LA FAMIGLIA NOGAMI IN PERICOLO?

CAPITOLO OTTAVO

Il piano


Il giorno dopo al cat's eye….

"Abbiamo bisogno di idee al più presto." - esclama Ryo.
"Hanno trovato la ragazza?" - chiede Umibozu.
"Non ancora! I sommozzatori stanno ancora cercando. Hanno trovato un lungo cappotto di pelle nera, era certamente di Mock Lean, aveva una bruciatura recente all'altezza della spalla destra."
"Hahaha!" - ride sguaiatamente Mallory.
"Inglese che da ridere?"
"E' la stessa spalla che lei gli ha ferito l'altra volta!"
"Già, ma poi ci sono altre due pallottole che non sappiamo dove siano finite."
"Lei è ancora viva, me lo sento… me lo dicono le ossa… inoltre Mock Lean me ne avrebbe fatto pervenire un pezzetto."
Le persone presenti rabbrividiscono.
"E' così macabro?"
"Ancora di più se possibile!"
"Allora!!! Queste idee!"
"E' semplice … lo troviamo e lo crivelliamo di colpi!"
"La seconda parte dell'idea mi piace molto e mi sembra anche fattibile… ma manca il pri-mo suggerimento: dove lo troviamo."
"Andiamo a ritroso!"
"Che?"
"Partiamo da Hattory Hayo."
"Può essere un idea… ma non sarà facile prenderlo, si circonda di un sacco di gente spor-ca e ha talmente tanti scagnozzi che secondo il mio punto di vista è più facile ucciderlo che prenderlo vivo."
"Giusto… è per questo che ho chiesto a Saeko di fornirmi di tutte le informazioni di cui la polizia dispone e di portarci la planimetria della sua villa. In più ho chiesto al professore di darmi tutte le informazioni sui suoi conti nazionali e internazionali."
"Per una volta fai le cose fatte bene."
"Io le cose le faccio sempre bene!"
"Non mi pare dai tuoi ultimi lavori che le cose ti vadano così bene."
"Tu polipone marino… zitto! Pensa ai lavori che non fai bene tu!"
"Adesso basta!" - esclama Kaori - "Trovate un modo per ritrovare Ariel più che a prendere quel pazzo!"
"Non sappiamo dove poterla cercare!"
"Ho capito… vado io!"
"Dove vai?"
"Nei luoghi che frequentavamo da piccole! Forse mi sta aspettando là. Ci vediamo qui tra un paio di ore."
"Bell'idea, va bene, se la trovi chiama qui."
"Ok, ciao a tutti."
Kaori con il viso triste lascia il bar.

"Bella l'idea della mia socia!"
"Si, ma noi dobbiamo trovare il killer… anche per evitare che uccida Saeko."- dice Umibo-ozu.
"Il vero bersaglio non è Saeko!"
"Cosa????"
"O meglio, Saeko è il bersaglio indiretto. Prima di morire Kudo mi ha detto che il vero o-biettivo è qualcuno che è a capo della prefettura di Tokyo, Nogami mi pare!"
La sorpresa si dipinge sul viso dei presenti.
"Il padre di Saeko!"
"Ma perché?"
"E' riuscito a dirmi solamente che centra con il figlio di questo Hattory Hayo. Ne sapete qualcosa?"
"Noi no… ma forse Saeko potrà scoprire qualcosa."
"Allora la storia delle tangenti è solo un diversivo. Dov'è ora Saeko?"
"A fare rapporto da suo padre."
"E tu l'hai lasciata sola?"
"Con lei c'è Mik e poi sai che suo padre non mi sopporta."
"Capisco, codardo fino in fondo."
Ryo s'irrigidisce per l'offesa ricevuta… ma poi lancia il suo cavallo di battaglia.
"Io non sono codardo! Tu lo sei! Miaooo miaooo miaooo."
Umiboozu con un balzo è sul bancone e trema come un pulcino appena uscito dall'uovo. Gli occhiali da sole gli scivolano sul naso. Con la voce tremante dice:
"Miki, Miki… ti prego manda via quel gattaccio!"
"Avanti Falco, non c'è nessun gatto!"
"Miaooo, miaoo, miaooo."
Miki è seria e con lo sguardo minaccia Ryo, che si sta divertendo come un pazzo.
"Ryo, smettila, non fare il bambino."
"Solamente se tu mi concederai almeno un mokkori."
Gli occhini di Ryo si fanno imploranti la sua manina destra avanza fino a metà strada dal seno di Miki.
"Scordatelo! Solo perché Kaori non c'è, non puoi fare quello che vuoi, e poi Saeko mi ha accennato qualcosa d'interessante."
Ryo sbianca.
"… e giusto per curiosità… cosa ti ha detto?"
"Vuoi che ripeta le sue testuali parole davanti a tutti?"
Se è possibile sbianca ancora di più.
"No… credo che sia meglio di no. Ok, abbiamo bisogno delle planimetrie di casa Hayo che stanno arrivando e naturalmente del talento della mia ladra preferita."
"Kasumi è in vacanza."
"Rintracciala e falla tornare al più presto."
"Ok, ma credo che lei ti chiederà qualcosa in cambio. La chiamo lo stesso?"
"Uff… me la sono sempre cavato, in qualche maniera me la caverò anche con lei!"

