Stonk! Crak! Boom!!!


STONK!!!
Iaia non se ne accorge e sbatte contro un balcone.
CRAK!!!
Il vetro si rompe in mille pezzi.
BOOM!!!!!!
Iaia casca a terra e sviene.
E fu al risveglio, che le venne l'idea per una nuova fanfic.

BENE, ORA POSSIAMO VERAMENTE INIZIARE!!!!!!!!!!!!!!!!!


Quel giorno Vegeta, stranamente, si era svegliato molto tardi, in contrasto con le sue abitudini. Perché non si sentiva tanto bene, sentiva una strana sensazione. Qualcosa di terribilmente terribile lo tormentava nella sua anima, tormentava il suo essere, facendolo sentire debole e stanco. Così aveva deciso di uscire a fare due passi in città. Normalmente non sarebbe uscito. Odiava tutta quella gente che andava da tutte le parti, senza uno scopo preciso. Non li sopportava.
Ma proprio mentre camminava, una cosa esposta fuori ad un negozio attirò la sua attenzione. Quando si rese bene conto di cosa fosse si bloccò. Fermo, immobile. Tutti i suo muscoli tesi, gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta. Se non avesse respirato, qualcuno avrebbe potuto credere che fosse una statua.
Rimase qualche minuto così. Poi tornò in una posizione normale e i suoi occhi ripresero la loro aria gelida. Si avvicinò velocemente all'oggetto che aveva suscitato in lui quelle sensazioni così strane… Per un attimo si era sentito smarrito, perso, piccolo e inutile. Il suo orgoglio si era ridotto in mille frantumi. Analizzò attentamente quell'oggetto, e poi, lentamente, lo prese in mano. Alzo gli occhi per leggere l'insegna del negozio.
"W i giocattoli… Stupidi umani…" pensò con disprezzo. Poi guardò nuovamente quello che teneva tra le mani. Era un piccolo pacchetto, poco più grande di una sua mano. Ma non era il pacchetto la cosa più impressionante, ma quello che conteneva. Un pupazzo. Un pupazzo a forma di… lui… Sì, un pupazzo a forma di Vegeta… Vegeta sentì il controllo scivolare via da lui… come avevano osato fare una cosa del genere? CHI aveva osato? Avrebbe voluto distruggerlo, quello stupido pupazzo, ma non lo fece. Bensì lo rimise al suo posto. Poi vide qualcosa che non aveva notato prima. C'erano pupazzi anche di Goku, di Piccolo, e perfino di suo figlio Trunks. E poi Freezer, Cell, Majin Buu… E anche lo stupido amico di Kakaroth: Creelen… Ma chi era stato a fare una cosa simile?… lui doveva sapere… perché… quello era peggio di dover combattere contro mille nemici.
Realizzò che il negoziante avrebbe saputo dargli qualche spiegazione. Ma non poteva presentarsi al negozio così come era. O il negoziante lo avrebbe riconosciuto, e non gli avrebbe detto quello che voleva sapere… Così tornò a casa per cambiarsi, per mettersi degli stupidi vestiti umani… che odiava. Ma quella era l'unica soluzione… Si mise dei pantaloni e una camicia. Poi, per non farsi riconoscere, prese una busta e ci fece due buchi, poi se la mise in testa e uscì. Fece tutto nel più assoluto silenzio, per non farsi scoprire da Bulma, o dai suoi fastidiosissimi genitori, o da Trunks. Poi tornò a "W i giocattoli" e prese in mano il pacchetto che conteneva il suo pupazzo e andò con passo adirato dal negoziante, che, sebbene il suo cliente indossasse una busta sulla testa, lo aspettava con un grande sorriso stampato sulle labbra.
- Mi sa dire cosa è questo?!?!?!? - chiese Vegeta urlando.
- Ma certo, signore, quello è uno dei pupazzi della serie di Dragonball… e ce ne sono tanti altri signore… Questo, in particolare, rappresenta Vegeta, uno dei personaggi più amati… se deve fare un regalo, glielo consiglio…
- No… non mi serve per un regalo… perché… - Vegeta si tolse la busta che gli copriva il viso - io sono Vegeta!!!!
- Ah! Come… Come… Oh mio Dio! Vegeta, è qui… nel mio negozio! - il negoziante per poco non svenne - non… non è possibile! Salve! Io sono Filippo Rodolfini! Sono estasiato di fare la sua conoscenza!
- Beh… io no!
- Senta… me lo fa un autografo? Qui, sul fondoschiena?
- Ma lei è impazzito!
- Oh, la prego!
- Mai!
- Ok… senta… c'è qualcosa che posso fare per lei?
- Sì! Mi regala qualcuno di questi pupazzi?
- Così poco? Questo e altro, per Vegeta!
- La smetta, mi sta facendo venire da vomitare!
- Oh, certo… quali sono i pupazzi che vuole?
- Beh… prima di tutto questo - disse mostrando il pupazzo che aveva in mano, quello che lo raffigurava - poi uno di Kakaroth, uno di Trunks, uno di Creelen e uno di Piccolo!
- Vado subito a prenderli.

