- Opening -
(Hibi no Hon - Il libro dei giorni)

One day, one night one moment
my dreams could be tomorrow

One step one fall one falter
east or west, over earth or by ocean

One way  to be my journey
this way could be my book of days

One day, one night one moment,
with a dream to believe in

One step, one fall one falter
and a new world across a wide ocean

This way became my journey
This day begins together : Far and away

This day ends together: Far and away.

- End of Opening -


CLAMP Fanfiction
Yubiwa no Densetsu
(La leggenda dell'anello)

Episodio 1:
Appuntamento in una lontana citta'

" L'alba... la splendida alba...
mi ricorda il tuo risveglio al mattino...
Dalla finestra la luce soffusa entra,
e rischiara il tuo viso...
L'alba, l'alba ti assomiglia...
Anche se non so il perché, che importa,
 mi sembra di vederti,
di vedere i tuoi occhi
gli occhi che sentono la luce dell'alba,
e tu, pian piano,
col calore fresco della luce dell'alba,
inizi a risvegliarti,
dagli occhi
al tuo viso,
dalle tue braccia
alle tue gambe.

E come l'alba irrompe
i tuoi pensieri si svegliano:
come tra il sogno e la realtà,
riesci a distinguerli?
Ogni tuo pensiero, felice e triste,
è una lacrima che dalla luna
ancora non tramontata
scende, ritorna in te
nel tuo risveglio.

E ora posso vedere i tuoi occhi,
i tuoi splendidi occhi
del colore degli alberi,
ed il riflesso della luce dell'alba
gli fa lucenti, lucenti
e la luce dei tuoi occhi
sento di dover cercare,
e una volta cercata
eccomi: la devo seguire.
Io per te, di sicuro,
e spero tu per me,
la mia vita, eccola
te la dedico
puoi farne ciò che vuoi
sai
che i nostri destini sono legati,
legati da un vincolo
da un filo
sottile ma forte,
da un vincolo
che il destino solo
ci potrà togliere.

E più via, più lontano
ti seguirò nei tuoi sogni,
Portami via dal mondo,
via, via e lontano,
dove solo noi due
io e te,
tu e me,
e insieme
soli
vivremo.

Vivremo? "

Tomoeda - Giorno 1, mattina

"Shaoran..."
"Shaorankun..."

"Hm... sei sveglia?"
"Si, ero sveglia, pensavo."
"Mi sono appena svegliato anche io"
"Ho visto che aprivi gli occhi..."
" /Aishiteru. Ti Amo/
"/Aisurumo. Anche io ti amo./

