TITOLO: Quando tutto sembra perduto
AUTORE: Saya
SERIE: Slam Dunk
PARTE: 1/1
PAIRING: HanaRu + Un po’ di MitSen
RATING: Nc-17.
DISCLAIMER: I personaggi non sono miei Bla,bla,bla ma del grande Inoue-sensei....
NOTE: Si e una fic a sorpresa, l’unica a sapere della sua esistenza era Pamuccia, che per dovere come cavia e corretrice l’ha saputo prima. Cmq sia Hana che Ru sono OOC…Le altre note alla fine come sempre
DEDICA: Questa ficci è dedicata a: Clanes, Temade, Yurika, Sakuya e Sheera. BUON COMPLEANNO RAGAZZE


Hanamichi stava andando verso la palestra quando una ragazza gli corse in contro:
“Sei tu Hanamichi Sakuragi?”
Il rosso annui guardando perplesso la ragazza:
“C’è una telefonata per te nelle segreterie… dovresti sbrigarti… hanno detto che è urgente.”

Come sempre Hanamichi faceva tardi agli allenamenti. Akagi era già nervoso di suo e adesso questa assenza lo faceva imbestialire. Urlava contro i poveri componenti del club di basket di muoversi ed iniziarsi ad allenare. Rukawa lo ignorava completamente anche se continuava il suo lavoro per diventare il numero uno del Giappone. Ormai era passata mezz’ora e di Sakuragi nemmeno l'ombra. Ayako ogni tanto guardava verso la porta come se si aspettasse che il rosso entrasse a momenti, ma quel giorno Hanamichi non entrò in quella palestra ad allenarsi.
Gli allenamenti ormai erano finiti e Yohei entrò nella palestra:
“Salve…”
Salutò guardandosi intorno come per cercare qualcuno:
“Ma Hanamichi?”
Ayako guardò sorpresa il ragazzo moro e chiese:
“Ma non è con te?”
“No, ha detto ci saremmo visti dopo gli allenamenti, e infatti sono venuto a prenderlo.”
Questa cosa era sospetta, anche troppo per i gusti di tutti i componenti del club di basket, a queste parole si era avvicinato anche Rukawa interessato a quello che avevano da dire. Era possibile che quel do’aho si fosse perso nella strada dalla scuola alla palestra? No nemmeno lui era così stupido, al massimo se lo poteva aspettare da quella gallinaccia della sorella di Akagi oppure da quelle deficienti del suo fan club, ma non dalla testa rossa.
“Ma cosa gli è potuto succedere in questo tragitto così piccolo?”
“Oh oh oh…”
“Anzai-sensei buona sera….”
Tutti si girarono a salutare l’allenatore che si avvicinò al gruppo.
”Vi spiego io perché Hanamichi non è venuto agli allenamenti."Detto questo andò al bordo campo e si sedette sulla sedia e aspettò che tutti arrivassero per ascoltarlo:
“Hanamichi è venuto da me qualche minuto dopo che sono iniziati gli allenamenti mi ha detto che deve lasciare la squadra per motivi di famiglia…”
“COSA???!”
Fu l’urlo di tutti. Mentre Yohei sorpreso disse:
“Ma la sua famiglia sta in America….”
L’anziano allenatore annuì:
”Infatti questo pomeriggio… o meglio credo che Sakuragi sia già da qualche minuto sull' aereo.”
Un silenzio di tomba calò sulla palestra, nessuno riusciva a capire, era così urgente da non potere nemmeno salutare i propri amici e compagni di squadra. Yohei sospirò e guardò Anzai:
“La salute di sua sorella è peggiorato non è vero?”
L’allenatore annuì:
“Prima degli allenamenti l’ha chiamato la madre…”

~*Flash Back: Qualche Ora Prima*~

Hanamichi entrò nella segreteria non capendo chi poteva chiamarlo a scuola ma appena rispose capì che era molto grave sentendo la voce della madre spezzata.
“Okaa-san!”
La donna stava piangendo e Hanamichi chiuse gli occhi e li riaprì:
“Okaa-san, ordinami il biglietto per il primo aereo per Los Angeles… vi raggiungo subito, lascio la scuola ok?..... Mamma arrivo al più presto… si ciao….”
Mise giù la cornetta del telefono e guardò la segretaria:
“Senta io lascio la scuola, ma non ho tempo per scrivere la lettera… ve la manderò dall' America.”
La donna annuì capendo che era successo qualcosa di terribile visto che prima quando aveva parlato con la signora Sakuragi questa aveva una voce spezzata.
”Mi potrebbe anche dire dove posso trovare il signor Anzai?”
“Dovrebbe essere ancora in sala professori…”
Il rossino sorrise debolmente e annuì salutando e correndo fuori dalla segreteria. Finalmente arrivò davanti alla sala professori, e in quel momento uscì il vecchio coach.
“Anzai-sensei! Le devo parlare…”
L’anziano signore si accorse che Sakuragi era molto più serio del suo solito, e capì che era successa qualcosa di grave:
“Oh oh oh, seguimi visto che sembra importante…”
Il rosso annuì e lo seguì. Entrarono in una classe vuota (No, Hana non si fa così, adesso seduci anche i vecchietti? ndSaya Deficiente! ndHana) dove Anzai trovò posto e si sedette. Con il suo viso tranquillo si girò verso il giovane e disse:
“Allora…sono a tua disposizione…”
“Io devo lasciare la squadra,… vede, mia sorella è gravemente malata già da tanto tempo, e la mamma ha pensato di portarla in America dove c’era questo dottore molto bravo e famoso. Solo che l’ha fatto troppo tardi e la malattia è andata molto più in avanti di quanto pensavamo, e adesso Himeko (strano che non hai messo Saya ndHana ma mica devo esserci ovunque, cmq che ne sai che il nome di tua sorella non sia Himeko Sayaka Sakuragi ndSaya Non sei il tipo di due nomi ndHana mi stai sfidando?ndSaya) ha chiesto di me, di volermi vedere. Mamma si è stabilita a Los Angeles, e mi vuole con lei, così come la mia piccola Himeko-chan.”
L’anziano signore sospirò e rispose:
“Il tuo posto è con loro Hanamichi, hanno molto più bisogno di te che noi, si certo noi non riusciremo facilmente a superare la perdita, sia il tuo talento che il tuo entusiasmo.”
“Grazie, mi ricorderò sempre di voi e della squadra…”
Anzai sorrise e Hanamichi non resistette a non abbracciarlo. Quando si staccò il suo viso era rigato dalle calde lacrime dell’addio.
”Su ragazzo, adesso vai e fatti valere anche al liceo che frequenterai là… nella terra del basket.”
”Si, Anzai-sensei… mi saluterebbe tutti quanti? Visto che io ho l’aereo in poche ore… devo correre…”
“Lo farò Hanamichi, e buona fortuna.”
Il rosso stava gia alla porta quando si girò:
”Anche a voi e alla squadra auguro di vincere il campionato…. Ciao nonetto!”
E corse via fuori dalla scuola, piangendo lacrime amare per dovere abbandonare quello che lui amava dal profondo del cuore. Ma la cosa che gli faceva ancora più male era di non aver confessato a Kaede i suoi veri sentimenti. Ma come aveva detto l’anziano allenatore, la sua famiglia, sua madre e sua sorella, avevano molto più bisogno di lui che la squadra. Si fermò vicino al cancello d’ingresso e si girò per l’ultima volta:
”Addio Shohoku.”

Anzai guardava fuori dalla finestra della classe dove aveva parlato con Sakuragi, voleva molto bene al rosso, era un ragazzo simpatico e riusciva a sollevare il morale anche senza accorgersene, era il trascinatore della squadra in un certo senso, i giocatori reagivano anche se non era presente, oltre al fatto che aveva un talento straordinario per il basket e imparava molto in fretta… sì, negli Stati Uniti avrebbe fatto strada. Sorrise e rimase lì a fissare il cielo per ancora un po’ di tempo… erano passate almeno tre ore, e doveva andare ad avvertire la squadra che Sakuragi l’aveva lasciata. Arrivò davanti alla porta della palestra quando sentì i ragazzi che parlavano preoccupati per via di Sakuragi. Sapeva che tutti ci sarebbero rimasti male nel momento in cui glielo avrevve detto, ma non poteva nasconderlo. Poco prima del suo intervento sorse la domanda cosa poteva essere successo a Hanamichi in quel tragitto così corto.
”Oh, oh, oh….”

~*End Flash Back*~

Sakuragi ormai era salito sull' aereo. Chiusero le porte ed una hostess si preparò e iniziò a fare il programma prestabilito, mentre un’altra parlava e spiegava al microfono. La guardò per la durata della spiegazione e poi si rigirò e guardò fuori sorridendo tristemente… L’aereo si alzò in volo e il rossino sussurrò a se stesso:
”Sayonara Giappone, spero di rivederti presto… Sayonara Kit… Kaede.”
E una lacrima calda scivolò per il suo viso fermandosi al angolo della sua bocca. (Ma che è? Piango sempre! ndHana Mo' dimmi che non piangeresti sapendo di dovere lasciare tutta la tua vita dietro a te, andando in un paese estero… che sta in un altro continente, non sapendo cosa ti aspetta… ndSaya ç___ç ndHana Saya l’hai fatto piangere ndRu Anche tu piangeresti se lui se ne andasse lasciandoti dietro senza nemmeno salutarti per la troppa fretta, e senza che tu gli avessi rivelato i tuoi sentimenti ndSaya ç____ç ndRu …ndSaya)

