Salve a tutti questa ff è ideata da me i personaggi sono di proprietà di Tsukasa Hojo e degli altri aventi diritti, questa storia non ha alcun legame con il manga (o quasi).
I personaggi di Shin Yoshida, Martha Kendall e Anthony Malik sono di mia proprietà.
Se avete intenzione di usare questa storia o modificarla prego mandare una e – mail : 
maddalena30@hotmail.com
Prego di mandare un commento sul mio lavoro in modo che in futuro possa correggere i miei tanti errori.
Thanks!

Terry.

IL SEGRETO



Anno 1975 – 31 marzo

"
Basta … lasciatemi… Hideyuki aiutami…… ho paura" una luce illumina la stanza di una bambina e dalla porta entra un ragazzo "Kaory… svegliati…stai solo facendo un incubo…" con quelle parole Hideyuki pone fine all'incubo della piccola Kaory, che piangendo si aggrappa alle braccia del fratello urlando "No…non era un sogno… loro erano qui…" "Loro chi?" "Due uomini … uno era papà ma l'altro non lo conoscevo… e mi dicevano ……" guardando quel piccolo visino inondato dalle lacrime Hideyuki la strinse dolcemente e le chiese di continuare "mi dicevano di diventare forte… perché un giorno non molto lontano tu non ci saresti stato più a proteggermi e dovevo diventare forte … perché sarei diventata la luce che avrebbe guidato un uomo fuori dall'oscurità…devo diventare forte per sostenere un uomo forte e perché sarò sola per un po' di tempo" Kaory iniziò a piangere sempre più forte e solo dopo che si fu calmata Hideyuki le disse: "Non devi credere a quello che sogni, sono solo immagini che non diventeranno mai realtà… io non ti lascerò sola…ma è vero che devi diventare forte perché solo chi è forte può riuscire a vivere in questo mondo" un dolce sorriso illuminava un visino bagnato di lacrime "Allora …tu non mi lascerai sola? Vero? …resteremo sempre insieme?" "Sta tranquilla noi resteremo sempre insieme, … su ti va di venire a dormire con me per sta notte?" Kaory alza lo sguardo su di lui e con fare serio gli dice "No… per quanto lo desideri… io devo diventare forte …per cui devo dormire da sola"
Da quella sera Kaory si dimenticò del sogno fatto, concentrando la sua vita nel tentativo di diventare una persona forte.



Anno 1993 - 20 marzo

"Basta … lasciatemi… Hideyuki aiutami…… ho paura" una luce illumina la stanza di Kaory e dalla porta entra un ragazzo "Kaory… svegliati…stai solo facendo un incubo…" con quelle parole Ryo abbraccia Kaory cercando di calmarla "Oh mio Dio… per un attimo era come se fossi tornata bambina…" stava tremando in modo preoccupante, Ryo non l'aveva mai vista così "sono sicura di aver fatto lo stesso sogno di allora, ma questa volta il messaggio era diverso…," Ryo tenendola a sé le chiese "quale messaggio… di quale sogno stai parlando?" Kaory si coprì il viso con le mani, "no … lascia stare…per un attimo solo per un attimo, mi è sembrato di ritornare in dietro nel tempo, a quando avevo 8 anni, una sera……Dio mio mi sembra di impazzire…una sera il giorno del mio ottavo compleanno ho avuto un incubo come quello di questa sera, ho sognato mio padre, cioè il padre di maki e un altro uomo che non conosco che mi davano un messaggio, io ero talmente spaventata che credo di aver urlato come stasera, ma quella volta a svegliarmi c'era Hideyuki e non tu…lo so probabilmente penserai che sono pazza" "Be' questo lo penso da quando ti ho conosciuta" SDONKK!!! Era il rumore di un martello da 300 t che cadeva violentemente sulla testa di Ryo "Pezzo di idiota, io ti apro il mio cuore e tu mi prendi in giro S…..O" cercando di scollarsi da dentro il muro Ryo "Ma scusa io sto cercando di sdrammatizzare" "Idiota sdrammatizza questo!" ed un kompeito gigante trasporta "dolcemente" Ryo fuori dalla stanza.
Quella stessa notte Kaory fece nuovamente lo stesso sogno solo che non sapeva che accanto al suo letto Ryo le stava tenendo la mano per farle compagnia e allo stesso tempo ascoltava i suoi deliri "Io … sono la luce…la luce che guiderà…un uomo …fuori dall'oscurità…io sono la luce… devo essere forte…per sostenere…un uomo forte……Maki sei tu? Ho paura che succede? Maki che stai dicendo, devo… io sono la luce…devo ……essere forte…io sono la luce", la mano di Kaory, anche se lei non se ne rendeva conto, era artigliata a quella di Ryo come se avesse paura di perdersi nel caso in cui l'avesse lasciata, Ryo da parte sua non riusciva a capire cosa dicesse Kaory, ma quel comportamento lo preoccupò non poco, dato che da quando la conosceva non aveva mai visto Kaory tanto sconvolta.


21 marzo

Un raggio di sole colpì in faccia Kaory svegliandola, non che fosse riuscita a dormire chissà che, stava alzandosi quando notò che una delle poltrone era stata avvicinata al suo letto, ebbe un'illuminazione che Ryo vedendola così agitata le avesse fatto compagnia per tutta la notte? A quel pensiero un dolce sorriso le incurvò le labbra, Ryo rompeva rompeva, ma alla fine le era sempre vicino, con passo leggero si avvio verso la sua camera, la porta era socchiusa, si affacciò e lo vide dormire come un ghiro sul letto, era tutto scoperto, lentamente prese un plaid e lo coprì soffermandosi per qualche istante a guardarlo, il suo cuore in un attimo si riempì di gioia, guardarlo dormire la metteva sempre di buon umore, gli sfiorò la fronte con un bacio sussurrando: "Grazie!". Silenziosamente si allontanò in direzione della cucina, per dare il via a una nuova giornata.

Il tavolo della cucina era inondato dal sole quando Ryo scese per fare colazione, sul tavolo c'erano piatti di ogni genere, dal riso alle brioches, un bricco di caffè e una bottiglia di succo di frutta, e in bella vista accanto al giornale un biglietto che diceva semplicemente "Grazie per esserci quando ho bisogno di te!" Ryo si guarda la mano dove erano rimasti i segni delle unghie di Kaory e risponde dolcemente "Di niente socia".

Un altoparlante, annunciava l'arrivo di un treno, c'era una folla incredibile, ma una ragazza camminava come se nulla fosse dirigendosi con passo rapido verso la lavagna dei messaggi situata all'uscita est della stazione di Shinjuku, sapeva che era inutile sperare di trovare qualche messaggio, ma era meglio andare a controllare non si sapeva mai, infatti, la fortuna aveva deciso di dare loro una mano in previsione delle bollette dell'acqua e della luce che scadevano, sulla lavagna c'era un messaggio XYZ …un certo Shin Yoshida aveva chiesto un incontro per quella sera e a quanto sembrava era urgente, Kaory prese il numero e decise che dato le condizioni economiche in cui versavano non aveva alcuna intenzione di rifiutare quell'incarico, prese direttamente appuntamento per quella sera, l'incontro si sarebbe tenuto al Cats Eye's. con passo allegro si diresse a fare compre, quello era certamente un giorno fortunato e poi fra poco sarebbe stato il compleanno di Ryo e quest'anno aveva voglia di fargli un bel regalo.

Ma Kaory aveva fatto il conto senza l'oste, infatti quella sera……

"Ryo e dai per una volta non puoi chiudere un occhio, in fondo ne abbiamo bisogno, le bollette stanno per scadere e abbiamo anche degli arretrati da pagare, almeno questo lavoro ci farà tirare un po' il fiato…" Ryo faceva finta di non sentirla anche se era difficile dato che Kaory gli si era piazzata davanti e non faceva che assillarlo con quella storia "Uffa! Quante volte ti devo dire le stesse cose … io per gli uomini non lavoro" la pazienza di Kaory era giunta al termine e se non era riuscita a persuaderlo con le buone di sicuro ci sarebbe riuscito il super martellone dei festeggiamenti da 250 t e SDONK!!!! "Allora sei ancora dell'idea di non accettare questo incarico? Non ho alcuna intenzione di stare senza fare niente e soprattutto non voglio che ci tolgano la luce e l'acqua, hai capito o ti devo far entrare in testa l'importanza che ha questo caso per noi?" SDONK!!! Altra martellata, un Ryo contuso e acciaccato urla "OK! OK! HO CAPITO FACCIAMO COME HAI DETTO TU, TI PREGO SMETTILA O ALTRIMENTI NON BASTERÀ L'INTERO FUMETTO PER FARMI TORNARE LA FACCIA NORMALE" (ops! Ryo questa è una ff e non un fumetto, forse le troppe martellate ti fanno male Nd Terry! ^__^), Kaory era decisa a presentarsi in modo professionale per cui indossò un completo giacca - pantalone, grigio antracite con sotto un delizioso top bianco, completò il tutto con un paio di scarpe dal tacco quadrato, stava terminando di truccarsi quando Ryo aprì la porta "Allora sei pronta o ……" non terminò la frase era rimasto a bocca aperta quando vide Kaory, ma si riprese all'istante "ma come ti sei conciata sembri un travestito" "BRUTTO RIFIUTO DELLA SOCIETÀ TU NON CAPIRAI MAI NULLA" e così Ryo dimostrò al mondo intero che l'uomo può volare anche senza l'ausilio degli aerei, Kaory infatti con le sole mani lo aveva catapultato fuori dalla finestra in direzione luna…"Perché sei sempre così permalosa, lo sai che mi piace scherzare" Ryo era ricomparso dietro le spalle di Kaory (adesso Ryo non vola solamente, ma ha preso in dotazione il teletrasporto di Star Treck …eh! Bravo Ryo ci stiamo attrezzando eh! NdTerry. ^__^) Ryo era a pochi centimetri da Kaory, inutile dire che il suo viso era diventato rosso per l'imbarazzo, "lo sai che sei tu l'unico uomo della mia vita!" il colore del viso di Kaory era diventato viola dalla rabbia "PEZZO DI IDIOTA E IO CHE TI STAVO PER CREDERE", fu così che kaory ampliò il suo repertorio dando dimostrazione di conoscere alcune tecniche avanzate di wrestrling e arti marziali facendo sprofondare tutto il corpo di Ryo nel muro per almeno cinque centimetri. Fatto ciò uscì dalla stanza e si avviò all'appuntamento con il nuovo cliente.
Shin Yoshida, non era proprio come se lo era immaginato, era un uomo sui cinquant'anni, con i capelli neri leggermente ingriggidi sui lati, era alto ma non si poteva certo mettere a confronto di Ryo, aveva un portamento signorile e un corpo asciutto, di certo non dimostrava l'età che aveva, Kaory gli si avvicinò lentamente con un bicchiere in mano "XYZ cosa possiamo fare per lei…" Shin Yoshida rimase come fulminato, non immaginava proprio che l'assistente di City Hunter fosse una donna così bella, ma c'era qualcosa di familiare in lei, non riusciva ancora a capire cosa, e come se la conoscesse già. Nel frattempo anche Ryo era giunto al Cats Eye's e stava già pensando di saltare addosso a Miki quando l'aura minacciosa di Kaory e Falcon gli fecero cambiare idea. "Piacere… il mio nome è Shin Yoshida, sono il manager responsabile dell'organizzazione del campionato nazionale di pattinaggio artistico che quest'anno si terrà qui a Tokyo…" "Piacere io sono Kaory Makimura, è questo è il mio socio Ryo Saeba in cosa possiamo esserle utile…" "Kaory Makimura…… questo nome io lo conosco…" Kaory ebbe un'illuminazione è riconobbe l'uomo che aveva dinanzi, d'un tratto il suo volto era dello stesso colore di un lenzuolo, «Oh ! Mio Dio! E se adesso mi riconosce che faccio? Cosa dico a Ryo e a gli altri» pensò Kaory che per l'agitazione iniziava a sentirsi male, presa nei suoi pensieri com'era non si era accorta dello sguardo indagatore che Ryo le stava rivolgendo, all'improvviso "Sig. Yoshida parli pure del suo caso con il mio socio, io purtroppo ho un impegno…" si stava alzando quando "Ora ricordo chi è lei, lei è l'Angelo ………sì lei è proprio la ragazza che dodici anni fa ha vinto il campionato nazionale juniores di pattinaggio artistico, colei che tutti i giornali aveva soprannominato l'Angelo del ghiaccio…" , lo sguardo di Kaory si era spento oramai la frittata era fatta, leggeva chiaramente lo stupore sul viso di Miki, Falcon, Kasumi e persino su quello di Ryo fu solo allora che si decise a rispondere "Si sbaglia, l'Angelo di cui parla è morto anni fa… oggi non esiste più".
In questo frangente nessuno si era accorto che era arrivato un altro giocatore di quella ingarbugliata partita, "Non dire così Kaory…è proprio pensando alle tue doti di pattinatrice che ho parlato di voi al Sig. Yoshida" a parlare era stata lei… anche soprannominata «colei che scarica a Ryo e kaory le patate bollenti» esatto proprio lei Saeko (è figurarsi se non compariva anche lei … sta sempre in mezzo ai piedi come il prezzemolo! NdTerry!! ^_^) "Sapevo che avevate bisogno di lavorare, per cui ecco un nuovo incarico…" Kaory si alzò "Potevi anche risparmiartelo…nessuno ti ha chiesto nulla…" con queste dure parole lascia il locale, lasciando tutti quanti come pesce lessi, fu solo allora che Ryo parlò "Sig. Yoshida perché le serviamo?" "Vede quest'anno sarà organizzata a Tokyo la gara nazionale di pattinaggio artistico, ed è tutto pronto, ma da qualche settimana sono iniziate ad arrivare lettere minatorie ad alcune delle partecipanti, fino a due giorni fa in cui una delle favorite è stata trovata morta in uno degli spogliatoi, non riusciamo a capire cosa vogliano, ma siamo molto preoccupati, purtroppo la polizia ha classificato quella morte come suicidio anche per evitare uno scandalo, la manifestazione sarebbe rovinata se questa storia giungesse ai giornali, per questo la sig. na Nogami mi ha indicato voi dicendomi che avreste messo fine a questa storia, e quando ho visto l'Angelo…cioè la sig.na Makimura ho capito che solo voi potevate aiutarmi…" Ryo si alzò "D'accordo accettiamo l'incarico" "Saeko tu sapevi di Kaory?" "Qualcosina, ma non tutto, non penso che nessuno sappia di questa storia, vidi solo una volta due foto di Kaory una mentre pattinava, l'altra quando vinse la medaglia del campionato juniores, ma Maki non mi ha mai voluto dire nulla" senza aggiungere altro Ryo se ne andò.

