1 Anno per Amare

3° CAPITOLO

La gita a Kyoto.

Mercoledì 25 ottobre... Partenza...

Erano le 6.00 del mattino, e su Shizuoka regnava ancora la calma e c’era buio pesto. Davanti alla scuola Nankatsu, c’era un gruppo di studenti con borsone e borsine, che parlavano vivacemente aspettando il pullman. Holly arrivò accompagnato da Roberto Sedinho e dalla mamma al ritrovo. Subito una gran folla si accalcò intorno all’accompagnatore del nuovo arrivato. Holly sbuffò:

-E’ sempre la solita storia, non posso portarlo da nessuna parte!!- e sgattaiolò fuori dalla folla con i bagagli in mano. -Tom!-

-Ciao Holly- disse l’amico accompagnato dal padre. -Ma dov’è Bengi?-

-Non è ancora arrivato... certo che se è venuto in Limousine, ne avrà trovato di traffico!!!-

Sbucò una Toyota Avensis da dietro l’angolo, e stranamente scesero Esmeralda e sua madre, accompagnate da Sandy e da una sfilza di bagagli.

-Ciao ragazzi, come va? Dov’è la disgrazia?-

-Ciao Sandy, sei venuto ad accompagnare la tua sorellona?-

-Sì, e a proteggerla da voi!!!-

Infatti tutta la New Team era intorno alla nuova arrivata. A un certo punto si sentì da in fondo alla via una voce stridula:

-HOLLY, LA TUA PATTY E’ ARRIVATA!!!!-

Holly le fece un cenno con la mano e si nascose dietro a Bob dicendo: -Proteggimi, AIUTO!!!!-

A sbucare dall’ angolo questa volta era una Yamaha rossa con a bordo un ragazzo e una ragazza muniti di casco e di zaini: dalla moto scese Rebecca. Maycole le disse, scompigliandole i capelli: -Fa la brava e non fare l’oca con Esmeralda!!!- Rebecca salutò il fratello con un bacio e si diresse verso gli altri.

Esmeralda cominciò ad agitarsi: -Ciao Maycole!!!-

L’amica le sussurrò maliziosamente: -Ma non c’era solo il tuo Benjamin ora?!-

L’altra inviperita le pestò un piede e Rebecca restituì il favore. Questa volta fu il turno di una Merchedes nera. Tutti gli sguardi erano rivolti alla bellissima macchina. Si aprì la portiera e ne uscì l’autista che andò ad aprire la portiera posteriore. Uscì a sua volta Benjamin Price che si diresse verso Holly rincorso da Patty lungo tutto il marciapiede.

-Per fortuna che sei arrivato Benji, salvami tu!-

-Questa volta ti sei scelta un principe azzurro con i fiocchi!!-continuò a scherzare Rebecca con l’amica.

-Tu le vuoi proprio prendere oggi, eh?-

In pullman... I due colombi.

Era ora di salire in pullman, e c’erano da fare gli ultimi saluti. Esmeralda diede un bacio in fronte al bambino biondo che la guardava con due occhi verdi spalancati.

Disse: -Non fare arrabiare la mamma, capito Sandy?!-

Appena fu aperta la porta del pullman ci fu una vera e propria corsa ai posti in fondo.

Bengi disse ad Holly strizzando l’occhio: -Saranno nostri!-

Così dicendo si aggrappò agli scomparti per i cappotti e cominciò ad avanzare verso la meta superando quel fiume umano che lo separava dai cinque posti tanto ambiti. Arrivò appena prima che vi si sedessero Rebecca ed Esmeralda e quest’ultima gli fece una linguaccia.

Una volta partiti gli altri ragazzi dovettero rinunciare a quei posti (ormai erano della New Team) e le due amiche si misero appena davanti.

-Ma ti sei impazzita?! Come fai a tenere il volume così alto!- urlò Rebecca per farsi sentire dall’amica che canticchiava: -Un, Deux, Trois tarari comme ci comme ça! One, Two, Three tarari complex to be...-

-Se non ti zittisci ti gonfio di botte, capito?!- disse Bengi senza perdere le staffe e limitandosi a staccare gli auricolari dal walkman.

-Ma sentilo!!! Mi gonfia!!! Devi solo provarci, brutto pallone gonfiato!!- rispose urlandogli in faccia.

-Ma sentili i due colombi, sembrano due befane!!!- disse Rebecca mentre inseriva la cassetta dei Limp Bizkit.

-NON SIAMO DUE COLOMBI E NEMMENO DUE BEFANE!!!!- dissero in coro.

-Avete detto una cosa nello stesso momento!!! Vuol dire che siete fatti l’uno per l’altra!! UAO!!- disse Patty, per schernire il portiere.

I due si guardarono e Esmeralda disse: -Ma che sciocchezze vai dicendo!! Io con questa disgrazia!! Ma fammi il piacere!!!-

Bengi era paonazzo dalla rabbia e si girò verso il finestrino con le braccia conserte senza più parlare. Esmeralda rimise le cuffie al loro posto e ricominciò ad ascoltare la musica, ma in fondo sperava che quello che aveva detto la ragazza fosse vero!!!

Il viaggio continua... Gli sguardi si incrociano.

Beep beep...-Holly, ma la vuoi piantare?!- disse Bengi spazientito.

Holly era intento a giocare con il game-boy, e faceva un mare di casino! Bengi cercava di prendere sonno, ma per ovvi motivi, non ci riusciva!!!

-Aspetta!! Devo riuscire a vincere!!!-

-Come la invidio...- sospirò Bengi.

-Chi?- chiese insospettito Tom.

-Rebecca, lei almeno riesce a dormire tranquilla.-

-Uff! Holly mi hai proprio stancato!!- urlò Patty spazientita.

-Noo, ero quasi riuscito a terminare il livello!- Patty, perdendo le staffe come suo solito, aveva spento il gameboy togliendo il videogioco dallo spazio apposito.

-Finalmente un po’ di tranquillità...ZZZZ- ora il portiere poteva prendere sonno.

