LA STORIA DELLA VECCHIA SIGNORA


Riassunto
: Questa storia riprende le premesse di Erosion. Per chi non l'ha mai letto, ecco un riassunto: Mulder e Scully vengono costretti dal Consorzio a separarsi e a non doversi mai più incontrare, ma decidono lo stesso una volta all'anno di trovarsi in una casa vicino al mare, anche perché hanno scoperto di amarsi. Per sei anni la cosa funziona, pur con lo strazio di entrambi, poi un giorno Mulder non viene all'appuntamento. Scully lo aspetta per anni e anni, e solo quando è anziana, il giorno in cui va in pensione, riceve una lettera dal Consorzio in cui trova le prove che loro sapevano della loro disobbedienza e che hanno eliminato Mulder per quello, anni prima. A Scully non rimane che aspettare la morte…

Detesto occuparmi delle persone anziane, ma questo è l'unico lavoro che ho trovato. Del resto, facendo la scrittrice di romanzi rosa ad uso di signore sognatrici non potevo pensare di campare a lungo, poi avendo litigato con il mio ex direttore, nonché ex amante, era chiaro che me ne dovevo andare. In fondo ero stufa di scrivere storie improbabile di damigelle settecentesche, cavalieri impavidi, ricche ereditiere e ladri gentiluomini: come se credessi ancora all'amore….
Ho trent'anni, e devo reinventarmi un futuro. Scrivere mi piaceva, ma scrivere quelle cose mi aveva stufato. Il mio romanticismo di adolescente è andato a farsi benedire. La vita continua e costa, ed ecco che ad un certo punto un'amica di mia madre mi parla di questa anziana dottoressa che cerca una persona che la accudisca per il periodo estivo.
Almeno sta vicino al mare, a Mannigton nel Sud della Carolina, non lontano da casa mia, dove sono tornata a vivere con le pive nel sacco dopo essere partita per New York per diventare una grande scrittrice.
Eccomi dunque davanti a casa sua: Consuelo, la donna a cui do il cambio mi accoglie affabilmente:
"Christine Davis? La stavo aspettando. Le faccio vedere la casa, la dottoressa Dana sta pensando, la vedrà dopo".
La casa è bella, luminosa, anche se tutto sembra fermo a sessant'anni fa:
"La dottoressa Dana vive qui tutto l'anno?"
"No, durante l'anno sta a Charleston. Viene qui d'estate, io la accompagno sempre, ma purtroppo ora ho mio padre che non sta bene e devo assentarmi".
"E' autosufficiente?"
"Solo in parte ha bisogno di qualcuno che la sollevi quando si alza dal letto e gira soprattutto in sedia a rotelle. Ma non è incontinente ed è una brava persona. Molto silenziosa".
Ad un tratto, aprendo una finestra la vedo: è seduta nella veranda sul retro, e guarda il mare. E' anziana, anzianissima, mi hanno detto che ha più di novant'anni. Ma i suoi occhi azzurri mi colpiscono: sono incredibili. Guarda la spiaggia e pensa.
"Vieni la dottoressa Dana ti vuole vedere…"
Dana Scully si chiama.
Le vado incontro dicendole:
"Piacere dottoressa Scully!"
"No", dice lei con un tono fiero, "sono la dottoressa Dana. Solo lui mi chiamava Scully.. solo lui…"
Sento di aver fatto una gaffe spaventosa. Cerco di scusarmi ma lei minimizza:
"Sai in fondo mi fa piacere che tu mi abbia richiamato così.. Dopo tanti anni…"
Intuisco qualcosa di nascosto nel suo cuore, un dolore. Una donna così anziana chissà quanto ha vissuto.
Cambia discorso:
"Spero si trovi bene, mi dovrà guardare ma per il resto faccia come se fosse a casa sua…"

