Tutti i personaggi sono di
proprietà di Tsukasa Hojo, Sunrise, Jump Comics e degli
aventi diritto. Meg, Seth, Alì, Abdur, Samir, Soichiro e
Takeshi Izumoto sono personaggi di pura fantasia (e
pertanto non contestabili :P N.d.Aeris).
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto
prima dopo e durante la stesura della ff. Grazie a Tati-san
che mi ha dato il via, a Julie-chan per i consigli,
Melany e Baraz per averla letta, a Ste che se l'è
sorbita pur non avendo idea di chi fossero Ryo e Kaori, a
Chilavert, Maggie e grazie anche a tutti quelli che non
ho menzionato. In particolare vorrei dedicare questa ff
alla dolcissima Saeko-chan, che mi ha particolarmente
seguita e spronata fino alla fine. SMAAK!!
Per la lettura di questa ff è
consigliata la supervisione di un adulto
(o di un'esperta come Melany ^__-), data la presenza di
scene non proprio candide, anche se evitate il più
possibile (non ve la prendete, sto scherzando ^____^ ).
E' inoltre sconsigliata la lettura a coloro che non
sopportano il romanticismo, perché ce n'è anche troppo.
Si prega inoltre di non uccidere l'autrice per come si è
sviluppata la storia, xché ne è solo parzialmente
responsabile (infatti la storia doveva essere
completamente diversa
Cosa ci posso fare se Ryo e
Kaori mi costringono a scrivere ciò che loro vogliono?
^^;; N.d.Aeris). Le ultime cose, poi non vi stresso più
^__- : La ff contiene stili completamente diversi, perché
scritta in millenni differenti (cominciata quasi due anni
or sono, l'ho terminata la sera del 20 Aprile 2000, alle
ore 21.50 in un momento di pazzia ^^;) Le note tra
parentesi sono miei commenti, ma non azzardatevi a
saltarli perché contengono anche precisazioni importanti
per la storia ^___- (fregati!! Ah ah ah *risata sadica*)
Non ho idea di quando si svolga ma
facciamo alla
fine del manga, senza che però Ryo abbia accennato nulla
del suo amore a Kaori. Dopo tutte queste stressanti
raccomandazioni non mi resta che augurarvi buon
divertimento^____^
Aeris
P.S. non fermatevi dopo aver letto
le parti iniziali, che mi rendo conto siano orribili
-____-
"Ryo e Kaori genitori
perfetti"
Capitolo
I°: "Ciao mamma!"
Dlin dlon, dlin dlon, dlin dlon !!!
-Basta!- sentenziò Kaori. - Stavo facendo un sogno
stupendo! Al diavolo il campanello e Ryo, che non sente
neanche le cannonate!!- Kaori, con ancora in testa questi
pensieri e con lo sguardo assonnato si alzò di
malavoglia e si diresse verso la porta. -Ma, ma
.Saeko!-
esclamò meravigliata -che diavolo ci fai qui?- poi,
notando un piccolo fagotto tra le sue braccia disse: -
Hai qualcosa per noi?- Saeko non rispose, si limitò ad
entrare poggiando delicatamente il fagotto sul divano.
Kaori, incuriosita, si avvicinò al fagotto: - Saeko! Ma
è
è una BAMBINA!!!- Saeko le fece segno di parlare
piano, poi disse: - Kaori, voi DOVETE aiutarmi! Questa
bambina non ha nessuno.- poi abbassò lo sguardo - è
rimasta sola. Sua madre è morta partorendola, mentre suo
padre è scappato all'estero - dopo una breve pausa Saeko
continuò - Adesso vive con suo zio, che però è un
importante testimone e
- E voi non potete permettere che sua nipote venga
uccisa, rapita o chissà cos'altro per causa sua -s'intromise
Kaori - giusto?- Aveva colpito nel segno - Già, ma
.sapete com'è, con il mio lavoro e tutto il resto
non avrei tempo per badare a lei e poi
.non vado
molto d'accordo con i bambini
.lei già mi detesta!!!-
Saeko guardava Kaori con aria supplichevole -Le ho detto
che tu sei sua madre-
- COSA? Ma non è morta partorendola?- Kaori sembrava
"leggermente" alterata - Si, ma lei non lo sa.
Ah, un'altra cosa, lei è alla ricerca di suo padre,
quindi non contraddicetela se per strada non esita a
chiamare "Papà" gli uomini che incontra!-
Saeko si trattenne dal ridere, già se la immaginava alle
prese con quella bambina.
- E quanti anni avrebbe questa bambina così perspicace?-
- Cinque e mezzo, il 22 ottobre saranno sei-
- Hm - fece Kaori pensierosa- Come si chiama?-
- Megan, ma le piace essere chiamata Meg -
- D'accordo, io le farò da mamma e Ryo da guardia del
corpo- poi aggiunse a bassa voce - anche se non ne sarà
molto entusiasta-
- Non preoccuparti Kaori, tu digli che lo pagherò con
dieci colpi, ma diglielo solo se scopre la verità
.ci
siamo capite?-
- Ceeerto - disse Kaori con uno sguardo d'intesa. Così
dicendo salutò Saeko che, silenziosamente, uscì.
Capitolo II°: "Il bacio e l'addio"
Kaori
sollevò dolcemente la bambina osservandola: - Sei
proprio carina, Ryo non ci crederà mai che sei mia
figlia. Non preoccuparti, adesso ci siamo noi a
proteggerti, piccola mia.- Kaori scrutò pensierosa la
sala in cerca di un orologio. Diavolo! Sono le tre! Pensò.
- Andiamo a nanna, tesoro?- per tutta risposta la bimba
sorrise e mormorò qualcosa, che probabilmente era un
"Ti voglio bene mamma". A Kaori si strinse il
cuore, ripensando alla sua storia. Si incamminò verso la
sua stanza e, silenziosamente, si rimise sotto le coperte
con accanto a se Megan.
Qualche minuto dopo, un leggero rumore di passi turbò il
sonno della bimba; era Ryo. Entrato in camera, si mise a
guardarle con aria rapita, insieme. Totalmente assorto
nei suoi pensieri, non si accorse che Megan si era
svegliata: - Chi sei tu?- disse con una dolcissima vocina
- Sei forse il mio papà?- continuò - Mamma Kaori sta
dormendo, guarda com'è bella!- Ryo si riebbe e prese tra
le sue calde braccia la bimba: - Hai proprio ragione, è
molto bella quando dorme!- Ryo abbozzò un sorriso che
però era piuttosto amaro
- Signore, sei triste?-
- No, piccola, è tutto a posto - La rimise sul letto e
rimboccò le coperte ad entrambe. Fu come se Kaori
avvertisse la sua presenza, perché, quando lui si chinò
su di lei per rimboccarle le coperte, le sue braccia si
strinsero forte a lui. Ryo ne fu molto stupito e, per
rispondere a quel gesto affettuoso, le diede un bacio fra
i capelli. Poi con un cenno salutò la bimba e se ne andò.
L'indomani, quando Kaori si svegliò, sentì una strana
sensazione alla testa, come un brivido caldo che la
attanagliava. - Che strano - pensò. Poi si voltò
dolcemente verso Megan, che dormiva ancora. Sembrava un
angioletto disceso dal cielo apposta per lei
..che
dolce
..Si alzò dal letto preoccupandosi di coprire
la bimba in modo che non avesse freddo. Decise di farsi
una doccia per svegliarsi un po', non sapeva perché ma
le sembrava di vivere su una nuvola rosa quella mattina -Chissà
cosa mi è successo - mormorò. Intanto che l'acqua
bagnava la sua pelle fresca pensava: - Cosa dirò a Ryo?
Conoscendolo avrà origliato e saprà già tutto! Se
fosse per me glielo direi, ma proprio non mi va giù
quella storia dei dieci colpi, però
..se non gli
dico così non accetterà mai!- ad un tratto i suoi
pensieri furono interrotti. Una voce gridava:- Mamma, Papà,
dove siete?- era Megan. Kaori in fretta e furia chiuse il
rubinetto della doccia, si mise addosso un telo e corse
verso Megan: - Meg, Meg, sono qui!- Sulla porta, attratto
da quelle urla apparve anche Ryo: - Insomma, che succede
qui?- La bimba piangeva, sembrava spaventata. Kaori la
strinse forte a se: - Meg, che succede, sono qui, la
mamma è qui! Non piangere più
ti prego
- Meg
a quelle parole smise di piangere e strinse Kaori ancora
di più, con tutta la forza che aveva in corpo. - Mamma,
ho sognato che un uomo ti portava via e che non tornavi
più-
- Non dire sciocchezze, guarda, sono qui. C'è anche Ryo
che mi protegge, non aver paura tesoro!- disse Kaori con
dolcezza. Detto ciò guardò Ryo che assentì: - E poi
Meg, non c'è da preoccuparsi, quella lì da tante di
quelle martellate che nessun uomo oserebbe avvicinarla!-
Ah, si? Te le do io le martellate!!!- Detto ciò agitò
il suo possente martellone da 1200t e
KABOOM!! Ryo
si trovò spiaccicato contro il muro:
- Visto, che ti avevo detto?- disse. Poi pensò: -
Scusami Kaori, ma era l'unico modo per trattenermi
non
avrei resistito a lungo con quella scena davanti agli
occhi, eri troppo
.- Assorto in questi pensieri non
si accorse che Meg aveva cominciato a ridere a crepapelle
dimenticandosi del suo incubo. A vederla sorridere, Kaori
si era calmata ed era tornata in bagno per finire la sua
doccia. Meg allora si accostò a Ryo e gli sussurrò in
un orecchio: - Voglio che sia tu il mio papà, però non
fare più arrabbiare la mamma - poi se ne tornò in
camera da Kaori. Ryo rimase visibilmente scosso da quelle
parole.
Meg osservava con perplessità Kaori: - Perché non ti
metti un vestito da mamma?- le chiese
- Un vestito da mamma? Questi jeans non vanno bene?-
domandò stupita Kaori.
- No, le mamme si vestono tutte per bene per far fare
bella figura alle figlie e poi si truccano, me l'ha detto
lo zio!!- La piccola aveva l'aria di saperla lunga sul
comportamento che doveva avere una madre.
- Bah, come vuoi tu!- Kaori cominciò a frugare
nell'armadio -eppure ci deve essere qualcosa
-
l'espressione del suo viso andava via via deprimendosi -
Mi dispiace, tesoro, non ci sono vestiti da mamma, qui-
Kaori trattenne a fatica le lacrime - Né da donna- si
disse. -Avevo dimenticato che lui...per lui non sono una
donna, tantomeno una delle sue affascinanti clienti; sono
solo un peso affidatogli da Hideyuki!! Già
..Hideyuki
lui
è
è
morto
sono un peso, un pesante
fardello
.me l'ha fatto capire tante volte
Bloody
Mary aveva ragione
restando qui metto in pericolo la
sua vita, e questo non deve succedere
- corse via
dalla stanza correndo e trattenendo a fatica le lacrime.
Durante la sua "fuga", però, andò a sbattere
contro Ryo, che passava di lì per caso (^_^;; N.d.Aeris).
- Ma, ma
Kaori!?- esclamò stupito. Kaori, non ebbe
il coraggio di guardarlo in faccia; le lacrime le
scendevano copiose sul volto: - Scusami
- fu l'unica
parola che riuscì a pronunciare. Detto ciò corse via.
Allora Ryo, preoccupatissimo, la rincorse e, prima che
Kaori riuscisse ad uscire di casa la bloccò
trattenendola per un braccio: - Kaori
- la sua voce
tradì le sue emozioni.
- Ryo, lasciami andare, liberati di un peso, ti prego
ormai
hai mantenuto la tua promessa...non c'è più bisogno che
tu rischi la vita per me
- Urlò tra le lacrime
- Kaori
non dire così
io..- s'interruppe - Se
vuoi andartene
non ti posso obbligare
hai
ragione
- fece un grosso respiro per accumulare
tutta la sua fermezza e il suo coraggio - Finalmente
l'hai capito che sei solo un PESO, un FARDELLO per me.
Vattene! - la sua voce si ruppe. Un lampo attraversò gli
occhi di Kaori che si divincolò dalla sua stretta e
corse via; Ryo si accostò alla finestra seguendola con
lo sguardo mentre si allontanava.
Capitolo
III°: "Torna a casa Kaori!"
Megan, che da un angolino aveva visto
tutto uscì allo scoperto piangendo: - Perché tratti così
la mia mamma? Sei cattivo! Non sei il mio papà, ti odio!-
la piccola Meg cominciò a battere i pugni contro le
forti gambe di Ryo che la prese in braccio, dicendo: - Ci
sono cose nella vita che non possiamo controllare,
piccola Megan, nemmeno i nostri sentimenti. E' giusto che
sia così- Ryo aveva pronunciato quelle parole
tristemente quanto dolcemente - Sai, Megan, hai lo stesso
profumo di Kaori
a forza di stare con lei è
diventato come il suo
- disse -Ma io non ho messo il
profumo!- esclamò la bimba imbronciata.
- Piccola, intendevo il profumo della sua pelle- così
dicendo avvicinò di più la bimba a sé stringendola.
- Già, profuma di mamma. Tu profumi di papà, sai?-
disse sorridendo.
- Credimi, se ho questo profumo è merito di Kaori
-
Cercò di sorridere.
- Vedrai che ritorna-
- Lo spero-
Intanto, su una spiaggia isolata c'era Kaori. Non era
sola, tutt'altro. Con lei c'era Mick. Uscendo di casa
l'aveva incontrata, in lacrime e si era offerto di
portarla in spiaggia con la macchina. Erano lì, uno
accanto all'altro, soli.
- Tutto bene Kaori?-
- Credo di si, ora. Se non ci fossi stato tu
-
- Shh - Mick le mise un dito sulla bocca- non dire
niente, è tutto ok - Kaori gli si posò dolcemente sulla
spalla. Rimasero lì tutto il giorno, fino al tramonto,
così, finché Kaori non si addormentò.
Dopo poco arrivò Ryo, era sicuro che l'avrebbe trovata lì:
- Kaori, Kaori, Kaor
- era stupitissimo - Mick! Che
le hai fatto?- chiese con voce alterata.
- Tu piuttosto, che le hai fatto? - ribatté Mick.
Ryo, rassegnato, gli raccontò tutta la storia.
- Adesso dov'è la piccola?-
- E' con Miki e Umibozu, al sicuro-
- Bene, adesso riporta la tua principessa a casa, è
tardi- sentenziò Mick
- Ma
- Niente ma! Quando si sveglia ti scusi con lei e guai se
la fai soffrire ancora! CHIARO?-
- OK Mick!- Ryo sorrise, prese in braccio Kaori e si
allontanò.
- Buona fortuna Ryo! Hai trovato una ragazza
meravigliosa, pensaci
- mormorò Mick.
Capitolo IV°: "Kaori ti voglio bene"
L'indomani
Kaori si risvegliò nel suo letto. Accanto a lei c'era
Ryo, addormentato. Si mise a sedere sul letto
osservandolo incuriosita: - Che ci faccio qui? Dov'è
Mick?- pensò. - Ryo
mi hai riportata a casa?-
mormorò. Dopo qualche minuto Ryo si svegliò: - Kaori
?-
Kaori era lì, accanto a lui. Si voltò di scatto:
- Ryo
- disse dolcemente - Perché? Perché fai così?-
- Kaori
perdonami!- per la prima volta aveva ceduto
alle sue emozioni, piangeva - Potrai mai perdonar..- Ryo
s'interruppe, vedendo Kaori guardarlo così, fra le
lacrime e la tristezza
senza rancore, solo con una
profonda angoscia, un profondo dolore che le lacerava il
cuore
- Non fare così, è tutto finito
- disse
infine lei. - Non è finito un bel niente!- sentenziò -
io ti ho ferita, ti ho fatto star male
non potrò
mai perdonarmelo!-
- Non preoccuparti, non è un problema
- Ryo a
quelle parole non resistette più, la abbracciò cercando
di trasmetterle tutto il suo affetto sussurrandole
all'orecchio:
- Kaori, noi staremo sempre insieme, sempre. Andiamo da
Miki, Megan è ansiosa si rivederti-
Kaori rimase spiazzata da quelle parole, ma si riprese
subito: - Megan eh? Non mi sembra di averla mai chiamata
così davanti a te! Non è che hai origliato?-
- Io? Ma quando mai! Certo che dieci botte non sono poche!
WOW!!!-
Ecco che un mega martellone da 2120t con etichetta "Pace
è fatta" prendeva il volo per "posarsi"
sulla testa di Ryo che si ritrovò due piani più sotto.
Capitolo V°: "Lo sparo"
Kaori,
vedendolo spiaccicato per terra scoppiò in una fragorosa
risata, ma si riprese subito; doveva sembrare ancora
arrabbiata: - Spero che a forza di botte ti venga l'ernia!-
disse cercando di non guardarlo. Detto ciò uscì
dirigendosi verso il Cat's Eye.
Giunta a destinazione si accorse che c'era qualcosa di
strano: - Troppo silenzio- pensò. Il bar era immerso nel
buio, tutto taceva. Kaori si inoltrò nell'oscurità
cautamente, cercando di non far rumore. Ad un tratto
avvertì alle sue spalle un leggero rumore di passi; come
se avvertisse il pericolo si girò di scatto. Una mano le
si strinse attorno alla vita; un brivido le percorse la
schiena irrigidendola: - Kaori, sei tu vero? Ti ho
riconosciuto dalla vita larga!- esclamò la nera figura.
-Ryo!- fece allora Kaori -quando la smetterai di fare lo
str
- Shh! Le intimò allora lui. C'è qualcuno
molto vicino a noi
Rimani qui, io vado a vedere- così
dicendo sparì nel buio. Kaori rimase in silenzio
cercando di percepire ogni più piccolo rumore, ma senza
risultato: era tutta rintronata, forse aveva preso freddo
- o forse è solo stanchezza- pensò.
Intanto, non molto lontano, Ryo perlustrava le altre
stanze minuziosamente - eppure
- mormorò- non posso
essermi sbagliato, qui C'E' qualcuno- come un lampo un
terribile pensiero gli balenò in testa - Kaori!- prese a
correre verso di lei, quando si accorse che la porta che
conduceva alla stanza dove l'aveva lasciata era sbarrata.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa ecco che
BANG!
Uno sparo echeggiò nel buio. Ryo cadde a terra, lo
sguardo perso nel vuoto: - Ka
Kaori!- non poteva
finire così, forse non l'avevano colpita, non era uno
sparo normale, quello!. Ryo prese a calciare e a spingere
la porta, fino a che essa non si spalancò.
Improvvisamente le luci si accesero: Ryo vide Kaori a
terra, il viso pallido. Accanto alla sua testa si era
formata una macchia rossastra: - Mio Dio Kaori!- fece lui.
Le corse accanto con il volto sfigurato dall'angoscia
cercando la ferita tra i suoi capelli. - Com'è
possibile?- mormorò dopo qualche secondo. Non ci sono
ferite, niente di percettibile a occhio nudo! Che ti
hanno fatto?- Ryo continuava a cercare segni, contusioni,
nulla. - Kaori
svegliati
ti prego
- disse
infine. Gli occhi di Kaori si aprirono di scatto, come se
stesse rispondendo ad un comando. -Dio, ti ringrazio!-
esclamò Ryo con gli occhi colmi di lacrime. Kaori si alzò
con un gesto meccanico: - Megan è in cantina-
- Come fai a saperlo?- chiese Ryo stupito
- Anche Miki è là - rispose fredda. Ryo, sempre più
stupito, decise di non farle altre domande e si diresse
verso la cantina.
Capitolo
VI°: "Kaori sei strana"
Megan, correndo, chiamava Kaori a gran
voce: - Mamma, mamma! Sapevo che saresti venuta!- disse
raggiungendola. Kaori ritornò in se stessa per un
attimo, abbracciando forte la bimba, poi, come richiamata
da qualcosa si irrigidì ritornando fredda. Ryo notò che
il suo sguardo perse di colore e i suoi occhi ora
sembravano guardare qualcosa di inesistente
all'orizzonte; erano vuoti. - Cosa ti è successo?- pensò
Ryo - Sei strana - Ryo sperava dal profondo che Meg non
si fosse accorta del comportamento di Kaori, ma sembrava
si fosse accorta di qualcosa, tanto che scoppiò a
piangere. Kaori sembrò molto frustrata da quella visione
ma non si mosse. Aveva un'espressione addolorata quanto
impotente. Sembrava volesse fare qualcosa, ma era
ostacolata da una forza superiore alla sua. Ad un tratto
dai suoi occhi cominciarono a sgorgare lacrime
si,
lacrime calde
intrise del suo dolore. Meg ne fu così
stupita che smise all'istante di piangere accennando un
debole sorriso: - Mamma, lo so che mi vuoi bene - disse e
dolcemente si strinse a Kaori. Ryo, invece, più che
stupito sembrò turbato da quella visione. Il suo sguardo
si incupì a tal punto da confondersi con il buio di
quella triste notte.
