Umano e Divino
(giustizia e ingiustizia)
Perché continuare...
Perché continuare a opporsi a quest'incubo di morte,
disperazione...
Perché non lasciarsi andare... Saga... perché?!
È così semplice. Abbandonare ogni speranza di vittoria,
abbandonare ogni tentativo di "salvare" questo
mondo, salvarlo dagli uomini, che cosa avranno mai fatto
per te gli dei! Che cosa...?!
Sei la parte che più odio di me, sei la parte che più
detesto proprio perché quella che meno comprendo. Ti ho
osservato per tanti anni, cavaliere di Gemini, ti ho
osservato ed ho pianto per te, per la tua ingenuità
tutta divina, per quella fede verso la giustizia, verso
quella farsa che è stata la tua vita di devoto.
Un inutile personaggio in questi templi antichi che
decantano la grandezza di Athena, la grandezza della Dea,
non la grandezza dell'unica vera forza, quella
dell'oscurità che porta quiete, tranquillità.
Ti ho visto, ti ho visto è odiato quando gettavi nel
mondo la tua forza di volontà, quando tentavi di salvare
la terra ponendo davanti a tutti la grazia e la giustizia
degli dei.
Ti ho visto mentre tu mi parlavi quella notte, mentre mi
ammonivi, mentre avvertivi in sogno quel cavaliere,
quell'uomo assurdo che aveva tentato, riuscendoci, di
strapparmi la bimba sacra, quella che doveva morire per
il bene degli uomini... perché io avevo visto, aveva
sentito gli uomini chiamarmi, avevo sentito le loro urla
di dolore e avevo raccolto un appello. Un appello che mi
veniva dall'umanità!
"Basta!" sussurravano a mezza voce gli uomini
"Siamo stanchi. Stanchi di non aver legge, stanchi
di quello che vogliono far di noi tutti gli dei, siamo
carne, carne messa al fuoco dai capricci divini!"
Allora perché non tentare di salvare. Perché non
tentare di portare ordine, disciplina. Di portare una
legge! E che sia quella dell'oscurità, cosa importa?!
L'uomo è oscuro, la luce non ci appartiene, io sono un
uomo prima di essere un cavaliere di Athena e come tale
sento di dover spingere coloro che non hanno ancora
aperto gli occhi a porsi certe domande, a trovare certe
risposte giuste.
E' giustizia umana quella che porto, un momento di
disordine in attesa che si compia la vera pace. Quella
che non verrà mai più turbata. Cerco una dittatura a
fin di bene, quella di un uomo che ha compreso come vanno
le cose del mondo.
Ho dato tutto per il bene dell'uomo, ho sacrificato vite!
Non è per me che lo faccio, mi basta poco per vivere ed
essere felice, io lavoro per l'Uomo!
E quando sarà tutto finito, io il grande Saga, verrò
riconosciuto come salvatore e mi ritirerò tra i miei
simili, tra gli uomini!
Possibile che non capisci? Non ti rendi conto? Ho dato
tutto per l'umanità: la mia vecchia vita, cioè la tua
vita, di uomo ben visto dagli uomini orbi; ho lasciato
che tu mi odiassi, tu, parte di me che tanto mi riempivi,
mi rendevi completo, in questa doppiezza che mi stronca.
Ed ho sacrificato le persone a cui ho voluto bene, che ho
amato...
Il mio pupillo è morto da tempo, lì nella valle che non
vedrà mai il sole, per me, per la mia difesa, mentre
Athena, che doveva appoggiare il mio lavoro invece di
ostacolarmi, gli ha impedito di portare a termine un
missione giusta, frenare Shiryu del drago, quel povero
sciocco, illuso! Che pensa come tutti i grandi "cavalieri
della speranza" (vano nome, altisonante di certo, ma
vuoto come le conchiglie stese al sole ad asciugare!) di
poter cambiare il mondo con una stupida corsa, o dando
una mano a quella femmina!
E cosa dire del fiero Capricorno, colpito a morte da
quello stesso uomo che mi ha portato via Deathmask,, la
mia creatura. Capricorno... fiero, pieno di fede verso la
dea che l'ha preferito ad altri... quante lacrime ho
versato per lui, perché io sono uomo, e capisco, non
come quei combattenti ancora fanciulli, dalla lacrima
facile!
