Salve
a tutti questa ff è ideata da me i personaggi sono di proprietà
di Tsukasa Hojo e degli altri aventi diritti, questa storia non
ha alcun legame con il manga (o quasi).
I personaggi di Shin Yoshida, Martha Kendall e Anthony Malik sono
di mia proprietà.
Se avete intenzione di usare questa storia o modificarla prego
mandare una e mail : maddalena30@hotmail.com
Prego di mandare un commento sul mio lavoro in modo che in futuro
possa correggere i miei tanti errori.
Thanks!
Terry.
IL SEGRETO
Anno 1975 31
marzo
"Basta
lasciatemi
Hideyuki
aiutami
ho paura" una luce illumina la stanza di
una bambina e dalla porta entra un ragazzo "Kaory
svegliati
stai solo facendo un incubo
" con quelle
parole Hideyuki pone fine all'incubo della piccola Kaory, che
piangendo si aggrappa alle braccia del fratello urlando "No
non
era un sogno
loro erano qui
" "Loro chi?"
"Due uomini
uno era papà ma l'altro non lo conoscevo
e mi dicevano
" guardando quel piccolo visino
inondato dalle lacrime Hideyuki la strinse dolcemente e le chiese
di continuare "mi dicevano di diventare forte
perché
un giorno non molto lontano tu non ci saresti stato più a
proteggermi e dovevo diventare forte
perché sarei
diventata la luce che avrebbe guidato un uomo fuori dall'oscurità
devo
diventare forte per sostenere un uomo forte e perché sarò sola
per un po' di tempo" Kaory iniziò a piangere sempre più
forte e solo dopo che si fu calmata Hideyuki le disse: "Non
devi credere a quello che sogni, sono solo immagini che non
diventeranno mai realtà
io non ti lascerò sola
ma è
vero che devi diventare forte perché solo chi è forte può
riuscire a vivere in questo mondo" un dolce sorriso
illuminava un visino bagnato di lacrime "Allora
tu non
mi lascerai sola? Vero?
resteremo sempre insieme?"
"Sta tranquilla noi resteremo sempre insieme,
su ti
va di venire a dormire con me per sta notte?" Kaory alza lo
sguardo su di lui e con fare serio gli dice "No
per
quanto lo desideri
io devo diventare forte
per cui
devo dormire da sola"
Da quella sera Kaory si dimenticò del sogno fatto, concentrando
la sua vita nel tentativo di diventare una persona forte.
Anno
1993 - 20 marzo
"Basta
lasciatemi
Hideyuki aiutami
ho paura" una luce illumina la stanza di Kaory e dalla porta
entra un ragazzo "Kaory
svegliati
stai solo
facendo un incubo
" con quelle parole Ryo abbraccia
Kaory cercando di calmarla "Oh mio Dio
per un attimo
era come se fossi tornata bambina
" stava tremando in
modo preoccupante, Ryo non l'aveva mai vista così "sono
sicura di aver fatto lo stesso sogno di allora, ma questa volta
il messaggio era diverso
," Ryo tenendola a sé le
chiese "quale messaggio
di quale sogno stai parlando?"
Kaory si coprì il viso con le mani, "no
lascia stare
per
un attimo solo per un attimo, mi è sembrato di ritornare in
dietro nel tempo, a quando avevo 8 anni, una sera
Dio
mio mi sembra di impazzire
una sera il giorno del mio ottavo
compleanno ho avuto un incubo come quello di questa sera, ho
sognato mio padre, cioè il padre di maki e un altro uomo che non
conosco che mi davano un messaggio, io ero talmente spaventata
che credo di aver urlato come stasera, ma quella volta a
svegliarmi c'era Hideyuki e non tu
lo so probabilmente
penserai che sono pazza" "Be' questo lo penso da quando
ti ho conosciuta" SDONKK!!! Era il rumore di un martello da
300 t che cadeva violentemente sulla testa di Ryo "Pezzo di
idiota, io ti apro il mio cuore e tu mi prendi in giro S
..O"
cercando di scollarsi da dentro il muro Ryo "Ma scusa io sto
cercando di sdrammatizzare" "Idiota sdrammatizza questo!"
ed un kompeito gigante trasporta "dolcemente" Ryo fuori
dalla stanza.
Quella stessa notte Kaory fece nuovamente lo stesso sogno solo
che non sapeva che accanto al suo letto Ryo le stava tenendo la
mano per farle compagnia e allo stesso tempo ascoltava i suoi
deliri "Io
sono la luce
la luce che guiderà
un
uomo
fuori dall'oscurità
io sono la luce
devo
essere forte
per sostenere
un uomo forte
Maki
sei tu? Ho paura che succede? Maki che stai dicendo, devo
io sono la luce
devo
essere forte
io sono
la luce", la mano di Kaory, anche se lei non se ne rendeva
conto, era artigliata a quella di Ryo come se avesse paura di
perdersi nel caso in cui l'avesse lasciata, Ryo da parte sua non
riusciva a capire cosa dicesse Kaory, ma quel comportamento lo
preoccupò non poco, dato che da quando la conosceva non aveva
mai visto Kaory tanto sconvolta.
21
marzo
Un raggio di sole colpì in faccia Kaory svegliandola, non che
fosse riuscita a dormire chissà che, stava alzandosi quando notò
che una delle poltrone era stata avvicinata al suo letto, ebbe
un'illuminazione che Ryo vedendola così agitata le avesse fatto
compagnia per tutta la notte? A quel pensiero un dolce sorriso le
incurvò le labbra, Ryo rompeva rompeva, ma alla fine le era
sempre vicino, con passo leggero si avvio verso la sua camera, la
porta era socchiusa, si affacciò e lo vide dormire come un ghiro
sul letto, era tutto scoperto, lentamente prese un plaid e lo
coprì soffermandosi per qualche istante a guardarlo, il suo
cuore in un attimo si riempì di gioia, guardarlo dormire la
metteva sempre di buon umore, gli sfiorò la fronte con un bacio
sussurrando: "Grazie!". Silenziosamente si allontanò
in direzione della cucina, per dare il via a una nuova giornata.
Il tavolo della cucina era inondato dal sole quando Ryo scese per
fare colazione, sul tavolo c'erano piatti di ogni genere, dal
riso alle brioches, un bricco di caffè e una bottiglia di succo
di frutta, e in bella vista accanto al giornale un biglietto che
diceva semplicemente "Grazie per esserci quando ho bisogno
di te!" Ryo si guarda la mano dove erano rimasti i segni
delle unghie di Kaory e risponde dolcemente "Di niente socia".
Un altoparlante, annunciava l'arrivo di un treno, c'era una folla
incredibile, ma una ragazza camminava come se nulla fosse
dirigendosi con passo rapido verso la lavagna dei messaggi
situata all'uscita est della stazione di Shinjuku, sapeva che era
inutile sperare di trovare qualche messaggio, ma era meglio
andare a controllare non si sapeva mai, infatti, la fortuna aveva
deciso di dare loro una mano in previsione delle bollette
dell'acqua e della luce che scadevano, sulla lavagna c'era un
messaggio XYZ
un certo Shin Yoshida aveva chiesto un
incontro per quella sera e a quanto sembrava era urgente, Kaory
prese il numero e decise che dato le condizioni economiche in cui
versavano non aveva alcuna intenzione di rifiutare
quell'incarico, prese direttamente appuntamento per quella sera,
l'incontro si sarebbe tenuto al Cats Eye's. con passo allegro si
diresse a fare compre, quello era certamente un giorno fortunato
e poi fra poco sarebbe stato il compleanno di Ryo e quest'anno
aveva voglia di fargli un bel regalo.
Ma Kaory aveva fatto il conto senza l'oste, infatti quella sera
"Ryo e dai per una volta non puoi chiudere un occhio, in
fondo ne abbiamo bisogno, le bollette stanno per scadere e
abbiamo anche degli arretrati da pagare, almeno questo lavoro ci
farà tirare un po' il fiato
" Ryo faceva finta di non
sentirla anche se era difficile dato che Kaory gli si era
piazzata davanti e non faceva che assillarlo con quella storia
"Uffa! Quante volte ti devo dire le stesse cose
io
per gli uomini non lavoro" la pazienza di Kaory era giunta
al termine e se non era riuscita a persuaderlo con le buone di
sicuro ci sarebbe riuscito il super martellone dei festeggiamenti
da 250 t e SDONK!!!! "Allora sei ancora dell'idea di non
accettare questo incarico? Non ho alcuna intenzione di stare
senza fare niente e soprattutto non voglio che ci tolgano la luce
e l'acqua, hai capito o ti devo far entrare in testa l'importanza
che ha questo caso per noi?" SDONK!!! Altra martellata, un
Ryo contuso e acciaccato urla "OK! OK! HO CAPITO FACCIAMO
COME HAI DETTO TU, TI PREGO SMETTILA O ALTRIMENTI NON BASTERÀ
L'INTERO FUMETTO PER FARMI TORNARE LA FACCIA NORMALE" (ops!
Ryo questa è una ff e non un fumetto, forse le troppe martellate
ti fanno male Nd Terry! ^__^), Kaory era decisa a presentarsi in
modo professionale per cui indossò un completo giacca -
pantalone, grigio antracite con sotto un delizioso top bianco,
completò il tutto con un paio di scarpe dal tacco quadrato,
stava terminando di truccarsi quando Ryo aprì la porta "Allora
sei pronta o
" non terminò la frase era rimasto
a bocca aperta quando vide Kaory, ma si riprese all'istante
"ma come ti sei conciata sembri un travestito" "BRUTTO
RIFIUTO DELLA SOCIETÀ TU NON CAPIRAI MAI NULLA" e così Ryo
dimostrò al mondo intero che l'uomo può volare anche senza
l'ausilio degli aerei, Kaory infatti con le sole mani lo aveva
catapultato fuori dalla finestra in direzione luna
"Perché
sei sempre così permalosa, lo sai che mi piace scherzare"
Ryo era ricomparso dietro le spalle di Kaory (adesso Ryo non vola
solamente, ma ha preso in dotazione il teletrasporto di Star
Treck
eh! Bravo Ryo ci stiamo attrezzando eh! NdTerry. ^__^)
Ryo era a pochi centimetri da Kaory, inutile dire che il suo viso
era diventato rosso per l'imbarazzo, "lo sai che sei tu
l'unico uomo della mia vita!" il colore del viso di Kaory
era diventato viola dalla rabbia "PEZZO DI IDIOTA E IO CHE
TI STAVO PER CREDERE", fu così che kaory ampliò il suo
repertorio dando dimostrazione di conoscere alcune tecniche
avanzate di wrestrling e arti marziali facendo sprofondare tutto
il corpo di Ryo nel muro per almeno cinque centimetri. Fatto ciò
uscì dalla stanza e si avviò all'appuntamento con il nuovo
cliente.
Shin Yoshida, non era proprio come se lo era immaginato, era un
uomo sui cinquant'anni, con i capelli neri leggermente ingriggidi
sui lati, era alto ma non si poteva certo mettere a confronto di Ryo, aveva un portamento signorile e un corpo asciutto, di certo
non dimostrava l'età che aveva, Kaory gli si avvicinò
lentamente con un bicchiere in mano "XYZ cosa possiamo fare
per lei
" Shin Yoshida rimase come fulminato, non
immaginava proprio che l'assistente di City Hunter fosse una
donna così bella, ma c'era qualcosa di familiare in lei, non
riusciva ancora a capire cosa, e come se la conoscesse già. Nel
frattempo anche Ryo era giunto al Cats Eye's e stava già
pensando di saltare addosso a Miki quando l'aura minacciosa di
Kaory e Falcon gli fecero cambiare idea. "Piacere
il
mio nome è Shin Yoshida, sono il manager responsabile
dell'organizzazione del campionato nazionale di pattinaggio
artistico che quest'anno si terrà qui a Tokyo
" "Piacere
io sono Kaory Makimura, è questo è il mio socio Ryo Saeba in
cosa possiamo esserle utile
" "Kaory Makimura
questo nome io lo conosco
" Kaory ebbe un'illuminazione
è riconobbe l'uomo che aveva dinanzi, d'un tratto il suo volto
era dello stesso colore di un lenzuolo, «Oh ! Mio Dio! E se
adesso mi riconosce che faccio? Cosa dico a Ryo e a gli altri»
pensò Kaory che per l'agitazione iniziava a sentirsi male, presa
nei suoi pensieri com'era non si era accorta dello sguardo
indagatore che Ryo le stava rivolgendo, all'improvviso "Sig.
