NEW YORK, U.S.A.
Autunno 1999
Una strada buia di periferia.
- Ehi, Ben, perché vai così di fretta?
Non avrai paura del buio? - dice, scherzando.
Lui scuote il capo - Non mi piace questa zona - risponde
- ho sentito strane storie -
Lei annuisce - Lo so, lo so. Ma ne è valsa la pena, il
concerto di quella band era F-A-V-O-L-O-S-O!!! E poi,
cosa potrebbe capitare ad una fanciulla in compagnia del
campione di basket della scuola? - dice, ridacchiando,
mentre si sistema una ciocca di lunghissimi capelli rossi
dietro l'orecchio, in un gesto che le è solito fare
quasi come un thick.
Lui scuote il capo, incapace di essere serio in sua
compagnia, e sta per allungare la mano per stringere
quella di lei. Lei tende la propria a quella di lui.
All'improvviso, una forza incredibile la scaraventa
dall'altra parte della strada, contro il muro.
- Keynes! - urla il ragazzo.
Lei si puntella al muro con le mani, tentando di
rialzarsi. Apre gli occhi, la testa le gira. Con
difficoltà, riesce a focalizzare lo sguardo su di lui.
E' circondato da due tizi, apparentemente un uomo e una
donna. Lo vede accasciarsi a terra, senza vita.
- No! - urla, portandosi una mano alle labbra. I due si
voltano e lei, con sgomento, spalanca gli occhi nel buio,
incredula e terrificata. I loro volti sono deformati,
piccoli rivoli di sangue scendono dagli angoli della
bocca, i denti canini spuntano dalle labbra, sporche di
sangue anch'esse.
- No! - ripete, vedendoli avvicinarsi.
Con fatica si alza in piedi, scostandosi dal muro. Con lo
sguardo cerca qualcosa, una via di fuga, un'arma. Nulla.
Solo una catasta di cassette della frutta accanto ad un
bidone della spazzatura.
- Voglio assaggiarla, ti prego, fammela assaggiare! -
dice quella che dovrebbe essere una donna.
L'altro ride - Sarà sicuramente più succosa del suo
amichetto - e si avvicina.
Una parola, finalmente, le si forma nella mente: VAMPIRO.
No, non era possibile, no
quella pazza non poteva
aver ragione!
VAMPIRO
Vicini, troppo. Con un moto di terrore, allunga le
braccia, lo spinge via, lontano. Talmente lontano,
talmente forte, che finisce contro la parete opposta.
- Ehi, ragazzina, vuoi giocare? - le dice allora,
alzandosi. Non sembra particolarmente malridotto -
Giochiamo! Giochiamo! -
Velocemente, con una dolorosissima capriola su se stessa,
si butta vicino all'immondizia, rotolando per terra, tra
i sacchi. La "donna" le si avvicina, la afferra
per la giacca, la solleva.
In un istante, si ritrova di nuovo a terra, ricoperta di
una strana polvere. Ansima, per la paura, la mano sul
pezzo di legno che ha spaccato dalle cassette accanto ai
bidoni dell'immondizia, ancora protesa in avanti, nel
fendere dove ora non c'è che aria, e polvere.
- Che hai fatto??? Che hai fatto?? -
Tenta di rialzarsi, ma ormai l'altro è sopra di lei. Con
un colpo secco, le spezza la mano che impugna il legno.
Un grido soffocato lacera l'aria.
Si sente nuovamente sollevare, i suoi occhi sono
costretti ad incontrare quelli di lui.
Un brivido di terrore le attraversa la spina dorsale.
MORTE
Il tempo si ferma, rallenta all'infinito, mentre i denti
di lui si avvicinano al suo collo.
Passi veloci, per la strada buia. Vicini, più vicini.
Vicinissimi.
Si sente lasciar andare, colui che la trattiene si volta
verso l'accorrente.
Un istante.
Un oggetto taglia l'aria.
Lei lo afferra.
Lo pianta nel petto di lui.
POLVERE
Il paletto cade a terra, lei scivola sulle proprie
ginocchia, fissando il vuoto, i battiti del cuore che
vanno all'impazzata.
- Cara - mormora la voce femminile, ora vicinissima al
suo orecchio. La voce di quella donna che solo quella
mattina lei aveva ritenuto pazza. Lei si risveglia dallo
stato di trance momentanea in cui era caduta, ed alza il
capo cercando lo sguardo della sua salvatrice. La donna
dallo sguardo acuto e dal portamento austero - anche in
quella frazione terribile, anche con i capelli
scompigliati e le guance imporporate -, le sorride
mestamente - Povera cara
- sussurra nuovamente.
Il suo sguardo vaga, fino al muro opposto.
Fino al corpo di lui, immobile.
Gli occhi di lei tornano sulla donna, ora freddi,
taglienti.
