Parte
seconda
Il dottor
Anderson era una dottoressa sui cinquant'anni, robusta,
che non aveva mai visto in vita sua uno stupratore reo
confesso che venisse a farsi esaminare. Conosceva
l'agente Mulder di vista, sempre gentile, educato, un po'
strano nei suoi discorsi: e vederselo arrivare lì
stravolto, autoaccusatosi di stupro, le sembrava
veramente assurdo.
Ho affondato le unghie nella sua pelle: le ho
mordicchiato le labbra... La dottoressa Anderson
prese qualcosa da sotto le unghie e poi disse: Ed ora,
giovanotto, giù pantaloni e boxer. Mulder stette
fermo, mentre la dottoressa raccoglieva dal suo pene e
dalla coscia i fluidi presenti: il suo sperma e il miele
che lui aveva rubato a Scully. Tremava al pensiero
dell'umiliazione della visita per Scully. Deve
visitare anche lei?
Mi sa di sì, caro.
Povera Scully!
Un po' tardi preoccuparti per lei, no?
Mulder fu scortato via da due agenti, e poco dopo
arrivò Scully.
Dopo che Mulder era uscito dall'ufficio, Scully era
rimasta sul tavolo, con le gambe aperte e il petto
scoperto, come l'aveva lasciata lui. Piangeva per cosa
era successo la sera prima, per il ricatto della Fowley,
ma in lei c'era una sensazione di benessere come mai
aveva provato. Certo, si sentiva le labbra gonfie, aveva
dei segni vividi sul seno, dei bruciori alla vagina ed
era piena di lui, ma era bello, era bello. Si tirò su e
cerco di rassettarsi: le mutandine erano rotte, il
collant aveva uno squarcio sulle cosce: ma la gonna era a
posto, anche se lui gliela aveva macchiata, con la sua
forza. Si ricoprì giusto in tempo perché nell'ufficio
entrassero Skinner, Spendler e la Fowley.
Oh, Dana Scully, disse la Fowley con un tono
veramente disgustoso da falsa amica, ma come è
ridotta! La pagherà cara, il suo stupratore! Venga dalla
dottoressa e poi si faccia una doccia!
Lo sperma dentro e fuori di lei, misto alle sue
secrezioni la facevano sentire bene, tranquilla: ma cosa
stava succedendo?
Mentre scendeva, incrociò due giovani reclute e vide che
una diceva all'altra: Hai sentito? Mulder l'ha
violentata!
Vicedirettore? Io devo parlarle..., iniziò Scully.
Ma la Fowley la bloccò, con la scusa di prenderla da
parte.
Lascialo al suo destino, altrimenti gli capiterà di
peggio, sussurrò nell'orecchio di Scully, che chinò
il capo, disperata.
Il dottor Anderson le esaminò la bocca, il tronco e poi
le fece una visita ginecologica, portando via dei
campioni: Scully era tranquilla, anche se lacrime
rigavano il suo volto: le stavano portando via quello che
rimaneva di Mulder.
Il dottor Anderson stilò un rapporto: segni di
coercizione leggera sulla bocca, segni prodotti dalla
bocca sul torace (i succhiotti in gergo), qualche livido
sulla schiena (spinta sulla scrivania), vulva e vagina
arrossate, con segno di penetrazione forzosa e qualche
rottura di capillari interni. Scosse la testa: uno stupro
o un rapporto appassionato?
Skinner prese da parte la dottoressa: E allora?
Hanno avuto un rapporto sessuale, senz'altro. E non forse
gentile... Ma parlare di stupro è pesante! L'agente
Scully?
E' tranquilla, mi ha sussurrato che non vuole denunciare
il fatto mentre la visitavo!
E' inconcepibile, intervenne la Fowley, che
succedano queste cose: come direttore io trascinerò
l'agente Mulder nel fango per cosa ha fatto. Povera
Scully, ora è sotto choc!
Vicedirettore Skinner, intervenne la dottoressa, l'agente
Mulder ha un avvocato?
Non so: è distrutto.
Gli vado a parlare io: conosco un'avvocatessa che
potrebbe aiutarlo.
Mulder era seduto in un ufficio: non l'avevano
ammanettato e sapeva che l'avrebbero messo da solo in
cella. Era distrutto: Scully, perdonami,
continuava a ripetere tra di sé.
