Be Careful What you Wish For...
Diverse ragazze sedevano in attesa sul
tetto di casa Son.
"Chissà cosa indosserà oggi Goten-chan?"
chiese una ragazza, sognante
"Oh! Spero che indossi pantaloni molto aderenti!"
squittì unaltra. Tutte le altre esplosero in un
coro di risatine.
"Be, se lo fa, saremo pronte" disse una,
portandosi davanti allocchio la macchina
fotografica che aveva al collo.
"Ho già alcune sue foto piuttosto piccanti"
disse una ragazza. "Ma non se ne hanno mai troppe"
aggiunse, tirando fuori alcune fotografie che aveva
nascoste sotto la maglietta.
"Oh! Lasciami vedere!" gridò una ragazza e
tutte si raccolsero intorno a quella che aveva parlato.
"Oh, questa è favolosa!" disse una ragazza
guardando una foto con Goten che guardava di lato con la
borsa gettata con noncuranza su una spalla.
"Quella è niente, guarda questa!" disse una
ragazza stringendo una foto di Goten che faceva canestro
durante una partita di basket.
Una ragazza rise e tirò fuori le proprie foto. "Oh,
sì! Allora lustratevi gli occhi su questa!" disse
mostrando a tutte le foto.
"Uwwww! Ahhhhh!"
"Oh wow! Dove lhai trovata una sua foto solo
in boxers?!"
"E questa è niente, guarda un po questa"
disse la ragazza con un sorriso diabolico. Laltra
prese la foto e arrossì dalla testa ai piedi.
"Devo avere questa foto! Ti prego, ti pagherò!"
Le ragazze tirarono fuori le rispettive foto e
cominciarono a scambiarsele.
"Oh, questa è peperoncino puro!" gridò una
ragazza, afferrando una delle foto.
Improvvisamente scomparve dalla sua presa mentre una
macchia nera appariva e scompariva in un istante.
"Ma che.." esclamò la ragazza, guardandosi la
mano ora vuota. Sussulti di sorpresa simili seguirono
mentre un fulmine nero continuava a comparire velocissimo.
"Le mie foto!" strillò una ragazza.
Si girarono tutte e videro un uomo alto, completamente in
nero. Aveva stivali al ginocchio neri, pantaloni aderenti
neri, e una maglietta attillata nera. Indossava guanti
neri e fasce nere attorno alle braccia, dal polso al
gomito. Una fascia nera era annodata alla sua vita con il
nodo da una parte e anche il suo volto, eccetto occhiali
metallizzati sugli occhi, era nascosto da una fascia nera.
Era in piedi sul tetto, distante da loro. In mano aveva
tutte le foto di Goten.
"Che cosè? Un ninja!" gridò una ragazza.
Senza una parola luomo chiuse la mano e tutte le
fotografie bruciarono fra fiamme bluastre.
"Ahhhh!" tutte le ragazze gridarono, guardando
i loro preziosi tesori andare in fumo.
Luomo aprì la mano e le ceneri delle foto furono
spazzate via da una lieve brezza.
"Voi e le vostre amiche non dovrete mai più venire
qui e tormentare lo studente Son Goten" disse luomo
in nero. "Se lo farete, non saranno solo le foto a
essere bruciate, la prossima volta."
"Chi sei?" chiese una ragazza.
"Mi potete chiamare Lombra volante!"
[ che idiotaaaaaa!! ^_____^ ND Fra ] disse luomo in
nero, con una posa da Power Ranger. Una goccia di sudore
apparve sulla testa delle ragazze.
Luomo in nero tossicchiò e scomparve.
"Chi era quelluomo mascherato?" chiese
una ragazza.
Luomo mascherato riapparve sul tetto e raccolse una
borsa di libri che era rimasta là.
"Oops, quasi dimenticavo i compiti" disse.
Salutò con la mano e poi scomparve nella stessa macchia
nera.
Sulla testa delle ragazze apparve unaltra goccia.
Bulma mugolò e strofinò la guancia sul petto sul quale
dormiva, aspirando profondamente il profumo muschiato di
Vegeta. Poteva sentire le braccia del saiyan intorno a sé
in un abbraccio protettivo e sentirne il battito del
cuore attraverso il petto morbido. Aspetta un attimo?
Pensò Bulma, strofinando ancora una volta la guancia sul
petto del compagno. No no, così non va, dovrebbe essere
piatto e più duro! Disse la mente di Bulma. Bulma aprì
un occhio e vide la curva ambrata di un seno molto ben
fatto.
Non cè bisogno di dire che raggelò. Oh Kami! Sono
a letto con unaltra donna!, pensò Bulma. Poteva
sentire una mano della ragazza dalla pelle scura sul
proprio didietro. Bulma lanciò un grido e balzò a
sedere sul letto.
Vegeta scattò in assetto di battaglia, in piedi sul
materasso, voltandosi a destra e a sinistra in cerca del
nemico. Non trovandolo, lanciò unocchiataccia a
Bulma che aveva unaria piuttosto confusa e
disorientata. "Che diavolo ti prende?!" chiese
Vegeta, incrociando le braccia.
"Oh, adesso ricordo" disse Bulma, passando una
mano sopra il proprio petto piatto. "I desideri."
"Che accidenti stai mugugnando?!" gridò Vegeta
con voce estremamente nervosa.
"Niente, scusa. Mi ero solo dimenticato dei
desideri, quando mi sono svegliato, ecco tutto. Non
fartela addosso" borbottò Bulma sbadigliando e
stiracchiandosi.
"Non è divertente, bastardo!" ruggì Vegeta al
compagno.
"Non gridare, come ti sentiresti svegliandoti fra
due seni giganti, pensando di essere una ragazza?!? Mi ha
terrorizzato!"
"Io non penso come una ragazza!" strillò
Vegeta. "Sono un uomo, mi hai sentito! Un uomo!"
urlò la principessa puntando un pollice verso sé stessa.
"E davvero difficile da credere guardandoti"
disse Bulma, passandosi una mano fra i capelli.
Vegeta ringhiò con una scintilla assassina negli occhi
neri.
Ragazzi, è nervosetta oggi, pensò Bulma. Si è
svegliata con la luna storta o chissà che.
"E tutta colpa tua, lo sai!" esclamò
Vegeta, lasciandosi cadere sulle ginocchia e afferrando i
capelli di Bulma, tirandoli forte.
"Finiscila!" gridò Bulma, allontanando le mani
di Vegeta dalle proprie chiome blu marina.
"Cosa vuoi dire, colpa mia!? Anche tu hai espresso
uno stupido desiderio!"
"Ha! A te piace come sei adesso! Io odio questo
dannato corpo! Se tu non avessi espresso quel maledetto
desiderio! Perché non ne hai espresso un altro?! Se
fossero stati solo i miei poteri a scomparire, avrei
anche potuto sopportarlo, ma uno stramaledetto, debole,
patetico corpo femminile!" gridò la principessa
infuriata.
"Non mi piace essere così!" urlò Bulma di
rimando, sullorlo di una crisi di nervi. "E,
le donne non sono deboli e patetiche!"
"Sì che lo sono! Non posso fare un millesimo di
quello che potevo con il mio vecchio corpo! Questo è
morbido, sottile, debole, e patetico!"
"Insomma, tornerai ad essere un uomo in pochi giorni!
Abbi un minimo di dannata pazienza!" urlò Bulma.
Gente quantera arrabbiato, quattro giorni di
frustrazione, litigando con Vegeta ogni secondo che erano
insieme. Pensandoci bene, litigavano sempre lo stesso,
anche quando erano normali, ma per qualche ragione erano
entrambi più incazzosi e stressati del solito. Qualcosa
era diverso, qualcosa mancava. [ ehm, indovinate cosa
^^()
ND Fra ]
"Pazienza! Ho avuto abbastanza pazienza! Stammi
lontano!" strillò Vegeta, alzandosi e imperversando
verso il bagno.
"Kami!" gridò Bulma buttandosi di nuovo sul
letto. "Sempre a rompere il caz
err!"
esclamò Bulma, sedendosi di scatto sul letto. "E
questa da dove diavolo è uscita?" [ evidentemente
in inglese rompere le palle e simili li usano
solo gli uomini, mentre le donne usano ass,
culo! ND Fra ]Si alzò, si avvicinò alla porta del bagno
e cominciò a bussare.
"Spicciati, lì dentro! Non sei lunica ad aver
bisogno del bagno. Mi devo ancora preparare per andare al
lavoro!" gridò Bulma, irritato.
Chichi seguì con lo sguardo le frittelle mentre le
faceva saltare. "Farai ancora tardi stasera?"
chiese, senza staccare gli occhi dal fritto.
"Non credo" disse Goku, girando la pagina del
giornale. "Vado solo al lavoro oggi, dovrei essere a
casa per le cinque."
"Bene, non ti ho visto molto di recente." Rise
piano fra sé. "E io che pensavo di non vederti mai
quando eri uno scioccone. Ragazzi, mi sbagliavo, ti ho
visto meno ultimamente che quando sei morto per sette
anni," disse rivoltando le frittelle.
