THE
NEWS ARRIVALS
1° PARTE
Erano passate tre settimane dallo scontro a Neo-Tokyo 3
tra gli Eva della Nerv e gli Evangelion creati da Russel
MaCoy.
I danni inflitti agli Eva erano del tutto riparati,
mentre quelli della città erano ancora distanti dalla
conclusione.
I resti degli Eva D e P erano stati trasferiti, su ordine
del comandante Ikari, in una sezione del Terminal Dogma,
ufficialmente per studiarli, in pratica era come se li
avessero buttati nelle immondizie.
In città regnava la pace, ma non si poteva dire lo
stesso per i piloti della Nerv.
A eccezione di Rei, Shinji era rimasto scosso dalla
battaglia, ma soprattutto era preoccupatissimo per Asuka.
Già, Asuka.
La signorina Misato gli aveva spiegato, quando il giovane
tornò dallospedale e dopo avergli fatto promettere
di non dire niente a nessuno, la relazione della ragazza
con Michael MaCoy, il pilota dellEva-P.
Shinji rimase di sasso quando lo venne a sapere, aveva
capito perché Asuka, nei giorni della battaglia, da
triste era diventata felice, e perché, subito dopo lo
scontro, si era chiusa in se stessa, mangiava a mala
pena, non parlava più, a meno che non fosse chiamata
direttamente.
Aveva perfino smesso di chiamarlo stupido.
Invano Shinji aveva cercato di aiutarla, ma Asuka ogni
volta rispondeva non urlando, come al solito, ma con un
silenzio spettrale, più eloquente di ogni parola.
QUARTIER GENERALE DELLA NERV
Comunque la vita continua! esclamò Ritsuko
controllando alcuni dati su un monitor.
Facile parlare per te le rispose Misato
Asuka aveva trovato finalmente la persona che
faceva per lei, e se le vista portare via subito.
Le due donne si trovavano nellufficio della
dottoressa.
Ritsuko allinizio non aveva capito il rapporto tra
Asuka e il pilota nemico, ma notando il cambiamento della
ragazza, e collegandolo a quello che aveva visto durante
la battaglia, aveva fatto facilmente due più due.
Capisco le sofferenze di Asuka, ma non dovrebbe
farsi abbattere cosi. In questi casi bisogna reagire, lei
dovrebbe saperlo meglio di tutti, ma a quanto pare non è
forte come sembra.
Cosa vorresti insinuare? domandò Misato con
tono irritato.
Calmati, non volevo offenderla.
Dopo alcuni momenti di silenzio Misato riprese: Per
aiutare Asuka ci penseremo io e Shinji, anche se so che
alla fine dipenderà comunque da lei. Ora parliamo daltro.
HO saputo che tra cinque giorni arriveranno i nuovi
piloti con le loro unità Eva.
Esattamente.
Sono stata informata del loro arrivo solo tre
giorni di fa, e non ho potuto visionare i loro dati
disse Misato con tono di stizza, perché nonostante
facesse parte delle alte sfere gerarchiche della Nerv,
veniva spesso informata allultimo momento delle
novità. Potresti darmi i loro dati?
Subito Ritsuko digitò alcuni comandi, e
velocemente sullo schermo apparirono tre schede.
Misato si avvicinò e le fissò restando alle spalle
della dottoressa.
Ritsuko cominciò a illustragliele: Questo è il
primo, il Fourth Children, si chiama Giovanni Conti, è
nato in Italia l8 marzo 2001 in una località di
nome Praia situata nella zona meridionale di quel paese.
Un tipo tranquillo, alquanto perspicace. Cattolico
fervente. Però sembra avere un aria inquietante. Pilota
lEva-00 Alpha.
Ho sempre trovato strani i nomi europei
commentò Misato.
Lo so, ma di sicuro anche gli europei trovano
strani i nomi giapponesi rispose Ritsuko sorridendo.
E poi, perché dici inquietante?
Be, sembra che vada sempre vestito rigorosamente in
nero.
Lo posso intuire disse Misato osservando la
foto del ragazzo, che indossava appunto un paio di
occhiali neri Ma almeno sa parlare il giapponese?
Oppure
Misato si immaginava mentre, durante le battaglie,
cercava di comunicare gli ordini a Giovanni tramite gesti.
Non preoccuparti, lo parla, anche se con accento
italiano.
Giustamente. E gli altri?
Jean-Luc Mont, Fifth Children, francese, nato a
Parigi il 23 aprile 2001. Sembra una persona alquanto
raffinata, forse pure un po snob. E il pilota
dellEva-00 Beta.
Però, stavolta sono gli europei a farla da
padroni, Anche lui sa parlare il giapponese vero?
Si, ma ogni tanto inserisce dei termini francesi.
Cercherò di adattarmi. E lultimo?
Questo potrebbe essere un problema. Il Sixth
Children è un tailandese, si chiama Tang-Po, nato il 22
febbraio 2001, pilota lEva-00 Gamma, ed è un vero
teppista.
Teppista?
Si, lIstituto Marduk lha selezionato di
recente, ma per la maggior parte della sua vita ha
vissuto per strada, vivendo di furti e di aggressioni.
Non rispetta le regole, hanno cercato di inculcarli un po
di disciplina, ma basta un niente per farlo esplodere.
Sta attenta, se lo fai arrabbiare non si limiterà a
insultarti, potrebbe persino aggredirti.
Che cosa?! esclamò Misato.
Si, conosce le arti marziali, in particolare la
Boxe Tailandese, uno degli stili di combattimento più
feroci. Lha imparata vivendo per strada, e non ha
problemi a stendere un adulto.
Mi sto spaventando.
Non esagerare. Solo, stai attenta quando gli parli,
e se devi rimproverarlo, è meglio se non sei da sola.
Come hanno potuto prendere un simile elemento?
Lo sai, abbiamo bisogno di piloti, e Tang-Po
possiede un grande talento, dopotutto.
Ma da come me lhai descritto più che un
teppista sembra un criminale vero e proprio.
Ho espresso anche io i miei dubbi al comandante
Ikari, dopo aver visionato i dati personali di questo
pilota, ma si è limitato a dire che per lui è
sufficiente che piloti lEva e sconfigga gli Angeli.
Per il resto faccia quello che vuole.
Quindi anche se uccide qualcuno non importa
disse Misato con un tono di voce che mescolava sarcasmo e
preoccupazione.
Temi che possa prendersela con te?
No, anchio ho ricevuto un addestramento
militare, e certo non mi faccio mettere i piedi in testa
da un ragazzino. Ma temo quello che potrebbe succedere
quando incontrerà gli altri piloti.
Sembra che Giovanni riesca a tenerlo a bada, mentre
Jean-Luc non lo degna di uno sguardo. Lo ritiene un
primitivo selvaggio.
Come?
Te lho detto che era un po snob.
Mah, allinizio era contenta per larrivo
di nuovi piloti, perché più siamo e più aumentano le
possibilità di vittoria. Ma ora nutro dei dubbi.
Adesso non drammatizziamo troppo. Dobbiamo
mantenere la nostra professionalità. E poi non
preoccuparti, i nuovi piloti dovranno passare molto tempo
a bordo dei loro Evangelion per fare speciali test.
Perché speciali?
I loro Eva sono dei nuovi prototipi, modelli
perfezionati per il combattimento, possiedono nuovi
equipaggiamenti, e quindi vogliamo conoscere il meglio
possibile le loro reazioni, prima di usarli in
combattimento.
Ah, che vitaccia. Notizie di Kaji?
Continui a chiamarlo e non risponde eh? la
stuzzicò la dottoressa.
Figurati, è semplice curiosità rispose il
maggiore imbarazzata e girandosi dallaltra parte.
STATI UNITI-VILLA DI RUSSEL MACOY
Russel MaCoy stava girando per il suo studio privato con
fare nervoso. Gocce di sudore gli scendevano lungo le
guance. Era chiaramente tesissimo.
La porta si aprì, ed entrò un cameriere: Signore,
scusi se la disturbo, ma Mr. Thoms è arrivato e la sta
aspettando in soggiorno.
Grazie Gregor, puoi andare rispose MaCoy.
Dopo che il cameriere se ne andò, MaCoy si appoggiò con
le mani sulla scrivania, fece un forte respiro e disse a
se stesso: Non è stata colpa mia! Non è stata
colpa mia!
Detto questo andò in soggiorno.
Nel bellissimo soggiorno, illuminato da grandi finestre,
stava aspettando, seduto su una comoda poltrona in pelle,
un distinto uomo in giacca e cravatta, sulla trentina.
MaCoy gli si avvicinò, porse la mano e disse: Piacere
di rivederla Mr. Thoms.
Oh, il piacere è tutto mio rispose il
giovane uomo con tono sicuro.
Posso offrirle da bere?
No grazie
Come vuole. Io però ho bisogno di bere qualcosa.
MaCoy andò vicino a un mobile, aprì una piccola
credenza con dentro diverse bottiglie e bicchieri e si
versò dentro uno dei bicchieri più grandi un buona dose
di bourbon.
Fatto questo, andò a sedersi davanti a Mr. Thoms.
Allora, bando ai preliminari. Lei sa perché sono
qui? esordì Thoms.
Certo che lo so. I suoi capi lhanno mandata
perché sono molto contrariati per quello che è successo
a Neo-Tokyo 3, e vogliono accertarsi che il loro
investimento sia al sicuro.
Appunto. Lei Mr. MaCoy, ci aveva assicurato che non
ci sarebbero stati problemi, che gli Evangelion D e P
sarebbero stati i primi di una nuova armata, e invece
sono andati distrutti entrambi. Ha idea di quanto abbiamo
speso?
Certo rispose MaCoy con voce leggermente
nervosa, che tra se e se pensava anche a come era finito
in quella situazione.
Tutto era cominciato nel 1996: allora MaCoy aveva appena
iniziato a fare soldi, e quando si comincia ad
accarezzare sogni di ricchezza, si vuole sempre più
denaro e MaCoy scoprì che uno dei commerci più
redditizi era quello delle armi.
Cominciò cosi a lavorare in quel campo, diventando in
breve tempo uno dei fornitori più importanti del mercato
nero.
Quando avvenne il Second Impact, fu una catastrofe per
tutti, ma non per quelli come MaCoy.
Infatti per gente simile, il lungo periodo di guerre
civili che seguì il disastro, fu una vera manna dal
cielo.
Luomo si arricchì sempre di più, ma non gli
bastava mai, ne voleva ancora e ancora.
E fu nel 2003 che arrivò lincontro destinato a
cambiare la sua vita: in quel anno fu contattato da una
misteriosa organizzazione che si faceva chiamare
semplicemente il Gruppo.
Nessun indizio su chi o dove fossero i suoi membri,
sapeva solo che erano molto ricchi e potenti.
Quegli uomini sapevano qual era la vera causa del Second
Impact, e sapevano anche che, in gran segreto, lONU
stava costruendo delle armi per sconfiggere gli Angeli
quando sarebbero tornati.
Ma erano interessati solo ad una di queste armi, comunque
la più potente, che si tentava di realizzare in una
installazione segreta situata sotto il lago Ashino, in
Giappone.
Erano gli umanoidi artificiali Evangelion.
IL Gruppo voleva costruirli, non si sa per
quale motivo, ma pur avendone i mezzi, intendeva farlo di
nascosto, per timore di unaltra organizzazione
chiamata Seele.
Fu per questo che ricorsero a MaCoy: erano a conoscenza
del fatto che lui, grazie al suo lavoro e ai suoi soldi,
era in contatto con i maggiori fornitori di tecnologie
avanzate.
Quindi era in grado di costruire gli Eva senza dare
troppo nellocchio, le azioni di uno si notano meno
di quelle di un gruppo, e nel caso venisse scoperto, solo
lui ci sarebbe andato di mezzo, perché non sapeva nulla
del suo mandante.
Lo contattarono, e in cambio di molto denaro, fecero si
che lavorasse per loro.
Restava il problema di procurarsi la materia prima
necessaria per creare gli Eva, ma gli dissero di non
preoccuparsi, gliela avrebbero data loro al momento
giusto, lui doveva solo raccogliere i mezzi e gli uomini
necessari, trovare il pilota e far si che fosse tutto
pronto per il momento in cui avrebbero iniziato la
lavorazione. Anche se probabilmente sarebbero passati
degli anni, avrebbero potuto costruirli in pochissimi
mesi.
E ci avrebbero pensato loro anche a sostenere le spese
extra, cosa molto saggia, perché ben presto il
patrimonio di MaCoy si rivelò insufficiente da solo.
Quando poi arrivò il grande momento del collaudo contro
gli Eva della Nerv, sembrava che tutto fosse andato bene.
Ma MaCoy si era affidato ad un elemento instabile: il suo
figlio adottivo Michael, che innamoratosi di uno dei
piloti della Nerv, si era sacrificato per salvare il suo
amore, distruggendo i due Evangelion.
Anni di lavoro e miliardi di dollari buttati al vento.
Invano MaCoy cercò di dare tutta la colpa a Michael,
perché il Gruppo sapeva quali erano le
responsabilità di Michael nellaccaduto, ma
accusava lo stesso il patrigno di non averlo saputo
controllare, di aver tradito la loro fiducia.
Ma gli impegni presi vanno portati a termine, e ora il
Gruppo voleva che MaCoy si procurasse per
loro degli Evangelion, costi quel che costi.
In pratica era questo che Mr Thoms era venuto a dirgli.
Capisco le difficoltà riprese MaCoy ma
dovete capire che ormai non abbiamo più i mezzi per
creare degli Evangelion. E non parlo solo della
impossibilità di ripetere tale spesa, ma anche perché
il campione di DNA dellEva-01 che mi avete
procurato è ormai perso. Aveva già cominciato a
degradarsi, e per un soffio siamo riusciti a clonare
alcune cellule per creare gli Evangelion D e P.
I suoi problemi, signor MaCoy, sono solo suoi. Lei
ci ha garantito di poterci procurare degli Evangelion, le
avevamo concesso la nostra fiducia, e invece è fallito
tutto.
Ma noi non abbiamo rinunciato al nostro progetto, e
quindi il suo lavoro non è finito.
MaCoy non sapeva cosa rispondergli.
Thoms riprese: Comunque, a parte il disastro
finale, lei ha fatto un ottimo lavoro, e per questo
abbiamo deciso di venirle incontro.
MaCoy lo fissò sorpreso.
Noi vogliamo degli Evangelion, quelli che lei aveva
costruito per noi sono andati distrutti, ma esistono
ancora degli Evangelion in questo mondo. Quelli della
Nerv. Perciò, anche se inizialmente avevamo scartato
questa idea perché rischiava di farci scoprire dalla
Seele, ora sappiamo che tempi disperati richiedono misure
disperate. Quindi, vogliamo che lei rubi gli Eva della
Nerv per noi.
MaCoy rimase di sasso: C-come?! Dovrei rubare gli
Evangelion situati a Neo-Tokyo 3!?
Esatto. Lei ci procuri quelli Evangelion, e noi,
non solo laiuteremo ancora dandole ogni sostegno
possibile per questa impresa, ma ci, diciamo,
dimenticheremo degli sbagli che ha commesso. Le daremo
anche il compenso deciso allinizio della nostra
collaborazione.
M-ma come posso farlo
?
Il sistema deve trovarlo lei.
Ma ammesso che riesca a penetrare nella base della
Nerv, come farò a portarli via? Non posso certo
caricarli su un camion.
Beh, se ci riflette, capirà che cè ununica
soluzione a questo problema.
MaCoy rimase pensieroso per qualche secondo, poi esclamò:
Ma certo. Ora ho capito. E quello lunico
modo!