L'arrivo del dottor Anderson lo scosse: Ti consiglierò
ad una mia amica!
Chi è?
Una femminista, che sa riconoscere però anche i torti di
noi donne. C'è qualcosa di strano in questa storia.
Poco lontano la Fowley pensava: Con un'avvocatessa
femminista, Mulder è fregato!
Mulder passò una notte d'inferno, piangendo
disperato sulla brandina: il poliziotto di guardia disse
l'indomani alla dottoressa: Ho mai visto uno
stupratore così disperato!
In un ufficio dell'FBI, l'indomani Mulder conobbe il
suo avvocato:
Salve, mi chiamo Vicky Simmonds, sono la sua
avvocatessa! Era una giovane donna più o meno
coetanea di Scully, molto graziosa e decisa.
Una donna che difende uno stupratore?
Io abitualmente mi occupo di donne e bambini violentati;
ma la sua storia è curiosa e strana.
Ho posseduto la mia collega, signora femminista, contro
la sua volontà: l'ho sbattuta sul mio tavolino, le ho
strappato i vestiti e gliel'ho ficcato dentro senza
complimenti!
Lasciamo perdere il turpiloquio: io mi occupo di fatti!
Ho letto il rapporto della mia amica, dottor Anderson: mi
aiuta a far volontariato una sera, in un centro dove
arrivano donne maltrattate e simili.
E allora?
Avete avuto un rapporto sessuale, senza dubbio. Un po'
selvaggio. Ma lei lo sa che la sua collega non voleva
denunciarlo, e che tutto parte dall'FBI?
In che senso?
Nel senso che lei dà fastidio a qualcuno; lei e la sua
collega. E se fosse un modo per incastrarvi?
Lei cosa ne sa?
Conosco le vostre indagini: un mio amico giornalista ha
un debole per scrivere articoli sul paranormale. Ma avete
anche rivelato... verità scomode!
E lei cosa ne dice?
Io mi limito ad osservare i fatti: uno stupratore troppo
disperato ed una vittima che si preoccupa troppo del suo
presunto carnefice. No, i conti qui non mi tornano.
Signora femminista, io l'ho costretta, capisce?
Stupro o passione? Noi non siamo più come quelle degli
anni Sessanta: io non ero quasi nata, all'epoca.
Piuttosto, mi racconti qualcosa di voi due, della sua
collega, di che rapporto c'è o meglio c'era fino a quel
momento.
Mulder si erse sulla sedia, trangugiò e disse:
Conosco Scully da quasi sei anni. La mandarono a
lavorare con me perché mi tenesse d'occhio, e perché,
in un certo senso, mi ostacolasse nelle sue indagini...
Lei la odiava per questo?
No, ho provato subito simpatia per lei. Era scettica, ma
non mi ha mai mancato di rispetto, mi è stata vicina
mentre cercavo di capire che fine aveva fatto mia sorella
Samantha...
Conosco la storia!
Mentre io indagavo, lei era sempre con me... L'hanno
rapita, quelli del governo o gli alieni, e le hanno fatto
cose orribili... E' sterile e menomata per colpa loro...
E' orribile!
Ha avuto un tumore, e io sono dovuto venire a patti con i
miei peggiori nemici per salvarla... Quando si è ripresa
mi sono ripreso anch'io!
Capisco...
Per colpa mia un nostro nemico, l'ex agente Alex Krycek,
ha ucciso sua sorella Melissa!
Dov'è ora questa persona?
All'inferno spero.
Insomma, io vivevo tramite lei: era il mio sostegno, il
mio punto di appoggio, la mia più cara e fedele amica...
Le hanno attaccato un batterio mortale tramite un'ape e
io sono andato a salvarla al Polo Nord...
E tra Polo Nord e queste cose, lei cosa prova o provava
per questa collega?
Difficile... Stima, amicizia, simpatia... ma poi ho
cominciato a provare tenerezza, affetto... desiderio...
Lei la ama?
Che mi perdoni sì! Ma tanto per voi femministe non è
un'attenuante dire che si ama la propria vittima, no?
