La ragazza stava camminando lentamente.
Tra le mani aveva una piccola guida turistica che leggeva
con attenzione.
Alzò un attimo la testa e sospirò soddisfatta. Questa
era la prima vacanza che si concedevano insieme
il
primo periodo che trascorrevano da soli dopo una lunga
separazione
Avevano scelto quel paesino di pescatori per la sua
tranquillità e per la sua dolce aria caratteristica che
l'avevano sempre affascinata.
Non aveva mai pensato però che un posto così piccolo e
sperduto potesse conservare come ricordi storici anche
una leggenda così bella.
Ne era rimasta completamente affascinata! Una storia così
triste e struggente che l'aveva colpita veramente in modo
profondo.
Hikari e Kyosuke
Si allungò per prendere il sacchetto che il proprietario
del negozio gli porgeva.
Lo ringraziò con un sorriso felice sulle labbra, poi si
voltò per tornare da lei.
Aveva sognato per così tanto tempo quella vacanza che
adesso voleva che tutto fosse assolutamente perfetto.
Purtroppo non avevano molto tempo
entro una
settimana sarebbe dovuto tornare a Tokyo per gli
allenamenti della nazionale e lei sarebbe ripartita
e
per chissà quanto tempo stavolta
Il suo sguardo per un attimo si rabbuiò. Ormai
l'aveva
vista partire troppe volte
e troppe volte aveva
sentito il suo cuore chiudersi in una morsa.
Sospirò
Erano passati quasi cinque anni da quel
giorno in cui
per la prima volta
le aveva detto
"arrivederci" davanti al terminal
dell'aeroporto.
Cinque lunghi anni in cui i suoi sentimenti erano
cresciuti e maturati
anche se le lunghe lettere e i
pochi giorni di vacanza trascorsi insieme non potevano
bastare per vivere in modo completo la loro storia
eppure
niente
era riuscito a dividerli fino a quel momento
nemmeno
una terribile nemica come la lontananza.
La vide passeggiare con gli occhi incollati alla guida
turistica e l'espressione rilassata. Non era una ragazza
vistosa
il suo fascino era sottile e dolce
ma i
suoi occhi riuscivano a fermarsi sempre e solo su di lei.
Si sentiva osservata. Alzò lo sguardo e percorse
lentamente la piazza e le viuzze che la circondavano
C'era un'atmosfera così serena, si sentiva così felice
poi
lo
vide
Era uscito dal negozio ed era lì che la fissava con uno
sguardo pensieroso
Cercando di dominare la curiosità gli si avvicinò
lentamente.
- Cosa succede? - gli chiese.
Lui le sorrise dolcemente.
- Niente!
- Allora perché ti sei fermato qui a fissarmi?
- Perché sei molto carina
- rispose lui
semplicemente.
Un leggero rossore coprì le sue guance
poi si voltò
verso il mare.
- Smettila di dire sciocchezze - gli rispose ancora
imbarazzata - E incamminiamoci verso l'albergo.
Lui sorrise tra sé del suo imbarazzo e mettendole una
mano sulle spalle la condusse tranquillamente tra le
stradine piene di negozietti.
Era quasi il tramonto e avevano viaggiato per gran parte
della giornata.
Jenny sentiva le gambe che cominciavano a darle qualche
piccolo problema di indolenzimento
ma il suo viso si
rischiarò quando scorse l'insegna della piccola locanda
gestita da una famiglia che viveva in quel villaggio da
generazioni.
Anche la guida ne riportava il nome indicando che quella
famiglia era anche la proprietaria dell'antico faro che
sovrastava alcuni alti e frastagliati scogli subito dopo
l'uscita dal porto.
Lei non vedeva l'ora di andare a visitarlo
Philip vide l'hotel proprio di fronte a loro e si chiese
se avessero fatto bene a cambiare bruscamente programma.
Avevano deciso di passare la settimana in montagna, ma
quando Jenny aveva visto una fotografia di quel paesino
aveva voluto andarci ad ogni costo
il problema era
che non erano riusciti a prenotare prima e al loro arrivo
erano venuti a sapere che la locanda "Il Faro"
era l'unica della zona.
Ogni suo pensiero fu spazzato via dallo sguardo estasiato
di Jenny non appena vide l'interno rustico e accogliente
della locanda. La strinse un pochino più a sé. A volte
Jenny non se ne rendeva conto ma provocava, con alcuni
suo sguardi, un istinto incontrollabile in lui
l'istinto
di prenderla fra le braccia e perdersi nei suoi baci
I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dall'arrivo
di una signora dallo sguardo gentile sui sessantacinque
anni.
- Buonasera
ben arrivati! Posso esservi utile?
Jenny si fece avanti.
- Buonasera! - rispose ricambiando il sorriso - Abbiamo
intenzione di fermarci per la settimana e volevamo sapere
che avevate stanze disponibili!
La signora li guardò sempre sorridendo, poi si voltò e
prese una chiave appesa ad un riquadro.
- Siete fortunati
la stanza 7 si è appena liberata!
I due si scambiarono un'occhiata incerta
cosa
dovevano fare? Accettare quella camera???
Quel pensiero li fece arrossire entrambi.
La signora si accorse del loro imbarazzo e si fermò
incuriosita.