Dalla palestra si sentiva un rimbalzo di palla, dentro c’era Kaede che non sapeva come scaricare la tensione e la tristezza di aver perso Sakuragi. La palla entrò dentro il canestro e il moro la lasciò rimbalzare per terra standosene fermo a fissare il tabellone e una timida lacrima (ancora? ndRu ma che è un capitolo tutto lacrime? ndHana sì, mi è venuta voglia di farvi piangere tanto ndSaya) gli scese giù per il viso. Con il palmo della mano se la asciugo mormorando tra se e se:
”E da anni che non piango, e adesso quel do’aho è riuscito a farmi piangere… cazzo Hanamichi perché te ne sei andato senza dire niente…”
Si incamminò verso il pallone e lo prese in mano ricordandosi il passato, il loro primo incontro… quella testata che gli aveva dato in piena fronte. Tutte le botte che si erano dati e come fossero diventate come necessità per lui. Quello era l’unico modo per toccarlo e sentire la sua pelle calda… Le lacrime ormai non si fermavano più, non avrebbe più potuto toccare quella pelle morbida, non avrebbe più potuto osservarlo di nascosto ed essere contento per i progressi che fa… non avrebbe nemmeno potuto chiamarlo do’aho e farlo innervosire… lo aveva perso per sempre… quella adorabile testa rossa:
“Hanamichi…”
Sospirò per l’ennesima volta e si diresse verso gli spogliatoi. Non si sentiva per niente bene era successo tutto troppo in fretta e per l’ennesima volta aveva perso la persona a cui teneva di più al mondo. Era di nuovo rimasto solo come un cane. (… ndRu eh eh scusa ndSaya). Per potere sopportare le sue giornate così noiose, aveva bisogno del rossino, erano solo le botte e si pestavano tanto, eppure era il loro accordo, il loro modo per amarsi, e sapeva che ultimamente anche Hanamichi lo faceva solo per gioco, non più per odio vero, ma solo per non cambiare le loro abitudini. Ma ad Hanamichi non fregava niente di lui. Uscì da sotto la doccia, si vestì lentamente sorridendo tristemente pensando a tutte le volte che aspettava che Sakuragi tornava dalla doccia per vestirsi e così lui lo poteva guardare senza che nessuno se ne accorgesse, ed ammirare quel corpo assurdamente bello, scolpito da tante rise e dal basket, quello sport che anche Hanamichi aveva imparato ad amare. E adesso? Se n'era andato in America, lasciandolo da solo qui in Giappone. Non era giusto, che se ne fosse andato senza girarsi nemmeno una volta per guardarlo, non gli aveva dato la possibilità di chiedergli scusa d’averlo sempre trattato male anche se in realtà lo ammirava e amava con tutto il cuore. Le lacrime ricominciarono a scendere giù per le sue guance quando sentì una voce:
”Non poteva fare altrimenti… lo sai bene che non è il tipo che se ne va senza salutare,…”
Rukawa alzò lo sguardo di scatto e i suoi occhi incontrarono lo sguardo dispiaciuto di Sendoh:
”Akira?”
Il numero 7 del Ryonan si avvicinò a Rukawa:
”Mi hanno detto che Hanamichi se ne era andato, così sono venuto a vedere come stai… ti va di andare a bere qualcosa?”
Rukawa abbassò di nuovo lo sguardo non dicendo niente.
”Cavolo Kaede non puoi abbatterti cosi!”
”Sta zitto Akira, che ne sai tu, il tuo Mitsui e ancora qui in Giappone e lo puoi vedere quando vuoi!!!”
Sendoh si accorse che la cosa era molto più complicata del previsto (o cavolo, adesso anch’io inizio a parlare con Momo ndSaya se adesso dici non vogliatemene a male però adesso devo andare mi arrabbio ndHana quello dovevi dirlo tu prima… ndSaya)
”Andiamo ti offro qualcosa da bere… vedrai che Sakuragi si farà vivo, e se è destino quando andrai in America lo incontrerai.”

Il volo era abbastanza piacevole sebbene i pensieri e la mente di Hanamichi fossero affollati dal immagine di Rukawa, ed infatti tra le sue mani aveva le foto che avevano fatto con la squadra qualche tempo fa, dove c’erano tutti, oltre ad avere anche una foto del ragazzo dai capelli mori, seduto sotto un albero a dormire. Gli piaceva molto quella espressione del suo viso in quel momento. Era riuscito ad immortalarlo per sempre, quella foto era il suo tesoro da allora. L’aereo atterò all’aeroporto di Los Angeles e lui scese notando tra la folla, una macchia rossa. Sorrise dolcemente quando vide sua madre che gli sorrise e lo abbracciò con un po’ di fatica, visto che nell' ultimo anno era cresciuto molto. Prese i propri bagagli e seguì la signora Sakuragi verso la macchina.
”Mi dispiace Hana-chan, hai dovuto lasciare coi tutti i tuoi amici e la scuola, e tutto quanto… ma Hime-chan è peggiorata, il dottore non sa quanto le rimane. Lo sai che questa malattia è molto grave, e quando siamo arrivate qui a Los Angeles, mi hanno detto che c’erano estremamente poche speranze. Io…”
”Okaa-san, lo so benissimo, credo che tutti e tre sapevamo la verità dall' inizio anche se non volevamo ammetterlo.”
La signora si girò e guardò il figlio con un sorriso triste:
”Sei maturato molto Hana, lo sai questo…”
Il ragazzo dai capelli rossi annuì ed entrò nella machina. Mentre la madre si sedette vicino a lui:
”Jones all' ospedale…”
”Hai l’autista?”
”Si,…ho guadagnato tanto, e sono vice presidentessa di CORP…”
”Ah e ti degni di dirmelo solo adesso?”
Yukari gli fece un occhialino:
”Beh volevo farti almeno una sorpresa bella…”
”Grazie mamma…”
La machina si fermò davanti un ospedale di assurda grandezza. E i due scesero, mentre la signora Sakuragi disse all' autista di aspettarla, che lei sarebbe scesa tra poco, lasciando i figli a parlare un po’ da soli. Le infermiere dell' ottavo piano salutarono la signora che fiera mostrava suo figlio.
”Oh il suo Hanamichi assomiglia molto a Hime…”
”Si sono gemelli.”
”Ma Hanamichi è molto più grande di lei…”
Sakuragi sorrideva per educazione ma moriva dalla voglia di abbracciare la sorella. Finalmente raggiunsero la stanza della ragazza e Hanamichi aprì subito la porta sorridendo dolcemente, per non far vedere alla sorella che era triste e preoccupato. La ragazza alzò lo sguardo e sorrise:
“Hana-chan sei arrivato, come sono felice.”
Il rosso si avvicinò al letto. Sua sorella sembrava ancora più piccola di come la ricordava e era molto sciupata dalla malattia. La abbracciò teneramente per paura di romperla, mentre la ragazza si mise a piangere di gioia. Yukari li guardò dalla porta con un sorriso triste, sapendo che questi forse erano gli ultimi giorni in cui avrebbe potuto vederli entrambi assieme.
”Ragazzi io torno più tardi così vi lascio un po’ di tempo da soli, ok?”
La ragazza sorrise alla madre e sussurrò:
”Grazie okaa-san, sei sempre la migliore!”
La donna fece un occhialino:
”Sono o non sono una Sakuragi, noi siamo i più forti, ricordatelo Hime-chan!”
E con questo uscì dalla stanza lasciando i due fratelli da soli. Sakuragi accarezzò dolcemente i capelli della sorella, mentre lei parlò:
”Sto peggio di quanto pensavi non è forse così Hana?”
Il rosso riuscì solo ad annuire.
”La malattia mi sta portando verso la fine, ma morirò felice, avendoti visto per un ultima volta passando qualche giornata con te. Allora racconta, mamma ha detto che hai iniziato a giocare a basket!”
Il rosso sorrise, e annuì dolcemente iniziando a parlare della squadra, di come aveva iniziato a giocare e di Kaede Rukawa. Dopo due ore che Himeko si era divertita tantissimo le venne naturale chiedere:
”Ma, a te… la volpe piace?”
Hanamichi si fermò e la guardò sorpreso poi sorrise ed annuì:
”Si mi piace molto…”
“Non ti piace… tu sei innamorato… lo ami tantissimo, si vede da come parli di lui, ti brillano gli occhi e hai un sorriso ebete!”
“HIME-CHAN!!!”
”Ah ah ah guarda come sei arrossito, sei carinissimo! Hai detto che hai le foto? Su famelle vedere.”
Il rosso cercò nella sua borsa e tirò fuori le sue foto preziosissime. Per prima guardò il ragazzo dai capelli mori e sul suo volto si dipinse un sorriso gentilissimo:
”Hai veramente buon gusto Hana-chan, Kaede è molto bello.”
Gli porse le foto:
”Ed è anche innamorato di te…”
”Che stai dicendo…”
”Dammi la foto del gruppo, che ti faccio vedere una cosa… guarda lo sguardo intenso con cui ti guarda, è celato dietro quello sguardo indifferente, guarda meglio…”
”Io non vedo niente…”
”Perché sei deficiente.”
”Teme Hime!”
Si sentì bussare alla porta e Himeko rispose:
“Avanti!”
Entrò un ragazzo dai capelli scuri e occhi nocciola salutando con un sorriso Himeko, e venne seguito da una ragazza dai capelli altrettanto scuri e occhi vivacissimi.
”Dex, Rose, che bello siete venuti a trovarmi! Vi presento mio fratello Hanamichi!”
Il rosso sorrise agli amici della sua sorellina.
”Piacere…”
”Loro due sono cugini di secondo grado…”
”E' un piacere conoscerti di persona Hanamichi, Himeko ci ha parlato tanto di te.”
”Anche per me è un piacere conoscervi….”

Così passavano i mesi per Hanamichi, che si era iscritto allo stesso liceo di Dexter e Rose, e frequentava assieme al ragazzo anche la squadra di basket. Dopo aver finito la scuole e le attività post-scolastiche andava dalla sorella a farle compagnia…
Erano giorni tristissimi anche perché vedeva la ragazza spegnersi lentamente, finchè non arrivò il giorno che Hanamichi sperava mai arrivasse.
Il rosso entrò nella stanza, e Himeko non se ne era accorta della sua presenza e guardava fuori dalla finestra con un libro in mano. In questi mesi era diventata ancora più magra e pallida di prima. Si girò verso la porta e sorrise stanca, poi sussurro dolcemente:
”Sta arrivando… a prendermi…”
Sakuragi si avvicinò alla sorella e si sedette sul letto:
“Chi piccola?”
Con sguardo serio gli rispose:
”Shinigami…”
Chiuse gli occhi per calmarsi, quando sentì il leggero tocco della mano della sorella sul suo:
”Hanamichi abbiamo sempre saputo che non potevo durare in infinito, è meglio così, almeno tu e mamma sarete liberi di fare quello che vorrete.”
“Non dire cosi, Hime… per favore…”
E le lacrime iniziarono a scendere per il suo viso:
”Nii-san, non piangere, starò bene anche lì… e tu sarai sempre il mio nii-san,…”
A quel punto entrò anche la madre con sguardo tristissimo:
”Mamma, non piangere, io ti voglio bene, tu e Hana siete l’unica cosa rimastami… e adesso raggiungerò papà… lui hai bisogno di me.”