"Ma non sei felice così?" chiese Goku,
abbassando il giornale per guardarlo.
"Ecco, veramente.." cominciò Chi Chi, ma fu
interrotta dal telefono che suonava. Vi si avvicinò e
alzò la cornetta.
"Pronto, casa Son, parla Chi Chi" disse
educatamente. Ascoltò per alcuni istanti, poi abbassò
la cornetta, posando la mano sul ricevitore. "E
per te."
"Me?" ripeté Goku, ripiegando il giornale e
alzandosi dalla sedia. "Chi mi vuole così presto la
mattina?" Goku si avvicinò al telefono e Chichi gli
porse la cornetta. Poi tornò a far saltare le frittelle,
ascoltando la conversazione di Goku.
"No. No. Uh huh. No. No, grazie. No, sono sicuro. Uh
huh. Sì. Uh huh, uh huh."
Passarono diversi minuti con Goku che non diceva altro
che tre parole, fine.
"Devo proprio andare, o farò tardi al lavoro"
disse Goku. "Grazie, arrivederci."
"Chi era?" chiese Chichi voltandosi,
aggiungendo altro burro.
"Oh, solo unaltra compagnia high tech. Sembra
che abbiano sentito parlare di me e.."
Il telefono squillò ancora. Goku si accigliò e alzò la
cornetta. "Pronto?"
Unaltra conversazione con il saiya-jin a
bofonchiare frasi di non più di tre parole. Goku sospirò
pesantemente mentre riagganciava.
"Unaltra compagnia?" chiese Chichi.
"Sì," sospirò Goku. "Chichi?"
"Sì?" disse Chichi, avvicinandoglisi con una
gigantesca pila di frittelle.
"Ti piaccio così?" chiese, impugnando
forchetta e coltello.
"Cosa vuoi dire?" chiese Chichi, prendendo per
sé qualche frittella.
"Voglio dire.."
Goku fu di nuovo interrotto dal telefono.
"Santo Cielo" disse Chichi. "Il telefono
è davvero impegnato oggi."
Goku prese la cornetta e parlò, cercando di fare del suo
meglio per concludere la conversazione in modo di poter
tornare a mangiare e parlare con sua moglie.
Sfortunatamente per il saiya-jin, ogni volta che
riagganciava, dopo due secondi il telefono suonava di
nuovo.
"Non finisce mai!" esclamò Chichi, guardando
il telefono mentre suonava ancora. Goku scattò per
rispondere ancora, ma fu interrotto da Chichi, che gli
afferrò la mano. "Perché non lo ignori e finisci
di prepararti per il lavoro?" disse con un piccolo
sorriso.
"Ma il telefono?" disse Goku, guardando al
telefono ancora squillante.
"Tutto ok, non vorrai far tardi, vero?"
"Oh, hai ragione!" disse Goku, guardando lorologio.
Cominciò a fagocitare frittelle a un ritmo allarmante.
Chichi sospirò e cercò di ignorare il maledetto
telefono che non la finiva di suonare.
Gohan stava davanti allo specchio cercando di far star
dritta la cravatta. "Perché questi accidenti sono
così difficili da indossare?!" borbottò ancora
trafficando con la cravatta,
"Perché il tuo collo è troppo grosso," disse
Videl con voce divertita. Si avvicinò a Gohan e cominciò
a raddrizzarla per lui.
"Cosa vuoi dire? Pensavo che ti piacesse la mia
costituzione." Si diede una rapida occhiata.
"Voglio dire, prima che diventassi un uomo dello
spazio." Videl ridacchiò. "Certo che mi
piaceva il tuo corpo, Gohan. Solo che, hai mai visto un
uomo normale con tanti muscoli quanto te? E
piuttosto strano, specialmente dato che sei un topo da
biblioteca," lo punzecchiò.
"Ehi!" protestò Gohan. "Non sono un topo
di biblioteca!"
"Oh, e suppongo che leggere libri di migliaia di
pagine di matematica, chimica, e bio-meccanica non sia da
fissati?" disse, alzando un sopracciglio.
"Hn, solo perché leggo molto non significa che sono
un fissato" disse Gohan, incrociando le braccia dopo
che sua moglie aveva finito di raddrizzargli la cravatta.
"Oh, allora quei miliardi di carte impilate sulla
tua scrivania? E, tutti quei files nel tuo computer? E.."
"Ma è solo per lavoro!" protestò Gohan.
Videl gli rivolse un sorrisino. "E, quegli occhiali."
Gli occhi di Gohan si incrociarono mentre cercava di
guardarsi gli occhiali. "Che cè che non va
con i miei occhiali?"
Videl ridacchiò, posò un bacio sulla sua guancia verde,
e si girò per andar via.
"Ehi! Coshanno che non va?" gridò Gohan
mentre lei andava via.
Videl rise di più e uscì, lasciando Gohan sconcertato
solo. Si voltò a guardarsi nello specchio.
"Me li ha scelti la mamma" disse Gohan,
aggiustandosi le lenti sul naso.
Tutti e tre i Trunks mugolarono, guardando il rotocalco
che il Trunks nel mezzo stringeva. Stampato a caratteri
cubitali cera scritto "Capsule Corps clona
Vice Presidente!" [ hahaaahaa!!! Haaaahaaa! Hahaha!
Haha! ND Fra ^_____^ ND Fra ]. Sotto il titolo cera
una foto di tutti e tre i Trunks nel bagno degli uomini,
alla festa di due giorni prima.
"Come ci hanno fatto quella foto?" chiese un
Trunks.
"Non ne ho idea. Dovremo aumentare ancora la
sicurezza."
"Questi parassiti! Perché attaccano sempre la
nostra famiglia?" disse lultimo Trunks.
"Be, devi ammettere che in parte è vero"
disse un Trunks.
"Già, come larticolo su papà che sarebbe un
alieno."
"Sì, ma non era stato mandato sulla terra per
sedurre mamma e farle creare unarmata di soldati
mutanti come diceva larticolo" disse un Trunks.
"Per favore non mi parlate di quegli articoli"
mugolò un Trunks. "Non voglio pensare a tutte le
schifose bugie che hanno tirato fuori sulla nostra
famiglia."
"Come che papà è lanello mancante, la mamma
in realtà è un androide killer, Bra ha poteri ESP, e
noi siamo ga.."
"Sì! Come quelle!" gridò Trunks,
interrompendo laltro se stesso a metà discorso.
Un Trunks appallottolò il giornale e lo gettò nella
spazzatura. "Bene, abbiamo avuto abbastanza novità.
Di cosa volevi parlare, Trunks?" chiese un altro
Trunks.
"Oh già! Quasi dimenticavo! Ho questa grande idea
che risolverà i problemi di Goten e Marron."
"Cosa?" chiesero entrambi i Trunks, eccitati.
"Li faremo mettere insieme! Sarebbe perfetto, Goten
si toglierebbe di dosso tutte quelle ragazze e Marron
smetterebbe di cercare di salvarci da Pan."
"Ok! Grande idea! Sono fatti luno per laltra,"
concordò un altro Trunks.
"Già, e quando avremo finito con quei due, staranno
progettando la loro luna di miele" disse un Trunks.
"Perché non ci abbiamo pensato prima?" chiese
un Trunks.
"Chi eravamo per mettere insieme altra gente quando
non avevamo ancora una ragazza?" disse un altro
Trunks.
"Pan quindi sarebbe la nostra ragazza?" chiese
un Trunks.
Improvvisamente si fecero tutti incredibilmente
silenziosi.
"Ummm
Non ne sono sicuro. Voglio dire, siamo
usciti insieme, no?"
"Già, ma non abbiamo mai detto di essere una coppia
no?"
"Beh, mi ha baciato ieri sera. Non significa che
siamo una coppia?"
Improvvisamente gli altri due Trunks lanciarono occhiate
velenose a quello che aveva appena parlato.
"La hai baciata?" disse uno.
"Uhm
Ecco non lho baciata
Mi ha
baciato lei" disse Trunks indietreggiando dalle
occhiate assassine che gli altri due gli stavano
rivolgendo.
"Perché non ci hai detto di ieri sera?!"
strillò uno degli altri Trunks.
"Ecco
Non volevo davvero
E stata
una serata terribile
Eccetto il bacio, veramente."
"Cosa può esserci stato di terribile! Lhai
baciata! Non poteva essere peggiore della mia giornata!"
"O della mia! Mi sono trovato nel bosco, con nientaltro
che un paio di boxers, e Pan ha visto TUTTO!" disse
laltro Trunks. Sussultò e si batté una mano sulla
bocca, non avrebbe voluto dire agli altri della sua
passeggiatina nel boschetto con Pan.
"Cosa! Anche tu?!" esclamò laltro
Trunks, prima di tapparsi la bocca come il precedente.
Il Trunks che era stato baciato fece un sorrisetto.
"Sembra che io non fossi lunico a nascondere
gli avvenimenti di ieri. I vostri sogni si sono avverati?"
chiese, divertito.
Gli altri due Trunks arrossirono.
"Lo sapevo!" rise Trunks.
