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Anno per Amare
2°CAPITOLO Grazie, amico! Qualche giorno dopo a scuola... Pistaaaa! Esmeralda camminava tranquillamente per il viale che conduceva alla scuola, sfoggiando la sua divisa nuova. Questa volta sia lei che Rebecca erano in orario! -Non mi sembra vero! Siamo in orario, mii non ci posso credere.- -Esmeralda non senti anche tu uno strano rumore, come di bicicletta?- -No, non mi sembra...- -PISTAAAAA!!!! Toglietevi di mezzo voi due!- -E quella testa di cazzo di Price! Il mio incubo peggiore.- Al passaggio del neoportiere della New Team si creò una folata di vento che fece sollevare la gonna di Esmeralda. -Brutto deficiente, ma ti sembra il modo di arrivare! Vieni qui disgraziato!!!- -Ai suoi ordini!- in un battibaleno fece una sgommata e si trovò proprio di fronte alla ragazza. -Ops, guarda le tue scarpe!- esclamò Rebecca. -Adesso le pulisci con la lingua delinquente!- disse "appoggiando delicatamente" il suo piede sul manubrio della bicicletta del ragazzo. -Siamo a una spanna di distanza, non cè bisogno che gridi come una straccivendola! E togli quel piede dal mio manubrio!- DRIIIIN!!!! -Una volta che eravamo in orario!- disse Rebecca. -Sei odioso!!- esclamò Esmeralda. -Per una volta stai zitta e corri!!!- urlò Price. -Facile per te!!!!!! Tu sei in bici!!!!!- -Comoda la vita!!!!!- la assecondò Rebecca. Intanto strani pensieri ofuscavano la mente del capitano della New Team: "Non faccio in tempo a fare il giro per andare a portare la bici al parcheggio. Prenderò una scorciatoia... EHEHEHEH!!!" Nella scuola... Problemi di... calcoli?! Iniziò a pedalare velocissimo seminando le due ragazze, che pur mettendocela tutta, non riuscivano a tenere il "passo" di una bicicletta! Bengi entrò nell'edificio scolastico come una scheggia, sempre in groppa alla sua bici: -Torna indietro teppista!!!!! Stai violando le regole dell'istituto!!!- gli urlò dietro un bidello. Non curante proseguì la sua corsa e dopo poco virò abilmente, senza perdere velocità, verso la porta interna che conduceva al parcheggio delle biciclette. "Ops, forse non ho fatto bene i miei calcoli... la prof. di matematica me lo dice sempre che sono una testa vuota!! ... dimenticavo che ci sono le scaleeeeeee!!!!!!!!" -AHHHHHH!!!!!!!- per sua grande fortuna non cadde e la bicicletta cominciò a... scendere le scale?!?!?!?! D'istinto il portiere lasciò il manubrio e spalancò la porta "antipanico" contro la quale stava per andare a sbattere. Il problema immediato fu: "come frenare?!" Infatti la bici aveva davanti a sè una siepe ancora inumidita dalla rugiada mattutina. -Devo assolutamente... frenareeeeee!!!!!!!- E così fece, ma il risultato non fu esattamente quello desiderato. La reazione di attrito provocata dall'improvvisa frenata lo fece volare giù dalla bici precisamente nella siepe. Si ritrovò zuppo di terra e infradiciato dalla rugiada. -Sono salvo!!!! Oh merda, ma sono anche in ritardo!!!!!- Tirò su di corsa la sua "adorata" bici e la mise a fianco delle altre poi, sempre di corsa, si diresse alla velocità della luce verso la sua classe. Intanto all'entrata... Mentre i bidelli stavano per chiudere le porte due saette le rispalancarono violentemente: erano Esmeralda e Rebecca! All'inizio della scala che portava alla loro classe si scontrarono con Bengi, e caddero a terra tutti e tre. -Attento a dove vai!!!!! Ora hai sporcato le scarpe anche a meeeee!!!!!!!!!!- urlò Rebecca. -Mamma come puzzi!!! Ti sei lavato stamattina?!?!?!- chiese Esmeralda. -Siamo in ritardo! Dobbiamo correre in classe! Forse ce la facciamo ad arrivare prima della bonza!