Vetri Infranti

Parte Seconda

Giulia era nervosa..... ma perchè non riusciva a prendere sonno come tutte le persone normali?? Sbirciò la radiosveglia appoggiata sul suo comodino... Le 2.35. Spostò le coperte e si mise a sedere sul letto. Era inutile continuare riprovarci, i suoi occhi non avevano nessuna intenzione di chiudersi. La ragazza si vestì lentamente, aprì la finestra della sua camera e sistemò sul davanzale sospirando. Quante notti aveva passato così, appollaiata sul quel davanzale? Tante, troppe, più di quante le faceva piacere ricordare. Ma quello era l'unico modo che conosceva per vincere l'immensa noia che l'affliggeva quando veniva colta dai suoi attacchi di insonnia.
Sbirciò in strada. Era completamente deserta, solo in lontananza si udiva ancora il frastuono degli altoparlanti del pub, ma quella sera era abbastanza tranquilla. Strano.....
No, aveva parlato troppo presto. C'era un gruppo di 5 persone, ferme all'angolo. E non stavano certo facendo un gioco di società. L'ennesima rissa..... Ma perchè non decidevano di picchiarsi da un'altra parte, una volta tanto?? Che noia, ormai capitava quasi tutte le sere....
Giulia si soffermò un attimo sul gruppetto. C'era qualcosa di diverso dal solito, qualcosa che non le quadrava. Non sembrava affatto la solita scazzottata tra ubriaconi..... Intanto perchè erano uno contro quattro, e poi erano fin troppo silenziosi per i suoi gusti.
I quattro uomini biondi circondarono il quinto, un ragazzo dai capelli scuri che riusciva a malapena a stare in piedi, e cominciarono una lenta e metodica distruzione programmata del poveraccio. Poi uno dei quattro si staccò da gruppo e sparì dietro l'angolo, per tornare armato di un lungo bastone dalla punta arrotondata, una mazza da baseball per quanto ne poteva capire lei..... E no, così non andava..... potevano ammazzarlo! La ragazza scese dalla sua postazione e si precipitò verso il suo cellulare.. Doveva chiamare la polizia, subito! O quel poveraccio poteva rimetterci la pelle.....
Dopo aver fatto la chiamata, Giulia si precipitò in strada con l'intenzione di intervenire se la polizia ci avesse messo più del dovuto.
Ma cosa cavolo stai facendo stupidaaaa??? - la voce della sua coscienza cominciò a urlarle nel cervello - Cosa credi di fare tu, una ragazzina, contro quattro uomini? Torna a casa, Giulia, dammi retta e lascia che se la risolvano loro...... Hai fatto il tuo dovere, adesso basta, non è più un problema tuo....
Giulia si nascose nel portone del suo palazzo e sbirciò di nuovo quei brutti ceffi, indecisa su cosa fare.. Ma perchè la polizia ci metteva tanto? Accidenti, se la stava facendo sotto dalla fifa..! Ma non poteva lasciare quel ragazzo al suo destino, anche se aveva dannatamente paura.
Fortunatamente cominciarono a sentirsi i suoni delle sirene avvicinarsi velocemente. I quattro, spaventati, fuggirono immediatamente, lasciando la loro vittima distesa e interte sul marciapiede, e questo permise alla ragazza di avvicinarsi senza pericolo.
La scena era desolante: il ragazzo giaceva prono, le braccia che circondavano un volto reso irriconoscibile dagli ematomi. I capelli erano inzuppati dal sangue che colava da una brutta ferita alla base della fronte, mentre una mano stava cominciando a gonfiarsi, assumendo colori che sfumavano dal blu al nero.
"Come ti hanno conciato..... - esclamò la ragazza rabbrividendo - Certo devi averli fatti arrabbiare parecchio..."
Facendo attenzione a non spostarlo, Giulia si mise a frugare nelle tasche della tuta che il ragazzo indossava, alla ricerca di un portafoglio o un documento che potesse farle scoprire chi era. Ma tutto ciò che trovò furono pochi spiccioli, un accendino e un pacchetto di sigarette ormai vuoto e schiacciato.
Niente portafoglio, niente documenti.
L'ambulanza frenò bruscamente a un lato del marciapiede e i soccorritori, dopo aver scostato senza troppa gentilezza la ragazza, circondarono il giovane svenuto e cominciarono ad imbragarlo sulla barella. Giulia tentò di origliare cosa dicevano, ma delle loro parole riuscì solo a capire che era piuttosto grave...
Mentre il lavoro dei soccorritori continuava frenetico, la ragazza fu avvicinata da un uomo vestito con un lungo impermeabile scuro, un agente in borghese si presumeva, che, taccuino alla mano, cominciò a tempestarla di domande. La ragazza era così frastornata, che si accorse troppo tardi dell'ambulanza che stava partendo a sirena spianata.
La rincorse per un tratto di strada, sperando che l'autista si accorgesse di lei e si fermasse per farla salire, ma la vettura proseguì la sua corsa e sparì dietro un angolo.
"Peccato.... avrei voluto andare anch'io... - pensò con rammarico, tornando sui suoi passi.
Cercò con lo sguardo l'uomo che aveva preso la sua deposizione, ma anche questi era sparito insieme ai suoi colleghi e Giulia si ritrovò così sola, in mezzo a quell'angolo di marciapiede ancora sporco del sangue di quel ragazzo, in preda ad una strana tristezza che le riempiva il cuore.

Mark finì di indossare la divisa e si apprestò a chiudere il proprio armadietto. Mentre si avviava verso l'uscita dello spogliatoio, con lo sguardo passò in rassegna le targhette poste sugli altri armadietti, soffermandosi su una in particolare.. B. Price.... Chissà in che stato era tornato la sera prima, quel disgraziato.....
Uscì dagli spogliatoi e si unì agli altri ragazzi, che avevano appena cominciato il riscaldamento. Incrociò subito Ed, ma questi, evidentemente ancora arrabbiato con lui, non lo degnò di uno sguardo e lo distanziò prontamente.
Uffa che noia, sbuffò il ragazzo scocciato, ci mancavano solo gli amici gelosi a complicargli la vita... Poi era lui quello che aveva un brutto carattere eh?
Cercò Benji con lo sguardo. Ma il suo berretto rosso non compariva da nessuna parte.... Ancora in ritardo, non era possibile... Freddy lo avrebbe ammazzato sicuramente, doveva inventarsi qualcosa di non troppo stupido..... come la balla del fuso orario.....
Questo è un altro favore che mi devi, Price. Tenendo il conto mi accontenterò di 6 goal nella prossima partita....
Vedendo Tom correre di fronte a sè, decise di informarsi delle condizioni del suo rivale preferito.
"Si è ubriacato di nuovo?" - bisbigliò al ragazzo, affiancandolo.
"Magari! - fu la risposta nervosa e scocciata dell'altro - Almeno saprei dov'è..... Non è tornato nemmeno in albergo stanotte, e Dio solo sa dove può essersi cacciato. Sono a corto di idee, che gli racconto al Mister? Vorrei proprio sapere che gli prende a quel deficiente.... Non è da lui comportarsi così, non vorrei che gli fosse successo qualcosa.."
Mark rivide i fari della macchina e rabbrividì.
"Tu non dire nulla. Ti sei già bruciato ieri con quella stupidata del fuso orario. Ci penso io a inventarmi una scusa veramente credibile. Ma quando il signorino torna, voglio che mi avverti subito. Gli darò tanti di quei calci nel sedere che non potrà appoggiare le chiappe per un mese......."
"Mark - Tom lo guardò sottecchi e il ragazzo capì subito cosa l'altro voleva sapere.. - Sei sicuro di star bene? Vederti così preoccupato mi rende alquanto sospettoso.... che stai tramando?"
"Niente - sbuffò l'attaccante, allontanandosi - Lasciamo perdere...... E' meglio!"
I ragazzi furono richiamati dall'allenatore che, fermo a bordo campo, cominciò a dividere i giocatori in due squadre per una partita di allenamento. Ma fu interrotto dall'arrivo di due uomini in divisa, che gli chiesero un colloquio in privato. Mark cercò con lo sguardo Tom e i due, senza farsi notare dagli altri, seguirono l'allenatore nella speranza di cogliere qualcosa della conversazione.
I tre uomini erano nell'ufficio di Freddy, ma la porta era aperta e quindi i due ragazzi non ebbero problemi ad ascoltare ciò che si stavano dicendo.
"C'è stato un incidente stanotte. Abbiamo soccorso un ragazzo coinvolto in una rissa vicino a un locale notturno piuttosto conosciuto dalla polizia. Non aveva nessun documento con sè e quindi non siamo riusciti ad appurarne l'identità. E' alto 1.90 circa, di più o meno 18 anni, capelli e occhi neri, carnagione scura....."
"E perchè viene a dire queste cose proprio a me?" - Freddy si accese un sigaro e fissò l'uomo dritto negli occhi.
"Perchè il ragazzo indossava una tuta da ginnastica molto simile alla divisa della vostra squadra. Perciò ci siamo chiesti se non potesse essere uno dei suoi ragazzi che magari ha fatto qualche bravata di troppo.."
L'allenatore rimase immobile per qualche istante, come ipnotizzato dalle lente spirali di fumo che si innalzavano verso il soffitto, poi si alzò e con passo deciso si diresse verso la porta aperta.
"Mark! Tom! Venite qui immediatamente!" - urlò sporgendo la testa nel corridoio.
"Si Mister!" - i due ragazzi entrarono a testa bassa, rossi in viso.
"Non vi faccio il riassunto perchè sono sicuro che avete origliato benissimo. Allora, ditemi che non può essere Benji. Che lui è in camera sua e non è sceso perchè ha il mal di testa, mal di pancia o che so io......!"
"Veramente..... ecco.. - Tom tossì nervosamente incollando gli occhi alle piastrelle del pavimento - ..... c'è il fatto che stanotte non è rientrato a dormire.... ecco".
"E quanto tempo avresti aspettato a dirmelo, razza di imbecille?! Aspettavi una convocazione per l'obitorio forse????"
"Io..... mi dispiace.... ecco.. io" - balbettò il poveretto, stroncato dal senso di colpa.
"E tu? Cos'hai da dire in tua discolpa?" - Freddy spostò gli occhi verso Mark che gli restituì un'occhiata di sfida.
"Io? Niente. - il ragazzo alzò le spalle e poi si rivolse ai due agenti, che erano rimasti ad ascoltare la conversazione senza riuscire a capirci nulla - Se siete venuti fin qui per capire chi è, vuol dire che lui non è in grado di dirvelo da solo, giusto? E' conciato così male?"
"Si purtroppo. Non ha ancora ripreso conoscenza e non sono stati molto dolci con lui i suoi aggressori..... Per fortuna una ragazza si è accorta in tempo e ci ha chiamato, altrimenti poteva fare davvero una brutta fine.... - poi, rivolto a Freddy - Devo chiederle di seguirci in ospedale, Mister, per l'identificazione."
"Veniamo anche noi" - affermò subito, deciso, Mark.
"Neanche per sogno! - gli rispose di rimando Freddy, rivolgendogli una gelida occhiata - Basto io per l'identificazione, la vostra presenza non è necessaria, quindi tornate ad allenarvi con i vostri compagni e senza tante storie....."
"Se lo scordi! Io vengo, può dire quello che vuole, ma io vengo lo stesso chiaro?" - il ragazzo non degnò nemmeno di uno sguardo l'allenatore ma si affrettò dietro i due agenti che già erano spariti dalla stanza.
Freddy rimase a guardarlo qualche istante, prima di seguirlo sbuffando insieme a un riluttante Tom. Ma proprio due teste calde dovevano capitargli??? Maledizione!!
"Potete dirci almeno cosa è successo all'incirca?" - esordì Freddy, tentando di rompere il silenzio pesante che era calato sull'auto. Mark notò che gli tremavano le mani...... Allora forse è davvero preoccupato? Mah, che tipo strano anche questo qui.......
L'agente scosse lentamente la testa, cercando lo sguardo dell'allenatore nello specchietto retrovisore.
"Io non mi occupo dell'inchiesta. Non posso dirvi molto... Tutto ciò che so è che sono state prese in considerazione due ipotesi. Una basata sui fatti, l'altra invece sull'unica deposizione che abbiamo raccolto. La prima è che si sia trattata di una delle solite risse che si svolgono in quel locale.... il ragazzo era molto ubriaco quando è uscito, secondo la testimonianza di un buttafuori, e probabilmente sarà stato vittima di una delle bande di teppistelli da quattro soldi che girano lì intorno."
"Ok questa è la prima..... e la seconda?" - ribattè Mark, che era seduto nel sedile dietro di lui e non sembrava per niente convinto di questa prima ipotesi....
"La seconda, come vi ho detto, si basa sull'unica testimonianza che abbiamo, la ragazza che ci ha chiamato. Lei è sicurissima nell'affermare che gli aggressori non erano affatto dei teppisti, e che il tutto è stato attuato con molta freddezza e cura e non a caso... Quindi, se questo è vero, la vittima conosceva i suoi aggressori o, quantomeno, loro conoscevano lui.... Non sapete, voi due che lo conoscete meglio, se il vostro amico avesse dei problemi?"
Se provi a raccontare a qualcuno quello che ti ho detto, giuro che te la faccio pagare!!!!!
Quella frase echeggiò nella testa di Mark che impallidì. Il ragazzo ripensò alla discussione violenta che aveva avuto con il portiere l'ultima volta che l'aveva visto. Non era riuscito, allora, a capire bene quello che il ragazzo gli aveva urlato contro, in preda alla rabbia, ma adesso quelle parole assumevano ben altro significato. Benji aveva menzionato qualcuno, qualcuno che lo turbava profondamente, vedendo le reazioni che scatenava in lui. Ma chi era questa persona? E soprattutto, che relazione aveva con quanto era accaduto la notte precedente?
Mark si costrinse a ritornare nel presente, scacciando quegli interrogativi a cui non poteva, ora, dare una risposta. Con la coda dell'occhio, sbirciò i suoi compagni, temendo che qualcuno si fisse accorto delle sue reazioni. Ma, fortunatamente, sia Freddy che Tom erano concentrati sulle parole del poliziotto e nessuno dei due si accorse di nulla.

