TITOLO: Quando tutto sembra
perduto
AUTORE: Saya
SERIE: Slam Dunk
PARTE: 1/1
PAIRING: HanaRu + Un po’ di MitSen
RATING: Nc-17.
DISCLAIMER: I personaggi non sono miei Bla,bla,bla ma del grande Inoue-sensei....
NOTE: Si e una fic a sorpresa, l’unica a sapere della sua esistenza
era Pamuccia, che per dovere come cavia e corretrice l’ha saputo
prima. Cmq sia Hana che Ru sono OOC…Le altre note alla fine
come sempre
DEDICA: Questa ficci è dedicata a: Clanes, Temade, Yurika,
Sakuya e Sheera. BUON COMPLEANNO RAGAZZE
Hanamichi stava andando verso la palestra quando una ragazza gli
corse in contro:
“Sei tu Hanamichi Sakuragi?”
Il rosso annui guardando perplesso la ragazza:
“C’è una telefonata per te nelle segreterie…
dovresti sbrigarti… hanno detto che è urgente.”
Come sempre Hanamichi faceva tardi
agli allenamenti. Akagi era già nervoso di suo e adesso questa
assenza lo faceva imbestialire. Urlava contro i poveri componenti
del club di basket di muoversi ed iniziarsi ad allenare. Rukawa
lo ignorava completamente anche se continuava il suo lavoro per
diventare il numero uno del Giappone. Ormai era passata mezz’ora
e di Sakuragi nemmeno l'ombra. Ayako ogni tanto guardava verso la
porta come se si aspettasse che il rosso entrasse a momenti, ma
quel giorno Hanamichi non entrò in quella palestra ad allenarsi.
Gli allenamenti ormai erano finiti e Yohei entrò nella palestra:
“Salve…”
Salutò guardandosi intorno come per cercare qualcuno:
“Ma Hanamichi?”
Ayako guardò sorpresa il ragazzo moro e chiese:
“Ma non è con te?”
“No, ha detto ci saremmo visti dopo gli allenamenti, e infatti
sono venuto a prenderlo.”
Questa cosa era sospetta, anche troppo per i gusti di tutti i componenti
del club di basket, a queste parole si era avvicinato anche Rukawa
interessato a quello che avevano da dire. Era possibile che quel
do’aho si fosse perso nella strada dalla scuola alla palestra?
No nemmeno lui era così stupido, al massimo se lo poteva
aspettare da quella gallinaccia della sorella di Akagi oppure da
quelle deficienti del suo fan club, ma non dalla testa rossa.
“Ma cosa gli è potuto succedere in questo tragitto
così piccolo?”
“Oh oh oh…”
“Anzai-sensei buona sera….”
Tutti si girarono a salutare l’allenatore che si avvicinò
al gruppo.
”Vi spiego io perché Hanamichi non è venuto
agli allenamenti."Detto questo andò al bordo campo e
si sedette sulla sedia e aspettò che tutti arrivassero per
ascoltarlo:
“Hanamichi è venuto da me qualche minuto dopo che sono
iniziati gli allenamenti mi ha detto che deve lasciare la squadra
per motivi di famiglia…”
“COSA???!”
Fu l’urlo di tutti. Mentre Yohei sorpreso disse:
“Ma la sua famiglia sta in America….”
L’anziano allenatore annuì:
”Infatti questo pomeriggio… o meglio credo che Sakuragi
sia già da qualche minuto sull' aereo.”
Un silenzio di tomba calò sulla palestra, nessuno riusciva
a capire, era così urgente da non potere nemmeno salutare
i propri amici e compagni di squadra. Yohei sospirò e guardò
Anzai:
“La salute di sua sorella è peggiorato non è
vero?”
L’allenatore annuì:
“Prima degli allenamenti l’ha chiamato la madre…”
~*Flash Back: Qualche Ora Prima*~
Hanamichi entrò nella segreteria
non capendo chi poteva chiamarlo a scuola ma appena rispose capì
che era molto grave sentendo la voce della madre spezzata.
“Okaa-san!”
La donna stava piangendo e Hanamichi chiuse gli occhi e li riaprì:
“Okaa-san, ordinami il biglietto per il primo aereo per Los
Angeles… vi raggiungo subito, lascio la scuola ok?..... Mamma
arrivo al più presto… si ciao….”
Mise giù la cornetta del telefono e guardò la segretaria:
“Senta io lascio la scuola, ma non ho tempo per scrivere la
lettera… ve la manderò dall' America.”
La donna annuì capendo che era successo qualcosa di terribile
visto che prima quando aveva parlato con la signora Sakuragi questa
aveva una voce spezzata.
”Mi potrebbe anche dire dove posso trovare il signor Anzai?”
“Dovrebbe essere ancora in sala professori…”
Il rossino sorrise debolmente e annuì salutando e correndo
fuori dalla segreteria. Finalmente arrivò davanti alla sala
professori, e in quel momento uscì il vecchio coach.
“Anzai-sensei! Le devo parlare…”
L’anziano signore si accorse che Sakuragi era molto più
serio del suo solito, e capì che era successa qualcosa di
grave:
“Oh oh oh, seguimi visto che sembra importante…”
Il rosso annuì e lo seguì. Entrarono in una classe
vuota (No, Hana non si fa così, adesso seduci anche i vecchietti?
ndSaya Deficiente! ndHana) dove Anzai trovò posto e si sedette.
Con il suo viso tranquillo si girò verso il giovane e disse:
“Allora…sono a tua disposizione…”
“Io devo lasciare la squadra,… vede, mia sorella è
gravemente malata già da tanto tempo, e la mamma ha pensato
di portarla in America dove c’era questo dottore molto bravo
e famoso. Solo che l’ha fatto troppo tardi e la malattia è
andata molto più in avanti di quanto pensavamo, e adesso
Himeko (strano che non hai messo Saya ndHana ma mica devo esserci
ovunque, cmq che ne sai che il nome di tua sorella non sia Himeko
Sayaka Sakuragi ndSaya Non sei il tipo di due nomi ndHana mi stai
sfidando?ndSaya) ha chiesto di me, di volermi vedere. Mamma si è
stabilita a Los Angeles, e mi vuole con lei, così come la
mia piccola Himeko-chan.”
L’anziano signore sospirò e rispose:
“Il tuo posto è con loro Hanamichi, hanno molto più
bisogno di te che noi, si certo noi non riusciremo facilmente a
superare la perdita, sia il tuo talento che il tuo entusiasmo.”
“Grazie, mi ricorderò sempre di voi e della squadra…”
Anzai sorrise e Hanamichi non resistette a non abbracciarlo. Quando
si staccò il suo viso era rigato dalle calde lacrime dell’addio.
”Su ragazzo, adesso vai e fatti valere anche al liceo che
frequenterai là… nella terra del basket.”
”Si, Anzai-sensei… mi saluterebbe tutti quanti? Visto
che io ho l’aereo in poche ore… devo correre…”
“Lo farò Hanamichi, e buona fortuna.”
Il rosso stava gia alla porta quando si girò:
”Anche a voi e alla squadra auguro di vincere il campionato….
Ciao nonetto!”
E corse via fuori dalla scuola, piangendo lacrime amare per dovere
abbandonare quello che lui amava dal profondo del cuore. Ma la cosa
che gli faceva ancora più male era di non aver confessato
a Kaede i suoi veri sentimenti. Ma come aveva detto l’anziano
allenatore, la sua famiglia, sua madre e sua sorella, avevano molto
più bisogno di lui che la squadra. Si fermò vicino
al cancello d’ingresso e si girò per l’ultima
volta:
”Addio Shohoku.”
Anzai guardava fuori dalla finestra
della classe dove aveva parlato con Sakuragi, voleva molto bene
al rosso, era un ragazzo simpatico e riusciva a sollevare il morale
anche senza accorgersene, era il trascinatore della squadra in un
certo senso, i giocatori reagivano anche se non era presente, oltre
al fatto che aveva un talento straordinario per il basket e imparava
molto in fretta… sì, negli Stati Uniti avrebbe fatto
strada. Sorrise e rimase lì a fissare il cielo per ancora
un po’ di tempo… erano passate almeno tre ore, e doveva
andare ad avvertire la squadra che Sakuragi l’aveva lasciata.
Arrivò davanti alla porta della palestra quando sentì
i ragazzi che parlavano preoccupati per via di Sakuragi. Sapeva
che tutti ci sarebbero rimasti male nel momento in cui glielo avrevve
detto, ma non poteva nasconderlo. Poco prima del suo intervento
sorse la domanda cosa poteva essere successo a Hanamichi in quel
tragitto così corto.
”Oh, oh, oh….”
~*End Flash Back*~
Sakuragi ormai era salito sull' aereo.
Chiusero le porte ed una hostess si preparò e iniziò
a fare il programma prestabilito, mentre un’altra parlava
e spiegava al microfono. La guardò per la durata della spiegazione
e poi si rigirò e guardò fuori sorridendo tristemente…
L’aereo si alzò in volo e il rossino sussurrò
a se stesso:
”Sayonara Giappone, spero di rivederti presto… Sayonara
Kit… Kaede.”
E una lacrima calda scivolò per il suo viso fermandosi al
angolo della sua bocca. (Ma che è? Piango sempre! ndHana
Mo' dimmi che non piangeresti sapendo di dovere lasciare tutta la
tua vita dietro a te, andando in un paese estero… che sta
in un altro continente, non sapendo cosa ti aspetta… ndSaya
ç___ç ndHana Saya l’hai fatto piangere ndRu
Anche tu piangeresti se lui se ne andasse lasciandoti dietro senza
nemmeno salutarti per la troppa fretta, e senza che tu gli avessi
rivelato i tuoi sentimenti ndSaya ç____ç ndRu …ndSaya)
Dalla palestra si sentiva un rimbalzo
di palla, dentro c’era Kaede che non sapeva come scaricare
la tensione e la tristezza di aver perso Sakuragi. La palla entrò
dentro il canestro e il moro la lasciò rimbalzare per terra
standosene fermo a fissare il tabellone e una timida lacrima (ancora?
ndRu ma che è un capitolo tutto lacrime? ndHana sì,
mi è venuta voglia di farvi piangere tanto ndSaya) gli scese
giù per il viso. Con il palmo della mano se la asciugo mormorando
tra se e se:
”E da anni che non piango, e adesso quel do’aho è
riuscito a farmi piangere… cazzo Hanamichi perché te
ne sei andato senza dire niente…”
Si incamminò verso il pallone e lo prese in mano ricordandosi
il passato, il loro primo incontro… quella testata che gli
aveva dato in piena fronte. Tutte le botte che si erano dati e come
fossero diventate come necessità per lui. Quello era l’unico
modo per toccarlo e sentire la sua pelle calda… Le lacrime
ormai non si fermavano più, non avrebbe più potuto
toccare quella pelle morbida, non avrebbe più potuto osservarlo
di nascosto ed essere contento per i progressi che fa… non
avrebbe nemmeno potuto chiamarlo do’aho e farlo innervosire…
lo aveva perso per sempre… quella adorabile testa rossa:
“Hanamichi…”
Sospirò per l’ennesima volta e si diresse verso gli
spogliatoi. Non si sentiva per niente bene era successo tutto troppo
in fretta e per l’ennesima volta aveva perso la persona a
cui teneva di più al mondo. Era di nuovo rimasto solo come
un cane. (… ndRu eh eh scusa ndSaya). Per potere sopportare
le sue giornate così noiose, aveva bisogno del rossino, erano
solo le botte e si pestavano tanto, eppure era il loro accordo,
il loro modo per amarsi, e sapeva che ultimamente anche Hanamichi
lo faceva solo per gioco, non più per odio vero, ma solo
per non cambiare le loro abitudini. Ma ad Hanamichi non fregava
niente di lui. Uscì da sotto la doccia, si vestì lentamente
sorridendo tristemente pensando a tutte le volte che aspettava che
Sakuragi tornava dalla doccia per vestirsi e così lui lo
poteva guardare senza che nessuno se ne accorgesse, ed ammirare
quel corpo assurdamente bello, scolpito da tante rise e dal basket,
quello sport che anche Hanamichi aveva imparato ad amare. E adesso?
