LE
LACRIME DEL DIAVOLO
Nathalie
Bennington fissò il panorama di New York dall'attico di
Park Avenue che era la sua residenza durante la settimana.
Il week end andava nella villa di suo padre
nell'entroterra. Era sola. Suo padre, Michael Bennington,
era impegnato in qualche consiglio di amministrazione
della multinazionale che presiedeva. Sua madre, Marita
Bennington, era a fare compere di vestiti ed altre cose
per qualche party. Lei aveva preferito non andare...
Della servitù c'era solo Glorita, la cuoca portoricana,
che stava facendo qualcuno dei suoi manicaretti.
Come tanti altri ragazzi intelligenti ed infelici,
Natalie trovava nella lettura di libri uno sfogo:
divorava i classici della letteratura e il fantasy, e
parallelamente sognava con film d'amore e d'avventura
vecchi e recenti. Sapeva di essere un problema per i suoi
genitori, che avrebbero voluto una figlia più portabile
ai ricevimenti. Ormai aveva 14 anni.. Ma lei non voleva
uscire dal suo guscio incantato, temeva quello che poteva
esserci fuori...
Un movimento della yucca sul terrazzo attirò la sua
attenzione: due figure nere come la sera che era caduta
vennero fuori e si avventarono su Nathalie, stordendola....
Lei non riuscì nemmeno a chiamare aiuto...
Fox Mulder
si girò nel letto, stretto accanto a sua moglie Dana
Scully... Si stava svegliando... e una strana sensazione
lo prendeva in bocca... C'era uno strano odore nella sua
stanza... Un odore che un agente dell'FBI ancora
attivissimo come lui, malgrado il suo incarico di
insegnante di psicologia comportamentale a Quantico,
conosceva bene.. Oddio, era sonnifero.. cloroformio.. Si
alzò sul letto, erano le nove e mezza passate, non
avevano sentito la sveglia.. Sentiva i gatti di Sammie
che piangevano... a quell'ora sua figlia li aveva di
solito già sfamati e dormivano.. Si alzò di corsa dal
letto, mentre sua moglie si scuoteva dal torpore, lo
stesso suo torpore.
Arrivò in camera di Sammie: la porta era aperta.. Stesso
odore di cloroformio.. I vestiti di sua figlia sulla
sedia pronti ad essere messi.. I suoi fumetti... Il suo
computer... I suoi libri... I suoi DVD e CD.. lei era
scomparsa.. Come sua zia.. anche sua figlia, Samantha
Melissa Mulder era stata rapita....
Cadde a
terra mentre Scully, sua moglie Scully, correva da lui e
si stringeva a lui. Fu lei a chiamare la polizia.
Il
detective Julia Carter conosceva da tempo Mulder e
Scully, dopo aver seguito due seminari, uno di
psicologia, e l'altro di medicina legale, tenuti da loro.
Non erano amici ma si frequentavano di tanto in tanto.
Sapeva che spesso le loro indagini potevano essere
scomode, e temeva che la pista da seguire fosse questa,
di una ritorsione. Mentre raccoglieva notizie su Sammie,
una ragazzina stravagante ma non imprudente, continuava a
scuotere la testa. Sammie non dava confidenza a nessun
estraneo ma viveva in una specie di mondo fantastico,
popolato di personaggi di fumetti, di film e di telefilm.
Chiese il permesso di controllare il suo computer, ma
Mulder aveva già allertato i Guerrieri solitari a questo
proposito.
Skinner, direttore dell'accademia di Quantico, e i
Guerrieri solitari arrivarono poco dopo. Skinner promise
a Mulder e Scully ogni aiuto per ritrovare Sammie: in
giro erano già state fatte domande ai vicini di casa, e
l'avvocato Barney aveva raccontato di aver notato alle
tre del mattino un'auto strana, scura, una Ford Whizz,
ferma vicino a casa di Mulder e Scully.
Langly accese il computer di Sammie ed iniziò a
spulciarlo:
"Tua figlia, Mulder, mi odierà dopo che scoprirà
cosa ho combinato..."
