Another Holy War
CAPITOLO SETTIMO
Madrigale
I passi ritmati e veloci echeggiavano nel corridoio del
palazzo del Dio dei Draghi di fuoco.
Luna Inverse aveva unaria battagliera, mentre
camminava a lunghi passi veloci verso la fine del
corridoio.
Non era vestita come al solito, al posto della sua divisa
da cameriera portava unarmatura.
Unarmatura prevalentemente Fucsia, con spallacci
composti da due strati sovrapposti, schiniere e cosciali
di metallo smaltato. Nel complesso larmatura
sembrava essere molto leggera e non impedire i movimenti
della ragazza.
Nella sua mano destra: larc dragon; sotto il
braccio sinistro, un fascicolo di carte.
Arrivata davanti ad una maestosa porta di acciaio
lavorato, due guardie si inchinarono leggermente e si
affrettarono ad aprire le pesantissime ante, non era
consigliabile far aspettare il cavaliere Inverse,
soprattutto quella mattina.
La sala che si celava dietro quella maestosa porta era
immensa.
Un vastissimo ambiente tondo, quasi del tutto occupato da
unenorme tavolo circolare.
Luna andò spedita e decisa verso lunica sedia
libera, dallaltra parte della stanza.
Mentre girava intorno al tavolo per raggiungere il suo
posto non fece caso agli sguardi delle quattro persone
che erano già presenti ai loro posti.
La ragazza sbattè violentemente i fogli non rilegati sul
tavolo, e questi si sparpagliarono fino a cadere qualcuno
per terra
-ecco!!!!!
Sbottò finalmente dopo il silenzio che laveva
accompagnata fino al suo posto
-E questo il modo in cui loro non dovevano
attaccarci!!!!!
Attorno al tavolo si potevano vedere 4 figure, una
giovane donna dalla carnagione azzurra e dai lunghi
capelli candidi, un uomo dai capelli corti e dorati, un
ragazzino dai capelli corti e rossi come il fuoco ed una
donna dalla carnagione mulatta, con lunghi capelli neri.
Non guardarono i fogli che Inverse aveva portato, erano
già al corrente della situazione.
Il cavaliere sbattè violentemente entrambe le mani sul
piano del tavolo
-Io sono un tipo pacifico! Preferisco starmene tranquilla
a Zephilia a servire i miei clienti piuttosto che
iniziare una guerra! Ma questo è prendermi in giro!!!!!!
Urlò
-E non lo sopporto
.
Aggiunse a bassa voce digrignando i denti .
Philia era seduta a fianco del letto in cui riposava
Keifer, gli stava lisciando amorevolmente i capelli nel
sonno.
Xelloss in qualche modo, usando un particolare
incantesimo, era riuscito a rimettere a posto la casa
come se niente fosse
.ed ora era seduto anchesso
su una poltroncina, nella stanza di Kei, mentre osservava
il bambino senza realmente vederlo
.in realtà era
perso in pensieri di quella notte.
-Philia?
Il demone interruppe il silenzio della stanza
Philia alzò il capo lentamente
evidentemente anche
lei era persa nei ricordi di quella notte, e non era del
tutto presente in quel momento.
-S
si?
Disse la draghetta non molto convinta.
-Le biglie di Kei, dove sono?
Philia finalmente sembrò risvegliarsi del tutto dai
ricordi e si guardò intorno
poi prese un sacchetto
di pelle dal comodino del figlio e lo porse a Xel.
Xelloss aprì il sacchettino e fece scivolare delle
biglie nel palmo della mano
.
Le guardò a lungo
niente di strano
Forse lunica cosa strana era che, seppur le biglie
fossero di un bambino piccolo, avessero dei colori opachi
e scuri
nessun colore brillante era proprio di
quelle biglie, erano tutte o nere o blu scuro, viola
..niente
giallo o rosso
.
rosso
La biglia che aveva in mano Keifer quella notte
era
nera
ma poi aveva cambiato colore, come in una
trasformazione..ed aveva assunto il colore del sangue, il
colore delle fiamme
il rosso vivace che attirava
tanto il suo sguardo..
-.Che hanno di strano?
Chiese Philia al demone
-
.apparentemente nulla
..
Disse Xel mentre ne osservava una e la faceva
ripetutamente passare dalla mano destra a quella sinistra
e così via..