Se n'era andato in America, lasciandolo da solo qui in Giappone.
Non era giusto, che se ne fosse andato senza girarsi nemmeno una
volta per guardarlo, non gli aveva dato la possibilità di
chiedergli scusa d’averlo sempre trattato male anche se in
realtà lo ammirava e amava con tutto il cuore. Le lacrime
ricominciarono a scendere giù per le sue guance quando sentì
una voce:
”Non poteva fare altrimenti… lo sai bene che non è
il tipo che se ne va senza salutare,…”
Rukawa alzò lo sguardo di scatto e i suoi occhi incontrarono
lo sguardo dispiaciuto di Sendoh:
”Akira?”
Il numero 7 del Ryonan si avvicinò a Rukawa:
”Mi hanno detto che Hanamichi se ne era andato, così
sono venuto a vedere come stai… ti va di andare a bere qualcosa?”
Rukawa abbassò di nuovo lo sguardo non dicendo niente.
”Cavolo Kaede non puoi abbatterti cosi!”
”Sta zitto Akira, che ne sai tu, il tuo Mitsui e ancora qui
in Giappone e lo puoi vedere quando vuoi!!!”
Sendoh si accorse che la cosa era molto più complicata del
previsto (o cavolo, adesso anch’io inizio a parlare con Momo
ndSaya se adesso dici non vogliatemene a male però adesso
devo andare mi arrabbio ndHana quello dovevi dirlo tu prima…
ndSaya)
”Andiamo ti offro qualcosa da bere… vedrai che Sakuragi
si farà vivo, e se è destino quando andrai in America
lo incontrerai.”
Il volo era abbastanza piacevole
sebbene i pensieri e la mente di Hanamichi fossero affollati dal
immagine di Rukawa, ed infatti tra le sue mani aveva le foto che
avevano fatto con la squadra qualche tempo fa, dove c’erano
tutti, oltre ad avere anche una foto del ragazzo dai capelli mori,
seduto sotto un albero a dormire. Gli piaceva molto quella espressione
del suo viso in quel momento. Era riuscito ad immortalarlo per sempre,
quella foto era il suo tesoro da allora. L’aereo atterò
all’aeroporto di Los Angeles e lui scese notando tra la folla,
una macchia rossa. Sorrise dolcemente quando vide sua madre che
gli sorrise e lo abbracciò con un po’ di fatica, visto
che nell' ultimo anno era cresciuto molto. Prese i propri bagagli
e seguì la signora Sakuragi verso la macchina.
”Mi dispiace Hana-chan, hai dovuto lasciare coi tutti i tuoi
amici e la scuola, e tutto quanto… ma Hime-chan è peggiorata,
il dottore non sa quanto le rimane. Lo sai che questa malattia è
molto grave, e quando siamo arrivate qui a Los Angeles, mi hanno
detto che c’erano estremamente poche speranze. Io…”
”Okaa-san, lo so benissimo, credo che tutti e tre sapevamo
la verità dall' inizio anche se non volevamo ammetterlo.”
La signora si girò e guardò il figlio con un sorriso
triste:
”Sei maturato molto Hana, lo sai questo…”
Il ragazzo dai capelli rossi annuì ed entrò nella
machina. Mentre la madre si sedette vicino a lui:
”Jones all' ospedale…”
”Hai l’autista?”
”Si,…ho guadagnato tanto, e sono vice presidentessa
di CORP…”
”Ah e ti degni di dirmelo solo adesso?”
Yukari gli fece un occhialino:
”Beh volevo farti almeno una sorpresa bella…”
”Grazie mamma…”
La machina si fermò davanti un ospedale di assurda grandezza.
E i due scesero, mentre la signora Sakuragi disse all' autista di
aspettarla, che lei sarebbe scesa tra poco, lasciando i figli a
parlare un po’ da soli. Le infermiere dell' ottavo piano salutarono
la signora che fiera mostrava suo figlio.
”Oh il suo Hanamichi assomiglia molto a Hime…”
”Si sono gemelli.”
”Ma Hanamichi è molto più grande di lei…”
Sakuragi sorrideva per educazione ma moriva dalla voglia di abbracciare
la sorella. Finalmente raggiunsero la stanza della ragazza e Hanamichi
aprì subito la porta sorridendo dolcemente, per non far vedere
alla sorella che era triste e preoccupato. La ragazza alzò
lo sguardo e sorrise:
“Hana-chan sei arrivato, come sono felice.”
Il rosso si avvicinò al letto. Sua sorella sembrava ancora
più piccola di come la ricordava e era molto sciupata dalla
malattia. La abbracciò teneramente per paura di romperla,
mentre la ragazza si mise a piangere di gioia. Yukari li guardò
dalla porta con un sorriso triste, sapendo che questi forse erano
gli ultimi giorni in cui avrebbe potuto vederli entrambi assieme.
”Ragazzi io torno più tardi così vi lascio un
po’ di tempo da soli, ok?”
La ragazza sorrise alla madre e sussurrò:
”Grazie okaa-san, sei sempre la migliore!”
La donna fece un occhialino:
”Sono o non sono una Sakuragi, noi siamo i più forti,
ricordatelo Hime-chan!”
E con questo uscì dalla stanza lasciando i due fratelli da
soli. Sakuragi accarezzò dolcemente i capelli della sorella,
mentre lei parlò:
”Sto peggio di quanto pensavi non è forse così
Hana?”
Il rosso riuscì solo ad annuire.
”La malattia mi sta portando verso la fine, ma morirò
felice, avendoti visto per un ultima volta passando qualche giornata
con te. Allora racconta, mamma ha detto che hai iniziato a giocare
a basket!”
Il rosso sorrise, e annuì dolcemente iniziando a parlare
della squadra, di come aveva iniziato a giocare e di Kaede Rukawa.
Dopo due ore che Himeko si era divertita tantissimo le venne naturale
chiedere:
”Ma, a te… la volpe piace?”
Hanamichi si fermò e la guardò sorpreso poi sorrise
ed annuì:
”Si mi piace molto…”
“Non ti piace… tu sei innamorato… lo ami tantissimo,
si vede da come parli di lui, ti brillano gli occhi e hai un sorriso
ebete!”
“HIME-CHAN!!!”
”Ah ah ah guarda come sei arrossito, sei carinissimo! Hai
detto che hai le foto? Su famelle vedere.”
Il rosso cercò nella sua borsa e tirò fuori le sue
foto preziosissime. Per prima guardò il ragazzo dai capelli
mori e sul suo volto si dipinse un sorriso gentilissimo:
”Hai veramente buon gusto Hana-chan, Kaede è molto
bello.”
Gli porse le foto:
”Ed è anche innamorato di te…”
”Che stai dicendo…”
”Dammi la foto del gruppo, che ti faccio vedere una cosa…
guarda lo sguardo intenso con cui ti guarda, è celato dietro
quello sguardo indifferente, guarda meglio…”
”Io non vedo niente…”
”Perché sei deficiente.”
”Teme Hime!”
Si sentì bussare alla porta e Himeko rispose:
“Avanti!”
Entrò un ragazzo dai capelli scuri e occhi nocciola salutando
con un sorriso Himeko, e venne seguito da una ragazza dai capelli
altrettanto scuri e occhi vivacissimi.
”Dex, Rose, che bello siete venuti a trovarmi! Vi presento
mio fratello Hanamichi!”
Il rosso sorrise agli amici della sua sorellina.
”Piacere…”
”Loro due sono cugini di secondo grado…”
”E' un piacere conoscerti di persona Hanamichi, Himeko ci
ha parlato tanto di te.”
”Anche per me è un piacere conoscervi….”
Così passavano i mesi per
Hanamichi, che si era iscritto allo stesso liceo di Dexter e Rose,
e frequentava assieme al ragazzo anche la squadra di basket. Dopo
aver finito la scuole e le attività post-scolastiche andava
dalla sorella a farle compagnia…
Erano giorni tristissimi anche perché vedeva la ragazza spegnersi
lentamente, finchè non arrivò il giorno che Hanamichi
sperava mai arrivasse.
Il rosso entrò nella stanza, e Himeko non se ne era accorta
della sua presenza e guardava fuori dalla finestra con un libro
in mano. In questi mesi era diventata ancora più magra e
pallida di prima. Si girò verso la porta e sorrise stanca,
poi sussurro dolcemente:
”Sta arrivando… a prendermi…”
Sakuragi si avvicinò alla sorella e si sedette sul letto:
“Chi piccola?”
Con sguardo serio gli rispose:
”Shinigami…”
Chiuse gli occhi per calmarsi, quando sentì il leggero tocco
della mano della sorella sul suo:
”Hanamichi abbiamo sempre saputo che non potevo durare in
infinito, è meglio così, almeno tu e mamma sarete
liberi di fare quello che vorrete.”
“Non dire cosi, Hime… per favore…”
E le lacrime iniziarono a scendere per il suo viso:
”Nii-san, non piangere, starò bene anche lì…
e tu sarai sempre il mio nii-san,…”
A quel punto entrò anche la madre con sguardo tristissimo:
”Mamma, non piangere, io ti voglio bene, tu e Hana siete l’unica
cosa rimastami… e adesso raggiungerò papà…
lui hai bisogno di me.”