Sammie aveva centinaia di foto di fumetti e cartoni
animati, soprattutto giapponesi e coreani; varie decine
di giochi; foto su foto dei suoi gatti e di altri
animali; foto di Jim Dohne, il nuovo idolo delle
adolescenti. E dalla sua posta venivano fuori racconti
fantasy, qualcuno anche sottilmente erotico, amicizie
sane anche se nate via rete, e tante fantasie. Ma niente
di pericoloso.
"Sammie ve lo avrebbe detto se si sentiva in
pericolo?", chiese Frohike. Adorava quella bimba, il
frutto dell'amore tra il suo amico Mulder e il suo amore
segreto Scully.
"Senza dubbio....", rispose Fox. Non sapeva
cosa pensare. I suoi peggiori incubi erano tornati.
Dopo quel mese di sparizione misteriosa in Oregon, era
tornato a casa e la sua sorpresa era stato trovare la sua
collega e compagna incinta di lui. Si erano sposati, e
avevano continuato a seguire gli X-Files. Ora anche in
altre città c'erano alcuni nuclei di agenti sulle loro
tracce. E anche se il Fumatore era pare morto, esistevano
comunque ancora pericolo e la spada di Damocle della
colonizzazione. E poi c'era stata l'attività di
insegnamento.
Lui e Scully erano felici: si erano uniti in una cosa
sola, perfetti in tutto.. E Sammie.. lui la adorava,
questa ragazzina bizzosa e fantasiosa, incapace di avere
amicizie reali, anche se in tanti gli avevano detto che
sua figlia era strana.. Da uno spettrale cosa poteva
nascere?
"Avessimo
una pista su cui lavorare...", sussurrò Scully tra
le sue braccia quella sera. Avevano fatto l'amore, con
dolcezza e disperazione.. Un momento sempre di unione tra
di loro..
"Lo so...", Mulder la baciò in fronte e poi
cercò di dormire.. Non riusciva a dormire.. Ma forse si
addormentò. Un rumore lo svegliò.. Proveniva dalla
camera di Sammie. Era l'una di notte, poco oltre.
Corse a vedere: lei era tornata, l'incubo era finito, era
finita risucchiata in qualche dimensione fantastica, come
Alice o come Sarah, la protagonista di quel vecchio film,
Labyrinth, uscito prima che lui e Scully si conoscessero,
che era diventato uno dei preferiti di sua figlia.. Ed
ora era ritornata...
Fox Mulder aprì la porta e il sangue gli si gelò.
Conosceva quell'uomo che era nella stanza di sua figlia,
che si guardava attorno con circospezione. L'assassino di
suo padre e di sua cognata.. Alex Krycek..
Gli saltò al collo:
"Bastardo, dov'è Sammie, l'hai presa tu, vero?"
"Mulder..." Negli occhi di Alex c'era una
strana luce... "So dov'è, non l'ho presa io...
L'hanno portata in New Mexico... e non è da sola.. c'è
anche Nathalie, la figlia di Marita Covarubbias..."
"E io ti credo!"
"Non capisci.. tua figlia è quello che il Nuovo
Consorzio vuole: è nata da due vittime di sequestri
alieni, immunizzati dal virus nero, con in più i poteri
che hai tu.... E la figlia di Marita.. Marita anche lei
è immune al virus alieno.. Vogliono usarle come cavie,
io ho cercato di fermarli, ma non ci sono riuscito,
Mulder, credimi, dobbiamo liberarle!"
"Come possiamo crederti!", disse Scully,
arrivata nel frattempo.
"Dovete credermi.. vi prego... vostra figlia non
deve diventare una cavia.. e nemmeno Nathalie".
Scully prese da parte Mulder:
"E' l'unica pista che abbiamo..."
"Sì, ma che non faccia scherzi..."
Con la coda nell'occhio Mulder vide Krycek che guardava i
fumetti, i DVD, i CD, i giochi di sua figlia.. Strano,
gli sembrava che qualche lacrima brillasse nei suoi occhi.
