MATCH A TRE
CAPITOLO 4
SCOPRIRSI NUOVI



SCENA I

ATTENZIONE :
Lo scorrimento del tempo in questo capitolo non è uguale in tutte le scene ; a Hokkaido tutto accadrà in una notte , mentre a Matsuda passeranno diversi giorni….




MATSUDA


La sconosciuta gli sorrideva con aria amichevole e a Mark sembrò che tutto fosse un assurdo scherzo del destino.
Insomma , era andato fin là per allenarsi e invece….Si trovava su quella spiaggetta dorata a guardare una ragazza che si allenava al di là degli scogli…Ci mancava solo che si fossero messi a fare amicizia….
Ma non era poi quello il suo cruccio….La verità era…Impossibile da ammettere nemmeno a sé stesso…Ma lui con una ragazza non riusciva davvero a sentirsi a suo agio…Sì , insomma , le ragazze erano creature bizzarre ed incomprensibili e riuscivano solo a fargli saltare i nervi….E gli facevano perdere il controllo e Mark detestava perdere il controllo….
Ecco , era forse ora di ammetterla la verità…Lui , forte e spavaldo con tutti gli altri , non riusciva a mantenere il suo consueto atteggiamento da Tigre con le donne ….Perché loro erano così assurde…
Sempre a parlare parlare… Una valanga di parole e ragionamenti complicati…Meglio le cose dirette , era sempre stato il suo motto , no? E le donne erano l'esatto contrario ,con loro non poteva lasciare che gli saltasse la mosca al naso e dare fondo alla sua rabbia segreta….Non poteva prenderle a cazzotti se facevano le ironiche come avrebbe fatto con quel bell'imbusto di Price…. Per questo lo mettevano di cattivo umore…Non riusciva a capire come si potesse fare ad avere a che fare con quelle smorfiose chiacchierone inarrestabili…..E per tanto tutte quelle storie capitate agli altri lo avevano gettato fuori fase .

- Ciao ! - si decise a dire la ragazza continuando a sorridergli , la palla passata da una mano all'altra con fare disinvolto

Mark abbozzò un sorriso , ma in realtà aveva voglia solo di stroncare qualsiasi possibile tentativo di conversazione e cominciare una buona volta il suo allenamento…..
Non riusciva ad andarsene …..Né a spiccicare parola e questo era ancora peggio , voleva dire che stava cadendo nella solita situazione assurda e imbarazzante….Lui , Mark Landers….Impalato di fronte ad una sconosciuta senza sapere che dire né come fare a girare i tacchi e andarsene….Assurdo , semplicemente assurdo….

Sto facendo la figura del baccalà vero e proprio…..

- Ciao . - riuscì a rispondere sentendosi un idiota subito dopo per il tono di voce ridicolo col quale aveva parlato….

Andiamo , Mark , ti stai comportando da salame…. La devi solo salutare , poi giri le spalle e te ne torni sul tuo quadratino di spiaggia col pallone e i tuoi buoni propositi….

Ma più guardava quella ragazza più la voglia di tornarsene al suo eremitaggio svaniva….
Perché non aveva mai visto una creatura più affascinante prima d'ora….

Ma che fai , idiota! Non devi startene qua impalato a fissarla !!!! E' una ragazza qualunque come ce ne sono tante a scuola….Balle , non ho mai visto una ragazza così carina….Ma che sto pensando??? Sì , quelle chiacchiere senza senso mi hanno davvero ridotto male….

Osservava di sottecchi la misteriosa giocatrice… Non era molto alta , ma quel corpicino era davvero stato benedetto da Madre Natura , gambe e braccia tornite e sode , allenate da anni di sport , indossava uno short rosso fuoco che marcava i suoi fianchi tondeggianti , la pancia piatta , gli addominali evidenti , un top nero strettissimo metteva in risalto il suo seno pieno .
Il colorito ambrato della sua pelle la faceva sembrare una straniera , un'indiana , e quest'impressione era rafforzata dai suoi occhi : grandi , nerissimi , contorniati da lunghe e folte ciglia che sembravano quasi finte….Il viso tondo , il nasino piccolo dalla forma strana…Il setto nasale appena evidente e la punta tonda , respirava allargando le narici in modo strano … La bocca a cuore , che si allargava a scoprire un sorriso caldo e aperto .
Aveva i capelli neri , riccissmi , legati in una coda di cavallo .

- Sei anche tu qui per allenarti? - chiese dopo un po'
- Già …. Veramente non ho ancora cominciato… - rispose lui rendendosi conto solo allora che la stava osservando un po' troppo attentamente…
- Be' allora , dai , vieni ! Ti va di bere qualcosa? -

Si avvicinò ad uno zaino poggiato accanto ad uno scoglio pochi passi più in là… Prese una felpa scura col cappuccio e se la infilò , poi cercò un asciugamano e mentre se lo passava sul viso tornò verso Mark tenendo con una mano una piccola borsa frigo gialla .

- Vieni a sederti! - disse con la stessa tranquillità che avrebbe mostrato se fossero stati vecchi amici .

Mark restò qualche secondo immobile , maledendo la sua decisione di andare ad allenarsi sulla spiaggia…Poi però decise di dare retta a quella vocina dentro di lui che lo invitava a cogliere l'occasione…Così si avvicinò .

Si sedettero insieme sulla sabbia riscaldata dal sole primaverile che quella mattina brillava in tutto il suo splendore .
La ragazza si sistemò l'asciugamano intorno al collo respirando a pieno l'aria salmastra , restò qualche secondo in quella posizione , gli occhi chiusi e l'aria assorta , godendosi il rumore delle onde…
Mark la osservò…L'impulso di fuggire si fece più forte…Guarda in che casino si era ficcato…Ora era là seduto con una tipa mai vista ….E di cosa doveva parlarle???? Lui non era affatto portato per fare conversazione….Insomma , di che parlavano le ragazze??? Di qualunque cosa si fosse trattato lui non avrebbe saputo come fare di sicuro…

- Cosa ti va di bere ? - la voce di lei lo fece tornare in sé - Non è che abbia chissacchè da offrirti..Ti va della limonata? -
- Si , va bene , grazie. - rispose il più gentile possibile…

Ecco , lui la detestava la limonata , ma che diamine gli era saltato in mente di accettare ? Ecco , ecco perché odiava le donne , semplicemente avevano il potere di farlo sentire l'essere più stupido sulla faccia della terra….E ora si ritrovava lì , in mezzo al nulla con una ragazza che non aveva mai visto a bere limonata!
Davvero la fiera dell'ironia….