Poco dopo...

-Bengi, Bengi!!! Svegliati!- Holly aveva svegliato Bengi, che sembrava in coma, con le sue maniere

-Ma sei impazzito? Stare vicino a Esmeralda ti fa male!-

-Sono due ore che ti chiamo.-

-Cosa c'è?-

-Mi è venuta in mente una cosa..-

-E cioè?-

-Ti piace Esmeralda?-

-Ma tu sei completamente pazzo!! Mi svegli per chiedermi se mi piace un'oca spennacchiata?-

-Mi è venuto in mente ora, e non avevo voglia di aspettare che ti svegliassi per chiadertelo.

-Ora posso continuare a dormire?!-

E si rigirò verso il finestrino guardando fuori. Era ancora mattino presto: il cielo era grigio e una nebbiolina autunnale avvolgeva tutto facendo sembrare il paesaggio uguale.

Bengi si mise a pensare... Esmeralda... nel finestrino si vedeva il riflesso della ragazza. I capelli corvini le ricadevano mossi sulle spalle la pelle chiara era liscia e perfetta, gli occhi verdi e grandi stavano scrutando il paesaggio dal finestrino; per un attimo si incrociarono coi suoi, poi i due arrossirono e ricominciarono a guardare fuori dal finestrino.

A Bengi stava venendo il mal di testa: troppi pensieri, il calore che c'era nel pullman, gli squilli dei cellulari... gli sembrava di essere in un altro pianeta dove c'erano solo lui ed Esmeralda, non sapeva perchè aveva questa sensazione. Alla fine, con tutti quei pensieri che scorrevano nella sua mente, si addormentò.

Anche Esmeralda si era addormentata, stordita dal volume troppo alto del suo walkman.

Sempre in pullman... Lo odio o lo amo?!

-Esmeralda?... Hei, cos'hai?- Rebecca stava scrutando Esmeralda, non sembrava lei: di solito era sempre scatenata, mentre ora era tutta mogia ed estremamente tranquilla.

-Che noia questo viaggio!! Non so cosa fare!!-

-In effetti anch'io mi sto annoiando. Che ore sono?-

-Le 9.15. Ora ci dovrebbe essere la prima ora. Cos'avevamo oggi?-

-Oggi... mmm... ed. fisica. Uffa!!! Avevo voglia di allenarmi per atletica!-

-Sempre ad allenarti! Ma non ti stanchi mai?!-

-Ma a me piace!-

Rebecca infatti era una ragazza molto sportiva. Amava tutti gli sport, ma prediligeva l'equitazione e l'atletica.

-Verso che ora arriviamo?- chiese una voce dietro di loro, era Holly.

-Verso le 7.30, questa sera- dissero insiemele due ragazze e poi scoppiarono a ridere. Esmeralda guardò Bengi, ancora addormentato e raggomitolato su stesso.

"E' proprio bello, sopratutto mentre dorme" pensò Esmeralda "Perchè da sveglio lo odio! O lo amo?!"

-Hei sta dormendo?- Holly scuoteva la mano davanti a Esmeralda che scese dalle nuvole, sembrava fosse volata giù veramente dalle nuvole, infatti cadde a terra. Cacciò un urlo istintivamente, tutto il pullman si girò nella sua direzione perchè il grido aveva coperto le altre voci. Rebecca si toccò la fronte con una mano (cosa che faceva molto spesso soprattutto se in compagnia di Esmeralda) e Bengi si svegliò di soprassalto.

-Penso di sapere chi è la pazza che urla in questo modo!!!- s'arrabbio Bengi.

Così, Esmeralda e Bengi, s'imbatterono in una nuova lite quotidiana. Poi il viaggio proseguì tranquillamente. Si fermarono in un autogrill per pranzo (dove Esmeralda e Rebecca fecero le loro solite figure), chiacchierarono con Holly e sentirono la musica.

In albergo... Tutti al bowling!!!

Verso sera arrivarono in albergo, si cambiarono e scesero per la cena. Esmeralda e Rebecca, avevano la camera n° 207; invece Bengi, Tom e Holly avevano la camera n°69 ed erano al primo piano.

A fine pasto le prof. annunciarono che sarebbero andati al bowling la sera stessa. I ragazzi erano felicissimi, dal primo all'ultimo!!! Corsero nelle loro camere per sistemarsi al meglio e in un batti baleno furono tutti nuovamente nell'atrio dell'albergo. Salirono in pullman e si diressero verso il locale.

-Hai mai giocato a bowling Rebecca? Per me è la prima volta!!-

-Anche per me!!- rispose Rebecca all'amica.

-Per me invece no!- disse Bengi in tono altezzoso.

-Qualcuno ti ha chiesto qualcosa?!- lo provocò Esmeralda, tanto per cambiare.

-Uno adesso non può nemmeno più parlare?! Scusi sua maestà, la prossima volta le chiederò il permesso!!-

-Rebecca non senti anche tu uno strano ronzio, tipo di zanzara?-

-No, mi sembra solo una fastidiosissima mosca!-

Il viaggio continuò a quel modo.

Al bowling...

Era pieno di gente che urlava, parlava e si faceva i fatti suoi. Esmeralda e Rebecca erano entusiaste e non vedevano l'ora di trovare una pista libera per giocare. Peccato però che erano tutte esaurite o prenotate.

-UFFA!! QUAND' E' CHE GIOCHIAMO NOI?!- gridò la ragazza corvina.

-E' vero! Cosa siamo nel regno del bowling?! Non ci credo che le piste sono tutte occupate.- la assecondò l'amica.

-Non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto, abbiate un po' di pazienza.- disse una voce alle loro spalle.

-Sempre tra i piedi tu, eh Bengi?!-disse Esmeralda.

-Toh, s'è liberata una pista.- disse Bengi non curante di quello che gli aveva appena detto la ragazza.

Non appena lo udirono corsero verso la cassa per chiedere la pista e le scarpe apposta per giocare. Fu una sottospecie di gara di velocità tra Bengi e le due amiche che si concluse a parimerito. Solo dopo capirono che sarebbero stati costretti a giocare nella stessa pista. Mancava un giocatore dovendo usufruire della pista in numero pari.

