SENZA
SPERANZA
Prologo.
Alex Krycek forzò la porta dell'appartamento ed entrò.
Non era convinto di quel lavoro, per niente. Rapire
l'agente Scully. Di nuovo. Beh questa volta avrebbe
giocato a carte aperte con Mulder e gliela avrebbe
restituita. Avrebbe fatto in modo che Mulder si fidasse
di lui. Fox Mulder. Un uomo di cui avrebbe voluto essere
amico. Un uomo che come amico gli avrebbe fatto comodo,
inoltre. Un uomo che sarebbe stato fiero di avere come
amico.
Leale, coraggioso, impulsivo... e lei, Dana Scully, la
sua metà perfetta. Si amavano proprio quei due. E lui
non avrebbe torto un capello a Dana Scully. E magari
avrebbe assistito ad un loro bacio.. Sorrise tra di sé,
mentre piano piano si avviava verso la camera dell'agente
Scully...
Il suo cuore si fermò, il suo sangue si ghiacciò...
Sangue dappertutto. Un corpo nudo e martoriato sul letto,
che aveva più poco di quella che era stata da viva... No....
Una trappola!!! In un momento nella mente di Krycek si
fece strada tutto, capì tutto.. Ma le sirene della
polizia era già arrivate, tre poliziotti erano già
addosso a lui e lo arrestavano...
Capitolo
primo.
Un anno e mezzo dopo.
Penitenziario della Virginia, Braccio della Morte.
Elizabeth Gardiner si sforzava di rimanere tranquilla.
Era in un carcere, nel Braccio della Morte, e stava per
incontrare un condannato a morte singolare. Sì,
processato per direttissima e destinato a finire sulla
sedia elettrica in tempi molto ristretti. Alcuni
avrebbero detto che era fortunato a non marcire per anni
e anni. Ma il direttore del giornale per il quale lei
scriveva, il Washington Newspaper, progressista e
convinto abolizionista della pena di morte, l'aveva
trovato ancora più intrigante di altri casi. E l'aveva
mandata ad incontrarlo.
Elizabeth detta Beth era contenta. Lei era sempre stata
una paladina dei diritti civili, sin dai tempi della
scuola, e quello era il suo primo, vero incarico.
Ricordava il tema a favore di Amnesty International che
le era valso un premio e le critiche degli ambienti più
reazionari. Era bello mettere in pratica i suoi principi,
ma molto eccitante.
La guardia la guidò in fondo ad un corridoio, aprì una
porta e la lasciò in un locale. C'era una finestra, con
un vetro spessissimo. Dall'altra parte c'era un uomo.
Lui, il condannato.
Un perfetto Capro Espiatorio. Di origine russa, povero,
sbandato. Ma giovane, e bello, con due occhi enormi ed
innocenti.
Elizabeth ricordò che aveva letto qualcosa all'epoca: si
trovava in Francia per uno stage a Le Monde e di notizie
non ne erano trapelate tante. Era stato tutto molto
veloce, a dire il vero: processo, condanna, trasferimento.
Lui la guardò:
"Grazie di volermi stare a sentire.."
"Di niente", disse Beth, "io desidero
dirle che sono contraria alla pena capitale e ritengo
giusto informare.."
Lui alzò la mano e disse:
"Io invece sono sempre stato favorevole... E se
fossi qua dentro per uno dei delitti che ho commesso
davvero non avrei problemi né paura a farmi arrostire le
palle..."
Beth sorrise leggermente.
"Ma mi hanno incastrato, sono innocente".
"In che senso?" Beth ricordava di aver letto
alcuni verbali del processo, e che il condannato aveva
confessato di essere entrato nell'appartamento di Dana
Scully per sequestrarla, ma non era stato creduto.
C'erano sue tracce dappertutto, impronte digitali,
liquidi organici...
"E perché l'avrebbero incastrata?", disse lei.
"Perché io ed altre due persone davamo fastidio a
certi signori troppo potenti, e toglierci di mezzo era la
soluzione migliore..."
"E quindi cosa avrebbero fatto?"
"Hanno distrutto le nostre tre vite.."
"Chi sono le altre due persone?"
"Dana Scully e Fox Mulder".
Dana Scully la vittima, seviziata, torturata, violentata
ed uccisa. Fox Mulder il suo collega. Beth l'aveva
trovato tante volte nominato.
"Lei non ha ucciso Dana Scully..."
"No! Io sono un assassino, ma non torturo le mie
vittime.. E non toccherei mai la donna di un altro uomo".