Mezz'ora dopo, nello splendido parco di Mukojima Hyakkaen, Kaori si aggira tra i fiori per cercare l'amica.
Arriva fino al tunnel di trifoglio, non c'è nessuno.

E Kaori…
… Kaori ricorda la fine dell'estate di tanti anni prima.
"Io da grande voglio pilotare i jet, come faceva mio padre prima che lo mettessero a terra. E tu che vuoi diventare?"
"Non lo so, a volte vorrei diventare poliziotta come mio fratello, ma forse mi piacerebbe viaggiare, ma non sono brava come te in inglese e non so se ho voglia di mettermi ad imparalo seriamente."
"Sono brava in inglese solo perché a casa parlo inglese, ma credo che in Inghilterra avrei dei problemi. Ho conosciuto un ufficiale qualche giorno fa, parla così velocemente che ho fatto fatica a capirlo."
"Effettivamente non ho le idee chiare come te!"
"A dir la verità nemmeno io ho le idee chiare, oggi pilota, domani scrittrice e magari dopo domani infermiera. Del resto abbiamo solo 12 anni, ne abbiamo di tempo!"
"E' vero. Tornerai in Inghilterra?"
"Non lo so, probabilmente ci andrò per laurearmi, papà ci tiene tanto, ma noi saremo sem-pre amiche."
"Si, amiche, anche se non ci vedremo per anni saremo sempre amiche."
"Giusto! E che questo parco sia il nostro testimone. Qui la nostra anima e la nostra amici-zia vivano per sempre."
"Che questo parco sia il nostro testimone. Qui la nostra anima e la nostra amicizia vivano per sempre."

"Oh Ariel, dove sei? Solo qui, nel giardino dei cento fiori, la nostra amicizia è immutata, ma tu non ci sei, c'è solo il ricordo che avevo di te."

Nel frattempo ai moli…
Delle ombre si muovono nell'oscurità… solo delle fievoli voci dimostra che non si tratta di spiriti.
"Bevi… devi sopravvivere."
"Non ne ho più la forza."
"Devi vivere! Solo quello!"
"E per cosa?"
"Per te stessa."

Al cat's eye…

"Allora, queste sono le piantine che sono riuscita a prendere dal catasto."
"Ma qui ci sono case, palazzi, appartamenti, addirittura un paio di musei!"
"Già… per non sbagliare le ho prese tutte."
"Come facciamo a sapere dove si trova?"
"Non lo so, dobbiamo farci venire un'idea in fretta."
"Salve a tutti!"
"Ciao Kazue, come mai da queste parti? Pensavo che tu fossi dal professore!"
"Sono venuta da Miki a chiedergli se mi può aiutare ad aggiustare l'abito per una festa."
"Che festa?" -chiede Mik sorpreso.
"Non te l'ho detto? Che sbadata! Domani sera sono invitata ad un party organizzato dalla famiglia Hayo, c'è una conferenza di ricercatori in campo genetico. Il signor Gorai Hayo, il fratello del deputato, è un mecenate per gli scienziati squattrinati come me. Ho ricevuto un invito e io mi precipito."
Tutti si guardano.
"Tesoro, dove si svolgerà la festa?"
"Si terrà all'ultimo piano della Tepco Electric Energy Museum. Perché?"
"Sai se ci sarà anche suo fratello?"
"E' probabile, di solito in vicinanza alle elezioni si fa vedere a riunioni del genere."
"Tesoro, posso accompagnarti?"
"Ma certo, ma potresti annoiarti… tu non me la racconti giusta, c'è qualcosa sotto!"
"Ecco, noi dobbiamo scambiare qualche parolina con Hattory Hayo."
"Posso portare un solo accompagnatore."
"Non preoccuparti, noi avremo un bellissimo invito personale."
"Va bene, ma non dovete fare confusione."
"Si tesoruccio, sai che noi siamo dei bravi ragazzi!"
"Vi credo poco."
"Saeko c'è la planimetria di questo museo?"
"Si, l'ho presa perché la famiglia Hayo ha delle partecipazioni con la società elettrica."
"Fantastico, e ora non è che ci faresti vedere il tuo invito?"
"Non l'ho qui, devo andare a prenderlo?"
"Naturalmente tesoro, noi ti aspettiamo qui in trepida attesa."