-Vedete: avete avuto troppa fretta... e ora?- disse Bengi.

-Non siamo state le uniche ad avere fretta mi sembra.- lo contestò Esmeralda furibonda.

Ad interrompere il loro litigio fu un ragazzo che chiese: -Scusate... posso giocare anch'io?-

Alla cassa... Un ragazzo dall'aria selvaggia.

Esmeralda lo riconobbe: era quel ragazzo dall'aria selvaggia con cui si era scontrata uscendo dalla palestra di danza. Appena ebbe realizzato chi era, diventò rossa come un peperone, e si nascose dietro l'amica che era del suo stesso colore. Era imbambolata a guardare il viso del giovane appena arrivato. Era un vizio comune quello di fissare la gente!

-Sei di un'altra scuola, vero?- s'informò Bengi.

-Sì, vengo da Saitama e mi chiamo Edward, ma chiamatemi Ed!-

-Lei è Rebecca e il diavolaccio là dietro è Esmeralda. Io invece sono Benjamin, ma detesto chi mi chiama così, quindi direi che Bengi può bastare. Veniamo da Shizuoka.-

Ed si accorse di essere fissato e chiese ingenuamente alla bella ragazza bionda: -Ho qualcosa in faccia? Sono sporco?-

Esmeralda diede uno strattone all'amica per svegliarla. Lei furbamente disse: -Ah si sei sporco qua!- e gli indicò un punto del viso non ben definito.

-Ora sono a posto?- chiese strofinandosi.

-Oh si certo!- e pensò: "L'ho scampata per un pelo!"

Bengi era rimasto attonito a guardare la scena, trattenendosi a malapena dalle risate.

- Ma io ti conosco!! Sei quella che ha tentato di uccidermi l'altro giorno.- esclamò il ragazzo guardando Esmeralda.

-Eh... eh!! Sarà una mia sosia.- disse Esmeralda, ma era una scusa poco convincente.

-Ah e così tu sei una delle sue tante vittime... come ti capisco. Si vede che il destino ci è avverso.- si intromise il portiere, ma fu subito fulminato da uno sguardo laser di Esmeralda.

Le squadre furono: Bengi, Ed; Emeralda, Rebecca. Dopo mille risate, battutacce e sguardi amorosi, la partita si concluse nel seguente modo:

Ed e Bengi: 186 (Ed 86 e Bengi 100 punti)
Esmeralda e Rebecca: 73 (Esmeralda 55 e Rebecca 28 punti)
Rebecca aveva cominciato a fare tiri decenti solo verso la fine, o meglio a beccare qualche birillo. Tornati in albergo si addormentarono subito e i piani escogitati per la serata andarono in fumo: era stata un giornata davvero molto stancante!

Nella camera 207... Sempre in ritardo!

Il giorno dopo, Esmeralda e Rebecca si svegliarono in coma, dopo che la sveglia dell'hotel aveva suonato per circa mezz'ora. Una volta sollevata la cornetta le ragazze si riaddormentarono.

Toc, toc -Ragazze, ragazze, siete sveglie?-

-AAAAAAHHHH!!!!!! Esmeraldaaa!! Siamo in ritardo di un'ora! Come facciamo a prepararci?! Fra un quarto d'ora il pulman parte e dobbiamo ancora fare colazione!!-

Esmeralda ci pensò su e poi disse: -Ma tu non capisci niente! L'ho fatto apposta per impedirti di fare colazione... è un nuovo modo per fare una dieta progettata da me!-

-Tu sei completamente pazza!! Io ho fameeee!! E ho bisogno di tempo la mattina per prepararmi!-

-Ah già, tu hai bisogno di tempo per farti bella per Ed!-

Rebecca diventò paonazza e disse: -Ma cosa stai dicendo! A me Ed non piace.-

-Guarda che si capisce benissimo che ti piace.-

-Intanto ridendo e scherzando sono passati altri cinque minuti, abbiamo solo dieci minuti!-

Le ragazze si prepararono in fretta e furia e scesero lasciando la camera in uno stato pietoso.

Salite sul pulman, le due ricevettero la solita sgridata dalla Preside (ormai ci avevano fatto l'abitudine, soprattutto Esmeralda), che con aria furibonda li ordinò di sedersi al loro posto. Ovviamente, Bengi non resistì a prendere in giro Esmeralda e la ragazza, scocciata, si alzò in piedi urlandogli di smetterla e si girò con la schiena rivolta verso di lui. Nella parte posteriore del pulman seguì un attimo di silenzio, che fu rotto dalle risate di Bengi.

Nera di rabbia Esmeralda urlò: - CHE CAVOLO HAI DA RIDERE?!?!-

Quasi soffocato dalle risate Bengi rispose: -Ah Ah Ah! Guardati... ah ah ah... la felpa... ah ah ah!!!-

Di nuovo sul pulman... Tanta fatica per niente!

Con aria arrabbiata, ma nello stesso tempo imbarazzata, Esmeralda si mise una mano sotto i lunghi capelli corvini cercando, inutilmente, il cappuccio della sua felpa. In quel momento la povera ragazza, diventò più rossa di un peperone e crollò sul suo sedile, mentre Rebecca dispiaciuta per l'amica, si passò una mano sulla fronte per poi cercare di consolarla. Tutto il pulman era voltato nella loro direzione.

Dopo essersi ripresa, Esmeralda pensò: "Non posso andare in giro in questo stato!"

Così decise di togliersi la felpa e rimettersela per il verso giusto. Il problema era uno solo: come fare?! Infatti la ragazza sotto la felpa non aveva niente, a parte il reggiseno.

A Rebecca venne in mente una soluzione e, senza dire una parola all'amica, prese i loro due giubbotti e si girò in dietro verso i ragazzi, chiedendo:

-Hem... potreste prestarmi per un attimo i vostri giubotti?-

-Certo! Per te questo ed altro!!!!- rispose Brus cercando di usare uno dei suoi sorrisi più intriganti. (inutile dire che il risultato fu disastroso...)

