La Leggenda dei Saiyan


-Terzo Capitolo-




Intanto, alla base delle Brigate del Silenzio…

I sei saiyan attraversarono diversi spogli corridoi, sulle pareti non v'era un quadro, un dipinto, un qualcosa che rendesse la stanza più gradevole. Grandi finestre illuminavano i corridoi mentre Vegeta, col cuore in gola, aspettava di incontrare di nuovo dopo tanti anni sua sorella. Trunks guardò preoccupato il padre. "Accidenti… Non lo avevo mai visto in quello stato…" Pensò tra sé il ragazzo.
-Allora… Voi siete del pianeta Verra, giusto?- Chiese Nemes camminando all'indietro per guardare i saiyan. Tutti la guardavano con una gocciolina sulla testa ma nessuno osava rispondere.
Un alito di vento attraversò tutto il lunghissimo corridoio per suggellare ancora di più quel momento così imbarazzante.
Gohan aprì timidamente bocca. -Ehm…-
-SÌ…?- Si avvicinò Nemes accostando l'orecchio per sentire l'impercettibile frase di Gohan.
-Ecco… Veramente noi… Il… S-si chiama Terra… il nostro pianeta… Non Verra…! Terra…!- Mormorò il mezzo saiyan visibilmente imbarazzato.
Nemes guardò gli altri saiyan con una gocciolina sulla testa e un risolino idiota stampato in faccia. -Ehm… Io non… EH EH EH!- L'amica di Syra, con una mano dietro la testa, iniziò a ridere molto in imbarazzo cercando di sdrammatizzare. Un'imbarazzante risata seguì quella di Nemes che, senza più dire una parola li condusse davanti alla porta della stanza della principessa Veki.
TOC-TOC-TOC
Nemes bussò alla porta della principessa quando si udì una debole frase uscire dall'interno della camera. -Entrate pure.-
La porta si aprì per mostrare ai terrestri una graziosa e accogliente stanza. Una stanza degna di una principessa. I tappeti chiari si stendevano su tutto il pavimento del locale, e mobili lavorati in legno davano classe ed eleganza anche a quel luogo così malinconico. Da una grande finestra, celata da tenui tende bianche, filtrava una luce artificiale che non riusciva ad illuminare bene l'intera stanza.
-Dai, Nemes, aiutami ad accendere le torce! Disse Syra dando una leggera spintarella all'amica. Il fuoco delle fiaccole illuminò il resto della sala dove, in un candido letto a baldacchino, si intravide l'esile figura della regina.
Vegeta la guardò, non riusciva a distogliere lo sguardo da quella donna, sangue del suo sangue, che non vedeva da quasi una vita. La principessa sorrise, seduta sotto le coperte, i lunghi capelli neri raccolti dietro la nuca e l'abito bianco ricamato non sembravano addicersi ad una che, un tempo, era stata una così valorosa guerriera.
-Cosa fate immobili sulla soglia? Venite e sedetevi!- Sorrise la principessa indicando delle poltrone ed un divano davanti al suo letto.
I terrestri avanzarono piano raggiungendo il sofà mentre Syra corse verso la donna saltando sul letto. -Principessa! Ha visto?! Ho trovato degli aiuti! Sono saiyan anche loro e sono dei veri fenomeni!- Esclamò la ragazza abbracciando la principessa.
-Lo vedo, Syra. Brava, hai fatto un ottimo lavoro!- Le sorrise la saiyan.
Goku e gli altri stavano per accomodarsi quando la principessa parlò rivolta a loro. -Tu no… Vegeta…- Disse la donna guardando seria il principe.
Vegeta sussultò. "Non può essere…! Come può avermi già riconosciuto…?!" Pensò incredulo il saiyan.
-Non fare quella faccia, Vegeta! Ti ho riconosciuto subito, fratello, la tua aura è inconfondibile!- Sorrise la principessa. -Cosa aspetti? Vieni qui…!-
Vegeta rimase a guardare la donna ancora per un istante poi si decise ad avvicinarsi. -Veki…- Pronunciò piano quando fu vicino alla saiyan.
-È passato tanto tempo, Vegeta…- Disse la donna guardandolo negli occhi, quegli stessi occhi, scuri e intensi, che ricordava ancora talmente bene…
-Credevo che fossi morta.- Proferì Vegeta.
-Lo so… Anch'io pensavo lo stesso di te. Come siete sfuggiti, tu e quel saiyan all'esplosione del pianeta?- Chiese Veki volgendo lo sguardo a Goku.
-È stato Freezer. Lui ha distrutto il nostro pianeta, tramava alle spalle di nostro padre ma Kakaroth…- Disse lanciando un'occhiata al saiyan che sorrise con uno dei suoi soliti sorrisi genuini e ingenui. -Kakaroth l'ha ucciso trasformandosi nel Super Saiyan.- Concluse Vegeta con un grugnito.
-Straordinario…- Disse lentamente la principessa Veki guardando il saiyan. -Credevo che il Super Saiyan fosse uno ogni diecimila anni e invece…!- La donna spostò lo sguardo da Vegeta a Goku e infine ai due ragazzi. Trunks e Gohan guardarono increduli la saiyan.
"Pazzesco, ha già capito che siamo tutti Super Saiyan! Questa donna è veramente in gamba…" Pensò Goku osservando la principessa.
-Ma Vegeta…?!- Continuò poi la donna rivolta al fratello. -Non mi presenti mio nipote e i tuoi amici?- Chiese la donna sorridendo.
Il saiyan ubbidì senza dire una parola, tutti i presenti erano sbalorditi, Vegeta non era il solito cinico solitario e non ringhiava ad ogni cosa, era incredibile! -Trunks… Vieni qui!- Disse duro il principe.
-A-ah…! Sì, eccomi!- Sussultò il ragazzo presentandosi goffamente alla zia. -Piacere di conoscerti, zia Veki! Io sono il primogenito di tuo fratello Vegeta, mi chiamo Trunks!- Disse il mezzo saiyan inchinandosi.
-Il piacere è tutto mio, Trunks. Ma vieni qui… Fatti vedere!-
Trunks si avvicinò piuttosto imbarazzato. -Oh… Ma sei proprio un bel ragazzo, figliolo!- Sorrise la principessa accarezzando i chiari e lisci capelli del mezzo saiyan che era diventato di un'insolita sfumatura di rosso.
-E voi chi siete?- Chiese poi Veki rivolta a Goku e Gohan.
-Io mi chiamo Goku e lui è mio figlio Gohan. È un vero piacere conoscerla, signora!- Rise Goku inchinandosi alla donna.
-Molto piacere, principessa!- Esclamò poi Gohan.
La saiyan sorrise poi, tornando seria, disse. -Voglio ringraziarvi fin da ora per l'aiuto che ci state offrendo. Ve ne siamo molto grati.-
La saiyan cercò di alzarsi dal letto tossendo e con evidenti difficoltà.
-Principessa, no! Stia giù, non deve sforzarsi!- Accorsero Syra e Nemes.
-Ce la faccio, ragazze, ce la faccio… Non preoccupatevi…!- Così dicendo la principessa Veki si diresse verso la grande finestra e, guardando fuori pensierosa e scura iniziò.
-Le Brigate del Silenzio. Poco più di un centinaio di saiyan ribelli che vivono qui alla Base, protetti da speciali barriere per evitare che il nemico percepisca la loro aura. Scappammo dal pianeta Vegeta in cerca di un luogo fertile dove iniziare una nuova esistenza e, ora… Osservate…- Disse seria indicando i saiyan che si affaccendavano qua e là nel cortile della Base.
-… Questo è rimasto del glorioso popolo Saiyan… Pochi ragazzi che ogni giorno rischiano la vita per vivere anche solo un altro giorno da uomini liberi. Signor Gulter ci ha decimati, schiavizzati e uccisi senza pietà. All'inizio, quando io godevo ancora di buona salute, le Brigate del Silenzio erano quasi invincibili. Quel periodo fu soprannominato dalla nostra gente "gli anni d'oro". Qualunque carovana di pomposi servitori del Re attaccassimo riuscivamo sempre ad avere la meglio. Però, da alcuni anni a questa parte, i ricchi regnanti delle singole regioni di Kiton e le loro guardie sono cambiate. I soldati sono sempre più forti e le strategie di attacco più efficaci e studiate. I ragazzi delle Brigate hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per liberare il nostro popolo, ma ora siamo troppo pochi, troppo stanchi e troppo deboli per tirare avanti ancora a lungo. Ora, qui, venite voi. Siete disposti a rischiare la vita per renderci la libertà di cui siamo stati privati?- Chiese seria Veki guardando Vegeta e gli altri saiyan della Terra.
I quattro si guardarono a vicenda, poi volsero lo sguardo a Syra, e Goku parlò. -Siamo venuti fin qui per aiutarvi. Non ci tireremo indietro.-
-Bene. Grazie a tutti. Ora c'è un'altra cosa che dovete sapere… anche tu, Syra…- La ragazza avanzò verso la principessa. -Cosa dovremmo sapere? È per caso successo qualcosa mentre io non c'ero?- Chiese Syra preoccupata dall'espressione di Veki.
-Syra, tu ricordi quando sei partita da Kiton, vero?- Chiese la principessa sedendosi su una poltrona.
La ragazza annuì. -Sì, certo… Nemes, Jana, Toma e Reva hanno tenuto occupati i kitoniani mentre Siddan…- Un velo di tristezza calò sul volto della giovane. -Siddan si è sacrificato per permettere a me di fuggire…-
L'espressione della regina si fece più cupa e a bassa voce, quasi in modo impercettibile sussurrò volgendo lo sguardo. -Siddan…-
Syra si sentiva terribilmente in colpa. -Principessa io… Mi-mi dispiace tanto… Io… Io non volevo…- Continuò Syra abbassando la testa desolata.
-Non è stata colpa tua, figliola. Non preoccuparti. Adesso bisogna pensare a Jana, Toma e Reva. Sono stati catturati, dobbiamo almeno tentare di salvarli.- Concluse la donna mentre sul volto di Syra mille emozioni si fecero largo. -Catturati?! Ma dove sono? Stanno bene? Sono ancora vivi, vero…? Principessa! Sono ancora vivi, vero?!- Chiese la ragazza in preda all'ansia. Veki distolse per un momento lo sguardo poi parlò.
-Non lo so, Syra… Non abbiamo più loro notizie da quando sei partita… Ma io credo che siano ancora vivi. Gulter cercherà sicuramente di farsi dire dove si trova la nostra Base e non è così stupido da ucciderli subito, ma dobbiamo sbrigarci, non abbiamo molto tempo.- Disse la principessa.
-Bene, allora stanotte mi recherò al Palazzo del Re e li libererò!- Esclamò decisa Syra.
-Io verrò con te. Voglio vedere com'è il luogo in cui combatteremo!- Sorrise Goku con aria tranquilla.
-Vengo anch'io…- Si fece avanti Nemes. -Voglio venire anche io. È stata solo colpa mia se sono stati catturati, fatemi venire con voi!- Disse Nemes guardando Goku e Syra con sguardo sicuro e deciso.
I due saiyan sorrisero poi Goku disse. -Bene, allora partiremo stanotte prima dell'alba, tutti d'accordo?- Nemes e Syra annuirono poi la regina prese la parola. -Mi raccomando… Fate molta, molta attenzione!-
Goku guardò la donna con uno sguardo che la rassicurò. -Non si preoccupi, se sono ancora vivi li riporteremo qui!- E sorridendo con uno dei suoi soliti sorrisi il saiyan continuò. -Però… ecco… prima io… ehm… volevo chiedervi…- Tutti guardavano Goku restio a finire la frase. -Ecco… Non è che avreste qualcosa da magiare? STO MORENDO DI FAME!-
Sulle teste di tutti i presenti apparve una gocciolina poi Syra, metà ridendo accompagnò Goku, Gohan e Trunks in cucina. Vegeta stava uscendo a seguito degli amici diretti nella dispensa quando una voce lo fermò.
-Aspetta Vegeta…- Disse Veki trattenendo il saiyan.
-Cosa c'è?- Chiese lui in modo fin troppo garbato per i suoi metodi.
-Vegeta, voglio che tu sia sincero con me. Sei certo che voi possiate sconfiggere Re Gulter e i suoi Generali?- Domandò la donna con tono serio e sguardo fermo. Vegeta la guardò un momento poi fece uno dei suoi soliti mezzi sorrisi e disse. -Certo. Non hai la minima idea di quanto io sia diventato potente!-
-Ne sono convinta. Sei sempre stato molto forte fin da quando eri solo un bambino. Ohh Kami… è passato così tanto tempo…! Non me lo ricordo nemmeno più…!- Sorrise la donna cercando di alzarsi. Vegeta si apprestò ad aiutarla a coricarsi nel letto.
-Veki… Cos'hai esattamente?- Chiese lui quasi timidamente.
-Parli della mia malattia, vero Vegeta? Non lo so con esattezza, ma so che non ho ancora molto da vivere… Lo sento… Vorrei, però, che almeno Syra, Nemes, Reva e tutti gli altri ragazzi che sono nati e hanno vissuto qui potessero vivere in un mondo felice e di pace perché se lo meritano. Perché mio figlio Siddan aveva solo ventuno primavere e non meritava di morire così. A questo ho dedicato la mia vita. A far sì che gli altri non vivessero quello che ho vissuto io, quello che abbiamo vissuto noi. Vegeta…-
Tentò di finire la donna con evidenti sforzi. -Vegeta… Promettimi che lotterai e che tu e gli altri riporterete la pace su Kiton, regalate un futuro di pace ai ragazzi che vivono qui… Ti prego, Vegeta, promettilo…!- Disse la donna con gli occhi velati dalle lacrime.
Vegeta continuò ad osservare la donna immaginando come sarebbe stato se qualcuno avesse ucciso Trunks a quel modo. Si alzò in piedi e guardando con occhi incredibilmente seri la sorella promise da vero saiyan.
-Sul mio onore…- Poi se ne andò chiudendo piano la porta dietro di sé.
La principessa Veki osservò Vegeta allontanarsi. -Sei molto cambiato da quando ti conoscevo. Sei migliorato. Grazie di tutto, fratello mio.- Così dicendo si addormentò stanca sotto le coperte.

* * * * * * * *

Nel frattempo, sulla Terra…

* * * * * * * *

-Marron…! Stai bene? Una lumaca volerebbe più veloce di te… bhè… se sapesse volare… Si intende! Eh eh!- Scherzò Goten guardando Marron alle sue spalle. La ragazza non sembrava molto in forze e procedeva molto lentamente. -Marron…- Disse il mezzo saiyan accostandosi all'amica.
-Tu non stai bene per niente…! Dai, vieni… Ti porto io…- Disse Goten mettendo un braccio intorno alle spalle di Marron. La ragazza non protestò e lasciò che l'amico la portasse a casa di Bulma.