- Beh
ecco
- iniziò Jenny -
noi
vorremmo
due camere separate
- Non siamo sposati! - rispose un po' più sicuro Philip
mettendo fine al tormento della ragazza.
La signora arrossì imbarazzata.
_ Scusatemi! - disse in fretta - Sono davvero desolata
è
solo che
quando vi ho visto entrare vi ho scambiati
per una coppia in viaggio di nozze
sono mortificata
I due erano ancora più imbarazzati
non riuscivano
nemmeno a guardarsi in faccia.
- Non si preoccupi
- disse infine Challaghan.
La donna tornò indietro e consultò il registro. Il
sorriso sparì dal suo volto.
Prese a controllare tutte le pagine attentamente
poi
sospirò e tornò a fissarli.
- Mi dispiace infinitamente ragazzi, ma quella è l'unica
stanza libera almeno fino a giovedì prossimo
- Ma
- iniziò Jenny -
noi ripartiamo venerdì!
- Non c'è un altro albergo in questa zona?? - chiese
Philip.
La signora scosse la testa.
- Fino a tre anni fa c'era una signora che affittava
delle stanze alle persone che come voi rimanevano senza
alloggio
ma ora si è trasferita e la casa è stata
chiusa.
I due ragazzi si guardarono in volto senza sapere cosa
fare.
La signora percepì il loro disagio
- Scusate
non vorrei intromettermi, ma
se
volete posso far cambiare il letto matrimoniale della
stanza con due letti singoli
può andar bene??
Jenny arrossì ancora di più. Il fatto che la signora
avesse capito il perché della loro esitazione era
oltremodo imbarazzante.
Philip invece, più pratico, cercò di superare
l'imbarazzo e rispose:
- Grazie mille signora
è molto gentile!
La signora sorrise poi consegnò a Philip la chiave e gli
disse:
- Bene! Faccio chiamare subito qualcuno per preparare la
stanza
questi sono i vostri bagagli vero? Lasciateli
pure qui
li porteremo noi di sopra
Ahhh
e
se avete fame
nel salone ristorante sarà servita la
cena tra una mezz'oretta.
Da quando si erano seduti al tavolo per cenare Jenny
aveva uno sguardo strano
Lui aveva fatto di tutto per mantenere viva la
conversazione, ma lei si limitava a rispondergli a
monosillabi e dopo qualche ultimo tentativo vi rinunciò
cosa
diavolo aveva Jenny?
Che fosse ancora imbarazzata per via della stanza? Eppure
la signora aveva risolto il problema facendo cambiare i
letti
perché lei non si rilassava
pensava
forse che le sarebbe saltato addosso?
Quel pensiero lo bloccò. Alzò il viso per lanciare una
rapida occhiata alla ragazza.
Ultimamente aveva pensato spesso a quella parte del loro
rapporto
ma questo non significava certo che
l'avrebbe costretta a fare l'amore con lui
dannazione!
Amava Jenny più di qualunque altra persona e ne aveva un
grande rispetto
non avrebbe mai fatto una cosa del
genere!
Aveva troppa paura
non riusciva a guardarlo negli
occhi
Si stava comportando come una stupida e lo sapeva
perfettamente. Il problema era che da quando aveva
scoperto che avrebbero passato tutte le notti insieme
nella stessa stanza un pensiero insistente aveva fatto
capolino nella sua mente.
Il problema "intimità" non era mai stato
toccato da nessuno dei due
ma lei si rendeva conto
che presto o tardi sarebbe giunto anche quel momento
era
inevitabile
lo sapeva bene
Sapeva che Philip era un ragazzo meraviglioso e non
avrebbe mai preteso da lei niente di più di quanto era
disposta a dargli
però
perché era così
inquieta
???
Che le stava succedendo? Aveva paura e non poteva negarlo
paura
di lasciarsi andare completamente
oh Signore
.cos'avrebbe
fatto ora?
I due ragazzi decisero di fare un'ultima passeggiata
prima di rientrare e andare a dormire.
Presero la stradina che si dilungava molto verso la costa
e piano piano arrivarono nei pressi del faro.
Jenny lo guardava affascinata. Era una costruzione molto
particolare. A strisce bianche e nere possedeva il
fascino selvaggio del passato.
La luce era ancora funzionante e illuminava tutta la zona
circostante.
Anche Philip fermo al suo fianco lo stava guardando con
grande attenzione.
- E' davvero molto bello! - disse inaspettatamente il
ragazzo.
Jenny annuì lentamente.
- Già - la ragazza rispose sussurrando.
Philip si voltò a guardarla. Jenny aveva uno sguardo
strano, era come assente
Philip si accigliò un attimo:
- Che ti succede Jenny? Qualcosa non va?
- Non ti preoccupare Philip! E' solo che questo posto ha
una strana atmosfera
è intriso di tristezza
di
aspettativa
è come se qualcuno non riuscisse a
trovare pace
Philip non rispose, anche lui avvertiva le stesse
sensazioni della ragazza
Infine sospirando Philip la prese per mano.
- Forza Jenny
ora è meglio andare
ormai si stà
facendo tardi!