Nel frattempo al trentanovesimo piano del monumentale grattacielo della Enterprise Building Hayo:

"Ti sei fatto scoprire, stupido! C'è tutta la polizia del Giappone a cercare la ragazza, anche gli inglesi stanno mandando una delegazione per accertare ciò che è accaduto."
"La ragazza è morta e l'altro dei servizi segreti non sa nulla."
"Come puoi dire di averla uccisa, puoi mostrarmi il suo corpo?"
"No… non riuscivo a nuotare il cappotto m'impediva i movimenti così ho dovuto lasciarla andare, ma sono certo di averla colpita alla schiena."
"Come puoi dirlo?"
"Nella colluttazione in acqua lei stava affannosamente cercando di risalire, ma l'ho presa per le caviglie e l'ho tirata sotto nuovamente, con un coltello le devo aver trapassato un polmone, ho sentito le cartilagini cedere e lei si è accasciata… ma se anche fosse viva, non c'è niente che ci colleghi."
"Su questo hai ragione, trovati un posto tranquillo per qualche giorno, poi ne riparliamo."
"Io non accetto ordini, da nessuno."
"Da me si! I miei uomini ti tengono sotto tiro Moak Lean, ricordatelo. Ordino, anzi, meglio, comando che per qualche giorno tu sparisca dalla circolazione."
"Solo per questa volta ascolterò il tuo gentile consiglio perché mi conviene, ma guardati le spalle, non lasciare agli altri questo compito, potrebbero darsela a gambe o essere proprio loro chi ti porteranno alla morte."
"Non mi piacciono le minacce, soprattutto non da un dipendente."
"Quando avrò ucciso Saeko Nogami davanti al padre il mio lavoro sarà finito e poi ne ripar-leremo. Buon pomeriggio a tutti."

Pochi minuti dopo una FIAT barchetta gialla si allontana dal centro di Tokyo seguita da occhi indiscreti.

"Era lui?"
"Si, ne sono certo. Torniamo in albergo."
"Non lo seguiamo?"
"No, ora sappiamo chi è il suo datore di lavoro, possiamo iniziare."
"Molto bene, allora andiamo."

"Dunque, che avresti in mente di fare?"
"Naturalmente d'infiltrarmi alla festa."
"Può andarci una sola persona, due se contiamo Kazue."
"E' qui che sbagli Saeko, saremo in quattro. Mik e Kazue, Kaori e io, entreremo alla festa con un regolare invito. Poi avremo supporto da voi che sarete appostati un po dentro e un po fuori. Ma ho bisogno di Kasumi per un'uscita alla grande."
"Ma voi sarete scoperti e non mi hai ancora detto come farete per farvi accettare alla fe-sta."
"Non preoccuparti, questo è un problema mio, che ho già praticamente risolto."
"Perché con Kaori e non con me."
"Per due motivi. Il principale dei quali è che il tuo visino è conosciuto."
"Il secondo motivo?"
"Non sono affari tuoi! E comunque lei è la mia partener."
"Comprendo… la cosa tra voi si fa interessante. Dimmi tutto!"
Ryo con la faccia da maniaco grondante di bava si avvicina a Saeko.
"Fatti gli affaracci tuoi, ricordati che mi devi parecchi mokkori che ho tutta l'intenzione di ri-scuotere."
"Si, si, fra mille anni e poi mille ancora se ti terrai sempre Kaori come partener."
"Ti ripeto, io riscuoto sempre ciò che mi viene."
"Vedremo."

