NUOVA
SPECIE
Buffy aveva sempre creduto che sarebbe stata in grado di
tenere lontana Down da Glory, ma in quel momento capiva
che aveva troppo sottovalutato la sua antagonista.
Proprio lì a casa sua
pochi giorni dopo il
funerale di Joyce.
E vedere Glory adesso, davanti ai suoi occhi
inguainata in un impalpabile vestito di raso azzurro, così
delicato e nettamente in contrasto con la cruenza della
sua indossatrice, le faceva capire che quella volta lesito
della resa dei conti avrebbe potuto discostarsi dal
classico finale.
Xander si trovava accasciato allangolo, il corpo
supino era lunica cosa che riusciva a scorgere, la
testa era nascosta dalla poltrona
ma almeno quello
spettacolo le era risparmiato. La chiazza di sangue sul
muro dove Glory ce lo aveva sbattuto, letteralmente
lanciato come il bastoncino regalato a un cane, non
lasciava presagire nulla di buono circa le condizioni del
povero Xander.
Willow giaceva svenuta poco più in là. Non era stata
toccata dalla forza bruta di Glory, ma dalla sua forza
mentale
e questa volta lincantesimo di
teletrasporto non aveva funzionato
e sangue colava
copioso dalle narici della ragazza. Accanto a lei Tara,
che aveva cercato di collaborare allincantesimo,
tentava di farla rinvenire, piangeva e urlava
e
guardava Glory e la figura piccola ed esile che il dio
teneva attaccata a sé al centro della stanza con terrore
e impotenza.
La Scooby Gang era decimata, letteralmente devastata
dalla furia di una Glory che aveva saputo aspettare,
giocare, sembrare instabile
per poi fregare tutti
con una semplicità da manuale.
Del resto si trattava di un dio
non una creatura
elementare e le ci volle ben poco per realizzare come la
chiave avesse preso le sembianze di qualcuno, nella
fattispecie la piccola e inesistente Down.
Gli attacchi che aveva subito nel soggiorno di casa
Summers erano stati per lei come fastidiose mosche che
annoiano il pic nic estivo. Aveva reso inoffensivo lintero
gruppo di giovani ammazzavampiri con estrema facilità,
avanzando imperterrita sui suoi tacchi a spillo di
fattura italiana e scagliandoli letteralmente sulle mura
del soggiorno di Buffy, dove erano tutti riuniti a
guardare la televisione.
La sorpresa aveva sortito un buon effetto, ma Glory
sapeva che anche se avesse subito lattacco di tutti
contemporaneamente sarebbe continuato ad essere un gioco
da ragazzi.
Troppa era la sua gioia
e quando un dio gioisce
tutti devono partecipare.
In questo momento stava al centro del soggiorno e con una
mano teneva stretta Down che ansimava e singhiozzava allo
stesso tempo, disperata
perché se lei stessa era
la chiave
doveva anche essere potente.
Ma in quel momento non poteva nulla se non assistere alla
carneficina che la circondava, sentire autentico dolore
sul suo corpo umano per le unghie laccate di Glory
affondate nel collo che la tenevano ferma e bloccata, con
lo sguardo fisso sulla sorella Buffy pochi metri avanti a
lei.
E anche Buffy non era stata risparmiata e se anche aveva
resistito più degli altri, in questo momento si trovava
a terra con una clavicola lussata e il braccio in una
posizione innaturale e un femore fratturato.
Appallottolata per terra, col braccio sano afferrò il
tappeto sul quale si stagliava la piacevole figura di
Glory, cercando di tirarlo verso di se.
Glory, tenendo sempre Down come un gattino, avanzò e gli
piantò il tacco della scarpa nella mano.
Il dolore fu lancinante e lurlo che laccompagnò
buttò ancora di più Down nello sconforto.
Buona lì, disse Glory agitando il piede come
se stesse spegnendo una sigaretta anziché infilzando la
mano della Cacciatrice. Ancora ti muovi? Ma voi
umani
non sapete proprio quando è lora di
starsene buoni buoni e accettare
il divenire degli
eventi
e poi guardando fisso negli occhi una
Down tremante: Vale anche per te piccina
e ti
assicuro che non sarò poi tanto clemente. La volta
scorsa mi hai preso in giro
e visto che cosa hai
combinato?, indicando il campo di battaglia che le
circondava, Avresti fatto meglio a dirmi subito chi
era la chiave. Eh, si!
Glory affondò ancora di più le unghie nel collo della
piccola, infilzando contemporaneamente le due sorelle
inesistenti, legate da un amore reale.
Down urlò e Buffy immobilizzata si trovò a pregare che
tutto finisse presto, che tutto si esaurisse, che
morissero tutti.
Questa volta era finita così, non si poteva sempre
vincere. Il dolore che provava era così forte che sognò
che con lei il mondo intero esplodesse, cosa che
sicuramente sarebbe successa visto che Glory aveva ora la
sua chiave.
Come avrebbe voluto avere Angel al suo fianco. Sapeva che
questa volta davvero non lo avrebbe più rivisto.
Per qualche secondo sperò che Glory rinsavisse, che Ben
riaffiorasse per porre fine a tutto quel sangue
ma
come se il dio avesse letto il suo pensiero, e
probabilmente lo aveva fatto, Glory si allargò in uno
stupendo sorriso che illuminò il suo volto perfetto:
Ma BEN è qui con me
ed è
,
trasformazione di Glory in Ben,
daccordo!
Buffy sentì entrambe le componenti del dio ridere e per
lennesima volta si rese conto che la sconfitta
andava accettata
che era finalmente arrivato il
tempo di morire.
Chiuse gli occhi e aspettò, ma attraverso il nero delle
palpebre vedeva riflessi come in una immagine in negativo
le sagome di tutti i suoi amici, che probabilmente aveva
condotto alla morte, che le erano stati accanto.
Cominciò a piangere
sussurrando la richiesta di
perdono a tutti loro
e a Down
e Giles
e
a sua madre
Glory e Ben ridevano, alternando le loro sembianze come
in una staffetta
ma tra le risate a Buffy sembrò
di scorgere un suono diverso, come di pugni picchiati
alle finestre, ai muri esterni della casa, alla porta di
ingresso.
Aspettavi qualcuno?, chiese Glory sorniona.
Buffy aprì gli occhi e girandosi con sforzo verso le
finestre vide stagliata nel nero della notte la sagoma di
Spike che martellava i vetri, lo scorse poi correre verso
la porta lo sentì tempestarla di pugni
e poi
ancora verso la finestra.
