LOVE POTION
By SAKUYA (aka ELICHAN)
"Allora allora,
vediamo... Bene l'infuso di foglie di menta l'avevo già preparato
e ne ho abbastanza, la liquirizia... anche quella è pronta
e adesso passo nel colino il trifoglio..."
Il ragazzo parlava ad alta voce con se stesso per ricordare mentalmente
i passaggi da fare, senza scordarne nessuno. Si avvicinò
alla cucina, spense il gas del fornello che era acceso e sul quale
vi era un piccolo pentolino con delle foglie verdi al suo interno.
Prese con una presina il pentolino e si avvicinò al lavello.
Fece attenzione che nemmeno una goccia del liquido che stava filtrando
attraverso il colino andasse persa e si recò con calma verso
il tavolo sul quale stava lavorando.
Si accorse che aveva riempito di macchie e schizzi di ogni genere
il tavolo di legno a cui sua madre teneva tanto e che anche la macchina
del gas e il lavello erano sporchissimi.
Insomma la cucina sembrava un vero campo di battaglia. Del resto
era così ogni volta che si esercitava o che svolgeva dei
compiti a casa, in fondo era pur sempre un apprendista alle prime
armi, almeno in quel campo!!
Versò il liquido verde nel contenitore di vetro e mescolò
con cura gli ingredienti per qualche secondo.
"Ok... Adesso mi ci vuole un bel lecca lecca al cedro...Vediamo...
Ah si eccolo..." prese la scatola che faceva bella mostra di
sé su di un ripiano dello scaffale che aveva aperto e prese
uno dei lecca lecca al suo interno.
Tornò al tavolo, prese il contagocce e lo riempì del
miscuglio che aveva amalgamato poco prima. Versò delle gocce
sul dolce di zucchero, stando bene attento a non sbagliare il conto.
"Otto... nove e... dieci... Ok perfetto! E anche questa è
fatta... Per fortuna che con le dosi che ci ha dato la prof., non
avrà effetto che per 7 giorni, altrimenti un'altra non la
reggerei proprio... Ma a chi lo dò adesso?".
Il ragazzo cominciò ad osservare il lecca lecca con aria
pensierosa immaginando con che faccia avrebbe potuto dare a una
qualsiasi ragazza un lecca lecca. E con quale scusa poi? Doveva
riflettere.
Ripeté la stessa operazione su un secondo lecca lecca per
essere sicuro, versò il liquido rimasto in un barattolino
di vetro, lo chiuse con cura e poi lo portò con sé
insieme ai lecca lecca che aveva nuovamente incartato nel cellofan,
chiudendoli con il nastrino rosso che prima li avvolgeva.
Uscì dalla cucina chiudendo la luce, dopo aver messo tutte
le cose che aveva usato nel lavello e infischiandosene del disastro
che aveva lasciato, in fondo sua madre era una donna MOOOOLTO comprensiva...
"Hanamichi... a quest'ora si arriva?" chiese Mito sorridendo
al suo amico che stava entrando tutto trafelato in classe, due secondi
netti prima del suono dell'ultima campanella.
"Grrrr guai a te se dici altro... Me ne stavo venendo per i
fattacci miei, già in ritardo tra l'altro per colpa di quella
cavolo di sveglia che non ha suonato..."
"...Perché non l' hai sentita..." disse Mito sghignazzando
"Yohei.... sta attento a te..." gli rispose il rossino
con uno sguardo molto eloquente prima di continuare "...Insomma
me ne venivo a scuola quando non ti vado a incontrare quella maledettissima
volpe? E' sbucato fuori dal nulla e dato che dormiva stava attraversando
col rosso. Non puoi capire quello che ho dovuto fare per fermare
la sua bici e svegliarlo per dirgli di stare attento. In fondo lui
deve morire solo dopo essere stato umiliato dal grande Tensai!!
AH AH AH!"
"Aspetta fammi capire bene... Tu hai salvato la vita a Rukawa?"
"Vabbè salvato la vita è un parolone perché
era una strada secondaria e non stava passando nessuna macchina
in quel momento, quindi non ho fatto nulla di eccezionale...."
il rossino non era il tipo a cui piaceva farsi elogiare, anche se
a vederlo in campo (e anche fuori...) si sarebbe detto il contrario.
"Hanamichi ascolta, poteva passare una macchina a tutta velocità
e Rukawa sarebbe stato spappolato... Deve solo a te il fatto di
essere sano e salvo..." disse Mito fiero di avere un amico
così coraggioso e buono da salvare la vita anche a quello
che diceva essere il suo nemico giurato.
"Sì certo come no... E infatti sai come mi ha ringraziato
quella maledettissima baka kitsune? Guarda qui...." disse aprendosi
leggermente la giacca della divisa per mostrare un piccolo livido
che si stava formando nella parte esterna della spalla.
"Ti ha preso a pugni?" chiese il moretto cominciando a
ridere "Tu gli salvi la vita e lui ti dà un pugno??"
"Effettivamente dovevo aspettarmelo... Sai che la kitsune 'non
perdona chi disturba il suo sonno'- sottolineando quest'ultima fase
usando la voce in falsetto per sbeffeggiare l'espressione del ragazzo-
... Ah povero Tensai, maltrattato da una stupida volpe congelata...
Sigh, non c'è più religione!!"
"Eh eh eh... che ci vuoi fare, i giovani d'oggi..." ma
Mito non poté terminare la frase perché il professore
era appena entrato in classe.
<Che palle quando smette di parlare questo qui? Che mi importa
della letteratura inglese del XV secolo!! Io voglio andare a giocare!>
Rukawa era steso sul suo banco fingendo di dormire per non rovinarsi
la reputazione, benché quel giorno non ci riuscisse molto
bene a causa di un certo rossino.Quel grandissimo idiota infatti
lo aveva svegliato durante il suo riposino pre-scolastico e senza
di quello non riusciva a gestire il sonno per il resto della giornata.
E adesso rischiava di ritrovarsi addormentato sotto la doccia...
Quello era proprio un do'aho!
Eppure era rimasto molto colpito da quell'azione. Sakuragi urlava
ai quattro venti di odiarlo e poi lo aveva trascinato sul marciapiede
svegliandolo e dicendogli di stare attento e che non doveva permettersi
di morire se non dopo che il grande Tensai lo avesse sconfitto.
Eppure lo aveva colpito il suo sguardo, sembrava quasi... preoccupato
ed era questo che Kaede non riusciva a spiegarsi, anche se la cosa
gli dava una certa soddisfazione.
La campanella suonò la fine delle lezioni e il moro non si
preoccupò troppo dell'ultimo pensiero che aveva avuto perché
la sua mente era già sul campo da basket.
"Forza ragazzi che domani c'è l'amichevole con il Ryonan!
Non vorremo farci sconfiggere da Sendo vero? Ormai non hanno più
Uozumi in squadra, vinceremo di sicuro!!"
"Guarda che anche noi non abbiamo più Akagi nanerottolo!"
disse Mitsui rivolgendosi al nuovo capitano Miyagi.
Non capiva perché il coach Anzai non avesse scelto lui. In
fondo era pur sempre il più anziano in squadra e poi era
il vero asso... Poi però ipotizzò che forse l'intento
dell'allenatore fosse quello di dargli la possibilità di
preparare l'esame di ammissione all'università, senza avere
il peso della squadra sulle spalle. Sì, sicuramente era quello
il motivo, non poteva essercene nessun'altro.
E mentre Mitsui guardava con sguardo soddisfatto Miyagi per essere
giunto al vero motivo della sua promozione a capitano, Hanamichi
faceva il suo solito ingresso trionfante in palestra, ovviamente
in ritardo.
"HANAMICHIIIIIIII!!!!! Ma ti sembra l'ora di arrivare???"
chiese Miyagi furente .
Il rossino provò a giustificarsi ma una sonora ventagliata
si abbatté sulla sua testa non appena passò vicino
ad Ayako.
"Ma Ayako non gli farai male??" chiese la seconda manager
con sguardo preoccupato.
"Tranquilla Haruko, questo ha la testa più dura del
cemento armato!!"
"Ahia!! Buaaaaahhhhhh ma ce l'hanno tutti con me!! Non è
giusto! Per fortuna che ci sei tu Harukina cara..."
"Do'aho"
Eccolo, non poteva non arrivare. Immancabile, come ogni altro giorno
e ogni altra occasione, la voce del volpino arrivò secca
e fredda, mentre gli passava accanto, alle orecchie del rossino.
"Teme kitsuneeeeeeeeee! Ti ammazzo io invece che qualche macchina
di passaggio! Se non fosse stato per me adesso tu saresti all'obitorio!!"
E così il rossino cominciò a raccontare di come aveva
'eroicamente' salvato quell'ingrato
da una morte certa.
Ovviamente l'unico a non dire una sola parola fu Rukawa, la cui
unica risposta fu "Do'aho" .
Tra le innumerevoli scaramucce e liti tra le due super matricole
dello Shohoku gli allenamenti finirono anche per quel giorno.
La mattina seguente la squadra avrebbe disputato un'amichevole di
preparazione contro il Ryonan. Anche se il campionato invernale
non era vicinissimo, era comunque il caso di cominciarsi a preparare
in vista della mancanza del centro ed ex-capitano Akagi, detto il
Gorilla. Adesso era Hanamichi a ricoprire quel ruolo, ma nessuno
sembrava fidarsi molto del rossino, eccetto ovviamente il coach
e... Rukawa, il quale era stato l'unico a dire un semplice "Ok.
" quando Anzai aveva comunicato la sua decisione.
Tutti se ne erano andati e negli spogliatoi erano rimasti solo Hanamichi
e Rukawa. Il primo si era sottoposto alla solita sessione di allenamenti
speciali dedicati ai fondamentali. Era un Tensai certo, ma dopo
l'infortunio durante il campionato nazionale aveva bisogno di potenziare
al massimo la resistenza. Rukawa dal canto suo era lento come una
lumaca, anche perché rischiava di addormentarsi ad ogni movimento.
Quando il rossino aprì la porta vide Rukawa seduto sulla
panca con un lecca lecca in mano e sembrava che preferisse contemplarlo
piuttosto che mangiarselo.
Il viso di Hanamichi si illuminò, adorava i lecca lecca,
specie se al cedro e dato che quello era giallo, probabilmente era
anche al suo gusto preferito. In quel momento agì senza pensarci.
Se Rukawa non lo voleva, lo avrebbe mangiato lui!
"Ehi Kitsune guarda che questi si mangiano... Guarda, così..."
Senza che Rukawa se
ne accorgesse, perché troppo preso dai suoi pensieri, Sakuragi
gli si era avvicinato e aveva preso il lecca lecca che aveva in
mano e adesso era tutto intento a scartarlo.
Ma prima che lui potesse fare qualcosa o dire anche solo 'A', il
rossino se lo era già messo in bocca con aria soddisfatta.
"Ma cosa cazzo hai fattoooooooooo??"
Shock.
Rukawa si era alzato di scatto e aveva... urlato!! Rukawa allora
non sapeva dire solo do'aho e altri due o tre insulti!! Ma soprattutto...
Rukawa sembrava davvero furibondo!
Rukawa che non provava mai neanche una piccolissima emozione, Rukawa
che a malapena sembrava dotato di parola e che sicuramente era privo
di cuore... Beh lui ora stava in piedi di fronte ad Hanamichi e
sembrava davvero preoccupato, oltre che furioso ovviamente.
"Ehi scusa Kitsune, non pensavo che per un lecca lecca... Tieni
se lo sciacqui sotto l'acqua lo puoi ancora mangiare... Comunque
credo sia andato a male perché non sa molto di cedro..."
disse porgendogli con sguardo ingenuo e tremendamente dolce lo stecco.
O almeno era quello
che Rukawa scorse in quegli stupendi occhi nocciola.
Per un brevissimo istante provò una stranissima sensazione,
ma si riscosse immediatamente ricordandosi del casino che quello
stupido aveva appena combinato.
<Strano che senta il gusto della pozione, dovrebbe essere senza
sapore>
"Non lo dovevi magiare... Ormai il danno è fatto, tienitelo
pure..."
"Io davvero non ti capisco... Scusami non volevo crearti problemi...
mi dispiace..." <Cavolo!! Perché ho detto queste
cose?? Certo le penso, ma perché ho pronunciato queste parole??>
"Hn..." <Ma da quando questo è così gentile?
Possibile che cominci già a fare effetto?>
"Ehmmm... Ok, senti io.... vado a farmi la doccia, ci si vede...."
E dicendo così il rossino se ne andò imbarazzatissimo
verso la borsa, prese tutto l'occorrente per la doccia e con lo
sguardo basso se ne andò senza degnare Rukawa di una sola
occhiata e con il lecca lecca ancora in bocca.
Il volpino dal canto
suo non capiva bene perché avesse avuto la sventura di incontrare
un deficiente patentato come Sakuragi anche se non era completamente
sicuro che quella fosse davvero una 'sventura'. Si diede mentalmente
del deficiente per quel pensiero, prese le sue cose e uscì.
Non capiva cosa ci facesse lì. Che diavolo si era messo in
testa? Non voleva davvero fare quello che stava pensando di fare...
Vero?
Da quando era diventato così forte e risoluto? Lui era un
fifone per queste cose... Anzi lo era diventato... E poi perché
credeva che quella fosse la sola cosa da fare??
Suonò al campanello come guidato da una strana forza. Qualcosa
dentro di lui gli diceva che se non lo avesse fatto, non lo avrebbe
fatto mai più.
E comunque, da quando era il tipo che si dichiarava da un momento
all'altro ad una persona che aveva sempre detto di odiare e non
di amare?
Soprattutto visto e considerato che quello con cui doveva parlare
era un RAGAZZO, non una ragazza e per giunta non un ragazzo qualsiasi,
ma Rukawa, già R-U-K-A-W-A, il suo peggior nemico, il suo
nemico giurato, il suo rivale, l'odiato volpino glaciale, il ragazzo
che aveva rapito il cuore della dolce Haruko... e anche il suo.
Sì, anche quello di Hanamichi Sakuragi, il Genio, il re dei
rimbalzi, attuale centro dello Shohoku e astro nascente del basket
giovanile.
Occhi come il ghiaccio, capelli neri come il cielo senza stelle,
lo sguardo perso chissà dove e una buffa espressione assonnata
sul viso. In questo modo Kaede Rukawa aprì la porta trovandosi
davanti il rossino.
Aveva lo sguardo basso
e sembrava molto imbarazzato. Sembrava una di quelle ragazzine rompiscatole
che andavano da lui a decantare la sua bellezza e di quanto fossero
innamorate del grande e magnifico Rukawa.
Ma ad Hanamichi questo non si addiceva, lui, forte e sicuro di sé,
magari non sicuro quanto lui ma di certo lo era molto più
delle altre persone, e adesso vederlo così, immobile e balbettante
gli faceva un'infinita tenerezza.
<Oh al diavolo! Se l'è voluta lui! Perché dovrei
preoccuparmene?? Farà la sua confessione e poi... e poi...
E poi, quando tutto sarà passato, si vergognerà da
morire... Forse potrei anche farmi fare una pozione dalla mamma
per fargli dimenticare tutto... Ah ma che m' importa!!>
"Ciao Rukawa...."
"Hn..."
"Stavi già dormendo... ma che ore sono? E' tardi mi
sa, scusa...."
"Sono le dieci, sono io che vado a letto presto..." Ma
perché adesso gli stava dando delle spiegazioni? Stava impazzendo
non c'era dubbio.
"Ah... Senti io... avrei bisogno di parlarti... Magari disturbo
se entro quindi ti va di andare a fare due passi?"
"No."
Rukawa si morse la lingua, non voleva essere così duro, in
fondo Sakuragi si stava comportando così solo perché
aveva mangiato qualcosa destinato a qualcun'altro.
"Cioè... Non disturbi, i miei sono a casa di amici e
io non posso uscire, non vestito così almeno..."
Sakuragi alzò
lo sguardo per guardare l'altro ed effettivamente si accorse che
non era certo in 'tenuta da uscita'.
Aveva addosso una maglietta a mezze maniche celeste con il numero
undici stampato, blu, all'altezza del cuore, che sembrava enorme,
sebbene il volpino non fosse certo mingherlino di costituzione e
un paio di pantaloni neri tutti larghi che gli cadevano morbidi
sulle gambe lunghe e sui fianchi stretti.
Rukawa si scansò dalla porta permettendo all'altro di entrare.
La casa era molto bella e spaziosa, arredata all'occidentale. Di
fronte alla porta c'erano le scale e subito sulla sinistra un grande
salotto nel quale Rukawa lo aveva fatto accomodare.
"Vuoi qualcosa? Magari un tea... Io me ne preparo una tazza
o mi addormento mentre parli..."
"Eh? Ah, no grazie, non mi va niente...."
Hanamichi si accorse di come era stranamente gentile e persino socievole
la kitsune. Lo guardò entrare nella cucina che si trovava
sulla sinistra del salotto e pensò che era davvero bello
e... sexy... molto, molto, molto sexy. Arrossì a quel pensiero
e si chiese come avrebbe fatto a dirgli ciò che provava.
Quando Rukawa rientrò
nella stanza trovò Sakuragi che si stava massacrando un dito
a forza di piegarlo e torturarlo per il nervosismo.
E di nuovo quel senso di tenerezza si impossessò per un breve
istante di lui. Ma di nuovo non volle badargli, per un breve momento
pensò che quella fosse pietà, ma poi si accorse che
quello non era un sentimento adatto a lui, né tanto meno
un sentimento che Sakuragi sembrasse meritare.
"Allora... non dovevi dirmi qualcosa?" chiese dopo essersi
seduto sul divano di fronte al rossino e aver poggiato la tazza
di tea sul piccolo tavolino di vetro tra i due divani.
"Ehmm... si...
vedi il fatto è che io...sì insomma... mi sono accorto
che ... Vedi io..." Hanamichi non sapeva cosa dire. Anzi di
parole ne aveva fin troppe, solo che nessuna sembrava voler 'camminare'
dalla sua testa fino alla bocca per rendere anche la Kitsune partecipe
dei suoi pensieri.
"Cosa dovevi dirmi
Sakuragi?" chiese di nuovo, con una dolcezza nella voce che
nemmeno lui credeva di possedere.
"Io ti amo Kaede;
credo di averti amato dal primo momento che ti ho visto. Ora so
che ti farò schifo fino alla fine dei tempi e che tu non
potrai mai ricambiarmi, ma io dovevo dirtelo. Fino a un istante
fa non trovavo le parole, ma alla tua domanda, non ho saputo trattenermi
e le cose sono uscite da sole... Comunque voglio solo che tu sappia
che non sto scherzando e che nonostante tutto credo che ti amerò
per sempre. Non credere che sia facile parlarti così e non
credo tu possa immaginare neanche lontanamente quanto questo mi
costi, ma adesso me ne vado, scusa ancora del disturbo."
Hanamichi si alzò con calma dal divano, dopo aver detto tutte
quelle cose senza alzare per un solo istante gli occhi dal pavimento,
senza il coraggio di guardare in faccia il suo interlocutore, senza
aspettare una risposta che sembrava già conoscere e senza
voltarsi verso il proprietario della casa che incredulo lo guardava,
senza quasi riuscire a muoversi.
Kaede non si aspettava
una confessione così diretta e sincera. Nessuna smanceria
e nessuna di quelle cazzate che leggeva nelle lettere che praticamente
trovava ogni giorno nell'armadietto.
Era come se Hanamichi fosse innamorato veramente di lui e questo
poteva solo significare che la pozione era riuscita alla perfezione.
Ma ora questo non aveva alcuna importanza.
Sapeva quanto il rossino fosse orgoglioso e sapeva che dire quelle
cose doveva essergli pesato tremendamente.
E sapere che nessuna di quelle parole era vera era triste. Triste
perché in fondo se Hanamichi credeva per davvero a quello
che stava dicendo era solo colpa sua e poi...
Non riusciva a capire bene. Era come se gli dispiacesse che Sakuragi
parlasse così solo per effetto della pozione e non perché
fosse davvero innamorato...
<Oh al diavolo> pensò mentre senza accorgersene si
alzava e raggiungeva Hanamichi che nell'ingresso si stava infilando
le scarpe.
"Sakuragi..."
"Eh? Ah... scusa
se ti ho chiamato per nome, non succederà mai più...."
disse sempre senza voltarsi. Non ne aveva il coraggio, non riusciva
a vedere cosa c'era negli occhi del ragazzo che amava, preferiva
ignorarlo piuttosto che leggervi odio.
"Davvero non succederà
più?" chiese il moro con uno strano tono nella voce.
Si accorse che in fondo era bello il suo nome pronunciato dal rossino.
Quest'ultimo da parte
sua fu molto sorpreso dell'ultima affermazione del volpino, ma cercò
di non darvi peso, in fondo poteva significare qualsiasi cosa e
già si sentiva abbastanza in subbuglio per farsi venire altre
idee malsane o, peggio ancora, un qualsiasi tipo di vana speranza.
"Certo, anche se
mi dispiace... Ci vediamo ciao" E così dicendo uscì
dalla porta chiudendosela alle spalle mentre si mordeva il labbro
non capendo perché non avesse tenuto per sè quell'ultima
affermazione.
<Ti dispiace se non
mi chiami per nome? Che cavolo di effetto ha quella stramaledetta
pozione! Cavolo questo non è Hanamichi...Oddio non è
che mentre la preparavo sono rimasto influenzato? Da quando chiamo
il do'aho per nome? E da quando mi preoccupo per lui?? Oh, al diavolo!