Crilin scrutava nervoso fuori dalla finestra. -Va bene, se la sa cavare ma ora sta ritardando veramente troppo! Non vorrei che le fosse davvero successo qualcosa…- Improvvisamente il vecchio amico di Goku alzò bruscamente la testa avvertendo chiaramente l'aura di Goten e di Marron avvicinarsi a gran velocità.
-Marron…- Sussurrò l'uomo guardando il cielo fuori dalla finestra. L'aura della figlia era molto debole e Crilin scattò fuori dalla finestra volando per andare incontro ai due ragazzi.
Goten scorse in lontananza la figura di Crilin che si avvicinava.
-Hey… Ma quello è Crilin…! Che ci fa qui?- Si chiese il saiyan fermandosi ad aspettare l'amico.
-GOTEN!- Urlò Crilin fermandosi davanti al mezzo saiyan con in braccio la ragazza. -MARRON! Marron! Ma cosa diavolo è successo?- Chiese Crilin spostando delicatamente i biondi capelli dalla fronte della figlia.
-Alcuni teppisti l'hanno aggredita, ma non è niente di grave! Lei è forte!- Disse Goten appoggiando la ragazza fra le braccia del padre. -Però è meglio portarla a casa e farla riposare!- Sorrise il secondogenito di Goku.
Crilin annuì e insieme volarono verso lo stabilimento della Capsule corp.
Goten e Crilin atterrarono nell'immenso giardino di casa Brief dove C18 li stava aspettando ansiosa.
-MARRON! Oh no, Marron! Cos'è successo?!- Chiese nervosa la maglie accorrendo da Crilin che portava tra le braccia la ragazza.
-CRILIN! Cos'è successo a Marron?!- Chiese irritata la donna puntando gli occhi colore del ghiaccio sul marito. -Ah… ah… Cara… Po-posso spiegarti!- Balbettò Crilin sotto lo sguardo accusatore della compagna.
-Ah sì? Bhè meglio per te perché me ne devi TANTE di spiegazioni!- E così dicendo, C18, prese la figlia e la accompagnò dentro.
-Oh mamma…! Questa volta sono proprio nei guai!- Disse Crilin con tono spaventato. Sulla testa di Goten apparve una gocciolina mentre l'amico seguiva la moglie all'interno della casa.

Chichi stava leggendo un libro sulla veranda, tentando di distrarsi almeno quel tanto che riusciva. Assorta nei suoi pensieri scorreva con gli occhi pagine e pagine senza capire assolutamente niente di quello che leggeva, aveva altro a cui pensare…
Ad un tratto una voce si fece sentire lieve. -Signora… SIGNORA…!-
Chichi alzò piano la testa per vedere davanti a lei un uomo dall'aspetto gentile e amichevole che la chiamava.
-… Ehm… Salve, scusi se la disturbo ma il Signor Juma mi ha chiesto per favore di portargli a casa la spesa e… eccomi qui!- Sorrise l'uomo indicando i sacchetti. Chichi stentò un attimo a rispondere poi disse balbettando.
-Oh…! Sì… Mio padre… Sì, mio padre me l'aveva detto che sarebbe passato! Prego, si accomodi…- Disse la donna alzandosi e indicando l'entrata.
-Lei, se non sbaglio, è il commesso del negozio giù all'angolo?!- Domandò Chichi osservando meglio l'uomo intento a sistemare i sacchetti della spesa.
-Eh…? … Oh sì! Lavoro lì da circa due settimane! Bhè… Non è un gran chè come lavoro, lo so, però ho bisogno di soldi per un progetto e non ho trovato altro! Eh eh!- Rise l'uomo.
Chichi accennò un lieve sorriso, da quanto tempo era che non sorrideva?
-E lei? Non mi sembra di averla mai vista da queste parti, è forse nuova?- Chiese l'uomo fermandosi per guardare Chichi.
-No… No, questa è la casa di mio padre… Sono la figlia di Juma, lo Stregone del Toro!- Rispose la donna sistemando un centrino sulla tavola.
-Oh…! Che maleducato! Non mi sono nemmeno presentato! Il mio nome è Oliver Kumasawa, piacere di conoscerla signora…?- Chiese con un sorriso amichevole il commesso mentre si inchinava alla donna.
Chichi sorrise rispondendo. -Mi chiamo Chichi dello Stregone del Toro, il piacere è tutto mio Signor Kumasawa!-
Sul volto dell'uomo si allargò un limpido sorriso. -Mi chiami pure Oliver!-
Chichi lo guardò un po' sorpresa poi, con tono incuriosito da quell'uomo tanto cortese e affascinante rispose con un risolino interessato.
-E lei mi chiami pure Chichi, Oliver…-

Piccolo e Videl passeggiavano da un po' per il centro di Satan City, la moglie di Gohan stava passando un divertente pomeriggio per negozi mentre Piccolo… bhè… per lui non era proprio la stessa cosa…
-Eh… Videl… Non credi che forse dovremmo trovare un luogo un po' meno… come dire… frequentato…?!- Chiese timidamente Piccolo mentre tutti i passanti si soffermavano a guardarlo.
-Oh andiamo Piccolo! Nessuno fa caso al colore della tua pelle!- Sorrise incurante Videl trascinando l'amico davanti un'altra vetrina.
Piccolo era notevolmente imbarazzato e la ragazza, sebbene dopo un po', non poté fare a meno di notarlo. -Piccolo… Se vuoi possiamo andare da un'altra parte… Tanto ho già comprato un sacco di cose!- Sorrise Videl fermando il namecciano. L'amico sorrise e, col suo solito tono misterioso e calmo chiese guardando la ragazza. -Ti va di visitare il luogo in cui io e Gohan passiamo più tempo?-
Videl lo guardò incuriosita annuendo senza dire una parola e in meno di un secondo volarono via tra lo stupore e spavento dei presenti.
Piccolo volava abbastanza veloce e Videl era davvero in difficoltà a stargli dietro. "Accidenti… È velocissimo!" Pensò tra sé la ragazza.
Il namecciano voltò un attimo lo sguardo per vedere che la moglie del suo discepolo era rimasta piuttosto indietro. Piccolo diminuì la velocità e si affiancò alla ragazza. -Ce la fai? Possiamo fare una pausa…- Disse l'uomo verde notando la stanchezza di Videl e prendendole dalle mani i pacchetti contenenti i nuovi vestiti.
-No… No, ce la faccio, piuttosto, quanto manca?- Chiese la ragazza.
-Non molto. Siamo quasi arrivati, è questione di pochi minuti.- E con quelle parole i due continuarono a volare veloci nel cielo.
Videl era stanca ma non voleva darlo a vedere, soprattutto in presenza del maestro di suo marito. Arrivati a destinazione i due atterrarono su un territorio roccioso circondato da piccole montagne. Videl si guardò intorno, era dunque quello il luogo in cui Gohan passava tante ore…
Il namecciano guardò per un momento il viso della ragazza poi, distogliendo lo sguardo, disse. -Allenai Gohan tra queste rocce… Era solo un bambino quando venimmo qui…- Disse Piccolo lasciando trasparire sul suo volto un leggero sorriso nostalgico. Mille ricordi di quei meravigliosi anni gli attraversarono la mente come lampi capricciosi, che rimbalzavano sfuggenti e fantastici nella sua testa. Immagini di quando vide Gohan per la prima volta, di quando lo allenò, di quanto diventò forte per poi essere l'uomo che era oggi scivolarono davanti ai suoi occhi velati da una affabile malinconia. Di quanti bei ricordi era colmo quel luogo…
Videl continuò a scrutare il paesaggio lasciando che il suo sguardo si perdesse nelle sconfinate sfumature dell'orizzonte.
-Videl…- Chiamò Piccolo rompendo quel silenzio austero. -Gohan ha paura… Moltissima paura che tu ti stia stancando di lui…- Disse Piccolo. -Avrei voluto che fosse Gohan a parlartene ma forse, conoscendolo, non te l'avrebbe detto.- Sorrise lievemente il namecciano.
Videl si voltò verso l'amico. -Perché pensa una cosa del genere?- Chiese la ragazza volgendo nuovamente lo sguardo verso il silenzioso paesaggio.
-Non saprei… Ma appena torna da Kiton stagli accanto, ne ha molto bisogno…- Terminò il namecciano per poi allontanarsi.
Videl rimase un po' sul ciglio di quel picco a guardare il sole scomparire dietro la fioca linea dell'orizzonte. La sua mente era incredibilmente vuota e sgombra, solo un pensiero non riusciva a cancellare, solo un nome continuava ad assillarla. Le sue mani si congiunsero sul cuore e piano, quasi in modo impercettibile, sussurrò. -Gohan…-

C18 era intenta a curare Marron dalle ferite subite quando Crilin entrò dalla porta con in mano un asciugamano pulito. -… Ehm… Cara… Dove lo appoggio?- Chiese restio l'uomo.
-Appoggialo lì.- Disse impassibile la donna indicando una sedia.
-Tesoro… io…- Cercò di parlare Crilin senza riuscire a finire la frase.
-Va a prendere dell'altra acqua.- Ordinò C18 porgendo al compagno la bacinella ormai quasi vuota. Crilin si soffermò sull'espressione severa e ostile della moglie. Questa volta l'aveva fatta grossa, aveva tradito la sua fiducia, non aveva mai visto C18 così furiosa. "Accidenti…! È davvero arrabbiata…!" Pensò l'amico di Goku uscendo dalla porta.
-Ah-… Ma-mamma… Dove… Dove sono?- Domandò faticosamente Marron riaprendo lentamente gli occhi.
-Sei a casa, tesoro. Non preoccuparti, adesso pensa solo a riposarti.- Disse amorevole C18 passando delicatamente una mano sulla fronte imperlata di sudore della figlia.
Crilin tornò con il recipiente colmo d'acqua e lo appoggiò silenzioso sul comodino di fianco al letto. C18 immerse il panno nell'acqua e, dopo averlo strizzato un po' lo mise sulla fronte di Marron. Crilin stava in piedi desolato in fondo alla stanza. La moglie non diceva una parola, non urlava, non sbraitava e quel silenzio, a Crilin, faceva ancora più paura.
-C-cara… Io… No-non volevo… ecco… vedi… ero ad allenarmi e…- Cercò di iniziare Crilin ma la compagna si girò di scatto e lo fulminò con uno sguardo pieno d'ostilità e biasimo. L'uomo si sentì il cuore in gola e, deglutendo indietreggiò sotto la freddezza degli occhi della maglie. C18 si voltò un attimo verso la figlia e scostandole i capelli dalla fronte si apprestò ad avvicinarsi al marito. Crilin guardò la moglie avvicinarsi sempre di più, con lo sguardo austero come non mai. Lo sorpassò e si avvicinò alla porta, lentamente la aprì e indicò al marito l'uscita. Crilin guardò la porta sbigottito. -Ca-cara… Non potremmo parlarne…?!- Domandò l'uomo con un'espressione di paura in volto. C18 alzò furibonda lo sguardo sul marito.
-Vai fuori. Non è né il luogo né il momento adatto perché io mi arrabbi con te quindi… fuori.- Disse con rimprovero la donna.
Crilin guardò un'ultima volta prima la figlia poi la moglie e, rassegnato, si avviò verso l'uscita. La porta si chiuse rumorosamente dietro di lui e Crilin, con un sospiro si diresse verso il laboratorio di casa Brief nella speranza di trovare Bulma. -Ehh… Speriamo che Bulma abbia un'altra camera libera o dovrò dormire all'aperto!-

Chichi e Oliver parlavano da un po' e, senza che se ne accorgessero si era fatto buio. -Oh… Forse è meglio che vada, dovrà cenare prima o poi, Chichi!- Esclamò l'uomo sorridendo.
-Non si preoccupi, mio padre torna tardi stasera e non ho orari da rispettare. Piuttosto, le andrebbe di cenare con me?- Domandò cordiale Chichi fermando il nuovo conosciuto che si stava avviando verso la porta.
-Bhè… Come posso rifiutare un'offerta tanto gentile?- Rispose l'uomo allargando un gran sorriso.
-Bene! Ha qualche richiesta particolare?- Disse con allegria Chichi.
-No… Faccia lei. Io mi limiterò a mangiare e ad elogiare i suoi piatti!- Rise Oliver sedendosi a tavola. Chichi sorrise e si avviò verso la cucina, voleva preparare qualcosa di speciale. Quel Oliver era proprio incredibile. Lo conosceva da un giorno neanche ed era già riuscito a farle riapparire sulle labbra il sorriso che pensava non sarebbe mai più riuscita a riavere. Qualcosa in quell'uomo la attraeva inspiegabilmente, era intelligente, simpatico, responsabile. Quei suoi capelli lunghi, biondi come il sole e lisci come seta, i suoi occhi verdi, così espressivi e magnetici facevano crollare ogni barriera difensiva della donna. Si trovava davvero bene con lui. Non era come Goku, bhè, anche il saiyan sapeva renderla davvero felice e se fosse stato per lei non si sarebbero mai lasciati, ma Oliver… Nemmeno lei riusciva a spiegarsi lo strano sentimento che provava per quell'uomo…
Oliver entrò in cucina interrompendo Chichi assorta nei suoi pensieri.
-Chichi… Chichi…! CHICHI!- Chiamò l'uomo con tono di voce abbastanza alto.
-Oh… Oliver…! Non l'avevo sentita! Ha bisogno?- Chiese gentile Chichi.
-Andiamo…! Dammi del "tu"! Ormai ci siamo già presentati e conosciuti abbastanza non credi?- Disse Oliver sorridendo a Chichi che, arrossendo si voltò a fare qualcosa tra i fornelli.
-Sì… Ormai ci conosciamo, ma… ecco, non volevo essere sconveniente!- Sorrise la donna voltandosi.
Oliver la guardò serio negli occhi. -Sei una bellissima donna, Chichi. Mi meraviglia che tu non sia sposata…- Disse l'uomo continuando ad ammirare gli occhi di Chichi. La donna abbassò lo sguardo.
-Bhè… Lo ero… Mio marito mi ha tradita con la mia migliore amica. È per questo che sono qui da mio padre.- Rispose mesta Chichi.
Oliver osservò gli occhi della donna velati dalle lacrime dicendo.
-Se mi permetti, Chichi… Se quest'uomo ha avuto il coraggio di tradire una donna straordinaria, intelligente e… incredibilmente bella come te… Non merita di averti accanto.- Disse l'uomo asciugando le lacrime dagli occhi di Chichi. La donna alzò lo sguardo verso Oliver, com'era affascinante e romantico… Chichi si strinse a lui, si sentiva bene in sua compagnia, non si sentiva… sola…

Bulma cercava Chichi da quel pomeriggio, voleva trovarla per parlarle perché quella storia stava andando troppo avanti ma non la trovava da nessuna parte. Aveva cercato dappertutto tranne che in un posto ed ora era lì che la donna si stava dirigendo…
-Mmm… Dunque… Vediamo un po', se non mi sbaglio la casa di Juma dovrebbe essere da questa parte… Sì… Ah! Eccolo! "Monte Padella"! Sono arrivata! Speriamo che sia qui…- Disse Bulma scendendo dalla sua auto volante e raggiungendo la casa di Juma.
-Chichi… Chichi, sei qui? Chichi!- Chiamò la donna. Bulma notò una luce accesa sul retro della casa, forse c'era qualcuno, forse era Chichi.
-Chichi, sei tu?- Chiese la donna avvicinandosi ad una finestra.
Bulma guardò dentro e rimase sconvolta quando vide quello che stava accadendo. -… Chichi…!- Disse sottovoce Bulma con gli occhi sbarrati.
-… Oh Kami… Ma… Chichi… Cosa ci fa abbracciata a quell'uomo?!- Si chiese tra sé la donna. Bulma indietreggiò di qualche passo, non poteva credere ai suoi occhi. Chichi aveva una relazione con un altro uomo! Bulma corse verso l'auto e, il più in fretta possibile avviò il motore e sfrecciò via.
-Oliver…- Chiamò piano Chichi.
-Dimmi…-
-Non hai sentito degli strani rumori?- Chiese la donna allontanandosi un po' dall'uomo e guardandosi intorno.
Oliver rimase un attimo in ascolto. -No… Non ho sentito niente… Perché?-
Chichi si sporse guardando fuori dalla finestra sospettosa. -No… Devo essermi sbagliata… Vieni, andiamo a tavola! Voglio farti assaggiare una mia specialità!- Esclamò con un sorriso Chichi trascinandolo nell'altra stanza.

