City Hunter©Tsukasa Hojo,
Sunrise, Jump Comics e degli aventi diritto
Questa ff è nata grazie a Saeko-chan (che mi ha anche
consolato;__;)ed è stata scritta in ricordo, del mio
micio adorato, che ora non c'è più. La sua morte mi ha
causato davvero un grande dolore e ancora oggi questa è
una ferita che mi fa male
In ogni posto che vedo mi
sembra di scorgere il suo musino dolce fare capolino
sento sempre il suo ricordo venirmi alla mente e so che
occuperà fino alla fine dei miei giorni, e anche di più,
un posto speciale nel mio cuore. Addio, piccolo mio.
Aeris 03.01.'01
"Ombra"
Tokyo, Shinjuku, h. 21.25
Un tuono terribile squarciò l'aria. Ryo imprecò tra i
denti: maledizione era appena uscito in cerca di donne ed
ecco!
Naturalmente scoppiava un temporale!
Sospirò, mentre con l'impermeabile alzato sopra la testa
si affrettava a tornare a casa. Casa
nei sette anni
in cui aveva vissuto con Kaori quella parola aveva
assunto un significato completamente diverso
Mentre un fulmine illuminava il quartiere, Ryo scorse tra
i cespugli sgocciolanti una massa di pelo nero tutta
arruffata e tremante. Che diavolo era? Si avvicinò,
incerto, finché da quella "cosa" non sbucarono
due piccole orecchie, anch'esse bagnatissime: era un
gatto! Realizzò stupito. Forse era stato abbandonato e
non aveva un posto dove stare
ipotizzò commosso da
quell'esserino. Sorrise, pensando alla faccia che avrebbe
fatto Kaori se le avesse portato a casa un micio
- 1 -
Ryo si richiuse la porta alle spalle. Era fradicio fino
all'osso, ma il fagottino che teneva dentro
l'impermeabile gli trasmetteva una piacevole sensazione
di calore. Stava per urlare il nome della sua socia, per
chiamarla, ma si rese conto che a quell'ora sarebbe
potuta essere già a letto
dopotutto al mattino era
la prima ad alzarsi
Si diresse con passo felpato verso la cucina, con
l'intenzione di bere una birra, ma si fermò di colpo: su
di una sedia accanto al tavolo stava seduta Kaori, il
viso triste ed una tazza fumante fra le mani. Aveva
un'espressione rassegnata e fissava il vuoto, notò Ryo
che
stesse aspettando lui? Questa consapevolezza lo colpì in
pieno. Ma
allora
ogni volta che lui usciva a
divertirsi e la lasciava sola in casa lei
lei lo
aspettava tutta la notte, pronta a prendersi cura di lui
quando tornava ubriaco e stanco
Non era quella la dimostrazione d'amore più grande che
potesse ricevere?
Il suo sguardo si addolcì moltissimo, mentre si dirigeva
lentamente verso la socia; le poggiò delicatamente una
mano su di una spalla, facendola sussultare e in seguito
sgranare gli occhi, non appena lo vide. Kaori fece per
parlare ma Ryo scosse la testa, zittendola, poi, dopo
attimi di magico silenzio, l'uomo tolse il fagotto
dall'impermeabile e lo mise sul grembo della socia,
posandole un tenero bacio sulla fronte prima di
scomparire dalla cucina.
Kaori ci mise qualche minuto per realizzare pienamente
tutto ciò che era accaduto in quei pochi secondi. Arrossì,
al culmine della gioia, dopodiché dedicò la sua
attenzione a ciò che aveva sulle ginocchia. Un paio di
piccole orecchie nere come il carbone si rizzarono, in
ascolto, poi la stessa cosa successe per la testa: due
occhi azzurrissimi la colpirono con la loro intensità
come un fulmine a ciel sereno.
Sapeva di essersi appena innamorata di quel micio.
Con movimenti cauti prese uno strofinaccio che aveva
lasciato poco prima sul bordo della tavola e lo appoggiò
sulla schiena bagnata del gatto, che reagì
immediatamente, graffiandola. Kaori ritirò la mano di
scatto, notando le tre linee rosso vivo sul dorso di
questa, poi guardò il gatto il quale non sostenne a
lungo il suo sguardo balzando a terra. Si alzò anche
lei, in cerca del suo kit del pronto soccorso, ma prima
di dedicarsi alla mano ferita lanciò un'ultima occhiata
al micio, che si scrollò tutto per eliminare l'acqua dal
pelo e la ignorò deliberatamente.
- Gatto scorbutico! - lo apostrofò Kaori con una
linguaccia, poi rise sommessamente, dirigendosi in camera
sua.
Next day, h.10.07
Kaori mise in tavola anche l'ultimo piatto: la colazione
era pronta. Ora mancava solo Ryo e
oh! Si era
completamente dimenticata del gatto! Corse in camera di
Ryo e senza troppi preamboli aprì la porta:
- Ryo!! Muoviti, la colazione è pronta! - gridò come al
solito. Lo vide rigirarsi brevemente nel letto e arrossì
con violenza: era nudo. Si impose di non guardare e di
restare calma; probabilmente lui si divertiva a metterla
in imbarazzo. Si avvicinò e accostò la bocca al suo
orecchio:
- Ieri non hai bevuto e quindi non hai scuse!! - lo
rimproverò a voce ancora abbastanza alta. Ryo si tappò
le orecchie:
- Dio
non serve l'alcool, il mal di testa me lo fai
venire tu con i tuoi urli! - replicò con voce assonnata
ma ferma. Kaori prese il coraggio a quattro mani e,
sempre imponendosi di non guardare, tolse definitivamente
il lenzuolo dal corpo di Ryo. Lo sweeper saltò a sedere
immediatamente:
- Ma sei impazzita? - chiese con un lieve imbarazzo, ma
poi riprendendosi si fece sarcastico - Non mi vorrai mica
violentare, vero? Io, con un mezzo uomo come te
-
Kaori, che non aveva ancora staccato gli occhi dal muro,
fece materializzare un grosso martello sulla testa del
malcapitato e quando lo sentì rimettersi a sedere sul
letto si voltò verso di lui, guardandolo ostinatamente
in faccia:
- Ascolta, io ho fatto tardi e non ho tempo da perdere
con un cretino come te! - sbraitò, poi uscì dalla
stanza sbattendo vigorosamente la porta.
