Another Holy War

CAPITOLO DICIOTTESIMO
Minuetto


Non se l'era sognata, o almeno, gli sembrava di conoscere quella donna.
D'istinto si telertraportò sulla wolf pack island
La sala del trono era vuota
Dov'era Zelas?
Gli parve di sentire un'aura famigliare nella camera da letto di lei e si incamminò per il corridoio che portava nella stanza
Quando aprì la porta vide che nel letto c'era Zelas, sdraiata, supina, troppo composta perchè stesse dormendo, lei si agitava talmente tanto nel sonno che le coperte cadevano dal letto e lei si ritrovava nelle posizioni più disparate la mattina.
Xelloss era al suo capezzale, in piedi, che la fissava, gli occhi chiusi e coperti dalle ombre.
-Che è successo?
Disse il dark lord mentre si avvicinava al regale talamo, un letto matrimoniale a baldacchino, con colonne tortili scolpite nel legno di faggio e istoriate con alcuni caratteri antichi
Xelloss non rispose e rimase nella posizione in cui si trovava, non facendo caso al dark lord, che, ancora più incuriosito si avvicinò alla dark lady
-Dorme?
Disse fissando il volto di Zelas
non riusciva a percepire l'aura di lei
strano
Xelloss non parlò e a quel punto Dynast cominciò a preoccuparsi
Poi Xelloss alzò leggermente il capo verso Dynast
-E' svenuta...ma è ridotta davvero male.....
Dynast aggrottò le sopracciglia
-chi è stato?
Xelloss scosse lentamente la testa.
Non lo sapeva...o almeno....non ne era sicuro


La porta si aprì e dallo stipite fece capolino la testa di Keifer
-Mà?....
Philia si voltò verso la porta...
-Kei...ciao
Keifer entrò del tutto nella camera
-come stai mamma?
Philia sorrise appena...
-Un pò..... come dire...sconvolta
Disse mentre variava lo sguardo verso il cucciolo che dormiva rannicchiato nel letto matrimoniale
-Mbhè...penso che sia comprensibile
Philia sorrise un poco
-Pensi....
poi si voltò ancora verso la finestra
-Quando hai intenzione di dirmi che sei un demone?
Keifer si mise sull'attenti
*gocciolone*
Allora lo sapeva
mbhè.....l'avrà intuito
-Ahem...lo sapevi?
Philia sorrise
-Parli come tuo padre a volte, e non ti scomponi mai, qualsiasi cosa succeda...piuttosto...vorrei sapere una cosa
Philia si voltò a guardare il figlio che stava invece osservando con curiosità il cucciolo di drago
-Uhm?....cosa mà?
-Le tue crescite improvvise...come le spieghi?
Keifer, sempre osservando il cucciolo, tirò fuori dalla tasca il sacchettino di pelle che conteneva le biglie
-Queste mi permettono di crescere, o meglio, ce n'è una in particolare che è la biglia della crescita
Philia fissò in silenzio le biglie
-ma...da dove vengono? chi te le ha date?
Keifer guardò la madre
-una donna bionda, qualche tempo fa, me le regalò

Da qualche minuto Dynast stava castando su Zelas un incantesimo guaritivo
La dark lady sembrava aver ripreso un pò di colore ma forse erano solo i raggi del sole più coloriti che segnavano il tramonto e che filtravano da un'enorme finestra sul lato nord della camera
Xelloss intanto ripensava alle parole di Zelas, quando era apparso nella sala del trono, richiamato da non sò quale legame che si era instaurato dopo tanti secoli tra lui e la Dark Lady
Sui monti Katart, da Lei Magnus
Perchè?
Il mio ultimo ordine
Zelas era ridotta male, era vero, ma sapeva che non stava per morire, come mai aveva detto che quello sarebbe stato il suo ultimo ordine?
Dynast allontanò le mani dal corpo della donna quando lei aprì gli occhi
Xelloss si svegliò dai suoi pensieri e subito guardò in volto Zelas
-Capo?..come stai?
Lo sguardo di Zelas era ancora spento
Aveva solo ripreso conoscenza, ciò non voleva dire che stava meglio
-Xel...........vai, fai quel che ti ho detto
Xelloss esitò, non voleva andarsene se prima non aveva chiarito la faccenda, chi era stato a ridurre il suo capo in quello stato?, perchè? e come mai quella frase...l'ultimo ordine??
-Capo, cosa volevi dire con la frase che mi hai detto prima di svenire? in che senso questo sarà il tuo ultimo ordine?
Xelloss sorrise
-Non mi dire che stai per morire Zelas-sama perchè non ci credo ^^ ci vuole ben altro per te
Ma Zelas non sorrise
-Quello che ho detto non era dovuto al fatto che io morissi Xelloss, dopo questo incarico tu non sarai più il mio subordinato
Per il demone fu come se tutte le sue certezze, tutto lo scopo della sua vita, fosse infranto
Non ebbe il coraggio di dire nulla, anche se in testa aveva una sola parola
perchè?
Zelas percepì la domanda
-Non ti preoccupare, non dipende dalla tua condotta sai? si stato un ottimo subordinato
Disse Zelas sorridendo un poco, poi chiuse gli occhi, era ancora molto debole
Dynast guardò la dark lady e poi Xelloss
-Vai via, deve riposare, starò io a vegliarla, e fai ciò che ti ha ordinato
Xelloss esitò ancora qualche attimo, poi abbozzò un inchino e scomparve.

Riapparve nella stanza in cui erano Philia e Keifer
-Dobbiamo partire, e voi verrete con me
Keifer e Philia si guardarono

-Zen....che fai?
Zendaru aveva abbracciato Xenia ed aveva appoggiato il capo sulla sua spalla
Ora lei aveva le spalle contro la porta
-Ti amo
Le sussurrò lui all'orecchio
Xenia sorrise lievemente, lo abbracciò più stretto e si appoggiò a lui
-Lo so Zen...a anche io ti amo tanto...
Disse mentre chiudeva gli occhi
Un applauso
Xenia aprì gli occhi e Zen si voltò, in mezzo alla camera da letto Leena stava sorridendo ampiamente e applaudendo mentre guardava i genitori
Zendaru sorrise , la prese in braccio e se la mise sulla spalla destra, posto preferito dalla bambina , che si aggrappò subito al ciuffo azzurro del padre
-bene, andiamo
Disse Zen mentre apriva la porta della camera, diretto all'aula magna del castello
Appena entrarono nella sala si trovarono davanti una cinquantina di abitanti, alcuni feriti , altri solo un pò acciaccati, ma nessuno gravemente, ed una ventina di folletti tra soldati e guardie.
Nonostante tutto quello che era accaduto, appena Zen e Xenia entrarono nella sala tutti si misero in piedi, ed applaudirono, sorridendo
Zendaru rimase stupefatto, ma mai quanto Xenia che si aspettava lo scontento generale della popolazione dopo che aveva deciso di tagliare i fondi per le difese.
Tutti i sopravvissuti invece li accolsero con calore, e questo diede ai reali una forza enorme
Zendaru poggiò Leena a terra che corse da una delle sue tate, una delle più giovani, rimaste in vita
Questa la prese in braccio e sorrise a Zen e Xenia
-Siete tornati finalmente, siamo contenti che siate vivi.


FINE CAPITOLO DICIOTTESIMO