- (Come avete detto? Chi è la bonzaaaa?! Chi è la bonzaaa?! E' la prof nostra grassa, ma tarmente grassa che la foto della patente j'è uscita a fascicoli settimanali; è tarmente grassa che il sangue je circola co' la metropolitana!!! NdFanfic's Angel) Al solo pensiero della sua prof di tecnica, Esmeralda pensò che avrebbe vomitato tutto quello che aveva mangiato a colazione. Rebecca non correva pericoli, lei la colazione non la faceva proprio! Le premonizioni di Bengi erano azzeccate, infatti la professoressa stava ancora salendo le scale, indugiando su ogni gradino per recitare il suo dramma quotidiano: -Ohh! Mamma mia... oh mamma mia che fatica!- I tre la superarono audacemente cercando di non farsi riconoscere. Ma ecco l'urlo di King Kong si fece sentire: -PRICEEEEEEEEEE!!!!!!!!- "Ma quella lì vede sempre e solo me?!?!?!" comunque fece finta di non averla sentita e cercò di farla fessa, fermandosi davanti alla porta di una seconda: di sicuro avrebbe creduto di averlo scambiato per qualcun'altro! Nell'atrio dell'ospedale... SHHHHHH!!!!!! Erano le otto di sera, e all'ospedale di Fujisawa una voce rimbombava nell'atrio. -Cara sei in ritardo. Il tuo turno è già iniziato!- gridò il signor Ysan. -Dillo ai tuoi figli che si sono rincorsi per tutta la casa urlando come stai facendo tu ora.- disse la moglie esasperata. -Esmeralda, Sandy venite subito qua e datemi una spiegazione.- -E STATA TUTTA COLPA SUA!!!! Mi ruba i vestiti e li usa come asciugamani per asciugarsi la faccia e non solo!!! E poi usa i miei trucchi per giocare agli indiani!- -NON E VERO QUALUNQUE COSA TI DICA E UNA BUGIA!!!!- -Siete impazziti, siamo in un ospedale!- urlò il padre dando un sonoro ceffone a tutti e due. -E IO ADESSO CHE COSA CENTRO?!- urlò a sua volta Esmeralda. -SHHHHH!- si limitò a dire la madre. -Però stava urlando anche papà, voi grandi volete avere sempre ragione!!!!!!!!- e fece una linguaccia. Per fortuna la discussione terminò così. In quel momento entrò Bengi tutto affannato e zoppicando. Con aria sorpresa mormorò: -E tu cosa ci fai qui?- Esmeralda ebbe una reazione che lui non si sarebbe mai aspettato! Con aria sinceramente preoccupata gli chiese: -Che ci fai qui? Che ti è successo, perchè zoppichi?- -Prima rispondi alla mia domanda e poi come mai sei diventata umana tutto ad un tratto?!- -Sono qui perchè mio padre è cardiologo e mia madre è infermiera! E poi perchè devi sempre infierire? E ora tu rispondi alle mie domande.- disse Esmeralda con una strana calma e, miracolo, senza urlare!! -Senti risponderò più tardi. Potresti dirmi dove posso trovare un medico che ne sappia qualcosa di ossa?- Sempre in ospedale... Che famiglia! Esmeralda non fece in tempo ad aprire bocca, che Sandy si buttò tra le braccia di Bengi, gridando: -Ciao amico!- e poi sussurandogli all'orecchio -Ma cosa ci fai qui?! Allora ti sei fatto male!!- -Ti spiegherò tutto dopo, ok?!- e con sguardo complice gli fece l'occhiolino. -Aspettate un momento... e voi due come fate ad essere così amici?! Mi devo essere persa qualcosa...- -Allora, conosci un ortopedico sì o no?!- Stavolta Esmeralda non fece neanche in tempo a pensare a qualcuno di appropriato per il problema dell'amico, che suo padre si era già intromesso nel discorso. Con aria professionale introdusse il discorso che aveva intenzione di affrontare: -Ti porto io da un bravo ortopedico figliolo! Ma prima devo chiederti una cosa...- -E sarebbe?- chiese Bengi insospettito. -Come fai a conoscere mia figlia? Che legame cè fra voi? Come osi rivolgerti a lei in quel modo? Perchè cè tutta questa confidenza fra voi? Rispondi e senza inventarti scuse!!