Quel gran bastardo.. sempre infido.. E anche se negli
ultimi quindici anni gli avevano trasmesso, le volte che
si vedevano sempre informazioni giuste, Mulder non
riusciva a fidarsi di lui... Ma non l'aveva mai visto così,
era sconvolto....
Forse Marita si era ricordata di lui. Onestamente Mulder
aveva intuito che tra i due ci fosse stato qualche
contatto non proprio professionale, ma poi l'altera ed
algida Covarrubbias aveva preferito convolare a giuste
nozze con Michael Bennington, industriale molto più
anziano di lei. E aveva avuto una figlia. E presupponeva
che le strade tra i due si fossero divise allora o molto
prima...
"Mulder", disse Krycek con la voce che gli
tremava, "dobbiamo andare, al più presto...
Partiamo subito..."
"Ci sto", disse Mulder, "ma se provi a
fare qualche scherzo ti ammazzo, capisci?"
"Non ti preoccupare... Le porteremo fuori da lì..
fosse l'ultima cosa che faccio.. Dopo, se vuoi, potrai
anche ammazzarmi..."
I Gunmen
accettarono di venire ad occuparsi di Rei, Makoto ed
Usagi, i tre gatti di Sammie. Il detective Carter fu
sistemato con scuse generiche, che lei accettò. A
Skinner avrebbero pensato i Gunmen. Di buona mattina
partirono verso l'aeroporto, a prendere il primo volo per
New Lane, il centro nuovo commerciale e di viaggi
presente nel New Mexico. Di là avrebbero proseguito in
macchina. Mulder si fece consegnare la pistola da Krycek:
oltretutto grazie ai progressi delle nuove tecnologie
aveva ora un arto artificiale quasi efficace come quello
vero.. E fidarsi non era proprio il caso. Krycek accettò
di buon grado di essere privato della pistola:
"Basta che me la diate quando mi servirà.."
All'aeroporto Scully comprò il Washington Post di quel
giorno. C'era un trafiletto sulla loro figlia e un
bell'articolo sul rapimento di Nathalie Bennington.
Un'adolescente bionda come sua madre, carina, con due
occhioni azzurri incredibili...
Si sedettero vicini in aereo. Mulder era visibilmente
agitato e Scully si mise in mezzo ai due.
Krycek chiese a freddo:
"Sammie ama leggere, vero?"
"Sì", disse Mulder, "meno male che c'era
chi diceva che con il computer i giovani non avrebbero più
letto! Divora i libri!"
"E quell'attore che le piace, come è che si chiama?"
"Jim Dohne", rispose Scully, "l'interprete
dell'ennesima versione de Gli ammutinati del Bounty".
"Bel film?", chiese Krycek.
"Ha voluto andare a vederlo otto volte", disse
Mulder, "strano.. è stato lì che mi sono accorto
per la prima volta che non era più una bambina.."
"Cosa ha detto?", chiese Krycek. Aveva un tono
di voce.. calmo e stranamente commosso...
"Non vedo perché... dovrei dirtelo... Niente di
particolare, c'era il tipo mezzo nudo in una scena con la
ragazza indigena e lei ha sussurrato che avrebbe voluto
essere al suo posto!"
Krycek si chinò in avanti e si toccò gli occhi
impercettibilmente.
"E cosa altro le piace? I gatti, direi, e poi i
fumetti, e il cinema fantastico..."
"E tante altre cose", concluse Mulder.
"Deve essere una persona speciale... E voi le volete
molto bene...", concluse Krycek con voce leggermente
strozzata. Poi si concentrò con le parole crociate.
Scully fu presa da un dubbio. Aprì il giornale e guardò
la foto di Nathalie.. Oddio.. gli occhi.. la bocca.. le
guance... l'espressione del volto... Alzò gli occhi e
vide che Krycek la guardava:
"Ottima intuizione, agente Scully", disse
annuendo, "ora sai perché hanno preso anche lei..