Ai ragazzi non fu concesso entrare nella camera dove era ricoverato quel ragazzo. Quindi dovettero aspettare pazientemente il ritorno di Freddy, che sparì dietro una porta insieme al primario del reparto di rianimazione.
Quando finalmente l'allenatore tornò da loro, il suo viso era estremamente pallido.
"E' lui, non è vero? E' Benji...!" - Mark gli rivolse uno sguardo carico di tensione. Non c'era bisogno che Freddy gli rispondesse, sapeva già la risposta a quella domanda. L'aveva saputa fin dal momento in cui aveva visto i due agenti comparire sull'erba del terreno di gioco, quella mattina.
"Si, non c'è dubbio - Freddy accompagnò queste poche parole con un sospiro sconsolato - E' Benji.... anche se nemmeno sua madre lo riconoscerebbe così conciato. Il dottore che segue il suo caso dice che è ancora in diagnosi riservata. Ha un polso rotto, varie costole incrinate, dieci punti in testa e ha subito un brutto trauma cranico....."
"Potrà ancora giocare, non è vero?" - Tom si staccò dalla finestra e fissò l'allenatore negli occhi. Quegli occhi non gli piacevano affatto...
"Non lo so. Nessuno lo sa. Bisognerà aspettare che riprenda conoscenza per appurarlo....... Bene! Qui non c'è più niente che possiamo fare, torniamo al campo!"
"Che cosa??? Starà scherzando..... non vorrà mica lasciarlo qui da solo?"
"Mark.... nessuno sa quando Benji si risveglierà.... Non ha nessun senso aspettare qui lo capisci?....... Inoltre... il suo comportamento è stato veramente irresponsabile.... Non è detto che la Federazione questa volta lo perdoni.....Nè sicuramente lo farò io..... Ora tutto ciò che voglio è buttarmi alle spalle la vergogna che mi ha procurato e continuare con il mio lavoro..."
"Non posso credere che stia dicendo sul serio??? - Mark era indignato - Vuole lasciarlo qui da solo, dopo quanto gli è successo, soltanto perchè ha infangato la maglia della sua preziosa nazionale??? Ma che razza di tutore è lei??? Bhè si scordi che io ritorni ad allenarmi. Lui si sveglierà, prima o poi, e non voglio che non trovi nessuno ad aspettarlo quando questo succederà!"
"Fa come ti pare! - Freddy gli rispose con il più gelido tono di voce, poi voltò le spalle ai ragazzi e cominciò ad allontanarsi - Io vado a completare la mia deposizione e torno al lavoro. Sapete dove trovarmi se ci sono sviluppi......"
Mark e Tom lo guardarono esterefatti. Poi, dopo essere rimasti a fissare per qualche momento il punto in cui l'allenatore era scomparso, presero posto su anonime poltroncine di plastica arancione, posizionate vicino alle pareti, e cominciarono una lunga, lunga attesa.

Era lunedì. Un altro lunedì.
Ciò voleva dire che cominciava un'altra noiosissima settimana.....
Giulia sbuffò, angosciata a morte da quel pensiero, e cominciò a camminare verso la sua scuola, senza riuscire a celare il suo scarso entusiasmo. E poi, a complicare ancora di più le cose, c'erano gli eventi di quell'ultimo allucinante sabato sera. Giulia aveva provato a non pensare più a quanto era successo. Ma niente da fare, non ci riusciva. L'immagine di quel ragazzo svenuto in una pozza di sangue si era fissata indelebilmente nella sua memoria e non c'era verso di convincerla ad andarsene.
E poi.... lei non voleva assolutamente che quel ricordo se ne andasse. Questa era la verità. Anzi avrebbe dato qualsiasi cosa per scoprire qualcosa di più su quello sconosciuto.
Già il giorno prima aveva provato a indagare presso la polizia. Era la testimone chiave, aveva il diritto di essere informata su queste cose........ Ma la poliziotta con cui aveva parlato al telefono non era esattamente d'accordo con lei su questa teoria, e non era riuscita a farle dire assolutamente nulla. Accidenti a lei!!!! Sicuramente avevano già scoperto chi era...........
Era talmente concentrata nell'escogitare un modo per rivederlo, che non si accorse di una figura che comparve all'improvviso dietro di lei, abbracciandola con foga.
"Buongiorno!!! Pronta ad un'altra noiosissima settimana di cultura???"
"April!!! Dannazione! A momenti mi fai prendere un colpo!" - Giulia scostò l'amica bruscamente e aumentò il passo lasciandola in dietro.
"Accidenti! - le gridò l'altra rincorrendola - Come siamo suscettibili? Un altro week end da incubo?"
"Oh no, al contrario...."
"Ehi, ehi, quello sguardo! Non mi dire che ti sei finalmente innamorata!! Sii!"
"Ma no che hai capito??? Ma possibile che pensi solo a quello? Hai proprio il chiodo fisso...."
"Sarà....... ma secondo me mi nascondi qualcosa.... Forza, sputa il rospo! Che è successo?"
In poche parole Giulia rese l'amica partecipe dell'accaduto: il ragazzo sconosciuto, la rissa, la polizia.
"Accipicchia! Che notte! - il viso dell'amica si illuminò in un sorriso malizioso - Ma almeno era carino?"
"Ma chi???"
"Ma il tipo no?? Possibile che non capisci mai??"
"Ma che ne so! Era buio, lui era mezzo pesto, che vuoi che ti dica?"
"Bhè è il caso di scoprirlo, no? Forse è l'uomo della tua vita e tu te lo lasci scappare..... E poi magari ha qualche amico carino anche per la sottoscritta......"
"E te pareva...... Adoro i tuoi aiuti disinteressati...."
"Lo so che mi adori, mia cara... lo so - l'amica le battè una pacca sulla spalla e le si avvicinò con fare complice - Allora oggi pomeriggio io e te faremo una visitina a tutti gli ospedali della città, a cominciare da quello più vicino a casa tua..... Visto che era grave, è probabile che l'abbiano portato lì......."
"Si ma April, non so nemmeno come si chiama...."
"Vorrà dire che mi inventerò qualcosa sul momento, fidati di me......."
"Mi sa che mi pentirò di averti detto di si.........anzi sono sicurissima che mi pentirò, lo sai?"
"Ma perchè ti preoccupi sempre?! Lo sai che con me sei in una botte di ferro!!!!!!!" - urlò l'effervescente ragazza trascinandola su per le scale che portavano alla loro classe.
Una volta entrate in aula, Giulia venne attratta irresistibilmente da un giornale che un loro compagno, seduto cavalcioni su un banco, stava leggendo. In particolare un articolo di quel giornale, il cui titolo occupava quasi metà della pagina iniziale...."GIOVANE PORTIERE DELLA NAZIONALE JUNIORES, VITTIMA DI UNA AGGRESSIONE".
"E' LUIIIIII!" - esclamò la ragazza, strappando senza molta grazia il giornale dalle mani del povero malcapitato, che rimase ad osservarla per qualche istante, interdetto.
"Ma si può sapere che ti prende???" - l'amica le corse dietro, contagiata dalla sua eccitazione.
"Ma come? E' lui! L'ho trovato.....Eccolo qui!" - la ragazza strinse April con foga per le spalle e le mostrò una foto, stampata in centro alla pagina: ritraeva un bel ragazzo bruno, con un cappellino a visiera in testa, che, fermo tra i pali di una porta, si apprestava a rimettere in gioco la palla.
"Ehi! - April le strappò il foglio di mano e avvicinò maggiormente il viso per guardare meglio il profilo del ragazzo - Ma così non vale!!!! Perchè i più fighi te li devi beccare sempre tu...... Hai una fortuna sfacciata.... Mi fai quasi rabbia!"
"Ma dai non esagerare! E' indubbiamente carino....... ma da qui a definirlo un figo, ce ne vuole....."
"Ah, io non ho ancora capito se ci sei o ci fai.... comunque - la ragazza interruppe la discussione con un cenno della mano e si buttò nella lettura dell'articolo - Benjiamin Price, 18 anni il prossimo dicembre, si è trasferito sei anni fa ad Amburgo, in Germania, dove ha iniziato una brillante carriera che lo ha portato, in poco tempo, a militare in prima squadra come giocatore professionista. Il ragazzo è rientrato in patria tre giorni fa per partecipare al ritiro della nazionale juniores in vista dell'imminente campionato del mondo che, come tutti sapranno, si terrà tra meno di due mesi a Tokyo."
"Accidenti! E' un pezzo grosso allora..... Interessante..."
"Siiii! Lui è un calciatore giusto? E i calciatori non giocano da soli, ma in squadraaaaa con degli adorabili calzoncini addosso.... Bello! Bello! - April si mise a saltellare come una bimba che ha appena ricevuto un magnifico regalo di Natale - Oggi partiamo all'attacco e ti giuro che lo troveremo, dovessi consumarmi tutte le scarpe......."
"Ok, ok..... te l'ho già promesso. Non è il caso che me lo ripeti ancora...... uffa!" - Giulia scoppiò a ridere. April era proprio matta come un cavallo....... e sicuramente si sarebbe pentita di quello che le aveva promesso..... Ma lo voleva rivedere.... anzi non vedeva l'ora di rivederlo.... Ed era strano perchè in realtà, loro non si conoscevano affatto. Lui non l'aveva nemmeno mai vista, dal momento che era svenuto prima che lei arrivasse.
Giulia fissò pensierosa la fotografia del bello sconosciuto, poi, in un gesto automatico che la stupì moltissimo, si ritrovò a ritagliarla con cura e a nasconderla nel portafoglio. Alzò lo sguardo.... April la stava fissando, e il suo viso era l'espressione massima del divertimento.

