Le cose che non ti ho detto
12 Luglio 1789
Oscar
e André giacevano sull'erba, abbracciati. Sopra di loro,
la via lattea scorreva in tutto lo splendore di una notte
stellata di luglio. Ad Oscar sembrava impossibile quello
che era successo fra loro. Adesso comprendeva davvero
perchè Dio l'aveva fatta nascere donna.
Si voltò a guardarlo, come per accertarsi che ci fosse
davvero. "Sono qui, amore". Le disse André.
Come al solito, le leggeva nel pensiero. "Sai,
vederti non mi basta!" Gli disse sorridendo, e
cominciò a riempirlo di baci sul volto, sui capelli, sul
collo. "Vuoi recuperare tutto il tempo perduto?"
scherzò André. Divertita, Oscar rispose "sì, se
fosse possibile". Poi divenne improvvisamente seria.
"Vorrei che questa notte non finisse mai. Sai bene
cosa ci aspetta domani". "E' ancora presto per
pensare a domani" le rispose André, stringendola
forte a sé. Piuttosto, dimmi una cosa: come mai ti sei
decisa solo ora?" "Come sarebbe!!" disse
Oscar, cercando di darsi un tono, "perchè, tu te lo
aspettavi?". Si sentiva così ingenua davanti a lui!
"Ma certo, amore! Io ti conosco molto meglio di te
stessa. Era un bel pezzo che ti sentivo diversa, più
dolce, più premurosa, ma anche un pò imbarazzata".
Oscar lo guardava estasiata. Si sentiva piccola, fragile,
con lui. Non era più il Comandante dei soldati della
guardia, ma solo una donna innamorata. Così André aveva
capito tutto ed era rimasto ad aspettare! "Ma se mi
vedevi in imbarazzo, perchè non hai fatto tu il primo
passo?". "Io la mia parte l'ho fatta
abbondantemente, Oscar. Ma dovevi essere tu a decidere. I
tuoi sentimenti nuovi erano il tuo nemico più difficile
da affrontare. E stavolta dovevi farlo senza di me. Non
hai detto, qualche tempo fa, che non volevi dover contare
più su nessuno?". "Sì, ma quella volta ho
detto anche che volevo vivere per sempre come un uomo.
Che stupidaggine!". Lo guardò, come abbagliata.
"Tu lo sapevi che era una cosa assurda! Me lo hai
detto fin dall'inizio!"
Oscar stava ripensando a quella scazzottata dopo il
duello con Girodel per diventare Capitano delle Guardie
Reali. "Eppure hai rispettato le mie decisioni. Che
stupida sono stata! Ma come faccio a piacerti tanto?".
Lui cominciò ad accarezzarle i capelli e il viso, poi le
prese una mano e la baciò. "Mi piaci così come sei.
Sei fantastica. Non ho mai amato che te". La strinse
forte a sé.
"Ma non hai mai pensato ad un'altra donna? Eppure ne
hai conosciute tante! E se io non ti avessi ricambiato?
Come facevi ad essere sicuro che questo momento sarebbe
arrivato? Per esempio, quando ero innamorata di Fersen..."
"Ti prego, non nominarlo!" Rispose André, con
un'ombra di dolore sul volto. "Ho sofferto da
morire, in quel periodo. Credevo di impazzire di gelosia!
Ma sapevo che lui non era per te. Troppo codardo
alla
prima occasione...ecco che fuggiva via, ora in Svezia,
ora in America. Non aveva il coraggio delle sue azioni. E
poi...dopo che ti aveva riconosciuta, al ballo...come si
è comportato? E' venuto a dirti che, tutto sommato, non
eri poi così male, se ti avesse conosciuta prima...Sai,
io ero lì dietro la porta, ho sentito tutto quella sera.
Sapevo che eri in un terribile imbarazzo, che stavi
soffrendo, e vedevo lui che rincarava la dose
Non so
chi mi ha trattenuto dal prenderlo a pugni! Ho pensato
che fosse meglio che tu non mi vedessi". "Grazie
della delicatezza, André. Io lo sapevo che tu eri lì,
mi hai vista rovesciare il tavolo e correre fuori
Ma
ti ringrazio perché così non ti dovevo delle
spiegazioni. In quel momento non sapevo dove nascondere
la faccia!". Gli prese le mani e vi affondò il
volto, assaporando quella nuova sensazione. André era
sempre stato così discreto
sempre pronto a dare una
mano, sempre a disposizione, ma sempre tenendosi a
rispettosa distanza. "Hai ragione. Anchio lho
odiato, in quel momento. E ho deciso che qualsiasi nostro
rapporto dovesse, da allora in poi, considerarsi concluso.