Capitolo VII°: "Kaori, torna in te!"
I
tre, passato lo spavento, salutarono Miki e Umibozu e si
diressero verso casa. Ryo teneva in braccio Megan,
silenzioso. Kaori camminava accanto a loro, guardandoli
di tanto in tanto. Meg sembrava molto scossa
dall'atteggiamento di Kaori; non l'aveva voluta prendere
in braccio e la guardava freddamente quanto tristemente.
Ad un tratto Megan ruppe il silenzio: - Mamma, papà?-
disse. - Si?- risposero all'unisono i due. - Posso
rimanere a dormire da zia Miki e da zio Umi-chan per
stanotte?- Ryo disse a Kaori di andare avanti da sola per
un po'; Kaori annuì meccanicamente e se ne andò. Quando
furono soli cominciarono a parlare:
- Perché?- chiese Ryo
- La mamma sta male e tu devi curarla, papà! Io starò
bene, si occuperanno di me gli zii!-
- Ma non potrai più vederla per qualche giorno
-
- Non preoccuparti, sarò più contenta se la vedrò
sorridere un giorno solo piuttosto che vederla così
sempre
-
- Hai ragione
allora ti accompagno?-
- Si!- esclamò sorridendo la bimba.
Dopo averla accompagnata e dopo aver parlato con Miki e
Umibozu fece dietro front e corse a più non posso
cercando di raggiungere Kaori che sembrava svanita nel
nulla. Ad un tratto la vide sbucare da un viottolo
secondario: - KAORI?-
- Si?- fece lei con noncuranza.
- Dove sei stata?- continuò lui.
- A fare due passi-
- Si, in un viottolo buio! Ma fammi il piacere!-
- E anche se fosse? Cos'è, ti devo avvertire anche
quando vado in bagno?- fece lei per la prima volta
alterata
Ryo rimase stupito - Kaori?- era da prima dell'incidente
che non la vedeva così alterata.
- Oh, scusami..- fece lei- Non so cosa mi sia preso-
Kaori arrossì violentemente, dopodiché riprese il
controllo e i suoi occhi tornarono spenti.- Torniamo a
casa, è tardi- la sua voce era ritornata fredda come
prima. Poi si voltò verso Ryo e si sforzò di sorridere:
- Coraggio, torniamo a casa!- disse infine. Ryo non poté
far altro che assecondarla, rimanendo in silenzio. Il suo
cuore però non voleva tacere; Ryo lo sentiva gridare per
la disperazione ma cercava di non farci caso. Non doveva
cedere, se avesse ceduto sarebbe stata la fine. Poi si
decise e sussurrò: - Kaori
torna in te
- Kaori
si voltò di scatto: - Come?-
- Cosa?- fece Ryo distrattamente.
- Intendevo dire COSA HAI DETTO-
- Io? Niente, non ho aperto bocca-
- Umh
non ti credo- continuò lei calmandosi un poco.
Ryo ormai non si stupiva più delle strane reazioni di
Kaori anzi, studiava attentamente ogni sua più piccola
mossa; aveva capito che Kaori non era del tutto
soggiogata da quel "qualcosa" che lui stava
disperatamente cercando di capire cos'era
- Forse ho
qualche possibilità- si disse infine. - Ryo Saeba, mi
stai ascoltando minimamente o la tua testolina è
altrove?- ormai Kaori era del tutto sfuggita a ogni
controllo, aveva bisogno di sfogare tutta la rabbia che
aveva in corpo e ci stava riuscendo, aggredendo Ryo (anche
se lo avrebbe fatto sentire un po' meglio una martellata
-__- N.d.Aeris). Ryo rimase ferito dalle sue accuse (meglio
non scriverle, sarebbe tutta una censura -___-;;;;;;; N.d.Aeris),
più che da mille mega-martellate e altrettanti Kompeito
giganti, ma cercò di non darlo a vedere.
Capitolo VIII°: "Il Microchip"
Finalmente
giunsero a casa. Ryo, scuro in volto estrasse la chiave
della porta e distrattamente la infilò nella serratura;
la porta si socchiuse lentamente, ma Ryo non entrò.
Kaori, alle sue spalle, si irrigidì e meccanicamente tirò
fuori la pistola dalla borsetta (chissà chi gliel'ha
data!? ^_^ N.d.Aeris) puntandola alla schiena di Ryo che,
contrariamente a quanto si aspettasse, non si mosse.
- Avanti! SPARA!- urlò poi.
- Ryo
aiutami
- la sua voce era appena
percettibile, quasi un alito di vento, ma abbastanza
forte perché Ryo la sentisse.- VOLTATI!- continuò poi -
Voglio vedere in faccia la persona che uccido!!!- ringhiò.
Non fece in tempo a dire altro che Ryo si era già
voltato e le aveva preso la pistola di mano. Kaori svenne
all'istante.
Il suo sonno fu tormentato di incubi: qualcuno la
inseguiva, la tormentava
la sua testa impazziva per
il dolore
continuava a gridare, a chiedere aiuto
gridava
il nome di Ryo
Ryo
si svegliò di soprassalto,
la testa tra le mani
le scoppiava
poi si
accorse che stava piangendo
Una mano le si posò dolcemente sul capo e
improvvisamente si sentì al sicuro. Quella mano la
stringeva forte
teneramente
si trovò tra le
braccia di Ryo, in un istante le sue paure cessarono e
ritornò lucida; poteva chiaramente sentire il battito
del suo cuore, convulso, agitato
era con lui, ora.
Lo abbracciò forte e sentì i suoi muscoli contrarsi (*^_^*
N.d.Aeris); sorrise e sussurrò: - Perdonami per tutto il
male che ti ho fatto- fece per continuare, ma Ryo le mise
un dito sul naso:
- Non dire altro, basta così
non è colpa tua
-
lo sguardo di Ryo era dolce, e anche la sua voce. Kaori
si sciolse e scoppiò a piangere di nuovo. Ryo le asciugò
le lacrime e con un dito le fece alzare il mento, le loro
labbra erano vicinissime; potevano percepire chiaramente
l'uno il respiro dell'altra. Ryo, a voce bassa le sussurrò:
- La mia vita è nelle tue mani, decidi tu che farne- così
dicendo la baciò teneramente. Mille emozioni si
insinuarono nella mente di Kaori come un fiume in piena
Dio
quant'era felice
Ryo, continuando a baciarla, le
passò una mano tra i capelli, fino a sfiorarle
l'orecchio; ecco che allora percepì qualcosa
ma
appena tentò di toccarlo Kaori lo spinse violentemente
giù dal letto.
- Ma, ma
Kaori! Che c'è?- fece lui stupito.
- Eh?- i suoi occhi avevano perso di colore- No, nulla
non
so cosa mi sia preso, scusami.-
- Vabbé, ho capito- rispose Ryo rassegnato- stasera non
è aria, me ne vado
buonanotte socia!- così dicendo
se ne andò. Kaori rimase immobile per una decina di
minuti, poi, come rispondendo ad un ordine, si rimise
sotto le coperte e si addormentò.
Qualche ora dopo:
- Diamine, devo fare qualcosa!- disse Ryo a bassa voce-
devo riuscire a capire che cos'è quella cosa che ha
Kaori in testa! Purtroppo non sono riuscito nemmeno a
vederlo! Tutta colpa delle mie emozioni! Devo
controllarmi di più la prossima volta!- s'interruppe,
sorridendo- Va al diavolo Ryo! Lei mi direbbe così. E'
proprio per lei che devo mantenere la calma, ma dov'è il
famoso sangue freddo di City Hunter? Sto ancora
ribollendo per quello che è successo prima
Però,
adesso che non è più lei potrei riuscirci
non mi
beccherei martellate e riuscirei ad agire con la massima
calma (ma a chi la dai a bere, Ryo ^_^!!) Ok, è ora di
agire- così dicendo fece un bel respiro e con passo
felpato si diresse verso la camera di Kaori.
GNEEEK
- Porc.
taci stramaledetta porta!- sibilò. Si
avvicinò al letto e la vide
era così dolce nel
sonno, così attraente, sensuale
Basta! Non era il
momento per dar retta all'istinto, era il momento per
agire!
- Ehm ehm!!- fece lui. Kaori aprì gli occhi: - Hm?-
- Ciao Kaori-chan
eh eh, scusa se ti disturbo ma
sai
ecco
non
riesco a dormire- (una scusa più decente non potevi
inventarla, vero Saeba? ^____^;;)
- Ah - Kaori arrossì di colpo, poi, non riuscendo a dire
altro, sollevò la coperta facendogli cenno di
accomodarsi accanto a lei. Ryo notò che Kaori, in quel
momento era se stessa. Chissà come mai lo assecondava
strano
da parte sua. Con questi pensieri si avviò verso il
letto, stendendosi al suo fianco. Kaori appoggiò la
testa contro il suo possente torace e si accoccolò
accanto a lui. Ryo sudava freddo: - Oddio, e adesso?-
pensava - Riuscirò a resistere?- Dopo qualche minuto
passato a dare indicazioni al suo autocontrollo si decise
e la prese tra le sue braccia (*^__^* N.d.A.). Ryo si
aspettava di sentire Kaori agitata, molto agitata, ma non
lo era affatto, anzi si rese conto che quello ad essere
più agitato era lui - Ma cosa mi sta succedendo?- pensò
- Mi sento come un bambino. Ho bisogno di lei, come fosse
aria che respiro, ma allo stesso tempo mi voglio
allontanare dalla mia ragione di vita
-
- Ryo
- fu come se Kaori avesse percepito i suoi
pensieri - non aver paura di quello che provi
-
continuò- Non avere paura di me - sussurrò infine, dopo
una lunga pausa.
-
- Ryo questa volta non riuscì a risponderle. Si
limitò a stringerla più forte, ma non fece altro. - Se
mi lascio andare non capirò mai che cos'ha Kaori, devo
resistere- si disse. Rimase immobile fino a che non fu
sicuro che Kaori dormisse, poi, con un gesto rapido ma
delicato si mise a sedere sul letto; sollevò dolcemente
la testa di Kaori, appoggiandosela sulle gambe. Quando si
fu accomodato le appoggiò due dita dietro l'orecchio,
cercando di ricordare il punto esatto in cui aveva
sentito
poi, che cosa aveva sentito? Non se lo
ricordava neanche più, era troppo emozionato. Preso nei
suoi pensieri fu riscosso proprio da quel "qualcosa"
che stava cercando: - Ti ho trovato!- pensò (^_^;; N.d.Aeris).
Con un gesto fulmineo estrasse una minuscola lucina dalla
tasca dei pantaloni e si apprestò ad osservare ciò che
gli si prestava davanti: -UN MICROCHIP!-
Capitolo
IX°: "?"
In
quello stesso momento Kaori sobbalzò: - Che stai facendo
con quella micro-pila?- disse nel sonno.
- Io?
Ah, no, niente, rimettiti a dormire, da brava
.-
rispose Ryo con voce suadente
-
Appena sarò andata in bagno ci tornerò, sono
ancora vestita
- Era ormai chiaro che Kaori non era
affatto cosciente, era come se la realtà fosse un sogno
e lei voleva gestirlo a suo piacimento, senza inibizioni,
senza paure, tanto era un sogno! Ryo capì e decise che
lui sarebbe entrato a far parte di quel sogno, ora anche
lui era libero da qualsiasi freno: - Ora scoprirò tutto
quello che nascondi, porterò alla luce il tuo io
nascosto Kaori Makimura !!!- pensò.
- Perché non ti svesti qui? In bagno c'è la finestra
aperta, potresti prendere freddo
-
- Siamo in piena estate-
- Non ti vergognerai mica di me?-
- Perché dovrei vergognarmi di una persona dai gusti
sessuali dubbi? (vedi CH n°59 e 60)-
- Guarda che a me piacciono solo le donne!-
- Si
si, va bene- così dicendo Kaori voltò le
spalle a Ryo.
- Sicura?- chiese lui.
- Che c'è prima mi provochi e poi ci ripensi?- sorrise -
Io mi fido di te- Ryo sorrise a sua volta e si mise anche
lui di spalle. Kaori allora si diresse verso il bagno,
chiudendo la porta dietro di se. - Che Kaori si sia resa
conto che non è un sogno?- pensò Ryo rimettendosi sotto
le coperte. Attese per una ventina di minuti che Kaori
uscisse dal bagno, ma fu un'attesa invana. Sospirando
chiuse gli occhi e si addormentò. Pochi minuti dopo
Kaori uscì. Indossava una canotta piuttosto scavata
color panna, con sotto abbinati dei pantaloncini elastici
dello stesso colore. Aveva aspettato che Ryo si
addormentasse appositamente per non farsi vedere; di
solito, in estate, non dormiva con il pigiama, si
limitava a dei completini di biancheria intima, solo che
invece del reggiseno metteva un top (il suo completo
preferito era color azzurrino con tanti martellini da 100t
disegnati sopra {^__^;;; N.d.Aeris}, carino vero?).
Purtroppo, quella sera i programmi erano leggermente
variati; non poteva certo farsi vedere così da Ryo!!!
Così aveva messo un vecchio "pigiama" che
utilizzava quando Hideyuki era ancora vivo. Con il viso
arrossato per l'imbarazzo (era così striminzito!!) si
sedette sul letto. Presa dai suoi pensieri non si accorse
che Ryo la stava osservando da tempo. Un sorriso ironico
si dipinse sul suo viso appena Kaori gli si avvicinò:
- Che stupido sono! Kaori non ha capito che non è un
sogno, è solo che lei è VERAMENTE una ragazza per bene
si,
caro Makimura, le hai insegnato proprio come si deve!!!-
pensava. Kaori, ancora seduta, era intenta a spalmarsi
sulle gambe una lozione apposita per renderle più
morbide; non che lei ne facesse uso abitualmente, ma Miki
gliene aveva regalato un flacone e si era fatta
promettere di usarlo. Ryo, incuriosito, rimase a
guardarla ancora per qualche minuto, poi, non resistendo
più all'impulso di abbracciarla le cinse la sottile vita
con le sue braccia muscolose, stringendosi a lei. Kaori
sobbalzò:
- Ryo!? Ma
ma
non stavi dormendo?- disse
avvampando.
- Dettagli
- rispose lui.
- Tu sei pazzo - commentò lei sorridendo.
- Si, pazzo di te! Adesso ti mangio
*GNAM*- disse
tirandola verso di se.
- Ryo, ma che fai? - Kaori si ritrovò distesa sul letto;
l'imponente figura di Ryo la sovrastava. Le loro labbra
si stavano avvicinando lentamente, quando Kaori, ridendo
esclamò:
- Non mi avrai!!- così dicendo scivolò rapidamente
sotto il corpo di Ryo, riuscendo a liberarsi dalla presa.
I due si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.
Ripresitisi ritornarono seri. Allora Ryo disse:
- Dì, Kaori, tu dormi senza reggiseno, vero?-
- Ma c-che razza di domande fai, pervertito!!!- Kaori
brandì il suo pesante martello.
- No, Kaori, cos'hai capito!!! Non è per te, è che
quasi tutte le nostre clienti dormono CON il reggiseno, e
io vorrei tanto sapere perché non se lo tolgono!!! Non
puoi provare a convincerle?-
*STONK* (cosa sarà mai sto' rumore? ^_^;; N.d.Aeris)
- St***zo! Non provare mai più a farmi certe domande!!-
- Aspetta, HO CAPITO!!! Quelle dalla "terza" in
su lo portano, altrimenti il pigiama gli va stretto!! Che
genio sono!!! Ecco perché tu dormi senza, porterai una
prima!!!-
*KABOOM*
Kaori, con un kompeito enorme lo aveva spiaccicato contro
il muro:
- Brutto porco!! Solo a quello sai pensare!! Poi chi t'ha
detto che porto la prima?-
Allora Ryo (con qualche dente in meno):
- Ma dai, porterai una seconda, da bambina, però!!!-
Questa volta Kaori lo prese a mani nude, lo avvolse nel
futon e lo scaraventò dalla finestra.
- Questa notte rimarrai fuori!!! Buonanotte Ryo!- così
dicendo lo salutò con la mano e ritornò sotto le
coperte.
- DOVEVO farla arrabbiare, però forse ho esagerato un
po'- mugugnava intanto Ryo.
I minuti passavano, lenti
Kaori ancora non riusciva
a capacitarsi di quello che le era successo
poi,
mossa dalla pietà, si alzò affacciandosi alla finestra:
- Ryo!!! Dai vieni su, puoi tornare dentro se vuoi!!!-
non ottenne risposta. - Vuoi vedere che quel pervertito
è scappato per andarsi a divertire con qualche ragazza?-
questo pensiero la rendeva infinitamente triste. Una
lacrima bagnò il bel viso di Kaori che intanto andava
dirigendosi verso il letto. La stanza era immersa nel
buio. Procedendo a tastoni Kaori riuscì a localizzare il
letto e a reinfilarsi sotto le coperte. Appena si fu
accomodata sentì uno strano brivido alle gambe, come se
qualcuno la stesse toccando
- Wow Kaori, non sapevo che avessi una pelle così
morbida!- quella voce le era familiare.
- RYO! Che ci fai lì sotto?- chiese avvampando.
- Nulla, ti stavo aspettando!!-
- Chi ti ha dato il permesso di liberarti? - ribatté lei
imbarazzatissima.
- Tu!!-
*STONK*
- Va bene, lo ammetto
nessuno -
*STONK*
- Giuro che non lo faccio più, dai!!! -
*STONK*
- Mi perdoni? -
- OK - Kaori pronunciò quella semplice parola con un
sorriso così dolce che Ryo per poco non si sciolse
-
- Ryo non sapeva più cosa dire
Kaori, come per rassicurarlo, gli diede un leggero bacio
sussurrandogli gentilmente - Ti amo -
- Anch'io, non sai quanto
- rispose lui a sua volta
stringendola.
Passarono alcuni minuti così: teneramente abbracciati.
Poi, controvoglia , si sciolsero dall'abbraccio,
rimettendosi a dormire l'uno al fianco dell'altra.
CAPITOLO X°: "La scomparsa"
Disturbato
da una forte luce, Ryo aprì leggermente gli occhi;
abituatosi alla solare luce del mattino si volse verso
Kaori
ma
dov'era?
- Kaori?- Non ottenne risposta. Diede una rapida occhiata
all'orologio e si alzò di scatto.
Era mezzogiorno meno venti e di Kaori nessuna traccia.
- Sarà andata a fare la spesa - pensò.
Si diresse in cucina a passo spedito: sul tavolo vi era
una abbondante colazione. Ryo sorrise e si sedette
un
particolare risaltò però ai suoi occhi: un garofano
rosso.
Gli occhi di Ryo si spalancarono in preda al terrore,
dopodiché si alzò di scatto precipitandosi al Cat's Eye.
- E così quando ti sei svegliato non c'era più -
conclusero Miki e Umibozu all'unisono.
- Già
. - Ryo era preoccupatissimo.
- Ma dai, forse te la vuole solo far pagare perché non
l'hai soddisfatta abbastanza, sai come siamo fatte noi
donne, no? - provò a scherzare Miki. Ryo sembrò non
sentirla. Miki e Umibozu si scambiarono una rapida
occhiata:
- Cos'è che ti spaventa tanto, Ryo?-
-
.. -
- Avanti, parla!! Come diavolo facciamo ad aiutarti se
non lo fai?-
- Un garofano
..-
- Di che colore?- lo interruppe Miki di scatto.
-
..Rosso.-
- Oh mio Dio
..-
- Ma di cosa parlate?- Umibozu non riusciva proprio a
capire.
- Nel linguaggio dei fiori, il garofano rosso indica
"addio per sempre"- spiegò Miki
-
.. -
Ryo, sentendo quelle parole, se ne andò.