Ryo continuò a fissare con la bocca aperta ed il viso
tumefatto la porta: non solo Kaori non l'aveva
ringraziato per il gatto, ma aveva avuto anche il
coraggio di togliergli il lenzuolo, senza arrossire
nemmeno un po'!
Kaori rientrò trafelata in casa, con due borse piene di
roba in mano. Aveva comprato tutto l'occorrente per il
gatto ed ora doveva assolutamente preparare da mangiare
anche a lui.
Appoggiò accanto alla portafinestra che dava sul balcone
un paio di cose, poi ripose nella dispensa il cibo,
tenendo però in mano una scatoletta.
- Pollo - lesse ad alta voce e vedendo il gatto intento a
leccarsi il pelo in un angolino gli si avvicinò - Pol-lo
- sillabò - Ti piace? - gli chiese poi, ma il micio la
ignorò. Kaori scrollò le spalle, poi si diresse in
cucina, dove Ryo era intento a mangiare:
- La tua roba ormai è fredda - le disse lui, tra un
boccone e l'altro.
- Non importa - disse con noncuranza Kaori. Ryo sollevò
lo sguardo, incuriosito: la vide versare il contenuto di
una scatoletta in una graziosa ciotola e un po' di latte
in un'altra e finalmente notò le tre linee rosso scuro
che le solcavano il dorso di una mano. Non fece però in
tempo a chiederle nulla, perché era già sparita in
soggiorno. Dopo poco la raggiunse e la sorprese china ad
osservare il gatto mangiare con avidità.
Era un bel gatto, notò Ryo, sicuramente domestico, perché
ben tenuto, adulto ma relativamente giovane
e Kaori
lo guardava con adorazione, benché l'avesse graffiata. Sì
sentì pungere dalla gelosia, ma respinse subito
quell'emozione considerandosi un idiota. Non appena ebbe
finito di rifocillarsi, Kaori tese la mano non ferita
verso di lui; il gatto dovette notarlo, perché le
agguantò la mano per darle un morso, desideroso di
rovinarle anche quella
Ryo in quel momento odiò quell'animale per la sua
ingratitudine.
Sorprendentemente il gatto si scostò subito dalla mano,
non allontanata minimamente da Kaori, senza lasciarle
alcun segno:
- E bravo il mio micio scorbutico - gli sorrise la
ragazza, dopodiché gli poggiò con dolcezza il palmo
sulla testolina. Il gatto rimase indifferente ed allora
Kaori cominciò a grattarlo dietro le orecchie. Ryo lo
vide tentare di opporre resistenza, ma poi capitolò,
sconfitto da quella che era la sua meravigliosa socia e
lo osservò tendersi verso la sua mano, cercando le sue
coccole e rispondendo ad esse facendo le fusa. Kaori
rise, cristallina:
- Shadow - disse a voce bassa ed il gatto sembrò
approvare, dato che le saltò in grembo.
- 2 -
- Shadow - ripeté una voce ben nota alle sue spalle - Mi
piace il nome che gli hai dato - approvò. Ryo si avvicinò
ed il gatto lo guardò male, ma poi decise di ignorarlo
accoccolandosi ulteriormente addosso a Kaori.
- Siediti qui - lo invitò la socia indicando il divano.
- Anche tu. Prenderai un raffreddore se rimani lì - le
disse, ma la ragazza scosse la testa, rimanendo seduta a
terra:
- No, perché se mi sposto Shadow potrebbe spaventarsi -
spiegò.
E a lui non pensava? Si chiese Ryo. Dannazione, avrebbe
dato qualsiasi cosa per essere al posto del gatto, in
quel momento
per poterle stare accanto e ricevere le
sue coccole e la sua completa attenzione. Potresti, se
solo lo volessi, gli sussurrò una vocina pungente, ma lo
sweeper la ignorò.
- Quel gatto di ha graffiato e ti ha morso - puntualizzò
Ryo, piccato.
Perché, tu non l'hai mai fatta soffrire?
Kaori sorrise:
- E' un micio spaventato e solo
probabilmente è
stato abbandonato dai suoi padroni e non conosce altro
modo di fare
- disse.
Anche tu conosci solo una legge
la tua.
- Questo non lo autorizza a mostrarsi così ingrato verso
la persona che lo ha accudito - replicò.
E tu? Non dovresti essere riconoscente a Kaori per tutto
quello che ha fatto per te? Ti ha cambiato e ti ha
guarito con il suo amore, restituendoti la vita.
- E' un gatto maschio, e pertanto molto orgoglioso -
replicò con dolcezza lei.
E non è forse il tuo stupido orgoglio ad impedirti di
dimostrarle almeno un po' dell'amore che provi per lei?
Ryo non replicò, limitandosi ad osservarla meglio
Kaori
fissava con amore il vuoto e sembrava aver risposto
meccanicamente a tutte le sue rimostranze, come se lo
facesse da molto tempo
Allora
quelle erano le risposte che si era data in
tutti quegli anni in spiegazione
Quel pensiero lo colpì come una spada affilata e gli
tolse il respiro; incapace di sopportarne il peso si alzò
bruscamente, lasciando Kaori sola con i suoi pensieri.
h. 1.03
Kaori sentì la porta di casa sbattere e si precipitò in
soggiorno: Ryo, ubriaco fradicio, aveva appena varcato la
soglia ed era caduto pesantemente a terra. Da quando
quella mattina se n'era andato non l'aveva più visto ed
era preoccupatissima
aveva telefonato al Cat's eye,
in commissariato, nell'ufficio di Reika e persino a casa
di Mick e Kazue senza ottenere nessuna informazione utile.