Yoshida parli pure del suo caso con il mio socio, io purtroppo ho
un impegno
" si stava alzando quando "Ora ricordo
chi è lei, lei è l'Angelo
sì lei è proprio
la ragazza che dodici anni fa ha vinto il campionato nazionale
juniores di pattinaggio artistico, colei che tutti i giornali
aveva soprannominato l'Angelo del ghiaccio
" , lo
sguardo di Kaory si era spento oramai la frittata era fatta,
leggeva chiaramente lo stupore sul viso di Miki, Falcon, Kasumi e
persino su quello di Ryo fu solo allora che si decise a
rispondere "Si sbaglia, l'Angelo di cui parla è morto anni
fa
oggi non esiste più".
In questo frangente nessuno si era accorto che era arrivato un
altro giocatore di quella ingarbugliata partita, "Non dire
così Kaory
è proprio pensando alle tue doti di
pattinatrice che ho parlato di voi al Sig. Yoshida" a
parlare era stata lei
anche soprannominata «colei che
scarica a Ryo e kaory le patate bollenti» esatto proprio lei
Saeko (è figurarsi se non compariva anche lei
sta sempre
in mezzo ai piedi come il prezzemolo! NdTerry!! ^_^) "Sapevo
che avevate bisogno di lavorare, per cui ecco un nuovo incarico
"
Kaory si alzò "Potevi anche risparmiartelo
nessuno ti
ha chiesto nulla
" con queste dure parole lascia il
locale, lasciando tutti quanti come pesce lessi, fu solo allora
che Ryo parlò "Sig. Yoshida perché le serviamo?"
"Vede quest'anno sarà organizzata a Tokyo la gara nazionale
di pattinaggio artistico, ed è tutto pronto, ma da qualche
settimana sono iniziate ad arrivare lettere minatorie ad alcune
delle partecipanti, fino a due giorni fa in cui una delle
favorite è stata trovata morta in uno degli spogliatoi, non
riusciamo a capire cosa vogliano, ma siamo molto preoccupati,
purtroppo la polizia ha classificato quella morte come suicidio
anche per evitare uno scandalo, la manifestazione sarebbe
rovinata se questa storia giungesse ai giornali, per questo la
sig. na Nogami mi ha indicato voi dicendomi che avreste messo
fine a questa storia, e quando ho visto l'Angelo
cioè la
sig.na Makimura ho capito che solo voi potevate aiutarmi
"
Ryo si alzò "D'accordo accettiamo l'incarico" "Saeko
tu sapevi di Kaory?" "Qualcosina, ma non tutto, non
penso che nessuno sappia di questa storia, vidi solo una volta
due foto di Kaory una mentre pattinava, l'altra quando vinse la
medaglia del campionato juniores, ma Maki non mi ha mai voluto
dire nulla" senza aggiungere altro Ryo se ne andò.
Ryo era disteso sul letto con solo una coperta a coprirlo, erano
le tre del mattino e Kaory non era ancora tornata, solo quando
parlò si rese conto che lei era dinanzi alla porta della sua
stanza, "Cosa hai deciso di fare con il sig. Yoshida?"
Ryo la guardò, "Ho deciso di accettare, se tu non vuoi farò
da solo" lei si avvicinò fino ad entrare in un cono di luce
proveniente dalla finestra, solo allora Ryo riuscì a vederle il
volto il suo sguardo esprimeva
tristezza. "Una volta
mi hai detto che noi due insieme siamo City Hunter, se tu hai
deciso di accettare questo incarico non sarò io ad oppormi e ti
aiuterò come ho sempre fatto" inaspettatamente Kaory si
avvicinò al letto, si tolse le scarpe e si sdraiò al fianco di Ryo, lui era sorpreso ma non le disse nulla, sapeva come fosse
difficile parlare di qualcosa che si credeva dimenticato per
sempre "Penso di doverti dare una spiegazione,
sì per
il mio comportamento di oggi" "Solo se lo vuoi
non
sei costretta
" "Sì invece, io ti ho sempre
detto che non ci dovevano esserci segreti tra di noi, affinchè
ci fosse la massima fiducia, e sia ben chiaro che non ti ho
parlato prima di questo, solo perché non lo ritengo un segreto,
ma una parte passata della mia vita che non ti avrebbe fatto
conoscere niente di me, era irrilevante
" Ryo le passò
un braccio sotto la testa per farla stare più comoda "Se
fosse stato così me lo avresti detto subito non credi?"
"Già hai ragione, mento anche a me stessa
, tutto è
iniziato quando avevo cinque anni, sai quando mi paragoni a un
maschio? Bene a cinque anni lo ero proprio, capelli corti,
vestiti sempre sporchi, sempre a picchiare i più prepotenti
"
"Non è che poi sei cambiata molto
" SDONK!!! Un
piccolo martello di 3 t lo colpì in testa per farlo tacere
"
così mio padre decise che era arrivato il momento
per me di intraprendere uno sport come dire
più femminile
ed
è così che iniziai a prendere lezioni di pattinaggio artistico
.quello
che nessuno poteva sospettare
era che io in poco tempo
divenni talmente brava da bruciare le tappe, iniziai a vincere
campionati provinciali, regionali, nazionali, ma questo mi teneva
molto lontana da mio padre e da Hideyuki, troppo
così
mi perdevo i compleanni di mio fratello, e anche quando morì papà
non potei fermarmi che per un paio di giorni, così quando a 12
vinsi il campionato nazionale juniores, mi venne messa dinanzi la
scelta che avrebbe cambiato la mia vita, ed io non avevo nessuno
a consigliarmi, mi dissero che avrei potuto iniziare ad allenarmi
in America, con i migliori istruttori, ma questo avrebbe voluto
dire lasciare Hiudeyuki e la mia casa, io sapevo benissimo che
lui non avrebbe mai lasciato il suo lavoro per seguirmi così
feci l'unica cosa che mi venne in mente
mi ruppi una gamba
"
"COSA?" Kaory guardò Ryo che era rimasto a bocca
aperta "Cioè precisamente feci finta di rompermi la gamba,
in questo modo io non potevo più allenarmi e alla fine riuscii a
lasciare il mondo del pattinaggio agonistico
penso che
Hideyuki questo lo abbia sempre saputo perché non mi disse nulla
solo una sera pensando che io stessi dormendo mi disse che era
contento che io non fossi partita
allora seppi di aver fatto
la scelta giusta
e per fare in modo che lui non si sentisse
in colpa nei miei confronti feci finta di aver sempre odiato il
pattinaggio
ma ogni settimana di nascosto io continuavo ad
andare al palazzetto del ghiaccio per pattinare, e ho continuato
a farlo fino a qualche settimana fa
" lentamente Kaory
si voltò verso Ryo appoggiandosi su di un gomito, in modo di
avere la possibilità di guardarlo bene in faccia "Ero così
abituata ad odiare il pattinaggio davanti agli altri che oggi è
per questo che ho avuto quella reazione
" "Ma in
realtà tu lo ami e lo hai lasciato solo per non perdere una
persona che amavi
"finì per lei Ryo. "Già, ti
sembra sciocco
vero?" lui le fece appoggiare il capo
contro la sua spalla "NO, mi sembra un atto coraggioso da
parte di una piccola bambina, che ha rinunciato al suo futuro per
il fratello che adorava" Kaory si staccò, gli voltò le
spalle e si rimise le scarpe, si stava alzando quando Ryo le
afferrò il polso "Dove vai?" lei rimase un po'
interdetta, gli occhi di Ryo le sembravano così caldi e pieni di
qualcosa
"A dormire
" "Perché
"
Ryo avrebbe voluto chiederle di fermarsi a dormire con lui ma si
limitò a dirle solo un frettoloso "Buonanotte"
lasciandole la mano. Ultimamente gli risultava un po' difficile
comportarsi indifferentemente nei confronti di Kaory.
La mattina seguente durante la colazione Ryo spiegò a Kaory che
anche Saeko avrebbe preso parte a quelle indagini e sarebbe stata
sotto copertura con loro, lei sarebbe stata la sua allenatrice e
lui il massaggiatore, naturalmente essendo Kaory l'unica che
sapesse pattinare toccava a lei fare il ruolo dell'atleta, al
ricordo delle sfacchinate che era costretta a fare da piccola
ebbe un brivido, solo quando arrivò Saeko fece notare ai due che
l'allenatore sarebbe dovuto restare sempre con lei, mentre il
massaggiatore avrebbe potuto fare dei controlli, per cui di
comune accordo (o quasi, per convincere Ryo ci vollero due
martellate) decisero che Saeko sarebbe stata la massaggiatrice e
Ryo l'allenatore.
1°
giorno 22 Marzo
Una volta arrivati conobbero Anthony Mallik, direttore
responsabile dell'organizzazione della competizione, accanto a
lui c'era una donna Martha Kendall, modella o qualcosa di simile,
vennero presentati dal Sig. Yoshida come la squadra che avrebbe
sostituito quella della pattinatrice morta giorni prima. Mentre
Ryo si dileguava per andare a curiosare in giro, Kaory decise di
saggiare la pista, in realtà non vedeva l'ora, indossò un
gonnellino e un maglioncino corto, prese i pattini e seguita a
ruota da Saeko arrivò alla pista di ghiaccio che dato l'orario,
mezzogiorno circa, era completamente deserta. Solo quando la vide
pattinare Saeko si rese conto del perché chiamavano Kaory "l'Angelo
del ghiaccio", anche se l'ambiente era dei più gelidi,
Kaory con la sua danza emanava calore, come il Sole in primavera,
ti rendeva partecipe della sua gioia, sembrava veramente un
Angelo che danzava sulla terra, immersa nelle sue riflessioni,
Saeko non si accorse dell'arrivo del Sig. Yoshida, "Sa,
quando la sig.na Makimura vinse il titolo nazionale juniores io
fui il primo a credere che avevamo trovato una gemma del
pattinaggio, poi quando lei decise di non continuare mi dissi che
probabilmente lei non era destinata al pattinaggio, sa mi volevo
convincere che in realtà non fosse la campionessa che è, ma
oggi a distanza di dodici anni, io rivedo su quella pista la
stessa gemma di allora
" un inserviente venne a
chiamare Yoshida avvisandolo che la conferenza stampa delle 13.00
era pronta, lui si scusò e uscì rapidamente dal palazzetto,
dopo poco "L'ultimo avvitamento non era perfetto",
commentò Kaory mentre raggiungeva Saeko sulla panchina "Il
triplo salto andava bene, ma come ho detto
l'avvitamento non
era perfetto», finì lei sedendole vicino.
Trasalì al contatto del ferro gelido sulle sue gambe magre. Non
avrebbe dovuto indossare quel gonnellino corto, pensò
distrattamente mentre si slacciava gli scarponcini. Andava bene
quando pattinava, ma moriva di freddo quando dovevano andare o
venire dal palazzetto di ghiaccio. "Per me era perfetto"
Saeko prese il pesante maglione color crema di Kaory e glielo
porse. "Dimmi Saeko, ma Ryo che fine ha fatto" "Non
lo so
ha detto che sarebbe andato a controllare in giro e
poi non l'ho più visto" Kaory aveva un brutto sospetto,
sospetto che divenne certezza nel momento in cui si diressero
verso il dormitorio, "AHH!! UN MANIACO, AIUTO!" "AIUTO
C'E' UN GUARDONE!!" una serie di urla di donne, annunciavano
a Kaory e Saeko che Ryo aveva già iniziato l'esplorazione delle
altre partecipanti alla manifestazione, "RYO!!!" l'aura
di Kaory era diventata tanto imponente da oscurare il sole e Ryo
che disgraziatamente era a pochi metri da lei fu colpito in pieno
da un super kompeito e interrato di cinque centimetri nel
pavimento, gli occhi di Kaory erano diventati di fuoco come una
torcia, prese un guinzaglio e lo chiuse al collo di Ryo con un
lucchetto "ED ora vediamo se riesci a liberarti" "Kaory,
non stavo facendo niente di male, controllavo i dintorni"
"Sì come no! E speri che io ci creda? Guarda che ero qui
IDIOTA".
Dopo pranzo ebbero le chiavi della loro stanza, era un mini
appartamento con due stanze, una con letto matrimoniale e l'altra
con letto singolo, dato che erano gli ultimi arrivati erano stati
costretti a prendere quello che era restato, non contento della
razione giornaliere di martellate già elargite dalla sua socia
Ryo cercò di volgere la situazione in suo favore "Bene!
Allora visto che Kaory si deve allenare prenderà la stanza con
il letto singolo, mentre io e Saeko il letto matrimoniale che ne
dite?