Devi dimenticarlo, fare finta di non averlo mai
conosciuto, mi dicevo. Mi sono resa conto, ancor più di
quella sera del ballo, di aver preso un grossissimo
abbaglio nellinnamorarmi di lui. Mi sono vergognata
di me stessa, ed è stato allora che ho deciso più
per rabbia che per convinzione- che non volevo essere
altro che un uomo. Un uomo che non si innamora, pensavo,
non può subire certe umiliazioni". André la
guardava sorridendo. Aveva già capito tutto, lui, molto
prima che lei stessa realizzasse tutto questo nella sua
mente.
"Se tu non mi avessi
fermata" gli disse
Oscar "chissà per quanto tempo avrei continuato a
fingere a me stessa, a cercare di vivere la vita di
un'altra, di quella Oscar che io credevo di voler essere
".
"Non dirmi che adesso mi ringrazi per quello che ti
ho fatto quella sera!!! So che mi avresti ucciso
volentieri, allora
" disse André, fra il serio
e il faceto. "Sì, per un attimo ho avuto un istinto
omicida, lo confesso", rispose Oscar, abbassando lo
sguardo e sorridendo a quel ricordo "ma poi sono
rimasta come paralizzata. Era troppo quello che mi era
successo. E poi, scoprire che tu mi amavi da sempre
non
riuscivo ad odiarti, no. Ti ho capito, sai? Anchio
ho fatto una pazzia per amore. So dove si può arrivare
quando il cuore non ce la fa più. Ti avevo già
perdonato, dentro di me. Solo che
mi avevi colpita
al cuore. Avevi scardinato tutto il sistema di difesa che
mi ero costruita. Era questo che non riuscivo a
perdonarti".
André le accarezzava i capelli. "Era tanto tempo
che volevo metterti di fronte alla realtà, ma non
pensavo di farlo in quel modo. Invece tu mi hai provocato
quando
mi hai detto «Non ho più bisogno di te» è stata come
una pugnalata che mi ha attraversato da parte a parte;
sentivo salire dentro di me una rabbia incontrollabile, e
così
". "E così mi hai baciata! Io in
quel momento ero completamente sotto choc, ma
ripensandoci a posteriori
non è stato niente male
quel bacio! Era per me il primo lunico, ho
pensato subito dopo- : ci sono tornata tante e tante
volte su con il pensiero, finchè ho cominciato a capire
che tu non eri solo un angelo custode, ma anche un uomo,
con tutto il fascino della sua fisicità. E poi
un
uomo che mi amava come donna! Lidea era
completamente nuova per me, visto che lunico uomo
di cui mi ero innamorata mi aveva voluto bene solo come
amica, anzi come amico!". André la guardava
sorridendo, felice di poter ascoltare il corso dei suoi
pensieri, che per tanti anni aveva potuto solo intuire
"Però prima di accettare il tuo amore, dovevo
accettare di essere donna: è stato questo che mi è
costato tanta fatica e che mi ha fatto aspettare fino ad
ora. Cambiare tutta la prospettiva della propria vita
non
è facile. Ma ho deciso di farlo, grazie a te. Ho deciso
quando ho capito che tutto ciò che avevo fatto fino ad
allora, non aveva importanza. Lunica cosa che conta
nella vita, mi sono detta, è amare qualcuno e renderlo
felice. Ormai sentivo di amarti anchio, non avrei
potuto più tornare indietro. Lho capito quella
sera dellassalto alla carrozza. Ricordi?".
"Certo, amore. Le ho prese di santa ragione ma
a questo ormai ci sono abituato!- e ho creduto anche di
morire. Ma ho sentito la tua voce angosciato che mi
cercava, ed è stato quello che mi ha dato coraggio".
"Io sul momento non me ne rendevo conto, ma pensavo
solo a te, a salvare te, del resto non mi importava.
Quando ho visto Fersen
mi è stato del tutto
indifferente. Avevo in mente solo te
e impazzivo al
pensiero che ti stavano picchiando. Ho detto «Il mio
André è in pericolo!», e in un attimo ho realizzato
tutto. Sono rimasta non so quanto tempo immobile in
quella stradina buia, frastornata da questa rivelazione:
Fersen, e con lui il mio passato, non contavano più
niente per me. Lunica cosa che dava significato
alla mia vita
eri tu
" Oscar guardò André
negli occhi, gli prese la mano, e si fece forza per
vincere quellultima briciola di orgoglio e di
riservatezza che ancora la teneva un po sulle sue
"
amore mio!" e si tuffò fra le sue
braccia, stringendosi a lui così forte, da non sentire
più il canto dei grilli e il fruscio delle foglie del
bosco
Fine
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