Le nuvole ricoprivano il celo, mentre
la giornata era avvolta in una tristezza unica. Il prete aveva appena
finito la predica e bisognava dare l’ultimo addio a Himeko
Sayaka Sakuragi. Davanti alla tomba ancora aperta c’erano
Hanamichi con la madre accompagnati da Dexter e Rose con i loro
genitori. Himeko era deceduta la notte prima nell' abbraccio del
fratello maggiore con un sorriso innocente sulle labbra.
~*Quattro anni più tardi*~
Kaede stava nella segreteria dell’università
All Stars aspettando un rappresentante del club di basket. L’università
a cui si era iscritto era una di quelle che aveva una fortissima
squadra di basket. La segretaria guardava il moretto molto interessata
e con un sorriso stampato sulle labbra. Si sentì bussare
alla porta e poi entrò un ragazzo altissimo vestito con l’uniforme
della squadra di basket. Aveva i capelli neri con colpi di sole
azzurrini sparati da tutte le parti, un sorriso stampato sulle labbra
e occhi verde chiari. Salutò la segretaria con un cenno di
testa e poi si girò verso Rukawa e con una voce melodiosa
si presentò:
“Tu devi essere il nuovo iscritto, piacere sono Peter Junior
Wolf Tomphson, ma tutti mi chiamano PJ Wolf.”
Il moretto annui:
“Io sono Kaede Rukawa…”
PJ sorrise e si rigirò verso la segretaria:
”Jane lei è sempre più bella…”
Facendola arrossire, mentre lui le fece un occhialino e si diresse
fuori dalla stanza:
“Andiamo in palestra…”
Il moretto annuì seguendolo nei corridoi affollati dell'
università mentre PJ chiaccherava:
“Sai anche il nostro capitano è Giapponese… è
taciturno come te … l’unico con cui sembra andare molto
d’accordo è Dex… lo conoscerai in palestra…
il nostro playmaker conosce il capitano dal liceo, quando è
arrivato.”
Le ragazze si giravano dietro ad entrambi, era ben noto che i giocatori
di basket erano molto ammirati in questa scuola. Molto presto si
avvicinò una ragazza nella stessa tuta che aveva PJ e sorrise
ad entrambi poi guardò Wolf:
“E' questo il nuovo arrivato? Cosi avremo un altro dongiovanni
nella nostra squadra…”
Si rigirò verso Kaede:
“Piacere sono la manager e mi chiamano Butterfly Rose Jonson.”
La ragazza aveva lunghissimi capelli viola mentre gli occhi erano
blu chiaro, aveva un sorriso smagliante ed era anche abbastanza
alta. Si spostò una ciocca di capelli dal viso:
“Così anche tu sei Giapponese, sarai contento che anche
il capitano lo sia… io studio giapponese e anche mia nonna
è nata in Giappone.”
Infatti la ragazza aveva un po’ di tratti orientali.
”Piacere sono Kaede Rukawa…”
“Bel nome… cmq… Rukawa… l’ho gia sentito
da qualche parte… ma non ricordo dove… sarà qualche
scrittore… boh…”
PJ fece un occhialino a Rukawa:
“Questa qui capisce tutto, quando il capitano si arrabbia
normalmente ci urla adosso in giapponese e lei ci traduce tutto.”
“Senti Rukawa tu che posizione hai?”
“Al liceo ero ala piccola…”
“Come Arthur…”
Disse la ragazza girandosi verso l’altro ragazzo guardandolo
con un sorriso malizioso.
Si stavano avvicinando alla palestra mentre Rose continuava a chiaccherare:
“Allora il capitano è ala grande, il nostro PJ fa il
centro, Dex è playmaker, Arthur come lo sa già è
ala piccola e infine Clay fa la guardia.”
PJ aprì la porta degli spogliatoi
e salutò la manager:
“Ci vediamo dentro, io e Rukawa ci cambiamo e vi raggiungiamo.”
“Si va bene…”
PJ non si smetteva di parlare della squadra, ma la cosa strana era
che quando parlava del capitano non lo chiamava per altri nomi,
sempre e solo capitano. Kaede mise la sua fascetta sul braccio e
si girò verso PJ:
“Io sono pronto.”
“Allora andiamo.”
Ed aprì la porta verso la palestra. Kaede sgranò gli
occhi. Aveva trovato Hanamichi ed anche molto migliorato. C’erano
tre ragazzi in difesa, e non si poteva proprio dire che erano bassi.
Ma il rosso li dribblò e alla fine concluse con uno stupendo
slam dunk. I suoi capelli erano cresciuti ed erano estremamente
sparati (tipo Htonari di generation basket ndSaya … ndHana).
PJ sorrise:
“Capitano ecco il nuovo arr..”
Ma non riuscì a finire la frase che Kaede come un fulmine
partìe saltòaddosso al rosso colpendolo in pieno viso
urlando qualcosa di incomprensibile per gli altri ragazzi.
”Rose che gli ha detto?”
La ragazza guardava i due picchiarsi con occhi spalancati mentre
traduceva.
”Allora Rukawa gli è saltato addosso chiamandolo idota
come hai osato…non salutarci, e il capitano ha risposto volpe
da quando in qua a te fregava qualcosa di me … e poi quello
gli ha risposto che sarebbe stato gentile da parte sua se almeno
fosse venuto a salutare la squadra. OH, HO CAPITO!”
Gli altri ragazzi si girarono:
“Cosa?”
“Vi ricordate la foto a casa di Hana? Quella della squadra
del suo liceo che ha dovuto abbandonare?”
“Si?”
”Rukawa è il numero 11, è il ragazzo che Hana
ha sempre definito volpino malefico, che non è mai riuscito
a battere.”
Adesso che Rose l’aveva riferito infatti c’era molta
somiglianza tra il numero 11 e Kaede Rukawa. Finalmente i due si
fermarono guardandosi e Sakuragi dopo tanto tempo sorrise:
“Mi è mancato fare a botte con te kitsune.”
Rose guardò verso Dexter:
“Hai visto ha sorriso… il capitano ha sorriso dopo tanto
tempo.”
”Gia.”
Così il rosso si alzò porgendo la mano al moretto
che la accettò volentieri.
”Ragazzi venite qui… tutti.”
La squadra assieme alla manager si avvicinò:
“Allora per prima cosa ti presento i titolari… Questo
è Dexter Squiral Jonson, ed è il playmaker, però
tutti lo chiamano Dex lo scoiattolo.”
Il ragazzo sorrise e porse la mano a Rukawa. Aveva due occhi nocciola
vivacissimi, i capelli neri sparati (come Tachibana) e colpi di
sole rosa.
”Poi questo è Clay Raven Anderson ed è la nostra
guardia. Chiamato anche Clay il corvo.”
Il ragazzo dai lunghissimi capelli neri legati in una coda bassa
e occhi scurissimi annuì con un sorriso.
“PJ lo conosci già e questo invece è Arthur
Doggy Relly, la nostra ala piccola chiamato anche Doggy Arty…”
Il ragazzo dai capelli castagni a cascetto annui e porse anche lui
la mano al moretto mormorando un piacere di conoscerti.
“La nostra manager è la cugina di secondo grado di
Dex e si chiama Rose Butterfly Jonson.”
”Toglimi una curiosità do’aho… gli hai
dato tu i nomi?”
”Teme Kitsune, vuoi smetterla di chiamarmi do’hao.”
Il moretto si girò verso il rosso abbastanza sorpreso anche
se riuscì a tenere la maschera d’indifferenza sul viso,
ma come… niente tensai? Re dei rimbalzi? Ma cosa era successo
al suo adorabile scimmiotto. C’era qualcosa di strano…
molto strano.
”Questo invece e Kaede Fox Rukawa…”
”Su ragazzi, ad allenarsi!”
Tutti scattarono seguendo le indicazioni del rosso, che si girò
vero il moretto:
”Ti va una one-o-one visto che mi devi la rivincita?”
Chiese il rosso con la faccia serissima, non l’aveva mai visto
così, chi sa cosa era successo in questi quattro anni. Non
osava nemmeno chiedergli della sorella, perché immaginava
che doveva essere successo qualcosa di terribile,… Rukawa
annuì era abbastanza curioso di scoprire i progressi del
rossino. Appena entrato aveva avuto un saggio dei miglioramenti.
Rukawa era in difesa, mentre aveva
lasciato il primo attacco a Sakuragi. Hanamichi palleggiava tranquillamente
verso di lui, mentre la sua espressione era serissima. Cambiava
ogni tanto la mano, poi con un movimento felino scattò in
avanti. Kaede cercò di bloccarlo, ma Hanamichi lo dribblò
con una facilità stupefacente e arrivò al canestro
facendo uno stupendo slam dunk.
2-0
Rose guardò compiaciuta il
capitano per poi fermare il suo sguardo su quello della faccia di
Rukawa. Il moro era abilito, è vero, erano passati quattro
anni dall' ultima volta che lo aveva visto giocare, ma non pensava
che poteva migliorare in questo modo. La sua maschera era caduta
per un momento, si leccò le labbra e si ricompose. Adesso
era lui in attacco. Iniziò a palleggiare lentamente verso
il rosso, sapeva che questa partita sarebbe stata difficile da vincere,
per via dei progressi che aveva fatto il rosso. Ma lui in fondo
lo sapeva sin dalla prima volta che lo vide giocare, che quel ragazzo
aveva stoffa e talento per giocare a basket, e come sembrava, anche
in America ci era riuscito benissimo. Cambiava spesso mano, e cercava
di concentrarsi anche se tutto quello che era successo da quando
era entrato nella palestra lo aveva scombussolato non poco. Scattò
in avanti per attaccare solo per ritrovarsi senza la sfera rossa
tra le mani. Hanamichi con un movimento veloce era riuscito a togliergli
la palla dalle mani. Ed infatti Sakuragi fece altri 2 punti. Si
girò verso di lui con lo sguardo di rimprovero:
”Kitsune, potresti anche concentrarti, non sono più
quella schiappa che conoscevi.”
Il moro solo annuì prendendo la palla, e pensando che nemmeno
quattro anni fa, Hanamichi era una schiappa, ma per spronarlo dovevano
dire che non era bravo. Gli venne quasi voglia di sorridere pensando
che faccia avrebbero fatto gli altri della squadra e delle altre
scuole se lo avessero visto. Quel sentimento che aveva nascosto
per così tanto tempo nel posticino più remoto del
suo cuore cercava di uscire di nuovo allo scoperto, e si accorse
che non aveva mai smesso di amarlo profondamente. D’altra
parte Sakuragi pensava che aver ritrovato Kaede gli dava più
forza, l’amore che provava allora, non lo aveva mai dimenticato
e adesso che lo aveva come avversario in questa partita lo riempiva
di gioia.