Le nuvole ricoprivano il celo, mentre la giornata era avvolta in una tristezza unica. Il prete aveva appena finito la predica e bisognava dare l’ultimo addio a Himeko Sayaka Sakuragi. Davanti alla tomba ancora aperta c’erano Hanamichi con la madre accompagnati da Dexter e Rose con i loro genitori. Himeko era deceduta la notte prima nell' abbraccio del fratello maggiore con un sorriso innocente sulle labbra.

~*Quattro anni più tardi*~

Kaede stava nella segreteria dell’università All Stars aspettando un rappresentante del club di basket. L’università a cui si era iscritto era una di quelle che aveva una fortissima squadra di basket. La segretaria guardava il moretto molto interessata e con un sorriso stampato sulle labbra. Si sentì bussare alla porta e poi entrò un ragazzo altissimo vestito con l’uniforme della squadra di basket. Aveva i capelli neri con colpi di sole azzurrini sparati da tutte le parti, un sorriso stampato sulle labbra e occhi verde chiari. Salutò la segretaria con un cenno di testa e poi si girò verso Rukawa e con una voce melodiosa si presentò:
“Tu devi essere il nuovo iscritto, piacere sono Peter Junior Wolf Tomphson, ma tutti mi chiamano PJ Wolf.”
Il moretto annui:
“Io sono Kaede Rukawa…”
PJ sorrise e si rigirò verso la segretaria:
”Jane lei è sempre più bella…”
Facendola arrossire, mentre lui le fece un occhialino e si diresse fuori dalla stanza:
“Andiamo in palestra…”
Il moretto annuì seguendolo nei corridoi affollati dell' università mentre PJ chiaccherava:
“Sai anche il nostro capitano è Giapponese… è taciturno come te … l’unico con cui sembra andare molto d’accordo è Dex… lo conoscerai in palestra… il nostro playmaker conosce il capitano dal liceo, quando è arrivato.”
Le ragazze si giravano dietro ad entrambi, era ben noto che i giocatori di basket erano molto ammirati in questa scuola. Molto presto si avvicinò una ragazza nella stessa tuta che aveva PJ e sorrise ad entrambi poi guardò Wolf:
“E' questo il nuovo arrivato? Cosi avremo un altro dongiovanni nella nostra squadra…”
Si rigirò verso Kaede:
“Piacere sono la manager e mi chiamano Butterfly Rose Jonson.”
La ragazza aveva lunghissimi capelli viola mentre gli occhi erano blu chiaro, aveva un sorriso smagliante ed era anche abbastanza alta. Si spostò una ciocca di capelli dal viso:
“Così anche tu sei Giapponese, sarai contento che anche il capitano lo sia… io studio giapponese e anche mia nonna è nata in Giappone.”
Infatti la ragazza aveva un po’ di tratti orientali.
”Piacere sono Kaede Rukawa…”
“Bel nome… cmq… Rukawa… l’ho gia sentito da qualche parte… ma non ricordo dove… sarà qualche scrittore… boh…”
PJ fece un occhialino a Rukawa:
“Questa qui capisce tutto, quando il capitano si arrabbia normalmente ci urla adosso in giapponese e lei ci traduce tutto.”
“Senti Rukawa tu che posizione hai?”
“Al liceo ero ala piccola…”
“Come Arthur…”
Disse la ragazza girandosi verso l’altro ragazzo guardandolo con un sorriso malizioso.
Si stavano avvicinando alla palestra mentre Rose continuava a chiaccherare:
“Allora il capitano è ala grande, il nostro PJ fa il centro, Dex è playmaker, Arthur come lo sa già è ala piccola e infine Clay fa la guardia.”

PJ aprì la porta degli spogliatoi e salutò la manager:
“Ci vediamo dentro, io e Rukawa ci cambiamo e vi raggiungiamo.”
“Si va bene…”
PJ non si smetteva di parlare della squadra, ma la cosa strana era che quando parlava del capitano non lo chiamava per altri nomi, sempre e solo capitano. Kaede mise la sua fascetta sul braccio e si girò verso PJ:
“Io sono pronto.”
“Allora andiamo.”
Ed aprì la porta verso la palestra. Kaede sgranò gli occhi. Aveva trovato Hanamichi ed anche molto migliorato. C’erano tre ragazzi in difesa, e non si poteva proprio dire che erano bassi. Ma il rosso li dribblò e alla fine concluse con uno stupendo slam dunk. I suoi capelli erano cresciuti ed erano estremamente sparati (tipo Htonari di generation basket ndSaya … ndHana). PJ sorrise:
“Capitano ecco il nuovo arr..”
Ma non riuscì a finire la frase che Kaede come un fulmine partìe saltòaddosso al rosso colpendolo in pieno viso urlando qualcosa di incomprensibile per gli altri ragazzi.
”Rose che gli ha detto?”
La ragazza guardava i due picchiarsi con occhi spalancati mentre traduceva.
”Allora Rukawa gli è saltato addosso chiamandolo idota come hai osato…non salutarci, e il capitano ha risposto volpe da quando in qua a te fregava qualcosa di me … e poi quello gli ha risposto che sarebbe stato gentile da parte sua se almeno fosse venuto a salutare la squadra. OH, HO CAPITO!”
Gli altri ragazzi si girarono:
“Cosa?”
“Vi ricordate la foto a casa di Hana? Quella della squadra del suo liceo che ha dovuto abbandonare?”
“Si?”
”Rukawa è il numero 11, è il ragazzo che Hana ha sempre definito volpino malefico, che non è mai riuscito a battere.”
Adesso che Rose l’aveva riferito infatti c’era molta somiglianza tra il numero 11 e Kaede Rukawa. Finalmente i due si fermarono guardandosi e Sakuragi dopo tanto tempo sorrise:
“Mi è mancato fare a botte con te kitsune.”
Rose guardò verso Dexter:
“Hai visto ha sorriso… il capitano ha sorriso dopo tanto tempo.”
”Gia.”
Così il rosso si alzò porgendo la mano al moretto che la accettò volentieri.
”Ragazzi venite qui… tutti.”
La squadra assieme alla manager si avvicinò:
“Allora per prima cosa ti presento i titolari… Questo è Dexter Squiral Jonson, ed è il playmaker, però tutti lo chiamano Dex lo scoiattolo.”
Il ragazzo sorrise e porse la mano a Rukawa. Aveva due occhi nocciola vivacissimi, i capelli neri sparati (come Tachibana) e colpi di sole rosa.
”Poi questo è Clay Raven Anderson ed è la nostra guardia. Chiamato anche Clay il corvo.”
Il ragazzo dai lunghissimi capelli neri legati in una coda bassa e occhi scurissimi annuì con un sorriso.
“PJ lo conosci già e questo invece è Arthur Doggy Relly, la nostra ala piccola chiamato anche Doggy Arty…”
Il ragazzo dai capelli castagni a cascetto annui e porse anche lui la mano al moretto mormorando un piacere di conoscerti.
“La nostra manager è la cugina di secondo grado di Dex e si chiama Rose Butterfly Jonson.”
”Toglimi una curiosità do’aho… gli hai dato tu i nomi?”
”Teme Kitsune, vuoi smetterla di chiamarmi do’hao.”
Il moretto si girò verso il rosso abbastanza sorpreso anche se riuscì a tenere la maschera d’indifferenza sul viso, ma come… niente tensai? Re dei rimbalzi? Ma cosa era successo al suo adorabile scimmiotto. C’era qualcosa di strano… molto strano.
”Questo invece e Kaede Fox Rukawa…”
”Su ragazzi, ad allenarsi!”
Tutti scattarono seguendo le indicazioni del rosso, che si girò vero il moretto:
”Ti va una one-o-one visto che mi devi la rivincita?”
Chiese il rosso con la faccia serissima, non l’aveva mai visto così, chi sa cosa era successo in questi quattro anni. Non osava nemmeno chiedergli della sorella, perché immaginava che doveva essere successo qualcosa di terribile,… Rukawa annuì era abbastanza curioso di scoprire i progressi del rossino. Appena entrato aveva avuto un saggio dei miglioramenti.

Rukawa era in difesa, mentre aveva lasciato il primo attacco a Sakuragi. Hanamichi palleggiava tranquillamente verso di lui, mentre la sua espressione era serissima. Cambiava ogni tanto la mano, poi con un movimento felino scattò in avanti. Kaede cercò di bloccarlo, ma Hanamichi lo dribblò con una facilità stupefacente e arrivò al canestro facendo uno stupendo slam dunk.

2-0

Rose guardò compiaciuta il capitano per poi fermare il suo sguardo su quello della faccia di Rukawa. Il moro era abilito, è vero, erano passati quattro anni dall' ultima volta che lo aveva visto giocare, ma non pensava che poteva migliorare in questo modo. La sua maschera era caduta per un momento, si leccò le labbra e si ricompose. Adesso era lui in attacco. Iniziò a palleggiare lentamente verso il rosso, sapeva che questa partita sarebbe stata difficile da vincere, per via dei progressi che aveva fatto il rosso. Ma lui in fondo lo sapeva sin dalla prima volta che lo vide giocare, che quel ragazzo aveva stoffa e talento per giocare a basket, e come sembrava, anche in America ci era riuscito benissimo. Cambiava spesso mano, e cercava di concentrarsi anche se tutto quello che era successo da quando era entrato nella palestra lo aveva scombussolato non poco. Scattò in avanti per attaccare solo per ritrovarsi senza la sfera rossa tra le mani. Hanamichi con un movimento veloce era riuscito a togliergli la palla dalle mani. Ed infatti Sakuragi fece altri 2 punti. Si girò verso di lui con lo sguardo di rimprovero:
”Kitsune, potresti anche concentrarti, non sono più quella schiappa che conoscevi.”
Il moro solo annuì prendendo la palla, e pensando che nemmeno quattro anni fa, Hanamichi era una schiappa, ma per spronarlo dovevano dire che non era bravo. Gli venne quasi voglia di sorridere pensando che faccia avrebbero fatto gli altri della squadra e delle altre scuole se lo avessero visto. Quel sentimento che aveva nascosto per così tanto tempo nel posticino più remoto del suo cuore cercava di uscire di nuovo allo scoperto, e si accorse che non aveva mai smesso di amarlo profondamente. D’altra parte Sakuragi pensava che aver ritrovato Kaede gli dava più forza, l’amore che provava allora, non lo aveva mai dimenticato e adesso che lo aveva come avversario in questa partita lo riempiva di gioia.
La partita duro più di un ora, e alla fine tutti gli componenti del club di basket si erano fermati a guardarla. Era piena di emozione, e carica di amore. Rukawa dopo primi tiri finalmente si era concentrato, e alla fine si erano dati battaglia fino alla fine. Vinse Hanamichi per 21- 19. Erano entrambi sfiniti. Si stavano guardando e poi Kaede sorrise dolcemente:
”Sei migliorato moltissimo dall' ultimo one-o-one…”
Hanamichi ricambiò il sorriso annuendo, mentre Rose sussurrò al cugino:
”E' la seconda volta che sorride in un giorno, mentre prima lo faceva molto di raro.”
”Hai ragione, credo che la volpe riuscirà a ridare il sorriso al nostro capitano.”