L'unico altro essere umano nato da due immuni al virus
alieno e cavie di esperimenti..."
Mulder lo guardò:
"Nathalie allora è..."
"Sì Mulder.. mia figlia.. la mia unica figlia".
Per tutto il resto del viaggio non parlarono più.
Sammie
Mulder si risvegliò: era in una stanza tutta bianca,
chiusa.. C'erano due letti e con lei c'era una ragazzina
della sua stessa età, con la tipica faccia da snob.
Sammie le piantò in faccia i suoi occhi verdi, gli
stessi di suo padre, mentre si toglieva i rossi riccioli
dalla fronte, identici nel colore a quelli di sua madre.
"Come ti chiami?"
"Aiutami.. io sono Nathalie Bennington.. Mi hanno
rapita, perché mio padre è ricco.."
"Scusami, ma per me non centra niente.. I miei sono
federali, ma non ci hanno prese per soldi.. Conosco il
tipo di posto.. Ho paura che ci vogliano usare come cavie..."
"Aiuto... Ma perché dici così?"
Sammie spiegò tutto a Nathalie: le cose che le avevano
detto i suoi genitori, i rapporti di suo padre, i suoi
scritti... Ad un tratto l'altra ragazza esclamò:
"Che meraviglia avere due genitori così in gamba!"
Sammie la guardò con simpatia: non era così stronzetta
come sembrava ad una prima occhiata, era ben diversa
dalle sue compagne di scuola saccenti, che la prendevano
in giro per le sue passioni stravaganti. Ed anche
Nathalie trovava simpatica quella specie di folletto
rosso che si trovava di fronte.. Cinque minuti dopo
scoprirono di avere letto ed amato praticamente gli
stessi libri e di amare le stesse cose.. quasi.
"Dobbiamo fuggire allora", disse Nathalie.
"Non ti preoccupare", disse Sammie, "studierò
il modo di uscire di qua.. Se capissi il funzionamento
del computer che regola le porte.. con tutto quello che
mi hanno insegnato gli zii Solitari...."
"Chi?"
"I tre migliori amici di mio padre!"
Ma non avevano ancora finito di parlare che entrarono due
uomini in camice bianco che prelevarono loro del sangue e
fecero un'iniezione di non si sa cosa.. Nathalie e Sammie
si presero per mano, mentre una strana sostanza le
intorpidiva...
A New Lane
Mulder prese in affitto una macchina. Salirono tutti e
tre e si diressero verso il deserto.
Krycek era stato zitto e poi sbottò:
"Meglio che vi racconti tutta la storia. La storia
di un viscido topo di fogna che si era innamorato di
un'arrivista... Che la adorava.. e che non ha mai smesso
di amarla... Eravamo amanti... e poi lei rimase incinta..
E scelse di sposare un suo vecchio spasimante alle
Nazioni Unite.. e di scaricare il topo di fogna.. Salvo
poi chiamarlo quando la bimba, a quattro mesi, aveva
bisogno urgente di una trasfusione speciale che solo con
il suo sangue modificato si poteva fare.. Il topo
guardava la sua bambina nel lettino.. voleva prenderla in
braccio.. solo una volta.. e la cara signora gli disse di
non avvicinarsi mai a lei, che tanto con un braccio solo
l'avrebbe fatta cadere... E così il topo ha dovuto
guardare sua figlia solo da lontano.. non le ha mai
comprato un giocattolo, non l'ha accompagnata a scuola,
non ha mai passato con lei un Natale, non l'ha sentita
esprimere i primi palpiti di donna adulta.. non sarà con
lei quando si laureerà, quando si sposerà.. Lei non
l'ha mai chiamato e non lo chiamerà mai papà.. Mulder
pensa a tutto quello che hai fatto con tua figlia.. e
chiediti se non l'ho pagata abbastanza.. E' stata
peggiore di ogni morte.. di ogni ferita.. di ogni cosa
che tu e Skinner avreste potuto farmi.. Ma ora posso fare
una cosa, una sola cosa per Nathalie come padre.. e lo
farò".