Esatto. Vedo che ha intuito, signor MaCoy.
2° PARTE
NEO-TOKYO 3-IL GIORNO DOPO
La stanza era immersa in una semioscurità, solo alcuni
fili di luce filtravano dalle tende.
Asuka stava sdraiata sul suo letto a pancia sotto.
Aveva unespressione del tutto indecifrabile.
Perché? si diceva a se stessa.
Perché Michael? Ora che finalmente
Non completò la frase, perché sapeva che non cera
spiegazione a quello che era successo. Va sempre cosi,
perdi qualcuno e se chiedi il motivo ti rispondono che
sarà stato il destino.
Era incredibile però come il destino avesse giocato con
lei: prima le fa nascere il bisogno di avere un compagno,
poi glielo fa incontrare. Ma il suo compagno era il
pilota di unorganizzazione nemica della Nerv, che
per salvare lei, i suoi amici, la sua città, decide di
suicidarsi.
E ora è di nuovo sola, quellesplosione non ha
lasciato traccia di Michael, non ci sono stati cadaveri
da seppellire, neanche una lapide commemorativa,
avrebbero potuto fargliela perché Asuka, interrogata
dagli uomini della Nerv, aveva rivelato il nome del
ragazzo e tutto quello che gli aveva detto prima di
morire, ma per motivi di sicurezza era meglio tenere
nascosta il più possibile la vicenda.
Quindi la ragazza non ha nemmeno una tomba su cui
piangere.
Ma Asuka ha pianto poco, solo quello sfogo con Misato
quella sera, poi niente.
Neanche lei sapeva se il suo non piangere era dovuto allorgoglio
oppure al fatto che si sentiva cosi svuotata da non
averne più la forza.
Adesso Asuka non sapeva più cosa fare, non aveva più
aspirazioni per il futuro, aveva conosciuto il vero
amore, e questo le aveva fatto capire quanto avesse
sbagliato fino a quel momento, come avesse inseguito
sogni che sembravano importantissimi, e invece erano
sciocchezze.
Se avessimo avuto più tempo Michael, ci siamo
visti solo tre volte, non ho neanche una tua foto. Quante
cose avrei voluto dirti ancora
I suoi pensieri furono interrotti da un leggero bussare:
Asuka. Posso entrare?
Era la voce di Shinji.
In altre occasioni Asuka lo avrebbe apostrofato in malo
modo, ma in quel momento non le importava più niente di
niente. Rispose di si con un tono incolore.
Shinji entrò, cercando di fare meno rumore possibile, e
le andò vicino.
Asuka, come ti senti?
Asuka non rispose, con lo sguardo sembrava altrove.
Asuka, perché non vuoi parlarmi?
Niente.
Asuka, ti scongiuro, dimmi qualcosa, non fare cosi.
Ancora niente.
Senti Asuka, la signorina Misato mi ha detto tutto.
Non arrabbiarti, lo ha fatto per il tuo bene.
Asuka alzò lo sguardo su di lui ma ancora non parlava.
Ascoltami Asuka, io
ecco io
Shinji esitava perché temeva di dirle involontariamente
qualcosa di spiacevole io so come ti senti. Davvero.
Anche se io finora non ho amato nessuno, so cosa
significa perdere qualcuno, e so che adesso ti senti
svuotata.
Io pure, prima di arrivare in questa città, mi sentivo
cosi. Ero come in una buca, una buca profonda, e guardavo
in alto, nella speranza che arrivasse qualcuno che mi
tendesse la mano per farmi uscire. Quel qualcuno per me
è stato la signorina Misato, lei mi ha teso la mano, e
ha cominciato a farmi uscire. Ma dopo sono arrivati anche
Toji, Kensuke, Ayanami e
e tu , Asuka. Anche voi mi
avete aiutato, e adesso, anche se in verità non posso
proprio definirmi una persona felicissima, non mi sento
più vuoto. Ora ho qualcosa in cui credere, ed è solo linizio.
In me è nata la speranza di poter percorrere tutte le
strade. E questo lo devo a voi.
Asuka lo fissava in silenzio.
Perciò Asuka, ti prego, permettimi di ricambiare laiuto
che mi hai dato. Permettimi di tenderti la mano, e di
aiutarti a uscire dalla buca in cui sei caduta adesso.
Shinji le tese la mano.
Passarono dei momenti che sembravano interminabili, Asuka
e Shinji si fissavano in silenzio.
Dopo un po Shinji ritirò la mano, si alzò con un
espressione tristissima, e si avviò verso la porta.
Forse riprese voltandosi verso la ragazza
forse ho esagerato. Non vuoi il mio aiuto perché
ritieni che io non possa fare niente per te, vero?
Shinji fece un sorriso dispiaciuto: Hai ragione. Io
sono solo uno stupido. Come posso sperare di poterti
aiutare?
Se ne andò.
Asuka rimaneva in silenzio, si mise seduta sul letto e
sussurrò: Ti sbagli Shinji, ho solo capito che
sono io la stupida. Il tuo aiuto
non lo merito.
QUARTIER GENERALE DELLA NERV-QUATTRO GIORNI DOPO
I tre nuovi piloti erano in arrivo in una sala riunioni
della base, dove ad attenderli cerano Misato,
Ritsuko, Shinji e Rei.
Il ragazzo era stato avvertito allultimo, e rimase
sorpreso che avessero trovato ben tre ragazzi per
pilotare gli Eva. Non se la sentiva di lasciare Asuka a
casa sola, ma sapeva che la ragazza era in grado di
badare a se stessa, e poi anche se fosse rimasto lì, non
sarebbe cambiato niente.
Naturalmente aveva chiesto ad Asuka se voleva venire, ma
lei aveva risposto con un nuovo silenzio.
Rei invece non sembrava per niente emozionata allidea
di conoscere dei nuovi colleghi.
Tuttavia il comandante Ikari, prima dellincontro, laveva
messa in guardia contro Tang-Po.
Shinji invece non aveva fatto in tempo a ricevere simili
raccomandazioni.
Comunque Misato gli disse di restare sempre dietro di
lei, Shinji non capì il motivo ma si adeguò.
Quando la porta si aprì, i tre ragazzi entrarono.
Si disposero davanti a loro e Misato parlò per prima:
Allora ragazzi, benvenuti. E arrivato il
momento delle presentazioni.
Misato si avvicinò al primo ragazzo a destra e cominciò:
Io sono il maggiore Misato Katsuragi, responsabile
delle strategie belliche, e sono il vostro superiore. Il
ragazzo davanti a voi è Shinji Ikari, pilota dellEva-o1,
la ragazza è Rei Ayanami, pilota dellEva-00,
mentre la donna col camice è la dottoressa Ritsuko
Akagi, responsabile del reparto tecnologico.
Shinji e Ritsuko sorrisero e dissero Piacere di
conoscervi. Anche Rei lo disse, ma senza cambiare
espressione.
Continuò Misato: I nuovi piloti sono Giovanni
Conti, primo da destra, pilota lEva-00 Alpha,
quello al centro è Jean-Luc Mont, pilota dellEva-00
Beta, e infine lultimo è Tang-Po, pilota dellunità
00 Gamma.
Giovanni sorrise è disse: Onoratissimo di
conoscervi con un accento che risentiva della sua
origine italiana. Era vestito completamente di nero:
scarpe nere, pantalone nero, maglietta nera, cappotto in
pelle nera e occhiali neri.
Ma aveva una faccia simpatica, con i capelli neri molto
corti e gli occhi castani.
Jean-Luc Mont era vestito in maniera molto elegante, con
pantalone grigio, maglietta nera e giacca grigia. Tutte
rigorosamente di marca. Aveva i capelli di colore biondo
scuro e bellissimi occhi azzurri. Anche lui sorrise e
disse: Sono très heureux di fare la vostra
conoscenza.
Dal suo aspetto si capiva che era una persona alquanto
raffinata. Cera un che di aristocratico nel suo
modo di fare.
Tang-Po era lesatto contrario, vestito in maniera
trasandata, con una maglietta bianca molto stropicciata e
un pantalone pieno di buchi, masticava della gomma e con
un mezzo grugnito disse Piacere. Il
tailandese aveva i capelli neri spettinati e con ciuffo
ribelle e gli occhi di un castano molto scuro.
Aveva anche tutta laria di volersi trovare altrove
in quel momento, anche se il suo sguardo si spostava ogni
tanto su Rei, Misato e Ritsuko. E da quello sguardo era
possibile intuire che porcherie si stesse immaginando.
Bene, adesso se volete vi faccio vedere la base
disse Misato.
Va bene risposero Giovanni e Jean-Luc.
Tang-Po non disse niente, ma il suo sguardo si era
fissato su Rei.
La trovava davvero niente male, era rimasto sorpreso,
perché di solito le donne che lavorano nelle
organizzazioni militari sono bruttissime.
E invece qui aveva trovato tre ragazze bellissime: Misato
e Ritsuko erano troppo grandi per lui, ma questa Rei
aveva letà giusta.
Tang-Po si abbandonò a fantasie erotiche alquanto
squallide.
Finito il giro della base, Ritsuko si congedò, Misato
invece voleva rimanere con i ragazzi, ufficialmente per
conoscere meglio i nuovi arrivati, in realtà voleva
tenere sotto controllo Tang-Po. La donna aveva notato il
modo in cui aveva guardato lei, Ritsuko e adesso Rei, e
si era spaventata, perché sguardi del genere era
abituata a vederli su persone adulte, non su un ragazzo
di quattordici anni.
Dentro lascensore che li conduceva alla sala
ristorante la donna chiese: Allora, cosa ve ne
sembra ragazzi?
Giovanni disse: E stato un bel giro .
Jean-Luc rispose: Ambiente molto interessante
.
Solo Tang-Po se ne uscì con un: Come possono aver
cacciato un mucchio di soldi per una stronzata simile?.
Scese il silenzio nellascensore, Misato lo fissò
seriamente, Shinji si strinse tra le spalle, spaventato
non dalle parole in se, ma dal tono usato per
pronunciarle, Jean-Luc lo guardò disgustato.
Giovanni li rispose: Ehi, come puoi dire una cosa
simile? Queste attrezzature servono alla difesa dellumanità.
Tang-Po lo guardò in maniera sprezzante: Oh scusa
santarellino, ti ho forse offeso?
Hai qualche problema? rispose litaliano.
Io no, ma cè lavete tu e questi pezzi
di merda. Vi mettete a fare gli altruisti, a proteggere
un paio di finocchi, in cambio di che cosa? Cosa credete?
Che a quelli che hanno costruito questa base gliene
freghi qualcosa dellumanità? Lo hanno fatto solo
per salvarsi il culo, niente di più.
Misato aveva uno sguardo sempre più irritato, mentre il
disgusto di Jean-Luc e la paura di Shinji aumentavano.
Rei invece li guardava in silenzio.
Giovanni lo fissava in silenzio, ma era anche lui
irritato.
Tang-Po guardò Shinji che si era messo in un angolino,
gli si avvicinò e gli disse: Tu, non hai niente da
dire?
I-io
Shinji cominciò a tremare, Tang-Po
lo spaventava.
Niente eh? Scommetto che sei un frocetto vero?
Quelli come te li riconosco a fiuto.
Shinji cercò di guardarlo in faccia, si era da un lato
offeso perché era stato apostrofato in quel modo, e dallaltro
spaventato a causa di questo ragazzo che non mostrava il
minimo rispetto per gli altri.
Misato intervenne: Adesso stai veramente esagerando.
Perché non te la vedi con un adulto?
Gli mise una mano sulla spalla, ma Tang-Po se la scrollò
di dosso violentemente e disse: Non toccarmi
puttana.
Misato rimase esterrefatta, stava per rifilargli un paio
di schiaffi, ma intervenne Giovanni, il quale aveva
imparato a conoscere Tang-Po e sapeva che ormai era sul
punto di scoppiare. Lunica cosa che poteva fare era
cercare di attirare su di se lattenzione del
ragazzo in modo che non se la prendesse con gli altri.
Con tono insieme ironico e di sfida chiese al tailandese:
Gli hai chiesto se è omosessuale perché cerchi
qualcuno che ti si faccia?
In quel momento le porte dellascensore si aprirono,
Tang-Po si avventò contro Giovanni, lo stese per terra,
gli operatori li attorno si voltarono a guardare stupiti
quella scena.
Misato, Shinji, Rei e Jean-Luc uscirono dallascensore,
cercavano di dividerli, ma era difficile avvicinarsi a
quei due senza essere colpiti.
Tang-Po sbatté Giovanni contro il muro, che provò a
colpirlo con un pugno, ma Tang-Po lo bloccò con un
braccio e con laltro lo colpì al collo col taglio
della mano.
Poi gli diede due calci al petto, ma Giovanni velocissimo
si abbassò e lo colpì con una raffica di pugni del
braccio sinistro al fianco, e poi gli diede un altro
colpo al viso, che prese in pieno losso a giudicare
dal rumore che fece.
Tang-Po cadde a terra, la rissa sembrava finita, ma
sarebbe finita comunque, visto che arrivarono le guardie
e li separarono.
UFFICIO DEL MAGGIORE KATSURAGI
Non ci posso credere. Ti rendi conto che quel
ragazzino mi ha dato della puttana? E ha pure offeso
Shinji dandogli del frocetto!
Misato si stava lamentando con Ritsuko, Rei e Shinji
erano tornati alle loro case, Giovanni era in infermeria,
niente di grave, solo un grosso livido sul collo, Jean-Luc
lo aspettava.
Tang-Po invece era stato chiuso in cella di isolamento,
non solo per quella rissa, ma anche perché aveva preso a
calci le guardie che cercavano di trattenerlo, e ad una
di esse aveva rifilato un calcio in bocca facendogli
saltare un dente.
E veramente una cosa grave, in verità me laspettavo,
ma non già il primo giorno commentò Ritsuko.
E voi avete intenzione di mettere quel tipo alla
guida di un Evangelion? Rischia di fare più danni lui
che gli Angeli! disse Misato.
Di questo non preoccuparti, se dovesse dare di
matto mentre è a bordo di un Eva, basterà
disconnetterlo.
Sono comunque preoccupata. E una mina pronta
a esplodere. E poi non hai notato in che modo ha guardato
me, te e soprattutto Rei? Io quello sguardo lho
visto solo sui volti dei maiali. Chissà che porcherie si
stava immaginando!
Lho notato anche io, ma forse i suoi pensieri
non erano cosi cattivi disse la dottoressa con tono
non troppo convinto.
Lascia perdere. Io li conosco i tipi come lui. Per
uomini del genere la donna in quanto essere umano non
esiste, è solo un oggetto per fare sesso.
Hai ragione, comunque il comandante Ikari ha detto
di volerlo vedere. Credo che gli darà una bella
strigliata.
Stavolta dubito che il comandante potrà avvalersi
della sua autorità.
Non lo conosci bene concluse Ritsuko con un
sorriso malizioso.
NEO-TOKYO 3
Shinji e Rei stavano tornando ai loro appartamenti, e per
un breve tratto le loro strade coincidevano.
Che tipo quel Tang-Po. Mi ha messo paura. E poi
come si è permesso di darmi del frocetto? Non mi conosce
per niente.
Esistono diversi tipi di uomini, e cercare di
dividerli in buoni e cattivi è un concetto elementare
creato dalluomo. Però questo concetto ha una sua
giustificazione. E può anche capitare che una persona,
diciamo cattiva, capiti al servizio dei buoni disse
Rei.
E questo il nostro caso?
Si.
Shinji fissava Rei: Però avere una persona cattiva
tra i buoni, finirà per ostacolare il lavoro dei buoni.
