RIFLESSIONI
La gente
camminava a passi veloci per gli affollati marciapiedi di
Hiroshima, il ritmo frenetico della loro camminata
indicava che quella era l'ora di massima punta; fra loro
una giovane ragazza dallo sguardo perso non sembrava
essere per nulla rapita dalle numerose tentazioni esposte
nelle ricche e sfavillanti vetrine del centro.
Quel giorno Meiko Akizuki non riusciva proprio a capire
cosa le stesse succedendo, la mattina si era svegliata
con l'insolita sensazione che qualcosa non stesse andando
per il verso giusto, che qualcosa fosse sbagliato, fuori
posto; era come se avesse avuto un presentimento
ma
di che cosa? Perché si sentiva così insoddisfatta?
Erano giorni, ormai che le pareva di ripetere sempre le
stesse cose, ogni giorno era sempre e totalmente simile,
se non uguale, a quello precedente
non poteva
proprio definirsi noia il sentimento che provava
era.. stanchezza, si, proprio stanchezza, una stanchezza
che sfociava in uno strano stato di rassegnazione! Si
sentiva in colpa nel provare quei sentimenti che le
stavano rovinando il piccolo nido di tranquillità che si
era costruita con così tanta fatica e a prezzo di enormi
sacrifici!
Non voleva ammetterlo, ma lei era perfettamente a
conoscenza del fatto per cui provare quelle sensazioni la
faceva sentire in colpa
lei.. beh, cominciava a
credere che la sua convivenza con Namura non fosse poi
così tanto quello che aveva sempre desiderato!
Ora, per esempio, si stava recando a comprare la carne
per la cena
che avrebbe dovuto preparare lei! Il
prof. rincasava la sera dal lavoro e solitamente era
molto stanco, non poteva certo chiedergli di mettersi ai
fornelli! Shinichi la manteneva e cercava di non farle
mancare nulla e lei, in cambio, si occupava delle
faccende domestiche e della cucina
ma, tra lo
studio, che aveva ripreso seguendo corsi privati lì a
Hiroshima e l'occuparsi della casa non riusciva più a
dedicarsi all'unica cosa che le permetteva di sentirsi
veramente realizzata.. SCRIVERE!
Quando si sorprendeva a pensare queste cose, si sentiva
subito ingrata, come se avesse fatto qualcosa di
terribile
. Na-chan la amava e cercava di farla
stare il meglio possibile e lei come lo ricambiava?
lamentandosi di quel che le toccava fare
Davvero un bel ringraziamento nei confronti dell'uomo a
cui doveva tutto, davvero!
Cercò di scacciare dalla mente quei pensieri e cominciò
a guardarsi intorno, probabilmente osservare qualche
vetrina l'avrebbe aiutata a distrarsi.
Continuava a vagare senza meta per le colorate vie della
città, mentre il vociare allegro dei passanti le
giungeva alle orecchie come un rumore sordo e lontano,
poi, improvvisamente, non poté fare a meno di ascoltare
i discorsi di due ragazzine che passeggiavano dietro di
lei.
" Beh.. si ecco.. insomma.. tu credi che dovrei
dirglielo?" stava chiedendo la prima ragazzina
all'amica.
" Uffa, ma siamo alle solite! Ti ho già ripetuto un
milione di volte che ******** ti muore dietro, cosa ti
costerebbe fare il primo passo se tanto sei sicura che
lui non ti rifiuterebbe!" le aveva risposto,
sbottando, l'amica.
" Oh.. ma io non so! Sono così indecisa..!"
" Non cambierai mai.. se non ti dai una mossa te lo
farai fregare da sotto il naso!"
Meiko sorrise fra se e se, quelle due ragazze le
ricordavano così tanto lei e Miki
. Miki.. quanto
le mancava! Si sentivano telefonicamente, ma non si erano
più viste.. quanto le mancavano i bei momenti passati
con lei e con tutti gli altri! Si voltò e guardò, con
un po' di invidia, le due giovani
quelle si che si
comportavano da adolescenti, non come lei che stava quasi
per sposarsi! Quanto rimpianto stava crescendo nel suo
cuore!
Più avanti, un gruppo stava decidendo cosa avrebbero
fatto quella sera..
" Che ne dite se ce ne andiamo al bar ***** ?"
chiese un'avvenente brunetta.
" Ma no dai! Andiamo al cinema!" disse un'altra.
" Io proporrei di andare a ballare!" buttò li
un ragazzo.
Meiko scrutò attentamente il gruppo
i suoi
componenti avrebbero dovuto avere all'incirca la sua età
diciassette anni
Anche loro, come tutti i giovani normali di questo mondo,
si stavano divertendo.. stavano godendo appieno della
loro adolescenza!
I suoi pensieri si rivolsero alla sera precedente, quando
in uno dei ristoranti più rinomati della città, Namura
l'aveva chiesta in sposa
subito era stata travolta
dalla felicità, ma poi, passata l'emozione del primo
momento, la stessa sensazione che ci fosse qualcosa di
sbagliato, che aveva provato anche quella mattina, era
tornata a tormentarla e l'aveva costretta a prendere un
po' di tempo per riflettere sulla proposta che le era
appena stata fatta
le ritornò, anche, in mente
l'espressione triste e sorpresa di Na-chan di fronte alla
sua richiesta di tempo, di certo non era quella la
reazione che lui si aspettava da Meiko
La ragazza si gettò sul divano, sul viso un'espressione
stanca, sembrava che in quell'ultima settimana non fosse
riuscita a ritrovare la serenità che tanto andava
cercando.