Bulma stava guidando lontano, verso casa. -Oh mio Kami… Oh mio Kami…! Oh mio Kami…!! Chichi ha un altro! Ecco perché reagiva così! Oh no!! E ora come faccio a dirlo a Goku?! Oh Kami!! E Goten e Gohan!! Oh Dende ma cosa ti ho fatto di male?! Accidenti! Ma guarda che razza di situazione!!- Sbraitò Bulma guidando verso la Città dell'Ovest a gran velocità.

* * * * * * * * * *

Intanto, alla Base delle Brigate del Silenzio…

* * * * * * * * * *

Goku e gli altri avevano appena finito di cenare e stavano parlando del piano di evasione della mattina seguente. Trunks e Gohan si erano offerti di preparare la fuga appena Goku, Syra e Nemes fossero usciti dal palazzo, mentre Vegeta avrebbe coperto le spalle agli altri dando "un po' da fare" alle guardie di Re Gulter insieme ad una delle armate ribelli.
-Io credo che così vada bene…- Disse Gohan guardando in faccia tutti i presenti. -Io e Trunks vi aspetteremo all'uscita del passaggio segreto, porteremo con noi vestiti borghesi e ci mischieremo con la folla.-
-Intanto papà, insieme a un'armata delle Brigate creerà un po' di scompiglio non molto lontano da palazzo, le guardie interverranno e noi saremo liberi di agire indisturbati!- Sorrise astutamente Trunks guardando Vegeta ancora intento a mangiare.
-Io credo che sia un piano quasi perfetto!- Esclamò Syra sorridendo.
-Già… però… Insomma… Come facciamo ad arrivare alle prigioni? Quei passaggi segreti sono dei labirinti!- Intervenne Nemes guardandosi intorno.
-Io so come arrivarci… Una volta c'ero stata con Siddan, credo di riuscire a ripercorrere il percorso anche alla rovescia.- Disse Syra.
-Bene… Allora domani mattina, prima dell'alba partiremo e raggiungeremo il palazzo di Gulter. Gohan e Trunks aspetteranno il sorgere del sole poi si apposteranno poco lontano dall'entrata del passaggio segreto mentre tu, Vegeta, al segnale di Trunks attaccherai con l'armata i dintorni del palazzo dandoci il tempo di scappare!- Disse serio Goku poi continuò. -Ora è meglio andare a riposarsi. Domani sarà una lunga giornata!- E così dicendo si alzò da tavola per dirigersi verso i loro giacigli. Syra augurò a tutti una buona notte poi si diresse nella direzione opposta verso l'uscita. Trunks notò che la ragazza se ne stava andando e decise di vedere dove era diretta.
Syra salì la scaletta di metallo di una piccola piattaforma e si fermò sulla torretta di avvistamento. Trunks la raggiunse.
-Syra… Cosa fai qui?- Chiese il ragazzo avvicinandosi.
-Sono di vedetta stasera, ho il cambio alle 2:00 da Kikoth.- Rispose la ragazza avvolgendosi in un panno e sedendosi.
-Ahh… Ma domani come farai? Non sarai troppo stanca per combattere?- Chiese pensieroso il mezzo saiyan.
Syra rise leggermente. -Sono abituata! È normale per noi!-
Il ragazzo guardò ancora una volta l'amica e si sedette infreddolito al suo fianco. -Brrr…! Fa freddo di notte qui!- Esclamò Trunks rabbrividendo.
Syra sorrise porgendogli un lembo della coperta che la avvolgeva. -È per via del deserto… Di giorno non assorbe il calore solare così di notte si congela!- Sorrise beffarda la saiyan.
-Già…!-
I due ragazzi rimasero così, in silenzio, nonostante il freddo pungente stavano bene seduti lì. Senza problemi, senza pensieri. Solo insieme, ognuno assorto nei propri pensieri tuttavia senza disturbare l'altro.
-Lo porti sempre con te, vero?-
La ragazza trasalì e confusa domandò. -Eh…? Che cosa…?-
-Il medaglione…-
Syra sorrise. Già, quel ciondolo le portava fortuna. -Sì… Me lo ha regalato il maestro Hain-shu quando ero su Yardrat.- Disse la ragazza osservando affettuosamente il medaglione.
-È un amuleto? Un portafortuna? Che cos'è?- Chiese curioso Trunks.
-Sì… Una specie…!- Esclamò Syra sorridendo.
-Ti disturbo se ti faccio compagnia fino a quando non ti danno il cambio?-
-Certo che no! Tanto non succede mai niente però… sai com'è…! Non si sa mai…!- Rispose la saiyan con un ghigno. I due ragazzi si sorrisero a vicenda e si prepararono a passare la gelida notte di Kiton.

-Kakaroth…- Chiamò Vegeta. -Vieni un attimo qui.- Goku si voltò e si diresse calmo verso l'amico. -Eccomi Vegeta, cosa c'è?- Chiese il saiyan.
-Devo parlarti in privato, seguimi…- Disse il principe volando fuori dalla finestra alla ricerca di un luogo sicuro.
-Ma…?! Vegeta! ASPETTAMI!- E così dicendo Goku volò dietro all'amico.
-Vegeta! Si può sapere cosa devi dirmi?!- Chiese il saiyan atterrando al fianco del principe.
-Voglio parlarti della ragazza. Non hai notato niente di strano in lei?- Chiese pensieroso Vegeta. Lo sguardo di Goku si fece serio e voltandosi leggermente rispose. -Sì… La sua aura mi è molto familiare… Non saprei dirti con precisione ma… Mi ricorda moltissimo l'aura di Broli.-
Vegeta continuò a guardare il saiyan, aveva avuto la stessa impressione.
-Già… Potrebbe essere sua figlia, questo spiegherebbe la sua incredibile forza…!- Disse il principe guardandosi intorno.
-Non arriviamo a conclusioni affrettate… I saiyan di questo pianeta sono molto diversi sia da noi che da Broli. Staremo a vedere il suo valore…- Concluse Goku scrutando la torretta di avvistamento. E detto questo i due saiyan tornarono ai loro giacigli, dovevano essere in forma per l'indomani.

* * * * * * * * * *

Nel frattempo, nelle prigioni del palazzo di Re Gulter…

* * * * * * * * * *

-Dannazione…! Sto morendo di fame!- Esclamò Reva ascoltando il suo stomaco richiedere rumorosamente cibo.
-Reva…! Possibile che non pensi ad altro?- Chiese Toma spazientito.
-Non posso farci niente! Un pasto al giorno è troppo poco per me!- Ribatté sconsolato il ragazzo.
-Tenete duro, presto ce ne andremo da qui…- Disse Siddan intervenendo nel discorso. I due saiyan presenti lo guardarono incuriositi e confusi.
-Siddan… Ma che stai dicendo?- Chiese Reva guardando l'amico.
-Hai intenzione di scappare di qui…! È così! Vero, Siddan?!- Esclamò Toma inquieto osservando l'amico. Il figlio della principessa non rispose e volse lo sguardo dalla parte opposta.
-Oh… Siddan… Lo sai anche tu…! È impossibile evadere da queste prigioni e rimanere in vita abbastanza a lungo per rendersene conto!- Disse il saiyan.
-Sempre meglio che restare a marcire qui dentro! TOMA, SVEGLIATI! NON VERRANNO A SALVARCI! Ci avranno già dati per morti! Mia madre sta sempre peggio e da sola, senza di noi, non potrebbe farcela! Nessuno verrà qui! Dobbiamo cavarcela da soli! Siete con me?- Chiese determinato Siddan.
I due amici si guardarono a vicenda poi, Reva volse lo sguardo verso Siddan e rispose. -Sono con te, fratello!-
Toma guardava di lato e non sembrava intenzionato a rispondere.
-Toma… Sei dei nostri?- Chiese il giovane principe.
-E Jana? Non possiamo lasciarla qui!- Esclamò preoccupato il saiyan.
-Non la lasceremo qui… Tu e Reva andrete avanti mentre io mi occuperò di lei.- Disse Siddan guardando i due compagni.
-Io… Siddan… Lascia che sia io ad occuparmi di Jana per favore.- Chiese Toma guardando in basso.
-Toma… Se incontrassi uno dei Generali del Re? Come faresti? Io forse potrei riuscire a cavarmela!-
-Siddan! Per una volta… una volta sola nella vita… Dammi ascolto. Lascia che me ne occupi io…!-
Siddan guardò l'amico. Anche se gli avesse detto di no non sarebbe servito a niente. -Bene… Faremo come dici. Tu penserai a Jana, se per caso qualcosa dovesse andare storto tra ventiquattro ore torneremo qui, tutti d'accordo?- Toma e Reva annuirono.
-Ora chiamo la guardia, Reva fingiti svenuto.- Il ragazzo ubbidì e Siddan iniziò il suo piano di evasione.
-GUARDIA! HEY GUARDIA! VIENI QUI! MUOVITI!-
La guardia entrò seccata e assonnata. -Che diavolo succede? Che vuoi?- Chiese aspro a Siddan.
-Il mio amico Reva… Non risponde più…-
-E a me che diavolo importa?- Chiese incurante il soldato.
-Se fossi in te me ne importerebbe…! Se dovesse succedergli qualcosa il vecchio Gulter…- Siddan lasciò in sospeso la frase di proposito e finalmente riuscì a catturare l'attenzione della guardia.
-Cosa…? Che cosa farebbe il Re?-
Siddan, assumendo un'aria da superiore, non rispose.
-Hey! Chi mi assicura che non stai raccontando frottole, eh?- Domandò diffidente la guardia avvicinandosi al saiyan e guardandolo dritto in faccia.
-E va bene, amico… Ti rivelerò una cosa…- Rispose Siddan facendo gesto al soldato di avvicinarsi ancora.
La guardia fece come aveva detto il saiyan ma, appena fu vicino, Siddan lo colpì forte con la testa facendogli perdere i sensi. -Volevo dirti che stai per svenire!- Esclamò beffardo Siddan. -Avanti, Reva. Prendigli le chiavi!- Continuò il giovane principe mentre l'amico cercava di afferrarle.
-Ah…! Maledizione…! Siddan, non ci arrivo!- Imprecò il ragazzo con evidenti sforzi. -Avanti Reva! Cerca di prenderle! Basta un piccolo sforzo!- Lo incoraggiò il figlio della principessa.
Nel cuore di tutti si faceva largo una grande ansia.
-Oh Kami… Se ci scoprono è la fine…- Sussurrò Toma.
-Dai, Reva! Puoi farcela! Ci sei quasi! Forza!- Continuò Siddan.
-AH AH! LE HO PRESE!- Esultò Reva. Un sorriso di speranza apparve sui volti dei tre. Il ragazzo si liberò delle catene e saltò in piedi entusiasta.
-AHH! LIBERO!-
-Avanti, Reva! Slegaci! Dobbiamo andare via subito di qui!- Esclamò Siddan.
Il ragazzo corse a liberare i due amici che, una volta sciolti dalle catene, imprigionarono alla parete la guardia ancora svenuta. Corsero fuori e studiarono per un attimo i cunicoli dei sotterranei.
-Dove sarà l'uscita…?- Chiese nervoso Toma guardandosi intorno.
-Da quella parte!- Rispose sicuro Reva indicando il corridoio dove di solito spariva Signor Gulter.
-Oh ma certo! Perché non usciamo dal portone principale così già che ci sono faccio un salutino al Generale Hitios?!- Esclamò canzonatorio Siddan.
-Devo trovare Jana… Vado di là.- Disse Toma scrutando gli scuri corridoi.
-Bene, Toma. Sono già stato qui una volta, dovrebbe esserci un passaggio segreto da queste parti, dietro un affresco! Arrivati lì, proseguendo verso sud-est si esce nel bel mezzo del deserto! Vieni con me Reva! Ci incontreremo con Toma all'uscita.-
Poi, i due amici, si avviarono verso un cunicolo poco illuminato mentre Toma correva dalla parte opposta per cercare l'amica. Ad un tratto il figlio della principessa si fermò di colpo voltandosi indietro. -TOMA…!- Chiamò ad alta voce il saiyan che si stava dirigendo nella direzione opposta.
Il ragazzo si girò per vedere l'amico che, con tono serio gli diceva.
-Fa molta attenzione, fratello… Ti aspettiamo all'uscita. DEVI ESSERCI CAPITANO, È UN ORDINE!-
Toma rispose con un sorriso. -Non mancherò, Generale!- Poi si dileguò tra l'oscurità dei corridoi delle segrete.
Siddan e Reva correvano veloci lungo i lugubri e oscuri cunicoli dei sotterranei, dovevano assolutamente uscire il prima possibile di lì. Il figlio della principessa rallentò fino a fermarsi.
-Che c'è Siddan? Perché ti sei fermato?- Chiese Reva osservando l'amico fermo pochi passi dietro di lui.
Siddan si guardò intorno un po' confuso e abbastanza preoccupato.
-MALEDIZIONE…! Abbiamo sbagliato strada!- Esclamò nervoso il saiyan.
Reva si avvicinò all'amico notando che era davvero teso. -Dai, Siddan, non importa… Stai calmo e cerca di ricordarti dove dovevamo girare.- Il figlio della principessa si voltò verso l'amico respirando profondamente e, più tranquillo, disse. -Sì… Grazie. Coraggio Reva. Dobbiamo andarcene di qui!-
I due saiyan percorsero svariati corridoi fino a quando Siddan non intravide, finalmente, il passaggio segreto.
-… Reva…- Chiamò il saiyan -Eccolo laggiù. Dietro il muro con dipinto sopra l'affresco ci sono delle scale, scendendole si accede alle catacombe. Una volta lì potremo uscire senza essere visti! Vieni…!-
Reva seguì l'amico, raggiunsero la parete e, una volta passati, richiusero il passaggio dietro di loro. In assoluto silenzio scesero le scale fino a ritrovarsi nelle catacombe, davanti a loro grotte calcaree ed enormi arcate si stendevano sopra un fiume di acqua e fango. L'aria era viziata e la luce scarsa ma, per lo meno, ormai erano al sicuro fuori dal palazzo di Gulter.
-… Siddan…! Che schifezza è questa roba?!- Esclamò Reva con una smorfia di ribrezzo camminando a malo modo nel mezzo metro di acqua torpida.
-Sono catacombe, Reva… Cosa ti aspettavi? "Acqua di Colonia"?- Irrise Siddan anche lui piuttosto disgustato.
I due saiyan percorsero un gran pezzo di strada fino ad arrivare all'uscita situata in mezzo al deserto e ben lontana dal palazzo di Gulter. Reva fece per uscire gridando. -ARIA! ARIA PULITA!- Quando Siddan lo trattenne per un braccio. -Fermo! Dove pensi di andare! Dobbiamo aspettare Toma e non possiamo certo farlo allo scoperto, sapientone!-
Reva fece una smorfia poi, seccato, si mise a sedere su uno scalino mentre Siddan sorrideva canzonatorio.