Kaede usci dalla classe seguito da PJ e Arthur, visto che avevano preso qualche materia in comune. Stava per girarsi e chiedere al lupo a che ora erano gli allenamenti quando vide passare quattro ragazze vestite in divise da cheer leader. Non sarebbe stato niente di strano se queste quattro leggiadre fanciulle non avessero sulle magliette scritti dei hiragana corrispondenti alle sillabe: sa, ku, ra e gi. (…ndRu o.O ndHana bwahahaha ndSaya)
”EEEEH?”
La maschera di Rukawa alla fine cedette, non solo Hanamichi era migliorato tantissimo, ma adesso aveva anche il suo shitenai. Quando era troppo era troppo. Si girò di scatto verso i due ragazzi che sorridevano l’uno all' altro, puntando il dito verso le quattro ragazze e cercò di chiedere:
”Ma…”
Il brunetto lo guardò cercando di capire cosa voleva la volpe quando seguì il suo dito, guardando dietro alle cheer leader.
”Ah, quelle sono le nostre cheer leader, oltre che fan sfegatate del capitano.”
”Vuoi dire che tifano Sakuragi urlando cose oscene?”
PJ lo guardò stranito:
“In che senso oscene?”
”Roba tipo ma che fico mi ci ficco!”
Doggy cercava di trattenersi dalla risata mentre Wolf con sorriso sulle labbra rispose:
”Per fortuna non sono volgari, hanno il loro slogan, oltre che il balletto. Normalmente non danno fastidio…”
”Tranne agli allenamenti, quello si… il capitano fa uno slam dunk, e si sente respirare felice, svenire, urlare quanto sei bravo e poi lo slogan, sai tipo datemi una s.. eccetera.”
“Ma perché dovrebbero urlare cose volgari?”
“Hn…”
I due si guardarono non capendo il comportamento del moro, che sembrava molto scosso da quello che era successo. Il ragazzo moro sospirò delicatamente non sapendo cosa pensare, per prima cosa che è venuto qui ha ritrovato il suo do’aho, cambiato, che stenta a sorridere, freddo quasi quanto lui, e quello sguardo tristissimo celato dietro a quella maschera, che non era più da giullare, ma una maschera di marmo per nascondere la tragedia della propria vita, che conoscevano in pochi. E poi i suoi miglioramenti, non pensava che poteva migliorare così tanto. Passò con la mano tra i capelli mentre i ricordi rifiorivano lentamente nella sua mente, il loro primo incontro su quel terrazzo, dopo che aveva steso quei teppisti, si era beccato anche la testata del rosso, arrabbiatissimo, chiuse gli occhi pensando a quello sguardo che si erano scambiati prima che Hanamichi lo attaccasse, e poi si ricordò anche di quella gallinaccia della sorella di Akagi, anche se non era colpa sua se era estremamente stupida. Gli mancava da morire sentirlo dire che era il re dei rimbalzi e che era un tensai. E tutte le volte doveva farsi una doccia fredda vedendolo nudo, che si lavava dopo gli allenamenti. Ancora adesso voleva diventare l’acqua che usciva dalla doccia per potere accarezzare il suo corpo muscoloso, baciarlo delicatamente sulla pelle scura. Aveva tanta voglia di abbracciarlo e stringerlo a sè, baciandolo con passione, mentre le sue mani scendevano e accarezzavano il suo corpo, per arrivare… Rukawa scosse la testa, visto che questi pensieri lo stavano eccitando e non poco, e i jeans gli stavano quasi facendo male.
”Sentite vi raggiungo tra poco, devo fare una telefonata, ditelo anche a Sakuragi…”
”Va bene Fox, come vuoi tu.”
E i due ragazzi si allontanarono non sapendo come reagire ai cambiamenti di espressione di Rukawa, che cambiava, dal sorpreso, allo sguardo perso nel vuoto, e poi sofferente. Kaede arrivò al telefono e mise dentro la tessera facendo un numero:
”Moshi moshi…”
”Ciao Hisashi, mi passi Akira?”
”Sì, subito, aspetta….”
Mitsui si girò verso il suo ragazzo sorridendo:
”Rukawa ti vuole al telefono… sembra strano…”
L’ex asso del Ryonan prese la cornetta, facendo il segno a Mitsui di prendere l’altra:
”Ciao Kaede come stai?”
“Male..”
“Eh? Spiegati.”
”Ho incontrato Sakuragi…”
Sendoh sorrise:
”Sono contento, allora che è successo?”
”Akira non c’e niente di essere contenti… Sakuragi è cambiato moltissimo, è freddo, non sorride mai, non urla a tutto il mondo di essere il re del rimbalzo, o il tensai del basket, oltre che è migliorato tantissimo nel basket, va beh questo c’era da aspettarselo con il talento che si ritrova, poi ha anche il suo Sakuragi Shitenai, che stranamente non sono per niente volgari come lo era il Rukawa Shitenai.”
I due ragazzi ascoltavano allibiti il racconto del ragazzo moro.
”Oltre che mi ha battuto in one-o-one…”
”Hisa, quanti giorni di vacanze abbiamo?”
”Ancora cinque.”
”Caro Kaede, noi ti veniamo a trovare per qualche giorno, così ti aiutiamo il più possibile.”
”Grazie Akira, e anche a te Hisashi…”
”Di niente Kaede… sei un nostro amico no?”
”Akira, non te l’ho ancora detta tutta…”
“Ah si? Racconta, dai.”
”Ho fatto un one-o-one con Sakuragi, che e durato più di un ora e in cui lui ha vinto 21-19.”
“COSA?”
”Ma è migliorato cosi tanto?”
”Non solo, è anche il capitano della squadra della università All Stars!”
”Stai scherzando non è vero?”
”Perché tu scherzi…”
”Ragazzi, ho mai scherzato da quando mi conoscete?”
”No…”
”No…”
”Ecco…”
”Kaede, noi saremo lì al più presto…”
”Se arrivate prima delle otto, starò ancora in palestra, raggiungeteci lì… non è difficile trovarla.”

Sendoh guardò Mitsui abbastanza preoccupato, sapeva più che bene, che Kaede non scherzava mai e se era rimasto shockato anche il frigorifero umano, significava che le cose erano tremende.
”Pensi che sua sorella non si sia slavata?”
”Non so che dirti koi, ma dal cambiamento del suo comportamento direi proprio di no.”
”Cavolo,…, spero che Kaede riesca a sollevare un po’ quel dolore che prova.”
”Lo spero anch’io.”
L’ex numero 7 del Ryonan abbracciò il suo ragazzo baciandogli la fronte, poi sorrise:
”Su prepariamoci, le nostre vacanze le finiremo a Los Angeles.”
Cosi i due amanti iniziarono a preparare le valigie. Akira stava ancora decidendo cosa portare nel loro viaggio, quando sentì le mani forti di Mitsui abbracciarlo da dietro e baciargli il collo delicatamente. Akira si rigirò nel suo abbraccio e lo baciò con passione sulle labbra che conosceva già da cosi tanto tempo, passando le braccia introno al collo, sorridendo ancora al pensiero per come si erano messi insieme (come ndSen lo saprete nel capitolo 5 che è dedicato tutto completamente tutto a voi due ndSaya *_* ndSen&Mit). Si staccò da quelle labbra cosi intossicanti, che lo facevano dipendente da quasi quattro anni.
”Hisa-koi, hai chiamato l’aeroporto?”
”Sì, tra un’ora abbiamo il volo.”
”Allora sarà meglio sbrigarci,…, non credi?”