Si passò una mano fra i capelli e respirò profondamente
ormai aveva preso una decisione e sapeva che non sarebbe
tornata indietro!
Negli ultimi giorni aveva riflettuto molto, aveva passato
intere notti a pensare al passato e al presente e a
interrogarsi sul suo futuro
e tutto le era apparso
chiaro come prima non le era mai stato
Una lacrima prese a scendere lungo il suo bel viso, ma la
decisione era presa e forse irrimediabile.... avrebbe
lasciato Namura, sarebbe tornata dai suoi amici...
Non che lei non amasse il prof, anzi, ma aveva capito che
non era quella la vita che sognava, aveva solo
diciassette anni.. certo il matrimonio sarebbe stato
celebrato quando lei fosse divenuta maggiorenne, ma si può
a diciotto anni rinunciare alla propria libertà, ai
propri sogni, per vincolarsi ad una vita matrimoniale e
ad un solo uomo che magari non era nemmeno quello giusto?
Era molto meglio se lei se ne fosse andata, Shinichi
meritava una moglie che lo ripagasse di tutti i suoi
sforzi, che si facesse trovare in ordine e sorridente
quando lui tornava a casa la sera
non una ragazzina
con il viso imbronciato, scontenta per la vita che
conduceva
no, lui si meritava di meglio! Certo,
molta gente l'avrebbe giudicata pazza per una scelta del
genere, infondo aveva lottato con le unghie e con i denti
per poter vivere il suo amore con lui alla luce del sole,
chiunque avrebbe sognato un marito come Na-chan
perfetto
.ma lei era ancora troppo giovane per
assumersi una responsabilità così grande! Sarebbe stata
in grado di amarlo tutta la vita e di essere per lui una
buona compagna? No, lei aveva solo diciassette anni e non
voleva e non poteva assumersi un impegno così! Lei
voleva ritornare nella sua città, da Miki, Yuu, Arimi,
Ginta, Satoshi
lei voleva uscire con loro, scherzare
con loro, ritornare a studiare nella vecchia biblioteca
del liceo, a scrivere.. insomma, voleva riprendere la sua
vita da dove l'aveva interrotta.
Quella sera lo avrebbe atteso e gli avrebbe parlato, non
le sembrava giusto continuare a recitare che tutto
andasse bene...
Sentii dei passi sul pianerottolo
lui era arrivato
Shinichi Namura, come ogni giorno, rincasò per l'ora di
cena e chiusosi la porta alle spalle, chiamò a gran voce
Meiko, aveva una gran voglia di stringerla fra le braccia
Poi, la vide, era seduta sul divano, lo sguardo teso, gli
occhi arrossati.. doveva aver pianto..
" Meiko.. Meiko.. cos'è successo? Cos'hai?"
chiese lui in tono allarmato, avvicinandosi a lei.
La giovane con un grande sforzò si alzò, le pareva
quasi di trascinarsi, poi, sollevando il viso e puntando
i suoi occhi in quelli di lui, gli disse in tono grave:
" Shinichi, credo che noi dovremmo parlare
"
Era stato molto più facile di quanto avesse pensato
avevano parlato molto, tutta la notte.. lei non aveva
fatto altro che piangere e chiedergli scusa, infondo era
stata dura anche per lei.. lei lo amava, ma lui come al
solito si era dimostrato dolce e comprensivo e per nulla
offeso dalle sue parole, solo amareggiato
l'aveva
capita e aveva saputo infonderle coraggio per il suo
nuovo avvenire, le aveva accarezzato i lunghi capelli e
le aveva ricordato che più volte l'aveva esortata a
pensare bene alle scelte che faceva, scelte che in
qualche modo avrebbero cambiato la sua vita
" Sei molto matura Meiko, hai saputo dire no, prima
che la situazione si facesse troppo impegnativa per
entrambi
Questo vuol dire che sei cresciuta e che
sei in grado di fare le tue scelte, di prendere le tue
decisioni
sei una donna
sono orgoglioso di te
"
le aveva sussurrato tristemente.
Il sole illuminava il piccolo appartamento del prof. e i
violenti raggi solari sembravano schiaffeggiare le
bianche pareti della stanza di Meiko; già, lei non
dormiva assieme a lui, gli aveva chiaramente spiegato che
non si sentiva pronta
e poi le sarebbe piaciuto
aspettare la prima notte di nozze
. Peccato che ora
tutti i suoi progetti fossero svaniti come neve al sole
La ragazza stava preparando i bagagli, la valigia sul
materasso, ricolma di vestiti, aspettava di essere
chiusa, mentre un'altra ai piedi del letto aveva accolto
tutti i soprammobili e gli oggetti usati da lei per la
vita quotidiana. La giovane andava avanti e indietro per
tutto l'appartamento, intenta a esplorare ogni angolo
della casa per controllare di non aver dimenticato nulla
Shinichi non c'era, aveva preferito andare a lavorare
non gli piacevano gli addii
aveva detto che sarebbe
stato meglio così per entrambi e lei aveva approvato
averlo vicino in quel momento l'avrebbe distrutta
così era più facile e per lei sarebbe stata meno dura
lasciare il loro nido
Si guardò intorno, aveva riordinato e pulito la casa, i
bagagli erano pronti e sul tavolo della cucina aveva
lasciato una lettera a Na-chan, nella quale lo
ringraziava di tutto quello che aveva fatto per lei
.