Mark percorse per l'ennesima volta il corridoi e sbuffò, spazientito.
"Mark... vuoi piantarla di fare avanti e indietro come un animale in gabbia? Mi stai facendo venire l'ansia..."
"Oh ma insomma! Siamo qui dalle 8.00 di stamattina! Possibile che nessuno si faccia vivo a dirci qualcosa?"
Tom guardò il compagno e decise di sollevarsi finalmente da quella scomoda poltrona, a cui era ancorato da almeno due ore. Mark aveva ragione... Avevano passato già tutto il giorno prima in quello stupido corridoio, e quella mattina erano di nuovo lì, sperando che ci fossero delle novità. Ma nulla..... La camera di Benji era sempre controllata a vista da un burbero infermiere che non sembrava mai in vena di conversazione. Non avevano loro permesso nemmeno di entrare a vederlo......
"Andiamo.... cerca di stare calmo Mark.. - Tom si avvicinò al compagno e gli mise un braccio intorno alle spalle - Questa attesa sta snervando anche me... Ma agitarsi non cambia la situazione e, comunque, nessuno ci ha mai assicurato che la cosa si sarebbe risolta in tempi brevi".
"Lo so hai ragione (ohohoh Mark che dà ragione a qualcunooo!!!!). Ma quello che ha fatto Marshall non mi va proprio giù... Hai visto anche stamattina in mensa.... non si è nemmeno degnato di informarsi se ci fossero novità. Quello è un pezzo di ghiaccio, non è un uomo.... Anche i nostri compagni..... Nessuno che si sia fatto vedere a parte Philip e Holly.... Bhè Holly se non si faceva vedere era meglio..."
"Adesso piantala! Non puoi scaricare la colpa solo si di loro. Benji l'ha combinata davvero grossa questa volta e su questo non ci sono dubbi, Mark. Forse la Federazione lo sospenderà dai Mondiali, ti rendi conto? Io riesco a capire il signor Marshall, mi incazzerei anch'io in una situazione come questa. Tu no?"
"Bhè... io... non lo so. Comunque cercherei di capire.. capire perchè l'ha fatto... ecco".
"Oh ma come sei comprensivo!!! Non mi sembravi così tollerante due giorni fa, mentre facevate a cazzotti tu e l'altro deficiente.."
"Si, però devi sapere che........"
Un enorme trambusto proveniente dal fondo del corridoio salvò provvidenzialmente Mark dal dire cose di cui sicuramente si sarebbe pentito. I due ragazzi voltarono la testa nelle medesima direzione. Da quella parte avrebbe dovuto esserci l'atrio dell'ospedale. Cos'erano tutte quelle urla e quegli schiamazzi da circo?
Mentre ancora si stavano interrogando sulla natura di quel casino, tre figure comparvero in fondo al corridoio. Erano tre infermieri, due uomini e una donna, che avanzavano a passo spedito verso di loro, trascinandosi dietro un lettino a rotelle. I tre si fermarono davanti alla camera dove era ricoverato il loro amico e scambiarono con il mastino di guardia poche frasi frettolose, dopo di che l'uomo si alzò e scomparì nella stanza.
Ma che diavolo stava succedendo??
Mark, persa decisamente la sua scarsa pazienza, fece per avvicinarsi ai tre con l'intenzione di farsi assolutamente spiegare cosa stessero facendo. Ma Tom ebbe ancora una volta il buon senso di bloccarlo prima che il suo caratteraccio producesse i soliti danni. Afferrando per una spalla il compagno, gli fece cenno di far parlare lui e timidamente decise di avvicinarsi alla donna.
"Mi scusi....... c'è qualche problema?"
"E tu chi saresti?" - rispose bruscamente l'interpellata, radiografandolo da capo a piedi.
"Ecco noi.... si noi siamo..."
"Noi siamo i compagni di squadra di quello là, bella - lo interruppe Mark, sfoggiando la sua solita finezza - E vogliamo sapere cosa diavolo state facendo.....chiaro?"
"Ehi carino, sta calmo ok? - l'infermiera lo fulminò con lo sguardo - Ho appena affrontato una folla di adolescenti in piena crisi ormonale, e non ho nessun problema a riservare anche a te lo stesso trattamento... capito?"
"Erano loro le urla che abbiamo sentito poco fa?" - Tom si sforzò di sorridere, mentre dava una leggera gomitata di disappunto all'amico.
"Si erano proprio loro... Ecco vedi ragazzino, dovresti imparare dal tuo amico le buone maniere..... - l'infermiera regalò a Mark un sorriso compiaciuto, poi, prima che questi potesse urlarle in faccia tutto quello che pensava delle sue buone maniere, continuò - L'ospedale è assediato dalle fans del vostro amico. Potevate avvisarci che era così popolare...... E' da quando è uscito quel maledetto articolo che tutti gli ospedali della città sono presi d'assalto. Comunque.... visto che torneranno sicuramente alla carica, abbiamo deciso di spostarlo a uno dei piani più alti, in modo da evitare che cada nelle grinfie di quelle sciocche...."
Nel frattempo la porta della camera si aprì e, disteso sul lettino trasportato dai tre energumeni, comparve Benji. Mark sussultò, gli occhi incollati al corpo immobile dell'amico. Lo avevano avvisato che il suo aspetto non sarebbe stato ottimo, ma non avrebbe mai potuto pensare a tanto sfacelo. Il suo volto era un campo di battaglia, composto da cerotti ed ematomi, mentre entrambe le braccia erano bucherellate dagli aghi delle numerose flebo. Quei bastardi si erano proprio divertiti, e avevano fatto un lavoretto con i fiocchi......
"Bhè..... allora? Avete intenzione di rimanere lì impalati per molto? - la voce di quell'antipatica costrinse entrambi a ritornare in sè - Guardate che non ho tempo da perdere...... devo tornare a fare il cane da guardia..."
"Perchè non ti porti dietro King Kong qua? - Mark fece un cenno con la mano verso l'infermiere più grosso, quello che era rimasto davanti alla porta di Benji per tutta la mattinata - Possiamo pensarci noi a spostarlo... basta che ci fai vedere dove dobbiamo andare....."
"Scordatelo bello! Non ho mai sentito idea più idiota di questa..... Forza muovete i piedini.... per di qua!"
La nuova sistemazione di Benji era all'ultimo piano, vicino a una lunga ed ampia balconata. I due ragazzi osservarono gli infermieri affaccendarsi al capezzale dell'amico per un po', poi decisero di andare a fumare per ingannare un po' l'attesa. Benji era stato imbottito di analgesici, necessari a calmargli un po' il dolore, e quindi avrebbe dormito ancora per un bel pezzo, e Mark doveva assolutamente farsi passare l'agitazione e il nervosismo che scalpitavano dentro di lui.
Mentre fumavano, uno accanto all'altro, i due ragazzi si soffermarono ad osservare la folla vociante che aveva ormai intasato completamente l'ingresso.
"Ma tu guarda...... L'avresti mai detto?" - Tom rivolse al compagno uno sguardo allucinato.
"No assolutamente........ Bisogna ammettere che il tuo amico riserva sempre delle sorprese, a volte non piacevoli..... ma sicuramente stando con lui è difficile annoiarsi......
"Il mio amico eh? - Tom cominciò a ridere a crepapelle - Certo che sei un tipo strano anche te...... e tu vorresti farmi credere che ti sei sciroppato un giorno e mezzo di ospedale per qualcuno che è solo un amico mio?....ahahaha.... ma per favore!!!"
"Oh non ti ci mettere anche te eh! Certo che è così..... Mi preoccupo solamente perchè devo batterlo sul campo...... solo per questo..."
"Ahahahahahaha...... questa è proprio buona! - adesso il ragazzo non riusciva più a trattenere i lacrimoni, dal troppo ridere - Ahahahahahah...... anche con te non ci si annoia mai, Mark, te lo giuro....."
"Ehi! Adesso piantala! Cominci a darmi un po' su i nervi, lo sai?" - ringhiò l'altro abbandonando il balcone frettolosamente.
Tom sorrise. Formavano veramente una strana, stranissima combinazione quei due...... Sicuramente ne avrebbe viste delle belle durante quel ritiro...... Ormai non aveva dubbi.