Sembrava impazzito e urlava, qualche cosa
lo vide
rompere la finestra e un odore di notte invase la stanza,
facendole stranamente pensare che le dispiaceva non
morire alla luce del sole
ma del resto la notte era
diventato il centro della sua esistenza da troppo tempo
ormai, per potersene finalmente distaccare.
Con gli occhi chiusi, Buffy ormai non sentiva altro che
il lancinante pulsare delle ferite e delle fratture
riportate, con il viso poggiato sul pavimento cercò di
parlare ma la bocca sporca di sangue e di saliva faceva
uscire dei singulti a tratti incomprensibili.
Spike, brutto stronzo
che cavolo aspetti a
entrare invece di fare tutto questo casino e sfasciarmi
le finestre?
che aspetti?
, e poi,
realizzando:
Ah
certo che non puoi
entra Spike
entra
questo è un invito
Molla la bambina, puttana!, Spike colse
subito linvito e in una sola frazione di secondo lo
schermo invisibile che gli precludeva laccesso alla
casa si sciolse.
Il vampiro entrò e limmagine che gli si presentò
di fronte riuscì a buttarlo nello sconforto.
Aveva tanto sognato, un tempo, di ridurre la Scooby Gang
allinattività, ma nemmeno nei suoi pensieri più
malvagi si era dipinto una scena di quelle proporzioni.
I corpi di Willow, Xander, Giles, Anya erano rannicchiati
ai quattro angoli della stanza come batuffoli di polvere
dimenticati da una massaia poco attenta
e il suo
senso di vampiro rendeva lodore del sangue sparso
così penetrante che dovette combattere con se stesso per
impedirsi di pensare a dissetarsi.
E Buffy si trovava ai piedi di Glory, la sua mano
infilzata da un tacco del dio come la mano di Nostro
Signore, il braccio piegato in una posizione impossibile.
Tutto era sbagliato e a troneggiare su tanto dolore cera
Glory che teneva per il collo Down.
La bambina, per non essere una creatura vivente,
addirittura esistente, aveva dipinta in volto una
consapevolezza fin troppo umana per quello che era
successo e quello che sarebbe successo di lì a poco. Era
veramente arrivata la fine e il suo sangue sarebbe stato
versato direttamente nella serratura
e buonanotte a
tutto il mondo.
Spike si precipitò su Glory, il dio col volto di bambina
capricciosa e il corpo di donna bellissima, che parve
decisamente infastidita da questa nuova intrusione.
Durante la corsa, il volto di Spike si trasfigurò
rivelando per lennesima volta la sua natura, la
fronte si abbassò e gli occhi ingiallirono e le mascelle
si allargarono in un urlo disperato rivelando le zanne
appuntite da cannibale.
Glory, per nulla scomposta, allontanò Down facendola
precipitare sulla poltrona: Aspettami lì, piccina
torno subito.
e poi, calciando via la mano
infilzata di Buffy: E pure tu
anche se mi sa
che con te ho finito.
La foga di Spike venne subito sedata da un autentico
schiaffo di Glory. Il dio si muoveva con la grazia di una
ballerina, e le sue mosse leggere, quasi infastidite,
nascondevano una potenza inaudita. Spike si trovò a
rotolare in fondo alla stanza, vicino al corpo esanime di
Anya.
La bella demone umana riportava un profondo graffio sul
viso e la sua mano destra era torta in un modo tutto
sbagliato. Spike sentiva che era ancora viva e che era
solo svenuta a causa del forte trauma.
Povero demone sfortunato, condannata ad essere umana
eppure in questa nuova condizione aveva trovato la
felicità.
Gli occhi di Spike passarono da Anya a Xander poco più
in là. Non credeva che il ragazzo potesse contenere
tanto sangue.
Il suo sguardo cadde quindi sul volto pallido di Willow,
le lacrime di Tara, gli occhi chiusi di Giles
e i
suoi occhiali poco distanti tutti ritorti
Down
ormai come catatonica
la sua Cacciatrice svenuta
col viso affondato nel tappeto.
No, questo era troppo.
Non gli importava se lo odiavano tutti, quei ragazzi
erano stati la sua famiglia da quando era tornato da Los
Angeles dove aveva vissuto il suo ennesimo fallimento con
Drusilla
Quei ragazzi lo avevano allontanato e fatto sentire
tremendamente solo
ma quei ragazzi cerano e
se anche con modi poco ortodossi, andavano da lui quando
avevano bisogno
No, non poteva finire così
se morivano loro,
allora voleva morire anche lui. Mai più solo
mai
più.
Mentre cercava di rialzarsi fu coperto dallombra di
Glory.
La sua forma sinuosa gli si era piazzata di fronte e la
sua dolce bocca si produsse in una grande risata quando
il tentativo del vampiro di rialzarsi fallì miseramente
facendolo precipitare nuovamente nellangolo.
Cosa può ucciderti
Glory?
Dimmelo,
sussurrò spike
Nulla
vampiro. Nulla.
E quando userai la chiave
cosa succederà?
Finirà il mondo?
Mhmm
non saprei?
di sicuro inizierà il
mio, Glory sembrava una bambina impaziente la notte
di Natale.
Ci sarà posto per me?
Poco distante Buffy, che alternava attimi di lucidità a
minuti di perdita di conoscenza, ma che stava comunque
ascoltando, sembrò dire con gran fatica: Sempre il
solito figlio di puttana, Spike
Ti amano tutti, eh?, fece Glory
Diciamo che non godo di unottima fama,
Spike allungò una mano verso Glory per essere aiutato ad
alzarsi.
Non ce nè bisogno, disse Glory rivolta
alla mano tesa di Spike.
In quello stesso momento il vampiro si sentì
praticamente sollevare e rimettere in piedi da una forza
simile a un vento molto forte.
Non ho bisogno di te, vampiro
mi annoia la
tua sola presenza. Dai vieni qui che ti ammazzo.
Glory non si discostava poi tanto da tutte le creature,
umane e non, e anche lei aveva ogni tanto un certo
appetito
solo che la fame non generava in lei
semplici spasmi di stomaco. Lei rischiava la pazzia ogni
volta
e non è che da sazia fosse comunque tanto
normale. Il cervello di vampiro doveva essere una
prelibatezza
e poi sarebbe stato simpatico vedere
un vampiro potente come Spike girare per le strade della
sua nuova Sunnydale completamente privo di senno.
Forse lo avrebbe risparmiato: un villaggio non può fare
a meno del suo scemo.