- Bengi fece un balzo allindietro e si ritrovò contro la porta. Esmeralda si nascose il viso tra le mani per limbarazzo: "Deve sempre fare tutte queste scene!!!!" e non si trattenne dal dire: -Se lui ha bisogno di un ortopedico, tu papà hai bisogno di uno psicologo!!!- Bengi pensò: "Miiiii che famiglia! Lunica normale è la madre, ma come fa a sopportarli?!" e continuò: "Un momento... sento un rumore di passi..." Pochi secondi dopo, dalla porta, entrarono due infermieri di corsa che portavano una barella. Bengi fece appena in tempo a spostarsi, prima di essere travolto e disse con voce tremante: -Ju... Julian!!!- Sempre nellatrio... Fermo lì! Poco dopo entrò anche il Mister, Annie e lintera Mambo. In poco tempo nellatrio ci fu un via vai di infermieri e di dottori che dicevano frasi incomprensibili: -Cè stata una disfunzione cardiaca!- -Presto, presto portatelo in cardiologia!- -In fretta o potrebbe essere troppo tardi!!!- La signora Ysan chiese gentilmente alla squadra di aspettare fuori e li tranquillizzò: -Non è niente di grave, vi preghiamo però di uscire. Potreste bloccare il passaggio di altre barelle!- Bengi rimase immobile, seduto per terra con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Gli sembrava di essere in un sogno e lunica cosa che avrebbe voluto fare era svegliarsi. Nellatrio erano rimasti solo il Mister e la Manager della squadra: Annie. Anche il padre di Esmeralda aveva dovuto seguire il corteo di infermieri che era ormai lontano. Esmeralda si trovava appoggiata sulla parete opposta alla porta, ma era di certo più tranquilla, perchè non era la prima volta che vedeva una scena del genere. Vedendo la reazione di Bengi, gli si avvicinò e gli sussurò con dolcezza: -Vieni, ti porto da un ortopedico.- In un primo momento il ragazzo non reagì, come se fosse in un universo parallelo, poi disse con decisione: -No! Voglio vedere come sta Julian!!!- Intanto Annie singhiozzava e con le mani giunte pregava allo stesso tempo, mentre il Mister cercava di consolarla. -Devi andarci!! Pensa alla tua gamba! Poi potrai vedere come sta Julian, ma ora pensa alla tua salute per favore!!!- disse Esmeralda sperando di essere ascoltata. Bengi non la ascoltò neanche, si rimise il berretto caduto in mezzo a quel via vai, quindi si diresse verso la sala daspetto della cardiologia. La ragazza gli si piazzò davanti con le braccia aperte: -Non osare fare un passo di più!!! Fermo lì!!!- -Spostati e non cercare di fermarmi... potresti farti male!!!- rispose scansandola con violenza. Esmeralda, ormai a terra, iniziò ad urlargli di tornare indietro, ma lui era già lontano. La ragazza diede un pugno per terra e urlò: -Fa quel cavolo che ti pare, brutto stupido!- e senza che se ne accorgesse, le lacrime cominciarono a scorrerle sul viso. In cardiologia... Il segreto di Julian. Lorologio segnava ormai le 10.30 ed era da circa due ore che Bengi aspettava in quella sala che Julian, il capitano della Mambo, uscisse dalla stanza dove stava parlando con il medico. Finalmente uscì, aveva gli occhi vuoti e tristi. Bengi si alzò di scatto e gli corse incontro dicendogli preoccupato: -Come stai? Ho avuto tanta paura e non sapevo cosa fare e allora ho aspettato che uscissi... Julian si sforzò di sorridere: -Grazie, non so come ringraziarti! Sei un amico. Ma guardati, zoppichi... che ti è successo?- Bengi lo guardò serio negli occhi: -Tu pensi a me in un momento del genere... non sono nato ieri, so che reparto è questo! E non oso pensare quale sia la diagnosi per te!