- Come mi ha promesso oggi
Mi insegni, mi insegni a
sterminarli tutti -
DISSOLVENZA
8 MESI DOPO
Le vetrate della chiesa la innondano di
una luce lieve. E'' vuota, eccetto due ragazza. Una
bionda, snella. L'altra bruna, vestita di pelle, quasi
trascurata si direbbe.
Con violenza, davanti all'altare, stanno lottando. La
bruna sembra in difficoltà, la bionda la insulta, sta
cercando di ucciderla probabilmente.
Ma la bruna estrae all'improvviso qualcosa di verde e
luminoso, lo fa toccare all'altra. Sembra succeda
qualcosa
Sembra quasi che una strana forza le divida. La bruna
spinge la bionda a terra, poi si allontana, cercando la
fuga.
- Dove credi di andare? - la ammonisce una voce. Quella
si blocca. La guarda, ancora stralunata.
- Levati - ordina, con voce perentoria, lanciando uno
sguardo di fuoco alla ragazza di fronte a lei, che le
blocca il passaggio.
- Faith, giusto? - dice l'altra, non facendo cenno di
spostarsi.
- LEVATI!!!! - esplode quella. Tenta di darle un pugno,
ma questa si abbassa, le afferra il braccio e la
scaraventa, oltre la propria schiena, nella direzione
della bionda, ancora a terra.
- Tu invece sei Buffy, giusto? - dice, in direzione di
quest'ultima.
- Eh? - chiede quella, con uno sguardo completamente
assente, sconvolta da qualcosa, forse da quello che ha
visto. - Sì
- balbetta, riprendendosi - ma
tu? -
- Io? - risponde quella, rassettandosi la giacca nera di
pelle e la t-shirt bianca. Poi si sistema, con il solito
tick, una lunga ciocca di capelli rossi dietro i capelli
- Sono Marah, Marah Keynes. La nuova Cacciatrice -
Per ogni generazione c'è una
ragazza prescelta, colei che si erge contro i vampiri, i
demoni, e tutte le oscure forse delle tenebre. Lei è la
CACCIATRICE
OPENING CREDITS
SIGLA....
PILOT - The Blonde, the
Brunette and the RedHead
Scena 1: Casa di Giles
- Non capisco, perché non ci hanno avvertiti? Otto mesi,
sono passati otto mesi, santo cielo! - sbraita - se così
si può dire di un inglese irrequieto - Giles,
continuando a passeggiare avanti e indietro per l'intera
lunghezza del suo salotto.
Una donna alta e slanciata - potrebbe avere circa
trentacinque anni - capelli nero fuliggine e occhi
cristallini, un corpo scattante richiuso in un austero
taileur grigio, sembra l'unica in tutta la stanza a
prestare attenzione alle parole dell'uomo.
- Mister Giles, il consiglio
- inizia la donna.
- Il consiglio! Il consiglio stava per ammazzare la
cacciatrice sbagliata! - esclama l'uomo, sempre più
irritato.
- Capisco la sua irrequietezza, ma non è alterandosi che
risolverà la situazione - risponde la donna, senza
perdere un briciolo di calma - Cosa faremo di Faith? -
La nominata giaceva, legata con salde catene, svenuta sul
divano dell'appartamento di Giles. Attorno a lei, pronti
per ogni suo tentativo di fuga, la osservavano non senza
un certo dispetto Xander, Willow e Anya, che si teneva
attaccata al suo fidanzato, senza il minimo accenno a
volerlo mollare. Aveva sentito strane storie, su quella
Faith.
La cacciatrice bionda sedeva su una sedia, a fianco il
suo fidanzato che le teneva un braccio sulla spalla,
quasi per rincuorarla.
Marah Keynes, invece, stava in piedi, esattamente tra i
due osservatori che in quel momento stavano discutendo, e
scambiava qualche sguardo con l'altra cacciatrice.
- Chiedetelo al consiglio! - esclama Giles, togliendosi
gli occhiali e passandosi una mano sugli occhi.
- Impossibile - risponde Meredith - Quando abbiamo
accettato di venire in vostro aiuto, abbiamo violato le
regole del Consiglio degli Osservatori. Ora non possiamo
più chiamarli, se non per eventualità catastrofiche -
Giles sbuffò, continuando a muoversi per la stanza come
un animale in gabbia - E allora? -
- Non credete ci sia qualcosa che potete fare per lei? -
interviene, incautamente, Riley Finn.
- Cosa puoi fare contro il diavolo? - risponde Marah,
proprio mentre Buffy sta per dire qualcosa.
- Marah ha ragione - commenta allora la cacciatrice - Ci
abbiamo già provato, non c'è più nulla da fare per
Faith - mormora, scotendo il capo - Chiamiamo la polizia
-
- La polizia
sì, probabilmente è l'unica
soluzione -
- Ma se scappasse? Non è di certo una detenuta qualunque!
