Stonk!
Crak! Boom!!!
STONK!!!
Iaia non se ne accorge e sbatte contro un balcone.
CRAK!!!
Il vetro si rompe in mille pezzi.
BOOM!!!!!!
Iaia casca a terra e sviene.
E fu al risveglio, che le venne l'idea per una nuova
fanfic.
BENE, ORA POSSIAMO VERAMENTE INIZIARE!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quel giorno Vegeta, stranamente, si era svegliato molto
tardi, in contrasto con le sue abitudini. Perché non si
sentiva tanto bene, sentiva una strana sensazione.
Qualcosa di terribilmente terribile lo
tormentava nella sua anima, tormentava il suo essere,
facendolo sentire debole e stanco. Così aveva deciso di
uscire a fare due passi in città. Normalmente non
sarebbe uscito. Odiava tutta quella gente che andava da
tutte le parti, senza uno scopo preciso. Non li
sopportava.
Ma proprio mentre camminava, una cosa esposta fuori ad un
negozio attirò la sua attenzione. Quando si rese bene
conto di cosa fosse si bloccò. Fermo, immobile. Tutti i
suo muscoli tesi, gli occhi sbarrati e la bocca
leggermente aperta. Se non avesse respirato, qualcuno
avrebbe potuto credere che fosse una statua.
Rimase qualche minuto così. Poi tornò in una posizione
normale e i suoi occhi ripresero la loro aria gelida. Si
avvicinò velocemente all'oggetto che aveva suscitato in
lui quelle sensazioni così strane
Per un attimo si
era sentito smarrito, perso, piccolo e inutile. Il suo
orgoglio si era ridotto in mille frantumi. Analizzò
attentamente quell'oggetto, e poi, lentamente, lo prese
in mano. Alzo gli occhi per leggere l'insegna del negozio.
"W i giocattoli
Stupidi umani
" pensò
con disprezzo. Poi guardò nuovamente quello che teneva
tra le mani. Era un piccolo pacchetto, poco più grande
di una sua mano. Ma non era il pacchetto la cosa più
impressionante, ma quello che conteneva. Un pupazzo. Un
pupazzo a forma di
lui
Sì, un pupazzo a
forma di Vegeta
Vegeta sentì il controllo
scivolare via da lui
come avevano osato fare una
cosa del genere? CHI aveva osato? Avrebbe voluto
distruggerlo, quello stupido pupazzo, ma non lo fece.
Bensì lo rimise al suo posto. Poi vide qualcosa che non
aveva notato prima. C'erano pupazzi anche di Goku, di
Piccolo, e perfino di suo figlio Trunks. E poi Freezer,
Cell, Majin Buu
E anche lo stupido amico di
Kakaroth: Creelen
Ma chi era stato a fare una cosa
simile?
lui doveva sapere
perché
quello era peggio di dover combattere contro mille nemici.
Realizzò che il negoziante avrebbe saputo dargli qualche
spiegazione. Ma non poteva presentarsi al negozio così
come era. O il negoziante lo avrebbe riconosciuto, e non
gli avrebbe detto quello che voleva sapere
Così
tornò a casa per cambiarsi, per mettersi degli stupidi
vestiti umani
che odiava. Ma quella era l'unica
soluzione
Si mise dei pantaloni e una camicia. Poi,
per non farsi riconoscere, prese una busta e ci fece due
buchi, poi se la mise in testa e uscì. Fece tutto nel più
assoluto silenzio, per non farsi scoprire da Bulma, o dai
suoi fastidiosissimi genitori, o da Trunks. Poi tornò a
"W i giocattoli" e prese in mano il pacchetto
che conteneva il suo pupazzo e andò con passo adirato
dal negoziante, che, sebbene il suo cliente indossasse
una busta sulla testa, lo aspettava con un grande sorriso
stampato sulle labbra.
- Mi sa dire cosa è questo?!?!?!? - chiese Vegeta
urlando.