Glory allungò le sue mani verso le tempie di Spike
e il vampiro sentì il suo cervello pulsare, farsi più
grande.
Questa sarebbe stata quindi la sua fine? Non sarebbe
neppure morto? Sarebbe semplicemente impazzito?
Non gli sembrava ci potesse essere un finale peggiore per
lui e cercò con tutte le forze di ostacolare lavanzata
del dio.
Ma la forza ipnotica di Glory gli precludeva ogni
movimento. Guardò impotente le dita del dio avvicinarsi
al suo viso e provò un forte dolore nel sentirle
penetrare carne e cranio e cervello.
Lurlo di Spike fu lancinante e le ultime cose che
vide con gli occhi del savio fu il volto di Down che poco
lontano scuoteva la testa come per allontanare tanto
dolore, con gli occhi che colavano lacrime inarrestabili.
Poi più niente
sentì la sua mente svuotata di
tutto
come se non avesse mai contenuto nulla
come se i pensieri fossero ora solo immagini e parole
messe in fila senza nessun significato.
Il suo volto tornò normale, le zanne rientrarono nelle
gengive e gli occhi tornarono neri. Il viso assunse unespressione
ebete nettamente in contrasto con il suo vecchio
atteggiamento.
Crollò seduto. Lo sguardo fisso in avanti. Della sottile
e lucida saliva cominciò a filtrargli ai lati della
bocca.
Glory era visibilmente soddisfatta, si pulì le mani
sulla morbido e fresco raso azzurra del vestito, si girò
con uno scatto da top model verso Down, allargò le
braccia e con una risata cristallina disse: Eccomi
qui, piccola. Adesso ti tocca!
Risparmiami, Glory
ridammi tutto quello che
avevo
ridammi la mia famiglia
, disse
Down tra le lacrime.
Glory si avvicinò lentamente e il suo viso assunse laria
della comprensione: Povera piccina
ti eri già
affezionata? e poi, indicando alla ragazza il campo
di battaglia che si era lasciata alle spalle, aggiunse:
Non vedi che non hai più nulla
sei sola
hai solo me, e aumentando ancora lintensità
del suo sorriso: Non sei contenta?
No
, fece Down con gli occhi fissi in
quelli di Glory
stava subendo anche lei, fatta di
pura energia, la forza psichica del dio
ma scorse
comunque qualche cosa che stava cambiano nel paesaggio
alle spalle di Glory
un movimento dietro le sue
spalle.
Spike si era alzato in piedi e guardava fisso la nuca del
dio. Si pulì la bava dalla bocca con la manica dello
spolverino di pelle nera e a quel passaggio il volto
umano si trasfigurò di nuovo in quello del ben noto e
famelico vampiro.
Mentre Glory parlava con Down, Spike fece cenno alla
bambina di tacere, poggiando il suo dito indice sulla
bocca deformata. Cominciò a muoversi lentamente verso
Glory e passando vicino Buffy sentì la Cacciatrice
sfiorargli lorlo dei pantaloni. Spostò lo sguardo
verso la sua nemica di sempre e vide che aveva aperto gli
occhi e con un malcelato sforzo lo stava fissando con
sguardo implorante.
Col volto del mostro, Spike sembrò cercare di
rassicurarla
ma il volto da vampiro non è mai
molto calmante.
Spike riprese a fissare la nuca di Glory. Avanzò.
Il dio continuava a parlare, sproloquiava come sempre
ma non si era accorto di lui. Down stava collaborando e,
come se una silenziosa intesa fosse stata stipulata,
evitava di guardare il vampiro per non farsi accorgere da
Glory.
Spike era ormai a un passo, pochi centimetri
e con
uno scatto improvviso afferrò le spalle di Glory.
Subito avvicinò le sue fauci allorecchio del dio
sorpreso e le sussurrò: Non lo sai che ho un
microchip nel cervello?
Non lo sai?
Con lo scatto del predatore affondò subito le sue zanne
nel collo di Glory. La pelle candida e profumata si lacerò
subito, senza opporre alcuna resistenza. Ai primi schizzi
di sangue avvertiti in bocca, Spike cominciò a succhiare
riempiendosi la gola.
Non aveva un buon sapore, era la cosa più strana che
avesse ingerito in tutta la sua non vita
ma per
quanto sgradevole continuò a cibarsene, la sua pelle
solitamente fredda e pallida acquistò colore e calore.
Bevve e bevve
mentre sentiva il dio dimenarsi e
urlare, più che per il dolore per la sorpresa. Glory si
trasformò in Ben
e poi ancora in Glory rendendo le
urla ancora più grottesche.
Spike avvertì la sofferenza del dio
e continuò a
succhiare. Ora sapeva che lo avrebbe ucciso così, lavrebbe
dissanguato
e per quanto fosse una divinità aveva
pur sempre, in quella dimensione, le sembianze umane.
Non poteva non morire
e Spike ne aveva uccisi di
umani, eccome.
Dal canto suo Glory non riusciva ancora a realizzare cosa
fosse accaduto. Era lì che parlava con la sua Chiave,
era troppo felice per averla ormai in mano e così
impaziente di girarla nella serratura che alla fine aveva
abbassato la guardia.
Non aveva mai provato dolore, e anche le scaramucce avute
con la Cacciatrice non le avevano mai causato del vero
male fisico. Ma ora, quella voce rapida al suo orecchio
che faceva riferimento a un microchip, il repentino
affondo di chiodi nel suo collo
questo si che le
stava facendo del male. Era daccordo anche Ben che
piombò fuori in un urlo assordante, poi tornò alla
ribalta lei
ma al dolore cominciava a sostituirsi
un senso di vuoto e di freddo che le partiva dalla punta
dei piedi e delle mani per poi proseguire in tutti gli
arti.
Il tessuto leggero che indossava non riusciva a darle
calore
e piano piano sentì nelle tempie il
martellare di quella cosa che aveva sempre avuto ma del
quale aveva sempre disconosciuto lutilità.
A che le serviva un cuore? Lei era un dio. Ma il muscolo
fatto di carne cominciò a pompare più forte, spruzzando
nelle arterie e nelle vene il sangue che ancora le era
rimasto
sempre più velocemente. Come era fastidioso
per un dio sottostare al metabolismo umano. Continuò
ancora per qualche interminabile secondo.
Il vampiro stava succhiando con una velocità e una
voracità inaudita e ben presto il cuore non ebbe più
sangue da mandare in circolo, le vene si chiusero per la
troppa pressione che si era venuta a creare e finalmente
il cuore si fermò.