Tang-Po è un tipo difficile, ma in lui vedo più
amarezza e disillusione, che malvagità. Non voglio certo
giustificarlo, ma più che da odiare è da compatire. E
cosi vuoto
privo di valori
come
Ayanami disse Shinji con voce preoccupata e
fermandosi non lo starai mica paragonando a te!?
No, io non cosi vuota, o almeno mi piace pensarlo.
Non è solo un tuo pensiero, è la realtà. Tu non
sei vuota.
Crederlo è bello, ma quando mi guardo allo
specchio è questa limpressione che ho di me stessa.
Non dire cosi, Ayanami, tu sei una ragazza
dolcissima, è sei molto più umana di tante persone che
sembrano esserlo, ma in realtà non lo sono affatto.
Ikari, io
disse Rei, che allimprovviso
si avviò di corsa verso il suo appartamento, anche se
ancora pochi metri e dovevano separarsi per forza perché
Shinji andava in un'altra direzione.
Shinji rimase a guardarla, quella ragazza le piaceva
molto, ma sentiva che la sua non era un attrazione
amorosa come quella che può instaurarsi tra un ragazzo e
una ragazza, ma un legame diverso, quasi come quello tra
Il pensiero gli morì in mente.
Shinji si avviò verso casa.
Adesso doveva pensare ad Asuka.
Camminando non si accorse che un furgone nero lo seguiva
da una distanza di circa sessanta metri.
Dentro cerano degli uomini in completo nero che
parlavano tra loro: Abbiamo perso una buona
occasione.
Col cavolo, in questo momento cerano solo gli
obbiettivi A e C. Mancava B. Finché non verranno tutti e
tre, non potremo muoverci.
APPARTAMENTO DI REI
Rei entrò di corsa nel suo appartamento, e sbatté la
porta dietro di se.
Aveva il fiatone, ma non era dovuto tanto alla corsa, ma
a quello che le aveva detto Shinji.
Le aveva detto che lei era una ragazza dolcissima, molto
più umana di tanti altri.
Nessuno le aveva mai detto una cosa simile.
Si sentiva una strana sensazione dentro.
E poi perché era scappata? Forse Shinji cera
rimasto male.
Sarebbe voluta tornare indietro da lui, ma la sua mente
era occupata da quella strana sensazione che avvertiva.
Cosa poteva essere?
Forse la felicità per quelle parole a lei rivolte per la
prima volta?
Chissà.
Rei non sapeva cosa fosse la felicità.
Dimprovviso avvertì una presenza.
Non sapeva come perché nella stanza nulla si era mosso e
non cerano stati rumori.
Però sentiva che cera qualcosa.
Con fare prudente si avvicinò al bagno, vi entrò e non
cera nessuno.
Andò più avanti, verso il letto, si guardò intorno.
Niente.
Restava la cucina, ma anche lì non cera nulla.
Non cera niente di strano nel suo appartamento, e
anche quella sensazione era sparita.
Ma Rei era sicurissima di aver avvertito la presenza di
qualcuno, o di qualcosa.
Si stese sul letto e provò ad addormentarsi.
Ma le rimase un senso di inquietudine.
APPARTAMENTO DI MISATO
Shinji entrò nellappartamento e disse: Asuka,
sono tornato.
Silenzio.
Quel silenzio rattristò Shinji.
Asuka si era chiusa in se stessa e ancora non riusciva a
riprendersi.
Si pentì di averla lasciata sola.
Andò verso la camera della ragazza, aprì leggermente la
porta, ma il letto era vuoto.
Dove sarà andata? si chiese.
Allimprovviso sentì un rumore che proveniva dal
bagno, sembrava acqua che scorreva.
Shinji si avvicinò cautamente e bussò: Asuka, sei
tu?
Si rispose la ragazza sempre con tono
incolore.
Cosa stai facendo?
Dopo qualche attimo di silenzio, la ragazza chiese:
Shinji, potresti entrare?
S-si.
Il ragazzo non capiva il perché ma entrò.
Ma quello che vide gli fece prendere un colpo: davanti a
lui, girata verso la vasca da bagno che si stava
riempendo dacqua, cera Asuka completamente
nuda.
I suoi vestiti erano buttati in un angolo.
Shinji divenne rosso come un peperone, balbettò: S-s-scusami
e stava per andarsene di corsa.
Aspetta. Perché ti scusi? Sono io che ti ho
chiesto di entrare.
Shinji si fermò, ma le dava comunque le spalle.
Shinji, voglio che mi guardi.
Eeehhhh!?
Si, girati e guardami.
M-ma cosa stai dicendo Asuka? S-se vuoi che
parliamo vestiti e
No! Devi guardarmi cosi!
Asuka lo prese per un braccio e lo girò.
Shinji davanti a un simile spettacolo divenne ancora più
rosso e si sentiva il cuore come un tamburo.
A-Asuka, cosa vuoi fare?
Voglio che tu sia sincero: guardandomi, cosa vedi?
Ma c-che
Cosa vedi?
Shinji deglutì e disse: E-ecco io, io
io
vedo
una b-b-bella ragazza, e
E questo il problema. Tu vedi in me una bella
ragazza, ma questa è solo esteriorità, in realtà io
dentro sono marcia, sono guasta.
Shinji rimaneva in silenzio e cercava di non guardare il
corpo della ragazza.
Sono solo una stupida Shinji, per tutta la vita ho
inseguito solo illusioni, la mia esistenza è una falsità.
Pensavo di avere tutto, invece non ho niente. Credevo di
avere tutte le risposte e invece non sapevo neanche le
domande.
Perciò, basta!
C-cosa vuoi dire con basta?
Ho deciso di smetterla Shinji. Ho deciso di uscire
dal mondo dei sogni, e di affrontare la realtà.
Basta con i sogni a occhi aperti. Il mio unico scopo
nella vita finora è stato pilotare nel miglior modo
possibile lEva-02, ma adesso non mi importa più.
Lascio la Nerv!
Shinji rimase di sasso, se da un lato era contento che la
sua amica avesse finalmente reagito, dallaltro il
pensiero di perderla fu per lui un colpo al cuore.
C-cosa intendi dire? Asuka
Ho intenzione di ritornare in Germania, e di
ricominciare tutto daccapo. Il tuo aiuto non mi
serve Shinji, per il fatto che lAsuka che volevi
aiutare non cè più.
Ti ringrazio, davvero, ma questa è una sfida con me
stessa.
Shinji avrebbe voluto rispondergli, ma non riusciva a
trovare parole.
Con lo sguardo basso, in silenzio, il ragazzo andò in
camera sua.
Si stese sul letto.
Asuka voleva davvero andarsene e Shinji sentiva che per
lui sarebbe stata una perdita grandissima.
Cominciò a piangere, in silenzio.
Intanto, fuori dal palazzo, il furgone nero che aveva
seguito Shinji, era fermo nel parcheggio lì vicino.
Gli uomini dentro di esso, con un microfono direzionale,
avevano ascoltato la conversazione tra i due ragazzi.
Accidenti, a quanto pare B vuole andarsene.
Dovremo accelerare i tempi.
3° PARTE
IL GIORNO DOPO-QUARTIER GENRALE DELLA NERV
Asuka che cosa?!
Si, ha detto che vuole andarsene.
Misato rimase allibita, non riusciva a credere a questa
notizia che Shinji gli aveva riferito. Erano nellufficio
del maggiore.
Ma sei sicuro?
Me lha detto ieri, e aveva un tono molto
deciso.
Shinji parlava tenendo lo sguardo basso.
Misato aveva intuito il dispiacere del ragazzo: Senti,
se vuoi posso provarci a parlare io con Asuka, magari la
convinco a non partire.
No signorina Misato, se questa è la sua scelta,
noi possiamo solo rispettarla.
Hai ragione, però
Io voglio che Asuka sia felice, e se per esserlo ha
deciso di ricominciare da zero, beh
allora lo
faccia. Non farò niente per impedirlo.
A costo di ritrovarti col cuore spezzato?
Cosa dice? rispose imbarazzato Shinji per
me Asuka è solo un amica, niente di più.
Non prendertela. Comunque ne parlerò con Ritsuko e
il comandante Ikari. La Nerv è pur sempre unagenzia
militare, e non la si può lasciare cosi di punto in
bianco.
Come vuole disse Shinji, che se ne andò.
Intanto, in un'altra sezione del Quartier Generale,
Giovanni e Jean-Luc discutevano tra loro.
Tang-Po ci ha fatto fare una figuraccia
commentò litaliano.
Lo sempre detto che era solo un animale, mon ami.
Devi per forza inserire quei termini francesi? Non
dirmi che ti viene istintivo, perché lo so bene che lo
fai solo per darti un aria raffinata.
Vuoi attaccare briga anche con me?
Certo che no. E poi se lo facessi darei ragione
alla tua idea secondo cui gli italiani sono gente rozza e
buona solo a litigare, rispetto ai cugini doltre
alpe.
La tua ironia non mi tocca.
Buon per te. Parliamo daltro: cosa te ne
sembra dei piloti della Nerv?
Quello Shinji Ikari ha la faccia buona, ma sembra
troppo chiuso in se stesso. Mentre quellaltra, Rei
Ayanami, è bellissima, ma mi dava i brividi.
Davvero? A me sono sembrati simpatici entrambi.
State parlando di quei due idioti?
Giovanni e Jean-Luc si voltarono verso Tang-Po, che
usciva dallascensore.
Jean-Luc distolse lo sguardo, mentre Giovanni gli chiese:
Ho saputo che il comandante supremo Gendo Ikari ti
ha dato una bella strigliata.
Già, ma è solo un pezzo di merda che si crede
chissà chi solamente perché porta ununiforme e
sta dietro una scrivania.
Però non hai più il tono spavaldo di prima. Mi sa
che quel pezzo di merda ha raggiunto il suo scopo.
Per il momento si, ma mi rifarò.
Attento alla persona con cui ti sfoghi. E cerca di
rimediare ai tuoi guai. Per esempio, dovresti chiedere
scusa a Shinji Ikari.
A quel tipino?
Si. Come hai potuto chiamarlo in quel modo? Già
dallaspetto si capisce che è un bravo ragazzo,
sensibile e gentile. Non dovevi apostrofarlo in quel modo.
Io non ho mai chiesto scusa a nessuno.
Cè sempre una prima volta.
Non osare darmi ordini.
Tang-Po stava di nuovo per scoppiare, ma cercò di
reprimere la rabbia, ricordando cosa gli aveva detto quel
Gendo Ikari su cosa gli sarebbe successo se combinava
altri guai.
Va bene, gli chiederò scusa, ma solo a parole,
niente di più. E se dovesse chiedermi qualcosa come
penitenza
Tang-Po chiuse i pugni in maniera minacciosa.
Giovanni rimase inflessibile: Sono sicuro che non
lo farà. Adesso andiamo a fare i test di sincronia, poi
cercheremo Shinji e tu gli chiederai scusa.
LOCALITA DI YUGAWARA
In un grosso palazzo situato alla periferia della città,
si fermò allingresso una berlina di colore nero..
Dallauto scese Russel MaCoy, che aveva a fianco Mr.
Thoms. Erano seguiti da tre guardie del corpo.
Entrarono con passo affrettato nel palazzo, si diressero
verso degli ascensori e scesero a dei piani sotterranei.
I nostri informatori hanno riferito che
recentemente alla base della Nerv sono arrivati tre nuovi
Evangelion con i rispettivi piloti disse Thoms.
Cosa intendete fare?
Niente. Purtroppo le nostre attrezzature sono state
predisposte per tre soggetti, non sei. Procederemo come
previsto, facendo giusto una piccola modifica al piano.
MaCoy era chiaramente nervoso: Non mi piace.
Cosa? chiese Thoms.
Il piano elaborato. Lo trovo imprudente.
Non rimane altra soluzione. Lei ci deve procurare
degli Evangelion, signor MaCoy, e attualmente questo è lunico
modo possibile.
Le porte dellascensore si aprirono, e i due uomini,
con le guardie del corpo, entrarono in un enorme
laboratorio, pieno di tecnici in camice bianco e di
attrezzature elettroniche.
Avanzarono fino ad entrare in una stanza con molti
monitor e sensori. La stanza conteneva una sezione divisa
da una vetrata dal resto del locale, al cui interno vi
erano tre vasche cilindriche piene di liquidi verdastri.
MaCoy chiese: Sono quelle?
Rispose Thoms: Esattamente. Come le ho già detto,
noi le procuriamo i mezzi necessari e con la mano
indicò le vasche ma tocca a lei procurarsi la
materia prima da modellare.
I miei uomini hanno già iniziato il pedinamento. E
solo questione di tempo. Ma forse ci sono problemi.
Thoms lo fissò in modo preoccupato. Solo che la
preoccupazione di Thoms non era per se stesso, ma per
MaCoy.
Cosa vuole dire?
Sembra che uno dei soggetti abbia deciso di
andarsene.
Molto male. Bisogna abbreviare i tempi.
Ma, anche se è già tutto pronto, è necessario
prenderli in un colpo solo. E per questo potrebbe volerci
ancora tempo
Non ci interessano i suoi problemi signor MaCoy.
Noi le abbiamo dato unaltra possibilità, ma se
dovesse sbagliare anche stavolta, beh
MaCoy si irrigidì quando sentì alcuni uomini mettersi
dietro di lui che sembravano voler prendere qualcosa
dalle loro giacche.
Lei signor MaCoy, fin quando lavorerà per noi,
apparterà a noi. Non ci sarà luogo in cui potrà essere
al sicuro, si ricordi.
MaCoy deglutì e annuì in silenzio.
NEO-TOKYO 3-SALA TEST
Bene ragazzi, il vostro tasso di sincronia è
ottimo. Adesso proviamo le armi ordinò Ritsuko.
Si risposero Giovanni, Jean-Luc e Tang-Po a
bordo dei loro Evangelion.
Si trovavano in un enorme spazio dalle pareti metalliche,
dove allimprovviso si materializzarono davanti a
ciascuno di loro degli ologrammi raffiguranti il Terzo
Angelo.
Fantastico sempai disse Maya osservano la
scena I nuovi induttori olografici funzionano a
meraviglia. Inizialmente ero scettica perché era una
tecnologia molto sperimentale, ma adesso
Non preoccuparti. E normale essere scettici
davanti al nuovo, ma bisogna avere fiducia nelle capacità
delluomo di rinnovarsi e di inventare E poi questi
ologrammi, riunendo le particelle solide presenti nellaria,
sono anche tangibili. Quindi più realistici.
Come ho già detto una volta, siamo davvero nellera
dellonnipotenza scientifica disse Maya con
una voce da bambina contenta.
Ritsuko sorrise pensando: Fossi stata anchio
cosi ottimista come te.
Nei loro Eva, i tre nuovi piloti osservavano la
situazione.
E cosi esordì Tang-Po questo sarebbe
un Angelo? Lo credevo più bello.
Già, è veramente laid à faire peur commentò
Jean-Luc.
In effetti, ma nonostante questo mi è difficile
pensare a un Angelo come a una creatura malvagia
disse Giovanni.
Perché? chiese Tang-Po.
Beh, io sono cristiano, e per la dottrina cristiana
gli Angeli sono creature benevole nei confronti delluomo.
Anchio sono cristiano si inserì Jean-Luc
ma quando vedo questo mostro mi è difficile
pensare a quello che dice la dottrina cristiana.
Non crederete davvero a quelle sciocchezze?
chiese Tang-Po.
Non sono sciocchezze. Il Cristianesimo è una
religione bellissima, che può davvero migliorare luomo.