La partita duro più di un ora, e alla fine tutti gli componenti
del club di basket si erano fermati a guardarla. Era piena di emozione,
e carica di amore. Rukawa dopo primi tiri finalmente si era concentrato,
e alla fine si erano dati battaglia fino alla fine. Vinse Hanamichi
per 21- 19. Erano entrambi sfiniti. Si stavano guardando e poi Kaede
sorrise dolcemente:
”Sei migliorato moltissimo dall' ultimo one-o-one…”
Hanamichi ricambiò il sorriso annuendo, mentre Rose sussurrò
al cugino:
”E' la seconda volta che sorride in un giorno, mentre prima
lo faceva molto di raro.”
”Hai ragione, credo che la volpe riuscirà a ridare
il sorriso al nostro capitano.”
Kaede usci dalla classe seguito da
PJ e Arthur, visto che avevano preso qualche materia in comune.
Stava per girarsi e chiedere al lupo a che ora erano gli allenamenti
quando vide passare quattro ragazze vestite in divise da cheer leader.
Non sarebbe stato niente di strano se queste quattro leggiadre fanciulle
non avessero sulle magliette scritti dei hiragana corrispondenti
alle sillabe: sa, ku, ra e gi. (…ndRu o.O ndHana bwahahaha
ndSaya)
”EEEEH?”
La maschera di Rukawa alla fine cedette, non solo Hanamichi era
migliorato tantissimo, ma adesso aveva anche il suo shitenai. Quando
era troppo era troppo. Si girò di scatto verso i due ragazzi
che sorridevano l’uno all' altro, puntando il dito verso le
quattro ragazze e cercò di chiedere:
”Ma…”
Il brunetto lo guardò cercando di capire cosa voleva la volpe
quando seguì il suo dito, guardando dietro alle cheer leader.
”Ah, quelle sono le nostre cheer leader, oltre che fan sfegatate
del capitano.”
”Vuoi dire che tifano Sakuragi urlando cose oscene?”
PJ lo guardò stranito:
“In che senso oscene?”
”Roba tipo ma che fico mi ci ficco!”
Doggy cercava di trattenersi dalla risata mentre Wolf con sorriso
sulle labbra rispose:
”Per fortuna non sono volgari, hanno il loro slogan, oltre
che il balletto. Normalmente non danno fastidio…”
”Tranne agli allenamenti, quello si… il capitano fa
uno slam dunk, e si sente respirare felice, svenire, urlare quanto
sei bravo e poi lo slogan, sai tipo datemi una s.. eccetera.”
“Ma perché dovrebbero urlare cose volgari?”
“Hn…”
I due si guardarono non capendo il comportamento del moro, che sembrava
molto scosso da quello che era successo. Il ragazzo moro sospirò
delicatamente non sapendo cosa pensare, per prima cosa che è
venuto qui ha ritrovato il suo do’aho, cambiato, che stenta
a sorridere, freddo quasi quanto lui, e quello sguardo tristissimo
celato dietro a quella maschera, che non era più da giullare,
ma una maschera di marmo per nascondere la tragedia della propria
vita, che conoscevano in pochi. E poi i suoi miglioramenti, non
pensava che poteva migliorare così tanto. Passò con
la mano tra i capelli mentre i ricordi rifiorivano lentamente nella
sua mente, il loro primo incontro su quel terrazzo, dopo che aveva
steso quei teppisti, si era beccato anche la testata del rosso,
arrabbiatissimo, chiuse gli occhi pensando a quello sguardo che
si erano scambiati prima che Hanamichi lo attaccasse, e poi si ricordò
anche di quella gallinaccia della sorella di Akagi, anche se non
era colpa sua se era estremamente stupida. Gli mancava da morire
sentirlo dire che era il re dei rimbalzi e che era un tensai. E
tutte le volte doveva farsi una doccia fredda vedendolo nudo, che
si lavava dopo gli allenamenti. Ancora adesso voleva diventare l’acqua
che usciva dalla doccia per potere accarezzare il suo corpo muscoloso,
baciarlo delicatamente sulla pelle scura. Aveva tanta voglia di
abbracciarlo e stringerlo a sè, baciandolo con passione,
mentre le sue mani scendevano e accarezzavano il suo corpo, per
arrivare… Rukawa scosse la testa, visto che questi pensieri
lo stavano eccitando e non poco, e i jeans gli stavano quasi facendo
male.
”Sentite vi raggiungo tra poco, devo fare una telefonata,
ditelo anche a Sakuragi…”
”Va bene Fox, come vuoi tu.”
E i due ragazzi si allontanarono non sapendo come reagire ai cambiamenti
di espressione di Rukawa, che cambiava, dal sorpreso, allo sguardo
perso nel vuoto, e poi sofferente. Kaede arrivò al telefono
e mise dentro la tessera facendo un numero:
”Moshi moshi…”
”Ciao Hisashi, mi passi Akira?”
”Sì, subito, aspetta….”
Mitsui si girò verso il suo ragazzo sorridendo:
”Rukawa ti vuole al telefono… sembra strano…”
L’ex asso del Ryonan prese la cornetta, facendo il segno a
Mitsui di prendere l’altra:
”Ciao Kaede come stai?”
“Male..”
“Eh? Spiegati.”
”Ho incontrato Sakuragi…”
Sendoh sorrise:
”Sono contento, allora che è successo?”
”Akira non c’e niente di essere contenti… Sakuragi
è cambiato moltissimo, è freddo, non sorride mai,
non urla a tutto il mondo di essere il re del rimbalzo, o il tensai
del basket, oltre che è migliorato tantissimo nel basket,
va beh questo c’era da aspettarselo con il talento che si
ritrova, poi ha anche il suo Sakuragi Shitenai, che stranamente
non sono per niente volgari come lo era il Rukawa Shitenai.”
I due ragazzi ascoltavano allibiti il racconto del ragazzo moro.
”Oltre che mi ha battuto in one-o-one…”
”Hisa, quanti giorni di vacanze abbiamo?”
”Ancora cinque.”
”Caro Kaede, noi ti veniamo a trovare per qualche giorno,
così ti aiutiamo il più possibile.”
”Grazie Akira, e anche a te Hisashi…”
”Di niente Kaede… sei un nostro amico no?”
”Akira, non te l’ho ancora detta tutta…”
“Ah si? Racconta, dai.”
”Ho fatto un one-o-one con Sakuragi, che e durato più
di un ora e in cui lui ha vinto 21-19.”
“COSA?”
”Ma è migliorato cosi tanto?”
”Non solo, è anche il capitano della squadra della
università All Stars!”
”Stai scherzando non è vero?”
”Perché tu scherzi…”
”Ragazzi, ho mai scherzato da quando mi conoscete?”
”No…”
”No…”
”Ecco…”
”Kaede, noi saremo lì al più presto…”
”Se arrivate prima delle otto, starò ancora in palestra,
raggiungeteci lì… non è difficile trovarla.”
Sendoh guardò Mitsui abbastanza
preoccupato, sapeva più che bene, che Kaede non scherzava
mai e se era rimasto shockato anche il frigorifero umano, significava
che le cose erano tremende.
”Pensi che sua sorella non si sia slavata?”
”Non so che dirti koi, ma dal cambiamento del suo comportamento
direi proprio di no.”
”Cavolo,…, spero che Kaede riesca a sollevare un po’
quel dolore che prova.”
”Lo spero anch’io.”
L’ex numero 7 del Ryonan abbracciò il suo ragazzo baciandogli
la fronte, poi sorrise:
”Su prepariamoci, le nostre vacanze le finiremo a Los Angeles.”
Cosi i due amanti iniziarono a preparare le valigie. Akira stava
ancora decidendo cosa portare nel loro viaggio, quando sentì
le mani forti di Mitsui abbracciarlo da dietro e baciargli il collo
delicatamente. Akira si rigirò nel suo abbraccio e lo baciò
con passione sulle labbra che conosceva già da cosi tanto
tempo, passando le braccia introno al collo, sorridendo ancora al
pensiero per come si erano messi insieme (come ndSen lo saprete
nel capitolo 5 che è dedicato tutto completamente tutto a
voi due ndSaya *_* ndSen&Mit). Si staccò da quelle labbra
cosi intossicanti, che lo facevano dipendente da quasi quattro anni.
”Hisa-koi, hai chiamato l’aeroporto?”
”Sì, tra un’ora abbiamo il volo.”
”Allora sarà meglio sbrigarci,…, non credi?”
Il volo era piacevole, e quando uscirono
dall' aeroporto, presero subito un taxi, chiedendo di essere portarti
all’università All Stars. Sia Sendoh, che Mitsui erano
ansiosi di vedere i cambiamenti di Sakuragi in questi ultimi quattro
anni della sua assenza dal Giappone. Sicuramente aveva avuto modi
molto più efficaci di usare il proprio talento giocando contro
dei professionisti, e se l’avevano accettato e nominato capitano
della squadra All Stars, significava che quel talento che dimostrava
già in Giappone, l’ha sfruttata al massimo. Si fermarono
davanti al possente edificio dell' università.
”Mhm, si trattano bene…”
”Grazie, ecco qui…”
Poi si girò anche Mitsui e ammirarono insieme il posto.
”Su andiamo, … chissà dove sarà la palestra...”
”Perché non chiediamo a quelle lì… sembrano
cheer leader tipiche…”
I due ragazzi si avvicinarono senza notare che le divise erano un
po’ diverse dal solito. Le ragazze parlavano tra di loro e
ridevano.
”Scusate ragazze…”
Le quattro si girarono e li guardarono con un sorriso:
”Si?”
”Stiamo cercando la palestra…”
”Quale? Quella di basket?”
”Eli, credo sia logico, non vedi come sono alti?”
”Credi che conoscono e cercano il nostro idolo, eh Cla?”
”Io credo che sono venuti a sfidarlo, che ne pensi Yu?”
”Cercate per caso Sakuragi?”
I due ragazzi le stavano guardando con occhi spalancati, visto che
finalmente avevano notato le scritte in hiragana sulle divise, leggendo
SA, KU, RA, GI, erano queste le fanatiche del Sakuragi Shitenai,
ma sembravano molto, ma molto più coerenti e gentili e educate
del vecchio Rukawa Shitenai.
”Tem, che gli hai fatto, sono sotto shock…”
”Uhm, si io sono stato suo compagno di squadra in Giappone…”
Le ragazze in coro dissero un OOOOOhh, e poi si avvicinarono a loro:
”Vi portiamo noi nella palestra, sapete abbiamo un altro ragazzo
Giapponese nella squadra, si dice che anche lui era suo compagno
di squadra…”
Sendoh cercava di trattenere la risata, mentre il povero Mitsui
era assillato dalle ragazze di raccontargli qualcosa sulla vita
in Giappone del loro idolo. Finalmente raggiunsero la palestra,
e una delle quattro aprì la porta mostrando il gigantesco
posto ai due nuovi arrivati. C’era gente che si allenava,
e poi in un angolo notarono due ragazzi molto familiari darsi l’ennesima
battaglia con il pallone da basket. Sendoh entrò salutando
le ragazze e poi chiamò divertito il suoi amici:
”Sakuragi, Rukawa!”