- Ma certo, signore, quello è uno dei pupazzi della
serie di Dragonball
e ce ne sono tanti altri
signore
Questo, in particolare, rappresenta Vegeta,
uno dei personaggi più amati
se deve fare un
regalo, glielo consiglio
- No
non mi serve per un regalo
perché
- Vegeta si tolse la busta che gli copriva il viso - io
sono Vegeta!!!!
- Ah! Come
Come
Oh mio Dio! Vegeta, è qui
nel mio negozio! - il negoziante per poco non svenne -
non
non è possibile! Salve! Io sono Filippo
Rodolfini! Sono estasiato di fare la sua conoscenza!
- Beh
io no!
- Senta
me lo fa un autografo? Qui, sul
fondoschiena?
- Ma lei è impazzito!
- Oh, la prego!
- Mai!
- Ok
senta
c'è qualcosa che posso fare per
lei?
- Sì! Mi regala qualcuno di questi pupazzi?
- Così poco? Questo e altro, per Vegeta!
- La smetta, mi sta facendo venire da vomitare!
- Oh, certo
quali sono i pupazzi che vuole?
- Beh
prima di tutto questo - disse mostrando il
pupazzo che aveva in mano, quello che lo raffigurava -
poi uno di Kakaroth, uno di Trunks, uno di Creelen e uno
di Piccolo!
- Vado subito a prenderli.
Poco dopo Vegeta tornava volando alla Capsule Corp, con
in mano una busta con su scritto "W i giocattoli".
Entrò a casa silenzioso e si andò a rimettere la sua
adorata e comoda tuta blu. Poi si affrettò a riprendere
la sua busta
quella busta piena di vergogna, di
odio
Perché avevano fatto una cosa del genere?
Vegeta si sentiva ancora peggio della sera prima e di
quella mattina. Teneva la busta in mano e la guardava.
Non osava aprirla, almeno per ora. La cosa peggiore in
tutto quello, era quei pupazzi erano anche fatti male
tutti sbagliati, per niente proporzionati
Era una
cosa orribile, non poteva sopportarlo
Era ancora immerso nelle sue riflessioni, quando senti
Bulma arrivare. Sapeva sempre riconoscere il suo modo di
camminare: deciso, sempre rivolto a una precisa meta.
Fece appena in tempo a nascondere sotto il letto la busta.
Sarebbe stato orribile se Bulma l'avesse scoperto
Ma all'improvviso gli balenò una tremenda idea in testa:
lei avrebbe potuto comunque vedere quelle mostruosità
nei negozi di giocattoli, se ci fosse passata avanti
Certo
ma
SE! Decise che lei non sarebbe
dovuta uscire di casa, avrebbe dovuto impedirglielo,
almeno finché non avesse sistemato tutta la faccenda.
Bulma entrò in camera sua e trovò Vegeta seduto sul
letto.
- Vegeta! Ciao! Non ti vedo da questa mattina! Ma dove
eri andato a finire?
- Non sono affari tuoi, donna.
- Non sei nemmeno andato ad allenarti
C'è qualcosa
che non va
?
- No! E ora va via!
Bulma non si lasciò scoraggiare dalle sue parole
C'era qualcosa che non andava e lo sapeva. Doveva solo
scoprire cosa. Si avvicino a lui e si sedette sulle sue
ginocchia.
- Non vuoi proprio dirmi cose c'è che non va? - gli
disse dolce, mettendogli le braccia intorno al collo.
- Non c'è niente che non va! Va tutto alla perfezione!
- Non ti credo, Vegeta caro
ti conosco troppo bene,
ormai! Non puoi nascondermi più niente! Dimmelo!
- Ti ho già ripetuto che va tutto bene!
- Cocciuto di un Sayan!
- Cocciuta sarai tu! Sei tu che stai qui ad assillarmi!
Bulma sentiva di non sopportarlo quando faceva così.
Perché non voleva dirle cosa non andava? Non le piaceva
quando le nascondeva qualcosa. Ma non si diede per vinta.
Non lo faceva mai. Se non voleva dirglielo con le buone,
allora glielo avrebbe detto con le cattive. In fondo lei
voleva solo aiutarlo.