"Hey, se i nostri sogni si sono realizzati, allora
anche il tuo" disse un Trunks girandosi a fissare laltro
se stesso che rideva. Il quale smise improvvisamente.
"Già! Tu non eri quello che faceva lo strip tease
in un bar per Pan?" chiese laltro, con un
sogghigno che gli si disegnava sulle labbra.
"Ummmm
." Disse Trunks, adesso rosso
brillante.
"Fin dove siete arrivati?!" gridarono entrambi
i Trunks, tentando di ottenere dettagli dallaltro
loro stesso.
"Ci siamo solo baciati!" protestò laltro
Trunks.
Gohan aprì la porta dellufficio della preside ed
entrò, era sempre nervoso con quella strana tipa, anche
di più adesso, dopo il loro piccolo inseguimento.
"Signor Piccolo" disse Ms. Queen, posando la
penna e intrecciando le dita.
"Voleva vedermi?" disse Gohan, sedendosi sulla
sedia davanti a lei.
"Sì" disse prendendo in mano un foglio. "Non
era qui ieri ed ero piuttosto irritata dato che non ha
chiamato, così Signor Piccolo? Cosa sta facendo?"
Appena Gohan aveva sentito di aver fatto qualcosa di
sbagliato si era alzato e aveva cominciato a
indietreggiare, cercando di mettere più distanza
possibile fra sé e la pazza sadomaso.
"Ummm
ha, ha, ha," rise Gohan, sedendosi
nervosamente sulla sedia. "Pensavo solo di
essere seduto su qualcosa, ecco."
"Oh, comunque, abbiamo assegnato la classe del
signor Son a qualcun altro perché lo sostituisca fino
alla sua guarigione. Lei, invece, per oggi e domani
insegnerà una materia diversa."
"Oh, ok. Cosa dovrò insegnare?" chiese Gohan.
"Farà supplenza per Mr. Peer, linsegnante di
ginnastica. Ecco il suo orario" disse porgendogli un
blocco di fogli.
Gohan lo prese e gli diede unocchiata, annuendo.
"Certo, dovrei essere capace di farlo," disse
Gohan, alzandosi e andando a prepararsi per la sua nuova
lezione.
"Sono certa che sarà perfetto, so bene che ottimo
corridore sia," disse la donna con un largo sorriso.
Gohan tossicchiò. "Buona giornata" disse,
inchinandosi leggermente.
Ms. Queen annuì e gli fece gesto di andare. "Vai
prima che decida di frustare il tuo delizioso culetto"
disse strizzando locchio.
Inutile dire che Gohan in meno di un secondo era
scomparso.
Goku rallentò il volo e si guardò intorno in cerca di
uno spazio libero in cui atterrare, non visto. Atterrò
in una strada vuota sulla quale si affacciava ledificio
della Shuzy e si diresse verso di esso. La sede si era
appena delineata in vista quando un gruppo di gente gli
corse incontro, alcuni sembravano reporter, altri uomini
e donne daffari. Si strinsero intorno a lui,
circondandolo. Goku dovette lottare contro il suo istinto
saiya-jin che gli diceva di prepararsi ad un attacco.
"Signor Son! E vero che adesso è a capo di
uno dei settori di ricerca della NASA?!"
"Signor Son, ha mai lavorato per la Capsule Corps?!
Se è così, è vero che è stato lei a clonare il vice
presidente, Trunks Briefs?!"
"Signor Son, è vero che ha una relazione con una
donna dai capelli neri con la quale siete stato visto al
ricevimento della Capsule Corps, che mi dicono chiamarsi
Veggi!?!" [ ^_____________^ ND Fra ]
"Signor Son!"
"Signor Son!"
Il gruppo continuò a gridare domande dirette al povero
saiya-jin, che stava solo cercando di andare al lavoro.
Presto cominciò a farsi strada a spinte fra la folla, e
una volta libero corse a tutta velocità verso ledificio
della Shuzy. Il gruppo gli corse dietro scattando foto e
urlando domande.
"Ahhhh! Lasciatemi in pace! Sono solo qui per lavoro!"
gridò Goku, correndo nella sede fino al proprio ufficio.
Si sbatté la porta alle spalle e si guardò attorno.
"Mi serve un posto per nascondermi," ansimò.
"Buongiorno, Signor Briefs," disse la
segretaria sorridendo largamente al saiyan imbronciato.
"Cosa diavolo cè di buono!" ringhiò
Bulma, oltrepassando la ragazza senza rivolgerle altro
saluta. Bulma sbatté la porta dellufficio,
facendola quasi staccare dai cardini.
"Maledetta Vegeta! Come ha osato quella troia
trattarmi così!" ruggì lasciandosi sprofondare
nella propria poltrona. Prese una matita dal portapenne
sulla sua scrivania e guardò le carte che aspettavano di
essere lette e firmate.
"E così egoista! Non è lunica ad
attraversare un brutto periodo ultimamente! E cosa ho
fatto per meritare questo trattamento?! Niente!
Assolutamente niente! Dovrei aver lasciato congelare il
suo bel culetto, ieri! Invece di portare dentro le sue
ingrate chiappe e scaldarla! Per colpa sua, non ho
dormito per niente stanotte! Sono maledettamente stanco!"
gridò Bulma. Appoggiò la matita al foglio per firmarlo,
ma spezzò la punta.
"Dannazione, stupido pezzo di merda!" urlò
Bulma, prendendo unaltra matita, e rompendo anche
quella. Altri insulti e imprecazioni filtrarono
attraverso i muri dellufficio di Bulma, fino alle
orecchie della sua povera segretaria. La ragazza deglutì
e si alzò per vedere se poteva aiutare in qualche modo
il suo rabbiosissimo capo.
"Signor Briefs" disse bussando debolmente. Sentì
ancora smadonnamenti, alcuni dei quali non aveva mai
sentito e che la fecero arrossire solo ad ascoltarle.
"Signor Briefs, sto entrando!" annunciò
aprendo la porta ed entrando, solo per vedere Bulma che
afferrava unaltra matita, la spezzava in due, la
lanciava attraverso la stanza, e ne prendeva unaltra.
"Signor Briefs, cosa sta facendo?" chiese la
segretaria, allarmata.
"Cosa le sembra che stia facendo?! Sto cercando di
firmare questi stupidi contratti con queste ridicole
matite!" gridò Bulma.
"Ma quella è una penna" osservò la
segretaria, fissando il saiyan mentre si fermava dal
cercare di spezzarla e firmava alcuni moduli.
Bulma ringhiò in un modo che fece quasi smise di battere
il cuore della povera ragazza.
"Mi chiami subito il Vice Presidente!" urlò.
La ragazza sussultò e corse fuori dalla stanza,
afferrando il telefono e chiamando il Vice Presidente.
"Signor Vice Presidente! Il Presidente la vuole
subito nel suo ufficio!" gridò la ragazza nella
cornetta.
Il povero Trunks dovette cambiare orecchio dato che laltro
era adesso quasi sordo.
"Cosa? Si calmi, qual è il problema?" chiese.
"E il Presidente. E impazzito"
piagnucolò la segretaria nascondendosi dietro la propria
scrivania mentre il portapenne che una volta aveva
contenuto le matite e le penne di Bulma volava fuori dallufficio
per schiantarsi sul muro, poco distante da lei.
"Aiuto!" gridò la segretaria.
"Che è stato?! Resista, arrivo subito!" disse
Trunks correndo verso lufficio della madre più in
fretta che poteva, temendo il peggio. Corse dritto nellufficio
di Bulma. "Mamma! Tutto bene?!" chiese
preoccupato.
"Sto fottutamente bene!" ruggì Bulma lanciando
in aria i fogli che aveva cercato di firmare, esasperato.
Trunks guaì e si acquattò a terra. Non aveva mai visto
sua madre così incazzata prima, lo spaventava a morte.
Addirittura la furia di suo padre sembrava zucchero in
confronto al terrore che gli stava provocando.
"Mamma. Cosa cè che non va? La società è
andata in bancarotta o qualcosa del genere?"
"NO! La società sta benissimo! Prendi il mio posto!
Vado a casa!" urlò Bulma, alzandosi bruscamente
dalla sedia.
"Ma mamma, ho già tonnellate di lavoro!" disse
Trunks. Rimpianse subito di averlo detto quando Bulma lo
fissò con i duri occhi neri.
"Non mi interessa! Chiama gli altri te stessi ad
aiutarti se ti pare! Io non resisto un minuto di più!"
urlò il saiyan imperversando fuori dallufficio.
Trunks rimase fermo sbattendo le palpebre, sconvolto,
mentre i fogli ricadevano volteggiando intorno a lui.
"Cosa gli prende?" chiese al nulla.
"Lo sapevo!" squittì la segretaria di Bulma.
"Huh?" disse Trunks, voltandosi a guardarla.
"Lhanno clonata! Oh, in che bei tempi viviamo!"
batté le mani e ridacchiò, deliziata. Trunks si sbatté
una mano sulla faccia e mugolò. Cacciò una mano nella
tasca della giacca e prese il proprio cellulare.