Il rosso e il moro si fermarono e si girarono a guardare l’ex
asso del Ryonan seguito dalla ex guardia dello Shohoku. Gli altri
ragazzi si fermarono osservando la scena.
”Hn,…”
”Sempre di poche parole tu, eh Kaede?”
”Ciao…”
”Oh, non mi aspettavo che anche tu fossi di poche parole Sakuragi.”
”Non dire scemenze Sendoh…”
Mitsui si avvicinò al rosso e lo abbracciò:
”E' bello rivederti Sakuragi.”
”Grazie Mitsui, mi fa piacere che siete venuti a trovarci..”
”Ringrazia Kaede, che ci ha avvertiti.”
Il rosso si girò verso il moretto, che sembrava d’aver
trovato qualcosa di molto interessante nella palla.
”Tu sendoh continui con la tua pettinatura da porcospino?
Sai mi sono sempre chiesto come riesci a tenere tutti quei capelli
così…”
“Sakuragi, mi sembra, che nemmeno la tua di pettinatura sia
poi tanto differente…. Comunque io sono un mago… quando
si tratta dei miei capelli.”
”Vi va di fare una partita? Visto che dobbiamo fare l’allenamento…”
”Sì… per noi va bene…”
”Ok…”
”Allora, noi quattro più Dex contro Wolf, Doggy, Raven,
e altri due ragazzi, mentre Butterfly farà da arbitro.”
”Va bene…”
Sendoh si girò verso il moretto, che aveva uno sguardo glaciale,
e sembrava essere gelosissimo. Il rosso si girò verso Dexter
e gli altri compagni per spiegare la situazione, e tutti sembravano
andare molto d’accordo.
”Non ha sorriso nemmeno una volta, e nemmeno ha fatto l’idiota…
cavolo, non sapevo che era così cambiato.”
”La prossima volta credimi quando dico le cose…”
“Sì, ho capito… senti ma ti preoccupa quel Dex
a quanto ho capito…”
”Hanamichi passa tantissimo tempo con lui…”
“Ma è bravo come giocatore?”
”Si, molto, potrebbe essere alla pari di Ryota.”
“Capito.”
Quando Mitsui e Sendoh si spostarono per vestirsi Akira parlò
dolcemente:
”Sakuragi guarda ancora con quello sguardo adorante Kaede,
ma è molto strano che Ru non se ne renda conto, si vede lontano
un miglio che Dex è solo un amico…”
”Si ho notato anch’io, sai mi fanno ricordare quattro
anni fa, prima che Sakuragi partisse, quegli sguardi di nascosto,
ed entrambi che dicevano, che l’altro lo odiava che non avevano
speranza… non è che ricominceranno il gioco del gatto
e del topo…”
”Speriamo di no… andiamo adesso..”
Prima di uscire dagli spogliatoi Hisashi abbracciò Akira
dolcemente baciandolo sulle labbra morbide e sorrise:
”Aishiteru…”
”Anch’io ti amo…”
I due ragazzi si prepararono per
giocare e poi raggiunsero gli altri tre che aspettavano. Il fischio
d’inizio. Sakuragi salta ancora più in alto, e riesce
a prendere il pallone a Raven, passandolo a Rukawa, che scatta in
avanti accompagnato da Sendoh e Mitsui. Passaggi rapidi e precisi.
Senza che i componenti della squadra avversaria si accorsero la
palla finì nel canestro.
Sendoh e Mitsui batterono il cinque e poi l'ex teppista si girò
verso il rosso sorridendo:
"Una squadra così in Giappone se la sognano…"
Il rosso annuì e poi prese la palla:
"Mitchy non abbiamo ancora vinto… ricordati, All Stars
ha solo i componenti migliori… in difesa…"
"Lo so, ma ricordati noi siamo noi… tutti migliorati…!"
"Hn… sono cosciente anche di questo…"
Rukawa guardava Hisashi e Hanamichi parlare, mentre l'ex teppista
aveva un ghigno dipinto sulle labbra il capitano era serio.
La partita durò per la durata
di una partita vera e infine Hanamichi e il suo gruppo vinsero veramente
per poco. Il risultato fu un bellissimo 113 a 112. Tutti i dieci
giocatori… no nove giocatori su dieci respiravano a fatica,
mentre il rossino andò dai componenti del suo club per riferirgli
quali errori avevano fatto e come potessero migliorare ancora. Rukawa
stava seduto per terra con gli altri due amici, quando si avvicinò
anche Rose, Sendoh alzò lo sguardo:
"Rose… dico bene?"
La ragazza dai capelli viola lo guardò e sorrise:
"Si…"
"Potresti dirmi che cavolo di allenamenti fa Hana per non essere
stanco per niente?"
La manager si girò a guardarlo:
"Non ne ho la più pallida idea… è sempre
stato cosi, ha una resistenza assurda…"
Poi i suoi occhi si posarono di nuovo sui tre per terra:
"Perché non era così anche in Giappone?"
"Si ma… adesso è esagerato…."
Rose si mise a ridere quando si avvicinò anche Sakuragi al
gruppetto e fece pat pat sulla testa di Butterfly:
"Capitano… ancora con questa cosa… mi rovini la
pettinatura…"
"Hn… tanto te la rifai subito."
Poi si sedette anche lui chiudendo gli occhi e appoggiandosi al
muro dietro la sua schiena, mentre Rukawa lo osservava con la coda
dell'occhio.
"Sai Hana sei migliorato molto dall'ultima volta che abbiamo
giocato insieme…"
Disse Sendoh che stava ancora riposando.
"Grazie… sentite io ho un impegno, potremo vederci stasera…
se vi va?"
"Non ti preoccupare Hana, noi dobbiamo rimanere qui ancora
per qualche giorno…"
"Bene, Rose vi spiegherà la strada per arrivare a casa
mia… Butterfly conto su di te…"
La ragazza sorrise tristemente:
"Si capitano…"
Il rosso si alzò lentamente come se sulle sue spalle ci fosse
un peso assurdo e si diresse verso gli spogliatoi salutando i compagni.
Rose sospirò, e Mitsui non riuscì a non chiederlo:
"Ma Hana dove va?"
"Al cimitero…."
I tre ragazzi sgranarono gli occhi e Sendoh mormorò:
"Allora la sorella è morta…"
Si avvicinò anche Dexter:
"Non solo lei… anche la madre…e come per un scherzo
del destino… lo stesso giorno solo un anno dopo…"
Rukawa chiuse gli occhi, come se il male di Hanamichi lo avesse
colpito in pieno petto. Anche lo scoiattolo si accomodò vicino
ai tre.
"Hanamichi non ha mai smesso di soffrire… adorava sia
la sorella che la madre…"
"Ma come è successo…"
"Devo dire che Hime ha avuto una forza straordinaria, non aveva
paura della morte… e sapete che cosa disse a Hanamichi prima
di morire?… Gli disse che gli voleva bene e che il papà
aveva più bisogno di lei… e che anche se lei se ne
andava, lo avrebbe amato sempre perché era il suo fratellone."
Akira si poggiò su Hisashi, comprendendo solo adesso il cambiamento
radicale del rosso.
"Andava tutto bene, la madre del capitano era una donna d'affari
e tornava a casa da Washington per l'anniversario della morte della
figlia, e… l'aereo ebbe un incidente assurdo… non si
salvò nessuno, nemmeno sua madre…"
"Eravamo a casa sua quando ci arrivò la notizia è
stato veramente doloroso vedere la smorfia di Hanamichi che non
si rendeva nemmeno conto che stava piangendo, un silenzio era caduto
su di noi, io e Dex non sapevamo nè come agire nè
se dovevamo muoverci, non era di certo una cosa da tutti i giorni…
anche perché Hana non era ancora riuscito a superare la morte
della sorella."
"Un silenzio è caduto su di noi, e con i nostri genitori
avevamo deciso di aiutarlo, visto che eravamo diventati molto amici.
Il capitano cadde in depressione e non so ancora come sia riuscito
ad uscirne…"
"Aveva lasciato anche il basket e qualche settimana dopo scoprimmo
che aveva iniziato a drogarsi…"
I tre alzarono lo sguardo con occhi spalancati:
"Drogasi?"
"Si… non so ancora come siamo a riusciti a tirarlo fuori...
è stato vicinissimo alla morte…"
"Ero entrato a casa sua… sembrava un overdose, e ho chiamato
il medico…"
"Per un po' è stato ricoverato all'ospedale, poi siamo
riusciti a far si che non prendesse le droghe, e Dexter è
riuscito a convincerlo a ricominciare a giocare a basket…
tra le sedute psichiatriche e il basket si era rimesso in piedi
dedicando la sua vita alla pallacanestro. E l'anno scorso quando
ci hanno convocato per una prova all' All Stars, l'allenatore decise
che Hanamichi aveva la stoffa di un campione e di un leader naturale."
"E così siamo venuti qui all'università e Hanamichi
ha conquistato subito il titolo di capitano,… visto che anche
i più grandi lo rispettavano… all'inizio erano un po',
come dire, interdetti che un Giapponese potesse giocare bene a basket,
ma quando l'hanno visto erano tutti d'accordo e lo hanno reso molto
felice…"
Rukawa si alzò in piedi senza dire una parola se ne andò
negli spogliatoi, seguito dagli sguardi dei quattro ragazzi. Rose
si girò verso Sendoh:
"Fox ama il capitano… non è vero?"
Il ragazzo moro seguiva ancora con lo sguardo l'ex numero 11 dello
Shohoku e annuì.
"Per Kaede è stato un duro shock quando Hanamichi se
ne è andato senza salutare nessuno, sapete, Kaede non è
un tipo socievole… solo Hana riusciva a farlo reagire, per
lui fare a botte con il rosso era in un certo senso come fare l'amore,
non c'erano altri modi in cui poteva toccarlo… lo amava da
lontano stimolando lo spirito combattivo di Sakuragi con gli insulti…"
"Ieri ci aveva chiamato tutto depresso perché Hanamichi
era cambiato e lui stentava a riconoscerlo… parliamo della
personalità."
"Come era Hanamichi in Giappone?"
"Quando giocava a basket era solito dire che era il genio e
il re dei rimbalzi. Infatti ha dimostrato molto bene quanto vale…
sorrideva sempre, quando lo guardavi negli occhi ti veniva voglia
di sorridere e anche una voglia assurda di giocare una partita contro
di lui…."