Ryo era disteso sul letto con solo una coperta a coprirlo, erano le tre del mattino e Kaory non era ancora tornata, solo quando parlò si rese conto che lei era dinanzi alla porta della sua stanza, "Cosa hai deciso di fare con il sig. Yoshida?" Ryo la guardò, "Ho deciso di accettare, se tu non vuoi farò da solo" lei si avvicinò fino ad entrare in un cono di luce proveniente dalla finestra, solo allora Ryo riuscì a vederle il volto il suo sguardo esprimeva … tristezza. "Una volta mi hai detto che noi due insieme siamo City Hunter, se tu hai deciso di accettare questo incarico non sarò io ad oppormi e ti aiuterò come ho sempre fatto" inaspettatamente Kaory si avvicinò al letto, si tolse le scarpe e si sdraiò al fianco di Ryo, lui era sorpreso ma non le disse nulla, sapeva come fosse difficile parlare di qualcosa che si credeva dimenticato per sempre "Penso di doverti dare una spiegazione, …sì per il mio comportamento di oggi" "Solo se lo vuoi …non sei costretta …" "Sì invece, io ti ho sempre detto che non ci dovevano esserci segreti tra di noi, affinchè ci fosse la massima fiducia, e sia ben chiaro che non ti ho parlato prima di questo, solo perché non lo ritengo un segreto, ma una parte passata della mia vita che non ti avrebbe fatto conoscere niente di me, era irrilevante…" Ryo le passò un braccio sotto la testa per farla stare più comoda "Se fosse stato così me lo avresti detto subito non credi?" "Già hai ragione, mento anche a me stessa…, tutto è iniziato quando avevo cinque anni, sai quando mi paragoni a un maschio? Bene a cinque anni lo ero proprio, capelli corti, vestiti sempre sporchi, sempre a picchiare i più prepotenti…" "Non è che poi sei cambiata molto…" SDONK!!! Un piccolo martello di 3 t lo colpì in testa per farlo tacere "…così mio padre decise che era arrivato il momento per me di intraprendere uno sport come dire…più femminile……ed è così che iniziai a prendere lezioni di pattinaggio artistico….quello che nessuno poteva sospettare…era che io in poco tempo divenni talmente brava da bruciare le tappe, iniziai a vincere campionati provinciali, regionali, nazionali, ma questo mi teneva molto lontana da mio padre e da Hideyuki, troppo…… così mi perdevo i compleanni di mio fratello, e anche quando morì papà non potei fermarmi che per un paio di giorni, così quando a 12 vinsi il campionato nazionale juniores, mi venne messa dinanzi la scelta che avrebbe cambiato la mia vita, ed io non avevo nessuno a consigliarmi, mi dissero che avrei potuto iniziare ad allenarmi in America, con i migliori istruttori, ma questo avrebbe voluto dire lasciare Hiudeyuki e la mia casa, io sapevo benissimo che lui non avrebbe mai lasciato il suo lavoro per seguirmi così feci l'unica cosa che mi venne in mente…mi ruppi una gamba…" "COSA?" Kaory guardò Ryo che era rimasto a bocca aperta "Cioè precisamente feci finta di rompermi la gamba, in questo modo io non potevo più allenarmi e alla fine riuscii a lasciare il mondo del pattinaggio agonistico…penso che Hideyuki questo lo abbia sempre saputo perché non mi disse nulla… solo una sera pensando che io stessi dormendo mi disse che era contento che io non fossi partita…allora seppi di aver fatto la scelta giusta…e per fare in modo che lui non si sentisse in colpa nei miei confronti feci finta di aver sempre odiato il pattinaggio… ma ogni settimana di nascosto io continuavo ad andare al palazzetto del ghiaccio per pattinare, e ho continuato a farlo fino a qualche settimana fa…" lentamente Kaory si voltò verso Ryo appoggiandosi su di un gomito, in modo di avere la possibilità di guardarlo bene in faccia "Ero così abituata ad odiare il pattinaggio davanti agli altri che oggi è per questo che ho avuto quella reazione…" "Ma in realtà tu lo ami e lo hai lasciato solo per non perdere una persona che amavi …"finì per lei Ryo. "Già, ti sembra sciocco… vero?" lui le fece appoggiare il capo contro la sua spalla "NO, mi sembra un atto coraggioso da parte di una piccola bambina, che ha rinunciato al suo futuro per il fratello che adorava" Kaory si staccò, gli voltò le spalle e si rimise le scarpe, si stava alzando quando Ryo le afferrò il polso "Dove vai?" lei rimase un po' interdetta, gli occhi di Ryo le sembravano così caldi e pieni di qualcosa … "A dormire…" "Perché……" Ryo avrebbe voluto chiederle di fermarsi a dormire con lui ma si limitò a dirle solo un frettoloso "Buonanotte" lasciandole la mano. Ultimamente gli risultava un po' difficile comportarsi indifferentemente nei confronti di Kaory.

La mattina seguente durante la colazione Ryo spiegò a Kaory che anche Saeko avrebbe preso parte a quelle indagini e sarebbe stata sotto copertura con loro, lei sarebbe stata la sua allenatrice e lui il massaggiatore, naturalmente essendo Kaory l'unica che sapesse pattinare toccava a lei fare il ruolo dell'atleta, al ricordo delle sfacchinate che era costretta a fare da piccola ebbe un brivido, solo quando arrivò Saeko fece notare ai due che l'allenatore sarebbe dovuto restare sempre con lei, mentre il massaggiatore avrebbe potuto fare dei controlli, per cui di comune accordo (o quasi, per convincere Ryo ci vollero due martellate) decisero che Saeko sarebbe stata la massaggiatrice e Ryo l'allenatore
.

1° giorno – 22 Marzo

Una volta arrivati conobbero Anthony Mallik, direttore responsabile dell'organizzazione della competizione, accanto a lui c'era una donna Martha Kendall, modella o qualcosa di simile, vennero presentati dal Sig. Yoshida come la squadra che avrebbe sostituito quella della pattinatrice morta giorni prima. Mentre Ryo si dileguava per andare a curiosare in giro, Kaory decise di saggiare la pista, in realtà non vedeva l'ora, indossò un gonnellino e un maglioncino corto, prese i pattini e seguita a ruota da Saeko arrivò alla pista di ghiaccio che dato l'orario, mezzogiorno circa, era completamente deserta. Solo quando la vide pattinare Saeko si rese conto del perché chiamavano Kaory "l'Angelo del ghiaccio", anche se l'ambiente era dei più gelidi, Kaory con la sua danza emanava calore, come il Sole in primavera, ti rendeva partecipe della sua gioia, sembrava veramente un Angelo che danzava sulla terra, immersa nelle sue riflessioni, Saeko non si accorse dell'arrivo del Sig. Yoshida, "Sa, quando la sig.na Makimura vinse il titolo nazionale juniores io fui il primo a credere che avevamo trovato una gemma del pattinaggio, poi quando lei decise di non continuare mi dissi che probabilmente lei non era destinata al pattinaggio, sa mi volevo convincere che in realtà non fosse la campionessa che è, ma oggi a distanza di dodici anni, io rivedo su quella pista la stessa gemma di allora…" un inserviente venne a chiamare Yoshida avvisandolo che la conferenza stampa delle 13.00 era pronta, lui si scusò e uscì rapidamente dal palazzetto, dopo poco "L'ultimo avvitamento non era perfetto", commentò Kaory mentre raggiungeva Saeko sulla panchina "Il triplo salto andava bene, ma come ho detto…l'avvitamento non era perfetto», finì lei sedendole vicino.
Trasalì al contatto del ferro gelido sulle sue gambe magre. Non avrebbe dovuto indossare quel gonnellino corto, pensò distrattamente mentre si slacciava gli scarponcini. Andava bene quando pattinava, ma moriva di freddo quando dovevano andare o venire dal palazzetto di ghiaccio. "Per me era perfetto" Saeko prese il pesante maglione color crema di Kaory e glielo porse. "Dimmi Saeko, ma Ryo che fine ha fatto" "Non lo so …ha detto che sarebbe andato a controllare in giro e poi non l'ho più visto" Kaory aveva un brutto sospetto, sospetto che divenne certezza nel momento in cui si diressero verso il dormitorio, "AHH!! UN MANIACO, AIUTO!" "AIUTO C'E' UN GUARDONE!!" una serie di urla di donne, annunciavano a Kaory e Saeko che Ryo aveva già iniziato l'esplorazione delle altre partecipanti alla manifestazione, "RYO!!!" l'aura di Kaory era diventata tanto imponente da oscurare il sole e Ryo che disgraziatamente era a pochi metri da lei fu colpito in pieno da un super kompeito e interrato di cinque centimetri nel pavimento, gli occhi di Kaory erano diventati di fuoco come una torcia, prese un guinzaglio e lo chiuse al collo di Ryo con un lucchetto "ED ora vediamo se riesci a liberarti" "Kaory, non stavo facendo niente di male, controllavo i dintorni" "Sì come no! E speri che io ci creda? Guarda che ero qui …IDIOTA".