Il volo era piacevole, e quando uscirono dall' aeroporto, presero subito un taxi, chiedendo di essere portarti all’università All Stars. Sia Sendoh, che Mitsui erano ansiosi di vedere i cambiamenti di Sakuragi in questi ultimi quattro anni della sua assenza dal Giappone. Sicuramente aveva avuto modi molto più efficaci di usare il proprio talento giocando contro dei professionisti, e se l’avevano accettato e nominato capitano della squadra All Stars, significava che quel talento che dimostrava già in Giappone, l’ha sfruttata al massimo. Si fermarono davanti al possente edificio dell' università.
”Mhm, si trattano bene…”
”Grazie, ecco qui…”
Poi si girò anche Mitsui e ammirarono insieme il posto.
”Su andiamo, … chissà dove sarà la palestra...”
”Perché non chiediamo a quelle lì… sembrano cheer leader tipiche…”
I due ragazzi si avvicinarono senza notare che le divise erano un po’ diverse dal solito. Le ragazze parlavano tra di loro e ridevano.
”Scusate ragazze…”
Le quattro si girarono e li guardarono con un sorriso:
”Si?”
”Stiamo cercando la palestra…”
”Quale? Quella di basket?”
”Eli, credo sia logico, non vedi come sono alti?”
”Credi che conoscono e cercano il nostro idolo, eh Cla?”
”Io credo che sono venuti a sfidarlo, che ne pensi Yu?”
”Cercate per caso Sakuragi?”
I due ragazzi le stavano guardando con occhi spalancati, visto che finalmente avevano notato le scritte in hiragana sulle divise, leggendo SA, KU, RA, GI, erano queste le fanatiche del Sakuragi Shitenai, ma sembravano molto, ma molto più coerenti e gentili e educate del vecchio Rukawa Shitenai.
”Tem, che gli hai fatto, sono sotto shock…”
”Uhm, si io sono stato suo compagno di squadra in Giappone…”
Le ragazze in coro dissero un OOOOOhh, e poi si avvicinarono a loro:
”Vi portiamo noi nella palestra, sapete abbiamo un altro ragazzo Giapponese nella squadra, si dice che anche lui era suo compagno di squadra…”
Sendoh cercava di trattenere la risata, mentre il povero Mitsui era assillato dalle ragazze di raccontargli qualcosa sulla vita in Giappone del loro idolo. Finalmente raggiunsero la palestra, e una delle quattro aprì la porta mostrando il gigantesco posto ai due nuovi arrivati. C’era gente che si allenava, e poi in un angolo notarono due ragazzi molto familiari darsi l’ennesima battaglia con il pallone da basket. Sendoh entrò salutando le ragazze e poi chiamò divertito il suoi amici:
”Sakuragi, Rukawa!”
Il rosso e il moro si fermarono e si girarono a guardare l’ex asso del Ryonan seguito dalla ex guardia dello Shohoku. Gli altri ragazzi si fermarono osservando la scena.
”Hn,…”
”Sempre di poche parole tu, eh Kaede?”
”Ciao…”
”Oh, non mi aspettavo che anche tu fossi di poche parole Sakuragi.”
”Non dire scemenze Sendoh…”
Mitsui si avvicinò al rosso e lo abbracciò:
”E' bello rivederti Sakuragi.”
”Grazie Mitsui, mi fa piacere che siete venuti a trovarci..”
”Ringrazia Kaede, che ci ha avvertiti.”
Il rosso si girò verso il moretto, che sembrava d’aver trovato qualcosa di molto interessante nella palla.
”Tu sendoh continui con la tua pettinatura da porcospino? Sai mi sono sempre chiesto come riesci a tenere tutti quei capelli così…”
“Sakuragi, mi sembra, che nemmeno la tua di pettinatura sia poi tanto differente…. Comunque io sono un mago… quando si tratta dei miei capelli.”
”Vi va di fare una partita? Visto che dobbiamo fare l’allenamento…”
”Sì… per noi va bene…”
”Ok…”
”Allora, noi quattro più Dex contro Wolf, Doggy, Raven, e altri due ragazzi, mentre Butterfly farà da arbitro.”
”Va bene…”
Sendoh si girò verso il moretto, che aveva uno sguardo glaciale, e sembrava essere gelosissimo. Il rosso si girò verso Dexter e gli altri compagni per spiegare la situazione, e tutti sembravano andare molto d’accordo.
”Non ha sorriso nemmeno una volta, e nemmeno ha fatto l’idiota… cavolo, non sapevo che era così cambiato.”
”La prossima volta credimi quando dico le cose…”
“Sì, ho capito… senti ma ti preoccupa quel Dex a quanto ho capito…”
”Hanamichi passa tantissimo tempo con lui…”
“Ma è bravo come giocatore?”
”Si, molto, potrebbe essere alla pari di Ryota.”
“Capito.”
Quando Mitsui e Sendoh si spostarono per vestirsi Akira parlò dolcemente:
”Sakuragi guarda ancora con quello sguardo adorante Kaede, ma è molto strano che Ru non se ne renda conto, si vede lontano un miglio che Dex è solo un amico…”
”Si ho notato anch’io, sai mi fanno ricordare quattro anni fa, prima che Sakuragi partisse, quegli sguardi di nascosto, ed entrambi che dicevano, che l’altro lo odiava che non avevano speranza… non è che ricominceranno il gioco del gatto e del topo…”
”Speriamo di no… andiamo adesso..”
Prima di uscire dagli spogliatoi Hisashi abbracciò Akira dolcemente baciandolo sulle labbra morbide e sorrise:
”Aishiteru…”
”Anch’io ti amo…”

I due ragazzi si prepararono per giocare e poi raggiunsero gli altri tre che aspettavano. Il fischio d’inizio. Sakuragi salta ancora più in alto, e riesce a prendere il pallone a Raven, passandolo a Rukawa, che scatta in avanti accompagnato da Sendoh e Mitsui. Passaggi rapidi e precisi. Senza che i componenti della squadra avversaria si accorsero la palla finì nel canestro.
Sendoh e Mitsui batterono il cinque e poi l'ex teppista si girò verso il rosso sorridendo:
"Una squadra così in Giappone se la sognano…"
Il rosso annuì e poi prese la palla:
"Mitchy non abbiamo ancora vinto… ricordati, All Stars ha solo i componenti migliori… in difesa…"
"Lo so, ma ricordati noi siamo noi… tutti migliorati…!"
"Hn… sono cosciente anche di questo…"
Rukawa guardava Hisashi e Hanamichi parlare, mentre l'ex teppista aveva un ghigno dipinto sulle labbra il capitano era serio.

La partita durò per la durata di una partita vera e infine Hanamichi e il suo gruppo vinsero veramente per poco. Il risultato fu un bellissimo 113 a 112. Tutti i dieci giocatori… no nove giocatori su dieci respiravano a fatica, mentre il rossino andò dai componenti del suo club per riferirgli quali errori avevano fatto e come potessero migliorare ancora. Rukawa stava seduto per terra con gli altri due amici, quando si avvicinò anche Rose, Sendoh alzò lo sguardo:
"Rose… dico bene?"
La ragazza dai capelli viola lo guardò e sorrise:
"Si…"
"Potresti dirmi che cavolo di allenamenti fa Hana per non essere stanco per niente?"
La manager si girò a guardarlo:
"Non ne ho la più pallida idea… è sempre stato cosi, ha una resistenza assurda…"
Poi i suoi occhi si posarono di nuovo sui tre per terra:
"Perché non era così anche in Giappone?"
"Si ma… adesso è esagerato…."
Rose si mise a ridere quando si avvicinò anche Sakuragi al gruppetto e fece pat pat sulla testa di Butterfly:
"Capitano… ancora con questa cosa… mi rovini la pettinatura…"
"Hn… tanto te la rifai subito."
Poi si sedette anche lui chiudendo gli occhi e appoggiandosi al muro dietro la sua schiena, mentre Rukawa lo osservava con la coda dell'occhio.
"Sai Hana sei migliorato molto dall'ultima volta che abbiamo giocato insieme…"
Disse Sendoh che stava ancora riposando.
"Grazie… sentite io ho un impegno, potremo vederci stasera… se vi va?"
"Non ti preoccupare Hana, noi dobbiamo rimanere qui ancora per qualche giorno…"
"Bene, Rose vi spiegherà la strada per arrivare a casa mia… Butterfly conto su di te…"
La ragazza sorrise tristemente:
"Si capitano…"
Il rosso si alzò lentamente come se sulle sue spalle ci fosse un peso assurdo e si diresse verso gli spogliatoi salutando i compagni. Rose sospirò, e Mitsui non riuscì a non chiederlo:
"Ma Hana dove va?"
"Al cimitero…."
I tre ragazzi sgranarono gli occhi e Sendoh mormorò:
"Allora la sorella è morta…"
Si avvicinò anche Dexter:
"Non solo lei… anche la madre…e come per un scherzo del destino… lo stesso giorno solo un anno dopo…"
Rukawa chiuse gli occhi, come se il male di Hanamichi lo avesse colpito in pieno petto. Anche lo scoiattolo si accomodò vicino ai tre.
"Hanamichi non ha mai smesso di soffrire… adorava sia la sorella che la madre…"
"Ma come è successo…"
"Devo dire che Hime ha avuto una forza straordinaria, non aveva paura della morte… e sapete che cosa disse a Hanamichi prima di morire?… Gli disse che gli voleva bene e che il papà aveva più bisogno di lei… e che anche se lei se ne andava, lo avrebbe amato sempre perché era il suo fratellone."
Akira si poggiò su Hisashi, comprendendo solo adesso il cambiamento radicale del rosso.
"Andava tutto bene, la madre del capitano era una donna d'affari e tornava a casa da Washington per l'anniversario della morte della figlia, e… l'aereo ebbe un incidente assurdo… non si salvò nessuno, nemmeno sua madre…"
"Eravamo a casa sua quando ci arrivò la notizia è stato veramente doloroso vedere la smorfia di Hanamichi che non si rendeva nemmeno conto che stava piangendo, un silenzio era caduto su di noi, io e Dex non sapevamo nè come agire nè se dovevamo muoverci, non era di certo una cosa da tutti i giorni… anche perché Hana non era ancora riuscito a superare la morte della sorella."
"Un silenzio è caduto su di noi, e con i nostri genitori avevamo deciso di aiutarlo, visto che eravamo diventati molto amici. Il capitano cadde in depressione e non so ancora come sia riuscito ad uscirne…"
"Aveva lasciato anche il basket e qualche settimana dopo scoprimmo che aveva iniziato a drogarsi…"
I tre alzarono lo sguardo con occhi spalancati:
"Drogasi?"
"Si… non so ancora come siamo a riusciti a tirarlo fuori... è stato vicinissimo alla morte…"
"Ero entrato a casa sua… sembrava un overdose, e ho chiamato il medico…"
"Per un po' è stato ricoverato all'ospedale, poi siamo riusciti a far si che non prendesse le droghe, e Dexter è riuscito a convincerlo a ricominciare a giocare a basket… tra le sedute psichiatriche e il basket si era rimesso in piedi dedicando la sua vita alla pallacanestro. E l'anno scorso quando ci hanno convocato per una prova all' All Stars, l'allenatore decise che Hanamichi aveva la stoffa di un campione e di un leader naturale."
"E così siamo venuti qui all'università e Hanamichi ha conquistato subito il titolo di capitano,… visto che anche i più grandi lo rispettavano… all'inizio erano un po', come dire, interdetti che un Giapponese potesse giocare bene a basket, ma quando l'hanno visto erano tutti d'accordo e lo hanno reso molto felice…"
Rukawa si alzò in piedi senza dire una parola se ne andò negli spogliatoi, seguito dagli sguardi dei quattro ragazzi. Rose si girò verso Sendoh:
"Fox ama il capitano… non è vero?"
Il ragazzo moro seguiva ancora con lo sguardo l'ex numero 11 dello Shohoku e annuì.
"Per Kaede è stato un duro shock quando Hanamichi se ne è andato senza salutare nessuno, sapete, Kaede non è un tipo socievole… solo Hana riusciva a farlo reagire, per lui fare a botte con il rosso era in un certo senso come fare l'amore, non c'erano altri modi in cui poteva toccarlo… lo amava da lontano stimolando lo spirito combattivo di Sakuragi con gli insulti…"
"Ieri ci aveva chiamato tutto depresso perché Hanamichi era cambiato e lui stentava a riconoscerlo… parliamo della personalità."
"Come era Hanamichi in Giappone?"
"Quando giocava a basket era solito dire che era il genio e il re dei rimbalzi. Infatti ha dimostrato molto bene quanto vale… sorrideva sempre, quando lo guardavi negli occhi ti veniva voglia di sorridere e anche una voglia assurda di giocare una partita contro di lui…."
"Io mi ricordo ancora la prima partita che giocammo contro lo Shohoku… a differenza di Mitchy e Rukawa io ero in un'altra squadra… e quando il capitano dello Shohoku mi disse di non far caso alla scimmia rossa… pensai solo che non era possibile… riusciva a trascinarti dentro in un modo assurdo."
"Ha ha scimmia rossa… lo chiamavate cosi?"
"Si... inoltre lui ci aveva dato nomi d'animali…"
"Oh anche a noi… che nomi avevate lì?"
"Io ero porcospino, un mio compagno di classe era Fuku-verme, poi c'erano Gori e il re delle scimmie oltre Nobu-scimmia…"
"Almeno a noi ha dato nomi più carini…."
"Scusa vuoi lamentarti di Butterfly? Povero Fukuda che era stato chiamato verme…"
"Ma fox?"
"Lasciamolo stare per un po'… credo che sia rimasto scosso per aver scoperto cosa è successo in questi anni al suo rosso…"
"Senti Dex… non è che stai facendo aspettare Raven?"
"Ah sì… è vero…"
Ed il ragazzo basso corse via mentre Rose si mise a ridere:
"Deficiente di un cugino…"
"Perché?"
"Ci ha messo mesi a capire che Raven era cotto di lui… sono una coppia assurda."
"Ah ah… e Rukawa che era geloso di Dexter, non ci credo."
"E che ne sapeva Ru che Dexter e Raven stavano insieme?"