"Io mi ricordo ancora la prima partita che giocammo contro
lo Shohoku… a differenza di Mitchy e Rukawa io ero in un'altra
squadra… e quando il capitano dello Shohoku mi disse di non
far caso alla scimmia rossa… pensai solo che non era possibile…
riusciva a trascinarti dentro in un modo assurdo."
"Ha ha scimmia rossa… lo chiamavate cosi?"
"Si... inoltre lui ci aveva dato nomi d'animali…"
"Oh anche a noi… che nomi avevate lì?"
"Io ero porcospino, un mio compagno di classe era Fuku-verme,
poi c'erano Gori e il re delle scimmie oltre Nobu-scimmia…"
"Almeno a noi ha dato nomi più carini…."
"Scusa vuoi lamentarti di Butterfly? Povero Fukuda che era
stato chiamato verme…"
"Ma fox?"
"Lasciamolo stare per un po'… credo che sia rimasto scosso
per aver scoperto cosa è successo in questi anni al suo rosso…"
"Senti Dex… non è che stai facendo aspettare Raven?"
"Ah sì… è vero…"
Ed il ragazzo basso corse via mentre Rose si mise a ridere:
"Deficiente di un cugino…"
"Perché?"
"Ci ha messo mesi a capire che Raven era cotto di lui…
sono una coppia assurda."
"Ah ah… e Rukawa che era geloso di Dexter, non ci credo."
"E che ne sapeva Ru che Dexter e Raven stavano insieme?"
Intanto Rukawa si mise sotto la doccia
a pensare, non si sarebbe mai aspettato un cambiamento così
radicale dal rossino, ma adesso almeno ne capiva la ragione. I suoi
pensieri si rivolsero tutti a quell'adorabile scimmiotto. Quanto
aveva dovuto soffrire in quegli anni, e lui la prima cosa che aveva
fatto quando l'aveva visto era stato fare a botte? Qui l'unico do'aho
era lui…
I would die for you
I would die for you
I've been dying just to feel you by my side, to know that you're
mine
L'acqua scivolava per il suo corpo
e lui continuava a pensare, a pensare che lui sarebbe morto per
lui, per far si che Hanamichi fosse felice... solo per averlo vicino,
per abbracciarlo… per prendere almeno un po' di quel dolore
insopportabile che stava sulle spalle del rosso. Senza accorgersene
alcune lacrime iniziarono a scendere giù per il suo viso
mescolate all'acqua della doccia.
I would cry for you
I would cry for you
I will wash away your pain with all my tears, I'm drowning on fear
Non si accorse delle lacrime calde
che ormai gli rigavano il viso, i suoi pensieri erano tutti per
Hanamichi e il suo dolore. Non sapeva come, ma voleva aiutarlo,
voleva risollevare il morale del rosso, e ridargli quel sorriso
innocente che si rivelava sul suo viso ogni volta che sorrideva
anni fa. Comprendeva il dolore che Sakuragi provava:
"Ti prego se esisti fa in modo che io possa aiutarlo…"
Sussurrò il moro a se stesso, pregando l'entità superiore
di aiutarlo in questo compito.
I will pray for you
I will pray for you,
I will sell my soul for something pure and true, someone like you
Si detestava per averlo abbandonato,
anche se non era colpa sua... o forse lo era visto che non si era
dichiarato, sapeva che poteva aiutarlo, se solo il rosso non lo
avesse odiato, anche se in questi giorni aveva scoperto che forse
Hanamichi non lo odiava, visto il suo comportamento verso di lui.
Eppure gli dava quasi fastidio che il rosso fosse diventato così
freddo, e così simile a lui. Aveva avuto quasi l'impressione
che ogni tanto Sakuragi vivesse in un mondo tutto suo, come se niente
esistesse intorno a lui, e anche lui era lasciato fuori. E non gli
piaceva l'idea, e solo adesso capì come poteva sentirsi Hanamichi
nei suoi confronti quattro anni fa, e capiva anche la rabbia del
rosso.
See your face every place that I
walk in
Hear your voice every time that I'm talkin'
You will believe in me, and I will never be ignored
Uscì dalle docce notando due
figure guardarlo. Annuì ai due passando per andare a vestirsi
e Sendoh non resistette e parlò:
"Senti Kaede, stasera dovresti dirglielo… ti tormenta
da anni ormai…"
Il moro si girò verso l'amico:
"Ti sembra facile?"
"No, ma comunque noi ti accompagneremo a casa sua, poi inventeremo
qualche scusa, che dobbiamo andare da qualche parte… tu ci
darai le chiavi della tua casa, prima che entriamo da Hanamichi
e noi andremo lì… se non torni a casa capiremo cosa
è successo…."
Forse questo era l'unico modo pensò
Rukawa anche se poco convinto, ma se Hisashi e Akira stavano insieme,
dovevano sapere come fare…. O forse no. Doveva provarci a
tutti i costi, era la sua ultima occasione. Per Hanamichi avrebbe
fatto di tutto….
I will burn for you
Feel pain for you
I will twist the knife and bleed my aching heart, and tear it apart
I tre andarono verso i palazzi vicino
all'università, era lì che viveva Sakuragi. Si fermarono
davanti un palazzo grosso, sembrava di alta classe ed entrarono.
C'era anche un portiere al quale chiesero di Sakuragi. L'uomo anziano
annuì e disse loro di prendere l'ascensore e andare all'ultimo
piano. Erano in silenzio e quando le porte si aprirono si aspettavano
di trovarsi in un corridoio e non in una sala d'attesa. La porta
si aprì e una testa rossa guardò verso di loro annuendo:
"Entrate pure…."
I tre annuirono, Hanamichi viveva in un appartamento molto grande
sembrava quasi che vivesse sull'intero piano, ed infatti quando
entrarono lo capirono subito che l'intero piano era di sua proprietà.
Il salone era stupendo e c'era anche un mobile bar. Un terrazzo
grandissimo che dava verso l'università.
"Accomodatevi pure…."
Disse Sakuragi mentre andava in cucina e continuò a parlare:
"Non ho ancora mangiato…vi dispiace?"
"No, non ti preoccupare… senti Hana, io e Akira abbiamo
un appuntamento, siamo solo passati a salutarti, non ti dispiace…"
Il rosso guardò dalla cucina:
"Va bene, Rukawa hai fame?"
Il moro annuì solamente…
I will lie for you
Beg and steal for you
I will crawl on hands and knees until you see, you're just like
me
Hanamichi aveva accompagnato i due
vecchi amici alla porta… all'ascensore. Rukawa si guardò
intorno e notando un mobile pieno di cornici porta fotografie si
alzò lentamente andando a vedere. Nella prima c'erano due
bambini dai capelli rossi che si assomigliavano molto, erano un
bambino e una bambina, sul viso del bambino c'era dipinto quel sorriso
che Kaede non avrebbe mai dimenticato riconoscendolo come quello
di Hanamichi. In un'altra fotografia c'era la ragazza dai capelli
rossi in un letto d'ospedale e vicino a lei c'era una donna con
un sorriso dolce, erano la sorella e la madre di Sakuragi dedusse
e poi la terza fotografia lo scombussolò non poco. La foto
raffigurava lui mentre dormiva e vicino a quella c'era una foto
dell'intera squadra dello Shohoku di quattro anni prima.
Violate all the love that I'm missin'
Throw away all the pain that I'm livin'
You will believe in me, and I can never be ignored
Hanamichi stava rientrando e vedendo
Kaede guardare le foto, quasi mentalmente si picchiò ricordandosi
di non avere tolto quella raffigurante Rukawa che dormiva. Il suo
piccolo tesoro che lo faceva ancora andare avanti. Il moretto alzò
lo sguardo e i due si guardarono per lunghi momenti poi sussurrò:
"Perché non me l'hai detto?"
Hanamichi chiuse gli occhi e poi li riaprì avvicinandosi
a Kaede:
"Come potevo… tu mi odi… o almeno mi odiavi…."
I would die for you
I would kill for you
I will steal for you
Rukawa si girò completamente
verso Hanamichi e sospirò:
"Io non ti ho mai odiato, sei stato tu ad urlare il tuo odio
per me…"
"Ma adesso è troppo tardi…"
"Perché?"
La domanda del moretto lasciò senza parole il rosso che continuò
a fissarlo e Rukawa ripeté la domanda per la seconda volta
molto irritato:
"TI HO CHIESTO PERCHé!"
"Per tutto quello che è successo… io sono cambiato…."
"Se ti riferisci alla morte della tua sorellina e tua madre,…
non credo che sarebbero contente di sentirtelo dire…"
"Che ne sai tu…."
I'd do time for you
I will wait for you
I'd make room for you
Il moro si avvicinò pericolosamente
al rosso e sussurrò dolcemente nel suo orecchio:
"Perché capisco la tua sofferenza molto più di
quello che pensi…."
Hanamichi si scostò per qualche millimetro per guardarlo
negli occhi.
"Persi mia madre nello stesso modo in cui tu hai perso tua
sorella… ma a differenza di te non sono potuto starle vicino…
perché me l'hanno proibito…"
Il rosso non disse niente continuava ad ascoltare Rukawa che d'un
tratto sembrava di molte più parole:
"Mi sono sentito morire quando sei partito senza nemmeno darmi
la possibilità di ammettere che ti amavo… e continuo
ad amarti…. E non puoi più dirmi che non provi niente
nei miei confronti, quella foto parla da sola…"
I'd sink ships for you,
Take the cross for you
Make me a part of you
Hanamichi stava per ribattere alle
parole di Rukawa quando si sentì sbattere contro il muro
e due caldissime labbra poggiate alle sue. Aveva paura di amarlo,
paura di perderlo come tutte le persone amate. Ma alla fine il desiderio
che aveva per il moretto vinse, essendo cresciuto troppo in quegli
anni e socchiuse le labbra dolcemente abbracciandolo e stringendolo
a se e baciandolo con passione. Per mancanza d'aria dovettero finire
il bacio e si guardarono negli occhi, e per la prima volta dopo
anni Hanamichi si mise a piangere stringendo Rukawa a sè
come un naufrago con la sua unica via di salvezza:
"Non abbandonarmi…."
"Mai…."
Because I believe in you
I believe in you
I would die for you
I due stavano sdraiati sul divano
abbracciati e Hanamichi si era calmato un po', poi si senti un sussurrò
del rosso:
"Non morire prima di me e davanti ai miei occhi… non
lo sopporterei… prometti che mi lascerai morire prima…
non sopporterei di vederti scomparire…."
"…"
"Basta anche un giorno…"
In tutta risposta Rukawa lo abbracciò stretto a se e gli
posò un tenero bacio sulle labbra che aveva desiderato per
troppo tempo.
