INIZIO
Spoilers: Millenium
E' successo
tutto di colpo.... Stavamo seguendo il conto alla
rovescia in televisione, per il nuovo millennio. Dire che
quella era stata una giornata dura era dire poco. Era
stata durissima. Ma per fortuna tutto si era risolto. Sul
collo io avevo i graffi di quell'agente non morto. E Fox
Mulder aveva un braccio ferito e suturato. Frank Black
era rimasto con la sua bambina, ed io ero disposta a
lottare perché avesse l'affidamento. L'avrei aiutato. Ed
anche Mulder.
Mulder che, vicino a me, mentre le note del Valzer delle
Candele riempivano l'aria, e mentre si vedevano tante
coppiette che si baciavano, ha avvicinato il suo volto al
mio e mi ha baciata. Sulle labbra. D'accordo, ha tenuto
la bocca chiusa, niente lingua, ma ho sentito il suo
respiro, la sua dolcezza, la sua passione irrompere in me.
Non era un bacio da amici e tantomeno da colleghi. Era un
bacio da innamorati. Ho balbettato qualcosa dopo, sono
arrossita e poi ho lasciato che lui mi prendesse sotto
braccio. Ed ora lo sto accompagnando a casa. Io guido e
lui è qui vicino a me, e sento che mi guarda... E vedo
come mi guarda...
Ha un sorriso dolcissimo e tenero, ma i suoi occhi....
ardono, come a volermi... non dico cosa. Sono a disagio.
Penso a tutto quello che abbiamo vissuto insieme, alla
sua dolcezza sempre e comunque, la sua disponibilità. Le
sue mani sempre gentili ma calde.... Sono a disagio, mi
sento ardere... E dire che mi hanno sempre chiamata a
ragione un ghiacciolo. Ma ora sento i miei capezzoli
inturgirsi sotto il suo sguardo, contro il reggiseno. E
sento anche un qualcosa di umido tra le gambe, forse
dovrei semplicemente andare in bagno.
"Dai sali un attimo!", mi dice lui quando
arriviamo, "vuoi mica andare a dormire così presto!"
Non sono ancora le due. Salgo dietro a lui, piena di
paura e di eccitazione. La parte razionale di me dice che
ha bisogno di una mano, perché ha dei problemi al
braccio. Ma come mi sta guardando....
Entriamo nell'appartamento 42 e lui mi dice ancora Buon
Anno. Poi ci sediamo sul divano, lui tira fuori una
bottiglia di champagne, me lo offre anche se ormai è un
po' tardi. Io accetto e lo bevo.
Poi lui dice:
"Senti... daresti un'occhiata al mio braccio?"
Sono un medico, non posso esimirmi. Glielo guardo, con
attenzione. Hanno fatto un buon lavoro, malgrado che
magari fossero arrabbiati per lavorare un giorno di festa.
Di colpo l'altro suo braccio mi stringe forte, mi fa
appoggiare la testa contro il suo petto. La sua mano
buona mi accarezza i capelli, mentre l'altra, anche se
mezza imbragata, sfiora delicatamente le mie spalle, la
mia schiena, fino ad arrivare al bacino. Poi mi scioglie
per un attimo ed inizia a baciarmi sul collo, dove ho i
segni delle unghiate. Mi bacia e mi lecca. E poi torna
con le labbra sul mio viso e lo copre letteralmente di
baci. Finché non arriva alla bocca, e questa volta la
apre e ci entra con la lingua. Io resto immobile, da un
lato felicissima, dall'altro imbarazzatissima, mentre lui
la esplora tutta, annodandosi a lei. Si siede meglio e
poi mi alza in piedi, davanti a lui. Mi toglie la giacca,
e sotto la camicetta vede i miei capezzoli eretti. Io
abbasso lo sguardo, mentre lui inizia a baciarmeli
attraverso la stoffa. A che gioco vuole giocare?
Di colpo mi solleva la gonna: le sue mani sono sui miei
fianchi, e li massaggiano con cura e esperienza. Di nuovo
quell'umido, quell'umido. Con un gesto deciso tira giù
il mio collant ed inizia a esplorare le mie mutandine,
ormai bagnatissime. Lo vedo sorridere, scuotere la testa,
mormorare che lui l'ha sempre saputo che non sono un
ghiacciolo. Usa la stoffa per darmi piacere,
strofinandola contro il mio clitoride, che sento di colpo
gonfio. Con la mano offesa, si slaccia i pantaloni e se
li cala leggermente. Sotto i boxer vedo la sua erezione
che pulsa.
Di colpo anche le mie mutandine vengono tirate giù. Ora
la sua mano tocca la mia pelle, direttamente, circondando
il mio clitoride, esplorando ogni parte di me, aprendomi
le labbra, ed alla fine un suo dito entra in me. Stringo
i denti, imbarazzatissima, e lui da dentro mi tocca in un
modo che non posso a fare a meno di urlare mentre mi
bagno e lo bagno. Un altro dito è in me, e un altro
ancora: sono anni che non faccio una cosa del genere,
anzi nessuno me l'ha mai fatto così. Si tira giù i
boxer e trattengo un urlo di sorpresa a vedere come è
grosso e pulsante. Mi fa sedere sopra ed entra in me con
un sobbalzo. Sento male, ma per poco: la mia vagina è
dilatata in fretta, e lui preme sopra il mio clitoride,
rifacendomi venire. Poi viene anche lui, con calma,
inondandomi.
Siamo stretti. Lui sussurra che è meraviglioso che è il
principio di tutto. Siamo ancora mezzi vestiti, eppure
l'abbiamo fatto. Ci addormentiamo in poltrona,
abbracciati, è stata una giornata dura per entrambi.
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