Kaori sta ritornando verso il Cat'e eye sconsolata e afflitta…
"Ma che le sarà successo? E' viva me lo sento, ma perché non ci contatta?"
Si siede su una panchina.
Il freddo pungente sembra non toccarla, viene ignorata dalla folla che correva frettolosa-mente verso la propria meta.
"Oh Ariel dove sei?"-sussurra con un triste e lungo sospiro.
Delle scarpe che le sembrano conosciute si delineano nel suo campo visivo.
"Vieni via di lì o ti prenderai un malanno. Vedrai Ariel se la sa cavare egregiamente da so-la… dopo tutto è stata addestrata per questo? No? E' uno 007 al femminile. Dai torniamo a casa se no rischi di ammalarti e se ti ammali dovrò prendermi un'altra socia!"
Il viso di Ryo è sereno e sorridente… cerca di fare coraggio alla socia e amica… e magari pure qualcosa in più.
"Grazie Ryo… ma mi sento così atterra… sono senza voglia di fare nulla, vorrei rimanere su questa panchina per l'eternità e divenire una statua. E' come se mi mancassero le for-ze."
"Beh, non posso proprio lasciarti qui… torniamo a casa, mi fai qualcosa di speciale per pranzo e poi andiamo a fare spese, domani sera c'è una festa che ci aspetta!"
Detto questo Ryo prende Kaori in braccio e la porta verso casa.
Il corpo di Kaori contro il torace di Ryo sembra quello di una bambina.
Kaori non dice nulla, si limita ad appoggiare la testa alla spalla di lui, questa scena e que-ste emozioni le ha sognate troppe volte per dire qualcosa.

Nel pomeriggio dello stesso giorno Kaori e Ryo sono entrati nel negozio di Eriko.
La stilista li accoglie con un sorriso e mettendo a loro disposizione diverse commesse.

Kaori è tentata da un lungo abito blu… ma forse quello nero è più adatto per il ricevimento cui devono andare.

"Allora di che tipo di ricevimento si tratta?"
"Un ricevimento che persone ricche danno per degli scienziati geniali e squattrinati."
"Capisco… farete degli scienziati?"
"Sinceramente non lo so… Ryo ha detto di prendere il vestito più bello… ma credo che non debba essere troppo appariscente."
"Bene, allora starei su quello nero… ha una linea molto semplice, ma molto aristocratica."

Kaori si specchia e come accade di solito, quando indossa abiti simili, non riesce a ricono-scersi. L'abito è lungo fino alle caviglie, ha uno spacco vertiginoso laterale sulla coscia si-nistra, la scollatura anteriore sembra aumentare le sue forme, mentre quella posteriore, che arriva fino a metà schiena, evidenzia la sua linea snella.

"Con uno scialle di tulle sarai incantevole."
"Non è troppo per me?"
"No, affatto… ma ora passiamo agli accessori."
"Che accessori?"
"Scarpe, gioielli, borse e simili."
"Ma io credo che oltre alle scarpe non mi serva nient'altro."
"Errato, gli accessori sono una parte fondamentale, soprattutto i gioielli in una serata mon-dana. Ho scelto diamanti e oro bianco, dovrebbero mettere in risalto il tutto."
"Ma è troppo!"
"Affatto, se dovete essere uno di loro queste cose sono fondamentali."

Scelsero delle scarpine di vernice nera, con un tacco di soli sei centimetri, passarono poi alla scelta della borsa.

"Kaori, la pistola la porti alla coscia o dentro la borsa?"
"Di solito dentro la borsa… ma per domani sera credo che sia meglio alla coscia."
"Fantastico… ho quello che fa per te. E' una giarrettiera porta pistola… poi la provi, non dovrebbe darti troppo fastidio."
"Ok…"
Kaori sembra poco convinta di tutto quello che le sta avvenendo attorno.
"La stola di tulle nero è fantastica. Ora la mia parte preferita, i gioielli."

Delle commesse portarono tante scatoline di velluto blu. In ognuna c'erano dei gioielli, tut-te creazioni autentiche di Eriko.
Eriko scelse un collier con diamante solitario, sembrava tagliato per adattarsi all'incavo del collo di Kaori.
Scelse anche gli orecchini della parure, ma decise che il braccialetto le avrebbe impedito i movimenti, quindi non lo prese.

