Intrecci – Kris non va alla cena

PENSIERI E SILENZI

 

Rimase a pensarci qualche altro istante. In così pochi giorni, erano successe tante di quelle cose…

Prima di tutto…aveva ritrovato Tom, il suo Tom. Poi…poi era diventata portiere della New Team. Aveva conosciuto Benjiamin Price, il Super Great Goal Keeper, il suo mito, il suo modello da anni…conquistando la sua fiducia, e la sua…amicizia.

Si era ritrovata catapultata in un mondo troppo perfetto. Sì, troppo bello per essere reale.

I suoi sogni sembravano aver trovato, finalmente, la strada spianata. Dopo tanto tempo di illusione…

E adesso, lì, davanti a lei, stavano quelle tre nuove ragazze. Sembravano simpatiche…sì, senza dubbio lo erano…

Fra di loro c’era la leggendaria Patricia Hantilton, e…Alexandra Lance.

Alex, l’IGK…aveva addirittura una gemella, anche se non sembrava che, con lei, andasse molto d’accordo. Strano, per delle gemelle.

Aveva dei lunghi, bellissimi capelli color del sole…Kimberly, o Kim…come l’avevano chiamata gli altri.

Ad ogni modo, quella ragazza era stata tutto il pomeriggio con Tom, mentre lei, al campo, si era preoccupata, credendo che la colpa dell’assenza di Becker agli allenamenti fosse sua…

Improvvisamente, osservando i due, Kris si sentì mancare. Solo ora se ne rendeva conto davvero.

Come…come poteva continuare quella farsa? Come poteva continuare a sostenere il ruolo di Kristian? Come poteva…fingersi un ragazzo, quando…quando…

- Kris? - Tom la fissava, continuando a sorridere. Ecco com’era il vecchio, caro Tom…

Becker, dimmi…perché sei così rilassato e sereno, ora?

E’ per la sua presenza…vero? Non negarlo…

- Oh, io… - mormorò Grover.

Cosa doveva fare?

Come avrebbe potuto partecipare a quella cena? No, no…

Non avrebbe sopportato di non…di non poter…pretendere Tom, il suo…amico Tom. Quello che, un tempo, le aveva promesso di starle per sempre vicino. E che, ora, aveva occhi solo per quella ragazza bionda.

Non avrebbe potuto mai stringerlo a sé, abbracciarlo…far capire a quella Kimberly quanto Becker fosse importante per lei…

Mai, nelle vesti di Kristian.

E mai, mai nelle vesti di Kristian, avrebbe potuto ricevere, da parte di Price, un complimento che andasse al di là delle sue doti atletiche e di gioco.

Già, Price…

Strinse le dita della mano destra lungo il fianco, tanto forte da sentire dolore. Doveva rifiutare. Cosa sarebbe servito partecipare a quella serata? Solo a farla soffrire, solo…a farle ricordare l’impossibile concilio fra Kristine e Kristian…

Doveva scegliere se essere l’una…o l’altro.

Non sarebbe riuscita ad andare avanti in quel modo ancora per molto.

Si impose di alzare gli occhi verso Becker, poi verso Alexandra che, speranzosa, la guardava.

- Ehm…ecco, io vorrei venire con voi, ma…non credo di poterlo fare - disse quindi, cercando di recitare al meglio. - Per domani sera ho un impegno, purtroppo -

Alex alzò le spalle. - Beh…quand’è così…ok! Comunque mi dispiace davvero…mi avrebbe fatto molto piacere averti con noi! -

Le altre due ragazze si unirono a lei, avvicinandosi all’allenatrice. - Già…beh, spero che ci possa essere un’altra volta, Kris! - esclamò Patty sorridendo. - Mhh…ma siamo sicuri che questo tuo misterioso impegno non riguardi una…dolce compagnia? -

Price ridacchiò, e, accostandosi a Kris, le mise una mano sulla spalla.

- Ah ah! No, no, non toccate questo tasto…il nostro Kristian oggi ha già dovuto subire fin troppe insinuazioni su questo particolare argomento…non è vero? -

Holly e Bruce scoppiarono a ridere, mentre Patricia e le due gemelle gettarono un’occhiata divertita al neoportiere della New Team.