Sakura si alzò dal letto, con l'andatura un po' stanca, e si vestì.
Si avvicinò a lui. Gli sorrise. Gli diede un bacio sulla guancia.
"Allora ti va di uscire stasera?" chiese Shaoran.
"Okay... Penso di si.... " Sorrise. "Ma chiamami, Shaoran"
Aprì la porta della camera, e uscì. Il ragazzo rimase sul letto disteso, volgendo lo sguardo verso la finestra, e guardando il cielo. La luce del mattino, e la freschezza del giardino appena innaffiato, gli fecero provare una sensazione piacevole, come quando la mattina ci si lava il viso.  "Aahh" Respirò. "Mmmm" si stiracchiò. "Che stanchezza... Ho ancora sonno... Forse è meglio che mi vada a dare una rinfrescata."
Si incamminò verso il bagno, aprì l'acqua fredda, e la lasciò scorrere per qualche minuto... Fino a quando si rese conto di essersi incantato... Stava pensando forse... ma a cosa non si ricordava bene. L'acqua gelata lo fece svegliare dai suoi pensieri e si sentì più vitale. Tornò in camera e accese la radio. Quella vecchia canzone, alla radio, gli venne una sensazione di leggera malinconia, tanto che prese l'album delle fotografie che stava nel comodino. Si distese ancora una volta sul letto e incominciò a sfogliarlo. Aprì le pagine prima del suo trasferimento in Giappone. Sembrava ieri, invece erano già passati quasi sette anni. "E' da tanto che non rivedo le mie sorelle.... mia madre...." Continuò a sfogliare. Erano le foto della volta che Sakura, il fratello, Tomoyo, e Yukito vennero a trovarlo ad Hong Kong. L'incontro in realtà era stato casuale.  "Sakura... come gli stava bene quell'abito".  Alla pagina successiva, vide una foto di gruppo. C'erano Meiling, Sakura, Tomoyo, Yukito, Touya. "Meiling... Quanto tempo... chissà che fai, ora" A dire il vero non la vedeva da molto tempo, dopo la festa di Tomoeda, l'aveva incontrata solo un'altra volta.
"Ora che ci penso è da molto che non chiamo la mia famiglia, quasi una settimana." Prese il telefono senza fili che aveva appoggiato sul comodino, e compose il numero, con una strana sensazione... ad un certo punto s'accorse di non ricordare una cifra. "Ho-e" Arrossì, anche se era da solo. ^^;;;;;; "Dev'essere il sonno arretrato." Ci pensò meglio, ma non riusciva a ricordare, cosi prese l'agenda e controllò. Riprese in mano il cordless e compose il numero esatto.  Aveva intenzione di chiedere di Meiling. Rispose la madre, Li Ieran, che, quando capì si trattava del figlio, stranamente assunse una dizione più calda, più materna... Shaoran si sentì quasi a disagio, tanto non era abituato a sentire la madre rivolgersi a lui in quel modo, o meglio, forse non lo ricordava da tanto tempo, da quando era piccolo. 

Shaoran chiese come stavano, se tutto andava bene, fino a quando la madre chiese come stava Sakura, come andava il loro rapporto. Arrossi dinuovo. "Ho-e! Che domanda!" Vinse la timidezza, nei confronti della madre, e gli raccontò qualcosa. A quel punto la madre, fatto ancora più insolito, scoppiò a ridere, tanto che il ragazzo si sentì ancora più a disagio O_O. "E così tu e l'erede di Clow siete proprio una bella coppia. Sono davvero felice, allora non ti eri solo invaghito di lei per la sua forza magica" disse la madre, e Shaoran - glum - si ricordò del periodo in cui tale fatto gli era successo davvero, ma non nei confronti di Sakura ^^;;;;; " Sono sicura che sei abbastanza maturato in questi anni. Sono felice per te." Shaoran si sentì sollevato. Anzi, ora era proprio felice. Come per tutte le cose, ormai gli bastava poco per sorridere. Anche se non ce la faceva bene ad esprimere la sua gioia. "Hem, si... sono abb.. abbastanza... cambia.. to" Shaoran cambiò improvvisamente tono di voce, ridiventando un po' serio, e chiese alla madre di Meiling. "Ah, Meiling. In questi giorni è partita per l'Europa, anche lei sta con una persona nuova, ed è cambiata parecchio come te. Dovresti vederla! Perchè quando torna non ti fai un altro viaggetto, magari con Sakura?" Shaoran ci pensò. E pensò anche che non sapeva da dove tirar fuori i soldi! "Non ti preoccupare per quello, vi pago io il viaggio, ad entrambi." "Ci devo pensare, ne parlerò con Sakura." disse il ragazzo. "Okay" disse la madre, " la verità è che voglio che tu stia bene, volevo rivederti, ecco." Shaoran non rispose. "Beh, ora ti saluto. Altrimenti spenderai troppo in telefonate. Ciao, Shaoran, salutami tutti, e stammi bene. " "Ciao, mamma." Chiuse la chiamata.