Pan sentì bussare alla propria finestra mentre finiva di
spazzolarsi i capelli.
Posò la spazzola, andò alla finestra, e la aprì.
Guardando giù vide Trunks levitare a mezzaria fra
il suolo e la sua finestra. Le fece un elaborato inchino.
"Mia splendida Giulietta," [ aaaah
Shakespeare! Che meraviglia
*_____* ND Fra ] disse,
alzando drammaticamente la testa per guardarla, fra le
ciocche di capelli lilla.
"Superi anche la luce del sole, così splendente
questa mattina."
Pan ridacchiò. "Così ora è Giulietta? Che fine ha
fatto Tiger Lily," chiese divertita.
"Ahh," disse Trunks, alzandosi ancora un po
fino ad appoggiare le braccia sul davanzale e il mento
sulle braccia, ammirandola. "Un nome che cosè?
Quel che chiamiamo rosa, avrebbe forse un profumo meno
dolce con un altro nome?"
"Questa è la scena dove mi giuri imperituro amore?"
disse Pan, arrossendo. Si appoggiò al davanzale per
accarezzargli i morbidi capelli.
"Sì, mia signora. Lo giuro per la luna,"
sorrise Trunks, strusciando leggermente la testa contro
la sua mano. [ awwwwwwwww! ND Fra ].
"Oh! Non giurare per la luna!" esclamò Pan
lanciandosi nellinterpretazione. "La luna
incostante, che ti potrebbe trasformare in un enorme
scimmione peloso, se tu avessi la coda e la guardassi
troppo a lungo."
Trunks scoppiò a ridere e le prese la mano, portandosela
alla guancia. "Posso accompagnarti a scuola, Tiger
Lily?"
"Scenderò subito" disse Pan. Riluttante, lasciò
la stretta per finire di prepararsi e andò alla porta.
La aprì e trovò Trunks, pazientemente ad attenderla.
"Scusami, ti ho fatto attendere troppo?"
chiese, uscendo dalla casa e chiudendo la porta.
"No, assolutamente no, micina" disse Trunks,
circondandole le spalle con un braccio.
Pan gli sorrise e si avviarono insieme lungo la strada.
"Trunks" disse Pan. "Perché non sei
venuto dentro?"
"Ecco" disse Trunks, un po a disagio.
"Nono volevo stare fra i piedi a te, o a tua madre,
o
a Gohan."
Pan rise e gli appioppò un leggero pugno sulla spalla.
"Non preoccuparti, Trunks. Mio padre non ha più
intenzione di ucciderti."
"Per adesso" disse Trunks, con laria di
non aspettarsi che durasse molto.
Pan rise ancora e lo prese a braccetto. "Prometto
che non lascerò che mio padre ti uccida, solo che ti
mutili o ti stritoli un pochino" disse, pungolandolo.
"Gee, grazie" commentò sarcasticamente Trunks.
"Mi sono divertita ieri" disse Pan,
appoggiandosi a lui.
Trunks le sorrise. "Oh? E cosa ti è piaciuto di più?
Io imbarazzato o braccato da tuo padre con istinti
omicidi?"
"Credo la parte del bacio" disse guardandolo
timidamente.
Trunks fece un altro sorrisetto. "Tu ed io o Goten e
Marron?"
"Sai cosa intendo" disse Pan, spingendolo via
scherzosamente.
Trunks rise. "Certo che è stata una sorpresa. Sia
noi che Goten e Marron. Cosa ne pensi di loro due?"
"Penso che sono grandi, specialmente insieme. Marron
terrebbe Goten fuori dai guai, e Goten terrebbe compagnia
a Marron. Hey! Stai suggerendo quello che penso io?"
"Bingo! Mettiamo insieme quei due. Voglio dire, si
sono baciati, non significa che si piacciono, e che
vogliono stare insieme?" chiese Trunks. Voleva
conoscere la risposta per più di una ragione.
"Ecco.."
Pan fu interrotta dallo squillo del cell di Trunks.
"Pensaci, Tiger Lily" disse Trunks, infilando
una mano nella propria giacca a vento e tirando fuori il
telefonino. "Pronto?" disse.
"Trunks. Sono te."
"Oh, ciao, Trunks. Che succede?"
"Io e laltro Trunks abbiamo bisogno di te alla
CC in questo momento. Mamma ha avuto un cedimento ed è
impazzito. Siamo immersi fino al collo negli incartamenti."
"Oh, favoloso" si accigliò Trunks. "Sarò
lì fra pochi minuti."
"Ok, grazie" disse laltro Trunks e
riattaccò.
"Che succede?" chiese Pan.
"Mi dispiace Tiger Lily, devo andare. Ci sono guai
al lavoro e gli altri hanno bisogno di me."
"Ci vediamo più tardi?" chiese Pan, cercando
di non mostrare il proprio disappunto.
"Non ne sono certo, ma ci proveremo" disse
Trunks. Le si avvicinò e la baciò dolcemente sulle
labbra.
"Ok" disse Pan e con riluttanza lo guardò
levitare via e andarsene. "Spero che ci vedremo
ancora, oggi" disse prima di andare verso la scuola.
Goten sgattaiolò silenziosamente nel
laboratorio fotografico dopo aver scassinato la
serratura, riuscendo ad entrare. Non gli piaceva
distruggere proprietà della scuola, ma non era nulla
comparato al suo terrore che quelle foto uscissero allo
scoperto. Grugnì fra sé- non che non ce ne fossero già
in circolazione. Si sistemò la fascia che gli copriva il
volto e andò verso la camera oscura. Evitò
accuratamente di creare fonti di luce così che le foto
degli altri studenti non fossero danneggiate per errore.
Accese la luce rossa che diffuse un lieve chiarore e
raggelò, guardandosi intorno sotto choc. Appese intorno
su fili per stendere cerano tonnellate di foto, sue
foto!
"Oh kami-sama! Come ne hanno avute così tante?"
chiese ad alta voce, prendendo una foto asciutta per
guardarla. Se non fosse stato per la luce rossa sarebbe
stato difficile ignorare la graziosa tonalità di rosso
che apparve sul viso di Goten prima che strappasse la
foto in migliaia di pezzi e ci saltasse sopra. "Come
accidenti hanno fatto a farmi una foto messo in QUELLA
maniera e da QUELLA angolazione?!" gridò nelloscurità.
Si guardò attorno e vide altre diaboliche fotografie
ugualmente imbarazzanti e rivelatrici. "Daccordo,"
disse Goten sputandosi nelle mani e caricando ki. "Nessuna
di voi piccole vedrà la luce del giorno," disse
prima di iniziare il massacro, distruggendo le
innumerevoli fotografie.
Due ragazze si dirigevano verso la loro lezione
successiva chiacchierando allegramente.
"Oh, spero che siano già pronte! Non vedo lora
di mostrarvi le mie foto!" disse una abbracciando il
proprio libro, eccitata.
"Anche io!" strillò laltra. "Fortuna!
Guarda, il laboratorio è già aperto. Andiamo a vedere
le nuove foto!"
Le due ragazze corsero verso lentrata e videro che
la serratura era spaccata.
"Che è successo alla porta?" chiese una,
indicando la maniglia a terra.
"Forse era arrugginita?" disse laltra,
infilandola testa nella stanza. "Non vedo nessuno,
qui dentro."
"Davvero?" disse laltra, guardando a sua
volta. "Pensi davvero che la maniglia fosse
arrugginita?"
"Non sembra poi così vecchia" disse laltra
ragazza. Entrarono entrambe, posarono la loro roba, e
cominciarono a guardarsi intorno, per verificare se ci
fosse qualcosa fuori posto.
"Be, non può essere stato un ladro, tutte le
macchine costose eccetera sono ancora qui."
Solo allora le due udirono qualcosa venire dalla camera
oscura.
"Cosè?" chiese una delle ragazze,
nascondendosi dietro allamica.
"Non lo so! Andiamo a controllare" disse laltra,
prendendole il braccio.
"No, e se è un ladro? O un fantasma?" disse la
ragazza, cercando di allontanarsi dallamica.
"Un fantasma? Ma per favore! Non dirmi che credi a
quella roba," disse lamica, continuando ad
avvicinarsi alla camera oscura, trascinandosi dietro lamica.
"No, ho paura" piagnucolò.
"Mocciosa" disse laltra, girando la
maniglia.
Goten si raggelò, udendo voci soffocate venire da fuori.
Oh no, pensò, guardandosi intorno in cerca di un
nascondiglio. Si fermò. Le foto, non posso lasciarne
nessuna! Freneticamente cominciò a staccare le foto dai
loro fili. Aveva appena preso lultima quando la
maniglia cominciò a girare. Rapidamente si rifugiò in
un angolo, sperando che non lo vedessero, mentre spegneva
la luce.
La ragazza finì di girare la maniglia e trascinò allinterno
la sua amica ancora occupata a protestare.
"Vedi, non cè alcun fantasma! Hai solo paura
del buio" la prese in giro. "Chiudi la porta,
non dobbiamo lasciar entrare la luce qui dentro."