- Povero Ryo, è davvero distrutto
cosa
possiamo fare per lui, Falco? -
- Indagare Miki, possiamo solo indagare
-
CAPITOLO
XI°: "L'attesa"
Ryo
passò tre mesi d'inferno, tra lavori sporadici e
ricerche estenuanti, ma niente. Proprio nessuno sapeva
dove poteva essersi cacciata Kaori. Eppure
quel
garofano bianco (era nascosto sotto quello rosso) che lei
gli aveva lasciato come segno del suo amore doveva pur
significare qualcosa
.forse c'era un messaggio
nascosto
. "Cercami". Era strano, ma Ryo
da ormai troppo tempo aveva questa sensazione. Poi in
quei tre mesi Ryo si era reso conto che Kaori aveva per
lui di gran lunga un'importanza superiore a quanto
credesse
..
Dopo qualche settimana Saeko si fece viva, incaricando
Ryo di recarsi in Arabia Saudita, a Jedda; al contrario
di quanto si aspettasse lei, Ryo né si oppose e né fece
domande, ma si limitò a restare in silenzio. Fu allora
Saeko ad entrare nel dettaglio:
- Dovrai infiltrarti nel palazzo dello sceicco che si fa
chiamare Mohamed Alì e
.
- MOHAMED ALI'? Vuoi farmi credere che non sapete il suo
vero nome?-
- Esatto. E per ora non è cosa che ti riguarda.-
- Umpf!!-
- Stavo dicendo che sospettiamo faccia parte di
un'organizzazione di compravendita di donne.
- Donne??-
- Si, pare che per la maggior parte il suo harem sia
composto di ragazze, in un certo senso, comprate dalle
famiglie.
- Bene, adesso i genitori si mettono anche a vendere le
figlie!!
- Non essere così leggero, Ryo, la cosa è molto più
grave. Essendo un uomo potentissimo Mohamed riduce in
rovina le famiglie e poi le ricatta, "promettendo"
un po' di soldi in cambio della figlia
.
- Altrimenti?-
- La morte-
Passarono alcuni attimi in silenzio, quando Ryo si decise:
- Accetto-
- Lo sapevo. Però dovremo prendere l'aereo -
- Capisco. In questo caso dovrai procurarmi qualcosa che
mi calmi -
- Consideralo già fatto -
Così dicendo Saeko se ne andò. - Uhm, Jedda, è?- Se
non ricordo male è una città piuttosto grande e inoltre
si affaccia sul Mar Rosso
Forse
CAPITOLO XII: "Il nuovo incarico"
Dopo
un lungo viaggio durato parecchie ore, ecco che il nostro
Ryo stranamente solo e assonnato "approda"
finalmente all'aeroporto di Jedda. Qui lo attendono due
servitori di Mohamed Alì; questi, pur essendo Arabi, lo
capiscono alla perfezione e parlano un Giapponese
esemplare. Ryo, molto stupito, si ritrova addosso un
minuscolo apparecchio che, miracolosamente, gli fa
comprendere e parlare qualsiasi lingua.
- Prego, ci segua -
Ryo si limitò ad annuire. I due ragazzi lo bendarono e
lo condussero, con una macchina, qualche miglia fuori
città, in un posto che probabilmente doveva essere
conosciuto da pochissime persone. Appena la macchina si
fermò Ryo avvertì un delizioso profumo di spezie e di
fiori che lo fece sentire in Paradiso, con la sua Kaori.
Già Kaori
Ryo inizialmente pensava che sarebbe
tornata ma poi, quando aveva visto che in camera sua
l'anello lasciatole da Hideyuki era scomparso
Tristemente Ryo si mise una mano in tasca, stringendo a
se la custodia di quell'anello. I due gli tolsero la
benda e quello che vide lo lasciò senza fiato: un enorme
palazzo rifinito in oro con tutt'intorno un giardino
rigogliosissimo insieme a cascate meravigliose
e
dulcis in fundo, sotto la scogliera (anche se le
scogliere sul Mar Rosso sono pressoché assenti, qui c'è
^_^;; Che ce volete fa'? N.d.Aeris) su cui si ergeva il
palazzo, il mare
lo stupendo Mar Rosso con la sua
misteriosa barriera corallina e il suo azzurro intenso
Dio come avrebbe voluto che Kaori fosse lì con lui
- Prego, il capo la sta' aspettando - gli comunicò uno
dei due
- Ah, certo, scusatemi, ero soprappensiero - si scusò
con un sorriso forzato
Subito i due lo condussero all'interno del sofisticato
palazzo, conducendolo come fosse un bambino, tra quegli
immensi corridoi e a tratti interrompendo il silenzio con
qualche spiegazione. Quando Ryo si trovò al cospetto del
famigerato sceicco si rese conto dei suoi gusti "non
troppo" raffinati e delle sue immense manie di
grandezza. Ryo si trovò a disprezzare una persona che
nemmeno conosceva
- Mah - si disse - forse ormai ho
una specie di avversione contro gli uomini belli, ricchi
e potenti - dopodiché sorrise pensando alla reazione che
avrebbe avuto Kaori nel vedere lo sceicco e nel sentire
le parole di Ryo.
- Dunque lei è il signor
? - esordì Mohamed con
indifferenza
- Saeba, Ryo Saeba -
- Ah, è dunque lei l'uomo che tanto aspettavo? - lo
sceicco si mostrò QUASI interessato
- Immagino di sì - rispose Ryo freddo
- Da oggi lei non sarà più il sig. Saeba, praticamente
nessuno le darà del "lei" e si chiamerà
semplicemente "Alì"- Ryo spalancò gli occhi
- ALI'?- poi riprendendosi aggiunse ironicamente:
- Oh, quale onore per me portare il VOSTRO illustrissimo
nome!- Mohamed non sembrò accorgersi del tono ironico e
proseguì:
- Esatto. Lei sarà il servitore personale nonché
guardia del corpo della donna più importante del mio
harem e naturalmente sarà responsabile per tutte le sue
azioni- concluse soddisfatto lo sceicco
- E chi sarebbe costei, di grazia?- Ryo pareva
incuriosito
- Presto la vedrai. Cambiati velocemente e raggiungici
nel salone principale, Samir e Abdur ti mostreranno la
strada - così dicendo Mohamed si alzò e se ne andò.
Ryo rivolse lo sguardo ai due e si accorse che erano
gemelli:
- Come farò a riconoscervi?- disse guardandoli
accigliato
- Facile, quello con la casacca blu è Samir mentre io,
che ho la casacca dorata sono Abdur- i due sorrisero
divertiti
- OK, dove andiamo adesso?- continuò Ryo
- Ti devi cambiare - esclamarono insieme
Ryo si limitò ad annuire, seguendoli. Giunti in una
piccola stanza colma di vestiti e accessori vari i due
gemelli gli porsero ciò di cui aveva bisogno e mentre
Ryo si cambiava Abdur gli disse:
- Sai Alì che hai avuto una fortuna sfacciata?-
- E perché?- chiese Ryo stupito
- Hai ottenuto la ragazza più bella di tutto l'harem!-
- Sul serio?-
- Certo, è
è
- si interruppe e guardò il
fratello, annuendo. Poi ripresero, all'unisono:
- Celestiale - conclusero con un sospiro
- Siete proprio cotti, eh?- riprese Ryo con un sorriso
- Beh, tutti lo sono qui - ripresero arrossendo
- Tranne me - aggiunse Ryo
- Lo sarai presto anche tu, coraggio, andiamo, è ora -
Così dicendo uscirono dalla stanza e si diressero verso
il salone principale.
Quando Ryo entrò rimase ammaliato da tutta la bellezza
che lo circondava; si guardò intorno cercando di
dominare i suoi istinti più profondi, anche se era
facilitato in questa ardua impresa, perché solo Kaori
riusciva a fargli perdere completamente il controllo. Ci
saranno state più di cento ragazze in quella sala, tutte
disposte su cuscini di raso, seta e velluto. Al centro
della sala vi era un altro cuscino, il più bello di
tutti, rifinito in oro e argento. - Sarà per Mohamed -
pensò Ryo, impegnato a cercare questa famigerata ragazza.
Mohamed arrivò, completamente vestito di bianco; i suoi
occhi azzurri risaltavano più che mai
una ragazza
lo accompagnava
era molto bella, vero, ma non lo
attraeva più di tanto. Ryo rimase un po' deluso:
- E così sarebbe quella?- ma i due non risposero,
qualcosa li incantava, ammutolendoli. Ad una tratto Ryo
sentì un silenzio di tomba e voltandosi rimase
pietrificato.CAPITOLO XIII°: "Ryo è
in panne"
Ciò
che stava vedendo lo lasciò senza fiato impedendogli di
respirare per alcuni secondi: là, davanti a lui, c'era
una ragazza, stupenda, con indosso un morbido abito di
seta color avorio che si appoggiava sul suo corpo dalle
forme perfette come un'opera d'arte e numerosi riflessi
di luce dorata spiccavano su di esso. Ad incorniciarle il
viso vi erano due raffinatissimi orecchini che brillavano
quasi quanto i suoi occhi di un azzurro così intenso e
provocante da farli sembrare pietre preziose. Ryo rimase
incantato soprattutto da questi che, pur avendo
un'espressione dolce facevano trasparire una nota di
malinconia e di tristezza, quasi chiedessero di liberarla
da tutto quello che rappresentava. Ryo rimase a leggerle
negli occhi ancora un po', fino a che i suoi occhi non si
posarono guizzando su di lui
ma ci fu una cosa che
Ryo notò: quando i suoi occhi lo videro, come un lampo
li attraversò, quasi fosse una persona conosciuta per
loro. Ryo, non staccandole gli occhi di dosso continuò
ad "esaminarla"; il suo vestito aveva una
scollatura a cuore non troppo generosa, ricoperta
sapientemente da una cascata di pietre preziose simili ai
suoi orecchini. Ryo, continuando a percorrere la sua
figura snella, ma piena, si soffermò un attimo sul seno,
esitando, quasi gli ricordasse qualcosa
poi si
riprese e notò le sue bellissime gambe, lunghe e
affusolate, un poco abbronzate (come del resto lei stessa)
che si lasciavano intravedere attraverso il lungo ma
celato spacco sul davanti; Ryo ebbe un'altra esitazione.
Aveva i piedi nudi, si vede che lo sceicco preferiva così,
forse era il simbolo della purezza delle ragazze del suo
harem
Improvvisamente la ragazza si girò verso di
lui, avvicinandosi piano piano; man mano che si
avvicinava Ryo poté dapprima scorgere la sua
capigliatura castano scuro, lunghissima e raccolta da
mani sapienti
le uniche cose che parevano ribelli a
Ryo erano i suoi occhi e la frangetta che la ragazza
portava
era uguale a quella di Kaori. Ryo si intristì,
ma quando poté finalmente esaminare meglio i lineamenti
del suo volto, la bocca dolce e aggraziata e quella sua
espressione così familiare per lui, non poté fare a
meno di vedere in quella ragazza Kaori che gli sorrideva
dolcemente
- Alì?- una voce calda e sensuale improvvisamente gli
scaldò il cuore. Ryo si riprese e cercò di mettere bene
a fuoco l'immagine che aveva davanti. Era proprio lei!!
Ma quella ragazza era Kaori o forse una ragazza che le
somigliava a tal punto da farlo star male?
- Sì?- rispose lui ancora un po' sconcertato dopo un
attimo di riflessione.
- Immagino che sia lei la mia guardia del corpo - la
ragazza gli regalò un sorriso dolcissimo.
- Ehm
- disse Ryo cercando di non cedere - perché
mi da del lei
principessa? E perché non mi dice sei tu il
mio servo?- chiese un po' ostile. I begli
occhi della ragazza si intristirono:
- Per me lei non è il mio servo e se non fosse per
Mohamed non la chiamerei nemmeno Alì, ma lui non vuole
dirmi come si chiama
mi dispiace di non esserle
simpatica
-
-
- Ryo non sapeva come risponderle, ma provava il
forte impulso di abbracciarla, e per trattenersi girò i
tacchi e se ne andò. Al contrario di quanto si
aspettasse però la principessa non rimase né
scandalizzata né ferita da quel suo comportamento, ma si
limitò a scuotere la testa intristendosi ancora di più.
- No, non può essere lei Kaori
lei non ha né gli
occhi azzurri, né i capelli lunghi né un carattere così
calmo e docile
- pensava dirigendosi chissà dove -
eppure non mi sono mai sbagliato in fatto di donne
anche
lei riesce a farmi perdere l'autocontrollo così come
Kaori. Beh, ho fatto cilecca. Forse il desiderio di
rivederla, di farla mia per sempre, è troppo radicato in
me - concluse con un sorriso amaro.
Ryo senza accorgersene si ritrovò in giardino
aveva
vagato per circa una mezz'ora e l'istinto lo aveva
portato lì. Stava ancora ammirando lo splendore di quel
posto quando sentì un leggero fruscio di passi alle sue
spalle e prontamente si nascose; appena vide spuntare
un'armoniosa figura dal sentiero serpeggiante capì di
chi fosse. La sua protetta era amareggiata ed era uscita
da sola per chissà quale motivo. Ryo stava per uscire
dal suo nascondiglio quando ad un tratto la vide tuffarsi
proprio sotto la spumeggiante cascata che sprofondava in
un bel laghetto variopinto, colmo di pesciolini piccoli
piccoli. L'ho giudicata male: quella ragazza è selvaggia
e nasconde una grande passionalità e sensualità, oltre
ad un grande segreto. Sorrise e si avvicinò alla sponda
del laghetto per recuperarla ancora ansante per la lunga
nuotata. Quando lei lo vide sobbalzò arrossendo
vivacemente:
- Adesso lo dirà a Mohamed, vero?- disse preoccupata
- Niente affatto - le sorrise. Il viso della ragazza si
dipinse di gratitudine e simpatia per Ryo.
- Non mi hai ancora detto il tuo nome
- riprese lui
- Veramente non conosco il mio vero nome
però credo
di essere originaria del Giappone. Mohamed mi chiama con
un nome Russo
Maa (il
suono va letto "sc" {scusate se non è
così, ma facciamo finta che lo sia^^;;;} ^_^ N.d.Aeris),
se non sbaglio.
- Maa hai detto? E' un bellissimo nome
all'inizio
non lo sembra ma poi lo è così tanto che non te ne puoi
staccare
- disse serio - proprio come te
- aggiunse sottovoce.
- Grazie - rispose Maa sorridendo - e il tuo?
Intendo dire, qual è il tuo vero nome?-
- Il mio nome non ha importanza, per ora. Puoi chiamarmi
Alì - e sorridendo le porse una mano per uscire e le
procurò (non si sa da dove) un accappatoio per
asciugarsi e coprirsi.
Maa gli diede un leggero bacio sulla guancia
ringraziandolo prima di sparire di nuovo.
CAPITOLO XIV°: "Il sospetto"
Ryo
sentiva il cuore battere all'impazzata e ne capiva
benissimo il motivo: sia per il bacio che per la
trasparenza e l'aderenza che l'abito aveva acquisito dopo
essersi bagnato
quella ragazza gli ricordava sempre
più Kaori.
Dopo essersi ripreso Ryo decise di tornare nel palazzo,
da Samir e Abdur, i suoi unici "amici"; con sua
grande sorpresa, mentre si avviava nel salone principale
conscio di aver capito come doveva orientarsi in quel
dedalo di corridoi, ogni servitore che lo incontrava gli
rivolgeva un piccolo inchino insieme ad un grande sorriso
chissà
perché!
Nel salone era rimasto tutto come quando era uscito,
nessuno si era mosso - A parte Maa- ricordò Ryo.
Appena i due gemelli lo videro gli corsero incontro:
- Ma sei pazzo Alì?- gli disse Abdur agitato. Ryo sembrò
non capire, così si spiegarono meglio:
- Per come ti sei comportato nei confronti della
principessa potresti essere decapitato, lo sai?-
- Ma io ho già fatto pace con Maa!!- rispose Ryo
comprendendo la loro preoccupazione.
- Maa?? Tu la chiami Maa?? Se ti sentisse
Mohamed ti ucciderebbe
lui solo può chiamarla per
nome, che sia il suo oppure no e si dice che la chiami Maa
nei momenti di INTIMITA'- continuò Samir
- Eh?- urlò Ryo perdendo il controllo
- Sssst!!! Non alzare la voce. Per ora lasciamo perdere.
Noi non ti tradiremo, stanne certo. Quando la principessa
se n'è andata per ritirarsi nelle sue stanze aveva
dipinto sulle labbra un sorriso molto dolce
e noi
crediamo che sia merito tuo, quindi d'ora in poi avrai
tutto il nostro appoggio- finalmente Ryo riuscì a capire
quanto a tutti i servitori stesse a cuore la sorte di Maa
e sorrise a Samir e Abdur, con lo sguardo pieno di
gratitudine. Fece per andarsene quando gli venne in mente
una cosa:
- Scusate, ma perché quando passo io tutti si inchinano
e mi fanno un gran sorriso?- i due sembrarono divertiti
da quella domanda.
- Guarda il colore della tua casacca -
- In effetti vestito così sembro Aladdin - protestò lui
- E' viola, e ciò significa che tu sei il capo di tutti
noi- Ryo rimase a bocca aperta
- Quelli con la giacca dorata sono subito sotto di te e
sono a guardia delle ragazze più importanti- disse fiero
Abdur facendo notare a Ryo la sua casacca
- E quelli con la casacca blu come me sono a guardia
delle ragazze un po' meno belle- concluse Samir con una
smorfia
- Quindi io sarei il guardiano del fiore tra i fuori,
giusto?- sorrise divertito Ryo
- Sì, e non dire che non c'è qualcuno lassù che ti
vuole bene!!- protestarono all'unisono
Ryo scoppiò a ridere:
- E cosa dovrei fare oltre che proteggerla?-
- Stare sempre al suo fianco ed essere disponibile per
OGNI cosa
-
- Per esempio se mi vuole frustare la dovrei lasciar
fare?- protestò lui
- Beh, se fossi in te spererei in qualcosa di diverso
tipo dormire insieme, lavarle la schiena, badarla mentre
fa la doccia, aiutarla a vestirsi o a svestirsi
-
disse Abdur con uno sguardo ammiccante. Quelle parole
avevano evocato in Ryo le immagini più disparate e così
la cavò con un - Bah!- e decise di recarsi da Maa.
- Però tu prometti di star buono - disse ammonendo il
suo "amico" (^^;;;; Questa me la potevo
risparmiare!! N.d.Aeris). Ryo non ebbe difficoltà a
trovare la sua stanza, dato che era la più grande e
bella di tutte quelle dell'ultimo piano e si trovava al
centro di esso. Entrò, oltrepassando la porta dorata che
sembrava invitarlo ad entrare
ora solo una tenda
appena colorata di viola che pareva un velo lo separava
da lei. Ryo poteva scorgere la sua ombra da lì; il suo
corpo sinuoso si muoveva quasi danzando per la stanza. Maa
si stava cambiando.
- Alì?- la ragazza sembrò avvertire la sua presenza.
- Si?- rispose lui con il cuore in gola scostando un poco
la tenda
- Scusa se non ti faccio entrare, ma mi sto' vestendo-
riprese lei. Ryo vedendola arrivare si affrettò a
richiudere a tenda, ma fece in tempo a scorgere qualcosa
di rotondo che brillava sul suo petto privo di gioielli
che le ricordò qualcosa
ma cosa?
Capitolo XV°: "La memoria perduta"
Ryo
era ancora assorto nei suoi pensieri quando Maa lo
fece entrare: era stupenda, fasciata in quel leggero
abito dai bordini dorati. Questa volta era priva di
gioielli e teneva i lunghissimi capelli raccolti in una
lunga treccia.
- Se Mohamed mi vedesse così credo che mi ucciderebbe -
esclamò notando lo sguardo perplesso di Ryo.
- Ma tu Alì non mi tradirai, vero? Sei la prima persona
che mi capisce da quando
- s'interruppe,
intristendosi lievemente.
- Che cosa ti è successo? - le chiese Ryo preoccupato.
-
-
- Guarda che se non ne vuoi parlare non è un problema -
- No, mi fido di te. Ormai sono due anni che vivo qui, ma
circa tre mesi fa
-
- Tre mesi fa?- chiese Ryo stupito dalla coincidenza
- Si, tre mesi fa la mia guardia del corpo a cercato
di
di
di
-
s'interruppe, scossa dai singhiozzi. Ryo allora la
abbracciò forte invitandola a continuare.
-
di violentarmi - concluse Maa
amareggiata.