Dopo pranzo ebbero le chiavi della loro stanza, era un mini appartamento con due stanze, una con letto matrimoniale e l'altra con letto singolo, dato che erano gli ultimi arrivati erano stati costretti a prendere quello che era restato, non contento della razione giornaliere di martellate già elargite dalla sua socia Ryo cercò di volgere la situazione in suo favore "Bene! Allora visto che Kaory si deve allenare prenderà la stanza con il letto singolo, mentre io e Saeko il letto matrimoniale che ne dite? …Dal vostro comportamento devo dedurre che la mia idea non vi è piaciuta" A quella proposta Kaory aveva cacciato un kompeito e Saeko aveva estratto la pistola, con uno sguardo malizioso fu Saeko a fare una proposta "Che ne dici invece se tu e Kaory dormite insieme e io da sola?" Kaory divenne rossa come un tramonto e iniziò a balbettare "No …ma cosa dici… io con questo maniaco! Neanche morta!" "Seee questo lo devo dire io… ma dai Saeko non dire scemenze, perchè dovrei dormire con un uomo quando c'è una bellissima donna come te qui …" Saeko stava pensando che molto spesso Ryo se le cercasse le martellate, infatti Kaory lo aveva spiaccicato dentro il muro quando lui l'aveva chiamata uomo "Pezzo di idiota, faremo come dico io e non accetto reclami, io e Saeko dormiamo insieme e tu nella stanzetta, hai obiezioni?".
Il resto del pomeriggio lo passarono a fare domande agli inservienti e a studiare le schede delle partecipanti, nonché di tutti coloro che partecipavano all'organizzazione della manifestazione, dopo quasi sei ore di lavoro decisero che per quel giorno potevano smettere e andare a cenare.
La cena si svolse con tranquillità Kaory si era immedesimata pienamente nel ruolo dell'atleta con grande sorpresa di Saeko e Ryo che la guardavano comportarsi con una straordinaria professionalità, Kaory spiegava che se non avesse avuto un certo atteggiamento molto probabilmente avrebbero capito subito che non era un'atleta per cui in un certo senso era costretta a quella recita, anche se in cuor suo era contenta di quel incarico, non avevano ancora finito di mangiare che al loro tavolo si fermò Martha Kendall, "Sig. na Kaory è un piacere averla tra di noi, ho sentito che lei è un portento sul ghiaccio" e mentre parlava a Kaory, lanciava sguardi lascivi a Ryo il quale naturalmente contraccambiava pienamente, cercando di allungare le mani verso le gambe della bella modella, ma una forchettata di Kaory lo bloccò immediatamente "La ringrazio sig.na Kendall, ma non credo di essere così brava come dicono" "Oh non faccia la modesta, Shin è molto restio a fare dei complimenti alle atlete, ma con lei è come le cascate del Niagara, dice che lei è un Angelo sul ghiaccio, non vedo l'ora di assistere alle prove di domani, ora se volete scusarmi Anthony mi aspetta", così dicendo con passo felino si allontanava in direzione di Malik, Ryo non aveva perso una sola mossa di lei e a malapena riuscì a sentire le parole di Saeko "Quella donna è strana, tu che ne dici Ryo?" "Non mi sembra, non ha niente di strano…(e con faccia da maiale) ha proprio tutto al posto giusto al contrario di qualcun altro di mia conoscenza, eh Kaory tu che ne dici?" Kaory prese dal buffet una generosa porzione di gelato con la panna e con la calma più assoluta si avvicinò a Ryo, "Cosa hai detto? Non ti ho sentito! Piuttosto ti va un po' di dolce?" Ryo accettò con entusiasmo, e Kaory con una mossa fulminea gli infilò il gelato nei pantaloni "COSì IMPARI A DISPREZZARMI, IDIOTA!"

Saeko guardò indignata Ryo "Ma è mai possibile che tu debba trattarla sempre male?" Ryo che si stava ancora togliendo il gelato da dentro le mutande le rivolse uno sguardo duro "Non ti intromettere" poi cambiando completamente espressione "Saeko dimmi ti va di darmi una mano a ripulirmi?" le chiese cercando di saltarle addosso ma una serie di coltelli lo immobilizzarono alla sedia.

Un urlo mise la parola fine alla (si fa per dire) tranquillità della serata, ad urlare era stata un inserviente che aveva trovato Lindsay Miller, una delle promesse del pattinaggio artistico, in uno sgabuzzino morta, accanto a lei una siringa, Ryo e Saeko furono tra i primi ad arrivare, e si scambiarono un'occhiata, probabilmente la ragazza era morta di overdose.
Stavano ancora parlando con il Sig. Yoshida quando si avvicinò a loro anche il medico legale, dicendo che la morte era dovuta ad overdose, ma che c'erano anche degli altri segni sul corpo che facevano pensare ad una colluttazione. Avrebbe potuto essere più chiaro solo dopo un'attenta autopsia.
Tra interrogatori, chiacchiere, stampa e rilevamenti, soltanto alle due del mattino Ryo e Saeko andarono a dormire, entrambi quando aprirono la porta dell'appartamento erano convinti di trovarci Kaory, ma la stanza era completamente vuota, di lei nessuna traccia, negli occhi di Ryo ci fu, solo per una frazione di secondo, un lampo di preoccupazione, subito mascherato dalla solita faccia di maiale "Saeko, visto che siamo soli soletti, che ne dici di iniziare a saldare qualche debito che hai con me?", Saeko era intrappolata contro la porta chiusa "Ma non essere idiota, ti pare questo il momento? Piuttosto dovresti andare a cercare Kaory e se le fosse successo qualcosa?" "Seee, quella ha sette vite come i gatti, e poi perché dovrei cercare lei quando qui ci sei tu" in un ultimo tentativo di cercare una via di fuga "Ah, sì ma se lei ha sette vite come i gatti, quante ne ha già sprecate al tuo fianco?" Ryo ebbe un attimo di esitazione, quel tanto che bastava a Saeko per divincolarsi dalla precaria posizione in cui era e per assestare sul capoccione di Ryo una sonora martellata urlandogli "PEZZO DI CRETINO… TU SEI QUI PER LAVORARE CORRI A CERCARE KAORY INVECE DI PERDERE TEMPO".
La martellata aveva trasportato Ryo nel corridoio, il quale tenendosi la schiena e borbottando qualcosa sulle donne manesche che c'erano nella sua vita si diresse a cercare Kaory, la trovò dopo poco, era seduta in mezzo alla pista di ghiaccio illuminata soltanto da un faretto, così non assomigliava all'Angelo di cui tutti decantavano le lodi, anzi sinceramente Ryo non riusciva a capire perché chiamassero Angelo quel maschiaccio di Kaory, senza fare il minimo rumore si avvicinò a lei e tendendole la mano, "Non dovresti stare qui, Saeko era preoccupata … e poi potresti prenderti un raffreddore e ora come ora non te lo puoi permettere" lei alzò lo sguardo, nei suoi occhi c'era una profonda tristezza "già se mi ammalassi la copertura andrebbe a farsi friggere!" e con aria afflitta si alzò stava dirigendosi verso l'uscita della pista quando la mano di Ryo le afferrò il polso, tirandola verso di sé e abbracciandola, il viso di Kaory si accese come un lumino, dal corpo di Ryo emanava un calore, un calore meraviglioso che la riscaldava non solo il corpo ma anche il cuore, se solo si fosse comportato più spesso in quel modo…"Sei tutta ghiacciata sarà una fortuna se non ti ammali…Kaory…" lui la fissava con uno sguardo carico di calore…Kaory sentiva il suo cuore iniziare a battere più veloce, il suo volto era passato dal rosa imbarazzo al rosso vermiglio "Kaory sbaglio…o sei ingrassata?" SDOOM! BOOM! SDONK!!! Una serie di martellate portate con il super martellone da 301 t si erano abbattute solo sulla testa di Ryo facendo in modo che la testa finisse interrata nel ghiaccio ad una profondità di circa 11 cm, ne uno di più ne uno di meno, e che il resto del corpo fosse rimasto fuori facendo di Ryo una statua, Kaory si diresse verso lo spogliatoio, stava per deporre i pattini nell'armadietto quando una lettera scivolò fuori, Kaory la lesse e sbiancò, a quanto pare erano sulla pista giusta…non appena si fu cambiata raggiunse Ryo, ancora intento a scrollarsi il ghiaccio di dosso e gli mostrò la lettera, era identica a quelle ricevute dalle altre ragazze, solo un po' più diretta.
Se non vuoi fare la fine delle due ragazze morte, ti conviene abbandonare la competizione oppure ti strapperò le ali.

Non appena furono tornati in camera mostrarono la lettera anche a Saeko, "Però è strano che si accaniscano già contro di te, in fondo è da anni che non pattini, come ti possono ritenere un pericolo" Kaory nonostante la lettera era di una calma agghiacciante e con voce incolore "Non so forse è dovuto alla pubblicità che mi ha fatto il sig. Yoshida…ma…" "Si altro bel tipo quello, secondo me la storia dell'Angelo gli ha dato alla testa…"a parlare era stato Ryo "Cosa vuoi dire Ryo?" "Voglio dire, cara e dolce Saeko che mi sembra un po' strana tutta sta storia, e che Yoshida non ci ha detto tutto, sento che ci sta nascondendo qualcosa…" Saeko con sguardo malizioso gli fa notare "Ma Ryo non è che sei geloso del fatto che Yoshida sta sempre in torno a Kaory da quando siamo arrivati…? Eh??" "Ma che stai dicendo io geloso di questo mezzo uomo, che non ha neanche un briciolo di femminilità ed è violenta???" BANG era stata kaory a sparargli certo il proiettile aveva colpito la lampada nel mini – soggiorno, ma era stato più che sufficiente per convincere Ryo, il quale vista la situazione si era defilato augurando a tutte la buona notte e rinchiudendosi in camera sua.

E se tutto il dormitorio era immerso in un pacifico sonno ristoratore, non si può dire lo stesso di Kaory, la quale si agitava nel letto in preda ad uno dei suoi incubi, sogni che ultimamente facevano capolino troppo spesso per i suoi gusti, "Basta…… basta… non resisto più… Hideyuki …cosa c'è… che mi vuoi dire…una donna, una donna che dell'oscurità è parte, una donna il cui colore è nero come il carbone, l'oscurità vuole strapparmi l'uomo che proteggo, Hideyuki aspetta…non ho capito…io sono la luce…una donna che è parte dell'oscurità…devo salvare colui che amo…io sono la luce…e …scaccerò l'oscurità …*RYO*" con questo grido Kaory poneva fine al suo incubo, si alzò dal letto e corse verso la camera di Ryo, aprì la porta di botto per trovarlo svaccato come al solito nel bel mezzo del letto, senza neanche il lenzuolo addosso, Kaory crollò sul pavimento, una gioia improvvisa l'aveva invasa nel vederlo lì vivo, al sicuro… senza fare rumore lo coprì con il plaid e tornò a letto.