Aveva un suo codice d'onore. Beth lo osservò, guardò i
suoi occhi, gli occhi di una persona che aveva molto
sofferto e pensato.
"Io... sono una giornalista, cosa posso fare?"
"Parlare di me... ed iniziare a dire la verità...
Qui non ci sono in gioco solo le mie palle che finiscono
arrosto, ma qualcosa di più importante..."
"Quindi..."
"Quindi inizi a scrivere di me.. e poi vorrei che mi
facesse un favore."
"Cioè?"
"Ci sono alcune persone che vorrei contattare... Il
vicedirettore Walter Skinner dell'FBI.. poi quei tre
mattacchioni, Frohike, Byers, Langly.... E poi Fox Mulder.."
"Cosa devo dire?"
"Che io sono innocente... di parlare di me... e
cercare la verità.. e se potesse portarli qui sarebbe
l'ideale..."
"Che tipo di verità?"
"Mi hanno incastrato.. Ci sono tre vite distrutte..
La mia poco importa.. E poi c'è un pensiero..."
"Quale?"
"Che la vera Dana Scully fosse già stata rapita e
sia ancora viva..."
Beth spalancò gli occhi.
"Vuol dire questo?"
"Stia attenta... come si chiama?"
"Elizabeth Gardiner, Beth per gli amici".
"Io sono Krycek, Alex Krycek.. forse lei vincerà il
Pulitzer..."
"Esagerato!"
"Faccia come le ho detto e poi torni qui.."
Beth uscì sconvolta: era un caso da prima pagina, ma era
anche un caso pericoloso. Una patata bollente che la
eccitava...
Il suo direttore ne fu entusiasta:
"Scrivi scrivi e senti queste persone.. hai carta
bianca su tutto il caso, Elizabeth!"
Elizabeth
compose il numero della segretaria del vicedirettore
Skinner. Una voce educata le rispose:
"Buon giorno, sono Elizabeth Gardiner del Washington
Newspaper, vorrei parlare con il vicedirettore Skinner a
proposito del caso Krycek.."
Kate, la segretaria di Skinner, si sentì mancare. Del
resto doveva aspettarselo che arrivassero simili
telefonate, ora che la data dell'esecuzione si avvicinava.
Come ogni fedele segretaria Kate aveva visto il suo
principale in quell'anno e mezzo soffrire per quella
faccenda.. Sapeva cosa era successo e quali erano state
le conseguenze. Ma quella giornalista sembrava decisa ad
andare fino in fondo...
"Vede, il vicedirettore Skinner preferisce non
pronunciarsi su questo caso... Si vada a leggere gli
articoli.. la prego, non rivanghi questa storia..."
Elizabeth non era tipo da darsi per vinta. Il vecchio
detto cosa diceva già? Se la montagna non va da
Maometto, Maometto andrà alla montagna. Fece qualche
ricerca e trovò una foto del vicedirettore Skinner: si
sarebbe appostata fuori dall'Edgar Hoover Building e gli
avrebbe parlato.
Skinner notò
che Kate era accigliata:
"Qualche problema?"
"Ha telefonato una giornalista, voleva parlare con
lei del caso Krycek!"
"E' inevitabile... Io non ho niente da dire, ho
tanta di quell'amarezza dentro di me..."
"Lo so, è orrendo quello che è successo..." e
Kate si morse le labbra. Una storia orrenda. Ricordava
l'agente Scully, così bella, fine ed intelligente... E
come la guardava l'agente Mulder... Si adoravano quei due..
Che destino maledetto! No, il destino si dice dell'auto
che ti investe, lì c'era stato il gesto bieco di una
belva, che l'aveva distrutta prima di ucciderla. Kate non
era mai stata un'esaltata sostenitrice della pena
capitale, ma non le spiaceva certo che quel Krycek
finisse sulla sedia elettrica.
Skinner uscì
dall'Edgar Hoover Building, seguito dal suo gorilla, un
afroamericano massiccio ed imperturbabile, Jeff King. Una
giovane donna corse verso di lui:
"Vicedirettore Skinner! La prego, qualche domanda
sul caso Krycek!"
King fece un gesto di stizza, ma Skinner lo fermò: in
fondo erano in democrazia.
Guardò la giovane donna, Elizabeth Gardiner:
"Mi chieda!"
"Lei crede veramente che Alex Krycek sia colpevole?"
"C'erano un po' troppe prove per dubitarne vero?"
"Quindi lei lo condanna senza appello..."
