Il ritorno del sanguinario



Se n'era accorto quasi per caso. Era un pezzo che non si decideva a rapinare le fanciulle per avere i soldi per il sangue, ma quella notte era proprio a secco. In più ne aveva le scatole piene della situazione che si era venuta a creare con la gang, e soprattutto con la cacciatrice. Da quando era tornato quello stoccafisso dal Belize, Buffy aveva cambiato atteggiamento. Okay, era sempre gentile, ironica, e qualche volta le scappava qualche pugno affettuoso, ma si vedeva lontano un miglio che non aveva più bisogno di lui. Tra l'altro Riley si era messo in testa di riconquistare la principessina, e dopo quello che Spike aveva fatto scoprire alla cacciatrice…insomma, aveva l'impressione che il soldatino stesse parlando male di lui. Ma guarda, proprio un tossicomane di quel tipo che sparla del potente vampiro! Okay, potente magari non lo era più, con questa storia del chip…
Con tutte queste bellicose idee si avvicinò ad una bella figliola che passeggiava da sola nei dintorni del Bronze, fece la faccia "cattiva" e ululò, per spaventarla a dovere. Ma qualcosa andò decisamente storto. Nel giro di una frazione di secondo si ritrovò circondato da tre poliziotti imbestialiti che lo prendevano a manganellate. Senza pensarci due volte si difese alla grande e riuscì ad atterrarne due e mettere in fuga precipitosa il terzo. Rimase compiaciuto a guardare i resti della battaglia, col sorrisetto suo solito. Prese una sigaretta e la accese, assaporando il momento di gloria. Un attimo. Perché non aveva mal di testa? Incuriosito guardò meglio i due poveri, prossimi pazienti dell'ospedale. Polizia, buoncostume. Mica erano demoni! Come mai il chip non era entrato in funzione? Dopo aver ripulito i portafogli si avviò al macello comunale che a quell'ora già doveva essere aperto, per acquistare la sua cenetta. Che cosa strana.
Al ritorno verso la sua cripta trovò un gruppo di tre teppistelli che stavano ribaltando i cassonetti. Perché non provare un'altra volta? Si gettò nella mischia e la sua soddisfazione fu sconfinata. Niente dolore. Nisba. E tanto sangue riverso per terra…quasi quasi un assaggino…Sentì dei rumori e si nascose. Magari era Buffy per la ronda. Riuscì a sgattaiolare fino alla sua cripta, malamente esaltato, come non lo era da due anni ormai. Potere, forza. Era stato sin troppo buono negli ultimi tempi. E Buffy come lo aveva ringraziato? Torna quel verme e ricade tra le sue braccia. Lui aveva cercato in tutti i modi di far capire che era cambiato, che era buono, che non era solo l'effetto del chip…Poi arriva Big Jim, pentito, triste, tenero come un agnellino e più bucato della gruviera! Che rabbia. Dopo aver saziato la sua sete decise di uscire ancora. Mancavano ancora tre ore all'alba, ma si sentiva carico come una duracell. Pieno si risentimento si avvicinò a casa Summers, a spiare la sua amata. Come la odiava. Poteva capire il suo amore per Angel, okay, ci arrivava. Non era la prima a cascare ai piedi di quel musone pallido. Ma Riley, no! Dopo tutto quello che aveva fatto! Ma forse lei non era così scema. Forse ci stava solo per vendicarsi in modo più subdolo…e poi magari neanche ci stava. In fondo lui li aveva visti solo un paio di volte assieme, la notte, a far la ronda…a parlare fitto fitto…
Guardava le luci accese in camera di Buffy. Le ombre erano inequivocabili. Lui c'era. Era proprio tornato. Che strazio. E poi chi lo dice che ha fatto fuori i suoi vizietti sanguinolenti? Non è facile disintossicarsi, bello mio. Rimase ancora sopra l'albero a fumare come un turco, con la sua bella fiaschetta argentea ricolma di torcibudella irlandese di prima qualità. I suoi pensieri erano foschi come la notte ventosa. Perché non organizzare una festicciola?
Le luci della stanza vennero spente. Si accesero quelle dell'ingresso. Spike vide Buffy alla porta, scarmigliata come una bimba, in punta dei piedi per baciare sulla bocca il suo baldo cavaliere. "Sono calmo, tranquillo e rilassato." Si ripeteva mentalmente il sanguinario. La porta si chiuse. "Ma in realtà sono incazzato come una biscia." E saltò giù dal ramo, seguendo a fatica la ridicola mimetica di Riley.