- controbatte Marah, innervosendosi.
- Perché ce l'hai tanto con lei? - le domanda allora
Willow. Completamente ignorati fino a quell'istante,
l'attenzione si focalizza sui tre accanto a Faith.
- Perché? E' semplice, si è unita al male, ha lottato
fianco a fianco con dei vampiri. E' melma, anche peggio,
se possibile - risponde seccamente la ragazza, lanciando
uno sguardo paralizzante all'apprendista strega.
- Portiamola alla polizia - interviene Meredith, con tono
autoritario, indirizzando a Marah uno sguardo di
disapprovazione.
Con un sospiro di lamento, la cacciatrice rossa si
diresse a grandi passi verso l'uscita e richiuse la porta
dietro di sé.
Meredith scuote il capo - Scusatela - risponde agli
sguardi curiosi delle persone raccolte in quella piccola
stanza - Marah ha avuto una pessima prima esperienza, con
i vampiri -
- Anche Faith li odiava - osserva Buffy, facendo cadere
allora lo sguardo sulla vecchia compagna di lotta.
- Marah è molto più controllata. Ho potuto leggere i
rapporti su Faith, ed il suo odio la portava
all'imprecisione, alla violenza non necessaria. Il suo
essere cacciatrice a credersi superiore a tutto e tutti.
No, Marah è diversa. Non ha perso il suo carattere dopo
l'incidente e durante l'addestramento. E' un'ottima
cacciatrice, soltanto
odia i vampiri, e li stermina
vorrebbe sterminarli tutti. Ma non preoccupatevi, e
un'ottima ragazza, ve l'assicuro. Credo, d'altronde, dopo
il caso Faith, di essere stata un'osservatrice più che
scrupolosa -
- Ma certo! E, mi dica, di quante altre cacciatrici è
stata osservatrice? - chiede Giles, con un tono tra
l'ironico e l'arrabbiato.
- Lei si riferisce forse alla mia giovane età? E' vero,
non ho esperienza. Ma il consiglio si fida di me,
altrimenti non mi avrebbe dato un incarico tanto delicato.
E non sono una sprovveduta, come lei sembra credere -
Giles scuote il capo, preparando - se n'erano accorti
tutti - uno dei suoi interminabili sermoni.
In quell'istante, a stento, Buffy si alza - Io vado a
parlarci - mormora, indicando la porta.
Marah è fuori, seduta su uno scalino - Dai, vieni, ti
faccio far un pittoresco giro dei migliori cimiteri di
SunnyDale! - esclama, fermandosi all'ultimo gradino della
scala. L'altra la osserva un istante spalancando i grandi
occhi verdi, poi le chiede se sta bene. Buffy scuote il
capo - Ehi, non preoccuparti, sono dura io! E poi ci sei
tu, no? - dice, con gentilezza.
Marah annuisce, e si alza, portandosi al fianco della
ragazza. Insieme, lentamente si dirigono verso un luogo
oscuro, mentre in cielo il sole ha compiuto il suo ultimo
giro, e la notte sta per stendere il suo velo.
Scena 2: Il cimitero
- E così è questa, la tanto famosa Sunnydale? -
mormora, guardandosi attorno.
- Famosa? Scherzi? Io prima di venire qua non sapevo
neppure esistesse! - esclama Buffy, guardandola
incuriosita.
- Oh, è Meredith. Lei mi parla in continuazione di te,
delle tue imprese qua a Sunnydale
e di Giles,
ovviamente -
- Uhmmm
avrà parlato molto male di noi, allora! -
Marah ridacchia - Oh, dici per come discuteva con Giles
poco fa? No, al contrario vi stima molto, soprattutto
Giles
come osservatore! Credo sia un po' il suo
mito vivente, o qualcosa di simile -
- Strano, non si direbbe proprio! -
- La conosco da soli otto mesi, ma ormai credo di sapere
bene come si comporta. Fa così perché è molto
orgogliosa e non vuole perdere punti, specialmente con un
uomo che ammira tanto! -
Buffy annuisce, voltandosi verso le catacombe. Già da un
quarto d'ora sono là, sedute su una panchina di pietra,
in attesa di qualcosa
Ma la notte sembra calma.
Forse troppo, ci sarebbe da preoccuparsi.
- Starete qua molto? - domanda poi, cercando di
intavolare la discussione.
- Non ne ho idea
- risponde in un sussurro l'altra
- Credo rimarremo finché non sapremo che Faith non crea
problemi, e che voi non ne avete con quello strano essere
come si chiama? Abraham
-
- Adam - la corregge - In effetti, un aiuto non sarebbe
niente male! E' forte, molto. Quando ho provato a
lottarci mi ha respinto quasi come fossi carta velina.