Toma girava da un po' tra i corridoi chiamando a bassa voce l'amica.
-Jana…! Dove sei, Jana? Rispondi!- Fortunatamente non aveva ancora incontrato delle guardie ma doveva sbrigarsi, non aveva molto tempo. Aveva cercato in varie stanze ma non era riuscito a trovarla quando, ad un tratto, sentì finalmente la debolissima voce dell'amica.
-To-Toma… Toma…! So-sono qui…!-
Il ragazzo entrò nella lugubre stanza per vedere Jana sanguinante e malconcia legata ad una ruota. -Jana!- Esclamò il ragazzo a voce più bassa che poteva. -Non preoccuparti…! Sono venuto per portarti via! Vieni, ce ne andiamo da questo schifo di posto!- Annunciò Toma liberando l'amica e caricandosela delicatamente sulle spalle.
I due giovani percorsero svariati corridoi, doveva assolutamente trovare l'affresco di cui parlava Siddan. "Un affresco…! Un affresco…! Dove diavolo è quel maledetto affresco?!" Pensò Toma cercando il passaggio segreto.
All'improvviso però sentì dei rumori provenire dalle sue spalle, si nascose immediatamente in un vicolo buio azzerando la sua aura. Alcuni soldati stavano controllando che tutto fosse a posto ma ben presto, notarono l'assenza dei saiyan. La guardia sbarrò gli occhi osservando la cella vuota. -… Oh, dannazione! ALLARME! I PRIGIONIERI SONO FUGGITI!-
In poco meno di due minuti centinaia di guardie pattugliavano i sotterranei del palazzo alla ricerca degli evasi. Toma non poteva muoversi dal suo nascondiglio, l'avrebbero fatto a pezzi appena fosse uscito ma, del resto, non poteva rimanere lì in eterno. L'avrebbero di certo scoperto, era solo questione di tempo. "Maledizione…!" Pensò il ragazzo.
Poggiò delicatamente al suolo la saiyan semi svenuta e, tenendola tra le braccia, disse. -Jana… Jana…! Apri gli occhi, avanti!- Sussurrò all'amica.
-To-Toma…-
-Brava! Così! Cerca di riprenderti! Ascoltami attentamente ora: ci hanno scoperti, stanno perlustrando dappertutto e noi non possiamo rimanere qui. Devi aiutarmi però, te la senti?-
La ragazza si alzò faticosamente da terra. -S-sono pronta, Toma…! Non temere…!- Disse Jana che, ormai, aveva recuperato un po' di forze.
Il ragazzo sorrise e insieme uscirono dal nascondiglio. Come previsto non fecero nemmeno dieci metri che i soldati li scovarono e gli furono addosso. Il ragazzo fece indietreggiare la ragazza e si apprestò ad affrontare le guardie che correvano rabbiose verso di loro.
Senza voltarsi verso di lei le ricordò un'ultima volta. -Mi raccomando, Jana. Il passaggio dietro l'affresco poi a sud-est fino all'uscita. VAI ORA!-
La ragazza annuì decisa. -Tornerò insieme a Reva e Siddan! TORNERÒ A PRENERTI, TOMA!- Esclamò Jana correndo via veloce mentre l'amico frenava l'avanzata dei soldati.
Jana correva più in fretta che poteva, era ancora molta stanca e debole ma, grazie all'intervento di Toma, forse aveva ancora una speranza. "Il passaggio dietro l'affresco poi a sud-est fino all''uscita… Il passaggio dietro l'affresco… poi a sud-est fino all''uscita…!" Continuava a ripetere la saiyan quasi per paura di dimenticarsene.
La ragazza comminò per un po' quando finalmente scorse l'affresco. "Il passaggio!" Disse tra sé Jana. Guardò bene che non ci fosse qualcuno poi corse contro la parete cercando il modo di aprirla senza dover utilizzare per forza un ki. -Andiamo! Andiamo! Apriti, dannazione! Apriti!-
La saiyan continuò a provare e riprovare fino a quando non trovò il sistema giusto e la parete si spostò piano permettendole di passare. -SÌ!- Esclamò entusiasta entrando e chiudendo il passaggio dietro di sé.
-Sud-est… Sud-est fino all'uscita! Oh Kami…! È freddissima…!!- Sibilò la ragazza iniziando a camminare nella melma. Jana era stanchissima e l'aria pesante delle catacombe non l'aiutava per niente. Camminò a lungo verso sud-est fino all'uscita proprio come gli aveva detto Toma. Poi, finalmente, intravide nell'ombra le figure degli amici correrle incontro.
-Jana! JANA! STAI BENE?! DOV'È TOMA?!- Chiese Siddan sorreggendo l'amica che stava per svenire.
-Hanno dato l'allarme… Toma… Lui-lui è rimasto al palazzo…!- Rispose Jana con chiari sforzi.
-È PROPRIO COSÌ RAGAZZI!- Sogghignò una voce familiare. -Il vostro povero amichetto non è riuscito a scappare…!-
Gli occhi dei tre si sbarrarono per vedere con immenso sgomento il loro crudele sovrano con alle spalle una delle sue armate.
-RE GULTER…!- Esclamò Siddan atterrito.
-In persona, principino!- Sorrise losco il malvagio Re scrutando il saiyan.
-Ma cosa credevate? Che fossi uno stupido? Che non avessi previsto un vostro tentativo di fuga? Vi tenevo d'occhio, giorno e notte… Ogni vostra singola parola, ogni vostro più piccolo gesto…- Sogghignò maligno Gulter.
Siddan, ritrovato il suo solito sguardo freddo e deciso si avvicinò a Reva mettendogli l'amica tra le braccia. -Prenditi cura di Jana…-
-Siddan…?! Che intenzioni hai?! Sono troppi!- Disse Reva intimorito.
-Avanti ragazzi, se vi consegnate di vostra spontanea volontà prometto di non infierire… altrimenti…!- Disse il Re alzando le spalle.
-PREFERISCO LA MORTE, GULTER!- Ribatté combattivo Siddan.
-Va bene… Se vuoi metterla così… Prendeteli!- Ordinò Gulter facendo gesto ai soldati di attaccare. Siddan e Reva cercarono di ribellarsi ma erano troppi. I tre saiyan furono catturati e, stremati e feriti, poterono solo udire Re Gulter esclamare con tono seccato.
-Sbarrate il passaggio! Riportate i ribelli nella loro cella e questa volta fate in modo che ci restino!-

Dreinos entrò furibondo nelle stanze di Gulter appena tornato dalle celle.
-GULTER! GULTER! DOVE DIAVOLO SEI? VIENI FUORI! DEVO PARLARTI!- Chiamò l'uomo aprendo bruscamente la porta della camera da letto del Re.
-Oh… Dannazione, Dreinos! Prima non ti scomodavi quasi a uscire dai tendaggi e ora fai irruzione nelle mie stanze! Che diavolo hai ora?!- Chiese Gulter alzandosi dalla poltrona sulla quale si era appena seduto.
-Cos'ho?! Mi chiede cos'ho! Ma… DANNAZIONE, GULTER! NON HAI SENTITO QUELLO CHE HA DETTO IL PRINCIPE SIDDAN?!- Chiese Dreinos fuori di sé. Il sovrano rimase un attimo in silenzio in ascolto.
-… Bhè… Illuminami, mio caro Dreinos. Cos'ha detto il principino che ti ha tanto turbato?- Chiese Gulter con tranquillità.
-La principessa Veki…! Non ti dice niente?!- Domandò nervoso l'uomo camminando avanti e indietro per la stanza.
-Oh, sì…! Ha detto che stava peggiorando se non vado errato.- Rispose calmo il nobile kitoniano.
-ESATTO! Gulter… Se la principessa tira le cuoia spariscono con lei le mie sole speranze di impugnare la Sacra Spada!- Esclamò nervoso Dreinos.
Gulter si appoggiò allo schienale.
-Ora calmati, Dreinos. Non siamo sicuri che sia lei la prescelta. Dammi l'Iscrizione.- Disse l'alieno pensieroso. Dreinos estrasse da sotto il mantello una pergamena e la porse all'amico. Gulter la srotolò e iniziò a studiarla. Attimi di interminabile silenzio si propagarono pesanti nella stanza.
-Guarda! Leggila! Non può essere che Veki! SOLO LEI HA IL POTERE DI FARMI IMPUGNARE QUELLA SPADA, DANNAZIONE!- Esclamò ansioso Dreinos e in uno scatto d'ira scaraventò contro la parete una sedia che si ruppe all'impatto.
-Stai calmo… Vediamo, questo è lo scritto che avete trovato di fianco alla Spada, giusto? Qui dice:

All'inizio dei secoli una Spada Sacra creata da Demoni Superiori fece la sua apparizione tra i mortali. Bella di potere e malvagità i "degni" che avevano il permesso di impugnarla divennero onnipotenti.
Col passare del tempo la Spada fu nascosta e sepolta da un uomo che impugnava la Sacra Spada di Fuoco -Spada di pace e speranza- affinché la sua malefica potenza fosse dimenticata.
Ma sta scritto: un giorno il suo malvagio potere sarà risvegliato.
Del sangue di un perituro colmo d'amore e giustizia questo prescelto avrà sporche le mani e la Sacra Spada dei Neri Diamanti trionferà di nuovo come seminatrice di morte tra i mortali.


È tutto… Non dice altro.- Concluse Gulter posando piano la pergamena su un tavolino. -Bhè… caro Dreinos… Rimango dell'idea che tu stia correndo troppo. Non hai la certezza che sia Veki questa "vittima sacrificale", per quanto ci riguarda potrebbe essere chiunque!- Disse serio Gulter.
-Ma non capisci?! È VEKI! È LEI! Piena di amore e giustizia! Figlia di un Re e principessa di un popolo che non hanno mai fatto altro che distruggere e uccidere, è riuscita a riportare tutti i suoi sudditi sulla strada della pace e ora è una regina amata e rispettata! Chi meglio di lei sa cosa significano amore e giustizia dopo aver vissuto quello che lei ha passato?!- Esclamò Dreinos assolutamente certo delle sue parole.
Gulter lo osservò per un attimo poi iniziò a battere le mani in un applauso canzonatorio. -Bravo…! Bel discorso…! Non ti facevo così sentimentale, ti meriti un applauso!- Lo derise il Re.
-Sei uno stolto, Gulter. Grazie a quella Spada potremmo avere tutto! La potenza! Il rispetto! L'UNIVERSO SAREBBE NELLE NOSTRE MANI! CE L'AVREMMO IN PUGNO!- Esclamò l'uomo.
-Io non credo ci sia tanto da fidarsi di quell'arnese. In fin dei conti non sai nemmeno se potresti essere tu questo "prescelto", questo "degno"!- Sogghignò Gulter bevendo un sorso di vino rosso da un calice di cristallo.
Dreinos, a quelle parole, afferrò il Re per la gola e lo scaraventò con estrema violenza contro il muro.
-SONO IO! Ma cosa credi, razza di presuntuoso senza spina dorsale?! Di poterla impugnare tu la Sacra Spada di Diamanti? Se solo volessi potrei liberarmi di te e dei tuoi Generali in qualsiasi momento. Cerca di ricordarti chi comanda qui, Gulter…!- Concluse serio l'uomo lasciando la presa.
Lo sguardo freddo e altero di Dreinos fece scendere un brivido di paura lungo la schiena del sovrano. Dopodiché l'uomo si voltò e senza dire una sola parola lasciò le lussuose stanze.
Gulter tossì per un po' portandosi una mano alla gola. -Dannato scimmione…! Sta diventando troppo pericoloso. Alla prima occasione, dopo che avrà fatto fuori gli ultimi saiyan ribelli, mi sbarazzerò di lui!- E così dicendo si avviò verso un'altra stanza.