Sospirò, enormemente sollevata, nonostante dovesse
essere furiosa con il socio per essere sparito così
all'improvviso ed essere tornato ubriaco
Si chinò su di lui e lo chiamò, con dolcezza; l'uomo
aprì la bocca, ma non emise alcun suono ed un
nauseabondo odore di alcool le ottenebrò il cervello.
Scosse la testa, desolata, poi con una certa fatica riuscì
a trascinarlo su per le scale e a depositarlo sul letto.
Si fermò ad osservarlo qualche istante: era pallidissimo
in viso, l'alito gli puzzava terribilmente ed aveva tutti
i capelli bagnati, probabilmente dalle stesse cose che
aveva bevuto, però lei lo amava lo stesso
non
poteva farne a meno
In quel momento Shadow si affacciò sulla porta ma,
sentendo un odore che non gradiva, arricciò il naso e se
ne andò.
Shadow
in tutti i suoi comportamenti quel gatto
ricordava Ryo
era per questo che l'aveva adorato
all'istante e sapere che era riuscita a piacergli le dava
un po' di quella gioia che Ryo le negava
I suoi pensieri furono interrotti da un mugolio
proveniente dal letto. Kaori accarezzò amorevolmente i
ciuffi bagnati che l'uomo aveva sulla fronte:
- Ehi - sussurrò - Questa sera non ti reggi proprio in
piedi, eh? -
Ryo mugolò ancora, ma riuscì a strascicare qualche
parola:
- Quel maledetto gatto
è più intelligente di me
- disse, ma Kaori non capì il significato delle sue
parole.
°Three weeks later°
Da quando Shadow era entrato a far parte delle loro vite,
il tempo era passato velocemente...
Ryo tormentato dai sensi di colpa, la sera si ubriacava
sempre, ma questo non gli serviva assolutamente. Infatti
l'alcool lo faceva sentire solo peggio fisicamente,
rendendolo irascibile e provocandogli un bel mal di testa
ogni mattina
D'altra parte come sempre di lavoro non se ne parlava e
lui non voleva pensare al suo rapporto con Kaori perché,
onestamente, aveva paura di una possibile evoluzione di
questo, in qualsiasi senso.
L'oggetto dei suoi pensieri entrò in quel momento in
camera, forse per svegliarlo, così Ryo si finse
addormentato.
Kaori lo guardò: l'uomo che amava aveva l'aria stanca e
tormentata e lei era veramente molto preoccupata
sapeva
che Ryo aveva una salute di ferro, ma sapeva anche che si
stava punendo di proposito
per cosa, poi, non lo
sapeva proprio
Bere così tanto non gli avrebbe
fatto che male
- Ryo, cosa devo fare con te? - si chiese a bassa voce,
poi guardò l'orologio: le 14.02. Gli si avvicinò,
lentamente, poi con le dita gli separò le sopracciglia:
- Basta, con quest'aria corrucciata
- gli sussurrò
piano - Perché non sorridi più? Mi basterebbe anche
vederti sorridere ad una bella donna, sai, quel tuo
sorriso scemo
- bisbigliò ancora con tenerezza e
commozione - Se farti qualche ragazza può renderti
felice, sopporterò anche questo
- una lacrima le
scese lungo la guancia, seguita da molte altre - Tutto,
purché tu torni ad essere il Ryo di sempre, quello che
io
- singhiozzò e non terminò la frase. Si
premette una mano sulla bocca nel tentativo di fermare
quell'ondata incontrollabile di tristezza e abbandono che
l'aveva assalita, poi uscì di corsa dalla stanza: non
voleva svegliare Ryo con i suoi singhiozzi e,
soprattutto, non voleva che lui la vedesse in quello
stato.
Ryo aprì gli occhi, ferito. Aveva sentito ogni parola di
Kaori, aveva capito in che stato lui l'avesse ridotta,
aveva percepito le sue lacrime sul viso, i singulti
trattenuti
Si mise le mani sul volto:
Ma che diavolo di essere immondo era, per farla soffrire
così tanto?
Dopo un lasso di tempo che non riuscì a definire, lo
sweeper avvertì una presenza, e si tirò subito a sedere:
Shadow avanzava come un'ombra verso di lui, guardandolo
con ostilità. Lo vide balzare sul letto e notò che
aveva il pelo leggermente umido; il gatto si scrollò
tutto e poi strinse gli occhi, pronto ad attaccare.
Ti punirò per quello che hai fatto. Il messaggio era fin
troppo chiaro.
Ryo rise di se stesso
quell'animale era davvero più
intelligente di lui! Aveva compreso il valore di Kaori,
la riempiva di affetto e la seguiva come un'ombra
dappertutto per proteggerla
e se qualcuno le faceva
del male era pronto a vendicarla.
- Dannato gatto, anche io la amo! - urlò, bisognoso di
sfogarsi - Anche io ho capito quanto vale, lo sai? - gridò
ancora - Anche io vorrei soffocarla di attenzioni e
renderla felice! - Shadow non fece una piega - Però, che
io sia maledetto, non ci riesco! Il mio fottutissimo
orgoglio e quella stupida paura che mi perseguita fanno sì
che io la faccia unicamente soffrire! - sbraitò, poi
imprecò un'infinita serie di volte, prima di placarsi.
Shadow mosse le orecchie e lo studiò con diffidenza per
qualche attimo, poi sembrò soddisfatto e si accoccolò
sul letto, chiudendo gli occhi azzurrissimi.
h.20.44
Ryo sentì la porta di casa richiudersi e balzò in piedi.
Kaori era tornata! Era uscita di casa senza lasciare
traccia e lui, non vedendola tornare, aveva pensato che
avesse deciso di andarsene
per sempre. Quel pensiero
lo aveva quasi ucciso.