A dire la verità, gli sembrò che la voce della madre nascondesse una sorta di preoccupazione diversa... ma non volle pensarci. Aveva ancora in mano il cordless, e chiamò Sakura. Rispose Touya. Istintivamente avrebbe voluto chiudere subito la chiamata, ma chiese di Sakura. "Aspetta." disse Touya, senza battutine o quant'altro.  "Ciao, Shaoran." "Ciao Sakurachan!" "Allora, dove mi porti di bello?" "Sorpresa. Metti il kimono, ti porto in un posto speciale." "Sugoi! Allora mi preparo subito!! ciao!!" Era talmente contenta che chiuse il telefono e scappò. Non si erano neanche dati appuntamento! ^^;;; Shaoran richiamò e rispose subito Sakura. "Comunque... vorrei partire presto.... vengo a prenderti alle cinque, va bene? E avvisa a casa che tarderemo" Sakura capì di aver dimenticato prima quel piccolo dettaglio. "Va bene!!! Ciao Ancora!!!". Shaoran aveva già in mente tutto. Aveva noleggiato un'auto con un'autista privato, li avrebbe portati in un posto speciale.

Intanto Sakura, felicissima, si era preparata in venti minuti, velocissima. Scese le scale e vide che in cucina c'erano Touya e Yukito che guardavano la TV. "Non uscite stasera? disse Sakura." "Tu devi uscire?" Chiese Touya. "Si, deve venire a prendermi Shaoran." Touya sorrise. "Papà torna tardi, vero? State voi a casa?" chiese Sakura. "A dire il vero pensavamo di uscire, ma se devi andare tu.... " disse Touya. Sakura capì e stette zitta. ^_^;;;; Sorrise un po' imbarazzata. "Comunque sorellina complimenti, quel Kimono ti sta veramente bene." Sakura sorrise ancora. Incontrò lo sguardo di Yukito, che ricambiò il sorriso. Sakura aveva intenzione di prendere il ventaglio della madre, che stava nel cassetto sotto il mobile dove stava la fotografia. Lo prese. Salì dinuovo le scale. Quando fu su in camera, guardò l'orologio. Erano le tre del pomeriggio. Mancavano ancora due ore. Ne approfittò per chiamare Tomoyo. Rispose il maggiordomo. Tomoyo non era in casa. Le sembrò strano, dato che non l'aveva avvertita di dover uscire, eppure Tomoyo le confidava ormai ogni cosa!. Decise di lasciarle una email, che inviò dal cellulare. La invitava a richiamarla più tardi.

Si affacciò alla finestra per guardare il cielo. C'era un leggero venticello.

Shaoran arrivò verso le cinque meno dieci. Suonò la porta, ed aprì Touya. "Aspetta, la chiamo" disse. Sakura stava già scendendo le scale, arrivò nell'uscio, si mise i sandali, e si avvicinò a Shaoran, che stava a pochi passi dalla porta. Come scese lo scalino, s'accorse che Touya  aveva chiuso la porta, forse per lasciargli un po' di privacy. Fu in quel momento che Sakura si sentì percorsa da una sensazione di felicità indescrivibile... Fuori, i ciliegi erano in fiore. Il cielo azzurro, senza una nuvola, e la freschezza della leggera brezza serale, coronavano l'appuntamento. Qualche foglia, oltre, veniva portata via col vento, insieme coi petali dei fiori delle piante di tutte le case del vicinato. Quell'atmosfera la sentiva sua. Un'atmosfera che sembrava coronare il viso dell'unica persona che amava, Shaoran. Anche lui era vestito con abiti tradizionali, cinesi probabilmente. Era un momento davvero speciale, Sakura lo trovava splendido. L'abito era bianco, simile a quello da cerimonia che indossava durante i combattimenti, meno elaborato ma altrettanto elegante... doveva essere anche quello della famiglia Li. 
Incrociò il suo sguardo.
Li s'inginocchiò e le baciò la mano...
"
/Konbanwa, Sakura Hime."
La ragazza si sentì così felice che volle saltargli al collo e abbracciarlo, ma Li si era già incamminato verso l'auto che posteggiava a pochi metri. Aprì la porta posteriore, e Sakura capì che si trattava di una Limousine. "Sali, principessa", invitò Shaoran. La ragazza rimase senza parole. Era davvero stupita. Chiese solo: "Dove andiamo?" In quel momento l'auto si mise in moto, verso una meta ancora sconosciuta per Sakura. "Kyoto" disse il ragazzo, "Andiamo a Kyoto."
Sakura impallidì. Ma subito dopo arrossì per la felicità. "A Kyoto? Ma è abbastanza lontano..." "Abbiamo tutta la sera e anche un bel po' della notte, no?" "Già. E poi l'importante è che ci sia tu." 