Poco dopo Vegeta tornava volando alla Capsule Corp, con in mano una busta con su scritto "W i giocattoli". Entrò a casa silenzioso e si andò a rimettere la sua adorata e comoda tuta blu. Poi si affrettò a riprendere la sua busta… quella busta piena di vergogna, di odio… Perché avevano fatto una cosa del genere? Vegeta si sentiva ancora peggio della sera prima e di quella mattina. Teneva la busta in mano e la guardava. Non osava aprirla, almeno per ora. La cosa peggiore in tutto quello, era quei pupazzi erano anche fatti male… tutti sbagliati, per niente proporzionati… Era una cosa orribile, non poteva sopportarlo…
Era ancora immerso nelle sue riflessioni, quando senti Bulma arrivare. Sapeva sempre riconoscere il suo modo di camminare: deciso, sempre rivolto a una precisa meta. Fece appena in tempo a nascondere sotto il letto la busta. Sarebbe stato orribile se Bulma l'avesse scoperto… Ma all'improvviso gli balenò una tremenda idea in testa: lei avrebbe potuto comunque vedere quelle mostruosità nei negozi di giocattoli, se ci fosse passata avanti… Certo… ma… SE! Decise che lei non sarebbe dovuta uscire di casa, avrebbe dovuto impedirglielo, almeno finché non avesse sistemato tutta la faccenda.
Bulma entrò in camera sua e trovò Vegeta seduto sul letto.
- Vegeta! Ciao! Non ti vedo da questa mattina! Ma dove eri andato a finire?
- Non sono affari tuoi, donna.
- Non sei nemmeno andato ad allenarti… C'è qualcosa che non va…?
- No! E ora va via!
Bulma non si lasciò scoraggiare dalle sue parole… C'era qualcosa che non andava e lo sapeva. Doveva solo scoprire cosa. Si avvicino a lui e si sedette sulle sue ginocchia.
- Non vuoi proprio dirmi cose c'è che non va? - gli disse dolce, mettendogli le braccia intorno al collo.
- Non c'è niente che non va! Va tutto alla perfezione!
- Non ti credo, Vegeta caro… ti conosco troppo bene, ormai! Non puoi nascondermi più niente! Dimmelo!
- Ti ho già ripetuto che va tutto bene!
- Cocciuto di un Sayan!
- Cocciuta sarai tu! Sei tu che stai qui ad assillarmi!
Bulma sentiva di non sopportarlo quando faceva così. Perché non voleva dirle cosa non andava? Non le piaceva quando le nascondeva qualcosa. Ma non si diede per vinta. Non lo faceva mai. Se non voleva dirglielo con le buone, allora glielo avrebbe detto con le cattive. In fondo lei voleva solo aiutarlo.
Vegeta vide un leggero sorrisetto malizioso dipingersi sulle sue labbra. Conosceva quella espressione. Aveva in mente qualcosa. Poi la vide avvicinarsi e in breve lei lo stava baciando con tutta la sua passione.
Lui non le poté resistere e la abbracciò, contraccambiando il suo bacio con la stessa passione. Sentiva lentamente di non riuscire più a pensare, mentre si perdeva in lei. Così dolce, così calda. Ma improvvisamente lei si staccò da lui.
- Allora? Cosa c'è che non va?
- Come sei cocciuta donna! La tua testa è più dura della pietra!
Lei sorrise e poi tornò a guardarlo con sguardo interrogativo e provocatorio.
Vegeta si sentiva spiazzato. Non sapeva che dirle. Era così affascinato da lei… ma lei non poteva sapere… No, almeno finché non avesse sistemato tutto. E anche allora, sarebbe stato meglio che lei non sapesse. Era tropo umiliante. Doveva inventarsi qualcosa. E poi ora aveva qualcosa da fare. Doveva informare gli altri, che, come lui, erano state vittime di quel sacrilegio. Normalmente non gli sarebbe importato degli altri, ma questa volta si sentiva veramente male e non voleva che anche altri soffrissero quello che in quel momento soffriva lui… saperlo così, all'improvviso… era stato un vero colpo.
- Ascoltami, donna, va tutto bene! Ora, per favore, vuoi lasciarmi solo? Stupida donna!
- Ah! Vegeta! Sei proprio impossibile! Se la gente che vuole aiutarti è stupida, allora preferisco non aiutarti - e detto questo si alzò in piedi e arrivata alla porta aggiunse: - E se stai così bene da solo, allora resta solo! Non voglio più vederti!
E detto questo sbatté la porta dietro le sue spalle.
"Di male in peggio" pensò il Sayan "per colpa di questi schifosi cosi ho anche litigato con lei…" Sospirò… ora doveva proprio andare.
Prese la busta da sotto al letto e spiccò il volo dal balcone, diretto al palazzo del Supremo.