Il mondo sarebbe più bello se ci volessimo tutti più
bene lun laltro. Può sembrare scontato, ma
solo perché una cosa è scontata, non vuol dire per
forza che sia sbagliata spiegò litaliano.
Scusate se interrompo il vostro discorso
disse Ritsuko attraverso la finestra olografica ma
adesso dobbiamo pensare al test.
Scusi dissero Giovanni e Jean-Luc, mentre
Tang-Po rimase in silenzio.
Allora, adesso comincerà per primo Giovanni.
Avanti.
LEvangelion di Giovanni si face avanti: lEva-00
Alpha era, come i modelli Beta e Gamma, uguale nellaspetto
allEva-02, cambiava il colore.
Grigio lAlpha, blu notte il Beta e grigio verde il
Gamma.
Giovanni premette un tasto sulla consolle e dalla gamba
destra dellEva spuntò, attraverso unapertura,
un manico, dal quale, non appena preso in mano, uscì una
gigantesca lama retrattile dalla forma leggermente
incurvata allestremità.
La lama cominciò a brillare di una luce violetta.
Quali sono le caratteristiche di quellarma,
sempai? E delle altre?
La Sonic Sword diceva Ritsuko ha lo
stesso principio di funzionamento del Progresive Knife e
del Sonic Grave, ma possiede una maggiore capacità di
taglio, è maneggevole e possiede anche una sorpresa
concluse la dottoressa con un sorriso.
Sorpresa?!
Si, adesso vedrai. Giovanni, mostraci cosa sai fare.
Agli ordini rispose il ragazzo.
Con uno scatto improvviso si scagliò contro lologramma
raffigurante lAngelo e con due fendenti perfetti lo
divise in due verticalmente e orizzontalmente. Le parti
del bersaglio, non appena toccarono il suolo, si
dissolsero.
Alle spalle dellEva apparve un altro ologramma, e
Giovanni velocissimo gli puntò contro larma,
premette un minuscolo pulsante sul manico e la lama venne
letteralmente sparata contro lobbiettivo,
trafiggendolo nella zona del nucleo.
Fantastico! esclamò Maya. Ma se per
caso il nemico bloccasse la lama, come farà a
Neanche il tempo di completare la frase, che dal manico
spuntò una nuova lama, identica alla prima.
Come vedi, nel manico sono inserite ben tre lame di
riserva retrattili. Non cè bisogno di preoccuparsi.
Sono stupita.
Bene Giovanni. Puoi farti da parte. Ora tocca a
Jean-Luc.
Eccomi, mademoiselle.
Se speri di farmi arrossire, stai sbagliando. Prima
devi crescere, gentil garcon.
Sempai, lei sa parlare francese?
Si.
Non lo sapevo.
Non me lhai mai chiesto.
LEva-00 Beta si fece avanti, il pilota premette due
pulsanti posti sulle cloche e dagli avambracci dellEva
spuntarono due aste, che estendendosi oltre le mani dellumanoide
gli permisero di prenderle.
Alle estremità vi erano delle piccole punte.
Impugnandole lEva si lanciò contro lologramma,
e le punte, non appena lo toccarono emisero delle
fortissime scariche elettriche, che scomposero la
struttura dellologramma come se fosse un puzzle
mandato in pezzi.
Le due aste emettono scariche da diecimila volt, ma
allestremità possiedono anche delle piccole punte
acuminate, fatte apposta per penetrare il corpo del
nemico e fulminarlo dallinterno disse
Ritsuko, e come se lavesse sentita Jean-Luc si
avventò nuovamente contro lologramma e cacciò le
due piccole lame delle aste dentro il corpo del
bersaglio, che una volta infilzato, cominciò a esplodere
dallinterno emettendo scintille.
In caso di necessità le aste si possono riunire in
un bastone, adatto soprattutto a parare i colpi.
LEva-00 Beta indietreggiò e si fece avanti il
Gamma.
Adesso finalmente tocca a me. Ora vi faccio vedere
come si combatte disse sprezzante Tang-Po.
Sei impaziente di agire a quanto pare disse
Ritsuko.
Certo, anche se sono stanco di fare test. Anche in
America non facevo altro.
Gli Angeli sono imprevedibili, e quindi dobbiamo
essere pronti a tutto.
Si, si, certo.
Per permetterti di sfogarti Ritsuko con un
sorriso premette velocemente dei tasti, sbalordendo come
sempre Maya per la rapidità e la precisione, ti
aumenterò i bersagli e li farò anche muovere contro di
te. Contento?
Ok, mi piacciono le sfide.
Apparvero tre ologrammi, che cominciarono a muoversi
contro lEva-00 Gamma.
Tang-Po sorrise, come se non aspettasse altro, premette
un pulsante sulla consolle e ai lati del sedile
spuntarono due lunghi bracciali di colore nero, con dei
fili collegati ad un dispositivo di forma circolare
montato dietro il sedile del pilota.
Tang-Po vi infilò le braccia dentro e disse: Comincia
lo show.
Le braccia dellEva cominciarono ad emettere uno
strano ronzio, Tang-Po si mise in posizione dattacco
e poi si lanciò contro gli avversari.
Le braccia dellEva ripetevano gli stessi movimenti
delle braccia del ragazzo.
Il primo pugno si mosse ad una velocità straordinaria e
quando colpì il primo ologramma ne mandò in pezzi lintera
parte superiore.
Poi con altrettanto enorme velocità si girò contro il
secondo e con il pugno destro lo divise in due allaltezza
della cintola, e con il sinistro distrusse la parte
superiore.
Lultimo ologramma lo prese alle spalle, ma il
pilota sfuggì alla presa facilmente e unendo i pugni
sferrò un colpo micidiale contro il nemico,
sbriciolandolo interamente.
Maya fissò sbalordita il tutto: Incredibile. Non
avevo mai visto un Eva muoversi con tale velocità. E i
suoi colpi avevano una forza straordinaria. Ma come
Il suo Eva è stato migliorato dallingegneria
cibernetica. Nelle braccia sono stati inseriti dei
servomotori idraulici che aumentano la velocità e la
forza dei suoi colpi di almeno cinquanta volte. Le
braccia vengono comandate tramite un sistema di
interfaccia diretto, simile a quello usato nelle
simulazioni della realtà virtuale.
Allora, come sono andato? chiese soddisfatto
Tang-Po.
Siete stati bravissimi tutti e tre.
Come tutti e tre? Io sono andato meglio di loro
si lamentò Tang-Po.
Ritsuko rifletté: questo ragazzo andava preso con
cautela, anche se il comandante gli aveva dato una
strigliata tremenda, era comunque troppo irascibile. Era
meglio non farlo arrabbiare.
Se si fosse incavolato in quel momento e se la fosse
presa con loro due
Anche se aveva detto a Misato che bastava sconnetterlo
nel caso andasse fuori di testa, nella sala test avrebbe
fatto in tempo a schiacciarle.
Perciò: Sei stato tu il migliore, non preoccuparti.
Ora va meglio.
Uscite dagli Eva e andate a cambiarvi.
Si risposero i tre piloti.
APPARTAMENTO DI MISATO KATSURAGI
Asuka aveva appena finito di fare le valigie, ma vi aveva
messo soprattutto vestiti.
Doveva recarsi alla base per firmare alcuni documenti,
poi avrebbe preso il treno a Neo Hakone, dopo sarebbe
andata allaeroporto.
E allora avrebbe ricominciato tutto daccapo, si
sarebbe ricostruita una vita, in fondo era ancora in
tempo.
Restava il problema di trovarsi un compagno, perché
certo Asuka non voleva passare la sua nuova vita da sola.
Il ricordo di Michael era difficile metterlo da parte, ma
almeno aveva smesso di correre dietro a Kaji, ora lo
considerava solo un amico.
Ma il caso di Shinji era diverso: lui era vivo e vegeto,
e la ragazza non riusciva a considerarlo solo un amico.
Già la proposta di aiutarla che le fece giorni fa, laveva
impressionata: possibile che volesse davvero aiutarla
dopo tutte le volte che lei lo aveva maltrattato, offeso?
Si rendeva conto anche che probabilmente gli aveva
spezzato il cuore quando disse di volersene andare, ma
ormai aveva deciso.
Voleva rifarsi una vita e se la sarebbe rifatta.
Ma il pensiero di Shinji continuava a tormentarla: Shinji
soffriva per la partenza di Asuka, questo era chiaro,
visto che nei giorni precedenti lo aveva visto molto
abbattuto e triste.
Fino a non molto tempo fa non gliene sarebbe importato
niente, ma questo non era un atteggiamento tipico della
vecchia Asuka?
E non aveva appena deciso di sbarazzarsi del suo vecchio
io?
Lo squillare del telefono interruppe i suoi pensieri, andò
a rispondere: Pronto? Ah, sei tu Misato. Cosa cè?
Dopo un minuto Asuka salutò la donna e riattaccò.
Le aveva comunicato che le era stato concesso di lasciare
la Nerv: Ritsuko avrebbe preferito che rimanesse, ma non
voleva costringerla, mentre il comandante Ikari aveva
detto semplicemente: Faccia come vuole.
Adesso, come previsto doveva recarsi alla base per
firmare alcuni moduli, poi avrebbero cancellato il suo
tesserino e tutto sarebbe finito.
Ormai sarebbe partita, e per quanto riguardava Shinji
decise che sarebbe tornata da lui dopo essersi rifatta
una vita.
Il loro quindi non sarebbe stato un addio, solo un
arrivederci.
QUARTIER GENERALE DELLA NERV
Shinji si muoveva agitato nella sala ristorazione. Misato
gli aveva comunicato che luscita di Asuka dalla
Nerv era stata ufficializzata.
Il ragazzo provava un grande dispiacere, fino allultimo
aveva sperato che Asuka cambiasse idea, e invece niente.
Improvvisamente arrivarono i tre nuovi piloti.
Nel vedere Tang-Po Shinji si irrigidì.
Non preoccuparti Shinji esordì Giovanni
non devi avere paura di lui. Anzi, è venuto a
chiederti scusa per quello che ti ha detto laltra
volta.
Come?
Si, esatto.
Tang-Po si avvicinò a Shinji.
Era disgustato allidea di dover chiedere scusa,
soprattutto poi ad un tipo simile.
Ma aveva capito che doveva cercare di controllarsi,
ricordandosi anche cosa gli avrebbe fatto il comandante
Ikari.
Infatti quando lo chiamò a rapporto fu molto esplicito:
Cominci già a procurarmi problemi ragazzino?
Ho solo detto quello che pensavo. E mi sono sfogato
un po con qualcuno di quelli stronzi. Qualche
problema?
Si. Sei tu il problema. Sei libero di pensare
quello che vuoi ragazzino, ma se fai del male ai piloti
degli altri Eva, questo non lo tollero. Non permetterò
che il lavoro di anni venga rovinato da un mostriciattolo
come te.
Cosa?
Si, mi hai sentito.
Non credere che solo perché sei il comandante
supremo, non sia in grado di spaccarti la faccia. Per me
sei solo un uomo qualsiasi.
Davvero? Ti credi invincibile? Vediamo se è vero.
Il comandante si alzò, oltrepassò la sua scrivania e si
pose davanti al ragazzo.
Dovè il trucco? chiese il ragazzo.
Nessun trucco, stai tranquillo. Siamo soli e anche
se mi stendi non ti succederà niente.
Daccordo. Non credere che ci andrò piano
solo perché sei un vecchio.
Gendo sorrise maliziosamente e con la mano destra fece un
cenno a Tang-Po, come a dire: Fatti sotto.
Tang-Po si lanciò contro Gendo, provò a colpirlo con un
calcio.
Ma senza problemi luomo lo bloccò afferrandogli
con la mano il piede.
Sorpreso, Tang-Po cercò di colpirlo con un calcio
volante dellaltra gamba, ma Gendo si scostò
abilmente, lo strattonò e lo fece cadere a terra
malamente.
Mollò il piede del ragazzo, che ringhiò Figlio di
puttana! e gli si lanciò nuovamente contro
cercando di colpirlo con un gancio.
Gendo sorrise, il sorriso di chi sa di essere superiore,
evitò il nuovo attacco e lo colpì allo stomaco col
ginocchio, facendogli mancare il respiro.
Tang-Po crollò di nuovo a terra, quel calcio non gli
aveva solo tolto temporaneamente il fiato, ma tutte le
energie.
Gendo, colpendolo in quel punto e togliendoli tutte le
forze, aveva dimostrato di conoscere benissimo lanatomia
umana.
Il comandante si avvicinò al ragazzo e gli chiese:
Allora, ti senti ancora invincibile?
Tang-Po, ancora inginocchiato, gli sputò su una gamba.
Gendo non mutò espressione, ma gli diede un calcio sulla
bocca e il pilota si ritrovò sdraiato sul pavimento.
Aveva la bocca piena di sangue, ma preferì inghiottirlo,
per non dare alluomo un altra soddisfazione.
Gendo tornò a sedersi alla sua scrivania, assunse la sua
tipica posa e disse severamente: Ascolta adesso:
sei libero di fare quello che vuoi fuori da questa base,
ma quando sei al lavoro qui, non osare combinare guai
durante le battaglie e i test. E non toccare gli altri
piloti. Valgono molto più di te. Non credere di essere
indispensabile. Non ci metto niente a rispedirti nel
immondezzaio da cui provieni.
Ma scommetto che tu non vuoi tornarci, vero?
Già, è per questo che hai accettato di venire qui, non
ne potevi più di quel posto.
Se non vuoi tornarci, vedi di mettere la testa a posto, o
sarà peggio per te. Ora vai.
Tang-Po si rialzò, nello sguardo si leggeva lodio
e la sete di vendetta contro quelluomo.
Ma Gendo aveva ragione: il ragazzo era venuto alla Nerv
solo perché non ne poteva più del borgo in cui aveva
vissuto per tanti anni.
Il pilota se ne andò dallufficio del comandante
supremo, si recò prima in bagno per pulirsi la bocca dal
sangue, poi andò da Giovanni e Jean-Luc.
Ora, a quellumiliazione ne segue unaltra:
dover chiedere scusa ad un ragazzino insignificante come
questo Shinji Ikari, che aveva scoperto essere anche il
figlio del comandante, del quale però non aveva niente.
Comunque doveva cercare di mettersi nei guai il meno
possibile, perciò fece uno sforzo.
Tenendo lo sguardo dallaltra parte, disse a denti
stretti: Scusa per quello che ti ho detto prima.
Shinji un po titubante rispose: S-scuse
accettate.
Bene iniziò Giovanni ora che avete
fatto la pace, che ne dite di andare a mangiare qualcosa?
Per me va bene disse Jean-Luc.
Tang-Po: Anche per me.
Temo di non poter venire con voi disse Shinji.
E perché? chiese Giovanni.
Oggi Asuka se ne andrà, e io voglio andare alla
stazione a salutarla insieme ad Ayanami.
Asuka? E chi è?
Asuka Soryu Langley. E, anzi era, il Second
Children, pilota dellEva-02.
Perché vuole andarsene?
Problemi
personali, diciamo cosi.
Beh, credo che potremo andare anche noi a trovarla,
visto che non avremo altre occasioni per vederla.
Fa sempre piacere conoscere qualcuno. Speriamo sia
una belle fille disse Jean-Luc.
Ma si, non ho niente di meglio da fare affermò
Tang-Po.
Daccordo, allora andiamo dal maggiore
Katsuragi. Poi andremo a prendere Ayanami e dopo tutti
alla stazione disse Giovanni.
Come tutti? Non credo che nella sua macchina ci
andremo in sei obbiettò Shinji.