Jenny lo seguì docilmente, ma prima di svoltare l'angolo
si voltò per dare un ultimo sguardo al quel posto così
strano e
"Ma chi è quella ragazza?" pensò notando una
piccola sagoma ferma sugli scogli proprio davanti al fare
che fissava il mare calmo. Aveva dei lunghi capelli
castani e la figura sottile
teneva le mani congiunte
davanti a sé e lo sguardo era fisso sull'orizzonte.
Erano arrivati nella hall ed entrambi non sapevano come
affrontare la situazione che si sarebbe creata di lì a
poco
Per evitarle troppo imbarazzo Philip le disse:
- Ascolta Jenny io ho sete, vado un attimo al bar a
prendere qualcosa
ma tu puoi andare avanti se vuoi
Jenny capì subito che Philip stava mentendo
lo
conosceva troppo bene
voleva solo farla sentire meno
in imbarazzo
Sorrise con gratitudine. Gli lasciò la mano, ma la posò
sulla sua spalla avvicinandosi velocemente. Si alzò
sulle punte e lo baciò teneramente sulle labbra
appena
si staccagli sussurrò
- Grazie Philip
- poi si voltò e corse su per le
scale verso la loro stanza.
Il ragazzo rimase a fissarlo con uno sguardo enigmatico
sul volto.
La luce del Sole le solleticava il viso dolcemente
destandola dal suo sonno leggero.
Aprì le palpebre, ma le richiuse subito accecata.
"Ma che ore sono?" pensò voltandosi dall'altro
lato.
Quando riaprì gli occhi vide un letto disfatto a circa
un metro e mezzo dal suo e gli avvenimenti della sera
prima le tornarono alla mente.
Si era preparata per la notte a super velocità e si era
infilata sotto le coperte ancora prima del ritorno di
Philip. Ma non era riuscita ad addormentarsi
era
troppo nervosa.
Infine quando l'aveva sentito entrare non si era nemmeno
voltata. Probabilmente il ragazzo pensando che dormisse e
non volendo disturbarla si era cambiato al buio e dopo
pochi minuti aveva sentito il suo respiro regolare
Ma ora dov'era andato Philip?
Jenny si alzò e si vestì. Mise una camicia azzurro
cielo e un paio di calzoncini corti di jeans che
aderivano perfettamente alla sua figura. Sorrise quasi a
se stessa
da quando viveva in America era cambiata
molto
prima non si sarebbe mai sognata d'indossare
un vestito di quel genere.
Il suo sorriso sparì dal suo volto quando ripensò al
suo comportamento la sera prima
Era stata davvero stupida, eppure per un attimo era
rimasta quasi terrorizzata
Una delle poche certezze della sua vita era proprio
l'amore profondo che provava per "il suo capitano"
allora
perché si era così spaventata al pensiero
Scosse la testa.
Era meglio lasciar perdere quei pensieri la mattina
presto.
Uscì dalla stanza e si diresse verso la hall.
- Buongiorno signorina! - la salutò la signora alla
reception.
- Buongiorno a lei! - rispose Jenny sorridendo.
- Il suo amico è uscito a per una corsetta di
allenamento
mi ha detto di riferirle se la vedevo
che sarebbe tornato entro una mezz'oretta
- guardò
l'orologio appeso alla parete -
dovrebbe tornare a
minuti
Jenny sorrise indulgente. Non si poteva certo dimenticare
che entro pochi giorni Philip avrebbe dovuto affrontare i
difficili allenamenti della nazionale sotto la guida del
grande Oliver Hutton.
- Grazie signora! Vorrà dire che lo aspetterò per fare
colazione.
La signora annuì.
Jenny si stava voltando quando la sua attenzione fu
attirata da alcune foto appese alla parete.
Una di esse in particolar modo
Si avvicinò attenta. Quei capelli lunghi
quelle
fattezze
quella era la ragazza che aveva notato
davanti al faro la sera prima! Non c'erano dubbi!
- Signora
chi questa ragazza? - chiese interessata.
La signora si avvicinò a lei.
- Quella ragazza è una mia lontana parente
si
chiama Hikari
è molto carina vero
?? All'epoca
della foto aveva 17 anni
Jenny notò all'improvviso che la foto sembrava molto
vecchia.
- Mi scusi signora
ma ora quanti anni ha Hikari?
La donna la guardò in modo strano
poi le rispose
lentamente
- Hikari è morta
molti anni fa
gettandosi
dagli scogli del faro
Jenny era ammutolita.
- Questa ragazza è la famosa Hikari della leggenda
Philip entrò all'interno dell'albergo con il fiatone.
Caspita che corsa si era fatto! Senza accorgersene si era
ritrovato nuovamente davanti al faro.
Non sapeva perché era andato da quella parte
all'improvviso
si era ritrovato lì
come se qualcosa o qualcuno
l'avesse richiamato in quella direzione
era come se
le sue gambe e tutto il suo corpo conoscessero a memoria
quel percorso
Cercando di togliersi quelle sensazioni strane dalla
mente si avviò verso la sala in cui veniva servita la
colazione in cerca di Jenny.
La ragazza era seduta su una delle poltrone del piccolo
salotto aveva le mani sul viso ed era estremamente
pallida.
Lui le corse subito vicino.
- Jenny
che ti succede? Non ti senti bene?
La ragazza lo guardò con uno sguardo smarrito.
- Oh Philip
Ascoltò il racconto di Jenny mentre facevano colazione.