Il cimitero. Com'è che non andava a casa? Che ci faceva là? Forse era in cerca di una dose…Spike già si pregustava l'incontro, quando rimase di sasso. Stava entrando nella sua cripta! Come si permetteva di fare una cosa del genere? Con due balzi lo raggiunse.
"Salve, soldatino. Potrei denunciarti per effrazione."
"Esagerato. Volevo parlarti."
"Io no. Quindi vedi di girare velocemente al largo."
"E' per Buffy."
"Chi se ne frega. È di nuovo tua, no? Cosa vuoi da me?"
"Che non le giri più intorno, naturalmente." Riley sorrideva. Solo adesso Spike notò la pistola che aveva in mano. Non ne poteva più. Ogni volta la stessa storia. Se la prendevano sempre con lui. Che aveva fatto di male? Non lo capiva nessuno. Riley gli puntò l'arma.
"Ti ho visto, sai? Ci stavi spiando un'altra volta. Buffy ha deciso di darmi un'altra possibilità e io voglio che tutto vada bene, stavolta. Quindi non metterti in mezzo"
"Dipende da te, tesoro. Ti sei più fatto mordere da qualche dolce prostituta?"
"Ho smesso con quella roba, da un pezzo. Quindi smettila di girarle intorno. Chiaro?"
"Se no, che fai, mi spari?"
"Solo un assaggio, un avvertimento. Se ti ribecco userò un paletto." Riley fece fuoco, ma Spike fu più veloce e il proiettile lo sfiorò solamente.
"Pessima mira per essere un soldato…" e con queste parole gli saltò addosso, cogliendolo di sorpresa. Spike era forte, e in un attimo si trovò sopra di lui, bloccandolo, scoprendo il collo abbronzato da sano fanciullo dell'Iowa.
"Te lo do io un assaggio." E affondò i denti deliziato dalla rapida conclusione della battaglia. Lo allontanò da sé quando ancora non era del tutto vuoto…
"Allora, ti lascio una scelta: morto o non-morto?"
"Il chip, le batterie…"
"Mi sa che si sono esaurite, caro. Benvenuto. Sei il mio primo pasto vivo dopo tanto tempo. Allora cosa scegli? Vuoi provare l'ebbrezza dell'essere un figlio della notte o un cadavere? Tanto ormai hai finito di vivere. Se diventi un vampiro ti fa fuori Buffy. Se non lo diventi e rimani cadavere, domani mattina lei ti trova e secondo te cosa penserà? Povero caro, quel bastardo mi ha fregato, non è vero che non si faceva più mordere…Mi sa che decido io per te. Bevi, idiota! E saluta la tua anima!"
Il giorno dopo Buffy cercò Riley per mari e per monti, senza trovarlo da nessuna parte. Pensò di averlo perso ancora una volta, e rimase chiusa in camera sua ad aspettare. Le sembrava tutto così strano...lui che era tornato, più forte, più sicuro di sé, così bello e dolce…e poi quando finalmente aveva deciso di dargli un'altra possibilità spariva nel nulla. Chiamò tutti gli ospedali, e persino l'obitorio, ma nessuno sapeva niente. Non sapeva neanche come contattare gli amici di Riley, l'Organizzazione…
La notte arrivò velocemente e Buffy si fece coraggio, doveva uscire per il suo solito giro. Fu sorpresa di vedere Riley al cimitero, ma lo abbracciò senza pensarci due volte, felice e stordita. Forse troppo stordita. Puzzava. E aveva i vestiti del giorno prima. Si staccò un attimo e guardò meglio, mettendosi ad urlare come una matta vedendo il viso dell'amato trasformato in una grottesca maschera…
Lo gettò a terra. "Riley, che ti è successo?"
"Ho fame, Buffy, tutto qua." E provò ad aggredirla nuovamente. Ma non poteva innamorarsi di una persona normale? E basta, stava diventando ripetitiva! Cercò ancora una volta di comunicare con lui, ma sembrava una furia scatenata. Spike sbucò dal nulla e riuscì a bloccare Riley da dietro.
"Fa qualcosa, è forte!"
Buffy si avvicinò al suo uomo con un paletto. "Perché l'hai fatto? Non ci posso credere, proprio adesso.." Riley non parlò Tutto accadde in una frazione di secondo. Diede uno strattone e si liberò da Spike, finendo praticamente per impalettarsi da solo. Buffy lo guardò polverizzarsi, piombando a terra a piangere come una bambina. Il sanguinario sorrideva soddisfatto. L'aiutò a rialzarsi, abbracciandola, cercando di consolarla meglio che poteva…ora lei aveva bisogno di lui.



FINE