I ragazzi, incuriositi dalla strana proposta di Rebecca, accettarono tutti tranne Bengi. Non avrebbe mai dato via il suo giubbotto senza una spiegazione, ma la ragazza bionda non stette ad insistere; ne aveva già fin troppi!

Mentre la geniale ragazza cercava di unire tutte la maniche dei giubbotti, l'amica restava a guardare incuriosita. Subito non capì il progetto di Rebecca, ma con qualche ragionamento intuì che voleva costruire una specie di barriera, in modo che i compagni non l'avrebbero vista mentre si cambiava.

-Rebecca sei un genio!!!!! Non so proprio come farei senza di te!!!-

-GNN... questo era l'ultimo...ok, adesso dobbiamo cercare di appenderli.-

Lo sguardo di Esmeralda si illuminò, tirò le tende, prese i giubbotti e legò le maniche di quelli ai due estremi dei poggia-testa del loro sedile e di quello davanti in modo da formare una specie di tenda. Fatto ciò Rebecca rimase di guardia per fulminare al volo gli occhi dei compagni curiosi, che tra un buco e l'altro cercavano di guardare Esmeralda, che dopo essersi tolta la felpa gridò:

-OH NOOOO!!!!!-

Rebecca scivolò sotto la catena di giubbotti che crollò e quando tirò su la testa vide l'amica che con un sorrisino ironico la guardava con la felpa in mano e indossando una T-shirt.

Rebecca con aria scocciata disse: -Ma Uffa!!!!! Non potevi accorgertene prima? Tutta quella fatica per niente!!-

Con voce angelica la ragazza corvina rispose: -OPS... non me ne ero accorta!-

Bengi, che aveva ascoltato tutto il dialogo, scoppiò in un'enorme risata ed Esmeralda, ancora più imbarazzata, diventò del solito color rosso peperone. Poi restituì i giubbotti presi in prestito e, cercando di dimenticare la figuraccia fatta ed evitare di sentire le risate di Bengi, si mise ad ascoltare la musica cercando di non pensare a niente.

Quando la quiete fu tornata, Rebecca ed Esmeralda si addormentarono, ma furono subito svegliate dallo scricchiolare dei freni del pulman che si era fermato per fare scendere i ragazzi.

Al museo... Il grande crash.

Scesi dal pulman la prof. avvertì i ragazzi:

- Ragazzi, stiamo entrando in un museo di ceramiche giapponesi, mi raccomando, non toccate e, soprattutto, non rompete niente!!!!!-

Ma nessuno sembrava ascoltare. Entrati nel museo Rebecca vide da lontano le figure di Ed e di un suo amico che stavano venendo verso di loro.

-Hei ragazze!! Ci si rivede!!! Vi presento il mio amico Mark!-

-Ciao Ed!!!- lo salutò Rebecca con tono esaltato.

-Già ci si rivede!! Ciao Mark io sono Esmeralda... lei è Rebecca.-

-Ciao Esmeralda! Ciao Rebecca!-

-Che ne dite di passare la giornata insieme?- propose Ed.

Le due ragazze si guardarono negli occhi, poi con tono felice, risposero in coro:

-Ok, accettiamo con piacere!!!-

-Bengi non viene con noi?- chiese Ed -Lo vado a chiamare.

Ed arrivò insieme a Bengi, che non appena vide Mark, cambiò espressione: diventò serio, quasi arrabbiato. Ed presentò a Bengi Mark, ma il ragazzo con voce irritata rispose:

-So chi è!!!- poi i due si scambiarono uno sguardo di sfida.

Incominciarono a visitare il museo e ovunque si girassero c'erano vasi di tutte le dimensioni, tutti molto fragili. Durante il tragitto gli unici che non parlavano, o per lo meno che non si rivolgevano la parola fra loro, erano Mark e Bengi. Si sentivano le risatine stridule di Esmeralda e Rebecca che scherzavano con Ed. Esmeralda accortasi che l'amico non spiccicava parola decise di dargli una pacca dietro la schiena per fargli tornare il buon umore. Così si appostò dietro di lui e...

CRASH...

Innavvertitamente Bengi aveva perso l'equilibrio (per ovvi motivi che teoricamente Esmeralda avrebbe dovuto conoscere) ed era caduto su un vaso che non sopportando il peso del ragazzo e si era rotto. Tutto il museo scoppiò in una grande risata e per una volta Bengi fece una figuraccia.

-Ah, Ah, Ah...- ridacchiò Esmeralda -Che sfigato! Non sai neanche stare in piedi!!!-

Nero di rabbia il ragazzo se ne andò via, soprattutto infuriato perchè aveva permesso a Mark di deriderlo.

Durante lo shopping... Un pesce angelo di colore blu?!

Alla fine della visita ritornarono sul pulman per andare a pranzare in un tipico ristorantino di Kyoto. Arrivati, ci fu una vera e propria gara al tavolo migliore e tutti gli studenti ne presero parte.

-Guarda, Bengi! Ti ho tenuto il posto!- esclamò orgogliosa Esmeralda.

Il ragazzo la squadrò con sguardo truce, poi si girò dalla parte opposta e si sedette vicino ai ragazzi dell'altra scuola, che nemmeno conosceva. Esmeralda ci rimase male e tenne il broncio per tutto il pasto, non toccando quasi cibo. Inutili i tentativi di Rebecca di tirarle su il morale.

Finito il pranzo la prof. disse: -Oggi passeremo il pomeriggio a fare shopping nel centro di Kyoto. Mi raccomando non perdetevi!-

E tutti in coro: -Sì! W lo shopping!!!!-

Nel centro del paese trovarono delle rustiche bancarelle. Rebecca ed Esmeralda ne videro una che attirava particolarmente la loro attenzione, dopo averne svaligiate una ventina. Sempre in compagnia di Ed e Mark, si avvicinarono alla bancarella piene di borsine, borsone e borsette. Intanto Bengi non parlava più con la ragazza corvina, anzi la ignorava totalmente e se ne stva in disparte da solo. Esmeralda aveva capito che il suo amico se l'era presa per quello che era successo al museo e in qualche modo voleva rimediare.