Prese la bottiglia che lei gli porse storcendo la bocca nel vano tentativo di mimare un sorrisetto riconoscente

- Che cosa ci fai qui ? - chiese ancora lei , questa volta il tono della sua voce più serio e meno da fatina sbucata da un libro di favole
- Mi sto allenando , come te , no? - ribattè lui senza darci tanto peso
- Non intendevo qui sulla spiaggia , ma qui a Matsuda , Mark Landers . - lo soprese lei senza nemmeno guardarlo

Mark che stava appena tentando di sorseggiare la tanto amata bevanda si fece andare tutto di traverso e per poco non peggiorò la sua figura da salame sputandole tutto addosso

- Ma come fai a sapere chi sono????? - chiese incredulo tra un colpo di tosse e l'altro

Lei non si scompose dalla sua reazione di meraviglia….Aveva parlato con tanta sicurezza proprio per sconcertarlo

- Ehi ehi , ma cosa pensavi? Guarda che questo è un posto sperduto , sì , ma non siamo mica in Alaska! -

Lui la fissò continunando a non capire ….Lei sospirò , poi bevve un grosso sorso prima di riprendere a parlare

- Anche qui sono arrivati i giornali con le facce dei giocatori che hanno regalato al nostro paese la vittoria della coppa del mondo agli ultimi mondiali…- continuò lei
- Ah….- fu tutto ciò che riuscì a replicare Mark alquanto sorpreso
- Credevi di essere arrivato in un posto tutto vecchi nonni e pescatori , eh? - fece lei cercando di farlo reagire… - Ti sarai sopreso nel vedere che qualcuno qui conosce la tua fama , signor numero 9 , bomber della nazionale!!!!! -

Mark era semplicemente senza parole…..Ma chi era quella? Prima lo invitava a sedersi tutta sorrisi e gentilezze…Poi eccola là a fare l'ironica con quell'aria da furba…Ma che le dava il diritto di prendersi tanta confidenza?
Donne , tutte uguali…Guai , solo guai….

- Allora? Non mi hai risposto…Che ci fai in un posto sperduto come questo? - tornò a domandargli lei
- Be'… Quello che ho detto….Sono qui per allenarmi. - le rispose Mark titubante sperando comunque che la tizia capisse che era meglio se si fosse decisa a farsi gli affari suoi….
- Già , immagino… - commentò lei un tantino ironica
- Ehi , tu , ma chi ti credi di essere ? - eccolo , si stava alterando e cominciava ad alzare la voce abbandonando quell'insolita aria da merluzzo sotto sale….

Un ringhio improvviso lo fece sobbalzare . Un grosso pastore tedesco che sembrava sbucato dal nulla era comparso all'improvviso alle sue spalle e , sentendogli alzare la voce con quella che , presumibilmente era la sua padrona , si era immediatamente messo tra loro mostrando le zanne .

Mark sobbalzò…..Eh sì , lui e i cani non andavano esattamente d'accordo….Tutta colpa di quella bestiaccia che lo aveva morso tanti anni prima perché lui cercava di riprendersi il pallone conquistato con tanta fatica…..E ora , gli rodeva troppo ammetterlo e sarebbe morto pur di darlo a vedere , ma la vicinanza di un cane di dimensioni più grandi di uno Yorkshire bastava a farlo mettere sul chi va là….

Si soffermò un attimo a considerare la situazione….Lui era un tipo tosto , uno di quelli che non si scompongono per niente , una testa calda semmai , ma non certo uno che si metteva problemi per cose di piccolo conto o facile da mettere in imbarazzo…
E invece , si trovava a fare i conti con i suoi due punti deboli in una volta sola : era lì con una ragazza che si divertiva a giocare alla donna del mistero , con un cane che gli ringhiava di fronte se alzava la voce per difendersi e , come se non bastasse , aveva in mano quella dannata bottiglia di limonata che era l'unica cosa al mondo che non riusciva proprio a mandare giù!
Era troppo davvero…..

- Buona , Peggy , sta buona….- la richiamò la ragazza , il cane si calmò all'istante e si sedette accanto a lei continuando però a fissare Mark con un'aria vagamente assasina…
- Allora , signor campione - riprese - cosa ci fai qui in pieno periodo di allenamenti? -
- Ti interessa, scusa? - ribattè lui sgarbato
- Oh….Come ti inalberi subito….Si vede che hai la coda di paglia…..-
- Ma che dici , ragazzina? - si stava davvero innervosendo…
- Non sarai per caso fuggito , Landers -la-tigre? - il suo tono era provocatorio in modo noto…Quella tipetta dall'aria sveglia sembrava Price….
- Io non fuggo da nulla , sia chiaro! - affermò lui con sicurezza
- Ma certo…Capita solo alla vigilia di ogni campionato nazionale….- buttò là lei vaga…

Mark strinse i pugni….Sembrava Price sul serio quella ragazzina….Ma non poteva farle ciò che avrebbe fatto senza mettersi problemi se fosse stato Price a parlare…

- Ascoltami bene , tu! Avrai visto la mia foto sui giornali , ma non mi conosci ! Perciò smettila di darti tutte queste arie e fatti gli affari tuoi! - protestò lui energicamente
- Già , hai ragione , non sono mica fatti miei…- ironizzò lei tacendo subito dopo