Ora poteva andare
Gettò un ultimo sguardo al piccolo appartamento.. la sua
stanza vuota e i mobili senza i suoi piccoli oggetti la
rendevano triste e silenziosa
tutto questo le
faceva uno strano effetto.. Si diresse velocemente verso
l'uscio e l'aprì, sapeva che se fosse stata li, anche un
minuto di più, sarebbe tornata sui suoi passi
Scese velocemente le scale e uscì dal grosso portone del
condominio
ora era veramente fuori
cominciò
ad avanzare lentamente, diretta verso la stazione, senza
mai voltarsi indietro
si sentiva estremamente
infelice e aveva un gran voglia di piangere, ma allo
stesso tempo era come se si fosse liberata da un grande
peso
era pronta per correre incontro al suo destino
" Meiko
Meiko
siamo qui.."
Una squillante voce di ragazza giunse alle orecchie di
Meiko che si apprestava a scendere dal treno, che l'aveva
riaccompagnata nella sua città. La giovane sollevò lo
sguardo e vide avanzare, anzi correre, verso di lei una
sorridente e commossa Miki.
" Oh.. Miki.. sapessi quanto mi sei mancanta!"
Le due amiche si abbracciarono forte, con le lacrime agli
occhi, mentre dietro di loro si materializzava la figura
di Yuu.
" Ciao Meiko-san.."
" Oh.. Yuu-kun
ci sei anche tu! Sono così
felice di rivedervi!" esclamò la giovane rivolta al
ragazzo della sua migliore amica.
" Senti Meiko, ma perché non hai voluto che
informassimo anche gli altri del tuo ritorno?"
" Vedi Miki, mi piacerebbe molto fargli una sorpresa
e poi, adesso, non mi sento pronta per vederli
non
oggi
per me è stato così difficile fare quello
che ho fatto
ho bisogno di riflettere.. non sarei
troppo di compagnia
" lo sguardo della ragazza
si era fatto triste e serio allo stesso tempo, Miki
preferì non continuare quel discorso
avrebbero
avuto tutto il pomeriggio a loro disposizione per
parlarne.
I tre cominciarono ad incamminarsi verso casa Koishikawa,
dove Meiko sarebbe stata ospitata almeno fin quando non
se la fosse sentita di affrontare i suoi genitori, Yuu si
offrì, gentilmente, di portare i bagagli dell'amica,
mentre Miki era un fiume di parole e continuava ad
aggiornarla su ciò che era accaduto durante la sua
assenza.
Pian piano che si avvicinavano all'abitazione, un senso
di tranquillità iniziò a pervadere Meiko.. finalmente
si sentiva a casa, non come ad Hiroshima, dove aveva
fatto fatica ad ambientarsi fin dal primo momento
Lì,
nella sua città, tutto era denso di ricordi e
significati, non importava che fossero belli o brutti
erano suoi.. era a casa, aveva di nuovo ripreso in mano
le redini della sua vita.
Finalmente giunsero all'abitazione di Miki, dove Meiko
venne accolta con molto calore dai genitori dei due
ragazzi; terminati i convenevoli la ragazza venne fatta
sistemare in una piccola camera situata affianco a quella
della sua amica.. A guardarla bene non era davvero molto
grossa, ma questo a Meiko non importava, lei non aveva
bisogno di molto spazio, tutto quello che le occorreva
erano un letto e un armadio e c'erano.
La giovane sistemò tutte le sue cose con l'aiuto di
Miki, poi decise di farsi una doccia, una bella
rinfrescata avrebbe lavato via dal suo corpo tutta la
stanchezza del viaggio.
Dopo che ebbe terminato di sistemarsi, Meiko bussò,
timidamente, alla porta della stanza dell'amica:
" Vieni, entra pura.." la invitò gentilmente
questa.
Miki era seduta a gambe incrociate sul letto, intenta a
sfogliare una rivista, ma quando vide l'amica avanzare
verso di lei, posò il giornale sul comodino e le rivolse
un sorriso.
" Ti andrebbe di parlarne, Meiko? Guarda che se non
vuoi non importa
verrà da se il momento giusto..
non bisogna forzare le cose.."
" No, figurati Miki.. credo di avere bisogno di
parlarne, invece! Sento la necessità di sfogarmi! In una
situazione normale, probabilmente, mi terrei tutto
dentro, ma non adesso.. sento come se stessi per
scoppiare.." le lacrime cominciarono a rigarle,
copiose, il viso" io non so se ho fatto la cosa
giusta, ma almeno vorrei avere un tuo parere.."
" Oh.. Meiko.." disse la ragazza, mentre
abbracciava l'amica nel tentativo di confortarla.
" Al telefono non ti ho spiegato bene la situazione,
non potevo
era un discorso troppo lungo- la ragazza
prese fiato- ho lasciato Shinichi
per sempre..
credo.." buttò fuori tutto d'un fiato, lasciando
una Miki attonita e senza parole.