* * * * * * * * * *

Prima dell'alba, alla Base delle Brigate del Silenzio…

* * * * * * * * * *

Alla Base dei saiyan ribelli tutto era pronto per l'imminente evasione. Goku, Nemes e Syra erano intenti a prepararsi con tutto l'equipaggiamento per la fuga da palazzo. Nemes estrasse abilmente un pugnale dalla guaina e lo porse a Goku intento ad allacciarsi uno stivaletto. Il saiyan osservò un attimo l'arma poi, sorridendo rispose. -Grazie ma non ne ho bisogno!-
La ragazza lo guardò sorpresa mentre una risatina trattenuta di Syra si fece largo nel imperioso silenzio dell'atrio.
-Ma… Come non ne hai bisogno?- Chiese Nemes confusa.
-Io uso altri metodi…!- Rise Goku alzandosi in piedi.
Syra sogghignò e avvicinandosi al saiyan gli porse nuovamente il pugnale.
-Non puoi usare attacchi energetici all'interno del palazzo del Re. Non dobbiamo dare nell'occhio quindi dovremo azzerare le nostre aure e usare dei ki non credo che ci aiuterebbe a passare inosservati!- Spiegò sicura la giovane allacciandosi la guaina della spada alla cintura. Goku annuì iniziando a ridere con una gocciolina sulla testa. Gohan e Trunks arrivarono correndo con alle spalle Vegeta che, tranquillo, camminava.
-Goku…!- Chiamò Trunks fermandosi di fronte al saiyan. -È tutto pronto, potete andare!- Informò il ragazzo sorridendo. Syra alzò lo sguardo verso Goku che, tranquillo diceva che sarebbero partiti al più presto.
-Syra…- Chiamò piano Nemes avvicinandosi all'amica. -Credi che possiamo fidarci di loro?- Syra continuò a osservare i saiyan della Terra assorta e, senza distogliere lo sguardo, rispose pensierosa. -Lo scopriremo presto, Nemes… Lo scopriremo presto…-
In quel momento Goku raggiunse le giovani compagne di battaglia e, con un lieve sorriso chiese. -Andiamo subito, va bene?- Le due saiyan annuirono e si avviarono verso il portone. Syra alzò lo sguardo verso la torretta di guardia facendo cenno a Kikoth di lasciarli passare. L'enorme porta si aprì e i tre saiyan iniziarono il cammino verso il palazzo.
Goku osservò il cielo buio e scuro sopra di loro, era incredibile quante stelle potessero vedersi. Scrutò a lungo la volta celeste alla ricerca del satellite lunare poi, ricordando all'improvviso le parole di Syra, abbassò lo sguardo. La Luna non l'avrebbe trovata. Il saiyan si guardò intorno, non si vedeva niente. Tutto era avvolto dalle tenebre e niente era visibile chiaramente, le sagome delle due ragazze davanti a lui si confondevano leggere col paesaggio. Goku affrettò il passo, non doveva perdere di vista le sue due guide se non voleva perdersi. Camminavano da un po' ma nessuno aveva detto una parola da quando avevano lasciato la Base delle Brigate del Silenzio. Il saiyan sbadigliò rumorosamente e Syra, voltandosi indietro, rassicurò. -Non temere… Siamo quasi arrivati!-
Goku sorrise. -Grazie! Syra, volevo chiederti… Sei sicura che i vostri amici siano rinchiusi nelle segrete, vero? Non è che magari Gulter li ha portati da un'altra parte per poter farsi dire dov'è la Base?-
Syra esitò un attimo. Goku aveva ragione, avevano dato per scontato di trovarli nelle prigioni sotterranee ma non erano sicuri… Se non fossero stati lì cosa avrebbero fatto? Il saiyan notò la preoccupazione dipinta sul volto della ragazza e avvicinandosi disse sorridendo. -Non devi preoccuparti! Sono sicuro che li troveremo! Anche se non fossero nei sotterranei non è detto che siano poi tanto lontano, no?!- Syra alzò gli occhi verso il saiyan con aria più fiduciosa. Sì, li avrebbero trovati!
Nemes si avvicinò ai compagni di viaggio e, indicando davanti a loro, disse. -Siamo arrivati… Ecco il passaggio per le catacombe.-
I tre amici raggiunsero l'entrata e scostarono alcuni massi che chiudevano l'apertura. Syra entrò per prima e accendendo una fiaccola scese alcuni gradini addentrandosi nei sotterranei. L'amica la seguì e Goku entrò per ultimo chiudendo il varco dietro di sé.
Nemes si guardò intorno dubbiosa. -Syra…- Mormorò la ragazza.
La saiyan non rispose ma continuò a scrutare sospettosa e preoccupata il paesaggio. I tre fecero alcuni metri lungo il fangoso fiume e poco distante qualcosa attirò la loro attenzione. Una fascia rossa ondeggiava sul torpido corso d'acqua, Nemes la afferrò sicura.
-Non ci sono dubbi… È di Toma…- Disse voltandosi verso i due amici.
Syra sorrise. -Forse sono già scappati! Ci hanno preceduti!-
Goku si fermò di fianco alla ragazza dicendo scuro. -Non credo… Ci sono tracce di battaglia… È più probabile che abbiano tentato la fuga ma che non ci siano riusciti.- Syra e Nemes abbassarono lo sguardo. Il saiyan aveva ragione, e lo sapevano bene.
-Non demoralizzatevi! Sono sicuro che li troveremo nelle prigioni!- Sorrise Goku mettendo una mano sulla spalla di Syra. Le due saiyan guardarono l'amico e, rincuorate da quelle parole, proseguirono verso il reggia del Re.
Avevano attraversato varie arcate e girato più volte ma non erano ancora arrivati a destinazione. Syra si guardò intorno spaesata.
-Oh… Syra… Forse… Forse mi sbaglio… ma… non siamo già passati di qua?- Chiese Nemes guardandosi intorno.
-Ecco… Forse… È probabile… Io… Aspettate!- Disse la ragazza correndo verso una grandissima arcata.
-CI SIAMO!- Esclamò entusiasta Syra. -Il passaggio! È qui, avanti! Venite!-
Goku e Nemes accorsero ma trovarono una brutta sorpresa…
-Maledizione!- Imprecò Syra tentando di far scorrere la parete. -Quei maledetti devono averlo sbarrato!- Nemes cercò di aiutare l'amica ma tutto era inutile, il passaggio non sembrava intenzionato smuoversi.
Goku si fece avanti. -Scusate… Potete spostarvi, per favore…?-
Le due ragazze si voltarono per vedere un piccolo ki viaggiare dritto verso l'entrata e aprire un varco. Varie parti di muro crollarono ed un polverone incredibile si dissolse piano rendendo visibile l'apertura. Le due saiyan rimasero a guardare sconvolte il passaggio semi distrutto con Goku che, sorridendo si avvicinava all'entrata. Nemes fermò il saiyan e lo afferrò per la maglia. -Hey tu! Ti ha dato di volta il cervello per caso?! Che diavolo credevi di fare?! Ora grazie a te ci scopriranno!- Lo aggredì la ragazza con tono scontroso mentre il terrestre rideva con una mano dietro la testa.
-Vedrai che non si accorgeranno di niente! Piuttosto… È meglio che ci muoviamo prima che ci scoprano sul serio…- Disse Goku tornando serio mentre si incamminava con a seguito le due ragazze.
I tre saiyan percorsero diversi corridoi alla ricerca degli amici prigionieri. Syra si guardò intorno con aria sospettosa e diffidente.
-Non mi convince…- Mormorò la ragazza studiando il corridoio.
-Cosa c'è Syra? Hai visto qualcosa?- Chiese Nemes guardando l'amica.
-No… Non ho visto niente… Ed è questo il punto… Tutto questo silenzio non mi convince… Dovremmo già aver incontrato qualcuno… Che ne so…! Uno dei Generali, un tranello, una guardia… Invece non è ancora successo niente…!-
Goku osservò l'oscuro fondo del cunicolo. -Syra, Nemes… Guardate… C'è qualcosa laggiù…- Disse il saiyan avvicinandosi.
-LE PRIGIONI!- Esultò Nemes.-
Syra sorpassò i due amici chiamando. -Toma…! Jana, Reva…! Dove siete?!-
Poi, finalmente una voce conosciuta rispose ai suoi richiami.
-SYRA!- Esclamò entusiasta Reva cercando di avvicinarsi alla porta della cella. -Syra! Siamo qui!- Disse il ragazzo.
-REVA!- Gridò Nemes accorrendo verso la porta della prigione.
-Nemes! Sei tu! Non sai come sono felice di sentirti! Presto tirateci fuori!- Esclamò il ragazzo.
-Reva…!- Chiamò Syra l'amico incatenato. -Dove sono Jana e Toma?-
-Siamo qui Syra! C'è anche Siddan!- Rispose felice Toma mentre anche gli altri prigionieri si facevano sentire.
-SIDDAN! Siddan fratello! Sei vivo! Ti credevamo tutti morto!- Esclamò la saiyan aggrappandosi alle sbarre della finestrella sulla porta.
-Sì, sono vivo Syra! Ma c'è mancato davvero poco! Credevo che non sareste più arrivati! Ce ne avete messo!- Sogghignò il figlio della principessa.
-Ma sentilo… Ha anche delle storie per giunta! Siddan, ho fatto quello che mi avevi detto! Ho trovato gli aiuti! Sono dei saiyan anche loro e sono fortissimi! Uno di loro è qui con me, si chiama Goku!- Sorrise Syra.
-Salve a tutti, ragazzi! Io sono Goku! Non preoccupatevi, ora vi tiriamo fuori di lì!- Si fece avanti il saiyan con uno dei suoi soliti sorrisi.
-Piacere di conoscerti, Goku! Io sono Siddan, il figlio della principessa Veki, lei è Jana, lui Toma, e quello là in fondo è Reva!- Salutò il ragazzo presentando gli amici.
-Hey… Ragazzi… Scusate se vi interrompo! Ma potreste gentilmente spettegolare dopo averci liberati, grazie?!- S'intromise Reva beffardo.
Siddan guardò l'amico sorridendo mentre Goku e Syra cercavano di aprire la porta della cella.
-Urca…! È più resistente di quanto credessi!- Esclamò Goku cercando di rompere la serratura.
-Questo… Ah…! Questo è Otoph… un particolare… Ah! Metallo che si trova qui su Kiton…! È… dannatamente robusto! Ah! Noi lo usiamo per le nostre armature!- Spiegò Syra tentando di forzare l'apertura della prigione.
-Ragazzi…!- Chiamò Nemes con un sorrisetto in faccia e una guardia svenuta a terra. -Perché non proviamo ad usare le chiavi?-
Syra allargò un sorriso. -Ah! Nemes sei grande!-
La ragazza annuì saccente e, avvicinandosi alla cella, la aprì. Reva sorrise fiero ed esclamò. -Ah! La mia sorellona! Sei un genio, Nemes!-
-Lo so, lo so! Dai, fratellino, leviamo le tende!- Disse Nemes liberando Reva dalle catene. Nel giro di un attimo anche Siddan, Toma e Jana erano liberi e pronti alla fuga. Il figlio della principessa sorridendo si avvicinò a Syra mettendole una mano sulla spalla. La ragazza ricambiò il sorriso ed esclamò. -Sapevo che eri un osso duro, Generale!-
Goku si avvicinò ai due ragazzi poi disse serio. -È meglio andarsene in fretta se non volete che ci scoprano.-
Siddan guardò il saiyan. -Goku… Sei dunque uno di noi? Non hai la coda e il tuo non è un nome saiyan…-
Goku sorrise mettendosi una mano dietro la testa. -Eh eh eh! È una lunga storia! Ora pensiamo ad andarcene!-
I sette saiyan si riunirono per tentare l'evasione. -Da dove usciamo? Re Gulter tiene sotto controllo il passaggio attraverso le catacombe!- Disse Jana guardando gli amici.
-Per non parlare della cella! Il Re ci teneva d'occhio! Sono sicuro che è già al corrente della nostra fuga! Dobbiamo tenerci pronti ad uno scontro se è necessario…!- Esclamò Toma. Goku sospirò pensieroso.
-Che c'è Goku?- Chiese Syra volgendo lo sguardo assente all'amico.
-Niente… Credevo che sarebbe andata più liscia… Ma non preoccuparvi, ce la caveremo! Dobbiamo passare per le catacombe, all'uscita troveremo ad aspettarci, con vestiti borghesi, i miei amici: mio figlio Gohan e Trunks… Tuo cugino, Siddan.- Specificò il saiyan voltandosi verso il ragazzo che ascoltava senza trovare niente di sensato da dire.
-Possiamo fidarci di loro, non temente! Vegeta intanto darà un po' da fare alle guardie del Re, andrà tutto bene!- Concluse Goku sorridendo. Siddan fermò un attimo gli amici che si stavano incamminando e chiese. -Vegeta? Hai detto Vegeta?- Chiese il figlio della principessa Veki con aria confusa.
-Sì… È un mio amico, il padre di Trunks e anche lui un saiyan.- Rispose Goku voltandosi verso il giovane principe.
Syra sorrise e si avvicinò a Siddan. -Non preoccuparti! Quando saremo alla Base le risposte arriveranno! Ora muoviamoci!- E così dicendo si avviarono verso il passaggio dietro l'ex affresco.

Gulter osservava con un ghigno i saiyan camminare senza fare il minimo rumore lungo le segrete del palazzo. Dalla sua comoda poltrona imbottita chiamò un soldato in piedi vicino alla sfarzosa porta dorata. -Guardia…-
-Sì, mio padrone?- Rispose umilmente l'alieno.
-Chiama il Generale Hitios, digli di venire immediatamente nei miei alloggi.-
La guardia si inchinò e uscì dalla stanza. Il Re sogghignò astutamente e congiungendo le dita disse. -Eh eh eh… Siete nelle mie mani, saiyan…!-
Il Generale Hitios fu condotto da Gulter e, prostrandosi al suo Re chiese. -Mi avete fatto chiamare, mio signore?-
-Ben arrivato Hitios! Vi aspettavo! Guardate…- Disse il sovrano indicando lo schermo che mostrava i sette saiyan in fuga. -Voglio che ci pensiate voi e i vostri Generali. Cercate di non uccidere il figlio della principessa, lui ci serve vivo! Andate ora e non deludetemi!-
-Agli ordini, vostra maestà.- Così dicendo, Hitios, si congedò da Re Gulter per dirigersi verso le stanze dove i suoi compagni erano riuniti.
-AVANTI GENERALI! IL RE HA UN COMPITO PER NOI…!- I tre alieni saltarono giù dalle sedie ed entusiasti seguirono il Generale Hitios.

-Non mi piace… C'è troppa calma…- Disse Reva guardandosi intorno.
-Lo so, Reva… Ma non possiamo fare altro. Proseguiamo.- Rispose Toma allungando il passo e superando l'amico.
Syra si avvicinò a Goku sospettosa. -L'hai sentito anche tu, vero…?-
Il saiyan annuì. -Ci stanno seguendo…-
Siddan si accostò ai due amici. -Cosa facciamo? Non possiamo combattere. Jana e Toma sono troppo stanchi e anche Reva non è al massimo delle forze… Ci annienterebbero.-
Pensieroso, Goku si guardò intorno. -Io intanto avverto gli altri, che siano pronti a combattere…- Disse Syra girandosi indietro quando, ad un tratto una voce la fermò.
-NON CREDO CHE NE SARÀ BISOGNO, RAGAZZINA!- Esclamò il Generale Mirz atterrando a braccia incrociate pochi metri davanti a loro.
Toma sussultò. -Il Generale Dell'Est! IL GENERALE MIRZ!-
Goku guardò l'amico. -Generale… dell'Est?- Chiese confuso il saiyan.
-Sì…- Rispose Syra osservando inquieta il kitoniano, a quanto pare Gulter aveva proprio paura di loro se scomodava perfino i suoi diletti. -Come sai ci sono quattro Generali: quattro Generali per quattro punti cardinali. Quello che hai dinanzi è Mirz, Generale dell'Est.-
Goku osservò intensamente l'alieno che, con un ghigno si guardava attorno con aria sprezzante.
-Principe Siddan… I miei omaggi…! Anche voi qui?- Domandò beffardo il Generale. Il figlio della principessa gli rivolse uno sguardo di ghiaccio.
-Che cosa vuoi, Mirz?- Chiese impassibile il ragazzo.
Mirz lo guardò sorridendo. -Non lo immagini? Sono ansioso di presentarti alcuni miei… compagni! Osserva principino!- E a quelle parole due possenti figure apparvero dietro l'alieno.
Jana sbarrò gli occhi a quella vista. -IL GENERALI DELL'OVEST E DEL SUD!-
Reva scrutò atterrito i tre potentissimi avversari, era un incubo.
-Mio Kami… Tre dei Generali del Re erano ad attenderci…- Sussurrò impietrito il ragazzo. Syra lanciò uno sguardo determinato ai tre kitoniani.
-Dunque sei tu, Syra… Il piccolo prodigio, l'erede del Super Saiyan… E quello laggiù è l'aiuto che hai trovato sulla Terra, eh?- Domandò Zurys studiando la ragazza e poi volgendo lo sguardo verso Goku.
Syra trasalì confusa poi riprese la freddezza che anche prima i suoi occhi emanavano. -Non ho idea di che cosa tu stia parlando e non mi interessa! LASCIACI PASSARE, GENERALE ZURYS!- Esclamò decisa.
Il fratello di Hitios scrutò a lungo gli occhi della ragazza. Era incredibile quanta forza, decisione e coraggio la circondassero…
-Come volete, potete andarvene…- Disse il kitoniano alzando le spalle, poi sogghignando continuò -MA PRIMA DOVRETE LIBERARVI DI NOI!- E così dicendo Zurys si avventò con una velocità impressionante su Syra.
-ATTENTA!- Gridò Goku mettendosi in mezzo tra Syra e Zurys parando così il pugno del Generale.
In una frazione di secondo che sembrò durare anni lo sguardo dei due nemici si incrociò e l'aria si caricò di una tensione che pareva infuocata.
Zurys saltò indietro e Goku si mise in posizione di attacco.