Philip non riusciva a crederci.
- Ma Jenny
sei sicura di averla vista? Magari era
solo un'ombra
Jenny lo fissò risentita.
- Mi stai dando della visionaria?
- Ma no
è solo che ieri sera era molto buio magari
è stata un'illusione ottica o magari c'era davvero
qualcuno ma magari assomigliava soltanto a Hikari
non
puoi di certo averla vista
se è morta molti anni fa
Jenny abbassò lo sguardo sul suo piatto.
- Sono certa che era lei
Il ragazzo organizzò una giornata molto intensa.
Cercava di occupare ogni minuto in modo da distrarre
Jenny dalla storia della ragazza misteriosa.
Non voleva che si angustiasse per tutta la vacanza per
una cosa che poteva rivelarsi una semplice coincidenza e
addirittura un'illusione ottica
Non poteva certo negare che intorno a quel faro ci fosse
una strana atmosferaa
in quanto persino lui la
percepiva
ma da lì vedere il fantasma di una donna
morta
In ogni caso sembrava che Jenny si fosse convinta e
l'argomento non venne più toccato per tutto il giorno
ma
alla sera
I due stavano rientrando in albergo completamente esausti.
Avevano camminato tutto il giorno e non vedevano l'ora di
potersi fare una doccia e andare a dormire
Quando passarono davanti alla reception la signora Yozumi
(che era la moglie del proprietario) era seduta con un
vecchio album ingiallito tra le gambe. Quando li vide li
chiamò subito.
- Scusate ragazzi se vi disturbo
Jenny le sorrise.
- Non si preoccupi signora. Aveva bisogno di qualcosa?
La signora Yozumi fissava Jenny intensamente, poi voltò
l'album che aveva tra le mani per mostrare loro la foto
che conteneva.
Era una foto molto ingiallita
sicuramente
vecchissima
Jenny e Philip trattennero il fiato.
- Dio
come mi somiglia
- sussurrò la ragazza
sbigottita.
La signora Yozumi annuì lentamente.
- Ieri quando mi ha chiesto di Hikari mi sono accorta
improvvisamente di come lei le assomigliava
non
essendo convinta sono andata a prendere questo vecchio
album che conservavo nel solaio di casa mia per
controllare
e avevo ragione. Lei signorina Jenny e
Hikari siete come due gocce d'acqua. L'unica cosa che vi
differenzia è la vostra pettinatura!
Philip entrò nella stanza. Jenny era seduta sul letto.
Teneva ancora tra le mani la fotografia ingiallita che la
signora Yozumi le aveva prestato. La fissava come
ipnotizzata.
Philip si sentì stringere il cuore avvertendo la sua
inquietudine.
Cosa stava succedendo a Jenny? Chi era la ragazza della
foto? Perché entrambi avvertivano quella strana
sensazione? E poi
la ragazza vista da Jenny la sera
prima
poteva davvero essere Hikari?
Jenny l'aveva sentito entrare, ma non alzò la testa
dalla fotografia. Era sconvolta
su questo non
c'erano dubbi
Ormai era certa di aver visto Hikari la sera prima
il
problema era
perché si assomigliavano così tanto?
E perché Hikari era ancora sugli scogli del faro?
Vide Philip sedersi di fianco a lei sul letto.
- Come ti senti Jenny? - le chiese preoccupato.
Lei si decise a staccare gli occhi da quella foto e la
ripose con cura sul comodino di fianco al letto.
Poi sospirò passandosi una mano sul volto.
- Non te lo so dire Philip! Mi sento così strana
Il ragazzo l'abbracciò dolcemente per confortarla.
Lei gli appoggiò la testa sulla spalla chiudendo gli
occhi.
- Cos'hai intenzione di fare ora?
Lei riaprì gli occhi ma non si mosse.
- Di preciso ancora non lo so, so solo che voglio andare
in fondo a questa storia
ho percepito al faro
un'immensa tristezza e sembrava provenire tutta da lei
da
Hikari
devo scoprire assolutamente perché!
Philip la guardava. Percepiva il suo respiro caldo sul
collo. Senza quasi rendersene conto abbassò il viso e la
baciò. Lei nonostante la sorpresa ricambiò il suo bacio.
Le loro labbra si staccarono per qualche decimo di
secondo e un sussurro uscì dalle sue labbra umide:
- Philip
Il ragazzo tornò a baciarla con più passione di prima.
Lei gli passò le braccia dietro al collo e si strinse più
a lui
Lentamente i due ragazzi scivolarono sul letto uno sopra
l'altra
silenzio
sospiri
un piccolo gemito
La mente di Jenny turbinava
erano troppe e troppo
intense le emozioni che stava provando.
Non si accorse che Philip le stava sbottonando la camicia
fino a quando non sentì le mani di lui esplorarle la
schiena e il seno
e non si accorse nemmeno di aver
fatto la stessa cosa con la camicia di lui fino a quando
non avvertì sotto le sue mani il calore della sua pelle
e il movimento dei muscoli guizzanti della sua schiena
A quel punto la realtà delle cose la colpì come una
frustata bloccandola improvvisamente.
Philip avvertì il cambiamento e si fermò allontanandosi
di qualche centimetro.