Intanto Rukawa si mise sotto la doccia a pensare, non si sarebbe mai aspettato un cambiamento così radicale dal rossino, ma adesso almeno ne capiva la ragione. I suoi pensieri si rivolsero tutti a quell'adorabile scimmiotto. Quanto aveva dovuto soffrire in quegli anni, e lui la prima cosa che aveva fatto quando l'aveva visto era stato fare a botte? Qui l'unico do'aho era lui…

I would die for you
I would die for you
I've been dying just to feel you by my side, to know that you're mine

L'acqua scivolava per il suo corpo e lui continuava a pensare, a pensare che lui sarebbe morto per lui, per far si che Hanamichi fosse felice... solo per averlo vicino, per abbracciarlo… per prendere almeno un po' di quel dolore insopportabile che stava sulle spalle del rosso. Senza accorgersene alcune lacrime iniziarono a scendere giù per il suo viso mescolate all'acqua della doccia.

I would cry for you
I would cry for you
I will wash away your pain with all my tears, I'm drowning on fear

Non si accorse delle lacrime calde che ormai gli rigavano il viso, i suoi pensieri erano tutti per Hanamichi e il suo dolore. Non sapeva come, ma voleva aiutarlo, voleva risollevare il morale del rosso, e ridargli quel sorriso innocente che si rivelava sul suo viso ogni volta che sorrideva anni fa. Comprendeva il dolore che Sakuragi provava:
"Ti prego se esisti fa in modo che io possa aiutarlo…"
Sussurrò il moro a se stesso, pregando l'entità superiore di aiutarlo in questo compito.

I will pray for you
I will pray for you,
I will sell my soul for something pure and true, someone like you

Si detestava per averlo abbandonato, anche se non era colpa sua... o forse lo era visto che non si era dichiarato, sapeva che poteva aiutarlo, se solo il rosso non lo avesse odiato, anche se in questi giorni aveva scoperto che forse Hanamichi non lo odiava, visto il suo comportamento verso di lui. Eppure gli dava quasi fastidio che il rosso fosse diventato così freddo, e così simile a lui. Aveva avuto quasi l'impressione che ogni tanto Sakuragi vivesse in un mondo tutto suo, come se niente esistesse intorno a lui, e anche lui era lasciato fuori. E non gli piaceva l'idea, e solo adesso capì come poteva sentirsi Hanamichi nei suoi confronti quattro anni fa, e capiva anche la rabbia del rosso.

See your face every place that I walk in
Hear your voice every time that I'm talkin'
You will believe in me, and I will never be ignored

Uscì dalle docce notando due figure guardarlo. Annuì ai due passando per andare a vestirsi e Sendoh non resistette e parlò:
"Senti Kaede, stasera dovresti dirglielo… ti tormenta da anni ormai…"
Il moro si girò verso l'amico:
"Ti sembra facile?"
"No, ma comunque noi ti accompagneremo a casa sua, poi inventeremo qualche scusa, che dobbiamo andare da qualche parte… tu ci darai le chiavi della tua casa, prima che entriamo da Hanamichi e noi andremo lì… se non torni a casa capiremo cosa è successo…."

Forse questo era l'unico modo pensò Rukawa anche se poco convinto, ma se Hisashi e Akira stavano insieme, dovevano sapere come fare…. O forse no. Doveva provarci a tutti i costi, era la sua ultima occasione. Per Hanamichi avrebbe fatto di tutto….

I will burn for you
Feel pain for you
I will twist the knife and bleed my aching heart, and tear it apart

I tre andarono verso i palazzi vicino all'università, era lì che viveva Sakuragi. Si fermarono davanti un palazzo grosso, sembrava di alta classe ed entrarono. C'era anche un portiere al quale chiesero di Sakuragi. L'uomo anziano annuì e disse loro di prendere l'ascensore e andare all'ultimo piano. Erano in silenzio e quando le porte si aprirono si aspettavano di trovarsi in un corridoio e non in una sala d'attesa. La porta si aprì e una testa rossa guardò verso di loro annuendo:
"Entrate pure…."
I tre annuirono, Hanamichi viveva in un appartamento molto grande sembrava quasi che vivesse sull'intero piano, ed infatti quando entrarono lo capirono subito che l'intero piano era di sua proprietà. Il salone era stupendo e c'era anche un mobile bar. Un terrazzo grandissimo che dava verso l'università.
"Accomodatevi pure…."
Disse Sakuragi mentre andava in cucina e continuò a parlare:
"Non ho ancora mangiato…vi dispiace?"
"No, non ti preoccupare… senti Hana, io e Akira abbiamo un appuntamento, siamo solo passati a salutarti, non ti dispiace…"
Il rosso guardò dalla cucina:
"Va bene, Rukawa hai fame?"
Il moro annuì solamente…

I will lie for you
Beg and steal for you
I will crawl on hands and knees until you see, you're just like me

Hanamichi aveva accompagnato i due vecchi amici alla porta… all'ascensore. Rukawa si guardò intorno e notando un mobile pieno di cornici porta fotografie si alzò lentamente andando a vedere. Nella prima c'erano due bambini dai capelli rossi che si assomigliavano molto, erano un bambino e una bambina, sul viso del bambino c'era dipinto quel sorriso che Kaede non avrebbe mai dimenticato riconoscendolo come quello di Hanamichi. In un'altra fotografia c'era la ragazza dai capelli rossi in un letto d'ospedale e vicino a lei c'era una donna con un sorriso dolce, erano la sorella e la madre di Sakuragi dedusse e poi la terza fotografia lo scombussolò non poco. La foto raffigurava lui mentre dormiva e vicino a quella c'era una foto dell'intera squadra dello Shohoku di quattro anni prima.

Violate all the love that I'm missin'
Throw away all the pain that I'm livin'
You will believe in me, and I can never be ignored

Hanamichi stava rientrando e vedendo Kaede guardare le foto, quasi mentalmente si picchiò ricordandosi di non avere tolto quella raffigurante Rukawa che dormiva. Il suo piccolo tesoro che lo faceva ancora andare avanti. Il moretto alzò lo sguardo e i due si guardarono per lunghi momenti poi sussurrò:
"Perché non me l'hai detto?"
Hanamichi chiuse gli occhi e poi li riaprì avvicinandosi a Kaede:
"Come potevo… tu mi odi… o almeno mi odiavi…."

I would die for you
I would kill for you
I will steal for you

Rukawa si girò completamente verso Hanamichi e sospirò:
"Io non ti ho mai odiato, sei stato tu ad urlare il tuo odio per me…"
"Ma adesso è troppo tardi…"
"Perché?"
La domanda del moretto lasciò senza parole il rosso che continuò a fissarlo e Rukawa ripeté la domanda per la seconda volta molto irritato:
"TI HO CHIESTO PERCHé!"
"Per tutto quello che è successo… io sono cambiato…."
"Se ti riferisci alla morte della tua sorellina e tua madre,… non credo che sarebbero contente di sentirtelo dire…"
"Che ne sai tu…."

I'd do time for you
I will wait for you
I'd make room for you

Il moro si avvicinò pericolosamente al rosso e sussurrò dolcemente nel suo orecchio:
"Perché capisco la tua sofferenza molto più di quello che pensi…."
Hanamichi si scostò per qualche millimetro per guardarlo negli occhi.
"Persi mia madre nello stesso modo in cui tu hai perso tua sorella… ma a differenza di te non sono potuto starle vicino… perché me l'hanno proibito…"
Il rosso non disse niente continuava ad ascoltare Rukawa che d'un tratto sembrava di molte più parole:
"Mi sono sentito morire quando sei partito senza nemmeno darmi la possibilità di ammettere che ti amavo… e continuo ad amarti…. E non puoi più dirmi che non provi niente nei miei confronti, quella foto parla da sola…"

I'd sink ships for you,
Take the cross for you
Make me a part of you

Hanamichi stava per ribattere alle parole di Rukawa quando si sentì sbattere contro il muro e due caldissime labbra poggiate alle sue. Aveva paura di amarlo, paura di perderlo come tutte le persone amate. Ma alla fine il desiderio che aveva per il moretto vinse, essendo cresciuto troppo in quegli anni e socchiuse le labbra dolcemente abbracciandolo e stringendolo a se e baciandolo con passione. Per mancanza d'aria dovettero finire il bacio e si guardarono negli occhi, e per la prima volta dopo anni Hanamichi si mise a piangere stringendo Rukawa a sè come un naufrago con la sua unica via di salvezza:
"Non abbandonarmi…."
"Mai…."

Because I believe in you
I believe in you
I would die for you

I due stavano sdraiati sul divano abbracciati e Hanamichi si era calmato un po', poi si senti un sussurrò del rosso:
"Non morire prima di me e davanti ai miei occhi… non lo sopporterei… prometti che mi lascerai morire prima… non sopporterei di vederti scomparire…."
"…"
"Basta anche un giorno…"
In tutta risposta Rukawa lo abbracciò stretto a se e gli posò un tenero bacio sulle labbra che aveva desiderato per troppo tempo.
"Farei qualunque cosa per te Hana…"
"Rimani con me questa notte…."