"Ehi ragazzi - l'infermiere King Kong sporse la testa dalla porta della camera e fece gesto ai due calciatori di avvicinarsi - Il vostro amico si sta svegliando....."
Mark si scostò bruscamente dal calorifero a cui era appoggiato e, dopo aver rivolto uno sguardo al compagno, si affrettò a seguirlo all'interno della stanza.
In un primo momento non riuscì a vedere alcun miglioramento nel corpo immobile e disteso dell'amico. Poi, lentamente, Benji cominciò a sbattere le palpebre nel tentativo di aprire gli occhi.
"Ehi Benji..... mi senti?"
"Forza bello..... riprenditi! Coraggio!"
Voci........ suoni........ luci... si intrecciavano nella sua testa strapazzandola dolorosamente. Tentò di portare le mani al viso, ma non riuscì a sopportare il peso delle proprie braccia. Sbattè le palpebre lentamente e cercò di aprire gli occhi ma la luce accecante di quella stanza lo costrinse a ricadere nell'oscurità.
"Ehi scimmione! - ringhiò Mark in direzione dell'energumeno che stazionava in piedi vicino alla finestra - Non vedi che troppa luce gli dà fastidio! Chiudi quelle persiane!"
Quella voce… era inconfondibile…… era una persecuzione…… che diavolo ci faceva lì? E soprattutto…… dove diavolo era lui?? Benji sbattè ancora le palpebre e fece il secondo tentativo di aprire gli occhi. La camera era avvolta nell'oscurità, illuminata soltanto da pallidi raggi di sole che entravano dalla porta semiaccostata. Che razza di posto era? Lo sguardo, dopo essersi soffermato sui volti dei due ragazzi chini su di lui, vagabondò per la stanza e rimase fisso sull'uomo in piedi vicino all'unica finestra della stanza. Che razza di posto era quello?
"Ehi Benji… - Tom si sporse ancora di più verso l'amico, mentre i suoi occhi preoccupati si fissavano su di lui - Cerca di rispondermi, per favore…. Mi riconosci?"
"Certo che ti conosco…….. Non sono mica diventato scemo, mi sono solo ubricato!" - gli rispose bruscamente il ragazzo. Se c'era una cosa che non poteva soffrire, era la vista di quegli occhi languidi e compassionevoli che lo guardavano…… L'avevano sempre fatto andare in bestia!
"E figuriamoci! - la voce ironica di Mark non tardò a farsi sentire - Speravo che la botta in testa ti avesse risistemato un po' i neuroni….. Peccato! Deficiente eri e deficiente sei rimasto, ringrazia che qualcuno ha già fatto il lavoro al posto mio, altrimenti ti avrei preso a calci fino a farti passare definitivamente la voglia di avere idee cretine…….."
Benji rivolse uno sguardo furibondo al ragazzo che, con le mani appoggiate ai bordi del letto, lo fissava col suo solito sorriso strafottente dipinto sulle labbra. Ma tutte le battute velenose che gli erano venute spontanenamente alla mente furono spazzate via quando, sollevandosi di scatto a sedere, il ragazzo vide il mondo vorticargli furiosamente intorno. Si lasciò cadere pesantemente indietro sul cuscino, portandosi le mani alle tempie, nel disperato tentativo di riprendere il controllo di sé……. Eccolì lì, i postumi della sbronza più colossale che avesse mai preso si abbattevano implacabilmente su di lui……… e non c'era niente che potesse fare per evitarli, ormai il danno era fatto, come non c'era nulla che potesse allontanare da lui la cocente vergogna che stava provando in quel momento per mostrarsi agli altri in quello stato pietoso.
"Ehi Benji…… - Tom non riuscì in alcun modo a celare la sua preoccupazione… probabilmente l'amico non si rendeva ancora perfettamente conto dell'immenso guaio in cui si era cacciato - Tutto bene?"
"No, Tom! Non va bene per niente! - rispose Benji sbuffando spazientito - Allora, visto che siete qua, che ne dite di rendervi utili e spiegarmi che ci faccio in ospedale?"
"Oh ma come sei perspicace! Allora non sei rincitrullito del tutto…… qualche neurone funzionante ti è rimasto.."
"Mark….. fammi il favore… Ok?"
"E pensi di cavartela con così poco? Scordatelo! Non sono rimasto qui a rompermi per due giorni per poi perdere l'occasione di dirti quanto sei scemo….. perché sei proprio scemo, lo sai???"
"Mmmmmm….ma che cosa ho fatto di male per meritarti???"
"Che cosa hai fatto di male??? E osi fare anche una domanda del genere brutto decerebrato?…….. Ah….. ho capito… Non ti ricordi nulla, non è vero? E ti stai dibattendo nel dubbio…… - il sorriso di Mark si allargò a 360°, mentre il ragazzo si avvicinava ad una sponda del letto, cercando di catturare lo sguardo dell'amico - Quanto sarò stato idiota? E' questo che ti stai domandando…..Quanto mi sarò reso ridicolo? Che dubbio atroce…… "
"Adesso mi hai rotto!! - Benji fece per gettarsi verso il compagno (ma riescono a litigare anche in queste circostanze!!!! Ma sono proprio senza ritegno!!!), ma, allungando un braccio, si incastrò in una delle flebo che gli cadde addosso rumorosamente - Ahiaa!!! Maledizione!!!!"
"Alloraaaa! Cos'è questo casino?? Dove credete di essere, ammasso di trogloditi??? - La porta di spalancò all'improvviso e sulla soglia comparve una giovane infermiera dallo sguardo fiero che, con le mani appoggiate sui fianchi, squadrò i ragazzi con occhi furiosi. Poi, rivolta ai suoi sue colleghi che ancora sostavano vicino alla finestra dalle imposte parzialmente abbassate, rincarò la dose - E voi due che diavolo state facendo?? Il riposino pomeridiano?? Possibile che non riusciate a tenere a bada questi ragazzini grandi e grossi come siete???"
"Scusaci………. Tracy - erano quasi ridicoli a guardarli, Benji non riuscì a trattenere un sorriso vedendo i due bestioni farsi piccoli piccoli davanti a quella ragazza - Noi….. non pensavamo…. Ecco… noi……"
"E da quando vi mettete pure a pensare?? Non è cosa che vi compete! Voi dovete far rispettare il regolamento e basta! Chiaro? E adesso fuori di qui! Andate giù nell'atrio e, se si presenta ancora qualche ragazzina, sparatele! D'accordo?"
"Si! Si! - esclamarono i due, definitivamente ridotti a due poveri zerbini umani, abbandonando frettolosamente la stanza.
La ragazza rimase per un attimo ad osservarli mentre scomparivano in fondo al corridoio, per essere sicura che non andassero ad imboscarsi da un'altra parte, poi si rivolse ai due ragazzi in piedi vicino al letto, sfoderando di nuovo il suo sguardo omicida.
"Anche voi due…..FUORI!! Andate a fare casino da un'altra parte!"
"Ehi calma…… Tu non hai nessun diritto di mandarci via. Questo è un luogo pubblico e io posso starci quanto mi pare! - Mark cercò di mascherare il timore che quella donna gli suscitava, squadrandola con la sua migliore espressione indifferente. Lui spaventato da una donna….. Ma non scherziamoooo!
"No bello, tu qui ci stai finchè te lo dico io - la ragazza avanzò di qualche passo e, ruotando su sé stessa, indicò al calciatore l'uscita con un gesto perentorio - E adesso io ti dico di toglierti dalle scatole, così impari che questo posto è un ospedale e non un circo….. E adesso esci con le tue gambe o ti giuro che ti tiro una di quelle ginocchiate che ti faccio ingrossare le tonsille…. Allora.. non avete ancora CAPITO?? FUOOOORIIIII!"
La ragazza si diresse con passo deciso verso i due poveri malcapitati e, afferrandoli con violenza per la maglietta, li trascinò fino alla porta della camera e li scaraventò fuori, richiudendo la porta dietro di sé. Mark cercò di protestare debolmente, ma non c'era niente da fare con quella furia umana…
Rimasta sola nella stanza, la ragazza si avvicinò al letto di Benji che la fissava ad occhi sbarrati per lo stupore. Era una ragazza piuttosto minuta, con lunghi capelli scuri raccolti in una coda e parzialmente nascosti dal cappello che portava, e un viso dai lineamenti apparentemente dolci. Solo apparentemente però… E adesso che diavolo voleva??
"Fammi vedere il braccio, per favore".
"Eh?"
"Il braccio…… - l'infermiera indicò il braccio che Benji stava ancora stringendo al petto. La scena di poco prima lo aveva stupito a tal punto che aveva perfino dimenticato il dolore.. - Ti si è rotto dentro l'ago della flebo… bisogna toglierlo e poi disinfettarlo…… forza! Non ti farò male…."
"Non ho paura di sentire male" - mormorò il ragazzo porgendole il braccio e tentando di riacquisire al sua solita baldanza.
"Ma certo che no! Un ragazzo forte come te che ha paura di un po' di sangue…. - sorrise la ragazza mentre estraeva l'ago dall'incavo dell'avambraccio - Non oserei mai affermare una simile obrobriosa verità…."
"Mi stai prendendo in giro????"
"Certo che si! - la ragazza gli rivolse uno sguardo severo, mentre gli passava con poca grazia del cotone intriso di disinfettante sulla ferita che aveva cominciato a sanguinare copiosamente - Tu non sai nemmeno immaginare quale piaga hai rappresentato per questo ospedale!! Siamo sotto assedio da stamattina…. A momenti ci dobbiamo pure barricare dentro per colpa tua…… E tu cosa fai? Osi pure disturbare la gente che lavora, tu e quegli scansafatiche dei tuoi amici… E non mi guardare con quella faccia sai! Non mi intimorisci mica……"
"Ma si può sapere che ho fatto??? Perché ce l'hai tanto con me….? Non ti conosco neanche…."
"Certo…… come puoi saperlo? Tu dormivi come un angioletto mentre io sudavo le sette camicie! Che avrai poi di tanto speciale per attirare così tante squinternate….? Mah, per me rimane un mistero…."
"Va bè….. io continuo a non capire…. Se non vuoi illuminarmi sull'orribile delitto che avrei commesso, non fa niente….. Tanto non mi interessa!"
"Dai non ti offendere…… scherzavo…. - la ragazza si avvicinò al letto e, senza smettere di parlare, cominciò a staccargli le flebo - Scusami se me la sono presa con te. In fondo hai ragione, a parte il fatto di avere degli amici rompiscatole, tu non hai colpe. Ma da quando è uscito quel maledetto articolo, questo ospedale e tutti gli ospedali della città sono stati presi d'assalto dalle tue fans…… E' tutta la mattina che faccio lotte corpo a corpo con ragazzine scatenate, e sono un po' nervosa…… Odio così tanto la violenza….. mi sconvolge il sistema nervoso……."
"Già si vede proprio che sei una persona sensibile….. - la guardò di sottecchi il ragazzo, indeciso se mettersi a ridere o no - Ehi fai attenzione! E' il mio braccio quello, non la bocca di una trota appena pescata!!!!Ahia!"
"Oh che sarà mai un po' di sangue…! Dopo tutte le botte che hai preso dovresti esserci abituato ormai…. - la ragazza si allontanò e sparì per un attimo dietro al paravento bianco, che si trovava in fondo alla stanza, e ne riemerse trasportando una traballante sedia a rotelle - Forza! Dobbiamo andare in radiologia a vedere se sei riuscito a romperti quella testa dura che ti ritrovi…… Salta su che ti porto io!"
"Se pensi che io salirò sul quel trabiccolo come un vecchietto, hai capito male! - Benji guardò disgustato la ragazza, scuotendo fermamente la testa - Posso benissimo camminare da solo….. che ti credi……"
……..SBAM! Che doloreeeee!
La ragazza sollevò un sopracciglio, e,mentre lo osservava, cominciò a battere lentamente le mani.
"Bravo…. Complimenti per l'impresa……. E adesso che hai portato a casa la tua bella figuraccia, da bravo…… alzati e vieni qui a sederti. E vedi di non complicarmi ancora di più le cose. Chiaro? - appoggiò le mani sui fianchi e aspettò che il ragazzo si rimettesse in piedi da solo - Allora, grand'uomo, ce la fai a venire qui con le tue gambette o hai bisogno di una mano?"
"No ce la faccio da solo…… - Benji cercò di minimizzare la caduta, profondamente imbarazzato dall'accaduto, ma non fece più obiezioni e prese posto sulla sedia a rotelle che la ragazza gli stava mostrando.
"E figuriamoci…… - la ragazza prese posto dietro di lui, cercando di trattenere le risate, e cominciò a spingerlo fuori dalla stanza - Con la testa dura che ti ritrovi, secondo me è tempo perso portarti a fare le lastre……. Sarai sicuramente sano come un pesce……….. - prima di andarsene l'infermiera lanciò ancora uno sguardo fulminante ai due calciatori che aveva precedentemente chiuso fuori - Ve lo riporto subito. Ma vedete di non combinare atri macelli, voi due, o al mio ritorno vi sbatto fuori dall'intero ospedale….. con un bel volo dalla finestra, CHIAROO?"
"Grrrrrrrrr….. Io quella non la sopporto!!! - mugugnò Mark, mentre li vedeva sparire entrambi nell'ascensore di servizio.

"Tu sei scema, scema, scema!!! - Giulia si accovacciò in un androne delle scale,e le ginocchia strette al petto, cominciò a colpirle con sonore testate. Poi lanciando uno sguardo arrabbiatissimo all'amica, che era rimasta in piedi di fianco a lei - Ancora non riesco a capire come mi è saltato in mente di dare retta a una pazza come te!!! Ma almeno lo sai cosa ci succede se ci beccano, disgraziata???? E poi sinceramente in stile 007 non ti ci vedo proprio, sei ridicola!"
"Ma che noia che sei!!! - sbuffò la ragazza, senza perdere di vista il corridoio che stava spiando - Ma insomma, lo vuoi rivedere 'sto figliolo benedetto o no?? Si? E allora smettila di lamentarti! Non hai fatto altro da quando sei arrivata!"
"E allora investigatrice dei miei stivali, adesso cosa prevede il tuo perfetto e intelligentissimo piano?"
"Brava Giulietta, come mi piaci quando collabori!! - April si voltò verso l'amica e le regalò uno dei suoi più smaglianti sorrisi - Allora adesso dobbiamo perlustrare la zona alla ricerca del nostro obiettivo, cercando di non dare troppo nell'occhio. Credi di potercela fare?"
"Ehi, non sono mica scema!!! Ma se quei due energumeni all'ingresso ci sgamano, dirò che è tutta colpa tua e io non c'entro…… chiaro??"
"Adoro quando mi difendi a spada tratta! - l'amica le lanciò un lungo sguardo di disapprovazione - Come se non stessi facendo tutto questo solo per farti un favore……. Bella amica che sei! E poi figurati se quei due arrivano a scoprire che non ho nessuna nonna ricoverata nei grandi ustionati…… Non avevano un'espressione molto intelligente sai?"
"Allora che si fa?"
"Dai cominciamo dai piani alti………..perlustreremo ogni corridoio, ogni angolo di scale, ogni camera…….. E' qui! Me lo sento!!!!!"
"Va bene, va bene!!! E vedi di non farmi vergognare troppo, capito????"
"Ma certo AMOOOOREEEE!!!!!"