"E così buio!" piangnucolò lamica.
Laltra tastò lungo il muro cercando linterruttore.
"Per lultima volta, non ci sono cose come i
fantasmi!" esclamò la ragazza trovando linterruttore,
premendolo, e girandosi verso lamica. Fu molto
scossa dallespressione terrorizzata sul viso dellamica.
"Hey, che cè che non va?"
La ragazza alzò un indice tremante e indicò alle spalle
dellamica. Quella si girò e vise una figura scura
proprio dietro di lei.
"Ahhhhhhhh!" gridò la ragazza, saltando
indietro e afferrandosi allamica, terrorizzata.
Goten imprecò e liberò parzialmente la sua aura nelle
mani, distruggendo tutte le fotografie insieme. Alle
ragazze parve che la figura splendesse di una sinistra
luce viola.
"F-fantasma!" gridarono entrambe, fuggendo a
tutta birra.
Goten sbatté le palpebre, sorpreso, mentre le ragazze
scappavano urlando. "Fantasma?" ripeté Goten
guardandosi attorno. Un pezzetto di foto in fiamme atterrò
in una delle vasche piene di liquido chimico usato per lo
sviluppo delle foto. Il liquido si incendiò furiosamente
proprio accanto a Goten.
"Ahhhhhhhhh!" urlò Goten, correndo fuori della
stanza. "Fantasmi!" Corse giù per i corridoi,
non più di una visione in nero per tutti coloro che lo
vedevano. Combinata la faccenda delle due ragazze urlanti
FANTASMA! e della figura nera quasi
invisibile di Goten, presto lintero edificio era
nel panico, con grida che davano la scuola per infestata.
Il capo di Goku entrò nel suo ufficio guardandosi
intorno per cercarlo. "Signor Son?" disse,
compiendo un giro completo su se stesso, gli era sembrato
di vederlo correre nel suo ufficio a tutta velocità, ma
non aveva avuto lopportunità di controllare dato
che una grande folla di persone si era riversata nelledificio
subito dopo Goku. Aveva saputo che cercavano tutti il suo
neo assunto impiegato e facevano le domande più strane.
"Credo che non ci sia," disse luomo
voltandosi per andarsene, ma si fermò sentendo qualcuno
attirare la sua attenzione con un breve sibilo. Confuso,
si guardò intorno, andando dietro la scrivania, e
sgranando gli occhi quando trovò Goku nascosto sotto la
scrivania, impegnato a compilare il rapporto che gli era
stato lasciato.
"Signor Son?! Per lamor del cielo, cosa sta
facendo lì sotto?!" chiese luomo, stupito.
Goku gli fece freneticamente segno di tacere, ma era
troppo tardi. Il danno era fatto e la gente cominciò a
irrompere nella piccola stanza richiamata dal suono del
nome di Goku.
"Signor Son.."
"Signor Son.."
Gridavano e protestavano cercando di sovrastare luno
la voce dellaltro. Con un guaito Goku scattò fuori
da sotto la scrivania, ma il rumoroso gruppo di persone
gli precluse ogni via di fuga.
Goku si guardò intorno, nel panico, in cerca di una via
di salvezza. I suoi occhi atterrarono sulla finestra.
Velocemente, fece uno scatto verso di essa e la aprì.
"Oh mio Kami! Vuole suicidarsi!" gridò un
tizio.
Goku si arrampicò sul davanzale e si allontanò per
pochi centimetri dalle mani che cercavano di afferrarlo e
tirarlo dentro.
"State indietro!" gridò, cercando di
respingere a calci le mani.
"Sta per saltare!" strillò una ragazza.
"Qualcuno chiami la polizia!"
"Chiamate unambulanza!"
"No, i pompieri!"
"Trovate uno psichiatra!"
"Signor Son, non lo faccia! Ci può essere un modo
migliore per risolvere i suoi guai!" gridò il capo
di Goku, prima di essere risucchiato indietro mentre la
folla cercava di raggiungere la finestra.
"Signor Son, ci parli della sua infanzia. Qualcuno
ha forse abusato di lei quandera un bambino?"
chiese uno degli uomini. [ ^^
ND Fra ]
"Che?" disse Goku, completamente confuso.
"E sua moglie? Non la soddisfa più?! O ha scoperto
della sua relazione con quella ragazza, Veggi, e lha
cacciata di casa? E per questo che vuole togliersi
la vita?!"
"Ma di che state parlando, Vegeta è un uomo!"
"Vuole dire che è stato insieme ad un travestito?!"
gridò un uomo.
Goku mugugnò e guardò il cielo, come si era trovato in
questa situazione? Eccolo lì, sul cornicione di un
grattacielo, con una folla di pazzi che cercava di sapere
della sua infanzia, e se Vegeta era il suo amante!
Rabbrividì al pensiero di come Vegeta avrebbe potuto
reagire allultima parte del discorso, probabilmente
avrebbe spedito tutti quanti allaltro mondo, forma
umana o meno. Guardò meravigliato una folla di
telecamere radunarsi ai piedi delledificio, larrivo
della polizia che cercò subito di farsi da parte per
lasciar parcheggiare i vigili del fuoco. "Ragazzi,
di certo sono veloci," disse Goku, sporgendosi di più
per guardarli.
"Ahhh! Sta per saltare!" urlò uno dei reporter
che erano nellufficio di Goku. Il quale reporter,
in preda al panico, sbatté contro la finestra facendola
aprire di più e sbattere contro Goku, che quasi perse lequilibrio
e rimase su per un pelo, bilanciandosi agitando le
braccia.
"Oh, a Chichi verrà un colpo quando saprà di
questo" mugolò Goku.
Gohan si era cambiato dabito, dalla camicia bianca,
giacca nera e pantaloni sabbia pantaloni larghi, giacca a
vento bianca e blu, e cappellino da baseball con scritto
su Orange Star. [ per chi non lo sapesse, la Orange Star
High School è la scuola frequentata da Gohan in DBZ! ND
Fra ]. Intorno al collo aveva un cordino rosso con un
fischietto argentato. Sorrise fra sé, aveva sempre
sperato di insegnare sport, ma non ne aveva mai avuto lopportunità
a causa dei suoi costanti studi. Da ragazzo sua madre non
gli aveva neanche lasciato far parte della squadra di
baseball della scuola perché temeva che potesse
interferire con i suoi studi. Giocherellò con il
fischietto che aveva intorno al collo, aspettando il
momento di iniziare la lezione, mentre gli studenti
riempivano la palestra chiacchierando.
Gli scrosciò davanti agli occhi i ricordi di quando
aveva incontrato Videl per la prima volta, al liceo. Si
ricordò di quando era entrato in classe e laveva
vista là, seduta sul banco con una maglia larga e
pantaloncini neri. Era nervoso quando cera lei e
per un ottimo motivo, lei laveva visto combattere
contro dei rapinatori quella stessa mattina. Si ricordò
di quando era diventato il Great Saiyaman, Videl che
aveva capito che era lui, lei che gli chiedeva di
insegnarle a volare [ è una scena che io VOGLIO vedere a
tutti i costi non vedo lora ND Fra ], Videl con i
capelli corti, papà che tornava in vita dopo sette anni,
lattacco di Buu, essersi perdutamente innamorato di
Videl. Così tanti ricordi, adesso era padre di una
splendida bambina
no, una donna adesso, be,
sarebbe stato molto meglio quando fosse tornato normale e
avesse potuto di nuovo digerire cibo solido.
Gohan guardò lorologio e vide che ormai era ora di
mettere in riga la classe. Prese il fischietto, lo mise
in bocca e soffiò. A Gohan venne quasi un dannato
accidente quando il forte suono acuto sembrò
trapassargli la testa. Si lasciò cadere contro il muro,
lasciando il fischietto per portare le mani alle orecchie
doloranti. ( Non ne sono sicura al cento per cento, ma ho
letto da qualche parte che Piccolo non sopporta il
fischio che Gohan fa per far danzare il suo draghetto )
ß ND B-chan [ certo è che i namecciani hanno un udito
finissimo
ND Fra ]. Scosse la testa per far sparire
le macchie nere che gli ballavano davanti agli occhi.
Kami-sama, che è successo? Pensò Gohan guardando il
fischietto.
Meglio non rifarlo.
Si tolse di dosso al muro e ignorò le occhiate stranite
che gli rivolgevano gli studenti, o per il suo improvviso
crollo, o per il suo strano aspetto, non ne era sicuro.
Finalmente cominciò la lezione, e guidò la classe fuori
nel campo da baseball per un po di softball. Si
appoggiò contro la recinzione e si rilassò, osservando
i ragazzi giocare.
Alcune ragazze erano al di là del reticolato e
schiamazzavano come un branco di fan impazzite dietro ai
tipi e un gruppo di ragazzi alti e dallaspetto
forzuto erano ammassati spalla contro spalla, parlottando
a bassa voce. Che stavano facendo?
"Io dico di metterlo ko e mollare la lezione"
disse uno, facendosi scrocchiare rumorosamente le nocche.