- -Anche tu ti sei preoccupato prima per il mio cuore che per la tua gamba!!- -Va da Annie, anche lei ti sta aspettando. Sei fortunato ad avere una persona che ti ama così tanto e ad avere dei genitori che ti vogliono così bene. Va da loro e non preoccuparti per me, inizialmente sono venuto qui per la mia gamba... non sono così incosciente come pensi tu!!!- -Sono fortunato ad avere un amico come te!!- e lo salutò, seguendo il suo consiglio. Esmeralda era ancora nel corridorio con gli occhi gonfi e rossi, nello stesso punto in cui Bengi laveva lasciata. Era lì raggomitolata e si era addormentata. Nel corridoio... Lacrime di gioia. Quando Esmeralda aprì gli occhi, si trovò davanti quelli del portiere, che la guardavano intensamente. Bengi disse porgendole la mano: -Non dovevamo andare da un ortopedico?- Esmeralda, senza capire il perchè di quellazione, si mise a dargli pugni sul petto per poi abbracciarlo e ricominciare a piangere. Il ragazzo la guardò stranito e cotraccambiò labbraccio. A lei sembrava di sognare e non avrebbe mai voluto che quel sogno finisse. Dopo poco era di nuovo arzilla, mentre lo guidava verso il reparto ortopedico. Mentre stavano camminando Bengi vide Julian che tranquillizzava Annie e tutta la squadra intorno al capitano. In disparte cera il Mister e i suoi genitori che guardavano compiaciuti il figlio; la madre piangeva... ma di gioia, nelle braccia di suo marito. Con un cenno della mano salutò il suo amico mentre quella pazza di Esmeralda lo trascinava tutta contenta per laltra mano. Julian contraccambiò sussurrando: -Grazie, amico!- Esmeralda in cuor suo pensava: "Quanto lo amo!!!" e intanto canticchiava. -Sei proprio un bel tipo; fino a poco tempo fa eri lì a piangerti addosso e guardati ora!!!- -Zitto e cammina e guai a te se mi spingi unaltra volta!!!- Agli allenamenti... Lite fra amici. Quelle parole risuonavano nella sua testa, come una gravosa punizione: "Con una gamba così malridotta non potrai più giocare a calcio..." -ATTENTO AL PALLONE BENGI!!!!- gli gridò Holly, dopo averlo lanciato. Bengi si destò dai suoi pensieri e con un salto e una capriola parò la bordata lanciata dal cannoniere della New Team. -Ho pensato che ti fossi addormentato!- scherzò Tom Becker. -Hmf, figurarsi!!- disse sarcasticamente Price dopo aver raccolto il berretto da terra. Finito lallenamento uscirono tutti dagli spogliatoi parlando e ridendo, come loro solito. Ma un ragazzo aveva lo sguardo serio e non scherzava assieme agli altri. Holiver Attom si avvicinò preoccupato al portiere dicendo: -Cosè che avevi oggi, non mi sembravi il Bengi che conosco io!!- -Cosè quella faccia da funerale, io non ho proprio niente!- cercò di rassicurarlo. -E non solo oggi, anche ieri quando Landers ti ha segnato quel goal... non eri in te... - continuò come se non avesse sentito quello che gli aveva appena detto il suo amico: -...guarda che con me ne puoi parlare, sono tuo amico e se hai qualche problema sono pronto ad aiutarti!- -Perchè mi dovete trattare tutti come se fossi ancora un bambino. Ho quasi quindicianni e non ho bisogno della vostra stupida pietà!- e salito sulla sua bici, si diresse verso casa sua. Tutti si girarono verso il cannoniere, non sapendo lorigine della lite. Lui non seppe dire altro che: -Ma... Bengi...!- Tom guardò il suo capitano che si allontanava in bici e poi si girò verso Holly: i due si scambiarono unocchiata... era evidente che qualcosa non andava! Lunedì 18 Settembre. In classe... Amici? -Dunque ragazzi, questanno, come tutti gli anni, abbiamo pensato di fare una gita...