra Michael e Kei, che, appoggiati alla parete, stavano zitti e immobili, evitando di guardarsi l'un l'altro.

"Non è niente signora, io e Michael abbiamo avuto solo un piccolo diverbio..." rispose Kei, di nuovo calmo e tranquillo, per tutti e due.

(Sempre il solito tono distaccato ed odioso. Ora finalmente mi ricordo perchè mi stava tanto antipatico!) pensava Michael, mentre ascoltava Kei parlare.

"Ah, bene..." disse la signora, un poco sollevata. "Ah, Michael, tu non sei per caso il figlio dei Grant?"

"Eh...ah, sì, sono io."

"Bene, allora eri tu il ragazzo che mio marito mi diceva di aver contattato."

"Allora il talent-scout era suo marito?"

"Eh, già!" La signora prese ad osservarlo con occhio critico, poi concluse, " Proprio come mi aveva detto, mi sembra che tu abbia il fisico per diventare un modello. Allora tu che ne pensi?"

"Ehmm..." nella sua mente Michael stava cercando di trovare le parole più adatte per esprimere ciò che provava all'idea di diventare fotomodello senza dare in escandescenze. "Ecco..non è che l'idea mi attiri moltissimo..."

"Oh, via, non dire così! Sarebbe uno spreco non mostrare al mondo un bel fisico come il tuo! Saresti ben pagato sai! E poi, se rifiutassi, saresti già il secondo tentativo fallito della mia carriera." disse la signora, lanciando uno sguardo a Kei. " Tempo fa lo chiesi anche a Kei, ma lui rifiutò subito dicendo che era già soddisfatto con la sua carriera...be' sì, in fondo, ormai è un'affermato pianista! Oh, a proposito Michael, tu che fai nella vita?"

Prima che potesse cercare di rispondere alla domanda, intervenne Kei, "Non gliel'ha detto?" fece una finta faccia incredula, poi un sorrisetto vittorioso. "E' un affermato studente!"

"Ehmm...già!" confermò Michael, cercando di far buon viso a cattivo gioco, mentre pensava,

(Appena posso, lo distruggo!)

"Vedi!" continuò la signora, "Un motivo in più per accettare! Potresti guadagnare qualcosa mentre aspetti di trovarti un lavoro!"

"Ehmm...non crede che prima di fare progetti sarebbe meglio vedere come me la cavo? Magari non sono così bravo come pensa!" disse Michael, in un ultimo disperato tentativo di districarsi da una situazione che sembrava il suo peggior incubo.

"Infatti, manager! Non cercare di convincerlo contro la sua volontà!" esordì Suzu, che era ritornata in quel momento vicino al trio.

(Grazie al cielo qualcuno sta dalla mia parte!) pensò Michael sollevato, vedendo arrivare Suzu, avvolta in un kimono blu.

"Certo che adesso che ci penso, sarebbe davvero un peccato Michael!" si contraddisse immediatamente Suzu.

(Ho parlato troppo presto..) Michael sconfortato, si portò una mano alla fronte.

"Ma sì, manager, hai ragione! Non si trova tutti i giorni un ragazzo con un bel viso, occhi azzurri, capelli rossi e poi ..." Suzu lo guardò attenta dall'alto in basso, "Ma quanto sei diventato alto Michael?!"

"Ah...1.90. Come mio fratello Brian." rispose Michael, che non sapeva se essere contento per gli apprezzamenti che Suzu stava rivolgendo al suo aspetto o triste per il fatto che la ragazza non sembrava aver perso il suo gusto per le 'cose carine' e lo stava trattando come una di queste.

"Cavolo, allora hai superato persino Kei, che pure ha un'altezza di tutto rispetto per un giapponese, 1.85...." Suzu si mise a riflettere un'istante, "He, he, se continuate così diventerò una nana al vostro confronto, col mio 1.70 scarso di altezza." finì, ridendo.

"Ma no, tesoro! Ti assicuro che a me vai benissimo così!" si intromise una voce sconosciuta, che a Michael non piacque per niente fin dal primo momento.

"Nessuno ti ha chiesto niente, Andrew! Poi, non lo vedi che sto parlando con i miei amici? Quindi tu non sei invitato!" rispose rapida e acida Suzu.

"E chi sarebbero questi amici?" chiese il ragazzo appena arrivato, evidentemente un modello dall'aspetto, osservando i presenti, " La cara manager," disse osservandola e facendole un segno di saluto con la mano, "un emerito sconosciuto," continuò passando in rassegna il viso offeso di Michael, "e il vecchio e onnipresente Kei."

Kei ci mise meno di un secondo a rispondergli a tono, "Onnipresente come te d'altronde, solo che io sono gradito."

"Ha, ha," rise il ragazzo, "Sempre con la battuta pronta, come al solito! Be', devo andare a cambiarmi. Ci vediamo davanti al fotografo, bellezza!" disse, ammiccando in direzione di Suzu.

"Bastardo!" gli ripose poco elegantemente Suzu, sull'orlo di un'improvvisa crisi di nervi.

"Chi è quello?" chiese Michael, una volta che il ragazzo dai capelli castani e dagli occhi verdi si era allontanato.

"Un individuo che non merita di essere nominato!" gli rispose pronta Suzu, ma poi, guardando lo sguardo confuso sul viso del ragazzo, continuò, spiegandosi meglio, "Il fotomodello più richiesto sulla piazza, Andrew Cohen, e ti posso assicurare che è anche il più antipatico fra tutti quelli che ho conosciuto. Non manca di provarci con me nemmeno una, delle volte che ci vediamo, e approfitta del fatto che abbiamo già fatto diversi servizi insieme per prendersi confidenze che nessuno gli ha dato!"