"Guardi, io non sono un sostenitore della pena
capitale. Ma quel bastardo ha fatto a pezzi e seviziato
uno dei miei migliori agenti,che era anche una persona
splendida. Ha distrutto le vite di tutte le persone che
le volevano bene. Non andrò a fare il sadico a vederlo
friggere sulla sedia elettrica, ma in fondo non mi
dispiace... Vorrei solo sapere perché l'ha fatto, che
bisogno ne aveva... Tranne quello di soddisfare un suo
istinto di vendetta!"
"Ma non le sembra che sia stato tutto un complotto
strano? L'hanno incastrato e..." Elizabeth esitò
prima di parlare "forse l'agente Scully è ancora
viva!"
Skinner rimase in silenzio e poi disse:
"Signorina Gardiner, lei ha molta fantasia e
senz'altro un avvenire come romanziera, ma qui... no! E
se le posso chiedere un piacere, non perseguiti con
queste domande l'agente Mulder, ha già sofferto
abbastanza!"
Skinner salì in macchina e partì. Elizabeth scosse la
testa: solo un piccolo apporto. E la data per Krycek di
avviarsi al patibolo era sempre più vicina.
Walter
Skinner si nascose il volto con le mani mentre aspettava
il verde al semaforo. Non gli dispiaceva quella
giornalista, giovane ed idealista.. Ma forse avrebbe
dovuto vedere quello che aveva visto lui per giudicare..
Ringraziava Dio se c'era per il fatto di essere stato
chiamato lui per primo a fare il riconoscimento.
Ricordava la stazione di polizia, la poliziotta che
scuoteva la testa, il medico legale che borbottava di non
aver mai visto una cosa così.. e il corpo martoriato di
Dana Scully, torturata, seviziata, stuprata ed
assassinata.
Aveva dovuto essere lui a chiamare a Maggie Scully, a
sorreggerla mentre guardava il corpo di sua figlia.. E
poi era venuto il peggio: portare Fox Mulder.
Fox Mulder che gli aveva aperto sorridendo e addormentato...
Fox che aveva cominciato a scuotere la testa ed a dire
che era tutto un complotto... Fox che non si era
accontentato di quello che lui aveva detto sul fatto che
Scully era stata assassinata, ed aveva voluto scostare il
lenzuolo, e vederla e che si era buttato sulle sue labbra
per baciarla per la prima ed ultima volta e poi si era
accasciato tra le sue braccia.. Fox che aveva urlato a
Krycek al processo: "Perché non hai ucciso me?
Perché non ci hai uccisi insieme? Almeno sarei con lei!".
Fox che era in aspettativa, ogni tanto collaborava con
lui per amicizia (perché stranamente si erano legati con
amicizia!) ma che gli aveva detto di essere morto con
Scully.. Aveva distrutto anche la vita di Mulder.
Skinner si era chiesto perché lo avesse fatto, che
bisogno aveva. Ma forse era peggio di quello che loro
credevano, aveva voluto fare uno sfregio a Mulder da cui
non si sarebbe più ripreso..
King lo guardò e scosse la testa:
"Per fortuna quel bastardo avrà presto quello che
si merita!"
Skinner abbassò gli occhi amareggiato: triste dover
ricorrere alla legge del Taglione. Triste perché Scully
non sarebbe mai più tornata. Non avrebbe più insegnato
ai ragazzi di Quantico, non gli avrebbe più scritto quei
rapporti professionali, non avrebbe più contraddetto
Mulder... Ma come era stata uccisa.. No, era
inaccettabile. Non si sarebbe sentito meglio il giorno in
cui Krycek sarebbe finito sulla sedia elettrica. Però..
c'era solo amarezza intorno a lui.
Elizabeth
scosse la testa. Avrebbe riparlato presto con Krycek.
Alex Krycek
alzò gli occhi e guardò Elizabeth:
"Non ti ha dato retta..."
"No... e non so nemmeno io cosa fare".
"Tu sei contraria alla pena di morte, vero?"
"Sì..."
"E io sono innocente, quindi rientro nel caso più
ingiusto..."
"Vero..."
"E allora, insisti, rompi le scatole... Io devo
parlare con Fox Mulder.. Rivolgiti ai suoi tre amici!"
Un uomo dai
lunghi capelli biondi e dall'aria completamente folle aprì
la porta ad Elizabeth:
"Benvenuta nella redazione del Guerriero solitario!
E' un onore che colleghi più blasonati si occupino di
noi!"