2° giorno – 23 Marzo

"Esiste qualche legge che ordini ai pattinatori di alzarsi sempre all'alba?", si lamentò Saeko con uno sbadiglio. Guardò insonnolita Kaory che davanti allo specchio si stava pettinando. "Non pensavo che ti saresti immedesimata fino a questo punto nel ruolo della pattinatrice, o è solo un ritorno al passato?" Kaory le rivolse un sorriso enigmatico "Non saprei, seguo solo il mio cuore, e poi in questo campo rendo meglio all'alba" fece una smorfia "Ho bisogno di tutta la concentrazione possibile per lavorare sulle figure obbligatorie. Sono sempre state il mio punto debole. Appunto per questo vorrei chiederti di tenere Ryo lontano dal palazzetto almeno fino all'ora di pranzo" "Ho capito vuoi allenarti in pace, vero?" "Esatto", quello che Kaory non disse e che non voleva assolutamente che Ryo la vedesse pattinare, quando era sul ghiaccio era come se si ritrovasse in un altro mondo e metteva a nudo la sua anima fino in fondo, mostrarsi a Ryo mentre pattinava avrebbe voluto dire farsi vedere da lui senza più difese, e non era ancora pronta ad un passo del genere. Fissò Saeko barcollare nel suo fluttuante negligè blu fino ad una grande poltrona. "Non capisco perché i giudici obbligano le pattinatrici a fare quei noioso esercizi obbligatori. Gli esercizi liberi sono molto più belli" "Tutti e due fanno parte del pattinaggio" Kaory si alzò mettendosi una tuta elastica. Preferiva pattinare con il gonnellino, le piaceva come la stoffa ondeggiava intorno a lei ad ogni movimento, ma doveva ammettere che quelle tute erano molto più calde, inoltre erano più comode per lavorare su quelle figure che non le riuscivano tanto bene. "Perché non torni a letto? Lavorerò per tutta la mattinata, perciò sarai libera di fare tutte le ricerche che vuoi almeno fino a quell'ora". "No ho deciso di iniziare subito, tanto oramai ci sono" disse Saeko alzandosi e porgendo a Kaory la sua borsa.
Erano quasi quattro ore che lavorava su quelle figure maledette, Kaory iniziava ad essere stanca, nel palazzetto c'era solo lei, il sig. Yoshida, Mia Koishikawa, Akiko Miwa (NdA. Koishikawa e Miwa vi ricordano qualcuno? Se non riuscite a capire chi alla fine della ff c'è la risposta ai vostri dubbi! ( Terry), e naturalmente i rispettivi allenatori, tutti eccetto uno Ryo, che ancora non si era fatto vivo, comunque nessuno aveva fatto domande, il sig. Yoshida la seguiva costantemente nel suo allenamento e questa cosa metteva a disagio Kaory, certo anche lei si stava impegnando ma lui iniziava a scocciarla, in fondo lei non avrebbe partecipato veramente alla gara, per cui non era necessario essere così assillanti. Approfittò di un momento in cui il sig. Yoshida fu chiamato da un inserviente per prendersi un attimo di pausa, fu allora che notò l'arrivo di Malick e della sua compagna Martha Kendall, subito seguiti a ruota da Ryo.
Martha Kendall era bellissima come sempre. I lunghi capelli scuri le incorniciavano il viso e gli occhi azzurri frangiati da lunghissime ciglia che li facevano apparire perfino più grandi, brillavano di simpatia e di qualcos'altro che Kaory non riuscì ad identificare mentre salutavano Kaory intenta nei suoi esercizi. "Ciao Kaory, posso chiamarti per nome, in fondo non sono molti gli anni che ci separano", esclamò appoggiandosi alla balaustra con i gomiti "Mi piace la tua tenuta. Sembri un elegante sommozzatore". "Grazie Martha" rispose "ma non ha lo scopo di essere elegante, solo funzionale. È fatta apposta per non far entrare il freddo". "Comunque è molto carina" rispose l'altra scrollando le spalle. Secondo il suo dossier Martha amava i bei vestiti, questo era una delle ragioni che l'avevano spinta a fare al modella e, quando voleva sapeva essere molto brava. L'unico suo difetto era una grande indolenza. Non che avesse bisogno di lavorare, pensò Kaory mentre si toglieva i pattini. Da più di un anno Anthony Malik le concedeva ogni lusso.
"Questi pattini sono diversi da quelli che usi di solito, non è vero?" Gli occhi di Martha splendevano di curiosità. Aveva girato un po' per la pista e ora era seduta su una panca. Ryo e Anthony stavano ancora parlando, perciò la ragazza, oramai annoiata, era in cerca di distrazione. Kaory annuì "Le lame di questi hanno un raggio più grande. Li uso solo per gli esercizi obbligatori. Lasciano un segno più preciso sul ghiaccio, così è più facile per i giudici". "Non so come fai a lavorare per tutto il giorno senza annoiarti" fece un sorriso smagliante "Senza offesa" "Non ti preoccupare" replicò Kaory distrattamente mentre si allacciava le scarpe da tennis "Dal di fuori può apparire molto noioso. Se ci sei coinvolta è tutta un'altra cosa" "Penso che però mi piacerebbe essere coinvolta con un allenatore come Ryo". Gli occhi di Martha iniziarono a studiare la figura atletica dell' "allenatore" e il suo viso affascinante "Deve essere interessante lavorare con un fusto come lui" Kaory spostò lo sguardo sull'oggetto della conversazione "Sì, dà notevoli stimoli, non c'è dubbio, ma procura anche tanto stress" "Non mi dire che non hai mai pensato di spostare la vostra collaborazione anche in altri campi" senza accorgersene Kaory si trovò ad ammettere qualcosa che non aveva mai ammesso nemmeno con se stessa, "Molte volte, avrei voluto prenderlo e sbatterlo su di un letto per dimostrargli quanto potesse essere bello tra di noi, questo accadeva quando lui mi faceva capire che per lui ero importante, ma subito dopo tornava ad essere come un pezzo di marmo, ed io non sono così intraprendente da mettere in pratica ciò che penso" Kaory si accorse subito di aver parlato troppo e mormorando un frettoloso saluto prese la sacca con i pattini e raggiunse Ryo.

Ryo aveva controllato tutti i sistemi di sicurezza, le schede delle partecipanti e aveva interrogato gli inservienti nonché il capo della sicurezza, nessuno poteva entrare nel palazzetto o nel dormitorio senza una scheda magnetica, questo voleva dire che l'assassino era qualcuno che poteva girare indisturbato, aveva parlato anche con Malick quell'uomo era pulito, aveva avuto la conferma del fatto che non erano avvenuti incidenti di nessun tipo prima dell'arrivo di May Kurogava, la prima vittima, di lei si sapeva quasi tutto, infatti era un abitué delle cronache rosa, era stata fermata anche dalla federazione sportiva per sospetto dopping. Per quanto riguardava la Miller, lei al contrario sembrava candida come un agnellino, così non riuscivano a spiegarsi il perché di tutta la messinscena dell'overdose, il medico legale aveva stabilito che prima dell'iniezione letale c'era stata una colluttazione e che la principale causa della morte erano proprio le ferite che ne derivavano, anche se non le avessero iniettato la droga sarebbe morta comunque, allora perché? Ryo iniziava a sospettare che l'assassino fosse lì in mezzo e che tutti lo conoscevano, forse proprio per questo aveva dato il colpo di grazia alla Miller con la droga, forse voleva evitare che prima di morire parlasse con qualcuno, ma tutte queste erano solo supposizioni, quello che era certo è che ora la prossima vittima sarebbe potuta essere Kaory.

Saeko era giunta alle stesse conclusioni di Ryo. Il resto della giornata trascorse in assoluta tranquillità, tranne forse per la notizia che Saeko diede a Kaory "Come sarebbe a dire? Ma sei diventata pazza Saeko? Quando abbiamo accettato l'incarico non si era mai detto che io avrei dovuto partecipare realmente alla competizione", Ryo era svaccato sul divano con i pantaloni slacciati e un rivista porno in mano, e faceva finta di non sentire il discorso delle donne "Ma scusa che problema c'è … infondo non è che per te cambi molto" oramai Kaory era sul punto di scoppiare "ti sbagli cambia tutto" così dicendo prese i pattini e uscì dall'appartamento sbattendo la porta.
Kaory passò tutto il giorno ad allenarsi, saltando sia il pranzo che la cena, non riusciva a smaltire la rabbia che in quel momento era dentro di lei, era circa mezzanotte e mezza quando decise che era giunto il momento di andare a dormire, il sentiero che conduceva al dormitorio era completamente buio, i vari lampioni che costeggiavano la via era tutti "stranamente" spenti, quella sera non c'era neanche la luna ad illuminare la zona, un brivido di paura percorse la schiena di kaory che mentalmente si rimproverò, oramai era giunta a metà del sentiero quando iniziò ad avere la sensazione di essere seguita, ma soprattutto di essere in pericolo, istintivamente aumentò l'andatura, e dentro di sé mandava qualche maledizione a Ryo e al fatto che lui no fosse lì a proteggerla, iniziò ad avere la certezza di essere seguita, sentiva distintamente dei passi dietro di lei, più lei aumentava la velocità più chi la seguiva faceva altrettanto, finchè Kaory non iniziò a correre con quanto fiato aveva in corpo, purtroppo mise un piede in fallo e cadde a terra, chi la stava inseguendo le buttò addosso un panno e lei urlò con quanto fiato aveva in corpo, ma non fu abbastanza, un dolore lancinante alla testa le fece perdere i sensi, l'inseguitore l'aveva colpita con un sasso, un secondo colpo ben più forte del primo avrebbe colpito Kaory se all'improvviso i lampioni non si fossero accesi, imprecando per la sfortuna, l'assalitore con ancora il masso in mano fuggiva attraverso il boschetto che costeggiava il viale facendo perdere le sue tracce, pochi secondi dopo Ryo e Saeko arrivavano sul luogo dell'aggressione per trovare Kaory in terra svenuta, Ryo era pallido da far paura mentre lentamente toglieva il panno dal viso di Kaory, "Ryo chiamo un'ambulanza", Saeko velocemente componeva il numero del pronto intervento, Ryo nel fratempo con mano tremante controllava le pulsazioni di kaory, ma il suo cuore batteva così forte da impedirgli di sentire quello di lei, così anche se a malincuore "Saeko, non riesco a controllare se è viva, fallo tu" Saeko velocemente si chinò e mise due dita sulla carotide, poi il suo viso si rilassò "Non preoccuparti è viva…".

Pochi minuti dopo, il cielo scuro veniva rischiarato da luci e sirene di polizia e ambulanza.