"Un saiyan…!" Pensò tra sé il Generale Hitios che osservava la scena dietro alcune colonne di granito. "No… Non posso sbagliarmi… Quella velocità… Quella prontezza… Quell'incredibile potenza tenuta nascosta e liberata al momento opportuno… Quel ragazzo è un saiyan…! Forse lui è…"

-Non immaginavo tu fossi così forte…!- Esclamò Zurys con un ghigno.
Goku sorrise a sua volta. -Grazie… Ma non hai ancora visto niente!-
-Dunque… Due, tre, quattro… Sei e sette…- Borbottò Platen studiando i saiyan. -Uffa…! Soltanto sette… Questo scontro non sarà per niente divertente…!- Sbuffò l'alieno mettendosi le mani dietro la testa e incrociando le gambe. -E va bene… Mi accontenterò… INIZIAMO!-
Poi, i tre Generali si avventarono sui saiyan.
Siddan affidò Jana e Reva a Toma e Nemes e si apprestò a ricevere il Generale del Sud, Platen, che stava per colpirlo con un calcio.
Goku stava combattendo contro Zurys che pareva piuttosto potente mentre Syra, insieme a Nemes, stava aiutando Toma ancora molto stanco a portare in salvo Jana e Reva. Toma incassò un forte pugno nello stomaco da Mirz, Generale dell'Est, e cadde al suolo privo di energie per reagire.
-TOMA!- Gridarono all'unisono Syra e Nemes accorrendo ad aiutare l'amico.
-Syra… Nemes… Io… io… non ce la faccio… Sono ancora troppo debole…- Mormorò il ragazzo steso a terra. Syra osservò un attimo il compagno, poi volse lo sguardo con freddezza e disprezzo verso il Generale. -A noi due…-
Mentre Jana e Reva soccorrevano Toma la saiyan si scagliò contro l'infame alieno che, facilmente, evitava ogni attacco della ragazza. Syra cercò di colpirlo con un potente pugno ma Mirz lo schivò spostandosi di fianco alla saiyan. I due erano l'uno affianco all'altra, Mirz con un ghigno presuntuoso sulle labbra e Syra con il volto coperto dall'incredulità. Quei pochi istanti parvero ore. -Illusa…- Sussurrò con un lieve sorriso il Generale mentre, con un poderoso calcio scaraventava via la ragazza.
Goku era intento a combattere contro Zurys, Generale dell'Ovest. Nessuno dei due si stava veramente impegnando quando, ad un tratto, il Generale si spostò alla sua massima velocità e colpì Goku alle spalle. Il saiyan cadde a terra. -Basta giocare…!- Esclamò Zurys caricando un pugno.
Goku sogghignò. -Hai ragione… BASTA GIOCARE!- E schivando agilmente il colpo del Generale dell'Ovest apparve dietro di lui per poi, con un pugno, scaraventarlo contro il muro rompendolo. Zurys si alzò un po' scompigliato guardando incredulo e innervosito il saiyan. "Dannazione… È molto più forte di quanto immaginassi…"
Siddan e il Generale Platen stavano lottando furiosamente. Nessuno dei due riusciva ad avere la meglio sull'altro. Il figlio di Veki schivò velocemente un calcio del nemico e, apparendogli di fianco, lo colpì violentemente con un'onda. Il Generale, investito in pieno dal raggio spaventoso di Siddan si rialzò da sotto le macerie di un muro. Un rivolo di sangue gli fluiva piano dal labbro. -Maledetto saiyan… Questa te la faccio pagare cara…!-
Il giovane principe sogghignò facendo cenno al nemico di farsi sotto. I due ripresero la lotta che non vedeva né vinti né vincitori. Il Generale del Sud si stava impegnando al massimo e Siddan cominciava a faticare a stare al passo di un così potente avversario.
Syra si alzò faticosamente guardando il Generale Mirz. -Sai, saiyan… Ho sempre creduto che voi scimmioni foste ottimi combattenti…- Il Generale scosse sarcasticamente la testa. -Mi deludi…!-
Lo sguardo di Syra si infervorò di disprezzo. -Forse hai bisogno di uno stimolo…- Sussurrò il Generale lanciando un'occhiata maliziosamente crudele a Jana, Reva e Toma. Nemes si alzò posizionandosi tra Mirz e gli amici.
-Prova a torcergli anche un solo capello giuro che non avrò pietà…- Esclamò decisa l'amica di Syra.
-Vedremo…!- E così dicendo l'alieno si scagliò contro Nemes che parò il calcio che il Generale dell'Est le aveva destinato. Syra corse ad aiutare l'amica colpendo Mirz con un ki blast che però fu evitato senza sforzo dal nemico. Nemes cercò di attaccarlo direttamente con un forte calcio e, mentre il Generale era intento ad evitarlo, Syra lo colpì alle spalle con un pugno facendolo precipitare a terra.
Le due giovani saiyan si misero di fronte al Generale con sguardo più determinato che mai, alle loro spalle Jana, Reva e Toma da proteggere.
Mirz si alzò subito e si scagliò contro le due saiyan scaricandogli addosso vari ki blast. Nemes fu colpita violentemente e scaraventata lontano dagli amici. Syra continuò a contrastare l'attacco dell'avversario ma, ad un tratto, Mirz le fu davanti sogghigno maligno.
Syra, confusa dal gesto del Generale, abbassò la guardia e l'alieno scattò avanti, sopra la testa della saiyan, fermandosi in aria a pochi metri da Toma e gli altri. Syra si voltò troppo lentamente e poté solo assistere impotente alla terribile scena.
-SIETE FINITI!- Esclamò il Generale pronto a scagliare la sua onda sui tre.
Gli occhi di Syra si sbarrarono e un fioco -No…- uscì dalle sue labbra.
In poco più di un secondo l'alieno lanciò il raggio di energia e tutto intorno a loro fu avvolto da una luce abbagliante. Anche Goku e Siddan insieme ai due Generali furono costretti a interrompere il combattimento accecati da quel bagliore improvviso mentre erano costretti a ripararsi dai vari detriti di pareti dai quali venivano investiti.
Un boato si diffuse in tutto il palazzo e l'energia emanata dal Generale dell'Est si propagò nei sotterranei radendo al suolo tutti i vari cunicoli.
-Ma che diavolo…?!- Esclamò Gulter barcollando sotto il leggero terremoto provocato dall'onda di Zurys. Dreinos sogghignò rivolto al compagno.
-Eh eh…! I tuoi Generali ci sanno fare…!- Gulter guardò l'uomo per niente spaventato e, sedendosi cercò di calmarsi.

Syra aprì faticosamente gli occhi. La nube di fumo invadeva tutto il paesaggio e rendeva davvero poco visibile la situazione. Mentre la cortina di polveri piano si dissipava la ragazza guardava ansiosamente davanti a lei per scorgere un segno, una traccia, un qualcosa che le facesse intuire che i suoi compagni stavano bene. -Toma… Jana… Reva…! Jana… Re-Reva… Toma, no…! No…!- Balbettò flebile la ragazza mentre avanzava lentamente quasi paralizzata dall'incredulità e dallo sgomento.
Siddan e Goku guardavano sconcertati nella direzione dei tre saiyan, nessuno osava dire una sola parola.
-Dannazione… Mirz è sempre il solito esibizionista!- Esclamò infastidito Zurys. Ad un tratto alcune sagome si intravidero nelle polverose nebbie fino a quando non si notarono chiaramente le ombre di Jana e Reva, ancora in posizione di scagliare un'onda, davanti al corpo privo di sensi di Toma. Il Generale dell'Est era inerte a mezz'aria. Nessuno si muoveva, tutti erano perfettamente immobili come statue di pietra in quel desolato luogo di macerie. Goku e Siddan avanzarono di un passo, anche Platen e Zurys stavano cominciando a preoccuparsi. Perché il Generale Mirz non dava segni? Improvvisamente il Generale dell'Est barcollò e cadde esanime al suolo. Gli occhi di Siddan e di Syra si sbarrarono. Jana e Reva erano riusciti a contrastare l'onda di Mirz rimandandola indietro più devastante di prima… Il Generale dell'Est era morto…
Zurys e Platen guardarono pieni di sgomento la scena. -Non è possibile…!- Mormorò con un filo di voce il Generale dell'Ovest.
Syra stava per allargare un sorriso quando anche Jana e Reva si accasciarono a terra in fin di vita. Siddan volse lo sguardo ai due Generali alieni ancora semi sconvolti per la morte di Mirz poi a Syra che si era precipitata dagli amici feriti.
-Goku…- Chiamò il figlio della principessa. -Aiutami… Dobbiamo andarcene e portare via anche Jana, Toma e Reva…- Il saiyan annuì comprensivo.
-REVA…! TI PREGO, RISPONDI!- Continuava a chiamare disperata Nemes appena arrivata dai tre saiyan e dall'amica. Syra si voltò verso Siddan che le fece cenno di assenso con la testa e a quel punto la ragazza si caricò Jana sulle spalle. -Syra…- Chiamò piano Toma steso al suolo.
-Toma…! Ce la fai a camminare?- Chiese la saiyan mentre l'amico si alzava in piedi. -Certo… No-non preoccuparti…-
Nemes si caricò sulle spalle il fratello minore, poi volse lo sguardo a Siddan. Il ragazzo sorrise lievemente poi, con sguardo deciso si voltò verso i due Generali. -Ma che…? Ma-ma cosa…?! Dannazione…! Oh… Zurys! Quei saiyan se la stanno filando!- Balbettò ansioso Platen.
Goku si mise davanti ai due Generali kitoniani. -Io sono ancora qui…- Zurys lo guardò con gli occhi infuocati di rabbia e risentimento. -DANNATO! COME OSI SFIDARMI?!- Gridò il Generale scagliandosi contro il saiyan.
Goku evitò facilmente ogni colpo a lui destinato mentre Siddan apparve alle spalle del Generale del Sud colpendolo con un pugno.
Syra, Nemes e Toma con i due feriti intanto cercarono di allontanarsi. Jana e Reva avevano un estremo e immediato bisogno di cure.

"È incredibile…" Pensò tra sé Hitios sbigottito e allo stesso tempo esaltato. "Sono riusciti a eliminare Mirz… È il momento che io entri in scena…"

Siddan e Goku tenevano testa bene ai due avversari, nessuno dei due Generali riusciva ad eliminare il saiyan avversario. Ad un tratto Siddan venne colpito bruscamente e scaraventato contro la parete sfondandola. Platen si stava preparando a scagliare un'onda ma fu bloccato da Goku che, intervenendo nel combattimento aiutò l'amico. Il Generale del Sud volò lontano sotto l'incredibile forza del calcio di Goku.
-Siddan… Tutto bene?- Chiese il saiyan osservando il ragazzo uscire dalle macerie. -È tutto a posto, Goku!- Sorrise ironicamente Siddan che aveva varie ammaccature e lividi sparsi su tutto il corpo.

-Ci stanno mettendo troppo… Qualcosa è andato storto…- Mormorò Gohan guardandosi intorno preoccupato.
-Vedrai che va tutto bene…! Non percepisco nemmeno le loro aure!- Sorrise Trunks da sotto il logoro cappuccio color caffè.
-Non sperarci, Trunks. Il palazzo di Gulter è protetto da una di quelle barriere di cui dispongono anche alla Base delle Brigate…-
Il figlio di Vegeta sbarrò gli occhi. -Come? Parli di quella specie scudo per evitare che il nemico percepisca la nostra aura? Gohan, ma… E questo tu come lo sai…?- Chiese confuso il ragazzo.
-L'ho sentito dire da Syra, ne parlava con Nemes…- Sospirò il primogenito di Goku attento a non mostrare il volto.
-Allora potrebbero essere nei guai sul serio…! Forse è meglio andargli incontro, potrebbero avere bisogno del nostro aiuto!- Esclamò preoccupato Trunks guardando l'amico.
Il ragazzo scosse la testa. -Non possiamo correre rischi… Qualunque cosa accada dobbiamo aspettarli… Se avranno bisogno di noi sono certo che ce lo faranno sapere… in qualche modo.- Disse Gohan guardando nella direzione del palazzo del Re. Trunks osservò l'amico, aveva ragione. L'unica cosa che potevano fare era aspettare…

Goku ricambiò il sorriso ma, ad un tratto l'espressione del volto di Siddan cambiò fino a quando il ragazzo gridò. -GOKU! ATTENTO!-
Il saiyan si voltò all'istante per parare un pugno di Zurys che gli si era scagliato contro alle spalle. I due perforarono le pareti del palazzo fino ad uscire dai sotterranei e ritrovarsi all'aria aperta.

Syra si voltò improvvisamente dietro di lei avvertendo qualcosa.
-Syra… No, lo sai bene…! Dobbiamo andarcene!- Disse inquieta Nemes.
-Non parlo di Goku…!- Esclamò la ragazza cercando di capire da dove provenisse ciò che avvertiva.
-Syra… Ma di che cosa stai parlando…?- Chiese Toma preoccupato e allo stesso tempo incuriosito.
-Un'aura potentissima…! MA…!- Syra alzò bruscamente la testa sbarrando gli occhi. No, non poteva essere lui…! Eppure quell'aura…!
-IL GENERALE DEL NORD…!- Così dicendo consegnò rapidamente Jana tra le braccia di Toma e, alzandosi in volo si accinse a raggiungere gli altri due amici ancora impegnati nella battaglia.
-SYRA! MA SEI IMPAZZITA?! FERMATI! TORNA QUI!- Gridò Nemes all'amica ormai lontana.
-Lascia perdere, Nemes… Sai com'è fatta Syra… Andiamo, prima dobbiamo portare al sicuro Jana e Reva poi torneremo a palazzo ad aiutarli.- Sorrise lievemente Toma avviandosi. Nemes lo seguì titubante continuando a fissare nella direzione in cui l'amica era volata via a gran velocità.
-Fa molta attenzione, amica mia…-

Gohan si alzò in piedi all'improvviso e subito dopo anche Trunks fece lo stesso. I due si guardarono l'un l'altro per un attimo poi Gohan scrutò nella direzione in cui percepiva l'aura del padre.
-Goku è nei guai… Dobbiamo aiutarlo!- Disse Trunks alzandosi in volo.
Gohan lo raggiunse per fermarlo. -Fermati, Trunks…!-
-Ma che c'è, Gohan?!- Chiese il ragazzo.
-Tu resta qui. Se dovesse arrivare qualcuno portalo in un posto sicuro. Vado io da papà!- Disse deciso il mezzo saiayn.
-Ma… Gohan… Vuoi andare da solo?-
Gohan sorrise sicuro. -Non preoccuparti!- Poi volò veloce nella direzione in cui avvertiva l'aura di Goku. "Non temere, papà… Sto arrivando!"