- Quel bastardo
chi è stato? - fece Ryo furioso
- Ora non se ne sa più niente, pare che sia fuggito. Non
so nemmeno se ci sia riuscito perché, mi è stato detto,
sono svenuta per lo shock. E da allora
ho perso
completamente la memoria. - ci era riuscita, lo aveva
raccontato a qualcuno.
- Mi dispiace tanto
- fece Ryo amareggiato anche
lui, con però qualcosa che gli attanagliava lo stomaco
una
sensazione
- Non importa, ormai è passato - riprese staccandosi da
lui e sforzandosi di sorridere - Però ti prego di non
parlarne con nessuno
solo io, Mohamed e te siamo a
conoscenza di questo fatto.
- Sarò una tomba - le rispose allora Ryo facendole
l'occhiolino. Maa arrossì leggermente e come per
giustificarsi gli disse:
- Sai Alì, ogni volta che sto con te, ho una strana
sensazione di deja vu e sento di conoscerti già da molto
tempo
non è strano?-
Ma allora anche lei provava le sue stesse sensazioni!! E
forse lei era davvero
no, era impossibile, perlomeno
fisicamente.
- Principessa, la cena è servita. Desidera che gliela
porti in camera? Oh, c'è anche lei capitano? Desiderate
cenare insieme? - un ragazzo magrolino era appena entrato
un po' imbarazzato. Maa lo aveva accolto con un
caldo sorriso, che avrebbe fatto arrossire chiunque:
- Grazie, molto volentieri. Ah, per favore, potresti dire
al piccolo Seth di raggiungerci?-
- C-certo, glielo dirò subito - così dicendo sparì
dalla loro vista.
- Che onore cenare con voi principessa - fece Ryo
ridacchiando.
- Non fare lo scemo, non è mica un invito ad infilarti
nel mio letto!! - Ryo rimase non poco stupito da quella
frase che giudicava tipica di Kaori, ma prima che potesse
ribattere una voce squillante gridò:
- MAA!!!!? - quasi all'istante un bimbetto che
pareva avere una decina d'anni si avventò sulla "sua"
(come siamo possessivi, eh Saeba? N.d.Aeris) Maa
strisciandosi a lei dappertutto. Questo scatenò la sua
gelosia e anche uno dei pensieri più consueti quando
proteggeva la maestrina e il "moccioso", ovvero:
- Come vorrei essere al suo posto!!- Maa intanto
sorrideva e lo coccolava e lui faceva le fusa come fosse
un gatto!! Dio, come lo avrebbe ucciso volentieri!!
- Ehi Maa, chi è sto' tipo? - fece ad un certo
punto il bambino.
- E' la mia guardia del corpo, si chiama Alì - rispose
dolcemente lei osservando Ryo.
- E dimmi, quanto ci metterai a cacciarlo?- Maa
trasalì e Ryo, accorgendosene, la punzecchiò:
- Dimmi Maa, quanti uomini hai cacciato finora?-
Seth sembrò scandalizzarsi:
- Come osi chiamare la MIA Maa per nome?- Ryo lo
guardò con aria di sfida.
- Maa, dimmi che non è vero, dimmi che non l'hai
accettato!!- fece il bambino fingendo una lacrimuccia.
- Ebbene si, caro Seth, ho trovato la persona giusta!!-
- No
a-allora gli permetterai di fare il bagno, di
dormire con te e lo coccolerai anche come fai con me? Gli
sussurrerai parole dolci di conforto e guarderete insieme
la luna?- questa volta Seth sembrava piangere sul serio.
Il cuore di Ryo aveva cominciato a battere all'impazzata
per il solo pensiero e non osava proferire parola per
paura di tradirsi.
Maa invece era prima impallidita e poi arrossita,
ma aveva quasi subito ripreso il controllo.
- Vedi Seth, lui è adulto e non credo proprio che avrà
le stesse libertà che hai tu - cercò di confortarlo
- Ah, quindi solo io posso
ehm, vederti
così??-
- Così come?-
- Beh, nuda - Con queste parole sia Ryo che Maa
avvamparono, facendosi andare di traverso il cibo che nel
frattempo era arrivato.
- SETH!!!!-
- Ma Maa, è vero!!-
- E' evidente che al nostro piccolo amico piaci molto, ma
lo devo deludere. C'è qualcun altro che può fare tutto
quello che vuole con te e anche più con te- s'intromise
Ryo.
- E chi sarebbe? - ribatté Seth curioso. Intanto Maa
era sbiancata.
- Mohamed Alì - concluse Ryo gravemente, con un odio
sempre più profondo per quell'uomo. Seth c'era rimasto
malissimo e per poco Maa non era svenuta.
- Scusate, ma non ho più fame. Vado a farmi una doccia -
Ryo non riuscì a capire lo strano comportamento della
ragazza, ma subito Seth lo illuminò:
- Non ci avevo pensato. Però non avresti dovuto dire
quelle cose-
- Ma che c'è di male? Maa probabilmente già stata
a letto con lui (ma ti sembrano discorsi da fare ad un
bambino, Ryo? ^^;; N.d.Aeris)!! -
- Non ancora, o perlomeno, nell'arco degli ultimi tre
mesi si è sempre rifiutata, ma ho notato che Mohamed
sta' perdendo la pazienza e, credimi, non è migliore di
quel tipo che ha cercato di violentarla -
- Che cosa ho fatto!!- Ryo si sentì invadere da una
forte rabbia mista a gelosia, ma non poté far altro che
serrare i pugni.
Capitolo XVI°: "Rivelazioni (parte1)"
Pochi
minuti dopo Seth se ne tornò a svolgere i suoi compiti e
Ryo andò verso il lussuoso bagno in cerca di Maa,
ma non vi era traccia di lei. Ryo allora corse subito
verso la terrazza che si affacciava sul mare e notò che
alla sua sinistra c'era un grosso albero. Intuendo quello
che aveva fatto precedentemente Maa, scese
servendosi dell'albero e seguì l'appartato ma bellissimo
sentiero che si profilava di fronte a lui. Inoltratosi
fino a buon punto nella foresta udì il rumore di una
cascata e, seguendolo, ci arrivò. Quello che si
profilava davanti a lui lo incantò era un magnifico
paradiso naturale, atto proprio a rifugiarvisi nei
momenti di maggior tristezza e sconforto. Restando
nascosto tra la vegetazione si avvicinò e notò subito
una veste arrotolata per terra. No, non era possibile!!
Poco distante Maa faceva il bagno completamente
nuda e immersa fino alla vita nell'acqua. Aveva i
lunghissimi capelli che danzavano sul suo corpo sinuoso
creando un suggestivo effetto vedo - non vedo, ma Ryo si
ammonì: - Controllati, lei non è Kaori!!- Restò ancora
un poco in quella posizione, dopodiché si decise e uscì
allo scoperto. Maa, appena lo vide sussultò,
arrossendo vivacemente.
- Che ci fai qui?- gli chiese dopo un attimo di
incertezza.
- Che domande, sono venuto a prenderti!! Adesso capisco
perché tutti desiderano saltarti addosso!! Immagino che
quel figlio di buona donna ti avesse vista in questo modo-
- Non sei affatto spiritoso- ribatté lei
- Dai, scherzavo. Su, esci - rispose Ryo con uno sguardo
rassicurante.
- Se, domani. Mi hai preso per scema? Voltati - ancora
una volta Maa l'aveva stupito, parlando come Kaori.
- Ok, ok. Pensavo non ti vergognassi di me - fece Ryo con
tono un po' offeso.
- Infatti- si limitò a rispondere la bella "ninfa",
sorprendendo non poco Ryo.
Poco tempo dopo Maa si era ricomposta, ma aveva
ancora i capelli sciolti e bagnati, era davvero
bellissima. A Ryo ogni volta che la guardava mancava il
fiato. Per non farsi scoprire decisero di ritornare a
palazzo utilizzando l'albero e così fecero. Arrivati
nella camera di Maa, dove avrebbe dormito anche Ryo
per vegliarla, la ragazza cominciò a prepararsi, ma
quando fu il momento di pettinarsi vennero i dolori. Così
Ryo, amorevolmente si offrì di aiutarla (mai successo in
vita sua), ma la spazzola si andò ad impigliare in una
catenella finissima. Cercando di disimpigiarla, però,
vide che alla sua estremità vi era un anello. - Un
anello!! Ma è uguale a quello di Kaori!! - pensò Ryo.
No, non può essere
ma
se fosse?
Capitolo XVII°: "Rivelazioni (parte2)"
Cercando
di non pensare a quello che aveva appena visto finì di
spazzolarle i capelli e le augurò la buona notte. Ma era
inutile cercare di dormire quando si rimuginava su una
cosa del genere
Maa poteva essere veramente
Kaori, anche se razionalmente ciò non era possibile.
Dopo quasi un'ora di ripensamenti si decise, avviandosi
verso il grande letto a baldacchino si Maa , anche
perché era sicuro che fosse sveglia, dato che aveva
sentito dei rumori. Arrivato in prossimità del suo
giaciglio, scostò leggermente la sottile tendina e Mio
Dio! Maa giaceva in un bagno di sudore, lacrime
copiose le scendevano dagli occhi serrati. Aveva i pugni
stretti e parlava
inizialmente cose incomprensibili,
ma poi, quando Ryo le si era avvicinato prendendole la
mano e appoggiandosela sul suo cuore, la ragazza si era
calmata un poco e si riusciva a quasi a capire cosa
dicesse:
- Grida, Maa, grida!! Dillo chi c'è dentro di te!!
Ricorda chi sei!! Liberami, libera anche te stessa,
torniamo da lui insieme! Io lo so che te ne sei
innamorata Maa, anche se cerchi di convincerti che
i tuoi sogni sono irreali!! Ma noi due, insieme, siamo la
stessa entità, convincitene!! Possiamo fare tutto
insieme!! Realizzeremo i nostri sogni
Mio Dio, che
ci hanno fatto
Maa, ti prego
- Ryo era
sconcertato da quelle parole e non solo, a pronunciarle
era stata la voce di Kaori, la sua Kaori
allora
anche lei lottava per ritrovarlo
ma
sembra che
in lei ci siano due persone diverse
devo fare
qualcosa!! Fece per andarsene, ma vedendo Kaori (o Maa
che dir si voglia, anche se credo che lui si stesse
preoccupando per Kaori ^.^ N.d.Aeris) in quelle
condizioni tornò indietro e sovrastandola le prese
entrambe le mani appoggiandole al cuscino, dopodiché la
baciò, a lungo e con calore, nel tentativo sia di farla
calmare (ehm, io non mi calmerei tanto^^;; N.d.Aeris) che
di cercare di farla tornare in sé. Sentì il suo corpo
aderire al proprio, dopodiché Kaori cominciò a
ricambiare il bacio, pronunciando il suo nome in
continuazione, ma ogni cosa che diceva o aveva intenzione
di dire veniva soffocata dall'intensa emozione e da Ryo,
che quasi non la lasciava respirare, tanta era la foga di
riaverla tra le sue braccia (mamma, sembra la descrizione
di un romanzo Harmony!! ^_- N.d.Aeris). Finalmente, dopo
un po', Ryo riuscì a calmarsi e si staccò da Kaori (lasciandola
libera di respirare ^_^ N.d.ormai lo sapete) che, un poco
ansimante, gli sorrise. Quel sorriso rappresentava per
lui una promessa. Kaori, la sua Kaori, sarebbe tornata,
ne era certo
Capitolo XVIII°: "Lascia fare a me
"
Passarono
tre giorni, abbastanza tranquilli, in cui Ryo decise di
lasciarla in pace, ma il quarto avrebbe agito!!
Kaori era ritornata la Maa di sempre (ah ah ah! ^_^),
ma lui non riusciva a vederla sotto occhi distaccati. Lei
era Kaori, la sua ragione di vita, e ogni volta che la
guardava desiderava stringerla fra le braccia e gridarle
tutto il suo amore, ma non poteva. Non ancora.
- Che c'è Alì, volevi parlarmi? - Ryo l'aveva convocata
sulla terrazza per mettere in atto il suo piano.
- Esatto, Maa. Non ti dispiace, vero?-
- No, affatto, figurati - nonostante le sue parole lo
guardava con aria sospettosa.
- Ti dice niente il nome Kaori?- la ragazza vacillò,
sbiancando.
- E' la ragazza che mi parla nei sogni, il mio alter ego,
ma tu come fai a saperlo?-
- Semplice, io sono Ryo - Maa non credette alle sue
orecchie e rimase pietrificata da quella rivelazione. La
testa cominciò a farle male e se la strinse forte con le
mani, ma fu tutto inutile. Sentiva un dolore lancinante
dietro l'orecchio e cominciò ad urlare. Poi in un
momento di lucidità disse:
- E' finita
l'anello, è quella la
chiave,
rifugiati insieme a
lui
- detto questo svenne
di botto.
Le altre guardie giunsero dopo poco, attirate dalle grida
della donna:
- Oh, capitano, c'è lei qui? Cosa è successo alla
principessa? - domandò uno di loro preoccupato,
esprimendo i pensieri di tutti gli altri.
- La principessa si è sentita male, era come se la testa
le scoppiasse - rispose Ryo affannosamente, riprendendosi
dallo shock.
- Ormai è la quarta volta che le succede, lo sceicco
saprà cosa fare - s'intromise Abdur, malinconico -
avanti, sapete dove portarla -concluse autoritario.
Rimasti soli Ryo espresse le sue perplessità:
- La quarta volta? E a cosa pensi sia dovuto? -
- Non saprei, ma qui c'è qualcosa di strano. Le altre
volte le è successo di notte, ma oggi
le hai detto
qualcosa in particolare? - da quel momento Ryo decise che
si sarebbe fidato di quell'uomo:
- E' venuto il momento che ti racconti tutto, Abdur. So
che posso fidarmi di te - stranamente Abdur non si
scompose:
- Coraggio, credo che tu abbia bisogno di confidarti con
qualcuno -
- Come avrai capito dal mio aspetto io sono Giapponese,
ma non sono qui per il motivo che credi tu. Circa tre
mesi fa la mia socia, Kaori, è sparita improvvisamente.
Ho provato a cercarla per tutto questo tempo, ma senza
risultati, finché non mi hanno affidato questo incarico
-
- Incarico? Di cosa parli? Che lavoro fai? -
- Mai sentito parlare di City Hunter? - Abdur sbiancò,
ma poi si riprese e sorrisetto ironico si dipinse sul suo
volto:
- Sapevo che eri qualcosa di più di una semplice guardia
del corpo, visto il tipo di pistola che usi (si, perché
ogni guardia aveva in dotazione una pistola, ma Ryo aveva
preferito tenere la propria ^_^ N.d.Aeris), ma non avrei
mai pensato che tu fossi proprio City Hunter-
- Beh, ora lo sai. Pare che il vostro Mohamed sia
implicato in una sorta di compravendita di ragazze -
- Ah. In effetti ho sorpreso molte ragazze a piangere, ma
credevo fosse perché Mohamed non le voleva nel suo letto
-
- E io sono qui per incastrarlo - concluse Ryo
ignorandolo
- Solo che?-
- Solo che, ironia della sorte, Maa è praticamente
identica a Kaori e, in seguito ho scoperto che era lei,
ma sembra che le abbiano fatto il lavaggio del cervello.
La sua personalità si è sdoppiata; di notte Kaori
prevale su di lei, cercando di farle recuperare la
memoria, ma inutilmente -
- Devi amare molto questa Kaori per rinunciare alla sua
seconda identità -
- Che vuoi dire? -
- Che potresti tranquillamente sia portartela a letto che
conquistartela ma
-
- Piantala, non ho bisogno di né di prediche né di
osservazioni -
- Eh eh, ho colpito nel segno, vero? -
- Sai una cosa? -
- Cosa? -
- Sei insopportabile Abdur -
- E' una delle mie migliori qualità -
- Lasciamo perdere. Comunque devi assolutamente aiutarmi!!
-
- E che cosa me ne viene in tasca? -
- Tutto quello che vuoi, tirchione -
- Affare fatto - concluse Abdur con un ghigno
- Cosa significa? Voglio sapere quello che vuoi!! -
- Te lo dirò quando sarà il momento, sono ancora
indeciso -
- Umpf!! Piuttosto, dove l'hanno portata? -
- C'è un'ala del palazzo proibita praticamente a tutti,
le altre volte l'hanno portata lì -
- Grazie mille Abdur, non ti pentirai di avermi dato
fiducia!! - Ryo se ne andò sorridendo
- Dici? - lo rimbeccò Abdur, dopodiché, non ottenendo
risposta lasciò la stanza.
Ryo esplorò rapidamente il palazzo, ma non fu difficile
né farlo né trovare l'ala designata, dato che la
maggior parte delle guardie erano lì, preoccupati per la
sorte di Maa. Si fece largo tra gli uomini, finché
giunse ad una porta praticamente blindata. Non vi era
serratura, ma un pannello di comando. - M***a!! Ci vuole
un codice! - pensò Ryo - e per giunta numerico!! Proseguì,
e notò che tutto il corridoio era pieno di porte che
erano possibili da aprire solo tramite una tessera.
Sempre più esasperato giunse all'unica porta "normale".
Sopra vi era scritto "Doktor Kipp". - Sarà
tedesco - pensò Ryo. Bussò e un dottore, contrariamente
a quanto si aspettasse, piuttosto giovane e di bella
presenza comparve sulla soglia. Doveva essere rimasto
piuttosto sorpreso da quella visita, ma non si scompose
minimamente:
- Cosa posso fare per lei? -
- Sono il capo delle guardie e mi occupo della
principessa -
- Crede che questo le dia il diritto di vederla? -
- No, ma posso farla riprendere. So che lei non c'è
riuscito - il dottore si aggiustò gli occhiali sul naso
e dopo un attimo di perplessità gli fece cenno di
entrare:
- Mi segua, prego, ma la avverto, se non ci riesce la farò
giustiziare -
- Nessun problema - rispose Ryo affatto sorpreso. Il
dottore aprì ben tre porte prima di arrivare.
Dall'espressione che assunse il volto di Ryo si capiva
perfettamente che non era preparato a quello che aveva
appena visto: la sua compagna giaceva su un letto, con il
volto sofferente e si contorceva dal dolore.
- Mio Dio, cosa ti ho fatto!! - esclamò, poi,
rivolgendosi al dottore gli fece cenno di andarsene.
- Kaori, tesoro, lo so che in questo momento stai
lottando per riavere il tuo posto, ma ti prego, ti stai
distruggendo con le tue stesse mani!- una lacrima bagnò
il bel viso della donna:
- R-Ryo
i-io t-ti
a-amo - fece uno sforzo
enorme per pronunciare quelle parole. Ryo le prese una
mano fra le sue e gliela baciò:
- Se mi amassi lasceresti fare tutto a me - poi si fece
coraggio e riprese - sarò pure egoista, ma se tu non
lasci ritornare Maa mi uccideranno - a quelle
parole Kaori aprì gli occhi di scatto, terrorizzata e
prima di andarsene gli disse:
- R-ricordati di
quello c-che ti ho detto
riguardo
all'anello
-
Pochi minuti dopo Maa si era completamente ripresa,
come se non fosse accaduto nulla, cosicché Ryo poté
andarsene.
Capitolo XIX°: "Non toccate quella donna!!"
Ryo
se ne andò in giardino rimuginando continuamente su
quello che gli aveva detto Kaori riguardo all'anello: l'anello,
è quella la chiave, rifugiati insieme a lui
- Dunque, l'anello, fin qui ci siamo. La
chiave
ma di cosa? Ho controllato e non ci sono né
iscrizioni né altro, quindi penso che non sia l'anello
la chiave in se
cosa vorrà dire rifugiati
insieme a lui? -
- Alì, scusami, potresti darmi il sacchettino che hai
pestato?- in quella vocina Ryo riconobbe Seth.
- Certo, eccola - Ryo gliela porse e vide che il bambino
ci metteva una manciata di palline all'interno.
- Grazie, non sei poi così cattivo come sembri - così
dicendo Seth corse via ridendo.
Ryo sorrise senza accorgersene quando
un pensiero
gli balenò in testa: - Ma certo! Come posso essere stato
così stupido da non capire a cosa si riferiva Kaori? -
esclamò e con un'espressione vittoriosa dipinta sul
volto si diresse a grandi passi verso la sua stanza.