Lo so, ma non preoccuparti. Noi tre prenderemo un
taxi.
Va bene.
E si avviarono verso lufficio di Misato.
4° PARTE
LOCALITA DI YUGAWARA
Allinterno del grosso palazzo, nel laboratorio
sotterraneo, MaCoy e Thoms stavano discutendo, quando un
uomo si avvicinò di corsa a loro: I nostri
informatori ci avvisano che lobbiettivo B lascerà
la città oggi.
Maledizione disse MaCoy e adesso?
Adesso è un suo problema signor MaCoy, come le ho
già detto. Comunque le consiglierei di agire il prima
possibile.
Ma in queste condizioni esiste una sola possibilità:
che gli altri due obbiettivi si rechino a salutare quello
che parte. Ma è solo una possibilità.
In questo caso, per il suo bene, spero che questa
possibilità si avveri. Proceda!
Si rispose nervoso MaCoy. Prese un telefono e
fatto un numero ordinò: Tenetevi pronti ad agire.
STAZIONE DI NEO HAKONE
Asuka stava aspettando in silenzio il treno che lavrebbe
portata via da lì.
Sapeva che Misato sarebbe venuta a salutarla, ma sperava
che Shinji non venisse. Altrimenti la partenza sarebbe
stata più dolorosa. Nonostante i suoi propositi di
cambiare vita, Asuka dopo tutto si era affezionata a
Misato, al signor Kaji, alla dottoressa Akagi, alla
capoclasse Hikari, a Suzuhara, ad Aida, e persino alla
First Children.
E anche a Shinji, soprattutto a lui.
Improvvisamente arrivò la macchina di Misato.
Dalla macchina scesero, oltre al maggiore, Shinji e Rei.
Subito dopo arrivò un taxi con a bordo Jean-Luc,
Giovanni e Tang-Po.
Che bello disse il francese guardando la
macchina di Misato una Alpine Renault. Gran bel
modello.
Già, mi piacciono molto le auto sportive
disse la donna.
Mentre il taxi se ne andava Asuka andò incontro al
gruppetto: Chi sono? chiese indicando i tre
ragazzi.
Sono i tre nuovi piloti: quello al centro vestito
di nero si chiama Giovanni Conti, quello a destra è Jean-Luc
Mont e infine laltro è Tang-Po la informò
Misato.
Bene, con ben tre nuovi arrivi in una sola volta,
di sicuro non sentirete la mia mancanza disse con
tono ironico la ragazza.
Lhai presa bene disse Misato pensavo
che ti saresti arrabbiata perché avevi dei nuovi
concorrenti.
Concorrenti? E perché? Io ormai ho rinunciato a
quel tipo di vita.
Capisco.
Beh, è arrivato il momento dei saluti, tra cinque
minuti arriva il mio treno.
Noi possiamo dirti solo un ciao, visto che ci
conosciamo adesso disse Giovanni. Jean-Luc annuì,
mentre Tang-Po si mise a guardare la ragazza
abbandonandosi a pensieri erotici come aveva già fatto
alla base.
Asuka lo intuì dallo sguardo, e quando salutò i tre
nuovi piloti, pensò di Tang-Po: Che porco!
Poi toccò a Misato: le due si abbracciarono, dopo laiuto
che Misato le aveva dato con Michael, Asuka si era
affezionata molto al maggiore.
Fa buon viaggio, e fatti sentire ogni tanto
disse Misato.
Contaci rispose la ragazza.
Passando da Rei le disse: Ciao allieva modello. Mi
raccomando, bada al signorino qui presente.
Si rispose Rei.
Arrivò infine il turno di Shinji: i due si fissarono,
avrebbero voluto dirsi tante cose, ma il tempo stringeva.
E cosi Shinji disse soltanto: Spero di rivederti un
giorno, mentre in realtà avrebbe voluto
abbracciarla e implorarla di non partire.
Asuka rispose: Certo che mi rivedrai, pensi di
poterti liberare di me cosi presto? Tornerò quando meno
te laspetti disse con tono ironico e
malinconico insieme, e poi concluse: Stupido Shinji!
ma lo disse sorridendo.
Mi mancherà il tuo modo di chiamarmi disse
il ragazzo con un altro sorriso.
Già rispose la ragazza, che si avviò
lentamente verso i binari.
Gli sguardi di tutti erano puntati su di lei, e per
questo nessuno si accorse che il furgone nero che già da
un po di tempo seguiva i tre piloti, si era fermato
a una ventina di metri da loro, sul bordo della strada.
Informa il comando che B sta per partire
disse luomo che guidava.
Lo già fatto, hanno risposto che bisogna agire
adesso rispose un altro.
Adesso?
Si, adesso.
Ma sono presenti anche altre persone.
Lo so, ma non ci saranno altre possibilità.
Andiamo! Stando ai nostri uomini, gli agenti del servizio
di sicurezza della Nerv presenti in questa zona sono già
stati sistemati e sostituiti dai nostri, quindi non
invieranno rinforzi dalla loro base.
Okay allora. Muoviamoci!
Il furgone scattò in avanti allimprovviso con una
sgommata che fece voltare tutti nella sua direzione,
rapidamente percorse i venti metri che li distanziavano,
si fermò a fianco a loro, Misato intuì tutto, estrasse
la sua pistola di ordinanza e gridò ai ragazzi: STATE
GIU!
Dal furgone scesero nove uomini, tutti vestiti con
completi neri, Misato puntò larma contro di loro,
ma gli avversari erano già pronti.
Uno di loro aveva già puntato la pistola contro la
donna, e sparò.
Misato con grande prontezza di riflessi si spostò, ma
evitare una pallottola non è certo facile, e la ferirono
al ventre.
La donna con un gemito cadde a terra, ringhiò: Merda!
e prima che potesse fare qualcosa le piombarono addosso
in due, le tolsero la pistola e la stordirono colpendola
al collo con un congegno nero della grandezza di un
telecomando che mandava scariche elettriche.
Quello con la pistola restava vicino al furgone e copriva
le spalle ai suoi compagni.
Contemporaneamente gli altri sei si avventarono contro i
ragazzi, che cercarono di disperdersi, ma i nemici erano
troppo rapidi.
Presero Rei e Shinji subito, i due si dimenavano ma li
stordirono con altri di quei piccoli congegni neri,
facendoli afflosciare nelle loro braccia.
Asuka cercò di difendersi come poteva, tirava pugni e
calci, ma questi uomini lavevano colta alla
sprovvista ed erano dei professionisti, per ciò la
immobilizzarono e la neutralizzarono colpendola alla nuca.
Giovanni e Jean-Luc facevano come Asuka, difendendosi
come meglio potevano, mentre lunico che sembrava
non avere problemi era Tang-Po. Si muoveva con rapidità
e precisione straordinarie, sembrava nato per combattere.
Ne mise al tappeto tre. Poi prese una pietra e la lanciò
contro quello che aveva sparato a Misato, mancandolo.
Colpì lo specchietto retrovisore destro del furgone,
rompendolo.
Ehi questo qui è una furia ringhiò uno
degli uomini in nero stesi per terra.
Ci penso io a calmarlo disse quello con la
pistola.
Sparò tre colpi in aria, e tutti si fermarono.
Bravo, resta fermo cosi. Prendete quei tre e
andiamocene prima che arrivi qualcuno. Voi altri
consideratevi fortunati.
Sotto la sguardo impotente di Giovanni, Jena-Luc e Tang-Po,
gli uomini in nero caricarono Shinji, Rei e Asuka sul
furgone e scapparono.
Il tutto era durato si e no un minuto.
Bastardi! ringhiò Tang-Po, che si diresse
verso la macchina di Misato.
Cosa vuoi fare? chiese Jean-Luc.
Che domande! Li inseguo! Pensi che non sappia
guidare una macchina? Guarda che al mio paese ero
bravissimo a rubarle!
Meno male che sai guidare una macchina, ma temo che
non potremo andare allinseguimento di nessuno
disse Giovanni.
Cosa!? esclamarono insieme Jean-Luc e Tang-Po.
Giovanni era chino su Misato, ancora svenuta: Quei
maledetti devono averle colpito un arteria. Guarda quanto
sangue sta perdendo.
Infatti una macchia di sangue si andava allargando
rapidamente sul suolo, e che fosse arterioso lo
dimostrava il fatto che usciva zampillando dalla ferita
ed era molto scuro.
Mon Dieu! esclamò Jean-Luc rischia di
morire dissanguata!
Infatti. Portiamola subito allospedale. Non
voglio sembrare insensibile nei confronti di Shinji,
Ayanami e Langley, ma questa qui sta rischiando grosso.
Muoviamoci allora concluse Tang-Po mettendosi
al volante.
Jean-Luc e Giovanni caricarono Misato sul sedile
posteriore, tentarono di tamponare lemorragia con
un fazzoletto mentre Tang-Po partì a tutto spiano.
QUARTIER GENERALE DELLA NERV/REPARTO OSPEDALIERO
Misato era distesa su un letto, costantemente monitorata
da diverse apparecchiature. Era molto pallida.
Ritsuko, dopo aver affidato ogni questione a Maya,
vigilava sulla sua amica seduta su una sedia a fianco del
letto.
I tre nuovi piloti invece erano sottoposti ad
interrogatorio dagli uomini del servizio di sicurezza,
per cercare di scoprire più particolari possibili sui
rapitori di Shinji, Rei e Asuka.
Ritsuko si alzò per andare nel corridoio a prendere una
lattina di caffè dal distributore di bibite.
Questa attesa la rendeva nervosa, essendo una donna molto
attiva, odiava il non fare niente.
Ma la sua unica amica, Misato, aveva bisogno di qualcuno
che le stesse accanto finché non si fosse ripresa, e la
dottoressa si prese ben volentieri questo impegno.
Però pensava se ci fosse anche Kaji
sarebbe meglio.
Sentì rumore di passi dietro di lei, si voltò e vide
che Kaji, vestito al solito modo, camicia chiara e
cravatta rossa, e con un espressione alquanto
preoccupata, stava arrivando.
Ma guarda un po, parli del diavolo
commentò a bassa voce Ritsuko.
Ciao Ritsuko esordì Kaji come va?
A me bene, almeno per adesso.
E Misato invece?
Ha perso molto sangue, hanno dovuto operarla per
chiudere la ferita ed è stato necessario farle anche una
trasfusione. Ma per fortuna è fuori pericolo. Lhanno
soccorsa in tempo.
Sono corso qui appena lo saputo. Posso vederla?
Si, ma non ci potrai parlare, è sotto sedativo in
questo momento. Aveva bisogno di riposarsi.
Notizie dei ragazzi?
Ancora niente. I nuovi piloti hanno detto soltanto
che i rapitori erano vestiti con dei completi neri, erano
in nove ed erano a bordo di un furgone nero. Nientaltro.
Ma i piloti non dovrebbero essere costantemente
protetti dagli uomini del servizio di sicurezza della
Nerv? domandò Kaji spazientito.
Ritsuko notò come luomo non avesse il solito tono
ironico. Kaji era capace di scherzare anche in situazioni
critiche, ma se gli toccavi Misato
La dottoressa rispose: Infatti. Quando siamo andati
sul luogo del rapimento, abbiamo trovato, nascosti tra i
cespugli, i cadaveri degli agenti di sorveglianza. Ma
quando il rapimento era in corso, risulta che i nostri
uomini segnalavano al centro di sicurezza che era tutto a
posto. Evidentemente i rapitori avevano dei complici, che
dopo aver ucciso gli agenti si sono sostituiti a loro per
ingannarci.
Il comandante Ikari?
Puoi immaginare come ha reagito. Preoccupato per
Rei, mentre di Shinji e Asuka non gliene importava niente.
Tipico di lui. Che bastardo! Comunque non posso
fermarmi qui a lungo, ho una riunione proprio con lui tra
poco.
Adesso, se permetti
Kaji entrò nella stanza e si sedette a fianco di Misato,
stringendole una mano tra le sue.
Sul suo volto si leggeva la preoccupazione per lei, e
anche il desiderio di farla pagare a chi laveva
ridotta cosi.
Dopo un po Kaji si alzò, si fermò accanto a
Ritsuko che era rimasta a guardarli vicino alla porta e
disse: Pensaci tu a lei. Daccordo?.
Non preoccuparti. E in buone mani.
Kaji se ne andò e Ritsuko andò a sedersi di nuovo a
fianco al letto di Misato.
Si mise a riflettere e disse tra se e se: Kaji
normalmente effettua il suo lavoro speciale in luoghi
molto lontani da Neo-Tokyo 3. Ma il rapimento è avvenuto
solo due ore fa. E lui è venuto qui subito. Quindi era
già in città quando è successo. E poi ha dato molta
importanza alla riunione con Gendo, mentre in altri casi
avrebbe sicuramente mandato al diavolo la riunione e
sarebbe rimasto con Misato. Se ha fatto cosi vuol dire
che lui e Gendo parleranno sicuramente di qualcosa
attinente a questo caso. Devo scoprire di cosa si tratta.
UFFICIO DDEL COMANDANTE SUPREMO
Gendo era seduto alla sua scrivania, le mani messe nella
sua tipica posa. Fuyutsuki era assente.
Kaji arrivò e si pose davanti a lui in modo deciso.
Altri al suo posto avrebbe abbassato lo sguardo,
intimoriti dalla presenza del comandante. Ma Kaji,
insieme a Ritsuko, Misato e Fuyutsuki, erano le uniche
persone che non si preoccupavano di guardare in faccia
Gendo.
Allora Kaji disse seccamente Gendo bando
ai convenevoli. Cosa hai scoperto?
Ho fondati sospetti che lesecutore del
rapimento sia Russel MaCoy, luomo che ha costruito
i due Eva responsabili della battaglia di qualche
settimana fa.
Lavevo immaginato anchio. Ma non mi
aspettavo una mossa simile, cosi scoperta, imprudente.
Allinizio neanche io. Ma in base alle mie
ricerche ho scoperto che MaCoy lavora per una misteriosa
organizzazione denominata semplicemente il Gruppo. Avrà
agito cosi perché era pressato da loro. Inoltre ho
saputo che ultimamente sono stati fatti acquisti di
materiale tecnologico cerebrale.
Materiale tecnologico cerebrale hai detto
Dopo qualche secondo Gendo disse: Condizionamento
psicologico.
Esatto. Queste tecnologie sono state acquistate con
fondi sconosciuti, ma il destinatario del materiale era
Russel MaCoy. Ovviamente, siccome la legge internazionale
vieta gli esperimenti sulle menti umane, questi acquisti
sono stati fatti sul mercato nero. E ho dovuto faticare
non poco per riuscire a rintracciarli. Ho capito cosa
volevano fare quando ho visto le caratteristiche tecniche
del materiale. Ma appena arrivato in città, ho saputo
del rapimento.
Sai dove hanno portato i piloti?
Si. Alla città di Yugawara. Li MaCoy non possiede
proprietà, ma i documenti di destinazione della merce
parlano chiaro. Non sono riuscito a trovare lindirizzo
delledificio in questione, ma ecco lelenco
dei palazzi che possono contenere quel materiale.
Kaji tirò fuori un foglio dalla tasca e lo mise sulla
scrivania.
MaCoy ha commesso un azione imprudente perché non
è altro che un burattino. Sospettavo che lavorasse per
qualcuno. Uno come lui non saprebbe che farsene degli Eva.
Deve trovarsi con lacqua alla gola per agire cosi,
senza occuparsi troppo dei particolari.
Sicuramente. Cosa intende fare?
Un azione di commando sul luogo. Lo raderò al
suolo. MaCoy sta diventando seccante. E sfuggito
una volta, ma non accadrà più.