Kaori si diresse in salotto, pronta per la sfuriata di
Ryo, sebbene fosse stato in casa, s'intendeva. Dopo
essersi sfogata per un quarto d'ora buono con Shadow, era
corsa da Miki, bisognosa anche di parlare con qualcuno ed
era rimasta con lei tutto il giorno
Ryo aveva tutti i diritti di essere furibondo, dopotutto
lui non sapeva nulla
Varcò la soglia della stanza, rimanendo a bocca aperta
nel vedere Ryo in piedi di fronte a lei, con in viso
un'espressione totalmente indecifrabile. Senza una parola
la raggiunse con un'ampia falcata e poi si aggrappò a
lei, stringendola forte. Kaori trattenne il respiro,
scossa da un'intensa emozione, la stessa che sentiva
vibrare anche in Ryo
Lo abbracciò anche lei, con una disperazione ed una
felicità sempre crescenti, poi cominciò a piangere.
Oddio, Kaori piangeva! Ryo si chiese freneticamente cosa
avesse potuto fare per ferirla ancora una volta e le fece
sollevare la testa, cercando una risposta nei suoi occhi.
In essi vide la felicità e si vide riflesso insieme a
tutto l'immenso amore che li univa
vi lesse molte
altre cose, sentimenti e pensieri inespressi, forse
inconsci, ma uno prevalse su tutti gli altri:
Baciami.
In un secondo le loro labbra si incontrarono e si fusero.
In quel momento entrambi ebbero la certezza di aver
trovato se stessi.
Ryo si sentì perduto e capì di non poter tornare
indietro, ma non ne fu spaventato, anzi, era felice di
essersi perso nell'amore di Kaori
Improvvisamente
sentì di doverle qualcosa di più: doveva dirle che
l'amava. Si staccò a fatica dalla socia:
-
Ascolta
- aveva la voce rauca, così se la
schiarì -
te lo devo assolutamente dire
Io
t
- ma non poté finire la tanto sospirata frase perché fu
interrotto dallo squillo del telefono. Imprecò.
- 3 -
- Pronto! - sbraitò arrabbiato lo sweeper.
- Ehi, ehi, calma! - lo schernì un nota voce femminile.
- Saeko, che diavolo vuoi? - la apostrofò.
Sentendo il nome della poliziotta Kaori si riscosse e si
avvicinò:
- Ryo? - chiese con voce un po' inferma.
- Aha, non è che ho interrotto qualcosa, vero? - insinuò
Saeko, avendola sentita.
- Piantala e vieni subito al sodo! - la zittì brusco.
La poliziotta si fece improvvisamente seria:
- Abbiamo scoperto l'esistenza una nuova banda
la
"New Union Teope" -
Ryo raggelò:
- Pensi che possa essere
-
- Non lo so, ma ho pensato di avvertirti -
- D'accordo, tienimi informato, io starò all'erta. E non
parlarne ad altre persone. - disse, poi riattaccò.
Quando si voltò verso Kaori vide che lo guardava
preoccupata, così sorrise scanzonato:
- Saeko ha deciso che salderà tutti i suoi debiti! -
fece la sua solita faccia da maniaco - Ahh, ma ci pensi?
- guardò verso l'alto, dove una vignetta con contenuto v.m.18
si andava formando. *DRIZ*
Kaori, inizialmente non convinta, guardò prima la
vignetta e poi i pantaloni del socio:
- Brutto maniaco pervertito, va all'inferno!! - gridò,
poi lo battezzò con un bel martellone.
°Next week°
Kaori era felice. Ryo aveva smesso di uscire la sera e di
ubriacarsi
era tornato quello di sempre. Il loro
bacio non aveva avuto nessuna influenza sul suo
comportamento
Pazienza! Si disse Kaori. Sentiva che
da quando Saeko aveva telefonato c'era qualcosa che lo
preoccupava
Forse non avrà i soldi per comprarsi i
preservativi! Ipotizzò malignamente. D'accordo, era
gelosa
be', però ne aveva tutti i diritti!
Shadow entrò in cucina in quel momento ed incominciò a
strusciarsi contro le sua gambe; Kaori si abbassò per
accarezzarlo, felice di vederlo bramare le sue carezze.
- Sì, piccolo, adesso ti preparo la pappa - gli disse
con tenerezza e lui cominciò a fare le fusa. Sorrise.
Non avrebbe mai pensato di affezionarsi così tanto ad un
micio
lo adorava e ormai lo considerava parte della
famiglia
gli aveva concesso tutto ciò che di
libero c'era nel suo cuore, già totalmente soggiogato
dall'amore per Ryo.
Appoggiò la ciotola con il mangiare a terra e fece
un'ultima carezza a Shadow prima di andare a svegliare
Ryo. Strano, era già l'una e non si era ancora fatto
vedere
da una settimana scendeva sempre addirittura
prima di mezzogiorno
Aprì la porta lentamente, facendo attenzione a non fare
troppo rumore, ma si dimenticò di ogni suo buon
proposito quando vide lo sweeper contorcersi nel letto,
in un bagno di sudore.
Gli poggiò una mano sul torace e l'atra sulla fronte:
scottava terribilmente!
Corse fuori dalla stanza e tornò poco dopo con una
bacinella e una pezza bagnata: da quel momento si occupò
di lui, carezzandolo amorevolmente e sussurrandogli dolci
parole.
Due ore dopo il nostro si svegliò: sentiva una piacevole
sensazione di fresco sulla fronte. Aprì lentamente gli
occhi e dopo qualche attimo riuscì a mettere a fuoco
l'immagine della sua adorata socia. Sapeva di essersi
preso una brutta influenza
effettivamente tutto
quell'alcool doveva averlo debilitato parecchio
- Ryo? - lo chiamò lei, visibilmente preoccupata. Ryo si
impose di sorridere, scanzonato come al solito. Questa
volta non poteva usare il trucco del ghiaccio
doveva
trovare un'altra scusa
- Ehi, Kaori, che fai qui? - le chiese.