"Kaori… con un po' di trucco sarai fantastica e nessuno si accorgerà che non sei del grup-po."
"Mi sembra di essere nuovamente Cenerentola."
"Si, ma sta volta l'incantesimo durerà finche lo vorrai tu."
"Dici? Mi sembra di essere una principessa."
"Infatti, è quello che sembri… vuoi farti vedere da Ryo?"
Kaori è dubbiosa e un po sorpresa.
"No, meglio di no… mi vedrà domani sera."
"Molto bene… ah dimenticavo, visto che fa freddo indosserai questa cappa di raso nero per arrivare alla festa… ne ho già vendute dieci e non è scontato che tu debba trovare una persona con la stessa cappa. Fai attenzione, la tua è diversa da ogni altra cappa venduta, l'interno è rosso, le altre che ho venduto sono verdi."
"Va bene, grazie… e ora con molto dispiacere mettiamo tutto nelle scatole e Cenerentola torna Kaori."
"Kaori… tu puoi essere sempre Cenerentola, basta che tu lo voglia."
Lo sguardo di Kaori è felice anche se un po malinconico.
"Grazie Eriko… grazie ancora."
"Di nulla."

"Allora, hai scelto bene?"
"Credo di si. E tu?"
"Anch'io… ho i numeri di telefono di tre commesse, e tutte hanno un giro seno di almeno 93 cm."
"Ryo!"
"Kaori, Kaori… ti prego scusa, scusa… ma è la forza dell'abitudine."
Con freddezza Kaori risponde:
"Spero gli avrai detto che domani sera sei occupato… non vorrei dovere cedere i miei abiti a Miki perché tu mi pianti in asso."
"Non sarebbe una brutta idea…io e Miki… ad una festa con ballo… fantastico!"
"Credo che ci sarebbe qualcuno con qualcosa da ridire."
"Oh, non c'è problema… il polipone lo marino io!"
Il viso di Kaori diventa per un momento serio, quindi per un momento arrabbiato e poi tri-ste.
"Se lo dici tu allora io porto il vestito a Miki."
"No mia dolce Kaori… scherzavo… tu sarai senz'altro divina con quel abito, con quello che l'ho pagato."
Kaori è ancora triste, ma si dirige verso casa.

Al cat's eye… stranamente è molto affollato… ma tutti sono clienti speciali… sono swep-per e agenti… tutti con la stessa idea in testa: catturare Moak Lean vivo o morto… ma per farlo devo prima prendere il mandante: Hattory Hayo… il deputato.

"Allora che cosa hai saputo sul figlio di Hattory Hayo."
"Dunque… è morto quattro anni fa, la causa ufficiale fu per overdose, ma all'epoca girava-no strane voci dicendo che era stato il padre a farlo uccidere subito dopo l'ultima campa-gna elettorale. Mio padre lo conosceva e lo stimava, diceva che aveva avuto la sfortuna di nascere nella famiglia sbagliata. Keisuke Hayo era un'artista, non s'interessava di politica o di altro e non aveva nessuna intenzione di dirigere l'azienda di famiglia, ma per far con-tenta sua madre s'iscrisse alla facoltà di architettura, ma non amava molto il disegno tec-nico, forse anche perché la cosa gli era stata imposta. Comunque dopo il primo anno iniziò a frequentare un gruppo di ragazzi poco raccomandabili, che lo iniziarono all'uso di dro-ghe. Suo padre cercò di nascondere il fatto all'opinione pubblica, ma si limitò a fare que-sto. Mio padre lo trovò una sera tra i bidoni dell'immondizia vicino a casa [mia madre l'a-veva spedito a buttare la spazzatura! Brava signora Nogami… si vede che è lei la capo famiglia…]. Capì cosa aveva e lo fece ricoverare in una clinica di un suo amico. Lo andava trovare tutti i giorni dopo le ore di servizio e divennero molto amici, credo lo considerasse il figlio maschio che non ha. Lo vidi solo una volta, nell'ufficio di mio padre. Mio padre mi ha detto che Keisuke era preoccupato per la sua famiglia, che secondo lui stava assumendo aspetti da yakuza, ma non c'erano prove. Al termine della campagna elettorale Keisuke fu trovato morto con una siringa ancora infilata nel braccio. Non c'erano altri segni, era più di un anno che non si drogava… mio padre fu inconsolabile per settimane, ma non si riuscì mai a sapere la verità."
"Capisco, forse ha avuto sentore del tradimento del figlio e lo ha fatto ammazzare, o forse è stato lo zio per avere tutta l'eredità."
"E chi lo sa … ora credo di sapere il motivo per cui mi vuole morta, mi farà uccidere davanti mio padre, ma non sarò un bersaglio tanto facile."
"E lo sarai ancora meno se ti proteggeremo noi."
"A dir la verità la cosa mi preoccupa non poco!"
"Sei stata tu a venire a cercare aiuto."
"Si, quando pensavo si trattasse di semplice corruzione, non attentati alla mia vita per vendicarsi di mio padre."
"Allora io rinuncio al caso."
Saeko urla arrabbiata.
"Ryo! Sei una peste, non puoi piantarmi adesso!"
"Io faccio quello che voglio."
"Non credo proprio!"