" Lo so che sembra una cosa impossibile ma è così
Probabilmente penserai che sono una stupida e forse è
così
."
" Perché hai rotto con lui?" la interruppe di
botto l'amica, piantandole i meravigliosi occhi nocciola
nei suoi.
" Beh.. è difficile da spiegare, non l'ho lasciato
perché non mi trovavo bene con lui o perché non lo
amavo, anzi, tutt'altro, ma
"
" Ma cosa?"
" Insomma Miki, ma la vuoi smetterla di
interrompermi ogni due minuti? Se, ora, me ne dai il
tempo te lo spiego!" urlò un esasperata Meiko.
" Oh.. scusami.. hai ragione!" farfugliò
l'amica, rossa in volto per l'imbarazzo.
" Da un po' di tempo avevo come l'impressione che la
vita con Shinichi non fosse tutto quello che desideravo
per
poter stare con lui, ho dovuto cominciare a fare molti
sacrifici, a partire dalla mia personalità
la
Meiko che abitava ad Hiroshima non era la ragazza di
sempre, era una larva! Dovevo occuparmi della casa, della
cucina e dello studio
.niente nuove amicizie o
svaghi.. solo doveri
. e io ho solo diciassette anni!
Non potevo ridurmi a fare la vita della quarantenne
sposata tutto casa-e-lavoro! Capisci, vero?" si
rivolse alla ragazza seduta di fianco a lei. In quel
momento aveva tremendamente bisogno di conferme ai suoi
dubbi, sentiva la necessità di sentirsi dire che tutto
quello che aveva fatto non era poi così sbagliato
il
terribile pensiero di aver gettato via l'unica occasione
della sua vita la dilaniava.. aveva una paura folle di
aver commesso la più grave delle leggerezze.
Miki la ricambiò con un dolce sorriso:
" Vedi Meiko ..- cominciò- se tu non eri
soddisfatta della vita che conducevi, allora hai fatto
bene ad andartene, che vita avresti fatto se fossi
rimasta? Non devi essere così abbattuta, è normale che
tu a diciassette anni voglia vivere in maniera diversa..
dobbiamo cercare di divertirci, diciassette anni si hanno
una volta sola e bisogna goderseli, cercare di viverli
spensieratamente
per il matrimonio e una vita piena
di impegni c'è sempre tempo! Probabilmente Na-chan non
era l'uomo giusto per te, forse hai bisogno di un ragazzo
che sia in grado di farti ridere e scherzare, di un
ragazzo che non sia troppo serio, come era Shinichi, ma
nemmeno troppo leggero
" " Insomma di
Satoshi Miwa
" terminò, pensandolo fra se e se
Miki, mentre un leggero sorrisino divertito cominciò a
dipingersi sulle sue labbra al ricordo dei mille
tentativi da parte del ragazzo per conquistare Meiko.
" Ehi, come mai quel sorrisino furbetto?"
chiese la giovane scorgendo l'espressione sul volto
dell'amica.
" Sto pensando a Yuu!" mentì lei.
" Miki - la rimproverò - vedi che ho ragione quando
dico che non mi ascolti" disse con finto disappunto
e lanciò il cuscino in direzione della sventurata.
Il ragazzo continuava a rigirarsi, freneticamente, fra le
coperte
Quella sera, Miwa Satoshi non riusciva a
prendere sonno, sembrava che una strana agitazione si
fosse impossessata di lui
era come se avesse il
presentimento che fosse accaduto qualcosa di nuovo.. non
sapeva dire con certezza cosa fosse o sarebbe successo,
ma era comunque sicuro che si trattasse di qualcosa di
importante
Quando la sveglia annunciò che era terminata l'ora di
riposare e bisognava svegliarsi, Satoshi nascose il viso
nel cuscino e con il braccio teso verso il comodino cercò
di spegnere il terribile oggetto infernale che continuava
imperterrita a suonare, nonostante le imprecazioni del
ragazzo
ma con un movimento maldestro, riuscì si
ad ottenere il tanto agognato silenzio, a scapito, però,
del povero oggetto che era stato sbalzato fuori dal
comodino e giaceva, ora, frantumato ai piedi del letto.
" Ho capito, mi devo alzare a tutti i costi
"
sboffonchiò scendendo dal letto e raccogliendo la povera
vittima della sua violenza mattutina.
Si lavò e in fretta indossò la sua divisa scolastica,
poi uscì di casa, pronto ad incamminarsi verso il liceo.
Complice l'aria fresca che gli solleticava il volto,
Satoshi cominciò a pensare allo strano sogno che aveva
fatto quella notte
aveva sognato Meiko Akizuki, più
precisamente aveva rivissuto in sogno tutta la sua breve
storia con quella ragazza
ne era rimasto stupito
aveva fatto di tutto per levarsela dalla testa
" Ormai Meiko vive ad Hiroshima con il suo
professore.." disse con sdegno, mentre il suo viso
si contraeva in una smorfia.
Lui, non odiava affatto Meiko, solo era rimasto un po'
amareggiato dal suo comportamento..
Attraversò il cortile della scuola e quando fu quasi
davanti al portone rimase senza parole.. non era
assolutamente preparato a quella sorpresa
.
Meiko Akizuki stava piacevolmente conversando con i suoi
vecchi compagni di scuola, raccolti intorno a lei Miki,
Yuu e Ginta ascoltavano piccoli aneddoti di quello che le
era capitato a Hiroshima.