Qualche secondo di silenzio…Mark aveva davvero una gran voglia di andarsene…

- Non ti sei stancato di fare sempre le stesse cose , Landers ? - chiese lei di nuovo , questa volta ritrovando il sorriso aperto di poco prima
- No , io non direi….Amo il calcio e voglio diventare un professionista… - rispose lui interpretando quella domanda come una sorta di interesse nei confronti della sua carriera calcistica….
- Guarda che io non intendevo questo ! - lo stroncò lei con un velo di cinismo - Parlavo di questa storia , tigre , le fughe , i ritorni all'ultimo minuto stile grande star….Non sarà che ti piace fare il grande ingresso sul finale perchè sai che quello è l'unico modo di tenere vivo l'interesse nei tuoi confronti? I giornali si interrogano su dove sei finito…I tuoi compagni piangono la tua lontananza , i tuoi avversari gongolano….Poi tu fai la tua entrata trionfale , vivi il tuo momento di gloria e fai il gran discorso sulla vittoria della Toho…E dopo manco due ore sei là a disperarti perché Hutton ti ha battuto per l'ennesima volta… Non ti sei stancato? Sarebbe ora che ti decidessi a cambiare il copione. -

Aveva parlato a raffica , con grande naturalezza , come se fosse stata là tutti quegli anni aspettando solo il momento di dirgli quello che pensava … Colpendo dritto al centro.
Mark tacque , in nervi a mille , come diamine faceva quella a sapere tutte quelle cose di lui?
E come aveva potuto con tanta facilità mettere a nudo la sua paura più segreta ?
Gettargli in faccia quella verità che nemmeno lui aveva voluto accettare come se nulla fosse…
Mentre per lui voleva dire tutto , la sua intera esistenza , il suo futuro…Tutto quello che aveva sempre desiderato e a cui ormai non riusciva nemmeno a dare più un senso….
Anno dopo anno , la sua frustrazione era diventata insopportabile….Sì c'erano stati mille successi a livello internazionale , la coppa del mondo , le convocazioni in prima squadra…Ma a livello nazionale , quando si trattava di valutare i singoli giocatori , cosa gli avevano dato quegli anni di sacrifici?
Un eterno secondo posto e mille amarezze….
Tante da farlo svegliare un giorno con la convinzione di aver solo perso tempo….
E con una paura mai provata…Il non sapere più chi fosse e cosa fosse importante per lui .


- Chi tace acconsente… - infierì la ragazza aspettando di vedere la sua reazione
- Ma insomma , tu da dove sbuchi e che vuoi da me!!!!???? - esplose Mark alzandosi in piedi , la sua figura imponente che sovrastava la sconosciuta…
- Se ti scaldi tanto vuol dire che ho ragione …E allora non hai motivo di arrabbiarti con me , dovresti prendertela con te stesso se non sei capace di reagire ! - fu la risposta di lei . Aveva parlato animatamente ora , come se quanto aveva detto fosse di vitale importanza per lei….Eppure , si conoscevano appena…
- Io so reagire benissimo! Sono qua apposta per allenarmi! - protestava ancora Mark agitato
- Ma fammi il piacere , questo me lo chiami allenamento? E poi se hai abbandonato la tua squadra e sei venuto qua è solo per un motivo : P-A-U-R-A !!!!! - fece lei con aria sicura alzandosi a sua volta e piantandosi di fronte a lui con le mani sui fianchi.
- Paura?????? Chi avrebbe paura , ragazzina? Io non ho paura proprio di niente , capito ? DI NIENTE!!!!!!!! - aveva davvero perso il controllo di fronte a quella provocazione e ora era là che sbraitava , i pugni serrati e lo sguardo rovente…

Peccato che la sua rezione non piacque all'innocente cagnetto della sconosciuta che in due balzi le fu accanto ringhiando contro Mark e mostrando le zanne….
La tigre impavida tentò di mostrarsi fredda e controllata …..Ma che avesse una paura maledetta era , ahimè , abbastanza evidente….

- Già , tigre , lo vedo..- rise lei - A Peggy non piaci…Sarà perché gli animali sentono subito l'odore di chi sta morendo di paura…. E Peggy è come me…Non ama i conigli…-
- Chi sarebbe un coniglio??????!!!!!!!! - Mark era al limite del controllo…L'avrebbe ammazzata quella ragazzina impertinente se non fosse stata accompagnata da Zanna Bianca versione inferocita…
- Tu , Roger ! -
- Chi sarebbe Roger?!!! - Mark non ci capiva niente
- Roger Rabbit , no???? Il coniglio! O preferisci Bugs Bunny ? - continuava a sfotterlo lei ridendo…Mark era davvero sconcertato da quella ragazza così impertinente …. Era insopportabile , molto più delle sciacquette insipide che urlavano il suo nome durante gli allenamenti…

Sapendo di averlo portato al limite dell'esasperazione la sconosciuta afferrò al volo le sue cose e con due balzi risalì le rocce che portavano alla strada

- Ciao , mister cannoniere ! - gli urlò - E vedi di non sciuparti troppo col tuo gran allenamento !!! -


Poi si allontanò con la bestiaccia al seguito .
Mark restò qualche secondo impalato….Il tempo di realizzare quello che la tizia gli aveva detto….

Mi ha dato del CONIGLIO!!!!!!!!!!!!!!
Coniglio a me!!!!!!!!!!!
A me , a Mark Landers!!!!!!!
Aspetta che ti ribecchi , ragazzina….Ti farò rimangiare fino all'ultima parola….Anzi no , è meglio che non ti veda mai più oppure ti faccio vedere io chi chiami Roger…





HOKKAIDO


Era già tarda sera quando Philip e Jenny si apprestarono a rientrare .
Ritrovarsi dopo tanto tempo aveva fatto perdere loro la cognizione del tempo .
Tra chiacchiere , cena e giri per la città non si erano resi conto dell'ora ….

Erano sotto casa di Jenny , o meglio sotto casa di sua sorella… La piccola , ma graziosa bifamiliare a due piani nella quale Kate aveva abitato in quell'ultimo anno , quando era tornata in Giappone dopo i suoi viaggi di affari all'estero .

Se ne stavano tutti e due impalati accanto al cancello , con l'aria di chi si aspetta qualcosa da un momento all'altro , ma non sa esattamente cosa … O meglio lo sa , ma ha paura di ammetterlo…Oh, insomma , erano tutti e due in preda ad una crisi di timidezza acuta … Si ostinavano a guardarsi tra mille sorrisetti incapaci di …. Come dire , passare al sodo.