Poteva anche evitare di mangiare quel lecca lecca... Adesso è
solo colpa sua se si è reso ridicolo... Anche se a dire il
vero non era ridicolo, ma solo molto dolce e triste... Crede davvero
di amarmi... Mi dispiace tanto per lui... Cazzo Kaede ma che vai
pensando?? Questa è la mancanza di sonno, si certo non c'è
dubbio... Quell'idiota mi ha rovinato la giornata!!> Così
dicendo la volpe chiuse la porta di casa a chiave, salì le
scale ed entrò nella sua stanza dove il letto lo aspettava.
Quel giorno ci sarebbe stata la famosa amichevole tra Ryonan e Shohoku.
Ovviamente senza Akagi e Uozumi non sarebbe stata la stessa cosa,
ma di certo gli altri giocatori non sarebbero stati da meno.
Lo scontro tra Rukawa e Sendo era sempre acceso.
Sakuragi dal canto suo non vedeva l'ora di distruggere Fukuda e
annientare Sendo, dopo che lui avesse battuto Rukawa. In fondo il
suo piano era sempre valido.
Già Rukawa... Era strano ma sentiva un bisogno crescente
di dirgli tutto quello che gli passava per la testa. Effettivamente
era strano dal giorno prima,si era ritrovato a dire quello che pensava...
O meglio non riusciva a tenere un solo pensiero nella testa.
"Bene ragazzi andiamo! Vinceremo!!!"
"Sì vinceremoooo!!" urlò l'intera squadra
in risposta all'urlo dal capitano Miyagi.
"Ehi Kitsune... Posso parlarti un attimo?" Sakuragi bloccò
Rukawa sulla porta dello spogliatoio prendendolo per un braccio.
Il volpino sapeva cosa
voleva dirgli. E se era così, beh, si sentiva ancora di più
in colpa.
"Dimmi..."
"Senti, per quello
che è successo ieri sera... Mi dispiace..."
"Perché?"
Non si aspettava certo quella domanda. Perché?
"Perché ho fatto la figura dell'idiota, perché
non ho nemmeno un briciolo della genialità che proclamo ai
quattro venti, perché non sono e non sarò mai alla
tua altezza, perché non posso aspirare al tuo amore, né
ora né mai. Perché ti amo con tutta l'anima e non
capisco perché mi stia continuando ad umiliare in questa
maniera, visto che so che non servirà mai a niente. Ecco
perché..."
Cavolo! Ma che gli passava
per la testa?
Certo che la professoressa Veda era davvero esperta. Aveva dato
loro una pozione potentissima, facendogli credere che fosse poco
più di un giocattolino... Mah, era davvero strano...
"Capisco... Non ti devi preoccupare, non sono mica arrabbiato..."
"No??" chiese
il rossino incredulo guardando Rukawa con la sorpresa dipinta in
volto.
"Certo che no... In fondo la tua è stata la prima confessione
sincera che abbia mai ricevuto...." <Che idiota che sono!
Sì certo sincera e soprattutto spontanea... Ma gli posso
dire la verità? Minimo mi ammazza... E farebbe bene....>
aggiunse mentalmente.
"Ah...Comunque
scusa ancora, io non so davvero cosa mi stia accadendo... Beh andiamo?"
"Sì certo..." <Lo so io cosa ti sta accadendo...
Sei vittima di una pozione... Mi dispiace sul serio....>
La partita si svolse in un'atmosfera davvero strana. Il rossino
era sempre pronto a fare battute e a proclamare la sua genialità,
ma non appena gli veniva posta una domanda cambiava improvvisamente
espressione e diceva cose serie e con un'aria che non si addiceva
molto al ragazzo dalla battuta pronta che tutti conoscevano.
Dal canto suo Rukawa
si sentiva sempre più in colpa per quello che era accaduto,
benché non lo desse a vedere e cercasse mentalmente di convincersi
che la colpa era tutta di quell' idiota dai capelli rossi come il
sole al tramonto e non sua. Ma questo non sembrava avere troppo
effetto perché si era trovato in più di un'occasione
a passare la palla a Sakuragi o ad andarlo ad aiutare per smarcarsi
o per marcare a sua volta un avversario.
E la cosa stupiva e non poco tutte le persone presenti, giocatori,
spettatori e allenatori... O almeno un allenatore, Taoka, perché
Anzai dal canto suo non faceva che sorseggiare con calma una tazza
di tea o sorridere bonariamente sicuro che finalmente quei due avessero
capito quale fosse la vera sfida: riuscire ad andare d'accordo nonostante
le differenze per il bene della squadra e per la loro crescita personale
in quanto giocatori e non solo... Insomma una vittoria indipendentemente
dal risultato della partita.
Anche nelle file del Ryonan comunque le cose non erano esattamente
come ci si aspettava.
Sendo era un ottimo capitano, ma del resto non era una novità
visto che già durante l' "era Uozumi" il suo carisma
e le sue doti innate erano perfettamente note a tutti, ma non era
tutto...
Il porcospino era stranamente attento a tutte le mosse del rossino
e di Rukawa. Non che la cosa fosse una vera e propria stranezza,
ma più che altro c'era molto, forse troppo interesse negli
sguardi che lanciava ai due.
Nonostante la perfetta forma di tutti i giocatori del Ryonan e l'ottimo
gioco di Sendo, lo Shohoku vinse con sei punti di scarto, segno
evidente della superiorità dei ragazzi che avevano giocato
in maglia rossa.
Stranamente (come se
quel giorno ci fosse stato qualcosa di normale...) Sakuragi non
si vantava eccessivamente e sembrava molto più serio del
solito.
Rukawa pensò che quella confessione era stata davvero deleteria
per il morale del rosso. Decise che quando l'effetto sarebbe passato,
avrebbe fatto creare da sua madre una pozione o un incantesimo per
permettere al compagno di squadra di dimenticare quell' 'incidente'...
pronunciare quella parola anche se solo nei suoi pensieri lo sconvolse
e non poco... era come se un ago gli avesse trafitto il cuore, un
dolore quasi insignificante, ma allo stesso tempo forte e profondo.
Tutti i ragazzi si fecero la doccia continuando ad esultare per
la partita appena vinta. Ryota propose di andare tutti insieme in
un qualche pub a festeggiare e tutti accettarono.
Tutti tranne Rukawa che pose come scusa una cena con i parenti (non
poteva certo dire di dover portare la pozione alla sua prof!!) e...
Hanamichi che con grande sorpresa di tutti non accettò, semplicemente
perché non era dell'umore adatto, nonostante fosse felice
per la vittoria.
Persino il rossino si scioccò delle sue stesse parole, era
la verità, ma non aveva certo intenzione di declinare l'invito
dei suoi amici e poi non voleva far vedere il suo stato d'animo...
Ma allora perché lo aveva detto??
Rimase molto perplesso e per questo si vestì con una lentezza
estenuante, paragonabile solo a quella di Rukawa. E infatti rimasero
solo loro due nello spogliatoio.
Hanamichi non voleva restare solo con lui e non era una cosa fatta
apposta, ma sembrava che il destino fosse contro di lui...
"Beh... io sono in ritardo, ma... vuoi che ti aspetti? Magari
prendiamo il treno insieme..."
Hanamichi rimase sconvolto. Rukawa aveva detto che lo avrebbe aspettato?
E che potevano fare della strada insieme? No, quello era un sogno!
Lo stesso Rukawa rimase
molto colpito dalle sue stesse parole. Erano le 19 e alle 21 doveva
essere in classe. La Veda non amava i ritardatari, specie se dovevano
essere consegnati dei compiti, ma la cosa non sembrava preoccuparlo.
In fondo era uno dei due pupilli della professoressa e poteva permettersi
alcuni minuti di ritardo... E poi non voleva lasciare il rossino
in quello stato, anche se non ne capiva esattamente il motivo. Decise
comunque di non pensare a quale sorta di strano sortilegio avvenuto
nella sua anima che lo spingeva a comportarsi così e ad agire
come meglio poteva. Ma la risposta non fu certo quella aspettata.
"No ti ringrazio...
Preferisco stare un po’ da solo... Comunque mi fa piacere
che tu mi abbia proposto una cosa del genere anche se solo perché
ti faccio pena..."
Ecco, ora si stava rendendo ridicolo.
"Non dire scemenze! Non mi fai pena do'aho!"
"A no? E allora a cosa devo questo 'invito'?" Sakuragi
era seduto su una delle panche con le braccia appoggiate sulle ginocchia
e pronunciando questa frase aveva alzato il volto per incrociare
lo sguardo dell'altro con un sorriso triste dipinto sulle labbra.
Rukawa sentì
il cuore che gli si stringeva: Hanamichi era un tipo che rideva
sempre, che affrontava tutte le avversità col sorriso sulle
labbra. Perché adesso si stava comportando in quella maniera?
Ma soprattutto...
DA QUANDO CONOSCEVA COSI' BENE QUELL'IDIOTA? E PERCHE' CAVOLO CONTINUAVA
A CHIAMARLO PER NOME???? La cosa stava diventando grave....
"Ma che cavolo dici? Credi che possa provare pena per uno come
te? Tu sei l'antitesi del tipo che ispira pena... Ti ho detto di
andare via insieme.....così, per non...Oh non lo so nemmeno
io perché! Ma se non vuoi sono solo problemi tuoi do'aho!"
"Wow! Hai detto una marea di parole di seguito te ne sei accorto?"
e così dicendo rise.
Una risata dolce e pacata, argentina e piena di vita. Non era la
sua solita risata che a volte sembrava... forzata? Sì, forse...
Si accorse che quei pensieri erano troppo strani e che lui stava
facendo troppo tardi.... Doveva per forza andare, anche se in fondo
al cuore gli dispiaceva lasciare il rossino solo...
Si sarebbe preso a pugni per quel pensiero,ma cercò di mantenere
la calma e la sua solita freddezza e ci riuscì senza problema,
ormai era abituato a farlo.
"Ah, fa' come vuoi! Ci si vede do'aho!" si accorse che
ormai quella parola non era più detta come insulto, ma come
un qualsiasi altro nomignolo e si annottò mentalmente di
prendersi a calci anche per quello.
"Ciao Kitsune..." disse il rossino tornato tranquillo.
Kaede uscì dallo spogliatoio e pochi metri dopo fu richiamato
da una voce.
"Ehi Kae-kun... C'è solo Hanamichi dentro, vero?"
"Non chiamarmi in quella maniera!" disse il moretto rivolto
all'altro ragazzo con la solita freddezza.
"Ma dai, siamo in classe insieme da tre anni ormai!!"
"E allora?"
"Ok, ok.... Allora c'è ancora Sakuragi, vero?"
disse sorridendo.
"Hn..."
Non gli piaceva affatto quello sguardo che il compagno aveva dipinto
in volto. Erano in competizione da sempre, fin da quando a sei anni
avevano cominciato la scuola per maghi, benché fossero in
classe insieme solo da tre. I loro genitori erano amici di vecchia
data e anche se davanti agli altri facevano finta di niente per
non destare sospetti, si conoscevano praticamente da sempre... E
da sempre erano rivali e anche se si rispettavano molto, non erano
mai andati troppo d’accordo, probabilmente a causa dei loro
caratteri, completamente opposti.
"Perfetto... ci vediamo più tardi allora... ciao!"
disse senza smettere di sorride ed entrando nello spogliatoio.
"Ciao Sakuragi!"
"Sendo... ciao... Che ci fai qui?"
"Ti aspettavo..."
"Ah sì... E come mai??"
"Ah, nulla... Ti va se torniamo a casa insieme?"
"Ma se non sai nemmeno dove abito!"
"Eh eh eh, è vero! Va beh... magari possiamo fare due
passi, ti va?"
"Ok...." disse titubante. Quel ragazzo era davvero strano,
ma allo stesso tempo gli ispirava simpatia, nonostante i propositi
di sconfiggerlo per dimostrare a tutti la sua immensa genialità...
Sorrise tra sé e sé per quella affermazione che troppo
spesso ripeteva e che altrettanto spesso era solo un modo per difendersi.
Sendo era raggiante....Quella
era la sua occasione.
Camminarono per un po’ parlando del più e del meno
e della partita che avevano appena disputato.
Sendo si stupì sentendo dei complimenti provenire proprio
da chi giurava la sua superiorità rispetto al mondo intero
e si accorse di come fosse molto più dolce e tranquillo del
solito.
E il sentimento che provava nei confronti di quella adorabile testa
rossa ebbe un'impennata.
Certo non era nulla di serio, non era amore... Non ancora almeno,
ma comunque provava un grande affetto per quel ragazzo dai modi
pressoché assurdi ma dall'aria tanto tenera e ingenua.
Decise che quello era il momento giusto.
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un lecca lecca e lo
scartò cominciando a mangiarlo.
"O che scortese che sono...Vuoi un lecca lecca? Sai io ne vado
matto!!"
"Ma dai! Anche io!.. Effettivamente se ne hai un altro..."
"Eh eh eh... certo... E' al cedro spero ti piaccia..."
"Ma certo che mi piace, è il mio gusto preferito!!"
Sendo tirò un sospiro di sollievo. Era stato troppo avventato
a dire il gusto senza prima accertarsi che al rossino potesse piacere...
ma in fondo gli era andata bene...
Hanamichi prese il lecca
lecca e mentre cominciava a mangiarlo si accorse che aveva un sapore
diverso da quello che il giorno prima aveva 'rubato' a Rukawa.
No! Ci aveva pensato di nuovo! Ma adesso non era il momento adatto
per pensare a quel volpino malefico, voleva solo toglierselo dalla
testa insieme a tutte le cavolate che aveva cambinato in quei due
giorni.
Senza che se ne rendesse conto stava parlando civilmente con Sendo
senza proclamare la sua superiorità e senza mostrarsi allegro
come ogni altro giorno.
Ma il fatto era che proprio non ci riusciva, continuava a provare
quella spiacevolissima sensazione...
Era come se ogni persona potesse leggere in fondo alla sua anima,
senza che lui potesse opporsi, anzi era quasi come se non volesse
opporsi.
Arrivarono al campetto in cui Hanamichi andava spesso ad allenarsi
e si rese conto che Sendo doveva trovarsi molto lontano da casa.
"Ehi porcospino! Qui siamo più o meno dalle mie parti...
Tu non sei lontano da casa?" ancora una volta aveva espresso
un suo pensiero, senza che riuscisse a trattenerlo.
"Eh? Ah sì, ma non ha molta importanza... Ti va se ci
sediamo lì Hana-kun?"
"Da quando sono Hana-kun e ho smesso di essere Sakuragi??"
ma che diavolo gli stava succedendo?? Lo aveva fatto di nuovo! E
ogni istante che passava sembrava essere sempre peggio.
"Eh eh eh, se ti
dispiace non ti chiamo più così!" disse Sendo
sfoderando il suo proverbiale e disarmante sorriso.
Quel ragazzo era davvero tenerissimo e lo coinvolgeva sempre di
più. E poi era rimasto sorpreso dal fatto che fosse una persona
così sincera e trasparente. Era davvero bravo a far finta
di essere un duro davanti agli altri, non c'era dubbio.
"No... non ti preoccupare...
Ci sediamo lì?" disse il rosso indicando una panchina
poco distante , mentre si prendeva mentalmente a calci per aver
detto a Sendo che non gli dispiaceva quel nomignolo. Era come se
si sentisse improvvisamente attratto dall'altro ragazzo e se allo
stesso tempo non riuscisse a non fare niente per nasconderlo. Era
davvero una stranissima e spiacevolissima sensazione... O forse
non era poi così spiacevole?
"Senti Hana... dovrei parlarti di una cosa..."
"Spara porcospino...." la voce del ragazzo moro lo riscosse
dallo stato di trance in cui sembrava e decise che quello era il
momento buono per accantonare tutti i suoi pensieri.
"Perché non mi chiami Akira?" chiese l'altro sempre
sorridendo.
Si stava avvicinando oltre la distanza di sicurezza, ma mentre da
una parte Hanamichi voleva tenere quel porcospino molto lontano
perché non gli ispirava nulla di buono la sua vicinanza,
dall'altra sentiva l'attrazione di poco prima continuare a crescere.
"O-ok... Akira...
Che dovevi dirmi?"
Il braccio sinistro di Sendo scivolò intorno alle spalle
del rossino, e il suo viso si fece pericolosamente vicino a quello
del compagno più giovane.
"A-Akira...che...." ma le parole si bloccarono sulla punta
della lingua.
Sendo infatti si era avvicinato ulteriormente e aveva posato le
sue labbra su quelle del rosso, che ora stava lì, con gli
occhi spalancati senza riuscire a reagire in nessuna maniera. Ed
una parte di lui infatti non voleva reagire.
Sendo si staccò appena solo pochi millimetri, tanto che Hanamichi
poteva sentire le sue parole a fior di labbra.
"Mi piaci Hana-kun, sai?"
Ma il rossino non ebbe modo di obiettare né di dire nulla
perché Sendo era tornato a baciarlo, ora con più trasporto.
Infatti se il bacio di pochi istanti prima era stato nient'altro
che una casta carezza, questo era... beh sembrava voler diventare
qualcosa di molto più profondo.
La lingua del porcospino accarezzava le labbra del rosso senza sosta,
cercando anche un solo spiraglio che gli permettesse di entrare
in quella caverna calda e tanto sognata.
Hanamichi non riuscì più a resistere.
Schiuse le labbra rendendo felice Sendo e ricambiando con passione
sempre crescente il bacio che l'altro gli stava dando. La sua lingua
si muoveva di volontà propria duellando e giocando con quella
del giocatore del Ryonan facendogli provare sensazioni piacevolissime.
<Ma che cavolo sto facendo?? Sto baciando il porcospino?? Il
mio preziosissimo primo bacio io lo dò a questo... 'coso'
e non alla mia kitsune?? Già la kitsune... Ehi io amo lui,
non posso baciare Sendo, non voglio!!!>
Quei pensieri gli servirono per riprendersi da tutte le strane emozioni
che provava.
Si staccò in fretta dall'altro che sembrò molto sorpreso
ma allo stesso tempo molto dispiaciuto.
"Hana-kun... Che c'è che non va?"
"Akira senti... No, ascolta non posso nemmeno chiamarti per
nome..." si sentiva molto in colpa verso quel ragazzo. E adesso
anche lui, Mr. 50 rifiuti, sarebbe entrato a far parte delle persone
normali, che scaricano e vengono scaricate.
"Io... non capisco...."
Sendo era davvero molto confuso. Che la pozione non avesse avuto
effetto? Ma allora non avrebbe nemmeno dovuto iniziarlo quel bacio,
e invece... Perché si era fermato sul più bello?
Non riusciva a capire e la confusione gli si dipinse anche sul volto
di solito sorridente.
"Sendo io... Io sono innamorato di Rukawa e non me la sento
di...."
Ecco qual'era il problema!
Quel bastardo di Rukawa doveva avergli dato la pozione prima di
lui, ecco perché aveva iniziato a baciarlo e poi aveva smesso...
Possibile che avesse creato una pozione più concentrata e
quindi più efficace della sua? Eppure era stato ben attento
a filtrare poco il trifoglio per rendere il risultato finale poco
diluito...
"Ah capisco..." Non si fece scoraggiare e sfoderò
il suo solito sorriso.
Si alzò dalla panchina, ora doveva davvero andare oppure
la professoressa Veda lo avrebbe sgridato... anche se in realtà
gli sarebbe bastato un sorriso per farle passare la rabbia, in fondo
era il suo pupillo... insieme a Rukawa... Questa gliel'avrebbe pagata
cara!
"Sendo mi dispiace davvero, io..."
"Non mi chiami più Akira?? Siamo amici in fondo, no?"
"Sì certo..."
era titubante ma in realtà voleva essere per davvero amico
del porcospino e poi gli dispiaceva ferire i sentimenti di un'altra
persona
.
"Ok, ora devo andare o farò davvero tardi... Ci si vede
Hana-kun" e dicendo così il ragazzo si allontanò
regalandogli un ultimo radiosissimo sorriso e un saluto con la mano.
<Avrò altre occasioni, magari non con lui... Però
mi dispiace davvero, è così carino... Ma in fondo
è un bene, non mi sarebbe piaciuto vincere solo grazie a
quella pozione... Ah ma quello scemo di Kaede mi sente... Freddo
e impassibile un corno!!> e preso dai suoi pensieri si diresse
verso la vicina fermata del treno correndo, con la speranza di non
far arrabbiare troppo la professoressa.
"Bene ragazzi allora, vorrei che ognuno di voi venisse qui
alla cattedra con la pozione per farla esaminare... Bene cominciamo
con quelli del primo banco... Ozaki e Kodaka portatemi i vostri
infusi, intanto si preparino Sendo e Rukawa..."
"Ehm... professoressa..." disse timidamente il ragazzo
che era stato chiamato per primo.
"Dimmi Ozaki, qualcosa non va?"
"Eh professoressa, no cioè sì... Non sono presenti
nè Rukawa nè Sendo...." il ragazzo che aveva
parlato vide una vena sulla fronte della donna dalla folta capigliatura
argentea cominciare a pulsare pericolosamente...
"Come non ci sono??" chiese con un tono che non prometteva
nulla di buono.
"No... Rukawa ancora non è arrivato.... e nemmeno Se..."
ma il ragazzo non poté terminare la frase che la porta si
spalancò mostrando due alte figure trafelate dall'altra parte.