- comunicò la professoressa di matematica alla classe: -... però i ragazzi di prima non vanno di solito allestero, quindi dovrete accontentarvi per questanno!- La classe si scatenò tra urla di gioia e chiacchiere, per limminente gita! -Piantatela di fare le oche!!! Ascoltatemi, non ho ancora finito!!- Nella classe ritornò il silenzio dopo lurlo della prof. che si accingeva a continuare il discorso: -In via eccezionale, anche se siete una prima, staremo in gita tre giorni! Vogliamo darvi un po più di fiducia, quindi non traditela!! Si andrà a Kyoto e ho già pronto del materiale itinerante su questa città, che leggerete con la prof. di giapponese.- Si alzò dalla cattedra e iniziò a distribuire i fogli ai ragazzi che erano in fibrillazione. La prof. non era molto alta, aveva i capelli corti e biondognoli. Gli occhi castani erano nascosti dietro agli occhiali, ma ciò nonostante manteneva un aspetto giovanile. -Si partirà il 25 ottobre e si starà via fino al 27. I vostri genitori sono già al corrente della gita, perchè si è parlato di questo progetto, quando vi hanno iscritti a questa scuola!- proseguì la prof. Bengi non aveva ascoltato una sola virgola del discorso e, perso nel suo mondo, guardava fuori dalla finestra le prime foglie danzare nellaria per poi cadere a terra. Quando la prof. arrivò in prossimità del suo banco urlò: -PRICE!!- non ottenendo risposta urlò ancora più forte: -OCAAAAA!!!!!!! Holly, che era al banco dietro, diede un calcione alla sedia dellamico, che lo fece cadere dalle nuvole! Quando si ritrovò la prof. che lo guardava inferocita, si chiese cosa mai avesse combinato. Holly gli bisbigliò:- La prof. stava parlando della gita a Kyoto e quello è il materiale itinerante.- -Grazie prof. per il materiale itinerante, ottima idea quella di andare a Kyoto a fare una gita.- disse Bengi mostrandole uno dei suoi migliori sorrisi. La prof. gli diede i fogli e passò oltre. Bengi si girò e porse la mano a Holly dicendo: -Amici?- -Amici!!!- fu la risposta accompagnata da una calorosa stretta di mano. Tom commentò ironicamente:- Quei due sono proprio inseparabili!! Sono un po geloso!!- Ora di giapponese... Kyoto. La prof. stava leggendo: -Kyoto è una città del Giappone, situata nella parte meridionale dellisola di Honshu. Fornita di importanti musei, di 794 palazzi e di due ville imperiali. Lartigianato produce porcellane eiraku a disegni doro su fondo rosso, ceramiche di Awata, smalti, bambole, stoffe pregiate. Va avanti a leggere Rebecca!- Rebecca si alzò in piedi e iniziò a leggere pensando: "Pensava di trovarmi impreparata, eh? Ma io sono più furba di lei!! He He He!!!" -Fondata alla fine dellottavo secolo dallimperatore Kammu col nome di Heian-kyo, rimase capitale del Giappone fino al 1868. Co..- -Va avanti tu Tom!- -Conserva in parte la pianta a scacchiera, sul modello di quella dellantica capitale cinese: Chang-an. Residenza imperiale, rima...- -Esmeralda leggi tu per favore!- -Sì... sì prof... aspetti un attimo... solo un momento...- Rebecca si mise una mano sulla fronte, come faceva di solito quando la sua amica faceva figuracce (cioè molto spesso!!). Bengi suggerì da dietro: -Comincia a prendere il foglio dalla parte giusta... e poi stiamo leggendo lottava riga dellintroduzione!- Esmeralda fece il segno dellOK a Bengi e attaccò a leggere: -Rimase il massimo centro culturale, artistico e religioso del Giappone, anche dopo che Tokyo divenne la capitale.- La lezione proseguì tranquilla fino al suono della campanella: di sicuro in mensa non si sarebbe parlato daltro!! |
Continua...