Miki alzò la testa e scorse Satoshi, alzò il braccio e
con un gesto della mano gli fece cenno di raggiungerli:
" Miwa, Miwa-san
vieni.. è tornata Meiko!"
gridò in preda all'entusiasmo, facendo voltare quasi
tutti gli alunni presenti nel cortile, Satoshi si mise
una mano davanti al volto e sospirò
Miki non
sarebbe mai cambiata!
" Koishikawa, quando la smetterai di urlare come una
pazza?" la rimbeccò il ragazzo, non appena ebbe
raggiunto il gruppo.
" Oh..scusami!" farfugliò Miki, senza
prestargli troppa attenzione.
Proprio in quel momento, Meiko si voltò e si ritrovò di
fronte Satoshi Miwa ..non era molto cambiato.. solo non
se lo ricordava così bello.. per un momento, quando
incrociò i bellissimi occhi blu del ragazzo, una strana
sensazione le fece contorcere lo stomaco, mentre un
leggero rossore colorava le sue guance.
" Ehi, chi si rivede! Akizuki, qual buon vento ti ha
portata qui? Sei rimasta vittima del mio fascino e hai
deciso di ritornare?" la punzecchiò lui, con un
sorriso di vittoria stampato sulle belle labbra.
" Bene, Miwa, vedo che non hai perso la capacità di
farmi innervosire!" ribatté lei, poi, i due
scoppiarono in una fragorosa risata, seguiti a ruota dal
resto del gruppo.
Meiko era davvero molto sollevata, temeva la reazione di
Satoshi nel rivederla, dopo tutto quello che gli aveva
fatto
invece, lui le era parso contento o almeno
questa era l'impressione che ne aveva ricevuto!
Guardò l'orologio, ormai il preside avrebbe già dovuto
essere presente, si congedò dal gruppo e si avviò nel
suo ufficio
aveva tutte le intenzioni di essere
riammessa ai corsi.
Satoshi guardò l'esile figura allontanarsi, tutti i suoi
buoni propositi di dimenticarla erano andati a farsi
friggere nell'esatto momento in cui l'aveva rivista, era
dannatamente bella, il suo viso esprimeva una dolcezza
infinita e tradiva, però, una strana inquietudine.
Il ragazzo si chiese quali motivi avessero spinto la
giovane a far ritorno nella loro città, che qualcosa con
Namura fosse andato storto? Nonostante la curiosità non
le avrebbe chiesto nulla, avrebbe aspettato che fosse lei
ad aprirsi.
Cominciò ad avviarsi assieme agli altri, ormai le
lezioni stavano per iniziare.
L'allegro gruppo camminava tranquillamente per le strade
della città, mentre la fredda brezza invernale della
sera pungeva i loro volti arrossati. La piccola comitiva
aveva deciso di festeggiare il ritorno di Meiko
trascorrendo una piacevole serata al Lizard ad ascoltare
le meravigliose melodie interpretate da Kei.
Miki era teneramente avvinghiata al braccio di Yuu, Ginta
e Arimi passeggiavano allacciati e
Meiko e Satoshi
camminavano fianco a fianco, parlavano e ogni tanto il
tono di voce alterato della ragazza era un chiaro segno
della spudoratezza di Satoshi.
Miki si voltò a guardarli e sorrise, il suo piano stava
funzionando
la serata al Lizard era stata
organizzata da lei, che.. beh, si può dire avesse fatto
in modo fossero presenti solo coppiette in modo da
lasciare l'amica e Miwa il più assieme possibile, in
cuor suo era un'accanita sostenitrice del fanclub "dai-Satoshi-che-con-Meiko-ce-la-fai",
in realtà lei aveva sempre parteggiato per il suo amico,
ritenendo Shinichi Namura inadatto per la ragazza, ma si
era sempre guardata bene dal riferirlo a Meiko, temendo
di ferirla.
" Vedo che sei compiaciuta, il tuo piano si sta
svolgendo nel migliore dei modi!" le sussurrò
dolcemente all'orecchio Yuu.
" Hai visto? Sono un genio! Comunque, non trovi
anche tu che assieme siano davvero una bella coppia?"
esclamò Miki entusiasta.
Yuu Matsuura si voltò leggermente verso i due amici, poi
tornò a rivolgersi alla fidanzata:
" Beh, non c'è male!" le bisbigliò" Ma,
non pensi che sarebbe meglio smetterla di dare troppe
spinte agli eventi? In fondo, Meiko è appena uscita da
una delusione!" la parte saggia di Yuu aveva preso
il sopravvento.
" Uffa, rovini sempre tutto!" lo rimproverò
Miki, pur sapendo che il suo ragazzo non aveva tutti i
torti.
" Non voglio fare il guastafeste, voglio solo che il
mio amico non soffra come è già successo! Satoshi si è
già scottato una volta!
Su non tenermi il broncio!"
le disse, mentre le diede un tenero buffetto sulla
guancia.
Finalmente giunsero al locale, dove vennero accolti da
Kei, che aveva prenotato per loro un tranquillo tavolino
in un angolo del bar.