- Jenny
La ragazza aveva gli occhi lucidi e lo sguardo spaventato
- Ti prego
no
- fu tutto quello che disse.
Il ragazzo non capiva.
- Perché hai paura di me Jenny? Io non ti farei mai del
male
- No
non è colpa tua
- E allora cosa c'è? - la sua voce manteneva un tono
calmo e carezzevole.
Jenny non poteva continuare.
Voltò la testa di lato per non doverlo guardare
ma
non rispose.
Philip attese qualche istante poi sospirando si alzò dal
letto e mentre si riabbottonava la camicia uscì senza
una parola dalla stanza.
Dopo una notte insonne Jenny si alzò molto presto.
Philip non era rientrato a dormire
e lei era molto
preoccupata.
Scese lentamente le scale e si avviò verso la sala per
la colazione in cui ancora non c'era nessuno.
Si versò un bicchiere di succo d'arancia e si sedette a
sorseggiarlo con lo sguardo perso.
Pochi istanti dopo un'ombra accanto a lei le fece alzare
lo sguardo.
Era Philip.
Jenny aveva lo sguardo immobile. Chissà a cosa stava
pensando?
Si avvicinò silenziosamente.
Quando potè vederla in viso notò subito le occhiaie
profonde. Avrebbe voluto prenderla tra le braccia per
confortarla
per dirle che andava tutto bene
ma
era
veramente questa la verità?
Philip non lo sapeva più
Se l'avesse davvero abbracciata
sarebbe stato
respinto?
"Basta!" si disse Philip "Ieri sera Jenny
era sconvolta a causa della foto
come hai potuto
pensare che
eppure
per un attimo
lei lo
aveva corrisposto
per un momento si era abbandonata
tra le sue braccia
"
Scosse la testa e si sedette di fronte al ei.
- Come ti senti questa mattina? - le chiese.
Lei lo guardò negli occhi
aveva un'espressione da
cucciolo ferito
Il cuore di Philip mancò un battito.
- Stò bene - rispose sussurrando Jenny.
Dopo alcuni attimi di silenzio il ragazzo le prese una
mano tra le sue.
- Senti
non ti andrebbe di venire con me in
biblioteca questa mattina?
Lei lo guardò stupita.
- In biblioteca? E a fare cosa?
- Ma come? Pensavo che volessi saperne di più sulla
storia di Hikari!
Jenny gli sorrise grata.
Philip era andato a comprare qualcosa da mangiare per
pranzo
mentre lei era ancora seduta tra gli scaffali
piena di libri. Avevano passato tutta la mattina a
cercare le informazioni che servivano loro per
ricostruire gli ultimi avvenimenti della vita di Hikari
Yozumi.
E finalmente il quadro sembrava essere completo.
Hikari era la figlia primogenita del proprietario del
faro
un certo Hiroshi Yozumi
Fin da bambina aveva aiutato il padre nel suo lavoro,
sapeva come far funzionare l'illuminazione ed era sempre
con lo sguardo rivolto verso il mare
in cerca di chi
potesse aver bisogno di aiuto.
Si diceva che fosse una ragazza timida e riservata e che
non avesse molti amici
oltretutto all'epoca il faro
era molto distante dal centro abitato e non aveva spesso
contatti con gli abitanti del villaggio.
Un giorno però la ragazza si innamorò di Kyosuke
Yagashi, un giovane marinaio che era stato salvato dal
padre di lei durante una tempesta.
A quanto sembrava anche il giovane Kyosuke ricambiava i
suoi sentimenti, purtroppo però successe qualcosa.
Qualcosa che cambiò per sempre il destino dei due
ragazzi. Si dice che un giorno Hiroshi cacciò Kyosuke da
casa sua e gli intimò di non fare più ritorno.
Passati un paio di mesi Hiroshi iniziò ad organizzare il
matrimonio della figlia con l'erede di un importante
commerciante del villaggio senza sapere che Hikari e
Kyosuke continuavano a vedersi di nascosto.
Una sera di tempesta però Hiroshi scoprì il segreto
della figlia proprio mentre i due giovani erano diventati
amanti per la prima volta. Fuori di senno Hiroshi tentò
di uccidere Kyosuke, il quale si salvò dalla furia
dell'uomo solo grazie all'intervento di Hikari che bloccò
il padre il tempo necessario al ragazzo per allontanarsi
con la sua barca.
Per molti giorni Hikari rimase ad aspettare il ritorno di
Kyosuke in piedi sulla cima degli scogli, ma il ragazzo
non fece mai più ritorno.
Circa un mese dopo vennero ritrovati i resti della barca
del giovane marinaio
ma di lui non c'era traccia.
Hikari sconvolta rifiutò categoricamente di sposare il
pretendente scelto dal padre e accecata dalla
disperazione una sera, in cui infuriava una tempesta
simile a quella precedente, si gettò dalla scogliera. Da
allora si dice che durante le notti di tempesta lo
spirito inconsolabile di Hikari si aggiri ancora tra
quelle rocce nella vana speranza di poter rivedere il suo
amato Kyosuke.
Jenny chiuse il libro dal quale stava leggendo proprio
mentre Philip tornava con il pranzo.
La ragazza lo ringraziò con un sorriso.
I due mangiarono in silenzio assaporando la tranquillità
di quella piccola stanza inondata dal sole.
