What a Strange Thing!

CAPITOLO 5
La strana vendetta continua, ma…


Fujisawa, 25 giugno 2001
Abitazione Oozora
ORE 8.30
- Ciao mamma. Noi andiamo.
- Va bene Tsubasa, ma sta attento a Milena.
- Yahwn… Non preoccuparti zietta. Andrà tutto a meraviglia.
- Tutto bene cara? - chiese la donna.
- Sì zia, non preoccuparti. È ke ho un po' sonno. - rispose la ragazza.
- E voi ragazzi? - domandò premurosamente anke a Pepe, Santana e Luciano.
- No hai problema. Tranquila seniora. - disse Pepe.
- Yes, that's all ok. - rispose più comprensibilmente per Mrs Oozora il giovane Leo Luciano.
- Mh Mh. - asserì Santana - todo bien.
- Bene allora. Andiamo Micky.
- Eccomi Tsuby.
E salirono sulla splendida BMW decappottabile di Tsubasa, diretti a Tokyo.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 12.30 (
p.s.: non ho idea di quanto ci voglia da Fujisawa a Tokyo in macchina, quindi non arrabbiatevi se ho scritto una cazzata… )
Campo di allenamento (quello + grosso ke c'è)
- Ah, eccovi finalmente!
- Ciao Salvatore. Ciao Gino.
- Ciao bella.
- Ke state facendo qui? - chiese Milena, poi scherzando gli domandò - ke c'è, spiate gli allenamenti della squadra giapponese?!
- Già, come se ne avessimo bisogno! - scherzò Gino. Poi, guardandosi meglio attorno, chiese - ma non manca qualcuno?
- Il Kaiser è andato a farsi un giro. - disse qualcuno alle loro spalle.
- Gen - chan! - esclamò in un misto di sorpresa e felicità Mickiru - capiti proprio a proposito, devo dirti una cosa importante.
- Bene - asserì il bel moretto - anke io ho qualcosa di urgente di cui parlarti.
E insieme uscirono fuori dal campo sotto gli sguardi curiosi ed interrogativi dei presenti.
- E- ehm… Salvatore…??? Credo tu debba andare ad informarti - sussurrò Gino all'amico.
- Già… è una buona idea.
Un boschetto presso il campo di allenamento
- Micky…
- Genzo…
- No, prima io! - decretò il portiere - allora: riguarda il nostro bacio.
- Anke io volevo parlarti della stessa cosa… sai credo ke…
- No, lascia parlare prima me. Allora: si è trattato di una cosa avvenuta…
- Sai, io penso ke sia stata dovuta…
- MA VUOI STARTI UN PO' ZITTA E LASCIARMI FINIREEEEE???!!!! - urlò Genzo per la pressione cui era sottoposto, ma poi, resosi conto del suo tono di voce, si scusò con la ragazza - scuuuusaaaaaaaaamiiiiiiiiiiiii Micky!!!!!!
- Non fa niente. Lo so di essere irritante a volte. Me lo dicono in molti, poi quando comincio a parlare a macchinetta… Ok, spara.
- L' ho fatto di impulso, non mi sono reso conto di quello ke ho fatto finché non ti ho vista piangere…
- Sì - ammise la ragazza - effettivamente la mia è stata una reazione esagerata, ma non è stata causata dal tuo gesto…
- … ma…? Da cosa? - indagò Wakabayashi.
- Bèh, prima di dirti "da cosa" voglio ke tu sappia ke ti voglio come amico. Non ci riesco a vedere me e te come una coppia.
- Lo stesso vale per me. Stiamo troppo bene insieme per rovinare tutto. Mi piace questo nostro rapporto di amicizia - amore…
- Ok, ma ora vogliamo tornare? - domandò Milena.
Senti senti… e così Milena e Wakabayashi non si amano. Bene! Un avversario in meno. Pensava intanto Salvatore Gentile dovrò preoccuparmi solo di Schneider.
- Ehm… Micky…?
- Sì, Genzo?