Durante il viaggio non dissero molto. Ci misero poco ad arrivare. 

Kyoto - Giorno 1, sera

L'antica capitale del Giappone era di uno splendore unico. Sakura lo sapeva, ma non ricordava bene come fosse fatta, e viverlo in quel momento la aiutò di più. Con una persona speciale, in un posto speciale... La sensazione di stare in un luogo lontano dal quotidiano, che aveva il sapore degli antichi splendori, tutt'altro che caotico come la città, doveva essere indescrivibile. Se avesse potuto, avrebbe voluto incorniciare quei momenti, per poterli rivivere e riassaporare nel tempo, ancora freschi... e sarebbero forse rimasti incorniciati per sempre in qualche bianca tela dei suoi ricordi, ora disegnate di splendidi paesaggi e sensazioni gioiose.

 "Vieni, facciamo una passeggiata." Entrarono nel giardino a fianco alle terme, e iniziarono a camminare.

Shaoran vedendo Sakura malinconica, iniziò a scherzare. "Ma mi ami?" Sakura guardò il suo sorriso. Capendo le sue intenzioni, decise di stare al suo gioco. "No, non ti amo..." rispose. Shaoran la guardò sorridendo. "Non ti amo e basta, ti amo da impazzire" Si sedettero in una panchina. Shaoran mise una mano in tasca e tirò fuori una fotografia. "Ti ricordi, Sakura?" "Hei, ma questa è... Hong Kong! Che bei momenti... Beh insomma mica tutti. E poi a quel tempo non ci conoscevamo ancora come adesso..." "Già... però questo kimono ti stava veramente bene!" "Hai ragione. Anche tu stavi bene. E soprattutto tua madre era molto bella. A proposito..." Si interruppe facendo intendere che voleva chiedere qualcosa... "Si?" disse Shaoran. "Tua madre come sta? E le tue sorelle?" La domanda non lo colse impreparato, come pensava Sakura.  "Le ho chiamate oggi. Stanno bene." " Meglio cosi'. E poi... mi premeva sapere di una persona... " "Scommetto Meiling." "Si, lei. Ricordo che... è stata molto male tempo fa. E quando Tomoyo mi disse il perché, mi sentii molto in colpa." "Sai, ora è passato tutto, per lei. Mia madre mi ha detto che sta con una persona che ha conosciuto in Inghilterra." "In Inghilterra? Sono felice per lei... Deve essere stato difficile dimenticarti" Shaoran stette in silenzio per qualche secondo. "A proposito, mia madre mi ha proposto una cosa..." "Che cosa?" "Te la dico dopo, ora... ho fame, ti va di andare a cenare?" "(Si) Ma non mi piace che tu mi lasci sulle spine, dopo me la dirai." 

Camminarono ancora tra le stradine del giardino, popolato da alberi verdi e fiori di ogni colore. I colori, la notte, assumono una sfumatura particolare, quando illuminati dalle luci artificiali... sembrano come più morbidi, ed insieme più freschi, che nel giorno. Anche il loro profumo è diverso. Sembra più genuino, come se le piante e gli alberi fossero tranquilli solo la notte.

 Girando l'angolo, arrivarono davanti ad un ristorante tradizionale. 