"Si direbbe davvero una specie di secchione con
quegli occhiali, scommetto che ce la faremo facilmente"
disse un altro studente.
"Ci sospenderanno per questo casino" intervenne
uno.
"Cosa sei, un pollo?" ribatté un altro.
"No, è che ci sono modi di fare le cose senza
essere scoperti" rispose quello, sorridendo
malignamente. I ragazzi gli si raccolsero intorno mentre
esponeva il suo piano.
Concordarono che era buono e semplice, e che avrebbe
funzionato di certo.
"Che state facendo voi laggiù?" chiamò Gohan.
"Tocca a uno di voi andar su, adesso!"
I ragazzi sogghignarono e uno di loro si separò dal
gruppo per andare alla battuta. Era un gigante, con
muscoli su muscoli. Gohan immaginò che probabilmente
faceva sollevamento pesi. Nessun vero combattente con un
minimo di esperienza avrebbe avuto così tanti muscoli.
Addirittura i saiya-jin avevano una struttura più
compatta di quel tipo. Lo studente prese una mazza e si
preparò per battere.
Gohan lo stava osservando, quando un altro studente gli
si avvicinò con una nota. "Signor Piccolo, non sto
molto bene, potrebbe esonerarmi da edcazione fisica?"
Gohan prese il foglio per leggerlo. Con la coda dellocchio
colse un movimento e istintivamente alzò la mano,
bloccando facilmente la palla che viaggiava dritta verso
la sua testa.
"Non è possibile!" esclamò lo studente che
gli aveva passato la nota.
"Impossibile!" gridò il gigante alla casa base.
"Non cè modo che potesse averla vista
arrivare!"
"Lavete fatto apposta?" chiese Gohan,
stringendo gli occhi.
"E se lavessi fatto? Cosa pensi di farmi?"
rise il teppista. [ che coglione non per dire ha di
fronte un namecciano ( in questo caso addirittura la
copia di Piccolo! ) alto più di due metri con relativa
muscolatura
ND Fra ]
Le ragazze oltre la rete stridettero, spaventate, molti
dei tirapiedi del gigante si alzarono e lo raggiunsero, e
il resto degli studenti si guardò intorno, nervosamente.
"Cè qualcosa che avete intenzione di dirmi?"
disse Gohan con voce calma.
"Sì, è ora di piantarla" disse il tipo
alzando la mazza da baseball e lanciandola verso Gohan.
Il namecciano la evitò facilmente, poi voltò la testa
togliendola dalla traiettoria di una palla da softball,
ancora una volta rivolta a lui. In breve tutti i
teppistelli lo stavano attaccando tirandogli palle,
mazze, e anche pugni; non un colpo andò a segno.
"Vi toglierò cinque punti per ogni colpo che
cercherete di sferrare" avvertì Gohan.
Sferrò un rapido calcio e si liberò di un tizio che
stava per colpirlo.
"Meno 15 punti" disse, scrivendolo sul proprio
registro sotto il nome dello studente respinto.
Gohan fece un passo di lato e sbatté il registro sulla
nuca di un altro rivoltoso.
"Meno venti punti" disse con calma mentre il
tipo cadeva allindietro contro la recinzione e
crollava a terra, tastandosi la testa. Gohan poi bloccò
il pugno di un altro studente mirato al suo fianco.
Si voltò di scatto, facendo volar via il tizio, che
atterrò di schiena.
"Meno 30 punti" commentò Gohan, leccando la
matita e continuando a scrivere.
Lo studente gigante che aveva cominciato tutto quel
casino era ora lunico rimasto e cominciò a
tempestare Gohan di colpi di mazza.
Gohan evitò facilmente ogni colpo finché non si trovò
con le spalle contro la recinzione.
"Adesso vedrai" ruggì lo studente e caricò,
mazza alzata.
Gohan semplicemente si mosse di lato e il tizio si
schiantò contro la catena della recinzione.
"Meno 45 punti" decretò Gohan, scrivendo.
Lintera classe rimase in silenzio alcuni minuti,
mentre le ragazze al di là della rete cominciavano a
gridare, in visibilio.
"Go Signor Piccolo! Go Green Go!"
Gohan rise, piuttosto imbarazzato. "E ora di
rientrare!" Ancora imbarazzato, senza pensare portò
il fischietto
Alle labbra e soffiò.
Gli studenti si raccolsero intorno al loro insegnante,
adesso privo di sensi.
"E morto?" chiese uno.
Bulma raggiunse la porta principale di
casa sua e la aprì. Si era calmato un pochino, ma era
ancora decisamente incazzato con la sua compagna. Si
tolse le scarpe ed entrò, togliendosi la cravatta e
aprendo il colletto della camicia. Aveva bisogno di
qualcosa che gli calmasse i nervi.
Bulma si rese conto che non era veramente arrabbiato con
lex saiya-jin, semplicemente cera qualcosa
che non andava con lui "Vorrei davvero stare con
quella troia, ma tutto quello che facciamo quando siamo
insieme è litigare come cane e gatto" borbottò
Bulma fra sé. Bulma si guardò attorno, chiedendosi dove
fosse la piccola strega, poi si accigliò accorgendosi di
non averne la minima idea. Era facile trovare Vegeta
quando era un lui: la cucina o la gravity room. Bulma era
pronta a giurare che i saiyan fossero creature
territoriali, e quelle due aree appartenevano al principe
dei saiyan. [ in effetti in genere si trovano molti più
punti di contatto fra i saiyan e i grossi felini che fra
i saiyan e le scimmie, almeno secondo le interpretazioni
delle ragazze
Una pantera è più affascinante di
un gorilla! ^_^ ND Fra ]
Ma adesso che Vegeta non si poteva allenare nella gravity
room e certamente non poteva mangiare tanto quanto quando
era un lui, Bulma non aveva la più pallida idea di cosa
facesse Vegeta nel tempo libero.
Il saiyan cominciò a dare la caccia alla sua compagna.
Per qualche motivo gli piaceva quellidea. Alzò il
naso allaria e annusò, hmm, cenere e sudore.
"Di là," disse Bulma fra sé dirigendosi nella
direzione da cui veniva lodore. Questo è molto
interessante, chissà se è così che Vegeta mi trova
sempre anche nei posti più grandi? Annusò ancora laria
e si guardò intorno circospetto, quasi sentendosi a
caccia di qualche elusiva preda. Pervertito, ridacchiò
Bulma fra sé. Il suo sensibile udito colse alcuni suoni
provenienti dal salotto. Sorrise malignamente mentre
cominciava a scorgere la preda, poi sul suo viso si
dipinse unaria confusa. Vegeta era seduta sul
divano a guardare la TV, ma la ex saiyan aveva una
stranissima espressione, come se cercasse di non
piangere???
sniff * Cosa diavolo ho che non va, pensò Vegeta mentre
guardava il film alla TV. Tirò ancora su col naso e si
stropicciò un occhio. Perché mi emoziono tanto
guardando questi film melensi? Guardò lattore
principale dire addio alla protagonista. Quando lui si
voltò per andar via, lattrice cominciò a chiamare
il suo mome. Il labbro inferiore della principessa
cominciò a tremare.
"Vegeta?"
La ex saiyan ebbe quasi un accidente, rapidamente si
ricompose e spense la TV. I suoi occhi voltarono
lentamente a guardare il compagno che aveva un sorrisetto
compiaciuto stampato in faccia. Merda!
"Vegeta, tesoro, cosa stai facendo?" chiese
Bulma con voce interessata.
"Niente, * sniff *," Vegeta rapidamente si
asciugò il naso.
"Stai piangendo?!" esclamò Bulma, sconvolto.
"Certo che no!" disse Vegeta, voltandosi da unaltra
parte.
"Sì invece! Oh mio kami! Stai morendo?" chiese
Bulma, sinceramente preoccupato. Si avvicinò alla
compagna per ispezionare eventuali ferite.
"NO! Sto bene, baka!" ruggì Vegeta,
respingendo con uno schiaffo la sua mano che si stava
avvicinando troppo.
Bulma rimase un po stupito dallimprovviso e
violento cambiamento dumore. Non che
Vegeta non fosse spesso violento, ma il suo umore era
sempre così. La faccia di Bulma divenne improvvisamente
inespressiva, poteva essere
"Vegeta?"
"Cosa?!" ruggì lex saiya-jin.
"Ti fa per caso male la pancia? Nessuna voglia per
un particolare tipo di cibo? Come il cioccolato o
qualcosa del genere?"
"Che diavolo vuoi dire?!" strillò Vegeta.
"Kami, sei una piaga!" gridò di rimando Bulma.
"Eccomi qui a cercare di aiutarti e tutto quello che
sai fare e urlarmi contro! Non so neanche perché mi
disturbi!"
"Taci, brutto scemo!" disse Vegeta, con aria
molto sottosopra. "Ho detto che non voglio vederti!".
La donna scattò in piedi e marciò via.
Bulma la guardò andarsene, a bocca aperta. "Brutto
scemo? Oh Kami!