Vide una collanina che le piaceva e andando da Bengi gli chiese: -Qual'è il tuo colore preferito?-

Lui, guardandola strafottente, disse: -Perchè me lo chiedi?-

-Così, tanto per sapere...-

-Bhe non ti interessa, e poi...-

Bengi non fece in tempo a finire la frase, che la ragazza corvina non era più alle sue spalle. Esmeralda si era recata alla bancarella di prima e stava scegliendo la collanina, rassegnata al caratteraccio del portiere. Fece una conta inventata sul momento, e la sorte scelse il ciondolo con un pesce angelo, di colore blu.

Finito lo shopping salirono sul pulman per tornare all' albergo dove alloggiavano. La Preside, infuriata per il vaso rotto del pomeriggio, decise che la sera non sarebbero andati a fare giri.

Dopo la cena, Rebecca prese la chiave della stanza e le due amiche si recarono al terzo piano. Si lavarono, si misero il pigiama e si prepararono a fare baldoria, ma a Esmeralda venne in mente che nella sua borsa aveva lasciato il pacchetto con dentro la collana.

Lo prese e si rivolse a Rebecca uscendo dalla camera e lasciando la porta spalancata: -Torno subito!-

Scese al secondo piano e bussò all'ultima camera in fondo al corridoio dove alloggiava Bengi.

Bussò e disse: -Bengi aprimi, sono Esmeralda!-

Nella camera n°139... Una ragazza dai lunghi capelli neri.

Ad aprire la porta, fu il ragazzo che aveva visto in ospedale, insieme a Bengi. Esmeralda, notò che nella stanza c'era una ragazza con i capelli neri molto lunghi e lisci. Le assomigliava un po' per le fattezze e la carnagione abbronzata. Dagli occhi scuri scendevano candide lacrime.

Esmeralda imbarazzata, sapendo di aver fatto una delle sue solite figure, farfugliò:

-Ciao... ehm... scusa, ma pensavo fosse la stanza di Bengi e così...-

-Ciao, tu sei la ragazza che ha trascinato Bengi lungo tutto il corridoio dell'ospedale, vero? Comunque non ti preoccupare, Bengi non è sparito, ma è nella stanza sotto la mia al primo piano. Io mi chiamo Julian, e tu?-

-Io mi chiamo Esmeralda, piacere, scusami se sono indiscreta... ma perchè quella ragazza sta piangendo?- domandò lei.

-Ah! Lei è Michelle, ma chiamala Miki. Vuoi entrare?-

-Va bene, ma solo per poco.- ed entrò.

Le due ragazze si guardarono in faccia e fecero conoscienza. Fin dal principio andarono d'accordo, quando ad un certo punto la voce di Esmeralda si fece mielosa e chiese alla ragazza, che aveva ancora le lacrime agli occhi:

-Scusa se te lo richiedo, ma perchè piangevi prima?-

Michelle rispose: -Perchè c'è un ragazzo che mi piace... ma lui mi ha mandato a quel paese, allora io sono venuta a sfogarmi con il mio migliore amico.-

-Ma non è un ragazzo normale, uno che lascia perdere una ragazza carina come te!-

-Ti dò completamente ragione!!- disse Julian ridacchiando.

Esmeralda alzandosi: -Ora è meglio che vada! Se volete, più tardi, potete fare un salto in camera nostra. Stiamo alla 207 al terzo piano. Così ci divertiamo un po', e tu Miki, penserai meno a quel bacucco di un ragazzo!!-

La ragazza corvina si diresse verso la porta e aprendola: -Vi aspetto, ci conto!-

Nella camera n°69... Centro andando alla cieca?!


Di corsa percorse il corridoio, scese le scale ed entrò nel corridoio del primo piano, da dove proveniva un gran casino. Arrivò all'ultima stanza e bussò urlando:

-Smettetela di fare tutto questo casino!!! Bengi aprimi, sono Esmeralda!-

Bengi aprì la porta, era in mutande e aveva la faccia di uno che si era appena svegliato, perchè una pazzoide era andata a bussare alla sua porta.

-Ma allora non eri tu a fare casino? Scusa se ti ho svegliato, ma volevo darti questo, e mi scuso per averti fatto fare quella figuraccia oggi!- disse Esmeralda con voce irresistibilmente dolce e porgendo a Bengi il pacchetto.

Il ragazzo lo aprì e vide una collanina del suo colore preferito. Esmeralda aveva fatto centro, andando alla cieca!!!! Bengi istintivamente abbracciò la ragazza, che rimase impietrita.

Prima di lasciare la presa Bengi sussurrò all'orecchio di Esmeralda: -Grazie!-

-Non c'è di chè! Ehm... volevo chiedervi... se volete venire da noi più tardi... ci sono anche Julian e una sua amica.-

Bengi aveva un grosso punto interrogativo sulla faccia:

-E bravo il nostro Julian!!!!- e rivolgendosi all'interno della camera gridò: -Ragazzi, vi và di andare in camera di Emeralda e di Rebecca? C'è anche Julian con la sua ragazza!!!-

-Allora non hai capito niente?! Non è la ragazza di Julian!!-

-Ecco!! Ora sono completamente sordo!! C'era bisogno di urlare in quel modo?-

Intanto si vide apparire Tom in mutande venire verso la porta, inconsapevole che Esmeralda fosse lì.

Bengi guardandolo scherzò: -Ma non ti vergogni?! Non vedi che c'è una ragazza?! Così rischi di bloccarle la crescita!!-

Tom arrosì di colpo e si catapultò in bagno.

La ragazza corvina., rivolgendosi a Bengi: -Non preoccuparti!, ho visto cose peggiori!!

Bengi sottovoce le chiese: -Cioè?-

Il ragazzo non ricevette risposta. La ragazza incominciò ad allontanarsi dalla stanza, e quando fu a metà corridoio si girò:

-Vi aspetto tutti, ci conto!!!- e tornò in camera sua.