- Non mi hai ancora detto "da cosa" è stato causato il tuo piangere…
- Io… ancora non me la sento di dirtelo. - disse la ragazza - tu piuttosto! Ma lo sai ke sei proprio un PORCO!!!????
- IOOOOOOO???!!! E perkè mai?!
- Quando mi hai baciata, non solo l' hai fatto, ma mi hai anke messo le mani addosso!
- E dai - rispose lui ridacchiando - tanto lo so ke in fondo in fondo ti è piaciuto. Anke se non lo vuoi ammettere!
- TI ODIIIIIIIOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!
- Ah! Ah! Ah! - rideva intanto Wakabayashi. E insieme tornarono al campo, seguiti sempre a debita distanza da Gentile.
Campo di allenamento
- Eccovi qui finalmente! - li salutò Misaki con un cenno della mano - Wakabayashi, ti stavo cercando da un po'. Dobbiamo prepararci per la selezione.
- Eccomi.
- Ma… quei due non erano ai ferri corti? - chiese Milena - cioè, non ke mi dispiaccia ke abbiano fatto pace, anzi. Il fatto è ke credo di essermi persa qualcosa…
- Si sono chiariti proprio ieri - spiegò Leo Luciano.
- Già - continuò Carlos Santana - pensavano fosse opportuno non avere altri pensieri per la testa a parte la selezione e le partite amichevoli contro le altre squadre giovanili di tutto il mondo.
- E fanno bene! Gli servirà essere molto concentrati per giocare contro di noi! Anke se - disse festoso Juan Diaz - non gli sarà d'aiuto, vinceremo noi!
- Ja Ja! No!! - esclamò Schneider dietro di lui.
- Ke diavolo vuoi, damerino da quattro soldi?! - chiese Diaz piuttosto spazientito. Infatti la Germania aveva battuto l'Argentina in un mondiale e la sfida tra i due era ancora aperta, così come i rancori personali non erano ancora spariti del tutto.
- Sta calmo scaricatore di porto e vedi di rivolgerti a me con + rispetto - scattò il giovane imperatore tedesco.
- I- io ti…
- Fermo Juan - chan - gli disse Micky con dolcezza - non ne vale la pena. - poi, rivolgendosi a Schneider disse: - e piantala di provocare gli altri!
- Io non ho fatto assolutamente niente! - si infuriò Schneider destando la sorpresa di tutti: da quando se la prendeva tanto per le semplici parole di una provocante ragazzina di 16 anni? Poi continuò: - E già ke ci sei insegna un po' di educazione a quella scimmia ammaestrata! - detto questo se ne andò.
Alan Pascal guardò il Kaiser allontanarsi. Lo conosceva abbastanza bene da capire ke qualcosa in lui era decisamente cambiato: alle parole di Milena, lui solitamente avrebbe reagito con uno sprezzante "Tsk", si sarebbe stretto nelle spalle e avrebbe girato la faccia andandosene come se niente fosse. Invece stavolta se l'era presa: perkè? Possibile ke Milena avesse riscaldato con il suo carattere il cuore di ghiaccio del freddo e distaccato Kaiser?
- Alan…
- Eh? - Milena lo riportò bruscamente alla realtà - ke c'è?
- Questo dovresti dirmelo tu… - rispose lei un po' titubante.
- No, niente.
- Allora perkè fai quella faccia e fissi prima me e poi Schneider?
- Ecco… pensavo ke…
- Sarà meglio parlarne in un altro momento - lo interruppe lei guardando gli altri presenti - e magari quando saremo di meno.
- Hai ragione. Ci vediamo dopo le selezioni.
- Salve Milena - disse un ragazzo dietro di lei. La ragazza lo riconobbe subito: alto, abbronzato, un fisico statuario, gli occhi neri e profondi, la sua aria da duro, la determinazione ke metteva anke nelle parole … - Kojiro!!!!!!! Ke piacere rivederti!