Certo che no: un padre incestuoso o un ex corteggiatore
violento non contano niente per noi! Ma per me una
persona pentita è già su una buona strada.... Mi vuole
dire prima di tutto cosa è successo ieri mattina, da
portarlo ad entrare nell'ufficio della sua collega...
Ho saputo che Scully voleva dimettersi, a ciel sereno!
Allora c'è qualcosa che non quadra, vede? Ora, senza
usare turpiloquio, parole tipo fottere e ficcarglielo, mi
vuol dire cosa è successo da quando è arrivato in
ufficio a dopo il fatto...
Sono arrivato un po' prima perché dovevo preparare la
relazione su quello che mi avevano detto i miei amici
Gunmen..
Che sentirò, perché purtroppo è lei ad essere messa
sotto processo...
e il videdirettore Skinner mi ha convocato nel suo
ufficio: Lei non ne sapeva niente delle dimissioni
dell'agente Scully? mi ha chiesto. Ho perso la testa,
allora, non volevo che Scully se ne andasse. Sono andato
nell'ufficio... Lei non mi dava spiegazioni, era dura...
e allora ho perso la testa. Le sono saltato addosso e
l'ho baciata... sulla bocca. Anzi, ho violato prima di
tutto la sua bocca. Poi l'ho afferrata e l'ho spinta
sulla scrivania dove sto io....
Come la teneva?
Con la mano sinistra teneva i due polsi dietro: le tenevo
una gamba tra le sue... Con l'altra mano, le ho denudato
i seni e le ho fatto dei succhiotti sul petto... cose
violente, senza tenerezza. Ma la volevo, ero impazzito...
Cosa sentiva?
Mi sentivo pieno di desiderio, come se in me fosse
scoppiata una bomba: la bomba che aveva palpitato per sei
anni in me, tutte le volte che mi ero chinato su di lei,
che eravamo stati insieme... Le ho tirato su la gonna, e
le ho strappato collant e mutandine, con foga. Ha.... non
devo dirlo.... una fighetta deliziosa, mi perdoni...
D'accordo!
E gliel'ho accarezzata per un attimo, tastandole il
clitoride e penetrandola con il dito...
E l'agente Scully?
Aveva le guance rigate di lacrime, ma io non vedevo non
sentivo... Mi era venuto duro: ho tirato giù i pantaloni
e i boxer e ho tirato fuori il... pene. Volevo punirla,
in un qualche modo. Ho preso il pene, e l'ho penetrata!
Era asciutta e chiusa: solo dopo, mentre ero dentro di
lei, si è bagnata... Le ho rubato l'amore e il suo
miele, una cosa dolce ed umida... L'ho inondata. Poi mi
sono calmato. Ed ho visto che piangeva.
La porta dell'ufficio era chiusa a chiave?
No!
E lei continuava a tenere l'agente Scully per i polsi?
Sì! Finché non sono venuto e l'ho riempita!
E l'agente Scully ha gridato, ha fatto qualcosa?
No. Avevo la pistola vicino, credo che temesse che le
facessi male... Piangeva disperata, in silenzio, mentre
la profanavo.. Ho letto il referto, sono un mostro!
Andiamo... è il normale resoconto o quasi di un post
rapporto sessuale forzato. Che non vuol dire stupro. Può
voler dire rapporto appassionato e senza averlo troppo
programmato. Forzato perché non ha aspettato lei. Non
l'ha lubrificata.... ed è normale l'arrossamento e le
piccole emorragie.
Oddio, ho fatto questo a Scully....
Io vorrei scoprire che cosa vogliono fare a voi! In ogni
caso, lei non mi sembra uno stupratore, e voglio
difenderla: indagherò nella sua vita, e chiamerò
testimoni! Ora cercherò di farle ottenere gli arresti
domiciliari. Una mia amica, Louise King, un'assistente
sociale, una donna impegnata contro la violenza, la
seguirà.
Vicky andò a casa e chiamò Louise: Dopodomani
avrò bisogno di te in tribunale!
Che tipo è quel bellimbusto di uno stupratore?
Non è uno stupratore tipico: per me non lo è affatto:
c'è qui qualcosa di più grosso....
Ah davvero! Sai, abbiamo una quattordicenne qui al centro
che sono quattro anni che il convivente della madre la
stupra.... è incinta!
Vengo subito!
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