Ormai cera solo silenzio, le urla di Glory erano
solo una eco lontana. La notte non regalava nessun
rumore, non una macchina passava lungo la strada
solo qualche breve scarica dal televisore frantumato
Spike sentì il corpo di Glory farsi più pesante,
vittima della forza di gravità, lo lasciò cadere a
terra, con uno strusciante rumore di raso.
Glory era bella, ancora più bella da morta
e il
suo viso di porcellana era simile a quello di una Madonna.
I suoi occhi ora erano chiusi e con essi era sparito ogni
segnale di pazzia.
Spike indietreggio
e rimase in piedi di fronte a
Down, le fauci imbrattate di sangue rosso vivo e ancora
sangue gli era colato sul collo e sulla maglietta.
Spike?!, fece Down
accennando ad
avvicinarsi. La bambina aveva ora più visibili sul collo
le ecchimosi che si andavano disegnando dove poco prima
erano strette le dita di Glory.
Buffy
?, rispose di rimando il vampiro,
girandosi verso la Cacciatrice che ora aveva gli occhi
semiaperti e cercava di parlare. Ne uscì solo della
tosse cavernosa per niente rincuorante e qualche spruzzo
di sangue
probabilmente aveva anche delle costole
fratturate che le avevano graffiato i polmoni.
Poi Spike, voltandosi verso Tara: Chiama qualcuno
fai in fretta
ti prego
Tara parve finalmente riprendersi, spostò la testa di
Willow dalle sue gambe ad un cuscino poco vicino e corse
fuori dalla porta
verso la casa dei vicini
Spike sentì lentamente il suo volto ritornare quello di
William il poeta
si sentiva confuso
si
sentiva strano
e quando la parola avvelenato
invase il suo cervello rimasto sano allattacco di
Glory, realizzò che in fondo quella notte un sacrificio
era stato consumato.
Dun tratto sentì come un fendente di coltello
trapassargli le tempie da parte a parte.
Che gli stava succedendo? Perché tanto dolore?
Urlò come un animale trafitto e alla sua voce umana si
mischiò il ruggito del vampiro
alcuni vetri si
infransero. Sangue vivo cominciò a colargli dalle
narici, dalle orecchie e dagli occhi. Tutto si dipinse di
rosso, come attraversato da una sottile tenda.
Alle urla di Spike, Down gli si fece più vicino: Spike,
Oddio
Spike
che ti succede
Va via!, fu capace di urlare Spike, Va
via
sto morendo ancora!, Spike si portò le
mani alle tempie, cercando di fermare lemorragia,
tutto rosso
vedeva tutto rosso e di lì a poco
sarebbe diventato nero.
Spike?!, Buffy si era ripresa, ormai
ma
sempre in quella posizione riversa, incapace di fare
alcun movimento.
Spike si girò verso la sua cacciatrice, gli occhi
annebbiati dal sangue cercarono la sagoma della ragazza,
Oh
Buffy
Buffy
Spike corse fuori dalla casa, attraversò la porta come
una folata di vento e lultima cosa che vide Down di
lui fu laristocratico svolazzare del suo
impermeabile di pelle nera confondersi con il nero della
notte.
Lestate eterna della California, sembrava quella
mattina più clemente. Una bella giornata di primavera
faceva odorare laria di vita e di tranquillità.
Dalla finestra della sua camera in ospedale, Buffy notava
il lento e pigro passeggiare della gente nel giardino.
Sul laghetto artificiale dei bambini stavano gareggiando
con dei bellissimi modelli di barchette a vela
e
notò con un sorriso che i telecomandi li tenevano in
mano i padri orgogliosi, mentre i piccoli zampettavano
loro intorno implorandoli di farli provare a pilotare.
Aveva preparato la sua roba
era stata lì per
diverse settimane, ma ora stava bene.
La clavicola era tornata a posto, qualche problema in più
lo aveva avuto con il femore, al quale avevano dovuto
impiantare dei chiodi chirurgici
ma ora riusciva a
camminare senza troppo sforzo.
Di lì a qualche mese avrebbe ricominciato una vita
normale, le avevano assicurato i dottori.
Una solitaria lacrima le percorse una guancia. Una vita
normale, si
per loro avrebbe potuto tornare a
correre e a fare Jogging nel parco
Ma sarebbe mai tornata ad essere in grado di combattere.
Era ancora giovane
ma per un attimo si spaventò
per il fatto che non avrebbe potuto più essere la
Cacciatrice.
E pensare che aveva, in fondo, sempre odiato quel ruolo
e ora che con tutta probabilità ne sarebbe stata
privata, sentiva che nella vita non avrebbe potuto fare
altro
se non cacciare.
Chiuse le ultime cose nel borsone che aveva finito di
preparare, quando sentì bussare alla porta.
Si asciugò in fretta la lacrima e si stampò in faccia
un sorriso beato. Si sedette sul letto.
Avanti, disse
La lenta processione cominciò. Prima tra tutte Willow,
con Tara poco distante.
Quelle due ragazze
Willow
quanto lamava.
La sua migliore amica fu la prima a riprendersi. Se Glory
era un dio, Willow era ormai una strega potente, ancora
un po pasticciona, ma decisamente allaltezza.
I capelli rossi incorniciavano il suo bel volto simpatico.
Dietro a loro, avanzarono Xander, con il capo ancora
fasciato, e Anya. Il suo graffio si era rimarginato, ma
probabilmente ne avrebbe portato per sempre un lievissimo
segno. La mano era ancora fasciata. Entrambi scortavano
la piccola Down, col suo musetto lentigginoso e i
lunghissimi capelli lasciati sciolti sulle spalle.
Sentiva di amare Down come se fosse sempre esistita
per lei era sempre esistita.
Ultimo del gruppetto era Giles, ancora un po
acciaccato ma con sul naso una nuova montatura di
occhiali, decisamente trendy. Sicuramente gliela aveva
scelta Down.
Il cuore di Buffy sarebbe scoppiato da un momento allaltro.
In quelle settimane li aveva visti un po alla volta
non le era consentito di ricevere troppe visite, e poi
anche gli altri dovevano rimettere insieme i loro pezzi.
Ma adesso erano tutti insieme, tutti lì di fronte a lei
e si rammaricò di non avere braccia abbastanza grandi
per riunirli tutti in un solo abbraccio.
Fu Xander a rompere il ghiaccio: Non sono Boris
Karloff
Le bende me le tolgono la settimana
prossima
Lo so che non sei la mummia, fece Buffy, e
poi, sentendo ancora le lacrime spingerle da sotto le
palpebre, Coraggio, venitemi ad abbracciare, tutti
quanti!