"Non ci posso credere!!! Siamo ancora qui ad aspettare!!!! Adesso mi sono proprio stancatoooooo!" - Mark era ormai arrivato ai limiti della sopportazione (limiti molto labili….. se mi si consente) e, come al suo solito, decise di allontanare la tensione decise di mettersi a prendere a pugni un muro nelle vicinanze.
"Mark, ti prego…… - Tom non potè fare a meno di rivolgergli uno sguardo implorante - Capisco che l'essere sbattuto fuori da una donna ti possa sembrare un pensiero insopportabile……… ma farci ricoverare tutti e due alla neuro non è la soluzione…….."
"Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr…………….."
La discussione fu interrotta da un concitato rumore di passi, che spinse entrambi ad uscire dalla stanza.
C'erano due ragazze, che avanzavano frettolosamente per il corridoio, apparentemente in cerca di qualcuno. Mark notò che indossavano entrambe la divisa di una scuola superiore. Potevano solo essere delle flippate che erano riuscite ad aggirare le difese di quei secondini da strapazzo dell'ospedale. Ci mancava solo questa!!!!!! L'ultima cosa che voleva sorbirsi in quel momento, erano i sospiri idioti di due stupide ragazzine. Se metteva in conto poi che quei sospiri erano diretti a una nullità fatta persona, la cosa gli dava ancora più fastidio…. Ma che ci potevano mai trovare in Mister Ghiacciolo??… …….. bo era un mistero.
Una delle due era alta e slanciata, con una vistosa massa di capelli ramati che le oscillavano impetuosamente dietro la schiena, e un viso dalla pelle molto chiara illuminato da due penetranti occhi azzurri. Decisamente insolita per essere giapponese…… quasi carin… Ma per favoreeeee! Che razza di pensieri assurdi gli venivanooooooo???? L'altra invece, più bassa della compagna di almeno dieci centimentri, esile di aspetto e con una capigliatura scomposta di corti riccioli neri, sembrava non stare più nella pelle dalla gioia. Una gioia che non potè che accrescere una volta che i due calciatori entrarono nella sua visuale. Infatti il ritmo della sua andatura aumentò sensibilmente e la sua voce squillante non tardò a farsi sentire, seguita da un'occhiataccia dell'amica che sembrava farsi trascinare a peso morto dalla compagna senza riuscire a celare in alcun modo la sua scarsa convinzione.
"Ehi ragazziiiiiiii! - urlò l'altra senza prestarle la minima attenzione - Ehi dico a voi due! Potreste darci una mano per favoreeeeee????"
Mmmmmm….. e questa che vuoleeeee??? Ci manca solo che torni quell'antipatica di un'infermiera a farci la ramanzina per colpa di questa pazza……
April sembrò non fare caso alle occhiatacce di disapprovazione che le giungevano sia dai due calciatori, che da Giulia, la quale sembrava riuscire a stento a soffocare i suoi istinti omicidi. Era sicura, troppo sicura, di aver colto nel segno e questo la riempiva di euforia, senza contare, e questo non era un particolare da poco, che quei due ragazzi erano proprio uno schianto!!! Soprattutto il più alto dei due, che la stava fissando con un'espressione alquanto scocciata, era proprio il suo tipo. Si si! Ma come le piaceva quando i suoi piani avevano risvolti così piacevoliiiiiiiii……..
"Stiamo cercando una persona…. E forse voi due potete proprio aiutarci……."
"Ma si può sapere chi siete???" - la interruppe bruscamente Mark, che decisamente ne aveva abbastanza.
"Noi?? Ehm….. si…… ecco noi siamo….. come si può dire?"
"Apriiiiiillll!!! - Giulia si liberò della stretta dell'amica e le rifilò un sonoro scappellotto sulla nuca. Era furibonda!!! Ma chi gliel'aveva fatto fare di dare retta a quella fulminata?? Non si era mai sentita così imbarazzata in vita sua…… mai……e l'unica cosa che voleva fare in quel momento era sottrarsi agli sguardi sconcertati di quei due sconosciuti. - Sei sempre la solita! Possibile che non cambi mai??? Andiamocene subito, capito?? Non intendo fare altre figuracce per colpa tua oggi! Ne ho abbastanza!"
"Ma dai Giulia! Sono sicura che l'abbiamo trovato……. Aspetta solo un'att……"
"No! Andiamo via e basta!" - ringhiò l'altra di rimando e cominciò a trascinarla via, senza degnare di uno sguardo né Mark né Tom, che stavano seguendo la scena senza capirci assolutamente un accidente.
"Ehm…. Scusate se mi intrometto.. - si intromise Tom, sperando di riuscire a venir a capo di qualcosa - Ma ormai la figura l'avete fatto giusto? Quindi tanto vale……… Forse, se provate a spiegarci qual è il problema, possiamo veramente aiutarvi in qualche modo….."
"Visto come sono gentili? - April si liberò della stretta dell'amica e rivolse al ragazzo uno sguardo adorante - Perché sei sempre così negativa? Vedi di darti una calmata….."
"E va bene…… - sbuffò l'altra, sedendosi pesantemente su una delle sedie in plastica arancione, poste vicino al muro - Allora vediamo da dove si può cominciare……. È una lunga storia".
Giulia, incollando lo sguardo al pavimento, cominciò a raccontare. Di come aveva assistito a quella rissa, chiamato la polizia e dato i primi soccorsi a quel ragazzo sconosciuto. Non si accorse che le sue parole erano state seguite da un silenzio carico di attenzione. A Mark non sembrava vero di aver trovato qualcuno che potesse descrivere veramente come si erano svolti i fatti, senza congetture né supposizioni. Non aveva mai creduto alle ipotesi della polizia, ma sapeva benissimo che Benji non gliene avrebbe mai parlato di sua volontà, soprattutto considerato il fatto che il ragazzo aveva dimenticato praticamente tutto quello che era successo quella notte.
"E questo è tutto…….. ora sapete perché siamo qui…" - la ragazza concluse il suo discorso e si decise a fissare finalmente in viso i suoi interlocutori, sicurissima di aver sprecato il suo tempo, e che a nessuno dei due potesse assolutamente interessare come passava i suoi burrascosi sabato sera.
"Che racconto assurdo…… - commentò il ragazzo più alto, prendendo posto vicino a lei, con un'espressione decisamente sconvolta - Bè se questo può farti sentir meglio, la tua amica volpe ha indovinato. La vostra ricerca è finita. Benji è ricoverato in quella stanza……"
"Davvero????"
"Già…….. - rispose l'altro ragazzo - Ma adesso non c'è. L'hanno portato in radiologia per degli accertamenti di routine. Ma non ci metteranno molto, potete aspettarlo qui con noi……"
"Hai detto che c'era qualcosa di strano…… - Mark le impedì di rispondere all'offerta dell'amico. Ma doveva, doveva sapere! -……..perché?
"E' difficile da spiegare… Quello non è un quartiere molto tranquillo.. - Giulia ridacchiò, imbarazzata dal dover raccontare lo squallore in cui viveva tutti i giorni - Ci sono risse tutti i fine settimana, ormai è routine, io non ci faccio neppure più caso. E sono tutte uguali, gente che si ubriaca e trova quel modo di scaricare i propri istinti…….. Eppure quella del vostro amico era diversa. Lui……lui non reagiva affatto, sembrava completamente in balia di quei quattro. E poi era tutto così….., è assurdo da dire me ne rendo conto, così…pacato, calmo, insomma controllato….. ecco. E poi quei tizi non li avevo mai visti prima, e di solito quel pub è frequentato solo da clienti abituali, o sono comunque loro che combinano danni di questo tipo….."
Mark cercò lo sguardo del compagno di squadra, sperando che un barlume di intuizione di accendesse nei suoi occhi. Allora anche Tom aveva finalmente capito qualcosa? Poteva liberarsi di quel peso con qualcuno? Non gli sembrava vero……
"Mark, io torno in ritiro!"
Eh?? E adesso che gli passava per la testa a quel deficiente???
"Aspetta, aspetta! Dove diavolo vai tu? E a fare che cosa poi??"
"Hai capito benissimo. Torno in ritiro. Tutta questa storia non mi piace per niente. E non vorrei che capitasse qualcosa di simile a qualche altro nostro compagno…….. Holly per esempio…."
Ahhhh ma che ideona!!!! Ma allora non hai capito proprio un accidente, pezzo di imbecille!!!
"Ma non dire scemenze! Questa non è una cosa che può capitare a chiunque, men che meno a quel pesce lesso di Hutton! Io lo so come è andata. Aveva la luna storta, come al solito, e visto che non riesce mai a tenere chiusa quella sua boccaccia avrà pestato i piedi a qualcuno che si è vendicato portandosi dietro degli amici………"
"Sarà come dici tu, ma io non mi sento tranquillo. Salutami Benji e digli che ci vediamo tra poco….. Ragazze è stato un piacere…"
Mark lo guardò allontanarsi senza proferire parola. E dire che aveva pensato che fosse riuscito a capire qualcosa…….. si qualcosa l'aveva capita, l'idea più idiota del millennio aveva capito!! Ma figuriamoci se qualcuno si sarebbe preso la briga di picchiare una nullità come Holly, considerato soprattutto il fatto che quel babbeo era bravissimo a infortunarsi da solo…….. Non gli restava che aspettare quel rompiscatole di portiere e farsi spiegare le cose da lui, una volta per tutte.