"Grazie.. ma non sono qui per scrivere un articolo
su di voi.. Si tratta di una faccenda molto.. delicata..
Sarete al corrente della condanna a morte di Alex Krycek..."
Altri due uomini erano arrivati: uno molto distinto con
la barba, l'altro piccolo e più anziano.
"Delicata
davvero", disse Byers, l'uomo con la barba.
"Noi siamo contrari per principio alla pena capitale",
disse Langly, il capellone, "la troviamo
un'ignominosa barbarie.. Ma questa cosa riguarda noi..."
"Ma non è il discorso che chi è favorevole fa
sempre? Pensa se fosse tuo figlio?"
"Intendiamoci: non risolve niente", disse
Byers, "però preferiremmo non entrarci..."
"E perché?"
Il terzo, quello più anziano, Frohike si avvicinò e
disse:
"Perché noi conoscevamo lei... e non meritava
quella fine.."
"Ma voi credete che l'abbia assassinata davvero?
Krycek si dichiara innocente, dice che il processo è
stata una burla..."
"Effettivamente", disse Byers, "non è
stato il massimo. L'avvocato di Krycek era un ragazzino
tronfio ed incapace, che ha fatto solo un'obiezione,
riguardo alle origini russe del suo cliente come motivo
di discriminazione. E' stato rapido e poco pubblicizzato..
"
"Se non fosse che il mio direttore è un fanatico di
questo argomento probabilmente lo facevano morire in
silenzio!"
"Però... noi eravamo interessati personalmente al
caso, troppo coinvolti e quindi.. non abbiamo notato
queste cose, strano!", fece Langly.
"Lui cosa le ha detto signorina Gardiner?",
chiese Frohike.
"Che è innocente. Che volevano fare fuori sia lui
che Mulder e Scully. Che lui è stato incastrato.. E che..
forse Scully è ancora viva!"
Frohike si alzò:
"Voglio venire a parlargli... Deve dirmi tutta la
verità!"
Elizabeth
si lesse tutti i resoconti del processo. Il pubblico
ministero Robbins era stato spietato, aveva fatto domande
assurde sull'infanzia, sulle preferenze sessuali e su
mille dettagli insignificanti dell'imputato e aveva fatto
un'arringa in cui lo definiva un diavolo da ricacciare
nell'inferno. Prese la guida telefonica, trovò
l'indirizzo dello studio di Robbins e gli telefonò.
L'uomo fu scortese:
"Ho fatto quel che dovevo fare.. quel mostro si era
macchiato di un crimine orrendo..."
"E' sicuro di non aver ricevuto delle pressioni?"
"Ma lei cosa vuole, la pianti di chiamare!"
Poi contattò Frohike, per andare con lui al carcere.
Frohike si
avvicinò al vetro dietro cui c'era Krycek:
"Voglio che tu mi guardi negli occhi e mi dica la
verità".
"Mi mandarono a casa di lei per rapirla, e trovai
quel macello. Io non ho mai straziato il suo corpo, non
l'ho mai violentata, non l'ho mai toccata..."
"Ma l'avresti rapita?"
"Sì, ma senza torcerle un capello.. Lei e Mulder
erano.. sono troppo importanti..."
"Per cosa?"
"Per fermare loro, gli alieni".
"Così ti hanno incastrato".
"Lo giuro".
"E cos'è questa storia che lei è ancora viva?"
"E' una mia supposizione.. hanno liquidato il
cadavere in fretta e furia".
Era vero, Frohike lo sapeva. Scully aveva lasciato
disposizione di essere cremata e le ceneri sparse nello
stesso posto di suo padre. Ma di tutta fretta, senza
lasciare tempo alla famiglia e a Mulder, era stata
tumulata nel cimitero di Antipolis. Un altro dolore.. ma
che a distanza di tempo sembrava parte di un complotto...
"Krycek, io farò delle indagini.. cercheremo.. ma
sappi che se ci stai mentendo... friggerai e io sarò lì
a guardarti negli occhi..."
"Mulder come sta?"
"Male.. è distrutto, annientato dal dolore."
"Vedi che ho ragione io? E' stato un complotto!"
Il
procuratore Robbins scosse la testa: tre giornali e tutti
con quella storia. Era andato tutto così bene, era stato
perfetto il piano che aveva contribuito a portare a
termine.. E ora l'opinione pubblica ne avrebbe
ricominciato a parlare... Bisognava fare qualcosa..
Compose un numero segreto. Una voce nota gli rispose:
"E allora?"