- Sono passate circa due ore da quando me ne sono andato,
ormai Kaori sarà tornata - pensò. Si avvicinò in
silenzio alla grande stanza da letto, quando udì la voce
di (indovinate un po'?) MOHAMED ALI'!!! Resistendo
all'impulso di correre dalla sua Kaori, si avvicinò
sempre di più, quatto quatto, appiattendosi al muro e
quello che vide lo mandò letteralmente in bestia:
Mohamed aveva steso Kaori sul letto e rideva. Malgrado la
ragazza scalciasse e cercasse di divincolarsi, in pochi
secondi le era già saltato addosso, dopodiché le stava
strappando le candide vesti pezzo per pezzo. Ryo, con una
calma disumana si avvicinò all'uomo, puntandogli alla
testa la sua fedele Phyton.
- Maledetto, lasciala! - ruggì infine
- Calma, mio caro Alì, non lo sai che io posso fare
tutto quello che voglio alle mie donne?- ribatté Mohamed
con un ghigno.
- Lei non si tocca - rispose inflessibile Ryo
- A, ma bene!! La persona di cui mi dovrei fidare di più
si ribella alla mia autorità!! - poi, guardando Kaori,
che giaceva tremante e seminuda sul letto le rivolse uno
sguardo pieno di disprezzo - Brutta puttana, sei andata a
letto con lui, vero? - Ryo a quel punto si preparò a
sparargli:
- Non meriti nemmeno di sapere la verità lurido verme,
ma ti dirò una cosa: hai fatto male a rapire questa
donna, mio caro - per un attimo Mohamed rimase ammutolito
- N-non dire sciocchezze, Maa è la mia donna. E'
venuta con me di sua spontanea volontà-
- Ah, si? Io non so né come hai fatto a cambiarle il
colore degli occhi né come le hai allungato i capelli,
ma so una cosa: lei è la cosa più bella che la vita mi
ha dato e la riconoscerei tra mille -
- E questo cosa significherebbe? -
- Che lei è Kaori e tu me l'hai portata via. Ora, se lei
non tornerà in se, io ti ucciderò - lo sguardo di Ryo
si fece truce e sia Kaori che Mohamed capirono che stava
facendo sul serio.
- I-io non ne so molto
so che c'è uno speciale
enzima che fa prevalere i caratteri recessivi e, sommato
ad altre sostanze permette di far modifiche a proprio
piacimento -
- Ma questo è impossibile!! -
- Può darsi, ma i fatti sono questi. Però mi dispiace
deluderti, lo scienziato che lo ha scoperto e modificato
è morto -
- Maledizione! - Ryo decise che avrebbe continuato il suo
interrogatorio più tardi e così, con un colpo ben
assestato alla nuca, lo rese innocuo. Dopo averlo legato
ad una delle colonne della stanza corse da Kaori,
abbracciandola:
- Mio Dio, tesoro, stai bene? - la strinse ancora di più,
sentendo che tremava. Non ottenne risposta - non ti ha
fatto nulla quel bastardo, vero? - la ragazza scosse la
testa. Poi accennò un sorriso e una lacrima le scese sul
volto. Ryo capì che se ne stava andando, ma pochi
secondi dopo riavvertì la sua presenza:
- Maa mi ha lasciato tornare, Ryo. Ma non possiamo
andare avanti in questo modo. Ci sono
- ma Ryo non
le diede il tempo di finire; la strinse fino quasi a
soffocarla e poi la baciò sulle labbra ancora tremanti
con una dolcezza inaspettata. Aveva controllato fin
troppo le sue emozioni, ma, evidentemente, ci riusciva
ancora.
- Non ti lascerò più andar via, Kaori, sento che ne
morirei - Kaori non rispose, ma nei suoi occhi si
leggevano parole d'amore e cose mai dette - La mia è una
promessa - concluse Ryo trattenendosi a fatica dal
riempirla di baci.
- Sono tante le cose che vorrei dirti, ma ora non c'è
tempo. Maa mi ha già fatto un grande regalo e non
vorrei farla stancare troppo. Stavo dicendo che a Maa
stanno facendo prendere delle pillole che, dicono, le
servono per farla ricordare, ma ho notato che ogni volta
che ne prende una io vengo annullata ancora di più. Ti
prego di impedirglielo. Forse, se smetterà di ingerire
le sostanze contenute nelle pillole io e Maa
potremo riunirci, finalmente - a Kaori era servito uno
sforzo sovrumano per parlare così a lungo, così non poté
più continuare e si congedò da Ryo con un leggero bacio.
- Maa? Ci sei? -
- Si - la voce della ragazza era abbastanza debole
- Ti ringrazio infinitamente, devi aver fatto uno sforzo
sovrumano per consentire a Kaori di parlarmi - a queste
parole la ragazza sorrise, ma scosse la testa:
- Ti sbagli - Ryo spalancò gli occhi, certo di aver
capito male - ha fatto tutto Kaori e pur di aiutarti ha
scelto di annullarsi. Le serviranno più o meno due
settimane per riprendersi completamente. In questi giorni
si è stancata parecchio - concluse la ragazza
sommessamente.
- Ma
ma
quella lacrima allora era
- Maa
annuì mestamente:
- Credo che non volesse che tu lo sapessi, altrimenti
glielo avresti impedito - Ryo fece uno sforzo immane per
non mettersi a gridare. - Dopotutto sono solo due
settimane
- cercò di convincersi, anche se sapeva
bene che avrebbe terribilmente sofferto. Per lui questo
significava perderla di nuovo, aveva infranto la sua
promessa e non se lo sarebbe mai perdonato.
Capitolo XX°: "Non è ancora finita"
-
Coraggio, Maa vai a vestirti e, mi raccomando, non
ti muovere. Farò in modo che non entri nessuno. Ti mando
Abdur - così dicendo si avviò verso la porta
dirigendosi verso l'ala proibita del palazzo. Durante il
tragitto incontrò Samir e gli raccomandò di dire ad
Abdur di stare di guardia sulla porta della stanza di Maa.
Arrivato davanti al grande portone blindato esclamò:
- E' giunto il momento della verità!! - dopodiché
estrasse da una tasca interna dei larghi pantaloni la
custodia dell'anello di Kaori. La aprì e delicatamente
tolse il "supporto" per l'anello. Sotto vi era
un fogliettino ripiegato in più parti e attaccato al
fondo della custodia con un pezzetto di scotch. Lo liberò,
facendo attenzione a non romperlo, dopodiché ne esaminò
il contenuto: Kaori gli aveva lasciato un sacco di cose!!
Prima di tutto vi era un numero a otto cifre insieme ad
un'impronta digitale, dopodiché tre microchips della
grandezza di un'unghia e, infine, una piccola pillola.
Sul foglietto, la sua Kaori gli aveva disegnato un
cuoricino e poi ci aveva scritto:
"Questo è il frutto di tre mesi di
ricerche. Buona fortuna"
Ryo sorrise e per prima cosa accese il piccolo computer:
"Please enter code"
Digitò una ad una le otto cifre che componevano il
codice: 10242303
Il computer rispose con un'altra domanda: "Please
enter digital imprint"
Capì a cosa servisse l'impronta digitale, che gli era
sembrata una stramberia tipica di Kaori e la premette nel
riquadro indicato dal marchingegno. Finalmente la
massiccia porta si aprì e all'interno Ryo vide una
miriade di aggeggi della più avanzata tecnologia, fra
cui riconobbe solo dei computer. Sul pannello principale
di tutta la struttura vi erano tre piccoli forellini e
allora capì a cosa servissero i microchips. Li inserì e
come per magia tutto l'impianto prese vita. Dopo ore e
ore di estenuante lavoro riuscì ad estrapolarne tutte le
informazioni necessarie per incastrare lo sceicco. Spense
tutto e si richiuse la grande porta blindata alle spalle.
Quando però udì un forte rumore metallico e si voltò
per capire cosa stesse succedendo era troppo tardi. Tutte
le porte del corridoio, tranne quella del dottor Kipp
erano scomparse, ma, come era possibile? Forse era tutto
calcolato, magari era un'ulteriore precauzione!
Maledizione, così non poteva provare niente alle autorità.
Quelle informazioni poteva averle prese da qualsiasi
posto, o addirittura essersele inventate!! In quanto alle
testimonianze, l'unica che avrebbe accettato sarebbe
stata Kaori, ma anche lei era fuori gioco per almeno due
settimane. E Maa? No, non le avrebbero creduto.
Mohamed l'aveva fregato ancora una volta!!
Tornò più sconvolto che mai nella stanza di Maa,
ma prima di entrare chiese ad Abdur dove avrebbe potuto
trovare un telefono. L'uomo glielo indicò, dopodiché
Ryo si accinse a chiamare Saeko per informarla
dell'accaduto e farsi venire a prendere. La donna non
aveva fatto commenti e per questo Ryo le era riconoscente.
Entrò nella camera di Maa, ma il suo umore non
ebbe la reazione che sperava. Di solito, ogni volta che
Kaori gli sorrideva si dimenticava di tutte le
preoccupazioni, ma, anche se lei era lì e gli sorrideva,
lui sapeva bene che non era la sua Kaori, ma un'altra.
Poi, rivolto a Mohamed, che si era ripreso, gli lanciò
un avvertimento:
- Non te la caverai così a buon mercato. Io troverò il
modo di incastrarti, non finisce qui!!-
Capitolo XXI°: "Il ritorno"
Parecchie
ore dopo la telefonata Saeko scendeva da un aereo privato.
Ad aspettarla vi erano Ryo una bellissima donna, due
uomini identici e un bambino.
- Ryo, ti vedo abbronzato!!- provò a scherzare la donna
-
- Ryo non rispose
- E questo bel pezzo di ragazza? E' la tua ultima
conquista?? - riprese la poliziotta
- Saeko ti presento Maa alias
(o aka che dir si voglia^^)
Kaori - Saeko spalancò gli occhi tremendamente stupita:
- Kaori?? Questa ragazza dagli occhi cristallini, i
capelli lunghi e i modi affabili è davvero Kaori (mamma
mia Saeko, che considerazione che hai di Kaori!!^^;;;)???
- La ragazza la guardò con aria interrogativa (immaginate
tanti punti interrogativi intorno ad una Kaori
confusissima^^;;). Ryo allora sospirò e le disse
qualcosa in una lingua incomprensibile, dopodiché le
premette un orecchino. Kaori allora sembrò comprendere
le parole di Saeko e le rispose con un sorriso forzato.
- Ryo? Kaori è Giapponese, come può non capire quello
che le ho detto??-
- In questo momento hai di fronte Maa e lei parla
l'Arabo. Tramite uno speciale apparecchio che però si
era dimenticata di accendere riesce a capire e parlare
qualsiasi lingua - le spiegò Ryo con l'aria di chi la sa
lunga.
- Ahhh
.ok, mi arrendo. A proposito chi sono questi
due?? -
- Lui è Abdur, la nostra spia. Rimarrà a palazzo per
sorvegliare i movimenti di Mohamed, ma, visto che è
stato scoperto fingeremo che sia venuto con noi e gli
faremo prendere il posto di Samir, suo fratello gemello -
- Aspetta, forse ho capito qualcosa
Samir viene con
noi e Abdur resta per sorvegliare lo sceicco, a cui però
faremo credere il contrario - fece Saeko con aria
trionfante
- Esatto, invece questo bambino non c'entra niente con il
piano, è Kaori che l'ha voluto portare - concluse
sbuffando Ryo
- La prego, Saeko, me lo faccia tenere
è orfano!! -
aggiunse Maa\Kaori notando il disappunto della
donna.
- D'accordo, a patto che tutti i miei "debiti"
vengano cancellati
capito Ryo?? - ribatté Saeko con
soddisfazione.
- No e poi no!! - provò a protestare Ryo - Non rinuncerò
di certo ad una botta per un moccioso! - un grosso
martello nelle mani di Kaori gli fece cambiare idea
all'istante - Ok, ok Kaori-chan, hai vinto, non mi
picchiare però
.- il martello scomparve dalle mani
della ragazza, che non riusciva ancora a capire come le
fosse finito in mano.
- Se non c'è altro possiamo andare
Ryo, hai
memorizzato bene la strada da qui al palazzo? -
- Ehm
.ecco
veramente
appena avanzato di
200m mi sono voltato e il castello non c'era più!! -
disse Ryo sudando freddo
- Be'
ma allora Abdur come farà a tornare a
palazzo? - chiese la poliziotta sconcertata
- Tranquilla, si farà venire a prendere all'aeroporto,
dicendo che l'avevamo preso come ostaggio. Era l'unica
soluzione, visto che anche gli autisti (gli unici due che
conoscevano la strada del ritorno N.d.Aeris) sono
scomparsi -
- Bravo Saeba, vedo che nonostante tutto il sole non ti
ha dato alla testa!! - così dicendo Saeko condusse i
quattro all'interno dell'aereo che li attendeva.
Capitolo
XXII°: "Le stranezze delle donne con sdoppiamenti
di personalità"
Entrarono in casa con un silenzio quasi sacro, Ryo
arrabbiatissimo per gli sguardi che per strada erano
stati rivolti a Kaori, lei invece per il cambiamento di
ambiente, mentre Seth perché gli andava (^^;;). Poco
dopo sopraggiunse Samir con una decina di pacchi:
- Principessa, glieli appoggio in camera? - domandò
affaticato
- Dai pure a me, grazie, non sei certo qui per servirmi -
Kaori li prese e si incamminò quasi meccanicamente verso
la sua stanza senonché, nel tentativo di girare la
maniglia, perse l'equilibrio e si preparò a cadere. Due
braccia forti, però, le impedirono il contatto con il
pavimento, sostenendo lei e i pacchi:
- Tutto ok?? - la voce forte e mascolina di Ryo le provocò
un brivido lungo la schiena. Ryo se ne accorse e sorrise:
- In certi momenti sembri proprio Kaori
sei
passionale, decisa e sei capace di farmi perdere il
controllo con un nonnulla
- le bisbigliò Ryo (per
la cronaca: lui avrebbe voluto dire "(
) sembri
proprio Kaori
sei passionale, sexy
e sei capace
di eccitarmi in qualsiasi momento" questo era quello
che avrebbe voluto dire, ma è stato fine; poteva però
anche essere grezzo e dire: "(
) sembri proprio
Kaori
sei passionale, sexy
e sei capace di
farmelo diventare duro in qualsiasi momento". Cmq
sia delle tre preferisco la seconda, fatemi sapere voi ^.^
N.d.Aeris). La ragazza sentì l'alito caldo di Ryo sul
collo; non poteva più resistere, ma non poteva nemmeno
tradire così Kaori (se stessa, quindi^^;;).
- Ryo?? Certe cose dovresti riservartele per Kaori - lo
rimproverò in tono sarcastico. Ryo la lasciò subito.
Che Diamine!! Certo che lo sapeva!! Solo che a volte Maa
si comportava come Kaori (per forza!! Sono la stessa
persona^^;;) e per lui era come riaverla con se, come se
lei fosse tornata
Ancora pensieroso le prese i pacchetti dalle mani e
glieli appoggiò in camera:
- Si può sapere a cosa ti serve tutta questa roba?- le
chiese
- E' semplice, conoscendo Kaori e il lavoro che fa, ne
deduco che non abbia il genere di abiti che piacciono a
me e perciò me li sono comprati - concluse Maa
cominciando a togliersi il lungo abito bianco che aveva
indosso. I battiti di Ryo accelerarono, ma non lo diede a
vedere. Fece per andarsene, quando Maa lo fermò:
- Scusa, Ryo, potresti aiutarmi a slacciare questi
bottoni? - gli disse voltandosi di schiena e sollevando i
lunghi capelli scuri. Ryo deglutì a fatica e obbedì,
notando che non portava il reggiseno; sentiva la sua
pelle fresca e morbida a contatto con le sue dita
mio
Dio come la desiderava
- Fatto! - esclamò interrompendo bruscamente il silenzio
che si era creato. Detto questo, uscì.
Circa mezz'ora dopo Kaori (che non sembrava essere stanca
dopo tutte quelle ore di viaggio), tutta profumata e
truccata dopo una doccia tonificante uscì. Era
bellissima, fasciata in un raffinato completino nero. La
gonna, decisamente corta, possedeva uno spacchettino
laterale di qualche centimetro e metteva in risalto le
lunghissime e bellissime gambe della ragazza, appena
velate da un paio di calze leggere. Portava una
magliettina panna abbastanza scollata (e sotto aveva un
bel reggiseno a balconcino N.d.Ryo) semi-coperta da una
giacchetta a mezzobusto, il tutto messo in risalto dalla
lunghissima treccia sulla destra e da un paio di scarpe a
décolleté piuttosto alte. A Ryo pareva di aver
raggiunto il paradiso, tanta era la bellezza di quella
visione:
- Di un po', da quando in qua sai truccarti?? - la schernì
- Da sempre, mio caro, cosa credi (qui ci stava bene una
pernacchia :PP N.d.Aeris) - rispose lei fingendosi offesa.
- D'accordo, ma non darai troppo nell'occhio vestita così?
-
- Mio caro, la moda cambia e io non posso certo
permettere che la bellezza della "mia Kaori"
venga screditata!! - fece una pausa - sai, ha un corpo
fantastico!! - concluse sogghignando.
- Stai cercando di provocarmi? -
- Iooo?? Ma nooo!! E' solo che mi chiedo perché dopo
tanti anni di convivenza tu non le sia ancora saltato
addosso - Ryo si sentì in pericolo e perciò girò i
tacchi e se ne andò, notando però che Maa si
stava staccando sempre di più da Kaori, ora a lui
apparivano come due personalità ben distinte (se non in
certi momenti ^_- N.d.Aeris). addirittura Maa
parlava di Kaori come se fosse un'altra persona e non lei
stessa.
Maa si fece vedere anche da Seth (da Samir no,
perché era andato da sua zia, dove avrebbe
temporaneamente risieduto N.d.Aeris) che la accolse con
un sonoro fischio di ammirazione:
- Sei proprio bona tesoro!! - affermò lanciando
un'occhiata a Ryo
- Seth!! Ma come parli? -
- Guarda Maa che qui a Shinjuku si parla così!! -
concluse il piccolo con aria saccente.
- Vabbé, usciamo, dai - li interruppe Ryo - dobbiamo
andare a prendere Megan - concluse.
- Megan? Quella bambina che dovevamo proteggere? -
- Esatto, quella di cui ti ho parlato in aereo -
- Ah, ho capito! Mio caro Seth, presto incontrerai una
bambina deliziosa, sono sicuro che ti farà perdere la
testa - lo punzecchiò Maa facendogli l'occhiolino.
Seth arrossì e per tutta risposta le disse:
- Se, come se una che ha quattro anni meno di me potesse
rimpiazzarti!! - Maa lo guardò con tenerezza e lo
abbracciò, sussurrandogli all'orecchio:
- Lo sai che sei speciale per me - poi gli prese una mano
e se la appoggiò sul cuore - Qui dentro tu ci sarai
sempre - concluse, dopodiché si alzò e cominciò ad
avviarsi verso il Cat's Eye. Ryo e Seth, rimasti soli, si
guardarono con aria di sfida:
- Come mai non mi chiedi niente ALI'?? - gli disse il
bambino con un ghigno
- Semplice, non mi interessa - rispose indifferente,
mentre invece un'unica domanda gli risuonava in testa.
- Avanti, ti si legge in faccia che lo vuoi sapere - lo
rimbeccò Seth. Ryo non rispose.
- Geloso, è? - lo punzecchiò ancora una volta (ma ci
sarà da essere gelosi, Ryo?? Seth è un bambino!!^^;;;;
N.d.Aeris).
- Taci e seguimi, marmocchio - rispose secco Ryo
avviandosi verso la porta.
Poco dopo essere uscita Maa\Kaori varcava la soglia
del Cat's Eye sotto lo sguardo stupito dei due
proprietari e dei pochi (ma buoni^^;;) clienti; la donna
notò subito una bambina seduta sul lato destro del
bancone, con in mano un peluche e le corse incontro:
- Meg!! Piccola Meg, come stai?? - disse abbracciandola.
La bambina la guardò dapprima stupita, poi contentissima:
- Mamma!! - urlò ricambiando l'abbraccio.
- Mamma?? - esclamarono all'unisono Miki e Umibozu -
Guarda Meg che ti stai sbagliando
e lei, signora, le
sembra il modo questo fare? Voleva per caso rapire questa
bambina? - continuò Miki protettiva. La donna sembrò
accorgersi solo in quel momento di lei e sorridendo le
prese la mano:
- Miki-chan, sono tornata!! - le disse con enfasi - Ciao
anche a te Umi-chan!! -
- Ka-Ka-Ka
.Kaori? - esclamò Miki.