Sono passati due giorni e devo dire che non posso lamentarmi. Forse sta solo troppo zitta. Ma è gentile e piacevole.
Oggi le sto leggendo il giornale ed ad un tratto leggo un annuncio:
"Conosci una vera storia d'amore, non da romanzetto? Partecipa al nostro concorso…"
"Era lei che scriveva vero?", mi chiede la dottoressa Dana.
"Sì, signora. Ma ora basta. Mi sono resa conto che scrivevo delle stupidaggini, che non c'era niente di vero dentro".
"Dovrebbe sforzarsi di scrivere qualcosa di vero e di sentito".
"Non credo di poterlo fare, dovrei poter crederci".
"Sbaglio o lei è un po' cinica. Sa che io ero come lei alla sua età? Tutta presa dal lavoro e molto scettica".
"E ora è cambiata?"
"Ora sono una vecchia che ha sempre freddo dentro. Nel cuore…. ma che sa che un giorno tutto finirà…"
"Capisco. Per scrivere una vera storia d'amore bisognerebbe crederci. Io non ci credo poi così tanto?"
"Come mai?"
Le racconto la mia storia. Lei scuote la testa:
"La capisco. Ma mi creda l'amore esiste. Solo che spesso passa troppo sopra di noi. Io l'ho incontrato e perduto…"
Sento che la sua voce si spezza. Poi si riprende e cambia argomento.