"Certo che sei proprio testardo!!!!"
Benji si appoggiò alla parete alla sua sinistra e tentò di riprendere fiato, senza prestare attenzione agli sguardi di disapprovazione che la sua carceriera non aveva smesso di lanciargli da quando avevano abbandonato la sala raggi. Poi decise di staccarsi dal muro e tentò qualche passo stentato in direzione della sua camera.
"Guarda che io sto benissimo………….. non ho bisogno di nessuno aiuto……davvero!"
"Come no? Stai bene come quella buon' anima di mio nonno, due secondi prima che voltasse là - la ragazza gli si avvicinò e, dopo avergli preso un braccio, se lo passò sopra le spalle - Forza, Campione dei miei stivali, ti do una mano a trascinarti fino al tuo letto, dove te ne starai buono buono per i prossimi due giorni….."
"Due giorni???? Non se ne parla proprio!!! - ruggì il ragazzo, fissandola con uno sguardo torvo - Io sto benissimo e adesso me ne vado, chiaro???"
"Ma sentilo! Non ho nessuno intenzione di mettermi a discutere con te, bello! - Tracy gli restituì lo sguardo con calma, per niente intimorita dal suo tono minaccioso - Certo che pesi!!! Usare ancora la sedia a rotelle no eh? Accidenti a te!!"
Benji non tentò neppure di replicare. Potevano dire tutto quello che volevano, ma lui DOVEVA uscire di lì il prima possibile per cercare di risistemare la frittata che aveva combinato. Perché, anche se non ricordava nulla di quanto era successo, una cosa l'aveva capita con allarmante chiarezza…. Si era messo nei guai, e sul serio questa volta, e solo un aiuto divino avrebbe potuto aiutarlo a non venir radiato a vita da qualsiasi lega calcistica. Senza contare, ed era questa la cosa che gli faceva più paura, che avrebbe dovuto affrontare l'ira funesta di Freddy al suo ritorno………. Se di solito se la cavava con qualche sberlone ben assestato, questa volta come minimo lo avrebbe arso vivo sui carboni ardenti…………. Come minimo……già……
Giunti in prossimità della sua camera, il ragazzo incrociò lo sguardo del compagno di squadra. Ecco, ci mancava anche quello!!! Ma non se n'era ancora andato?? Adesso sicuramente si sarebbe messo a fargli il terzo grado……. Meglio svicolare in fretta….
Benji staccò bruscamente il braccio dalle spalle dell'infermiera e, senza degnare di uno sguardo né il compagno né le due ragazze che erano con lui, si avvicinò al suo letto e cominciò a tirare fuori i suoi vestiti, o quello che ne rimaneva, da un armadietto.
"Allora???" - sbottò Mark, infastidito dal silenzio del compagno. Ma questi seguitò ad ignorarlo e, dopo essersi nascosto dietro un paravanto, cominciò a cambiarsi come se nulla fosse.
Ma tu guarda???? Che faccia tosta!!!!! Dopo tutto quello che aveva combinato, quel pezzo di idiota aveva anche il coraggio di comportarsi da essere superiore????? Non lo sopportava! Non lo sopportavaaaa!!! Avesse avuto poi dei bei motivi per vantarsi…… Imbecille!!! Ma perché questa cosa lo infastidiva tanto??? Quel comportamento era tutt'altro che insolito, anzi…. Si poteva dire che era assolutamente tipico del personaggio. Benji era sempre stato così dai tempi che lo conosceva……..uno stronzo arrogante e pieno di sé…niente di più e niente di meno. Si sarebbe dovuto stupire del contrario….
Eppure la cosa lo irritava, lo irritava MOLTO! Scostò bruscamente lo sguardo dal paravento, cercando qualcosa che distogliesse la sua mente dall'impulso assassino di finire il lavoro di quei teppistelli da quattro soldi. Anche le due ragazze si stavano guardando intorno leggermente intimorite, snervate quanto lui da quell'attesa assurda, e si vedeva lontano km che non sapevano assolutamente che pesci prendere. A Mark venne da ridere….. Se quelle due si aspettavano che il Principe sul Pisello si sarebbe degnato di ringraziarle per quello che avevano fatto, sarebbero andate incontro ad un'amara delusione. Conoscendo il tipo, sarebbe già stato un successone se si fosse sprecato a rivolgere loro la parola, visto che Sua Maestà era sul nervosetto andante…..
"Si può sapere cosa diavolo stai pensando di fare???" - la voce di Tracy distolse Mark dai suoi pensieri…. E da quando quei due erano così in confidenza?? Certo a pensarci non era poi così strano…. Due stracciapalle al prezzo di uno…. L'infermiera raggiunse il ragazzo, scomparendo dietro il paravento dove i due cominciarono a discutere.
"Cosa sto facendo? Non sei capace di vederlo da sola?" - Benji le lanciò un'occhiata di sbieco e continuò a spogliarsi senza battere ciglio.
"Guarda che non stavo scherzando prima ragazzino! Devi stare tre giorni in osservazione! Non ti faranno mai uscire…!!"
"Nemmeno io scherzavo….. Non esiste che io stia qui ad ammuffire tre giorni! Sto benissimo!! E sul fatto che non mi faranno uscire……….questo è tutto da vedere!"
"Ma lo sai che sei un gran testone???"
"Me l'hai già detto……. Stai diventando ripetitiva…."
"Senti……fai quello che ti pare! - la ragazza lasciò cadere le braccia ai fianchi in segno di resa e lo guardò scocciata - Non me ne frega niente di quello che ti succede, hai capito??"
"Ah ah….." - Benji finì di indossare la felpa, perpetuando con ostinazione il proposito di non prestarle nessuna attenzione. Sembrava essere l'unica cosa capace di scalfire la sicurezza di quella furia umana.
"…….ma sappi che se ti rivedo tornare qua, per qualunque motivo, fosse anche un'unghia rotta, ti internerò a vita nel mio reparto e ti farò passare le pene dell'inferno!!!!!!"
"Correrò questo rischio…. - mormorò Benji oltrepassandola e dirigendosi velocemente verso l'uscita - Ehi tu? Vuoi rimanere lì a fare lo scemo ancora per molto??? Muovitiiiii!!!!!"
"Grrrrrrrrrrrr…………BRUTTO PEZZO DI ******!!!!! MA IO TI AMMAZZO SUL SERIOOOOOOOOOOOOO!!!"

La porta dell'accettazione non accennava minimamente ad aprirsi. Benji era sparito lì dentro da almeno un quarto d'ora e Dio solo sapeva cosa diavolo si stava inventando per convincerli a dimetterlo. Oddio sarebbe stato sufficiente che avesse cominciato a fare il matto e nessuno di quei poveri cristi avrebbe potuto sopportare l'idea di vivere con quella furia umana altri tre giorni…… Non ci voleva molto dopo tutto……
Giulia si appoggiò a un muro sbuffando e cominciò a battere nervosamente un piede a terra. Uffa che noia!!! Ma chi diavolo glielo aveva fatto fare??? Non aveva senso! Assolutamente! Voleva solo conoscerlo giusto? Bè adesso lo conosceva, quindi non c'era più assolutamente niente che le rimanesse da fare se non alzare le tende e filarsela. Aveva altro di cui occuparsi, lei! Sicuramente cose più appaganti che stare lì a perdere tempo dietro a quelle due teste calde. Perché una cosa era certa, quei due avevano un caratterino mica da ridere…….niente da ridire….. due perfetti rompipalle che, messi insieme, avrebbero fatto perdere la pazienza anche a un santo. Altro che povera vittima indifesa!! Quel ragazzo aveva la dote innata di far insorgere perfino in lei i peggiori istinti omicidi, ed era già un miracolo se se l'era cavata con un braccio rotto e qualche bernoccolo su quella sua testaccia dura……..quasi quasi le veniva da pensare che l'ipotesi della provocazione non era poi così tanto campata in aria….. E l'altro? Peggio che mai….. Bè almeno lui aveva avuto la decenza di presentarsi, al contrario di Lupo Solitario, ma come cervelletto i due si equivalevano… Due imbecilli al prezzo di uno… Non avevano fatto altro che insultarsi negli ultimi cinque minuti, come due perfetti idioti. No, Giulia non ne poteva proprio più…..non vedeva l'ora di andarsene a casuccia a farsi gli affari suoi..
Con lo sguardo corse ad April, la sua fidatissima nonché completamente idiota migliore amica. Ecco di chi era la colpa…. Ma quella figuraccia non gliel'avrebbe perdonata!!!! Ed era perfettamente inutile che quella bastarda continuasse a lanciarle quei mezzi sorrisi di soddisfazione, come ad indicare che andava tutto alla grande… Alla grande un cavolo!!!! L'unica cosa veramente grande in quel momento era la sua voglia di ucciderla!!!!
Giulia tentò di controllarsi e cercò di intercettare lo sguardo dell'amica, sperando che almeno uno dei suoi messaggi mentali riuscisse a vincere l'azione di disturbo, rappresentato dalla presenza di quel calciatore vicino all'amica, e April si decidesse a darsi da fare per porre fine a quel supplizio. Poteva inventarsi qualsiasi cosa…. Non era lei il genio dell'inventiva? Qualsiasi….anche un fantomatico e improrogabile impegno con un massaggiatore tahilandese per un'avveneristica cura contro la sciatalgia…..Qualunque cosa……le bastava andarsene di lì in qualche maniera….
Ma April non ne voleva proprio sapere…..Fatica sprecata…… Ormai quella era persa nella visione Nirvanica dei bicipiti del ragazzo che le era seduto a fianco e, anche se si fosse accorta dei propositi dell'amica, era chiaro come l'oro che per nessuna ragione al mondo avrebbe mosso un dito per aiutarla… Maledetto parassita!!!!!!
Pervertita! Maniaca! Allupata cronica! Ma allora lo fai appostaaaa??? Nonononono io NON ce la faccio più!!!! Adesso me la invento io una bella balla e se quella viene bene, altrimenti può andare al diavolo!!!! Anzi possono andarci direttamente tutti e tre… a braccetto magari….. Li odio tutti e tre!!! Li odio! Li odio! Li odioooo!!! Calma………Giulia………Calma….. Non c'è nessun problema…. Adesso con la tua bella testolina ti dai da fare e ti tiri fuori dai guai da sola….. Che ci vuole in fondo??
Rimase immobile per qualche istante, gli occhi fissi al muro, il piede che batteva a terra, come unico segno tangibile della sua irritazione. Era inutile che stesse a lambiccarsi tanto il cervello alla ricerca di una scusa, tanto era più che ovvio che non le avrebbero creduto neppure per un secondo.. La sua espressione era di per sé evidente…soprattutto per April…. Si perché sembrava tanto scema, ma aveva uno speciale sesto senso per scovare i pensieri più imbarazzanti delle persone che la circondavano e nel renderli pubblici ovviamente… Ma se solo osava lanciarsi in qualcuno dei suoi commentini idioti era la volta buona che le tirava sul serio!!!
Allora PRONTI VIA!!! Piano pro liberazione in action!!
La ragazza trasse un respiro profondo e ruotò su sé stessa velocemente, aprendo la bocca per cominciare uno qualunque dei discorsi che le si erano affollati nella mente, e……..SBAM!!!!!!!!!!!!! La visione dei suoi accompagnatori fu oscurata all'improvviso da un petto ampio e due penetranti occhi neri che si soffermarono sul suo viso, scrutandola con un'espressione indecifrabile.
Benissimo, veramente fantastico!!! Tra tutte le persone di 'sto mondo proprio contro il SUO petto doveva andare a sbattere il nasino?!!!! Il ragazzo la superò senza dire una parola e si diresse verso l'atrio, lasciandola in piedi sul posto a fissarlo, completamente inebetita, incerta se mettersi a piangere o tirare giù i muri dalle urla.
Scusami tanto…. Non ti ho proprio visto.. Ti sei fatta male? No io sto bene..non preoccuparti…a proposito….non ci siamo ancora presentati… piacere di conoscerti…..
Non ci posso credere!!!!! Questo non mi fila neanche di striscio!! Manco fossi trasparente!!! Maleducato, cafone, pezzente!! Ma chi me l'ha fatto fare?? Perché non l'ho lasciato in quella strada puzzolente a marcire nel suo sangue?? Oh come sono brava… io e la mia sindrome della buona samaritana!!! Mi sta bene, così imparo a farmi i fatti miei la prossima volta!!!