Dal vostro comportamento devo dedurre che la mia idea
non vi è piaciuta" A quella proposta Kaory aveva cacciato
un kompeito e Saeko aveva estratto la pistola, con uno sguardo
malizioso fu Saeko a fare una proposta "Che ne dici invece
se tu e Kaory dormite insieme e io da sola?" Kaory divenne
rossa come un tramonto e iniziò a balbettare "No
ma
cosa dici
io con questo maniaco! Neanche morta!"
"Seee questo lo devo dire io
ma dai Saeko non dire
scemenze, perchè dovrei dormire con un uomo quando c'è una
bellissima donna come te qui
" Saeko stava pensando
che molto spesso Ryo se le cercasse le martellate, infatti Kaory
lo aveva spiaccicato dentro il muro quando lui l'aveva chiamata
uomo "Pezzo di idiota, faremo come dico io e non accetto
reclami, io e Saeko dormiamo insieme e tu nella stanzetta, hai
obiezioni?".
Il resto del pomeriggio lo passarono a fare domande agli
inservienti e a studiare le schede delle partecipanti, nonché di
tutti coloro che partecipavano all'organizzazione della
manifestazione, dopo quasi sei ore di lavoro decisero che per
quel giorno potevano smettere e andare a cenare.
La cena si svolse con tranquillità Kaory si era immedesimata
pienamente nel ruolo dell'atleta con grande sorpresa di Saeko e
Ryo che la guardavano comportarsi con una straordinaria
professionalità, Kaory spiegava che se non avesse avuto un certo
atteggiamento molto probabilmente avrebbero capito subito che non
era un'atleta per cui in un certo senso era costretta a quella
recita, anche se in cuor suo era contenta di quel incarico, non
avevano ancora finito di mangiare che al loro tavolo si fermò
Martha Kendall, "Sig. na Kaory è un piacere averla tra di
noi, ho sentito che lei è un portento sul ghiaccio" e
mentre parlava a Kaory, lanciava sguardi lascivi a Ryo il quale
naturalmente contraccambiava pienamente, cercando di allungare le
mani verso le gambe della bella modella, ma una forchettata di
Kaory lo bloccò immediatamente "La ringrazio sig.na Kendall, ma non credo di essere così brava come dicono"
"Oh non faccia la modesta, Shin è molto restio a fare dei
complimenti alle atlete, ma con lei è come le cascate del
Niagara, dice che lei è un Angelo sul ghiaccio, non vedo l'ora
di assistere alle prove di domani, ora se volete scusarmi Anthony
mi aspetta", così dicendo con passo felino si allontanava
in direzione di Malik, Ryo non aveva perso una sola mossa di lei
e a malapena riuscì a sentire le parole di Saeko "Quella
donna è strana, tu che ne dici Ryo?" "Non mi sembra,
non ha niente di strano
(e con faccia da maiale) ha proprio
tutto al posto giusto al contrario di qualcun altro di mia
conoscenza, eh Kaory tu che ne dici?" Kaory prese dal buffet
una generosa porzione di gelato con la panna e con la calma più
assoluta si avvicinò a Ryo, "Cosa hai detto? Non ti ho
sentito! Piuttosto ti va un po' di dolce?" Ryo accettò con
entusiasmo, e Kaory con una mossa fulminea gli infilò il gelato
nei pantaloni "COSì IMPARI A DISPREZZARMI, IDIOTA!"
Saeko guardò indignata Ryo "Ma è mai possibile che tu
debba trattarla sempre male?" Ryo che si stava ancora
togliendo il gelato da dentro le mutande le rivolse uno sguardo
duro "Non ti intromettere" poi cambiando completamente
espressione "Saeko dimmi ti va di darmi una mano a
ripulirmi?" le chiese cercando di saltarle addosso ma una
serie di coltelli lo immobilizzarono alla sedia.
Un urlo mise la parola fine alla (si fa per dire) tranquillità
della serata, ad urlare era stata un inserviente che aveva
trovato Lindsay Miller, una delle promesse del pattinaggio
artistico, in uno sgabuzzino morta, accanto a lei una siringa,
Ryo e Saeko furono tra i primi ad arrivare, e si scambiarono
un'occhiata, probabilmente la ragazza era morta di overdose.
Stavano ancora parlando con il Sig. Yoshida quando si avvicinò a
loro anche il medico legale, dicendo che la morte era dovuta ad
overdose, ma che c'erano anche degli altri segni sul corpo che
facevano pensare ad una colluttazione. Avrebbe potuto essere più
chiaro solo dopo un'attenta autopsia.
Tra interrogatori, chiacchiere, stampa e rilevamenti, soltanto
alle due del mattino Ryo e Saeko andarono a dormire, entrambi
quando aprirono la porta dell'appartamento erano convinti di
trovarci Kaory, ma la stanza era completamente vuota, di lei
nessuna traccia, negli occhi di Ryo ci fu, solo per una frazione
di secondo, un lampo di preoccupazione, subito mascherato dalla
solita faccia di maiale "Saeko, visto che siamo soli soletti, che ne dici di iniziare a saldare qualche debito che hai
con me?", Saeko era intrappolata contro la porta chiusa
"Ma non essere idiota, ti pare questo il momento? Piuttosto
dovresti andare a cercare Kaory e se le fosse successo qualcosa?"
"Seee, quella ha sette vite come i gatti, e poi perché
dovrei cercare lei quando qui ci sei tu" in un ultimo
tentativo di cercare una via di fuga "Ah, sì ma se lei ha
sette vite come i gatti, quante ne ha già sprecate al tuo
fianco?" Ryo ebbe un attimo di esitazione, quel tanto che
bastava a Saeko per divincolarsi dalla precaria posizione in cui
era e per assestare sul capoccione di Ryo una sonora martellata
urlandogli "PEZZO DI CRETINO
TU SEI QUI PER LAVORARE
CORRI A CERCARE KAORY INVECE DI PERDERE TEMPO".
La martellata aveva trasportato Ryo nel corridoio, il quale
tenendosi la schiena e borbottando qualcosa sulle donne manesche
che c'erano nella sua vita si diresse a cercare Kaory, la trovò
dopo poco, era seduta in mezzo alla pista di ghiaccio illuminata
soltanto da un faretto, così non assomigliava all'Angelo di cui
tutti decantavano le lodi, anzi sinceramente Ryo non riusciva a
capire perché chiamassero Angelo quel maschiaccio di Kaory,
senza fare il minimo rumore si avvicinò a lei e tendendole la
mano, "Non dovresti stare qui, Saeko era preoccupata
e poi potresti prenderti un raffreddore e ora come ora non te lo
puoi permettere" lei alzò lo sguardo, nei suoi occhi c'era
una profonda tristezza "già se mi ammalassi la copertura
andrebbe a farsi friggere!" e con aria afflitta si alzò
stava dirigendosi verso l'uscita della pista quando la mano di
Ryo le afferrò il polso, tirandola verso di sé e
abbracciandola, il viso di Kaory si accese come un lumino, dal
corpo di Ryo emanava un calore, un calore meraviglioso che la
riscaldava non solo il corpo ma anche il cuore, se solo si fosse
comportato più spesso in quel modo
"Sei tutta
ghiacciata sarà una fortuna se non ti ammali
Kaory
"
lui la fissava con uno sguardo carico di calore
Kaory
sentiva il suo cuore iniziare a battere più veloce, il suo volto
era passato dal rosa imbarazzo al rosso vermiglio "Kaory
sbaglio
o sei ingrassata?" SDOOM! BOOM! SDONK!!! Una
serie di martellate portate con il super martellone da 301 t si
erano abbattute solo sulla testa di Ryo facendo in modo che la
testa finisse interrata nel ghiaccio ad una profondità di circa
11 cm, ne uno di più ne uno di meno, e che il resto del corpo
fosse rimasto fuori facendo di Ryo una statua, Kaory si diresse
verso lo spogliatoio, stava per deporre i pattini nell'armadietto
quando una lettera scivolò fuori, Kaory la lesse e sbiancò, a
quanto pare erano sulla pista giusta
non appena si fu
cambiata raggiunse Ryo, ancora intento a scrollarsi il ghiaccio
di dosso e gli mostrò la lettera, era identica a quelle ricevute
dalle altre ragazze, solo un po' più diretta.
Se non vuoi fare la fine delle due ragazze morte, ti conviene
abbandonare la competizione oppure ti strapperò le ali.
Non appena furono tornati in camera mostrarono la lettera anche a Saeko, "Però è strano che si accaniscano già contro di
te, in fondo è da anni che non pattini, come ti possono ritenere
un pericolo" Kaory nonostante la lettera era di una calma
agghiacciante e con voce incolore "Non so forse è dovuto
alla pubblicità che mi ha fatto il sig. Yoshida
ma
"
"Si altro bel tipo quello, secondo me la storia dell'Angelo
gli ha dato alla testa
"a parlare era stato Ryo "Cosa
vuoi dire Ryo?" "Voglio dire, cara e dolce Saeko che mi
sembra un po' strana tutta sta storia, e che Yoshida non ci ha
detto tutto, sento che ci sta nascondendo qualcosa
"
Saeko con sguardo malizioso gli fa notare "Ma Ryo non è che
sei geloso del fatto che Yoshida sta sempre in torno a Kaory da
quando siamo arrivati
? Eh??" "Ma che stai dicendo
io geloso di questo mezzo uomo, che non ha neanche un briciolo di
femminilità ed è violenta???" BANG era stata kaory a
sparargli certo il proiettile aveva colpito la lampada nel mini
soggiorno, ma era stato più che sufficiente per
convincere Ryo, il quale vista la situazione si era defilato
augurando a tutte la buona notte e rinchiudendosi in camera sua.
E se tutto il dormitorio era immerso in un pacifico sonno
ristoratore, non si può dire lo stesso di Kaory, la quale si
agitava nel letto in preda ad uno dei suoi incubi, sogni che
ultimamente facevano capolino troppo spesso per i suoi gusti,
"Basta
basta
non resisto più
Hideyuki
cosa c'è
che mi vuoi dire
una donna,
una donna che dell'oscurità è parte, una donna il cui colore è
nero come il carbone, l'oscurità vuole strapparmi l'uomo che
proteggo, Hideyuki aspetta
non ho capito
io sono la
luce
una donna che è parte dell'oscurità
devo salvare
colui che amo
io sono la luce
e
scaccerò
l'oscurità
*RYO*" con questo grido Kaory poneva fine
al suo incubo, si alzò dal letto e corse verso la camera di Ryo,
aprì la porta di botto per trovarlo svaccato come al solito nel
bel mezzo del letto, senza neanche il lenzuolo addosso, Kaory
crollò sul pavimento, una gioia improvvisa l'aveva invasa nel
vederlo lì vivo, al sicuro
senza fare rumore lo coprì con
il plaid e tornò a letto.
2°
giorno 23 Marzo
"Esiste qualche legge che ordini ai pattinatori di alzarsi
sempre all'alba?", si lamentò Saeko con uno sbadiglio.
Guardò insonnolita Kaory che davanti allo specchio si stava
pettinando. "Non pensavo che ti saresti immedesimata fino a
questo punto nel ruolo della pattinatrice, o è solo un ritorno
al passato?" Kaory le rivolse un sorriso enigmatico "Non
saprei, seguo solo il mio cuore, e poi in questo campo rendo
meglio all'alba" fece una smorfia "Ho bisogno di tutta
la concentrazione possibile per lavorare sulle figure
obbligatorie. Sono sempre state il mio punto debole. Appunto per
questo vorrei chiederti di tenere Ryo lontano dal palazzetto
almeno fino all'ora di pranzo" "Ho capito vuoi
allenarti in pace, vero?" "Esatto", quello che
Kaory non disse e che non voleva assolutamente che Ryo la vedesse
pattinare, quando era sul ghiaccio era come se si ritrovasse in
un altro mondo e metteva a nudo la sua anima fino in fondo,
mostrarsi a Ryo mentre pattinava avrebbe voluto dire farsi vedere
da lui senza più difese, e non era ancora pronta ad un passo del
genere. Fissò Saeko barcollare nel suo fluttuante negligè blu
fino ad una grande poltrona. "Non capisco perché i giudici
obbligano le pattinatrici a fare quei noioso esercizi obbligatori.
Gli esercizi liberi sono molto più belli" "Tutti e due
fanno parte del pattinaggio" Kaory si alzò mettendosi una
tuta elastica. Preferiva pattinare con il gonnellino, le piaceva
come la stoffa ondeggiava intorno a lei ad ogni movimento, ma
doveva ammettere che quelle tute erano molto più calde, inoltre
erano più comode per lavorare su quelle figure che non le
riuscivano tanto bene. "Perché non torni a letto? Lavorerò
per tutta la mattinata, perciò sarai libera di fare tutte le
ricerche che vuoi almeno fino a quell'ora". "No ho
deciso di iniziare subito, tanto oramai ci sono" disse Saeko
alzandosi e porgendo a Kaory la sua borsa.