- Beh…no, nulla del genere! Si tratta di un’altra cena…di famiglia, ecco. I miei hanno…ehm…invitato delle persone per discutere di affari importanti…sapete, sono purtroppo costretto a partecipare a questi tipi di cose - spiegò Kris con molta difficoltà, cercando con lo sguardo quello di Jude, rimasta in disparte da quando il gruppo di ragazzi era giunto in campo. La ragazza dai lucenti capelli neri e dalla pelle ambrata annuì, lanciando un’occhiata comprensiva all’amica.

- Una cena di affari? Uau! Ma…aspetta un po’… - si interessò Harper, avvicinandosi a Kris.

- Vuoi vedere che sei il figlio dei Grover, i proprietari di quella lussuosa catena di hotels di cui ultimamente si parla tanto? Uno di essi è stato costruito qui la scorsa primavera, non è vero? Quello…uhm, situato sulla costa, mi pare! -

- Esattamente - confermò subito Price, non lasciando a Kris il tempo di dire nulla. - L’ ho scoperto anch’io da poco…sì, solo alcuni giorni fa. Kristian si è trasferito qui solo all’inizio dell’estate -

A quelle parole, il sorriso di Bruce si allargò. - Uhh, questo significa che conoscerai un sacco di gente importante, Grover! Vips, personaggi politici, stars mondiali, INDOSSATRICI… - Il ragazzo circondò improvvisamente con un braccio le spalle di Kris.

- Naturalmente presenterai qualcuna delle tue belle amichetta anche al tuo amico Harper, non è vero?? Ci saranno taaaaante occasioni in cui potrai invitami a… -

- Bruceeee… -

Holly lo fissava in modo apparentemente serio, anche se in realtà era sul punto di scoppiare a ridere.

- Possibile che devi sempre farti riconoscere? -

Una squillante voce femminile ridacchiò. - Hai proprio ragione - riconobbe Patricia, lanciando uno sguardo complice ad Hutton. - Ma sai…di Bruce ce n’è uno solo…e credo che dovremo rassegnarci a tenercelo così com’è, anche se maniaco irriducibile! -

Sul campo ormai deserto, ad eccezione fatta per Freddy, il gruppo di ragazzi continuava a scherzare, noncurante delle espressioni che, in quel momento, erano però dipinte sui volti di Kris e Tom…

Perché hai rifiutato l’invito, Kris?

Era questo che Becker continuava a chiedersi, incessantemente, da quando Kristine aveva risposto ad Alexandra…

Lui…avrebbe giurato che le parole dell’amica sarebbero state affermative…e invece…

Invece Grover aveva raccontato una bugia…e solo per non partecipare alla serata…

Sì…non sei sincera. Lo vedo…lo capisco da quel tuo sguardo….

Da quei tuoi bellissimi, dolcissimi occhi…così tristi, e…allo stesso tempo angosciati.

Ti conosco talmente bene, Kristine…

Hai paura. Paura di qualcosa che non so…

Hai paura…di qualcosa che vuoi evitare… in questo modo…

Ma…cosa?

Proprio in quel momento, la ragazza dai corti capelli castani distolse mestamente lo sguardo dal gruppo che, ancora, stava prendendo in giro Harper. I ragazzi non si erano più curati di lei. Ed ora era come se…se appunto tentasse di cercare un via di fuga silenziosa, nascosta, per non…farsi vedere…

Non farmi questo, Kris…

Becker non poteva lasciarla andare via così, senza una spiegazione…

- Ehi… - Tom bloccò il neoportiere, afferrandogli saldamente un polso. Il nuovo numero uno della New Team, colto di sorpresa, fissò prima la presa ferma del numero undici, poi, con una sorta di triste arrendevolezza, non tentò nemmeno di liberarsi, rilassando il braccio rigido.

- Dimmi, Becker -

Kris non aveva neanche alzato la testa. Con il capo abbassato, fissava il terreno.

- Ecco… -

- Kristiaaan! - esclamò Judith prendendo sottobraccio l’amica, dopo esserle comparsa all’improvviso di fianco. - Ricordati che mi devi anche riaccompagnare a casa! Forza…direi che è ora di andare! -

- Eh? - mormorò però Grover, voltando lentamente il capo. Becker, sull’altro lato, continuava invece a stringerle il braccio con forza.