- Allora , è qui che abiti ora…. - farfugliava un Philip impacciato
- Già…. E' la casa di mia sorella…Vedi quella finestra lì al secondo piano? E' la mia stanza …-
Rispondeva una Jenny abbastanza sconcertata da quella situazione
- Bè… Allora….Si è fatto tardi… Io vado…-
- Vai via ? -

Delusa forse ? Non ci sarebbe stato da stupirsi… Cercava di nascondere la cosa , ma il suo sorriso non era molto convincente…Tuttavia il suo evidente disappunto non bastò a trattenere Philip che , dopo averle detto ancora una volta quanto fosse felice del suo ritorno…. Fuggì via come se fosse scappato ad un'inquisizione delle più cruente .


Camminava frettolosamente verso casa cercando di capire cosa fosse quella strana inquietudine che gli si agitava in petto…. Non era felicità , non era quella strana agitazione che lo aveva accompagnato durante tutta quella giornata….
Cos'era?
Cercava di darsi una spiegazione …. Di ripetersi che non serviva agitarsi , che Jenny era tornata davvero e che tutti i suoi timori si erano rivelati infondati… Fino a quando ricordò….

I suoi famosi buoni propositi….
Tutto ciò che si era ripromesso di dire e fare una volta che se la fosse trovata finalmente davanti .
Quante volte c'aveva pensato?
Quante volte aveva immaginato quella scena?
E quante volte si era detto " Quando lei sarà qui mai e poi mai farò più lo sbaglio di essere così imbranato " ? ….
E invece , c'era cascato in pieno…


Grande , Philip , hai passato le ore a dirti che non avresti mai lasciato che la tua imbranataggine rovinasse ancora le cose e cosa fai??????
Te ne vai e la lasci là ad aspettare…. Qualcosa da te!!!!
Ma come ho fatto a non capirlo????
Come posso essere così ritardato????
Salame , salame , salame , salame……
La tua ragazza torna dopo tre anni….E tu non sei nemmeno capace di dimostrarle che vuoi davvero che lei sia la tua ragazza!!!!!!!!!
Nononononono , amico , così non va…. Stai facendo gli stessi sbagli di tre anni fa con una sola differenza…Che ora dai per scontato che stiate insieme e perciò manco ti preoccupi…..
Bè , dovresti , perché saresti un idiota non indifferente se pensassi che quattro moine , tanti bei sorrisi e belle parole bastino per farle capire quello che provi……
Glielo devi dire… E devi fare qualcosa che dimostri chiaramente che vuoi stare con lei…
Perfetto , questa volta lo faccio , lo faccio…Domani…
No , non domani , adesso..Torno indietro adesso.



Philip era a zonzo da un'ora con quei pensieri in testa … Aveva fatto dieci volte il giro dell'isolato indeciso sul da farsi… Ci doveva tornare o no da Jenny?
Prima decise che sì , doveva farlo ora che ne aveva il coraggio…Ma poi ci ripensava e si diceva che era già tardi…Che probabilmente era già a letto….E poi di nuovo desiderava andare e poi ancora no….
Cambiava idea in media una volta al minuto … Adducendo sempre nuove giustificazioni….
Fino a quando in un lampo di pura istintività decise una volta per tutte che sarebbe tornato da Jenny, anche a costo di svegliarla , di fare un casino con sua sorella…Voleva andare da lei , e voleva andarci adesso .



Jenny era rimasta accanto al cancello per alcuni interminabili minuti ad osservare il buio che aveva inghiottito Philip in un attimo.
L'espressione del suo viso indecifrabile , se ne stava lì immobile , le chiavi in mano , mentre si chiedeva…Ma è così che devono andare le cose?

Era tornata , ora ne era davvero certa….
E quella era la realtà che aveva lasciato anni prima .
Certo , non era più il turbine di frenesia e iperattività che l'aveva circondata a San Diego…
Era qualcosa di completamente diverso dai Fast Love che aveva visto vivere dalle sue amiche laggiù…Ma non si poteva comunque dire una cosa normale….
Era convinta che tre anni di lettere e telefonate fossero comunque sufficienti per gettare le basi per una vera storia…Non si poteva dire che avessero corso a rotta di collo se si fossero decisi a far evolvere la loro storia anche su un piano fisico….
E invece Philip era semplicemente fuggito a gambe levate…
Era tornata a Hokkaido , era tornata da lui…Se mai avesse avuto dei dubbi ,ora ne era più che certa.


Entrò in casa .
Sua sorella fece capolino dal salotto

- Ehi , Jenny , sei tornata finalmente ! Com'è andata la giornata? - chiese sorridente e curiosissima seguendola con lo sguardo
- Oh , Kate , sono distrutta …Ti dirò domani , ora ho solo voglia di una doccia . - le rispose lei avviandosi di corsa su per le scale
- Ehi , Jenny!!!!!! Le scarpe!!!!!!! Sei tornata in Giappone , sai????? - la richiamò Kate che odiava quella sua dimenticanza…. Ma Jenny non l'ascoltava
- Lo so che sono tornata..Chi se lo scorda??? -disse fra sé e sé


Si spogliò rapidamente e raccolse i capelli sul capo con una grossa fascia di spugna rosa.
Dopo un po' era sotto un getto di acqua calda , l'ideale per rilassarsi….
Avvertiva di nuovo quella vecchia sensazione…Com'era stato appena arrivata in America… La sensazione di essere un'estranea , di non aver nessun legame con quel luogo…L'aveva giudicata normale allora …E dopo un po' era passata…Anche se quello era stato l'inizio di tutto… Ma non avrebbe mai immaginato di sentirsi così anche là….Perché quella era la sua casa e sentiva di appartenervi…Ciononostante…La sentiva lontana…Si sentiva lontana ….E odiava questa sua condizione di outsider che le aveva reso possibili gli errori che voleva lasciarsi alle spalle…
Voleva disperatamente appartenere ad un luogo , a qualcuno , avere un legame che la facesse sentire protetta e al sicuro…Non desiderava altro.
Uscita dalla doccia si avvolse nell'asciugamano e rimise tutto in ordine evitando di gettare più che una rapida occhiata allo specchio che le stava davanti…Perché quando ripensava a quei sentimenti odiava quella nuova immagine di sé .
Odiava quelo che aveva rappresentato un tempo e quello che ancora le ricordava….
Sapeva perfettamente che era una sensazione passeggera che aveva imparato ad accettare e dominare.… Il dott.Owen che l'aveva aiutata negli ultimi sei mesi era riuscito a farle capire che non doveva temere il suo lato oscuro…Che sarebbe scomparso a poco a poco..Che era solo legato alla storia strana di un'adolescente che aveva commesso un errore…
Gli credeva , ma odiava comunque quella sensazione che la faceva sentire in bilico al confine del mondo…Come se fosse sola e dinnanzi a lei….. Il nulla.
Respirò profondamente una , due , tre volte ….Sapeva di poterla controllare…Sapeva di poterla mandare via…L'aveva fatto tante volte… Ci riuscì.