Erano quasi quattro ore che lavorava su quelle figure maledette,
Kaory iniziava ad essere stanca, nel palazzetto c'era solo lei,
il sig. Yoshida, Mia Koishikawa, Akiko Miwa (NdA. Koishikawa e
Miwa vi ricordano qualcuno? Se non riuscite a capire chi alla
fine della ff c'è la risposta ai vostri dubbi! ( Terry), e
naturalmente i rispettivi allenatori, tutti eccetto uno Ryo, che
ancora non si era fatto vivo, comunque nessuno aveva fatto
domande, il sig. Yoshida la seguiva costantemente nel suo
allenamento e questa cosa metteva a disagio Kaory, certo anche
lei si stava impegnando ma lui iniziava a scocciarla, in fondo
lei non avrebbe partecipato veramente alla gara, per cui non era
necessario essere così assillanti. Approfittò di un momento in
cui il sig. Yoshida fu chiamato da un inserviente per prendersi
un attimo di pausa, fu allora che notò l'arrivo di Malick e
della sua compagna Martha Kendall, subito seguiti a ruota da Ryo.
Martha Kendall era bellissima come sempre. I lunghi capelli scuri
le incorniciavano il viso e gli occhi azzurri frangiati da
lunghissime ciglia che li facevano apparire perfino più grandi,
brillavano di simpatia e di qualcos'altro che Kaory non riuscì
ad identificare mentre salutavano Kaory intenta nei suoi esercizi.
"Ciao Kaory, posso chiamarti per nome, in fondo non sono
molti gli anni che ci separano", esclamò appoggiandosi alla
balaustra con i gomiti "Mi piace la tua tenuta. Sembri un
elegante sommozzatore". "Grazie Martha" rispose
"ma non ha lo scopo di essere elegante, solo funzionale. È
fatta apposta per non far entrare il freddo". "Comunque
è molto carina" rispose l'altra scrollando le spalle.
Secondo il suo dossier Martha amava i bei vestiti, questo era una
delle ragioni che l'avevano spinta a fare al modella e, quando
voleva sapeva essere molto brava. L'unico suo difetto era una
grande indolenza. Non che avesse bisogno di lavorare, pensò
Kaory mentre si toglieva i pattini. Da più di un anno Anthony
Malik le concedeva ogni lusso.
"Questi pattini sono diversi da quelli che usi di solito,
non è vero?" Gli occhi di Martha splendevano di curiosità.
Aveva girato un po' per la pista e ora era seduta su una panca.
Ryo e Anthony stavano ancora parlando, perciò la ragazza, oramai
annoiata, era in cerca di distrazione. Kaory annuì "Le lame
di questi hanno un raggio più grande. Li uso solo per gli
esercizi obbligatori. Lasciano un segno più preciso sul
ghiaccio, così è più facile per i giudici". "Non so
come fai a lavorare per tutto il giorno senza annoiarti"
fece un sorriso smagliante "Senza offesa" "Non ti
preoccupare" replicò Kaory distrattamente mentre si
allacciava le scarpe da tennis "Dal di fuori può apparire
molto noioso. Se ci sei coinvolta è tutta un'altra cosa"
"Penso che però mi piacerebbe essere coinvolta con un
allenatore come Ryo". Gli occhi di Martha iniziarono a
studiare la figura atletica dell' "allenatore" e il suo
viso affascinante "Deve essere interessante lavorare con un
fusto come lui" Kaory spostò lo sguardo sull'oggetto della
conversazione "Sì, dà notevoli stimoli, non c'è dubbio,
ma procura anche tanto stress" "Non mi dire che non hai
mai pensato di spostare la vostra collaborazione anche in altri
campi" senza accorgersene Kaory si trovò ad ammettere
qualcosa che non aveva mai ammesso nemmeno con se stessa, "Molte
volte, avrei voluto prenderlo e sbatterlo su di un letto per
dimostrargli quanto potesse essere bello tra di noi, questo
accadeva quando lui mi faceva capire che per lui ero importante,
ma subito dopo tornava ad essere come un pezzo di marmo, ed io
non sono così intraprendente da mettere in pratica ciò che
penso" Kaory si accorse subito di aver parlato troppo e
mormorando un frettoloso saluto prese la sacca con i pattini e
raggiunse Ryo.
Ryo aveva controllato tutti i sistemi di sicurezza, le schede
delle partecipanti e aveva interrogato gli inservienti nonché il
capo della sicurezza, nessuno poteva entrare nel palazzetto o nel
dormitorio senza una scheda magnetica, questo voleva dire che
l'assassino era qualcuno che poteva girare indisturbato, aveva
parlato anche con Malick quell'uomo era pulito, aveva avuto la
conferma del fatto che non erano avvenuti incidenti di nessun
tipo prima dell'arrivo di May Kurogava, la prima vittima, di lei
si sapeva quasi tutto, infatti era un abitué delle cronache
rosa, era stata fermata anche dalla federazione sportiva per
sospetto dopping. Per quanto riguardava la Miller, lei al
contrario sembrava candida come un agnellino, così non
riuscivano a spiegarsi il perché di tutta la messinscena
dell'overdose, il medico legale aveva stabilito che prima
dell'iniezione letale c'era stata una colluttazione e che la
principale causa della morte erano proprio le ferite che ne
derivavano, anche se non le avessero iniettato la droga sarebbe
morta comunque, allora perché? Ryo iniziava a sospettare che
l'assassino fosse lì in mezzo e che tutti lo conoscevano, forse
proprio per questo aveva dato il colpo di grazia alla Miller con
la droga, forse voleva evitare che prima di morire parlasse con
qualcuno, ma tutte queste erano solo supposizioni, quello che era
certo è che ora la prossima vittima sarebbe potuta essere Kaory.
Saeko
era giunta alle stesse conclusioni di Ryo. Il resto della
giornata trascorse in assoluta tranquillità, tranne forse per la
notizia che Saeko diede a Kaory "Come sarebbe a dire? Ma sei
diventata pazza Saeko? Quando abbiamo accettato l'incarico non si
era mai detto che io avrei dovuto partecipare realmente alla
competizione", Ryo era svaccato sul divano con i pantaloni
slacciati e un rivista porno in mano, e faceva finta di non
sentire il discorso delle donne "Ma scusa che problema c'è
infondo non è che per te cambi molto" oramai Kaory
era sul punto di scoppiare "ti sbagli cambia tutto" così
dicendo prese i pattini e uscì dall'appartamento sbattendo la
porta.
Kaory passò tutto il giorno ad allenarsi, saltando sia il pranzo
che la cena, non riusciva a smaltire la rabbia che in quel
momento era dentro di lei, era circa mezzanotte e mezza quando
decise che era giunto il momento di andare a dormire, il sentiero
che conduceva al dormitorio era completamente buio, i vari
lampioni che costeggiavano la via era tutti "stranamente"
spenti, quella sera non c'era neanche la luna ad illuminare la
zona, un brivido di paura percorse la schiena di kaory che
mentalmente si rimproverò, oramai era giunta a metà del
sentiero quando iniziò ad avere la sensazione di essere seguita,
ma soprattutto di essere in pericolo, istintivamente aumentò
l'andatura, e dentro di sé mandava qualche maledizione a Ryo e
al fatto che lui no fosse lì a proteggerla, iniziò ad avere la
certezza di essere seguita, sentiva distintamente dei passi
dietro di lei, più lei aumentava la velocità più chi la
seguiva faceva altrettanto, finchè Kaory non iniziò a correre
con quanto fiato aveva in corpo, purtroppo mise un piede in fallo
e cadde a terra, chi la stava inseguendo le buttò addosso un
panno e lei urlò con quanto fiato aveva in corpo, ma non fu
abbastanza, un dolore lancinante alla testa le fece perdere i
sensi, l'inseguitore l'aveva colpita con un sasso, un secondo
colpo ben più forte del primo avrebbe colpito Kaory se
all'improvviso i lampioni non si fossero accesi, imprecando per
la sfortuna, l'assalitore con ancora il masso in mano fuggiva
attraverso il boschetto che costeggiava il viale facendo perdere
le sue tracce, pochi secondi dopo Ryo e Saeko arrivavano sul
luogo dell'aggressione per trovare Kaory in terra svenuta, Ryo
era pallido da far paura mentre lentamente toglieva il panno dal
viso di Kaory, "Ryo chiamo un'ambulanza", Saeko
velocemente componeva il numero del pronto intervento, Ryo nel
fratempo con mano tremante controllava le pulsazioni di kaory, ma
il suo cuore batteva così forte da impedirgli di sentire quello
di lei, così anche se a malincuore "Saeko, non riesco a
controllare se è viva, fallo tu" Saeko velocemente si chinò
e mise due dita sulla carotide, poi il suo viso si rilassò
"Non preoccuparti è viva
".
Pochi minuti dopo, il cielo scuro veniva rischiarato da luci e
sirene di polizia e ambulanza.
3°
giorno 24 Marzo
L'orologio sul comodino segnava le 10:15 quando Kaory lentamente
aprì gli occhi per tornare nel mondo reale, lentamente iniziò a
guardarsi intorno, doveva muoversi lentamente ogni spostamento le
procurava un dolore insopportabile alla testa, si accorse di non
essere in camera sua, poi d'un tratto si ricordo dell'incarico ma
capì di non essere neanche nel dormitorio, le pareti erano
bianche, le tende tirate lasciavano trapelare dei lievissimi
raggi di sole, le sembrava che quella stanza assomigliasse più a
una stanza di un ospedale che a quella di un dormitorio,
lentamente tentò di alzarsi, ma la debolezza e un forte senso di
nausea la costrinsero a distendersi nuovamente. Solo dopo un poco
si accorse che disteso su un mini divano c'era Ryo, cercò
nuovamente di alzarsi ma anche questa volta fu un fallimento, il
gemito di dolore che le scappò svegliò Ryo il quale accorse
immediatamente ad aiutarla "Ma cosa credi di fare, hai una
commozione cerebrale non indifferente, sdraiati, di qualunque
cosa hai bisogno ci penso io " Kaory accennò un leggero
sorriso (ma vedi se questo deve essere gentile solo quando sta
poverina viene ferita!! Non si fa così Ryo :P NdTerry!!!),
invece il viso di Ryo era contratto da una strana smorfia "Mi
dispiace
se non ti avessi lasciata sola
"Kaory gli
mise un dito sulle labbra per farlo tacere "Non è stata
colpa tua
" lui le prese la mano e ne baciò la palma,
facendo arrossire Kaory "Sì, invece,
dopo quella
lettera sapevo che eri un possibile bersaglio ma nonostante
questo mi sono comportato in maniera superficiale
perdonami
"
le scostò i capelli e delicatamente le sfiorò la medicazione,
il suo sguardo si scurì "Saresti potuta morire
"
"Ascoltami Ryo, non è colpa tua
tu non puoi prevedere
sempre tutto e le reazioni di tutti
non è successo nulla di
irreparabile
" Ryo la guardò dolcemente "Mi dici
cosa ho fatto nella mia vita per meritare te?" Kaory era in
preda all'imbarazzo più totale non sapeva più cosa dire o fare
per cui cercò di spostare l'argomento su di un campo meno
pericoloso "Dimmi, poi sei riuscito a catturarlo o a
scoprire chi è ?" "Mi dispiace
quando siamo
arrivati ho trovato solo te, penso che sentendoci arrivare sia
scappato e non ha lasciato neanche delle tracce, ma Saeko e
quelli della scentifica stanno ancora controllando" Kaory si
accorse che durante tutto il tempo Ryo aveva continuato a tenerle
la mano, ma ogni cosa bella ha una fine e anche questa breve
parentesi venne interrotta in modo alquanto brusco da una porta
che si spalancava, in un lampo Ryo si spostò lasciandole la
mano, mentre Kaory si dimostrava molto interessata al soffitto
della stanza, a irrompere nella stanza erano stati Micki e Falcon
i quali finsero di non aver notato la scena, erano seguiti a
ruota da Mick e Kazue e da Reika e Saeko. Le ragazze erano tutte
intorno al letto di Kaory mentre Umi, Mick e Ryo si misero in
disparte, "Kaory, penso che sia meglio per te ritirarti da
questo incarico" a rompere il silenzio era stata Saeko, a
quelle parole Kaory divenne più pallida di quanto non fosse già,
ma nei suoi occhi risplendeva una determinazione non indifferente
"Stai scherzando? Non è vero? IO non ho alcuna intenzione
di mollare, non ora che siamo sulla pista giusta, hai capito Saeko?" Saeko volse lo sguardo verso Ryo per avere un
sostegno da parte sua, al che anche lui che fino a quel momento
era stato in silenzio "Kaory è inutile che tu insista
abbiamo deciso di sostituirti con una poliziotta" quelle
parole caddero sulla povera Kaory come una pietra, sentì il suo
cuore spaccarsi, ma per la prima volta in vita sua quello che
emergeva dal suo cuore non era dolore, ma solo una rabbia cieca e
tanta frustrazione "E perché mai dovrei essere io ad
andarmene?" Era stanca di soffrire così, il viso di Ryo
sembrava una maschera impenetrabile, sentiva dentro di lei la
voglia di incrinare quella maschera, di farlo soffrire come lui
stava facendo soffrire lei, "Sei stata ferita, potevi morire
kaory" "Se sono stata ferita non è certo colpa mia, il
mio compito era quello di fare da esca, cosa che ho fatto, non
ero certo io quella che invece di lavorare se ne andava in giro
ad importunare le partecipanti, se tu avessi fatto il tuo lavoro
Ryo a quest'ora avremmo catturato l'assassino
"troppo
tardi si accorse delle parole che le uscivano fuori, finalmente
vedeva negli occhi di Ryo il dolore che lei per tante volte aveva
provato, ma sapere che lui poteva soffrire quanto lei non la fece
stare meglio, anzi la faceva soffrire ancora di più, prima che
lei potesse dire qualunque cosa, la porta della sua stanza si
richiudeva dietro di Ryo. Nessuno in quel frangente aveva detto
nulla, anche perché nessuno avrebbe saputo cosa dire "Saeko
di a quella poliziotta di non intromettersi, perché io domani
mattina torno a lavoro" dopo quanto accaduto nessuno si
sentiva di contraddirla, fu solo quando restarono sole che Miki
le chiese "Non ti sembra di aver esagerato con Ryo?"