Vegeta vide un leggero sorrisetto malizioso dipingersi
sulle sue labbra. Conosceva quella espressione. Aveva in
mente qualcosa. Poi la vide avvicinarsi e in breve lei lo
stava baciando con tutta la sua passione.
Lui non le poté resistere e la abbracciò,
contraccambiando il suo bacio con la stessa passione.
Sentiva lentamente di non riuscire più a pensare, mentre
si perdeva in lei. Così dolce, così calda. Ma
improvvisamente lei si staccò da lui.
- Allora? Cosa c'è che non va?
- Come sei cocciuta donna! La tua testa è più dura
della pietra!
Lei sorrise e poi tornò a guardarlo con sguardo
interrogativo e provocatorio.
Vegeta si sentiva spiazzato. Non sapeva che dirle. Era
così affascinato da lei
ma lei non poteva sapere
No, almeno finché non avesse sistemato tutto. E anche
allora, sarebbe stato meglio che lei non sapesse. Era
tropo umiliante. Doveva inventarsi qualcosa. E poi ora
aveva qualcosa da fare. Doveva informare gli altri, che,
come lui, erano state vittime di quel sacrilegio.
Normalmente non gli sarebbe importato degli altri, ma
questa volta si sentiva veramente male e non voleva che
anche altri soffrissero quello che in quel momento
soffriva lui
saperlo così, all'improvviso
era stato un vero colpo.
- Ascoltami, donna, va tutto bene! Ora, per favore, vuoi
lasciarmi solo? Stupida donna!
- Ah! Vegeta! Sei proprio impossibile! Se la gente che
vuole aiutarti è stupida, allora preferisco non aiutarti
- e detto questo si alzò in piedi e arrivata alla porta
aggiunse: - E se stai così bene da solo, allora resta
solo! Non voglio più vederti!
E detto questo sbatté la porta dietro le sue spalle.
"Di male in peggio" pensò il Sayan "per
colpa di questi schifosi cosi ho anche litigato con lei
"
Sospirò
ora doveva proprio andare.
Prese la busta da sotto al letto e spiccò il volo dal
balcone, diretto al palazzo del Supremo.
Pochi minuti dopo Vegeta aveva raggiunto la sua meta. Una
volta atterrato vide subito Dente, Mr Popo e Piccolo e
inoltre poté sentire il baccano che faceva Goku mentre
si allenava con Ub.
"Bene
" pensò "Due piccioni con una
fava"
Si diresse verso Piccolo, che sentì la sua aura e si girò.
- Vegeta! Cosa ci fai qui?
- Dov'è Kakaroth?
- Si sta allenando
perché?
- Devo parlare con lui
e anche con te.
- Con me? - Piccolo era molto sorpreso. - Aspetta, vado a
chiamare Goku.
- Sì, ma muoviti. Non mi piace aspettare.
Piccolo sorrise tra se' e se' e andò a chiamare Goku.
Poco dopo era di ritorno con lui.
- Ciao, Vegeta! - gridò Goku quasi facendo pentire
Vegeta di essere andato là.
- Sì, sì
- disse lui scocciato - ma ora devo
parlarvi di qualcosa di molto importante, che riguarda
quello che c'è qua dentro. - disse alzando in alto la
sua busta.
- Oh, Vegeta - disse Goku - non dovevi farci un regalo!
Che giocattolo è?
- Stupido, non è un regalo!
- E cosa? - chiese Piccolo curioso. Non gli piacevano
tutti quei misteri.
- Questa è una delle cose più orribili del mondo -
Vegeta li fece incuriosire ancora di più.
- Ah sì? E perché non ce la fai vedere questa cosa
orribile? - chiese Piccolo che ormai non ne poteva più.
- Bene, ma mantenete il sangue freddo e non venitemi a
dire che non vi avevo avvertito! - disse Vegeta mettendo
lentamente una mano nella busta, tirando fuori i pupazzi
di Goku e Piccolo e mettendoglieli in mano.
