Aspettando Natale...
Neve, ancora neve...
"D'altronde non ci si poteva aspettare un tempo
diverso qui a Washington, la vigilia di Natale..."
Questo pensava Sarah, osservando dalla sua finestra i
fiocchi che scendevano lentamente.
Com'era passato in fretta quell'anno, quante cose erano
cambiate...
24
dicembre 2000
JAG Quartier generale
Un'altra vigilia di Natale innevata e
fredda!
Il capitano Rabb e il colonnello Mackenzie entrarono
insieme nella hall del Jag. Il maltempo rispecchiava un
po' ciò che quei due si portavano dentro.
Mac aveva chiuso una storia che sembrava importante:
l'anello che Mic Brumby le aveva dato era solo il simbolo
dell'amore che lui provava, ma lei non poteva dire
altrettanto; qualcosa l'aveva "messa in guardia"
su questa relazione: le parole di Harriet, tornata al Jag
dopo la maternità del piccolo AJ...."..quando ho
conosciuto Bud, io ero sulla Seahawk e lui lavorava qui
perciò è stato faticoso. Ma già allora sapevo che era
l'uomo giusto per me! Ti aiuta, se lo sai..." Mac
sapeva che non era Mic l'uomo giusto, perciò quella
primavera lei troncò la relazione. Lui se ne tornò in
Australia, a condurre 1 vita diversa; le ultime notizie
lo davano sperduto in una località dall' impronunciabile
nome aborigeno, a coltivare banane e ...bietole (!!)
Anche Harm non aveva avuto più niente a che fare con
Rene Peterson. Non era lei l'altra metà del suo cielo;
certo aveva provato dell'attrazione, ma il tutto s'era
ridotto a questo: nessuna complicità, nessuna alchimia
che potesse scaturire in lui la certezza che Rene fosse
la donna per tutta la vita...
I due ufficiali si scambiarono un'occhiata di reciproca
comprensione, ben consapevoli della loro rispettiva
solitudine per le feste natalizie.
Poco male! Oramai, c'erano quasi abituati ...e rassegnati!
Per Mac sarebbe stato l'ennesimo Natale sola in casa, ad
aspettare una telefonata d'auguri da parte dello zio
Matt, sorseggiando coctails analcolici e magari
rivedendo, per quante volte le fosse stato possibile,
"La vita è meravigliosa" di Frank Capra.
"Chissà se Harm..."
Harm sarebbe dovuto andare a trascorrere le feste da
nonna Sarah, ma purtroppo a causa della neve i voli in
partenza da Washington erano stati annullati. "Chissà
se Mac..."
"Capitano Rabb, Colonnello Mackenzie, l'ammiraglio
aspetta di vedervi"
"Grazie, Tyner" risposero i due, trasalendo dai
loro pensieri.
Harm e Mac si diressero verso lo studio dell'ammiraglio
e, nell'aprire la porta, si sfiorarono la mano: una
strana sensazione li percorse entrambi...strana davvero...
Si scambiarono un mezzo sorriso, e, come se nulla fosse,
entrarono.
"Riposo, signori. Vi ho fatti chiamare per
congratularmi con voi per il lavoro svolto durante il
caso Jones, un lavoro condotto magistralmente. Ragazzi,
siete il mio fiore all'occhiello!"
"Un'espressione inconsueta da parte sua, ma efficace"
sorrise tra sé Harm.
Certo, far scagionare il sottufficiale Jones dall'accusa
di detenzione illegale di droga si presentava come una
sfida senza speranza, ma la tenacia di Mac e l'intuito di
Harm avevano fatto sì che il vero colpevole venisse
fuori.
"Davvero, signori. Sapete bene che difficilmente mi
espongo in elogi, ma ritengo che durante tutta l'indagine
e il processo abbiate dato il meglio di voi stessi".
"E' vero! Abbiamo lavorato sodo -pensò Mac- da
tanto non formavamo una squadra...ne avevo bisogno..."
"Bene, progetti natalizi che vi porteranno lontani
da qui?"
"Nossignore" rispose Harm.
"No, non fisicamente almeno..." sospirò Mac.
"Comunque sia, oggi è ancora la vigilia e purtroppo
c'è molto da fare. Perciò vi suggerisco di mettervi al
lavoro immediatamente, così da lasciare l'ufficio ad un
orario decente. Potete andare".
In effetti, era difficile restare concentrati durante il
periodo natalizio, tra festoni, brindisi improvvisati e
vischio sparso ovunque...quei due non erano ancora
riusciti a trovarcisi sotto per scambiarsi un bacio..."Un
vero peccato..." pensò Harm con un sogghigno,
mentre osservava il ramoscello che pendeva dalla sua
porta.
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