- Anke per me lo è… - rispose Hiyuga - ho saputo ke ci farai compagnia nelle amichevoli contro le nazionali di tutto il mondo…
- Esatto, sei contento? - ribatté entusiasta la ragazza.
- Sì, finalmente una ragazza bella e libera… - si fermò un istante - tu non stai + con Misaki, vero?
- Vero… - rispose lei un po' triste.
- Non preoccuparti! - esclamò il giovane attaccante ke, accortosi della malinconia della ragazza, cambiò argomento - ti prometto ke stavolta non strapazzerò troppo il tuo adorato portierino Hernandez.
- PRESUNTUOOOOSOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!
- Ah! Ah! Ah! - Hiyuga non riusciva + a smettere di ridere.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 13.30
Ufficio della Federcalcio
- Signor Katagiri!
- Cos… oh salve manager Nishimoto. Cosa ti serve?
- Ecco io… ho appena saputo dell'ingresso di una nuova manager…
- Milena!
- Esatto - rispose Yukari - ecco io credo ke sia un ostacolo per le vittorie contro le altre nazionali giovanili.
- Cosa? Ma ke significa?! - Munemasa Katagiri si stava alterando nel vedere contestate le sue decisioni (è sempre stato un mulo!).
- È una grossa distrazione per i ragazzi.
- Forse hai ragione. Ne parlerò con Gamo e Mikami. Saranno qui tra…
- Buongiorno Katagiri. - disse Tatuo Mikami.
- Salve Katagiri - disse Gamo Minato - cosa ci fa qui la manager Nishimoto?
- Ecco lei… - iniziò il presidente della federcalcio.
- Io devo informarvi di una cosa. - lo interruppe Yukari - la vostra decisione di far entrare a far parte delle manager Milena comporterà dei problemi alla squadra…
- La parente di Tsubasa Oozora? - domandò Gamo.
- Ma perkè? - chiese Mikami.
- È una forte distrazione per i giocatori… - spiegò Nishimoto - sa, soprattutto Misaki e Wakabayashi ke sono 2 tra i migliori…
- Ma a me è sembrata una tipa a posto… - abbozzò Mikami.
- Quand'è così… - cominciò Gamo mentre Yukari già gioiva di non vedere la sua + acerrima nemica per tutta la durata delle partite - sono ancora + convinto ke sia una buona, anzi un'ottima idea!
- Come???? - fu il commento di tutti i presenti.
- I ragazzi saranno così molto + motivati a dare il meglio di loro stessi per far colpo su quella ragazza e, come tu stessa dici, vuol dire ke avremo Misaki e Wakabayashi al 200%.
- Giusto. Concordo pienamente. - asserì Katagiri.
- Anke io sono d'accordo. Quella ragazza mi ha fatto subito una buona impressione. - disse Mikami.
Diavolo! Ke culo ke ha 'sta ragazza! Pensava Yukari in preda ad una crisi isterica Non c'è proprio verso di togliermela dai piedi!
- Per quanto riguarda lei, Nishimoto, - disse con severità Gamo, interrompendo bruscamente i pensieri di Yukari - la aspetto alle 15.00 nel mio ufficio. Forse è tempo di liquidare qualcuno.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.00
Campo di calcio
- Ok ragazzi, basta così. - esclamò Milena - è ora di pranzo.
- Finalmente! Era ora! Non ne potevo +! - i commenti di approvazione dei ragazzi non si fecero certo attendere.
- Mickiru.
- Cosa c'è Kumi… no, cioè… Sugimoto? - rispose la ragazza mentre porgeva una bibita a Makoto Soda.
- Kumi va bene - la rassicurò l'aiuto manager - devo chiederti un favore.
- Aspetta! - la bloccò Micky Neko mentre l'altra stava già andando in disparte per poter parlare meglio lontane da orecchie indiscrete - non sarà ke hai un cugino e ke mi ci vuoi fare uscire perkè piaccio a qualcuno ke piace a te, vero?!
La ragazza la guardò con un'espressione indecifrabile, tanto ke Milena, accortasi della reazione inesistente dell'amica, continuò nel disperato tentativo di non equivocare + di quanto già non lo fosse tutta la situazione.