gli occhi di Kaory erano pieni di lacrime, "Lo so, non sono
riuscita a frenarmi
sigh! Non pensavo davvero quello che ho
detto
sigh! Ma per la prima volta dopo tanti anni
ho
sentito dentro di me l'impulso di ferirlo
sigh! Come lui
tante volte aveva fatto con me e come stava facendo
so che
lui ora si sentirà responsabile, ma io
sigh!"
le lacrime impedivano a Kaory di parlare e continuò a piangere
finchè oramai distrutta non passo dalle lacrime al sonno, un
sonno in cui rivide suo fratello, suo padre, Ryo, e sentì suo
fratello ripeterle di nuovo lo stesso messaggio, che oramai da
giorni la stava ossessionando "Ricorda Kaory, tu sei la luce
che protegge dall'oscurità un uomo, un uomo che lotta per la
giustizia, un uomo solo che vaga nell'oscurità da tutta la vita
in cerca della luce, quella luce sei tu Kaory, devi proteggere
quest'uomo dall'oscurità, una donna che dell'oscurità è parte
cercherà di portartelo via, cercherà di ucciderlo per far sì
che anche tu diventi parte dell'oscurità se vuoi salvare te
stessa e lui, proteggi ciò che ami, proteggi quest'uomo
dall'oscurità" ,
Quando chiuse la porta alle sue spalle il sole stava tramontando,
Miki si guardò intorno fu così che lo vide, era dinanzi a una
delle finestre del corridoio e non sembrava essersi accorto della
sua presenza, lei gli si avvicinò e dolcemente gli posò una
mano sul braccio riscuotendolo dai suoi pensieri, per un attimo
Miki vide nei suoi occhi un dolore senza fine e il respiro le si
spezzò, "Perché non vai da lei?" "Lei mi odia,
mi ritiene responsabile di quanto le accaduto, non penso proprio
che mi voglia al suo fianco" Miki sospirò, lo fece voltare
verso di lei e con sguardo serio "Smettila di dire
sciocchezze, sappiamo tutti e due che non pensava ciò che ha
detto
era arrabbiata e tu sai il motivo, e sappiamo tutti e
due quali cose spiacevoli si possano dire quando si è
arrabbiati, ma non per questo le pensiamo o le proviamo"
addolcendo il tono della voce "Quando io e Falco siamo
entrati abbiamo visto che vi tenevate per mano
" Ryo
cercò in qualche modo di negare l'evidenza ma lei lo zittì
immediatamente "Non sprecare tempo a negare" (E
soprattutto pagine
Nd Terry :P è vero la frase l'ho copiata)
"Vedi quello che ci ha imbarazzati non è stato il fatto che
vi tenevate per mano, bensì il sentimento che in quel frangente esprimavate, Ryo anche un cieco si accorgerebbe di quanto vi
volete bene, fermo!" Ryo aveva cercato di interromperla
"E da troppo tempo che devo farti questo discorso per cui
non fermarmi ora, lo so che questi non sono fatti miei, però io
e Falco vi vogliamo bene e vorremmo che foste felici quanto noi,
per questo ti dico queste cose, ma sia ben chiaro che lo faccio
anche per un altro motivo, vedi Kaory ti ama, e questo tuo
comportamento genera in lei tanta insicurezza, e nel nostro
lavoro l'insicurezza porta alla morte, lo sai tu come lo so anche
io, mi meraviglio di come siate riusciti a sopravvivere in queste
condizioni per tutti questi anni, sinceramente penso che lassù
ci sia qualcuno che vi vuole bene e che vi protegge, ma Ryo per
quanto tempo la fortuna o i santi vi potranno ancora proteggere,
sarebbe da stupidi morire in questo modo, dovete vivere ciò che
provate e smettere di avere paura, ogni cambiamento spaventa ma
sei abbastanza grande da poterlo affrontare, se non vi date una
possibilità ora, quando deciderete di farlo potrebbe essere
troppo tardi. Con questo chiudo il discorso, ora sai come la
penso, e meglio che vada, non posso lasciare Falco da solo troppo
a lungo nel bar, perderei tutta la clientela se no" un
accenno di sorriso era comparso anche sul viso di Ryo che nel suo
cuore sapeva che Miki aveva ragione, ma dubbi e paure sono
comunque sempre difficili da superare. Mentre guardava la figura
di Miki allontanarsi lungo il corridoio lei si voltò e gli urlò
"Vai da lei!" lui alzò una mano in segno di assenso e
si diresse verso la stanza di Kaory.
Quando Kaory si svegliò il sole era scomparso da un pezzo e
dalla finestra arrivavano i raggi della luna, l'orologio segnava
le due del mattino, lentamente i suoi occhi si stavano abituando
al buio fu così che vide Ryo mezzo steso sul divano che dormiva,
in silenzio kaory si tolse la flebo che aveva al braccio e si
avvicinò a Ryo, si inginocchiò vicino al divano e con una
dolcezza infinita gli sfiorò i capelli, a quel gesto Ryo si
svegliò "Cosa fai qui, devi restare a letto, sei ancora
troppo debole per andare in giro", il senso di colpa che
attanagliava Kaory era tale da non permetterle di guardarlo in
faccia "Non sto andando in giro, sono venuta da te", si
sa che la luna piena influisce in modo strano sulle persone,
perché Kaory appoggiò la testa sul petto di Ryo "Mi
dispiace per quello che ho detto oggi, non lo pensavo davvero,
riuscirai mai a perdonarmi?" Ryo la strinse a se "Non
sei tu a doverti scusare, piuttosto sono io che non faccio altro
che ferirti, in ogni occasione, Kaory
", con la
mano le accarezzava dolcemente i capelli, per poi scendere a
cingerle la vita anche con l'altra, gentilmente l'attirò su di sé
facendola distendere sul suo corpo, le fece appoggiare la testa
nell'incavo del suo braccio e iniziò a cullarla "Kaory
io non volevo ferirti oggi
e
che dopo
quanto è accaduto ieri
io non ce la faccio a vederti in
pericolo
Kaory tu sei quanto di più bello la vita mi abbia
mai offerto
non riuscirei più a vivere se
ti dovessi
perdere" Fortunatamente la stanza era immersa nel buio perché
il viso di Ryo era diventato rosso dall'imbarazzo, non era
abituato ad aprirsi con le altre persone, Kaory lentamente alzò
il viso per incrociare lo sguardo di lui, con voce dolcissima
"Tu non puoi proteggermi in eterno Ryo, io sono grande
posso fare le mie scelte da sola
io devo fare le mie
scelte da sola
Ryo la mia vita ti appartiene
io vivo
per te e questa la mia unica ragione di vita
qualunque cosa
diciamo, qualunque cosa facciamo io
so dentro di me che noi
due
siamo una cosa sola
noi due ci completiamo a
vicenda" con queste parole Kaory aveva appoggiato la sua
fronte a quella di Ryo "tu non potrai mai perdermi
perché
non si può perdere una parte di se stessi
" Ryo
strinse a sé Kaory "Quello che hai detto
lo provo
anche io" erano persi l'uno negli occhi dell'altra come se
fossero in un mondo completamente diverso, Ryo iniziò a
cospargere il viso di kaory di tantissimi baci, leggeri come una
pioggia primaverile, le baciò le guance, gli occhi, il naso, la
fronte, il collo e con ogni bacio sussurrava il suo nome, "Kaory
*bacio*
la mia piccola
*bacio*
dolce
*bacio*
Kaory
bacio
la mia anima
*bacio*
la mia vita
*bacio*
" continuò in questo modo finchè le sue parole non si
spensero sulle labbra di lei in un tenero ma quanto mai
appassionato bacio, Kaory sentiva che il suo cuore stava per
esplodere, non si era mai sentita in quel modo, tutti i suoi
sensi si erano di colpo acutizzati, ma non percepiva nulla del
mondo esterno, l'unica cosa che sentiva era il calore di Ryo, un
calore che l'avvolgeva, la rassicurava, la proteggeva, la
incendiava, il suo corpo cercava quello di Ryo, il suo unico
pensiero era Ryo, l'unica voce che sentiva era quella di lui,
l'unico volto che vedeva era il suo, l'unico tocco che sentiva
era il suo.
Dopo quel bacio che per Kaory era durato un'eternità ma che in
realtà era durato solo pochi minuti, Ryo la fece tornare ad
appoggiare la testa sulla sua spalla, si spostò di lato in modo
da tenere Kaory in mezzo tra il divano e sé, aprì la giacca e
la strinse a sé, restarono in questo modo per un bel po'
cercando di calmare i rispettivi battiti e per cercare di tornare
a una qualche forma di calma.
4°
giorno - 25 Marzo
Fu in quella posizione che li ritrovarono la mattina seguente,
quando Micki e Saeko entrarono nella stanza si accorsero
immediatamente che il letto era vuoto, e dato che il divano non
si poteva scorgere quando la porta della stanza era aperta, le
due ragazze non li videro immediatamente, fu Miki che li vide per
prima, quando avvicinandosi al letto per dare un'occhiata con la
coda dell'occhio lì notò, fece segno a Saeko di non fare rumore
e di avvicinarsi, stavano dormendo abbracciati sul mini
divano, Miki in silenzio fece capire a Saeko di seguirla fuori,
uno sguardo malizioso risplendeva negli occhi della bella
poliziotta.
"Non è il caso di svegliarli in modo brusco" Miki
aveva chiuso la porta in modo da non svegliarli "Hai
ragione, prima di entrare lo chiamo sul cellulare, così potranno
svegliarsi con calma" Saeko compose il numero del cellulare
di Ryo, che rispose solo dopo il dodicesimo squillo con una voce
impastata dal sonno "Pronto" "Ryo, dove sei? Stai
ancora dormendo? Lo sai che ore sono? Devi andare a prendere
kaory e poi venire al palazzetto, Ryo mi senti?" "Uahh! Saeko, ma che fai rompi a prima mattina? E non urlare così che
tanto lo sai che la mattina carburo lentamente! Comunque non ti
preoccupare, sono all'ospedale, appena Kaory si sveglia veniamo"
"Ok. Ok. Ci vediamo lì, salutami Kaory" concluse Saeko
facendo l'occhiolino a Miki, mentre si allontanavano lungo il
corridoio dell'ospedale.