Pochi minuti dopo Vegeta aveva raggiunto la sua meta. Una volta atterrato vide subito Dente, Mr Popo e Piccolo e inoltre poté sentire il baccano che faceva Goku mentre si allenava con Ub.
"Bene…" pensò "Due piccioni con una fava"
Si diresse verso Piccolo, che sentì la sua aura e si girò.
- Vegeta! Cosa ci fai qui?
- Dov'è Kakaroth?
- Si sta allenando… perché?
- Devo parlare con lui… e anche con te.
- Con me? - Piccolo era molto sorpreso. - Aspetta, vado a chiamare Goku.
- Sì, ma muoviti. Non mi piace aspettare.
Piccolo sorrise tra se' e se' e andò a chiamare Goku. Poco dopo era di ritorno con lui.
- Ciao, Vegeta! - gridò Goku quasi facendo pentire Vegeta di essere andato là.
- Sì, sì… - disse lui scocciato - ma ora devo parlarvi di qualcosa di molto importante, che riguarda quello che c'è qua dentro. - disse alzando in alto la sua busta.
- Oh, Vegeta - disse Goku - non dovevi farci un regalo! Che giocattolo è?
- Stupido, non è un regalo!
- E cosa? - chiese Piccolo curioso. Non gli piacevano tutti quei misteri.
- Questa è una delle cose più orribili del mondo - Vegeta li fece incuriosire ancora di più.
- Ah sì? E perché non ce la fai vedere questa cosa orribile? - chiese Piccolo che ormai non ne poteva più.
- Bene, ma mantenete il sangue freddo e non venitemi a dire che non vi avevo avvertito! - disse Vegeta mettendo lentamente una mano nella busta, tirando fuori i pupazzi di Goku e Piccolo e mettendoglieli in mano.
Per un attimo i due rimasero gelati, esterrefatti. Non riuscivano più a pensare. Il loro cervello non operava più e sentivano che anche il loro corpo stava per cedere. All'improvviso caddero a terra con le gambe all'aria, mentre Vegeta li guardava con disprezzo.

