UNA PALLOTTOLA NEL CUORE


Il destino mi ha beffato nel modo peggiore. Me lo aveva detto, quello stupido riccastro sudamericano che uccisi per conto del Consorzio: "Prima o poi pagherai per i tuoi sporchi delitti!" Ed eccola qui, la vendetta, la vendetta peggiore che potesse esserci.
Mi sono innamorato di una donna, perdutamente. Una donna che non può e non deve essere mia e che mai potrà. Perché per colpa mia sua sorella Melissa è morta. Perché per colpa mia lei è stata rapita da forze misteriose e sottoposta a esperimenti di ogni tipo. Perché io sono il nemico giurato, il traditore, l'assassino del padre dell'uomo che lei ha più caro al mondo. In più, lei è un'agente federale onesta e cristallina, io sono un killer, che va con chi lo paga di più.
Eppure la amo, la amo da impazzire, l'ho scoperto da poco tempo, ma ripensando con il senno di poi posso dire che l'ho sempre amata, da quando la vidi per la prima volta, a discutere con il suo collega sui casi di quegli uomini che venivano uccisi da qualche forza misteriosa.
Lui e lei erano incredibili, la forza del loro legame era qualcosa di troppo forte... Non ho potuto spezzarlo quando l'hanno rapita con la mia complicità, non potrò certo farlo ora...
Eccolo il mio inferno... non ho mai creduto in niente, ma ecco che l'inferno c'è, ed è sulla Terra, nella vita, che ti distrugge e ti fa ardere, fino alla fine.
E' tutto successo alcuni giorni fa... Dovevo ammazzare un pesce piccolo del Consorzio, un qualche idiota che li aveva fregati... Peccato che questa persona avesse un gorilla piuttosto arrabbiato... Ho dovuto uccidere anche lui, e prima mi ha ferito al basso ventre..
Perdevo sangue, non tanto, ma ne perdevo. Non potevo andare da un dottore o in ospedale... ero a due passi dalla casa di lei, ci sono arrivato in trance.
Lei è buona e onesta, lei è un dottore che tiene fede al giuramento di Ippocrate, lei poteva aiutarmi. Erano le due di notte, e ho fatto appello alle mie ultime forze per entrare nel suo appartamento.
Dopo l'esperienza del rapimento deve avere il sonno molto leggero. Si è svegliata e me la sono trovata di fronte, con la pistola in mano. Anch'io avevo la pistola puntata, ma diventavo debole secondo dopo secondo, man mano che il sangue usciva piano piano da me.
Mio Dio come era bella, con quella nuvola di capelli rossi e gli occhi di ghiaccio...
"Ti prego, aiutami...", ho sussurato io...
Le ho ucciso sua sorella, l'ho fatta rapire, ma lei mi ha fatto sdraiare sul suo divano, mi ha tolto il giubbotto e la camicia ed ha iniziato a medicarmi. Ha estratto la pallottola, ha ricucito i tessuti offesi, ha suturato....
Le sue mani, il suo respiro, il suo profumo erano a due passi da me. Il suo tocco mi faceva impazzire: ferito, con un'emorragia in atto, ho sentito che una parte di me impazziva di desiderio per lei. Farla mia, averla...
Ma non lo posso fare, non lo devo fare: e non perché ho paura che Fox Mulder mi romperebbe tutte le ossa, ma perché è contro i miei principi possedere una donna contro la sua volontà. Io voglio il suo cuore, e quello non l'avrò mai.
Voglio alzarmi al mattino e trovarla nel mio letto, baciarla, coccolarla... Voglio averla accanto alla sera, abbracciarla, baciarla, renderla mia... voglio quello che non avrò mai.
Qualcuno ha detto una volta che non c'è niente di più irresistibile di quello che non possiamo avere. Vero, verissimo... Ma non è solo per il desiderio impossibile che voglio Dana, non solo per quello...
Il suo collega e persona più cara che ha al mondo, Fox Mulder... Lui è il predestinato per lei, lui ha tutti i diritti su di lei... Ogni diritto, anche il più intimo... Io non ho niente, io sono un bastardo, un rinnegato...
Se tutto avesse potuto essere diverso, se io fossi stato un agente ineccepibile ed onesto.... Ma forse anche allora sarebbe stato così, forse è scritto nel mio destino che non potrò mai avere Dana Scully.
Mi ha sparato una pallottola nel cuore, una pallottola che non si toglierà mai.
Mentre andavo via da lei, barcollante, subito per non metterla nei guai, lei mi ha consigliato di andare in ospedale. Ma io dovevo solo fuggire, andare a nascondermi in un posto buio e stare da solo con me stesso, per sempre.
Mi sono ripreso, ed arriva puntuale il Canceroso, come lo chiamo io, con un nuovo lavoro per me:
"Gli agenti Mulder e Scully stanno indagando di nuovo su quella vecchia faccenda della lista degli Americani... "
"Li devo uccidere?", chiedo io, con la voce che vuole essere ferma ma che in realtà trema.