Sedettero e ordinarono da bere. Le ragazze proruppero
subito in chiacchiere, poi Ginta si inserì nel discorso:
" Ehm.. senti Meiko, se non sono indiscreto posso
chiederti per quale motivo sei ritornata? E' forse
successo qualcosa?"
Il gelo calò improvvisamente, pesante come un macigno,
fra i presenti. Arimi assestò una piccola gomitata al
ragazzo, il quale capì di aver fatto una domanda poco
felice, poi, finalmente, Meiko spezzò l'imbarazzante
silenzio che regnava al tavolino.
" Non ti preoccupare Ginta, tanto comunque, prima o
poi ve ne avrei parlato
" trasse un lungo
sospiro, non era facile per lei toccare quell'argomento,
ma quelli erano i suoi amici, poteva fidasi di loro e poi
non era giusto nascondergli la verità. La ragazza
cominciò a spiegare i reali motivi del suo improvviso
ritorno, tutti tacevano e ognuno in cuor suo si
dispiaceva per lei, ma allo stesso tempo la approvava.
Quando finì di esporre le sue ragioni, la ragazza si
voltò e per un attimo, nuovamente, i suoi occhi
incontrarono quelli di Satoshi e la sensazione, provata
già quella mattina, ritornò più prepotente, tanto da
costringerla a distogliere lo sguardo e voltarsi altrove.
Nessuno fece commenti, non era proprio il caso, solo
ringraziarono la loro amica per la sincerità e le
mostrarono tutto il loro sostegno, poi, Miki, per evitare
che la serata venisse rovinata cambiò argomento.
I giorni passavano veloci, era già trascorsa una settima
dal suo ritorno, ma a lei sembrava ancora ieri di aver
varcato la soglia di casa Namura per uscirne per sempre.
Meiko si appoggiò al davanzale della finestra e iniziò
a fissare il paesaggio che si mostrava ai suoi occhi. Si
sentiva meglio, rispetto ai primi giorni, cominciava ad
avere miglioramenti, ma di questo doveva soprattutto
ringraziare Miki. In quella settimana, la sua amica si
era data un daffare enorme pur di cercare di tirarla su
di morale, l'aveva scarrozzata in giro per un'infinità
di centri commerciali, l'aveva portata al cinema a vedere
una miriade di film comici, insomma aveva fatto tutto il
possibile per distrarla
. Ma non era l'unica che la
stava aiutando moltissimo, un'altra persona si stava
occupando attivamente del suo recupero morale,,, Satoshi
Miwa, ogni giorno quel ragazzo trovava una scusa sempre
diversa, per portarla in qualche locale a bere qualcosa,
dove cominciava a intrattenerla con i suoi scherzi e le
sue battute.
Le faceva un piacere immenso la compagnia di quel
ragazzo, possibile non si fosse accorta prima che era
davvero un persona così speciale? In qualche modo
riusciva sempre a strapparle un sorriso, solo ora si
rendeva conto di quanto le fosse mancato.
Si chiese, se quel lontano giorno non avesse lasciato
Satoshi per correre fra le braccia di Shinichi, cosa
sarebbe ora di loro. Sorrise, probabilmente, avrebbero
potuto essere una coppia felice come Miki e Yuu, oppure
uno sfacelo totale! Ma, dentro di lei aveva la sensazione
che la risposta esatta fosse la prima
Miwa sapeva
come far star bene una ragazza
Fu in quel momento che le venne l'ispirazione per un
nuovo libro, si sedette alla sua scrivania e prese carta
e penna. Avrebbe narrato la storia di una giovane che
lottava per proteggere un amore sbagliato, ma che alla
fine si sarebbe dovuta arrendere all'evidenza della verità
Si, aveva deliberatamente scelto di ispirarsi alla sua
triste avventura, perché mettere nero su bianco quello
che provava in quel momento l'avrebbe sicuramente aiutata
a superare la sua crisi e poi, avendo vissuto
quell'esperienza in prima persona, sarebbe stata in grado
di narrarla con il dovuto realismo, in modo da suscitare
forti emozioni nel lettore; molto probabilmente quello
sarebbe stato il miglior romanzo scritto da lei. Non
aveva ancora in mente la conclusione, per lei non era
ancora arrivata, ma forse, almeno il suo personaggio
avrebbe potuto scacciare via tristezza e solitudine
incontrando un nuovo amore!
Erano passati alcuni mesi da quel giorno, e la vita per
Meiko Akizuki aveva ripreso a scorrere tranquilla,
finalmente era veramente riuscita a riprendere da dove
aveva interrotto. Certo, a volte il pensiero di Namura si
faceva vivo e forte, ma lei con il trascorrere del tempo
si era sempre più convinta di aver fatto la scelta
giusta.
Il rapporto con i suoi genitori era stato in parte
ripreso, non era ancora tornata a vivere con loro, doveva
procedere per piccoli passi, ma lei si auspicava che
presto tutto si risolvesse nel migliore dei modi.
" Che bella giornata, è un peccato starsene in casa
a rimuginare! Potrei andare a fare due passi! Chiederò a
Miki se vuol venire con me!" disse la ragazza,
mentre il tiepido sole di aprile le accarezzava il volto.
Richiuse la finestra e con passo deciso si diresse nella
stanza dell'amica, stava per bussare, quando si accorse
che la porta era socchiusa.. fece per entrare, ma si
bloccò
Miki e Yuu si stavano baciando!