"Ka-Kaori? Mio piccolo fiore di loto, perché quella faccia scura?"
"Andremo in fondo al caso, dobbiamo sapere cos'è successo ad Ariel."
"Si… hai ragione. Saeko, noi continueremo ad aiutarti, ma solo per sapere cos'è successo alla piccola Ariel."
"Molto meglio… grazie Kaori… non preoccuparti, vedrai che Ariel sta bene, è in gamba."
"Allora io che parte farò nel piano?"
"Mallory, il suo braccio come sta?"
"Non mi fa male… sono stati bravi gli infermieri… mi hanno fatto una fasciature stretta per non farmi sentire dolore."
"Allora se la sente di partecipare attivamente?"
"Naturalmente…"
"Molto bene, lei avrà una parte tutta sua. Le piacerebbe entrare come cameriere?"
"Cosa come cameriere?"
"Già… con Miki e Kasumi."
"Ma come le è possibile farmi assumere?"
"L'amica che ha rimediato per me l'invito è l'organizzatrice del cattering."
"E io?" - chiede Umi.
"Certamente tu e Saeko non potete entrare… tu sei troppo vistoso e lei è troppo conosciu-ta."
"Ma allora che faremo?"
"Sarete le nostre orecchie e i nostri occhi e naturalmente le nostre ehmm… ali!"
"Non ho capito esattamente quello che vuoi fare."
"Rapire il deputato."
"Come rapire il deputato… tutta la polizia di Tokio ci cercherà!"
"Ma è naturale! E' proprio quello che voglio."
"Tu sei pazzo! Non è più facile che tutti entriamo alla festa e ci facciamo dire dov'è il killer?"
"Non è così facile… c'è un pass elettronico che seleziona le persone. Dopo aver dato l'in-vito al pianterreno viene dato il pass che fa muovere l'ascensore… quindi non c'è il tempo per riprodurlo… e tutti gli inviti sono fatti con una filigrana particolare… e nomi e persone devono coincidere… altrimenti ci troveremmo davanti a non pochi guai…"
"E' più difeso della zecca di stato!"
"Ma c'è di più!"
"Che altro c'è?"
"Non potremo portare armi con noi… ci sono diversi metaldetector."
"Merda!"
"Allora Umiboozu… come te la cavi con l'elettricità?"
"Perché?… ah ho capito… ci penso io… ma non avrete più di qualche secondo."
"Mi bastano tre secondi se tutto andrà secondo i piani. E naturalmente un elicottero sul tet-to."
"Volerai?"
"Farò di più… avrò per me e Kaori una via di fuga volante… ma ho bisogno di Kasumi… deve diventare ancora una volta chiappe volanti!"
"E noi?"
"Ve ne andrete tutti con l'elicottero… noi faremo da diversivo… sono indeciso sa usare un deltaplano e una corda d'acciaio da un palazzo all'altro."
"Meglio un deltaplano… a quell'altezza c'è troppo vento."
"Kasumi… ben tornata… allora ci stai?"
"Naturalmente… ma tu sai cosa voglio in cambio!"
"Se è quello che penso io l'avrai."
"Molto bene, allora si diano inizio alle danze."

CONTINUA...