- Come che faccio qui? Sei malato! - ribatté la socia,
piccata.
- Assolutamente no! -
- Ah, no? Quando stamane sono venuta qui eri sudato,
scottavi e ti agitavi nel letto! -
Lo sweeper sogghignò:
- Ma Kaori, ero nel bel mezzo di un sogno erotico! -
questa era grossa, sperava solo che Kaori la bevesse - Ho
sognato di fare un' orgia con tutte le belle donne del
mondo, ci credo che ero agitato, sudavo e scottavo! Ero
eccitatissimo! - oddio, non poteva trovare una scusa
migliore? Ora non gli restava che sperare che l'ingenuità
della socia gli facesse da complice
Kaori sgranò gli occhi, poi si arrabbiò:
- Brutto deficiente, e io che pensavo
- gridò -
Vai a quel paese, stronzo! - gli sbraitò contro,
rompendogli la bacinella in testa.
Quando rimase solo, Ryo si toccò la testa. Gli doleva
parecchio, soprattutto dopo il colpo violentissimo della
socia. Non che non se lo meritasse
era stata un
tesoro ad accudirlo e lui l'aveva umiliata, invece di
ringraziarla
Vide passare davanti alla porta della sua stanza Shadow e
notò che camminava con un certo sforzo, trascinandosi
appena
poi Kaori lo chiamò ed allora il gatto si
raddrizzò subito, per non mostrare alla padrona alcun
segno di debolezza. Lo sguardo di Ryo si fece cupo.
h.16.03
*DRIIIN* *DRIIN*
- Pronto? - biascicò Ryo, stordito dalla febbre.
- Ryo? -
- Sì, Saeko - lo sweeper si fece attento.
- E' come pensavamo
-
- Dove sono? -
- Al porto, magazzino n.7 -
- Ok, finché non ti chiamo io tu rimani ferma - ordinò
freddo lo sweeper, poi riattaccò.
Ingoiò velocemente un'aspirina, poi si mise a letto.
Entro domani doveva riprendersi dall'influenza,
altrimenti sarebbe morto.
Circa due ore dopo, Kaori tornò a casa dopo aver fatto
la spesa. Appena entrata guardò come al solito verso il
basso, aspettandosi di vedere Shadow che, come al solito,
le veniva incontro e pretendeva una buona dose di carezze
ma non fu così. Kaori ebbe un brutto presentimento ma,
dandosi della sciocca, si disse che probabilmente Ryo
l'aveva fatto uscire per concedergli un po' di libertà.
Shadow sarebbe sicuramente tornato da lei.
Non vedendo Ryo, andò in camera sua e lo trovò
profondamente addormentato. Le sembrava così indifeso
quando dormiva
In quel momento un'immagine si
presentò davanti ai suoi occhi: vide il Ryo fiero e
combattivo contrapporsi al Ryo addormentato, ma
affiancarsi a Shadow
ora più che mai si rendeva
conto di quanto fossero simili
avevano gli stessi
comportamenti, le stesse abitudini (o meglio, Kaori
sperava che non andasse sempre a gatte come qualcun altro
^^;)
e
lei li adorava quasi allo stesso modo
Sarebbe stata perduta senza di loro.
Bisognosa di un contatto con Ryo, si avvicinò al suo
letto e gli posò un piccolo bacio sulla fronte,
scostandogli dolcemente i capelli scarmigliati dalla
fronte. Scottava. Sorrise amara, commiserandosi per la
propria ingenuità; Ryo l'aveva ingannata
certo, per
non farla preoccupare
ma lei si sentiva ugualmente
una stupida. Fu tentata di assisterlo per un'altra notte,
ma poi si disse che sicuramente lui non l'avrebbe
apprezzato, così scese al piano di sotto, un velo di
tristezza sul volto.
Next day, h.9.00
La piccola radiosveglia sul suo comodino pigolava
fastidiosa, imponendole di alzarsi. Sbadigliò, frustrata:
quella mattina si sentiva strana, come se una specie di
spada di Damocle la minacciasse. Si alzò, notando
tristemente che Shadow non era acciambellato sul suo
letto e neppure in nessuno dei cantucci in cui era solito
accoccolarsi la notte. Dove diavolo era finito? Si chiese
sempre più preoccupata. Scese al piano di sotto e lo
cercò dappertutto poi, sull'orlo delle lacrime, decise
di svegliare Ryo e chiedere a lui. Spalancò la porta,
con la vista annebbiata e come una lama tagliente la colpì
la consapevolezza di essere rimasta sola.
Improvvisamente tutto intorno a lei divenne più nitido e
seppe con certezza che ciò che di più caro aveva al
mondo, coloro che amava con tutta se stessa, se ne erano
andati e non sarebbero tornati mai più.
Le lacrime sgorgarono copiose
il senso di abbandono
ed il dolore minacciavano di ucciderla e si mescolavano
con il rimpianto di cose non dette e cose non fatte
Dovevo capirlo! Continuava a torturarsi Kaori. Le
telefonate di Saeko, i presentimenti che stupidamente non
aveva ascoltato
e pianse, pianse tutte le sue
lacrime.
Gli occhi gonfi, Kaori vedeva tutto il mondo intorno a se
distorto, ma un pensiero nitido all'inverosimile le diede
la forza di alzarsi e di reagire: poteva ancora salvare
Ryo.
- L'ispettore Nogami, per favore. E' una questione della
massima importanza - ordinò quasi la sweeper con la voce
a stento controllata. Pochi secondi dopo le rispose la
voce calda della poliziotta.
- Saeko, maledetta, dove hai mandato Ryo questa volta? -
gli gridò in faccia ricominciando a piangere.