3° giorno – 24 Marzo

L'orologio sul comodino segnava le 10:15 quando Kaory lentamente aprì gli occhi per tornare nel mondo reale, lentamente iniziò a guardarsi intorno, doveva muoversi lentamente ogni spostamento le procurava un dolore insopportabile alla testa, si accorse di non essere in camera sua, poi d'un tratto si ricordo dell'incarico ma capì di non essere neanche nel dormitorio, le pareti erano bianche, le tende tirate lasciavano trapelare dei lievissimi raggi di sole, le sembrava che quella stanza assomigliasse più a una stanza di un ospedale che a quella di un dormitorio, lentamente tentò di alzarsi, ma la debolezza e un forte senso di nausea la costrinsero a distendersi nuovamente. Solo dopo un poco si accorse che disteso su un mini – divano c'era Ryo, cercò nuovamente di alzarsi ma anche questa volta fu un fallimento, il gemito di dolore che le scappò svegliò Ryo il quale accorse immediatamente ad aiutarla "Ma cosa credi di fare, hai una commozione cerebrale non indifferente, sdraiati, di qualunque cosa hai bisogno ci penso io " Kaory accennò un leggero sorriso (ma vedi se questo deve essere gentile solo quando sta poverina viene ferita!! Non si fa così Ryo :P NdTerry!!!), invece il viso di Ryo era contratto da una strana smorfia "Mi dispiace…se non ti avessi lasciata sola…"Kaory gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere "Non è stata colpa tua…" lui le prese la mano e ne baciò la palma, facendo arrossire Kaory "Sì, invece, …dopo quella lettera sapevo che eri un possibile bersaglio ma nonostante questo mi sono comportato in maniera superficiale…perdonami…" le scostò i capelli e delicatamente le sfiorò la medicazione, il suo sguardo si scurì "Saresti potuta morire…" "Ascoltami Ryo, non è colpa tua… tu non puoi prevedere sempre tutto e le reazioni di tutti…non è successo nulla di irreparabile…" Ryo la guardò dolcemente "Mi dici cosa ho fatto nella mia vita per meritare te?" Kaory era in preda all'imbarazzo più totale non sapeva più cosa dire o fare per cui cercò di spostare l'argomento su di un campo meno pericoloso "Dimmi, poi sei riuscito a catturarlo o a scoprire chi è ?" "Mi dispiace… quando siamo arrivati ho trovato solo te, penso che sentendoci arrivare sia scappato e non ha lasciato neanche delle tracce, ma Saeko e quelli della scentifica stanno ancora controllando" Kaory si accorse che durante tutto il tempo Ryo aveva continuato a tenerle la mano, ma ogni cosa bella ha una fine e anche questa breve parentesi venne interrotta in modo alquanto brusco da una porta che si spalancava, in un lampo Ryo si spostò lasciandole la mano, mentre Kaory si dimostrava molto interessata al soffitto della stanza, a irrompere nella stanza erano stati Micki e Falcon i quali finsero di non aver notato la scena, erano seguiti a ruota da Mick e Kazue e da Reika e Saeko. Le ragazze erano tutte intorno al letto di Kaory mentre Umi, Mick e Ryo si misero in disparte, "Kaory, penso che sia meglio per te ritirarti da questo incarico" a rompere il silenzio era stata Saeko, a quelle parole Kaory divenne più pallida di quanto non fosse già, ma nei suoi occhi risplendeva una determinazione non indifferente "Stai scherzando? Non è vero? IO non ho alcuna intenzione di mollare, non ora che siamo sulla pista giusta, hai capito Saeko?" Saeko volse lo sguardo verso Ryo per avere un sostegno da parte sua, al che anche lui che fino a quel momento era stato in silenzio "Kaory è inutile che tu insista abbiamo deciso di sostituirti con una poliziotta" quelle parole caddero sulla povera Kaory come una pietra, sentì il suo cuore spaccarsi, ma per la prima volta in vita sua quello che emergeva dal suo cuore non era dolore, ma solo una rabbia cieca e tanta frustrazione "E perché mai dovrei essere io ad andarmene?" Era stanca di soffrire così, il viso di Ryo sembrava una maschera impenetrabile, sentiva dentro di lei la voglia di incrinare quella maschera, di farlo soffrire come lui stava facendo soffrire lei, "Sei stata ferita, potevi morire kaory" "Se sono stata ferita non è certo colpa mia, il mio compito era quello di fare da esca, cosa che ho fatto, non ero certo io quella che invece di lavorare se ne andava in giro ad importunare le partecipanti, se tu avessi fatto il tuo lavoro Ryo a quest'ora avremmo catturato l'assassino…"troppo tardi si accorse delle parole che le uscivano fuori, finalmente vedeva negli occhi di Ryo il dolore che lei per tante volte aveva provato, ma sapere che lui poteva soffrire quanto lei non la fece stare meglio, anzi la faceva soffrire ancora di più, prima che lei potesse dire qualunque cosa, la porta della sua stanza si richiudeva dietro di Ryo. Nessuno in quel frangente aveva detto nulla, anche perché nessuno avrebbe saputo cosa dire "Saeko di a quella poliziotta di non intromettersi, perché io domani mattina torno a lavoro" dopo quanto accaduto nessuno si sentiva di contraddirla, fu solo quando restarono sole che Miki le chiese "Non ti sembra di aver esagerato con Ryo?" gli occhi di Kaory erano pieni di lacrime, "Lo so, non sono riuscita a frenarmi… sigh! Non pensavo davvero quello che ho detto…sigh! Ma per la prima volta dopo tanti anni…ho sentito dentro di me l'impulso di ferirlo…sigh! Come lui tante volte aveva fatto con me e come stava facendo…so che lui ora si sentirà responsabile, ma io ……… sigh!" le lacrime impedivano a Kaory di parlare e continuò a piangere finchè oramai distrutta non passo dalle lacrime al sonno, un sonno in cui rivide suo fratello, suo padre, Ryo, e sentì suo fratello ripeterle di nuovo lo stesso messaggio, che oramai da giorni la stava ossessionando "Ricorda Kaory, tu sei la luce che protegge dall'oscurità un uomo, un uomo che lotta per la giustizia, un uomo solo che vaga nell'oscurità da tutta la vita in cerca della luce, quella luce sei tu Kaory, devi proteggere quest'uomo dall'oscurità, una donna che dell'oscurità è parte cercherà di portartelo via, cercherà di ucciderlo per far sì che anche tu diventi parte dell'oscurità se vuoi salvare te stessa e lui, proteggi ciò che ami, proteggi quest'uomo dall'oscurità" ,
Quando chiuse la porta alle sue spalle il sole stava tramontando, Miki si guardò intorno fu così che lo vide, era dinanzi a una delle finestre del corridoio e non sembrava essersi accorto della sua presenza, lei gli si avvicinò e dolcemente gli posò una mano sul braccio riscuotendolo dai suoi pensieri, per un attimo Miki vide nei suoi occhi un dolore senza fine e il respiro le si spezzò, "Perché non vai da lei?" "Lei mi odia, mi ritiene responsabile di quanto le accaduto, non penso proprio che mi voglia al suo fianco" Miki sospirò, lo fece voltare verso di lei e con sguardo serio "Smettila di dire sciocchezze, sappiamo tutti e due che non pensava ciò che ha detto…era arrabbiata e tu sai il motivo, e sappiamo tutti e due quali cose spiacevoli si possano dire quando si è arrabbiati, ma non per questo le pensiamo o le proviamo" addolcendo il tono della voce "Quando io e Falco siamo entrati abbiamo visto che vi tenevate per mano…" Ryo cercò in qualche modo di negare l'evidenza ma lei lo zittì immediatamente "Non sprecare tempo a negare" (E soprattutto pagine…Nd Terry :P è vero la frase l'ho copiata) "Vedi quello che ci ha imbarazzati non è stato il fatto che vi tenevate per mano, bensì il sentimento che in quel frangente esprimavate, Ryo anche un cieco si accorgerebbe di quanto vi volete bene, fermo!" Ryo aveva cercato di interromperla "E da troppo tempo che devo farti questo discorso per cui non fermarmi ora, lo so che questi non sono fatti miei, però io e Falco vi vogliamo bene e vorremmo che foste felici quanto noi, per questo ti dico queste cose, ma sia ben chiaro che lo faccio anche per un altro motivo, vedi Kaory ti ama, e questo tuo comportamento genera in lei tanta insicurezza, e nel nostro lavoro l'insicurezza porta alla morte, lo sai tu come lo so anche io, mi meraviglio di come siate riusciti a sopravvivere in queste condizioni per tutti questi anni, sinceramente penso che lassù ci sia qualcuno che vi vuole bene e che vi protegge, ma Ryo per quanto tempo la fortuna o i santi vi potranno ancora proteggere, sarebbe da stupidi morire in questo modo, dovete vivere ciò che provate e smettere di avere paura, ogni cambiamento spaventa ma sei abbastanza grande da poterlo affrontare, se non vi date una possibilità ora, quando deciderete di farlo potrebbe essere troppo tardi. Con questo chiudo il discorso, ora sai come la penso, e meglio che vada, non posso lasciare Falco da solo troppo a lungo nel bar, perderei tutta la clientela se no" un accenno di sorriso era comparso anche sul viso di Ryo che nel suo cuore sapeva che Miki aveva ragione, ma dubbi e paure sono comunque sempre difficili da superare. Mentre guardava la figura di Miki allontanarsi lungo il corridoio lei si voltò e gli urlò "Vai da lei!" lui alzò una mano in segno di assenso e si diresse verso la stanza di Kaory.

Quando Kaory si svegliò il sole era scomparso da un pezzo e dalla finestra arrivavano i raggi della luna, l'orologio segnava le due del mattino, lentamente i suoi occhi si stavano abituando al buio fu così che vide Ryo mezzo steso sul divano che dormiva, in silenzio kaory si tolse la flebo che aveva al braccio e si avvicinò a Ryo, si inginocchiò vicino al divano e con una dolcezza infinita gli sfiorò i capelli, a quel gesto Ryo si svegliò "Cosa fai qui, devi restare a letto, sei ancora troppo debole per andare in giro", il senso di colpa che attanagliava Kaory era tale da non permetterle di guardarlo in faccia "Non sto andando in giro, sono venuta da te", si sa che la luna piena influisce in modo strano sulle persone, perché Kaory appoggiò la testa sul petto di Ryo "Mi dispiace per quello che ho detto oggi, non lo pensavo davvero, riuscirai mai a perdonarmi?" Ryo la strinse a se "Non sei tu a doverti scusare, piuttosto sono io che non faccio altro che ferirti, in ogni occasione, Kaory ……", con la mano le accarezzava dolcemente i capelli, per poi scendere a cingerle la vita anche con l'altra, gentilmente l'attirò su di sé facendola distendere sul suo corpo, le fece appoggiare la testa nell'incavo del suo braccio e iniziò a cullarla "Kaory …io non volevo ferirti oggi… e …… che dopo quanto è accaduto ieri…io non ce la faccio a vederti in pericolo…Kaory tu sei quanto di più bello la vita mi abbia mai offerto…non riuscirei più a vivere se …ti dovessi perdere" Fortunatamente la stanza era immersa nel buio perché il viso di Ryo era diventato rosso dall'imbarazzo, non era abituato ad aprirsi con le altre persone, Kaory lentamente alzò il viso per incrociare lo sguardo di lui, con voce dolcissima "Tu non puoi proteggermi in eterno Ryo, io sono grande …posso fare le mie scelte da sola…io devo fare le mie scelte da sola…Ryo la mia vita ti appartiene… io vivo per te e questa la mia unica ragione di vita…qualunque cosa diciamo, qualunque cosa facciamo io …so dentro di me che noi due …siamo una cosa sola…noi due ci completiamo a vicenda" con queste parole Kaory aveva appoggiato la sua fronte a quella di Ryo "tu non potrai mai perdermi…perché non si può perdere una parte di se stessi…" Ryo strinse a sé Kaory "Quello che hai detto …lo provo anche io" erano persi l'uno negli occhi dell'altra come se fossero in un mondo completamente diverso, Ryo iniziò a cospargere il viso di kaory di tantissimi baci, leggeri come una pioggia primaverile, le baciò le guance, gli occhi, il naso, la fronte, il collo e con ogni bacio sussurrava il suo nome, "Kaory…*bacio* …la mia piccola…*bacio*… dolce…*bacio*…Kaory… bacio…la mia anima…*bacio*…la mia vita…*bacio* " continuò in questo modo finchè le sue parole non si spensero sulle labbra di lei in un tenero ma quanto mai appassionato bacio, Kaory sentiva che il suo cuore stava per esplodere, non si era mai sentita in quel modo, tutti i suoi sensi si erano di colpo acutizzati, ma non percepiva nulla del mondo esterno, l'unica cosa che sentiva era il calore di Ryo, un calore che l'avvolgeva, la rassicurava, la proteggeva, la incendiava, il suo corpo cercava quello di Ryo, il suo unico pensiero era Ryo, l'unica voce che sentiva era quella di lui, l'unico volto che vedeva era il suo, l'unico tocco che sentiva era il suo.
Dopo quel bacio che per Kaory era durato un'eternità ma che in realtà era durato solo pochi minuti, Ryo la fece tornare ad appoggiare la testa sulla sua spalla, si spostò di lato in modo da tenere Kaory in mezzo tra il divano e sé, aprì la giacca e la strinse a sé, restarono in questo modo per un bel po' cercando di calmare i rispettivi battiti e per cercare di tornare a una qualche forma di calma.

4° giorno - 25 Marzo

Fu in quella posizione che li ritrovarono la mattina seguente, quando Micki e Saeko entrarono nella stanza si accorsero immediatamente che il letto era vuoto, e dato che il divano non si poteva scorgere quando la porta della stanza era aperta, le due ragazze non li videro immediatamente, fu Miki che li vide per prima, quando avvicinandosi al letto per dare un'occhiata con la coda dell'occhio lì notò, fece segno a Saeko di non fare rumore e di avvicinarsi, stavano dormendo abbracciati sul mini – divano, Miki in silenzio fece capire a Saeko di seguirla fuori, uno sguardo malizioso risplendeva negli occhi della bella poliziotta.
"Non è il caso di svegliarli in modo brusco" Miki aveva chiuso la porta in modo da non svegliarli "Hai ragione, prima di entrare lo chiamo sul cellulare, così potranno svegliarsi con calma" Saeko compose il numero del cellulare di Ryo, che rispose solo dopo il dodicesimo squillo con una voce impastata dal sonno "Pronto" "Ryo, dove sei? Stai ancora dormendo? Lo sai che ore sono? Devi andare a prendere kaory e poi venire al palazzetto, Ryo mi senti?" "Uahh! Saeko, ma che fai rompi a prima mattina? E non urlare così che tanto lo sai che la mattina carburo lentamente! Comunque non ti preoccupare, sono all'ospedale, appena Kaory si sveglia veniamo" "Ok. Ok. Ci vediamo lì, salutami Kaory" concluse Saeko facendo l'occhiolino a Miki, mentre si allontanavano lungo il corridoio dell'ospedale.
Kaory aveva la testa appoggiata nell'incavo del braccio di Ryo e lo abbracciava forte, Ryo da canto suo tenendola tra se e il divano la teneva stretta a sé, la telefonata di Saeko lo aveva riportato alla realtà, non riusciva a credere di aver passato tutta una notte accanto a una donna senza aver provato a fare niente, certo Kaory non si poteva definire proprio una donna, ma un occhiata al suo viso ancora addormentato lo costrinse ad ammettere la verità, una verità ignorata per troppo tempo, Kaory era meravigliosa, e lui era un idiota, chissà per quanto tempo ancora Kaory avrebbe sopportato questo suo atteggiamento, dolcemente le sfiorò i capelli, cercò di svegliarla nel modo più dolce possibile, ma lei non ne voleva proprio sapere, al che iniziò a farle il solletico, sperando così di ottenere dei risultati migliori, ma erano solo vane speranze, Kaory non ne voleva sapere di tornare nel mondo reale, così a male estremi estremi rimedi, Ryo avvicinò le labbra all'orecchio di Kaory e dopo averle dato qualche bacetto "KAORI!!! SVEGLIAAA!!" solo che non aveva calcolato i tempi di reazione della sua socia, che spaventata dall'urlo gli diede una ginocchiata al basso ventre e una spinta, buttandolo giù dal mini - divano, solo dopo qualche istante Kaory tornò nel pieno delle sue facoltà e vedendo Ryo a terra piegato in due che mugulava dal dolore, sorpresa chiedeva "Ryo ma che diavolo fai a terra?" lui la guardò malamente "Sapessi ……" dopo qualche altro istante Ryo si alzò "Muoviti… dobbiamo andare a lavorare… socia".