Quando Goku e Piccolo si svegliarono, quasi simultaneamente, si accorsero di essere stesi su due comodi letti. La prima cosa che videro appena riuscirono ad aprire abbastanza gli occhi, fu Popo, con un ampio sorriso stampato sulle labbra, che disse: - Vieni, Dende! Si sono svegliati!
Poi videro anche Dende, anche lui aveva un sorriso ebete appiccicato in faccia. Poi videro anche Vegeta, in un angolo, appoggiato al muro, con le braccia incrociate, che guardava fuori dalla finestra, pensano a chissà che cosa.
Vedendo che si erano svegliati, si avvicinò a Goku con uno sguardo minaccioso.
- Kakaroth - gli disse - tu disonori tutta la stirpe dei Sayan!
Goku non riusciva ancora a parlare e si limitò a sorridergli malinconicamente. Non capiva neanche perché Vegeta fosse arrabbiato con lui… Ma in fondo, Vegeta era sempre arrabbiato con lui, quindi…
Piccolo invece era già lucido e subito la sua mente volò a quei pupazzi che Vegeta aveva mostrato loro quella mattina.
- Che ore sono? - chiese.
- Sono circa le tre e mezzo, Piccolo - lo informò Dende.
- Le tre e mezzo? - si stupì Goku, ripresosi improvvisamente, dato che un terribile pensiero gli era saltato in mente alla menzione dell'ora - E noi… noi abbiamo anche saltato il pranzo?!?!?!?
- Oh… - disse Popo - Vegeta ha mangiato qui… ma voi… sì, voi avete saltato il pranzo…
Goku svenne di nuovo, sotto gli sguardi attoniti dei compagni.
Ma intanto Piccolo si preoccupava d'altro che del cibo.
- Vegeta - disse esitante - credo che dovremmo fare qualcosa…
- Sì, ma prima dobbiamo avvisare delle altre persone…
- Ci sono altri pupazzi?
- Oltre i nostri c'erano anche pupazzi di Trunks e del vostro stupido amico ex-pelato…
- Creelen?
- Lui.
Allora credo che sia opportuno avvisarli adesso. - disse alzandosi dal letto e mettendosi il suo turbante e il suo mantello.
- No.
- No?!?!?!? Come sarebbe a dire NO?!?!?!?!?
- Dobbiamo aspettare che quell'idiota di Kakaroth si svegli. - spiegò guardando Goku con occhi colmi di disprezzo, di odio e di ribrezzo.
- Non pensi che sia meglio prima avvisare loro?
- Io credo che se non siamo di ritorno per quando Kakaroth si sveglia, gli verrà una crisi isterica… meglio restare. - disse guardando nuovamente Goku con gli stessi occhi.
- Beh… forse hai ragione… ma… forse potremmo semplicemente telefonargli e dirgli di venire qui…
- Uhm… beh… credo sia una buona idea… sperando che siano in casa…
- Tentar non nuoce.

Pochi minuti dopo Piccolo teneva in mano la cornetta del telefono in un'altra stanza del palazzo e componeva il numero di Creelen molto velocemente. Gli rispose proprio lui.
- Si?
- Creelen?
- Piccolo! Credevo che avresti mai usato un telefono! Cosa succede?
- C'è un'emergenza! Devi venire subito qui!
- Un emergenza, eh?
- Sì, ma non ho tempo di spiegarti… alza il sedere e vieni al palazzo, ORA!
- Ok, ok… non potresti anticiparmi qualcosa?
- Posso solo dirti che è una cosa che ti riguarda da molto vicino… e non solo te…
- Ok, aspettami, arrivo subito.
Poi Piccolo telefonò anche alla Capsule Corp.
- Buongiorno. Capsule Corp. Chi parla?
- Buongiorno, Bulma, sono Piccolo.
- Ciao! Cosa c'è?
- C'è un piccolo problema… Non è che Trunks potrebbe venire qui… da solo…?
- Un problema? È per caso per Vegeta? Non sta bene?
- No, lui sta benissimo… ehm… ora non posso spiegarti… può venire Trunks…? Ma digli di fare in fretta…
- Oh… vabbene… se ci tieni così tanto… Ciao, eh…
- Ciao. - concluse Piccolo posando la cornetta.
- Allora? - chiese Vegeta con aria quasi noncurante.
- Saranno qui a momenti.