Mulder era rimasto senza parole: una parte di lui non
voleva fidarsi, ma un'altra parte ricordava un Krycek
sempre più malinconico in quegli anni, amaro, triste..
che lo guardava con invidia, ma un'invidia strana...
"Voi due siete molto fortunati.. spero sappiate cosa
avete.. quello che io non potrò mai avere!"
Si inoltrarono nel deserto.
Ad un tratto, verso sera, Krycek si fermò davanti ad una
casa. Era disabitata, ma sufficientemente confortevole.
"Ci conviene dormire, poi domani mattina andremo
verso la base. E' dietro quelle montagne... subito dietro".
La casa era ben arredata e discretamente pulita. C'era
anche qualche provvista.
"Ogni tanto la usavo come base...", disse
Krycek.
Mulder non si fidava, e prese da parte Scully.
"E' pericoloso.. si sta prendendo gioco.. è tutto
architettato..."
"Forse, ma non abbiamo scelta.. Teniamolo
sott'occhio..."
Mangiarono qualcosa, faceva troppo caldo.
Poi Mulder volle appartarsi con sua moglie. Aveva bisogno
di lei, del suo corpo. E Scully aveva bisogno di suo
marito. La pistola di Krycek era in loro consegna.
Mulder si rilassò tra le braccia di Scully dopo aver
finito. Alzò leggemente la testa e vide che Krycek li
stava guardando dalla porta. La pistola era ancora al suo
posto.
Si alzò di colpo e corse dietro all'uomo.
"Come ti permetti?"
"Dai.. non è la prima volta che vi vedo.. Vi ho
tenuti d'occhio molto in questi anni..."
"Bastardo!"
Il pugno colpì Alex in pieno volto. Lui resse il suo
sguardo:
"Non l'ho mai fatto per cattiveria o per disprezzo..
Mi piaceva guardarvi.. siete l'immagine della felicità e
dell'amore... Dai non ammazzarmi finché non ho salvato
mia figlia.. ti prego!"
Mulder si sentì prendere dalla calma. Lo guardò:
"A che ora ci svegliamo domani?"
"Alle quattro , quattro e mezza.. anche prima..."
Sammie aprì
gli occhi. Aveva nausea. Era nella solita stanza. E c'era
anche Nathalie. Anche lei si stava svegliando. Stava
peggio di lei, le girava la testa.
Sammie oscillò verso la porta. Aveva la testa che le
girava, ma tentò lo stesso di fare qualcosa. C'era una
scatola, che bloccava la porta. Una scatola elettronica.
Zio Frohike le aveva spiegato che avevano un punto debole
quegli aggeggi. Bastava iniziare a comporre sulla
tastierina numeri sempre più velocemente. Sammie lo fece.
Più veloce, sempre di più, finché la scatola iniziò a
tremare.. e la porta si aprì leggermente.
"Vieni Nathalie, scappiamo!"
Uscite nel corridoio si guardarono attorno. C'era un
condotto di aerazione: l'unico posto sicuro. Sammie
sapeva molte cose dei condotti. Era sufficientemente
grande per tutte e due: non erano grossissime. Piano
piano le due ragazze entrarono lì ed iniziarono a
strisciare. In un posto o nell'altro sarebbero uscite.
Il condotto di aerazione portava in varie zone della base.
Attraverso le grate videro stanze vuote, un laboratorio
pieno di tecnici al lavoro su delle piante e poi
arrivarono in uno studio. C'erano due uomini e
riconobbero la voce di uno dei due uomini: uno dei medici
venuti da loro. E stava parlando di loro.
"Sono dei fenomeni: hanno un sangue in continuo
mutamento, resistente.. E anche il cervello.. l'abbiamo
esaminato.. è ultra sviluppato..."
"Sarà questa la causa del fatto che sono due
personalità strane?"
"Beh, non mi stupisce che non facciano vite normali...
