Epilogo
Notte.- I moti del mio spirito prendono forma di
interrogazioni, di enigmi. Io interrogo continuamente me
stessa e non rispondo mai. Non ho avuto il coraggio di
guardare proprio in fondo, di conoscere con esattezza il
mio stato, di prendere una risoluzione veramente forte e
leale
(5)
Un rumore alla porta riscosse Meiko da tutti questi
pensieri. Bene, era tornato Shinichi, finalmente avrebbe
potuto parlargli a quattrocchi. Andò nellingresso
nel momento stesso in cui la porta si apriva e si trovò
faccia a faccia con Pedro.
Ancora TU? Non è possibile, sei peggio delle
piattole, cosa si deve fare per liberarsi di te?
Si fece avanti Shinichi. No Meiko, cè una
spiegazione.
Sì va be. E diede un colpo con il
piedi alla porta, chiudendo fuori quei due. Un istante
dopo si sentì un violento bussare.
Meiko apri, non puoi sbattermi fuori in questo modo.
Non capisco cosa tu abbia intenzione di fare.
Quello che avrei dovuto fare anche sette anni fa:
sbatterti fuori di casa, tu e tutti i tuoi fidanzati vari.
Meiko, sii ragionevole, possiamo parlarne prima?
Non puoi buttarmi fuori di punto in bianco.
In effetti non hai tutti i torti. Disse
aprendo la porta, Shinichi e Pedro entrarono. Meiko indicò
questultimo.
E lui?
È stato sfrattato di casa, non ha nessun posto
dove andare e
Io volevo parlare con te. Da sola.
Ma io sto zitto e buono. Interloquì Pedro.
Sì con letere
Shinichi, vai a
chiuderlo in camera da letto.
Shinichi prese Pedro per le spalle e lo guidò in camera,
il ragazzo tentò di opporsi e Namura lo rimbrottò
benevolmente. Su, fai il bravo Pedrito, ti metto la
videocassetta di Bambi.
Nooo, Bambi no.
Allora il Re Leone.
Dopo qualche istante Shinichi fu di ritorno in cucina.
Meiko era in piedi, al centro della stanza, e sembrava
estremamente sicura di se stessa.
Ho deciso. Seguì una pausa teatrale Okay:
divorzio concesso, ma
Meiko alzò il dito
indice, Shinichi trattenne il fiato. In quel momento entrò
Pedro. Meiko aveva gli occhi fuori dalle orbite.
Ma insomma basta, sei sempre tra i piedi!
Ho fame. Pedro prese una banana e cominciò a
sbucciarla, quindi a mangiarla, molto lentamente. Meiko e
Namura sprizzavano scintille dagli occhi. Poi la donna
sospirò, scrollò le spalle e annunciò: Che
importanza ha se anche lui ascolta, tanto è
completamente scemo.
Eh, piano con le offese.
Meiko si diresse verso la porta della cucina. Io me
ne vado allora. Vado ad uccidere Mary Macias.
Shinichi strabuzzò gli occhi, mentre Pedro rischiò di
strangolarsi con un boccone di banana. Namura afferrò
Meiko per una spalla. Meiko, ma tu sai CHI è Mary
Macias?
La moglie gli rispose con unocchiata eloquente
Certo che lo so, non sono diventata matta. Mary
Macias è il nome che uso per pubblicare i miei romanzi.
Shinichi trasse un sospiro di sollievo, quindi si allarmò
di nuovo Non avrai intenzione di suicidarti?
Ma non mi passa nemmeno per lanticamera del
cervello! Disse con sdegno, scrollandosi di dosso
la mano di Shinichi.
Scusate, io no entiendo
nada
Sai che novità. Meiko scoccò un occhiata a
Shinichi Avanti spiegagli tutto tu.
Ecco Pedrito, quando io e Meiko abbiamo stabilito
di comportarci come
Ahem
diciamo
una
coppia aperta, Meiko ha anche deciso di cominciare a
pubblicare ciò che scriveva. Ha però diviso la sua
attività in due: con il suo vero nome pubblicava i
romanzi più impegnati e seri, mentre con lo pseudonimo
di Mary Macias firmava le opere più leggere e
commerciali, per intenderci, quelle di alto consumo
e quelle che mi hanno dato di più,
rendendomi milionaria. Concluse Meiko.
Ma señora, no entiendo, la discussione de
stamatina
voglio dire: tu odi Mary Macias.