Poco dopo Creelen atterrò lentamente sul Palazzo del Supremo. Non c'era nessuno. Fu molto stupito da questo e divenne improvvisamente molto sospettoso. Poi sentì l'aura di Trunks che veniva sempre più vicino. Anche Trunks si accorse di lui e gli atterrò vicino.
- Trunks! Cosa ci fai qui?
- Mia madre dice che ha telefonato Piccolo dicendole che dovevo venire subito qui…
- Anche a me ha telefonato Piccolo!
- Guarda! Eccolo lì!
- Piccolo! Ciao!
Piccolo gli si avvicinò e presto Creelen e Trunks poterono vedere anche Vegeta, che lo seguiva da lontano e lentamente.
- Padre! Cosa ci fate qui? - chiese Trunks - Mamma è molto arrabbiata! Io… io credo che… dovreste…
- Scusarmi? - il tono di Vegeta era molto severo.
Trunks abbassò la testa. Silenzio. Creelen ruppe il ghiaccio: - Allora, Piccolo! Perché ci hai chiamati qui?
- Per una questione molto importante. Vegeta…
Vegeta prese la famigerata busta e ritrasse i due pupazzi di Creelen e Trunks e li porse a loro. Creelen svenne sul colpo, mentre Trunks ci mise qualche secondo a capire cosa stava realmente mantenendo in mano, e quando capì spalancò la bocca: - Ma… ma… co… cosa…? - balbettò.
Vegeta sorrise alla reazione di suo figlio.
"Un vero guerriero".

Creelen si risvegliò in un candido letto e vide il verde viso di Piccolo guardarlo con un piccolo sorriso: - Stai bene? - chiese.
Creelen annuì stancamente.
Poco tempo dopo, sotto insistente richiesta di Piccolo, lui, Goku, Creelen, Vegeta e Trunks erano chiusi in una delle tante stanze del Palazzo.
- Bisogna fare qualcosa… - disse Goku.
- Non mi dire. - fece Vegeta.
- Si, ma cosa? - chiese Creelen.
- Beh… io direi di… - Vegeta sorrise malignamente - distruggere chi ha fatto una cosa simile!
- Non credi di esagerare? - gli chiese Piccolo.
- No…
- Ma si! Non avete capito che sta scherzando? - rise Goku.
- Non sto affatto… scherzando, Kakaroth…
- Beh… distruggerlo è un po' esagerato - tentò Trunks.
- Stupidi! - gridò Vegeta - ma non capite? E va bene! Ma perché vi ho chiamato? Non si può certo contare su degli idioti come voi! Se non lo distruggiamo, che gli facciamo??
- Perché non gli facciamo il solletico fino a farlo scoppiare? - suggerì Goku.
Vegeta ci rifletté su per qualche secondo: - E sia! - accordò.
- Ma come facciamo a sapere chi è stato? - chiese Piccolo.
- C'è solo una persona a cui possiamo chiederlo! - disse Vegeta.
- E chi? - chiese Trunks.
- Filippo Rodolfini.