Non ero preparata, ma non è una scusa. Non ha muscoli,
ma acciaio. Mi spaventa, una cosa che non so come
combattere -
- Ti capisco
- mormora Marah in risposta - Ma sono
sicura troveremo il modo. Meredith è un pozzo di scienza!
-
- La chiami sempre per nome
- notò Buffy - come
mai? Siete molto intime? -
- Siamo amiche. - risponde Marah - Ci chiamiamo per nome
da sempre, non so neppure se ricordo il suo cognome, o se
me l'ha mai detto
Tu e Giles, invece? -
- Giles è
come mio padre, credo. Nutro per lui lo
stesso affetto. E lo rispetto molto, moltissimo. E'
saggio, e buono, e nel contempo severo. Mi ha insegnato
moltissimo in poco tempo
Per certi versi è davvero
meraviglioso
Ma alle volte, così assillante! -
- Intendi le lezioni di teoria? -
- Oh, sì, e tutte quelle cose abominevoli come le teorie
dei cristalli, la concentrazione - dice, roteando gli
occhi per il disgusto.
- Lo studio delle arti marziali in giapponese -
- Ti fa studiare il giapponese?! - esclama, sorpresa.
- Oh, sì! E altre tre lingue, tra cui greco e latino
antichi -
- Mio dio! Devo ricredermi sulla rigidità di Giles! -
dice, con enfasi. Poi le sorride - Mi farebbe piacere tu
restassi qua, sarebbe davvero un sollievo -
Marah sorride a sua volte, poi annuisce distrattamente -
Lo capisco
Forse potremmo restare -
- Non hai una famiglia che ti aspetta? -
Marah scuote il capo - Quando mia madre
quando lei
l'ha saputo, mi ha chiesto di scegliere e, da allora,
Meredith è l'unica che posso chiamare famiglia -
- Avresti potuto rinunciare ad essere una cacciatrice. Ne
avevi la possibilità - mormora Buffy con tono quasi
solenne.
Marah scuote nuovamente il capo, facendo quasi
scintillare i capelli rossi e lucenti al chiaro di luna -
Non potevo, avrei tradito una promessa -
- Una promessa
? - si arrischia Buffy.
Marah annuisce - Sì, una promessa
io
-
Un improvviso rumore le fa voltare entrambe.
Incredibilmente, nelle mani di Marah compare un paletto,
venuto da chissà dove.
Pochi secondi di attesa, poi il rumore di passi si
ripete, più vicino.
Entrambe tese, ascoltano la notte, tentano di protendere
i sensi. Sembra che semplicemente stiano là, in
silenzio, quasi che non abbiano avvertito nulla. Eppure
l'istinto di una cacciatrice va oltre, si mischia alla
notte e ai suoi silenzi, infrange il muro di ombre.
Ed infine eccola, la figura, delineata da un soprabito di
pelle nera, l'incedere sicuro ed elegante ma allo stesso
tempo incerto, forse dettato dai fumi dell'alcool
Buffy si rilassa, lancia solo un sospiro irritato. Non fa
in tempo a pronunciare il nome del vampiro, che Marah ha
scavalcato la panca, e procede verso di lui con falcate
veloci.
Buffy esita, quasi una voce dentro le dica che,
finalmente, un problema sarebbe risolto - Aspetta! -
esclama poi, l'altra voce, la seconda, più forte - E'
Spike! - e inizia anche lei a correre.
Il vampiro intanto, sembra non capire chi sia quella
furia rossa che sta per avventarglisi contro. Marah gli
arriva davanti ad una velocità inaudita, protende il
paletto verso di lui.
Spike riesce a bloccare il braccio di lei, cerca di
rotearlo ma la ragazza gli strappa la presa e gli tirà
un pugno potentissimo, che lo fa andare a sbattere contro
la porta di una cripta, che si sfonda sotto il suo peso.
Marah si precipita all'interno, la lotta ricomincia; gli
si avventa addosso, Spike non riesce a difendersi, a
rialzarsi. Il paletto sta per colpire il cuore, quando
ecco, la mano di Buffy blocca quella dell'altra
cacciatrice.
- Non farlo - mormora, quasi senza fiato, ancora spossata
dalla giornata appena trascorsa, non ben padrona tutt'ora
del suo corpo - E' innocuo -
- Non mi interessa, lasciami! - esclama Marah, cercando
di divincolarsi dalla stretta ferrea della bionda. - Un
mostro è ed un mostro rimane! -
- Ha un chip nella testa, non può far male a nessun
umano
gli abbiamo promesso di non toccarlo, di non
nuocergli! Non posso mancare ad una promessa! -
Le due si guardano allora negli occhi. Un velo di
disgusto copre quelli della rossa, che passa lo sguardo
dal vampiro ossigenato alla ragazza che la trattiene. Si
sofferma su quest'ultima, e dallo sguardo capisce bene
quanto sia importante per lei quella strana promessa. Con
un sospiro di disappunto, abbassa il paletto, facendolo
nuovamente scivolare tra le pieghe della giacca.