Be, cosa credi, che io provi soddisfazione ad
ottenere tanto successo con quelle storie insulse? Una
volta mi sostenevano, devo ammetterlo. Erano il mio sano
momento di evasione, il luogo in cui realizzavo i grandi
amori, i principi azzurri, scatenavo passioni violente,
avventure. Scoccò unaltra occhiata in
tralice a Shinichi Tutto quello che da giovane
credevo di aver scovato, e quello che non ho ottenuto dal
mio matrimonio.
Shinichi abbassò lo sguardo Mi dispiace che sia
finita così male.
Meiko sbuffò Ti dispiace? Non dirmi che non ti ha
fatto comodo, in tutto questi anni, avere una moglie da
portare fuori a cena, da presentare ai colleghi, una
donna che preparava da mangiare e stirava le camicie.
Il tono di voce di Meiko si andava via via alterando,
fino a raggiungere la soglia dellisteria.
Shinichi tentò di calmarla Ma io non ti ho mai
forzata in alcun modo, ti ho sempre detto che ti avrei
concesso il divorzio e ti avrei lasciato tutto: casa,
macchina, assegno di mantenimento. Cosa vuoi che ti dica?
Possiamo divorziare subito, domani! Non mi fa né caldo,
né freddo.
Ma come fai ad essere così insensibile, dopo dieci
anni di matrimonio non ti dispiace neanche un po?
Certo, io sono affezionato a te.
Ecco, adesso mi fai sentire in colpa.
Io sono pusillanime, io sono vile; ho paura
del dolore, voglio soffrire il meno possibile; voglio
ancora ondeggiare, temporeggiare, palliare, salvarmi con
sotterfugi, nascondermi, invece di affrontare a viso
aperto la battaglia decisiva. (5)
Meiko si guardò le mani: tremavano; e che cosera
quel nodo alla gola, quella sensazione strana agli occhi?
No, non doveva piangere, se si metteva a piangere sarebbe
stato tutto inutile, sarebbe rimasto tutto come prima.
Sollevò lo sguardo, sorrise.
Allora Nacchan, mi aiuti a preparare la valigia?
Parti subito. Constatò Shinichi, non senza
un velo di tristezza. Si trovava nella camera di Meiko,
lei stava sistemando le ultime cose nella valigia. Dove
andrai?
Tokyo, anche perché devo parlare con il mio
editore. Ho intenzione di rompere il contratto. Non
voglio più scrivere quegli sciocchi romanzi con il nome
di Mary Macias.
Il tuo contratto scade tra due anni. Penso che tu
sappia cosa comporta: dovrai pagare una penale
salatissima.
Sono disposta a pagarla.
Non so se
Basta Shinichi, il tono di Meiko non
ammetteva repliche se io non uccido
Mary Macias, non riuscirò mai a lasciarti. Ma non
capisci? Mary Macias è una parte di me, quella piena di
sogni romantici, che vuole vivere il grande amore, lavventura
proibita. È lappendice che devo tagliare se voglio
dirmi veramente libera da te.
Meiko chiuse la valigia e la spinse a terra, ne afferrò
il manico. Shinichi allungò la mano per aiutarla a
portarla, ma la moglie la scostò gentilmente.
No, faccio da sola.
Nellingresso cera Pedro ad aspettarli
Señora te ne stai andando
Meiko baciò il ragazzo sulla guancia Pedrito! Alla
fine mi dispiace lasciare anche te.
Hey, cosè tutta questa confidenza?
Disse Namura in tono geloso.
Meiko sorrise ambiguamente Se tu sapessi
Meiko, non è meglio che tu te ne vada ora?
il tono era burbero, ma chiaramente ironico. Lei si alzò
sulle punte per baciare sulle labbra Shinichi, con la
mano sfiorò la guancia del marito e si rese conto che
era umida. Lacrime.
Senza dire nientaltro aprì la porta e se ne andò
verso la sua nuova vita.
Adesso sono una pioggia spenta
dopo che lorma del tuo cammino
si è fermata ai miei occhi.
Che ciglio devastante il tuo!
Come mi penetri le ossa!
Se piangessi, tu verresti a riprendermi.
Ma io ho bisogno del mio dolore
Per poterti capire.
Alda Merini Fiore di poesia XIV. Da La
volpe e il sipario (1997)
(5)Gabriele DAnnunzio Il piacere
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