" Ehm.. beh, credo che andrò da sola!" mormorò
la giovane al colmo dell'imbarazzo e sgattaiolò via,
sperando che i due non si fossero accorti di niente.
Ritornò nella sua camera e si vestì, indossò una lunga
gonna rossa e una maglia dolcevita bianca, si spruzzò un
po' di profumo e uscì.
Quel giorno si sentiva così allegra che persino le vie
della sua città le sembrarono magnifiche! Ogni tanto si
fermava ed entrava in qualche negozio e anche se poi ne
usciva senza niente era soddisfatta lo stesso. Stava
passeggiando per le vie del centro, quando la sua
attenzione fu attirata da un magnifico abito rosso, uno
dei colori che più le piacevano, si soffermò davanti
alla vetrina e osservò il vestito, era davvero molto
bello, a tubino, con le maniche che arrivavano fino ai
gomiti
semplice, senza nessun ricamo o lustrino,
l'unico difetto era il prezzo
troppo alto, non
poteva certo permetterselo!
Stava per andarsene, quando notò, riflesso nella
vetrina, il volto di Satoshi, si voltò e chiamò il
ragazzo.
" Miwa-san, ciao!" esclamò, felice di vederlo.
" Akizuki, come mai sola soletta?" la punzecchiò
immediatamente lui.
" Beh, se è per questo non mi pare che tu sia messo
meglio di me, o mi sbaglio?" notò sarcasticamente
lei.
" Non ti sbagli, però, se ti va potremmo continuare
assieme la nostra passeggiata.."
" Si, perché no?" sorrise lei, entusiasta
all'idea di avere un po' di compagnia.
Per tutto il pomeriggio i due ragazzi non fecero altro
che scherzare e divertirsi, ogni tanto Meiko si fingeva
imbronciata per le battutacce di Satoshi, ma il suo muso
lungo non durava più di due minuti, perché regolarmente
sfociava in una risata, a stento trattenuta.
La vicinanza di Satoshi la faceva stare bene, quando era
con lui, dimenticava tutti i suoi problemi, era come se
lui riuscisse a tirare fuori la bambina che era in lei;
ma, Satoshi non era solo una simpatica canaglia, sapeva
quando era il momento di scherzare e quando quello di
ascoltare. Molte volte, lei si era lasciata andare fra le
sue braccia e aveva pianto lacrime amare e lui le aveva
prestato molta attenzione, l'aveva consigliata, senza mai
permettersi di giudicarla o di biasimarla.
Da tempo, il loro rapporto si era approfondito e
l'amicizia con il ragazzo l'aveva aiutata a uscire da
quello stato di tristezza in cui si era arenata.
Ormai, si stava facendo sera e i due ragazzi si avviarono
sulla strada del ritorno, Miwa si era offerto di
riaccompagnarla a casa e Meiko aveva acconsentito alla
gentilezza del ragazzo.
La giovane si strinse nelle spalle, cominciava a fare
freddo e lei non indossava una maglia troppo pesante, ma
d'altronde, quando si era preparata per uscire quel
pomeriggio, il tiepido sole riscaldava l'aria e lei non
si era premurata di portarsi appresso almeno un golfino.
Poi, un leggero tepore si diffuse sulle sue spalle, con
un tocco delicato, Satoshi le aveva appoggiato la sua
giacca sulle spalle.
" Akizuki, dovresti vestirti un po' più pesante, lo
so che volevi fare colpo su di me, ma non ce n'era
bisogno
non vorrei avere una ragazza-ghiacciolo!"
le disse.
Questa volta, però, lei non ribatté, solo gli sorrise
dolcemente e si strinse un po' di più nel calore della
sua giacca.
Arrivarono a destinazione e davanti a casa Koishikawa si
salutarono, Meiko lo abbracciò:
" Grazie per essermi sempre vicino, Miwa!" e si
scostò un pochino, per poter ammirare gli splendidi
occhi blu del ragazzo.
" Di niente Akizuki!" mormorò lui.
I loro visi erano a pochi centimetri di distanza e
Satoshi dovette frenare, con tutta la sua buona volontà,
la voglia di baciarla, era ancora troppo presto..
Probabilmente Meiko non si sentiva ancora pronta, forse
pensava ancora a Namura, o forse più semplicemente per
il momento non avrebbe voluto impegni di quel genere,
visto come si era conclusa la sua ultima storia
avrebbe aspettato, avrebbe saputo aspettare, per il bene
di lei! Non le avrebbe di certo forzato la mano!
Meiko, sentiva il calore delle braccia di Satoshi intorno
alla sua vita e la piacevole sensazione che le
procuravano
lui era così bello e così dolce..
Provò il desiderio di essere baciata da lui, voleva
disperatamente che lui la baciasse, voleva di nuovo
assaggiare il sapore dei suoi baci
poi,
improvvisamente, si riscosse e al colmo dell'imbarazzo si
staccò da lui e si congedò.
Rientrata in casa, corse velocemente le scale, rischiando
di investire il povero Yuu che stava scendendo al pian
terreno.
" Oh, scusami Yuu-kun!" balbettò
distrattamente.
" Meiko-san, è successo qualcosa?" chiese lui,
notando l'evidente agitazione della ragazza, ma non
ricevette risposta, perché lei era già fuggita via.