"Eccoci prof, scusi per il ritardo ^__^" il ragazzo dal
sorriso perenne non si smentì e entrò nell'aula come
se nulla fosse e passando tra i banchi fece arrossire metà
delle ragazze presenti, mentre l'altra metà arrossiva guardando
l'altro moro entrare bofonchiando un "Mi scusi" a mezza
bocca.
La professoressa Veda non ci vide più, era sull'orlo di una
crisi di nervi tanto era stressata quel periodo e certo quei due
non aiutavano il suo autocontrollo.
"Seeeeeeeeeeeeeeendoooooo!! Rukaaaaaaaaaaawaaaaaaaaa!!Portatemi
immediatamente le vostre pozioni se non volete un sette in condotta!!!"
Sendo si alzò
dalla sedia sulla quale si era appena adagiato con uno scatto non
appena sentì il tono della donna. Aveva fatto tardi per colpa
di Hanamichi, o meglio per colpa di quel deficiente di Rukawa che
ci aveva provato col SUO rossino e aveva incontrato proprio quella
forma di vita non ancora ben classificata, più simile ad
una volpe che ad un essere umano (dotato di poteri magici o meno!)
che se ne camminava tranquillamente per il corridoio e che aveva
come unica spiegazione all'essere arrivato tardi, l'essersi beatamente
addormentato sulla sedia della cucina mentre aspettava che sua madre
tornasse per andare insieme a scuola.
Quello scemo cominciava a dargli sui nervi per davvero!!
"Allora Sendo su dammi la pozione!" La professoressa usò
il suo tono più duro, ma in risposta non ebbe il timore che
avrebbe potuto aspettarsi da chiunque altro, bensì un radioso
sorriso.
Sendo posò il piccolo bricco contenente la pozione che gli
era avanzata sulla cattedra e la bacchetta della professoressa gli
passò sopra un paio di volte.
Con quel semplice gesto poteva controllare gli ingredienti presenti,
le loro dosi e prevedere l'effetto che essa avrebbe potuto sortire.
"Bene -disse dopo un attimo e mentre si sistemava sul naso
gli occhiali- la pozione sembra ben fatta. L'hai sperimentata su
di una persona priva di poteri?" quello infatti era l'unico
modo che si aveva per controllare la reale efficacia del filtro.
"Sì certo, ma non ha sortito grandi effetti...."
disse lievemente imbarazzato. Non era da lui fallire una conquista
e tanto meno una pozione!
"Che vuoi dire?"
"Ehm... vede... la persona a cui l'ho fatta prendere ha mostrato
un interesse nei miei confronti, ma nulla di più poiché
era sotto l'effetto della pozione preparata da Rukawa..." disse
Sendo con tono insinuante per far destare dal suo sonno Rukawa.
Infatti quest'ultimo
si era praticamente addormentato in piedi. Tra gli allenamenti,
la scuola, i compiti e la scuola per stregoni nonché i compiti
anche di quest'ultima era davvero un miracolo che non fosse già
andato in letargo!
Ma non era del tutto addormentato e sentire che Sendo aveva sperimentato
il suo compito a casa su di Hanamichi gli fece ribollire il sangue
nelle vene.
Come si permetteva quel mostriciattolo con gli aculei al posto dei
capelli di provarci con il rossino??
<Ehi, ma che mi frega con chi prova Sendo?? E poi io quello scemo
lì non lo sopporto, è solo un principiante!! E poi
io conosco Akira, sicuramente avrà fatto una pozione concentratissima
per essere sicuro di non perdere... Possibile che la mia fosse più
forte? eppure mi sembrava di aver seguito le istruzioni...>
"Allora Rukawa, vediamo la tua pozione..."
La professoressa lo ridestò permettendogli di accantonare
nuovamente pensieri e spiegazioni che sarebbero potuti diventare
troppo pericolosi, ma non si tirò indietro quando, per ricambiare
lo sguardo di sfida che Akira gli stava rivolgendo, guardò
il porcospino con scritto in faccia 'Guai-a-te-se-ci-riprovi' ma
sembrava che solo lui stesso non se ne accorgesse.
"Allora gli ingredienti sono giusti e anche le dosi. Dal colore
poi mi sembra molto meno densa di quella di Sendo... mah, non capisco....
Dimmi un po’... per caso l' hai usata su quelle tre del tuo
fan-club? Oppure su quella brunetta... la sorella del tuo ex-capitano..."
La professoressa aveva uno sguardo ammiccante e Rukawa dentro di
sé si annotò di fare a pezzi sua madre che era una
pettegola, nonché vecchia alunna ed ora amica e collega della
prof.
"Ehm, no... perché?" un terribile dubbio si cominciò
ad insinuare nella sua mente...
"Perché se avessi fatto mangiare il lecca lecca ad una
persona che è già innamorata di te l'effetto sarebbe
centuplicato..."
A quelle parole la volpe tirò un sospiro di sollievo, quello
non era certo il caso del rossino, in fondo lui lo odiava!
"Ah allora è tutto apposto, Sakuragi mi odia, ma allora
perché..."
La professoressa non gli permise di finire il discorso...
"Senti Rukawa, ma sei sicuro di aver usato un lecca lecca al
cedro?"
Cosa voleva dire? Certo che ne era sicuro, sulla scatola c'era il
coperchio con l'etichetta 'cedro', ne era più che sicuro!
"Certo perché??"
"Perché se avessi usato un lecca lecca al limone, invece
del pomo d'amore avresti ottenuto la pozione della verità...
E a quel punto, quella ragazza, Sakuragi, ti avrebbe detto solo
la verità..."
Rukawa allora fu sempre più convinto...
E al contempo Sendo scoppiò a ridere pensando a Sakuragi
con una divisa femminile e con gli occhioni da cerbiatto... Non
che non avesse degli occhioni da cucciolo, ma quello era decisamente
troppo. Effettivamente anche Rukawa fece uno sforzo sovrumano per
non ridere.
"Allora guardi sono sicuro, Sakuragi è un mio compagno
di squadra, un ragazzo... -enfatizzando il concetto e provocando
un brusio in classe a quell'affermazione. Allora Sendo ci aveva
provato con un ragazzo! Ma la cosa non sembrava infastidire particolarmente
il giocatore del Ryonan- ... quindi non credo proprio... Comunque
guardi, ne avevo fatti due, se con la bacchetta può controllare..."
e così dicendo prese dal piccolo sacchetto che conteneva
il barattolo un lecca lecca come quello che Sakuragi aveva mangiato,
il secondo che aveva preparato.
La donna prese il dolcetto e vi passò sopra la bacchetta
di legno.
Dopo neanche due secondi un sorriso degno di Sendo le comparve sul
volto solcato da qualche leggera ruga.
"Rukawa... tu sei proprio sicuro del lecca lecca che hai usato?"
"Sì certo, le scatole erano vicine, ma... perché?"
Rukawa fece di tutto per contenere lo stupore e lo sgomento che
piano piano stavano aumentando.
"Perché gli ingredienti sono giusti, come quelli della
pozione, ma il lecca lecca... beh è al limone!"
La professoressa continuò a sorridere, anzi il sorriso si
allargava sempre di più per la comicità della situazione.
Sendo dal canto suo
non sapeva se ridere o piangere.
Ridere perché Rukawa era l'oggetto dell'amore di uno stuolo
di ragazze e anche del compagno di squadra che odiava di più,
piangere perché questo significava che non aveva davvero
nessuna speranza col rossino.
Se aveva risposto al suo bacio era per il suo lecca lecca, ma aveva
smesso perché era innamorato di Rukawa e non certo per un
pomo d'amore.
Insomma non aveva speranze... Beh poco male, Akira Sendo non è
il tipo che si lascia scoraggiare da uno sconfitta. Alla fine avrebbe
trovato anche lui qualcuno da amare e che lo amasse per davvero.
Ora doveva pensare a come aiutare Sakuragi con quel ghiacciolo di
Kaede.
"Ma prof... non...
non è possibile! Insomma lui... ecco è un lui... Insomma
è un ragazzo!!"
Non era sconvolto perché aveva scoperto che un ragazzo era
innamorato di lui, ma perché quel ragazzo era Sakuragi!
"Lo so Kaede, ma... tesoro mio io che posso farci?"
"Hn..."
Non aveva più la forza di dire niente.
Era shockato, nel vero senso della parola.
Lo sapeva che Sakuragi era innamorato di lui, glielo aveva detto.
In fondo era sotto l'effetto della sua pozione...
<Ma non è possibileeeeeeeee!! Perché? Non che Sakuragi
sia così tremendo come pensavo, mi è sembrato persino
serio in questi due giorni e poi non è neanche brutto, anzi
è davvero bello, ma.... AAAHHH!!! Ma perché adesso
ho pensato questa cosa? Io e Sakuragi siamo rivali, lo ha deciso
lui e a me non è mai importato nulla!!>
Mentre nella testa del
volpino vorticavano incessanti pensieri e immagini del rossino,
il suo compagno di banco lo guardava con sguardo serafico e il solito
sorriso dipinto sul volto, sorriso che si stava allargando guardando
il viso di Kaede, sul quale erano evidenti i segni della meraviglia
che quella notizia gli aveva procurato, anche se lui faceva di tutto
per trattenersi.
"Ah, Rukawa, invece
di darti un 10 come a Sendo, ti darò un sette e avrai la
possibilità di recuperare a fine corso, sei d'accordo?"
"Hn... Sì certo Sig.ra Veda...."
Non alzò nemmeno lo sguardo, ma continuò a fissare
il banco come in stato di trance.
Quella era stata decisamente una notizia bomba.
Rukawa arrivò a scuola completamente sveglio e con due occhiaie
profonde che gli segnavano il bel volto.
Era incredibile quali effetti una sola notte di sonno persa potesse
avere sul numero undici dello Shohoku.
Già perchè il caro Ru non aveva dormito un solo minuto,
troppo concentrato a sentirsi in colpa per l'errore fatto e per
le conseguenze che esso avrebbe avuto nella vita del rossino per
il resto della settimana (tempo in cui la pozione avrebbe avuto
effetto) e subito dopo a maledirsi e a prendersi a schiaffi (e non
metaforicamente!) per tutte le attenzioni che stava dando al compagno
di squadra.
Cosa cavolo aveva da spartire con Sakuragi per sentirsi in colpa?
Per qualche giorno avrebbe detto sempre la verità a chiunque,
e allora?
Certo un po’ di sincerità nella vita non poteva guastare
e poi forse si sarebbe anche dichiarato a quell'oca dell' Akagi...
poi ci ripensò un secondo...
Sorvolando sulla gelosia che provò nell'istante stesso in
cui immaginò Sakuragi dire alla babbuina di amarla, come
avrebbe mai potuto fare il rossino visto che era innamorato di lui?
Un tuffo al cuore.
Quel pensiero gli aveva procurato un tuffo al cuore.
<Ma cavolo è da ieri che non faccio altro che pensare
a Sakuragi e adesso mi sento anche così per lui? Già
ma come mi sento? Emozionato forse.... MA CHE VADO A PENSARE!! Emozionato
per cosa? Perché mi ama? E allora cosa me ne importa??>
" 'Giorno volpe... Sveglio già a quest'ora? Wow!"
La voce del rosso face sobbalzare Rukawa.
Per la prima volta si accorse che era una voce calda, calma e profonda,
diversa da quella che aveva sempre associato al compagno di squadra.
Da quando faceva caso alla voce di quell'idiota?? Si chiese se per
caso non fosse anche lui sotto l'effetto di una qualche pozione.
"Hn..."
"Sempre loquace, vero?? Eh eh eh... Ci vediamo dopo"
"Hn"
C'era decisamente qualcosa che non andava in lui in quel periodo...
Forse era stata la dichiarazione di Sakuragi e lo scoprire che era
vera e non dettata da un filtro d'amore...
Forse, ma adesso non aveva voglia di pensarci.
Hanamichi fu il primo ad arrivare in palestra.
Quando Miyagi e Ayako entrarono lo trovano mentre provava i tiri
liberi.
"Hana... michi?"
"Ehi ciao Ryo-chan, ciao Ayako!" l'interessato si voltò
a guardare il capitano e la manager con un gran sorriso che sorprese
persino lui stesso.
Non aveva voglia di proclamare al sua presunta genialità,
anche se non ne capiva il perché.
Per un pò andò tutto come al solito, fatta eccezione
per Sakuragi che non stuzzica Rukawa, Sakuragi che non sparava le
sue cazzate, Sakuragi che non...
No, c'era decisamente qualcosa che stonava quel giorno, questo pensarono
tutti guardando ogni tanto il rosso che non riusciva a capire per
quale motivo non avesse la forza e la voglia di comportarsi come
faceva ogni altro giorno.
Solo Rukawa sembrava
il solito, nonostante dentro di lui si agitasse un mare in tempesta.
Quella pozione era davvero tremenda. Aveva paura di quello che Sakuragi
avesse potuto dire o fare e purtroppo, ben presto i suoi timori
si rivelarono esatti. In realtà non sapeva perché
si preoccupava così. Era tutto il giorno che continuava a
chiederselo mentre faceva finta di dormire. E ancora per colpa di
Sakuragi non aveva dormito!
In palestra erano rimasti solo Sakuragi che si allenava ai fondamentali
con la babb... ehm... con Haruko e Rukawa che continua ad allenarsi
da solo. Doveva controllare che quell'idiota non facesse cavolate,
ma ancora non ne capiva il motivo.
"Hanamichi ti senti bene?" sentì la voce della
Akagi parlare, col suo tono smielato, con Hanamichi che aveva appena
finito di allenarsi.
Rukawa continuò a palleggiare come se niente fosse ma allungò
le orecchie. Chissà cosa voleva quella gallina da Hanamichi?
<ARGGGGGGGHHHHHH!! L'ho chiamato per nome!>
"Sì Haruko
perché?"
"Non so sembri... Non sembri tu..."
"Eh eh eh no, ti assicuro che sono io!" <Perché
non riesco a fare lo scemo???>
"Senti Hana..." <Magari se dico qualcosa di carino
ad Hanamichi Rukawa si potrebbe ingelosire...> pensava intanto
Haruko.
<Che cavolo vuole
adesso questa?? E poi... COSA CAVOLO MI IMPORTA???> pensava intanto
un sempre più stralunato Rukawa.
"Dimmi...."
Haruko abbassò lo sguardo per nascondere l'imbarazzo e il
rossore che le colorava le guance. Sperava solo che Sakuragi non
la fraintendesse.
"Hana ascolta... Non mi ero mai accorta che ultimamente tu
fossi diventato così carino... Ti andrebbe di andare da qualche
parte adesso che usciamo?"
Silenzio.
Rukawa smise di palleggiare.
Come si permetteva quella sgallettata di invitare fuori il do'aho??
E come si permetteva di dirgli che era diventato carino? Hanamichi
era stato sempre bello, non carino!
Stop... Cosa aveva pensato??? Oddio non è che era geloso
di Hanamichi??
Hanamichi dal canto
suo non sapeva come trattenere le risate.
Per quanto tempo aveva desiderato un discorso come quello?
Per poco, forse mai, non per davvero almeno.
E adesso che arrivava , proprio davanti a Rukawa lui non poteva
che esserne divertito.
"Haruko ascolta... Io ti ringrazio, ma vedi..."
"Ha da fare con me!"
Una voce nota arrivò dalla porta che dava sull'esterno.
"Akira? Che ci fai qui?"
"Ciao Hana-kun! Ti ricordi che avevamo interrotto un discorso
ieri sera?"
"Ma veramente...." Hanamichi non aveva nessun discorso
in sospeso con Sendo, ma in un certo senso quando lo vedeva non
poteva fare a meno di sentirsi attratto da lui, come un pezzo di
ferro da una calamita. Eppure non era sempre stato così.
Di nuovo fece mente locale per un attimo e si accorse che era successo
tutto dopo aver mangiato un lecca lecca... Che ci fosse un nesso??
"E tu che vuoi?"
Stavolta era stato Rukawa a parlare e tutti si voltarono verso il
volpino. Era arrabbiato con se stesso per il pensiero che aveva
fatto e con Sendo che stava sempre in mezzo alle scatole. Chissà
poi che voleva quel porcospino? Non gli era bastato il due di picche
del giorno prima?
E se fosse stato solo quello? Certo la competizione poteva essere
un buon motivo per quella specie di g... non riusciva a dirlo....
Insomma per quella cosa che aveva provato pochi istanti prima.
Ma da quando era in competizione anche con Haruko? Accantonò
quel pensiero, la mancanza di sonno cominciava a pesare sul serio.
"Ciao Rukawa! Io sto bene grazie e tu? Che c'è, sei
per caso geloso?" Rukawa stava per esplodere ma si limitò
a mandare a quel paese Sendo mentre Hanamichi a sentire quell'affermazione
avvampò diventando dello stesso colore dei suoi capelli,
se non più rosso.
L'unica che pareva non capirci niente sembrava essere Haruko.
"Ehm... Hanamichi
allora....?"
"Haruko mi dispiace ma ho da fare con Sendo." a quella
frase una fitta tremenda alla testa, ma fece finta di niente, non
voleva mentire, ma d'altra parte voleva stare un po’ con Sendo,
anche se non ne capiva il motivo.
Rukawa gli passò accanto, mentre Haruko rossa in viso si
scusava e salutava tutti i presenti scappando in fretta verso gli
spogliatoi.
"Sei proprio un do'aho!" Il moro non disse altro, anzi
non sibilò altro perché il tono con cui disse quelle
poche parole era basso, pericolosamente basso e molto più
freddo del solito.
Hanamichi non capì il motivo di quelle parole, ma anziché
sentirsi ferito come credeva, provò uno strano senso di calma.
"Eh eh eh Ciao Rukawa!! Allora Hanamichi.... ti va di andarti
a cambiare?"
"Ehm... sì certo..." Hanamichi era insospettito
da quell'atteggiamento del numero sette del Ryonan ma cercò
di non farci caso e annuendo si diresse verso gli spogliatoi, dove
trovò Rukawa che stava praticamente sbattendo tutti gli oggetti
che gli capitavano a tiro.
Rimase un attimo fermo sulla porta senza sapere che fare o dire
mentre Rukawa lo guardava come se non lo avesse mai visto.
"Tutto bene volpe?"
"E a te che ti importa?"
"Cazzo ti amo e se permetti mi preoccupo a vederti così!"
Si morse il labbro inferiore e non solo perché aveva urlato,
ma per quello che aveva appena detto; aveva ripromesso a se stesso
di non dirglielo mai più e invece non era stato in grado
di trattenersi.
Per un istante il volto di Rukawa sembrò quasi rasserenarsi.
Sentire quelle parole ebbero una specie di effetto calmante su di
lui. Poi pensò che aveva risposto così direttamente
per effetto della pozione. Con il passare dei giorni l'impulso di
dire la verità aumentava e la persona soggetta alla pozione
era portata a dire la verità non solo per rispondere a domande
dirette, ma anche quando esternava un suo pensiero. Aveva controllato
il libro di pozioni e si era documentato con cura. Sempre perché
si sentiva in colpa, anche se un dubbio si insinuava nella sua mente.
<E se non fosse solo per quello?>
"Sì, certo..."
"Se non sapessi che non è così direi che sei
geloso di Sendo..."
Quel nome. Ma cazzo doveva per forza dirlo?
Ma che gli importava se lo diceva??
Non voleva che il rossino finisse con Sendo, magari anche a letto
con lui, solo per quella pozione! Non se lo meritava...
Ormai era certo che Sakuragi non gli fosse antipatico e nemmeno
indifferente.
Ma ancora non si capiva.
"Vuoi sapere perché hai baciato Sendo ieri??" alzò
la voce. Quel comportamento non era da lui, ma a sentire quel nome
e a pensare che il suo rivale era lì vicino, gli veniva in
mente di come la sera prima il porcospino gli fosse andato a raccontare
nei dettagli il discorso con Sakuragi terminato con un passionalissimo
bacio.
Sentiva ancora la rabbia che il giorno prima aveva trattenuto ribollirgli
nelle vene!
Hanamichi rimase immobile,
come faceva Rukawa a sapere di quel bacio? Ma sopratutto: perché
sembrava così arrabbiato?
Annuì incapace di pronunciare anche una sola sillaba. Non
aveva mai visto Rukawa in quello stato, anzi non aveva mai visto
Rukawa dimostrare anche un solo sentimento o emozione.
"Perché il caro Akira -disse il nome dell'apprendista
stregone sbeffeggiando il modo in cui Hanamichi lo aveva chiamato-
ti ha dato una pozione d'amore che si chiama Globo d'amore, ecco
perché!!"
"Ma che diavolo dici??"
"Io e Sendo siamo due apprendisti stregoni e lui ti ha fatto
mangiare un lecca lecca, lo stesso che hai preso a me l'altro giorno.
In quel modo ti ha dato la pozione...."
"Rukawa non è divertente..."
"Ma è vero! ^__^"
"Sendo?!?" il giocatore del Ryonan era appena entrato
dalla porta e adesso se ne stava appoggiato allo stipite come se
stesse dicendo la cosa più normale del mondo."
"Non arrivavi e allora sono venuto a vedere quanto ti mancava....
Kaede sai che non dovevi dirglielo, vero?"
"Fa conto che abbia mangiato anche io un lecca lecca con la
pozione che ho preparato e non posso fare a meno di dire la verità..."
Hanamichi guardava imbambolato
alternativamente Rukawa e Sendo senza capire cosa stessero dicendo.