Tornò in camera sua , s'infilò nel suo pigiama blu notte , modello maschile , prese la spazzola e tolse la fascia .
Mentre si spazzolava i capelli lo sguardo le cadde sul raccoglitore nero ancora poggiato sulla scrivania… Doveva ancora decidere dove metterlo… Voleva trovare un posto che fosse abbastanza lontano dalla sua vista … Non voleva rischiare di trovarselo davanti nell'attimo in cui avesse avuto l'illusione di esserne uscita….
Ma allo stesso tempo non aveva voluto lasciarlo a casa…. Sapeva che sua madre lo avrebbe fatto sparire in modo ben più drastico e lei non voleva…Perché desiderava poter tornare ad amare il suo contenuto come aveva fatto un tempo , senza più dover provare quella paura…



Uno strano rumore proveniente da fuori richiamò la sua attenzione .
Sembrava qualcosa che picchiava sui vetri .
Jenny si alzò e tirò le tende ; vide un sassolino che batteva contro la finestra , la aprì e guardò in basso…. Sotto di lei c'era Philip che la guardava sorridendo , appena intimidito dal pensiero della bravata che aveva in mente di compiere….Ma era lì per quello , per dimostrarle una volta per tutte che per lei era disposto anche a qualche piccola follia … Perciò prese un bel respiro e si decise a cimentarsi nella sua eroica impresa … Certo che tra il pensarlo e il farlo davvero c'era una bella differenza …Quando l'aveva visto fare in quel film non gli era sembrata una gran cosa … Anzi , ad essere sinceri ricordava ancora di aver riso con gli altri ironizzandoci su affermando con sicurezza che lui MAI e poi MAI avrebbe fatto una cosa del genere… E adesso … Eccolo che si preparava alla conquista della vetta come novello Romeo …

- Philip ! - esclamò stupita nel trovarselo là a quell'ora - Che stai facendo??????-
- Sono venuto perché avevo qualcosa da darti…- teneva in mano un fiore…ma non sembrava alludere a quello…
- Arrivo . - disse sicuro

Jenny rimase ad osservarlo esterrefatta mentre Philip si arrampicava su un albero , aveva paura per lui , ma allo stesso tempo si sentiva come la Giulietta di Shakespeare che attende il suo Romeo.. Era una cosa così insolita vedere Philip arrischiarsi in un'impresa simile…Con agilità Philip si saliva verso di lei , era sul ramo più vicino alla sua finestra …Un balzo e poi un altro…Era sul suo davanzale .

- Phil , ma sei matto????!!!!! - chiedeva Jenny non riuscendo a credere ai suoi occhi - Ti arrampichi su un albero per darmi un fiore????-
- Non sono qui per il fiore…..Ma per dirti…Che ti amo , Jenny… E per darti qualcosa che desideravo da tempo…. -

Senza timidezze né indugi le prese il viso tra le mani e la baciò .
Jenny si trovò in breve ad attirarlo verso di sé , nella sua stanza , un nuovo calore che si diffondeva dentro di lei.
Stretta a lui le sembrò di avvertire per la prima volta la sicurezza che il corpo di Philip sembrava prometterle , il suo abbraccio comunicava ardore e tenerezza insieme…..Jenny si abbandonò a quella sensazione realizzando che era proprio ciò che aveva aspettato….
Sentirsi sua …. Appartenere a lui , a loro due soltanto e a quello che stava provando in quell'istante…Cercava radici , voleva un posto a cui appartenere , disperatamente e assolutamente….
Finchè capì che quello che aveva cercato e che poteva salvarla era lì con lei…
Che donandogli la sua anima in quell'abbraccio sarebbe stato lui la sua casa… Il calore che cercava, la luce che l'avrebbe giudata al di là delle tenebre…Sarebbe stata sua e il buio sarebbe stato spazzato via dalla luce del loro amore….




MATSUDA

Mark tornò alla pensione di pessimo umore .
Per colpa delle accuse senza senso di quella ragazzina presuntuosa aveva perso la sua preziosissima mattina di allenamento lambiccandosi il cervello proprio con i pensieri che aveva deciso di lasciare nella sua stanza di Tokyo…
Era una congiura contro la sua proverbiale coerenza… Era evidente che doveva rifletterci e basta..Visto che fuggire si era rivelato inutile , forse valeva la pena di prepararsi ad affrontare quelle paure una volta per tutte….
Ma non all'ora di pranzo , decise….Un bel pranzetto e poi al lavoro…O meglio , c'avrebbe provato….

Giunto all'hotel si rese conto di essere partito ormai da due giorni e di non aver nemmeno avvertito di non essere arrivato nel luogo dove tutti si aspettavano che fosse e del quale aveva lasciato il recapito nel caso avessero avuto bisogno di lui….
Non aveva voglia di raccontare quell'assurda serie di circostanze che lo avevano fatto finire a Matsuda ai suoi compagni…. Gli sembrava di poter vedere le loro facce sghignazzanti mentre raccontava di aver sbagliato fermata….E poi desiderava davvero sparire , allontanarsi da tutti in modo totale , almeno fino a quando non avesse ritrovato il Mark che tutti si aspettavano fosse…
Alla fine però la piccola parte razionale di lui ebbe il sopravento….Decise per un compromesso : avrebbe detto a Jeff che non era dove lui gli aveva detto di andare… Sapeva che il suo vecchio allenatore non avrebbe detto a nessuno dove si trovava…O forse non avrebbe mai avuto la lucidità necessaria per recepire la notizia e per capire cosa gli stava dicendo…Figuriamoci poi se avrebbe mai potuto andarlo a spifferare a qualcun altro….