Meiko richiuse la porte dietro di se e si gettò sul
letto, il cuore che batteva a mille..
Non riusciva a capacitarsene, lei che voleva baciare
Satoshi
improvvisamente il ricordo della scena
avvenuta qualche minuto prima le fece contorcere lo
stomaco, mentre il cuore prese a battere più forte..
Si trovò a riflettere su verità che, ormai, non poteva
più ignorare; da quando era ritornata, la vicinanza di
Satoshi aveva avuto su di lei lo stesso effetto di un
unguento, aveva lenito tutte le sue ferite e l'aveva
aiutata a rifiorire
senza neanche accorgersene
aveva cominciato ad innamorarsi di lui.
Se provava a pensare a Shinichi, al suo volto se ne
frapponeva un altro.. quello di Satoshi.
In quel momento, ricordare Namura non le faceva nessun
effetto, non le procurava nessuna sensazione, nessun
dolore, solo un profondo affetto e nient'altro!
Satoshi
sentiva ancora il suo profumo addosso, il
profumo che le aveva lasciato la giacca, un profumo
forte, ma allo stesso tempo dolce
un po' come lui
" Meiko, sono Miki, volevo dirti che la cena è
pronta!" la sua amica interruppe il filo dei suoi
pensieri, stava bussando alla porta.
" Miki, non sto molto bene, ho un po' di mal di
testa, non me la sento di cenare, preferirei rimanere a
letto!" le rispose, in realtà aveva davvero bisogno
di pensare e non se la sentiva di scendere a cena, aveva
bisogno di stare da sola.
" Come preferisci.." disse la sua amica,
preoccupata per lo strano comportamento della ragazza.
" Miki, posso entrare o disturbo?"
La ragazza alzò gli occhi dalla rivista che stava
leggendo e scorse Meiko che faceva capolino sulla soglia
della sua stanza.
" Vieni, non disturbi affatto!"
" Ho bisogno di parlarti, è una questione molto
importante!"
L'aria grave della ragazza fece spaventare Miki:
" Dimmi, cos'è successo? Cos'è quella faccia
seria?"
Meiko si sedette sul letto, di fianco all'amica, le
pareva di essere tornata indietro nel tempo alla sera in
cui le aveva spiegato i motivi del suo ritorno, ma questa
volta era diverso, aveva una bella notizia da annunciarle.
" Credo di essermi innamorata di Satoshi!"
Ci fu un lungo momento di silenzio, poi Miki prese parola:
" Davvero? Ma è stupendo?
Ma cosa ci fai
ancora qui? Corri, no? Dai, muoviti, vai da lui!"
esultò entusiasta.
" Ma, Miki, io non sono sicura, può darsi che lui
non voglia a causa di come l'ho trattato per colpa di
Shinichi
"
"Ah, finiscila! Satoshi Miwa non aspetta altri che
te e tu lo sai! Avanti, che aspetti?" e le lanciò
il cuscino.
" Ti ricordi, ero in debito con te di una cuscinata!"
le disse, poi scoppiarono in una fragorosa risata.
" Grazie Miki!" Meiko si voltò verso l'amica,
prima di uscire dalla stanza.
" Figurati, le amiche servono a questo" e Miki
le sorrise dolcemente.
Meiko si fiondò nella sua camera e si vestì in tutta
fretta, non vedeva l'ora di rivederlo!
Uscì e corse a perdifiato per le vie illuminate dalla
luce dei lampioni.
Ora sapeva come sarebbe stato il finale del suo libro
la protagonista avrebbe ritrovato la speranza grazie ad
un nuovo amore, finalmente quello giusto!
Giunse a casa di Satoshi e suonò al campanello
dell'immensa villa, fortunatamente venne ad aprire
proprio lui.
Il ragazzo aprì l'uscio e si ritrovò di fronte una
sconvolta e ansante Meiko.
" Ehi, Akizuki, cos'è successo?"
" Oh, Satoshi.. Satoshi-san, io mi sento così
stupida.."
Il ragazzo era sbalordito, dopo tanto tempo l'aveva
nuovamente chiamato per nome!
" Scusa, Akizuki, ma tu ti sei precipitata a casa
mia alle nove e mezza di sera, solo per dirmi che ti
senti stupida? Bastava anche una telefonata
"
" Ma cos'hai capito zuccone! - e si gettò fra le
sue braccia - " Io mi sento stupida, perché non ho
capito prima quanto sei importante per me!"
Il ragazzo sorrise dolcemente e la strinse teneramente a
se, poi le prese il volto fra le mani e le sussurrò:
" Beh, sempre meglio tardi, che mai! Tu non credi?"
e la baciò.
" Che ne diresti di accompagnarmi a casa per
informare di questa bella novità Miki e Yuu? In fondo,
mi sembra che glielo dobbiamo, hanno sempre parteggiato
per noi!" propose lei, dopo che si furono staccati.
" Umhh
approvo! Aspettami qua, vado a prendere
la giacca e arrivo subito!" e la baciò nuovamente.
Meiko sorrise, ora capiva cosa volesse dire essere
veramente innamorati. No, non rimpiangeva per niente di
aver rinunciato a Shinichi, la sua vita era li con
Satoshi!
" Allora, principessa, vogliamo andare?"
E si allontanarono, abbracciati e sorridenti, verso casa
Koishikawa.
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