Ora sapevano come si erano svolti i fatti. Eppure Jenny
non era del tutto convinta. Aveva la sensazione che
mancasse ancora qualche tassello. Anche Philip era dello
stesso parere. Troppe domande non avevano ancora una
risposta. Ad esempio, come mai Hiroshi Yozumi aveva
cacciato di casa Kyosuke? E perché Hikari era convinta
che il ragazzo sarebbe tornato? Perché Hiroshi dopo la
scomparsa di Kyosuke voleva ancora con tanta insistenza
far sposare sua figlia?
La sera quando rientrarono in albergo avevano preso una
decisione. L'unica persona che poteva aiutarli era
proprio la signora Yozumi.
Decisero di raccontarle tutto
dalle loro strane
sensazioni alla misteriosa ragazza che Jenny aveva visto.
La signora Yozumi li ascoltò attentamente e con un
grande interesse. Alla fine del racconto il suo sguardo
da interessato si era fatto serio.
- Io non sono mai stata informata sui particolari della
vicenda di Hikari, questo è un segreto che pochi
conoscono anche all'interno della famiglia. Ma se davvero
siete decisi ad andare fino in fondo, solo una persona può
aiutarvi!
Il giorno successivo i due ragazzi si alzarono molto
presto. Dovevano recarsi al villaggio vicino per parlare
con Sakura Yozumi
la nipote di Hikari!
Presero il primo autobus della giornata. Ancora le strade
erano deserte e il rumore del mare e il verso di qualche
gabbiano erano i soli a rompere l'immobilità che aveva
lasciato l'oscurità ormai dispersa tra i primi raggi di
sole.
Jenny e Philip non parlavano, ma si godevano quella
sensazione in silenzio.
Entrambi avevano gli sguardi rivolti verso il mare che di
minuto in minuto si schiariva catturando i raggi luminosi
dell'alba.
La signora Yozumi aveva consegnato loro l'indirizzo
dell'anziana donna, ma gli aveva avvertiti che non
sarebbe stato affatto facile farsi raccontare la verità.
I due scesero alla terza fermata e si avviarono verso il
centro del paesino.
I negozianti stavano iniziando ad aprire le loro attività
mentre la gente iniziava ad aprire le persiane (ma
esiteranno in Giappone? Boh..^^;;;) delle case per far
entrare la luce del nuovo giorno.
Si fermarono a fare colazione mentre aspettavano l'ora più
adatta per far visita alla famosa Sakura Yozumi.
- Credi che ci riceverà? - chiese Jenny voltandosi verso
Philip.
Il ragazzo scosse la testa - Non ne ho proprio idea
- rispose continuando a camminare.
Jenny si fermò un momento.
- Mi dispiace sai?
Philip si voltò a guardarla.
- Jenny?
- Questa doveva essere una vacanza speciale
la
nostra prima vacanza. E io ho rovinato tutto! Scusami!
Philip vide le lacrime spuntare da quegli occhi tristi e
di scatto l'abbracciò.
- Non dire sciocchezze. Sai bene che non è vero!
Guardati un po' attorno! I posti che stiamo visitando
sono bellissimi e la scoperta di questa leggenda stà
rendendo tutto più interessante non credi? Sicuramente
ci saremmo annoiati a morte a girare per un'intera
settimana senza questa novità
non ti sembra? Quindi
ora smettila di fare la sciocca!
Il ragazzo le asciugò la guancia bagnata dall'unica
lacrima che le era fuoriuscita dalle palpebre.
- Mi dispiace
per l'altra sera
io
- Sssttt
- Philip non le permise di continuare -
Basta! Non sei tu che devi scusarti
è stata colpa
mia
- Questo non è vero
io volevo
però
- la
ragazza si bloccò arrossendo fino alla punta dei piedi.
Lui la strinse nuovamente a sé.
- Non preoccuparti Jenny
un giorno arriverà il
momento giusto
e non dovremo più aver paura di
nulla, vedrai!
Jenny chiuse gli occhi e si lasciò cullare tra quelle
braccia forti.
Suonarono alla porta della graziosa villetta che era
stata costruita su un'altura e da cui si poteva dominare
tutta la baia.
L'atmosfera era serena, quasi immobile
molto diversa
da quella di una grande città
Jenny e Philip aspettarono ansiosi.
Qualche istante dopo una signora abbastanza giovane aprì
la porta. Il suo sguardo si dipinse di sincero stupore.
- Si? - chiese incerta.
Philip si fece avanti.
- Buongiorno! Scusi il disturbo
noi stiamo cercando
la signora Sakura Yozumi
abita qui vero?
- Ma voi chi siete? - i due rimasero spiazzati dalla
brusca risposta.
- Chi è alla porta Maria? - si sentì una voce provenire
dall'interno.
- Beh
La signora sull'uscio scostò la porta. I due ragazzi
videro una signora molto anziana camminare lentamente
verso di loro appoggiandosi ad un bastone.
Doveva essere molto anziana, ma i suoi occhi erano lucidi
e vigili.