Per un attimo i due rimasero gelati, esterrefatti. Non
riuscivano più a pensare. Il loro cervello non operava
più e sentivano che anche il loro corpo stava per cedere.
All'improvviso caddero a terra con le gambe all'aria,
mentre Vegeta li guardava con disprezzo.
Quando Goku e Piccolo si svegliarono, quasi
simultaneamente, si accorsero di essere stesi su due
comodi letti. La prima cosa che videro appena riuscirono
ad aprire abbastanza gli occhi, fu Popo, con un ampio
sorriso stampato sulle labbra, che disse: - Vieni, Dende!
Si sono svegliati!
Poi videro anche Dende, anche lui aveva un sorriso ebete
appiccicato in faccia. Poi videro anche Vegeta, in un
angolo, appoggiato al muro, con le braccia incrociate,
che guardava fuori dalla finestra, pensano a chissà che
cosa.
Vedendo che si erano svegliati, si avvicinò a Goku con
uno sguardo minaccioso.
- Kakaroth - gli disse - tu disonori tutta la stirpe dei
Sayan!
Goku non riusciva ancora a parlare e si limitò a
sorridergli malinconicamente. Non capiva neanche perché
Vegeta fosse arrabbiato con lui
Ma in fondo, Vegeta
era sempre arrabbiato con lui, quindi
Piccolo invece era già lucido e subito la sua mente volò
a quei pupazzi che Vegeta aveva mostrato loro quella
mattina.
- Che ore sono? - chiese.
- Sono circa le tre e mezzo, Piccolo - lo informò Dende.
- Le tre e mezzo? - si stupì Goku, ripresosi
improvvisamente, dato che un terribile pensiero gli era
saltato in mente alla menzione dell'ora - E noi
noi
abbiamo anche saltato il pranzo?!?!?!?
- Oh
- disse Popo - Vegeta ha mangiato qui
ma
voi
sì, voi avete saltato il pranzo
Goku svenne di nuovo, sotto gli sguardi attoniti dei
compagni.
Ma intanto Piccolo si preoccupava d'altro che del cibo.
- Vegeta - disse esitante - credo che dovremmo fare
qualcosa
- Sì, ma prima dobbiamo avvisare delle altre persone
- Ci sono altri pupazzi?
- Oltre i nostri c'erano anche pupazzi di Trunks e del
vostro stupido amico ex-pelato
- Creelen?
- Lui.
Allora credo che sia opportuno avvisarli adesso. - disse
alzandosi dal letto e mettendosi il suo turbante e il suo
mantello.
- No.
- No?!?!?!? Come sarebbe a dire NO?!?!?!?!?
- Dobbiamo aspettare che quell'idiota di Kakaroth si
svegli. - spiegò guardando Goku con occhi colmi di
disprezzo, di odio e di ribrezzo.
- Non pensi che sia meglio prima avvisare loro?
- Io credo che se non siamo di ritorno per quando
Kakaroth si sveglia, gli verrà una crisi isterica
meglio restare. - disse guardando nuovamente Goku con gli
stessi occhi.
- Beh
forse hai ragione
ma
forse
potremmo semplicemente telefonargli e dirgli di venire
qui
- Uhm
beh
credo sia una buona idea
sperando che siano in casa
- Tentar non nuoce.
Pochi minuti dopo Piccolo teneva in mano la cornetta del
telefono in un'altra stanza del palazzo e componeva il
numero di Creelen molto velocemente. Gli rispose proprio
lui.
- Si?
- Creelen?
- Piccolo! Credevo che avresti mai usato un telefono!
Cosa succede?
- C'è un'emergenza! Devi venire subito qui!
- Un emergenza, eh?
- Sì, ma non ho tempo di spiegarti
alza il sedere
e vieni al palazzo, ORA!
- Ok, ok
non potresti anticiparmi qualcosa?
- Posso solo dirti che è una cosa che ti riguarda da
molto vicino
e non solo te
- Ok, aspettami, arrivo subito.
Poi Piccolo telefonò anche alla Capsule Corp.