Nella camera n°207... Nuovi amori!!

Esmeralda entrò in camera di corsa e avvertì l'amica che di lì a poco sarabbero arrivati Holly, Bengi, Tom, Julian e Miki. Rebecca la guardò con un'espressione che dire "felice" era troppo poco. Dopo pochi minuti si sentì bussare alla porta, Esmeralda andò ad aprire e si trovò davanti Julian con Miki, che aveva gli occhi ancora un po' gonfi.

La ragazza corvina li fece entrare, e quando Julian vide Rebecca rimase immobile, come incantato. Miki si presentò:

-Piacere! Io sono Michelle, ma chiamami Miki... E questo ragazzo con la faccia da pesce lesso è il mio miglire amico Julian.-

-Il piacere è mio... eddai! Poverino non ha la faccia da pesce lesso!!- disse ridendo.

Ad un tratto la porta si spalancò e...

-Siete pronti a fare baldoria?- esclamò Bengi entrando nella stanza.

Holly vedendo Miki rimase estasiato: -Julian, perchè non ci presenti la tua ragazza?-

Julian divenne paonazzo dall'imbarazzo: -Hem... lei... non è la mia ragazza... è solo una mia amica...-

-Dai Julian! Non mentire a zio Bengi!! Che c'è di male?!-

E da dietro si vide apparire Tom, che aggiunse: -Bella Julian! Così si fa!-

-Uhe dongiovanni, e dove hai lasciato Amy?!- chiese Bengi sospettoso.

Sentendo quel nome Miki fece una smorfia di disappunto: non sopportava neanche sentirla nominare.

-Non è venuta in gita perchè aveva la febbre. Poverina, è stata davvero sfortunata! In compenso le porterò a casa qualcosa di carino. Hai qualche consiglio?-

-Boh, non lo so... che ne dici di un anello di fidanzamento?-

-Bengiiiii!!!!!!!- urlò Julian perdendo la pazienza.

Miki, guardando il suo migliore amico che lottava per tenere alta la sua opinione, scoppiò in una risata rumorosa, impossibile da non notare...

La ragazza si mise a singhiozzare sempre più velocemente, tanto che Rebecca le chiese: -Ma stai piangendo?-

-Hihihihihihihi...no... hihihihihihihihihi... sto... hihihihihihi... ridendo...-

Holly scoppiò a ridere dopo di lei e così Tom e Julian, e in men che non si dica tutti i ragazzi dentro la camera stavano ridendo a crepapelle, tanto che quando smisero avevano tutti le lacrime agli occhi.

Tutti in cerchio sul pavimento... Quando gira la bottiglia...

Bengi alzandosi in piedi: -Io ho portato la bottiglia... che ne dite di giocare? Ma le regole le decido io!!! I baci, non sono nè sulla bocca, ne sulla guancia, ma una via di mezzo, a voi va bene?-

Tutti erano d'accordo e Tom iniziò a girare la bottiglia. Quando la bottiglia finì di girare esclamò:

-Bengi...- Tom rigirò la bottigla e... -Io?! Nooooo!!!-

Tra le risate e i commenti degli amici, Bengi e Tom furono costretti a baciarsi... poi venne la volta di Mki e Tom, e quando Holly vide quella scena, dalla sua bocca uscirono involontariamente strane parole...

-Che fortuna volevo capitare io con lei...-

Non appena si accorse di aver detto una cosa del genere, diventò rosso e tutti incominciarono:

-Buona Holly!!!-

-Perchè non ce l'hai detto subito che ti piaceva Miki!?- E altri commenti...

Miki non credeva alle sue orecchie, divenne bordeaux:

-Perchè lo prendete in giro!? Ha solo detto quello che pensava! Dai, continuiamo il gioco!-

Il terzo turno toccò a Esmeralda e Tom e il quarto a...

-Esmeralda...- e rifacendo girare la bottiglia -Bengi!-

Nella stanza ci fu un gran silenzio, durante il quale Esmeralda e Bengi diventarono rossi... Il silenzio fu interrotto dagli amici che in coro gridavano: -Bacio! Bacio! Bacio!-

Ad Emeralda il cuore batteva forte forte e Bengi sembrava agitato... Quando il bacio fu finito si guardarono un attimo negli occhi e poi di scatto abbassarono lo sguardo. Lo sguardo di Esmeralda cadde sull'orologio:

-Cavolo!! E' già l'una!!! E noi ci dobbiamo alzare alle 7 per partire!!!-

Rebecca rispose all'affermazione di Esmeralda: -Non importa! Continuiamo!-

Sempre sul pavimento... Noia simulata.

Julian girò la bottiglia, e dopo qualche giro si fermò dritta verso Rebecca e dopo ancora verso di lui. Il ragazzo arrossì violentemente mentre Rebecca gli si avvicinava, non accorgendosi di avere la faccia da pesce e di essere rimasto impalato come una mummia. Michelle non sapeva perchè ma anche lei arrossì... ma di rabbia. In fondo era solo un amico, o almeno era quello che pensava. In quel momento se avesse avuto qualcosa per mano lo avrebbe distrutto. Quando scese dalle nuvole e smise di pensare, il bacio c'era già stato, ma Julian era ancora nella stessa posizione di prima!

Vedendolo così, grugnì piena di rabbia: -Bhe, cosa c'è di strano?! E' solo un bacetto!!!! Continuiamo il gioco!!-

Ma nessuno sembrava ascoltarla.

Bengi scherzò: - Non dirmi che il grande e affascinante Julian Ross non ha mai dato un bacio a una ragazza?!?!?! Hai una faccia...- subito però sembrò capire il motivo per il quale aveva avuto quella reazione e continuò: -Io direi di smetterla con 'sto gioco!! Mi annoio...-

Tom rispose: -Anch'io mi sto annoiando... Ho un'idea! Giochiamo a "obbligo o verità"?-

Ci furono un po' di proteste, ma quando tutti furono d'accordo iniziarono.