Per favore, per favore, ditemi che non ho appena sentito
Vegeta chiamarmi brutto scemo [ ho scelto scemo
xché, nel gergo manga, è un insulto soft
che spesso ho trovato utilizzato dalle ragazze arrabbiate
con i loro fidanzati. In VGA Nobuko e Ai danno a Yota
dello scemo in continuazione
ND Fra ], emozionarsi
davanti a un film, e andarsene sibilando. Forse sono
fortunato e non succederà nulla, quanti giorni prima che
mi succeda comincio a essere ringhiosa
Hm
Vegeta mi evita sempre circa tre giorni prima."
Contò sulle dita e sospirò. "Due giorni e mezzo
contando oggi, e il desiderio sparirà. Ci arriva
piuttosto vicino, comunque." Bulma mugolò. "Come
farò a cavarmela contro una Vegeta in quei giorni?!
Kami, tu e il tuo draghetto da salotto starete ridendo
davvero un sacco, al momento," ringhiò Bulma,
sedendosi sul divano vuoto.
"E per questo che mi sento così nervoso oggi?"
si chiese Bulma. Il saiya-jin si appoggiò al divano e si
coprì gli occhi con un braccio. "No, non credo.".
Bulma si chinò in avanti e appoggiò il mento sulle mani.
"Cosè ce mi tormenta? Cosa cè di
diverso? Vediamo, noi discutiamo, litighiamo, e poi
"
Gli occhi di Bulma si allargarono mentre si rendeva conto
di cosa non funzionava. "Oh mio kami, è perché non
me la sono fat
Voglio dire non labbiamo fatto.
Ma, lui è una lei
. Io sono un lui
E
"
Bulma si guardò le dita, improvvisamente molto a disagio.
"Sono un saiyan che non conosce la sua stessa
potenza e lei è una debole umana che rischierei di
uccidere facilmente se io
" La faccia di Bulma
divenne rosso semaforo.
"COSA STO PENSANDO?!" gridò Bulma, prendendosi
a schiaffi. "Razza di immaginazione sporca, porca e
pervertita! Sono una donna in realtà non importa cosa
sembro adesso! Se io se noi lo facessimo
lei-" Bulma inciampò nelle parole.
"Potrebbe essere quasi
interessante."
"Ahhhhhh! Smettila!" gridò a se stesso Bulma.
"Smettila di pensare come una lesbica!"
Cercando di liberarsi la mente dal vortice di pensieri
che la assillavano, Bulma accese la TV. "E
quello che mi serve, solo relax e qualche noiosa notizia,"
disse Bulma, andando sul canale dei notiziari.
Rimase a bocca aperta quando vide le noiose notizie.
"Ecco alcune scene di Son Goku, stimato un super
genio, che sta cercando di saltare verso la morte dallultimo
piano del grattacielo della Shuzy. Come potete vedere la
polizia e squadre speciali stanno cercando di parlargli
per salvargli la vita." La TV zummò su Goku che
cercava di evitare la presa delle mani di molte persone,
prendendole a calci mentre si aggrappava allangolo
delledificio.
"Crediamo che il soggetto sia stato radiato dalla
Capsule Corps per clonazione illegale del Vice Presidente
della Capsule Corps, Trunks Vegeta Briefs."
La TV mostrò unimmagine di Trunks. "Si crede
anche che la moglie del signor Son lo abbia lasciato dopo
aver scoperto che il marito aveva una relazione con un
gay che non sarebbe altri che il marito del presidente
della Capsule Corps, il signor Vegeta.
Pare che i due siano stati visti insieme a un ricevimento
aziendale, dove il signor Vegeta era vestito da donna con
il nome di Veggi." La TV mostrò unimmagine di
Goku intento a parlare a una piuttosto incazzata Vegeta
donna.
Bulma rimase a fissare la TV a bocca aperta, troppo
sconvolto perfino per respirare.
Improvvisamente ci fu una gran confusione fra i reporter.
"Oh mio Kami-sama! Ha saltato!" gridò il
giornalista dritto nel microfono.
"Andate via!" urlò Goku alle persone ancora
accalcate intorno alla sua finestra. "Voglio solo
tornare al lavoro, non sono gay, amo mia moglie, e non ho
idea di come si clona qualcuno!" gridò Goku a
quella stressante folla.
"Se non è così, perché è lì fuori sul
cornicione?! Sta protestando per qualcosa?! Per i diritti
dei gay?!"
"NO!" urlò Goku. "Da dove ve ne siete
usciti con questo?! Lunica ragione per cui sono qui
è perché mi ci avete spinto voi!"
Al momento, Goku pensava davvero di finirla. Ovviamente,
non pensava che il trucco sarebbe stato saltare da un
palazzo di cinque piani. [ eh? Credevo fosse un
grattacielo! :P ND Fra ]
"E va bene, ne ho avuto abbastanza!" gridò
Goku. Semplicemente, saltò giù dal cornicione, per lorrore
di tutti.
"Nuvola dOro!"
Tutti rimasero a guardare, sotto choc, mentre una nuvola
gialla acchiappava luomo a mezzaria e
sfrecciava via con lui.
"Gente" disse Goku, guardandosi alle spalle.
"Non sapevo che la gente intelligente avesse una
vita così dura, non mi sorprende che spesso si uccida."
"Cosa faccio adesso? Non posso andare certo da
Bulma, e a casa sicuramente ci sarà uno squadrone di
altri pazzi. Hmmm
." Goku si mise il mento su
una mano, riflettendo. "Ma certo, chissà dove!
Troverò un bel posticino dove accamparmi, magari qualche
posto selvaggio, e resterò lì finchè le acque non si
saranno calmate," disse Goku. "Yahaa, andiamo,
Nuvola dOro!"
La nuvola gialla partì a tutta velocità, lasciando una
scia gialla dietro di sé.
"Non ci credo! Il signor Son è stato raccolto da ciò
che sembrava una nuvola gialla!
Adesso è fuori portata per le telecamere, non so davvero
come spiegare cosè successo qui oggi. Chiediamo a
qualcuna delle persone che si sono raccolte qui intorno
la loro opinione. Signore, cosa pensa della situazione?"
chiese il reporter, avvicinandosi a un tizio nella folla.
"Il Grande è arrivato, alla fine! Mi aspetti,
signor Son, mi porti con lei alla terra promessa!" [
^________^ ND Fra ] gridò luomo, correndo nella
direzione in cui era volato via Goku. Il reporter rimase
a fissare la figura delluomo che si rimpiccioliva.
"Um, chiediamo a qualcun altro." Il giornalista
questa volta si avvicinò a una donna.
"Signorina, cosa ne pensa degli eventi accaduti?"
"Penso che sia grande!" gridò la biondina.
"In che senso, spieghi." Chiese il reporter.
"Non vedo lora che la Capsule Corps cominci a
produrre ragazzi come Trunks. * giggle *
Comprerò un clone di Trunks appena saranno disponibili!"
"Non clonerò mio figlio per venderlo, cretina!"
gridò Bulma alla TV. "Oh, mi sta venendo un gran
mal di testa," disse Bulma, pizzicandosi la base del
naso. "Sarebbe meglio che Vegeta non sapesse niente
di tutto questo, specialmente per quanto riguarda la
faccenda di lui e Goku amanti." Bulma divenne
leggermente verde solo al pensiero.
"Maledetti telegiornali! Riportassero i fatti, per
una volta! Chissà cosa starà facendo Chichi? E Trunks!
Mio Kami! Sono ancora allufficio, tutti e tre!"
Bulma corse verso il telefono e compose il numero della
linea privata di Trunks.
Un Trunks stava scrivendo un rapporto, un altro firmava
documenti, e lultimo leggeva carte varie. Quello
intento a leggere sbadigliò e mise giù i fogli che
stava visionando.
"Hey, vado a prendermi una tazza di caffè, ne
volete uno, ragazzi?"
"Sì" dissero entrambi i Trunks, senza alzare
gli occhi dal loro lavoro. Volevano finire al più
presto, così da poter vedere Pan, oggi.
"Ok, torno fra un minuto" disse Trunks,
alzandosi e andando alla macchinetta del caffè. Inserì
alcune monete e attese che la macchina finisse di
riempire tre tazzine. Mentre aspettava si guardò
intorno, e vide che molta gente era raccolta intorno alla
TV.
Che sta succedendo? Pensò Trunks. Non li pago per
guardare la TV. Si avvicinò alla folla per vedere cosa
stessero guardando.
"Pare che da oggi la Capsule Corps non si occuperà
più soltanto di prodotti incapsulati, le risorse che
pare la grande società intenda sfruttare ora sono nella
nuova biotecnologia, e sembra che abbiano già clonato
con successo il loro Vice Presidente Trunks Vegeta Briefs.
I consumatori sperano che la Capsule Corps lanci una
nuova linea di persone clonate in vendita. Avremo un
incontro con il presidente del dipartimento per i diritti
umani per parlare dellargomento alle 17:00 di oggi."
Il mento di Trunks dovette raggiungere il pavimento. Dove
diavolo avevano pescato quelle cazzate?
Improvvisamente una delle sue impiegate lo vide.