Non se lo fecero ripetere due volte e piombarono tutti
sul letto. Presero tutti a parlare contemporaneamente, a
ridere
a raccontarsi di tutto. Buffy li ascoltava e
sentiva che nella vita era stata fortunata, anche se
aveva perso la madre, ad essere circondata da tanto
affetto.
Non sapeva se poteva effettivamente meritarlo, molte
volte era stata sgradevole con tutti loro
ma
sentiva che se cè un sentimento che da sempre si
accompagna allamicizia, quello è la comprensione.
Quanto amore aveva dentro
le si era accumulato in
quei giorni di degenza
e sentiva il bisogno di
cominciare a farlo uscire prima che la caldaia del suo
cuore cominciasse a fischiare.
Ma allo stesso tempo buttò nuovamente uno sguardo fuori
dalla finestra, e si chiese come mai in quelle settimane
dietro quei vetri non era apparso il volto da gatto di
Spike, a chiederle il permesso di entrare.
Buffy guardò interrogativa il signor Giles, e il
professore sembrò interpretare il suo interrogativo.
Non abbiamo più sue notizie da quella notte, Buffy,
fece Rupert, Francamente non so cosa pensare.
E molto probabile che sia morto,
aggiunse Down, Sono state le ultime cose che mi ha
detto prima di scappare
le hai sentite anche tu
ha detto che stava per morire, ancora
Buffy si immaginò lultima corsa di Spike nella
notte, chissà verso quale meta
chissà se era
stato in grado di raggiungerla o se la luce del sole del
mattino successivo aveva ridotto in cenere un corpo già
morto.
Aveva salvato tutti quanti loro, questo era innegabile
e Buffy si sentì invadere dallo sconforto al pensiero
che alla fine fosse morto da solo
proprio come sua
madre.
La vita riprese in modo regolare e anche Sunnydale
sembrava tranquilla. La bocca dellinferno aveva
apparentemente smesso di ruttare fuori tutte le sue
creature.
Buffy aveva ripreso ad allenarsi, molto cautamente le
prime settimane, ma adesso era sicura di avere
riacquistato parte della scioltezza che le era
caratteristica.
Non sapeva quando sarebbe stata pronta per un nuovo
scontro e in cuor suo sperava che quella calma apparente
sarebbe durata ancora a lungo.
Nel frattempo era anche consapevole che si sarebbe
ristabilita totalmente e a suo tempo avrebbe ricominciato
seriamente a vigilare sulla città.
I ragazzi pattugliavano comunque la zona del cimitero al
suo posto. Non li soffocava più con le solite
raccomandazioni. Si, lei era la Cacciatrice, ma
finalmente aveva compreso che da sola senza il supporto
della Scooby Gang e del topo di biblioteca Giles non
sarebbe mai durata parecchio.
Era ormai ora di pranzo, ripose gli attrezzi da
combattimento nella solita cassapanca, si fece una doccia
per togliersi via il sudore e si vestì di cotone leggero.
Aveva fame e optò per una insalata.
Strada facendo, ben consapevole, non si diresse verso il
fast food ma puntò dritta verso il cimitero.
Se lo era ripromesso diverse volte di andare lì, ma lo
aveva sempre evitato
ma quella mattina sapeva che
non poteva indugiare oltre.
Il cimitero era molto differente di giorno, sempre un
luogo di pianto e di morte, ma con tutto quel verde e il
sole, gli alberi che di notte sembravano scheletri con
braccia protese non erano altro che semplice natura.
Tutto un altro effetto.
Cera della gente tra i viottoli, quindi quando entrò
in quella che era la vecchia cripta di Spike, fece in
modo che nessuno si accorgesse di lei.
Il fresco umido le fece provare una sensazione di
benessere, mentre scendeva quei gradini ormai così
familiari.
Dalle bocche di lupo entrava un luce molto fioca
e
dalle finestre a raso terra non entrava praticamente il
giorno, per quanto erano sporche e dimenticate.
Rimase per un po ferma al centro della stanza,
cercando di captare del rumore
qualche segno di
presenza umana o non, ma tutto taceva.
Quella casa era disabitata. Ora lo sentiva. Ed era tutto
così doloroso: la poltrona con le molle che saltavano
fuori dal rivestimento e il televisore in cui il caro
Bubu non si perdeva una puntata di Passioni.
Si sedette per terra e cominciò a fissare il sepolcro.
Non si accorse che erano passate diverse ore, ma il sole
era ancora alto fuori. Saranno state le tre del
pomeriggio. Si alzò e si sgranchì la schiena. Diede unultima
occhiata alla casa di Spike, accarezzò lievemente la
poltrona e si diresse verso la porta.
Non te ne andare, per favore, una voce come
un sussurro lavvolse.
Spike
dove eri?, Buffy si girò di
scatto verso un angolo della cripta da cui gli era
sembrato provenisse la voce.
Ero qui
No
non ceri
Si, Cacciatrice
ero qui
vicino a te.
Fatti vedere
Da un angolo particolarmente buio emerse Spike,
ossigenato di fresco, vestito impeccabilmente di nero. Il
volto da angelo serafico e sornione allo stesso tempo.
Credevo fossi morto, disse Buffy con il cuore
stranamente gonfio di sollievo. Provava disagio nel
sentire questi sentimenti per Spike.
Dal canto suo Spike rimase in silenzio, fissandola.
Credevo
non lo so
forse speravo che non
fossi morto, si vide costretta ad aggiungere Buffy.
Sono morto, Buffy
eccome
e non puoi
immaginare che agonia ho avuto
Cosa ti è successo?
Vorrei tanto risponderti
ma solo ora sto
prendendo coscienza di ciò che realmente mi è accaduto
solo ora sto imparando
Buffy guardò il vampiro con occhi interrogativi.
Perché sei venuta?, le chiese senza unombra
di aspettativa.
Eravamo
ero preoccupata. Non ti abbiamo più
visto ronzarci intorno. Non sapevo cosa pensare. Mi
sentivo
Dispiaciuta?
Credevo fossi morto
e non ne oro contenta. Ci
hai salvati tutti. Ti dovevo almeno un grazie, finì
alla svelta Buffy.
Troppo magnanima, Cacciatrice, Spike sentiva
che stavano ricominciando a beccarsi. Gli mancavano quei
momenti, ma ormai dalla notte in cui uccise Glory
in cui il veleno del sangue infetto del dio aveva
cominciato a sortire i suoi effetti, provò con
dispiacere che anche il suo sentimento verso Buffy lo
stava vedendo sempre più distaccato. Ma cera
ancora
e ci sarebbe sempre stato.