Kaory aveva la testa appoggiata nell'incavo del braccio di Ryo e
lo abbracciava forte, Ryo da canto suo tenendola tra se e il
divano la teneva stretta a sé, la telefonata di Saeko lo aveva
riportato alla realtà, non riusciva a credere di aver passato
tutta una notte accanto a una donna senza aver provato a fare
niente, certo Kaory non si poteva definire proprio una donna, ma
un occhiata al suo viso ancora addormentato lo costrinse ad
ammettere la verità, una verità ignorata per troppo tempo,
Kaory era meravigliosa, e lui era un idiota, chissà per quanto
tempo ancora Kaory avrebbe sopportato questo suo atteggiamento,
dolcemente le sfiorò i capelli, cercò di svegliarla nel modo più
dolce possibile, ma lei non ne voleva proprio sapere, al che
iniziò a farle il solletico, sperando così di ottenere dei
risultati migliori, ma erano solo vane speranze, Kaory non ne
voleva sapere di tornare nel mondo reale, così a male estremi
estremi rimedi, Ryo avvicinò le labbra all'orecchio di Kaory e
dopo averle dato qualche bacetto "KAORI!!! SVEGLIAAA!!"
solo che non aveva calcolato i tempi di reazione della sua socia,
che spaventata dall'urlo gli diede una ginocchiata al basso
ventre e una spinta, buttandolo giù dal mini - divano, solo dopo
qualche istante Kaory tornò nel pieno delle sue facoltà e
vedendo Ryo a terra piegato in due che mugulava dal dolore,
sorpresa chiedeva "Ryo ma che diavolo fai a terra?" lui
la guardò malamente "Sapessi
" dopo
qualche altro istante Ryo si alzò "Muoviti
dobbiamo
andare a lavorare
socia".
Una volta arrivati al palazzetto vennero messi a conoscenza delle
novità, purtroppo a causa di quelle morti "misteriose"
e delle aggressioni, nonché delle minacce ricevute, molte delle
partecipanti erano intenzionate a lasciare la manifestazione, Ryo
una volta viste le ragazze iniziò a parlare loro "Su
ragazze, ci sono qui io a proteggervi se volete posso dedicarmi a
voi anima e corpo, (con faccia da maiale) soprattutto con il
corpo, vedrete non ve ne pentirete, il servizio a letto è di
tipo giapponese, e se non vi piace c'è la garanzia soddisfatti o
rimborsati" così dicendo iniziò a palpare le ragazze, ma
il super martellone da 301 t, lo fece rinsavire, o meglio lo fece
affondare nel cemento per qualche centimetro "Maledetto,
porco, disgrazia del mondo, vergogna del nostro paese, e dire che
dopo questa notte ero intenzionata ad avere fiducia in te, non
meriti niente" fu solo grazie alle parole della stessa Kaory
che gli animi si placarono "Ascoltate, ragazze, so che in
questo momento siete spaventate, anche io lo sono, ma di certo
non possiamo permettere a uno squilibrato di mente di portarci
via tutto il lavoro che abbiamo fatto sin ora, quante di voi si
stanno allenando da una vita per questa manifestazione, e adesso
a due giorni dall'evento permettete a un pazzo di portarvi via
tutto quello che avete conquistato con tanta fatica sino ad ora,
la polizia e anche un gruppo di investigatori privati stanno
indagando su questi delitti, non permettiamo che la paura ci
porti via quello che è nostro". Confortate da queste parole
le ragazze decisero di resistere a condizione che non ci fossero
più incidenti, in caso contrario non avrebbero esitato ad
andarsene, Yoshida non sapeva più come ringraziare Kaory, lei
imbarazzantissima non riusciva più a staccarselo da vicino, e
all'ennesima dichiarazione di Yoshida che non sapeva come
ringraziarla, Kaory prese la palla al balzo "So io come può
sdebitarsi, domani sera mi servirebbe l'uso della pista di
ghiaccio dalle 22.00 in poi, potrebbe fare in modo che nessuno
entri, be' tranne le persone che porterò con me" "Ma
certo non si preoccupi domani sera la pista sarà tutta sua",
l'idea per il suo regalo di compleanno a Ryo stava prendendo
forma
Pronto?
Hai fallito è tornata, questa è un pericolo per il mio piano
devi eliminarla.
L'avrei già fatto se non fosse per quel tizio, le è sempre
appiccicato così come Yoshida sembra che si diano il cambio
Avresti dovuto farlo quando era nel palazzetto da sola
Non è stato possibile, a parte il fatto che lei non mi ha
procurato il pass per entrare, ma poi quell'idiota di Yoshida era
sempre lì nei paraggi
Questa sera si allenerà di sicuro, cerca di farla fuori, e fai
in modo di non sbagliare
Non si preoccupi questa sera strapperò le ali a quell'Angelo
fastidioso
Click!
Saeko aveva appena finito di controllare le registrazioni delle
telefonate in arrivo e in uscita, l'idea che aveva avuto Ryo era
stata a dir poco geniale, a quanto sembrava quella sera avrebbero
cercato di far fuori Kaory.
Dopo essersi riposata un po' Kaory raccolse le sue cose e si
apprestò a lasciare la sua stanza in direzione del palazzetto,
stava per chiudere la porta quando "Dove credi di andare da
sola?", Ryo era appoggiato alla parete che dava di fronte al
loro appartamento, "Secondo te?" "Da nessuna
parte, ora fai dietro front e torni in camera a riposare"
Kaory assunse un aria battagliera "Stai scherzando, tra due
giorni ci sarà la gara e io devo allenarmi" poi abbassando
notevolmente il tono della voce "e sia ben chiaro che non ho
alcuna intenzione di partecipare a quella competizione per cui
dobbiamo incastrare quell'assassino entro domani oppure sarà la
fine per me". Lentamente Kaory si voltava verso la finestra
in modo da dare le spalle a Ryo, lui lentamente si avvicinò così
tanto che lei ne poteva sentire il calore, ma non a sufficienza
da sfiorarla, "Me lo spieghi una volta per tutte perché non
vuoi partecipare alla gara?" Kaory si voltò e con uno
sguardo triste "Proprio tu mi chiedi questo? Cosa
succederebbe se la mia foto finisse sui giornali, eh? Dovrei
lasciare per sempre te e il nostro lavoro, perché se vincessi o
finissi sui giornali, il mio volto sarebbe riconosciuto da
chiunque" il volto di Ryo era impenetrabile e scostandosi un
po' da lei "E sarebbe una cosa così terribile?" una
lacrima scivolava sul viso di Kaory "Allora quello che ci
siamo detti la notte scorsa, per te, non ha significato nulla,
non ha cambiato nulla?" e senza attendere una risposta fuggì
via, una volta fuori dal dormitorio Kaory si fermò nei pressi di
una fontanella e rivolgendo lo sguardo alla luna, nel suo cuore
pregò di avere sempre la forza di lottare contro di Ryo, nessuno
si accorse che mentre Kaory era immersa in questa sua
riflessione, dall'alto, e per la precisione dalla terrazza del
dormitorio, proveniva una lucina rossa che si era fermata sulla
testa di Kaory, quella lucina altro non era che il puntatore
laser di un fucile ad alta precisione, nel mirino il killer aveva
la visione di una bellissima donna che stava piangendo,
lentamente sussurrò "Non preoccuparti piccola fra poco non
soffrirai più, ti trasformerò veramente in un angelo, ma del
paradiso", ma prima che il killer potesse anche solo pensare
di premere il grilletto, la pressione della canna di una 357
magnum gli si era "gentilmente" posata contro il capo e
una gelida voce "Così sei tu che hai ucciso quelle ragazze
nel pieno della loro gioventù e che molto probabilmente non
avevano ancora provato il piacere del mokkori, (faccia da maiale),
bastardo, e ora vorresti far fuori anche lei, perché vi
interessa questa competizione e soprattutto dimmi chi ti paga"
lentamente l'uomo si girò verso di lui, il fucile era oramai
lontano, Ryo con un calcio lo aveva allontanato, non aveva alcuna
possibilità, ma nonostante questo voleva provare a tergiversare,
forse la sorte gli sarebbe venuto in contro "Chi sei tu? Di
certo non un semplice allenatore. Uno che va in giro con una
pistola del genere non può essere una persona normale, forse sei
uno sbirro? No gli sbirri non portano armi così, ma allora chi
sei?" Ryo depose lentamente la pistola nella fondina "È
dalla pistola che avresti dovuto riconoscermi, in pochi conoscono
il mio nome, ma chi lo sa non lo scorda mai ed è difficile che
lo ascolti una seconda volta, hai mai sentito parlare di City
Hunter?" l'uomo di fronte a Ryo sbiancò in un secondo, la
sua mente era paralizzata, dunque questo è il famoso City
Hunter, l'invincibile killer quello che ha fatto fuori anche il
capo dell'Unione Teope, che sfortuna nera è stato incontrarlo,
se voglio uscirne vivo devo fare quello che dice lui, ci sarà
un'altra occasione per misurarmi con lui, ma questa volta sono in
netto svantaggio, "Non so dirti chi mi ha ingaggiato, ci
sentiamo solo per telefono e anche lì la voce è contraffatta,
non l'ho mai incontrato di persona il pagamento è avvenuto
tramite giroconto bancario, ma posso dirti perché hanno fatto
fuori le ragazze e vogliono fare fuori anche la Makimura, c'è un
giro di scommesse su questo concorso
" "Vedi di
dirmi qualcosa che non so, il giro di scommesse su queste gare
sono cose note a tutti" "
no ti sbagli, qui non si
parla delle scommesse a livello normale, qui la vincitrice della
gara viene scelta prima, e su di lei si fanno scommesse a livello
mondiale, non si ferma certo al nostro paese, di solito gli altri
anni è filato tutto liscio, ma quest'anno alcune ragazze si sono
rifiutate di vendersi, idealiste loro, e così hanno pensato di
dare loro una lezione
, per questo motivo mi hanno
ingaggiato
, è tutto te lo giuro" "Molto presto
vedremo se è tutto
per questa volta puoi andartene, ma
lascia la città e non farti vedere mai più io non do mai una
seconda possibilità, se dovessi vederti ancora il tuo biglietto
non sarà per lasciare la città ma per andare all'inferno"
Ryo si voltò e si avviò verso la porta che conduceva fuori dal
terrazzo, ma non aveva fatto neanche due passi che il killer
calatosi all'improvviso estrasse una pistola che aveva attaccato
alla caviglia, ma una serie di coltelli gli infilzarono la mano
"Mi dispiace Ryo ma io non sono della tua stessa opinione
quest'uomo
lo prendo io" Ryo sorrise "Ok, questo vuol dire che mi
devi un altro mokkori" "Cosa è no mio caro il tuo
compito qui era quello di prendere l'assassino delle due ragazze
e per questo noi abbiamo già stabilito un compenso, no?"
con espressione serafica "Sì abbiamo stabilito che mi
avresti dato due mokkori se ti avessi consegnato l'assassino
delle due ragazze
ma il mokkori che ti ho chiesto adesso e
per il mandante" con queste parole lasciò Saeko ad
arrestare il killer.