Incominciò Rebecca chiedendo:- Io voglio fare una domanda a... Holly! Obbligo o verità?-

Il ragazzo intimidito rispose: -Verità...-

Rebecca con aria di dispetto: -Holly, ammetti che ti piace quando Patty ti abbraccia!-

Holly scoppiò in una risata enorme e poi rispose: -Se mi piacesse Patty, a quest'ora l'avrei già violentata dato che mi abbraccia sempre, significa che ci starebbe!! E poi a me piace un'altra...-

Rebecca si sentì soddisfatta... poi ci fu un attimo di silenzio...

Esmeralda ruppe il silenzio: -Adesso tocca a me! Io faccio una domanda a... vediamo un po'... Miki!-

Sparpagliati per la camera... Tutto verità?!

La ragazza con tono infantile rispose: -Dimmi... comunque io preferisco la verità!-

-Ok!- rispose la ragazza corvina -E' vero che hai smesso di pensare a quel barbone che ti ha detto di no, e stai pensando a qualcun'altro?-

La ragazza arrossì e Holly sembrava esserci rimasto male e dalla rabbia: -Chi è 'sto qui?-

La ragazza a bassa voce rispose: -Sì... ho smesso di pensare a lui... ma ora credo che mi piaccia qualcun'altro...-

Esmeralda non proseguì perchè capì che l'amica era in imbarazzo, e con tono amichevole continuò:

-Sono contenta per te e mi raccomando faglielo capire a quel ragazzo che gli vai dietro!-

Bengi rompendo l'armonia: -Adesso ti faccio io una domanda Esmeralda! Obbligo o verità?-

-Verità! Sentiamo la cavolata che spari!-

-Prima... - iniziò il portiere -...mi hai detto che hai visto di peggio di un ragazzo in mutande... ma cosa?-

La ragazza sogghignando: -Qualcosa che mi blocca la crescita lo vedi tutti i giorni... e quello sei tu!-

Tutta la camera scoppiò in una grande risata e poi la ragazza aggiunse: -Sto scherzando! Tre anni fa ero in campeggio con i miei e io e mio cugiono ci eravamo allontanati, sentivamo dei versi strani, ma non capivamo cos'era, ma quan ci siamo avvicinati al cespuglio... abbiamo visto due che...fff...fff...fff- disse muovendo la mano avanti e indietro.

-Veramente!?!?- chiese Tom -E la ragazza era nuda?-

Esmeralda fece finta di non aver sentito e continuò: -Tom, tocca a te!-

-Ok! Ma prima di giocare volevo dire una cosa. Dato che questo gioco sta diventando più verità che obbligo, perchè non lo facciamo tutto verità?-

Alla richiesta del ragazzo tutti furono d'accordo, e Tom proseguì:

-Io volevo fare una domanda a Bengi... perchè quando dovevi dare il bacio a Esmeralda... sembravi agitato?-

Fuori dalla camera... Confessioni.

Il portiere restò un momento in silenzio. Doveva pensare ad una scusa credibile, perchè non voleva ammettere che Esmeralda gli faceva uno strano effetto, forse perchè era così demente... Da quando il viaggio era cominciato, stava pensando seriamente al loro strano rapporto e la cosa l'aveva messo in agitazione.

-Perchè non avevo la minima intenzione di baciare un rospo, come lei!-

Esmeralda gli fece una pernacchia, e fece finta di essere offesa a morte.

Julian timidamente, disse: -Andate avanti voi, io devo dire una cosa a Miki. Miki vieni un momento?-

Il ragazzo trascinò l'amica per un braccio, lei lo guardava con sguardo stupito. Julian portò Miki fuori dalla stanza e le confesso:

-Ho un problema grandissimo!!! Mi piace da impazzire Rebecca...- Miki all'udire di quelle parole fece scivolare, involontariamente, la mano giù per il fianco, non sapeva nemmeno lei la ragione per il quale aveva compiuto quell'azione. Ma restò indifferente, e alla confessione di Julian rispose:

-E' per questo che prima sei arrossito? Sono felice che tu me l'abbia detto, ma... Non potevi dirmelo dopo?-

Il ragazzo rispose: -NO! Perchè penso che ormai tutti l'abbiano capito... e quando entrerò in quella stanza tutti mi chiederanno di fare una domanda e si immagineranno a chi. Un aiuto! Che domanda potrei farle senza metterla in imbarazzo?-

Miki ci pensò su e poi disse: -Fai finta che io ti abbia chiesto di farle una domanda. Le puoi chiedere: ha chiesto una mia amica se è vero che tuo fratello è veramente molto carino.... Così li hai fregati! Perchè tutti si aspetteranno che tu faccia una domanda più personale.-

Julian fece un sorriso a 32 denti e poi istintivamente abbracciò l'amica e le sussurò nell'orecchio: -Grazie, so che su di te posso sempre contare! -dopo quelle parole la strinse ancora più forte.

Rientrati nella stanza, Holly disse: -Julian, che vi dovevate dire di così importante?-

-Ma che dire... fare!!!!- ribattè Tom.

Bengi vide che Miki e Julian erano in difficoltà e all'improvviso disse:

-Ma voi al mattino non mangiate mai una tazza di cazzi vostri pucciati nel latte?-

Con aria scocciata Tom e Holly si zittirono. Poi in coro dissero: -Sbaglio o toccava a te fare la domanda, Julian?-

Si guardarono in faccia, accorgendosi di aver detto tutti e due la stessa cosa, e scoppiarono a ridere.

In corridoio... Ma tu dormi con lui?!

Il ragazzo, che non sembrava imbarazzato, disse:- E' vero!! Io la volevo fare a Rebecca. Mi ha chiesto una mia amica di chiederti se è vero che tuo fratello è molto carino.-

Tutti, tranne Miki, rimasero di sasso, perchè si aspettavano che Julian facesse una domanda più personale, e poi guardarono tutti nella direzione di Miki, e Bengi affermò:

-A Miki piace il fratello di Rebecca!!!-

-Davvero?- chiese sbalordito Holly, intromettendosi nel discorso.