Una volta arrivati al palazzetto vennero messi a conoscenza delle novità, purtroppo a causa di quelle morti "misteriose" e delle aggressioni, nonché delle minacce ricevute, molte delle partecipanti erano intenzionate a lasciare la manifestazione, Ryo una volta viste le ragazze iniziò a parlare loro "Su ragazze, ci sono qui io a proteggervi se volete posso dedicarmi a voi anima e corpo, (con faccia da maiale) soprattutto con il corpo, vedrete non ve ne pentirete, il servizio a letto è di tipo giapponese, e se non vi piace c'è la garanzia soddisfatti o rimborsati" così dicendo iniziò a palpare le ragazze, ma il super martellone da 301 t, lo fece rinsavire, o meglio lo fece affondare nel cemento per qualche centimetro "Maledetto, porco, disgrazia del mondo, vergogna del nostro paese, e dire che dopo questa notte ero intenzionata ad avere fiducia in te, non meriti niente" fu solo grazie alle parole della stessa Kaory che gli animi si placarono "Ascoltate, ragazze, so che in questo momento siete spaventate, anche io lo sono, ma di certo non possiamo permettere a uno squilibrato di mente di portarci via tutto il lavoro che abbiamo fatto sin ora, quante di voi si stanno allenando da una vita per questa manifestazione, e adesso a due giorni dall'evento permettete a un pazzo di portarvi via tutto quello che avete conquistato con tanta fatica sino ad ora, la polizia e anche un gruppo di investigatori privati stanno indagando su questi delitti, non permettiamo che la paura ci porti via quello che è nostro". Confortate da queste parole le ragazze decisero di resistere a condizione che non ci fossero più incidenti, in caso contrario non avrebbero esitato ad andarsene, Yoshida non sapeva più come ringraziare Kaory, lei imbarazzantissima non riusciva più a staccarselo da vicino, e all'ennesima dichiarazione di Yoshida che non sapeva come ringraziarla, Kaory prese la palla al balzo "So io come può sdebitarsi, domani sera mi servirebbe l'uso della pista di ghiaccio dalle 22.00 in poi, potrebbe fare in modo che nessuno entri, be' tranne le persone che porterò con me" "Ma certo non si preoccupi domani sera la pista sarà tutta sua", l'idea per il suo regalo di compleanno a Ryo stava prendendo forma…

Pronto?
Hai fallito è tornata, questa è un pericolo per il mio piano devi eliminarla.
L'avrei già fatto se non fosse per quel tizio, le è sempre appiccicato così come Yoshida sembra che si diano il cambio
Avresti dovuto farlo quando era nel palazzetto da sola
Non è stato possibile, a parte il fatto che lei non mi ha procurato il pass per entrare, ma poi quell'idiota di Yoshida era sempre lì nei paraggi
Questa sera si allenerà di sicuro, cerca di farla fuori, e fai in modo di non sbagliare
Non si preoccupi questa sera strapperò le ali a quell'Angelo fastidioso
Click!
Saeko aveva appena finito di controllare le registrazioni delle telefonate in arrivo e in uscita, l'idea che aveva avuto Ryo era stata a dir poco geniale, a quanto sembrava quella sera avrebbero cercato di far fuori Kaory.
Dopo essersi riposata un po' Kaory raccolse le sue cose e si apprestò a lasciare la sua stanza in direzione del palazzetto, stava per chiudere la porta quando "Dove credi di andare da sola?", Ryo era appoggiato alla parete che dava di fronte al loro appartamento, "Secondo te?" "Da nessuna parte, ora fai dietro front e torni in camera a riposare" Kaory assunse un aria battagliera "Stai scherzando, tra due giorni ci sarà la gara e io devo allenarmi" poi abbassando notevolmente il tono della voce "e sia ben chiaro che non ho alcuna intenzione di partecipare a quella competizione per cui dobbiamo incastrare quell'assassino entro domani oppure sarà la fine per me". Lentamente Kaory si voltava verso la finestra in modo da dare le spalle a Ryo, lui lentamente si avvicinò così tanto che lei ne poteva sentire il calore, ma non a sufficienza da sfiorarla, "Me lo spieghi una volta per tutte perché non vuoi partecipare alla gara?" Kaory si voltò e con uno sguardo triste "Proprio tu mi chiedi questo? Cosa succederebbe se la mia foto finisse sui giornali, eh? Dovrei lasciare per sempre te e il nostro lavoro, perché se vincessi o finissi sui giornali, il mio volto sarebbe riconosciuto da chiunque" il volto di Ryo era impenetrabile e scostandosi un po' da lei "E sarebbe una cosa così terribile?" una lacrima scivolava sul viso di Kaory "Allora quello che ci siamo detti la notte scorsa, per te, non ha significato nulla, non ha cambiato nulla?" e senza attendere una risposta fuggì via, una volta fuori dal dormitorio Kaory si fermò nei pressi di una fontanella e rivolgendo lo sguardo alla luna, nel suo cuore pregò di avere sempre la forza di lottare contro di Ryo, nessuno si accorse che mentre Kaory era immersa in questa sua riflessione, dall'alto, e per la precisione dalla terrazza del dormitorio, proveniva una lucina rossa che si era fermata sulla testa di Kaory, quella lucina altro non era che il puntatore laser di un fucile ad alta precisione, nel mirino il killer aveva la visione di una bellissima donna che stava piangendo, lentamente sussurrò "Non preoccuparti piccola fra poco non soffrirai più, ti trasformerò veramente in un angelo, ma del paradiso", ma prima che il killer potesse anche solo pensare di premere il grilletto, la pressione della canna di una 357 magnum gli si era "gentilmente" posata contro il capo e una gelida voce "Così sei tu che hai ucciso quelle ragazze nel pieno della loro gioventù e che molto probabilmente non avevano ancora provato il piacere del mokkori, (faccia da maiale), bastardo, e ora vorresti far fuori anche lei, perché vi interessa questa competizione e soprattutto dimmi chi ti paga" lentamente l'uomo si girò verso di lui, il fucile era oramai lontano, Ryo con un calcio lo aveva allontanato, non aveva alcuna possibilità, ma nonostante questo voleva provare a tergiversare, forse la sorte gli sarebbe venuto in contro "Chi sei tu? Di certo non un semplice allenatore. Uno che va in giro con una pistola del genere non può essere una persona normale, forse sei uno sbirro? No gli sbirri non portano armi così, ma allora chi sei?" Ryo depose lentamente la pistola nella fondina "È dalla pistola che avresti dovuto riconoscermi, in pochi conoscono il mio nome, ma chi lo sa non lo scorda mai ed è difficile che lo ascolti una seconda volta, hai mai sentito parlare di City Hunter?" l'uomo di fronte a Ryo sbiancò in un secondo, la sua mente era paralizzata, dunque questo è il famoso City Hunter, l'invincibile killer quello che ha fatto fuori anche il capo dell'Unione Teope, che sfortuna nera è stato incontrarlo, se voglio uscirne vivo devo fare quello che dice lui, ci sarà un'altra occasione per misurarmi con lui, ma questa volta sono in netto svantaggio, "Non so dirti chi mi ha ingaggiato, ci sentiamo solo per telefono e anche lì la voce è contraffatta, non l'ho mai incontrato di persona il pagamento è avvenuto tramite giroconto bancario, ma posso dirti perché hanno fatto fuori le ragazze e vogliono fare fuori anche la Makimura, c'è un giro di scommesse su questo concorso…" "Vedi di dirmi qualcosa che non so, il giro di scommesse su queste gare sono cose note a tutti" "…no ti sbagli, qui non si parla delle scommesse a livello normale, qui la vincitrice della gara viene scelta prima, e su di lei si fanno scommesse a livello mondiale, non si ferma certo al nostro paese, di solito gli altri anni è filato tutto liscio, ma quest'anno alcune ragazze si sono rifiutate di vendersi, idealiste loro, e così hanno pensato di dare loro una lezione…, per questo motivo mi hanno ingaggiato…, è tutto te lo giuro" "Molto presto vedremo se è tutto… per questa volta puoi andartene, ma lascia la città e non farti vedere mai più io non do mai una seconda possibilità, se dovessi vederti ancora il tuo biglietto non sarà per lasciare la città ma per andare all'inferno" Ryo si voltò e si avviò verso la porta che conduceva fuori dal terrazzo, ma non aveva fatto neanche due passi che il killer calatosi all'improvviso estrasse una pistola che aveva attaccato alla caviglia, ma una serie di coltelli gli infilzarono la mano "Mi dispiace Ryo ma io non sono della tua stessa opinione…quest'uomo lo prendo io" Ryo sorrise "Ok, questo vuol dire che mi devi un altro mokkori" "Cosa è no mio caro il tuo compito qui era quello di prendere l'assassino delle due ragazze e per questo noi abbiamo già stabilito un compenso, no?" con espressione serafica "Sì abbiamo stabilito che mi avresti dato due mokkori se ti avessi consegnato l'assassino delle due ragazze…ma il mokkori che ti ho chiesto adesso e per il mandante" con queste parole lasciò Saeko ad arrestare il killer.
Dopo circa un'ora e due pacchetti di fazzoletti Kaory prese la sua sacca e si diresse al palazzetto, una volta entrata si diresse verso il pannello di controllo della luce, ma si accorse che era bloccato, tutto il palazzetto era illuminato solo da un cono di luce presente sulla pista, soprappensiero com'era non si accorse di un *click* che dopo pochi istanti era scattato, chiudendo a chiave la porta principale di accesso al palazzetto, una volta pronta Kaory si stava apprestando a iniziare gli esercizi di riscaldamento quando un brivido gelido le attraversò la schiena, si volse e vide Martha Kendall dinanzi a lei che le puntava una pistola contro. "Sai Makimura, all'inizio mi eri simpatica, ma hai voluto a tutti i costi rompermi le uova nel paniere, per colpa tua, della tua presenza qui ora sono in un mare di guai, se non riesco ad assicurare la vittoria dell'atleta dell'Hokkaido, dovrò restituire un mucchio di soldi altrimenti mi faranno fuori" Kaory stava cercando febbrilmente un modo per fuggire ma Martha bloccava l'uscita dalla pista e Ryo era nuovamente sparito… maledizione qui le cose si stavano mettendo male… "Ma scusa, io non capisco di cosa tu stia parlando…" "Smettila! Non fare l'innocentina, sono riuscita a far parlare Shin, sai dopo due bicchierini diventa molto loquace, è sai cosa mi ha detto? Che tu sei l'assistente di City Hunter e che sei venuta qui per scoprire chi e perché ha fatto uccidere le due atlete, ebbene visto che hai fatto tutto questo lavoro soddisferò la tua curiosità sono io che ho pagato quel killer da strapazzo, e sai perché l'ho fatto perché qui sono in gioco miliardi di dollari, già ho venduto la competizione, la vincitrice dovrà essere l'atleta della squadra dell'Hokkaido e così io incasserò il resto di 11 miliardi di dollari, mica male per pochi giorni di lavoro, no? Quell'idiota di Malick mi ha sempre considerato un'oca da utilizzare come soprammobile non ha mai pensato che potessi usarlo per i miei affari." "Non puoi farlo, queste ragazze hanno lavorato duro per arrivare sin qui, non puoi distruggere i loro sogni in questo modo…" "Già ora ricordo il tuo bel discorsetto fatto di sogni e tutte quelle altre cretinate, devi sapere mia cara che nella vita l'unica cosa che contano sono i soldi, ma devo ringraziare te se la competizione non è stata sospesa, per cui ti farò un grande regalo…" Kaory aveva un brutto presentimento istintivamente indietreggiò sino a toccare la recinzione della pista, si chiese se sarebbe riuscita a distrarla quel tanto che bastava per scavalcare la recinzione e scappare, però doveva tenere conto del fatto che aveva i pattini ai piedi e che di sicuro non sarebbe stata molto agile "… non mi chiedi che regalo voglio farti?" Kaory fece un sorriso sarcastico "Scommetto che adesso me lo dirai lo stesso" Martha iniziò ad avvicinarsi "Sai questa non è una pistola normale, ma è una pistola a pressione, io non voglio che pensino ad un omicidio, ma più che altro a incidente, reduce come sei da quell'aggressione che hai subito è facile che ti sia nato un embolo nel sangue e che questo ti abbia ucciso, non preoccuparti non sentirai dolore, ti piace il mio regalo, ti inietterò nelle vene una bolla d'aria, così addio Kaory…" "Aspetta non puoi farlo sul serio, e poi come fai a sapere che sono stata aggredita, a tutti è stato detto che mi sono sentita poco bene" "Per essere l'assistente di City Hunter sei molto ingenua, sono stata io ad aggredirti, e se non fosse arrivato il tuo allenatore avrei concluso allora il mio lavoro, ma non preoccuparti ci penserò io a prendermi cura di lui, sono convinta che a letto sia davvero grandioso…" in un momento le luci del palazzetto si accesero tutte e da dietro gli spalti una squadra di poliziotti guidati da Saeko e Shin Yoshida si fecero avanti, mentre sulla pista arrivò Ryo "Spiacente, ma non penserai certo che ti permettiamo di fare del male ancora a qualcun altro, butta quella pistola, avanti oramai è finita per te" Kaory sentì il suo cuore divenire più leggero a causa della felicità intensa che l'invadeva nel vedere Ryo, Martha era vicinissima sia a lei che a Ryo, lentamente aveva lasciato cadere la pistola sul ghiaccio, ma qualcosa non andava era stato tutto troppo facile e poi Martha era livida in volto, non sarebbe di certo finita così, per una frazione di secondi nella mente di Kaory riapparvero le parole di avvertimento del fratello "io sono la luce …e devo proteggere un uomo che cammina nell'oscurità… e che da una donna che dell'oscurità fa parte sarà minacciato…" per un attimo Kaory ebbe la visione di ciò che sarebbe accaduto, vide Martha gettarsi contro Ryo con un pugnale che teneva nascosto nella manica della giacca e colpire Ryo al cuore per poi essere colpita a sua volta dalle pallottole della polizia, si riscosse e nel momento in cui Martha iniziò a correre verso Ryo lei iniziò a pattinare verso di loro a tutta velocità, tutto si svolse in una frazione di secondi, una volta frapposta tra Ryo e Martha, Kaory appoggiò una mano sul ghiaccio è uso uno dei piedi per disarmare Martha, la quale colpita dalla lama dei pattini di Kaory lasciò cadere il pugnale e iniziò ad urlare per il dolore, grosse gocce di sangue risaltavano incredibilmente sul pallore del ghiaccio, una mano aiutò Kaory ad alzarsi e due forti braccia la strinsero contro un corpo caldo e muscoloso, Kaory alzò lo sguardo e vide gli occhi di Ryo sconvolti dal terrore, questo durò solo pochi secondi, immediatamente il ferreo autocontrollo di Ryo ebbe il sopravvento, "Grazie socia, ti devo la vita" Kaory rossa come un peperone riuscì solo a biascicare "Non è nulla tu lo hai fatto tante volte per me".