Si voltò a guardarlo con la bocca aperta, incurante della figuraccia che avrebbe fatto se si fosse ricordato della sua presenza. Ma non correva questo rischio. Il ragazzo si diresse lentamente verso il compagno e i due scambiarono poche frasi a bassa voce senza smettere di squadrarsi sfoggiando sguardi di completa indifferenza… Che carini..sembravano fare il gioco dello specchio… Dio li fa e poi li accoppia proprio…Imbecilli!!! Giulia scosse pesantemente la testa e sospirò..prima di affrettarsi a seguire i tre ragazzi verso l'uscita, mentre una domanda le arrovellava insistentemente il cervello: sarebbe riuscita a evitare una crisi di nervi nella prossima mezz'ora??
Eccoci qui riuniti……
Giulia si guardò intorno sconsolata… Certo che quando era così ferma nel portare avanti le sue decisioni, si sentiva proprio fiera di sé stessa…… Già Già…. Ecco l'ultimo disco della "Nonovabene Records" intitolato "Li saluto e me ne vado" cadere miseramente in disgrazia di fronte alle richieste di April_tornado_ rompiscatole… La ragazza osservò la sua amica da lontano.. impegnata nella sua mission impossible, ovvero fare conversazione con quei due tipi assurdi che non sembravano avere altro per la testa che ingozzarsi come maiali squadrandosi in cagnesco.. Inutile specificare che tutti i suoi tentativi di dialogo erano miseramente falliti e che stava facendo la figura dell'idiota patentata. Forse un pochino le faceva pena.. ma proprio un pochino… Perché se analizzava bene i fatti, April era responsabile solo in parte di quell'assurda situazione.. In fondo non era colpa sua se all'uscita da quel dannato ospedale era stati assaliti da quel branco di ragazzine impazzite.. né se erano dovuti salire sull'auto di quell'arrogante infermiera, giunta "per caso" a salvarli in corner dal massacro….. Dio se le stava sulle scatole quella!!!! Perché? Perché?? Perché ci aveva provato spudoratamente, ecco perché!!! Non che le fregasse minimamente chi potesse essere così stolto da interessarsi di quel pallone gonfiato, borioso e pieno di sé da fare schifo… ma certi tentativi di abbordaggio condotti in modo così spudorato avrebbero messo in imbarazzo chiunque!!! (seeeee… buona la prima^^)
Benji fece un lungo sorso distratto al bicchiere che aveva davanti e, per un attimo, i suoi occhi incontrarono quelli di lei, soffermandosi sul suo viso in un modo che a Giulia non piacque per niente… Ohooooo il bell'addormentato è tornato nel mondo dei comuni mortali… E adesso che diavolo vuoi???
"Allora… - la voce di Mark allontanò quegli occhi da lei, permettendole di tirare un sospiro di sollievo. Ma che diavolo le prendeva?? Possibile che avesse il potere di metterla così a disagio con una sola occhiata?? - ..adesso che hai intenzione di fare?"
"Mark.. - sospirò il ragazzo, infastidito - .. che domanda idiota!! Cosa pretendi che faccia?? Un viaggio in Tibet non è ancora nei miei programmi…"
"Dio….sei così simpatico che la voglia di spaccarti l'altro braccio diventa sempre più impellente lo sai?! - il ragazzo bruno si mosse impazientemente sulla sedia indeciso se picchiarlo veramente o decidere più semplicemente di continuare ad infierire….decisamente la seconda ipotesi lo attirava di più - Quindi te ne ritorni al guinzaglio mesto mesto, strisciando sulle ginocchia al grido "Frustami!"?"
"Ahahahaha… bella battutona… Non ti rispondo neanche. Comunque adesso c'è un'altra cosa di cui vorrei occuparmi… A Freddy penserò dopo…."
"Immagino….il grave problema… riuscirò a tagliermi le vene con una semplice lametta oppure devo ricorrere a un coltello?"
"Mark…. Ma vaff…"
"Ragazzi… - Giulia si alzò spostando bruscamente la sedia… Basta…Non ne poteva più… Era tutto il pomeriggio che li sentiva litigare, ora aveva raggiunto i limiti dell'umana sopportazioneeeeeeeeee!!!! - …. Io torno a casa. Io e April vi abbiamo assillato abbastanza per oggi…e vedo che avete cose importanti da fare, quindi togliamo il disturbo…". E spero che vi scanniate fino a rompervi tutte le ossa, razza di idioti!!!!!
"Aspetta!"
Di nuovo il suo sguardo su di lei..e di nuovo le gambe ridotte a gelatina tremante. Giulia si sedette di botto, più per evitare di cadere per terra come un sacco di patate che per volontà reale… In verità il suo desiderio di andarsene alla velocità della luce era cresciuto a dismisura….ma non riusciva a muoverre un muscolo. Si può sapere che cavolo vuoi???????!! Ma le parole le rimasero in gola, mentre l'unica cosa che le riuscì di fare fu di puntare uno sguardo stupito sul ragazzo, cercando di sembrare meno stupida possibile…
"Ho bisogno un favore… - cosa cosa?? Un favore da lei?? Giulia si guardò velocemente intorno per assicurarsi che il mondo continuasse a girare nel medesimo modo..questo si che era un evento storico! - Voglio che tu vada dalla polizia e che ritiri la tua deposizione…"
Eh? Ma che cavolo di favore è? A questo qui il trauma cranico ha fatto proprio male……
"E per quale motivo?" - domandò a bassa voce, senza sbilanciarsi più di tanto.
"Non sono affari tuoi! Voglio che fai così e basta!!!"
Un uomo, una diplomazia….. Che gran bastardo!!! Se quello era il modo "gentile" di chiedere un favore, non voleva immaginare quanto sapesse essere irritante quando aveva la luna inversa… Naturale poi che finissero per spaccargli le ossa…
"Scordatelo!!! Non ho nessuna voglia di farmi un altro giretto alla stazione di polizia!E poi mi è sfuggito il perché dovrei farlo!"
"Ovvio…perché te lo chiedo io.."
"Ovvio…. - Giulia sorrise nervosamente…mentre nei suoi ricordi affioravano splendide fotografie di strumenti di tortura medievale, sotto i quali avrebbe volentieri torchiato quel piccolo stronzetto saccente!! - E sai cosa me ne frega????"
"Senti… - il ragazzo si appoggiò al tavolo con il braccio sano e si rimise a fissarla intensamente. Voleva ritentare con l'effetto cobra? - Ho avuto due giorni d'inferno… Mi hanno spaccato la faccia, la mia carriera probabilmente è finita, sono stato inseguito da orde di pazze… - è proprio alla frutta…va pure sul patetico… - ci manca solo questo genere di pubblicità e sono a posto…quindi se andassi a raccontare che ci hai riflettuto e che ti sei accorta di aver preso un abbaglio, mi faresti un piacere…"
"Non ci penso nemmeno!! Non ho nessuna intenzione di passare per visionaria!! E io so quello che ho visto molto meglio di te..non vorrei ricordarti, ma tu, in tutta la questione, facevi la parte della larva umana spiaccicata sul marciapiede..e non era una gran bella figura sai??"
Ping….Pong…. Mark fissava i due ragazzi, che andavano via via infervorandosi, completamente allibito… Sembrava davvero una partita di ping pong. Era quasi peggio delle SUE discussioni con Price, almeno loro arrivavano presto al momento di rottura e cominciavano a picchiarsi…così per spezzare la monotonia. Ma in questo caso era diverso e Mark era terrorizzato dall'idea che potessero averne per molto delle loro schermaglie da quattro soldi…anche perché cominciavano ad essere decisamente ripetitivi negli insulti e lui stava morendo di noia.. Bè a dire il vero il problema non era precisamente la noia…diciamo che si sentiva catturato dall'impulso prepotente di appiccicare gli occhi addosso a quella ragazza, Giulia… Non riusciva proprio a farne a meno e la cosa lo preoccupava un po'.. Che diavolo gli prendeva?? Aveva già ammesso a sé stesso di trovarla carina..ok..evento raro di per sé, ma ora stava decisamente esagerando..
Niente di preoccupante Mark….davvero.. Non è nient'altro che la spontanea simpatia che nutri verso quelli che riescono a prendere questo bell'esempio di compagno di squadra a pesci in faccia…Niente di personale…
"Va bene ragazzi. Time out!!! - urlò alzandosi in piedi, in modo da attirare una volta per tutte la loro attenzione - Smettetela di fare i bambini..state diventando ridicoli…"
"Giusto……. Si è fatto tardi. Devo tornare a casa… - Giulia lanciò un'ultima occhiata bollente verso il portiere, prima di afferrare in mano la sua borsa - E spero con tutto il cuore di non vederti mai più!!!" - e le ragazze sparirono nelle scale del bar dove di erano rifugiati…
"Sei un essere assurdo…. - la voce di Mark ruppe il silenzio - Nemmeno io nei miei momenti peggiori so essere così carogna… E adesso dove vorresti andare??"
"Torno in albergo. - disse Benji avviandosi verso l'uscita - Tanto mi hai detto che pagavi tu no?"
"Non te ne frega niente di quello che ho detto vero?? Ringrazia che non è mia abitudine infierire sugli invalidi (seeee.. non ci crede nessuno..). Meglio che vada a pagare.. o non rispondo più dei miei istinti!!!!"
Erano finalmente riapprodati in albergo. E Mark, per una volta, aveva avuto il buon senso di evitare battute indiscrete, visto che il compagno era decisamente con la luna inversa..
Benji chiuse la porta della propria camera dietro di sé ed appoggiò la schiena contro di essa, sospirando. Non ne poteva veramente più. Non riusciva a ricordare un'altra giornata da incubo come quella. Era stanco morto e, fosse stato per lui, si sarebbe buttato a letto subito, immediatamente, per lasciare che finalmente il sonno si impossessasse del suo corpo esausto e che la sua mente potesse finalmente trovare un momento di pace, libera da tutti i pensieri che lo avevano tomentato fin dal suo risveglio, in quella dannata camera d'ospedale.
Si diresse lentamente verso il suo letto e vi si lasciò cadere sopra a peso morto, socchiudendo gli occhi. Non aveva nemmeno la forza di abbassare le persiane… ma in quel momento la luce, che entrava flebile dalla finestra, rappresentava il minore dei suoi problemi. Infatti, dopo cinque minuti di sforzi, si accorse con rammarico che non riusciva a prendere sonno. Il suo corpo era distrutto e dolorante, ma il suo cervello ero più allerta che mai e, ad ogni nuovo tentativo di lasciarsi avvolgere dal buio, un volto compariva dalle tenebre, seguito dall'improvviso accellerare del suo battito cardiaco.
Freddy….
Fra poco sarebbe venuto a cercarlo…
Non appena gli fosse giunta voce delle sue forzate dimissioni, lo avrebbe visto comparire da quella porta. E che diavolo avrebbe mai potuto raccontargli questa volta?
La verità?
Sai Freddy, non è successo niente…. Mi sono solo ubriacato un po' perché ero incazzato con il mondo intero…si.. mi sono fatto anche picchiare come un idiota… E vuoi sapere la cosa bella? Ero talmente fuori che non so nemmeno chi mi ha fatto questo regalino….Non che mi voglia vendicare eh….non lo farei mai…. Comunque non so assolutamente a chi addebitare questo bello scherzone perché, come in ogni sbornia che meriti veramente questo nome, non mi ricordo nulla.. amnesia totale..ops….
Già….bella scusa…. Ottima soprattutto se aveva intenzione di beccarsi un altro trauma cranico, visto che quello gli avrebbe tirato sicuramente un centrone in mezzo alle corna, per congratularsi di tanto acume… E se non era già furibondo di suo, ma lui lo conosceva bene e sapeva che lo ERA già, quella sarebbe stata veramente la classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso…
Ma il problema era che lui non si ricordava VERAMENTE nullla…..anche se….bè un'ideuccia se l'era fatta….
Alzò il braccio ingessato sopra la testa… Tu guarda che strano.. tra tutto quello che potevano fargli, proprio un polso gli avevano rotto…sfortuna? Mah… Si osservò il braccio in silenzio. L'ingessatura gli arrivava fino all'avambraccio, impedendogli qualsiasi movimento dell'arto. Benji si domandò cosa sarebbe successo se si fosse rotto un gomito invece di un polso…. Lo avrebbero fatto diventare una mummia in quel caso??
Tentò di muovere le dita che, bluastre, fuoriuscivano dal gesso. Un vago dolore… un intorpidimento diffuso in tutto il braccio ma…nient'altro, nulla, nemmeno il più impercettibile movimento….
Maledizione!!!
Un portiere che non può parare…ecco cos'era diventato!! E tutto questo alla vigilia dei mondiali!!! Come aveva potuto essere così idiota???? Aveva una gran voglia di spaccare il muro a testate… Adesso si che avrebbero potuto mandarlo a casa…era un peso morto, senza nessuna utilità per la squadra…per quale ragione avrebbero dovuto tenerlo con loro??? Non poteva allenarsi, non poteva giocare, non poteva fare…..NIENTE!!!
Maledizione e stramaledizione!!! Si sarebbe preso a sberle da solo…
La maniglia della stanza cominciò a girare lentamente, interrompendo i suoi pensieri felici… Qualcuno stava entrando.. Holly….o Tom….o forse entrambi.
Sbuffò..adesso sarebbero venuti a fargli il terzo grado ed era l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento..
Mentre la porta cominciava ad aprirsi, girò prontamente la testa verso la parete opposta e chiuse gli occhi. Forse se avesse fatto finta di dormire, lo avrebbero lasciato in pace almeno fino al giorno dopo e magari, nella migliore delle ipotesi, sarebbe anche riuscito a prendere sonno sul serio.
Silenzio.
Neppure il più impercettibile rumore, come se nella stanza fosse entrato un fantasma e non un essere umano. Che diavolo stavano facendo quei due idioti??
Aspettò qualche istante, sperando che un rumore rompesse quel silenzio innaturale e tutto tornasse nell'ordine delle cose. Che so…un urlo stridulo di Holly sarebbe andato benissimo per esempio…. Niente…nulla..solo silenzio.. Vinto dalla curiosità, il ragazzo si decise a voltare la testa, abbandonando la sua stupida recita, per vedere cosa stesse succedendo.
I suoi occhi incontrarono uno sguardo glaciale, nascosto da un paio di occhiali scuri.
Freddy….
Sapeva che sarebbe giunto quel momento… ma non immaginava che questo sarebbe successo così presto.
E adesso?
Strabuzzò gli occhi, unico segno tangibile del terrore che provava in quel momento, e attese che la tempesta di abbattesse su di lui.
Questa volta mi ammazza… Ne sono certo! L'ho combinata troppo grossa…
"Così…sei tornato…." - non era una domanda, ma una semplice costatazione e Benji non si sentì obbligato a rispondere. Si limitò ad assentire debolmente con la testa e continuò ad aspettare una reazione del suo carnefice.
Ma Freddy sembrava avere altro per la testa e cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, come un aninmale in gabbia, senza prestargli la minima attenzione. Era come se il suo animo fosse dilaniato da opposti sentimenti, come se una battaglia infuriasse dentro di lui, una battaglia di cui nessuno, nemmeno lui stesso, avrebbe potuto prevedere l'esito finale.
Benji non potè fare altro che rimanere ad osservarlo, senza trovare il coraggio di muovere un muscolo, mentre il rumore dei suoi passi gli rimbombava nel cervello. Si era preparato a quell'incontro, cercando di immaginare la peggiore delle conseguenze possibili, ma niente avrebbe potuto essere più frustrante di quel silenzio. Si scoprì a desiderare ardentemente che l'allenatore abbandonasse il suo contegno forzato per prenderlo a sberle, per urlargli in faccia quanto era stato cretino e quanto lo disprezzava per quello che aveva fatto! Tutto……qualsiasi cosa….purchè quel silenzio cessasse.
"Freddy…..io…." - si trovò a balbettare, mentre a fatica si metteva seduto nel tentativo di darsi un contegno.
"Sta zitto!!! - urlò l'altro all'improvviso, continuando ostinatamente a dargli le spalle - Non voglio sentire una parola da te!! Non fiatare nemmeno, capito???"
Avanti e indietro. Avanti e indietro di nuovo…
Lunghe falcate nervose. Lo sguardo fisso a terra.
Benji pensò che quel tormento non avrebbe mai avuto fine e che sarebbe stato condannato ad ascoltare il battito furioso del proprio cuore fino a che questo non sarebbe scoppiato.
Ma perché non diceva niente??
Cosa voleva fare? Umiliarlo in eterno??
Un sospiro e finalmente lo sguardo dell'uomo si posò su di lui. Ma i suoi occhi non gli piacevano per niente… Nessun fuoco brillava in essi, ma solo ghiaccio…ghiaccio e gelo…
"Sono tornato adesso dalla riunione della Confederazione. Spero che il tuo ego sarà soddisfatto… Hai scomodato una commissione a venire qui in fretta e furia solo per discutere il tuo caso…"
Benji lo guardò con gli occhi spalancati. Sinceramente non gliene fregava assolutamente niente se quei distinti signori avevano perso il loro prezioso tempo per venire fin lì. Ma aveva paura del loro verdetto…una paura folle per una condanna che avrebbe potuto porre fine a tutti i suoi sogni…
Freddy prolungò la sua pausa, squadrandolo sadicamente… Bastardo! Lo stava facendo apposta….sapeva esattamente quanto quell'informazione fosse importante e questo era uno dei tanto modi con cui aveva deciso di fargliela pagare.
Aprì la bocca per parlare, chiedere, urlargli di smetterla con quel suo stupido gioco, ma un lampo di rabbia negli occhi dell'allenatore lo costrinse a rimangiarsi quell'assurdo proposito..
"Non guardarmi con quella faccia in cerca di aiuto sai? - sibilò Freddy - Sappi che, fosse stato per me, non avrei nemmeno convocato tutto sto casino… Non avevo alcun dubbio… Io ti avrei spedito in Germania a calcioni e in modo talmente veloce che non avresti neppure fatto in tempo ad accorgertene!! - un'altra pausa…forse per costringersi a sputare quelle parole - Ma, con mio sommo rammarico, la commissione ha respinto il mio suggerimento e tu sei ancora in squadra. Ma…."
Un gran sospiro gli uscì dal petto tutto d'un fiato. Benji si accorse che era stato talmente concentrato ad ascoltare quelle parole, che per lui rappresentavano la salvezza, che si era perfino dimenticato di respirare… Ma…era ancora in squadra!!!! Non sapeva come.. ma l'aveva scampataaaa!!!
Era talmente felice che non si accorse dell'uomo che si stava avvicinando a lui, ancora più infuriato per quel senso di sollievo che aveva stampato in volto, finchè non avvertì la sua mano afferrargli con forza il mento e costringendolo a sollevare lo sguardo su di lui…. Per un attimo la sua mente fu solcata da una consapevolezza… adesso mi mena davvero….
Ma Freddy non perse il suo atteggiamento glaciale e si limitò a finire il discorso che aveva lasciato in sospeso…
"…..Ma non cantare vittoria troppo presto!! Se pensavi di stare con le mani in mano tutto il tempo della riabilitazione grazie a quel povero braccino spezzato…. Puoi scordartelo!! Avrai un piano di allenamento personalizzato….piano di cui io sarò il supervisore assoluto….e puoi star sicuro che ti romperò la schiena a tal punto che potrai ritenerti fortunato se la sera riuscirai a strisciare fino al tuo letto!!! - Poi l'uomo avvicinò ancora di più il viso del portiere al proprio, per essere sicuro di catturare completamente la sua attenzione - E ora stammi bene a sentire, perché non ripeterò questo discorso due volte. Ti lascio un giorno di recupero per rimetterti in forze (ma come è buono lei…nd. Fantozzi..). Ma dopodomani alle 8 in punto voglio che ti presenti al campo di allenamento. Ora…..se io arrivo e non trovo Benji Price, con la sua bella divisuccia addosso, pronto a fare riscaldamento, prendo un bel telefono e ti prenoto un posto sul primo aereo in partenza per Amburgo! Se non ci sei, se non mi stai dietro, se fai una qualunque altra cazzata, considerati fuori squadra! E stavolta sarò io a decidere e non una fottutissima commissione!!"
E, come era entrato, Freddy se ne andò. Senza una parola… con passi lunghi, chiudendo la porta dietro di sé in modo deciso ma delicato al tempo stesso…. Non sbattendola come Benji si sarebbe senz'altro aspettato… Già…calmo, freddamente controllato e per questo ancora più pericoloso… Perché il ragazzo si rendeva perfettamente conto che i colpi che si era trattenuto dal dargli in quel momento, gli sarebbero stati riproposti in ogni singolo allenamento nel corso dei prossimi mesi, in modo programmato, costante…semplicemente letale per il suo sistema nervoso..
Il telefono lo strappò di nuovo dalle sue paranoie. Lo guardò sconsolato. Non aveva molta voglia di rispondere.. E come poteva avere un buon rapporto con quell'aggeggio infernale?? Le ultime due telefonate che aveva ricevuto non avevano fatto altro che sconvolgergli la vita, e il suo umore non avrebbe certo potuto sopportarne un'altra, non proprio quel giorno.. Ma non aveva nemmeno voglia di rimanersene lì come un fesso a crogiolarsi nelle sue seghe mentali. Tanto aveva raggiunto il fondo no? Quindi non aveva niente da perdere…
Il telefono continuava a squillare, imperterrito.
Lo raggiunse lentamente e, ancora più lentamente, alzò il ricevitore.
"Pronto?" - ringhiò infine, appoggiando la cornetta su una spalla e sperando ardentemente che lo scocciatore si fosse stufato di aspettare.
"Ciao!"
No! Evidentemente era una scocciatrice recidiva…
"E tu chi saresti??"
"Mmmm… - ridacchiò la voce dall'altra parte del filo - Potrei anche offendermi sai… Ho salvato il tuo bel fondoschiena dall'assalto di quell'orda assassina e tu, razza di maleducato, non mi riconosci nemmeno??"
"Ah… - migugnò, riconoscendo subito a chi poteva appartenere quella voce petulante.. Inconfondibile.. in ospedale gli aveva fatto una testa tanta con i suoi dannati strilli! - E si può sapere che vuoi??"
"Mmmm.. sempre più gentile.. hai intenzione di continuare per molto? Sto per commuovermi… Ma si può sapere che hai?? Ti è morto il gatto?"
"Spiritosa… allora, si può sapere che vuoi?"
"Niente di particolare… Hai fame??"
Benji scoppiò a ridere… e ci voleva tanto a dire una cosa così semplice?? Non riusciva a smettere di ridere.. e non sapeva assolutamente perché la cosa lo divertisse tanto ( te lo dico io tesoro…. Perché sei egocentrico come pochi?? Nd. Author). Ma forse non era poi una cattiva idea. Almeno si sarebbe rilassato un po' e.. avrebbe ritardato l'incontro con Hutton di altre ore…. Era come unire l'utile al dilettevole insomma..
"Ok.. tra mezz'ora.. nel parco dietro l'albergo. Mi passi a prendere TU.."
"Zi badrone!" - ridacchiò lei prima di riattaccare, soddisfatta.