Qualche ora dopo, il tempo che c'era voluto per convincerlo, Creelen era nel negozio "W i giocattoli", alla ricerca del signor Rodolfini. Lo vide arrivare da dietro il balcone. Appena Filippo Rodolfini vide Creelen trasalì.
- Ma lei! Lei è Creelen!
- Ehm… già… perché?
- Me lo fa un autografo? Qui, sul fondoschiena!
- No.
- Oh…
- Mi scusi, ma avrei bisogno di un'informazione…
- Prego! Questo e altro per lei!
- Chi è che ha inventato i pupazzi a forma di Vegeta, Goku, Piccolo, Trunks e… me?
- Ah! I pupazzi di Dragonball!
- Se si chiamano così…
- Beh… li ha inventati il signor Pasquale Pacotti!
- Eh?
- Pasquale Pacotti!
- Mha… vabbè… arrivederci, eh?
- Oh, si! Rivediamoci un giorno di questi!
"Meglio morire"

- Pasquale Pacotti?! - chiese incredulo Goku.
- Ha detto così…
- Bene! - disse Piccolo - ora dobbiamo solo scoprire dove abita…
- E come? - chiese Creelen.
- Forse… - fece Vegeta - potrei chiedere a Bulma di scoprirlo con quello stupido aggeggio nel suo ufficio…
- Il computer! - gridò Goku - Vegeta! Sei un genio!
- Lo so, Kakaroth… non c'è bisogno che me lo dici tu…

- Donna…
- Vegeta! Ti avevo detto di non farti più vedere!
- Lo so… ma… devo chiederti una cosa…
- Oh, ma certo! Perché tu vai via e mi lasci qui sola e triste e torni quando hai bisogno di me!
- Ascoltami…
- Sono tutta orecchie!
- Sentimi donna! C'è un problema che ora non posso spiegarti! Ma con il tuo aiuto io posso risolverlo e spiegarti presto…
- Voglio crederti… Cosa vuoi?
- Volevo sapere se con quel tuo aggeggio infernale sulla tua scrivania potevi scoprire dove abita un certo Pasquale Pacotti…
- Pasquale Pacotti?
- Sì.
- Ok… ma non ti prometto niente…

Bulma si avvicinò a Vegeta, che era seduto pensoso su una sedia. Lei aveva un foglio in mano e glielo mise avanti alla faccia.
- Ecco! Questo è l'indirizzo di quel tizio… pare sia uno che progetta giocattoli.
Vegeta si alzò in piedi e lesse da cima a fondo il foglio. Bulma poté vedere un sorrisetto maligno dipingersi sul suo volto.
- Era questo quello che volevo. - la guardò nei suoi occhi felici e curiosi. Non sopportava il fatto di averla fatta arrabbiare… ma… era stato necessario… Si sarebbe fatto perdonare, lo giurava a se stesso.
Bulma dal canto suo si faceva molte domande. Da quanto Vegeta si interessava della gente che progettava i giocattoli? Da quanto Vegeta si interessava della gente? Quale era il problema di cui parlava? C'entrava forse qualcosa con la strana telefonata di Piccolo? Dove era in quel momento Trunks? Insomma, cosa stava succedendo? Non lo sapeva, ma l'avrebbe scoperto a tutti i costi.

- Ah! - gridò Goku - È proprio lui! Quando questa storia sarà finita ricordami di ringraziare Bulma!
- Allora, che facciamo, adesso? - chiese Creelen.
- È ovvio - Vegeta fece un sorriso beffardo e li guardò a uno a uno negli occhi - andiamo da lui…

Un uomo alto e impettito aprì la porta della presunta casa del signor Pasquale Pacotti. Era vestito di nero e aveva un buffo cravattino intorno al collo.
- Buonasera, signori. Desiderate?
- Abita qui il signor Pasquale Pacotti? - chiese Piccolo.
- Sì… desiderate vederlo?
- Sì - disse Creelen.
- E chi devo annunciare?
- Beh… - disse Piccolo - Può dirgli che ci sono dei suoi amici molto intimi…
- Bene… attendete qualche secondo, prego.
- Ma fai presto - gridò Vegeta - non ci piace l'idea di dover aspettare…
L'uomo lo guardò in cagnesco, poi sparì nella grande casa.
- Caspita, Vegeta! - gridò Goku - l'hai fatto proprio arrabbiare!