- Ehi, ehi, Kaori!! Calmati! - provò a dire Saeko in
risposta.
- No, non mi calmo per niente!! Questa volta Ryo morirà,
e sarà tutta colpa tua!!!!! - cominciò a singhiozzare.
Saeko si allarmò:
- Perché? Cosa è successo? -
- Dimmi dove diavolo è!! - gli gridò Kaori in risposta.
- Magazzino numero sette, al porto - capitolò la donna.
Kaori le chiuse il telefono in faccia e Saeko concluse
che in quel momento era isterica e non era il caso di
mettersi a discutere con lei, bensì di agire.
- 4 -
- Ah ah ah ah!!! - una risata di scherno gli rimbombò
nella mente - Sei caduto nella nostra trappola, City
Hunter!! - lo sbeffeggiò una voce, ma Ryo non riuscì ad
identificarne la fonte, tanto era stordito dalla febbre
alta. Vide vagamente alcuni uomini corrergli incontro e
provò a fermarli, ma senza alcun risultato; riusciva a
malapena a reggersi in piedi. Era da quel mattino presto
che se ne stava appostato fuori dal magazzino, senza
notare nulla di sospetto: si era aspettato parecchi
uomini di guardia e altrettante vetture atte a
trasportare la droga, probabilmente la Polvere degli
Angeli e invece nulla! Calma totale e piatta
non
aveva nemmeno avvertito pericolo, ma aveva attribuito
questa anomalia all'influenza
Finalmente, dopo
parecchio tempo, si era deciso ad entrare, convinto anche
dal freddo pungente che sentiva là fuori
aveva
notato diversi scatoloni e, attento a non farsi scoprire,
ne aveva aperto uno. Al suo interno vi erano un numero
consistente di buste colme di polvere bianca; si era
portato alla bocca il contenuto di una di queste
gesso!
In quel momento aveva capito di essere stato ingannato e
questa sua consapevolezza era stata confermata dalla
serie di riflettori che si erano accesi pochi secondi
dopo
Le sue riflessioni furono interrotte dal dolore provocato
dai numerosi colpi ricevuti. Saranno stati una ventina di
uomini
- Ehi, City Hunter, non mi sembri tanto in forma! - lo
punzecchiò ancora quella voce molesta - Ehehehe, meglio
così, perché sarà più facile ucciderti e da oggi sarò
io il killer numero uno!! - e rise ancora.
I suoi assalitori lo vinsero con facilità,
intrappolandolo a terra; Ryo era colmo di una rabbia
tanto fredda quanto impotente
questa volta non se la
sarebbe cavata.
Il rimpianto e lo sconforto lo gettarono in un abisso
senza fine
aveva tenuto Kaori all'oscuro di tutto
proprio per il timore che si verificasse quell'eventualità,
ma ora più che mai desiderava vivere
non era più
il Ryo Saeba di una volta, che avrebbe accettato
volentieri la morte, ora voleva sopravvivere, voleva
farlo per Kaori, per quella donna fantastica e
insostituibile che era. I suoi ultimi sette anni con lei
gli passarono davanti come un flash e una solitaria
lacrima cominciò a pungergli gli occhi:
- Mi dispiace, ma non potrò restare con te nel giorno
del tuo compleanno
- disse a voce bassa, con un
sorriso indecifrabile.
- Fermi tutti, maledetti!! - il grido disperato di una
donna riecheggiò in quel luogo. Kaori avanzò, il viso
rigato dalle tante lacrime versate, un intero arsenale di
armi in spalla. Imbracciò un mitra e cominciò a sparare
alla cieca, ma fu fermata da una voce odiosa:
- Se continui così, oltre ad ammazzare noi, ammazzerai
anche il tuo caro City Hunter! -
La speranza rischiarò come un fulmine la sua mente: era
vivo!!!
Gettò a terra tutte le armi, brandendo invece i suoi
pesantissimi martelli ed uno a uno cominciò a colpire i
nemici con una forza inaudita. Stesi la maggior parte di
essi, poté vedere Ryo disteso al centro della stanza e,
con nessun altro pensiero oltre a quello dell'uomo che
amava in testa, corse verso di lui.
- Stupida femmina, adesso ti ucciderò! - stridette
quella voce, poi uno sparo squarciò l'aria, seguito da
uno strillo acuto.
Umibozu soffiò sulla sua pistola fumante, dietro di lui
c'erano Miki, Saeko e Reika.
Kaori non fece caso a loro, continuando a stringere forte
Ryo e a piangere sulla sua spalla; lo sweeper, dal canto
suo, aveva la febbre alta e sembrava vicino al delirio,
ma stringeva e confortava a sua volta la tanto amata
socia, anche lui distrutto dalla contentezza di poterla
riabbracciare ancora una volta.
I quattro osservavano la scena in silenzio, commossi
dall'amore e dalla disperazione che trasparivano da ogni
loro gesto.
°Five days later°
Miki richiuse silenziosamente la porta della stanza di
Kaori. Guardò Umibozu e scosse la testa:
- Niente da fare, dorme ancora - disse piano. L'uomo le
appoggiò una mano su di una spalla:
- Non preoccuparti, Miki, è normale - la rassicurò -
Solo Dio può sapere il dolore e la disperazione che
l'avevano posseduta
ha bisogno di molto riposo per
poter ripristinare tutte le sue energie - Miki annuì:
- Credo che al suo posto sarei morta
- disse con
gravità.
- E' la sua grande forza che le ha permesso di reagire e
di salvare Ryo - convenne Falco.
- E lui come sta? - si informò Miki.
- Meglio, ora è in convalescenza. Pochi minuti fa è
passato il dottore a visitarlo e ha detto che entro breve
si rimetterà completamente -
Miki sorrise:
- Per fortuna
- poi si fece seria - Credi che sia
il caso di informarlo delle condizioni di Kaori? -
- Tsé, credi che quello lì non mi abbia chiesto niente?