E poi... Camus...
Quel ragazzino che era venuto da me pieno di forza e
potere glaciale, lo ricordo ancora. Gli occhi brillanti
che mi rivolgevano, adoranti, uno sguardo di speranza.
Lui è sì l'incarnazione della speranza umana di
migliorare se stesso... migliorare fino alla fine, senza
mai gettar la spugna.
Morir così, per mano di un biondino che aveva avuto solo
il vanto di essere guidato da una dea! Dov'è finito
allora lo spirito di competizione tutto umano! Dov'è
finito, nel gesto del biondo, la forza di sapersi battere
per l'umanità, cioè per se stessi, per un'affermazione
personale... invece che per pura vendetta verso un gesto
d'amore da parte di un maestro che vuol vedere il suo
allievo diventar più forte!
Dov'è ora Camus, che nello sprofondar della nave di una
morta, vedeva il mezzo, l'unico, per dischiudere quel
piccolo seme di orgoglio seminato nel cuore di un
adolescente invaghito di una donna deceduta tanti anni
prima. Non c'è più il giovane Aquarius, nostro amico e
compagno. Umano, forse più degli altri.
E tu vuoi che io getti la spugna proprio adesso nel mio
progetto, Saga?! Ora che sono vicino... vicino alla
salvezza dell'umanità?
Proprio ora, che ho persino sacrificato il mio cuore in
questa battaglia?!
Il mio cuore umano che amava un altro essere umano?!
Già... che cosa ci siamo detti prima di lasciarci.
Nulla, un abbraccio, un bacio, per noi erano sufficienti.
Un arrivederci doveva essere, non un addio! Ed invece è
stato quel che è stato... per la dea, per la giustizia,
quella falsa giustizia divina, me l'ha portato via. Per
sempre. Perché gli dei, quei dei ai quali siamo soltanto
asserviti, non mi permetteranno mai più di vederlo, di
stringerlo a me... mai più.
Finito per sempre ai miei occhi e a quelli degli uomini,
il mio dolce, bello svedese biondo! Dannato agli occhi
degli dei, perché per amore, sentimento Umano, aveva
difeso me, un altro uomo.
Allora, dimmi, Saga... voglio che tu me lo dica e devi
essere sincero: chi più di me ha sofferto in questa
storia?! Ho gettato al vento tutti colore che, nella
presunzione di essere forti, erano solo fondamentalisti
ipocriti.
Devoti ad una folle, che doveva morire da piccola e
lasciare tutto agli uomini...
Ho perso amici, amore... senza desiderare la vedetta,
perché so che è un sentimento troppo negativo. Io lo so!
Al contrario di altri... al contrario dei cavalieri della
speranza, che solo sulla vendetta hanno giocato in questi
giorni.
Per vendicare un torto, Hyoga di Cygnus ha stroncato la
vita di Camus; per vendetta Shiryu ha ucciso Deathmask;
per vendetta, il giovane Andromeda ha piegato le ultime
forse di... di... Aphro...dite (senti il groppo alla gola
che mi viene nel pronunciare quel nome a me tanto caro!).
Vorrei poter stendere sui ricordi un velo spesso, vorrei
poter essere più forte. Ma so che la fitta rete nella
quale ti avevo rinchiuso si sta spezzando, e se si aprirà
un varco abbastanza largo per poter far passare il tuo
corpo. Tu nella tua ingenuità mi tradirai! Tu, che
avresti dovuto aiutarmi. Per l'uomo! Non per me, che sono
sconfitto, ancor prima che il cavaliere di Pegaso, folle
nella sua bramosia di accondiscendere alle voglie di
Athena, varchi la soglia che ho di fronte.
Se le persone che amavo avessero combattuto contro
uomini, avrebbero vinto. Loro hanno dovuto combattere
contro una dea. Una dea che doveva morire, una dea che
era portatrice di giustizia quanto lo è un bambino che
si affaccia alla vita.
Gli dei hanno capricci non hanno principi. I veri
principi, sono quelli umani.
Da soli potevamo far in modo che la vita potesse scorrere
senza problemi. L'oscurità sarebbe stata il passaporto
verso la felicità.
Ora non ci resta che attendere la morte, quella vera...
ed essere giudicato dagli dei, che noi avremmo potuto
abbattere per salvar noi stessi.
FINE
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