- Buongiorno. Capsule Corp. Chi parla?
- Buongiorno, Bulma, sono Piccolo.
- Ciao! Cosa c'è?
- C'è un piccolo problema
Non è che Trunks
potrebbe venire qui
da solo
?
- Un problema? È per caso per Vegeta? Non sta bene?
- No, lui sta benissimo
ehm
ora non posso
spiegarti
può venire Trunks
? Ma digli di
fare in fretta
- Oh
vabbene
se ci tieni così tanto
Ciao, eh
- Ciao. - concluse Piccolo posando la cornetta.
- Allora? - chiese Vegeta con aria quasi noncurante.
- Saranno qui a momenti.
Poco dopo Creelen atterrò lentamente sul Palazzo del
Supremo. Non c'era nessuno. Fu molto stupito da questo e
divenne improvvisamente molto sospettoso. Poi sentì
l'aura di Trunks che veniva sempre più vicino. Anche
Trunks si accorse di lui e gli atterrò vicino.
- Trunks! Cosa ci fai qui?
- Mia madre dice che ha telefonato Piccolo dicendole che
dovevo venire subito qui
- Anche a me ha telefonato Piccolo!
- Guarda! Eccolo lì!
- Piccolo! Ciao!
Piccolo gli si avvicinò e presto Creelen e Trunks
poterono vedere anche Vegeta, che lo seguiva da lontano e
lentamente.
- Padre! Cosa ci fate qui? - chiese Trunks - Mamma è
molto arrabbiata! Io
io credo che
dovreste
- Scusarmi? - il tono di Vegeta era molto severo.
Trunks abbassò la testa. Silenzio. Creelen ruppe il
ghiaccio: - Allora, Piccolo! Perché ci hai chiamati qui?
- Per una questione molto importante. Vegeta
Vegeta prese la famigerata busta e ritrasse i due pupazzi
di Creelen e Trunks e li porse a loro. Creelen svenne sul
colpo, mentre Trunks ci mise qualche secondo a capire
cosa stava realmente mantenendo in mano, e quando capì
spalancò la bocca: - Ma
ma
co
cosa
?
- balbettò.
Vegeta sorrise alla reazione di suo figlio.
"Un vero guerriero".
Creelen si risvegliò in un candido letto e vide il verde
viso di Piccolo guardarlo con un piccolo sorriso: - Stai
bene? - chiese.
Creelen annuì stancamente.
Poco tempo dopo, sotto insistente richiesta di Piccolo,
lui, Goku, Creelen, Vegeta e Trunks erano chiusi in una
delle tante stanze del Palazzo.
- Bisogna fare qualcosa
- disse Goku.
- Non mi dire. - fece Vegeta.
- Si, ma cosa? - chiese Creelen.
- Beh
io direi di
- Vegeta sorrise
malignamente - distruggere chi ha fatto una cosa simile!
- Non credi di esagerare? - gli chiese Piccolo.
- No
- Ma si! Non avete capito che sta scherzando? - rise Goku.
- Non sto affatto
scherzando, Kakaroth
- Beh
distruggerlo è un po' esagerato - tentò
Trunks.
- Stupidi! - gridò Vegeta - ma non capite? E va bene! Ma
perché vi ho chiamato? Non si può certo contare su
degli idioti come voi! Se non lo distruggiamo, che gli
facciamo??
- Perché non gli facciamo il solletico fino a farlo
scoppiare? - suggerì Goku.
Vegeta ci rifletté su per qualche secondo: - E sia! -
accordò.
- Ma come facciamo a sapere chi è stato? - chiese
Piccolo.
- C'è solo una persona a cui possiamo chiederlo! - disse
Vegeta.
- E chi? - chiese Trunks.
- Filippo Rodolfini.
Qualche ora dopo, il tempo che c'era voluto per
convincerlo, Creelen era nel negozio "W i giocattoli",
alla ricerca del signor Rodolfini. Lo vide arrivare da
dietro il balcone. Appena Filippo Rodolfini vide Creelen
trasalì.
- Ma lei! Lei è Creelen!