- le chiese in risposta Umibozu, sarcastico - Persino
quando delirava, in preda alla febbre, non parlava che di
Kaori! - disse.
- E' difficile trovare un amore come il loro - affermò
Miki, poi abbracciò con tenerezza suo marito.
Kaori aprì lentamente gli occhi. Si sentiva molto
riposata, ma allo stesso tempo si sentiva parecchio
debilitata
era come se tutte le energie le fossero
state risucchiate. Si chiese che giorno fosse e si alzò
lentamente dal letto, appoggiandosi alla testiera di
questo per sostenersi. Cercò uno specchio e quando lo
trovò vide un viso sì riposato, ma piuttosto smunto
però
la cosa che la colpì di più fu l'espressione spenta che
vide nei propri occhi.
Di colpo tutto ciò che era accaduto le tornò alla mente
e la colpì come un pugno in pieno stomaco. Ryo era vivo?
Corse a perdifiato fuori dalla sua stanza, reggendosi a
malapena in piedi:
- RYOOO! - gridò, ma si scoprì rauca. Le venne incontro
Miki:
- Kaori, ti sei svegliata finalmente!! Su, torna in
camera, sei ancora troppo debole -
La ragazza scosse la testa con decisione, poi guardò
Miki con gli occhi spalancati:
- Ryo? - chiese. In quel momento l'unica parola che era
capace di pronunciare e l'unico pensiero che era in grado
di formulare era quello. L'amica dovette rimanere
profondamente colpita dalla sua espressione, perché la
abbracciò stretta e le disse:
- Tra tutte noi sei tu la più forte. Vai, Ryo è nella
sua stanza. - poi la liberò dalla stretta, asciugandosi
una piccola lacrima.
Ryo sentì dei rumori, poi la porta della sua stanza si
spalancò e vi comparve Kaori. Lo sweeper fu assalito da
un'ondata di puro e semplice amore osservandola lì
appoggiata con fatica alla maniglia, forte come non mai.
La vide cercarlo freneticamente con gli occhi vacui, ma
quando questi si posarono su di lui si accesero, come
rinati. La ragazza corse verso di lui, incespicando e
andandogli a finire in braccio
Ryo la abbracciò
forte, desiderando perdersi in lei
- Kaori, Kaori, Kaori
- ripeteva il suo nome come
una preghiera. La sentì staccarsi da lui e guardarlo
negli occhi:
- Ryo
- l'uomo vide i suoi occhi infiammarsi di
collera, poi si sentì schiaffeggiare con forza - Ryo,
sei un bastardo!!! - gli urlò contro, per quanto le
permetteva la voce rauca - Che tu sia maledetto!!! Come
hai potuto abbandonarmi? - gli occhi di Kaori si
inumidirono - Volevi morire senza di me, non è vero? Non
pensavi a quanto sarei stata male? -
- Non volevo
- sussurrò appena, ma fu interrotto
nuovamente dalla socia:
- Non volevi che cosa? Eh? Non volevi farmi soffrire?
Volevi risparmiarmi il dolore di vederti morire? - urlò
- Tu mi hai distrutto, lo capisci? Io sarei voluta morire
con te, ti avrei seguito in qualsiasi luogo, anche
all'inferno, cretino! - Ryo distolse lo sguardo - E
invece
- singhiozzò Kaori - Tu, razza di
di
- cominciò a piantargli diversi pugni sul torace -
hai fatto come Shadow
- la forza dei suoi
pugni diminuì, come il tono della sua voce, poi scoppiò
in un pianto dirotto, abbandonandosi disperata contro di
lui.
E così Shadow se n'era andato. Realizzò lo sweeper con
una fitta di dolore. Era malato, lui l'aveva visto
chiaramente
ma con Kaori aveva finto che andasse
tutto bene ed aveva preferito andarsene, aspettando la
sua ora lontano dalla tanto amata padrona. Solo in quel
momento Ryo capì quanto fosse profonda la somiglianza
che aveva con quel gatto
e capì anche quanto
dovesse Kaori amarlo
e quanto dovesse aver sofferto
quando loro due l'avevano abbandonata. Le baciò i
capelli, poi la fronte e con le dita le asciugò le
lacrime:
- Perdonami
- avrebbe voluto dirle mille parole, ma
quella fu l'unica che uscì dalle sue labbra.
Ryo finalmente aveva capito
la sweeper si perse nei
suoi occhi ed ogni pensiero coerente, così come la sua
rabbia e il suo dolore vennero cancellati dalla
meravigliosa consapevolezza di stringerlo tra le braccia,
vivo.
Gli occhi le si inumidirono ancora:
- Non farlo mai più
- sussurrò piano, poi lo
strinse in un abbraccio pieno d'amore e i dubbi di
entrambi si sciolsero nell'idillio che li avvolgeva
quando erano insieme.
- Epilogo -
°Two days later°
Kaori si diede un piccolo colpo sulla pancia:
- Ahh, se continuo a mangiare così tanto credo che morirò!
- esclamò. In quei due giorni aveva ripreso
completamente la sua forma fisica e anche Ryo stava bene,
anche se lei lo costringeva a rimanere sempre in casa,
per precauzione.
- Guarda che i lardelli di ciccia una volta messi su
- la schernì lui, ma fu fermato da un martellino mini,
solo 7t (dopotutto era ancora in convalescenza!)
*DLIN DLON*
Kaori andò ad aprire la porta.
- Heilà - la salutò Saeko - Come va? - chiese.
- Come al solito
- rispose Kaori indicando il
martellino che aveva ancora in mano.
- Be '
- *gocciolina*
- Saeeeekkkooo!!! Tesoro, vieni qui, devi saldare i tuoi
debitiiii!! - le piombò addosso Ryo, ma fu prontamente
bloccato da un'occhiata assassina della socia che lo
pietrificò, letteralmente.