"I giornali parlano di Krycek, cosa facciamo, quello
sta dicendo troppe cose..."
"Lo rivoglio indietro.. vivo.. sai come fare.. Lui e
la donna sono ossi duri..."
"Sarà fatto".
Alex Krycek
stava semincoscente sulla branda della cella. Pensava a
Marita, alla sua pelle color del latte, ai capelli d'oro,
ai capezzoli rosati, al suo sesso dolce... Il primo
periodo in galera era stato terribile, cinque detenuti
l'avevano violentato, lo facevano a quelli come lui, i
vigliacchi stupratori.. E lui, mentre distruggevano il
suo corpo, aveva pensato a Marita, a come era bello fare
l'amore con lei.. e stranamente anche a Mulder e Scully,
come si amavano, solo con uno sguardo... a qualcosa di
dolce che gli facesse dimenticare il mostro che veniva
dentro di lui, sghignazzandolo e chiamandolo ragazzina, e
l'altro che lo pestava, e gli altri che ridevano.... Sentì
la porta che si apriva: strano, presto, troppo presto.
Quattro mani gli furono addosso, lo legarono ed
imbavagliarono.. Volevano di nuovo stuprarlo? Si dibatté,
mentre lo sollevavano di peso, e lo portavano fuori, via....
Chiuso nel bagagliaio di un'auto, Krycek iniziò pian
piano ad allentare il nodo che legava la sua protesi.. si
sciolse la mano e via via cercò di sciogliere gli altri
nodi. Incompetenti.. si sarebbe liberato presto...
Aprirono il bagagliaio e Krycek fu più veloce: lì colpì
e riuscì a sottrarre la pistola ad uno di loro.. per
ucciderli e mettersi in salvo. Poi buttò via i cadaveri
ed iniziò a guidare nella notte, desideroso di scappare..
Doveva vedere Elizabeth.. doveva vedere Mulder...
Elizabeth
Gardiner lasciò il giornale alle 19 e 30 come ogni sera.
Abitava in un alloggio a quattro isolati dalla redazione,
in una vecchia fabbrica restaurata, e si diresse a casa a
piedi. Qualcuno la seguiva, ma lei non se ne accorse.
Entrò nel portone e sentì che poi qualcuno era entrato
dietro di lei. Ma non ci fece caso, erano in tanti ad
abitare in quella casa, single di ambo i sessi e qualche
coppia sia etero che omosessuale. Fu quando salì
nell'ascensore che vide una figura alta che si infilava
dietro a lei che fu presa dal panico. L'uomo le mise una
mano davanti alla bocca e le disse:
"Non voglio farti del male.. ti prego, aiutami!"
Elizabeth lo riconobbe e sbiancò: il suo impegno contro
la pena capitale non le avevano comunque fatto
dimenticare che Krycek era un condannato per stupro ed
omicidio...
Nella sua
casa, Elizabeth lo guardava: non era minaccioso..
"Come hai fatto a scappare?"
"Credo volessero farmi sparire.. Sono riuscito a
scappare..." le raccontò tutto e poi le chiese:
"Sui giornali non c'è niente sulla mia fuga?"
"Niente di niente".
"Vogliono far tenere tutto nascosto.. Ti prego
telefona ai Gunmen e telefona a Mulder, bisogna che ci
incontriamo..."
"D'accordo.... " Elizabeth sentiva la paura che
cresceva dentro di sé, cosa le avrebbe fatto? Ma quando
lo guardava con la coda dell'occhio vedeva un uomo
stremato, che aveva fiducia in lei.
Chiamò i Gunmen:
"Ho bisogno di parlare con voi.. Non potreste venire
da me al più presto, è per quel libro..."
I tre accettarono, stranamente. Elizabeth poi si fece
coraggio e compose il numero del telefono di Fox Mulder.
Fox Mulder
si stirò sul divano.. Il telefono... Lo chiamavano.. e
chi se ne importava più?
Non era lei a chiamarlo, non sarebbe mai stata più lei,
l'unica che sognava e che voleva...
Se ne era andata per sempre... Morta in quel modo... Il
suo corpo splendido ridotto a della poltiglia sanguinosa,
la sua purezza profanata da un mostro, come aveva potuto...
Il primo e ultimo bacio che le aveva dato.. a quel corpo
distrutto... Con lei era morto anche lui.. per sempre...
Cosa lo tratteneva da farla finita? Sapere che se era
vero quello in cui lei credeva, lui non sarebbe più
stato con lei.. Sarebbe stato dannato.. Dove era lei ora?