- Ehm
già
perché?
- Me lo fa un autografo? Qui, sul fondoschiena!
- No.
- Oh
- Mi scusi, ma avrei bisogno di un'informazione
- Prego! Questo e altro per lei!
- Chi è che ha inventato i pupazzi a forma di Vegeta,
Goku, Piccolo, Trunks e
me?
- Ah! I pupazzi di Dragonball!
- Se si chiamano così
- Beh
li ha inventati il signor Pasquale Pacotti!
- Eh?
- Pasquale Pacotti!
- Mha
vabbè
arrivederci, eh?
- Oh, si! Rivediamoci un giorno di questi!
"Meglio morire"
- Pasquale Pacotti?! - chiese incredulo Goku.
- Ha detto così
- Bene! - disse Piccolo - ora dobbiamo solo scoprire dove
abita
- E come? - chiese Creelen.
- Forse
- fece Vegeta - potrei chiedere a Bulma di
scoprirlo con quello stupido aggeggio nel suo ufficio
- Il computer! - gridò Goku - Vegeta! Sei un genio!
- Lo so, Kakaroth
non c'è bisogno che me lo dici
tu
- Donna
- Vegeta! Ti avevo detto di non farti più vedere!
- Lo so
ma
devo chiederti una cosa
- Oh, ma certo! Perché tu vai via e mi lasci qui sola e
triste e torni quando hai bisogno di me!
- Ascoltami
- Sono tutta orecchie!
- Sentimi donna! C'è un problema che ora non posso
spiegarti! Ma con il tuo aiuto io posso risolverlo e
spiegarti presto
- Voglio crederti
Cosa vuoi?
- Volevo sapere se con quel tuo aggeggio infernale sulla
tua scrivania potevi scoprire dove abita un certo
Pasquale Pacotti
- Pasquale Pacotti?
- Sì.
- Ok
ma non ti prometto niente
Bulma si avvicinò a Vegeta, che era seduto pensoso su
una sedia. Lei aveva un foglio in mano e glielo mise
avanti alla faccia.
- Ecco! Questo è l'indirizzo di quel tizio
pare
sia uno che progetta giocattoli.
Vegeta si alzò in piedi e lesse da cima a fondo il
foglio. Bulma poté vedere un sorrisetto maligno
dipingersi sul suo volto.
- Era questo quello che volevo. - la guardò nei suoi
occhi felici e curiosi. Non sopportava il fatto di averla
fatta arrabbiare
ma
era stato necessario
Si sarebbe fatto perdonare, lo giurava a se stesso.
Bulma dal canto suo si faceva molte domande. Da quanto
Vegeta si interessava della gente che progettava i
giocattoli? Da quanto Vegeta si interessava della gente?
Quale era il problema di cui parlava? C'entrava forse
qualcosa con la strana telefonata di Piccolo? Dove era in
quel momento Trunks? Insomma, cosa stava succedendo? Non
lo sapeva, ma l'avrebbe scoperto a tutti i costi.
- Ah! - gridò Goku - È proprio lui! Quando questa
storia sarà finita ricordami di ringraziare Bulma!
- Allora, che facciamo, adesso? - chiese Creelen.
- È ovvio - Vegeta fece un sorriso beffardo e li guardò
a uno a uno negli occhi - andiamo da lui
Un uomo alto e impettito aprì la porta della presunta
casa del signor Pasquale Pacotti. Era vestito di nero e
aveva un buffo cravattino intorno al collo.
- Buonasera, signori. Desiderate?
- Abita qui il signor Pasquale Pacotti? - chiese Piccolo.
- Sì
desiderate vederlo?
- Sì - disse Creelen.
- E chi devo annunciare?
- Beh
- disse Piccolo - Può dirgli che ci sono dei
suoi amici molto intimi
- Bene
attendete qualche secondo, prego.
- Ma fai presto - gridò Vegeta - non ci piace l'idea di
dover aspettare
L'uomo lo guardò in cagnesco, poi sparì nella grande
casa.
