Light and obscurity
CAPITOLO TRENTUNESIMO
ZENDARU! NON MORIRE!
Xenia aveva finalmente finito il suo
gelato, e di conseguenza lo avevano finito anche Philia e
Xelloss, dato che il loro era grande neanche un decimo
del suo.....ora se ne stavano seduti in silenzio a
riposare per la scarpinata del pomeriggio...seduti su
quelle panchine.
D'un tratto Xelloss ebbe un sussulto.
Portò la mano alla tempia per capire che cosa era stato.
Philia se ne accorse, e si chinò leggermente verso di
lui.
PHILIA: che c'è?
Xelloss guardava fisso il pavimento della piazza,
tenendosi la tempia destra.
Poi sentì un'altra fitta come quella che aveva avuto
poco prima.
A quel punto si alzò, con gli occhi aperti, fissi.
Scheela notò quella reazione di Xelloss , si alzò e andò
velocemente verso di lui
SCHEELA: Xel!....
Xelloss la guardò
Scheela rimase in silenzio per qualche attimo,
guardandolo poi....
SCHEELA: ...lui..?...
Prima che potesse rispondere , la voce del suo master lo
chiamò mentalmente
ZELAS: Xelloss, vieni qui!
XEL:...la sincronizzazione...
ZELAS: non potrei neanche chiamarti, se lui se ne accorge.......sbrigati!
Xelloss afferrò Philia per il braccio e la teletrasportò
con lui prima che se ne accorgesse.
Sangue..
Questa fu la prima cosa che vide
Un grido...
Questa la prima cosa che sentì...il grido di una voce
famigliare.
Zendaru venne sbattuto violentemente contro il muro della
grande stanza in cui Xelloss l'aveva teletrasportata.
L'aveva già vista...la stanza del trono di Zelas, ma non
fece molto caso a dov'erano quanto a quello che stava
succedendo.
Dynast!
Quello era Dynast.....ma perchè??.
Philia corse verso Zendaru, che giaceva semi inconscio
sul freddo pavimento di marmo nero, dopo l'ultimo
incantesimo del demone superiore, che lo aveva
scaraventato contro il muro, per poi ricadere sul
pavimento..
Non era stato il primo incantesimo che si prendeva in
pieno.
Philia distolse lo sguardo con raccapriccio da una
profonda ferita all'addome di Zendaru, poi decise di
applicagli un lembo di stoffa, per impedire almeno alle
interiora di fuoriuscire, si strappò un pezzo di gonna e
lo fasciò.
Xelloss era in piedi in mezzo alla stanza,con gli occhi
aperti,e guardava Dynast
Dynast si volse verso di lui
DYNAST: bhè?...hai sentito che il fratellino era in
pericolo?..
Poi si volse verso Zelas, che era seduta sul suo trono a
guardare la scena, mentre fumava una sigaretta.
DYNAST: o l'hai chiamato tu?
Zelas spirò un filo di fumo
ZELAS: e per far che?....per portarmi un drago in casa?
E volse il suo sguardo verso Philia, che cercava di
rimettere in piedi Zen
Dynast guardò Zendaru
DYNAST: non ho ancora finito con lui...
e castò un incantesimo per lui molto semplice, da
scagliargli contro
Xelloss si teletrasportò davanti a Zen e castò una
barriera, la più potente che conosceva.
Lo scoppio fu assordante.
Il suo bastone cadde per terra...e anche lui, in
ginocchio.
PHILIA: Xelloss!
ZELAS: ehi......Dynast-chan....non rovinarmi il
subordinato....prenditela solo con il tuo.....
Dynast non abbassò il braccio per castare un altro
incantesimo e non volse neanche lo sguardo
DYNAST: allora digli di togliersi dai piedi
Zelas rimase in silenzio per alcuni secondi, poi strinse
leggermente la presa sul suo filtro...
ZELAS: Xel....togliti
Xelloss aprì gli occhi
XEL: m..master....
ZELAS: esegui ciò che ti ordino...
Xelloss guardò Dynast, poi chinò il capo e riprese il
suo bastone, si alzò in piedi e andò verso Zelas
Giunto in prossimità del trono si inginocchiò
XEL: mi perdoni se le ho mancato di rispetto master.
e le baciò la mano.
Dynast lo guardò di soppiatto poi reincentrò la sua
attenzione verso Zendaru, che ancora non si reggeva in
piedi, neanche trattenuto da Philia
DYNAST: togliti, drago.
Philia alzò lo sguardo verso il demone superiore
Poi si alzò in piedi e schermò Zendaru con il proprio
corpo
PHILIA: no!
Xelloss la guardò, e sorrise.
Aveva capito.
Dynast era sorpreso e alquanto contrariato.
PHILIA: potete anche obbligare Xelloss a fare quello che
volete, ma voi non siete i miei superiori!, io non mi
tolgo di qui!!
Zelas sorrise leggermente.
PHILIA: ....avete bisogno di me
DYNAST: togliti immediatamente da lì!!!!
e lanciò un incantesimo verso di lei
Philia chiuse gli occhi.
Xelloss balzò in piedi guardando fisso con gli occhi
spalancati Philia e Zen.
Un'esplosione echeggiò nella Wolf Pack island.
L'esplosione fu violenta, ma le mura di quella stanza
erano state protette da incantesimi molto potenti che le
impedivano di infrangersi.
Quando la polvere si diradò, Philia era ancora in piedi.
Dynast non l'aveva potuta colpire
Era vero, avevano bisogno di lei.
E di conseguenza, Zendaru era ancora vivo.
Philia riaprì gli occhi, quando si rese conto di non
aver subito danni per quel motivo, riprese coraggio e
parlò adiratamente contro Dynast.
PHILIA: non so che cosa tu abbia contro Zendaru, e non so
che cosa lo abbia spinto a venire qui, so solo che adesso
mi teletrasporto via, e lui viene con me.
Philia si volse verso Zendaru e lo aiutò di nuovo ad
alzarsi.
Poi guardò Xelloss.
E sparì.
Dynast stava stringendo i pugni, mentre osservava
dissolversi il drago nel teletrasporto.
Poi si girò verso Xelloss.
Infine verso Zelas.
Poi sparì anche lui.
Philia si teletrasportò nella piazza da cui era stata
teletrasportata via da Xelloss pochi minuti prima.
Appena Scheela vide Zendaru reggersi a malapena in piedi,
sanguinante e aiutato da Philia gli corse incontro.
SCHEELA: Zen!...mio Dio! Zen!!....
Zendaru era appena cosciente ma riconobbe subito Scheela.
Scheela cercava di aiutare Philia a reggerlo in piedi.
Xenia si avvicinò a Zen con gli occhi sbarrati, poi
guardò Philia
XENIA:.....e....e Xel?
PHILIA: sta bene, sarà qui tra poco.
SCHEELA: Zen...che hai fatto!...Zen....
Zendaru sollevò la mano sinistra, accarezzò il viso di
Scheela....
ZEN: sono ancora vivo.....
e le sorrise, poco prima di cadere inconscio.
FINE CAPITOLO TRENTUNESIMO
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