"Mi volete spiegare cosa state dicendo????" dal tono della
voce si poteva chiaramente percepire tutta la confusione mista a
rabbia che provava.
"Allora Hana siediti... - il rosso obbedì di malavoglia
al comando di Sendo - Io sono un'apprendista stregone come Kaede.
Ci conosciamo da quando abbiamo sei anni e i nostri genitori sono
amici di vecchia data. Non siamo rivali solo nel basket, ma anche
a scuola... cioè nella scuola di magia che frequentiamo.
Qui a Kanagawa ce ne sono due, mentre in tutto il Giappone una decina.
Comunque, noi due abbiamo dei poteri magici, anche se ognuno di
noi ne ha alcuni più sviluppati e riesce meglio in una materia
piuttosto che in un' altra... Fino qui tutto chiaro?"
"No" disse fermamente Hanamichi, non poteva credere a
tutte quelle cose!
"Do'aho!"
"Vorrei vedere te al mio posto!"
"Io ho scoperto a 4 anni di avere dei poteri e che i miei genitori
non erano persone come le altre... Certo è diverso, ma è
stato ugualmente uno shock." Rukawa sembrava essere più
convincente di Sendo visto che il rossino lo seguiva con attenzione
e sembrava persino dar credito alle sue parole.
Sendo fece una leggera
risatina. Quei due erano proprio carini insieme, peccato che Rukawa
non se ne accorgesse e Sakuragi fosse sicuro di non essere ricambiato...
"Allora possiamo fare un po’ di tutto, senza comunque
andare contro le leggi fisiche tipo la gravità e cose del
genere, ma per esempio possiamo governare i fenomeni atmosferici
in determinate occasione e utilizzando molto del nostro potere,
anche se in realtà io e Akira ancora siamo degli studenti
e non possiamo farlo... Possiamo creare pozioni per qualsiasi cosa,
anche per guarire ferite non gravi e per curare malattie tipo l'influenza
nel giro di un paio d'ore.
La nostra professoressa di pozioni, la signora Veda è anche
in grado di leggere frammenti di pensieri altrui e capire tutti
i sentimenti delle persone. Ma noi ancora non siamo a quel livello."
"La VOSTRA professoressa?" in quel momento un moto di
gelosia si fece largo nell'animo del rosso.
"Sì stiamo
in classe insieme da tre anni. Comunque io sono particolarmente
bravo nell'utilizzare gli elementi naturali e ad usare la telecinesi.
Con la pratica riuscirò anche a leggere pensieri e sentimenti,
ma per ora è troppo presto."
Sendo scoppiò
a ridere a quelle parole e sia Hanamichi che Rukawa si girarono
a guardarlo con un sopracciglio alzato.
"Scusate -disse mentre cercava di soffocare le risate- è
solo che pensavo a te Kaede... Potenzialmente sai leggere i sentimenti
e non ti sei accorto di quelli di Hanamichi e nemmeno dei tuoi!
Non è divertente?? Ah ah ah!" e scoppiò a ridere
di nuovo piegandosi in due.
Hanamichi arrossì
e Rukawa si dette mentalmente dell'imbecille. Sendo aveva ragione,
solo che lui non era mai stato troppo interessato a quel potere.
Rukawa si schiarì la voce, cercando di farlo anche con i
suoi pensieri ormai in tumulto e gelò Sendo con lo sguardo,
il quale smise di ridere e si asciugò le lacrime che il troppo
ridere gli aveva procurato.
"Il deficiente qui, invece è bravo con le pozioni di
qualsiasi tipo e con i fenomeni atmosferici. Anche lui ci sa fare
con la telecinesi ed è bravo negli incantesimi di trasformazione.
Comunque siamo i primi della nostra scuola, anzi i primi dell'intera
prefettura...."
"E siamo tra i primi cinque di tutto il Giappone... Comunque
è ovvio che ci sono stregoni, sia apprendisti che... professionisti,
diciamo così, che sono molto molto più potenti di
noi..." lo interruppe Sendo, Hanamichi notò che entrambi
sembravano molto fieri della loro posizione.
"Beh questi sono i nostri poteri, anche se in realtà
le pozioni le può preparare chiunque e ognuno di noi ha potenzialmente
la capacità di utilizzare tutti i poteri, comunque ognuno
è più dotato in un campo piuttosto che in un altro..."
Rukawa si stupì dell'affermazione che aveva appena fatto.
Possibile che lo avesse detto per davvero? Stava spiegando realmente
cose che dovevano restare segretissime?
I suoi poteri erano l'unica cosa insieme alla bravura nel basket
che lo facesse sentire speciale e lui si stava rendendo conto che
Sakuragi avrebbe potuto raggiungerlo anche in quello oltre che nel
basket, visto il potere astrale che sembrava avere.
Ehi da quando Sakuragi poteva raggiungerlo nel basket? Effettivamente
era molto migliorato e il suo talento era indiscutibile e poi...
quando si allenava seriamente era davvero bravo, ma...
Cercò di riportare la sua attenzione su Sakuragi. Ora doveva
vedere in che modo il suo compagno di squadra avrebbe reagito, per
decidere se cancellare la memoria di quella discussione e con l'occasione
anche della dichiarazione con una pozione oppure... Oppure?
Per quale motivo aveva corso un rischio così grande come
quello di raccontare ad un estraneo il suo segreto?
Per quello che ne sapeva lui, Sakuragi poteva essere un cacciatore
di streghe, anche se ormai erano praticamente estinti, o comunque
un esponente di qualche clan avversario o qualche creatura delle
tenebre, o....
Ok non doveva pensarci! Non poteva farsi tutti quei problemi per
delle cose stupide e senza fondamenta. Se Sakuragi avesse avuto
un qualche tipo di potere, anche se fosse stato una creature del
male, lui o anche Sendo se ne sarebbero accorti e poi ... E poi
cosa?
"Allora che ci dici?" la voce di Sendo gli impedì
di formulare un pensiero che non aveva voglia di affrontare.
Hanamichi rimase dapprima
serio e guardò con aria pensosa prima Rukawa e poi Sendo.
Poi all'improvviso, senza nessun apparente nesso logico scoppiò
a ridere come un matto.
"BWAHAHAHAHAH che divertenti che siete! Certo che da te Ru
non me lo sarei mai aspettato! AHAHAHAH!! Ok ragazzi ora io vado
a farmi la doccia...." si alzò e continuando a ridere
si diresse verso le docce.
Mentre camminava l'accappatoio che intanto aveva preso dalla borsa
gli scivolò di mano e allo stesso modo anche la pochette
in cui teneva il bagnoschiuma e lo shampoo.
Si chinò per raccogliere le due cose ma si accorse che non
poggiavano a terra.
L'accappatoio era sospeso a mezz'aria mentre la pochette si muoveva
tranquillamente verso Rukawa.
Il ragazzo teneva le mani alzate, una in direzione della sacchetta
mentre l'altra verso l'indumento di spugna.
Hanamichi guardava gli oggetti con gli occhi fuori dalle orbite,
poi spostò lo sgaurdo su Rukawa che lo guardava come se niente
fosse.
"Beh do'aho? Che ne dici della mia telecinesi?"
"Dai Kaede quello è un giochetto da bambini!" Sendo
guardò Hanamichi e con un sorriso a trentadue denti alzò
le mani verso il rossino.
In meno di un secondo Hanamichi si ritrovò a galleggiare
a un metro da terra senza capirne il motivo.
"Ah e poi il mio è un giochetto da bambini? Esibizionista!"
"Sei sempre il solito, scusa credi che sia facile tenere in
aria una cosa come 85 kg in aria visto che io ne peso 79?"
"Ehi do'aho siamo ciciocceteli eh? Io peso 75..."
"Io peso 83 kg, non 85! E poi non sono cicciotello! I miei
sono tutti muscoli e poi... CAZZO METTIMI GIUUUUUUU'!!!"
"Effettivamente si vedono i muscoli... Sei proprio ben fatto
Hana, sai? Comunque, se proprio vuoi scendere...." E dette
quelle parole, mentre sulle labbra di Sendo aleggiava ancora un
sorriso malizioso per l'apprezzamento fatto poco prima (apprezzamento
che aveva causato pericolose scintille negli occhi di Rukawa), il
rossino si ritrovò col sedere a terra. Un metro non era una
grande altezza, ma certo faceva male!
Rukawa diresse sia l'accappatoio che la pochette verso il loro proprietario
e posò entrambi gli oggetti con molta delicatezza in grembo
al ragazzo.
"Sei convinto ora?"
"S-sì... C-credo... Ma voi chi siete??"
"Hana te lo abbiamo detto! Siamo due apprendisti stregoni..."
Sakuragi non riusciva ad alzarsi. Era davvero sconvolto.
Era uno di larghe vedute e credeva agli extra-terrestri. Insomma
l'uomo non poteva essere così presuntuoso da pensare di essere
l'unica forma di vita intelligente nell'intero, sconfinato universo,
ma quello era decisamente troppo!!
"Hana... sei tra noi???" La voce di Sendo lo fece voltare
nella sua direzione. Si alzò, prese la sua roba e se ne andò
nel locale docce senza dire una sola parola, lasciando Rukawa e
Sendo a guardarsi perplessi.
Non poteva crederci. Non poteva credere che esistesse davvero la
magia, non credeva che fosse possibile e invece.... Invece il ragazzo
che amava e uno dei suoi più acerrimi rivali erano apprendisti
stregoni.
Già ma poi... amava per davvero Kaede oppure era solo un'illusione
creata da qualche strana magia?
Già... magia... in fondo si trattava di quello, no?
L'amore è una magia che ti colpisce quando meno te lo aspetti
e quello per Rukawa non era certo frutto di qualche strano incantesimo...
Ammettendo che quei due dicessero la verità si sarebbero
spiegate molte cose...
L'improvvisa attrazione per il porcospino e il fatto di non riuscire
a trattenersi dal dire la verità sui suoi sentimenti a Rukawa.
Ancora qualcosa non gli tornava, ma si decise ad uscire da sotto
il getto d'acqua, asciugarsi e vestirsi (aveva portato il cambio
lì perché non se la sentiva di vestirsi sotto lo sguardo
famelico di Sendo) per tornarsene a casa.
Entrò nello spogliatoio e vide che Rukawa era seduto su una
panca e fissava un punto imprecisato davanti a sé mentre
di Akira non c'era traccia.
"Come mai sei ancora qui? E Sendo?"
Perché cavolo
doveva sempre metterci di mezzo quel nome??
"Doveva andare a scuola."
"A scuola? Ah sì... E tu non ci vai?"
"No, oggi non mi va...."
"E puoi saltare così le lezioni?" Quella doveva
essere davvero una strana scuola!
"No, ma con i voti che ho non devo preoccuparmi di saltare
un giorno... Se sei pronto andiamo..."
"Andiamo? Che significa andiamo?"
"Devo spiegarti alcune cose..."
"Ok... se lo dici tu..."
I due uscirono dal cancello della scuola e continuarono a camminare
in silenzio. Kaede portava la bicicletta a mano e continuava a cercare
di rompere quel silenzio per spiegarsi, ma ogni volta che apriva
la bocca, non un solo suono ne usciva.
"Dove stiamo andando?"
"A casa mia."
Panico. Detta così
poteva essere male interpretata. In fondo era già stato a
casa della volpe. Per quale motivo adesso gli tremavano le ginocchia
molto più che la prima volta?
Cavolo adesso Rukawa gli voleva solo parlare di alcune cose, non
doveva mica confessare il suo amore come la volta precedente...
E allora cosa gli stava succedendo?
Forse il sapere che Rukawa non era esattamente una persona comune
gli dava una certa insicurezza, insomma lo faceva sentire molto
a disagio.
Kaede si accorse di
quello che aveva detto. Non c'era niente di male nelle sue parole,
ma certo dire ad una persona che sai essere innamorata di te, 'ti
porto a casa mia'... beh non è il massimo né della
furbizia né del tatto. Certo non potevano andare in un posto
qualsiasi e tanto meno a casa di Sakuragi. A casa sua non c'era
nessuno, sua madre sicuramente era già andata a scuola ad
insegnare e suo padre non tornava mai prima delle nove e mezza.
Doveva capire che intenzioni avesse Sakuragi e poi... e poi doveva
anche spiegargli la faccenda della pozione.
La sera prima tornato a casa si era imbestialito con sua madre dicendole
che aveva combinato qualche casino con i lecca lecca, ma poi si
era scoperto che il signor Rukawa aveva scambiato inavvertitamente
i coperchi delle due scatole e non essendo molto ferrato in pozioni
non si ricordava assolutamente che conseguenze poteva portare uno
scambio tra i due gusti.
Ora era troppo tardi per rimuginare sopra a quello che era successo,
il danno era fatto e adesso bisognava recuperare in qualche modo...
Chissà poi perché si preoccupava così! Ancora
doveva capirlo.
Arrivarono a casa della volpe e entrarono in silenzio, Rukawa fece
sedere Sakuragi, gli offrì da bere e poi si sedette accanto
a lui sul divano.
"Ascolta... quella che hai preso da me..."
"Era una pozione lo so, ma non credo che quello che provo dipenda
da quel lecca lecca..."
"No aspetta, tu non sai cosa hai mangiato... Non è questo
che volevo dirti..."
"Ah.... e cosa mi hai fatto mangiare scusa?"
"Cosa HAI mangiato,
non cosa TI ho fatto mangiare...!!" La voce di Kaede sembrava
essersi scaldata, o meglio sembrava alterato... Possibile che la
volpe polare potesse arrabbiarsi?
"Ok, ok... non scaldarti!"
"Io non mi sto scaldando!" adesso quella voce di solito
così fredda e distante era alta, si stava decisamente alterando.
Hanamichi sorrise fra sé, era così bello riuscire
a suscitare una qualche reazione nella sua volpe!
"Sei bello quando ti arrabbi... sembri umano... cioè...
sembra che tu abbia dei sentimenti, cioè... insomma..."
Hanamichi fissava Rukawa con un sorriso impacciato e il volto rosso
per l'imbarazzo, non voleva che le parole che aveva detto fossero
fraintese! E ancora una volta si stupì di non essere riuscito
a trattenere un pensiero per sé.
Kaede rimase imbambolato
a guardarlo. Effettivamente Hanamichi era l'unico che riuscisse
a suscitare in lui una qualche emozione e non solo rabbia... Quel
pomeriggio era stato.... Non riusciva a dirlo, ma era stato geloso.
Vide l'imbarazzo dipinto sul viso del compagno e il sorriso che
comunque non abbandonava le sue labbra e non poté fare a
meno di concentrarsi su quello...
<Chissà se sono morbide... Sendo lo sa, GRRRR che rabbia!
Ma che penso? Oddio no... non è possibile!!! Non sarà
che...??>
Bacio.
Hanamichi voleva baciarlo e ora lo stava facendo. Era un bacio casto,
nulla più che due bocce che si toccavano, nulla di più
di due petali di rosa che si sfioravano.
Dolce, morbido, caldo, profumato.
Kaede se ne stava con
gli occhi spalancati e con le labbra di Hanamichi che premevano
delicatamente sulle sue.
Erano davvero morbide come credeva...
Poi la razionalità
prese il sopravvento.
Ma che stava facendo???
Hanamichi si allontanò di colpo da Rukawa, lasciando lui
e quest'ultimo con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Kaede dopo un attimo
di smarrimento iniziale riprese il suo solito atteggiamento e piantò
i suoi occhi blu addosso ad Hanamichi che se ne stava con lo sguardo
basso senza sapere cosa dire e senza avere il coraggio di guardare
l'altro.
"Beh?"
"S-scusa... E' solo che io... volevo farlo e l'ho fatto...
vedi io..."
"La pozione... è effetto della pozione."
"Cosa? Ma..." Certo, la pozione, lo aveva quasi dimenticato.
"Non era il globo d'amore, era la pozione della verità."
Hanamichi alzò la testa di scatto e con gli occhi sgranati
guardava Rukawa, impassibile come sempre... o forse era lui a non
vedere le emozioni che passavano negli occhi del volpino, perché
ormai questi sapeva bene come non far trasparire nulla, era un requisito
fondamentale per un telepate.
"Che cacchio stai dicendo???"
"Mio padre ha scambiato le scatole dei lecca lecca. Ne ho usato
uno al limone anziché al cedro e per questo è uscita
fuori la pozione della verità. Vedi il globo d'amore e la
pozione della verità hanno gli stessi ingredienti e le stesse
dosi, ma se si utilizza un lecca lecca al limone si ottiene la pozione
della verità, se invece se ne adopera uno al cedro allora
esce il globo d'amore. Capito do'aho?"
"NO!" Hanamichi
era ancora sotto shock. Passi che la magia esiste, passi che Rukawa
e Sendo avessero dei poteri magici, passi che entrambi avevano sperimentato
le loro pozioni su di lui, ma che Rukawa avesse scambiato due lecca
lecca e adesso lui fosse costretto a dire la verità... quello
era davvero troppo!
"Come no? Mio padre si è sbagliato, ha scambiato i due
coperchi su cui ci sono le etichette e così la pozione è
venuta fuori diversa... Ma a quanto vedo, funziona lo stesso.
Tutto quello che tu hai fatto negli ultimi due giorni è dovuto
all'effetto del lecca lecca."
"Hn..."
A Rukawa per un istante
venne da ridere, lui parlava come una macchinetta e Sakuragi stava
zitto.... si erano scambiati i ruoli!
Dopo un attimo di silenzio Hanamichi parlò di nuovo.
"Che effetti ha? E quanto dura?"
"Allora dura per sette giorni dal momento dell'assunzione,
quindi ne avrai per altri 5, ma l'effetto va aumentando col passare
del tempo invece di diminuire. Quindi ogni minuto che passa ti risulterà
sempre più difficile non dire la verità e questo comporta
anche che non riuscirai a trattenere le azioni e i pensieri. Ecco
questi sono gli effetti, all'inizio dici la verità solo per
rispondere a domande specifiche, poi cominci a dire quello che ti
passa per la testa, e tra un paio di giorni agirai solo d'istinto,
senza pensare e senza che la razionalità possa fare qualcosa.
Infatti per quello che hai appena fatto -e fece una pausa, era una
piacevole sensazione ripensarci- non sei riuscito a trattenerti
perché la pozione sta cominciando ad agire sempre di più."
"Ho capito, allora devo evitare di avere rapporti con chiunque..."
"Beh certo rischi di fare cose di cui ti potresti pentire..."
"Già... Ma quanto parli stasera kitsune!"
"Mpf!"
Hanamichi rise, rise
di gusto con il cuore che gioiva. Certo Rukawa non lo avrebbe mai
ricambiato, ma cosa importava in quel momento?
Kaede se ne accorse.
Si accorse di come quel ragazzo fosse sempre pieno di vita e come
riuscisse a trascinare con la sua allegria chiunque gli stesse accanto.
Non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere. Dapprima
piano e sommessamente, poi sempre più forte e sempre più
allegramente.
<Ma cosa mi stai facendo?>
"Ok... allora che devo fare secondo te?" Hanamichi provò
a tornare serio, anche se riusciva a stento a trattenere le risa.
Per Kaede fu molto più semplice riprendere il controllo,
nonostante nella sua voce si scorgessero ancora le tracce del riso.
"Allora credo che la cosa migliore sia rimanere a casa dandoti
malato, anche se forse non credo che riusciresti a dire ai tuoi
una balla .. Ok sono un idiota!-___-"
"Ehi! Ma quello non ero io?"
E di nuovo si guardarono e risero. Rukawa non rideva così
tanto da molto tempo.
"Ok, rimani qui."
"EH??" Hanamichi non credeva alle sue orecchie. "Ma
scusa e cosa dici ai tuoi?"
"Domani partono per un convegno sulla telepatia che si svolge
a Kyoto, quindi staranno via per una settimana, non ci sono problemi."
"Fate addirittura i convegni? Ok, domanda stupida... Mi devi
parlare della tua vita come stregone e di cosa... -si bloccò
di colpo- Scusa non devo intromettermi e poi non credo tu ne possa
parlare."
"In realtà non potrei farlo, ma posso sempre trovare
un modo per giustificare il fatto che te l'ho detto. Tu però
devi tenere il segreto a vita, altrimenti finiremmo nei guai entrambi."
"Che intendi?"
"Io verrei processato per aver violato la legge e tu verresti
sicuramente condannato ai lavori forzati in qualche luogo di detenzione
insieme a tutti quelli a cui ne hai parlato."
Hana era sconvolto.
"Cosa?? Ma non è crudele?"
"Vedi noi stregoni e streghe abbiamo molti nemici: i cacciatori
di streghe, anche se sono probabilmente estinti, i vampiri, i demoni,
gli angeli del male..."
"Ehi stop, stop! Esistono vampiri e cose simili???"
"Certo e sono tutti nostri nemici, o meglio loro lavorano per
il male noi per il bene, benché ci siano comunque streghe
e stregoni votati al male..."
"Ok adesso basta... questo è davvero troppo! Troppe
notizie tutte insieme!"
"Ok..."
"Senti ma se adesso vado a casa e mia madre mi chiede perché
sto via 5 giorni, le dirò la verità, giusto?"
"Vero, non ci avevo pensato. Ok... fammi pensare... ecco idea!!
Allora i tuoi sono al lavoro adesso o sono già a casa?"