I timidi raggi del sole illuminarono la stanza ed il grande letto matrimoniale sul quale dormivano due figure abbracciate. Il ragazzo dai capelli rossi aprì lentamente gli occhi e sospirò sorridendo, pensando che non aveva dormito più così bene da un bel pezzo. Sentì un peso sul suo braccio e sgranò gli occhi notando il moretto continuare a dormire. Per un momento lo guardò spaesato come se non capisse, ma poi i ricordi della sera prima ritornarono, sorrise e accarezzò i capelli di Kaede spostando delle ciocche ribelli dal suo bellissimo viso. Rukawa si mosse accoccolandosi ancora di più nell’abbraccio di Sakuragi e aprì lentamente gli occhi sorridendo, sicuro di vivere un altro dei suoi sogni.
“Se sto sognando non svegliarmi… e se son sveglio… non lasciare che mi addormenti…”
I loro sguardi si incrociarono e si guardarono per lunghi momenti. Kaede si sporse e baciò delicatamente le labbra di Hanamichi che chiuse gli occhi. Il bacio fu leggero e casto, e quando Rukawa si spostò, Hanamichi arrossì e balbettò:
“Va...vado a.. a prepa..preparare la cola..zione…”
Si alzò lentamente tremando dall’imbarazzo e seguito dagli occhi attenti del suo ragazzo, uscì dalla stanza richiudendosi silenziosamente dietro la porta.
Kaede si ributtò sul letto non sapendo cosa pensare, sbuffò e si alzò anche lui dal letto dirigendosi nel bagno. Chiuse la porta dietro le sue spalle e aprì l’acqua calda mentre si toglieva quei pochi indumenti che aveva addosso. Entrò nella doccia ed iniziò a lavarsi pensando ad un modo per far cedere quel testone del rossino. L’acqua gli scivolava giù per il corpo e lui non desiderava altro che quell’ acqua si trasformasse nelle mani di Hanamichi e lo accarezzasse. Voleva averlo… era ossessionato dall’idea di Sakuragi che gli passava le mani, toccando le sue parti più intime. Fece scorrere le sue mani lungo il petto, quasi all'altezza dell'inguine si bloccò: un'idea aveva preso a frullargli nella testa. Un sorriso diabolico fece capolino sul bel viso: ora sapeva come fare.

Hanamichi stava di fronte ai fornelli pensieroso, che cavolo gli era preso per balbettare in quel modo e andarsene, con la stupida scusa della colazione, era sicuramente meglio stare sdraiato a letto con il suo volpino. Chiuse gli occhi pensando al corpo nudo del volpino, quando sentì il rumore dei passi, si girò sorridente verso Kaede, ma quando notò che la volpe era in tutta la sua gloria così come la madre lo aveva messo al mondo, addio colazione, gli cadde tutto dalle mani. La padella precipitò a terra con un rumore secco che si propagò per tutta la stanza silenziosa, spargendo il suo contenuto a terra, mentre il volpino gli si avvicinava con passo sinuoso.
“Ka…ka…ede…”
Il volpino si avvicinò ancora di più al rosso con uno sguardo malizioso e pieno di fuoco. Hanamichi fece qualche passo indietro per rimanere bloccato dal grande tavolo da cucina. Non sapeva come reagire a quell’approccio della kitsune. Con gli occhi percorse il corpo perfetto scolpito dagli innumerevoli allenamenti di Kaede, era ancora terribilmente in imbarazzo, ma ciò non gli impediva di eccitarsi. Il moretto allungò una mano e gli accarezzò una guancia, disegnò il contorno delle labbra con un dito che poi fece scorrere lungo il collo sino al colletto della camicia che indossava, iniziando a slacciare i bottoni lasciandolo infine a petto scoperto. Il rosso osservò ogni mossa della creatura soprannaturale davanti a lui, sentendo quasi dei brividi di piacere mentre la volpe iniziava a spogliarlo per poi poggiare le mani sul suo petto nudo accarezzandolo dolcemente, ogni tanto passando per i capezzoli, come per prenderlo in giro. Poi le sue mani scesero al bordo dei pantaloni del pigiama di seta bianca che indossava Hanamichi e con un movimento veloce glieli sfilò lasciandolo solo nei boxer rossi. Gli si accostò, baciandolo dolcemente sulle labbra, mentre le dita scorrevano sul suo torace scolpito per poi allacciarsi alla sua vita. Prese a camminare all'indietro, seguendo un percorso fisso nella sua mente; si fermò solo quando sentì dietro le sue ginocchia il bordo del divano, allora vi si lasciò cadere sopra senza lasciare la presa. Hanamichi sbilanciato fu costretto a seguirlo, così si ritrovo disteso sopra il ragazzo nudo, a stretto contatto con il suo corpo, le bocche ancora unite mentre le mani del moro viaggiavano sulla sua schiena. E finalmente la timidezza del rosso scomparì e si staccò dal bacio guardando maliziosamente il moro, per poi scendere a baciare lentamente le sue labbra, discendendo per baciare e leccare lentamente il suo collo. Kaede chiuse gli occhi sorridendo,finalmente era riuscito a smuovere il rosso, e ora si godeva le sue carezze tanto attese. D’altra parte Hanamichi iniziò la sua esplorazione del corpo del volpino baciandolo e leccandolo dolcemente lasciando una scia di saliva. Arrivò al primo capezzolo e lo prese in bocca giocandoci con i denti, quando questo si indurì per lo stimolo, fece lo stesso anche con l’altro prendendolo tra i denti e leccando. Kaede iniziò ad ansimare sentendo la bocca del rosso sul suo petto e una mano che gli accarezzava la gamba, non entrando mai in contatto con il suo membro già duro, come per prenderlo in giro. Sakuragi alzò lo sguardo, senza che le sue labbra lasciassero mai il corpo del suo amante, i suoi occhi nocciola osservarono il viso di Kaede arrossato per l’eccitazione. Sorrise e continuò a scendere soffermandosi all’ombelico del ragazzo sotto di lui. Si divertì a farlo ansimare ancora di più e a Kaede venne quasi voglia di supplicarlo. Non riusciva a capire, come sapeva fare tutto questo… ad un certo punto gli venne il dubbio che forse lui per Hanamichi non era il primo (o.O ndHana Che è ‘sta cosa? Non l’avrai messo a letto con qualcuno ndRu … non ho nemmeno finito la cosa… e voi già rompete? Vedrete se è successo… ndSaya Gattaccia sai che muori se lo fai… ndRu -.- ma voi non mi conoscete per niente allora … ndSaya), il rosso sembrava così esperto. Sentiva le sue labbra scendere sempre di più e poi finalmente Hanamichi gli posò un bacio leggero sulla virilità. (Ma ci lasci nel dubbio? ndHana certo… per il momento… ndSaya -.- continua a scrivere ndRu) Alzò la testa, continuando ad accarezzare la coscia con la mano e diede un altro bacio pieno di passione al suo volpino. Kaede rispose abbracciandolo e stringendosi a lui. Sakuragi si staccò dall’abbraccio e scese di nuovo al punto dove era rimasto, leccando il membro di Rukawa per la sua lunghezza e scendendo ai testicoli per stuzzicarlo, continuando a non toccare la sua virilità. Per il volpino questo era troppo, aveva bisogno di sentire la bocca calda del rosso su di lui. Il moro sussurrò all’amante con una voce rocca e spezzata dall’eccitazione.
“Ha…na… ti… pre…go…”
Il rossino sorrise e finalmente decise che era arrivato il tempo di assaggiare il suo koi. Così con la mano con cui accarezzava la coscia fece cambio con la bocca ed iniziò ad accarezzare i testicoli, lasciando che le sue labbra scivolassero più in alto e leccando la punta, per poi prenderlo in bocca, facendo si che Kaede inarcasse la schiena per avere ancora più contatto con quel calore che desiderava provare dalla prima volta che aveva posato gli occhi sulla testa rossa. Per il moro era una dolce tortura sentire la lingua del rosso giocare con il suo membro muovendosi su e giù, mentre la sua mano accarezzava dolcemente le ghiandole genitali maschili (…che è questa parola? ndHana ehm ^\\\\^ sinonimo per le palle… ndSaya non potevi usare accarezzava le palle? ndRu IO non sono volgare come voi ndSaya ma se l’hai detto tu che erano… ndHana che coglioni, fatemi continuare ‘sta lemon… se no non la finisco più ndSaya_che_si_sente_ridicola meno male che avevi detto che non eri volgare ndAlain Alain vattene, hai sbagliato fic, che rottura di pa… ehm…ndSaya). Kaede ansimava e non passò molto prima che iniziasse a gemere. Hanamichi sorrise durante il lavoro sorpreso per la vocalità del compagno, questo lo spinse a stimolarlo ancora di più, perché gli piaceva sentire la voce del volpino invocare il suo nome con quella voce roca piena di eccitazione. Kaede inarcò la schiena e venne con violenza nella bocca del compagno svuotandosi tantissimo. Hanamichi ingoiò tutto, e quelle gocce che gli erano scappate le leccò dolcemente ripulendo la virilità del ragazzo. Alzò lo sguardo malizioso decidendo che non era ancora finita visto che anche la sua eccitazione dura, pulsava di dolore. Rukawa respirava a polmoni pieni come se avesse giocato un’intera partita di basket, non riusciva a capire cosa era successo e come quel rossino che stava tra le sue gambe avesse potuto dargli un piacere così grande. Non si era ancora ripreso quando sentì la bocca del rosso sulla sua e la lingua che gli chiedeva di lasciarlo passare, socchiuse le labbra e quando le loro lingue si incontrarono, iniziando un duello senza vinti nè vincitori, assaggiò se stesso. Le sue braccia salirono fino ad abbracciarlo intorno al collo stringendosi in un cerchio, come per paura che smettesse. Poi sentì una mano accarezzarlo di nuovo sulla coscia per poi chiedergli di allargare un po’ le gambe, ubbidì docilmente allargandole abbastanza in modo che la mano scendesse tra le sue natiche accarezzando la sua fessura vergine. Hanamichi si staccò dal bacio pieno di passione e ritrasse la mano solo per accarezzare le labbra del moro, che guardandolo con occhi oscurati di passione prese in bocca prima un dito succhiandolo come se fosse il membro dell’amante, per poi prendere in bocca tutte e tre le dita e inumidirle per bene. Sakuragi lo osservava con passione, mordendosi il labbro superiore, la scena della volpe lo eccitava ancora di più e lui aveva bisogno di prenderlo, ma non prima di averlo preparato. Gli tolse le dita dalla bocca per baciarlo di nuovo, poi con la mano tornò al lavoro di prima. Con un dito gli passò sul muscolo dell’apertura per farlo rilassare, quando capì che era abbastanza rilassato inserì il primo dito e iniziò a muoverlo in un lento ritmo nei cerchi, per allargarlo. Soddisfatto del proprio lavoro aggiunse anche il secondo e poi il terzo continuando a usare un ritmo lento e circolare. Kaede gemette nel bacio per l’intrusione ma si rilassò, così che Hanamichi non avesse problema a fargli lo straching. Molto presto il moro iniziò a muoversi e a impalarsi sulle dita del rosso, dando segno che era pronto per ricevere il membro duro di Hanamichi. Sakuragi tolse le dita dalla fessura del moro e si staccò dalle sue labbra. Kaede sentì un vuoto insopportabile dentro di lui e alzò lo sguardo guardando il rosso che si stava togliendo l’ultimo indumento: i boxer rossi. Ammirò il corpo scolpito dagli allenamenti di basket e dalle mille risse soffermandosi sull’eccitazione, sgranando gli occhi per quanto era grossa. Si leccò le labbra e Hanamichi si posizionò, alzando le gambe di Rukawa sulle sue spalle. Il suo fallo si posò gentilmente all’apertura, i loro sguardi si incollarono e Sakuragi spinse leggermente dentro la punta, come per torturarlo. Kaede si morse il labbro, senza mai distogliere lo sguardo dal rosso. Poi Hanamichi si spinse dentro lentamente, per paura di fargli del male mordendosi il labbro superiore per quanto era stretto il moro. Era una sensazione fantastica che lo faceva impazzire, facendogli quasi prendere il controllo, aveva voglia di prenderlo violentemente e sbatterselo per bene, ma si trattene, non voleva che la loro prima volta fosse dolorosa per il suo koishii. Kaede chiuse gli occhi per il dolore, anche se Hanamichi l’aveva preparato, era troppo grosso, ma era un dolore piacevole… si sentiva finalmente intero. Finalmente Sakuragi si spinse fino in fondo penetrandolo completamente soffermandosi per far rilassare il suo amore e dargli tempo di abituarsi all’intrusione. Si sporse in avanti leccando via l’unica lacrima che era scappata agli splendidi occhi del colore dell’oceano più profondo della volpe, gli sorrise e poi sussurrandogli un ti amo iniziò a muoversi lentamente dentro di lui trovando l’angolo perfetto, toccando con ogni movimento la sua prostata. Kaede non era solo vocale, ormai urlava il suo amore per Hanamichi trovando lo stesso ritmo del rosso, incontrandolo ogni volta che questo usciva fino alla punta per poi spingersi dentro di lui con forza e delicatezza allo stesso tempo. Allargò ancora di più le gambe di Kaede, per avere libero acceso poi con una mano prese il pene del moretto ormai indurito nuovamente e iniziò a stimolarlo nello stesso modo con cui lo stimolava da dentro. Per Rukawa questo era il paradiso, Hanamichi lo stava facendo godere al massimo. Il rosso chiuse gli occhi per assaporare di più le sensazioni che gli dava il suo volpino, stava andando in estasi e poco dopo Kaede si liberò di nuovo urlando il nome dell’amato e nello stesso momento lo fece anche Sakuragi gemendo l’amore per Rukawa. Cadde sfinito sul corpo della volpe tremando per il piacere e respirando a fondo sentendo che anche il moro tremava per la soddisfazione datagli. I loro respiri si regolarizzarono e Hanamichi fece per uscire da lui solo per essere fermato dalle forti braccia di Kaede, che gli sussurrò:
“Resta ancora…”
Non voleva dividersi da lui, si sentiva intero, e il rosso sorrise poggiando la testa sul petto di Fox. Ascoltò il battito del cuore che tornava alla normalità e dopo anni si sentì felice e completo. Rimasero così ancora per un po’ poi Hanamichi alzò lo sguardo notando che Kaede si era addormentato con uno sguardo beato. Sorrise dolcemente spostandogli una ciocca di capelli dal viso e scivolò fuori stanco. Si alzò in piedi prendendo il moro tra le braccia andando di nuovo nella camera da letto poggiandolo sopra il letto. Guardò l’orologio… era presto, quel giorno avevano solo gli allenamenti. Regolò la sveglia e si sdraiò vicino al volpino coprendo entrambi con le lenzuola di seta bianca per poi addormentarsi anche lui.