- Allora, Saeko, cosa ti porta qui? - le chiese Kaori
invitandola ad entrare con un cenno - Se si tratta di un
altro incarico
- si insospettì.
- No, no, tranquilla! Mi sento già abbastanza in colpa
per i problemi che vi ho causato
Vorrei solo
scambiare due parole con Ryo -
Kaori rimase un poco ferita da quell'affermazione, ma
cercò di non darlo a vedere. Intanto Ryo si era
ricomposto:
- Possiamo parlare di là, Saeko - disse, poi si voltò
verso Kaori - Andiamo, Medusa? - lo aveva detto in un
modo così gentile che la sweeper si commosse, ma si
limitò a tirare su col naso, seguendoli.
- E così quell'organizzazione non ha nulla a che vedere
con l'Unione Teope? - chiese Ryo.
- Assolutamente no - confermò Saeko - E' sempre la
solita storia
uno di quei killer di bassa lega
voleva diventare il numero uno e così ti ha preparato
una trappola spacciandosi per l'Unione Teope
-
continuò - Evidentemente la notizia del tuo scontro con
Kaibara si è diffusa
lui sapeva che avresti
abboccato -
- Se non fossi stato malato li avrei messi fuori gioco in
pochi minuti!! - si vantò Ryo - Non è vero Kaori? -
chiese con un sorriso baldanzoso. Si accorse che però la
socia non li ascoltava più da tempo; stava fissando la
ciotola dove di solito mangiava Shadow
Aveva uno sguardo ferito
misto a tanta tristezza
Ryo lanciò un'occhiata significativa a Saeko, che capì
al volo e se ne andò in silenzio.
- Kaori
- la chiamò piano.
- Se n'è andato
- disse sempre fissando la ciotola
- Se n'è andato
in silenzio, come un'ombra
-
sussurrò - Sai, Ryo
ogni volta che ero triste o
avevo bisogno di conforto come per magia me lo ritrovavo
accanto
si muoveva nel buio ed io sapevo sempre che
era lì e mi proteggeva
- sorrise - Quando cucinavo
se ne stava lì a fissarmi con quegli occhi ghiacciati
potevo
stare ferma anche per ore che lui non mi lasciava
-
la voce le si ruppe - Ma alla fine lo ha fatto
.e mi
ha lasciata proprio nel modo che mi ha fatto soffrire di
più
in punta di piedi è uscito dalla mia vita
è
andato a morire lontano
- fece una pausa - E tutto
per lo stupido orgoglio che accomuna tutti i maschi di
qualsiasi specie - finalmente guardò Ryo negli occhi -
Avrei potuto fare qualcosa per lui
forse
ma per
fortuna sono riuscita a fare qualcosa per te
-
sorrise, amara - Se tu fossi morto mi avresti ucciso -
gli sussurrò - Ma da quando Shadow se n'è andato una
parte di me se n'è comunque andata con lui - le si ruppe
nuovamente la voce - Dicono che per i gatti non esiste il
paradiso, ma io potrei accettare la sua morte solo se
sapessi che è felice dove si trova adesso
- una
lacrima le scese lungo la guancia. Ryo, che si era
imposto di lasciarla sfogare liberamente, non riuscì a
sopportare le sue lacrime, così la attirò a sé,
accarezzandola dolcemente:
- Gli altri possono non crederci, ma io so che quel
paradiso esiste - le bisbigliò ad un orecchio - E lo sai
anche tu - concluse. Kaori sollevò il viso e sorrise:
- Sì -
Si guardarono negli occhi per interminabili momenti, poi
Ryo si decise a fare il passo finale:
- Kaori
senti
se non te lo dico nemmeno ora
credo che Makimura e Shadow mi manderanno qualche
maledizione da lassù
- provò a scherzare - E'
tanto che devo farlo
- la baciò con leggerezza
sulle labbra - Ti amo - le disse con semplicità, poi la
baciò di nuovo, stavolta con molta più passione. Kaori
gli gettò le braccia al collo e quando si staccarono
sorrideva felice:
- Credo che tu lo sappia già, però
- le
luccicavano gli occhi - Anche io ti amo - disse a sua
volta. Ryo rise piano, poi la attirò contro il suo
petto, al cui interno il cuore batteva a mille per la
gioia.
- Vuoi dormire con me? - le chiese una volta che il sole
fu tramontato. Kaori avvampò:
- Cheee? - chiese imbarazzatissima. Ryo le pizzicò il
naso:
- Ma nooo
! Cos'hai capito? - sorrise - Ho detto
dormire - precisò ancora. Kaori sorrise a sua volta:
- Allora sì! Mi piacerebbe molto! - accettò. Ryo si
ammorbidì ancora di più di fronte all'innocenza della
socia; la tirò per un braccio e la baciò con dolcezza.
Kaori dormiva accoccolata sul petto di Ryo, anche lui
profondamente addormentato.
Improvvisamente, un'ombra si staccò da tutte le altre e
con un balzo si andò a posare accanto a loro
sul
volto della sweeper si dipinse un sorriso sereno.
So che ci sei
anche se non ti vedo ti sento accanto
a me e so che il tuo spirito non mi abbandonerà
mi
proteggerai
gioirai con me, soffrirai con me
mi consolerai
Quando cucinerò, lascerò sempre qualcosa per te, perché
so che tu passerai
Ti accarezzerò, perché so che
tu sarai sempre lì a ricevere le mie coccole
Ascolterò il rumore del vento perché mi parlerà di te
e ti cercherò tra le tante ombre che popolano la notte
Aeris, 24.01.2001
Oggi
è il compleanno della mia mami
vorrei dedicarle
questa ff, perché è la persona che mi conosce meglio al
mondo. E' l'unica che sa sempre quando sto fingendo di
essere allegra, l'unica che sa sempre come farmi
sorridere nei momenti più neri, l'unica. Mami, grazie di
esistere, perché senza di te sarei una ragazza triste e
sola.
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