Goku si fermò sospeso nell'aria e Zurys, a pochi metri davanti a lui, aveva un'espressione che non pronosticava niente di buono. Siddan uscì dal varco aperto dal saiyan e dal Generale dell'Ovest, Platen non rappresentava più un problema dato che era svenuto sotto i detriti di alcune pareti.
-Goku…!- Chiamò il ragazzo.
Goku non rispose, era troppo impegnato nel combattimento. Zurys attaccò improvvisamente urlando di rabbia e Goku non si fece trovare impreparato. Scomparve davanti all'alieno e riapparve poco più in là alle sue spalle caricando una Kamehameha. Zurys, stanco e ferito, si voltò troppo tardi, Goku stava per lanciare l'onda.
-KAAA-MEEE-HAAA-MEEE…- Negli occhi del Generale una profonda paura si fece largo mentre, impotente, aspettava che l'onda lo raggiungesse. Goku intensificò la sua aura e il raggio di energia raddoppiò sia le dimensioni che la potenza, poi, terminando la frase scagliò l'onda. -HAAAAAAA!-
L'onda partì rapidamente nella direzione del Generale Zurys e un bagliore illuminò i due avversari.
-SIDDAN! SIDDAN! NO! FERMATEVI! DOBBIAMO ANDARE VIA…!- Gridò Syra volando a gran velocità verso il saiyan.
-SYRA! COS'È SUCCESSO? DOVE SONO GLI ALTRI?- Domandò preoccupato il ragazzo prima di essere abbagliato dalla straordinaria energia emanata da Goku. Però, improvvisamente, la Kamehameha del saiyan si fermò proprio davanti al Generale Zurys, qualcosa le impediva di proseguire la sua corsa… o forse qualcuno…

-DANNAZIONE! SONO ARRIVATA TROPPO TARDI!- Imprecò inquieta Syra.
-Syra! Ma si può sapere di cosa stai parlando?!- Chiese Siddan coprendosi gli occhi per la luce e trattenendosi per il vento provocato dall'onda del saiyan. Goku tentò di intensificare l'energia della sua Kamehameha ma non servì a niente, dopo alcuni secondi l'onda fu deviata verso il cielo.
Quando la cortina di fumo che avvolgeva l'alieno si dissipò una possente figura atletica avvolta da una splendente armatura e un mantello argenteo trasparve chiaramente davanti a Zurys.
Siddan sussultò atterrito. -Il Generale del Nord…! HITIOS…!-
Syra guardava il kitoniano con occhi sbarrati, era incredibilmente calmo… Proprio come allora, quando lei e Siddan se l'erano trovati di fronte… Quando senza alcuno sforzo li aveva quasi uccisi entrambi…
-GOKU! STA ATTENTO! QUELLO È IL GENERALE HITIOS! È TROPPO FORTE ANCHE PER TE! VIENI VIA!- Gridò improvvisamente la ragazza attirando su di sé l'attenzione. Il saiyan si voltò verso di lei incuriosito. Così era il Generale Hitios che era riuscito con tanta facilità a deviare una sua Kamehameha…!
Hitios volse lentamente lo sguardo verso Syra che sussultò sotto il terribile gelo degli occhi grigi del Generale del Nord.
-Syra… Siddan… Mi ricordo di voi…- Assentì con fermezza l'alieno poi, voltandosi verso Goku, continuò. -Tu sei un saiyan proveniente dalla Terra, giusto?- L'avversario prestò più attenzione.
-Esatto…! Il mio nome è Goku!- Rispose il saiyan con un leggero ghigno. In quel momento Gohan arrivò velocemente sul desertico campo di battaglia.
-PAPÀ! SYRA, SIDDAN!- Esclamò il giovane fermandosi poco distante da Goku e Hitios. Il Generale del Nord inclinò un po' la testa da un lato studiando Gohan. -… Che strano saiyan…!-
Goku sogghignò. "Non è come gli altri Generali… Hitios è molto più forte…! Sono proprio curioso di vedere di cosa è capace!"
Gohan si perse nello sguardo del Generale, i suoi occhi erano così intensi da rapire chiunque. Dopodiché Hitios si volse verso Goku. -Sei il più forte tra di loro. Vuoi batterti con me o vi consegnate di vostra volontà? Non ho tempo da perdere…- Poi, abbassando la testa senza distogliere lo sguardo dal saiyan sussurrò accennando un ghigno. -So che sei molto più forte di quello che hai mostrato fin ora…!-
Goku sorrise sprezzante. -Se questa è una sfida, ACCETTO, GENERALE!- Rispose con sicurezza il saiyan.
Hitios sorrise leggermente. -Molto bene… Intanto non ti dispiace se dò un po' da fare anche ai tuoi amici, vero?- Dopo pochi secondi Goku sbarrò gli occhi intuendo il piano del Generale del Nord e volse rapidamente lo sguardo verso gli amici.
-STATE ATTENTI! È UNA TRAPPOLA!- Gridò il saiyan mentre un esercito di soldati kitoniani si alzava in volo diretti verso Syra, Gohan e Siddan.
-Mio Kami…- Balbettò Siddan.
-ATTENZIONE!- Esclamò la ragazza cercando di bloccare un ki blast che la fece indietreggiare a velocità incredibile.
Gohan e Siddan iniziarono un violento corpo a corpo, i nemici non erano molto forti ma decisamente troppi per loro. Avevano bisogno di aiuto, e presto anche!
-Questo è sleale, Hitios!- Esclamò con freddezza Goku rivolgendo al Generale uno sguardo di sfida.
Il kitoniano sorrise. -Mi meravigli, Goku. Proprio tu mi parli di lealtà…-
Goku, confuso da quelle parole, prestò maggiore attenzione. -Che intendi dire? Spiegati.-
-Tu e i tuoi amici venite qui da un pianeta dall'altra parte dell'universo con l'unico scopo di eliminarci… Ma dimmi, saiyan, pensi davvero di sapere come stanno davvero le cose?- Chiese serio il Generale. I suoi occhi guardavano con intensità quelli di Goku che, senza timore, sosteneva il suo sguardo.
-E dimmi, hai già detto a Syra chi ha ucciso suo padre? O forse ancora non sa quale immenso potere scorre nelle sue vene?-
Goku sussultò. -Allora è vero! Syra è veramente la figlia di Broli… Come fai a sapere chi l'ha ucciso?!- Esclamò duro il saiyan.
Hitios sorrise palesemente. -Sai com'è… Qui da noi, il Super Saiyan della Leggenda è una… "Leggenda"!-
Goku lo guardò con disprezzo. -A voi interessa solo far soffrire gli altri! Siete disgustosi! Mi fate schifo!-
-Io non credo. Vedi, Goku, mentre io e te siamo qui a parlare i tuoi amici si stanno affannando per vincere un nemico troppo forte per loro… I miei uomini sono in troppi. Ed è qui che voglio arrivare: tu ora mi accuserai di aver cercato di far del male ai tuoi amici ma… non è così! Non sono io a costringerti qui…!- Disse con tranquilla serietà l'alieno.
Goku volse un attimo lo sguardo verso Gohan, Syra e Siddan che lottavano al massimo delle loro forze con, malgrado, scarsi risultati.
-Maledetto…- Lo sguardo pieno di disprezzo di Goku si posò sull'alieno.
-Ohh non c'è bisogno di arrivare agli insulti! Piuttosto, saiyan, vuoi che ti sveli come faccio a sapere…- Hitios si avvicinò al saiyan poi continuò. -… Che siete proprio tu… il tuo erede che combatte poco distante da noi… e l'altro tuo ragazzo… ad uccidere il Leggendario Super Saiyan… Broli…?-
Goku guardò gli occhi gelidi del Generale senza dire una parola.
-Perché io vi ho visti… e non sono l'unico… All'epoca ero solo un ragazzo e insieme ad alcuni miei… "amici" avvertimmo l'aura del Super Saiyan. Ce la ricordavamo bene! La prima volta che è stato qui nessuno aveva occhi per altro, la sua incredibile calma e la spaventosa freddezza nascondevano un potere che aveva dell'inimmaginabile! Come potrei mai dimenticare un'aura simile…? Sai, tu e i tuoi ragazzi avete creato… un bel trambusto con la vostra Kamehameha…! Andammo dal nostro saggio, un anziano indovino di nome Kardha che era in grado di vedere in ogni luogo lui volesse grazie ad uno specchio d'acqua magico. Fu così che scoprimmo di voi altri… del vostro potere… Quando ti ho visto qui la prima volta non ero sicuro che fossi lo stesso saiyan che aveva ucciso Broli ma quando hai iniziato a combattere e hai scagliato la tua onda…- L'alieno sogghignò. Goku guardava sconvolto il Generale del Nord. -Non te lo aspettavi, non è così saiyan? Ma non devi temere… Siamo rimasti in pochi a conoscere la verità…-

-AHHH!- Gridò Gohan mentre veniva scaraventato via sotto la potenza delle onde di ben tre kitoniani.
-Gohan! La-lasciatelo…!- Balbettò stremata e indifesa Syra stretta nella morsa di alcuni soldati.
Siddan precipitò ferito a terra, incapace di reagire incassò molti pugni e calci dai nemici alieni fino a quando, atterrando proprio accanto a lui, due ombre amiche lo liberarono. Alzando debolmente lo sguardo il saiyan poté vedere un'armata delle Brigate del Silenzio dirigersi a gran velocità in loro soccorso. Erano salvi!
-Siddan! Siddan, rispondimi!- Il ragazzo volse lentamente lo sguardo verso la voce conosciuta che lo chiamava. -Toma… e Trunks…?- Balbettò Siddan con un lieve sorriso sulle labbra osservando il cugino fermo accanto a lui. -Non preoccuparti, ora ci pensiamo noi!- Esclamò Trunks per poi alzarsi in volo in aiuto di Gohan e Syra.

Hitios guardava impotente lo spettacolo. Intere armate dei ribelli erano arrivati a soccorrere i compagni.
-A quanto pare i ruoli si sono capovolti, Generale del Nord…!- Sogghignò Goku. Hitios volse duro lo sguardo al saiyan.
-Adesso mi sono stancato…- Disse piano il Generale allontanandosi un po'.
Goku, intuite le intenzioni dell'avversario volò velocemente poco più indietro trasformandosi in Super Saiyan e rimanendo all'erta.
-PREPARATI, SAIYAN!- Esclamò il Generale del Nord mentre muoveva armonicamente le braccia a formare grandi cerchi nell'aria.
Goku continuava a studiare attentamente i movimenti dell'avversario. "Cosa avrà in mente?" Si domandò il saiyan osservando attentamente Hitios intensificare sempre di più la sua aura.
-A NOI…!- Gridò l'alieno scattando verso Goku e scomparendo.
Il saiyan fece altrettanto e, ricomparendo al fianco del kitoniano, parò un potentissimo pugno dell'avversario.
"Ah! È fortissimo!" Disse tra sé Goku scostando faticosamente il braccio del Generale. Hitios scattò indietro seguito dal saiyan che cercò di colpirlo con una serie di attacchi velocissimi. Inizialmente il kitoniano tentò di evitarli ma poi, a causa dell'incredibile velocità di Goku, fu costretto a contrattaccare. Il super saiyan e l'alieno attaccavano e paravano colpi ad una velocità inaudita fino a quando Goku crollò sotto un calcio imprevisto del nemico. Il saiyan venne scaraventato contro una montagna provocando un profondo cratere all'interno di essa.
-Ho detto che non ho tempo da perdere, Goku. Che cosa aspetti a farmi vedere di cosa sei veramente capace?!- Esclamò il Generale avvicinandosi lentamente verso la profonda cavità. Aspettò alcuni secondi quando, ad un tratto, una luce abbagliante trapelò impetuosa dalle piccole fessure del cratere. Dopo un attimo un'enorme esplosione distrusse l'intera montagna e, tra nubi di polvere e detriti di sassi, si fece largo potente e austero il Super Saiyan di terzo livello.
Hitios rimase un istante a fissare l'immensa potenza che aveva di fronte poi sogghignò leggermente. -Bene… Vedo che cominci a fare sul serio…!-

L'intervento di un'armata delle Brigate era stato davvero provvidenziale, se avessero tardato ancora solo pochi minuti, Syra, Gohan e Siddan non ce l'avrebbero fatta. Trunks, che si era trasformato in Super Saiyan, stava combattendo contro alcuni soldati quando un calcio di Syra scaraventò via un kitoniano che stava per attaccare il figlio di Vegeta. Trunks guardò la ragazza per un attimo poi, sorridendole in modo molto simile al padre, continuò a combattere contro alcuni nemici che lo stavano attaccando.
Toma, intanto, se la stava vedendo con un alieno particolarmente ostinato, dopo una serie incalcolabile di calci, pugni e spintoni finalmente il kitoniano dovette cedere alla superiorità dell'avversario saiyan. Toma rimase un momento a scrutare il nemico precipitare al suolo privo di vita.
-Uff…! Ce n'è voluta!- Poi volò velocemente verso Syra, Trunks e Gohan intento a levarsi di dosso cinque alieni.
-Ragazzi! Dobbiamo battere in ritirata! Non possiamo farcela, sono in troppi!- Disse serio Toma osservando gli amici.
Gohan espanse la sua aura fino a raggiungere il secondo stadio del Super Saiyan facendo così volare via i kitoniani che gli erano addosso.
-Hai ragione. Ma…- Il mezzo saiyan si guardò intorno alla ricerca del figlio della principessa chiedendo. -Dov'è Siddan?-
I tre ragazzi cercarono con gli occhi l'amico purtroppo però senza risultati. Siddan infatti stava combattendo più in là contro alcuni alieni che non sembravano demordere. Il ragazzo, stizzito, si liberò dalla loro presa e allontanandosi scagliò un potente raggio di energia che investì in pieno i kitoniani. Siddan sorrise malizioso quando, ad un tratto, un forte pugno lo colpì gettandolo contro un masso. Il saiyan uscì dalla roccia frantumata un po' scombussolato massaggiandosi piano la testa.
-Ma cosa diavolo…?!- Borbottò Siddan alzando lo sguardo per vedere di fronte a sé, fiero e bramoso di vendetta, il Generale del Sud.
-Platen…- Sussurrò il ragazzo volando fuori dal piccolo cratere nel masso.
-In persona. Siddan…!- Esclamò irritato il Generale preso da una specie di contrazione nervosa. -Sai, non è stato molto… molto carino da parte tua lasciarmi là… lasciarmi là come un… un allocco! E ora… Bhè… ora è arrivato il mio turno… PREPARATI PRINCIPE DEI RIBELLI!- Gridò il Generale Platen avventandosi rabbioso sul saiyan.
Con calma Siddan evitò facilmente l'attacco del Generale spostandosi poco lontano a gran velocità.
-Platen… Non ho tempo da perdere! Avanti, devo raggiungere i miei amici. Levati dai piedi!- Disse seccato e sprezzante il ragazzo.
Gli occhi del Generale del Sud si colmarono di rabbia e umiliazione. -Sporco ragazzino saiyan! Come osi parlare così a me?! Platen del Sud! Uno dei quattro Grandi Generali del Re!- Esclamò pieno di indignazione.
-Palten, Generale del Sud, ho combattuto con te già una volta… Se lo facessi di nuovo…- Siddan sogghignò. -Bhè… Non avresti scampo…!-
A quelle parole il kitoniano urlò scaricando tutta la sua ira sul saiyan che, con estrema facilità evitava ogni attacco del nemico. Platen cercò di inseguirlo spostandosi alla massima velocità e tentando di colpirlo con un ki. Platen attaccò il ragazzo alle spalle con un calcio e, mentre l'avversario si parava, cercò di colpirlo con un pugno ma non c'era niente da fare. Siddan prevedeva ogni singola mossa di Platen.
Il ragazzo schivò il pugno dell'alieno che gli sfiorò a malapena i folti capelli scuri legati in una coda bassa. Il giovane saiyan sorrise, sapeva di essere nettamente superiore al Generale e per questo non si stava impegnando più del dovuto. Platen era furioso, i suoi occhi brillavano di una rabbia senza eguali mentre cercava disperatamente e inutilmente di colpire il saiyan che aveva osato simili e oltraggiosi affronti.
Siddan giocò un po' con l'avversario. "È davvero incredibile…!" Pensò il giovane. "Per tanto tempo abbiamo temuto avversari che ora si dimostrano quasi inetti a confronto col mio livello di combattimento attuale!" Sorrise il saiyan schivando un ki blast del nemico. Ad un tratto qualcosa attirò l'attenzione del ragazzo, una voce che lo chiamava.
-SIDDAN! Siddan, accidenti! Che diavolo stai facendo?! MUOVITI, DOBBIAMO RIPIEGARE!- Brontolò Toma arrivando sul campo di battaglia. Siddan, con un ghigno, si liberò di Platen che precipitò contro un picco roccioso che si frantumò all'impatto poi raggiunse velocemente l'amico e insieme volarono verso Syra, Gohan e gli altri.
-L'armata non ce la fa, vero?- Chiese Siddan.
Toma annuì. -Sono troppi…- Era prevedibile, anche se i saiyan ribelli erano decisamente più forti non avrebbero mai potuto farcela contro centinaia di soldati che non erano proprio degli incapaci.