Dopo circa un'ora e due pacchetti di fazzoletti Kaory prese la
sua sacca e si diresse al palazzetto, una volta entrata si
diresse verso il pannello di controllo della luce, ma si accorse
che era bloccato, tutto il palazzetto era illuminato solo da un
cono di luce presente sulla pista, soprappensiero com'era non si
accorse di un *click* che dopo pochi istanti era scattato,
chiudendo a chiave la porta principale di accesso al palazzetto,
una volta pronta Kaory si stava apprestando a iniziare gli
esercizi di riscaldamento quando un brivido gelido le attraversò
la schiena, si volse e vide Martha Kendall dinanzi a lei che le
puntava una pistola contro. "Sai Makimura, all'inizio mi eri
simpatica, ma hai voluto a tutti i costi rompermi le uova nel
paniere, per colpa tua, della tua presenza qui ora sono in un
mare di guai, se non riesco ad assicurare la vittoria dell'atleta dell'Hokkaido, dovrò restituire un mucchio di soldi altrimenti
mi faranno fuori" Kaory stava cercando febbrilmente un modo
per fuggire ma Martha bloccava l'uscita dalla pista e Ryo era
nuovamente sparito
maledizione qui le cose si stavano
mettendo male
"Ma scusa, io non capisco di cosa tu
stia parlando
" "Smettila! Non fare l'innocentina,
sono riuscita a far parlare Shin, sai dopo due bicchierini
diventa molto loquace, è sai cosa mi ha detto? Che tu sei
l'assistente di City Hunter e che sei venuta qui per scoprire chi
e perché ha fatto uccidere le due atlete, ebbene visto che hai
fatto tutto questo lavoro soddisferò la tua curiosità sono io
che ho pagato quel killer da strapazzo, e sai perché l'ho fatto
perché qui sono in gioco miliardi di dollari, già ho venduto la
competizione, la vincitrice dovrà essere l'atleta della squadra
dell'Hokkaido e così io incasserò il resto di 11 miliardi di
dollari, mica male per pochi giorni di lavoro, no? Quell'idiota
di Malick mi ha sempre considerato un'oca da utilizzare come
soprammobile non ha mai pensato che potessi usarlo per i miei
affari." "Non puoi farlo, queste ragazze hanno lavorato
duro per arrivare sin qui, non puoi distruggere i loro sogni in
questo modo
" "Già ora ricordo il tuo bel
discorsetto fatto di sogni e tutte quelle altre cretinate, devi
sapere mia cara che nella vita l'unica cosa che contano sono i
soldi, ma devo ringraziare te se la competizione non è stata
sospesa, per cui ti farò un grande regalo
" Kaory
aveva un brutto presentimento istintivamente indietreggiò sino a
toccare la recinzione della pista, si chiese se sarebbe riuscita
a distrarla quel tanto che bastava per scavalcare la recinzione e
scappare, però doveva tenere conto del fatto che aveva i pattini
ai piedi e che di sicuro non sarebbe stata molto agile "
non mi chiedi che regalo voglio farti?" Kaory fece un
sorriso sarcastico "Scommetto che adesso me lo dirai lo
stesso" Martha iniziò ad avvicinarsi "Sai questa non
è una pistola normale, ma è una pistola a pressione, io non
voglio che pensino ad un omicidio, ma più che altro a incidente,
reduce come sei da quell'aggressione che hai subito è facile che
ti sia nato un embolo nel sangue e che questo ti abbia ucciso,
non preoccuparti non sentirai dolore, ti piace il mio regalo, ti
inietterò nelle vene una bolla d'aria, così addio Kaory
"
"Aspetta non puoi farlo sul serio, e poi come fai a sapere
che sono stata aggredita, a tutti è stato detto che mi sono
sentita poco bene" "Per essere l'assistente di City
Hunter sei molto ingenua, sono stata io ad aggredirti, e se non
fosse arrivato il tuo allenatore avrei concluso allora il mio
lavoro, ma non preoccuparti ci penserò io a prendermi cura di
lui, sono convinta che a letto sia davvero grandioso
"
in un momento le luci del palazzetto si accesero tutte e da
dietro gli spalti una squadra di poliziotti guidati da Saeko e
Shin Yoshida si fecero avanti, mentre sulla pista arrivò Ryo
"Spiacente, ma non penserai certo che ti permettiamo di fare
del male ancora a qualcun altro, butta quella pistola, avanti
oramai è finita per te" Kaory sentì il suo cuore divenire
più leggero a causa della felicità intensa che l'invadeva nel
vedere Ryo, Martha era vicinissima sia a lei che a Ryo,
lentamente aveva lasciato cadere la pistola sul ghiaccio, ma
qualcosa non andava era stato tutto troppo facile e poi Martha
era livida in volto, non sarebbe di certo finita così, per una
frazione di secondi nella mente di Kaory riapparvero le parole di
avvertimento del fratello "io sono la luce
e devo
proteggere un uomo che cammina nell'oscurità
e che da una
donna che dell'oscurità fa parte sarà minacciato
"
per un attimo Kaory ebbe la visione di ciò che sarebbe accaduto,
vide Martha gettarsi contro Ryo con un pugnale che teneva
nascosto nella manica della giacca e colpire Ryo al cuore per poi
essere colpita a sua volta dalle pallottole della polizia, si
riscosse e nel momento in cui Martha iniziò a correre verso Ryo
lei iniziò a pattinare verso di loro a tutta velocità, tutto si
svolse in una frazione di secondi, una volta frapposta tra Ryo e
Martha, Kaory appoggiò una mano sul ghiaccio è uso uno dei
piedi per disarmare Martha, la quale colpita dalla lama dei
pattini di Kaory lasciò cadere il pugnale e iniziò ad urlare
per il dolore, grosse gocce di sangue risaltavano incredibilmente
sul pallore del ghiaccio, una mano aiutò Kaory ad alzarsi e due
forti braccia la strinsero contro un corpo caldo e muscoloso,
Kaory alzò lo sguardo e vide gli occhi di Ryo sconvolti dal
terrore, questo durò solo pochi secondi, immediatamente il
ferreo autocontrollo di Ryo ebbe il sopravvento, "Grazie
socia, ti devo la vita" Kaory rossa come un peperone riuscì
solo a biascicare "Non è nulla tu lo hai fatto tante volte
per me".
5° giorno - 26 marzo
Dalla finestra della sua stanza un raggio di sole investì in
pieno il viso di Kaory, che per un attimo pensò di far prevalere
il calore delle coperte alla realtà di un nuovo giorno, ma poi
come un flash si ricordò di che giorno fosse, così buttò
all'aria le coperte. Saeko aveva lasciato il dormitorio la sera
prima per cui quella notte aveva dormito da sola, una rapida
doccia le diede la carica che le serviva, in silenzio uscì dalla
sua stanza e con sua enorme meraviglia trovò Ryo al tavolo del
salottino che faceva colazione "Buongiorno socia, era ora
che ti svegliassi" interdetta Kaory ci mise qualche secondo
per rendersi conto della situazione "Ma sono solo le sette
del mattino, tu che ci fai in piedi" Ryo si avvicinò
porgendole una tazza di caffè fumante "L'odore sembra
buono, ma dimmi lo hai fatto tu?" Ryo con una smorfia "Non
ti fidi è? Comunque sta tranquilla, caffè, brioches e succo di
frutta provengono dalla mensa del dormitorio" assicuratasi
di ciò Kaory iniziò a fare colazione, Ryo continuava a parlarle
ma lei non aveva ascoltato neanche una parola, stava
freneticamente pensando a un modo per attuare il suo piano senza
che Ryo se ne accorgesse "Kaory ma mi stai ascoltando?"
"Cosa?
certo che ti ascolto
" "Ah sì! E
allora dimmi, cosa stavo dicendo
"Kaory era stata
scoperta, rossa in volto per essersi fatta scoprire come una
principiante "Scusa Ryo, ma non sono ancora completamente
sveglia, cosa stavi dicendo?" con aria sorniona "Stavo
dicendo dolce Kaory chan che questa sera voglio portarti a
cena fuori, che cosa ne pensi?" un'idea balenò nel testa di
Kaory "Mi dispiace Ryo, ma vedi il signor Yoshida mi ha
invitato anche lui a cena fuori ed io ho già accettato,
comunque, perché non lo chiedi a Kasumi sono convinta che
accetterà, ora scusami ma devo andare ho un sacco di cose da
fare oggi, mi raccomando fai il bravo" così dicendo Kaory
afferrò al volo la sua borsa e uscì di corsa, non appena arrivò
alle scale, prese il cellulare e diede inizio all'operazione
intitolata MEGA FESTA A SORPRESA PER RYO o anche ribattezzata
mettiamo nel sacco Ryo.
La prima telefonata fu indirizzata al Cat's eye café, avvertì
del suo piano Miki che immediatamente le promise man forte e le
assicurò che anche Falcon e Kasumi avrebbero collaborato, poi
mentre usciva dal dormitorio chiamò la sartoria per sapere se il
suo vestito era pronto
.
La mattinata per Kaory si svolse in modo frenetico, come aveva
immaginato dopo poco Ryo aveva chiamato Kasumi per invitarla a
cena fuori quella sera, ma quest'ultima rifiutò seccamente, tra
una telefonata e un'altra Kaory trovò il tempo per andare in
sartoria a ritirare il "vestito", in un centro estetico
nonché dal parrucchiere, infine passò in gioielleria ritirare
uno strano pacchetto. Naturalmente Kaory si ricordò anche di
avvertire il signor Yoshida che le a sua volta le assicurò la
sua piena collaborazione.
Nel frattempo
Ryo vagava come una bussola impazzita.
Ore
21.30
"Ora basta Kaory voglio sapere cosa sta succedendo e da
questa mattina che ti stai comportando in modo strano per non
parlare anche degli altri, quando sono arrivato al Cat's eye
Falcon per poco non mi ammazzava e mi ha sbattuto fuori dal
locale, anche quando sono andato a trovare Reika e successo più
o meno la stessa cosa, per non parlare di Saeko che ho incontrato
davanti al distretto di polizia che mi ha ignorato, poi è stata
la volta di Yuka che come mi ha visto è scappata, neanche se io
fossi il diavolo in persona, allora mi vuoi dire cosa succede"
tutta questa tiritera Ryo l'aveva fatta dinanzi la porta chiusa
della camera di Kaory la quale a stento riuscì a trattenersi
dallo scoppiare a ridere, era pronta, un'ultima occhiata allo
specchio mostrò una donna nel pieno della sua bellezza, l'abito
che si era fatta preparare le piaceva da morire, scoperto sulle
spalle, dietro la schiena era trattenuto solo da tanti laccetti
color argento, era a bassa vita e si completava con un gonnellino
dello stesso colore, tutto il vestito era puntellato di cristalli
che sotto la luce davano l'impressione di essere dei pezzettini
di stelle cadute dal cielo, prese con cautela il mantello di
velluto nero, alzò il cappuccio in modo che il suo volto fosse
parzialmente coperto e si avviò verso la porta, ma si fermò
subito stava per dimenticare la cosa più importante, prese la
sacca che conteneva i suoi pattini e la nascose con cura sotto il
mantello, diede un'ultima occhiata in giro per vedere se aveva
lasciato qualcosa fuori posto, Ryo doveva avere solo gli indizi
necessari che lo portassero alle 22.30 al palazzetto di ghiaccio.
Aprì la porta "E che cosa vuoi che ne sappia io,
probabilmente hanno deciso di non avere più niente a che fare
con un pervertito, perdigiorno, maniaco come te e forse anche io
dovrei prendere esempio da loro, e sai che ti dico mio caro socio
che se stasera le cose vanno come dico io potrei anche decidere
di smettere di essere la tua socia nel lavoro" Ryo era
sbalordito dal comportamento di Kaory non l'aveva mai vista così
decisa che fosse giunto il giorno dell'addio tra di loro? Forse,
in fin dei conti è meglio così di sicuro Yoshida poteva darle
molto più di lui
Ryo era perso nei suoi pensieri che non
sentì immediatamente la voce di Kaory "Mi hai sentito? Se
dovesse succedere qualcosa di importante l'indirizzo di dove vado
è sul comodino della mia stanza
ma spero vivamente che
non succeda nulla, io vado ah, forse è inutile, ma non metterti
nei guai, io tornerò molto tardi" così dicendo Kaory uscì
dall'appartamento e si appoggiò alla porta per pochi istanti, si
sentiva un po' in colpa per avergli parlato così, ma se Ryo
provava per lei ciò che pensava di certo dopo un po' di
riflessione si sarebbe accorto che stava mentendo, in caso
contrario avrebbe dovuto prendere seriamente in considerazione
l'idea di allontanarsi per un po' da lui.
Ryo di fronte alla finestra del soggiorno della loro casa vedeva
la figura di Kaory allontanarsi, dentro di lui si era scatenata
una bufera di emozioni, non riusciva a credere che stava per
perdere Kaory, non dopo quello che era accaduto due giorni prima
in ospedale, ma forse Kaory si era stancata di tutte le sue
indecisioni, in fondo vivere accanto a lui di certo non doveva
essere stato facile, forse era meglio che andasse via, che lo
lasciasse, che si allontanasse da quell'ambiente, di riflesso nel
vetro della finestra vide l'immagine di Hideyuki, e mentalmente
gli chiese perdono per non aver saputo proteggere sua sorella dal
dolore, anzi di esserne stato l'artefice, poi come un lampo a
ciel sereno si ricordò delle parole dette da Kaory in ospedale «Ryo la mia vita ti appartiene
io vivo per te e questa la
mia unica ragione di vita
qualunque cosa diciamo, qualunque
cosa facciamo io
so dentro di me che noi due
siamo
una cosa sola
noi due ci completiamo a vicenda, tu non
potrai mai perdermi
perché non si può perdere una parte di
se stessi» alla fine prese una decisione "Al diavolo,
durante la mia vita non mi sono mai tirato indietro dinanzi a una
sfida e che io sia dannato se permetterò a Yoshida di portarmi
via Kaory, lei è mia!» di corsa andò in camera di Kaory per
cercare l'indirizzo dell'appuntamento e con non poca sorpresa notò
che si trattava del palazzetto di ghiaccio.