5° giorno - 26 marzo

Dalla finestra della sua stanza un raggio di sole investì in pieno il viso di Kaory, che per un attimo pensò di far prevalere il calore delle coperte alla realtà di un nuovo giorno, ma poi come un flash si ricordò di che giorno fosse, così buttò all'aria le coperte. Saeko aveva lasciato il dormitorio la sera prima per cui quella notte aveva dormito da sola, una rapida doccia le diede la carica che le serviva, in silenzio uscì dalla sua stanza e con sua enorme meraviglia trovò Ryo al tavolo del salottino che faceva colazione "Buongiorno socia, era ora che ti svegliassi" interdetta Kaory ci mise qualche secondo per rendersi conto della situazione "Ma sono solo le sette del mattino, tu che ci fai in piedi" Ryo si avvicinò porgendole una tazza di caffè fumante "L'odore sembra buono, ma dimmi lo hai fatto tu?" Ryo con una smorfia "Non ti fidi è? Comunque sta tranquilla, caffè, brioches e succo di frutta provengono dalla mensa del dormitorio" assicuratasi di ciò Kaory iniziò a fare colazione, Ryo continuava a parlarle ma lei non aveva ascoltato neanche una parola, stava freneticamente pensando a un modo per attuare il suo piano senza che Ryo se ne accorgesse "Kaory ma mi stai ascoltando?" "Cosa?…certo che ti ascolto…" "Ah sì! E allora dimmi, cosa stavo dicendo…"Kaory era stata scoperta, rossa in volto per essersi fatta scoprire come una principiante "Scusa Ryo, ma non sono ancora completamente sveglia, cosa stavi dicendo?" con aria sorniona "Stavo dicendo dolce Kaory – chan che questa sera voglio portarti a cena fuori, che cosa ne pensi?" un'idea balenò nel testa di Kaory "Mi dispiace Ryo, ma vedi il signor Yoshida mi ha invitato anche lui a cena fuori ed io ho già accettato, comunque, perché non lo chiedi a Kasumi sono convinta che accetterà, ora scusami ma devo andare ho un sacco di cose da fare oggi, mi raccomando fai il bravo" così dicendo Kaory afferrò al volo la sua borsa e uscì di corsa, non appena arrivò alle scale, prese il cellulare e diede inizio all'operazione intitolata MEGA FESTA A SORPRESA PER RYO o anche ribattezzata mettiamo nel sacco Ryo.
La prima telefonata fu indirizzata al Cat's eye café, avvertì del suo piano Miki che immediatamente le promise man forte e le assicurò che anche Falcon e Kasumi avrebbero collaborato, poi mentre usciva dal dormitorio chiamò la sartoria per sapere se il suo vestito era pronto….
La mattinata per Kaory si svolse in modo frenetico, come aveva immaginato dopo poco Ryo aveva chiamato Kasumi per invitarla a cena fuori quella sera, ma quest'ultima rifiutò seccamente, tra una telefonata e un'altra Kaory trovò il tempo per andare in sartoria a ritirare il "vestito", in un centro estetico nonché dal parrucchiere, infine passò in gioielleria ritirare uno strano pacchetto. Naturalmente Kaory si ricordò anche di avvertire il signor Yoshida che le a sua volta le assicurò la sua piena collaborazione.
Nel frattempo……
Ryo vagava come una bussola impazzita.


Ore 21.30

"Ora basta Kaory voglio sapere cosa sta succedendo e da questa mattina che ti stai comportando in modo strano per non parlare anche degli altri, quando sono arrivato al Cat's eye Falcon per poco non mi ammazzava e mi ha sbattuto fuori dal locale, anche quando sono andato a trovare Reika e successo più o meno la stessa cosa, per non parlare di Saeko che ho incontrato davanti al distretto di polizia che mi ha ignorato, poi è stata la volta di Yuka che come mi ha visto è scappata, neanche se io fossi il diavolo in persona, allora mi vuoi dire cosa succede" tutta questa tiritera Ryo l'aveva fatta dinanzi la porta chiusa della camera di Kaory la quale a stento riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere, era pronta, un'ultima occhiata allo specchio mostrò una donna nel pieno della sua bellezza, l'abito che si era fatta preparare le piaceva da morire, scoperto sulle spalle, dietro la schiena era trattenuto solo da tanti laccetti color argento, era a bassa vita e si completava con un gonnellino dello stesso colore, tutto il vestito era puntellato di cristalli che sotto la luce davano l'impressione di essere dei pezzettini di stelle cadute dal cielo, prese con cautela il mantello di velluto nero, alzò il cappuccio in modo che il suo volto fosse parzialmente coperto e si avviò verso la porta, ma si fermò subito stava per dimenticare la cosa più importante, prese la sacca che conteneva i suoi pattini e la nascose con cura sotto il mantello, diede un'ultima occhiata in giro per vedere se aveva lasciato qualcosa fuori posto, Ryo doveva avere solo gli indizi necessari che lo portassero alle 22.30 al palazzetto di ghiaccio.
Aprì la porta "E che cosa vuoi che ne sappia io, probabilmente hanno deciso di non avere più niente a che fare con un pervertito, perdigiorno, maniaco come te e forse anche io dovrei prendere esempio da loro, e sai che ti dico mio caro socio che se stasera le cose vanno come dico io potrei anche decidere di smettere di essere la tua socia nel lavoro" Ryo era sbalordito dal comportamento di Kaory non l'aveva mai vista così decisa che fosse giunto il giorno dell'addio tra di loro? Forse, in fin dei conti è meglio così di sicuro Yoshida poteva darle molto più di lui… Ryo era perso nei suoi pensieri che non sentì immediatamente la voce di Kaory "Mi hai sentito? Se dovesse succedere qualcosa di importante l'indirizzo di dove vado è sul comodino della mia stanza … ma spero vivamente che non succeda nulla, io vado ah, forse è inutile, ma non metterti nei guai, io tornerò molto tardi" così dicendo Kaory uscì dall'appartamento e si appoggiò alla porta per pochi istanti, si sentiva un po' in colpa per avergli parlato così, ma se Ryo provava per lei ciò che pensava di certo dopo un po' di riflessione si sarebbe accorto che stava mentendo, in caso contrario avrebbe dovuto prendere seriamente in considerazione l'idea di allontanarsi per un po' da lui.
Ryo di fronte alla finestra del soggiorno della loro casa vedeva la figura di Kaory allontanarsi, dentro di lui si era scatenata una bufera di emozioni, non riusciva a credere che stava per perdere Kaory, non dopo quello che era accaduto due giorni prima in ospedale, ma forse Kaory si era stancata di tutte le sue indecisioni, in fondo vivere accanto a lui di certo non doveva essere stato facile, forse era meglio che andasse via, che lo lasciasse, che si allontanasse da quell'ambiente, di riflesso nel vetro della finestra vide l'immagine di Hideyuki, e mentalmente gli chiese perdono per non aver saputo proteggere sua sorella dal dolore, anzi di esserne stato l'artefice, poi come un lampo a ciel sereno si ricordò delle parole dette da Kaory in ospedale «Ryo la mia vita ti appartiene… io vivo per te e questa la mia unica ragione di vita…qualunque cosa diciamo, qualunque cosa facciamo io …so dentro di me che noi due …siamo una cosa sola…noi due ci completiamo a vicenda, tu non potrai mai perdermi…perché non si può perdere una parte di se stessi» alla fine prese una decisione "Al diavolo, durante la mia vita non mi sono mai tirato indietro dinanzi a una sfida e che io sia dannato se permetterò a Yoshida di portarmi via Kaory, lei è mia!» di corsa andò in camera di Kaory per cercare l'indirizzo dell'appuntamento e con non poca sorpresa notò che si trattava del palazzetto di ghiaccio.
Stava salendo in macchina quando "Ehi, Ryo ti va di andare a bere da qualche parte?" Ryo si voltò era Mick "Mi dispiace ma sono occupato, sarà per un'altra volta" Mick rimase un attimo perplesso ma si riprese subito "Senti se vuoi ti accompagno così magari dopo andiamo a donne" "E Kazumi come la prenderebbe?" "Ah ma è proprio Ryo Saeba quello che sta parlando, da quando in qua ti fai pregare per andare a bere e a donne" "Caro Mick in questo momento c'è un'unica donna che voglio" alla faccia meravigliata dell'amico "Sali in macchina ti spiegherò tutto mentre vado a riprendermi la mia donna" Mick nel frattempo pensò che a quanto sembrava non era necessario il suo intervento.