Goku fissava il Generale Hitios che, con ammirazione, studiava il suo nuovo potente avversario. -Davvero incredibile…!- Disse piano l'alieno.
-Bando ai complimenti, Generale! SONO QUI PER BATTERMI!- E così dicendo Goku si scagliò contro Hitios che fu costretto a incassare il terribile pugno che nemmeno era riuscito a vedere.
"È… è fortissimo…!" Balbettò il Generale mentre si riprendeva dall'attacco subito. Goku scattò veloce in direzione di Hitios che, alla vista del saiyan, scomparve e riapparve alle sue spalle. L'alieno tentò di colpirlo ma Goku era già lontano. "Com'è possibile…? Non può essere così veloce!" Pensò incredulo Hitios poi, con tutta la velocità e la potenza di cui disponeva si avventò su Goku. Il saiyan parò il pugno del Generale che però lo fece indietreggiare di diversi metri. L'alieno stava mettendo in quel pugno tutta la sua forza e alla fine Goku venne scaraventato via dall'immensa potenza di Hitios. Il Generale sorrise e si apprestò a scagliare un'onda sul saiyan steso a terra.
-PREPARATI, GOKU!- Esclamò il kitoniano mentre allargava le braccia.
Goku, stordito dal colpo ricevuto, osservò il Generale che aumentava incredibilmente la sua aura. Hitios congiunse le braccia davanti a lui e sulle sue palme apparve l'energia del raggio.
"Maledizione! Se mi colpisce con quell'onda sono finito…! Devo spostarmi!" Pensò Goku mentre cercava di togliersi dalla traiettoria del raggio.
Il kitoniano raggiunse il livello massimo della sua aura e un'onda di incredibile energia partì veloce verso Goku. Il saiyan si alzò in piedi e, privo di alternative, trattenne il raggio del Generale del Nord.
Goku indietreggiò sotto l'inaudita potenza dell'onda di Hitios tracciando dei lunghi solchi nel terreno coi piedi. -No-non ce la faccio!- Balbettò il saiyan mentre la terribile energia di Hitios gli faceva piegare le braccia.
-SEI FINITO!- Urlò il Generale aumentando l'intensità dell'onda.
Goku lasciò andare la presa sul raggio teletrasportandosi al fianco a Hitios appena in tempo per evitarla. L'onda si schiantò al suolo con un enorme esplosione provocando un terribile varco profondo centinaia di metri mentre un frastuono tremendo si sparse per l'intera zona.
Goku era salvo e il kitoniano sembrava molto provato da quello spreco di energie tanto che ci mise qualche secondo prima di accorgersi della presenza del saiyan alle sue spalle. Hitios scattò lontano dal nemico e si fermò in volo per riprendere fiato, era davvero stremato.
"Sembra stanco… Deve aver utilizzato tutte le sue energie in quel colpo…!" Pensò Goku studiando l'avversario che ansimava.
"Dannazione…! Non avevo previsto che riuscisse a scampare alla mia onda!" Imprecò tra sé l'alieno mentre cercava di riprendere un po' di forze.
Goku aspettò che la prima mossa fosse del nemico, non sarebbe stato leale attaccarlo in quello stato.
"Se rimango qui immobile sono allo scoperto… La miglior difesa è l'attacco!" Poi aumentando un po' la sua aura Hitios gridò.
-DIFENDITI SE CI RIESCI!- E si scagliò contro Goku.
Il saiyan evitò i colpi dell'avversario che sembrava aver riacquistato un po' di forze. Ad un tratto Goku venne colpito allo stomaco dal kitoniano che continuava ad attaccarlo. Il saiyan liberò la sua aura e con un potentissimo calcio scaraventò via l'alieno. Il Generale del Nord precipitava inerte quando Goku gli apparve davanti, Hitios tentò di frenare la sua caduta ma non fu sufficientemente veloce, il saiyan gli era già addosso.
Goku era semplicemente fenomenale, i suoi calci, pugni, ki, spintoni; non v'era alcuna via di fuga per il kitoniano. Prima Goku sembrava stesse per cedere ma subito dopo, raddoppiando sia potenza che rapidità, riattaccava inesorabile. Hitios riscuoteva impotente gli innumerevoli e poderosi colpi che il saiyan, ad una velocità spaventosa, gli destinava. Il Generale aveva più volte cercato di divincolarsi dalla morsa del nemico ma non riusciva a liberarsi. Goku, con estrema maestria, lo dominava in tutto: in potenza, in velocità, in prontezza. All'improvviso Goku lasciò la presa allontanandosi velocemente dal nemico, Hitios riaprì con fatica gli occhi per constatare la drammatica realtà: Goku si stava preparando all'attacco finale.
Il saiyan si mise in posizione, la Kamehameha sarebbe stata il suo colpo decisivo. Goku congiunse in alto le mani, poi le protese verso l'avversario e, riportandole lentamente verso di sé, intensificò spaventosamente la sua aura. Le sue mani si muovevano davanti a lui come tante e tante altre volte avevano fatto per proteggere la pace e la giustizia, le braccia muscolose si piegarono lentamente portando all'altezza dell'addome le palme congiunte e ormai cariche di energia. -KAAA-MEEE-HAAA-MEEE…-
L'ora era giunta, Goku aveva raggiunto il livello massimo di energia e la sua onda era pronta per compiere la sua opera. Hitios chiuse gli occhi con stanchezza e rassegnazione. Se davvero quella era la sua sorte, ebbene, che si consumasse in fretta!
Goku, avvolto dall'aura dorata che gli regalava nuova ed immensa forza, scagliò la sua potentissima onda di energia. -HAAAAAA!!-
Il raggio scintillante iniziò la sua terribile corsa verso il Generale alieno che immobile aspettava il compiersi del suo destino. Nonostante la sua resa, il Generale Hitios del Nord, manteneva la sua orgogliosa e dignitosa calma conforme ad un valoroso guerriero sconfitto. Hitios sentì la prorompente energia avvicinarsi sempre di più e sempre più inesorabilmente ma, ad un tratto, il Generale kitoniano sussultò. La Kamehameha l'aveva soltanto sfiorato, non lo aveva colpito privandolo della vita!
Come aveva potuto Goku, un così forte ed esperto combattente sbagliare bersaglio a quel modo?! Hitios alzò piano lo sguardo. Davanti al Generale del Nord, fiero e impassibile, brillava avvolto da una luce di potenza e giustizia il Super Saiyan di terzo livello: Goku.
L'alieno continuava a scrutare l'austero avversario che lo sovrastava.
-Perché…?- Chiese con un filo di voce il Generale consapevole che, l'errore commesso da Goku non era involontario. Il saiyan accennò un lieve sorriso.
-Tu non sei un uomo crudele, Generale del Nord. Almeno non quanto vuoi far credere…- Il kitoniano fissava impietrito Goku mentre continuava. -Non sono solito uccidere chi non se lo merita veramente… Vattene, Hitios, va' via da questo pianeta, inizia una nuova vita… Sai, mi piacerebbe battermi ancora con te una volta che sarai diventato ancora più forte!-
Il Generale guardava incredulo il sorridente saiyan che, lentamente, gli dava le spalle per allontanarsi. Hitios era completamente senza parole, Goku l'aveva privato di ogni ragione di vivere. -GOKU!- Chiamò l'alieno.
Il saiyan si voltò con calma e tranquillità.
-Perché? Perché?! Preferisco mille volte la morte alla compassione e alla pietà ottenuti in battaglia! COMBATTI, VALOROSO SAIYAN, CHE SI COMPIA IL MIO DESTINO!- Esclamò serio Hitios avventandosi su Goku.

L'armata delle Brigate del Silenzio stava ripiegando. Toma, Syra e Siddan stavano amministrando la ritirata mentre Gohan e Trunks si occupavano degli ultimi soldati kitoniani che ancora non rispettavano la decisione dei saiyan ribelli. Mentre le Brigate si allontanavano Siddan, Toma e Syra raggiunsero Trunks e Gohan impegnati a scacciare gli ultimi due kitoniani. I due mezzi saiyan si avvicinarono agli amici di Kiton sorridendo.
-Io vado da Goku.- Sentenziò Syra avviandosi seguita da Toma e Gohan.
Il luogo dove poco prima centinaia di uomini avevano combattuto e perso la vita era orami vuoto. Trunks e Siddan si guardarono un attimo poi il figlio di Vegeta parlò un po' titubante.
-Ehm… Lo sai che siamo cugini?- Sorrise imbarazzato il mezzo saiyan.
Sulla testa di Siddan apparve una gocciolina prima di sorridere lui a sua volta e stringere la mano, per la prima volta, al ragazzo suo consanguineo.

Goku evitava velocemente tutti gli attacchi di Hitios senza contrattaccare.
-COMBATTI, GOKU!- Esclamò il Generale mentre tirava pugni e calci a vuoto.
In quel momento i tre ragazzi arrivarono sul campo di battaglia, Toma e Syra sbarrarono gli occhi.
-Ah… Quello è un Super Saiyan di… di terzo livello…!- Balbettò incredulo Toma. Syra era altrettanto sconcertata, anche se sapeva del livello di Goku non l'aveva mai visto combattere e quasi non riusciva a credere che quel saiyan dall'aria così bonaria fosse così potente! Era incredibile come teneva testa senza il minimo sforzo al Generale del Nord!
Gohan scrutava pensieroso il padre. "Perché non attacca…?"
I tre saiyan, che erano andati fin lì per avvertire Goku della ritirata, erano rimasti senza parole ad osservare lo svolgersi di quello scontro.
Tutti erano concentrati sul combattimento e nessuno si era accorto che, con l'aura azzerata, dietro i massi di Kiton li aspettava qualcuno.
Ad un tratto Gohan distolse stranito lo sguardo dai due combattenti.
-Gohan… cos'hai?- Chiese Syra alla destra del ragazzo.
-Io…- Riuscì appena ad accennare il ragazzo quando un urlo straziante lo interruppe bruscamente.
-AHHHH!- Gridò Toma con lo sguardo colmo di dolore mentre un'onda scintillante gli trapassava il torace spingendolo leggermente in avanti.
Alla sinistra del saiyan, Syra, incredula e atterrita, sbarrò gli occhi che piano si riempirono di lacrime e disperazione.
-TOOOMAA!!- Urlò disperata la ragazza prima di scagliarsi verso l'amico sanguinante che precipitava inerte al suolo. -TOMA, NO!! NO…!- Esclamò la ragazza singhiozzando mentre afferrava al volo l'amico e lo poggiava il più delicatamente possibile a terra.
Gohan guardava con sgomento la scena mentre anche Goku e Hitios si erano fermati pietrificati. In quel momento arrivò anche Vegeta, che portava i segni di una dura lotta su tutto il corpo. Il principe dei saiyan assisteva inerte e senza parole all'accaduto.
-CHI È STATO?!- Esclamò Gohan con durezza e disprezzo mentre si voltava.
Respirando affannosamente il Generale Platen rimaneva in posizione di lanciare un'onda. Intenti a seguire lo scontro tra Goku e Hitios nessuno si era accorto del Generale del Sud che, con le sue ultime forze, si era trascinato fin lì ed aveva scagliato il micidiale colpo. Syra alzò lo sguardo furibondo verso l'alieno mentre anche Trunks e Siddan arrivavano volando a più non posso verso il triste scenario.
La ragazza, con gli occhi carichi d'odio e di lacrime si scaraventò con tutte le sue forze sul Generale Platen attaccandolo con un'onda.
-TU!! DANNATO! MALEDETTO CODARDO! ME LA PAGHERAI CARA!!- Gridò Syra mentre, con un raggio energetico di spropositata potenza uccideva una volta per tutte il Generale del Sud.
Siddan si accostò piano all'amico gravemente e irrimediabilmente ferito.
-Siddan… I-io…- Tentò di parlare Toma con le labbra inumidite dal sangue.
Siddan gli fece cenno di non sforzarsi mentre si strappava un lembo della maglia e gli medicava la ferita. L'onda di Platen era stata fatale, aveva colpito il ragazzo in mezzo al torace, Toma non si sarebbe salvato…
-Non preoccuparti, fratello. Te la caverai…- Mentì Siddan mentre cercava di medicare la ferita del saiyan. Toma sorrise debolmente all'amico.
-No-non sei mai stato bravo a dire menzogne, Siddan…-
Il figlio della principessa non rispose e la sua espressione rimase immutata.
Intanto anche Goku, che era tornato a stato normale, e gli altri si erano avvicinati ai due ragazzi. Solo Syra non sembrava volersi unire agli amici.
-Siddan…- Si sforzò il ragazzo ormai alla soglia della vita. -Si-Siddan…-
-Sono qui, Toma. Al tuo fianco, fratello…- Lo rassicurò giovane mentre Toma gli stringeva la mano sporca di sangue più forte che riusciva.
-T-ti prego… Fa-fa una cosa per me… Dì a Jana che… che l'amo. Che l'ho sempre amata e-… e che l'amerò sempre…- Disse il giovane con evidenti sforzi, la bocca colma di sangue gli impediva di articolare bene le parole.
Siddan chinò il capo. -Lo farò, Toma… Giuro sul mio onore.-
-Sei… Sei stato un grande amico, Siddan… Vi prego no-non dimenticatemi… I-io non lo farò… Io… IO-
L'ultimo alito di vita attraversò il corpo del giovane saiyan mentre la sua testa si chinava piano all'indietro tra le braccia di Siddan.
Il giovane osservò un momento l'amico poi gli portò una mano sugli occhi per chiuderglieli. Poi il principe dei ribelli chinò la testa sull'amico e iniziò un silenzioso, lungo e doloroso pianto mentre le prime tenui luci del tramonto immortalavano quel luogo di morte e sofferenza.
Syra stava torturando di pugni il cadavere di Platen quando Goku si accostò a lei. -NON DOVEVA MORIRE! NON DOVEVA! TOMA NON C'ENTRAVA NIENTE! PERCHÉ?! NON È GIUSTO! NON È GIUSTO!- Gridò la ragazza mentre amare lacrime che parevano lava infuocata le solcavano le guance arrossate.
Goku le mise una mano sulla spalla. -Fatti coraggio… Vieni, andiamo…- Il saiyan tolse la mano dalla spalla della ragazza mentre, con sguardo pieno di comprensione, raggiungevano gli amici.
Il Generale Hitios guardava la scena pietrificato. Non c'erano parole, LUI non aveva parole.
-Ci hanno teso un agguato e abbiamo avuto più problemi del previsto. Purtroppo molti saiyan sono morti, ho ordinato la ritirata poi mi sono precipitato qui.- Spiegò Vegeta mentre Goku e Syra si univano a loro.
Ad un tratto Siddan si alzò e, incredibilmente serio e deciso, sentenziò.
-Porteremo il corpo di Toma alla Base delle Brigate. Che abbia degna sepoltura.- Poi si levò in volo con in spalla il cadavere del giovane amico.
-GENERALE HITIOS!- Chiamò poi il figlio di Veki senza voltarsi a guardare il kitoniano. -Porta questo messaggio a Gulter: Presto mi recherò a palazzo… e lo ucciderò.-
E dopo quel giuramento di vendetta si allontanò seguito dagli altri saiyan, mentre il Generale Hitios li guardava scomparire tra le luci rosse e fioche del sole che tramontava dietro la linea sfocata dell'orizzonte.



FINE TERZO CAPITOLO