Tracy si stiracchiò beatamente, facendo attenzione a non svegliare il suo compagno, profondamente addormentato sopra di lei. Lo guardò e non potè impedirsi di sorridere, mentre gli accarezzava una guancia, guardandolo dolcemente, e spostava leggermente il braccio ingessato che le gravava con tutto il suo peso su una gamba.
Se l'era portato a letto… e senza il minimo ripensamento. Lo aveva invitato fuori per quello fin dall'inizio, ed era inutile star lì a menarla tanto. Quel desiderio l'aveva tormentata fin dalla prima frase che si erano scambiati… Era una sfida troppo allettante…con quel suo caratteraccio freddo, distaccato, sottilmente ironico.. Proprio il suo tipo.. e questo nella sua mente oscurava e giustificava tutti i trucchetti beceri che aveva usato per raggiungere il suo scopo.
Benji, nel sonno, si mosse impercettibilmente appoggiando il viso nell'incavo del suo collo e accarezzandolo lievemente con le labbra semiaperte. Il suo respiro costante e regolare le sfiorò la pelle, spedendole mille brividi lungo la spina dorsale…. Tracy sorrise di nuovo, cingendogli le spalle con le braccia e stringendolo a sé, in un gesto di placido possesso.
6 anni….. 6 anni di differenza tra loro….
Lui era niente più che un ragazzino…
E lei lo aveva brutalmente sedotto, giusto la prima sera che uscivano…
Tutte azioni assolutamente riprovevoli, anzi riprovevolissime.. certo….ma….
Ma, nonostante tutto, quel ragazzino continuava a piacerle VERAMENTE molto. E non aveva nessuna intenzione di chiedere perdono per la sua condotta scellerata.. anzi..l'avrebbe perpetuata per tutto il tempo possibile…per tutto il tempo che entrambi avrebbero ritenuto opportuno..
Ridacchiò apertamente, non riuscendo in alcun modo a contenere la propria contentezza, e, dopo averlo stretto ancora di più a sé, scivolò di nuovo nel sonno, beandosi del tepore del suo corpo contro il suo.

 

CONTINUA...