"Farei qualunque cosa per te Hana…"
"Rimani con me questa notte…."
I timidi raggi del sole illuminarono
la stanza ed il grande letto matrimoniale sul quale dormivano due
figure abbracciate. Il ragazzo dai capelli rossi aprì lentamente
gli occhi e sospirò sorridendo, pensando che non aveva dormito
più così bene da un bel pezzo. Sentì un peso
sul suo braccio e sgranò gli occhi notando il moretto continuare
a dormire. Per un momento lo guardò spaesato come se non
capisse, ma poi i ricordi della sera prima ritornarono, sorrise
e accarezzò i capelli di Kaede spostando delle ciocche ribelli
dal suo bellissimo viso. Rukawa si mosse accoccolandosi ancora di
più nell’abbraccio di Sakuragi e aprì lentamente
gli occhi sorridendo, sicuro di vivere un altro dei suoi sogni.
“Se sto sognando non svegliarmi… e se son sveglio…
non lasciare che mi addormenti…”
I loro sguardi si incrociarono e si guardarono per lunghi momenti.
Kaede si sporse e baciò delicatamente le labbra di Hanamichi
che chiuse gli occhi. Il bacio fu leggero e casto, e quando Rukawa
si spostò, Hanamichi arrossì e balbettò:
“Va...vado a.. a prepa..preparare la cola..zione…”
Si alzò lentamente tremando dall’imbarazzo e seguito
dagli occhi attenti del suo ragazzo, uscì dalla stanza richiudendosi
silenziosamente dietro la porta.
Kaede si ributtò sul letto non sapendo cosa pensare, sbuffò
e si alzò anche lui dal letto dirigendosi nel bagno. Chiuse
la porta dietro le sue spalle e aprì l’acqua calda
mentre si toglieva quei pochi indumenti che aveva addosso. Entrò
nella doccia ed iniziò a lavarsi pensando ad un modo per
far cedere quel testone del rossino. L’acqua gli scivolava
giù per il corpo e lui non desiderava altro che quell’
acqua si trasformasse nelle mani di Hanamichi e lo accarezzasse.
Voleva averlo… era ossessionato dall’idea di Sakuragi
che gli passava le mani, toccando le sue parti più intime.
Fece scorrere le sue mani lungo il petto, quasi all'altezza dell'inguine
si bloccò: un'idea aveva preso a frullargli nella testa.
Un sorriso diabolico fece capolino sul bel viso: ora sapeva come
fare.
Hanamichi stava di fronte ai fornelli
pensieroso, che cavolo gli era preso per balbettare in quel modo
e andarsene, con la stupida scusa della colazione, era sicuramente
meglio stare sdraiato a letto con il suo volpino. Chiuse gli occhi
pensando al corpo nudo del volpino, quando sentì il rumore
dei passi, si girò sorridente verso Kaede, ma quando notò
che la volpe era in tutta la sua gloria così come la madre
lo aveva messo al mondo, addio colazione, gli cadde tutto dalle
mani. La padella precipitò a terra con un rumore secco che
si propagò per tutta la stanza silenziosa, spargendo il suo
contenuto a terra, mentre il volpino gli si avvicinava con passo
sinuoso.
“Ka…ka…ede…”
Il volpino si avvicinò ancora di più al rosso con
uno sguardo malizioso e pieno di fuoco. Hanamichi fece qualche passo
indietro per rimanere bloccato dal grande tavolo da cucina. Non
sapeva come reagire a quell’approccio della kitsune. Con gli
occhi percorse il corpo perfetto scolpito dagli innumerevoli allenamenti
di Kaede, era ancora terribilmente in imbarazzo, ma ciò non
gli impediva di eccitarsi. Il moretto allungò una mano e
gli accarezzò una guancia, disegnò il contorno delle
labbra con un dito che poi fece scorrere lungo il collo sino al
colletto della camicia che indossava, iniziando a slacciare i bottoni
lasciandolo infine a petto scoperto. Il rosso osservò ogni
mossa della creatura soprannaturale davanti a lui, sentendo quasi
dei brividi di piacere mentre la volpe iniziava a spogliarlo per
poi poggiare le mani sul suo petto nudo accarezzandolo dolcemente,
ogni tanto passando per i capezzoli, come per prenderlo in giro.
Poi le sue mani scesero al bordo dei pantaloni del pigiama di seta
bianca che indossava Hanamichi e con un movimento veloce glieli
sfilò lasciandolo solo nei boxer rossi. Gli si accostò,
baciandolo dolcemente sulle labbra, mentre le dita scorrevano sul
suo torace scolpito per poi allacciarsi alla sua vita. Prese a camminare
all'indietro, seguendo un percorso fisso nella sua mente; si fermò
solo quando sentì dietro le sue ginocchia il bordo del divano,
allora vi si lasciò cadere sopra senza lasciare la presa.
Hanamichi sbilanciato fu costretto a seguirlo, così si ritrovo
disteso sopra il ragazzo nudo, a stretto contatto con il suo corpo,
le bocche ancora unite mentre le mani del moro viaggiavano sulla
sua schiena. E finalmente la timidezza del rosso scomparì
e si staccò dal bacio guardando maliziosamente il moro, per
poi scendere a baciare lentamente le sue labbra, discendendo per
baciare e leccare lentamente il suo collo. Kaede chiuse gli occhi
sorridendo,finalmente era riuscito a smuovere il rosso, e ora si
godeva le sue carezze tanto attese. D’altra parte Hanamichi
iniziò la sua esplorazione del corpo del volpino baciandolo
e leccandolo dolcemente lasciando una scia di saliva. Arrivò
al primo capezzolo e lo prese in bocca giocandoci con i denti, quando
questo si indurì per lo stimolo, fece lo stesso anche con
l’altro prendendolo tra i denti e leccando. Kaede iniziò
ad ansimare sentendo la bocca del rosso sul suo petto e una mano
che gli accarezzava la gamba, non entrando mai in contatto con il
suo membro già duro, come per prenderlo in giro. Sakuragi
alzò lo sguardo, senza che le sue labbra lasciassero mai
il corpo del suo amante, i suoi occhi nocciola osservarono il viso
di Kaede arrossato per l’eccitazione. Sorrise e continuò
a scendere soffermandosi all’ombelico del ragazzo sotto di
lui. Si divertì a farlo ansimare ancora di più e a
Kaede venne quasi voglia di supplicarlo. Non riusciva a capire,
come sapeva fare tutto questo… ad un certo punto gli venne
il dubbio che forse lui per Hanamichi non era il primo (o.O ndHana
Che è ‘sta cosa? Non l’avrai messo a letto con
qualcuno ndRu … non ho nemmeno finito la cosa… e voi
già rompete? Vedrete se è successo… ndSaya Gattaccia
sai che muori se lo fai… ndRu -.- ma voi non mi conoscete
per niente allora … ndSaya), il rosso sembrava così
esperto. Sentiva le sue labbra scendere sempre di più e poi
finalmente Hanamichi gli posò un bacio leggero sulla virilità.
(Ma ci lasci nel dubbio? ndHana certo… per il momento…
ndSaya -.- continua a scrivere ndRu) Alzò la testa, continuando
ad accarezzare la coscia con la mano e diede un altro bacio pieno
di passione al suo volpino. Kaede rispose abbracciandolo e stringendosi
a lui. Sakuragi si staccò dall’abbraccio e scese di
nuovo al punto dove era rimasto, leccando il membro di Rukawa per
la sua lunghezza e scendendo ai testicoli per stuzzicarlo, continuando
a non toccare la sua virilità. Per il volpino questo era
troppo, aveva bisogno di sentire la bocca calda del rosso su di
lui. Il moro sussurrò all’amante con una voce rocca
e spezzata dall’eccitazione.
“Ha…na… ti… pre…go…”
Il rossino sorrise e finalmente decise che era arrivato il tempo
di assaggiare il suo koi. Così con la mano con cui accarezzava
la coscia fece cambio con la bocca ed iniziò ad accarezzare
i testicoli, lasciando che le sue labbra scivolassero più
in alto e leccando la punta, per poi prenderlo in bocca, facendo
si che Kaede inarcasse la schiena per avere ancora più contatto
con quel calore che desiderava provare dalla prima volta che aveva
posato gli occhi sulla testa rossa. Per il moro era una dolce tortura
sentire la lingua del rosso giocare con il suo membro muovendosi
su e giù, mentre la sua mano accarezzava dolcemente le ghiandole
genitali maschili (…che è questa parola? ndHana ehm
^\\\\^ sinonimo per le palle… ndSaya non potevi usare accarezzava
le palle? ndRu IO non sono volgare come voi ndSaya ma se l’hai
detto tu che erano… ndHana che coglioni, fatemi continuare
‘sta lemon… se no non la finisco più ndSaya_che_si_sente_ridicola
meno male che avevi detto che non eri volgare ndAlain Alain vattene,
hai sbagliato fic, che rottura di pa… ehm…ndSaya). Kaede
ansimava e non passò molto prima che iniziasse a gemere.
Hanamichi sorrise durante il lavoro sorpreso per la vocalità
del compagno, questo lo spinse a stimolarlo ancora di più,
perché gli piaceva sentire la voce del volpino invocare il
suo nome con quella voce roca piena di eccitazione. Kaede inarcò
la schiena e venne con violenza nella bocca del compagno svuotandosi
tantissimo. Hanamichi ingoiò tutto, e quelle gocce che gli
erano scappate le leccò dolcemente ripulendo la virilità
del ragazzo. Alzò lo sguardo malizioso decidendo che non
era ancora finita visto che anche la sua eccitazione dura, pulsava
di dolore. Rukawa respirava a polmoni pieni come se avesse giocato
un’intera partita di basket, non riusciva a capire cosa era
successo e come quel rossino che stava tra le sue gambe avesse potuto
dargli un piacere così grande. Non si era ancora ripreso
quando sentì la bocca del rosso sulla sua e la lingua che
gli chiedeva di lasciarlo passare, socchiuse le labbra e quando
le loro lingue si incontrarono, iniziando un duello senza vinti
nè vincitori, assaggiò se stesso. Le sue braccia salirono
fino ad abbracciarlo intorno al collo stringendosi in un cerchio,
come per paura che smettesse. Poi sentì una mano accarezzarlo
di nuovo sulla coscia per poi chiedergli di allargare un po’
le gambe, ubbidì docilmente allargandole abbastanza in modo
che la mano scendesse tra le sue natiche accarezzando la sua fessura
vergine. Hanamichi si staccò dal bacio pieno di passione
e ritrasse la mano solo per accarezzare le labbra del moro, che
guardandolo con occhi oscurati di passione prese in bocca prima
un dito succhiandolo come se fosse il membro dell’amante,
per poi prendere in bocca tutte e tre le dita e inumidirle per bene.