"Mio padre è
morto quasi tre anni fa, mia madre fa l'infermiera e oggi fa il
turno di notte." Hanamichi si morse le labbra, non voleva raccontare
mai a nessuno di suo padre, ma ora per colpa di quella stupidissima
pozione lo aveva detto a Rukawa!
Cominciava ad odiare gli effetti di quella cosa!
Kaede rimase un attimo
in silenzio. Non ne sapeva niente e nemmeno poteva immaginare che
quell'idiota fosse orfano di padre.
"Com'è successo?... Scusa non dovevo chiedertelo...
La pozione..."
"Ha avuto un infarto e io, per colpa di una rissa in cui ero
stato coinvolto, non sono riuscito a chiamare i soccorsi in tempo.
Se non avessi fatto a pugni anche quel giorno, ora mio padre sarebbe
vivo..."
"Mi dispiace, davvero... Comunque non è stata colpa
tua se è questo quello che vuoi dire!"
"Oh sì che
lo è stata, lo è stata e come...." Alzò
gli occhi e incontrò lo sguardo del volpino. Sembrava...
triste... Gli sorrise dolcemente e sentì Rukawa avvicinarsi,
finché, senza nemmeno accorgersene si ritrovò con
le sue braccia appese al collo e la sua testa poggiata sulla spalla.
"Non è colpa tua..."
Hanamichi ricambiò l'abbraccio con il cuore che gli scoppiava
dalla gioia e per un attimo si perse nel profumo dei capelli del
suo amato, ma subito si staccò da lui. Non voleva agire sotto
l'effetto della pozione, ma soprattutto non voleva la sua compassione.
"Non voglio la tua compassione, né la tua pietà!"
"Do'aho! Non è compassione e nemmeno pietà!"
"E allora perché lo hai fatto???"
Già, perché
lo aveva fatto? Perché si era comportato in quel modo? Perché
aveva sentito un peso sul cuore e una irrefrenabile voglia di abbracciare
e proteggere quel ragazzo, perché non voleva che soffrisse
mai più?
"Io... non lo so..."
"Scusa, non volevo essere duro... E adesso, cazzo!, non posso
non dire tutto quello che mi passa per la testa!"
"Mi dispiace è colpa mia..."
"Ah... è
per questo che mi aiuti allora... ti senti in colpa..." Hanamichi
divenne improvvisamente triste. Certo che era solo per quello, che
aveva in mente?
Che motivo aveva di illudersi?
"No... cioè sì.... Oh, non lo so! Cacchio, mi
fai perdere il lume della ragione!"
Hanamichi guardò quel ragazzo di solito freddo e impassibile
sbattere i pugni sul divano, come un bambino a cui hanno tolto un
giocattolo e non poté fare a meno di intenerirsi.
<Sei così dolce!>
"Sei così dolce!"
<Ma no, l'ho detto!>
"Ma no, l'ho detto!"
Kaede alzò lo
sguardo e lo guardò incredulo, la pozione stava facendo effetto
molto più rapidamente del previsto. Ormai non riusciva più
a trattenere i pensieri.
"Ok -disse risoluto alzandosi- chiama a casa e dì che
dormi fuori, dopo penseremo a come fare per il resto, io vado a
vedere se riesco a saperne di più dal libro di pozioni avanzate
di mia madre."
"O-ok..." Hanamichi rimase molto impressionato dalla risolutezza
del ragazzo e senza provare ad obiettare si fece indicare il telefono
più vicino dal quale con una telefonata lampo disse a sua
madre che dormiva a casa di Rukawa e di non preoccuparsi perché
per 5 o 6 giorni avrebbe dormito lì. Poi disse "Ciao,
ti voglio bene, non preoccuparti." e senza darle possibilità
di replica mise giù la cornetta per impedirsi di dare informazioni
di altra natura...
Kaede aveva organizzato
tutto. Aveva lasciato un biglietto ai genitori in cui spiegava brevemente
che Hanamichi sarebbe rimasto con lui in modo da poter limitare
i danni e che sarebbe stato meglio se avessero cenato fuori e non
fossero tornati prima dell'ora in cui solitamente i signori Rukawa
si coricavano.
Tornarono all'una passata, avevano cenato cinese e poi avevano fatto
lunghe passeggiate in due parchi diversi per 'perdere' tempo.
Kaede non parlava molto ma sembrava interessato a tutti i discorsi
che Hanamichi faceva e ogni tanto ne iniziava uno di sua volontà
Stava cominciando ad essere molto incuriosito dalla vita di Sakuragi.
Non sapeva bene perché ma voleva sapere tutto di lui, di
quello che faceva quando era con gli amici, di come si comportava
di solito a casa, insomma tutto.
Tornati a casa, Kaede diede ad Hanamichi degli asciugamani, un pigiama
e della biancheria pulita, gli indicò la camera dove avrebbe
dormito per il resto della settimana, il bagno e gli fece vedere
quale era la porta della sua camera, nel caso avesse avuto bisogno
di qualcosa, si era affrettato ad aggiungere, anche se in realtà
il motivo era un altro.
Un motivo di cui però Rukawa non voleva rendersi conto, o
forse aveva solo paura di farlo.
" 'Giorno..." Hanamichi entrò in cucina. Rukawa
era andato a svegliarlo bussando alla sua porta ordinandogli di
scendere entro 10 minuti o avrebbero fatto tardi e lui così
aveva fatto. Ora il volpino era davanti ai fornelli tutto intento
a preparare la colazione per entrambi.
"Io so preparare solo quella all'americana, se non ti sta bene
fattela da solo!"
"Ehi... calma non ti ho detto nulla! Va benissimo così...
Grazie..."
"Prego..." bofonchiò Kaede che non sapeva come
spiegarsi quell'improvviso attacco di gentilezza nei confronti del
compagno di squadra e che per questo motivo era alquanto scontroso.
"Certo che tu pensi sempre all'America, eh?" Hanamichi
ruppe il silenzio che aleggiava tra i due.
"MH?" Kaede lo guardò perplesso, alzando appena
lo sguardo dal suo piatto. Si sentiva troppo a disagio a guardare
Hanamichi negli occhi, ma non ne capiva il perché!
"Sì per la colazione.... anche nel mangiare il tuo primo
pensiero è per il basket... anche se indirettamente..."
"Forse... Comunque non voglio andare negli Stati Uniti solo
per quello... Lì c'è un'ottima scuola di specializzazione
per telepati, anzi c'è LA migliore scuola che esista, quindi
voglio andarci anche per studiare..."
"Caspita, non ti facevo così studioso!"
Kaede sorrise e alzò lo sguardo per incrociare quello del
rosso.
"Già... "
Per un attimo i loro occhi si fissarono gli uni negli altri e il
mondo intorno sparì. Fu Rukawa a rompere l'incanto, più
per l'imbarazzo che per altro, dicendo che dovevano andare a scuola.
Non sapeva se era una buona idea mandare Hanamichi in un posto in
cui sarebbe stato solo per molto tempo e per questo avrebbe potuto
fare molti danni, ma infondo non, poteva mica legarlo in casa, no?
Evitarono di arrivare
insieme per non destare sospetti, ma prima di andarsene avanti Rukawa
consigliò ad Hanamichi di andare da lui ogni qual volta stesse
per dire qualcosa che non doveva, anche se durante le lezioni.
Il rossino annuì diligentemente, ormai si stava abituando
a percepire l'azione della pozione alcuni istanti prima che le parole
gli uscissero dalla bocca e se non poteva impedirsi di parlare,
beh, avrebbe parlato con Rukawa!
Certo che era strano! Se aveva un problema con chi ne doveva parlare?
Con Rukawa....
E poi.... Insolito binomio: Rukawa, parlare. Eppure la volpe aveva
parlato fin troppo in quei giorni...
Fino a 24 ore prima era solo un normale ragazzo, certo normale per
quanto essere un tensai in ogni campo dello scibile gli permettesse,
ma... Ma chi voleva prendere in giro? Sapeva benissimo di non essere
un tensai in niente, se non forse nelle risse... Ma comunque a parte
tutto, trascorreva una vita tranquilla e adesso si ritrovava a sapere
che esisteva la magia e che lui stesso ne era vittima.
"La vita è davvero strana"
"Che hai detto Hana?" chiese Mito a bassa voce avvicinandoglisi.
"Che la vita è strana"
"Ah come sei filosofico, oggi... E come mai la vita è
strana?"
"Beh perché fino a ieri ero uno normale e oggi..."
Le mani improvvisamente fredde, il cuore che aveva accelerato i
battiti e un leggero fastidio, come un piccolo ago conficcato in
profondità alla sua altezza.
Questa era la pozione.
"Professore posso andare in bagno?" Hanamichi si era alzato
senza degnare di una risposta o anche di un solo sguardo Yohei.
Il prof. lo guardò in cagnesco prima di dargli il permesso
e uscendo dalla classe Sakuragi si guadagnò uno sguardo interrogativo
dall'amico e uno preoccupato da Haruko (infatti erano in classe
insieme) che, negli ultimi tempi, si era accorta di essere particolarmente
legata al rosso.
Era stata davvero dura pensare al bagno e non a Rukawa, ma certo
non poteva piombargli in aula. Per fortuna alcuni pensieri sono
troppo veloci per essere espressi, questo gli aveva detto Kaede
la sera prima e per questo non si era preoccupato di ragionare sul
fatto che sarebbe stato meglio andare in bagno.
Certo chiunque fosse passato di lì avrebbe sentito i suoi
ragionamenti, perché come avevano scoperto sempre la sera
prima a volte, in particolare soggetti, ma Kaede non gli aveva spiegato
che tipo di soggetti, le pozioni avevano uno strano effetto. Nel
suo caso era costretto a dire tutto quello che pensava, a chiunque
lo avesse ascoltato.
Ma adesso come poteva chiamare Kaede?
Poi gli venne in mente la telepatia. Certo non doveva essere un
potere particolarmente forte visto che Rukawa non si era mai accorto
né dei suoi sentimenti, né aveva mai dimostrato di
sapere cosa provassero gli altri...
E in ogni caso, anche se lui fosse stato particolarmente bravo a
gestire quel suo potere, di solito lo si poteva usare con persone
che si trovavano di fronte al telepate o comunque molto vicine,
non con chi era a decine di metri di distanza!
Ma doveva provarci lo stesso, in fondo tentar non nuoce!
Cominciò a ripetere nella mente il nome del volpino, come
una cantilena, come se solo quello fosse il modo di salvarsi da
chissà quale pericolo.
<Rukawa, Rukawa, Rukawa, Rukawa, Rukawa... Ho bisogno di te Kaede
ti prego vieni qui!... Rukawa, Rukawa, Rukawa, Rukawa...>
Kaede aprì di
colpo gli occhi.
Qualcuno lo stava chiamando.
Cercò di focalizzare tutto il suo potere sulla telepatia,
di modo da poter capire chiaramente, ma non aveva bisogno di molte
conferme. Quella voce... Era quella di Sakuragi, ne era più
che convinto, l'avrebbe riconosciuta tra miliardi di altre voci.
"Ho... bisogno... di... te... Kaede... Ti... prego... vieni..."
questo stava dicendo Hanamichi, aveva bisogno di lui... Ma dove
era?
Si concentrò un attimo cercando di pensare al rossino e gli
venne in mente il suo viso sorridente e la cosa gli scaldò
il cuore. Scosse piano la testa, non doveva distrarsi...
Ma certo! Il bagno! Era in bagno!
Alzò la mano e chiese al professore di uscire e questi acconsentì
pensando che sarebbe stata al stessa cosa vederlo dormire sul banco
o saperlo a zonzo chissà dove.
Entrò nel bagno e trovò Hanamichi seduto in terra
con le mani che gli coprivano il volto e che spingevano sulle tempie.
Ebbe un paura tremenda che stesse male e gli corse di fronte inginocchiandosi
e afferrandogli i polsi, scostando delicatamente anche se con un
po’ di forza le mani dalle tempie.
"Stai bene?"
Hanamichi si trovò
ad annegare in due pozzi blu come il mare e profondi come un cratere
e fu felice.
"Sei venuto per davvero!"
"Come hai fatto a chiamarmi?"
"Ho pensato che se mi concentravo su di te, forse la tua telepatia..."
"E' strano, ho sentito i tuoi pensieri..."
"E allora? Non funziona così?"
Kaede intanto si era seduto di fronte a lui con le gambe incrociate
e non aveva allontanato le sue mani da quelle di Hanamichi.
"No, te l'ho detto, si posso percepire solo i sentimenti e
nemmeno troppo chiaramente e frammenti di pensieri, ma frammenti
della grandezza di una parola... Anche se effettivamente io ho molto
potenziale, però...."
"Però?"
"Ora non pensiamoci... Perché sei qui? Cosa è
successo?"
Hanamichi distolse lo sguardo da quello di Kaede e lo fissò
in un punto non precisato oltre la sua spalla.
"Vedi... stavo pensando che la vita è strana, Yohei
mi ha chiesto perché e io.... Beh stavo per dirgli di te
e Sendo..."
"Mh, capisco. Hai fatto bene a venire qui. Ti sei accorto dell'effetto?"
"Sì."
"E cosa senti?"
"Le mani mi diventano fredde, il cuore accelera e sento un
dolore leggero ma fastidiosissimo qui..." E così dicendo
alzò la propria mano, incatenata a quella dell'altro e la
posò sul suo petto, all'altezza del cuore.
Kaede stava per impazzire.
Improvvisamente anche il suo cuore aveva cominciato a battere più
forte e non riusciva a togliere dagli occhi da quelli di Hanamichi.
"E' perché
la verità viene da lì, dal cuore..." rispose
sorridendo al rossino che lo guardò mentre il viso gli si
illuminava per quel piccolo, tenero, dolce e infinitamente inimmaginabile
gesto.
Ma fu proprio lui a risvegliarsi per primo, come se fossero entrambi
caduti in un lungo sonno e quello fosse il sogno che lo accompagnava.
"Che fai?" chiese indicando le loro mani unite.
Kaede si alzò di scatto, lasciando il rossino seduto in terra
a fissarlo.
"Adesso è meglio se torniamo in classe."
"Sì hai ragione" Hanamichi si alzò scrollando
dai pantaloni invisibile polvere.
"Ci vediamo a pranzo."
Hanamichi guardò Kaede stralunato.
"A pranzo?"
"Certo non vorrai rischiare di fare qualche casino con i tuoi
amici, no?"
"Ah già... In terrazza?"
"Hn, a dopo."
"A dopo"
E così, come se nulla fosse successo, i due se ne tornarono
in classe, nessuno dei due però riusciva a togliersi dalla
testa (e dal cuore) quella bellissima (per Hanamichi era tale) ma
strana (e questo era ovviamente Ru^^) sensazione di calore che li
aveva avvolti mentre si stringevano le mani.
La giornata passò senza troppi intoppi, anche perché
in ogni occasione in cui potesse restare solo con suoi amici, Hanamichi
scappava da Rukawa, senza farsene accorgere, e rientrava in classe
insieme al professore, come se nulla fosse.
Yohei si era parecchio incuriosito ma non ci diede troppo peso,
mentre Haruko sembrava seriamente turbata dal non poter stare con
il rossino.
Infatti la babbu... ehm Haruko si era accorta che forse quella che
nutriva nei confronti del rossino non era più amicizia, anzi
ne era certa.
Aveva provato una gelosia folle quando lui aveva preferito uscire
con Sendo anziché con lei, una gelosia che non aveva mai
provato nemmeno per Rukawa.
Seguendo le indicazioni di Rukawa le lezioni erano passate... ora
arrivava il difficile: gli allenamenti. Hanamichi si stava cambiando
insieme al volpino (che lo seguiva come un'ombra) e i problemi cominciarono
nel momento stesso in cui misero piede in palestra.
Miyagi fece una battuta sul fatto che Hanamichi e Kaede fossero
arrivati insieme suggerendo che forse erano diventati amici.
"No, Ryo-chan in realtà..."
SBONK!
Un pallone si abbatté sul viso di Hanamichi impedendogli
di finire la frase.
"TEME KITSUNEEEEEEE!!!!!!"
Come aveva previsto Rukawa, Hanamichi si concentrò sull'affronto
di aver ricevuto una pallonata da parte della kitsune così
da dimenticarsi di ogni altra cosa.
Anche gli allenamenti passarono più o meno tranquillamente,
anche se si videro volare più palloni del solito e nonostante
Hanamichi fosse andato, di sua spontanea volontà, da Rukawa
a chiedergli un consiglio sulla posizione delle braccia durante
un tiro libero.
Il rossino non aveva potuto fare altro. Ayako gli aveva detto che
se continuava così avrebbe raggiunto il livello di Rukawa
nel giro di un anno e lui stava per rispondergli che non avrebbe
mai raggiunto il livello del suo amore, con queste esatte parole,
nemmeno in 100 anni.
La cosa bella era che aveva detto quella frase a Rukawa ed era diventato
tutto rosso. Tutti pensarono che fosse per l'imbarazzo, non sentendo
le parole che aveva pronunciato e nessuno si accorse del minuscolo
sorriso che Rukawa fece e del bisbiglio che seguì "Grazie,
ma non è vero." E poi se ne era tornato a giocare come
se nulla fosse lasciando Hanamichi completamente sbigottito.
"Ok ragazzi potete
andare a cambiarvi, abbiamo finito per oggi!"
"Ah, per fortuna!!"
"Hanamichi... dove credi di andare? Tu hai ancora da fare!
^___^"
"Sì, sì lo so Ryo-chan!"
"O___O" Miyagi era rimasto senza parole dal fatto che
il rosso non avesse obiettato ma fosse andato diretto da Ayako dopo
aver preso un sorso di acqua da una delle bottiglie che erano a
bordo campo.
"Allora cominciamo Ayako?"
"No, oggi ci pensa Haruko... Sei contento, eh??" gli chiese
la manager dandogli una leggera gomitata sulle costole per sottolineare
il tono malizioso con cui aveva detto la frase.
"No."
Ayako non credette alle proprie orecchie. Non poteva per davvero
aver sentito quello che aveva sentito! Ma certo, Hanamichi lo aveva
detto solo perché Haruko era lì vicino e avrebbe potuto
capire tutto!
Convinta di questo la ragazza uscì accompagnata da Miyagi,
salutando con la mano i compagni di squadra, raccomandandosi di
non fare danni, strizzando l'occhio all'indirizzo di Haruko e Hanamichi.
Haruko arrossì, Rukawa sbuffò esasperato e Hanamichi...
beh lui cominciò a palleggiare come se nulla fosse.
"Senti Hanamichi....Va
tutto bene?" chiese la ragazza al rossino che si stava esercitando
sui tiri liberi.
"Sì, certo!"
"Ah... e allora come mai oggi sei sparito così spesso?"
"Andavo da Rukawa." si morse le labbra e si fermò
un istante. Poi riprese la posizione cercando di essere naturale.
Haruko rimase shockata, mentre il pallone che Kaede aveva in mano
era 'casualmente' scivolato a due metri da loro.
"Da Rukawa??"
"Sì vedi..."
"Dobbiamo decidere cosa regalare a Sendo per il suo compleanno."
I due si girarono sorpresi nella direzione da cui proveniva la voce
di Rukawa, ma la più sconvolta era Haruko. Non solo Rukawa
sapeva parlare, ma sembrava che lui e Hanamichi fossero diventati
improvvisamente amiconi e la cosa le dava un fastidio infinito.
"Capisco..."
Kaede se ne tornò
dalla sua parte di campo lasciando Hanamichi ai suoi allenamenti
ma cercando di comunicare con lui telepaticamente. Se ci fosse riuscito...
Beh adesso non era il momento di pensarci!
<Se hai bisogno chiama, io sto qui, ok?>
"Ok." disse il rossino ad alta voce e Haruko pensò
che volesse tornare ad allenarsi e gli porse un'altro pallone.
"Senti Hana....
Non voglio deconcentrarti, ma..."
"Dimmi..." disse Hanamichi mentre palleggiava, dopo aver
cambiato esercizio.
"Ti volevo chiedere se... Ti va se dopo che abbiamo finito
ce ne andiamo da qualche parte?"
"No."
"Ha-hai da fare?" chiese la ragazza mentre la voce le
si incrinava.
"No, solo che non voglio uscire con te!"
"P-perchè scusa?"
"Senti non mi stai antipatica sia chiaro, ma... Semplicemente
non mi stai nemmeno simpatica, certe volte sei molto immatura e
persino stupida e poi, io sono già innamorato di...."
SBONK!
Nuova pallonata in faccia, forse la millesima del pomeriggio...
ed erano solo le 19:30....
"Ehi kitsuneeeeee!!"
Hanamichi si era concentrato sulla sua kitsune dimenticandosi di
Haruko che intanto correva via nascondendo il viso tra le mani per
celare il pianto.
Lei era convinta che Sakuragi nutrisse qualcosa nei suoi riguardi!
E invece... Che figuraccia che aveva fatto! (E questo è poco!>___<
NdSaku)
Rukawa era stato a sentire
tutto il discorso. Va bene umiliare quella gallina senza cervello,
va bene dirle che è stupida, ma arrivare a dire ai quattro
venti i fatti suoi, quello non glielo avrebbe permesso! Non voleva
che il rossino si rendesse ridicolo per colpa di un suo errore...
e anche se non fosse stato per colpa sua... beh non se lo meritava
lo stesso!
Mentre erano intenti
a prendersi a pugni come sempre, nonostante fosse più per
abitudine che per altro, una voce proveniente dalla porta richiamò
la loro attenzione.