- Cioè… volevo dire… se tuo cugino è un gran figo, io non mi tiro certo indietro. Ma non era questo il punto,… cioè non vorrei essere di intralcio ad una eventuale storiella d'amore, mi piacciono tanto le coppiette e … Oddio! Ho detto "storiella"??!!! Non volevo dirlo! Cioè… si sa ke le storie nate d'estate non durano, sono solo delle avventure… Non vorrei certo sminuire una tua probabile relazione sentimentale, anzi ti auguro proprio di trovare il grande amore perkè te lo meriti. Attenta solo a non soffrire, sono molto brutte le delusioni amorose, io ne so qualcosa e… - finalmente si fermò per riprendere fiato.
- Micky… lasciami finire.
- Ok.
- Vogliono cacciare Yukari! - disse Kumi tutto d'un fiato.
- Come… Cosa… Yukari hai detto…?! - balbettò Milena.
- Esatto. Appena ha saputo della tua possibile convocazione si è un po' incavolata, non so perkè… - guardò la giovane italiana - Qualke vecchio rancore?
- Non ne ho la + pallida idea - rispose Micky con una franchezza sopraffacente.
- Cmq (="comunque" per ki non lo sapesse) … bèh… ha detto ke eri di intralcio alle vittorie della squadra perkè distraevi i giocatori…
- KE COOOOOOOOSAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!??????????????????????
- Calmati Micky… io pensavo ke tu potessi mettere una buona parola per lei al mister dato ke vuole cacciarla per averti criticata…
Tentò di placarsi, ma non vi riuscì. Allora girò le spalle e se ne andò.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.05
Campo di calcio
Oddio! Dovevo dirglielo! Lei era l'unica ke poteva convincere il mister. Certo ke non mi aspettavo una reazione del genere. Ma perkè Milena non dice niente?
- Milena …
- … Ci vediamo.
- Cosa? Ma perkè? Aspetta Micky…!
Troppo tardi…pensò tra sé e sé Kumi. La ragazza infatti se ne era già andata.
- Kumi!
- Cos… Oh, ciao Sanae.
- Ke succede? - chiese la capo manager della Nankatsu - ho appena visto Milena andare via sparata come un proiettile.
- Ecco vedi, io le ho detto ke … Vogliono cacciare Yukari!
- Cosa? Ma perkè?
- Appena ha saputo della possibile convocazione di Micky si è incavolata di brutto, non so perkè… Sai se c'è per caso qualcosa ke è successo tra loro precedentemente?
- Bèh, sì… ma continua.
- Ha detto ke era di intralcio alle vittorie della squadra perkè poteva distrarre i giocatori…
- Accidenti! - esclamò Sanae - e tu glielo hai riferito??!!!!
- Certo ke sì. E poi …
- E poi…?? - incalzò Nakazawa.
- Il mister vuole cacciarla per quello ke ha detto su di lei dato ke lo stesso Gamo ha spiegato ke sarà un "ottimo stimolo" per i ragazzi. Soprattutto per Misaki e Wakabayashi.
- Già… aspetta! - rifletté un attimo Sanae - non le avrai chiesto mica…???
- Di mettere una buona parola per lei al mister.
- Ma sei matta o cosa??? E lei ke ha fatto??!!
- Ha girato le spalle e se ne è andata.
- Oh, ke caxxo! Vieni, andiamo a cercarla
- Ok.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.45
Ufficio della federcalcio
TOCK! TOCK!
- Prego, avanti. - disse il mister Gamo.
- Buongiorno mister.
- Cosa? Milena? Ke succede?
- Ecco io… devo dirle una cosa.

Fine 1a parte.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.45
Campo di calcio
- Secondo te dove può essere andata Milena? - chiese Kumi.
- Forse temo di saperlo. Di sicuro dal mister Gamo.
- Cosa?!!??? E cosa vorrà fare??
- Qualcosa di stupido, incosciente, folle e avventato conoscendola. - rispose Sanae scotendo la testa.