Ma i piloti
Se necessario, si potranno sacrificare. Hai fatto
un ottimo lavoro Kaji. Puoi andare.
Kaji se ne andò pieno di rabbia per il disinteresse di
Gendo nei confronti della vita dei ragazzi.
La Nerv sarebbe andata lì, non per salvare, ma per
distruggere.
Quando uscì dallufficio ed era sullascensore
rifletté e decise: a salvare i ragazzi ci avrebbe
pensato lui.
Doveva andare subito: almeno tre ore per arrivare a
Yugawara e almeno un ora per trovare il luogo esatto.
Quattro ore in tutto.
La Nerv invece, contando anche i preparativi degli
uomini, vi avrebbe impiegato circa cinque ore.
LOCALITA DI YUGAWARA
Asuka si affannava vicino alla serratura della porta,
sperando di romperla. Ma era inutile.
Rei se ne stava seduta in un angolo, silenziosa.
Shinji invece andava avanti e indietro per la stanza, con
un espressione preoccupata e spaventata insieme.
Quanto tempo era passato?
Difficile dirlo, i loro rapitori, quando i ragazzi erano
ancora incoscienti, gli avevano tolto orologi e vestiti.
Adesso erano vestiti con delle tute che ricoprivano tutto
il corpo, aderenti e colorate: verde per Shinji, rosso
per Asuka, viola per Rei.
Si erano risvegliati sul pavimento di una grande stanza
spoglia, dalle pareti bianche, con un'unica luce sul
soffitto.
Finora non era venuto nessuno a dire chissà cosa ai
ragazzi, quindi non potevano neppure ipotizzare il motivo
del loro rapimento.
Perché ci avranno portato qui? si chiedeva
Shinji.
Sicuramente, non per prendere un the rispose
Asuka cercando di sdrammatizzare la situazione.
In una sala di controllo MaCoy e Thoms, tramite una
telecamera nascosta, sorvegliavano i tre ragazzi.
E arrivato il momento. Mandi gli uomini a
prenderli ordinò Thoms.
Si rispose MaCoy, che sussurrò qualcosa nellorecchio
di un uomo in nero al suo fianco.
Luomo uscì subito dalla stanza.
Le faccio i miei complimenti signor MaCoy, il suo
piano per rapire i piloti della Nerv è riuscito. Spero
che loperazione da lei ideata per impadronirsi
degli Evangelion della Nerv, funzioni allo stesso modo.
E un operazione pericolosa, ma fattibile,
grazie alle nostre attrezzature e anche al fatto che i
ragazzi, quando saranno pronti, ci daranno ogni notizia
che vogliamo. Penetrati nella base, faremo entrare i
piloti negli Eva, li attiveremo e li porteremo via grazie
agli aerei che la Nerv usa come equipaggiamento tipo F.
Spero, per il suo bene, che fili tutto liscio.
Questo piano mi sembra azzardato e anche con un fattore
rischio molto alto. Entrare nella base della Nerv.
Equivale ad entrare nella tana del leone. In questo caso
lazione dovrà davvero essere rapidissima, basta un
niente per far fallire tutto.
Lo so che è pericoloso. Ma visti i tempi ristretti
che mi avete concesso, non sono riuscito a fare altro.
Intanto il monitor mostrava che la porta della stanza doverano
rinchiusi i ragazzi si apriva, e vi entravano sei uomini.
Presero i ragazzi e li trascinarono a forza fuori dalla
stanza.
A questo punto disse Thoms guardando la scena
direi che possiamo uscire di qui e assistere al
tutto direttamente.
I due uomini uscirono dalla sala controllo e si diressero
verso il laboratorio contenete le tre vasche di forma
cilindrica, in quel momento vuote.
I ragazzi furono portati nel laboratorio.
Maledetti! Cosa volete farci? gridò Asuka
dimenandosi inutilmente.
Shinji aveva un espressione spaventata e, seppur in
maniera più leggera, anche Rei.
MaCoy guardò Asuka e le si avvicinò: E cosi sei
tu la puttanella di cui Michael si era innamorato
disse con tono irato.
C-come mi hai chiamato?! E poi come fai a sapere di
me e di Michael?!.
MaCoy diede un violento schiaffo ad Asuka, Shinji, nel
vedere quella scena, dimenticò la sua paura e si mise a
scalciare dicendo: Bastardo! Lasciala stare! Cosa
vuoi da noi?
MaCoy non si curò del ragazzo e sempre rivolto ad Asuka
disse: Sei tu la maledetta! Se non si fosse
innamorato di te, non mi avrebbe mai tradito.
Asuka lo fissò con aria interrogativa, poi capì tutto:
Tu
tu sei il patrigno di Michael, Russel
MaCoy?!.
Si. Esatto.
MaCoy stava per dare un altro schiaffo ad Asuka, ma Thoms
bloccò la sua mano dicendogli: Signor MaCoy, non cè
tempo per le questioni personali. Dobbiamo agire.
MaCoy non rispose, ma fece un cenno agli uomini che
trattenevano i ragazzi, i quali cominciarono a spingerli
nelle vasche.
No! No! gridavano insieme Shinji e Asuka.
Rei non parlava, ma anche lei si dimenava nel tentativo
di scappare.
Gli uomini, dopo aver aperto uno sportello frontale,
misero i tre ragazzi dentro le vasche, legarono le loro
braccia e le loro gambe a dei ganci e gli posero un
grosso casco nero sulla testa.
Bastardi! gridava Asuka.
Gli uomini in nero chiusero gli sportelli e subito le
vasche cominciarono a riempirsi di uno strano liquido
verde.
I ragazzi urlavano, ma le vasche dovevano essere
insonorizzate. Giungevano solo dei sibili.
Thoms e MaCoy andarono dallaltra parte di una
vetrata, dove i tecnici avevano azionato i macchinari e
le consolle erano piene di luci e monitor che
trasmettevano dati.
Procedete disse lapidario MaCoy.
QUARTIER GENERALE DELLA NERV
Kaji, che si trovava nellufficio di Misato, si
stava preparando ad agire: oltre alla pistola di
ordinanza, ne aveva preso altre due, una nascosta dietro
la schiena, laltra attaccata alla gamba destra,
sotto il pantalone.
Si infilò una giacca, e si diresse verso lascensore,
dal quale sarebbe sceso fino al parcheggio.
Dove vai? gli chiese una voce femminile alle
sue spalle.
Kaji si voltò. Era Ritsuko.
Sto andando a fare una passeggiata. Questo è
ancora un paese libero, no?
Non mentire. Sai bene che non ci casco. Il
comandante Ikari ti ha ordinato di indagare su Russel
MaCoy vero? Scommetto che gli hai anche rivelato il luogo
dove probabilmente hanno portato i ragazzi, e siccome lui
se ne infischia delle loro vite, hai deciso di agire da
solo.
Inutile nascondere. Sei lesempio vivente dellintuito
femminile scherzò Kaji.
Vorrei poter venire con te.
No. Ritsuko, tu sei in gamba, ma non sei una donna
dazione, saper maneggiare una pistola non significa
per forza poter affrontare delle eventuali sparatorie.
Inoltre qualcuno deve restare vicino a Misato.
E poi ho anche bisogno di qualcuno che mi copra col
comandante Ikari.
Lo so, ma anche tu corri dei rischi. Se dovesse
succederti qualcosa, Misato verrebbe annientata dal
dolore.
In apparenza sei cosi fredda, e poi ti preoccupi
dei sentimenti degli altri.
Il fatto che non senta in me alcun istinto materno,
non vuol dire per forza che non capisca il valore dei
sentimenti.
Giusto. Comunque non puoi venire con me. E
troppo pericoloso.
Proprio per questo hai bisogno di aiuto.
Infatti. Ci penseremo noi disse
improvvisamente una terza voce.
Kaji e Ritsuko si voltarono in direzione della voce:
erano i tre nuovi piloti.
Cosa avete detto?! esclamò sorpresa Ritsuko.
Che vogliamo aiutare questo Kaji disse
Giovanni.
Ma vi ha dato di volta il cervello!? disse
Kaji.
Si inserì Jean-Luc: Monsieur Kaji, lei ha bisogno
di aiuto. Non ci sottovaluti solo perché siamo cosi
giovani. Quando li hanno rapiti non siamo riusciti a fare
niente. Ci sentiamo in colpa.
Non metto in dubbio il vostro talento e le vostre
intenzioni disse Kaji ma è troppo pericoloso.
Non posso permettervi di venire con me.
Ehi bello si inserì Tang-Po guarda che
mica ti stiamo chiedendo il permesso. Noi verremo con te.
Punto e basta!
Ma ragionate
disse la dottoressa.
Niente ma. Io ho un conto in sospeso con quelli
stronzi vestiti di nero.
Potrebbero catturare anche voi insisté
Ritsuko.
No. Avrebbero potuto già farlo oggi, e invece non
ci hanno toccato. Non vogliono noi disse Giovanni.
Beh, questo è vero. Evidentemente le loro
attrezzature sono predisposte per tre soggetti, non sei
affermò Rioji.
I cinque si osservarono per alcuni secondi, poi Kaji fece
un sospiro: E va bene. Potete venire con me.
Ma solo per coprirmi le spalle. Allattacco ci penso
io.
Daccordo dissero con tono deciso i tre
ragazzi.
Ma Kaji, hai pensato ai rischi? chiese
preoccupata Ritsuko.
Si. Ma hanno ragione. Ho bisogno di tutto laiuto
possibile. Non preoccuparti, ci penserò io a loro. Tu
occupati di coprirmi col comandante.
Continuo a non essere daccordo. Comunque,
buona fortuna.
Grazie Ritsuko. Ora andiamo. Abbiamo perso anche
troppo tempo.
Luomo e i tre ragazzi presero lascensore,
mentre Ritsuko si avviò verso il ponte di comando.
5° PARTE
LOCALITA DI YUGAWARA
Dopo tre ore, il processo di lavaggio del cervello
proseguiva.
I ragazzi erano immobili nelle vasche, ma il loro volto
si contorceva in espressioni di sofferenza.
Thoms E MaCoy osservavano impassibili.
A che punto siamo? chiese il secondo ad un
operatore.
I risultati sono incoraggianti. Tuttavia i soggetti
stanno mostrando una resistenza superiore al previsto.
Può compromettere il risultato finale?
continuò MaCoy.
No. E solo questione di tempo, ma alla fine
le loro coscienze cederanno.
Questa apparecchiatura è nostra, signor MaCoy, e
le garantisco che non fallirà.
Lunica cosa che può fallire è il suo piano
disse Thoms.
Non accadrà nulla. Ne sono sicuro.
Diceva lo stesso anche con gli Eva-D e P, e guardi
comè finita.
Ammetto la mia colpa, avrei dovuto scegliere meglio
il soggetto. Ma stavolta andrà tutto bene, me lo sento.
Dopo qualche attimo di silenzio, MaCoy riprese: Potrebbe
spiegarmi il funzionamento di questa macchina? Non avevo
mai visto prima una tecnologia simile.
Nessun problema. I ragazzi in questo momento sono
immersi in una sostanza simile al LCL, ma piena di
elementi neuro-stimolanti. Vengono tenuti in uno stato di
totale assenza sensoriale, e la loro confusione è
aumentata dallutilizzo di droghe. La procedura
serve a cancellare le loro onde cerebrali già esistenti,
la loro mente avverte la mancanza di tale onde e grazie
ai neuro-stimolanti va alla disperata ricerca di nuovi
dati, che noi gli forniamo grazie a degli impulsi
elettrici inviati dal nostro computer. In questo modo
possiamo riscrivere a nostro piacimento le loro
personalità.
Ma non rischia di danneggiare la loro
sincronizzazione con gli Eva?
Un Eva non riconosce solo i tracciati cerebrali,
sono importanti anche i dati organici. Quelli rimangono
immutati. In questo modo lEva accetterà lo stesso
il pilota e si adatterà ai nuovi schemi mentali. Il loro
tasso di sincronia sarà più basso del solito, ma più
che sufficiente per attivarli e pilotarli.
Intanto Kaji, insieme ai tre piloti, era arrivato a
Yugawara.
Orami si stava facendo sera.
Va bene ragazzi. Questo è lelenco dei
palazzi capaci di contenere tutte quelle attrezzature.
Sono nove, ma siccome io credo che quei maledetti
necessitino di un ampio sotterraneo, lelenco si
riduce
ma guarda un po, a quattro, come noi.
E per fortuna sono anche vicini.
Immagino che adesso scenderemo e ci metteremo a
cercare alla vecchia maniera: il primo che li trova fa un
fischio disse Giovanni.
Esatto. Non abbiamo altra scelta. Questi quattro
palazzi hanno anche un parcheggio sotterraneo. Dobbiamo
entrare e cercare un furgone nero.
Un ago nel pagliaio commentò Jean-Luc.
Però si inserì Tang-Po abbiamo un
modo per riconoscerlo.
Quale?
Quando hanno rapito quei tre, per difendermi ho
lanciato anche un sasso contro quello con la pistola. Lho
mancato, ma ho colpito lo specchietto retrovisore destro.
Bene. Adesso abbiamo un elemento per identificarlo.
Muoviamoci.
Parcheggiata la macchina, scesero e cominciarono ad
avviarsi verso i quattro palazzi, che fortunatamente
erano cosi vicini da essere tutti visibili.
Kaji, Giovanni, Tang-Po e Jean-Luc stavano controllando i
parcheggi sotterranei.
Finora le ricerche erano state negative.
Luomo guardò lorologio: a questora gli
uomini della Nerv erano già partiti e sarebbero arrivati
nella città a momenti.
Il tempo stringeva.
In uno dei palazzi Giovanni perlustrava le varie auto.
Era preoccupato per quei tre suoi coetanei: il ragazzo
possedeva un talento speciale per individuare le persone
che gli erano simpatiche, e questo senso aveva funzionato
alla grande con Shinji, soprattutto, ma anche con Ayanami
e con quella Asuka, nonostante li avesse conosciuti da
poco.
La stessa cosa non era successa con Jean-Luc e Tang-Po:
il primo si dava troppo arie da snob, il secondo era un
teppista.
Comunque aveva imparato a collaborare con loro.
Ma si trattava di rapporti professionali e basta, freddi:
invece con quegli altri tre ebbe limpressione che
poteva nascere una splendida amicizia.
Poi si fermò e pensò tra se e se: Ma perché uso
il passato? Sono ancora vivi, me lo sento. E li troveremo.
Se solo trovassimo quel maledetto furgone nero
.
Giovanni mentre pensava questo appoggiò la mano su un
veicolo che aveva a fianco.
Un veicolo nero. Il ragazzo si voltò e rimase di sasso:
era un furgone, dello stesso modello di quello dei
rapitori, e aveva lo specchietto retrovisore destro rotto.
Giovanni fece un risolino nervoso e disse: Ma
guarda un po! Lho trovato!
Corse fuori dal parcheggio ad avvisare gli altri.
Bene. Bel lavoro. Adesso troviamo un modo per
entrare disse Kaji.
Entrati nel parcheggio, si diressero allultimo
piano.
Si avvicinarono ad una porta, un uscita di sicurezza. Vi
erano due uomini davanti, di guardia.
Kaji e i ragazzi si nascosero dietro delle auto e
parlavano sottovoce.
Questi agenti di sicurezza non hanno alcuna
originalità. Tutti vestiti di nero commentò
ironicamente Kaji.
Spero che tu non abbia niente contro il nero
disse Giovanni.
Assolutamente.
Discussioni idiote commentò Tang-Po.