Entrarono presi per mano... c'era poca gente. Sakura vide, vicino al tavolo che avevano prenotato, una ragazza coi capelli rossi che forse aspettava qualcuno. Ancora più in là, un ragazzo sui diciotto anni, e a fianco, su un altro tavolo, una coppia .... probabilmente erano fidanzati. Vide uscire una ragazza con gli occhiali che le sembrava familiare.  "Che guardi, Sakura?" chiese Shaoran "Niente, c'è poca gente stasera" "Non è un posto molto frequentato... forse preferivi un fast food?" Sorrise Shaoran. "Macché, anzi, preferisco questo posto tranquillo... sai che preferisco la quiete al caos dei locali molto frequentati..." "Allora niente discoteca stasera?" "Hmmm ... quando mai sei voluto andare in discoteca?" Shaoran sorrise ancora. 

Mangiarono senza parlare, guardandosi solo negli occhi, per circa un'oretta. Erano quasi le dieci di sera quando finirono. Pagato il conto, Shaoran propose alla ragazza di uscire a fare quattro passi. Accettò... pensò che, anche se non aveva voglia di camminare, fare una passeggiata le avrebbe facilitato la digestione. Inoltre non aveva affatto sonno.  Fuori c'era un leggero vento fresco, una brezza notturna... Si abbracciarono, e s'incamminarono. "Conosci qualcuno qui a Kyoto?" chiese Sakura. "No, ma mia madre ha avuto contatti con alcune famiglie importanti." "E non hai mai visto nessuno di questi?" "... solo quando ero molto piccolo. Il mio primo viaggio in Giappone lo feci quando avevo quattro o cinque anni. Mia madre aveva qualcosa da sbrigare con un caso molto particolare di .... beh, magari ti fa paura se te ne parlo. " "Non sono più una bambina... beh, ho vissuto qualcosa di abbastanza brutto da poco tempo, quindi... ora mi hai incuriosito, dimmelo" "Possessioni e roba varia." "Quindi è entrata in contatto con Onmyojitsu?" "Probabilmente" "Peccato che tu non conosca nessuno, mi sarebbe piaciuto conoscere qualcuna di queste persone." "Davvero?" "Sarebbe fantastico..." "Beh, ti prometto che un giorno lo faremo. Te li farò conoscere." 

C'era silenzio nelle strade. Si sedettero di nuovo nella panchina. Il silenzio venne rotto all'improvviso dalle voci di alcune persone. 

Riuscirono a percepire e distinguere la voce di un ragazzo e di una ragazza. "Un altro ....?" "Già. In .... anni, sono tornata .... la'." "Si ma io non .... cosa posso fare ....  te." "Forse .... aiutarci a capire perché non .... più ad andare..."

"Chissà di cosa parlano" chiese Sakura. "Non essere curiosa. Sarà una coppietta come noi!" 

In quel momento, dai cespugli dietro la panchina dove Sakura e Shaoran erano seduti, saltò un ragazzo, che inciampò e toccò Sakura in una spalla. Lei saltò impaurita, spaventata da quell'improvviso avvenimento che aveva turbato la tranquillità in cui si era immersa. "Scusami, scusami davvero" disse il ragazzo. "Sumeragi San!" si sentì una ragazza urlare. "Sumeragi!" 
"Scusatemi, ora devo scappare. Perdonami." disse il ragazzo, fuggendo verso l'estremità della stradina. In pochi istanti sparì nel buio. La ragazza che urlava continuò a chiamare, forse proprio quel ragazzo, per alcuni minuti. Fino a quando non si mise a piangere, e forse a correre, dato che il suo pianto si perse nei rumori della notte...
Quel ragazzo era un viso conosciuto, pensò Sakura. Ma non volle dirlo a Shaoran. Era preoccupata per qualcosa, e glielo si leggeva negli occhi. "Cos'hai Sakura?" "Niente, quel pianto..." "Sarà stata una coppia in un momento di difficoltà." disse il ragazzo. "Può essere. " rispose. "Tu non mi lascerai, vero Shaoran?" "Mai" "Ba... baciami."