Devono rimanere qui.. il loro posto è questo..."
"Possono diventare pericolose... ricordati
l'esperimento Eve cosa ha portato?"
"Qui è diverso.. è un metodo naturale per creare
una stirpe superiore..."
"Teniamole sott'occhio. Unici casi riconosciuti
vero?"
"Sì. Ma ora stiamo preparando degli ibridi maschi
con le stesse caratteristiche. Tutto in laboratorio.
Hanno i procedimenti della crescita accellerati, e tra
poco saranno in grado di procreare con le nostre due Eve".
Sammie si sentì male: era una cavia...
Sapeva di suo padre, sottoposto ad un esperimento,
contagiato da un virus, scomparso misteriosamente e poi
ricomparso. Sapeva anche di sua madre: rapita, contagiata
dal cancro e dal virus.. Sapeva che avevano detto a sua
madre che non poteva avere figli. E sapeva anche comunque
di essere stata concepita con il solito metodo. Naturale.
E a sorpresa. Sua madre le aveva raccontato la storia per
ricordarle soprattutto di usare sempre metodi
contraccettivi, anche se al momento a lei interessavano
solo gli eroi dei fumetti. Ma Nathalie, cosa centrava?
Era disperata, sull'orlo di una crisi isterica, e Sammie
dovette calmarla:
"Usciamo di qui.. presto..."
Il condotto finiva in una grata: piano piano Sammie
spinse e uscirono a livello del deserto. Ora dovevano
fuggire. Il sole stava sorgendo.
Cominciarono malfermamente a correre, verso una montagna.
Sammie era stata in montagna con zio Langly e con i suoi
genitori, e piano piano cominciò ad arrampicarsi.
Nathalie aveva difficoltà, ma poco per volta si aiutò
anche lei. Salirono un po', finché non trovarono una
grotta. Si sedettero dentro un attimo. Era vuota.
"Cosa ci hanno fatto?", mormorò Nathalie,
disperata, "cosa siamo noi, io mi sento così
diversa dagli altri, forse siamo davvero diverse!!!"
Si prese il volto tra le mani ed iniziò a piangere.
Sammie la abbracciò:
"Anche a me dicono sempre che sono strana. Diana
Cassett, una mia compagna di scuola mi chiama la
Signorina Spettrale, qualcuno deve averle raccontato di
come veniva chiamato mio padre..."
"I tuoi sono ancora attivi, vero?"
"Sì. Partecipano alle indagini. In più mio padre
insegna psicologia comportamentale e mia madre medicina
legale a Quantico."
"Loro ti capiscono?"
"Sì. Mio padre ed io siamo in simbiosi, approva
tutto quello che faccio. Mia madre invece trova sempre
qualcosa che non va, anche se poi mi lascia fare quello
che voglio.."
"Tu sei sempre stata con i tuoi, vero?"
"Oh, sì. Mi hanno guardata anche nonna Maggie e gli
zii Gunmen. Ma mamma e papà sono sempre stati una
presenza costante nella mia vita..."
"Io invece sono sempre sola", disse Nathalie.
Sammie si strinse a lei.
Krycek,
Mulder e Scully adocchiarono la Base. Di colpo notarono
un movimento improvviso tra gli occupanti, e qualcuno urlò:
"Sono scappate!!! Le due Eve sono scomparse!"
"Le chiamano le due Eve..", notò Scully.
"E' per quello che vogliono usarle", mormorò
Krycek, "per creare una razza di ibridi umani ed
alieni fortissimi, delle armi biologiche. Io non lascerò
che mia figlia diventi questo.."
"Allucinante", fece Mulder, "chi c'è
dietro?"
"Un certo Krauss. Scienziato, era abbastanza giovane
quindici anni fa, io lo vidi, era viscido e peggiore di
tutti gli altri. Faceva da galoppino. Ora vuole dominare
il mondo."
"Da quanto tempo sai tutto?", chiese Mulder.
"Sono quindici anni che lo tengo d'occhio.. Tu non
sai cosa progetta di fare. Le nostre figlie sono ragazze.