Stava salendo in macchina quando "Ehi, Ryo ti va di andare a
bere da qualche parte?" Ryo si voltò era Mick "Mi
dispiace ma sono occupato, sarà per un'altra volta" Mick
rimase un attimo perplesso ma si riprese subito "Senti se
vuoi ti accompagno così magari dopo andiamo a donne" "E
Kazumi come la prenderebbe?" "Ah ma è proprio Ryo
Saeba quello che sta parlando, da quando in qua ti fai pregare
per andare a bere e a donne" "Caro Mick in questo
momento c'è un'unica donna che voglio" alla faccia
meravigliata dell'amico "Sali in macchina ti spiegherò
tutto mentre vado a riprendermi la mia donna" Mick nel
frattempo pensò che a quanto sembrava non era necessario il suo
intervento.
Ore
22.30 - Il Palazzetto di Ghiaccio
L'atmosfera in auto era molto tesa, Mick si congratulava
mentalmente con Kaory, il suo piano era riuscito molto meglio di
quanto chiunque si aspettasse, si vedeva che a Ryo era necessaria
una piccola spinta.
Nel momento in cui si fermarono dinanzi al palazzetto di
ghiaccio, Ryo notò che tutte le luci all'interno e all'esterno
dell'edificio erano spente, il rumore dei loro passi riecheggiava
in modo sinistro nell'atmosfera della notte, il cielo era coperto
per cui la luna non si mostrava per rischiarare la zona, la porta
principale era chiusa a chiave dall'interno così furono
costretti ad entrare da una porta laterale, una volta all'interno
Mick si allontanò da Ryo lasciandolo da solo, una piccola luce
proveniente da una candela era l'unica cosa che si intravedeva,
lentamente però altre piccole luci si unirono alla prima, Ryo
riuscì a contare dieci candele, ma oltre a questo non riuscì a
scorgere null'altro, il buio era molto profondo, il silenzio che
lo circondava venne lentamente squarciato da una canzoncina che
man mano prendeva sempre più corpo e faceva:
"Happy Birthday to you, happy birthday to you, happy
birthday caro Ryo, happy birthday to yo"
Le luci si accesero tutte insieme accecando per qualche istante
Ryo, poi si rese conto di quello che stava accadendo era stato un
idiota, Kaory era riuscita a metterlo nel sacco, guardò i suoi
amici ma non vide Kaory, a turno tutti gli si avvicinarono per
festeggiarlo, anche quando la festa fu entrata nel vivo di Kaory
non c'era neanche l'ombra, non aveva il coraggio di chiedere agli
altri di lei, mille pensieri gli giravano nella testa, forse
Kaory era andata veramente a cena con Yoshida, forse ora erano
insieme, guardò l'ora 23.30, quella serata lui avrebbe voluto
passarla con lei, invece a quanto sembrava a lei non importava
molto di lui, più restava a quella festa e più stava male, non
riusciva a non pensare a Kaory, cercò un paio di volte di
andarsene ma Falcon lo marcava stretto e non gli permetteva di
allontanarsi dal tavolo del rinfresco, allo scoccare della
mezzanotte le luci si spensero nuovamente e da lontano si vide
arrivare una luce, era la candela che si trovava in cima alla
torta del festeggiato, Miki si avvicinò a Ryo, il quale era
illuminato soltanto dalla luce di quell'unica candela e il suo
sguardo ne risultava ancora più triste e malinconico, "Sai
chi ha fatto questo dolce?" Ryo non rispose "Avanti è
facile, lo sai no, è stata Kaory, non è bellissima?" con
voce rotta "Sì". Non appena ebbe spento la luce della
candela un'altra luce si accese, era il faretto principale della
pista di pattinaggio, illuminava una persona che era ferma al
centro della pista completamente immersa in un suo mondo, era
Kaory che con il suo vestito color argento risplendeva come la
luna nel cielo, era al centro della pista ed era come in trance.
Era lì in mezzo, da sola, la testa clina, desiderosa che la
musica iniziasse. Pronta? Sì, era pronta. La musica iniziò. Alzò
la tesa e sul suo viso era dipinto uno sguardo così esultante e
luminoso che si udì un mormorio di meraviglia fra i presenti.
Iniziò a pattinare.
Quel balletto era stato ideato come programma lungo e come tale
era stato ideato pieno di amore e di una dolcezza struggente. La
struggente bellezza di Aquarius degli Aqua si fondeva
perfettamente con la Rapsodia su tema di Paganini di Rachmaninoff
fino ad un trionfante crescendo, per poi scivolare di nuovo nella
dolcezza del tema originale per un finale squisitamente
commovente e toccante. Aveva ripetuto migliaia di volte quei
passi durante i giorni passati, ma all'improvviso fu come se
tutto fosse nuovo. Come se tutto il mondo fosse stato creato in
quel momento per lei.
Mentre eseguiva i primi movimenti con grazia indicibile si sentì
più leggera dell'aria. E la musica! Oh, la musica era parte di
lei, come lei era parte della musica. Si completavano a vicenda.
Erano un'entità sola, un unico raggio di sole. Ecco che iniziava
il tema di Rachmaninoff e la melodia esultava, innalzava il cuore.
Un triplo salto, un avvitamento, un altro triplo salto, una
spirale.
Era così fantastico sapere di essere al centro di quella
meravigliosa melodia! Il tema principale l'avvolse con la propria
dolcezza e Kaory si perse in quell'incanto.
Poesia, nostalgia e un'estasi resa ancora più struggente
dall'impercettibile vena di malinconia che si nascondeva dietro
la gioia esultante.
Si sentì l'ultima nota svanire e Kaory in ginocchio al centro
dell'arena, le braccia verso il cielo e sul viso la stessa
espressione di gioia raggiante.
Durante il balletto di Kaory, Miki sbirciò più di una volta il
viso di Ryo e si accorse di come quei due stessero parlando
attraverso il loro cuore, Kaory in quel momento stava mettendo a
nudo la propria anima, Ryo avrebbe avuto il potere di
distruggerla se solo lo avesse voluto, ma nei suoi occhi si
leggeva soltanto amore, ora era possibile leggerlo. L'intensità
dei sentimenti di Kaory era tale da mettere in imbarazzo tutti
quanti, ma allo stesso tempo la dolcezza e la tristezza che erano
insite in esso arrivavano al cuore, nessuno avrebbe potuto
resistere a una tale dichiarazione.
Nel momento in cui la musica finì, Ryo non aspettò che Kaory si
rialzasse, ma la raggiunse al centro della pista e le tese una
mano, l'aiutò ad alzarsi e guardandola negli occhi la strinse a
sé sussurrandole poche parole nell'orecchio, insieme si
avviarono verso l'uscita per raggiungere i propri amici "Kaory
sei stata grande!" rossa per l'imbarazzo di essere al centro
dell'attenzione "No, non ho fatto nulla
e poi per
pattinare bisogna provare dei sentimenti dentro di sé e se il
mio balletto vi è piaciuto vuol dire che sono stata brava ad
esprimere quello che oramai provo da tanto tempo" per dare
un attimo di tregua a Ryo Mick corse in suo aiuto "Allora
Kaory hai già dato il tuo regalo a Ryo?" Ryo era sbalordito
non era possibile che oltre a tutto quello che aveva già fatto
Kaory ci fosse ancora dell'altro, ma prima che potesse dire
qualunque cosa "Hai ragione Mick, me ne stavo quasi
dimenticando, un attimo l'ho lasciato nella borsa" corse via
come un lampo nonostante avesse ai piedi ancora i pattini, quando
uscì dagli spogliatoi al posto dei pattini indossava delle
decoltè color argento dal tacco alto "Ecco Ryo questo è
per te" Ryo prese dalle mani di Kaory un pacco di forma
rettangolare, lentamente tolse il nastro di velluto rosso, poi la
carta color oro, aprì il coperchio della scatola, scostò la
carta velina e vide un qualcosa che gli diede un colpo al cuore,
c'era un portaritratti d'argento con l'unica foto al mondo in cui
erano ritratti Ryo, Kaory e Hideyuki, "Ma ero convinto che
questa foto fosse andata distrutta tempo fa!"
"Anche io lo pensavo (kaory gli si avvicina fino a sfiorarlo)
ma a gennaio ho trovato il negativo in mezzo a dei documenti, è
da allora che penso a come potevo regalartela" Ryo prese in
mano il porta ritratti ma inavvertitamente fece cadere una busta,
Kaory lanciò un'occhiata di intesa a Saeko e Mick, poi prese
dalle mani di Ryo il portaritratti in modo che egli fosse libero
di aprire la busta, non appena ebbe capito di cosa si trattasse
Ryo guardò Kaory, lei gli aveva appena ridato il suo passato
"Ma come
"
"Non è stato facile (rispose Saeko) ma ci abbiamo lavorato
per un anno e alla fine siamo venuti a capo della matassa,
basandoci sui tuoi presunti anni e confrontando il periodo con la
storia politica del paese nel quale sei precipitato abbiamo
ristretto il campo a sette aerei" in quel momento si avvicinò
Mick
"Esatto e in quel momento sono entrato in campo io che
grazie ad alcune mie conoscenze (faccia da maiale) ho ristretto
ancora il campo, fino ad arrivare a quattro aerei, devi sapere
che ho dovuto concedere molti favori, sai le ragazze responsabili
di quelle linee aeree sono molto esigenti (Kazue era con un
martello in mano, gentilmente offerto dalla Kaory Hammer sr.l.)
Kazue tesoro, non fraintendere,
comunque per tornare
a noi, grazie alle liste dei passeggeri abbiamo saputo che sugli
aerei c'erano solo 8 bambini, di cui 2 di dieci anni, 3 di otto
anni, 1 di pochi mesi e due di tre quattro anni, di questi
otto bambini quattro erano femmine per cui erano rimasti solo un
maschio di dieci anni, due di tre anni e uno di pochi mesi, per
la logica della situazione se avessi avuto dieci anni ti saresti
ricordato molte più cose del tuo passato, tipo il nome o il
cognome o anche il nome dei tuoi genitori, i nomi dei bambini che
avevano l'età compresa tra i tre e i quattro anni erano Ryoichi
e Ryo, da altre indagini siamo arrivati alla conclusione che tu
dovessi essere Ryo Asami, siamo andati a controllare presso i
tuoi parenti ancora in vita, purtroppo devo comunicarti che tuo
padre era sull'aereo con te, mentre tua madre era morta di parto,
in vita c'era solo tua nonna, ma anche lei è morta sei mesi fa,
dagli oggetti in suo possesso abbiamo trovato la foto di tuo
padre da giovane, guarda tu stesso
"
Ryo prese in mano la foto e se non fosse stato per la carta
ingiallita e per i baffi, l'uomo nella foto avrebbe potuto essere
anche lui. "
Per cui (riprese Saeko) in quella
busta troverai la tua carta di identità, passaporto, patente in
cui si dichiara che tu sei Ryo Asami Saeba, nato a Tokyo, e
guarda caso Kaory ci ha preso in pieno, nato il 26/03/1961, da
Hiroshi Asami e Kasumi Yoshimoto". "Io non so cosa dire
"
Ryo aveva le mani che gli tremavano, segno della fatica che
faceva per controllare la tempesta di sentimenti che minacciavano
il suo autocontrollo. Saeko riprese "Non devi ringraziare
noi, ma Kaory è lei che ha fatto la maggioranza del lavoro"
Kaory gli prese la mano "Ora non sei più un morto, hai un
passato, un presente e se vorrai un futuro con me al tuo fianco".
"Kaory
tu otto anni fa mi hai fatto rinascere, oggi mi
hai restituito il mio passato
forse non è molto, te lo
avrei chiesto anche senza tutto questo, era il motivo per cui
sono venuto, non posso lasciare il mio lavoro, dovrò continuare
a vivere nell'ombra , e sono convinto che ci saranno dei momenti
difficili, sono convinto anche che o tu o io potremmo avere delle
indecisioni sulla nostra vita insieme ma sono ancora più convito
che tu sei la cosa più importante della mia vita, perciò se ora
non ti chiedessi di passare il resto della vita che ci è
concessa su questa terra insieme me ne pentirò per tutti i
giorni avvenire" (Nd Terry ( prego dovete assolutamente
vedervi il film Se scappi ti sposo). Kaory con uno slancio
indescrivibile butta le braccia intorno al collo di Ryo e lo
bacia. Scoppia un applauso generale e saltano i tappi di alcune
bottiglie di spumante.
Il suono di allegre risate accompagna il canto dei grilli e la
luna ormai libera dalla sua prigione di ombre illumina una
piccola mini rossa.
The End
N.B. Koishikawa e Miwa sono
presenti nello shojo manga di Wataru Yoshizumi "Marmalade
Boy".
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