- Sanae, ke succede?
- Oh, ciao Yayoi.
- Ora ti spieghiamo tutto… - così dicendo Sugimoto le raccontò tutta la vicenda.
- Ho capito. Sarà di certo andata dal mister. - ipotizzò Yayoi.
- Ho pensato la stessa cosa anke io. - asserì Nakazawa.
- E secondo voi è andata dal mister a chiedergli di cacciare Yukari immediatamente sia dalla nazionale ke dalla Nankastu? - domandò preoccupata Kumi.
- Ah! Ah! Ah! Ah! - iniziò a ridere la manager Aoba della Musashi.
- Come si vede ke non la conosci per niente. - sorrise Sanae.
- Come…? Ma tu hai detto ke avrebbe fatto qualcosa di…
- … stupido e avventato. Sì, Kumi. Ma non per Yukari, per lei stessa.
- Ke intendi dire? - continuava Sugimoto senza riuscire a capire.
- Chiederà al mister di rimettere Yukari come manager e di far diventare te, Kumi, aiuto allenatore al posto suo. - disse Yayoi con semplicità.
- Già… - disse Sanae con sorriso pieno di amarezza - è tipico di lei…
- Mh… - Kumi non sapeva ke dire. Non aveva assolutamente capito niente di quella ragazza all'apparenza così invulnerabile e inflessibile, e talvolta anke dispotica. - Bene andiamo! - disse tutto ad un tratto con decisione - Dobbiamo impedirle di fare qualke cazzata, no?
- Ok.
- Sì, andiamo.
E anke loro si diressero all'ufficio della federcalcio.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.45
Centro di Tokyo
Yukari stava passeggiando per le strade della capitale, quando si accorse dell'ora tarda.
- Oh, caspita! Devo affrettarmi se voglio arrivare in tempo dal mister. - diceva a voce alta.
Però pensava: quel bastardo di Gamo!!! Perkè adesso vuole cacciarmi??? Sono convinta sia solo una scusa per mandarmi via, non gli sono mai stata particolarmente simpatica, gli sono subito cascata male…
Ed intanto si diresse verso l'ufficio della federcalcio.

Tokyo, 25 giugno 2001
ORE 14.50
Ufficio della federcalcio
- Cosa? Non capisco cosa tu stia cercando di dirmi…
- È molto semplice mister. Io volevo chiederle di revocare la sua richiesta di mandare via Yukari Nishimoto.
- Ma perkè? Non so se tu sai quello di cui mi ha informato la tua cara collega… - le rispose un po' titubante Gamo.
- Lo so benissimo. - disse Milena con un leggero sorriso - ma non mi importa. In fondo io sono l'ultima arrivata qui. Perkè non nomina ufficialmente come manager Kumi Sugimoto?
- Ma… - Minato Gamo non sapeva + ke cosa dire.
N- non ci … posso credere. Ma Mickiru, tu… Yukari assisteva alla scena da dietro la porta. Ad un tratto sobbalzò sentendo una mano posarsi sulla sua spalla.
- Proprio come avevano detto Nakazawa e Aoba! - constatò Sugimoto.
- Sanae! Kumi! Yayoi! - disse in un sibilo Nishimoto.
- Esatto. Goditi la scena! - le disse Sanae in tono secco e sarcastico, al ke la ragazza abbassò lo sguardo e lo posò sui due personaggi ke stavano dialogando.
- Ecco, non mi va di creare squilibri nella squadra prendendo il posto di Nishimoto alla cui presenza ormai i giocatori si sono abituati. E poi Sugimoto è qui da molto + tempo di me e non aspetta altro.
- Ma così sarete ben 5 manager! - esclamò Gamo.
- Non 5. Bensì 4.
- Cioè tu vorresti dire ke… - cominciava (finalmente) a capire l'uomo.
- Esatto. Guarderò le partite dalla tribuna.
- No ferma! - urlò qualcuno da dietro la porta.



CONTINUA...