"Signor Vice Presidente! E vero, lhanno
clonata?!"
Tutta la folla si voltò per guardare lo sbigottito
Trunks.
"Certo che no!" urlò Trunks. Proprio allora un
altro Trunks uscì dallufficio.
"Hey, Trunks! Perché ci metti tanto?!"
Tutta la folla voltò la testa a guardare il Trunks a
destra, poi quello a sinistra, e poi di nuovo quello a
destra.
"Idiota!" urlò quello che era uscito per
prendere il caffè, corse verso laltro se stesso,
lo afferrò, e corse nellufficio con lui.
"Che sta succedendo?" chiese quello che era
appena uscito. "Dovè il caffè?"
"Chissenefrega del caffè!" urlò uno dei
Trunks. Si avvicinò e accese la TV dentro il loro
ufficio. "Date unocchiata a questo!"
Le mascelle degli altri due Trunks toccarono il pavimento
in modo molto simile a quello dellaltro.
"Oh Kami-sama! Come diamine è potuto succedere!"
gridò un Trunks.
"Non lo so, ma dobbiamo uscire di qui prima che-"
Trunks fu interrotto, quando udirono soffocati suoni di
protesta venire da fuori della porta dellufficio.
Una delle voci era ovviamente la segretaria, che sembrava
presa nel tentativo di trattenere unorda di bestie
feroci dallentrare nel loro ufficio.
Un Trunks aprì la finestra gigante dietro la loro
scrivania. Gli altri due non esitarono a saltare fuori e
cercare la salvezza nel cielo. Lultimo salì sul
davanzale e stava per saltare qualdo la porta si aprì di
botto e la gente iniziò a riversarsi nella stanza.
"OH NO! Vuole saltare anche lui!" gridò uno.
Con unimprecazione Trunks saltò fuori dalla
finestra.
La folla trattenne il fiato, terrorizzata, e corse alla
finestra, ma non videro traccia di Trunks.
"E sparito!" gridò un giornalista.
In alto sopra lo stabilimento della Capsule Corps, tutti
e tre i Trunks sospirarono.
"Proprio quello di cui avevamo bisogno!" ruggì
uno.
"Che facciamo adesso?" chiese un altro.
"Non so" rispose il terzo. Il suo telefono
cellulare suonò proprio in quel momento. Trunks aprì il
proprio cappotto e tirò fuori il cell da una tasca
interna. "Pronto?" disse.
"Trunks! Stai bene?!" giunse la voce
preoccupata di Bulma.
"Mamma! Che sta succedendo?!" gridò Trunks.
"Non lo so ma alcuni stupidi giornali sembrano aver
fatto un casino. Credono che ti vogliamo clonare per
venderti!"
"Cosa?! E ridicolo!" gridò Trunks.
"Lo so, sto programmando una conferenza stampa per
domani per aggiustare le cose, ma dobbiamo trovare una
buona scusa da raccontare. Gli altri te stessi sono con
te?"
"Sì" disse Trunks, guardando i due, che
avevano unaria molto confusa.
"Bene, venite tutti qui, subito."
"Daccordo, lo faremo. Ci vediamo fra pochi
minuti, mamma."
"Ok, vi voglio bene, ciao," disse Bulma
riattaccando.
Trunks sospirò e rimise il cell nella tasca.
"Allora?" dissero entrambi i Trunks, restando a
mezzaria con aria decisamente sconvolta.
"Venite, andiamo a casa, vi spiego per strada."
Gli altri due annuirono e puntarono tutti verso casa.
Chichi aprì con un ruggito la porta dingresso di
casa sua e gettò una secchiata dacqua fredda sulla
massa di persone che continuava a bussare selvaggiamente
alla sua porta.
"Andate via! Non ho commenti da fare!" strillò
al gruppo, poi sbatté la porta. Chichi marciò in casa e
lanciò il secchio di plastica nello sgabuzzino. Si
sedette al tavolo della cucina, sbuffando. La sua rabbia
sfumò mentre assumeva unespressione preoccupata.
"Goku, dove sei?" chiese al vuoto. Appoggiò la
testa giù sul tavolo.
Si sentiva spaventata e in apprensione per suo marito.
Aveva visto il pasticcio alla TV, e ovviamente non
credeva a una parola, ma era comunque sottosopra.
"Goku, tesoro, non si stancherebbe mai di me
e
di sicuro non andrebbe a letto con Vegeta!" ringhiò,
tornando arrabbiata. "Dove sei, Goku?! Conoscendolo,
probabilmente sarà fuggito da qualche parte, forse verso
le colline," mugugnò fra sé. "Povero Bulma,
chissà cosa starà facendo?" disse Chichi. Guardò
il telefono, che aveva staccato. "Forse sarebbe
meglio controllare." Chichi si avvicinò al telefono
e lo riattaccò, componendo rapidamente il numero di
Bulma.
Il telefono squillò alcune volte, prima che rispondesse
la voce maschile di Bulma.
"Bulma, sono io, Chichi, tutto ok?"
"Chichi? Sono contento di sentirti. Ti vorrei
chiedere la stessa cosa!"
"Sto bene," disse Chichi. "Non ho idea di
dove sia Goku. Cè uno squadrone di giornalisti del
cavolo accampato sul mio prato, ma sto bene,"
continuò con un tono di rabbia crescente nella voce.
Bulma deglutì e rise nervosamente. "Be, se
siamo fortunate se ne andranno domattina, dopo che darò
una conferenza stampa per sistemare tutte queste
chiacchiere.
Sfortunatamente, non posso aiutarti a trovare Goku."
Chichi sospirò. "E tutto ok, Bulma. So che
metterai tutto a posto, e allora Goku si rifarà vivo."
"Sembri triste, Chichi. Ti va di parlarne?"
"Um, non adesso. Perché non ci incontriamo domani
dopo la conferenza stampa?"
"Buona idea. Ti va bene di venire per pranzo?"
"Daccordo. Ci vediamo, allora."
"Ok, adesso devo andare. E appena arrivato
Trunks."
"Ok, ciao Bulma."
"Ciao," disse Bulma, riappendendo la cornetta.
Chichi riappese a sua volta e sospirò. "Goku, dove
sei," chiese ancora.
Il telefono ricominciò a squillare in modo assordante.
Con un ringhio, Chichi prese il ricevitore e lo sbatté
ripetutamente, poi strappò lintero apparecchio dal
muro.
Goten si diresse verso lufficio dellallenatore
di ginnastica, un po nervoso. Diede unocchiata
alla nota che aveva in mano che lo esonerava dalla
lezione, oggi. La giustificazione diceva che aveva un
leggero raffreddore, ma il vero motivo era che così
poteva dare la caccia a qualcun'altra di quelle
fotografie mentre tutti gli altri erano a lezione.
Goten bussò alla porta.
"Entra" disse una voce profonda, leggermente
soffocata. Goten sbatté le palpebre, non
conosceva forse quella voce? Aprì la porta ed entrò, e
vide lultima persona che si aspettava di trovare lì;
Gohan.
"Gohan? Che stai facendo qui? Che ti è successo?!"
Gohan sussultò e si riaggiustò la borsa col ghiaccio
che si teneva premuta sulla testa. "Non urlare, ho
un mal di testa atroce."
"Oh, scusa" disse Goten. "Che ci fai qui,
dovè il signor Peer?"
"Malato" disse Gohan. "Faccio supplenza
per lui. Cosa posso fare per te?"
"Um
" Goten improvvisamente pensò che il
suo piano non era poi un granché. Gohan avrebbe capito
che non era ammalato, i saiyan e i mezzi saiyan non
stanno male con un comune raffreddore. "Io
Ecco
"
Gohan vide il foglio in mano a Goten e tese la mano per
averlo.
Goten mugolò e glie lo porse. Gohan lo lesse e alzò un
sopracciglio inesistente.
"Sei malato?"
Goten sospirò. "No, non lo sono, ma ho bisogno di
tempo per fare una cosa molto importante, Gohan, ti prego!"
disse, giungendo le mani e acquattandosi a terra.
"Non so, Goten, anche se sono tuo fratello, non per
questo dovrei dimostrarti particolari favoritismi. E, se
fossi il tuo insegnante, direi di no.
"Ti prego Gohan! Ne ho davvero assoluto bisogno, ha
a che fare con quello stupido desiderio che ha esaudito
il drago. Se non mi lasci andare, la mia reputazione sarà
rovinata. Ti strasupplico!"
Gohan ebbe pietà del fratello. "Va bene, ma solo
per questa volta. Domani voglio che tu ci sia."
Gohan firmò il foglio e lo restituì a Goten.
"Grazie, Gohan, sei il migliore!" disse Goten,
correndo fuori dallufficio.
Gohan lo guardò andare via e si chiese che diamine
stesse combinando suo fratello più piccolo. Diede unocchiata
allorologio e vide che era quasi ora di cominciare
la lezione. Guardò con terrore il fischietto e decise
che sarebbe stato molto meglio gridare. Lasciò cadere la
borsa del ghiaccio e si alzò.
fine
prima parte del cap 5°
|