Sfortunatamente per Mark , Turner era perfettamente in sé quando lo chiamò….E si fece pure una grassa risata sentendo il tragicomico racconto del viaggio infernale del suo pupillo… Non solo , pretendeva che il ragazzo montasse subito sul primo autobus per raggiungerlo , aveva preparato qualcosa di speciale per i suoi allenamenti…..

"Non ci penso proprio" pensava Mark mentre spiegava al vecchio ubriacone che aveva bisogno di allenarsi a modo suo una volta tanto….O di non allenarsi affatto , dipende dai punti di vista…

Raggiunsero un accordo…Mark sarebbe restato lì dov'era , ma gli avrebbe dato il suo recapito così lui avrebbe potuto informarsi sui suoi progressi e fargli avere la sua sorpresa…

"Tanto sarà un altro dei soliti palloni pesantissimi….Che palle , comincio a non farcela più…..Non sarà che devo davvero cambiare qualcosa?"
Pensava Mark mentre ringraziava a malincuore il suo primo maestro per tutta quella premura e riagganciava…


Le ore trascorsero vuote….L'allenamento non fece che peggiorare il suo umore grigio….Tirare senza sosta contro una parete rocciosa non era esattamente un toccasana per chi aveva già i nervi a mille…
Per fortuna , in fretta o no , produttive o no , passarono e Mark si trovò di nuovo chiuso fra le quattro parete della stanza a chiedersi per la centoduesima volta in quella giornata che c'era andato a fare in quel postaccio maledetto…
Sotto la doccia la stanchezza e la tensione accumulate durante quelle ore scivolarono via dal suo corpo… Si sentiva già più in forma…. Non ancora il suo lui migliore , ma pur sempre meglio di quell'altra versione che era rientrata sfatta e scazzata mezz'ora prima .


La sala da pranzo della locanda era piccola , una decina di tavoli in tutto , quattro dei quali vuoti… Un paio di famigliole , due coppie di anziani… E poi lui .
L'unica povera anima sotto i cinquant'anni , ma sopra i dieci che si era vista in giro per Matsuda in quel periodo…. E tutti trovavano insolito e perciò interessante chi fosse e perché fosse lì….

Era seduto al suo tavolo accanto alla finestra da pochi minuti e osservava fuori perso nel nulla della sua mente finalmente in pace , quando una voce richiamò la sua attenzione

- Il signore desidera ? - chiese con tono spiccio , proprio di chi sta svolgendo un lavoro per nulla gradito e non ama prolungare più di tanto una conversazione inutile…

Ma Mark non si voltò di scatto per quel motivo… Del tono usato non gliene importava niente…Certo , quella cameriera non avrebbe mai fatto fortuna con le mance se avesse dovuto contare sulla sua gentilezza , ma qualcos'altro catturò la sua attenzione…..Riconobbe la voce che lo aveva irritato a morte quella mattina e si trovò a fissare di nuovo quel visetto furbo a pochi passi da lui….
Ed era proprio lei….La piccola , graziosa sconosciuta era là……
Indossava pantaloni neri a sigaretta e una camicia bianca sbottonata a scoprire il suo decoltèe dalla pelle bruna , i capelli raccolti a mezza coda , legati da una pinza scura , i riccioli curati , nerissimi , che sembravano inanellati con un ore di lavoro paziente , tanto da sembrare finti….Gli occhi fissi sul taccuino aspettando di sentire cosa scrivere… L'aria scocciata e leggermente impaziente la rendeva splendidamente vera… Non lo aveva nemmeno guardato , non si era accorta che era proprio la povera vittima che quella mattina aveva scelto per scaricare un po' di veleno….
La sola vista di quella brunetta impertinente bastò a far schizzare i nervi di Mark che erano riusciti a stare calmi per la bellezza di un quarto d'ora….

- Che ci fai tu qui ???!!!!! - chiede lui inalberandosi subito
- Oh , guarda chi si vede !! - replicò la ragazza alzando lo sguardo e sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori
- Che ci fai qua? - ripetè lui per nulla distratto
- Oh , bella , secondo te che ci fa una in un ristorante vestita così e con un taccuino per le ordinazioni in mano? Ci lavoro qui , IO!!!!! Mica possiamo tutti farci le vacanze quando ci pare alla faccia di mammà! - fu a sua volta la replica di lei
- Vacanze? Sia chiara una cosa , ragazzina , io non sono qua in vacanza e come ci sono venuto sono cose che non ti riguardano ! -

Gli sguardi dei presenti si spostarono su di loro nel sentire alzare il tono della conversazione , i due battibeccavano animati quando l'anziana proprietaria entrò nella sala da pranzo , notando la scena si avvicinò svelta al tavolo

- Joy!!!!! - richiamò rivolta alla ragazza
- Nonna! - fece lei cercando di recuperare la sua aria sorridente e professionale
- Ti pare il modo di rivolgersi ai clienti? Vergogna….E dire che mi hai pregato tu di farti lavorare qua….- continuava la donna con una punta di severità nella voce
- Hai ragione , nonna , ma stavamo solo scherzando…. - spiegò lei con naturalezza mentre di nascosto faceva l'occhiolino a Mark perché l'appoggiasse….

Nonostante fosse decisamente irritato dalla presenza di lei , Mark non se la sentì di essere la causa di una predica … Sapeva quanto fossero fastidiosi i principali, soprattutto se parenti… Perciò si affrettò a confermare la sua versione…

- Già , stia tranquilla , signora , è tutto a posto . - disse con un sorriso tutto savoir faire e educazione
- Allora vi conoscevate già? Vi siete incontrati…- fece la donna ricambiando il sorriso
- Ci siamo incontrati in spiaggia stamattina! - si affrettò a precederla Joy
- Va bene , cara , allora lascio che sia tu ad occuparti del nostro ospite . - detto questo l'anziana donna tornò in cucina

Joy tirò un sospiro di sollievo , per quella volta era salva

- Grazie . - disse abbozzando un sorriso
- Ah , non l'ho fatto per te. - precisò Mark - Non volevo che tua nonna si sentisse umiliata nel vedere che nipote scostumata e antipatica si ritrova. -