"Ehilà ragazzi!"
"Sendo... ciao!" Disse Hanamichi subito dimentico della
scazzottata mentre si dirigeva verso il nuovo venuto lasciando parecchio
interdetto Rukawa, cosa che non passò inosservata a Sendo.
"Allora come va?"
"Bene non fosse che parlo troppo..."
"Eh eh eh, dai che il quarto giorno è quasi finito...
Ne mancano solo tre..."
"Per fortuna! Guarda non la reggo più questa situazione..."
"Do'aho andiamo fare la doccia."
"Eh? Ah sì!"
Sendo notò lo sguardo torvo che Kaede gli lanciò passandogli
accanto e ricambiò col suo solito sorriso, mentre si andava
delineando nella sua perfida mente un piano altrettanto perfido
per far accorgere quello zuccone del suo amico dei sentimenti che
provava.
Quella settimana non avrebbe avuto lezione per via del convegno
di Kyoto a cui la maggior parte dei professori e anche molti degli
alunni avrebbe partecipato.
In realtà anche Kaede sarebbe dovuto partire con i suoi genitori
visti i suoi poteri di telepatia, ma evidentemente aveva di meglio
da fare a Kanagawa...
Era appoggiato ad un muro quando i due amici uscirono camminando
tranquillamente, finalmente liberi di poter agire senza paura delle
conseguenze... anche perché Hanamichi non poteva fingere
^__^!
"Allora vi va di andare da qualche parte?"
"No!"
"Sì!"
Ecco lo sapeva, era lui il vero genio, altro che Hanamichi! Sapeva
che Kaede avrebbe rifiutato e che Hanamichi invece avrebbe accettato,
come sapeva che se avesse proposto di uscire solo loro due, come
stava facendo, Rukawa lo avrebbe fulminato con lo sguardo e avrebbe
detto che sarebbero andati tutti insieme.
Passaro da casa di Rukawa per permettere al padrone di casa e ad
Hanamichi di cambiarsi, infatti Hana aveva chiesto a Yohei di passare
da casa sua a prendergli il cambio di vestiti e tutto il necessario
per stare 4 giorni fuori, senza dare spiegazioni che Mito, da bravo
amico non aveva chiesto.
Sendo invece aveva usato la sua abilità nelle mutazioni per
far diventare la maglietta bianca una t-shirt rossa attillata a
mezza manica, la giacca della divisa un giubbino di jeans abbinato
ai pantaloni neri, trasformati in un paio di jeans celeste scuro
con sfumature più chiare sulle gambe e sul sedere, il tutto
corredato dalla mutazione della scarpe di pelle in comode scarpe
da ginnastica.
Si era offerto di pensarci lui ai vestiti, ma Rukawa aveva rifiutato
dicendo che non si fidava dei suoi gusti (anche se aveva dovuto
ammettere a sé stesso che quella sera Sendo non era niente
male...), mentre Hanamichi aveva paura che essendo solo uno studente,
anche se bravo, gli avrebbe potuto far saltare un braccio o una
gamba, o qualcos'altro...^^;;
Nel giro di un'ora erano
tranquillamente in giro per le strade della città attirando
su di sé tutti gli sguardi. Tutte le ragazze, le donne e
le bambine che camminavano incrociandoli non potevano fare a meno
di guardare quei tre con gli occhi fuori dalle orbite e la bava
alla bocca, mentre i ragazzi li guardavano con invidia e qualcuno...
beh con la bava alla bocca come le donne...
Akira pensava che effettivamente non facevano per niente brutta
figura,anzi...
Kaede aveva scelto un paio di jeans blu con una felpa attillata
grigia e blu, col cappuccio e dalla quale spuntava il bordo della
maglietta ugualmente blu.
Hanamichi poi, era un vero spettacolo: aveva messo jeans e giacca
corta, sempre di jeans, abbinati, color amaranto, sotto la quale
si scorgeva una maglietta nera a maniche lunghe. Aveva messo il
gel ai capelli che ora gli ricadevano scompostamente sulla testa
e sulla fronte incorniciando quel bel visino che si ritrovava.
Possibile che a Kaede non fosse venuto un infarto al solo vederlo?
In realtà Rukawa
aveva avuto un 'leggerissimo' mancamento a vedere Sakuragi vestito
così, ma certo non ci aveva dato peso e non lo aveva fatto
notare.
Mangiarono un panino al volo in un fast-food, perché Sendo
aveva promesso che se si fossero sbrigati li avrebbe portati in
un bel posticino...
Si ritrovano in una
discoteca di quelle super galattiche, con musica assordante, gente
che si divertiva come matti e luci basse che non ti permettono di
vedere a più di un metro e mezzo dal tuo naso...
Sembrava che Hanamichi e Sendo non risentissero minimamente della
giornata che avevano alle spalle e che le tre ore di allenamenti
fossero state meno di dieci minuti.
Da quando erano entrati, si erano buttati in pista, lasciando Rukawa
ad un tavolino, che avevo conquistato con le unghie, insieme alle
giacche.
Si erano fermati solo per non più di un quarto d'ora per
bere le bevande prese al bancone del bar (e Sakuragi aveva obbligato
anche Sendo a prendere qualcosa di analcolico, poiché erano
degli sportivi e perché erano troppo giovani per gli alcolici)
e poi si erano rituffati nella mischia.
Kaede era seduto con davanti lo stesso bicchiere di coca, ormai
sfumata e diventata caldissima, da più di un'ora, ma la cosa
non gli importava. Non riusciva a togliere gli occhi da Sakuragi.
Sembrava che oltre che per giocare a basket fosse nato per ballare.
Si muoveva al ritmo ora lento e sensuale, ora frastornante e irrefrenabile
che la musica imponeva e sembrava che non avesse fatto altro per
tutta la vita.
Sembrava che percepisse le onde che la musica emetteva e non potesse
fare altro che seguirle, come aveva fatto con le sue onde telepatiche.
Ogni volta che Sendo gli si avvicinava per dirgli qualcosa, lo doveva
fare per forza nell'orecchio, a causa del rumore, e questo gli faceva
ribollire il sangue ogni volta, anche se non ne capiva il motivo.
O forse, molto più semplicemente non voleva capirlo, per
paura, per inesperienza, per egoismo, non lo sapeva...
Sendo gli si andò a sedere vicino e lo ridestò dai
suoi pensieri.
"Ehi!"
"Hn"
"Eh eh eh, guarda Hana, è instancabile!"
"Hn"
"Chissà a che pensa...."
"A niente." Ecco si era tradito, così aveva detto
all'amico che percepiva i pensieri di Sakuragi. Si era fregato con
le sue stesse mani.
"A niente?? Tu... tu leggi i pensieri di Hanamichi?"
"Certo, sono telepate... come se non lo sapessi!"
"Certo che lo so! Sai cosa intendo! Tu leggi ESATTAMENTE i
pensieri di Sakuragi?"
"E allora?"
"Come 'e allora'? Tu sai quello che significa vero?"
"Sì, che i miei poteri telepatici sono aumentati."
"No! Che tu e lui siete legati!"
"Hn" Non voleva pensarci, perché quello scemo glielo
aveva ricordato?? in quel momento avrebbe voluto correre, scappare
lontano, non sapeva dove, purché fosse stato in un posto
in cui LUI non c'era e in cui non avrebbe dovuto fare i conti con
i suoi sentimenti.
"Perché non vai a ballare?" gli chiese dopo un
attimo Sendo indicando con un gesto del capo il rossino in mezzo
alla pista circondato da tutte le altre persone.
Senza dire niente Kaede si alzò e andò verso di lui.
Voleva vedere se quello che la magia gli stava dicendo era la stessa
cosa che il suo cuore cercava di nascondere.
Era bello, tremendamente bello in quel momento. I capelli ribelli
nonostante il gel, la maglietta con le maniche tirate al gomito
che aderiva al torace come una seconda pelle, i pantaloni stretti
nei punti giusti che mettevano in risalto le forme delle gambe e
del fondoschiena ad ogni movimento.
Hanamichi aveva chiuso
gli occhi per un istante, voleva che la musica fluisse dentro di
lui, portandolo via di là permettendogli di non pensare ai
suoi problemi, al suo amore non corrisposto, alla magia...
E poi, proprio come per magia, una mano gli si posò sulla
spalla facendolo voltare e facendolo specchiare in due occhi blu,
profondi come l'oceano.
Kaede cominciò a ballare lentamente, poi sempre più
velocemente, seguendo il ritmo e i movimenti speculari di Hanamichi.
Sembrava quasi si fossero messi d'accordo tanto si muovevano in
sincronia!
Occhi negli occhi, mani che si sfioravano, corpi che si cercavano
senza incontrarsi, anime che si rincorrevano senza trovarsi.
Improvvisamente Hanamichi cambiò espressione si fermò
di colpo e si avvicinò a Kaede per dirgli qualcosa nell'orecchio.
Caldo. Caldo e dolce.
Anche se non aveva nessun modo per saperlo, sentiva che il fiato
che ora gli stava accarezzando il lobo dell'orecchio e il collo
e gli stava provocando brividi in tutto il corpo, era caldo e dolcissimo.
"Smettila di giocare con me! Non capisci,vero? Io ti amo, non
è uno scherzo questo! Sarebbe stato meglio se non ti avessi
mai conosciuto!"
Hanamichi guardò
un ultimo istante quegli occhi che gli facevano perdere il lume
della ragione e se ne andò lasciando l'altro immobile in
mezzo alla pista, guardarlo che prendeva la giacca e usciva seguito
da Sendo che gli aveva lanciato una veloce occhiata.
Kaede si riscosse.
Ma che aveva in mente quell'idiota??
Credeva davvero che lui fosse così cinico?
Credeva davvero che fosse così insensibile?
Ma di chi cazzo si era innamorato? Non certo di lui se pensava realmente
che potesse fare quelle cose, non era innamorato di Kaede Rukawa!
Doveva dirglielo!
Corse a recuperare la felpa lasciata al tavolo e si precipitò
immediatamente di fuori, dove vide Hanamichi e Akira che si allontanavano.
"Che cazzo ti salta in mente? Non penserai di portemi mollare
così vero??" Aveva gridato all'indirizzo del rosso,
che ora camminava con la testa bassa e le mani in tasca, quando
era giunto a pochi metri da lui. Certo doveva essere impazzito,
perché detta così poteva sembrare che Hanamichi lo
avesse mollato per Sendo... Non che la cosa gli importasse poi più
di tanto, ma...
Hanamichi si voltò
a guardarlo, ma non si accorse del viso contratto per la rabbia
e il dolore che le parole pronunciate poco prima avevano procurato
in Kaede.
<Che cazzo ha da strillare tanto? E' diventato scemo?>
"Che cazzo hai da strillare? Sei diventato scemo??"
<Merda la pozione!!>
"Merda la pozione!"
Rukawa lo guardò
capendo che non riusciva a resistere e improvvisamente la sua rabbia
svanì. Quegli occhi nocciola lo stavano facendo impazzire!
Sendo era molto più
lucido dei due amici e si rese conto che quello non era certo il
luogo adatto, soprattutto viste le condizioni di Hanamichi.
"OK, adesso smettetela di litigare, andiamo da te Kaede?"
"Hn."
I tre si incamminarono
e nessuno disse una sola parola, solo Hanamichi canticchiava. Kaede
si concentrò cercando di leggere nei suoi pensieri, ma vi
trovò solo le parole delle canzoni che intonava. Era un modo
per non pensare e non dire quello che gli passava per la mente.
Ma se questo fosse un bene o un male, beh... doveva ancora capirlo!
Entrarono in casa del moro e mentre lui e Sakuragi si sedettero
ognuno su un divano, Sendo prese a camminare su e giù per
la stanza, era una cosa che lo aiutava a pensare.
"Allora siamo già arrivati a non trattenere i pensieri?"
"Sì." fu Rukawa a rispondere mentre Hana continuava
a cantare a bassa voce.
"Ma è presto!"
"Lo so, ma..."
"Sì, il potere astrale, non è così?"
"Hn."
"Allora te n'eri già accorto!"
"Sì."
"Ehi si può sapere di che parlate??"
"Vedi Hana tu hai un grande potere astrale e per questo la
pozione agisce prima e maggiormente su di te..."
"Io ho cosa??"
"Potere astrale.... Significa che sei dotato di una forza particolare
che ti permette di imparare a fare le pozioni e anche semplici incantesimi
con l'aiuto di oggetti che catalizzano la tua forza trasformandola
in magia.... come se usassi una bacchetta magica, anche se è
diverso perchè quelle in realtà servono ad altro,
ma insomma... il concetto è lo stesso..."
"Non ho capito una mazza ^___^"
"Mi freghi il sorriso?"
"No ti imito!"
"Eh eh eh...Ok... Allora cosa ti devo rispiegare?"
"Io ho poteri magici?"
"No, hai solo un'anima molto pura e sensibile che ti permette
di avvicinarti al mondo della magia..."
"Ah! Adesso ho capito!!! Ehi kitsune! Ma allora è per
questo che mi hai detto che avrei potuto imparare a fare delle pozioni!"
"Hn." disse il moro alzando, il viso dalle mani su cui
era appoggiato e abbozzando un lieve sorriso.
"Ma glielo avevi detto!!"
"No, volevo prima essere sicuro..."
"Sì...ok... Va bene penso che per questi tre giorni
che rimangono sia meglio se Hana rimane chiuso in casa, vedendo
solo noi due... Anzi, no. E' meglio se ha contatti solo con te"
"COSAAAAAA??" I due ragazzi gridarono in coro, sconcertati
dalla proposta di Sendo, anche perché sembrava più
una specie di ordine, che un consiglio!
"Su pensateci bene, se Hanamichi andrà a scuola non
potrà fare altro che danni e badate bene che non mi preoccupo
per il nostro segreto, ma per quello che potresti rivelare riguardo
i tuoi sentimenti..." Hanamichi arrossì al sentire quella
frase.
"Ci penso io a lui, come ho fatto oggi!" disse fermamente
Kaede.
"Kae-kun...- sguardo omicida sia da parte di Hana che da parte
di Kaede -... ehm... non siete in classe insieme, no? E poi in ogni
caso, non potete correre l'uno dall'altro ogni volta che Hanamichi
sta per parlare!" Certo non si poteva negare che Sendo avesse
ragione...
"E poi... -riprese dopo un attimo di pausa per vedere sul volto
dei due ragazzi gli effetti del suo discorso-... è meglio
se ve la vedete voi due da soli, magari se parlassi anche con me
Hana potresti rivelarmi cose che vuoi tenere per te... Con Kaede
invece....beh siete così carini insieme!! ^___^ "
"AKIRAAAAA!!!" urlo disumano da parte di entrambi i ragazzi
che imbarazzatissimi guardavano il porcospino come se avesse appena
detto la più grande eresia di questo mondo.
"^_____^" Unica risposta fu un magnifico sorriso, uno
di quelli alla Sendo insomma, che ti disarmano, ti fanno calare
la guardia e passare la rabbia tanto sono belli e luminosi.
Hanamichi e Kaede abbassarono il capo rassegnati, con quello non
c'era proprio niente da fare, era una causa persa in partenza!!
"Bene ragazzi io me ne vado, è tardi e domani mi devo
alzare presto... Kaede siediti, conosco la strada! Ciao ragazzi
ci sentiamo e... DIVERTITEVI!! ^__^" E detto questo Sendo fu
costretto a recuperare la giacca di corsa e a volare fuori dal salotto
e dalla casa, perché una pioggia di cuscini, punizione per
la battuta appena fatta, si abbatté su di lui come una tempesta.
Chiuse la porta e vi si appoggiò con la schiena. Aveva fatto
un buon lavoro, certo il suo piano originale era diverso, ma anche
così... C'era solo da sperare che ora Kaede non fosse troppo
orgoglioso per dichiararsi... In fondo gli era rimasto davvero poco
tempo...
Si mise la giacca e cominciò a camminare verso casa, era
felice, aveva fatto qualcosa di bello... e se Kaede non gli avesse
ricambiato il favore... sarebbero stati guai grossi per lui! ^__^
Hanamichi si alzò dal divano su cui era. Aveva ripreso a
cantare. Non voleva parlare con Kaede, non aveva né il coraggio
né la forza per farlo.
"Vai a dormire, sono le 2 e mezza e domani hai scuola. Io vado
a letto, buonanotte... So open up your mind, and close your eyes..."
"...I'll be there for you no matter where you are..."
Kaede lo aveva afferrato per un braccio, mentre passava accanto
al divano su cui era seduto e... aveva cantato?? Conosceva anche
lui quella canzone? Ma sapeva quello che quelle parole significavano??
"Sai cosa significa quello che hai detto?"
"Io sarò lì, non importa dove tu sia..."
"Che bravo che sei!" disse sbeffeggiando il moro e cercando
di sottrarre il suo braccio dalla morsa d'acciaio che la mano dell'altro
era diventata.
Kaede si alzò in piedi costringendo Hanamichi a voltarsi
verso di lui.
"Perché hai detto quelle cose?"
"Perché è la verità."
"La verità? -sorrise- E tu cosa ne sai della verità?"
"Se non mi sbaglio sono io ad aver preso una pozione che mi
costringe a dire tutto quello che penso, giusto? Non credi che ne
capisca qualcosa di 'verità'?"
"No, tu non ne capisci un cazzo!"
"Da quando ti infervori così volpe?"
"Da quando mi sono accorto che non è me che ami!"
"E tu che ne sai? Non credere che perché mi hai letto
il pensiero una volta allora..."
"Io non sono così! Io non gioco con i sentimenti delle
persone... e men che meno con i tuoi..."
Abbassò lo sguardo e prese a guardare il pavimento. Lasciò
la presa sul braccio del rossino e fece scivolare la mano fino ad
incontrare quella di Hanamichi per prenderla nella sua.
Hanamichi era rimasto senza fiato. Quelle parole, quei gesti...
Ma non poteva essere vero! Sentiva il respiro farsi più veloce,
come il battito del suo cuore.
Era teso, emozionato, spaventato, felice, triste... troppe cose
insieme per essere dette tutte quante.
"Che significa?"
"Io... non lo so...
Cioè, lo so, ma.... ci sono dei problemi... Hanamichi, io..."
alzò gli occhi fino ad incontrare quelli del rossino e stavolta
fu il suo turno di perdersi negli occhi nocciola del ragazzo.
"Che problemi?"
"Non mi va di parlarne adesso...." Kaede si fece più
vicino, Hanamichi intrecciò le dita dell'altra mano con quelle
del volpino e continuarono a guardarsi senza dire una sola parola
per non rovinare quell'attimo... magico...
"Ti amo" Hanamichi
si fece sempre più vicino fino che tra i loro volti non ci
fu che qualche millimetro. Poteva sentire il respiro di Kaede farsi
più veloce, proprio come il suo, le labbra leggermente dischiuse,
come un invito.
"Ti amo anche io..." Kaede arrossì. Non credeva
che fosse una cosa possibile, ma avvenne e per Hanamichi fu la definitiva
sconfitta. La poca razionalità che ancora c'era in lui se
ne andò a farsi benedire e non certo per colpa della pozione...
E come aveva già fatto, lo baciò.
Un bacio a fior di labbra ma che a differenza del primo era solo
il preludio di qualcosa di molto più profondo e passionale.
Assaporò quelle labbra tra le sue, assaggiando la loro dolcezza,
sentendo il loro profumo. Anche se aveva gli occhi chiusi poteva
vedere ogni parte del viso del suo ragazzo. Lo aveva osservato per
così tanto tempo di nascosto che adesso ne conosceva ogni
millimetro, ogni più piccolo segreto di quella pelle diafana.
Lasciò le mani
del SUO Hanamichi per cingergli il collo, ora aveva bisogno di sentire
altro. Si era chiesto quanto fossero morbide quelle labbra, le aveva
già sperimentate, anche se per un solo istante certo, ma
adesso... adesso c'era molto di più.
Sembravano più morbide, più tenere, più calde,
quasi fossero di fuoco. Senza rendersene conto aprì maggiormente
le sue di labbra per approfondire il contatto e Hanamichi non si
fece ripetere l'invito.
Aveva sognato per davvero quel bacio? Da quanto era innamorato di
quel do'aho? Da sempre, forse, anche se non lo aveva mai ammesso,
se non aveva mai avuto il coraggio di scoprirlo.
Una bocca che cercava
la sua, una lingua che rincorreva e scappava dalla sua e poi provava
a duellare e vincere senza riuscire ad avere il sopravvento e che
poi ricominciava senza sosta a esplorare, cercare, stuzzicare, ogni
angolo, ogni parte, anche la più nascosta.
Una mano gli cominciò ad accarezzare il collo mentre un'altra
gli accarezzava i capelli e le sue per non essere da meno cominciarono
a vagare per la schiena del moretto, fino ad insinuarsi sotto la
sua maglietta.
Il tocco di quelle mani
sulla pelle, un brivido lungo la schiena. Aveva caldo, un caldo
insopportabile e sentiva che la sua eccitazione cominciava a fargli
male, stretta nella stoffa dei vestiti.
Ma davvero stava provando quello che stava provando? Per davvero
era eccitato solo perché Sakuragi gli stava accarezzando
la schiena? Sakuragi!! E allora?
Era innamorato di lui, della sua solarità, della sua allegria,
della sua tenerezza, della sua dolcezza, di tutto... di lui.