"No, metti le telecamere in casa dell'agente Scully e spiala... Devi essere aggiornato su tutti i suoi movimenti..."
Che prova, che prova, che inferno... La donna che desidero sarà da me spiata in ogni cosa, da me, che sono un suo nemico... La avrò lì senza averla, senza poterla avere...
So cosa succederà, prima o poi: mi butterò avanti e mi farò uccidere, per salvare lei o per salvare lui... E solo così saro libero, forse... Tanto anche se dopo c'è l'inferno, io l'ho già trovato qui...

Di soppiatto, quando lei non c'è, mi introduco nella sua casa e piazzo le telecamere, microscopiche: una in camera sua, una in cucina, una in salotto. Come è bella questa casa, luminosa, dolce, profuma di lei. C'è il suo odore sui cuscini del divano, gli stessi dove mi sono appoggiato io ferito, sul letto, nel suo guardaroba, negli asciugamani del bagno... Me ne esco senza lasciar traccia e poi, solo in questo buco di prigione che mi hanno messo a disposizione mi metto davanti alle telecamere a circuito interno per spiarla.
Eccola che arriva a casa, un po' stanca ma bellissima. Mi sento un verme a spiarla nella sua intimità, mentre telefona alla madre per vedersi questo sabato, mentre scrive la lista delle cose da comprare, mentre fa un po' di zapping alla televisione mentre prepara la cena. Dicono che le donne in carriera non sono brave donne di casa: stupidaggini da reazionari: basta vedere come per lei stessa sa preparare in poco tempo una cenetta deliziosa.
Ad un tratto vedo che va alla porta: ha visite. E' lui, Fox Mulder. Bello, alto, leale, protettivo, coraggioso, buono, tutto quello che io non posso essere. Ecco, ha in mano un dischetto, probabilmente ci sono alcuni di quei documenti compromettenti che cercano i vecchioni.
Accendono il computer di lei e iniziano a visualizzare il contenuto del dischetto: troppo confuso per capire, ma sento che parlano:
"Rapimenti alieni? Continuano allora a farli, a sacrificare persone innocenti!". Il tono della voce di Mulder è rabbioso. Vedo come prende la mano a lei e mi si stringe il cuore. Dio mio, se esisti, allontana da me questa visione.
"Mulder, non sappiamo se sono alieni o meno, ma qui c'è in gioco qualcosa contro dei cittadini inermi: non riusciamo a sapere qualcosa in più..."
"Scully, io vorrei che tu per qualche tempo ti allontanassi dal Bureau, sta per succedere qualcosa di grosso, lo sento, è troppo pericoloso, non voglio che ti capiti ancora qualcosa, non potrei mai perdonarmelo"
"Mulder, io sono un agente come te. Corro i miei rischi e non posso lasciarti, è troppo importante scoprire la verità, non mi puoi escludere, non adesso...."
"Ma non capisci.... è perché tengo a te che non voglio che tu rischi....."
La voce di lei è amara:
"E dire che mi hanno messo vicina a te per vanificare le tue indagini, perché tieni così tanto a me?"
"Io..." Il tono della voce di lui mi spezza il cuore. Glielo sta per dire, e tutto per loro cambierà.
"Ti amo!", le dice in un sussurro, e poi la stringe, ricambiato. Stanno per dei minuti interminabili abbracciati e poi è lei a cominciare a baciarlo sul volto, delicatamente. Chiudo gli occhi per un istante, mentre lacrime di dolore mi solcano le guance, lacrime di gelosia: e quando li riapro si stanno baciando sulla bocca, con un ardore indescrivibile. Le mani di lei lo accarezzano e lo stringono, così come le mani di lui. Si sciolgono un attimo e vedo le labbra di lui atteggiarsi ad una domanda, ad un "Vuoi?" lasciato sospeso che colpisce il mio cuore per cosa significa. Si prendono per mano, come due bambini, e vanno nella camera di lei.
Vorrei alzarmi, scappare via mille miglia, non poter guardare. Ma qualcosa mi spinge seduto fermo ad osservare, mentre quello che resta del mio cuore va a pezzi.
Si iniziano a spogliare a vicenda, con decisione. Poi lui mezzo nudo, con solo indosso i boxer, fa stendere lei che ha solo indosso le mutandine ed affonda la sua bocca sui suoi seni. Glieli bacia, glieli lecca, glieli accarezza, mentre io sento che il mio corpo reagisce contro la mia volontà, e devo scendere con una mano ad afferrare quello che di colpo mi è cresciuto. Vedo Scully con la testa indietro che geme, di piacere. Poi Mulder le toglie le mutandine, con desiderio. E le sue dita sono tra le gambe di lei, l'immagine non è nitidissima ma fa capire abbastanza che stanno esplorando, palpando, accarezzando. Lei ormai sta venendo, senza più remore. E lui accoglie il suo piacere coprendola di baci, fino nel suo posto più delicato.