La sveglia suonava gia da un bel pezzo quando finalmente Hanamichi si degnò di spegnerla e stiracchiarsi. Sorrise come un ebete al pensiero di come avevano fatto l’amore sul suo divano. Sospirò e guardò il moro ancora addormentato, gli posò un dolce bacio sulla fronte e poi si costrinse ad alzarsi e a dirigersi verso il bagno. Aprì l’acqua calda che iniziò a scendere sul suo corpo quando sentì due mani abbracciarlo da dietro e sorrise girandosi e posando un leggiadro bacio sulle sue labbra. Prese il bagnoschiuma e iniziò a lavare con la spugnetta l’odore del sesso dal suo volpino. Kaede lo lasciò fare rilassandosi al tocco esperto del rosso. Quando finì, Rukawa aprì gli occhi sorridendo e togliendogli la spugnetta dalle mani. Iniziò a lavargli il petto con leggeri tocchi per poi scendere sempre più in basso e ad accarezzargli il membro, quando Sakuragi lo fermò con fatica sussurrando:
“Abbiamo gli allenamenti…”
Il moretto annuì e finì il suo lavoro. Hanamichi uscì dalla doccia prendendo un asciugamano e legandoselo intorno alla vita aspettò che gli si avvicinasse la volpe, poi lo abbracciò tra le sue forti braccia sussurrando ancora una volta:
“Aishiteru Kitsune…”
Per poi iniziare ad asciugare l’acqua dal corpo del volpino quasi geloso di essa perché poteva stare ad accarezzare quella pelle pallida senza essere disturbata. Kaede lo attirò a sè baciandolo sulle labbra, un bacio casto e puro. Si sorrisero:
“Su andiamo a vestirci…”
Si misero le loro tute da ginnastica e uscirono felici, sul viso del rosso c’era ancora il sorriso ebete.

“Dove cavolo sono quei due?”
Chiese Rose guardando l’orologio:
“Hanamichi non è mai in ritardo…”
Mitsui e Sendoh si guardarono sorridendo avendo intuito cosa fosse successo a casa di Sakuragi. Dexter guardò la cugina che iniziava a preoccuparsi, non era da Sakuragi arrivare tardi ad un allenamento.
“Non ti preoccupare Rose, vedrai che arrivano…”
“E scommetto che arriveranno anche insieme.”
Akira non riuscì nemmeno a finire la frase quando la porta si aprì ed entrò il moretto abbastanza assonnato. Seguito dal rosso con un sorriso stampato sulle labbra. Tutti nella palestra si girarono verso di loro e Rose stava per dire qualcosa quando notò il cambiamento del capitano… non era mai successo negli ultimi quattro anni che Sakuragi sorridesse così apertamente. Sulla palestra cadde un silenzio assoluto e i due si avvicinarono a Rose, Dex, Mitsui e Sendoh.
“Ciao ragazzi…”
Salutò Hanamichi con voce frizzante e a Rukawa si rallegrò il cuore a sentire di nuovo la voce raggiante del suo uomo. Rose non sapeva che dire nè che pensare, spaesata guardò verso il cugino e Raven, che guardavano il loro capitano come se fosse la prima volta che lo vedevano. Sakuragi prese la palla di basket tra le mani e la rigirò un paio di volte, poi si girò verso il canestro scattando con la sua grazia felina e facendo uno splendido Slam dunk davanti a tutti per poi urlare con voce piena di felicità:
“SONO O NON SONO IL GENIO DEL BASKET? L’UNICO GRANDE TENSAI?”


------------*Owari *---------------

Saya: Ecco finito!
Hana: Che è sta cazzata? Perché mi hai diviso dalla Kitsune? E hai ammazzato mia sorella!!
Saya: Te lo meriti, e poi cicco…
Hana: E perché è dedicata a tutte queste persone?
Saya: E' un regalo in riatrdo…
Ru: Ma i loro compleanni sono passati già da un mese! Tra ne quello di Sheera…
Saya: Meglio tardi che mai allora!
Sen: Scusa e la When Saya Say So?
Saya: Ah quella.... uhm... per l’anno prossimo?
Mit: Te sei fusa
Aya: Ma no è geniale
Ryo: Sì, sì è geniale
Saya: Lo dici solo perché l’ha detto Ayako
Hana: … Ma io sono OOC
Saya: Lo so, era questo il mio intento, farti OOC,…
Sen: *_*
Mit: *_*
Saya: Che avete voi due?
Mit: Sei stata carina, siamo molto teneri…
Saya: …. Ehm ^^;;;; parlando d’altro La canzone #1 Crash dei Garbage indica lo stato d'animo di Rukawa e il suo amore eterno per Hana *_*
Sen: Poveraccio Hana, cosa ti ha fatto di tanto terribile che l'hai fatto soffrire così tanto?
Saya: … se non stai zitto pure te soffrirai…
Sen: No no…
Hana: -.- Saya….
Saya: Che vuoi stai con Ru, non sei contento?....Io ci rinuncio…Cmq il pezzo quello di solo anche se muoio un giorno prima… l'ho preso da Maison Ikokku
Hana: *_*
Ru: Saya questa volta ti sei superata
Hana: Ti perdono tutto quello che dovevo perdonarti
Saya: … uhm grazie
Ru: Anche per la prossima lemon ascolta Beethoven… ti fa bene
Saya: uh… ok… ci vediamo alla side story per Mit e Sen… io sono stanca anche di pensare…
Ru: Hana andiamo divertirci di là
Hana: *_* ziiii
Saya: -.-;;; menomale che gli ho fatto fare.. HEY QUELLO E' IL MIO LETTO!
Hana: Non possiamo farci niente, Hisashi e Akira hanno rubato il nostro…
Saya accende le videocamere in tutta casa, facendo videocassette RuHana e MitSen