Allora, questo è il piano: non mi conoscono,
quindi non credo che mi spareranno a vista. Andrò avanti
e li distrarrò, poi li farò avanzare in avanti e voi li
stendete.
Noi? chiesero insieme Giovanni e Jean-Luc.
Avete avuto un ottimo addestramento. Per lautodifesa,
lo so, non per aggredire, comunque
Basta con le parole, andiamo! disse
spazientito Tang-Po.
Kaji si alzò, fece un giro per far credere alle due
guardie di arrivare dal piano di sopra e si avvicinò a
loro.
Nel vederlo le guardie si irrigidirono leggermente.
Salve ragazzi esordì Kaji potete
aiutarmi?
Cosa le serve? chiese quello a sinistra.
Stavo cercando il signor Kashima, ha una Suzuki
decappottabile rossa, e mi hanno detto di averlo visto
scendere qui. Ma dato che non vedo nessuno, ho pensato di
chiedere a voi.
Qui non è venuta nessuna decappottabile rossa, e
non conosciamo nessun Kashima.
Per forza pensava Kaji me lo sono
inventato adesso.
Le consigliamo di andarsene.
Come andarmene? Io ho urgenza di parlare con il
signor Kashima, è una questione di vita o di morte
disse Rioji fingendo di agitarsi e cercando di avanzare
verso la porta.
I due uomini lo bloccarono: Dove crede di andare?
Magari è entrato in quella porta prima che voi
veniste qui. Vi prego, fatemi entrare a dare un occhiata.
Ora basta amico e cominciarono a spingerlo
indietro.
Era loccasione che i tre ragazzi aspettavano:
mentre le guardie spingevano luomo indietro e
lasciavano sempre più spazio tra loro e la porta, i
ragazzi, nascondendosi dietro le macchine, arrivarono
dietro le loro spalle.
Prima però che potessero colpirli, una delle guardie li
vide con la coda dellocchio, si voltò dicendo:
Fermi voi tre!.
Ma Kaji con scatto fulmineo prese per un braccio quello
che stava ancora voltato verso di lui e lo sbatté a
terra, finendolo con un paio di pugni sul viso.
Laltro si rigirò di scatto gridando: Ma che
diavolo
, estrasse la pistola, ma Tang-Po gli
fu addosso, lo fece piegare colpendolo dietro un
ginocchio con un calcio e lo stese con un altro calcio
alla gola.
Improvvisamente si sentì un rumore provenire dalla
giacca delluomo steso da Kaji.
Kojato, mi sentì?
Era un walkie-talkie.
Prontamente Jean-Luc lo prese e disse, imitando
perfettamente una voce adulta: Si. Cosa cè?
Normale controllo. Tutto a posto? chiese luomo
dallaltra parte.
Tutto a posto.
Bene. Passo e chiudo.
Aspetta disse Kaji sottovoce chiedigli
dei ragazzi.
Si il ragazzo si rivolse al walkie-talkie
Come stanno i ragazzi?
Lesperimento procede. Tra poco verranno
riprogrammati. Ora devo andare. Passo e chiudo.
Riprogrammati? si chiesero i tre ragazzi.
Si. Vogliono fargli il lavaggio del cervello,
probabilmente per fargli rubare gli Eva. Che bastardi!
Come osano manipolare cosi delle menti giovani e
innocenti!? disse Kaji.
Se vogliamo fargliela pagare dobbiamo andare
disse Tang-Po, che non vedeva lora di combattere.
Sarebbe meglio per voi restare qui.
Cosa? Credi che ci basti quello che abbiamo fatto
finora? Abbiamo deciso di aiutarti fino in fondo, e lo
faremo. Ok?
Si. Però qualcuno deve restare qui a fare la
guardia a quei due. Pensaci tu Jean-Luc.
Moi?! E perché?
Sei bravissimo a imitare una voce adulta. In questo
modo se dovessero fare controlli via radio su questa
postazione, tu ci coprirai.
Non possiamo semplicemente portarci dietro la
radio?
Dentro questi palazzi, le onde radio non passano.
Semplice no? concluse luomo con un sorriso.
E va bene, andate. Buona fortuna.
Kaji entrò per primo, seguito da Tang-Po.
Giovanni si fermò vicino a Jean-Luc: Stai attento.
Se quei due ti danno problemi, usa questa e gli
diede una sbarra che aveva raccolto lì vicino e mi
raccomando, quando parli alla radio, non farti scappare
termini in francese.
Ne te preoccuper pas, mon ami.
Appunto. Speriamo in bene ed entrò nella
porta.
Intanto nel palazzo, il processo di lavaggio del cervello
proseguiva.
I ragazzi resistevano ancora, ma per quanto?
Asuka cercava di dimenarsi, di liberarsi, ma il suo corpo
era come intorpidito.
Il dolore che provava era invece chiarissimo.
Nella sua mente si vedeva in mezzo ad una galleria, le
cui pareti scorrevano in modo caotico, e sopra di esse vi
erano raffigurate delle immagini. Immagini della sua vita.
Eccola in braccio alla madre, eccola in bicicletta alletà
di sei anni, eccola a passeggio per il parco, eccola alla
guida dellEva-02, eccola mentre si bacia con
Michael, eccola mentre parla con Shinji.
Asuka voleva fermarsi a guardare quelle immagini,
immagini di una vita sbagliata.
Improvvisamente ecco che le immagini cominciano a
frantumarsi, e dietro di esse vi è solo il nulla, un
oscurità totale.
Asuka comincia a scappare, ma il pavimento le crolla
sotto i piedi.
Ed eccola precipitare nel nulla.
Vorrebbe urlare, ma dalla sua bocca non proviene nessun
suono.
Allarme! Allarme! gridò un operatore.
Cosa succede? chiese preoccupato MaCoy.
I livelli mentali e biologici del soggetto B stanno
aumentando ad un livello pazzesco, il tasso di adrenalina
è tale che
Una spia si accese sulla consolle e contemporaneamente il
volto di Asuka si rilassò, non più contratto per la
sofferenza.
Battito cardiaco e respirazione cessati.
Encefalogramma piatto. Il soggetto B è deceduto
informò un tecnico.
Non è possibile disse Thoms le
possibilità che il trattamento sia letale sono di una su
1000. Non può essere morta.
Purtroppo lo è signore.
MaCoy si sentì sollevato, Thoms non poteva incolparlo di
quello che era successo.
E poi in questo modo quella ragazzina aveva pagato la sua
responsabilità per aver traviato Michael. Almeno secondo
lui.
Dannazione! Toglietela da li e portatela in un
corridoio, o dove vi pare. Ormai è solo spazzatura, un
cadavere inutile! Dovremo rinunciare allEva-02
signor MaCoy.
Purtroppo. Ma se si tratta di rubare due Evangelion
anziché tre, allora il mio piano avrà più possibilità
di riuscire.
Sperando che non succeda lo stesso anche agli altri
due. Ma è strano. Questa macchina può danneggiare un
cervello, ma non uccidere.
Intanto alcuni tecnici tolsero il corpo di Asuka dalla
vasca e lo caricarono su una barella.
Rioji Kaji, insieme a Tang-Po e Giovanni, si avventurava
nei corridoi, corridoi tutti bianchi, tutti uguali tra
loro, dove ogni tanto apparivano delle scale metalliche e
delle porta, che conducevano a stanze vuote.
Si fermarono ad un punto dove cera un ascensore.
Adesso dove andiamo? chiedeva Giovanni.
Dobbiamo cercare il luogo dove hanno portato i
ragazzi. Probabilmente
Kaji si interruppe perché sentì rumore di passi,
velocemente lui e i ragazzi si nascosero sotto una scala
metallica, mentre da un corridoio davanti a loro
spuntarono due uomini con un camice bianco che
trasportavano una barella con sopra un corpo coperto
interamente da un lenzuolo bianco.
Kaji con la mano fece ai due ragazzi il segno di stare giù,
mentre i due uomini parlavano: Cosa ne facciamo del
cadavere? disse quello che spingeva la barella.
Rispose laltro chiamando lascensore: Hanno
detto di portarlo allinceneritore al piano di sotto.
Kaji, sentendo le loro parole, fu preso da un orrendo
sospetto.
Lascensore arrivò e le porte cominciarono ad
aprirsi.
In silenzio Kaji estrasse larma dalla sua giacca,
si avvicinò di soppiatto ai due uomini e mentre stavano
per entrare nellascensore e gli davano le spalle,
li colpì alla nuca col calcio della pistola.
I due uomini caddero al suolo, luomo tirò a se la
barella, e con la mano tremante cominciò a sollevare il
lenzuolo, sperando di non trovare quello che immaginava.
Non fu accontentato.
Il corpo sulla barella era quello di Asuka. La ragazza
era di un pallore cadaverico, ma lespressione era
serena.
Kaji rimase inorridito, rabbia e dolore si mescolavano
nel suo animo. Si portò una mano alla bocca cercando di
soffocare lorrore che gli saliva da dentro.
Giovanni e Tang-Po arrivarono in quel momento: Oh
mio Dio! esclamò con un sussurro il primo, mentre
il secondo disse: Cavolo! E la rossa!.
Dopo qualche attimo di silenzio Kaji ringhiò: Maledetti
assassini! La pagherete cara!
Si voltò verso uno dei due uomini stesi a terra, con uno
sguardo furente ne afferrò uno per svegliarlo. Cominciò
a scuoterlo violentemente dicendogli: Svegliati
dannato!.
Pian piano luomo si svegliò, Kaji lo prese con una
mano per il collo del camice e disse: Dove sono gli
altri due ragazzi?
Luomo non rispondeva, guardava da un altro lato.
Rioji furioso gli ficcò la canna della pistola in bocca
e lo minacciò: Se non mi dici dove sono ridipingerò
le pareti con le tue cervella! Non pensare di essere
indispensabile! Ne posso benissimo trovare un altro da
interrogare!
Vedendolo cosi infuriato, e con la pistola in bocca, luomo
si spaventò, daltronde era solo un tecnico, e
mugugnò: S-sono tre piani sopra, i-il laboratorio
è-è alla sesta p-porta a s-sinistra.
Kaji ricolpì luomo alla testa col calcio della
pistola.
Andiamo, prima che uccidano anche gli altri.
Entrando nellascensore si voltò un attimo verso
Asuka: non voleva lasciarla sola, anche se era morta.
Giovanni intuì tutto dal suo sguardo e disse: Andate
voi due. Resto io con lei.
Sei sicuro? chiese Tang-Po.
Tu sarai più utile a Kaji. Ora andate.
Grazie disse Kaji.
Prima di entrare nellascensore Kaji tolse il camice
ad uno dei due uomini e se lo mise.
Poi entrarono lui e Tang-Po, lasciandosi dietro Giovanni
che vegliava su Asuka.
Intanto in città erano appena arrivati gli uomini della
Nerv, a bordo di grossi camion militari.
Presero una strada secondaria in modo da evitare il
centro della città.
Gendo comunicava con loro tramite una radio: Tenente,
le ho appena inviato lelenco degli edifici che
possono ospitare la base del nemico. Organizzi un azione
di rastrellamento con uomini in borghese. Appena scoprite
qualcosa, contatti il comune di Yugawara in modo da
chiudere la zona e circondate il palazzo. Se lo facessimo
adesso metteremmo in allarme il nemico.
Signore, cosa dobbiamo fare se troviamo i piloti
scomparsi?
Se possibile salvateli. Comunque limportante
è distruggere la base nemica. E soprattutto, non
lasciate che Russel MaCoy sfugga stavolta.
Signorsì.
Dai camion scesero degli uomini vestiti normalmente e
anche delle auto, che nascondevano strumenti di
rilevazione.
Gli uomini salirono a bordo e si avviarono verso i
palazzi da controllare.
6° PARTE
Dentro il palazzo, le porte dellascensore con
dentro Kaji e Tang-Po si aprirono.
Kaji, travestito da tecnico, uscì per primo, si guardò
in giro.
Il corridoio era deserto. In quel momento tutti i tecnici
erano al laboratorio dove stavano condizionando Rei e
Shinji.
Vieni fuori disse Kaji a Tang-Po.
Che facciamo adesso?
Quel tipo aveva detto la sesta porta a sinistra.
Si avviarono cautamente lungo il corridoio.
Ecco, questa è la sesta porta disse luomo,
che la aprì.
E quello che vide lo fece rabbrividire: il laboratorio
era diviso in due sezioni separate da una vetrata.
In una cerano una decina di tecnici in camice
bianco, con alle spalle Russel MaCoy, lo riconobbe perché
l'aveva già visto in alcune foto, insieme ad un uomo
giovane che non conosceva ed alcune guardie del corpo.
Ma nellaltra sezione cerano delle vasche
cilindriche, con dentro Shinji e Rei che cercavano di
dimenarsi e avevano delle terribili espressioni di dolore.
Una delle vasche era vuota: La vasca dove hanno
ucciso Asuka. Maledetti! pensò Rioji.
Ma non avrebbe permesso che facessero lo stesso agli
altri due ragazzi.
Ehi tu, fermo dove sei!
Una voce maschile giunse alle spalle di Tang-Po, che era
rimasto alle spalle delluomo, dal corridoio: lavevano
scoperto.
Tang-Po scappò in avanti, mentre Kaji si voltò a
guardarlo e quando vide gli uomini in nero che si
dirigevano contro di lui, si irrigidì e si preparò a
tirare fuori la pistola.
Ma quando lo raggiunsero, le guardie dissero: Sei
salvo per un pelo amico. Quel ragazzino stava per
prenderti alle spalle.
Grazie al camice lavevano scambiato per un tecnico.
Kaji rispose prontamente: Già, sono stato
fortunato.
Russel MaCoy uscì dalla sala controllo dicendo: Che
succede?
Gli rispose luomo che aveva parlato con Kaji:
Un ragazzino è entrato nel palazzo signore. Lho
riconosciuto, era uno dei piloti alla Nerv. Lavevo
già visto quando ho sparato a quella donna alla stazione
oggi.
Kaji si irrigidì ulteriormente: aveva di fronte a se il
bastardo che aveva sparato a Misato. La tentazione di
fargliela pagare era forte, ma non poteva sprecare il
colpo di fortuna che gli era capitato.
MaCoy fu raggiunto da Thoms: Ha detto che era uno
dei piloti della Nerv vero? Bene, sicuramente è venuto
qui da solo, perché altrimenti ci sarebbero già saltati
addosso. Catturatelo, lo voglio vivo. Cosi potremo di
nuovo usare la terza vasca.
Agli ordini.
MaCoy e Thoms tornarono nella sala controllo, mentre gli
uomini in nero andarono alla ricerca di Tang-Po, e a loro
si aggiunsero anche le guardie del corpo, tranne due.
A Kaji dispiaceva per il ragazzo, avrebbe voluto
aiutarlo, ma doveva pensare adesso a Rei e Shinji.
E poi Tang-Po non era in pericolo di vita.
Rioji entrò nella sala controllo, nessuno si curava di
lui.
Lentamente si mise alle spalle degli uomini in nero, gli
occhi di tutti erano puntati sui monitor o sulle vasche.
Quanto manca al completamento del processo?
chiese MaCoy.
Poco signore. Quei ragazzi hanno resistito molto,
ma ormai tra quindici minuti al massimo le loro vecchie
coscienze saranno distrutte rispose un operatore.
Non credo disse ironico Kaji.
Tutti si voltarono verso di lui, anche le guardie, che
prontamente Kaji colpì al viso con la pistola mettendoli
al tappeto.
Poi estrasse anche la pistola che teneva dietro la
schiena e le puntò una contro i tecnici e laltra
contro Thoms e MaCoy.