Sakuragi lo osservava con passione, mordendosi il labbro superiore,
la scena della volpe lo eccitava ancora di più e lui aveva
bisogno di prenderlo, ma non prima di averlo preparato. Gli tolse
le dita dalla bocca per baciarlo di nuovo, poi con la mano tornò
al lavoro di prima. Con un dito gli passò sul muscolo dell’apertura
per farlo rilassare, quando capì che era abbastanza rilassato
inserì il primo dito e iniziò a muoverlo in un lento
ritmo nei cerchi, per allargarlo. Soddisfatto del proprio lavoro
aggiunse anche il secondo e poi il terzo continuando a usare un
ritmo lento e circolare. Kaede gemette nel bacio per l’intrusione
ma si rilassò, così che Hanamichi non avesse problema
a fargli lo straching. Molto presto il moro iniziò a muoversi
e a impalarsi sulle dita del rosso, dando segno che era pronto per
ricevere il membro duro di Hanamichi. Sakuragi tolse le dita dalla
fessura del moro e si staccò dalle sue labbra. Kaede sentì
un vuoto insopportabile dentro di lui e alzò lo sguardo guardando
il rosso che si stava togliendo l’ultimo indumento: i boxer
rossi. Ammirò il corpo scolpito dagli allenamenti di basket
e dalle mille risse soffermandosi sull’eccitazione, sgranando
gli occhi per quanto era grossa. Si leccò le labbra e Hanamichi
si posizionò, alzando le gambe di Rukawa sulle sue spalle.
Il suo fallo si posò gentilmente all’apertura, i loro
sguardi si incollarono e Sakuragi spinse leggermente dentro la punta,
come per torturarlo. Kaede si morse il labbro, senza mai distogliere
lo sguardo dal rosso. Poi Hanamichi si spinse dentro lentamente,
per paura di fargli del male mordendosi il labbro superiore per
quanto era stretto il moro. Era una sensazione fantastica che lo
faceva impazzire, facendogli quasi prendere il controllo, aveva
voglia di prenderlo violentemente e sbatterselo per bene, ma si
trattene, non voleva che la loro prima volta fosse dolorosa per
il suo koishii. Kaede chiuse gli occhi per il dolore, anche se Hanamichi
l’aveva preparato, era troppo grosso, ma era un dolore piacevole…
si sentiva finalmente intero. Finalmente Sakuragi si spinse fino
in fondo penetrandolo completamente soffermandosi per far rilassare
il suo amore e dargli tempo di abituarsi all’intrusione. Si
sporse in avanti leccando via l’unica lacrima che era scappata
agli splendidi occhi del colore dell’oceano più profondo
della volpe, gli sorrise e poi sussurrandogli un ti amo iniziò
a muoversi lentamente dentro di lui trovando l’angolo perfetto,
toccando con ogni movimento la sua prostata. Kaede non era solo
vocale, ormai urlava il suo amore per Hanamichi trovando lo stesso
ritmo del rosso, incontrandolo ogni volta che questo usciva fino
alla punta per poi spingersi dentro di lui con forza e delicatezza
allo stesso tempo. Allargò ancora di più le gambe
di Kaede, per avere libero acceso poi con una mano prese il pene
del moretto ormai indurito nuovamente e iniziò a stimolarlo
nello stesso modo con cui lo stimolava da dentro. Per Rukawa questo
era il paradiso, Hanamichi lo stava facendo godere al massimo. Il
rosso chiuse gli occhi per assaporare di più le sensazioni
che gli dava il suo volpino, stava andando in estasi e poco dopo
Kaede si liberò di nuovo urlando il nome dell’amato
e nello stesso momento lo fece anche Sakuragi gemendo l’amore
per Rukawa. Cadde sfinito sul corpo della volpe tremando per il
piacere e respirando a fondo sentendo che anche il moro tremava
per la soddisfazione datagli. I loro respiri si regolarizzarono
e Hanamichi fece per uscire da lui solo per essere fermato dalle
forti braccia di Kaede, che gli sussurrò:
“Resta ancora…”
Non voleva dividersi da lui, si sentiva intero, e il rosso sorrise
poggiando la testa sul petto di Fox. Ascoltò il battito del
cuore che tornava alla normalità e dopo anni si sentì
felice e completo. Rimasero così ancora per un po’
poi Hanamichi alzò lo sguardo notando che Kaede si era addormentato
con uno sguardo beato. Sorrise dolcemente spostandogli una ciocca
di capelli dal viso e scivolò fuori stanco. Si alzò
in piedi prendendo il moro tra le braccia andando di nuovo nella
camera da letto poggiandolo sopra il letto. Guardò l’orologio…
era presto, quel giorno avevano solo gli allenamenti. Regolò
la sveglia e si sdraiò vicino al volpino coprendo entrambi
con le lenzuola di seta bianca per poi addormentarsi anche lui.
La sveglia suonava gia da un bel
pezzo quando finalmente Hanamichi si degnò di spegnerla e
stiracchiarsi. Sorrise come un ebete al pensiero di come avevano
fatto l’amore sul suo divano. Sospirò e guardò
il moro ancora addormentato, gli posò un dolce bacio sulla
fronte e poi si costrinse ad alzarsi e a dirigersi verso il bagno.
Aprì l’acqua calda che iniziò a scendere sul
suo corpo quando sentì due mani abbracciarlo da dietro e
sorrise girandosi e posando un leggiadro bacio sulle sue labbra.
Prese il bagnoschiuma e iniziò a lavare con la spugnetta
l’odore del sesso dal suo volpino. Kaede lo lasciò
fare rilassandosi al tocco esperto del rosso. Quando finì,
Rukawa aprì gli occhi sorridendo e togliendogli la spugnetta
dalle mani. Iniziò a lavargli il petto con leggeri tocchi
per poi scendere sempre più in basso e ad accarezzargli il
membro, quando Sakuragi lo fermò con fatica sussurrando:
“Abbiamo gli allenamenti…”
Il moretto annuì e finì il suo lavoro. Hanamichi uscì
dalla doccia prendendo un asciugamano e legandoselo intorno alla
vita aspettò che gli si avvicinasse la volpe, poi lo abbracciò
tra le sue forti braccia sussurrando ancora una volta:
“Aishiteru Kitsune…”
Per poi iniziare ad asciugare l’acqua dal corpo del volpino
quasi geloso di essa perché poteva stare ad accarezzare quella
pelle pallida senza essere disturbata. Kaede lo attirò a
sè baciandolo sulle labbra, un bacio casto e puro. Si sorrisero:
“Su andiamo a vestirci…”
Si misero le loro tute da ginnastica e uscirono felici, sul viso
del rosso c’era ancora il sorriso ebete.
“Dove cavolo sono quei due?”
Chiese Rose guardando l’orologio:
“Hanamichi non è mai in ritardo…”
Mitsui e Sendoh si guardarono sorridendo avendo intuito cosa fosse
successo a casa di Sakuragi. Dexter guardò la cugina che
iniziava a preoccuparsi, non era da Sakuragi arrivare tardi ad un
allenamento.
“Non ti preoccupare Rose, vedrai che arrivano…”
“E scommetto che arriveranno anche insieme.”
Akira non riuscì nemmeno a finire la frase quando la porta
si aprì ed entrò il moretto abbastanza assonnato.
Seguito dal rosso con un sorriso stampato sulle labbra. Tutti nella
palestra si girarono verso di loro e Rose stava per dire qualcosa
quando notò il cambiamento del capitano… non era mai
successo negli ultimi quattro anni che Sakuragi sorridesse così
apertamente. Sulla palestra cadde un silenzio assoluto e i due si
avvicinarono a Rose, Dex, Mitsui e Sendoh.
“Ciao ragazzi…”
Salutò Hanamichi con voce frizzante e a Rukawa si rallegrò
il cuore a sentire di nuovo la voce raggiante del suo uomo. Rose
non sapeva che dire nè che pensare, spaesata guardò
verso il cugino e Raven, che guardavano il loro capitano come se
fosse la prima volta che lo vedevano. Sakuragi prese la palla di
basket tra le mani e la rigirò un paio di volte, poi si girò
verso il canestro scattando con la sua grazia felina e facendo uno
splendido Slam dunk davanti a tutti per poi urlare con voce piena
di felicità:
“SONO O NON SONO IL GENIO DEL BASKET? L’UNICO GRANDE
TENSAI?”
------------*Owari *---------------
Saya: Ecco finito!
Hana: Che è sta cazzata? Perché mi hai diviso dalla
Kitsune? E hai ammazzato mia sorella!!
Saya: Te lo meriti, e poi cicco…
Hana: E perché è dedicata a tutte queste persone?
Saya: E' un regalo in riatrdo…
Ru: Ma i loro compleanni sono passati già da un mese! Tra
ne quello di Sheera…
Saya: Meglio tardi che mai allora!
Sen: Scusa e la When Saya Say So?
Saya: Ah quella.... uhm... per l’anno prossimo?
Mit: Te sei fusa
Aya: Ma no è geniale
Ryo: Sì, sì è geniale
Saya: Lo dici solo perché l’ha detto Ayako
Hana: … Ma io sono OOC
Saya: Lo so, era questo il mio intento, farti OOC,…
Sen: *_*
Mit: *_*
Saya: Che avete voi due?
Mit: Sei stata carina, siamo molto teneri…
Saya: …. Ehm ^^;;;; parlando d’altro La canzone #1 Crash
dei Garbage indica lo stato d'animo di Rukawa e il suo amore eterno
per Hana *_*
Sen: Poveraccio Hana, cosa ti ha fatto di tanto terribile che l'hai
fatto soffrire così tanto?
Saya: … se non stai zitto pure te soffrirai…
Sen: No no…
Hana: -.- Saya….
Saya: Che vuoi stai con Ru, non sei contento?....Io ci rinuncio…Cmq
il pezzo quello di solo anche se muoio un giorno prima… l'ho
preso da Maison Ikokku
Hana: *_*
Ru: Saya questa volta ti sei superata
Hana: Ti perdono tutto quello che dovevo perdonarti
Saya: … uhm grazie
Ru: Anche per la prossima lemon ascolta Beethoven… ti fa bene
Saya: uh… ok… ci vediamo alla side story per Mit e Sen…
io sono stanca anche di pensare…
Ru: Hana andiamo divertirci di là
Hana: *_* ziiii
Saya: -.-;;; menomale che gli ho fatto fare.. HEY QUELLO E' IL MIO
LETTO!
Hana: Non possiamo farci niente, Hisashi e Akira hanno rubato il
nostro…
Saya accende le videocamere in tutta casa, facendo videocassette
RuHana e MitSen