Buffy gli si fece più vicina. Possibile che Spike fosse
stato in quella cripta per tutte quelle ore senza che lei
se ne accorgesse? Era abituata a sentire la presenza di
Spike, era abituata a sentire cose che la gente normale
non era in grado di captare
e invece questa volta
niente.
Aveva veramente creduto che fosse morto, che avesse
subito una lunga agonia in solitudine. Lo vedeva
contorcersi sul suo sepolcro e urlare e piangere senza
che nessuno potesse lenire il suo patire. Forse era la
fine giusta per un assassino che aveva ridotto ancor
peggio le sue centinaia di vittime
ma sapeva che
ormai questo ragionamento per Spike non valeva più.
La redenzione esiste, e quel vampiro di fronte a lei
stava costruendo da solo la sua anima, da diverso tempo
ormai, senza che microchip o maledizioni gitane ci
avessero messo di loro.
Dopo che ho ucciso Glory, subito dopo che ho invaso
il mio corpo col suo sangue
è successo qualche
cosa, riprese Spike fissando Buffy negli occhi:
E cominciato qualche cosa. Veleno. Ho
ingerito il peggior veleno che mai nessun chimico sarebbe
in grado di sintetizzare. Non puoi capire quello che ho
provato. La gioia di aver salvato tua sorella
perché
di autentica gioia si è trattato, mio impossibile amore
è stata subito soffocata da zoccoli di cavallo che hanno
preso a galoppare nel mio cervello.
Non puoi capire Buffy
non hai mai saputo cosa
significa morire
e io lho provato diverse
volte. La prima volta consapevolmente
Non fu bello
e lo feci solo per il risultato finale
per
diventare vampiro. Ma questa volta
è stato ancora
peggiore
perché se prima conquistavo un nuovo
mondo, questa volta morire significava perdere te.
Buffy si sentì come sempre a disagio nel sentirlo
parlare così, nel sentirlo manifestare il suo amore con
tutta questa semplicità e purezza. Si chiese perché
lei, la cacciatrice, non riusciva ad amarlo come invece
era riuscita ad amare Angel?
Sentiva di avere molte più cose in comune con Spike,
eppure non riusciva a vedersi nellatto di toccarlo,
sfiorarlo, baciarlo
o semplicemente piangere per
lui, come aveva fatto per Angel.
Pensò che tutto questo era ingiusto
e per un
attimo arrivò alla conclusione che forse era lei a non
essere degna di Spike, e non il contrario.
Quando ho capito che il sangue di Glory mi avrebbe
portato alla morte sono corso qui, nella mia casa. I
pensieri mi si accavallavano velocemente e crudi. Ho
rivisto me da umano e ho rivissuto le continue
umiliazioni che quella condizione mi causava. Io che non
volevo altro se non che qualcuno mi amasse. Patetico. Ho
rivissuto tutta quella sofferenza, steso nel mio
sepolcro, urlando al nulla e graffiando le pareti di
pietra
e come il mio passato di uomo ho rivissuto
anche tutta la mia vita di vampiro con la consapevolezza
degli orrori che ho perpetrato per anni e anni
ma
la cosa che mi faceva più male era la convinzione che
avevo allepoca di essere felice, Spike si
prese una breve pausa, sospirando: Non ci arriverai
mai, Buffy
e da solo nel mio sarcofago alla fine ho
chiuso gli occhi
e sono morto. Non sentivo più
nulla. Forse era la pace.
Non so quanto è durata questa sensazione
ma
resta il fatto che ero morto e il mio ultimo pensiero sei
stata tu, Cacciatrice
e il rammarico di non essere
riuscito ad avere una seconda possibilità.
Buffy sentiva di dover dire qualche cosa, come sempre
doveva mettere un freno agli sproloqui del vampiro,
aggiungendone di propri
ma questa volta non le
veniva in mente nulla
ed essere sarcastica non
sarebbe servito a nulla. Lasciò continuare il vampiro.
Poi come ho chiuso gli occhi li ho riaperti perché
ero stato risvegliato da un rumore strano. Un battere
ritmico che riempiva il buio del mio sepolcro
lo
sentivo tutto intorno a me, lento e costante
presente
come se qualcuno stesse bussando nella
pietra e mi richiamasse in vita. Ci ho messo alcuni
minuti per capire che quel rumore era causato dal mio
cuore.
Spike sottolineò quellultima parola portandosi la
mano al petto. I suoi occhi erano gonfi e brillavano di
una luce viva
che mise Buffy a disagio. Il ragazzo
le si avvicinò ulteriormente.
Ora erano faccia a faccia
e da così vicino Spike
prese la mano della cacciatrice nella sua e se la portò
allaltezza del cuore.
Buffy lappoggiò sul suo petto con riluttanza
quando sul suo viso si dipinse autentico stupore.
Sentiva pulsare sotto il suo palmo. Sentiva chiaramente
calore provenire dal corpo del vampiro
e il suo
cuore batteva ritmicamente sotto la sua mano. Lallontanò
subito come se sotto la mano avesse addirittura la bocca
dellInferno.
Spike sorrise a quel gesto: Ti capisco benissimo,
è stata la mia stessa reazione. Riesci a capire cosa ho
provato io? Dopo più di cento anni a sentirlo battere
ancora
e ancora?
Buffy credeva di capire: Sei tornato umano
?
Spike non rispose. Si avvicinò invece alla finestra nera
di sporcizia e ragnatele. Con un dito strofinò via un po
di sporco disegnando un circoletto di luce sul vetro.
Subito da quella chiazza di pulito filtrò un raggio di
sole, come un laser fantascientifico. La luce disegnò a
sua volta, attraversando laria polverosa, un largo
cerchio luminoso sulla maglietta di Spike.
Buffy si aspettò di vedere salire del fumo da quella
proiezione, di vedere Spike ululare per il dolore e
correre a rintanarsi nellombra. Invece nulla. Spike
se ne stava lì come se niente fosse accaduto.
Non mi fa alcun male, Buffy, disse Spike
calmo, Non mi sento bruciare
provo solo un
piacevole calore
come quando ero umano
Sei umano?, ripeté Buffy, ora tremando
visibilmente. Perché una cosa simile non era accaduta ad
Angel?