E poi si abbassa i boxer: il suo corpo è pieno di desiderio. Lui lo realizza penetrandola mezzo sollevato, in modo da non schiacciarla ed aumentare il piacere di lei. Io devo muovere le mie mani velocemente, per calmarmi, mentre il dolore mi fa impazzire. Vedo che viene urlando il nome proprio di lei, con uno spasmo che la inonda. Io vengo solo, con dolore, ma anch'io chiamo Dana.
Si addormentano abbracciati, una cosa sola. Io mi nascondo il viso con le mani e piango come non ho mai fatto, piango tutte le mie lacrime.

Passano ore ed ore, forse mi addormento. Quando riguardo le telecamere loro sono già usciti. Hanno un lavoro che li aspetta.
Suona il mio cellulare, rispondo. E' il solito Canceroso, che sia maledetto, che bruci all'inferno.
"L'agente Scully ha quei documenti che ci servono."
"Lo so", rispondo io con fare seccato. Se ce l'avessi di fronte lo massacrerei di botte.
"Ce li deve consegnare!", ribadisce lui.
"Come procediamo?", rispondo io.
"Due dei nostri hanno catturato l'agente Mulder. Tu devi metterti in contatto con lei, e farti consegnare i documenti".
"Dove è adesso l'agente Mulder?"
"Alla base abbandonata di Creek, a nord ovest di Washington. E' lì che avverrà l'incontro..."
Ho il numero dell'agente Scully, lo chiamo. Lei mi risponde sopra pensiero, forse pensa che sia lui.
"Sono Krycek, mi servono i documenti, sappi che abbiamo il tuo Fox Mulder, se lo vuoi rivedere vivo portaci i documenti alla base di Creek oggi alle 15. Senza scherzi!"
Lei mormora un maledetti indirizzato a me e poi dice:
"Guai a voi se gli fate del male!"
Ed io a quel punto faccio una scelta. Faccio la scelta di compiere un atto d'amore verso la donna che amo più di me stesso, l'unico grande atto d'amore che posso fare. Salvare il suo lui e salvare lei. Permettere loro di andare fino in fondo nel loro lavoro. Anche perché ho capito che oggi pomeriggio forse scapperanno delle pallottole di troppo.
Mi precipito a Creek. Oddio, ci sono quei due violenti di Carlson e Iguchi. Sono loro che hanno rapito Mulder.
"Cosa fai qui?", mi chiedono seccati.
"Devo dirigere tutta l'operazione del rilascio..."
"Non ti hanno detto tutto?"
"Detto tutto cosa?"
"Che i nostri due non usciranno vivi".
Il freddo mi attanaglia la schiena. Li vogliono uccidere. Ecco l'atto d'amore che devo fare. Eccolo.
"Voglio vedere Mulder!", dico con fare sprezzante.
"Lo vuoi ammazzare tu?", mi chiedono quelle due carogne.
"E perché no?", dico io.
Entro nella stanza in cui è tenuto prigioniero. E' legato ad una sedia, ed ha un livido sulla guancia, dove l'hanno colpito. Eccolo qui. Mi guarda con odio:
"Cosa vuoi ancora?"
"Aiutarti", sussurro io, mentre inizio a sciogliergli le braccia e le gambe. Sento che vorrebbe picchiarmi, ma si trattiene. Le sue braccia che hanno stretto lei. Le sue mani che l'hanno portata all'estasi. La sua bocca che l'ha adorata. Il suo corpo che l'ha resa sua. Sta bene, a parte il livido, l'amore della sua donna gli farà dimenticare anche questo. Le mie ferite invece sono mortali.
"Vogliono ammazzare sia te che lei", gli dico io porgendogli un'altra pistola. Lui non si fida:
"Perché lo fai?"
"Perché è così". Porterò con me il segreto nella tomba dell'amore che provo per Dana Scully.
Sentiamo il rumore di una macchina, ecco Dana. E con lei c'è anche Skinner, che rimane dietro. Esco anch'io, dietro a Carslon e Iguchi. Lei gli tende il dischetto. Carlson alza la pistola.... ed io gli faccio saltare le cervella.
Iguchi si gira verso di me, spara e Mulder lo colpisce. E' fatta, sono salvi. Loro sì. Li vedo abbracciarsi, mentre sento che da me la vita scorre via. Ho preso io la pallottola destinata a Mulder, io me ne sto andando. Scully si china su di me, rendendosi conto che sono ferito. La vedo per l'ultima volta, mentre tutto si fa scuro: amore mio, tu mi hai colpito a morte. Amore mio, sii felice con lui, anche per me. Amore mio, mi hai dato qualcosa alla fine per cui valesse la pena vivere e morire. Amore mio ero un demonio e tu mi hai reso un angelo, un angelo che adesso volerà libero ma veglierà sempre su di te e sul tuo lui....


Fine