Poi alzò lo sguardo su Philia
-chi glie le ha date?
Philia scosse la testa
-Non ne ho idea
non mi ricordo da quanto tempo le ha
so
solo che ultimamente ci giocava molto spesso
.non le
lasciava un secondo
.io glie le ho lasciate perché
Kei fa sempre quello che gli dico, e gli avevo detto che
non doveva metterle in bocca
.lui aveva assentito
deciso, come se gli dicessi una cosa ovvia, e quindi non
mi sono preoccupata più di tanto.
Xelloss ascoltò Philia mentre ancora fissava una di
quelle biglie
.una biglia nera..
-Noooooooooo!!!!!!!
Xenia cadde in ginocchio con il viso tra le mani
-Mama
.Mama!!!!
Zendaru guardava Xenia, con il viso tra le mani, il
vestito strappato in più punti e il volto che si rigava
al passaggio delle lacrime, che portavano via la
fuliggine del fuoco di quella notte, lasciando il colore
naturale della pelle di lei .
Leena era in braccio al padre.
Anche lei aveva il vestito sporco e strappato.
Era seduta sulla spalla sinistra di Zendaru e con
entrambe le braccia gli cingeva il capo, mentre osservava
la madre piangere.
Poi si voltò verso il padre
-Dovè Mama?
Zendaru volse leggermente la testa verso la figlia
-Mama non cè
-Ma dovè Mama?
Continuò lei insistente
Zen sospirò, era stata dura quella notte, era felice che
sua figlia stesse bene , ma non riusciva a reggere le sue
domande
-Mama non cè ora Leena, e non tornerà
La bambina osservò il padre, non aveva capito perché la
sua tata non potesse tornare, ma si trattenne dal fare
altre domande, non vedeva spesso suo padre serio e la
cosa non le piaceva.
Zendaru guardò le tre guardie che avevano ricevuto il
suo ordine di portar Xenia lontano dal paese, quello era
il luogo dellincontro alla fine della battaglia.
Qualche chilometro dietro di loro, le case di Adonay
ancora fumavano, il fuoco si era estinto
ma quanti
erano sopravvissuti?
.
Forse nessuno a parte loro.
Zelas camminava decisa dietro Dynast..o meglio, Dynast
camminava talmente veloce e deciso che lei non riusciva a
stargli dietro..
Con un colpo di levitazione si portò vicino a lui e
cominciò a camminargli al fianco.
-Che facciamo?
Finalmente disse quando lo ebbe raggiunto
-Ci armiamo
-Ci armiamo??
Disse lei incredula
-Ma sei forse impazzito?? Non possiamo combattere soli
contro tre Dei draghi e i loro eserciti! Io a malapena
tengo testa a Luna!
Dynast aprì una delle porte di ghiaccio del suo castello
ed entrò in una vasta stanza, la stanza delle armi
Con un colpo del polso destro fece comparire su di sé lenorme
armatura di ghiaccio perenne che solitamente portava in
guerra, poi fece scorrere lo sguardo su alcune lance e
altrettante spade di dimensioni talmente grandi che Zelas
poteva malapena tenere in mano.
Dynast ne afferrò una a due mani, di un colore blu
intenso..la lama di acciaio magico risplendeva come se
anche quella, come tutto il castello, fosse stata di
ghiaccio.
-Mi toccherà combattere con questa
.è una buona
spada
ma non è certo la mia!
Zelas cercò di riportare il discorso sul tema principale
-hey! Cocco!! Io non ho intenzione di combattere! Primo,
non ne ho voglia, secondo, non ho voglia di rimetterci la
pelliccia inutilmente visto che siamo in evidente
inferiorità!!
-Hai qualche altra soluzione? Io mi sto armando in
previsione del fatto che ci attaccheranno loro!
Zelas rimase in silenzio a fissarlo
-Le città che sono state attaccate questa notte erano
tutte popolate di folletti o da draghi, e sono state
attaccate da demoni, quindi è logico che se la prendano
con noi! Dato anche che avevano già dei sospetti
-ma erano infondati!
lo interruppe lei
-Pensi che lo credano ancora??
Zelas rimase di nuovo zitta.
No
..già prima era difficile che credessero a due
dark lord
.ora era praticamente impossibile..
FINE
CAPITOLO SETTIMO
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