Chi sei maledetto? sbraitò MaCoy.
Stai zitto assassino rispose Kaji, che gli
diede un calcio in mezzo alle gambe, dicendo poi: Questo
è per Asuka!
MaCoy cadde a terra dolorante, mentre Kaji ordinò ai
tecnici: Spegnete quelle macchine infernali!
I tecnici non si mossero.
Luomo allora sparò contro uno dei monitor
facendolo esplodere.
Se non fate come vi dico, il prossimo bersaglio sarà
la vostra testa!. In realtà Rioji non voleva
eliminarli, ma era molto bravo a recitare la parte delluomo
pronto ad uccidere.
I tecnici si spaventarono e subito spensero le macchine.
Lentamente Rei e Shinji smisero di agitarsi.
Bene. E ora toglieteli da lì.
Kaji si spostò fuori dalla sala di controllo, facendo
spazio ai tecnici che uscirono e andarono a liberare i
due ragazzi.
Thoms lo fissava imperturbabile: Credi davvero di
poter uscire di qui tutto intero? gli disse
spavaldo.
Io sono molto ottimista rispose Kaji.
Intanto i tecnici avevano liberato i ragazzi, che caddero
in ginocchio e si tenevano la testa tra le mani, come se
volessero fermarla da chissà quale movimento.
Bene disse Rioji ora entrate nella sala
di controllo.
I tecnici obbedirono, Kaji chiuse la porta e sparò alla
serratura deformandola e bloccando quegli uomini dentro.
Dopo si chinò sui ragazzi: Ragazzi, fatevi forza.
Dobbiamo andarcene.
Si-signor Kaji, è
è lei? chiese
balbettando Shinji.
I due ragazzi avevano un espressione frastornata.
D-dove siamo? chiese Rei.
Nella tana del lupo rispose Kaji ed è
arrivato il momento di lasciarla. Potete muovervi?
Rei e Shinji cercarono di alzarsi, ci riuscirono, anche
se barcollavano come se fossero ubriachi.
Andiamo presto! li incalzò luomo.
Shinji si guardò intorno e chiese: Un
un
momento
d-dovè Asuka?
Kaji non sapeva che dirgli: certo non poteva
nasconderglielo, ma se Shinji lo avesse saputo in quel
momento, sarebbe scoppiato a piangere, e il dolore lo
avrebbe immobilizzato. Non era proprio il caso.
Perciò disse: Te lo dirò dopo dovè Asuka.
Ora andiamo.
Uscirono dalla stanza, mentre i tecnici si affannavano
intorno alla porta.
Lasciate perdere disse Thoms Sfondate
la vetrata con le sedie.
MaCoy si rialzò.
Spero per lei che quei quattro non riescano ad
uscire da qui disse tranquillo Thoms.
In un'altra ala del palazzo, Tang-Po stava dando
parecchio filo da torcere agli uomini in nero, che
nonostante fossero armati, non potevano usare le pistole
perché avevano lordine di prenderlo vivo.
Ma Tang-Po era scatenato, menava pugni e calci a tutto
spiano, saltava sulle scale metalliche, correva: un
autentica furia.
Ma linferiorità numerica si fece alla fine sentire:
lo avevano chiuso in un vicolo cieco, era circondato.
Merda! E adesso che faccio? Accidenti a me e quando
ho deciso di aiutare quegli imbecilli ringhiava il
ragazzo.
Improvvisamente un esplosione risuonò dentro il palazzo,
seguita da una sirena dallarme.
Che succede? si chiedevano gli uomini in nero.
Se lo chiedeva anche Tang-Po, che comunque non si lasciò
sfuggire loccasione e si lanciò tra le gambe degli
avversari, scivolando sul pavimento, per poi rialzarsi e
correre via.
Ma gli uomini in nero non lo seguivano, anzi si
sparpagliarono in altre direzioni.
Nel laboratorio gli uomini erano appena riusciti ad
uscire sfondando la vetrata quando suonò lallarme.
E adesso che succede? si chiese MaCoy.
Signore gridò un tecnico giunto in quel
momento gli uomini della Nerv ci hanno trovato.
Hanno circondato il palazzo e hanno fatto irruzione. Sono
.
Luomo non fece in tempo a finire la frase perché
qualcuno gli sparò alle spalle.
I soldati della Nerv stavano sopraggiungendo dagli
ascensori e dalle scale, e avevano lordine di non
fare prigionieri.
I tecnici fuggirono, insieme a Thoms, mentre MaCoy rimase
indietro.
Prima che potesse uscire dalla stanza, cinque soldati
bloccarono laccesso e gli puntarono i mitra contro.
No, no, pietà vi scongiurò! implorò MaCoy
mettendosi in ginocchio.
Ma uno dei soldati disse: Guardate, è Russel MaCoy.
Il nostro obbiettivo principale. Il comandante Ikari ci
ha ordinato di ucciderlo a tutti i costi.
Raffiche di mitra risuonarono nella stanza, seguite dal
rumore di un corpo che cadeva a terra.
Mentre dentro il palazzo si scatenava il finimondo, Kaji,
insieme a Rei e a Shinji, uscì dallingresso
principale delledificio.
Erano scappati tutti, quelli usciti dal palazzo furono
arrestati dalla polizia locale, mentre quelli che
cercavano scampo fuggendo allinterno, venivano
trucidati dai soldati della Nerv.
Kaji uscì dalla porta, e subito si vide una decina di
uomini puntargli contro le loro armi.
Stava per dirgli che era uno dei loro, quando un
ufficiale disse: Fermi! E Rioji Kaji, lavora
per la Nerv. E quelli sono i ragazzi rapiti.
Li condussero dentro un ambulanza messa li per evenienza.
Vi trovarono anche Tang-Po e Jean-Luc.
Erano stati loro ad avvertire i soldati della presenza di
Kaji dentro ledificio.
A quanto pare, sembrerebbe tutto finito disse
Kaji sorridendo.
Si, ma
ora ricordo! Come sta la signorina
Misato? Le avevano sparato! disse Shinji allarmato.
Non preoccuparti. Se la caverà. Quella donna ha
sette vite come i gatti.
E Asuka?!
Kaji rimase silenzioso, anche Tang-Po e Jean-Luc, al
quale il primo aveva detto la fine di Asuka.
Allora?! chiese Shinji sempre più allarmato
dal loro silenzio.
Ecco
vedi
cominciò esitante luomo.
Salve a tutti. Come va? si intromise una voce
femminile.
Kaji, Tang-Po e Jean-Luc sobbalzarono: era la voce di
Asuka!
La ragazza spuntò fuori sorridente da uno sportello
laterale dellambulanza, con a fianco Giovanni.
Era lei! Pallida, ma era lei!
Ma
come
come è possibile? disse
Kaji.
Sacré!!! esclamò stupefatto Jean-Luc.
Tang-Po: Che io sia dannato!
Asuka! gridò felicissimo Shinji, che corse
da lei e la abbracciò.
Per qualche secondo Shinji strinse la ragazza più forte
che poteva, poi sbarrò gli occhi pensando: Oh no!
Che sto facendo? Asuka odia certe cose. Adesso mi
ammazzerà!.
Shinji stava per lasciarla, ma Asuka disse: Cosa
fai? Continua ad abbracciarmi stupido ma il suo
tono era dolce.
NEO-TOKYO 3-IL GIORNO DOPO
Tutto era finalmente tornato alla normalità.
Gendo aveva ordinato di fare un controllo completo ai tre
piloti, per vedere se il tentato lavaggio del cervello
avesse lasciato tracce.
Per fortuna non cera nulla. Anche la
sincronizzazione con gli Eva era a posto.
Misato si era ripresa quasi del tutto, tra una settimana
lavrebbero dimessa. Ritsuko aveva vegliato
costantemente sulla sua amica, e quando stava per
svegliarsi le fece trovare accanto al letto Rei, Shinji e
Asuka., per rassicurarla. La donna, con le lacrime agli
occhi per la felicità, li abbracciò tutti e tre e
ringraziò anche la sua amica per la bella sorpresa.
Gendo non intraprese azioni disciplinari nei confronti di
Kaji e dei tre nuovi piloti, grazie anche alla mediazione
di Ritsuko.
Kaji inoltre spiegò a Ritsuko cosa fosse successo: lui
era certo che Asuka fosse morta quando la vide su quella
barella.
La dottoressa rispose: Cè una sola
spiegazione scientifica a questa, diciamo, resurrezione:
Asuka era andata in catalessi.
Catalessi?
Si, morte apparente. Evidentemente il suo
metabolismo si era abbassato al punto che ha ingannato
anche le macchine del nemico. Ma ormai Russel MaCoy è
morto, quindi non dovremo più temerlo.
Lui, ma adesso sappiamo che era solo lo strumento
di qualcun altro.
Staremo allerta.
Però, quale può essere stata la causa della
catalessi? E come ha fatto a riprendersi? Giovanni ha
detto che la ragazza si è alzata di scatto dalla
barella, facendogli prendere un colpo. Pensava di avere
di fronte uno zombie.
Ritsuko si strinse nelle spalle: Stavolta devo
ammettere di non avere risposte.
Asuka si stava riposando nella sua camera.
Era molto rilassata, e in quel momento si ricordò cosa
le successe durante la sua apparente morte.
Asuka stava cadendo nel nulla.
Poi accade qualcosa: in mezzo alloscurità si
accende una piccola luce, Asuka la vede, cerca di
raggiungerla, ma è troppo lontana.
La ragazza continua a cadere, ma la luce non si
allontana, è sempre alla stessa distanza, come se la
seguisse.
Allimprovviso una mano uscì dalla luce e afferrò
la ragazza.
Loscurità si illuminò, ed Asuka si ritrovò a
galleggiare in un mondo di luce.
Non capiva cosa le stesse succedendo: era forse morta?
Asuka la chiamò una voce dietro di lei.
Questa voce. Asuka non riusciva a crederci.
Era la voce di Michael.
Il ragazzo era dietro di lei, sorridente.
Indossava lo stesso vestito del loro appuntamento.
Michael! Michael! gridò felicissima Asuka,
che si diresse verso di lui. E lo abbracciò.
Muoversi in quel nulla era come nuotare.
Michael! Quanto mi sei mancato! Se io sono qui,
vuol dire che sono morta, vero?
No. Solo apparentemente. Sono stato io a farlo
perché avrò solo questa occasione per parlarti.
Ma Shinji
e Rei?
Non preoccuparti. So già come finirà il tutto. Se
la caveranno.
Allora posso restare con te per sempre.
No Asuka.
Come no?
Asuka, io ti amo, ma non sono io la tua anima
gemella. E stato molto bello quello che abbiamo
passato insieme, ma ora stai sbagliando.
Cosa sto sbagliando?
Asuka, ricordi la discussione che avemmo quella
sera, quando ci siamo baciati?
Come potrei dimenticarla?
Infatti. Io allora ti dissi che non bisogna
sbarazzarsi del proprio passato, perché per quanto si
possa aver sofferto, sono le cose che ci portiamo dentro
a fare di noi ciò che siamo. Con tutti i difetti, ma
anche con i pregi. Tu sei una ragazza fantastica Asuka,
ma se decidi di ricominciare daccapo, cancellando il tuo
passato, perderai te stessa. Sbagli a pensare di
risolvere tutto agendo cosi.
Il passato è importante, basta non esserne schiavi. E tu
cosi devi agire.
Ma io
Asuka abbassò lo sguardo.
Asuka, io sono stato solo un qualcosa di
passeggero, ma è un'altra la persona che è fatta per te.
E se ora parti, anche se dici che non sarà un addio, ti
assicuro che lo perderai per sempre.
Vuoi dire
parli di Shinji?
Si. Tu finora hai sempre evitato gli uomini perché
in fondo temevi che ti facessero soffrire, ma credimi,
Shinji non ti farà soffrire. Quel ragazzo possiede una
bontà, una generosità straordinarie. E lui la tua
anima gemella. Lui è sempre stato attratto da te. E
anche tu da lui. Ma lui non si è mai dichiarato perché
in parte è troppo timido e in parte perché non si
ritiene degno di stare con te. Ma tu lhai sempre
evitato perché ti bloccavano le sofferenze del passato.
Ora basta. Non devi più esserne schiava.
Asuka si sentiva strana, poi sollevò lo sguardo e fissò
Michael.
Michael
tu
tu hai ragione. Stavo
commettendo un altro dei miei sbagli. Ma ora lo so, ora
so chi devo amare.
Brava Asuka. E cosi che ti voglio. Decisa.
Ora devo andare.
Michael, ti rivedrò ancora?
Forse rispose Michael sorridendo e facendo locchiolino.
I due ragazzi cominciarono ad allontanarsi sempre di più,
Michael divenne un puntino minuscolo.
Poi tutto divenne nero, Asuka aprì gli occhi e si alzò
di colpo.
Era su una barella, e davanti a lei cera un ragazzo
vestito di nero, che vedendola gridò: Santa Madre!
Era Giovanni, uno dei nuovi piloti.
Asuka sentì qualcuno bussare alla sua porta.
Si sentì la voce di Shinji: Asuka, posso?
Certo. Entra pure.
Shinji entrò un po titubante: Come stai?
Bene. Ma cosa fai lì in piedi? Vieni a sederti.
Shinji si sedette su una sedia a fianco al letto.
Non intendevo lì. Siediti qui accanto a me.
Co-come?
Si. Vieni Asuka gli indicò un punto del
letto battendoci sopra con la mano.
Shinji, imbarazzato, si sedette.
Dopo qualche attimo di silenzio, il ragazzo chiese:
Hai ancora intenzione di partire?
Certo che no. Senza il mio aiuto, come fareste
contro gli Angeli? affermò con finta spavalderia
la ragazza.
Davvero?! il volto di Shinji si illuminò.
Certo rispose la ragazza.
Shinji, a proposito, ti ricordi la proposta che mi
hai fatto qualche giorno fa di aiutarmi?
Si. Scusami per averlo fatto.
Ti sbagli Shinji. Sono io che devo scusarmi per
aver rifiutato la mano che mi hai teso. Ma ora, sei in
grado di tenderla di nuovo a questa stupida?
Shinji la fissava stupito: era la prima volta che Asuka
si scusava con lui. Il ragazzo si fece coraggio e le tese
la mano.
Asuka la prese e la strinse.
I due ragazzi si guardarono in faccia.
Asuka di scatto si avvicinò a Shinji e lo baciò.
Shinji, inizialmente sorpreso dal gesto, si irrigidì.
Ma si rilassò subito e la abbracciò.
La luce del pomeriggio avvolgeva i due ragazzi, che
proiettavano un'unica ombra sul pavimento.
EPILOGO
VECCHIA TOKYO
Thoms entrò nellappartamento di un vecchio albergo.
Nella stanza non cera nessuno. Il luogo era immerso
nel buio.
Improvvisamente una voce giunse dalloscurità, una
voce atona ma nello stesso tempo inquietante: So già
tutto Thoms. Non cè bisogno che tu dica qualcosa.
Lo immaginavo. Sono mortificato mio signore, per
quello che è successo.
Non preoccuparti. Sapevo che sarebbe finita cosi.
Questo piano serviva a non farci scoprire da lei. Ma
affidarsi ai Lilin è sempre stato uno sbaglio.
Giusto. Allora procederemo con laltro piano?
Esatto. La copertura denominata il Gruppo non serve
più.
Si agisce a viso scoperto. Il metodo che preferisco.
Anchio. E arrivato il momento di
occuparci di Rei Ayanami.
Attendo ordini. Legato, mio signore e padrone!
FINE
|