Lei gli fece una smorfia tra l'offeso e l'indispettito

- Allora è così che ti chiami , Joy , non è vero? - riprese Mark - Se devo dire la verità un nome così carino non si addice ad una che se ne va in giro con una belva feroce ad offendere degli sconosciuti!-
- Davvero gentile , Landers…..Avanti dimmi cosa posso portarti….Posso suggerirti…..Del CONIGLIO????!!!!!!-
- Ancora con questa storia?????!!!!!!- Mark alzò di nuovo il tono di voce - La smetterai una buona volta di offendere o vuoi che ti provi che non lo sono?????!!!!!-
- E cosa vorresti fare ? Prendermi a pugni? Tanto è tutto quello che ti riesce oltre a fuggire dai problemi….Che grandi prove di coraggio….-
- Ti giuro che se non la pianti io….-

La donna fece di nuovo capolino in sala e i due si calmarono all'istante…Nessuno dei due voleva essere trattato come un bambino attaccabrighe e la faccia della signora prometteva proprio quello….
Mark si voltò verso la finestra tornando ad osservare senza alcun interesse il panorama tinto dalla luce del tramonto , poi sparò a caso le prime cose che lesse dal menù e si girò verso di lei in tempo per vederla allontanare con passo svelto verso la cucina .

Che razza di situazione…Guarda tu se non dovevo capitare proprio nella locanda dei nonni di questa scocciatrice… Joy…Che nome assurdo….E che personcina insopportabile….






HOKKAIDO


Philip era fermo , gli occhi chiusi , sentiva accanto a sé Jenny muoversi per recuperare la giacca del pigiama .

- Ti stai alzando? - le chiese aprendo gli occhi , lei si voltò sorridendogli…Una luce nuova negli occhi , tornò accanto a lui per posargli un bacio leggero sulle labbra , poi riprese ad abbottonarsi il pigiama…La luce giallognola dell'abajour le accarezzava dolcemente il volto , le dava un'aria irreale , come se fosse una visione apparsa in un sogno…Philip non si sarebbe stancato mai di guardarla , era così bella..E ora appariva sì , radiosa , era la più bella immagine di Jenny che avesse mai avuto davanti…. Con i lunghi capelli appena scomposti , le gambe nude , una piegata sotto l'altra sul bordo e la seconda penzoloni , il viso sereno e rilassato , il sorriso stanco, ma felice….Quanto l'amava….Non glielo avrebbe mai saputo dimostrare realmente…

- Hai sete? Ti va se preparo del thè? - chiese lei alzandosi
- Sì , grazie , è una buona idea….Scendo con te..- fece per raggiungerla
- No , per carità! Tu devi restare qui e non mettere il naso fuori dalla stanza! Se ti trova mia sorella…. - lo fermò lei - Ci metterò un attimo .- disse prima di scivolare fuori dalla stanza

Philip restò ancora tra le lenzuola scomposte ascoltando il passo leggero di Jenny che scendeva le scale….
Immobile nel silenzio osservava la stanza , negli occhi ancora le immagini vissute poco prima e addosso ancora la sensazione del corpo di lei…
E così , era successo… Non era andato lì proprio con quell'idea in mente….Ma poi l'istinto aveva avuto la meglio… E ne era felice , il senso di pace che si sentiva dentro gli diceva che lasciar parlare i suoi sentimenti era stata la cosa migliore….E se prima aveva avuto paura di quella nuova lei , ora sentiva solo di amarla immensamente e gli sembrava impossibile averne mai dubitato.

Rimase ancora qualche minuto disteso , perso in quei pensieri piacevoli , poi decise di alzarsi, quando Jenny sarebbe tornata avrebbe dovuto trovare il modo per lasciare la casa….Non aveva molta voglia di ripetere la sua gloriosa impresa passando dalla finestra…
Si stava rivestendo quando qualcosa catturò la sua attenzione : un grosso contenitore nero poggiato sulla scrivania….Ancora con la camicia sbottonata si avvicinò e lo aprì…
Foto
Mille foto di Jenny.
Ed erano semplicemente fantastiche….Non erano immagini scattate per divertimento… La perfezione di quelle immagini e le pose di lei rivelavano la mano sapiente di chi le aveva scattate…
E in ognuna di quelle istantanee lei era così bella , sicura….Sorrideva all'obiettivo con la naturalezza di sta facendo qualcosa per la quale è nato….Ma la sua timida Jenny non avrebbe mai avuto quello sguardo…Non si sarebbe mai esposta così… Bè , ad essere sinceri la sua timida Jenny non lo avrebbe nemmeno trascinato con tanta fretta nella sua stanza…
Ma sì… Era solo un servizio magari realizzato per gioco…..Anche se sembrava così curato da apparire qualcosa di veramente più importante…
Stava osservando alcune bellissime immagini in bianco e nero , scattate sulla spiaggia , l'oceano come sfondo e una Jenny con un abito leggero che guardava lontano trattenendo con delicatezza i capelli per non lasciarli scompigliare dal vento…Quando lei entrò .
Philip non fece in tempo a notare lo sguardo terrorizzato di lei quando vide ciò che stava guardando….Si avvicinò in fretta , le due tazze in mano , in un istante aveva ritrovato l'autocontrollo .

- Che fai ? Curiosi fra le mie cose ?- chiese fingendo un'allegria che le serviva per non insospettirlo
- Sono stupende, Jenny…Ma perché non mi hai detto che hai fatto la modella? - ribattè lui gurdandola con aria ammirata
- La modella? Adesso non esageriamo…E' solo un book che ho fatto un anno fa .- si decise a dirgli lei mascherando nonchalance
- Un book? E per cosa? - sfogliò rapidamente le pagine prima di chiuderlo , poi notò il nome scritto in lettere dorate dietro la copertina " Jean Taylor" … Restò un attimo perplesso , poi chiese stupito - Jenny….E questa Jean chi sarebbe? -

Jenny sospirò profondamente…Doveva cavarsi fuori da quell'impiccio , e doveva farlo bene e in fretta se voleva evitare una raffica di domande alla quale non era preparata…Perciò doveva essere lei a raccontargli spontaneamente quello che riteneve potesse sapere….