- In persona, anche se un po' cambiata - rispose lei. In
quel momento entrò Ryo seguito da Seth. L'uomo si fiondò
su Miki, mentre il bambino su Maa\Kaori. Seth la
raggiunse indenne, strisciandosi contro di lei, mentre
Ryo dovette fare i conti con Umibozu che lo fermò con
una sonora padellata.
- Hihao Hihi haha (= Ciao Miki cara) - fece Ryo con la
bocca deformata e qualche dente in meno, mentre il caro
Umi-chan (che Dio lo benedica^^ N.d.Aeris) aggiungeva
l'ennesima padella riportante "l'effigie" di
Ryo alle altre. Ryo, ripresosi, raccontò tutta la storia
a Miki e Umibozu che erano stati tenuti all'oscuro di
tutto, perfino della sua partenza. Durante il racconto
Miki, con le lacrime agli occhi, teneva stretto il
braccio di Umi, il cui testone fumava, Ryo, di tanto in
tanto lanciava tenere occhiate a Kaori che ascoltava con
attenzione e rispondeva a queste arrossendo, mentre Seth
e Meg erano seduti su una poltroncina intenti a fare
conoscenza (naturalmente tutti i clienti che c'erano se
n'erano andati dopo la padellata di Umi^^;;).
- Ora capisco
- esclamò Miki battendo le mani -
Certo Kaori che sei proprio cambiata!! - le disse
sorridendo mentre la faceva roteare su se stessa.
- Eh, già!! - le rispose lei - sono proprio cambiata!
Sapete, posso sentire chiaramente i sentimenti di Kaori
in questo momento e posso dirvi che prova un affetto
veramente profondo verso tutti voi - concluse. Poi
vedendo che Ryo sospirava aggiunse - Voi non lo sapete,
ma io posso comportarmi come farebbe Kaori in questo
momento
posso dire le cose che direbbe lei
insomma,
posso
come dire
essere lei
- disse infine.
Guardò ancora una volta Ryo che pareva pieno di speranza:
- Ma solo per poco - aggiunse sorridendo. Poi chiuse gli
occhi e quando li riaprì pareva veramente Kaori, con il
suo sguardo determinato e diretto. Subito corse incontro
a Miki abbracciandola poi regalò un bel sorriso a
Umibozu, dopodiché abbracciò sia Seth che Meg, i suoi
"bambini". Quando arrivò il turno di Ryo né
disse né fece niente, si limitò a guardarlo; ma Ryo
lesse nei suoi occhi qualcosa del tipo: "Per te ho
in serbo qualcosa di speciale" e ricambiò lo
sguardo.
- Forza, andiamo - esclamò con il suo solito tono
allegro. Prese Ryo a braccetto, mentre i due bambini si
disponevano uno dalla parte di Kaori e l'altra dalla
parte di Ryo, prendendoli per mano, dopodiché uscirono.
Miki osservava Ryo e Kaori con attenzione, notando i loro
sguardi innamorati e sospirava. Ad un tratto vide che
Kaori prendeva la mano di Ryo stringendola forte:
- Guarda, Falco, non sono carini? - commentò trasognata
- Ma va! Si tengono la mano esattamente come fanno con i
bambini! - rispose lui imbarazzato
- Guarda bene, le loro dita sono intrecciate
possibile
che tu non riesca a capire certe cose? - lo rimproverò
la donna - E' una cosa simbol
.!! - Miki si
interruppe all'istante restando a bocca aperta: non
poteva credere ai suoi occhi! Mentre i due camminavano,
si erano guardati in un modo indescrivibile e, subito
dopo, Ryo si era chinato su Kaori dandole un lungo bacio
un
bacio dolce e appassionato allo stesso tempo
- ahhhh
- sospirò ancora Miki - Guardalo il nostro
Stallone di Shinjuku!! E' cotto come un bambino!! - disse
ridacchiando.
Capitolo XXIII°: "Kaori e Maa: pro e
contro"
Arrivati
davanti a casa Ryo lasciò dolcemente la mano di Kaori
per prendere la chiave di casa, ma la donna lo trattenne:
- A presto - gli sussurrò sorridendo e prima che Ryo
potesse fare o dire qualcosa se n'era già andata.
- Mi dispiace, è stata colpa mia
non me la sentivo
di essere lei
senti, quello che ti ha promesso
-
farfugliò Maa.
- Non importa - la interruppe Ryo - hai già fatto tanto
- così dicendo se ne andò dritto di filato in camera
sua, scomparendo fino all'ora di cena.
- Ryo?? Bambini?? Venite giù che è ora di cena!! - gridò
Maa. I tre sopraggiunsero e tutti insieme cenarono,
anche se Maa avvertiva un velo di tristezza in Ryo.
Trascorsero gli otto giorni successivi come una perfetta
famigliola; Maa, che non prendeva più quelle
pasticche, era cambiata, perlomeno fisicamente
i
suoi occhi stavano cominciando a scurirsi e la sua pelle
abbronzatissima a schiarirsi. Ogni giorno che passava Ryo
sentiva che Kaori era sempre più vicina, lo percepiva,
probabilmente perché i loro cuori erano
indissolubilmente legati
C'era solo una cosa che gli appariva strana: ogni giorno
Maa aveva occhiaie sempre più visibili e profonde,
evidentemente era molto stanca.
- Maa, per caso hai qualche problema? - gli chiese
un po' preoccupato
- Io? No di certo, sto' benissimo, non vedi? - detto
questo fece una piccola giravolta a conferma di quello
che aveva detto.
- Non scherzare Maa, di sicuro le avrai viste anche
tu quelle occhiaie
- disse Ryo serissimo. Maa
emise un profondo sospiro in segno di resa:
- Certo che le ho notate, ma
vedi
ecco
-
farfugliò - cioè, ehm
io
non so a che cosa
sia dovuto, ecco - concluse, ma poi sembrò ricordarsi di
qualcosa - potrebbe essere un effetto collaterale delle
pasticche
- azzardò
- Io penso che qui la domanda sia una sola - rispose
bruscamente Ryo - la notte dormi oppure no?? -
- Certo che dormo, che domande
che ne so, potrei
essere sonnambula! - disse un po' imbarazzata
- Non dire sciocchezze -
- E perché scusa? - replicò Maa corrucciata
- Kaori non è sonnambula - le rispose. La donna allora
comprese che Ryo non aveva ancora capito niente, "Possibile
che non si sia accorto di ciò che allo stesso tempo ci
divide e ci unisce?" si chiese.
- Guarda Ryo che non hai capito niente di noi due -
- E cosa ci sarebbe da capire, se mi è concesso? - la
rimbeccò con tono sarcastico
- Te lo dico subito! - esclamò con fare altezzoso - io
sono l'opposto di Kaori -
- Opposto?-
- Esatto, o meglio, come carattere diciamo di sì, ma per
quanto riguarda ciò che faccio e ciò che mi piace fare
non cambia nulla tra noi due - concluse
- Non mi sembra proprio - commentò Ryo pensieroso. Maa
allora si sentì profondamente delusa da quell'uomo:
- Pezzo di cretino!!! Allora è vero che non capisci un
fico secco !! (addolciamo le paroline^^;; N.d.Aeris)!!!!!!
Sono sette anni che ci vivi insieme e ancora non hai
capito nulla di lei! - lo aggredì, livida in viso. Ryo
non rispose, scuro in volto; questo la incoraggiò a
proseguire:
- Cosa ti credi, che a Kaori faccia piacere girare con
quei pigiamoni enormi, mettere vestiti "da maschio"
e non essere considerata da nessuno? Certo che tu le fai
capire chiaramente di non desiderarla, ma lei è pur
sempre una donna!! Tutto quello a cui ha rinunciato,
tutto quello che si nega è solo per colpa tua!! - inveì
furiosa, ma subito si pentì di quello che aveva detto,
comprendendo di averlo profondamente ferito - Cerca di
capire, Ryo - riprese in tono raddolcito - Anche lei come
tutte ha dei sogni, dei desideri
dei sentimenti
-
Ryo non la lasciò finire e sbattendo un pugno contro la
parete imprecò:
- Maledizione, Maa, allora perché non mi lascia?
Perché si ostina a soffrire per un uomo come me? - disse
infine sopraffatto dal dolore. Maa avrebbe voluto
rispondergli, ma si limitò a dire:
- Io conosco la risposta Ryo, e in parte la conosci anche
tu, ma non ho il diritto di dirtelo. Siete voi che dovete
chiarirvi, io non centro - disse decisa. Ryo serrò le
labbra e i pugni. Dopo alcuni istanti Maa riprese a
parlare:
- In ogni caso dobbiamo scoprire cosa mi sta' succedendo
- Ryo alzò per un attimo gli occhi e assentì, dopodiché
se ne andò in camera sua. "Non puoi sempre sfuggire
ai problemi Ryo, non basta chiuderti in camera per
risolverli
ti cercano e ti tormentano finché non
crolli
"
Finalmente calò l'oscurità, con il suo manto stellato a
nascondere sotterfugi e inganni, complice di cuori
innamorati, ma portatrice di tormento per quelli
sofferenti (eh, sì, questa sera sono proprio poetica^_-
N.d.Aeris). Nella casa regnava il più assoluto silenzio
Ryo
percepiva unicamente il suo respiro
Era lì, solo,
abbandonato a sé stesso; più volte aveva pensato di
andare in camera di Kaori/Maa a chiederle
spiegazioni
non ci sarebbero stati problemi, dato
che i bambini ultimamente si erano trasferiti in
un'improvvisata camera da letto (che ci sia qualcosa tra
quei due??^^;;;; Sto' scherzando^^ N.d.Aeris). Qualcosa
però lo bloccava; sensi di colpa? Forse. Dopotutto aveva
il dovere di parlarne direttamente con Kaori,
ciononostante desiderava conoscere ogni suo più piccolo
pensiero e capiva perfettamente che Maa glielo
avrebbe potuto rivelare. Perso nei suoi pensieri fu
riscosso da una sensazione, fugace quanto profonda, c'era
qualcuno. Subito concentrò tutta la sua attenzione sul
più piccolo rumore e istintivamente appoggiò la mano
destra sulla sua fedele Phyton. Sentì una porta aprirsi
e chiudersi dolcemente, seguito da un leggerissimo e
attutito rumore di passi. Nonostante tutto Ryo non
percepiva pericolo e perciò si rilassò un poco,
ritraendo la mano destra, ma rimanendo attento; i passi
si stavano dirigendo verso la sua camera!!! Lentamente la
maniglia si abbassò verso il basso
nella
semioscurità Ryo distinse un'aggraziata e provocante
figura femminile a lui ben nota. La figura entrò,
chiudendosi la porta alle spalle e si andò a
raggomitolare di fronte alla finestra che pareva un
gioiello, grazie a tutte le luci di Tokyo. Ryo rimase in
attesa per una decina di minuti, dopodiché si decise, in
preda all'impazienza:
- Maa? - la figura non si mosse, tantomeno rispose.
Una speranza sempre più acuta e penetrante si insinuò
nella mente e nel cuore di Ryo, possedendolo
completamente. Con un filo di voce a fatica sussurrò:
-
Kaori? - la figura si alzò e fece qualche passo.
Non essendo più controluce, Ryo la poteva vedere
abbastanza chiaramente: quell'espressione
la
dolcezza infinita che si leggeva nel suo sguardo
forse
stava sognando
ma mentre cercava di convincersi di
questo, un unico pensiero e un'unica realtà esistevano
per lui: "Kaori". Senza pensarci due volte si
alzò di scatto dal letto e le corse incontro
abbracciandola possessivamente.
La tenne stretta a sé, incapace di dire qualsiasi cosa,
finché si accorse del suo pianto silenzioso:
- Kaori? Che c'è? Mi Dio, ti prego, dimmi!! E' successo
qualcosa?? - la interrogò sconcertato. Kaori scosse la
testa dolcemente, sorridendo. Ryo allora capì e le posò
un leggero bacio sulla fronte:
- Lo so, lo so
so cosa stai provando
per me è
lo stesso - si interruppe un istante, asciugandogli le
lacrime - Dio come mi sei mancata! - esclamò poi
prendendole il viso tra le mani. Kaori appoggiò le mani
sulle sue:
- Ryo
- con la sua voce, bassa e sensuale, Kaori
aveva risvegliato un moto di eccitazione incontrollabile
in lui
Riuscì però a dominarlo, dopotutto prima
doveva parlarle:
- Kaori
senti
mi dispiace
io
oggi,
con Maa
- si interruppe. Se avesse continuato
a parlare a quel modo Kaori non avrebbe capito nulla
non
fece però in tempo a riprendere il discorso che la donna
lo fermò:
- Io sono felice di farlo Ryo, e mi meraviglio che tu non
l'abbia ancora capito - gli disse semplicemente. Ryo
inizialmente non comprese:
- Eh? -
- So di cosa avete parlato tu e Maa, ricordati che
siamo la stessa persona
- fece una pausa - quella
di prima era la mia risposta. E' vero, come tutti ho dei
desideri, delle aspettative, ma sono felice della scelta
che ho fatto - si fermò, un po' imbarazzata - Ho scelto
di starti accanto, di prepararti il caffè tutte le
mattine, di condividere questo lavoro con te
nel
bene e nel male - gli voltò le spalle.
- Ma perché? - incalzò lui - perché rinunciare alla
tua vita? - Kaori si voltò di nuovo verso di lui
sconcertata:
- Ryo!! Che cosa stai dicendo? Ho fatto questa scelta
perché
perché
- si voltò nuovamente
guardando in basso -
perché ti amo profondamente e
questo dovresti saperlo bene - prese fiato una seconda
volta - E non mi venire a dire che ho rinunciato alla mia
vita e a me stessa perché non è vero!! Insieme a te io
mi sento
non so
quando sono tra le tue braccia
mi sento incredibilmente viva
e questa è una cosa
non mi può dare nessun altro, nessuno
- Kaori smise
di parlare rendendosi conto che forse si era esposta un
po' troppo. Rimase in silenzio, aspettando la reazione di
Ryo, una reazione che fu del tutto inaspettata. Kaori
aveva atteso per qualche secondo una sua risposta, ma,
non ottenendola si stava lentamente avviando verso la
porta, intristita da quel silenzio.
- Kaori - la chiamò sussurrando lui e quel che seguì la
sua voce fu veloce, come una lampo, ma lasciò un
profondo segno
Ryo in pochissimi istanti colmò la distanza che c'era
fra loro e con i suoi forti avambracci le cinse la vita,
affondando il viso nell'incavo della gola di Kaori;
inspirò profondamente, quasi per sentirsi parte di lei e
poi sussurrò:
- Non te ne andare
ti prego
io
io ho
bisogno di te - dopodiché le disegnò una scia di
piccoli e dolcissimi baci fino ad arrivare dietro
l'orecchio (non dalla parte del Microchip, xò^^ N.d.Aeris).
Kaori fremeva sotto il suo tocco e allo stesso tempo non
riusciva a capacitarsi di quello che le stava accadendo.
Pochi istanti dopo Ryo la fece voltare verso di sé,
lentamente, continuando a riempirla di baci
poi
finalmente alzò il capo, andando ad incontrare le labbra
di Kaori, morbide e invitanti
si unirono in un bacio
appassionato, liberi da ogni vincolo e decisi a
dimenticare, anche se per poco, ogni problema
desiderosi
solamente di rimanere l'uno nelle braccia dell'altra.
Ad un tratto Kaori mise fine a quel bacio, respirando
profondamente:
- Fiuuu - fece sorridendo - è bene respirare ogni tanto
- aggiunse, incrociando lo sguardo un po' stranito di
Ryo, con un sorriso che avrebbe sciolto chiunque. Ryo
allora ridacchiò, con stampata sul volto un'espressione
sorniona e lasciva.
- Non c'è proprio niente da ridere - disse Kaori
incrociando le braccia con uno sguardo di finto
disappunto - Senti
la
- cominciò, ma non ebbe
il tempo di terminare perché Ryo la interruppe con un
bacio:
- Non puoi proprio trattenerti? - le chiese Kaori per
niente dispiaciuta di quel gesto. Ryo le sorrise
enigmaticamente, dopodiché appoggiò la sua fronte a
quella di Kaori e le sussurrò:
- Resta con me questa notte - le disse -
ogni notte
- aggiunse poi. Il battito del cuore di Kaori accelerò
in maniera spropositata; avrebbe voluto gettarglisi al
collo e gridargli un immenso "Si" ma non lo
fece:
- Ryo, guardami - gli disse indicando il proprio corpo -
questa non sono io, non è il mio corpo
- cercò di
spiegarsi, gli occhi tristi. Ryo capì all'istante e si
rese conto che in un qualche modo poteva averla ferita
dopotutto
avrebbe potuto pensare che lui desiderasse quel corpo che
non era il suo, ma non era così. "In ogni caso
aspetterò" si disse. "Dopotutto in sette anni
non è successo niente e non vedo perché non si possa
aspettare ancora qualche tempo".
- Hai perfettamente ragione - cominciò - però voglio
che tu capisca che Maa non mi interessa - fece una
piccola pausa - né lei né il suo corpo - concluse.
Kaori si illuminò tutta e gli regalò un sorriso dolce e
spontaneo, che però aumentò a dismisura la voglia che
aveva di lei (che esagerata che sono^^;; N.d.Aeris).
Kaori si sporse verso di lui e lo baciò a lungo,
dolcemente, poi di malavoglia si sciolse dal suo
abbraccio e si avviò verso la porta, aprendola; prima di
andarsene, però, si voltò un'ultima volta:
- Questo però non vuol dire che non possiamo dormirci,
insieme. Domani sera prepara un posticino per me! - gli
disse allegramente, dopodiché gli fece l'occhiolino,
lasciandolo un po' sorpreso, ma profondamente felice.
Quella notte il nostro eroe riuscì a chiudere occhio
solo per una grazia concessagli, tante erano le emozioni,
le immagini, i pensieri che si affollavano nella sua
mente e nel suo cuore. Il giorno dopo lo passò
completamente sulle nuvole, pensando a chissà cosa, con
grande stupore di Maa che fino al giorno prima lo
aveva visto cupo più che mai (ovviamente lei non sa
dell'incontro della notte precedente, dato che
dormiva^^;; N.d.Aeris). E arrivò finalmente la tanto
agognata sera; Ryo tutto pronto (e profumato^^;; N.d.Aeris)
se n'era andato a nanna presto; Kaori, non appena era
tornata in sé si era messa anche lei tutta in ghingheri,
con una sorpresina per Ryo. Tutta compiaciuta per la sua
idea si avviò verso la camera del suo boy entrando
silenziosamente con il sospetto che se la dormisse già
di grosso:
-
Ryo? - bisbigliò piano, temendo di svegliarlo.
Ryo, che evidentemente era soprappensiero si riscosse,
voltandosi immediatamente verso di lei, ma, appena lo
fece, la bocca gli rimase aperta in un'espressione mista
a sorpresa e ammirazione.
-
Potresti chiudere la bocca per favore? - gli
chiese visibilmente imbarazzata.
- Scu..scu..scusami
ma
ti sta' benissimo
sei
una favola Kaori, veramente! - gli disse un po'
impacciato, squadrandola da capo a piedi. Kaori indossava
unicamente (cioè, non proprio unicamente, Kaori porta
anche gli slip^^ N.d.Aeris) una sua (di Ryo, N.d.Aeris)
camicia! La portava leggermente sbottonata sul davanti e
sotto di essa si poteva intravedere un seno ancora più
pieno del solito e dei fianchi perfetti. Per quanto
riguardava le gambe, sebbene fosse una delle camicie più
lunghe che possedeva, per buona parte erano scoperte e la
nostra Kaori le copriva previdentemente con entrambe le
mani.
- Ecco
pensavo che ti avrebbe fatto piacere se
sì,
insomma, avessi messo una cosa di questo tipo
- fece
una pausa, paonazza -
e poi
- riprese, ma
subito si bloccò.
-
E poi? - la interrogò Ryo piuttosto divertito.
Kaori si fece forza e glielo confessò:
-
poi è sempre stato il mio sogno indossare una
ehm
camicia
- Ryo sogghignò:
- Una mia camicia? - Kaori alzò lo sguardo indispettita
del fatto che Ryo si divertisse a metterla in difficoltà.
- RYO!!! Non puoi farmi certe domande, maledizione! -
esclamò con già *il martellone della vergogna* in mano.