Era in qualche paradiso? Un angelo, il suo angelo....
Lui era rimasto lì, e pregava ogni giorno gli dei di
ogni religione di farlo morire.. A momenti un camion il
giorno prima lo prendeva sotto.. L'avesse fatto.. Già ma
sarebbe stato un suicidio, quindi niente Dana... Niente,
il suo sorriso, i suoi capelli, i suoi occhi, il suo
cervello, il suo corpo. Tutto finito.
Per colpa di Krycek.. Maledetto bastardo.. se lo odiava
tanto, perché non prendersela con lui? Perché entrare
da lei, atterrirla, seviziarla, stuprarla ed ucciderla?
Perché? Su ordine di chi aveva agito? Bastardo.. meno
male che era in galera.. Sarebbe andato a vederlo, il
giorno dell'esecuzione e lo avrebbe guardato negli occhi
mentre moriva, chiedendogli perché? Lei cosa ti aveva
fatto? Perché hai distrutto la nostra felicità? Credevo
che avessi un po' d'onore.....
Il telefono
continuava a suonare: Mulder rispose, magari erano i
Gunmen, magari era Skinner, sante e brave persone che lo
aiutavano. Una voce di donna giovane lo scosse:
"Mi chiamo Elizabeth Gardiner, sono una giornalista..
Mi sto occupando di sequestri ad opera degli alieni..
vorrei che ci incontrassimo..."
I sequestri.. gli alieni.. la sua vita di una volta, la
sua vita con lei.. Lei era stata rapita.. per colpa sua...
Mulder pensò per un attimo che forse Scully sarebbe
stata contenta se lui si fosse occupato di quel caso..
forse..
"Per te, Scully!", disse tristemente alzandosi
e dirigendosi a casa di quella giornalista.
"Verrà
e verranno anche gli altri!", disse Elizabeth a
Krycek.
"Grazie di avermi creduto...", fece lui
sedendosi. Elizabeth gli stava lontana.
"Hai paura di me? Credi che sia colpevole, vero?"
"Io..."
"Sono un professionista ma non avrei mai fatto una
cosa simile... Stuprare una donna, la donna di un altro..."
"Stava con Fox Mulder?"
"Sì, direi di sì.. una storia strana ma si amavano".
"Cosa ti fa pensare che sia ancora viva?"
"Perché loro la volevano viva per i loro piani.. e
volevano mettere fuori combattimento il sottoscritto".
"Hai idea di dove sia?"
"Sì.. New Mexico, credo..."
"E se è morta?"
"Non è morta... Tu hai paura di me, mi credi un
maniaco vero?"
"Beh..."
"Non lo sono.. guarda dopo quello che mi hanno fatto
ho voglia di fare tutto tranne che di fare sesso..."
"Ti hanno...?"
"Sì... "
Elizabeth guardò quegli occhi verdi splendidi che la
osservavano con dolcezza.. Quell'uomo aveva ucciso ma non
era un mostro.. Non lo era.. Qualcuno suonò. Mulder...
"E' lui..."
"Fallo salire..."
Fox Mulder
arrivò davanti alla porta di Elizabeth. Lei gli aprì,
era molto graziosa, un po' intimidita.
"Questa storia del rapimento?"
"Io te ne devo parlare!"
Fox Mulder si trovò di fronte Alex Krycek. Lui, il
mostro. L'assassino e il torturatore di Dana Scully.
Eccolo qui. Cosa voleva? Farlo ancora soffrire prima di
andare all'inferno...
Mulder gli saltò addosso e lo colpì:
"Bastardo, ora avrai quello che ti meriti, chiunque
ti abbia fatto uscire!"
Krycek cadde a terra, sussurrando:
"Ti devo parlare... è stato tutto un complotto!"
"Un complotto? Torturarla, seviziarla, profanarla e
farla a pezzi? Perché l'hai fatto? Per ferire me? Per
colpirmi? Per annientarmi? Dovevi ammazzare me, perché
non l'hai fatto!"
Si era inginocchiato, ora. Il dolore lo stava
sopraffacendo. Krycek si alzò e gli porse la mano:
"Ascoltami. Io non l'avrei mai toccata. Non l'avrei
mai picchiata. Non l'avrei mai torturata. Non l'avrei mai
seviziata. Non l'avrei mai stuprata.. Perché non le
faccio queste cose... E' stato un complotto per toglierci
tutti e tre dai piedi... Ma lei è ancora viva.. e io te
la restituirò!"