Si staccarono per riprendere fiato e non dissero una sola parola,
si guardarono e basta. Senza distogliere lo sguardo Kaede mise le
mani sul petto di Hanamichi, facendole scendere e mettendole sotto
la maglietta e cominciò a toglierla mentre da sotto torturava
uno dei capezzoli già turgidi.
Hanamichi non poté
trattenere un mugolio mentre riservava la stessa piacevole sorte
a Kaede che non poté trattenersi dal sospirare. Si stesero
sul divano continuando a baciarsi e accarezzarsi. Hanamichi mise
una mano sotto la nuca di Kaede per farlo stare più comodo,
ma il moretto sembrò non apprezzare, costringendolo a spostarla
sul suo petto, insieme all'altra.
Hanamichi scese sempre di più fino ad arrivare al bottone
dei jeans. Sentì Kaede irrigidirsi sotto di lui ed ebbe paura
di essere andato troppo oltre.
"Non vuoi?" gli occhi in quelli del volpino che sembravano
urlare dal desiderio.
"Non qui, andiamo su..."
"Sì..." Hanamichi sorrise, il divano non era certo
il posto più adatto per la loro prima volta!
Si svegliò all'improvviso, nel suo letto, solo un lenzuolo
a coprirlo.
Per fortuna era stato solo un sogno, Hanamichi non voleva più
stare con lui, non voleva nemmeno più vederlo per colpa dei
suoi poteri e lui aveva pianto e urlato, chiedendo di diventare
una persona come tutte le altre.
Si girò nell'abbraccio del suo koibito che lo teneva stretto
tra le sue braccia forti e muscolose. Si mosse piano cercando di
non svegliarlo e per tirarsi su quel tanto che gli permettesse di
poterlo guardare mentre dormiva.
Era bello il suo Hanamichi, aveva il volto rilassato e un sorriso
beato dipinto in volto, la pelle abbronzata si poteva scorgere anche
al buio e in ogni caso lui l'avrebbe potuta riconoscere.
Lo aveva guardato tante volte e desiderato così tanto da
non avere più forza per farlo... cioè quasi...
In realtà non aveva mai dato peso agli sguardi che voleva
lanciargli quando nessuno lo vedeva, o alle scariche elettriche
che gli attraversavano la schiena quando facevano a pugni. Aveva
sempre spiegato tutto come una possibile reazione che i suoi poteri
in contatto con la forza astrale del rossino creava. Stupido! Semplicemente
non voleva ammettere di amarlo. Forse aveva anche paura della reazione
che Hanamichi avrebbe potuto avere scoprendo cosa era in realtà.
Un futuro stregone e anche abbastanza potente... E invece... e invece
anche lui lo amava e adesso erano felici insieme, dopo aver fatto
l'amore per la prima volta insieme, la prima volta in assoluto...
ALTROVE, POCHE ORE PRIMA
"Sono stata chiara?"
"Sì signora, ma..."
"Niente ma, la decisione non è mia lo sai, ma del consiglio..."
"Ma lui legge i suoi pensieri!"
"Non è molto importante. Con le sue doti telepatiche
può farlo quasi con tutti, deve solo affinare i suoi poteri
e concentrarsi come non ha mai fatto... Se solo quel ragazzo fosse
quello giusto..."
"Ma cosa ne sappiamo! Magari deve ancora succedere!"
"Se succederà allora agiremo di conseguenza, ma il consiglio
non crede che..."
"Il consiglio è formato da un gruppo di vecchi bigotti!
Non vogliono che la loro relazione continui solo perché sono
due ragazzi!!!"
"Calmati, forse hai ragione, ma se hai ragione e se davvero
il loro amore è sincero allora le cose si sistemeranno. Dopo
che gli avrai dato la pozione, spiega a Kaede che non dovrà
mai più avere rapporti intimi con quel ragazzo e mi riferisco
anche alla semplice amicizia. Con il suo potere astrale potrebbe
facilmente recuperare i ricordi."
"Ma anche il fatto che abbia un potere astrale così
forte e che fatalità si sia innamorato proprio di Kaede che
ha dei poteri fuori dal comune non vuol dire niente?"
"Per il consiglio è solo una cotta passeggera...."
"MA COME SI PERMETTONO DI DIRE UNA COSA DEL GENERE??"
il ragazzo aveva preso a urlare con tutto il fiato che aveva in
corpo. Non poteva sopportare le ingiustizie, specie se riguardavano
delle persone a cui teneva.
"Vuoi calmarti??!!? Urlare non ti servirà a cambiare
la situazione! Ora va da loro e cerca di scoprire più cose
possibili, hai tempo fino allo scadere dell'effetto della pozione
della verità."
"Bene prof... Spero solo che dopo Kaede sia in grado di perdonarmi."
la tristezza che traspariva dalla voce, non si addiceva a quel ragazzo
di solito così allegro e sorridente.
"Non preoccuparti Akira, andrà tutto bene, vedrai"
La professoressa Veda sorrise mestamente al suo pupillo e lo congedò
dal suo ufficio.
Ora doveva andare da Kaede e Hanamichi e cercare di farli mettere
insieme, solo allora avrebbe potuto capire come stavano realmente
le cose.
La sveglia prese a suonare
all'impazzata provocando il brusco risveglio dei due ragazzi che
dormivano beatamente abbracciati... anzi il brusco risveglio fu
solo per il rossino che tra imprecazioni e mugolii di dissenso era
riuscito a raggiungere l'odiato arnese e spegnerlo, il tutto mentre
Rukawa continuava beatamente a dormire emettendo qualche leggera
protesta se Hanamichi si spostava anche solo di un millimetro.
"Kae... Dai ti devi alzare... non vorrai restare a casa, vero?
Anche se effettivamente non mi dispiacerebbe... Su Kacchan..."
e dicendo così il rossino si abbassò fino a sfiorare
il viso del compagno con il suo mentre le sue mani scendevano lungo
la schiena e i fianchi.
"Mmmm... non perdono
chi disturba il mio sonno!" disse il moro con la voce impastata
dal sonno e gli occhi ancora chiusi mentre si avvicinava ancora
di più a colui che lo stava svegliando, ma invece di far
partire il solito pugno, con gli occhi ancora chiusi si mosse fino
a incontrare le labbra del rossino per baciarle.
Il bacio fu lungo, appassionato e dolce, forte e tenero, solo come
chi ama veramente è in grado di farlo diventare.
Si staccarono per prendere fiato e solo allora i begli occhi blu
della kitsune videro la luce del giorno.
"Ma non hai detto che non perdoni chi disturba il tuo sonno?"
"Infatti quella era la punizione e se ci riprovi di nuovo...
vedrai che ti combino..." disse sorridendo maliziosamente.
"Oh-oh... il volpino artico che brucia come il sole a mezzogiorno...
devo preoccuparmi? Forse hai la febbre..." Hanamichi sogghignava
e aveva messo una mano sulla fronte del suo amore per scherzare.
"Sì, sì... tu scherza... Non sai di cosa è
capace un volpino artico!" E con uno scatto di reni invertì
le posizioni andando a mettersi sopra il corpo del suo amante che
già fremeva di desiderio ed era come lui, di nuovo eccitato.
"Ok adesso basta, ho voglia di farlo di nuovo ma devi andare
a scuola o farai tardi" dopo l'ennesimo bacio Hanamichi fece
uno sforzo disumano per tirarsi a sedere e allontanare Kaede, ma
non poté evitarsi di arrossire mentre pronuciava quelle parole,
certo era quello che voleva, ma... se solo quella dannata pozione
non fosse stata così efficace! Non voleva passare per un
maniaco!!
"Non voglio passare per un manico! Ma no!! GRRR!!"
Kaede scoppiò a ridere. Una vera, sonora e dolcissima risata.
"Perché non ridi più spesso?" gli chiese
mentre anche lui si metteva a sedere e gli si accoccolava accanto
posando la testa nell'incavo del suo collo.
"Perché non mi piace far vedere agli altri come sono...
Ma con te è diverso..."
"Sono contento.... Ti amo, sai?"
"Sì, lo so -tirandosi su per guardare negli occhi il
suo koibito- Anche io ti amo Hana-chan."
Immancabile seguì un bacio che Hanamichi di malavoglia interruppe
per 'buttare' Kaede giù dal letto. Per tutta risposta il
moretto gli negò la possibilità di fare la doccia
insieme (che Hanamichi spinto dall'effetto della pozione aveva proposto
perché non era riuscito a trattenere i pensieri), costringendo
uno sconsolato rossino a fare la doccia nell'altro bagno e ad andare
in cucina a preparare la colazione mentre Kaede preparava la cartella.
Mentre mangiavano suonò
il campanello.
" Buongiorno ^__^"
Kaede si ritrovò davanti l'amico/rivale col suo solito sorriso
a trentadue denti, anche se in lui c'era qualcosa che non andava.
"Hn."
"Ciao Hana-kun!!!"
"Ciao Akira ^___^"
"Ooohhh... ma come siamo di buon umore stamattina... Avete
fatto baldoria tutta la notte, eh? ^______^"
"Già ^__^... Noooo non... AHIAAAAAAAA!!" Hanamichi
si prese le tempie, aveva mentito una sola volta da quando aveva
preso la pozione, ma allora non sapeva a cosa fosse dovuta quella
fitta...
"Hana.... stai bene?" Kaede era accorso al suo fianco
e ora era inginocchiato vicino al suo ragazzo che si stava lasciando
andare sulla sedia su cui era seduto.
"Adesso è passato, ma mi fa male."
"Non devi mentire Hana ^___^"
Kaede alzò lo sguardo furente verso il nuovo arrivato.
"Smettila di fare domande dal cazzo! Non avevi detto che non
saresti passato?"
"Sì, ma ti devo parlare di una cosa di scuola..."
Kaede guardò Sendo negli occhi. Mentiva, mentiva spudoratamente.
Lo percepiva distintamente, come capiva che nei suoi pensieri c'erano
lui e Hanamichi e una pozione. Doveva studiare e esercitarsi parecchio
se voleva diventare un buon telepate.
"Ok, andiamo di là... Hana sta buono e non cercare di
dire altre bugie, ok?"
"Sì, ma... io voglio sentire!!" Hanamichi sembrava
davvero un ragazzino con quel tono, ma Kaede lo bloccò con
un solo sguardo.
"Dimmi."
Erano in camera di Kaede, se fossero rimasti in salotto Hanamichi
sarebbe stato capace di mettersi dietro la porta della cucina a
origliare!!!
"Il consiglio ha deciso che Hanamchi deve dimenticare tutto."
"Tutto? Che significa tutto??" Kaede sembrava freddo e
impassibile come al solito, ma dentro era sconvolto.
"Tutto quello che è successo da quando ha preso la pozione,
o meglio tutto quello che riguarda te e la magia... e me ovviamente"
"Non può dimenticarsi di me!"
"Non di te come suo compagno di squadra e come rivale, ma di
te come fidanzato... e del suo amore per te."
"COSA??" Rukawa non credeva alle sue orecchie. Il consiglio
non poteva aver davvero preso una decisione del genere!!
"Calma Kae-kun, mi ha chiamato la prof. Veda per dirmi di far
prendere ad Hana una pozione..."
"Dammela!"
"Non ce l'ho qui, ho tempo fino a dopodomani... A che ora ha
mangiato il lecca lecca?"
"Avevamo appena finito gli allenamenti, saranno state le 19,
le 19:30 al massimo."
"Ok allora entro dopodomani alle 19 devo dargliela."
"Akira tu non puoi!!" adesso c'era paura nella sua voce.
"Vedrai che se ti ama per davvero, si innamorerà di
nuovo...."
"Smettila di dire cazzate! Tu sei bravo con le pozioni, quindi
sai che sicuramente sarà stata fatta in modo che oltre a
bloccargli la memoria gli blocchi anche i sentimenti...."
"No, Kaede non credo..."
"Ti ho detto di smetterla!! Stai pensando che non avrò
più speranze, non è così? Riesco a usarla questa
cazzo di telepatia adesso!"
"Ok, hai ragione, ma..."
"Quando?" era di nuovo freddo e impassibile come sempre.
"Te l'ho detto, dopodomani alle 19."
"Ok... posso stare con lui fino ad allora?"
"Certo."
"Bene. Non farti vedere prima di allora, né tu, né
nessun altro."
"Che hai intenzione
di fare?" Sendo era preoccupato, preoccupato come non lo era
mai stato in vita sua. Temeva che Kaede potesse fare una qualche
sciocchezze e lui non se lo sarebbe mai perdonato.
"Sta tranquillo Aki, voglio solo passare tutto il tempo che
ho ancora a disposizione con lui, niente di più" c'era
una dolcezza nella sua voce che non aveva mai sentito e sapeva che
quando tutto fosse finito, quella dolcezza sarebbe sparita per sempre.
"Kae-kun... Vedrai che se verrà avvicinato per il suo
potere astrale..."
"Comunque non mi amerà mai più." Alzò
il viso che fino ad allora aveva tenuto basso e Sendo, con sommo
dolore, poté vedere gli occhi blu dell'amico che si riempivano
di lacrime.
"Kaede..."
"Vai giù, digli che sono in bagno e scendo subito."
"Ok... Perché mi hai chiamato Aki?"
"Perché sei mio amico"
Sendo sorrise e uscì dalla stanza chiudendo dentro Rukawa
con il suo dolore.
"Allora Hana, che facciamo oggi?"
Rukawa era comparso in cucina con un sorriso radioso che aveva sorpreso
sia Sendo che Sakuragi.
"Io sto a casa, tu vai a scuola."
"No, amore, io e te ne ce ne andiamo da qualche parte... e
non solo oggi, ma anche domani e dopodomani...." e così
dicendo si era avvicinato al suo ragazzo e lo aveva abbracciato
da dietro.
Hanamichi era senza
parole... e senza pensieri... un atteggiamento così dal suo
koibito non se lo sarebbe mai aspettato, specie di fronte ad altre
persone!
"Che ti è successo?"
"Niente è solo che quando... ricomincerò la scuola
di magia non avremo molto tempo per stare assieme e allora...."
"E che vi siete detti?"
"Nulla, solo ho cercato di convincere il tuo ragazzo a passarmi
tutti i compiti!" era stato Sendo a parlare, conosceva le intenzioni
dell'amico e voleva tenergli il gioco.
"Voi due non me la raccontate giusta..."
"Hana-chan non ti fidi di me?" Kaede aveva un'aria seria
e una voce quasi greve. Hanamichi si girò nell'abbraccio
per guardare negli occhi il suo amore.
"Certo che mi fido di te Kacchan..." e i due si persero
in un bacio mozzafiato, lasciando il povero Sendo imbarazzatissimo
a guardarli.
"Ehm... ragazzi...."
I due si girarono e lo guardarono imbarazzatissimi. I tre si congedarono
e Akira scambiò un'occhiata d'intesa con Kaede, che fortunatamente
il rossino non notò.
Quel giorno fecero un one-to-one che Kaede vinse con 'soli' dieci
punti di scarto, fecero l'amore sotto la doccia e guardarono la
tv per tutto il pomeriggio. La sera uscirono a fare una passeggiata.
E così continuarono per due interi giorni, divertendosi,
giocando, scherzando, facendo l'amore, e facendo tantissime foto
in tutti i posti più romantici e non solo. Kaede fece un
intero servizio fotografico ad Hana in tutte le pose possibili e
immaginabili, era come se avesse solo quei giorni per farlo. Sakuragi
continuava a chiederglielo.
"Che hai?"... "Cosa c'è che non va?"...
"Abbiamo tante occasioni, che motivo hai di fare tutte queste
foto?"
E ogni volta Kaede non faceva altro che guardarlo e sorridere. C'era
qualcosa nel suo sorriso, come... tristezza, mista a felicità...
Era difficile da spiegare.
Hanamichi aveva provato a iniziare il discorso, ma come unica risposta
aveva avuto un bacio e "Facciamo l'amore..." a cui ovviamente
non aveva saputo resistere.
Erano passate solo 60 ore, ma sembrava che fossero insieme da una
vita e che avessero tutta l'eternità da dividere.
POMERIGGIO, QUATTRO ORE PRIMA CHE L'EFFETTO DELLA POZIONE SCOMPAIA.
Erano le 15 e Kaede era sparito. Hanamichi era in salotto da circa
mezz'ora. Rukawa lo aveva obbligato ad aspettarlo lì. Hanamichi
non vedeva l'ora che arrivassero le 19. A quell'ora la pozione avrebbe
esaurito il suo effetto, così lui avrebbe potuto smettere
di dire ogni cosa che gli passava per la testa!
C'era mancato poco che non dicesse ad una ragazza che aveva fatto
un commento su Kaede che era il suo ragazzo e che doveva lasciarlo
stare, che andasse a casa della Akagi e le urlasse in faccia che
lui poteva avere Kaede e lei no, che se ne andasse in giro, mentre
tornavano a casa, dicendo che era felice perché erano insieme
e andavano a fare sesso. Insomma una tragedia dietro l'altra che
Kaede aveva evitato anche ricorrendo ai suoi poteri.
"Hana, vieni in camera!!"
Hanamichi si alzò dal divano sul quale era seduto e smise
di elencare i disastri che stava per combinare per cominciare a
gridare che voleva sapere che cavolo stesse succedendo.
Aprì la porta della camera e fu sommerso da una miriade di
sensazioni e emozioni che Kaede riusciva a percepire una per una.
La camera era nel buio più completo, se si escludevano le
mille candele sparse in tutti gli angoli che emanavano ognuna un
profumo differente. Nel letto c'erano delle stupende lenzuola di
seta blu e Rukawa era seduto a terra a gambe incrociate invitando
il rossino a sedersi con lui.
"Hana ascoltami...."
"Kacchan, ma che....."
"Aspetta dopo potrai parlare, ora cerca di sgombrare la mente
da ogni domanda e da ogni pensiero e ascoltami."
Hanamichi fece come il volpino gli aveva chiesto. Chiuse gli occhi,
respirò a fondo e cercò di concentrarsi solo sulle
parole che uscivano dalla bocca del moro.
"Adesso non capirai e per favore non chiedermi di spiegarti,
solo voglio che tu sappia."
"Cosa?"
"Io, Kaede Rukawa, ti amo Hanamichi Sakuragi; ti amo come non
ho mai amato in vita mia e come mai più amerò per
il resto dei miei giorni..."
"Kacchan...."
"Fammi finire."
"Sì, scusa"
"Tu un giorno mi dimenticherai ma io non lo farò mai.
Tu sarai sempre nei miei pensieri e se anche dovessi smettere di
amarmi io non lo farò finché avrò vita. Avrai
altre storie e forse anche io ne avrò, ma sappi che quello
che provo ora non lo sentirò mai più. Mi sei entrato
dentro senza che me ne accorgessi e ora credo che ci vorrà
molto, moltissimo tempo perché tu ne esca e comunque non
credo che ciò accadrà mai del tutto. "
Appena cominciato a parlare gli aveva preso le mani, ora continuava
a stringerle e lo guardava negli occhi.
"Nei tuoi occhi c'è dolore Kacchan... Io non lo sopporto."
"Guarda bene i miei occhi allora, guardali come se dovessi
imprimerteli nella memoria, guarda con attenzione... Cosa vedi?"
"Dolore, tristezza, amarezza, ansia... felicità, ardore,
passione, desiderio, amore... Lacrime che non vogliono uscire."
"Bene. Allora pensa a tutto questo e fa l'amore con me come
se fosse l'ultima volta, come se non avessimo un domani e potessimo
vivere solo di questi attimi... Io vivrò solo di questo."
"Kacchan mi spaventi, che succede?"
"Nulla amore mio, solo... ti amo e voglio che tu lo capisca
e non lo dimentichi mai. Magari la testa mi cancellerà un
giorno o l'altro, ma voglio che il tuo cuore non lo faccia, voglio
che ci sia un posto che non potrai mai dare ad altri, un posto che
non apparterrà mai a nessun'altro."
"Ti amo Kaede Rukawa,
ti amo tanto!!"
Hanamichi sorrise e prese il volpino tra le braccia baciandolo con
passione.
Non sapeva perchè il suo ragazzo avesse fatto quel discorso,
sapeva solo che voleva fare l'amore e sentirsi parte di lui, voleva
sentirlo gridare il suo nome mentre veniva, sentire il suo calore
avvolgerlo e il suo profumo inebriarlo, come aveva sempre sognato
e come ormai era la realtà.
Kaede guardava dormire il suo Hanamichi... suo per altri... 20 minuti....
Venti minuti e poi tutto sarebbe finito per sempre. Tutto... era
successo per caso, per caso si erano conosciuti, per caso si erano
innamorati e per caso il destino voleva separarli. Che problema
c'era allora? Aveva deciso tutto il destino, no?
Fece un sorriso amaro che si bagnò con le lacrime che continuavano
a solcargli il volto da quando Hanamichi si era addormentato. Non
avrebbe voluto lasciarglielo fare, ma che poteva dirgli? Voglio
passare con te tutto il tempo che ci resta prima che tu mi dimentichi?
Sembrava un filmetto romantico e struggente di quelli in cui la
povera protagonista si distrugge dal dolore perché non può
stare con l'uomo che ama per qualche impedimento idiota. Ma poi
tutto si risolve per il meglio e i due vivono felici e contenti.
The end.
Fine.
Era la fine anche per loro, ma non sarebbe stato certo un happy-end.
Primo: non erano una coppia 'canonica', erano gay... erano innamorati...
gay. E per questo il consiglio aveva deciso che non potevano stare
insieme, nonostante Hanamichi fosse dotato di uno straordinario
potere astrale, nonostante la sua telepatia fosse diventata più
forte da quando tutto era cominciato, nonostante si amassero.