Ore 22.30 - Il Palazzetto di Ghiaccio

L'atmosfera in auto era molto tesa, Mick si congratulava mentalmente con Kaory, il suo piano era riuscito molto meglio di quanto chiunque si aspettasse, si vedeva che a Ryo era necessaria una piccola spinta.
Nel momento in cui si fermarono dinanzi al palazzetto di ghiaccio, Ryo notò che tutte le luci all'interno e all'esterno dell'edificio erano spente, il rumore dei loro passi riecheggiava in modo sinistro nell'atmosfera della notte, il cielo era coperto per cui la luna non si mostrava per rischiarare la zona, la porta principale era chiusa a chiave dall'interno così furono costretti ad entrare da una porta laterale, una volta all'interno Mick si allontanò da Ryo lasciandolo da solo, una piccola luce proveniente da una candela era l'unica cosa che si intravedeva, lentamente però altre piccole luci si unirono alla prima, Ryo riuscì a contare dieci candele, ma oltre a questo non riuscì a scorgere null'altro, il buio era molto profondo, il silenzio che lo circondava venne lentamente squarciato da una canzoncina che man mano prendeva sempre più corpo e faceva:
"Happy Birthday to you, happy birthday to you, happy birthday caro Ryo, happy birthday to yo"
Le luci si accesero tutte insieme accecando per qualche istante Ryo, poi si rese conto di quello che stava accadendo era stato un idiota, Kaory era riuscita a metterlo nel sacco, guardò i suoi amici ma non vide Kaory, a turno tutti gli si avvicinarono per festeggiarlo, anche quando la festa fu entrata nel vivo di Kaory non c'era neanche l'ombra, non aveva il coraggio di chiedere agli altri di lei, mille pensieri gli giravano nella testa, forse Kaory era andata veramente a cena con Yoshida, forse ora erano insieme, guardò l'ora 23.30, quella serata lui avrebbe voluto passarla con lei, invece a quanto sembrava a lei non importava molto di lui, più restava a quella festa e più stava male, non riusciva a non pensare a Kaory, cercò un paio di volte di andarsene ma Falcon lo marcava stretto e non gli permetteva di allontanarsi dal tavolo del rinfresco, allo scoccare della mezzanotte le luci si spensero nuovamente e da lontano si vide arrivare una luce, era la candela che si trovava in cima alla torta del festeggiato, Miki si avvicinò a Ryo, il quale era illuminato soltanto dalla luce di quell'unica candela e il suo sguardo ne risultava ancora più triste e malinconico, "Sai chi ha fatto questo dolce?" Ryo non rispose "Avanti è facile, lo sai no, è stata Kaory, non è bellissima?" con voce rotta "Sì". Non appena ebbe spento la luce della candela un'altra luce si accese, era il faretto principale della pista di pattinaggio, illuminava una persona che era ferma al centro della pista completamente immersa in un suo mondo, era Kaory che con il suo vestito color argento risplendeva come la luna nel cielo, era al centro della pista ed era come in trance. Era lì in mezzo, da sola, la testa clina, desiderosa che la musica iniziasse. Pronta? Sì, era pronta. La musica iniziò. Alzò la tesa e sul suo viso era dipinto uno sguardo così esultante e luminoso che si udì un mormorio di meraviglia fra i presenti. Iniziò a pattinare.
Quel balletto era stato ideato come programma lungo e come tale era stato ideato pieno di amore e di una dolcezza struggente. La struggente bellezza di Aquarius degli Aqua si fondeva perfettamente con la Rapsodia su tema di Paganini di Rachmaninoff fino ad un trionfante crescendo, per poi scivolare di nuovo nella dolcezza del tema originale per un finale squisitamente commovente e toccante. Aveva ripetuto migliaia di volte quei passi durante i giorni passati, ma all'improvviso fu come se tutto fosse nuovo. Come se tutto il mondo fosse stato creato in quel momento per lei.
Mentre eseguiva i primi movimenti con grazia indicibile si sentì più leggera dell'aria. E la musica! Oh, la musica era parte di lei, come lei era parte della musica. Si completavano a vicenda. Erano un'entità sola, un unico raggio di sole. Ecco che iniziava il tema di Rachmaninoff e la melodia esultava, innalzava il cuore. Un triplo salto, un avvitamento, un altro triplo salto, una spirale.
Era così fantastico sapere di essere al centro di quella meravigliosa melodia! Il tema principale l'avvolse con la propria dolcezza e Kaory si perse in quell'incanto.
Poesia, nostalgia e un'estasi resa ancora più struggente dall'impercettibile vena di malinconia che si nascondeva dietro la gioia esultante.
Si sentì l'ultima nota svanire e Kaory in ginocchio al centro dell'arena, le braccia verso il cielo e sul viso la stessa espressione di gioia raggiante.
Durante il balletto di Kaory, Miki sbirciò più di una volta il viso di Ryo e si accorse di come quei due stessero parlando attraverso il loro cuore, Kaory in quel momento stava mettendo a nudo la propria anima, Ryo avrebbe avuto il potere di distruggerla se solo lo avesse voluto, ma nei suoi occhi si leggeva soltanto amore, ora era possibile leggerlo. L'intensità dei sentimenti di Kaory era tale da mettere in imbarazzo tutti quanti, ma allo stesso tempo la dolcezza e la tristezza che erano insite in esso arrivavano al cuore, nessuno avrebbe potuto resistere a una tale dichiarazione.
Nel momento in cui la musica finì, Ryo non aspettò che Kaory si rialzasse, ma la raggiunse al centro della pista e le tese una mano, l'aiutò ad alzarsi e guardandola negli occhi la strinse a sé sussurrandole poche parole nell'orecchio, insieme si avviarono verso l'uscita per raggiungere i propri amici "Kaory sei stata grande!" rossa per l'imbarazzo di essere al centro dell'attenzione "No, non ho fatto nulla … e poi per pattinare bisogna provare dei sentimenti dentro di sé e se il mio balletto vi è piaciuto vuol dire che sono stata brava ad esprimere quello che oramai provo da tanto tempo" per dare un attimo di tregua a Ryo Mick corse in suo aiuto "Allora Kaory hai già dato il tuo regalo a Ryo?" Ryo era sbalordito non era possibile che oltre a tutto quello che aveva già fatto Kaory ci fosse ancora dell'altro, ma prima che potesse dire qualunque cosa "Hai ragione Mick, me ne stavo quasi dimenticando, un attimo l'ho lasciato nella borsa" corse via come un lampo nonostante avesse ai piedi ancora i pattini, quando uscì dagli spogliatoi al posto dei pattini indossava delle decoltè color argento dal tacco alto "Ecco Ryo questo è per te" Ryo prese dalle mani di Kaory un pacco di forma rettangolare, lentamente tolse il nastro di velluto rosso, poi la carta color oro, aprì il coperchio della scatola, scostò la carta velina e vide un qualcosa che gli diede un colpo al cuore, c'era un portaritratti d'argento con l'unica foto al mondo in cui erano ritratti Ryo, Kaory e Hideyuki, "Ma ero convinto che questa foto fosse andata distrutta tempo fa!"

"Anche io lo pensavo (kaory gli si avvicina fino a sfiorarlo) ma a gennaio ho trovato il negativo in mezzo a dei documenti, è da allora che penso a come potevo regalartela" Ryo prese in mano il porta ritratti ma inavvertitamente fece cadere una busta, Kaory lanciò un'occhiata di intesa a Saeko e Mick, poi prese dalle mani di Ryo il portaritratti in modo che egli fosse libero di aprire la busta, non appena ebbe capito di cosa si trattasse Ryo guardò Kaory, lei gli aveva appena ridato il suo passato "Ma come……"

"Non è stato facile (rispose Saeko) ma ci abbiamo lavorato per un anno e alla fine siamo venuti a capo della matassa, basandoci sui tuoi presunti anni e confrontando il periodo con la storia politica del paese nel quale sei precipitato abbiamo ristretto il campo a sette aerei" in quel momento si avvicinò Mick

"Esatto e in quel momento sono entrato in campo io che grazie ad alcune mie conoscenze (faccia da maiale) ho ristretto ancora il campo, fino ad arrivare a quattro aerei, devi sapere che ho dovuto concedere molti favori, sai le ragazze responsabili di quelle linee aeree sono molto esigenti (Kazue era con un martello in mano, gentilmente offerto dalla Kaory Hammer sr.l.) …Kazue tesoro, non fraintendere, …comunque per tornare a noi, grazie alle liste dei passeggeri abbiamo saputo che sugli aerei c'erano solo 8 bambini, di cui 2 di dieci anni, 3 di otto anni, 1 di pochi mesi e due di tre – quattro anni, di questi otto bambini quattro erano femmine per cui erano rimasti solo un maschio di dieci anni, due di tre anni e uno di pochi mesi, per la logica della situazione se avessi avuto dieci anni ti saresti ricordato molte più cose del tuo passato, tipo il nome o il cognome o anche il nome dei tuoi genitori, i nomi dei bambini che avevano l'età compresa tra i tre e i quattro anni erano Ryoichi e Ryo, da altre indagini siamo arrivati alla conclusione che tu dovessi essere Ryo Asami, siamo andati a controllare presso i tuoi parenti ancora in vita, purtroppo devo comunicarti che tuo padre era sull'aereo con te, mentre tua madre era morta di parto, in vita c'era solo tua nonna, ma anche lei è morta sei mesi fa, dagli oggetti in suo possesso abbiamo trovato la foto di tuo padre da giovane, guarda tu stesso …"

Ryo prese in mano la foto e se non fosse stato per la carta ingiallita e per i baffi, l'uomo nella foto avrebbe potuto essere anche lui. "……Per cui (riprese Saeko) in quella busta troverai la tua carta di identità, passaporto, patente in cui si dichiara che tu sei Ryo Asami Saeba, nato a Tokyo, e guarda caso Kaory ci ha preso in pieno, nato il 26/03/1961, da Hiroshi Asami e Kasumi Yoshimoto". "Io non so cosa dire……"

Ryo aveva le mani che gli tremavano, segno della fatica che faceva per controllare la tempesta di sentimenti che minacciavano il suo autocontrollo. Saeko riprese "Non devi ringraziare noi, ma Kaory è lei che ha fatto la maggioranza del lavoro" Kaory gli prese la mano "Ora non sei più un morto, hai un passato, un presente e se vorrai un futuro con me al tuo fianco". "Kaory…tu otto anni fa mi hai fatto rinascere, oggi mi hai restituito il mio passato…forse non è molto, te lo avrei chiesto anche senza tutto questo, era il motivo per cui sono venuto, non posso lasciare il mio lavoro, dovrò continuare a vivere nell'ombra , e sono convinto che ci saranno dei momenti difficili, sono convinto anche che o tu o io potremmo avere delle indecisioni sulla nostra vita insieme ma sono ancora più convito che tu sei la cosa più importante della mia vita, perciò se ora non ti chiedessi di passare il resto della vita che ci è concessa su questa terra insieme me ne pentirò per tutti i giorni avvenire" (Nd Terry ( prego dovete assolutamente vedervi il film Se scappi ti sposo). Kaory con uno slancio indescrivibile butta le braccia intorno al collo di Ryo e lo bacia. Scoppia un applauso generale e saltano i tappi di alcune bottiglie di spumante.

Il suono di allegre risate accompagna il canto dei grilli e la luna ormai libera dalla sua prigione di ombre illumina una piccola mini rossa.

The End



N.B. Koishikawa e Miwa sono presenti nello shojo manga di Wataru Yoshizumi "Marmalade Boy".