Lui ha creato degli ibridi di sesso maschile che
cresceranno in fretta di modo che possano generare i suoi
soldati. Eccolo lì, in mezzo agli altri".
Mulder guardò nel cannocchiale e vide un uomo dalla
sagoma vagamente familiare, sì forse l'aveva visto una
volta.
"Bisogna fermarlo", disse Krycek con
un'infinita tristezza in volto, "altrimenti le
nostre figlie non riusciranno ad avere una vita normale".
"Dove possono essere andate?", disse Scully.
"Sammie ama fare passeggiate anche robuste. Ci sono
delle montagne qui intorno, proviamo ad esplorarle",
disse Mulder.
"Mulder, ti devo chiedere di dividerci e darmi la
pistola. Voi guardate le montagne, io provo ad entrare
nella Base", disse Krycek.
"Cosa vuoi fare?", chiese Mulder.
"Cercare mia figlia e la tua, e fermare Krauss".
"Non giocare a fare Rambo!"
"Io sono un topo da fogna. Ho voglia di fare una
cosa perché nessuno può rapire una persona a cui tengo,
l'unica persona a cui tengo, e pensare di farle del male.
Per il resto, lei non saprà mai niente di me, io non
sono un padre, non lo sarò mai. E ora è meglio che
cominciamo la ricerca!"
Sammie e
Nathalie provarono ad uscire dalla grotta e a prendere un
nuovo sentiero. Ad un tratto Nathalie lanciò un urlo:
"Aiuto un serpente!"
Sammie non riuscì a dirle di non reagire di fronte ad un
serpente a sonagli: due secondi dopo, la ragazza giaceva
a terra, morsa ad un polpaccio. Le sue urla risuonarono
nella valle. Sammie cercò di farla star zitta.
Mulder e Scully capirono da dove veniva la voce e piano
piano iniziarono ad arrampicarsi. Sammie cercava di
calmare Nathalie, che stava sempre peggio, stava
diventando cianotica. Non dovevano far rumore, tanto
temeva che ormai le avevano sentire.
Sentì dei passi, che salivano. Prese un sasso, sperando
che non ci fosse un altro serpente e si tenne pronta a
scagliarlo.. Stavano arrivando, erano due... E di colpo
sbucarono i suoi genitori.
L'abbraccio di suo padre fu forte da farle mancare il
respiro. Subito raccontò tutto e sua madre fece una
fasciatura di emergenza. Mulder prese in braccio Nathalie
e cercarono un'altra strada per salire. Ma di colpo altri
passi li fermarono: si trovarono circondati da alcuni
soldati tutti vestiti di bianco.
E Krauss avanzò in mezzo a loro:
"Meglio di prima! Ora ho anche i geni originali,
presto la stirpe sarà pronta!"
"Bastardo!", disse Mulder.
"Senti lo Spettrale! Beh caro il mio figlio di un
Tabagista idiota, forse mi servirai di più da morto.. Ma
prima voglio aprirti tutto, tu e anche tua moglie, mentre
la tua bimba sarà la madre della stirpe. Via, alla Base!"
Krycek
sgusciava nella Base. Ad un tratto vide la stanza dove
stavano preparando gli ibridi. Con un gesto rapido
compose un numero segreto per chiamare rinforzi. Poi
aspettò che nessuno fosse momentaneamente nella stanza.
Entrò. In grandi contenitori dei feti mostruosi stavano
arrivando a maturazione. Giocare con la vita, come degli
dei. Con la pistola fece alcuni fori nel punto vitale del
sistema. Quei mostri iniziarono a collassare. Delle vite
che morivano. Vite che non dovevano esistere. Ma Krycek
si sentì male. Forse doveva finirla una volta per tutte
con quel lavoro. Di colpo suonarono gli allarmi. Krycek
iniziò a sgattaiolare fuori, con le armi pronte. I suoi
uomini sarebbero arrivati di lì a poco, quel gruppo di
ragazzi e ragazze condannati dalla società ai quali come
a lui non era stata data scelta che non partecipare a
missioni omicide e senza speranza. Ma questa volta una
speranza c'era.