- Jean sono io…O meglio Jean è stato il mio nome d'arte quando recitavo…. - disse semplicemente
- Tu? Un nome d'arte? Ma che vuol dire questo? Perché non mi hai mai raccontato niente? - Philip davvero non riusciva a credere che mentre era lontana Jenny avesse avuto tutt'un mondo intorno del quale lui neppure sospettava l'esistenza….
- Ma sì che te l'ho detto, Phil….E' stato un anno e mezzo fa… Appena entrata al liceo… Il professore di letteratura era anche direttore del circolo teatrale… Mi notò , mi chiese se mi sarebbe piaciuto provare a recitare..E così ho provato e la cosa mi è piaciuta…Lui pensava potessi avere buone prospettive in questo campo e così mi ha presentato un agente … E così sono arrivata al book…Mi serviva per le audizioni… E secondo lui mi ci voleva anche un nome che s'imponesse all'attenzione… Qualcosa di più musicale , particolare….Trovava che Jennifer fosse banale , Jenny troppo lezioso , Jen inflazionato…. E così gli è venuto fuori questo Jean…Ma l'ho usato così poco… Davvero , Phil , è una sciocchezza , non badarci . -

Sembrava fosse davvero tutto là e Philip non pensò neppure per un minuto che quella fosse solo la punta di un iceberg…Che sotto quell'apparentemente innoquo racconto si nascondesse il segreto che aveva cancellato la sua vecchia Jenny lasciando il posto a quella creatura nuova che ora sentiva di non saper decifrare .

- Ma tu sei sempre stata solo Jenny… - fu tutto quello che riuscì a dirle , spiazzato , non era al nome in sé che si riferiva… Anche se inconsciamente aveva captato qualcosa di strano e misterioso dietro quelle parole…
- C'mon , Phil….- fece lei esasperata…Doveva fingere , perché sentiva che anche senza capirlo con chiarezza lui stava arrivando al cuore della verità - E' solo un nome ! Cos'è un nome ?Ciò che chiamiamo rosa con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso profumo… - fece citando Romeo e Giulietta nella speranza che , mettendo la cosa su quel piano , lui si sarebbe finalmente convinto….Ma il suo sorriso , in apparenza sicuro appariva forzato…Era stranamente nervosa e la cosa non sfuggì a Philip che , però , preferì non indagare .
- Già , hai ragione. - prese la tazza che lei gli porgeva - Dovrò trovare il modo di uscire…Tua sorella dorme? - chiese per cambiare argomento

Jenny si strinse a lui , gli occhi chiusi , sembrava lottare contro un avversario terribile che la faceva tremare…Philip poggiò la tazza e le prese il viso tra le mani

- Jenny , ma cos'hai? - chiese preoccupato…Il volto di lei era pallido e teso… Philip la gurdava spaventato… Che gli stesse nascondendo qualcosa era ormai certo…Ma qualcosa lo trattenne dal chiederle spiegazioni . Tornò solo a stringerla e a lisciarle i capelli con fare protettivo
- Niente , Phil…..Solo….Resta qui stanotte , non mi lasciare….-
- Ma certo, resto qui , stai tranquilla.-




Jenny era immobile nel buio . Il respiro regolare di Philip accanto a lei dimostrava che il ragazzo dormiva tranquillo .
Lei invece era sveglia , gli occhi sbarrati a scrutare lo scuro intorno… Aveva visto passare le ore una dopo l'altra , con una lentezza inesorabile che la gettava in un'angoscia nota….
Nemmeno la più lontana idea del sonno…. Non dormiva…Da giorni ormai , come ogni volta si avvicinava ad un momento di particolare tensione dopo quel periodo durante il quale le tensioni erano state la sua vita abituale .
Non avrebbe potuto semplicemente chiudere gli occhi e abbandonarsi al piacere dell'oblio…. Non con quello che aveva nel cuore…Gli aveva mentito , ancora una volta gli aveva tenuto nascosta quella storia tanto importante….
Aveva avuto la tentazione di dirglielo una volta per tutte…..Ma aveva troppa paura … Paura di perdere il punto di riferimento che aveva appena trovato nella sua nuova vita…
Paradossale…Una frase le attraversò la mente….Nei matrimoni da film…Come si diceva ? Parli ora o taccia per sempre….Se aveva scelto di tacere allora avrebbe dovuto farlo ancora e poi ancora e ancora…..Mentire…All'infinito , si era trascinata da sola in un vortice di bugie che non avrebbero portato a nulla di buono….
Ed era tutta colpa sua….Se lei non fosse mai andata in America , se non fosse stata una ragazzina così ridicolosamente timida e impacciata… Se con quel suo comportamento estraneo non avesse attirato le attenzioni di quell'insegnante… Se lui non le avesse mostrato la via per esorcizzare la sua maledetta timidezza…. Forse tutto quello non sarebbe successo….
No , doveva smetterla di dare la colpa a tutti quei "se"….Era stata lei a scegliere quella via….Lei la sola ad aver sbagliato….Ed era lei la sola a pagare….
E sentiva che era esattamente quello che stava succedendo…Le notti insonni , le menzogne e magari un giorno…Perdere Philip….Era il prezzo che doveva pagare…

Immobile nel silenzio avvertì dentro quella sensazione che conosceva troppo bene….Il suo cuore partiva da solo , battendo all'impazzata….Il suo corpo si irrigidiva , scosso sibito dopo dai brividi , mentre sentiva il petto agitato come se avesse dentro mille farfalle impazzite che si dibattevano per volare via….
Nel buio , muovendosi piano anche se riusciva a stento a controllare i suoi movimenti , aprì il cassetto del comodino , afferrò il flacone…Era fatta , un paio di compresse buttate giù con un sorso di thè e piano piano il suo corpo tornò a rilassarsi , il battito d'ali cessò e portandosi una mano sul petto sentì il cuore che poco alla volta rallentava la sua corsa…
Respirò profondamente come sapeva di dover fare fino a quando tutto fu finito…Philip immerso in un placido sonno non si era accorto di nulla… Jenny chiuse gli occhi invocando un sonno salvatore….Ma , come tante altre volte , non arrivò a strapparla alle sue inquietudini.

SEGUE…