Philip si fece avanti - Buongiorno signora! Scusi il
disturbo
per caso lei è la signora Sakura Yozumi? -
La donna ormai era arriva sull'uscio
quando i suoi
occhi si posarono su Jenny ebbero un moto di sorpresa
poi
senza degnare Philip di uno sguardo si voltò e disse:
- Venite dentro voi due! Maria
falli accomodare
sulla terrazza
Ormai erano parecchi minuti che i due stavano aspettando
in silenzio davanti alla signora Yozumi
ma la donna
non sembrava intenzionata a parlare
fissava Jenny
senza muovere un muscolo.
Alla fine Jenny non sopportò più quella tensione e di
scatto si alzò andando ad affacciarsi al balcone.
- La prego
non mi fissi in quel modo! - disse
velocemente la ragazza.
La signora sorrise un po' ironicamente.
- E come ti dovrei guardare Hikari!???
Philip alzò la testa di scatto e lo stesso fece Jenny.
- Ma cosa dice? Io non sono Hikari!
La signora Sakura scosse la testa lentamente e rispose
con un enigmatico: Se ti fa piacere crederlo
Philip cercò di spezzare la tensione intervenendo nella
conversazione.
- Signora
lei sa perché siamo qui, vero?
- Certo ragazzo mio! Sarò vecchia, ma ancora non sono
diventata stupida o rimbambita!
- Ma io non intendevo
la signora lo interrupe con un gesto della mano.
-
si..si..so cosa volevi dire! Comunque
-
disse alzandosi dalla poltrona imbottita sul quale si era
seduta precedentemente -
se davvero siete decisi vi
posso anche raccontare la verità. Sono certa che non
andrete in giro a raccontarla
Sakura si fermò al fianco di Jenny ed entrambe fissarono
un punto in lontananza. Philip rimase in disparte a
fissarle sorpreso.
- E' là che ha avuto inizio tutto! - iniziò poco dopo
la signora Yozumi - proprio su quegli scogli
ha
avuto inizio, ma sempre lì
è anche finito tutto
Jenny si voltò verso destra e si accorse con stupore che
il famoso "faro" era ben visibile e come al
solito emanava quella strana sensazione di tristezza che
avvolgeva tutta l'aria circostante.
Sakura chiuse gli occhi come per richiamare alla mente i
ricordi di quando era bambina
di quando sua madre le
raccontava sempre la storia triste e tragica di sua zia
Hikari.
All'epoca della morte della giovane Hikari
la madre
di Sakura era molto piccola
ma la tragedia aveva
sconvolto anche il suo mondo di giovane e innocente bimba.
- Quando mio nonno Hiroshi salvò Kyosuke dalle onde di
una tempesta non immaginava certo che sarebbe stato quel
ragazzo a cambiare il destino della sua famiglia
- Signora
si sente bene? - chiese Philip preoccupato
vedendo la donna impallidire, la lei non rispose e
continuò a narrare.
-
mia madre Nodoka aveva solo 4 anni, ma si è
sempre ricordata gli avvenimenti di quei mesi. Mi disse
che Hikari e Kyosuke erano subito diventati amici, uniti
dalla stessa solitudine. Secondo lei Kyosuke non era un
buono a nulla come aveva sempre pensato mio nonno, diceva
che spesso aiutava Hikari nei lavori di manutenzione del
faro e andava a pescare per ripagare l'ospitalità della
famiglia Yozumi. Era sempre gentile con lei e spesso la
faceva giocare
inoltre
la mamma mi diceva
sempre che non aveva mai visto uno sguardo più dolce di
quello con cui il ragazzo fissava Hikari
Jenny strinse le mani al parapetto
perché avvertiva
una strana inquietudine in fondo al cuore? Era come si
aspettasse di venire a conoscenza di un segreto che
avrebbe per sempre cambiato la sua vita. Espirò
lentamente l'aria per far diminuire i battiti accelerati
del suo cuore. Doveva calmarsi! Perché diavolo era così
agitata?
La signora Yozumi sembrò non accorgersi di nulla e
continuò il suo racconto.
Hikari e Kyosuke alla fine s'innamorarono perdutamente.
Decisero di sposarsi e stolti nella loro felicità non si
accorsero che Hiroshi aveva cominciato a preoccuparsi per
la loro famigliarità.
L'uomo decise così di combinare il matrimonio della
figlia con un buon partito. Quando i due ragazzi
comunicarono ad Hiroshi la loro decisione, l'uomo si
infuriò e non volle ascoltare nessuno dei due. Ormai
aveva dato la sua parola ad un commerciante molto famoso
al paese e non poteva rimangiarsela! Hikari avrebbe
sposato Takuro Himada, il figlio di quest'ultimo.
I due giovani cercarono di farlo ragionare e di spiegare
quello che provavano l'uno per l'altra ma non ci fu
niente da fare. Hiroshi cacciò Kyosuke intimandogli di
non farsi mai più vedere e proibendo alla figlia di
allontanarsi dalla zona circostante al faro.
Kyosuke decise di andarsene per non creare più
scompiglio di quello che già c'era, ma non abbandonò
Hikari. Anzi
confidava nel fatto che presto o tardi
Hiroshi avrebbe cambiato idea e così decise di trovare
alloggio al paese. Naturalmente trovò anche il modo per
comunicare con Hikari e spesso i due si vedevano in una
baia nascosta non lontano del faro.
Passarono un paio di mesi, ma Hiroshi non sembrava voler
cambiare idea, anzi accellerò i preparativi per il
matrimonio in modo da far rassegnare sua figlia.