- Ho detto che e’ ORA DI ANDARE…hai capito? DOBBIAMO AN-DA-RE! - insistette la ragazza a voce più alta, tentando di far capire a Kristine che non era il caso di continuare quella scenata. Anzi, prima se ne andavano, meglio era…

Come se le parole di Jude l’avessero risvegliata da uno stato di trance, Kris reagì, staccandosi con un violento strattone dalla presa di Becker.

- Già…è…ora che andiamo davvero… - mormorò, sorridendo tirata ai sette ragazzi.

- Allora…beh, ci vediamo dopodomani! E buona serata! - concluse, alzando un braccio per salutare e gettando un’ultima, veloce occhiata a Tom e a Kimberly.

Mentre le due ragazze si allontanavano, Kim non poté fare altro che notare come Tom, per tutto il tempo, avesse continuato a guardare assorto Kris…negli ultimi minuti, fra quei due, l’aria si era fatta davvero tesa e nervosa…

Non aveva mai visto Becker così preoccupato e agitato. Mai.

Non sembrava nemmeno lo stesso…

Aveva ragione suo padre. Ma…perché? Perché questo cambiamento?

Forse…

Sei innamorato sul serio di quella ragazza?

Tom non aveva ancora abbassato lo sguardo, come se…come se stesse aspettando che Kris tornasse indietro…che tornasse da lui…

Gli occhi azzurri di Kimberly si fecero più sottili, socchiudendosi.

Sì…lo sei…è così evidente…

Questa Kris…è davvero così importante?

E la nostra amicizia? E’ forse meno importante?

Probabilmente sarebbe il caso che non fosse così essenziale per me… però…

La nostra promessa…tu mi avevi promesso che…

- Beh, allora, a questo punto, ci ritroviamo tutti quanti, domani, alla casa al mare, ok? - esclamò ad un tratto Patricia, rompendo il silenzio che si era venuto a creare. - Sperando, naturalmente, di sopravvivere alla cucina della nostra neocuoca! -

Benji si trattenne dal lanciare un’altra, tagliente battuta in direzione della ragazza dai corti capelli biondi, limitandosi a un semplice ed efficace sorrisetto derisorio. Ma, stranamente, Alexandra non aveva fatto nemmeno caso alle ultime parole di Patty…il suo sguardo era infattidistante,rivolto verso la sorella che, pochi metri distante da lei, guardava assente davanti a sé.

- Ragazzi, io me ne vado - disse però dopo qualche istante, distogliendo gli occhi da Kim, quasi infastidita dalla sua visione. - E per quanto riguarda te - aggiunse, girandosi verso Price – ti consiglio vivamente di prepararti psicologicamente ai nuovi allenamenti, fin da adesso. Non credere che sarò clemente solo perché ti sei fatto male a quella gamba…non mi sembra nulla di particolarmente preoccupante, senza contare che sono almeno 4 anni che non ti alleni sul serio. Se davvero sono costretta da “Padrona Patricia” ad allenarti di nuovo, non devi pensare che questo voglia dire che non sarò rigida come le scorse volte. Anzi-

Il ragazzo bruno mise una mano su un fianco. - Ah, ma davvero? -

- Sì, davvero - rispose l’altra, fissandolo glaciale. - Arrivederci -

Detto questo, anche Alexandra si allontanò dal campo. Gli altri ragazzi guardarono prima lei, poi Benji che, interdetto, stringeva i pugni, sconfitto come sempre da quella…quella…

 - E dire che sembrava tanto in pensiero…le ho anche creduto. Bah. Comunque, sappiate che lo faccio solo per voi due - disse furioso, rivolgendosi a Patricia e a Freddy. - e solo per questa volta. Ma non pensiate che intenda accettare ancora di ripetere la cosa, in futuro, e soprattutto senza preavviso -

I due lo guardarono, muti. Non era il caso di far arrabbiare ancora di più Price…o almeno, per quella sera, forse, era abbastanza.

Il portiere mise le mani in tasca, iniziando a camminare. Kim, sospirando, imitò Price, salutando il gruppo.