- Caspita, Vegeta! - gridò Goku - l'hai fatto proprio
arrabbiare!
Poco dopo Vegeta, Goku, Piccolo, Creelen e Trunks
aspettavano seduti in una grande sala su comode poltrone
di velluto. Videro all'improvviso sbucare da una porta un
omino basso e tarchiato. Indossava una vestaglia a
quadretti e una piccola caramella ornata d'oro.
- Buonasera, signori - disse con una voce che sembrava
una trombetta. Ma appena realizzò chi fossero veramente
i "signori" rimase un po' interdetto, poi
continuò - Cosa posso fare per voi?
Vegeta si alzò e andò verso di lui con sguardo
minaccioso - È lei il signor Pasquale Pacotti?
- Sì, sono io
perché?
- È lei che ha inventato i pupazzi di Dragonball???
- Certo
perché?
- Non doveva farlo.
Vegeta prese il signor Pasquale Pacotti per la camicia e
lo buttò sopra il tavolo nella stanza.
- Ahio! Sentite, perché non ne parliamo?
- Zitto! - gli intimò Piccolo.
E detto questo cominciarono a fargli il solletico, mentre
lui gridava come un pazzo, finché svenne e i guerrieri
se andarono soddisfatti.
- Donna?! Donna?! - Vegeta era appena tornato e cercava
Bulma per tutta la Capsule Corp. - Cavolo, donna! Dove ti
sei cacciata?
Non era da nessuna parte. Uscì fuori e la trovò in
giardino.
- Sei qui! Ti ho cercato ovunque!
- Cosa vuoi? Qualche altro favore per poi sparire di
nuovo per qualche ora? O vuoi che ti prepari la cena?
Cosa vuoi, eh?
- Io
Cavolo, donna! Ero venuto qui per spiegarti
- Ah! Bene! Sentiamo!
- Allora
un certo Pasquale Pacotti ha
ha
inventato dei pupazzi a forma di me
di Kakaroth, di
Trunks, di Piccolo e di Creelen
così abbiamo
deciso di vendicarci!
- Oh Kami! Non l'avrete mica ucciso!
- Non temere donna! Gli abbiamo fatto solo il solletico
fino a farlo svenire!
- Ah
e quindi è per questo che tu
beh
potevi anche dirmelo
- Non credo.
- Non lo so
credo di non poterti perdonare, caro -
disse Bulma sorridendo maliziosamente.
- Ah no, eh?
- A meno che
- A meno che?
- Vegeta
- Si?
- Baciami.
Lui le sorrise beffardo, poi la strinse a se e la baciò
con foga. Trunks li vide e sorrise, prima di andare via
ad allenarsi.
- Bene, Ub - sorrise Goku - scusa l'interruzione, ora
possiamo riprendere! - e detto questo si scagliò addosso
al suo allievo, mancandolo per poco.
Piccolo guardava pensoso l'orizzonte. Sapeva che quegli
stupidi giocattoli non sarebbero certo scomparsi dalla
circolazione
Non sarebbe mai successo
ma
almeno avevano avuto la loro vendetta. Chiuse gli occhi e
scosse le testa.
"Che tempi
"
- Dove sei stato tutto questo tempo? - chiese C#18 a suo
marito con aria noncurante.
- Ho sbrigato una questione importante
- Oh
ok.
- Come ok?
- Bravo.
- Grazie
Vegeta era nel letto e leggeva il giornale, il Dayli
Sayan. Vicino a lui c'era Bulma.
- Uffa! - disse lei - Ma non succede mai niente qui!
Niente di niente, eh! Ah
Che barba che noia! Che
noia, che barba!
Vabbè, io dormo, eh
Buona
notte!
- Sì, sì, buona notte
- rispose lui con aria
scocciata.
Bulma spense il lumetto sul suo comodino e si infilò
sotto le coperte. Dopo un po', però, cominciò a
scalciare, togliendo tutte le coperte di dosso a Vegeta,
che, inizialmente noncurante, alla fine alzò gli occhi
al cielo e fece un gesto imprecante.
Fine
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