- Finalmente! - esclama il ragazzo - Ora, signorina,
potresti fare la cortesia di alzarti dal mio stomaco? -
dice, con evidente sarcasmo. Buffy gli lancia uno sguardo
infuocato, "idiota", vuole dire. Spike risponde
con il suo solito sorrisetto sardonico, mentre Marah, non
senza aver "casualmente" lasciato scivolare il
ginocchio sul suo stomaco nel rialzarsi, si solleva e
inizia a riassettarsi.
- Che maniere da elefante! - dice allora Spike,
massaggiandosi lo stomaco. Lo sguardo di Marah sembra
trapassarlo da parte a parte, e il vampiro riesce a
mormorare solamente un vago - Ehm
-
Senza degnarlo di un ulteriore sguardo, Marah lascia la
cripta, dirigendosi evidentemente fuori dal cimitero.
Buffy la raggiunge, e anche Spike sembra volerle seguire.
- Ehi, Cacciatrice! Chi è Miss Delicatezza? La tua
sorellina forzuta? -
Le due sembrarono ignorarlo, proseguendo la strada di
ritorno alla casa di Giles.
- Davvero, non mi dici chi è la tua simpatica amichetta
color carota? Hanno per caso deciso di sostituirti,
Cacciatrice? In effetti si dice in giro che tu ti sia
parecchio rammollita! -
- Spike, finiscila! - lo intima Buffy, senza voltarsi
indietro.
- Ehiehi, io stavo solo chiedendo informazioni. Dopotutto
quella mi ha pestato senza ragio
- ma non riesce a
terminare la frase, perché Marah lo sbatte con forza
contro una rete metallica di recinzione.
- Senti, William il Sanguinario dei miei stivali, cerca
di farti entrare nella zucca due o tre cosettine - urla,
guardandolo dritto negli occhi mentre, con una sola mano,
lo blocca alla rete per il collo - Primo, io non sono
"quella". Secondo, non solo ti ho pestato a
ragione perché sei un lurido schifoso verme strisciante,
ma avrei dovuto dartene molte di più. Terzo, stai
attento alle spalle, perché la promessa di non
impalettarti per benino te l'ha fatta la mia collega, e
appena avrò l'occasione di non arrecarle "dispiacere",
se così si può dire, mi curerò personalmente della tua
situazione, non so se mi sono spiegata - termina,
rafforzando la stretta.
Spike tossisce un paio di volte e a stento risponde -
perfettamente -
Con uno sguardo di ulteriore disprezzo, Marah lo lascia,
per proseguire per la propria strada.
- Magnifico, è stato un piacere incontrarla, signorina
violenza! - urla, ma le sue parole si spengono nel vento,
le due cacciatrice si sono ormai allontanate.
Spike si massaggia il collo. Diavolo, che brutalità! Ci
mancava davvero solo un'altra cacciatrice!
"Meglio" pensa però dopo qualche istante
"Potrò ucciderne due appena mi sarò liberato di
questo affare che ho in testa
anche se è davvero
un peccato, questa ha un fondoschiena anche migliore
" e scotendo il capo per questi pensieri inopportuni
per un killer, si dirige verso "casa".
Scena 3: il salotto di Giles
- Sono passate tre ore e ancora non si fanno vive! -
esclama Riley, con evidente preoccupazione nella voce.
- Non si angusti, saranno sicuramente andate a fare una
ricognizione - gli risponde Meredith, l'unica che sembra
prestare attenzione a quello che ha detto il ragazzo. Gli
altri sono tutti focalizzati sulla figura che ancora
cerca di divincolarsi dalle catene, stesa sul divano.
Faith, sveglia da più di un ora, continua a cercare una
via di fuga, in uno stato quasi febbrile, intervallato da
lunghi momenti catatonici. Non parla, neppure quando
cerca di spezzare le catene che la bloccano. Neppure i
suoi carcerieri le parlano, forse per paura, forse per
prudenza.
- Chiamiamo la polizia - insiste Willow - perché
aspettare ancora? -
- Preferisco che sia Buffy a consegnarla, saremo più
sicuri - risponde Giles, che finalmente pare un po' più
tranquillo e sicuramente meno angustiato.
- Buffy & Marah - sottolinea
la giovane osservatrice con irritazione.
- Se le fa piacere - le concede Giles con finta
nonchalances.
Meredith gli lancia uno sguardo infuocato.