"Ma che stronzate dici? Lei è morta, l'hai uccisa
tu, me l'hai portata via!!!"
"Ascolta.. io dovevo andare a prenderla e l'ho
trovata morta.. e poi so che l'hanno seppellita in fretta
e furia.. per nascondere qualcosa.. ce l'hanno loro, da
un anno e mezzo, e tu devi liberarla!!!"
"Credi che io ti creda?"
In quel mentre suonò il campanello: erano i Gunmen.
Tutti e tre rimasero stravolti a vedere Krycek. Nessuno
gli rivolgeva la parola..
"Vi prego, credetemi.. L'hanno portata via, io non
centro niente.."
"Già", fece Byers, "e chi hanno sepolto
allora?"
"Potremmo riesumare il cadavere..", fece Langly..
Mulder lo guardò sconvolto.. e poi disse:
"Devo sapere!"
Era notte,
al cimitero. Langly e Krycek tirarono fuori la bara da
sotto la terra. Mulder sentiva le lacrime che scorrevano
lungo le sue guance.. Scully.. era tutto un trucco,
doveva chiamare la polizia e far riportare quel mostro in
carcere, dove l'avrebbero bollito sulla sedia elettrica...
Aprirono la bara.. Elizabeth lanciò un urlo... Dentro
non c'era niente.. era rimasta della sostanza verde, come
il sangue dei cloni...
Mulder si avvicinò a Krycek e lo afferrò per il bavero:
"Dov'è?"
"So probabilmente dove l'hanno portata.. nel New
Mexico, in un posto chiamato Asuncion.. nel deserto..."
"E come ti credo?"
"Se non la troveremo, o la troveremo morta, potrai
fare di me ciò che vorrai.. spedirmi sulla sedia
elettrica o ammazzarmi.. accetterò ogni cosa..."
"Come vuoi!" sibilò Mulder che poi andò da
Elizabeth e le disse:
"Si auguri anche lei che tutto vada bene, lei e le
sue cause perse!"
"Partiamo subito?", proposero i Gunmen.
"Conviene", fece Mulder... Era un pazzo, lo
stavano trascinando in una storia senza senso...
Il deserto
era caldo.. Nel silos l'aria era un poco più fresca...
Tutto questo lavoro.. ma lei chi era una volta? La donna
si scosse il volto. C'era qualcuno.. qualcuno che amava..
Una casa in cui viveva e da cui l'avevano portata via..
Ed ora c'erano tutti quegli omini verdi, su cui lei
doveva sperimentare... e da cui doveva iniettarsi il
sangue.. Ma cosa la costringevano a fare?
Erano ore
che viaggiavano nel deserto. Krycek si fermò ad un
tratto:
"Il posto è quello là..." e indicò un
caseggiato basso, che si sarebbe potuto confondere in
mezzo alla sabbia e alle dune.
Elizabeth fotografò prontamente.
Krycek la guardò: stava rischiando troppo... ma ormai
anche lei era in ballo.
"Come entriamo?", fece Mulder.
"Se mi dai la pistola, dato il mio lavoro...",
rispose Krycek.
C'erano due guardie: quell'uomo gli sembrava un tipo
familiare.. Ma pensarono poco.. Krycek li uccise..
"Conosci questo posto?", gli chiese Byers.
"Si somigliano tutti... tutto sta a vedere dove è
lei..."
In silenzio ed in fretta entrarono tutti ed iniziarono ad
esplorare i corridoi esterni, nascondendosi man mano che
compariva qualcuno.
Non era grande la base, ma era difficile da girare, piena
di caseggiati. C'era un silos. Ad un tratto la porta del
silos si aprì ed uscì una donna. Una donna giovane, con
i capelli rossi al vento...
Mulder non poteva credere ai suoi occhi: "Scully!"
urlò.
Lei era
uscita, era stanca.. Voleva stare fuori.. Ma cosa stava
succedendo, e chi era quell'uomo.. Lei lo conosceva..
oddio, lo conosceva..
Di colpo un urlo, e poi ecco gli uomini, i guardiani..
ecco un altro uomo che iniziava a sparare.. Cosa
succedeva, oddio.. Qualcuno l'aveva colpita, cadeva per
terra, mentre quell'uomo che l'aveva chiamata si buttava
su di lei, disperato....
Krycek
disse:
"Presto, andiamocene, prendila!"