Ryo si fece però subito perdonare alzandosi,
sollevandola per la vita e mettendola sopra il letto con
uno sguardo profondo e intenso, tanto penetrante da
annullare qualsiasi resistenza e intento omicida da parte
di Kaori. Si guardarono per qualche secondo, incapaci di
dire o fare qualsiasi cosa, poi Ryo trovò il coraggio di
rompere l'incantesimo:
- Ahem
non hai sonno? Lo sai che per colpa tua che
stai sveglia la notte Maa ha due belle occhiaie?? -
le disse, osservandola, - e anche tu non scherzi, a
quanto pare - concluse sfiorandole con l'indice la parte
sottostante l'occhio. Kaori sospirò:
- D'accordo, mi arrendo - gli disse, dopodiché si
accoccolò sotto le coperte dandogli le spalle come segno
di ribellione. Ryo se ne accorse e sorrise compiacendosi
della sua piccola e combattiva Kaori; anche lui si sistemò
sotto le coperte e dopo qualche attimo di esitazione le
cinse la vita con le braccia, attirandola verso di sé.
Il cuore di Kaori accelerò notevolmente il battito ma la
donna non fece nulla, tanto era il calore e il senso di
protezione che le infondeva quell'abbraccio. Ryo, dal
canto suo, desiderava ardentemente poter sentire la pelle
di Kaori sotto le sue dita ma aveva paura
ma poi,
paura di cosa? Kaori l'amava e si fidava di lui
gliel'avrebbe
sicuramente permesso
- Avanti, sputa il rospo Ryo, cosa ti turba? - gli disse
Kaori ad un tratto, appoggiando le mani sulle sue. Ryo si
stupì ancora una volta di come Kaori intuiva le sue
preoccupazioni e strinse impercettibilmente le braccia;
un istante più tardi gli parve che Kaori stesse
sorridendo. Dopo qualche secondo la donna mosse le dita
delle mani, alla ricerca delle sue: quando le ebbe
trovate fece in modo che si intrecciassero con le sue.
Ryo, sorpresissimo, fece per dire qualcosa, ma un
ulteriore movimento della socia lo fermò; Kaori sollevò
le mani di Ryo, dopodiché le condusse sotto la camicia,
permettendo loro di essere finalmente a contatto con la
sua pelle. Lo sweeper rimase sconcertato sia
dall'intuizione di Kaori che dalle sensazioni che il
contatto con la sua pelle calda e vellutata gli aveva
prodotto; la donna tolse le proprie mani, riappoggiandole
al cuscino. Ryo allora, come per ringraziarla, la strinse
ancora più forte e le posò un bacio tra i capelli; si
addormentarono così, Kaori profondamente soddisfatta del
suo operato e Ryo gustandosi tutte le meravigliose
sensazioni che quella donna e quel contatto sapevano
regalargli.Capitolo XXIV°: "Le due
Maa"
Ormai
non rimanevano che pochi giorni al "ritorno" di
Kaori; le occhiaie di entrambe erano pressoché sparite e
la vita procedeva con più tranquillità. Meg e Seth, nel
frattempo si erano costruiti una vita sociale piuttosto
estesa, stringendo amicizia con altri bambini lì attorno
desideravano
uscire, ma ancora la piccola Meg non era al sicuro
avrebbero
potuto tentare di rapirla o chissà cos'altro per
impedire a suo zio di testimoniare. Per questo quasi ogni
giorno la loro stanzetta era piena di bambini, grazie
soprattutto a Kaori/Maa che era riuscita ad entrare
nelle grazie delle loro mamme.
La mattina del giorno in cui lo zio di Meg sarebbe dovuto
andare da loro, reduce dal processo Kaori si ritrovò
parecchio arrabbiata e imbarazzata nei confronti di Ryo:
sentendo una strana sensazione si era svegliata
accorgendosi, suo malgrado, che Ryo (pure congetture,
ovvio^^;;N.d.Aeris) era completamente avvinghiato a lei.
L'aveva circondata sia con le gambe che con le braccia,
ma un particolare la fece veramente infuriare: le aveva
slacciato la camicia e tra le mani, quasi in un gesto
possessivo (ma dolce), le teneva il seno. (lo ammetto,
sono proprio perversa!! Credo proprio di aver esagerato
ma
non ho resistito
mi censurerete?? -____-;; N.d.Aeris)
- Magari non l'ha fatto volontariamente - si disse - ma
questo non lo giustifica affatto!! Appena sveglio dovrà
cercare una scusa valida per il suo comportamento!! -
Cercò di divincolarsi, ma come risultato ottenne
unicamente un aumento della stretta da parte di Ryo
insieme ad un - Mmm
- Kaori lo esortò a lasciarla
andare, sperando che la sentisse anche nel sonno. Per
tutta risposta Ryo le disse lascivamente:
- Ma perché
abbiamo appena cominciato
- Kaori
allora, pur comprendendo che stesse sognando (anche se
evidentemente stava compiendo buona parte delle azioni
sognate^^;;), decise di punirlo; sguainò tutta la sua
collezione di martelli, dal "tonnellaggio"
crescente e gridò:
- Preparati a vivere il tuo incubo peggiore!! Altro che
sogni erotici! Te le do' io tutte quelle zo***le che ti
fai!! - Ryo nel sonno la implorò di non farlo, perché
non era stato lui; Kaori ebbe un attimo di incertezza e
in quel momento Ryo si svegliò, cogliendola di sorpresa.
Aveva l'aria smarrita, di chi non comprendesse né dove
fosse né il perché di quella punizione
il suo
sguardo terrorizzato percorse Kaori, ma si arrestò
bruscamente notando lo stato in cui era (ovvero con la
camicia slacciata^^;;). Accidenti, non aveva pensato a
riallacciarsela! Rossa più di un peperone lasciò
perdere i vari martelli, si voltò, coprendosi con le
mani e tentando disperatamente di riallacciare quella
maledetta camicia. Ryo dal canto suo era sbigottito per
la visione paradisiaca avuto che, tra l'altro gli aveva
completamente sconnesso il cervello, impedendogli di
compiere o pensare anche la più stupida cosa. Impiegò
parecchi minuti a riprendersi, ma non riusciva ancora a
cancellare quell'immagine di Kaori, sexy oltre ogni
limite, anche così arrabbiata. Sforzandosi di mantenere
la sua voce normale le disse:
- Ahem
ecco
qualunque cosa io abbia fatto
anche
la più orribile
ecco
non era volontaria
insomma
vorrei
che tu mi perdonassi
scusami
- ora era lui ad
essere imbarazzato al solo pensiero di quello che poteva
averle fatto trasportato da quel sogno
(lascio a
voi scoprire chi fosse l'oggetto del suddetto sogno
^___-
N.d.Aeris). Kaori sospirò, in cuor suo sollevata dalla
buona fede del partner (ma quale buona fede, Kaori!!):
- Be'
diciamo che sei scusato
ma esigo da te
una promessa! - disse girandosi. Ryo notò che aveva
allacciato i bottoni in modo disordinato (sfalsato,
diciamo) e sorrise fra sé.
- Vuoi che ti prometta di non sognare più certe cose?? -
le chiese in tono sarcastico.
- Be', perlomeno ti chiedo di non applicare le tue
fantasie su di me!! - si difese colta in fallo.
- Ma si può sapere cosa ti ho fatto? - le chiese non
individuando esattamente <<quale>> parte del
suo sogno avesse applicato su di lei.
- Mi sembravi un polipo!! - borbottò Kaori rilassandosi
un poco. Ryo comprese, perlomeno in parte
allora le
sensazioni che aveva provato accarezzando la sua pelle
vellutata
stringendosi a lei
sentendola muovere
sotto di sé
-
Mmm
- mormorò chiudendo gli occhi,
portandosi una mano alla bocca e inumidendosi questa con
la lingua. Furono dei gesti istintivi, che però
infiammarono la povera Kaori la quale a sua volta
ricordava le sensazioni che aveva provato e che l'avevano
svegliata, quella mattina.
- Sarà meglio che vada ora, devo vestirmi, preparare la
colazione e darmi da fare per il pranzo di oggi, per lo
zio di Meg
- disse ad un tratto Kaori, contando con
le dita tutto ciò che doveva fare; continuando ancora ad
elencare sottovoce i suoi vari compiti si diresse verso
la porta. Una voce a lei ben nota, anche se un po' rauca
(chissà perché
) la interruppe:
-
Kaori? - la chiamò Ryo.
- Si? -
- Non dovresti lasciare il posto a Maa? - Ryo si
pentì subito di ciò che aveva detto, forse l'aveva
ferita. Kaori gli accennò un debole sorriso, cercando di
non far trasparire la sua tristezza:
- Già - gli rispose in un soffio. Fece per andarsene ma
nuovamente Ryo la chiamò:
- Kaori? -
- Che c'è questa volta? - gli chiese Kaori con entrambe
le mani sui fianchi
- Belle quelle mutandine lilla!! Dove le hai comprate? -
pur di riscattarsi le aveva detto una cosa che l'avrebbe
fatta infuriare. Kaori si trattenne a stento:
- GLICINE - lo corresse contrariata
- Che? -
- Sono color glicine e se ti interessano te le vai a
comprare! - gli rispose secca senza dargli la possibilità
di replicare. Caspita, la sua intenzione era di farla
sfogare, ma evidentemente aveva sbagliato tattica.
La mattinata passò velocemente e Kaori, dopo aver
cucinato e sbrigato tutti i lavori di casa (dato che Maa
era una vera frana nei lavori domestici), cedette il
posto al suo secondo ego. Ryo era rimasto tutta la
mattina in camera a leggere una di quelle riviste per
decifrare i sogni (Ahem!^^;; N.d.Aeris) e fu richiamato
alla realtà solo dalle grida di Meg e Seth che
confabulavano eccitati e da un delizioso profumino che
giungeva dalla cucina. Scendendo notò Maa intenta
ad aggiustare la cravatta a Seth e a dare disposizioni
sul comportamento che avrebbero dovuto tenere i due
bambini. Mentre osservava Maa compiacendosi per la
scelta di un semplice vestito a tubino (anche se
piuttosto aderente) non troppo provocante si ritrovò a
pensare che Kaori non avrebbe mai badato così tanto al
comportamento dei due bambini; li avrebbe semplicemente
lasciati comportare secondo la loro natura e già se la
immaginava sporcarsi il vestito giocando con loro sul
pavimento
Naturalmente Maa non l'avrebbe mai
permesso. Ad un tratto il campanello suonò riscuotendolo
dai suoi pensieri non troppo felici. Un uomo distinto e
di bella presenza, sulla quarantina, si presentò come lo
zio di Meg, bloccandosi subito guardando Maa in
viso; aveva l'aria di aver visto un morto! Ryo scese le
scale e non tardò a chiedere spiegazioni riguardo allo
sbigottimento dell'uomo:
- Ha l'aria di aver visto un morto! -
- C- chi diavolo è questa donna? - chiese senza smettere
di fissarlo
- E' la mia socia, anche se attualmente ha subito uno
sdoppiamento di personalità
- l'uomo non lo lasciò
finire
- E' proprio identica a Maa! - esclamò. Ryo rimase
senza parole e, decidendo di non rischiare troppo si
limitò a dire:
- E chi sarebbe questa Maa? -
- La madre di Megan -
Capitolo
XXV°: "I conti tornano"
Maa
svenne e Ryo dovette fare uno sforzo disumano perché le
gambe non gli cedessero. Allora Kaori era
no, non
era possibile, non poteva crederci! Kaori, la sua
pura e innocente Kaori aveva una figlia
e per giunta
questa figlia era Megan! Gli mancò il fiato e si stupì
di riuscire ancora a parlare nonostante fosse sconvolto:
- Si spieghi meglio - gli chiese sollevando Maa e
appoggiandola sul divano.
- Oh, si, mi scusi. Maa era sposata con mio
fratello, ma al momento del parto lei morì, o almeno così
credevo - concluse guardando la donna priva di sensi sul
divano.
- Capisco. In ogni caso le non può essere quella
Maa. Il suo vero nome è Kaori, ma è stata rapita
e chiamata in quel modo. Le hanno sdoppiato la personalità
tramite esperimenti di non so quale tipo, modificandola
anche fisicamente. Ecco perché ha gli occhi chiari, i
capelli così lunghi ed è così abbronzata
inoltre
è quasi tornata normale; qualche settimana fa questi
caratteri erano molto più accentuati - gli spiegò Ryo.
- Ma come potevano i rapitori conoscerla così bene? -
- Direi che dovrebbe spiegarmelo lei - gli rispose secco
Ryo.
- Certo, la capisco, ma
io non sono al corrente di
ciò che è successo
forse sarebbe meglio chiedere a
mio fratello, il marito di Maa
- azzardò
l'uomo
- Ma se è scappato! - inveì Ryo
- Be', avrà avuto le sue ragioni, no? Comunque per la
polizia non dovrebbe essere difficile rintracciarlo,
visto che siamo gemelli, anche se ha cambiato nome -
concluse trionfante l'uomo. Ryo non perse tempo e chiamò
subito Saeko, spiegandole nei dettagli ciò che avrebbe
dovuto fare o dire, dopodiché, prima di raggiungere Maa,
gli disse:
- Non ci resta che aspettare. Che fa, si unisce a noi? -
l'uomo annuì e gli porse la mano:
- Mi chiamo Soichiro, Soichiro Izumoto - Ryo gliela
strinse con forza:
- Ryo Saeba, piacere di conoscerla -
Soichiro passò così la notte da loro; Ryo gli cedette
la sua stanza e se ne andò in quella di Kaori, che era
intenta a sistemarsi una camicia da notte. Non bussò, ma
quando fu all'interno, Kaori si accorse di lui e,
comprendendo all'istante che qualcosa lo preoccupava, aprì
le braccia accogliendolo nel suo abbraccio. La
frustrazione di Ryo era palpabile, così Kaori si limitò
a coccolarlo contro di sé accarezzandogli in modo
incredibilmente dolce i capelli. Piano piano la sua
preoccupazione si assottigliò, così alzò il viso e
guardando Kaori negli occhi le chiese:
- Kaori, sei mai stata con un uomo? - Kaori non fu
imbarazzata da quella domanda, si rattristò chiedendosi
se davvero questo per lui avesse rappresentato un
ostacolo. Evidentemente Ryo prese quella sua tristezza
improvvisa come un si perché ne rimase sconvolto;
sbarrando gli occhi e invaso improvvisamente da una
rabbia incontrollabile la stese sul letto, bloccandole i
polsi con le mani e immobilizzandola con il peso del suo
corpo:
- Dimostramelo - le disse con una freddezza incredibile.
Kaori non era spaventata dalla sua reazione, perché si
fidava di lui e sapeva perfettamente che non l'avrebbe
toccata. In ogni caso fu quasi tentata di accontentarlo,
dimostrandogli che cosa una donna innamorata può fare;
capì però che lui, in seguito, ottenendo ovviamente una
risposta inconfutabile alla sua domanda, si sarebbe
sentito un verme.
- Tu che cosa pensi? - gli chiese con una punta di
amarezza nella voce - L'importante è cosa pensi tu, non
quello che ti dirò io -
- Non è vero! - ruggì Ryo, ma la lasciò, in cuor suo
mortificato, avendo percepito il messaggio. Kaori, dopo
essersi alzata, gli prese il viso fra le mani,
guardandolo con una dolcezza che non si sarebbe mai
aspettato:
- Guardami - gli disse - Leggi nei miei occhi la risposta
che cerchi e se non ti basta ascolta i nostri cuori, sono
legati indissolubilmente - fece una pausa - il tuo cuore
conosce già la risposta - aspettò qualche minuto per
permettere a Ryo di riflettere, poi riprese - E se non ti
basta, puoi verificare di persona. Come vedi tutto
dipende da te. Cosa pensi di me? - Lui la guardò per un
istante che le sembrò dilatarsi all'infinito, le posò
un dolce bacio sulle labbra e poi sul cuore, dopodiché
le sorrise:
- Ti amo - a Kaori sembrò di scoppiare per la gioia di
quel momento. Ryo non avrebbe mai ammesso nulla, ma in
questo modo le aveva dimostrato di aver capito
e di
amarla. Gli buttò le braccia al collo, traboccante di
felicità; allora lui si accomodò con le spalle alla
testiera del letto, poi, sollevandola per la vita la
appoggiò tra le sue gambe; la sentì accoccolarsi contro
il suo torace, così la cinse con le braccia appoggiando
il mento sui suoi capelli. Kaori si abbandonò contro di
lui e il suo calore, sentendosi incredibilmente bene,
protetta e amata. Ascoltarono il respiro l'uno dell'altra
per diverso tempo, quando Ryo ruppe il silenzio:
- Kaori? - la chiamò. La donna alzò leggermente il capo:
- Che c'è? - gli rispose calma.
- Vorrei sentirtelo dire - la sentì inspirare
profondamente:
- No -
Ryo sorrise gratificato:
- Ne sono felice - le disse posandole un leggero bacio
sul collo. L'espressione di Kaori si raddolcì
ulteriormente:
- Sai Ryo, non ho sentito molto del discorso di oggi con
quell'uomo, dato che Maa è svenuta, ma so che ti
riferivi a quello
potresti spiegarmi il resto? - gli
chiese. Passarono buona parte della nottata a raccontare
e fare congetture sulla possibile soluzione di quel
mistero, ma nessuna sembrava verosimile. Alla fine Kaori
si addormentò, invasa dalla pace che lui le infondeva.
Il mattino dopo si ritrovò sul letto, sotto le coperte,
sola. Si voltò verso la finestra e vide la figura
atletica di Ryo stagliarsi controluce; era bello come un
dio, fiero e potente contro il sole.
Si alzò, cercando di non far rumore. Quando gli fu
dietro gli appoggiò un dito a mo' di pistola sulla
schiena:
- BANG! - esclamò. Ryo si riscosse immediatamente dai
suoi pensieri, voltandosi; doveva essere proprio assorto
per non accorgersi di lei. La guardò con uno sguardo
indecifrabile e a Kaori si mozzò il fiato in gola:
- Potevo ucciderti - furono le uniche parole che riuscì
a pronunciare. Lui le sorrise, abbassandosi in modo che i
loro occhi fossero alla stessa altezza:
- Non credo - Kaori trattenne il fiato e le ci volle un
po' per riprendere il controllo di sé:
- Vogliamo scommettere? - lo sfidò incrociando le
braccia. Ryo le sfiorò una tempia con l'indice e tracciò
una linea immaginaria giù giù, fino al fianco, dove
Kaori lo bloccò. Non le piaceva quel brivido caldo che
ogni volta le percorreva la schiena, le faceva perdere il
controllo:
- Non era questo che intendevo - disse un po' brusca. Un
lampo divertito attraversò gli occhi di Ryo:
- Allora lo senti anche tu
- le sussurrò. Kaori
prese a guardarsi la punta dei piedi nudi, imbarazzata;
aprì la bocca per dire qualcosa, ma non lo fece; poi la
riaprì e questa volta parlò:
- Sai benissimo che è impossibile - disse, cercando di
convincersi lei stessa.
- Per ora -
Ecco che Ryo immancabilmente si divertiva a metterla in
imbarazzo! E lei non era affatto sicura di potergli
resistere a lungo. Preferì cambiare discorso:
- Oggi Maa se ne starà buona
e non provare a
contraddirmi, sai? E' molto scossa e in questo momento
sia tu che lei avete bisogno di me! - gli disse, forse
con un po' troppa enfasi. Ryo alzò le mani in segno di
resa.
- Benissimo! - esclamò compiaciuta lei invitando, non
troppo gentilmente, Ryo a lasciarla sola.
Diversi minuti dopo scese; Ryo era sul divano che
guardava Tom & Jerry
insieme ai bambini e Kaori ridacchiò, incapace di
trattenersi.
- Che cos'hai da ridere, tu? - l'apostrofò l'uomo
voltandosi (e compiacendosi perché, nonostante si fosse
vestita sullo stile di Maa, aveva scelto un
vestitino discreto).
- Piuttosto preparami un caffè! - Kaori cercò di non
dar peso al tono decisamente sgarbato del socio, che
aggiunse:
- Tra poco il padre di Meg sarà qui, cerca di preparare
qualcosa di decent
- non fece in tempo a terminare
la frase che un super martellone si materializzò,
schiacciandolo contro la parete. Meg si alzò di scatto:
- Davvero il mio papà verrà qui? -
- Certo - la rassicurò lui
- Quello vero? - gli chiese un po' titubante la bambina.