- Voi due avete qualche problema, sapete? - incomincia
Anya, come al solito senza frenare i propri pensieri -
Forse dovreste fare del sesso, è molto rilassante! -
All'affermazione sussegue un istante di silenzio
generale, tutta l'attenzione è focalizzata sui due
osservatori - Beh? - prosegue la ragazza - E' vero! -
Improvvisamente, tutti trovano un disimpegno.
- Thé? - propone Giles gentilmente a Meredith.
- Volentieri - risponde la donna - Puro inglese, spero -
- Purtroppo no, da quando il consiglio
-
- Ne ho qui con me, se desidera -
- Davvero? - esclama Giles, con stupore - Prego - e
indica la cucina, dove i due scompaiono.
- Visto, che avevo detto? - dice allora, felice e
orgogliosa di sé, la giovane.
- Anya
- mormora Xander, mettendosi le mani tra i
capelli.
- Sai Anya, non credo che gli inglesi mischino il
prendere il thé con faccende di
altro genere -
suggerisce Willow.
- Ma che str**** - mormora una voce conosciuta. Ignorata
da tutti, Faith sembra essersi calmata.
- Oh, hai ripreso la parola? - chiede sarcasticamente
Xander. Faith risponde con una smorfia.
- Lasciatemi andare
Lasciatemi andare, o quando mi
libero, vi ammazzo tutti! -
- SE ti liberi - le fa notare una voce. Sulla soglia sono
finalmente comparse le due cacciatrici - E se fossi in
te, non ci conterei - termina Marah.
- E tu chi saresti? Un'altra delle schiavette fedeli? -
risponde Faith che sembra aver ripreso coscienza di sé.
- No, spiacente, sono quella che ti farà rimpiangere di
essere nata - le risponde, sorridendo in modo
evidentemente fittizio.
- Non è ancora nata quella persona -
Marah rilascia un risolino - Continua pure a sognare,
sorella -
- Dio, erano mesi che non bevevo un thé del genere! -
- Sì, è squisito. Ma non si tratta solamente della
miscela, l'avete bollito in maniera esemplare
Oh,
siete tornate? - dice Meredith, ancora la tazza in mano,
uscendo dalla cucina. Giles la segue di pochi passi.
Osservatori e cacciatrici si scambiano qualche sguardo.
- Forza ragazzi
- mormora Giles - andiamo, mi
toccherà offrirvi di nuovo la cena in uno di quei
disgustosi luoghi
-
- Si chiamano macdonald's, signor Giles -
- Comunque sia, Willow, ciò non toglie che siano luoghi
disgustosi e maleodoranti -
- Al contrario, io credo che siano molto puliti.
D'altronde non si mangia male, soltanto forse, vi è un
eccesso di grassi che possono nuocere alla salute -
controbatte Meredith, guadagnandosi uno sguardo
d'approvazione da parte di Xander e Willow con i quali
esce per prima dalla stanza (Anya ovviamente è attaccata
al braccio del fidanzato). Soltanto Riley tentenna. Buffy
gli sorride dolcemente, e con lo sguardo gli chiede
chiaramente di andarsene. Lui sta per ribattere, ma serra
nuovamente le labbra, e segue gli altri fuori dalla porta.
Giles, che solo è rimasto per prendere la giacca, lancia
uno sguardo incoraggiante alle due ragazze, poi aggiunge
- A mezzanotte - ed esce, chiudendo a chiave la porta
dietro di sé -
- Mezz'ora
- mormora Marah - Bene, c'è tutto il
tempo! - esclama quindi, prendendo una sedia e sedendosi
a cavalcioni di rimpetto a Faith. Buffy esita. Poi si
siede sul bordo del divano, tra le due.
Scena 4: una paninoteca
- Un compromesso onorevole
- mormora Giles,
addentando un panino con l'insalata.
- Davvero onorevole - conferma Meredith, che sta
degustando un panino con pomodoro e mozzarella - Ma il
signor Finn non sembra gradire - nota, osservando il
piatto ancora pieno del ragazzo e confrontandolo con
quello pressoché vuoto degli altri tre.
- Eh? - chiede il ragazzo come se, chiamato, si fosse
risvegliato da un sogno ad occhi aperti.
- Non hai fame? - gli chiede premurosamente Willow. Riley
scuote il capo - Voglio parlare con Buffy
-
mormora, abbassando lo sguardo.
- Sono sicura che, non appena avranno risolto la
questione ci raggiungeranno - tenta di rassicurarlo.
- Lo so
- sospira - Ma proprio non lo sapevo, non
lo sapevo che non era lei! -
- Dai, figurati! Neanch'io l'avevo capito, neppure Giles
se n'è accorto quando siamo stati tutti da lui! -
- E' vero, avevo attribuito la sua stranezza a stanchezza
Non hai nulla da rimproverarti, Riley -
- Ma io
avrei dovuto capirlo! - esclama il ragazzo,
sempre più nervoso.