"E' ferita.. sta morendo...", Mulder era
disperato, stringeva il corpo di Scully, che sanguinava
copiosamente.
"Portala via, allora.. tanto il patto vale sempre...",
fece lui tristemente. Con stizza sparò ancora a due
uomini e poi tirò fuori un dispositivo:
"Era dei miei liberatori.. qui è meglio distruggere
tutto!"
"Ma...", fece Elizabeth.
"Meglio che ce ne andiamo.."
Mulder camminava con Scully, in braccio, era vero, non
era morta, ma lui l'aveva ritrovata solo per vederla
morire.. le lacrime gli scendevano, mentre i suoi amici
lo sorreggevano,mentre quella giornalista lo guardava con
enorme dolore, mentre Krycek cercava di portarli tutti
fuori rassegnato al suo destino...
Strano.. non sanguinava più....
Lei aveva
sperimentato quella combinazione di Dna nella pelle che
avrebbe dovuto renderla più forte.. l'aveva sperimentato
su se stessa, non poteva più farlo su quei poveri
animali, o su quegli ometti verdi.. Ma lei non era sempre
stata lì.. lei si chiamava Dana Scully, era un medico ed
un agente federale.. E lavorava con Fox Mulder, e lui era
venuto a cercarla.. era lì per lei.. Ma l'avevano ferita..
ma stava funzionando.. stava guarendo...
Fox Mulder
posò la sua collega sul sedile posteriore: questa volta
se ne era andata davvero, e per sempre.. Se avesse capito
tutto un anno e mezzo prima.. Strano, non sembrava morta,
sembrava dormisse.. Lo scoppio della base lo scosse.. E
anche lei si scosse ed aprì gli occhi:
"Mulder, sei qui..."
Lui la strinse con ogni forza, con tutto il suo amore..
no, era morto anche lui, questo era il paradiso...
Elizabeth
fotografò, mentre i Gunmen e Krycek stavano in
lontananza...
"Siete inguaribili!", sussurrò Frohike.
In un motel
Elizabeth ricostruì i fatti. Skinner li avrebbe
raggiunti il giorno dopo. I giornali e i telegiornali
avrebbero raccontato la storia dell'agente ritornata dal
regno dei morti. Scully era stata rapita, privata di
parte della memoria e resa sperimentatrice e cavia.
Krycek era stato messo fuori combattimento, e anche
Mulder. Se lei non avesse contattato Krycek, tutto
sarebbe rimasto così...
I Gunmen erano stravolti ma felici. Krycek era silenzioso.
Scully e Mulder erano in un'altra stanza. Ad un tratto
Krycek si alzò:
"Io me ne vado".
"Ma ora le accuse cadranno..", fece Elizabeth.
"Ho delle cose da fare... sono morto per un anno e
mezzo.. Addio a tutti!"
"Chiamo Mulder...", disse Elizabeth e si spinse
verso la porta prima che riuscessero a fermarla. Aprì la
porta della stanza dove c'erano i due agenti e guardò
dentro...
Erano sul letto, abbracciati, e si stavano baciando..
Mulder aveva tirato su la gonna a Scully e si era aperto
i pantaloni.. Ora il suo corpo era unito a quello di lei,
e si muoveva con dolcezza...
Elizabeth si ritrasse.. meglio di no.. Krycek le sorrise
un'ultima volta e si dileguò nella notte...
Nella sala
conferenze del Lincoln Hotel di Washington, Elizabeth
Gardiner stringeva con orgoglio il premio appena vinto
per il reportage in cui aveva parlato della pena di
morte, partendo dal caso Krycek.. Una storia da non
credere, chissà dov'era ora....
Elizabeth girò tra la gente: erano venuti anche loro,
due dei protagonisti. Fox Mulder non era disperato come
quando l'aveva conosciuto, ma trasudava gioia.. Dana
Scully era stretta a lui.. Aveva sentito che stavano per
sposarsi.. Avrebbe aggiunto qualche capitolo al suo
reportage? Meglio di no, diventava un Harmony, altrimenti.
Il suo cellulare suonò. Elizabeth rispose:
"Congratulazioni, Beth e grazie!"
"Alex!"
"Proprio io.. forse ci vedremo ancora.. salutami i
due.. vedi che io non tocco le donne degli altri.. e non
spio nemmeno gli altri!"
Elizabeth arrossì:
"Ci vedremo ancora, mi sa, il mio piano è appena
iniziato..."
Attaccò. Elizabeth si girò verso Mulder e Scully. Non
glielo avrebbe detto.. forse.
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