Questa volta fu Kaori a risponderle, appena entrata con
una tazza di caffè fumante in mano:
- Si, piccolina. Non sei contenta? Presto rivedrai il tuo
papà! - le disse entusiasta.
- E tu mamma? - quella domanda prese alla sprovvista
Kaori - Tu non sei contenta di rivedere papà? - Kaori
guardò Ryo, che la osservava con uno sguardo
imperscrutabile, poi rispose:
- Non vedo l'ora di rivederlo - si sentì un grugnito da
parte di Ryo, mentre Seth non perse tempo a stuzzicarlo:
- Te la immagini appiccicata ad un altro? - gli disse con
fare sibillino - E questo non è un bambino
riuscirai
a tenerla con te? - sussurrò ancora - Riuscirai a
soddisfarla e a renderla felice più di quanto non possa
fare lui? - aggiunse sottovoce. Ryo finse di non
ascoltarlo, ma in realtà ogni sua parola aveva colpito
nel segno. Guardò Kaori, così dolce e disponibile e
ripensò a come l'aveva trattata, non solo in quel
momento, ma in tutti quegli anni:
- Scusa - le disse, sorprendendola piacevolmente. Kaori
gli posò un leggero bacio sulla guancia, consegnandogli
il caffè. A quel punto la donna si voltò, lasciando Ryo
e Seth di stucco: l'abito da lei scelto, sul retro, aveva
uno spacco vertiginoso e l'ondeggiare inconsapevole dei
suoi fianchi per poco non li fece svenire entrambi. *CRASH*,
la tazza cadde rovinosamente a terra, insieme al suo
contenuto, ma Ryo non se ne accorse nemmeno, tutto preso
com'era da Kaori, che si girò all'istante spalancando
gli occhi:
- Ryo! Che diavolo combini? - esclamò, ma ottenendo
unicamente uno sguardo ebete aggiunse:
- D'accordo, ci penso io
ma fai più attenzione la
prossima volta
- "Non capisco cosa
gli sia preso" si chiese. Mentre era
impegnata nel rimediare al danno Seth le diede una bella
pacca sul fondoschiena e prima che lei potesse replicare
disse:
- Se non vuoi che quest'uomo ti rompa tutte le stoviglie
ti conviene essere meno provocante, mia cara - Kaori
avvampò, ma non ebbe la forza di sgridare Seth
Quindi
Ryo la desiderava? No, non era possibile, eppure
Il
flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal campanello.
Kaori avrebbe sicuramente scambiato quell'uomo per
Soichiro, se non per una strana luce nei suoi occhi
una
specie di ardua battaglia contro se stesso. Anche lui,
pur essendo stato informato della situazione, impallidì
vedendola:
- M- Maa? - azzardò. Kaori gli sorrise:
- In un certo senso - rispose tendendogli la mano - Sono
Kaori Makimura aka Maa - si presentò. Il viso
dell'uomo di distese:
- Takeshi Izumoto, è una gioia conoscerla - le disse
cortese, stringendole la mano; forse la tenne una po' più
del dovuto, ma era comprensibile, almeno per Kaori, visto
che era identica a sua moglie, ma per Ryo no:
- Salve Takeshi! Lei deve essere il fratello di Soichiro,
vero? - esclamò frapponendosi tra i due - Mi dica, chi
dei due è nato prima? - proseguì, ben sapendo che
fossero domande stupide. Avrebbe continuato all'infinito
pur di tenerlo lontano dalla sua donna, ma lei, come a
rassicurarlo gli strinse dolcemente la mano, di nascosto,
in modo da non imbarazzare Ryo davanti a Takeshi. Ryo capì
e si sentì uno stupido per aver agito a quel modo
forse
le parole di Seth lo avevano scosso più del dovuto
In ogni caso si diresse verso la tavola di gran carriera
protestando con Kaori, che non aveva ancora preparato il
pranzo. Lei ridacchiò, poi rivolgendosi al suo ospite lo
invitò a sedersi a sua volta, mentre lei si sarebbe data
da fare in cucina. Anche Takeshi sembrò notare e
apprezzare sia lo spacco che il fondoschiena di Kaori, ma
si ricompose all'istante, visto lo sguardo assassino che
gli rivolse Ryo. A quel punto arrivò la piccola Meg
abbracciandolo; gli pose un mucchio di domande,
ininterrottamente e smise unicamente perché troppo
impegnata a gustarsi il pranzetto delizioso preparato nel
frattempo da Kaori.
-
Visto come cucina bene la mamma? - chiese all'improvviso
Meg al padre. Se rimase sorpreso da quella domanda, non
lo diede a vedere e assentì, con un sorriso. Mangiarono
in allegria, ridendo e scherzando, ma quando fu il
momento di dedicarsi ad argomenti ben più seri i due
bimbi vennero congedati.
- Per favore - lo pregò Kaori - Da lei vorremmo sapere
come sono andate le cose
ma non ci menta, la prego -
concluse. L'uomo sorrise:
- Non potrei mai mentire ad una donna che somiglia così
tanto alla mia defunta moglie - Kaori si rilassò e Ryo,
che ascoltava attentamente, aggiunse:
- Cominci dal principio - L'uomo annuì:
- Circa dieci anni fa, mi venne offerto un lavoro
all'estero, più precisamente in Arabia Saudita
-
- Ma lei che lavoro fa? - lo interruppe Ryo.
- Mi occupo di medicina e informatica, ma il mio lavoro
non è definibile, in quanto si ottiene dalla fusione di
queste due scienze - rispose Takeshi.
- Capisco, prosegua pure - lo invitò l'uomo.
- Non sapevo esattamente che tipo di lavoro fosse, ma mi
avevano assicurato che avrei avuto carta bianca; potevo
svolgere ricerche a mio piacimento, però rispettando i
desideri del mio datore di lavoro. Non persi tempo e ben
presto mi ritrovai nel sontuoso palazzo dello sceicco Alì
-
- La cosa si fa interessante - disse Ryo attento.
- Vivevo praticamente nel mio studio, dove, su consiglio
dello stesso sceicco, mi dedicai agli studi sui caratteri
recessivi negli esseri umani. Ben presto, però, Alì
ebbe bisogno di un medico per le ragazze del suo harem ed
io accettai - si fermò per qualche secondo.
- Ed è così che conoscesti Maa? - gli chiese
Kaori, ansiosa.
- Esatto. Un giorno dovetti medicarle un taglio al
braccio, ma mi accorsi anche di graffi e lividi sul suo
corpo. La spronai a raccontarmi tutto, così lei scoppiò
in lacrime e mi raccontò la sua storia: era stata
venduta dalla sua famiglia e dalla Russia (pur essendo
Russa, è per metà Giapponese, dalla parte del padre. N.d.Aeris)
trasportata lì, in quel palazzo. Ben presto era
diventata la favorita di Alì, ma lei provava repulsione
per quell'uomo così meschino; ogni volta che lo
respingeva accusandolo di averla rapita lui diveniva
furioso e talvolta la picchiava -
- Ma è terribile! - esclamò Kaori con un filo di voce,
portandosi le mani alla bocca al solo pensiero di quello
che le avrebbe potuto fare quell'uomo. Ryo, vedendola così
sconvolta e tremante non resistette, appoggiandosela
sulle ginocchia. Takeshi non sembrò farci caso, o
perlomeno non fece commenti, così Ryo la strinse ancora
di più a sé, riempiendola di coccole, per calmarla. O
forse voleva calmare se stesso? Si chiese. Forse averla
tra le braccia poteva essergli di aiuto
era troppo
spaventato all'idea di saperla nelle mani di Alì
Dio,
se le avesse fatto qualcosa sarebbe impazzito, lo sapeva
Takeshi, intanto, aveva ripreso a parlare:
-
Naturalmente Maa non poteva sempre subire
queste violenze, così alle volte acconsentiva a passare
la notte con lui
- Takeshi strinse i pugni -
facendosi
rivelare, nei momenti in cui non le avrebbe negato nulla,
ogni suo piano e aspirazione. Mi confidò così che il
fine dei miei esperimenti era tutt'altro che onorevole:
con quel siero messo a punto da me, avrebbe potuto non
solo modificare le ragazze a suo piacimento, ma anche
"cammuffarle", in modo da non essere
riconosciute da parenti, amici, fidanzati
-
- In effetti con quel siero ha schiarito gli occhi a
Kaori, le ha fatto allungare i capelli e ha reso la sua
pelle più abbronzata
però ora che non prende più
quelle pasticche sta' ritornando normale
- convenne
Ryo.
- Sbaglia Sig. Saeba, - lo interruppe Takeshi - La sua
seconda personalità rimarrà
ma non si preoccupi, -
aggiunse vedendo le facce terrorizzate dei due -
ho
messo a punto un antidoto in questi anni
ma ne
parleremo più tardi - concluse. Ryo e Kaori smisero di
trattenere il fiato e lo guardarono con gratitudine.
Takeshi sorrise e riprese:
- Subito io Maa ci alleammo e io le giurai di
liberarla. Ci incontravamo di nascosto, per mettere a
punto un piano. Finalmente riuscì a farmi dire da Alì
la strada esatta dall'aeroporto al palazzo. Scappammo, ma
io mi portai dietro una boccetta di quel siero, per poter
rimediare all'errore fatto creandolo. Arrivammo in
Giappone e decidemmo di sposarci, essendoci innamorati
l'uno dell'altra. Cambiammo nome, in modo che Alì non ci
rintracciasse e intanto Maa rimase incinta - si
bloccò per un attimo, gli occhi colmi di amarezza e
dolcezza. Ryo e Kaori si scambiarono un'occhiata. -
Quell'uomo era una pazzo e riuscì a rintracciarci.
Voleva uccidere sia me che Maa per il tradimento
subito, ma sapendo che lei era incinta, volle aspettare,
per poter portare con sé la bambina. Eravamo disperati,
davvero
- le mani gli tremavano - Poi, subito dopo
il parto Maa morì ed io, più per salvare mia
figlia che me stesso, già morto con Maa, la
affidai a mio fratello che la portò con sé in America.
Intanto io fuggii all'estero, dove ritrovai la voglia di
vivere, per rimediare ai miei errori. Tutto sembrava
procedere bene, quando mio fratello è dovuto tornare in
Giappone con Megan, per testimoniare ad un processo. Alì
l'ha rintracciata, con l'intenzione di rapirla ed è
questa la vera ragione per cui ve l'ha affidata, per
proteggerla da lui - era stata dura rievocare il passato,
ma ora si sentiva decisamente meglio. Kaori aveva le
lacrime agli occhi e anche Ryo sembrava scosso, ma disse:
- Ora è tutto chiaro. Grazie mille. Ci resta una sola
cosa da capire: perché invece ha rapito Kaori? - chiese
Ryo. Takeshi sembrò riflettere un momento:
- Tutti al mondo abbiamo almeno un gemello non di sangue
può
darsi che Alì, vedendo Kaori, così simile a Maa,
se ne sia infatuato, decidendo di lasciar perdere Meg,
ancora troppo piccola per lui
- si fermò per un
attimo - Oppure ha pensato che tu fossi la vera Maa
dopotutto
lui non sapeva che lei fosse morta e l'amore ossessivo
che provava per lei ha sconfitto il desiderio di vendetta
- non poté terminare le sue riflessioni, perché Kaori
lo interruppe:
- Ormai non ha importanza il motivo per cui mi abbia
rapita
Alì è un uomo malato, e non riesco ad
odiarlo
mi fa tanta pena
Quando mi guardava lo
vedevo così felice
lasciamogli il suo piccolo
segreto, d'accordo? - Ryo la guardò con tenerezza,
ammirando sempre di più quella donna fantastica:
- Affare fatto - approvò - Ma ora pensiamo a quel siero.
Maa, prima di riunirsi a te vorrà salutarci tutti
- Kaori assentì - Io vado a chiamare i bambini, tu
intanto lascia che prenda il sopravvento - così dicendo
scomparì in camera dei bambini. Kaori, con il suo cuore
comunicò con Maa, dandole il suo saluto, dopodiché
se ne andò. Sicuramente non era consapevole della
sensualità che emanava comunicando con Maa, ma sia
Ryo (che nel frattempo aveva chiamato i bambini) che
Takeshi non vi rimasero indifferenti.
Capitolo XXVI°: "Finalmente riunite"
Maa,
con le lacrime agli occhi abbracciò e salutò i due
bambini; con parole affettuose li convinse dell'affetto
che nutriva per loro e che non li avrebbe mai dimenticati.
Anche Meg e Seth si commossero, specialmente
quest'ultimo, ma si sforzarono di regalarle un ultimo,
sincero sorriso. Fu la volta di Takeshi, che ringraziò
di cuore per tutto l'aiuto dato loro. Alla fine Maa
guardò Ryo, che raddolcì l'espressione:
- Ci mancherai - le disse
- Seee
- lo canzonò lei, poi fu nuovamente seria:
- Farò un ultimo gesto, per la mia Kaori - detto ciò
prese un paio di forbici e, con un taglio deciso, eliminò
la lunga treccia di capelli (avrei voluto farglielo fare
con la spada, ma come idea non reggeva
;__; N.d.Aeris)
- Eccotela restituita - gli sussurrò, poi lo baciò,
sfiorandolo appena. Alla fine disse:
- Sono pronta - Takeshi annuì serio e le iniettò, con
una piccola siringa, un fluido azzurrino. Bastarono pochi
secondi perché l'antidoto cominciasse a fare effetto,
facendola svenire; fu però prontamente sorretta da Ryo.
Takeshi, lo guardò, poi sospirando disse:
- Sarebbe meglio che tu te ne andassi. In questi minuti
soffrirà terribilmente, sarà scossa da tremiti, avrà
incubi e proverà un dolore acuto e penetrante
Se
fosse la mia donna non riuscirei a sopportare di vederla
in questo stato - concluse. Nemmeno lui ci sarebbe
riuscito, maledizione! Non poteva sopportare di vederla
soffrire
ma nemmeno di saperla sola con la sua
sofferenza. Gli avrebbe fatto male vederla in quello
stato, lo sapeva, ma lei avrebbe fatto lo stesso per lui,
forse di più
Si decise, l'avrebbe sostenuta,
confortandola; gli avrebbe trasmesso tutta la forza e
l'amore che aveva in corpo. Per lei, per la donna che
amava, disperatamente, con tutto se stesso, senza riserve.
- Resto - disse con voce ferma.
- Ma
- provò a protestare Takeshi
- Niente ma! Lei è la mia
donna ed io la proteggerò ad ogni costo! Le starò
vicino, dovessi morire
- la guardò con un amore
quasi palpabile, tanto forte da convincere Takeshi
- Per favore, lasciaci soli - gli disse infine Ryo. Lui
ubbidì, annuendo.
Ryo la distese sul divano tenendole strette le mani; la
fronte di Kaori era già imperlata di sudore, ma lei
resisteva, digrignando i denti e aumentando la stretta
sulle sue mani. Ad un tratto cominciò a tremare, quasi
le battevano i denti. Poi un grido, un grido terribile e
straziante. Ryo sentì un dolore acuto, come se una
pallottola lo avesse trapassato da parte a parte
il
cuore cominciò a dolergli, come se si stesse lacerando,
ma non se ne andò; la sofferenza che Kaori doveva
affrontare doveva essere triplicata rispetto alla sua.
Un'altra serie di gridi, sempre più disperati e tremendi
seguì il primo, poi lei cominciò a parlare:
- NO!!! RYO, NON TE ANDARE!! AHHHH!!! NO
PERCHE'? -
ansimava per il dolore - PERCHE' VUOI UCCIDERMI? NOOOO
TI
PREGO, NON ANDARTENE VIA CON LEI!! - urlò ancora. Ryo le
ripeté più volte che non se ne sarebbe andato, che
l'amava
con tutto se stesso, disperatamente
Kaori, dopo le sue parole accennava quasi un sorriso, ma
subito una smorfia di dolore sfigurava il suo bel volto:
- PERCHE' RYO? PERCHE' PROPRIO CON ME STESSA? - adesso
piangeva, disperatamente - PERCHE' PROPRIO CON MAA??
- gridò terribilmente scossa. Tremava ancora più
violentemente di prima. Per Ryo era sempre più
angosciante la sua vista in quelle condizioni, ma in
fondo la ammirava, era una donna estremamente forte.
Continuò a soffrire con lei sussurrandole dolcissime
frasi d'amore, rassicurandola e baciandola per una
mezz'ora buona. Quando finalmente aprì gli occhi, Ryo
credette di perdervisi all'interno; in quegli occhioni
nocciola, smarriti e sgranati per la paura, appena lo
riconobbe, di dipinsero una gioia e una dolcezza immensa:
- Ryo
- mormorò lei sorridendo debolmente. Ryo
pensava che avrebbe ceduto al desiderio impellente di
piangere, ma non lo fece.
- Ti amo - le disse semplicemente. Gli occhi di lei
luccicarono:
- Lo so - gli rispose in un soffio. Ryo la baciò appena,
non voleva farla stancare e prima di andarsene le
raccomandò:
- Ora dormi, parleremo più tardi - lei annuì, chiudendo
gli occhi.
Si richiuse la porta alle spalle, sospirando, dopodiché
raggiunse Takeshi:
- Le hai dimostrato tutto il tuo amore, Ryo. Non se ne
dimenticherà - lo rassicurò con un'amichevole pacca
sulla spalla. Ryo era così stanco che per poco non
cadde, ma si riprese subito:
- Ora non mi resta che telefonare a Saeko e spiegarle
tutto. Poi penserò ad avvisare Abdur a del nostro arrivo
- disse
- Nostro? - chiese Takeshi
- Esatto - rispose Ryo - Verrai con noi a Jedda e ci
aiuterai a ritrovare il palazzo dello sceicco. Di
nascosto ci infiltreremo nel palazzo e qui dovrai
aiutarmi a ritrovare la stanza che Alì ha fatto
scomparire. Ritorneremo a Tokyo con le prove e, fosse
necessario mobilitare tutto l'esercito, bloccheremo Alì
e i suoi scagnozzi - concluse. Takeshi sembrò perplesso:
- Non esattamente - lo corresse - Posso estrapolare le
informazioni di questi computer da qui, con un aggeggio
che ho appositamente creato, così avremo le prove senza
rischiare, poi le consegneremo alla polizia e IO andrò a
Jedda con loro per mostrare la via fino al palazzo -
esclamò trionfante. Ryo sembrò soddisfatto, ma allo
stesso tempo contrariato:
- Io non rimango qui senza far niente - protestò.
- Oh, si che lo farai! E poi la tua compagna ti terrà
sicuramente occupato, avete bisogno di passare un po' di
tempo insieme, SOLI - disse sottolineando particolarmente
l'ultima parola e strizzandogli l'occhio con complicità.
Ryo arrossì leggermente (guarda Ryo che non è da macho
arrossire
^^ N.d.Aeris), ma poi assentì:
- E Megan? - chiese poi.
- Be', lei è mia figlia e una volta che il pericolo
rappresentato da Alì potremo finalmente recuperare il
tempo perduto - gli rispose, tranquillo.
- E Seth? E' solo al mondo
-
- Non ti preoccupare, ho già pensato anche a quello.
Quando Kaori gridava i due bambini si sono spaventati,
così sono andato da loro e abbiamo fatto una bella
chiacchierata: adotterò Seth - affermò compiaciuto -
Ah, sai una cosa? E' incredibile, ma Meg sapeva fin
dall'inizio che Kaori non era la sua vera mamma, ma ha
accettato di venire qui per la sua straordinaria
somiglianza con Maa, che aveva visto diverse volte
in fotografia - Ryo sorrise:
- Che dolce -
Ryo si precipitò a fare quelle
telefonate, dopodiché ringraziò nuovamente Takeshi per
tutto quello che aveva fatto per loro.
- Grazie a voi - aveva risposto lui - per avermi liberato
dei fantasmi del passato e avermi restituito mia figlia -
poi estrasse qualcosa dalla tasca e gliela porse - Ecco,
questo è il mio ringraziamento. Questa boccetta contiene
il composto che fa prevalere i caratteri recessivi
riveduto e corretto. Ne basta pochissimo per schiarire
gli occhi e allungare i capelli - concluse sorridendo.
- Senza sdoppiamenti di personalità? -
- Senza sdoppiamenti di personalità -
- Indolore? -
- Indolore - Ryo prese la boccetta ed entrambi
scoppiarono in una fragorosa risata liberatoria.
EPILOGO
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