- E come avresti potuto? - domanda allora Meredith, con
sempre più premura. Riley sorride malinconicamente a
questa attenzioni quasi materne, e si limita a scuotere
il capo.
- Secondo me Riley si sente in colpa per aver dormito con
Faith - interviene Anya, che fino a quel momento era
rimasta in silenzio. Colpettini di tosse e sguardi di
disapprovazione seguono l'affermazione - Ma che c'è di
male? Questa volta ho detto "aver dormito" non
"essere andato a letto"!!! - esclama in sua
difesa la ragazza. Con un sorriso forzato, Xander le
accarezza un braccio gentilmente, mormorando - Anya, ti
prego - Con una sua tipica espressione, Anya alza le
spalle.
Riley intanto sta per battere la testa contro il tavolo,
per la disperazione.
- Su, non fare così! Ora sistemano per benino Faith, e
poi vedrai che vi chiarirete senza problemi! -
Le teste degli altri approvano incoraggianti
l'affermazione di Willow, e Riley è costretto a
rilasciare un sospiro, non tanto di sollievo, ma per
scacciare almeno per il momento, certi pensieri.
Dopo qualche momento di silenzio, in cui nessuno sembra
aver più voglia di terminare il proprio pasto, è Xander
a parlare per primo - Signora Meredith.. - incomincia,
tentennando.
- Chiamami pure Meredith - lo corregge lei, invitandolo a
seguire con un sorriso che viene subito guardato di mal
occhio dalla ex-demone.
- Meredith
- inizia Xander - prima che Marah e
Buffy uscissero, lei ha accennato ad una pessima prima
esperienza di Marah con i vampiri ecco
So che non
sono affari nostri, ma penso che, dopo l'esperienza che
abbiamo avuto con Faith, ci sarebbe molto utile scoprire
qualcosa in più circa il passato di Marah - dice, tutto
d'un fiato e sempre un po' impacciato. Meredith annuisce,
poi inizia quello stesso racconto che, dopo l'incontro
con Spike, Marah ha fatto a Buffy nel silenzio del parco
giochi di Sunnydale, dopo che Buffy le ha parlato di
Faith.
- Quando Marah divenne Cacciatrice, subito dopo che Faith
cadde in coma, andai da lei, ma ovviamente lei sul subito
non mi credette. Non sappiamo come, né chi, ma qualcuno
del Consiglio, o qualcuno ad esso legato, ci tradì.
Assoldò due vampiri per attaccare la ragazza ancora
inconsapevole delle sue capacità. I due vampiri non
sapevano chi fosse, per fortuna. Agirono con poca
prudenza. Marah riuscì ad ucciderli non senza poche
difficoltà e grazie al mio intervento. Però, purtroppo,
l'amico che era con lei, morì. Marah non me ne ha mai
parlato, ma credo fossero molto intimi. E così, da quel
giorno, lei ha deciso di sterminare i vampiri senza
alcuna pietà
Non per vendetta. L'ho vista
combattere, e non è il puro odio che la guida, ma per
scrupolo, diciamo. Credo che si sia imposta questa
regola, per non far sì che la morte dell'amico sia stata
vana. Niente pietà, per i vampiri, e per coloro che con
loro entrano in rapporti. -
- Ne è sicura
Parlo del modo di combattere di
Marah, e delle sue motivazioni -
- Può assicurarsene lei stesso, se le farà piacere,
mister Giles -
Giles annuisce soddisfatto della risposta - Abbiamo
bisogno di precauzione, lei capisce -
- Ovviamente - risponde Meredith - Ed ora, credo che sia
ormai tempo di prenderne una: chiamiamo la polizia? -
Giles osserva l'ora - No, ancora dieci minuti -
- Cosa staranno facendo? - domanda Willow, un po' per
tutti.
Scena 5: Il salotto del signor Giles
- Allora, mi vuoi dire che sei o devo chiederlo a
quest'altra statua di cera? - chiede, indicando Buffy.
- Io sono quella venuta dopo di te, nell'istante in cui
sei caduta in coma - risponde Marah - come vedi, se anche
ci fosse stato un qualche bisogno di te, ora non sei più
nulla -
- Non mi ucciderete - risponde questa sfacciatamente
sicura di sé.
- No, non vale la pena macchiarsi del tuo sangue - dice
questa volta Buffy - Verrà la polizia a prenderti.
- Oh, fantastico! Vediamo Vediamo
Ma sì, in un
paio di settimane ritornerò qui di notte, e questa volta
vi ucciderò tutti nel sonno! -
- Sempre che tu ci arrivi, in galera, tesoro - la
interrompe Marah.
- E perché non dovrei arrivarci, scusa? - le chiede
Faith.