Mi chiedi se sono umano?, allimprovviso
Spike, come se avesse colto il riferimento a Angel, sembrò
arrabbiarsi,
Se sono umano!?!. Spike
come colto da un raptus cominciò a passare le mani sul
vetro sporco, lo strofinò letteralmente aprendo larghi
spazi alla luce che prese ad inondare il sepolcro con
potenti raggi, esaltando la danza dei granelli di polvere
intorno a lui. Infine con un deciso fendente spezzo i
vetri che andarono a crollare ai suoi piedi.
Non sono umano, Buffy, Spike si girò e Buffy
lo vide immerso nella luce, con la pelle più pallida del
solito
e il volto trasfigurato in quello del
vampiro.
La cacciatrice non aveva mai provato vero ribrezzo di
fronte a quelle creature, certo ai primi scontri il loro
volto deformato la lasciava sconcertata
ma per lei
erano solo prede.
Ma quella volta il vedere il volto da vampiro di Spike
bagnato dal sole, vederlo rimanere impassibile e
trasfigurato le dava una sensazione sbagliata.
Non era umano, ma poteva sopravvivere alla luce del
giorno, non era più un vampiro ma le zanne aguzze e il
volto più simile a quello di un pipistrello che a quello
di un uomo non potevano che appartenere ad una creatura
della notte.
Spike si accorse dello sconcerto di Buffy e capì di
avere esagerato, di essersi fatto prendere troppo la mano
ma del resto la lenta consapevolezza della sua nuova
forma che si era fatta avanti nelle settimane passate lo
aveva atterrito a sua volta.
Spike si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi. Si
diresse verso il sepolcro e si sedette: Non avere
paura di me, Buffy
ti prego. Ho vegliato su di te
per tutto questo tempo
stando qui nella mia bara.
Buffy io posso lanciare la mia mente dove voglio, posso
vedere cose distanti. Io mi siedo qui e non ci sono più
sono invece nella tua stanza dospedale mentre
soffri ad ogni colpo di tosse che ti fa strofinare le
costole sui polmoni
sono accanto a te in ogni passo
che muovi durante la riabilitazione. Basta che io lo
voglio e sono dovunque.
Ecco cosa altro cè di nuovo, Buffy
e
posso diventare invisibile
posso sparire alla vista
di chiunque rimanendo comunque presente.
Buffy rimase letteralmente a bocca aperta nel vedere i
vestiti del suo nemico farsi sempre più chiari e poi
sparire, come liquefarsi
e poi il suo corpo nudo
impallidire sempre di più, la pelle illuminata dal sole
lasciò spazio ai muscoli e tendini
e poi gli
organi esposti alla vista
e vedeva il sangue
circolare e il cuore battere e la trachea allargarsi ad
ogni boccata di aria assunta
e poi vide rimanere
solo lo scheletro
e poi sparire pure quello
Spike
dove sei?
Sono sempre qui Buffy, sono sempre qui!
Ma che ti sta succedendo?
Non lo so ancora bene
se esiste un Dio vero
e non soltanto noi demoni
credo che sia toccato a
me ricevere qualche suo segno, Spike ridacchiò
e Buffy sentì questa risata provenire dal nulla. Poi
piano piano assistette alla ricomparsa del suo
antagonista, lenta e inesorabile
ma anche
affascinante.
Hai finito con questi trucchetti?, la voce di
Buffy tremava.
Oh Buffy, no che non ho finito
e me ne stanno
riuscendo sempre di nuovi
di trucchetti. Ieri notte
ho volato, sai? Non ci crederai mai
mentre dormivo
(perché ora mi prendo anche il lusso di dormire la notte
e rimanere sveglio il giorno)
mi sono librato.
Credevo di sognare e di assistere alla mia mente che
stava andando a curiosare da qualche parte
ma poi
mi sono accorto del vento in faccia e tra i vestiti. Ho
aperto gli occhi e stavo volando
e volavo veloce
nero come la notte
un falco inesorabile.
Gli occhi di Spike erano come colmati da tutto quello che
stava raccontando. La Cacciatrice non sapeva fino a che
punto credergli
ma restava il fatto che lo aveva
visto diventare invisibile di fronte ai suoi occhi, laveva
visto bagnato dalla luce e rimanerne indenne.
Con un brivido si rese conto di trovarsi di fronte ad una
nuova specie.
Si credo che tu abbia ragione. Sono una nuova
specie, Buffy lo guardò interdetta e Spike annuì
aveva letto il suo pensiero, chiaro e cristallino come se
Buffy glielo avesse detto a parole ben scandite.
Adesso Buffy indietreggiò seriamente e con le mani cercò
la maniglia della porta del sepolcro.
No, ti prego
non te ne andare. Ho paura anche
io di me
ma sono anche così fiero
e mi
sento così potente
, il viso di Spike tornò
ad essere quello di molto simile ad un angelo, con
tenerezza si avvicinò a Buffy e le prese entrambe le
mani.
Leggo chiaramente i tuoi pensieri
e ora so
che non sono veramente mai stati lusinghieri nei miei
confronti. Non hai mai provato amore per me
e il
sentimento più tenero che mi hai riserbato è stato solo
la pietà. Solo una cosa mi conforta
hai provato più
spesso pena che odio
ed è stato questo ciò che ti
ha spinto a risparmiarmi quelle poche volte che potevi
uccidermi.
Leggo il pensiero di tutti
e le prime volte
è stato
brutto, il viso di Spike si fece
cupo e stranamente sofferente. Stando rintanato qui
sotto venivo invaso dalle menti delle altre persone che
venivano al cimitero. Non sai quanta sofferenza ho
sentito, la sofferenza degli altri, delle persone che
nemmeno conosco, che venivano qui a piangere il loro
amici
i loro figli
i genitori scomparsi. Ho
creduto di impazzire diverse volte. Tutto quel dolore su
di me
Poi Spike si mise a ridere, mettendo Buffy in allarme e
facendole sorgere seri dubbi sulla sua sanità mentale:
E non solo dolore, Buffy
sapessi di quante
cose sono venuto a conoscenza
cose che non si sanno
che la gente che ben pensa fa quando nessuno la vede.
Buffy assunse unaria interrogativa.
La scorsa settimana hanno seppellito un bambino
morto a cinque anni. Lhanno trovato affogato nella
piccola piscina che suo padre gli aveva costruito nel
giardino. Povero piccolo
avresti dovuto provare
quello che provava il padre, il signor Smith
e come
si dava la colpa di tutto
ah, se solo non gli
avessi mai costruito quella vasca. Un uomo atterrito,
distrutto.