-Ma non avete capito!!! A me piace un'altra persona... e di certo non è lui!!-

Holly tirò un sospiro di sollievo, poi lanciando un'occhiata all'orologio disse:

-Com'è tardi!!!! Sono gia le tre!!! Io vado in camera, Tom, Bengi, venite anche voi?-

I due ragazzi fecero cenno di sì con la testa. Poi se ne andarono in stanza, seguiti da Julian e Miki. Prima che Miki fosse uscita, Esmeralda con voce stupita esclamò:

-Ma tu dormi con lui?-

Disinvoltamente la ragazza rispose: -Sì, che c'è di male?-

-Niente di male...- rispose la ragazza corvina -... ma sta lo stesso attenta, è pur sempre un ragazzo!-

-Non ti preoccupare... - rispose Miki -... Julian lo conosco da quando ero piccola e ti assicuro che non è il tipo da fare certe cose. Ora vado, mi sta aspettando...-

-Ciao, buonanotte!- Esmeralda chiuse la porta e dopo essersi fatte la doccia, le due amiche andarono a dormire.

In camera....Confidenze.

Quando Tom, Bengi e Holly furono in camera, chiusero la porta e si misero tutti sul letto, incominciando a parlare di quello che era appena accaduto nella stanza delle loro amiche.

Holly imbarazzato iniziò: -Ragazzi... vi devo confessare una cosa...-

Bengi e Tom si guardarono negli occhi e si fecero un cenno come se sapessero già quello che l'amico stava per dirli.

Poi Holly continuò: -Emm... mi... mi piace... Miki... e vorrei chiederglielo... ma... ho paura che mi dia una delusione e io ne soffrirei molto. Cha faccio?-

-Primo- disse Tom -Miki non è una ragazza a cui piace far soffrire i ragazzi. Secondo: a me sembra che tu un po' le interessi, e terzo: tutti prima o poi, nella vita, dovremo avere una delusione.-

-E' vero, anch'io ho notato che Miki prova un certo interesse per te.- confermò Bengi.

-Davvero?- esclamò arrossendo Holly.

-Certo che te le sai scegliere bene le prede! Vero Bengi?- disse ironicamente Tom.

Bengi rispose: -Boh, non mi interessano le ragazze tutte zuccherine come lei!-

A quell'espressione Holly ribattè: -E' vero! La ragazza ideale di Bengi è un tipo come Esmeralda!-

-A me?!?!? Piacere Esmeralda?!?!?! Ma ti sei bevuto il cervello?!?!?! Qualla racchia che fa solo figuracce!!! Figurarsi...-

E mentre pronunciava quelle parole lanciò una cuscinata a Holly, lui ricambiò il favore, ma involontariamente colpì anche Tom che si mischiò nella rissa. Dopo pochi minuti la stanza si trasformò in un campo di concentramento di cuscini, piume che svolazzavano a destra e a sinistra e tra una risata e l'altra Tom disse:

-E adesso chi lo dice alle prof.?-

Bengi, il solito menefreghista, rispose: -E chi se ne frega. Ora però dormiamo che se no domani mattina siamo in coma!!-

I tre ragazzi si svestirono, e senza nemmeno pulire, si addormentarono sui residui di quello che loro chiamavano "cuscino".

Il giorno dopo.....Partenza!

Intanto in camera di Julian e Miki regnava il silenzio, che ad un tratto fu interrotto dal russare di Julian, Miki, che era ancora sveglia, capì che l'amico stava dormendo e tra sè e sè pensò:

"Mamma mia come russa... Certo che però Holly è carino..." e in quel momento Michelle divenne rossa, ma dopo qualche secondo spalancò gli occhi e balzò giù dal letto facendo un gran casino. Cominciò a rovistare nella valigia, sotto al letto fino a mettere in subbuglio l'intera stanza. A quel baccano Julian si svegliò e non poté fare altro che domandare alla casinista il perché di quel rumore.

La ragazza rispose: -Non lo trovo più... non trovo più il cellulare!!!-

A quell'affermazione Julian fece una smorfia di compatimento: -Ma sei cretina o che roba? Lo stai facendo caricare in bagno, dato che qui non ci sono prese di corrente!!-

Miki guardò l'amico in faccia facendo un sorriso e poi una linguaccia dicendo:

-Ops... mmmmm... e comunque non sono cretina!!- e facendo finta di essere offesa Miki andò a dormire.

Al mattino erano tutti presso il pulman, con borsoni e borsette, ma sopratutto Esmeralda, Rebecca, Bengi, Tom, Holly, Julian e Miki avevano una faccia a dir poco addormentata. Il gruppo si dovette salutare perchè Julian e Miki dovevano salire su un altro pulman già in partenza. Poco dopo anche gli altri dovettero salire. Quasi tutti si addormentarono, tranne Esmeralda che si mise ad ascoltare la musica, ma nemmeno lei resistè e dopo qualche minuto si addormentò. L'autista si fermò varie volte agli autogril, ma nessuno riuscì a svegliare quella massa di pigroni che la sera prima avevano fatto un baccano tremendo. Quando tutti furono svegli erano quasi arrivati a casa.

Esmeralda fu svegliata da Bengi che cantava: -La vie c'est fantastique, pourquoi tu te la complique!-

Esmeralda odiava quella canzone, e non appena ne sentì le prime strofe, si irritò a tal punto che, schifata, disse all'amico:-Non puoi cantare qualcosa di più bello?-

Bengi per dispetto rispose: -No!- e si mise a cantarla ad alta voce.

Esmeralda fu tentata dal mollargli un ceffone, quando si accorse che il pulman si era fermato ed erano arrivati a casa, a quel punto disse: -Salvata dal pulman..., ma te la farò pagare!-

Tutti scesero in massa dal mezzo e dopo neanche mezz'ora il piazzale della scuola era deserto. Il giorno dopo a scuola non c'era nessuno e così finì la dura settimana di scuola.

Continua...