- Perché c'è qualcuno che ha maggior piacere di vederti
in Inghilterra, che in America -
- Quei fessi del Consiglio? Ah, sono scappata una volta
-
- Questi non scherzano - la ammonisce Buffy - ti
potrebbero anche uccidere, se tu tentassi la fuga.
- Balle, state cercando di "ohoho", atterrirmi
- e fa seguire l'affermazione da un gesto sprezzante.
- Finiscila! - esclama Marah - Non sei proprio nella
condizione di prenderci in giro! -
- Ah sì? E in che condizione sarei? Ve la fate tanto
sotto che mi tenete legata come un salame
avete
paura di me! - provoca, facendo tintinnare le catene.
- Non io - risponde Marah alzandosi, pronta alla sfida -
Se fosse per me ti avrei già rimandato nel mondo dei
sogni! -
- Marah, lascia perdere! - esclama Buffy, cercando di
bloccare la frenesia della nuova amica con uno sguardo.
Marah scuote il capo, una marea di capelli rossi si
infrange sulle spalle.
- Siete già amiche? Oh, che cosa commovente! Ma cara
signorina nuova cacciatrice, fai attenazione a non
toccare i fidanzati di Miss Summers, altrimenti entri
nella sua lista nera
A proposito di fidanzati,
Buffy cara! Il tuo ultimo, il soldatino, non è niente
male sotto le coperte! - dice, con evidente perfidia
nella voce. Immediatamente, Buffy si alza in piedi e la
guarda con odio - Cos'hai fatto a Riley? - domanda
immediatamente.
- Io? Cos'ha fatto lui a me, vorrai dire! - ride l'altra.
Marah blocca con una mano sulla spalla della bionda, un
suo movimento - Buffy, era in te, nel tuo corpo - le fa
presente. Buffy sospira, si volta e inizia a percorrere
tutto il perimetro della stanza a grandi passi, proprio
come poche ore prima aveva fatto il suo osservatore.
Dopo qualche istante di silenzio, lo sguardo di Buffy si
sofferma sull'orologio. Mezzanotte meno dieci.
- Slegala - intima a Marah.
Guardandola, l'altra cacciatrice intuisce immediatamente
le sue intenzioni. Annuisce, afferra una chiave e slega i
polsi, le braccia, il busto, la gambe e i piedi di Faith
che, ovviamente, appena libera le tira un calcio in
faccia. Marah però lo blocca, tirando le gambe
dell'altra in aria. Faith si solleva su se stessa, si
libera dalla presa e fa una capriola appoggiandosi allo
schienale del divano. Arrivata coi piedi per terra, si
volto verso Buffy e si prepara alla lotta, le tira un
pugno, Buffy lo scansa e gliene da uno a sua volta, ma
Faith afferra la mano, tira la cacciatrice e la fa quasi
cadere a terra. In quell'istante però, Marah che aveva
velocemente scavalcato il divano con un salto, le tira un
calcio in faccia, e Faith ricade a terra, da cui subito
si alza, avventandosi su Marah. Buffy è ancora a terra,
non sembra riuscire ad alzarsi. Marah para tutti i calci
di Faith, le afferra un piede, la fa girare attorno, poi
la butta contro il muro. Faith fa una capriola su se
stessa, atterrando ai piedi di Marah, le scaraventa un
paio di pugni in pancia. Marah riesce ad afferrare i
pugni, li usa come appoggio e scavalca con una piroetta
Faith, afferrandola poi per i capelli, e iniziando a
prenderla a pugni. Con una ginocchiata nell'addome però
Faith la atterra, e inizia a sua volta a picchiarla se
non che Marah, con un gioco di ginocchia, riesce ad
alzarla e scaraventarla poi contro la porta.
Allora Faith cerca di afferrare la maniglia, di aprire la
porta che però è chiusa. Buffy su rialza, la fa voltare
e le tira un pugno in pieno viso, Faith contraccambia,
Buffy la afferra e la fa andare a sbattere contro Marah,
che a sua volta le tira un pugno nello stomaco, facendola
nuovamente barcollare verso Buffy. Quest'ultima la blocca
proprio mentre il campanello suona. Con uno sguardo di
intesa, Marah va ad aprire la porta, Buffy blocca Faith a
terra.
Come previsto, è la polizia.
Senza una parola, afferrano Faith e la ammanettano,
conducendola a forza verso le macchine.
- Aspettatemi presto! - è l'ultimo grido della ragazza
che le due giovani riescono a sentire.
Buffy sospira, lasciandosi cadere stremata sul divano,
Marah fa altrettanto accanto a lei, massaggiandosi
l'addome.
- Credi che tornerà? - le domanda dopo qualche istante.
- Non lo credo, purtroppo
Ne sono sicura
-
Entrambe si guardano, poi lasciano i loro pensieri vagare
e seguire il tragitto di tre macchine con le sirene
lampeggianti
FINE 1° Episodio
CLOSING
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