A Buffy sembrava di aver letto qualche cosa del genere
sulla cronaca locale di Sunnydale, un incidente
terribile, un bambino affogato senza che nessuno se ne
accorgesse. La piscina era molto bassa, ma con tutta
probabilità si era trattato di un malore.
Oh, si
un malore. Un malore di nome Annabella,
aggiunse Spike ai suoi pensieri, il signor Smith
era vedovo e molto ricco e ha fatto il pessimo errore di
risposarsi con una donna che già aveva un figlio grande.
Ah
lavidità! Tempo addietro le avrei dato
pienamente ragione
Comunque sentivo chiaramente il
padre morire di dolore e la matrigna Annabella accanto a
lui, seccata per le ore che dovevano passare al cimitero
in contemplazione della lapide del bambino. E stata
lei ad affogarlo, per non voler dividere il patrimonio
del marito con un figlio in più. Certo una grande mamma,
per il suo figlio naturale
Buffy parve sconcertata. Lei andava a caccia di demoni
ultraterreni quando quegli stessi potevano sembrare
innocui di fronte alla reale malvagità degli uomini.
E così mi sono sentito tutti i loro discorsi. I
pianti di lui e le risate di lei. E stato molto
istruttivo.
Perché mi stai raccontando tutto questo?
Non lo so
forse per vantarmi delle cose che
sono ora in grado di fare.
Buffy lo guardò come si guarda una cacca sul marciapiede.
O forse perché avevo bisogno di dividere tutte
queste cose con qualcuno. Non so ancora bene cosa sia
successo la notte che ho ucciso Glory. Sto ancora
scoprendomi un po alla volta
e ogni giorno mi
si aggiunge qualche consapevolezza nuova. La prima tra
tutte è stata che non ho fame
non ho più sete. E
come se il sangue di Glory mi avesse saziato per sempre e
non provo nessuna voglia di mettermi a cacciare. Eppure
sono ancora un vampiro. Cosa può uccidermi? Non lo so
bene, ma credo nulla. Al sole mi abbronzo, un paletto
credo che mi faccia solo il solletico. Forse il fuoco, ma
stai sicura che non diventerei cenere in pochi secondi,
mi scotterei
questo si.
Un pesante silenzio cadde tra i due per diversi
lunghissimi secondi.
Per quanto ne so, ora sono il vampiro più potente
della terra.
Che farai?, chiese Buffy preoccupata per
questa nuova versione di Spike.
Spike si alzò e si diresse verso la porta, poi si girò
verso la Cacciatrice: Resto delle mie idee. Sono
sempre innamorato di te, ma ti leggo dentro e so che non
avrò mai speranza. Tutto questo dovrebbe farmi rabbia e
il vampiro che ero un tempo avrebbe reagito
beh,
come tu puoi ben immaginare
e ricordare...
Ma ora, pur soffrendo per questo tuo rifiuto, ci
convivo benissimo. Non vivrò più per conquistarti. Ora
vivrò e basta
Dove stai andando?
Dove? Beh, con un giornata così bella una
passeggiata non me la toglie nessuno, Spike uscì
al sole e alzò il capo verso lazzurro del cielo.
Buffy gli si fece subito dietro e scorse una lieve
lacrima scendere dagli occhi di Spike.
Il vampiro era felice e guardava il sole e le nuvole con
gli occhi del poeta e del sognatore che un tempo era.
Spike parve riprendersi, aveva letto il pensiero della
Cacciatrice e subito assunse unaria truce. Si infilò
una sigaretta in bocca (certi vizi proprio non si
riescono a perdere): Vado a fare un giro
e
non ti chiedo di venire con me. Mi aspettano a casa Smith,
Spike sorrise e si avviò.
Buffy rimase ferma, sulla soglia del sepolcro, non
curante della gente che passava loro accanto. Seguì il
suo vampiro camminare sul viottolo, allontanarsi nel
magico gioco di ombre e luci che disegnavano gli alberi.
Lo vide immerso nel verde acceso che solo la luce del
sole può regalare.
Spike si fece sempre più piccolo. Poi sparì. A Buffy
rimase la certezza che di lì a poche ore a casa Smith
sarebbe stata fatta giustizia.
Sapeva che cera qualche cosa di sbagliato. Fino a
che punto avrebbero potuto fidarsi di Spike?
Buffy cominciò a camminare verso la parte opposta alla
direzione del vampiro, accompagnata dalla certezza che se
mai avessero avuto bisogno, Spike ci sarebbe stato per
loro.
Bastava chiamarlo.
Un sorriso si dipinse sul suo volto. Forse ora avrebbe
mangiato volentieri quella insalata.
Dal diario di Rubert Jiles
Per tanti anni, da quando sono entrato a far parte
del Consiglio, da quando sono osservatore
ho sempre
sognato di poter scrivere qualche cosa di mio.
Si, di diari ne ho scritti tanti, le cronache della
Cacciatrice, lanalisi dei demoni e dei vampiri che
abbiamo incrociato sulla nostra strada
Ma erano
tutte cose già esistenti, già catalogate. Bisognava
solo tenerle sottocchio, ed eliminarli se è il
caso. E dovevo scrivere di esse.
E adesso, qui
seduto al tavolo del mio negozio di
magia, con Anya poco lontano che sta compilando linventario
e che ogni tanto viene ad illustrarmi qualche proposta
commerciale, sfoglio il giornale di oggi: Ancora
dolore in casa Smith.
A quanto pare quanto mi ha raccontato Buffy su Spike
corrisponde a realtà. La signora Annabella Smith è
stata trovata morta, colpita da infarto. Un lavoretto
pulito. Bravo Spike.
Ma nello scrivere queste pagine non posso fare a meno di
tremare. Quale nuova creatura si è schiusa dalla
crisalide di Spike? Cosa può avergli causato il
mischiare il suo sangue con quello di un dio? Quali
saranno mai le conseguenze? E saranno positive?
Un vampiro che non ha più fame, che può girare
tranquillamente di giorno, che può leggere i pensieri
degli altri, può volare, diventare invisibile
Quanto sarà potente questa nuova specie di vampiri
sempre che Spike non decida di rimanere lunico ed
evitare di diffondere la sua potenza.
Ma conoscendo Spike, solo su una cosa si può fare
affidamento: la sua completa inaffidabilità.
Ma forse siamo ancora troppo prevenuti nei suoi confronti
e lo saremo sempre.
Prego Dio per una sola cosa, che mi dia la forza e la
possibilità di seguire questa nuova creatura, di
consentirmi di essere suo cronista fedele e attento. E
la mia nuova specie
e voglio esserci.
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