E che scusa avevano? Beh, Kaede aveva rivelato di essere uno stregone.
Ma allora perché non sarebbero stati bloccati anche i sentimenti
verso Sendo? Semplice: loro due non si amavano.
Secondo: quello che impediva la loro unione non era qualcosa di
così banale o stupido come nei film.
Era la magia, potente, immutabile, inarrestabile magia.
Epilogo: la loro storia sarebbe finita lì.
Si asciugò il volto e cercò di sorridere con serenità,
ora doveva svegliarlo.
Sentì due braccia
cingerlo più forte e due labbra sfiorargli dolcemente i capelli,
la fronte, gli occhi, gli zigomi, scendere sulle guance e il mento
e risalire lentamente verso le labbra fino a sfiorarle.
Era nel dormiveglia già da un po’, ma era troppo stanco
anche solo per muoversi.
"Mmmmmm.... Kacchan voglio dormire...."
"Tra un quarto d'ora arriva Akira...."
Hanamichi balzò in piedi. Voleva evitare di fare la stessa
figuraccia fatta due giorni prima e certo farsi trovare nel letto,
nudo e abbracciato al suo Kacchan non era il miglior modo per farlo...
"Mi sa che hai ragione..." disse Rukawa sogghignando.
Hanamichi non pensava, parlava, ma anche se non lo avesse fatto
lui avrebbe potuto leggergli fin dentro l'anima e non solo grazie
al suo dono telepatico...
Erano in salotto comodamente seduti sul divano. Avevano fatto una
doccia rapidissima per esaudire i desideri di Hana che voleva cercare
di essere naturale e ora se ne stavano lì seduti come se
niente fosse, abbracciati a coccolarsi.
"Kacchan... Ho uno strano presentimento..."
<Possibile che riesca
a capire che sta per succedere qualcosa? Allora è davvero
potente come pensavo!>
"Perché?"
"Non lo so è solo che..." gli fece sollevare il
viso per guardarlo negli occhi. "Sai quello che mi hai detto
prima? Beh io non ti dimenticherò mai, qualsiasi cosa accada
io ti amerò sempre. Anche se qualcuno cercasse di farmi dimenticare
di te non ci riuscirebbe perché il mio cuore ti appartiene.
Dal cuore viene la verità, no? Beh lo hai detto tu e io ci
credo, quindi ricorda questo: se anche il mondo finisse, se anche
il cielo crollasse e la terra sprofondasse giù fino all'inferno,
niente potrà mai cancellare la verità dal mio cuore
e questa verità è che ti amo."
Kaede aveva seguito tutto quel discorso, gustando ogni singola parola,
ogni sillaba, come se fosse un nettare prezioso che avrebbe salvato
la sua anima dalla dannazione eterna di una vita senza amore.
Sorrise dolcemente e baciò a fior di labbra il suo koibito.
Ora sapeva che niente e nessuno avrebbe cancellato il loro amore
e che un giorno, magari anche se solo in paradiso, sarebbero stati
felici insieme. E lui avrebbe vissuto solo attendendo quel momento.
"Ti amo Hana-chan..."
DLIN DLON.
La fine era giunta.
Una fine che aveva il sorriso triste di Sendo che portava con sé
una piccola ampolla e... e il volto tirato della professoressa Veda.
Kaede rimase di stucco vedendo la donna che era ferma sulla soglia
insieme ad Akira.
"Ciao Rukawa, sono qui..."
"...Per controllare che vada tutto bene... Si legge chiaramente.
Perché non ha schermato i pensieri?"
"Volevo vedere se sei diventato bravo come diceva Sendo. E'
incredibile che fino ad una settimana fa nemmeno considerassi il
tuo potere e il potenziale che hai..."
"Bhe prof... in questa settimana sono successe tante cose...
Ma perché rimanete lì? Entrate..."
"Kacchan ma che
fai col porcospino?" Hanamichi si era affacciato dalla porta
del salotto per scoprire perché il suo ragazzo ci mettesse
tanto, ma si era bloccato vedendo la donna.
"Chi è lei... O scusate... io... Kaede... aiuto..."
"Tranquillo Hana... Puoi parlare. Lei è la professoressa
Kei Veda, la nostra insegnante di pozioni..."
"Ah.... lei è una maga allora!"
"No, una strega, ma non c'è molta differenza..."
disse sorridendo.
"Come mai è qui? Scusi io..."
"Sì è per la pozione lo so... Sono qui per controllare
un compito che ho assegnato a Rukawa e Sendo..."
"Ah... Non sono molto convinto..."
"Impressionante il potere astrale che hai..."
"E si è affinato da quando è vicino a Kaede,
prima non era così forte...." era stato Sendo a parlare,
sperando che un aumento del potere astrale fosse una buona scusa
per rimandare la decisione, almeno avrebbero avuto il tempo di trovare
una soluzione.
La professoressa lo guardò storcendo il naso, mentre Kaede,
che aveva percepito i suoi pensieri aveva scosso la testa.
"Andiamo di là? Kacchan offri qualcosa...." Hanamichi
non terminò la frase perché era troppo imbarazzato
di chiamare Kaede in quel modo davanti ad estranei.
L'effetto della pozione stava finendo e tutti i presenti se ne erano
accorti.
"Sì andiamo... Hana vieni, mi aiuti a preparare il tea??"
"Ma Akira..." Sendo stava trascinando Hanamichi in cucina
mentre Kaede e la donna si andavano a sedere in salotto.
"Mi dispiace davvero
Kaede..."
"Sì certo..."
"Hana... mi prometti
una cosa?"
"Anche tu?"
"Che vuoi dire?"
"Anche Kaede ha fatto discorsi strani e mi ha fatto promettere
di non dimenticarlo... Ah, forse non avrei dovuto dirlo..."
<Kae-kun mi dispiace così tanto... Se solo lui fosse...
Io sento che è lui, ma possibile che tu non te ne sia accorto
e che non sia mai successo che...>
"... Kira... Akiiiiiiira... sei tra noi?"
"Eh? Ah, sì scusa! -sorriso- Ti stavo dicendo... Promettimi
che cercherai di trattare sempre bene Kaede anche se... anche se
tra voi dovesse finire..."
"Tra noi non finirà mai!! Almeno spero!! Ah ah ah!"
E rise. Rise di gusto convinto di quello che diceva, anche se una
strana sensazione alla bocca dello stomaco cercava di metterlo in
guardia. In guardia... ma da cosa poi?
"Ascolta se fosse
possibile fare qualcosa, la farei, ma... Il consiglio della nostra
scuola è stato irremovibile... E' la giusta punizione per
aver rivelato senza precauzioni e senza aver...."
"Sì certo... come se il consiglio non sapesse del suo
potere astrale. Adesso i suoi pensieri sono schermati, ma posso
comunque avvertire qu..."
Il ragazzo si bloccò di colpo, chiuse gli occhi e respirò
lentamente. Riaprì gli occhi dopo un istante.
"Che ti è successo?" chiese la donna leggermente
preoccupata.
"Hanamichi ha la sensazione che qualcosa non vada per il verso
giusto..."
"Mi complimento con te, sei davvero migliorato... Hai imparato
in una sola settimana quello che ti sei rifiutato di imparare da
quando sei a scuola."
"Le ho già detto che molte cose sono cambiate."
Sorrise. Un sorriso sincero, senza amarezza nè tristezza,
solo serenità.
La strega si stupì di quella reazione, uno dei suoi due pupilli
sarebbe diventato uno stregone di grandissimo talento, ne era certa.
Sendo era seduto, mentre
Hanamichi era indaffarato a versare il tea nelle tazze.
"Hana..." Il ragazzo bloccò l'amico che con il
vassoio in mano stava per dirigersi in salotto.
"Sì?"
"Siediti un attimo devo farti assaggiare una cosa..."
Il rosso obbedì. Era ancora l'effetto della pozione lo sentiva
e quindi la curiosità per la situazione aveva il sopravvento
sulla voglia di stare con Rukawa.
Posò il vassoio di lato e fissò il suo sguardo in
quello penetrante di Akira.
"Assaggia, è una miscela di tea di mia invenzione..."
"Da quando inventi miscele di tea?"
"Mi serve per fare pratica con le pozioni..." in fondo
era la verità e anche quella pozione, era stata fatta con
infuso di tea mescolato ad altri ingredienti di cui la professoressa
non aveva voluto far menzione.
"Non mi vorrai rifilare un'altra pozione vero porcospino??"
"Eh eh eh... ma che dici? Dai bevi che se è buona la
prepariamo e la portiamo di là..."
"OK... forse sarebbe meglio se non lo bevessi, ma..."
Hanamichi guardò con interesse e curiosità l'ampolla.
Sembrava una semplice miscela di tea, ancora caldo per giunta...
Forse Sendo aveva usato la magia per riscaldarlo...
"Akira gli ha dato
la pozione e lui sta fissando il bicchiere... Qualcosa gli dice
di non berlo, ma non capisce cosa e non sa se fare come gli dicono
le sue sensazioni."
"Da quando capisci tutte queste cose?" la donna gli rivolse
uno sguardo carico di domande.
"Da quando... beh.... insomma..."
"Kaede smettila! Da quando?"
Kaede rimase di stucco nel vedere quella donna di solito calma (infatti
anche quando si arrabbiava in classe la sfuriata non durava più
di cinque minuti, ma quella volta sembrava diverso). Un leggero
rossore gli colorì le guance di solito pallide, ma lei sembrò
non notarlo.
"Beh da quando ho... capito di amarlo, anche se ancora non
lo avevo ammesso a me stesso... A dire il vero era già successo..."
"Successo cosa?"
"Che leggessi il suo pensiero... Una volta, durante una partita
l'ho sentito pronunciare una frase per farsi passare la palla, nonostante
io fossi sospeso a mezz'aria e lui fosse a terra... La mano destra
è un ausilio per la sinistra. Ho passato e abbiamo vinto.
E' stato in quel momento che il mio cuore si è accorto di
amarlo dal primo momento in cui lo ha visto... Solo che mi sono
sempre rifiutato di ammetterlo..."
"Kaede ascolta... è molto importante..." la donna
era balzata in piedi e ora si era avvicinata al ragazzo sedendosi
al suo fianco. "Hai mai avuto... come dire la sensazione che
tu e lui foste legati da una specie di filo?"
Kaede sembrò pensarci un attimo, ma nemmeno troppo.
"Sì, qualche giorno fa lui mi ha chiamato telepaticamente
e io l'ho sentito... non mi era mai successo..."
La professoressa scattò in piedi trascinando con sé
Kaede.
"Forza scemo! Perché non studi, mi chiedo??"
Kaede si era ritrovato trascinato da un polso verso la porta della
cucina chiusa che Veda si stava preoccupando di aprire non troppo
delicatamente.
Anche se aveva dei dubbi
il sorriso di Sendo, che per la prima volta da quando lo conosceva
sembrava falso e l'odore della bevanda lo rassicuravano.
Akira continuava a incitarlo, anche se non sembrava molto convinto
e proprio nel momento in cui si era deciso e il bicchiere era arrivato
vicino alla bocca, la porta si era spalancata e la professoressa
aveva ordinato a Kaede di scaraventare via quello che stava per
bere.
Così in meno di un secondo aveva visto con la coda dell'occhio
Kaede alzare un braccio e l'ampolla-bicchiere finire contro la parete
opposta, rischiando di prendere in pieno il viso di Sendo.
"Kaede che fai??" Sendo era balzato in piedi preoccupatissimo.
Rukawa aveva tirato un sospiro di sollievo ed era corso ad abbracciare
uno shockatissimo rossino che aveva ricambiato l'abbraccio senza
capire ma conscio che il pericolo (perché sentiva che c'era
appena stato un pericolo) era passato.
Hanamichi si svegliò di soprassalto guardandosi intorno.
Era in una stanza che conosceva bene con accanto il suo koibito
che dormiva pacifico con la testa sul suo petto e le braccia che
lo imprigionavano in una piacevolissima gabbia.
Cominciò ad accarezzargli le spalle e il fianco, le due parti
di quel corpo perfetto che le sue braccia stringevano.
FLASHBACK - POV HANAMICHI
Kaede mi sta abbracciando forte e... Sta piangendo?
"Kacchan ma che hai?"
"Nulla, sono solo felice"
Lo stringo forte cercando di consolarlo anche se non so da cosa.
Vedo Sendo guardarci con aria interrogativa, poi si gira verso la
loro insegnante ancora più perplesso.
"Ma prof...."
"Calmo Akira è tutto a posto... E' lui, solo che questo
tonto di Rukawa non se n'era mai accorto."
"Accorto di cosa? Ma parlate di me?"
Adesso è il mio turno di guardarli perplesso... Kaede esce
dal mio abbraccio e mi porta in salotto dicendo anche agli altri
di seguirlo. Ha smesso di piangere per fortuna e mi sembra che la
strana aura che lo avvolgeva da due o tre giorni sia scomparsa...
mah!
Ci sediamo e il mio Kacchan non fa altro che stringermi la mano
e accarezzarmi... da quando è così tenero?
"Kae..."
"Ascolta Hana e non arrabbiarti... Il consiglio della nostra
scuola aveva stabilito che tu prendessi una pozione che ti cancellasse
tutti i ricordi di questa settimana, almeno quelli che riguardavano
me e Sendo e la magia e... quello che io e te proviamo l'uno per
l'altro."
"Cosa??" la mia stretta intorno alla sua mano si stringe.
Che significa questo? Che avrei dovuto dimenticare di amarlo?
"Hana ascolta il fatto è che... il consiglio... noi
crediamo non veda di buon occhio la vostra unione..."
Mi volto verso Akira che ha appena parlato. Perché siamo
due ragazzi allora non possiamo amarci?
"Perché siamo due ragazzi allora non possiamo amarci?"
al mia voce è calma, ma di quella calma che precede la tempesta.
Non è l'effetto della pozione a farmi dire quello che penso,
ma la rabbia che mi monta dentro per i pregiudizi che persino dei
maghi hanno... Certo che se non sono loro di mentalità aperta!
Ma alla fine... chissenefrega!!
"Ascolta Sakuragi... questo ora non ha importanza, perché
adesso che lo abbiamo scoperto nemmeno il consiglio vi potrà
dividere!"
"Scoperto cosa?" la mia domanda mi sembra lecita! Perché
tutti parlano di qualcosa che io non capisco???
"Hanamichi ti avviso ufficialmente che dovrai restare con Kaede
per il resto dei tuoi giorni perché tu sei colui che gli
è destinato!"
"E credi che adesso che lo so cambierà qualcosa?"
vedo Kaede che mi guarda con un po’ di paura. Tranquillo amore,
non serve il porcospino per sapere una cosa del genere! "Io
lo so che starò con Kacchan per il resto della mia vita,
non dovevi dirmelo tu porcospino!"
Kaede si rilassa e anche Akira sembra tirare un sospiro di sollievo.
Evvai!
Tremate gente, Hanamichi è tornato!
"Ascolta Sakuragi il destino di tutti gli esseri viventi è
scritto, ognuno di noi ha una strada da seguire. Ma mentre per le
persone normali niente è certo e ogni cosa può cambiare
per i telepati questo non è vero, non completamente almeno."
"Cioè?"
"Tutti possono cambiare il loro destino scegliendo strade non
previste o seguendo idee che escono dagli schemi. Insomma il libero
arbitrio rimescola continuamente le carte e questo vale anche per
i telepati, o quasi..."
"Per noi una sola cosa è scritta ed immutabile: l'amore.
In questa e in tutte le vite che vivremo potremo amare una sola
persona, sempre la stessa, adesso e per l'eternità."
E' stato Kaede a parlare. Questa è la prima cosa che dice
dall'inizio di tutto questo discorso. Continua a stringermi come
se avesse paura che potessi scappare. Se solo me lo avesse detto
prima! E invece ha dovuto subire tutto questo da solo... Ah, ma
dopo mi sente!!! Certo sono felice che lui abbia detto proprio questa
frase, è un messaggio per me... e infatti detto questo lascia
di nuovo la parola alla sig. Veda
"E grazie a quello i nostri poteri aumentano. Dal momento in
cui ci innamoriamo veramente siamo in grado di leggere esattamente
i pensieri della persona amata e diventiamo capaci di vedere molto
più nitidamente anche nelle altre persone, molto comunque
dipende anche dalla forza del telepate stesso."
"Ma scusate, allora perchè avrei dovuto prendere lo
stesso quella pozione? Kaede legge i miei pensieri."
"Perché quel deficiente del tuo ragazzo non ci ha detto
la cosa fondamentale!"
Ehi non chiamare così il mio amore! Guardo Akira che capisce
al volo che non può parlare così del mio ragazzo,
solo io posso!!
"Il fatto è che... C'è un evento fondamentale
che lega il telepate alla persona amata: sentirla. Tu una volta
hai chiamato Rukawa con il pensiero e lui è arrivato da te
grazie a quella chiamata, vero?"
"Sì, ma..." Non capisco molto bene... Se è
un telepate, visto che i telepati sentono i pensieri della persona
amata, è ovvio che senta se lo chiamo con la mente, o no?
"No, non è ovvio."
"Ehi non frugare nella mia testa!" Mi mette un po’
a disagio sapere che lui può conoscere tutto quello che penso
come quando ero sotto l'effetto della pozione...
Kaede mi guarda divertito e con una strana luce negli occhi... ho
paura!! Adesso userà i suoi poteri su di me!
"E poi una volta ti ricordi che ti ho parlato telepaticamente?"
"Ah quella volta in palestra!!"
"Kaede dircele queste cose per evitare tutti questi problemi,
no? Sakuragi vedi queste cose non si possono fare con chiunque,
ma solo con chi ci è stato destinato... Ma io dico, Rukawa,
sei un telepate, 'Teoria della telepatia' non la studi mai?"
"Ehm... E l'unica materia in cui ho solo 7..."
"E si vede!"
"Scusa quanto hai nelle altre?" O mammina sto con un genio...
" Dieci... e comunque non con un genio, con uno stregone..."
"L'hai fatto di nuovo!"
"Ok, Sendo noi possiamo anche andarcene. Devo riferire al consiglio..."
La strega si alza e ci saluta con la mano, mentre Sendo si comincia
ad avviare verso la porta. Anche noi ci alziamo per seguirli.
"Bene, spero che da adesso in poi possiate essere felici...
Sakuragi dovrai presentarti al consiglio per la cerimonia di elezione..."
"Cerimonia di che?"
"Elezione a mia anima gemella do'aho, una specie di matrimonio..."
"Oh... Una specie di cosa???" mi sa che ho alzato un po’
troppo il tono... vabbè, ma di che mi preoccupo? Io amo Kacchan
e se sono destinato a stare con lui o no non mi importa.
Kaede sorride, mi ha letto di nuovo il pensiero! Io il volpino lo
strozzo!
"E poi credo che dovrai cominciare a studiare anche tu visto
che il tuo potere è aumentato in questi giorni grazie all'amore."
"Eh già! L'amore fa miracoli! Andiamo prof.? Ciao piccioncini,
ci si vede!"
"Sì, andiamo arrivederci ragazzi!"
Sia Sendo che la loro professoressa ci regalano un sorriso enorme,
sono anche loro felici per come si è risolta questa faccenda.
Ora sono finalmente solo con il mio Kacchan... non mi sembra vero
che stessero per togliermi il mio amore...
"Ma non è successo... Io non ti lascerò mai andare
via... Ricorda la promessa, niente e nessuno ci dividerà.
Se non in questa, nella prossima o in quelle che seguiranno noi
saremo felici... insieme."
"Sì, saremo felici... insieme..."
Ci baciamo come se non lo facessimo da secoli, con amore, passione,
ardore, felicità e sicurezza. La sicurezza che niente e nessuno
potrà mai toglierci il nostro amore.
FINE FLASHBACK
Kaede si svegliò. Sentiva che Hanamichi era sveglio, lo poteva
percepire anche nel sonno. Anche tra le braccia di Morfeo infatti
un frammento della sua coscienza era all'erta e pronto a scattare
se solo il suo amore avesse avuto bisogno di lui.
Aprì lentamente gli occhi e vide quelli nocciola di Hanamichi
fissi nei suoi, che lo guardavano con dolcezza.
"Ti ho svegliato?"
"No..." la voce impastata dal sonno, ma una tenerezza
che non sembrava possibile.
"Allora come mai..."
"Shhh..."
Rukawa gli mise un dito sulle labbra per impedirgli di parlare oltre,
non avevano bisogno di parole, non più ormai.
"Ti amo Hana-chan e ti amerò sempre, nessuna pozione
e nessuna magia potrà cambiare questo, capito?"
"Anche io ti amo Kacchan... e non provare a leggere cosa sto
pensando ora altrimenti non ci sarà pozione di guarigione
che ti potrà salvare la vita!"
Rukawa lo guardò un istante indagando nella mente del suo
koibito ma si ritrovò in un sogno ad occhi aperti... sogno
a luci rosse vietato ai minori di diciotto anni... e forse diciotto
sarebbero stati pochi!
Hanamichi gli sorrise
soddisfatto intuendo che le guance del suo ragazzo si erano tinte
di una tonalità di rosso fuoco. Gli si avvicinò, lo
guardò negli occhi un ultimo istante prima di baciarlo con
tutto l'amore di cui era capace e quello fu un bacio davvero...
magico!!