"Ah..." fu l'unico commento che disse Michael, ancora seccato per l'apparizione di quel noioso tipo. Forse questo gli stava già più antipatico di Kei.

"Giuro che, se anche questa volta dicono che dobbiamo fare un servizio fotografico assieme, io mi ritiro!" minacciò Suzu.

"Via non fare così, Suzu! Lo so che non ti piace, ma il lavoro è lavoro..." cercò di calmarla la sua manager.

"Sìììì, e io ti prometto che lo butto al vento se questa volta non fai decisive pressioni affinchè mi scelgano un altro partner!" urlò quasi Suzu, sapendo bene che purtroppo non poteva più rifiutare, avendo già firmato il contratto per quella pubblicità.

"Okay, okay, calma, ora! Vedrò che posso fare, al termine del provino."

"Sarà meglio." continuò Suzu , ora più calma. Poi ripresasi all'improvviso, si rivolse a Michael e a Kei, entusiasta, "Ragazzi, lo volete vedere il mio nuovo costume di scena?"

"Non è quel kimono?" chiese Michael.

"Ma no! Questo è il mio accappatoio personale e serve solo a coprire quello che sta sotto!" disse Suzu, iniziando ad aprirsi il kimono.

"Ta-dah!"disse quando ebbe finito di toglierselo. "Allora? Non è bellissimo? E' l'ultimo modello e il più bello dell'intera collezione della casa di abbigliamento che pubblicizzerò questa volta!" disse Suzu orgogliosa.

Michael e Kei erano rimasti a bocca aperta.

Il costume da bagno di Suzu era un due pezzi finemente ricamato, di colore blu e oro, che si poteva ammirare in tutta la sua eleganza mentre Suzu si rigirava su se stessa.

"Allora, che ne pensate?!"

Kei: (Fantastica... troppo fantastica! Vuole che quell'Andrew le salti addosso durante il servizio fotografico?) "Ti sta davvero benissimo!"

Michael: (Wow) "Wow."

"Sono contenta che piaccia anche a voi!" disse ilare Suzu. "Oh! Sento che il fotografo mi sta chiamando, devo andare. Sapete, per fortuna, questa volta, non hanno deciso di appiopparmi subito Andrew fin dall'inizio. Prima faccio qualche provino con alcuni dilettanti per vedere se qualcuno di loro va bene al posto suo, poi, se proprio non ne trovano neanche uno decente, credo proprio che sarò nuovamente costretta a subirmi quel tipo. Speriamo che il cielo me la mandi buona! Restate lì a guardarrmi, mi raccomando!" disse Suzu correndo via, in direzione del punto più illuminato della stanza, dove stavano il fotografo con i suoi assistenti, insieme al primo dei cosidetti' dilettanti' con cui Suzu doveva posare.

Ci fu un attimo di silenzio fra Kei, Michael e la manager di Suzu.

"Allora, ragazzo, che ne dici ora?" riprese la donna, rivolgendosi a Michael.

"Per cosa?" fece Michael ignaro, mentre ancora guardava in direzione di Suzu.

"Non vuoi aiutare un'amica in difficoltà con un piccolo sacrificio?" disse maliziosa la donna.

Michael comprese all'improvviso cosa si stava cercando di dirgli, "Non vorrà dire che dovrei cercare di sostituirmi a quello lì nel servizio?!"

"L'idea in effetti era quella." fece innocente la donna.

"Andiamo, Michael, perchè non fai questo favore a Suzu? Sono sicuro che te ne sarebbe riconoscente per tutta la vita." continuò al posto della manager, Kei, il cui piano era sia quello di prendersi gioco Michael, facendogli fare una delle cose che sapeva odiava di più, sia aiutare Suzu a non stare più con quell'Andrew, che non perdeva occasione di corteggiare Suzu ogni volta che la vedeva.

"Potresti farglielo tu, allora! Non capisco perchè proprio io?!" disse Michael, cominciando a sentirsi intrappolato.

"Perchè sei il più adatto!" dissero all'unisono Kei e la manager.

Michael non sapeva più che pensare. Era più forte il desiderio di aiutare Suzu o l'odio per quel mestiere?

Nel suo dilemma mentale, Michael non si accorse che la manager lo aveva afferrato per un braccio e lo stava trascinando verso i camerini senza aspettare una risposta. Realizzò quello che stava accadendo solo quando, alzato lo sguardo, ormai sulla soglia della porta del camerino, vide Kei agitare la mano beffardo nella sua direzione, con un sorriso divertito sul viso.

"EHI!!! Aspetti signora, io non ho ancora deciso se..." disse Michael cercando di trattenere la porta del camerino dal chiudersi.

"Ma sì, vedrai che andrà bene! Vieni dentro a sceglierti il costume più adatto a te!" ribattè la manager, chiudendo con un colpo secco la porta, e incastrando le dita di Michael, che lanciò un urlo.

Kei, dal di fuori della stanza, ascoltava divertito l'urlo di quello che, ormai l'aveva capito, era di nuovo il suo rivale in amore.

"Hmmm...forse non è stata una poi così buona idea incitarlo a posare insieme a Suzu solo per infastidirlo. Ci manca solo che diventi davvero modello e passi più tempo lui con lei di me!" pensò Kei, appoggiandosi meglio alla parete.

CONTINUA...