- Me ne vado anch’io. Devo ancora sistemare le mie cose, a casa. Anche se staremo qui solo per due settimane, penso di aver portato una montagna di cose inutili…eh eh…– disse, sorridendo ai ragazzi. - Beh, vi aspettiamo domani! -

- Okay - annuì Holly. - Mi raccomando, controlla il menù che preparerà Alex…ci fidiamo molto più di te che di tua sorella! -

Kimberly sorrise ancora, ma questa volta non con sincerità. Si diresse verso l’uscita del campo, senza neanche rispondere alla battuta di Oliver. I suoi pensieri erano altrove…

Non ho nessuna certezza…nessun elemento che mi può sostenere…

Prima Josie. Poi Alex…Ed ora anche tu ti allontani da me…

Rimango da sola. Ma…non voglio rimanere da sola… Non posso.

Io voglio te. Solo te, accanto. Ne ho un disperato bisogno. Possibile che tu non te ne accorga?

- Kim, aspetta! – Una voce familiare l’aveva chiamata. Era Becker.

- Ascolta…-

La ragazza si fermò. – Cosa? –

Tom aprì la bocca per parlare, ma poi la richiuse subito, indeciso. Perché aveva fermato Kimberly?

Forse…forse perché aveva avuto l’impressione di averla…ferita?

Io…non le devo spiegazioni su Kris…oppure sì?

Io…amo Kristine…ma…

Cosa provo per Kim?

Tom si passò una mano fra i capelli, nervoso. Poi, finalmente, si decise a continuare. Ma non per dire cosa avrebbe voluto…no, non ce la fece.

- Ti…ti accompagno a casa. E’ tardi, e non è il caso che… -

- Tom, non ci sono problemi. Raggiungerò Alex in strada, non ti preoccupare -

- Ma… -

- Ti ho detto di non preoccuparti -

Il numero undici rimase a fissare l’amica, senza riuscire a controbattere nulla. Cavoli…

Parlagliene! Chiarisci la situazione…fallo!

Insomma, che aspetti??

Ma Kim riprese a camminare, senza attendere le successive parole del calciatore.

- ‘Notte, Tom. E cerca di calmare Benji…penso che almeno te ascolterà – concluse, sollevando un braccio e stringendo le dita in un veloce saluto.

Un vento pungente si era alzato, e l’ultima cosa che quel giorno Becker vide di Kimberly fu la ragazza che, di schiena, usciva dal rettangolo di gioco, avvolta dalle prime ombre della sera. I lunghi, lisci capelli biondi si muovevano nell’aria, come se danzassero al ritmo di una musica silenziosa. Quell’immagine lo riempì di una strana sensazione, una malinconia per dei tempi che, forse, non sarebbero più tornati…

Ti ho lasciata andare. Perché l ’ho fatto?

Forse…forse perché adesso ho ritrovato qualcuno di importante, per me?

L’ hai capito, non è vero? Sì, certo che l ’hai capito…

Mi dispiace.

Però…

Anche tu…anche tu sei importante…

Non puoi dimenticarlo. Non devi.

Io…non posso farlo. E mai potrò.

- Non farlo, hai capito!? – gridò improvvisamente il ragazzo in direzione del punto in cui Kim era scomparsa. Ma purtroppo sapeva bene che lei, ormai lontana, non avrebbe potuto sentirlo…

Con gli occhi lucidi, Tom abbassò la testa. Sorprendentemente, anche il resto del gruppo, ancora fermo alcune decine di metri più in là, non si era accorto della frase che aveva appena gridato. Alzò lentamente gli occhi verso i quattro amici che, ignari, continuavano a parlare fra di loro.

- Domani sera…cosa devo fare? -

Il calciatore dai capelli castani sospirò stancamente. Se da una parte avrebbe voluto rimanere accanto a Kim per cercare di spiegarle tutto, dall’altra…

Dall’altra voleva invece parlare con Kris. Parlarle, e…confessarle la verità.

Dopo averci pensato qualche istante, finalmente si decise e, ritornando verso Benji, Bruce, Patty e Holly, sentì il vento freddo investirgli il viso.

Vuoi vedere anche gli avvenimenti della giornata prima della cena?

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preferisci leggere subito della serata successiva, per scoprire cosa Tom ha deciso?