Passò del tempo. Ormai erano quasi le undici. 
"Ho sonno" disse Sakura. "Anche io." rispose Shaoran. "Penso sia ora di tornare alla Limousine. Saremo a Tokyo tra qualche ora. " Okay, disse Sakura.

Camminarono ancora. Erano di fronte alla Limousine, ormai. Era buio nella strada, solo qualche lampione, ma la maggior parte del cielo era oscurato. La luna doveva essere oltre qualche casa, perché non si vedeva. Prima di salire sulla vettura, Sakura si voltò, attirata da una luce appena accesasi. "Qui... qualcosa... qualcosa non va ." "Cosa intendi dire, Sakura?" "Qualcuno... sta facendo qualcosa.... sento che gli spiriti della zona stanno venendo richiamati da qualcuno. E quel qualcuno è in quella casa." "Sta facendo qualcosa di male?" "Non saprei." 
"Andiamo" disse Shaoran. "Andiamo, non sarà niente di grave. " Annuì Sakura. 
L'auto si mise in viaggio.

Non parlarono affatto, entrambi erano stanchi. Erano abbracciati, fino a quando Sakura si staccò da Shaoran, che si era appisolato. Si mise dal lato opposto della vettura, e si mise a guardare fuori dal finestrino il cielo stellato. Insieme alle stelle, Sakura  vide il riflesso di Shaoran sul finestrino. Lo vide sollevare le palpebre. Lesse i suoi occhi e capì che provava una sensazione triste, forse un po' di malinconia. 
S'avvicinò e lo abbracciò. "C'è qualcosa che non va, Shaorankun?" "No, Honey. Daijoubu desu. Guarda, una stella cadente. " "Hai un desiderio da esprimere?" "Credo di sì." "Che desiderio?" La baciò come per farle capire che il suo desiderio era di stare per sempre insieme a lei, quando invece prima stava pensando a tutt'altro. 

Entrambi pensavano a quella come una serata fantastica...

Ma come si sa, nel mondo, per ogni avvenimento felice c'e' sempre almeno un avvenimento tutt'altro che tale.
E vivere nell'illusione di una felicità continua, significa quasi esser fuori dalla vita.
Lo sapevano già, o lo avrebbero presto imparato definitivamente?

"Sono preoccupatissima" 
"Già, è davvero strano... poi i suoi sogni sono davvero strani..."
"Ho paura per lei, e soprattutto ho paura di quello che sta succedendo la'."
"Le manca troppo... poi lui è molto scosso... dopo quella morte... si è affezionato a lei.... ma non so se l'ami davvero." 
"Piango ancora per lui. Siamo fortunate, in fondo. Abbiamo l'amore, anche se ora è lontano e non sappiamo dove sta..."
"Stiamo male un po' tutte. Speriamo che l'incontro con l'onmyoji sia andato bene"
"Speriamo. Domani poi raggiungeremo il signor Hiragizawa."
"Cosa ti ha detto?" 
"Che conosce almeno il modo per comprendere la causa di quello che e' successo."
"Per ora possiamo solo sperare."
Driin...
"Il telefono!"
"Pronto? Chi è?"
"Sono io... "
"Dove sei?"
"A Kyoto"
"E... "
"Purtroppo non ... non ho potuto parlarci molto... è scappato ad un certo punto...."
"Come faremo?"
"Speriamo ancora nell'aiuto di quella ragazza di Tomoeda..."
"Solo sperare, sempre, sempre solo sperare... Ma poi?"

- Ending -
(Il domani è il mio desiderio)

Dawn breaks; there is blue in the sky.
Your face before me though I don't know why.
Thoughts disappearing like tears from the moon.

Now you're here; I can see your light,
this light that I must follow,
You -- you may take my life away
-- so far away.
Now I know; I must leave your spell
-- I want tomorrow.

- End of Ending -

Fine

Tutti i personaggi in questa ff sono (c) CLAMP, o inventati da me.
Op & End sono copyright di Enya & WEA Recors.