Di colpo vide che avevano catturato Mulder, Scully e le
loro figlie. E Nathalie non stava bene. Krycek era
dietro, era nascosto e aveva Krauss sotto tiro.
Krauss urlava:
"Bene, ora portiamo la mercanzia nei loro
alloggiamenti... Cosa c'è Mirkhal? I nostri Adamo..."
Non riuscì a parlare. Una pallottola lo colpì alla
testa. Gli altri disorientati si guardarono attorno.
Mulder prese Scully e Sammie per mano e cercò di fuggire..
Sammie corse verso Nathalie, immobile per terra.
Dall'alto arrivarono alcuni elicotteri, da cui scese un
gruppo di uomini armati, che iniziarono a sparare contro
il personale della Base. Sammie riuscì ad avvicinarsi a
Nathalie, chiamando aiuto. C'erano spari, gente che
cadeva...
Di colpo un uomo, non suo padre, si buttò sopra lei e
Nathalie, per difenderle da una guardia. Sammie sentì lo
scoppio, sentì un grido, sentì uno sparo che salvava
lei e l'altra.. Poi l'uomo che le aveva protette diede
ordini, ansimando e qualcuno portò in salvo Nathalie su
un elicottero. Sammie si ritrovò tra le braccia di sua
madre, aiutata da uno dei loro salvatori, che le stava
dirottando verso un altro elicottero. Alzò gli occhi e
vide suo padre chino sopra l'uomo che aveva fatto da
scudo a lei e Nathalie:
suo padre era stravolto.
Sammie si diresse verso di lui.
Mulder
guardava Krycek colpito in pieno petto da due pallottole.
Le pallottole che avrebbero potuto colpire sua figlia e
Nathalie:
"Sta volta non mi pesti, Mulder?", sussurrò
Krycek.
"No", disse Mulder.
"Sai, io ho voluto fare una cosa... Non sono un
padre vero, non ho fatto niente per mia figlia.. tranne
questo.. Sono un ratto bastardo.. e quindi mi sa che ora
ti saluto..."
"Krycek.. tu sei un ratto bastardo.. ma come padre
hai fatto una cosa bellissima.. vera".
"L'unica cosa che potevo fare come padre.. Sai,
Mulder.. non fidarti nemmeno questa volta, ma tu sei
stato il mio solo amico.. Vorrei che Sammie e Nathalie
fossero amiche..."
Mulder fu sollevato da terra da un altro complice di
Krycek che lo portò sull'elicottero, insieme a Sammie.
Dall'alto videro la Base saltare per aria e sparire per
sempre.
Mulder strinse sua figlia:
"Papà, io.. ho saputo cosa sono..."
"Tu sei la figlia mia e di Scully.. e noi ti
vogliamo bene.. Non c'è niente di strano in te.. e in
Nathalie.. siete persone speciali.. lo sarete sempre.. ma
non per quello che c'è nel vostro organismo.. per altro,
per quello che siete..."
Sammie chiuse gli occhi mentre le lacrime le bagnavano
gli occhi..
Nathalie
guarì in fretta dalla morsicatura di serpente. Sammie la
salutò all'areoporto di Washington quando tornò a New
York con sua madre:
"Che bello, ho trovato un'amica!"
Un'inserviente dell'aeroporto consegnò un messaggio a
Mulder, mentre stavano tornando a casa:
"Mulder, non sono ancora morto. Resterò nell'ombra,
non ti libererai di me. Forse non mi vedrai più.. Tu hai
la fortuna più grande del mondo... E io ti guarderò
tutta la vita..
Krycek"
Mulder si
guardò intorno. Lui non c'era, eppure era sicuro che lo
stesse guardando. Ma per la prima volta capì che forse
non era da temere.. Quando vedi le sue lacrime, capisci
che anche un diavolo ha un cuore.
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