Il giorno dopo mi chiama:
"Non vuole partecipare a quel concorso letterario?"
"Non so cosa scrivere…"
"Gliela racconto io la storia. Per anni l'ho tenuta dentro di me, ma ora capisco che non era giusto. Lei lavora per me e mi starà a sentire".
Annuisco. Potrò sempre dirle che non me l'hanno pubblicata.
"Il primo giorno lei mi ha chiamata Scully. Lui mi chiamava così. Scully al mattino, Scully alla sera, Scully alle due di notte, Scully in auto, Scully quando mi amava… Mi ha chiamata Dana poche volte… ma mi amata mille volte più di tutte le volte che mi chiamava Scully".
"Lui come si chiamava?"
"Fox Mulder. Era un agente federale. Come me".
Inizia la sua storia. Era un medico legale ed agente federale molto in gamba malgrado la sua giovane età quando fu chiamata ad affiancare l'agente Fox Mulder, intelligentissimo, in gamba, coraggioso ma fissato con fatti paranormali e con le indagini non ortodosse. Il suo compito era screditarlo in pratica. Ma la simpatia che provò per lui fu immediata. Mi dice di mille casi su cui hanno investigato, mi ricorda la morte di sua sorella, la sua scomparsa misteriosa, una malattia di cui fu vittima. Mi dice che per anni lei e Fox Mulder si sono amati platonicamente ma appassionatamente.
Ma ad un tratto i potenti contro cui avevano indagato varie volte decidono di separarli definitivamente, pena la morte. Ma Mulder non può rinunciare a vederla, né lei a stare con lui. Una volta all'anno stabiliscono di vedersi qui, per vivere un amore di cui forse si sono accorti finalmente. Per sei anni lo fanno. Vedo tante foto, le loro foto, e quello che vedo nei loro occhi è amore, amore vero. Esiste. Poi lui scompare, e lei lo attende per anni e anni, scoprendo poi solo in vecchiaia che lui è stato ucciso, per punirlo del fatto di non aver voluto rinunciare a lei.
I miei occhi sono appannati dalle lacrime mentre finisco di scrivere questo: il loro era un amore vero. Il fatto che sia esistito rende la vita migliore.
Credevo di trovarmi di fronte ad una persona anziana che mi avrebbe raccontato un mucchio di banalità, ma mi trovo invece colpita da lei.
La dottoressa conclude con:
"Per anni sono stata zitta, ho tenuto tutto dentro di me. Ma ora è giunto il momento di parlare. Perché qualcosa viva."
Spedisco lo scritto per il concorso e malgrado l'estate sia passata accetto di continuare a vedermi con la mia datrice di lavoro. Quello che mi lega a lei è indefinibile: desiderio di verità e giustizia, il suo amore, il fatto che lei con me abbia parlato.
Mi mormora:
"Nemmeno quest'estate è venuto. Mulder.. sei sempre in ritardo.."
Il mio nuovo compito per lei è raccogliere informazioni sui fatti misteriosi di allora e di oggi. Scopro pertanto che una Samantha Mulder è vissuta fino a oltre settant'anni vicino a Vancouver, entrando ed uscendo da cliniche psichiatriche per un comportamento schizoide senz'altro da imputare al suo comportamento. Scopro le vite dei Guerrieri solitari, i tre amici di Fox Mulder, morti in miseria ma geniali, di cui comincio a ritrascrivere il materiale. Scopro l'ombra sinistra del Consorzio, ancora presente, il cui capo era anche padre di Fox Mulder e che scopro essere morto suicida, oppresso dai rimorsi per il peggiore dei suoi delitti, l'aver ucciso suo figlio. Scopro la presenza di un anziano monaco ortodosso a Washington, noto nel mondo come Alex Krycek. Gli parlo attraverso uno spioncino e lui mi giura di non aver ucciso Fox Mulder, ma di aver assistito alla sua morte:
"Fu il fumatore ad ucciderlo. Per punirlo. E io non feci niente. E ogni notte Dio vuole che io veda quella scena. E lui invece si è suicidato per il rimorso".
Io continuo a scrivere e ad investigare. Ci sono troppi complotti. La dottoressa Dana o Scully come ogni tanto vuole che la chiami sembra ringiovanita, supervisiona il mio lavoro con entusiasmo e brio.
Un giorno arriva una telefonata per me. Ho vinto il concorso. La storia di Fox Mulder e Dana Scully entrerà nel cuore di tutti. Il mio libro esce e ha successo. Di colpo la mia vita cambia. Sono una scrittrice, ho scoperto il modo di arrivare al cuore della gente e nello stesso tempo di scrivere qualcosa di vero e di bello.
Arriva un'altra estate. Io interrompo ogni impegno per stare con la dottoressa Dana in riva al mare in Sud Carolina.
Ho un po' di appunti da scrivere.
Mi chiede di portarla a fare una passeggiata in carrozzina sulla battigia:
"Hai scritto nel libro cosa mi faceva lui qui, vero? Sai lui non è mai venuto in questi anni, ma io ora so il perché: dovevo incontrarti e raccontarti tutto. Lui voleva la verità, e io l'ho tenuta nascosta tutto questo tempo. Ora la verità è fuori e dentro non c'è più niente.."
Mi chino a raccogliere una conchiglia. Di colpo sento la sua voce:
"Mulder sei arrivato finalmente".
Alzo lo sguardo. L'ho visto in foto Mulder, l'ho visto nelle foto ufficiali, in un paio di foto simpatiche che gli fecero durante le missioni, l'ho visto bambino con la sua sorellina perduta, l'ho visto nelle foto con cui il Consorzio profanò il loro amore. E lo vedo anch'io, più bello del mare e del sole che viene verso di noi. E vedo Scully, non l'adorabile signora d'acciaio che ho conosciuto, ma quella creatura che Mulder amava tanto andare verso di lui. Io non la trattengo.. E vedo il loro abbraccio, vedo i loro baci, vedo quello che entrambi aspettavano. Sulla sedia la mia vecchia signora si è svuotata, dei suoi ricordi con me e ora per il suo amore. Mentre le lacrime mi riempiono gli occhi capisco che ho trovato e cercherò la verità. Capisco che il loro amore ora vive in me. Capisco che tutto finisce ma tutto incomincia. Capisco che c'è qualcosa in cui credere. Alla fine lei e lui sono di nuovo insieme, e nessuno potrà più separarli.


Fine