Poco dopo Vegeta, Goku, Piccolo, Creelen e Trunks aspettavano seduti in una grande sala su comode poltrone di velluto. Videro all'improvviso sbucare da una porta un omino basso e tarchiato. Indossava una vestaglia a quadretti e una piccola caramella ornata d'oro.
- Buonasera, signori - disse con una voce che sembrava una trombetta. Ma appena realizzò chi fossero veramente i "signori" rimase un po' interdetto, poi continuò - Cosa posso fare per voi?
Vegeta si alzò e andò verso di lui con sguardo minaccioso - È lei il signor Pasquale Pacotti?
- Sì, sono io… perché?
- È lei che ha inventato i pupazzi di Dragonball???
- Certo… perché?…
- Non doveva farlo.
Vegeta prese il signor Pasquale Pacotti per la camicia e lo buttò sopra il tavolo nella stanza.
- Ahio! Sentite, perché non ne parliamo?
- Zitto! - gli intimò Piccolo.
E detto questo cominciarono a fargli il solletico, mentre lui gridava come un pazzo, finché svenne e i guerrieri se andarono soddisfatti.

- Donna?! Donna?! - Vegeta era appena tornato e cercava Bulma per tutta la Capsule Corp. - Cavolo, donna! Dove ti sei cacciata?
Non era da nessuna parte. Uscì fuori e la trovò in giardino.
- Sei qui! Ti ho cercato ovunque!
- Cosa vuoi? Qualche altro favore per poi sparire di nuovo per qualche ora? O vuoi che ti prepari la cena? Cosa vuoi, eh?
- Io… Cavolo, donna! Ero venuto qui per spiegarti…
- Ah! Bene! Sentiamo!
- Allora… un certo Pasquale Pacotti ha… ha inventato dei pupazzi a forma di me… di Kakaroth, di Trunks, di Piccolo e di Creelen… così abbiamo deciso di vendicarci!
- Oh Kami! Non l'avrete mica ucciso!
- Non temere donna! Gli abbiamo fatto solo il solletico fino a farlo svenire!
- Ah… e quindi è per questo che tu… beh… potevi anche dirmelo…
- Non credo.
- Non lo so… credo di non poterti perdonare, caro - disse Bulma sorridendo maliziosamente.
- Ah no, eh?
- A meno che…
- A meno che?
- Vegeta…
- Si?
- Baciami.
Lui le sorrise beffardo, poi la strinse a se e la baciò con foga. Trunks li vide e sorrise, prima di andare via ad allenarsi.

- Bene, Ub - sorrise Goku - scusa l'interruzione, ora possiamo riprendere! - e detto questo si scagliò addosso al suo allievo, mancandolo per poco.

Piccolo guardava pensoso l'orizzonte. Sapeva che quegli stupidi giocattoli non sarebbero certo scomparsi dalla circolazione… Non sarebbe mai successo… ma almeno avevano avuto la loro vendetta. Chiuse gli occhi e scosse le testa.
"Che tempi…"

- Dove sei stato tutto questo tempo? - chiese C#18 a suo marito con aria noncurante.
- Ho sbrigato una questione importante…
- Oh… ok.
- Come ok?
- Bravo.
- Grazie…

Vegeta era nel letto e leggeva il giornale, il Dayli Sayan. Vicino a lui c'era Bulma.
- Uffa! - disse lei - Ma non succede mai niente qui! Niente di niente, eh! Ah… Che barba che noia! Che noia, che barba! … Vabbè, io dormo, eh… Buona notte!
- Sì, sì, buona notte… - rispose lui con aria scocciata.
Bulma spense il lumetto sul suo comodino e si infilò sotto le coperte. Dopo un po', però, cominciò a scalciare, togliendo tutte le coperte di dosso a Vegeta, che, inizialmente noncurante, alla fine alzò gli occhi al cielo e fece un gesto imprecante.


Fine