Poi
un giorno
La voce di Sakura s'incrinò un momento.
un giorno
Kyosuke tornò presto dal suo giro
di pesca a causa del maltempo , si preannunciava una
violenta tempesta e non era affatto sicuro restare al
largo. Hikari dopo un'ennesima discussione con il padre
scappò di casa e non sapendo dove andare aspettò il
ritorno di Kyosuke alla baia.
Quando la vide il ragazzo si preoccupò molto, lei era
disperata e piangeva senza controllo.
Poco dopo iniziò a piovere e i due si rifugiarono in una
grotta per aspettare all'asciutto. Intanto Hiroshi
preoccupato per l'assenza prolungata di Hikari uscì
sotto la tempesta per cercarla.
Hikari era arrivata al limite della sopportazione
non
voleva più tornare a casa, nonostante Kyosuke cercasse
di farla ragionare
e per consolarla lui iniziò a
baciarla
ma forse, complice la strana atmosfera di
quel momento e gli avvenimenti della giornata, i due
persero ben presto ogni controllo sui loro corpi e
divennero amanti. Proprio quella notte Hiroshi li scoprì
e perse completamente la ragione. Si avventò sul ragazzo
per ucciderlo e iniziò a picchiarlo fino quasi a fargli
perdere i sensi, poi Kyosuke con un ultimo sforzo riuscì
a staccarsi da Hiroshi e Hikari ne approfittò
si
gettò contro il padre mentre urlava a Kyosuke di
mettersi in salvo.
Il ragazzo sapeva che non c'erano altre possibilità
iniziò
a correre, uscì in mezzo alla furia degli elementi e
corse a perdifiato verso la sua barca. Sapeva che era un
suicidio
ma se fosse rimasto ancora Hiroshi
l'avrebbe davvero ammazzato. Non aveva altre alternative
per
tornare sul sentiero che portava al villaggio avrebbe
dovuto tornare indietro e passare nuovamente per la
grotta
e a quel punto la via del mare era quella che
poteva dargli una piccolissima probabilità di
sopravvivenza
Era a circa 50 metri dalla costa, ma non riusciva già più
a tenere la barca nella direzione da lui desiderata
Jenny iniziò a perdere sensibilità dal mondo che la
circondava
aveva la fronte imperlata di sudore
freddo e un lancinante dolore alla testa gli impediva
qualunque ragionamento
l'ultima cosa che vide prima
di perdere completamente conoscenza fu lo sguardo
terrorizzato di Philip mentre lei scivolava lentamente al
suolo.
- Jennyyyyy! - il ragazzo la prese tra le braccia - Cosa
ti succede? Rispondi! Jenny! Jenny!
La signora Yozumi chiamò la sua domestica.
- Maria! Maria! Corri presto!
- Kyosukeeeeeeeeee
- la voce lontana di Hikari lo
distrasse per un attimo.
La ragazza era sulla riva e gli faceva dei segnali.
- Hikari è pericoloso! Torna a casa! Mi hai sentito? -
urlò con tutto il fiato che aveva in gola per farsi
sentire oltre il frastuono provocato dal vento, dalle
onde e dalla pioggia scrosciante.
- No, non senza di te! Kyosuke ti prego voglio venire
anch'io insieme a te!
Per un attimo la fermezza del ragazzo vacillò
voleva
portarla via con sé più di ogni altra cosa al mondo, ma
era anche cosciente dell'estremo pericolo, lui
non
poteva assolutamente permettere che la sua Hikari
rischiasse la vita
Con voce strozzata le rispose:
- Non posso Hikari! E' troppo pericoloso!
La barca si stava allontanando sempre di più dalla riva,
Hikari la guardava impotente
sentiva scivolare via
insieme a lei tutti i suoi sogni, tutte le sue certezze e
tutti i suoi sentimenti
Non poteva perdere Kyosuke, non poteva! Dio non poteva
privarla dell'unica cose preziosa per lei
non poteva
essere così crudele.
- Kyosukeeeee - strillò ormai con lo sguardo pieno di
lacrime - Io ti aspetterò! Ti pregooo tornaaaaa
-
ma la barca ormai era sparita tra le onde gigantesche che
si infrangevano con terribile violenza contro la
scogliera.
- Jenny! Jenny! Mi senti? Jenny!
Chi la chiamava?
Philip.
Ero preoccupato.
Jenny cercò di aprire gli occhi ma la luce per un attimo
l'accecò. Era naturale
dopo essere stata a lungo
nella grotta la sua vista non era più abit
ma che
stava dicendo? Quale grotta?
Sentì le mani del ragazzo sfiorarle delicatamente il
viso, lentamente riuscì a socchiudere le palpebre.
- Philip
sei tu? - sussurrò.
- Jenny! Oh meno male...mi hai fatto spaventare sai! Che
ti è successo?
La ragazza si alzò dal divano sulla quale era stata
sdraiata e Philip la sostenne per le spalle.
- Lui dov'è?
- Lui chi? - chiese sorpreso il ragazzo.
- Ma come
? Kyosuke
si stava allontanando con
la barca
io l'ho visto
Philip guardava Jenny incredulo. Che diavolo stava
succedendo?
In quel momento la porta si aprì e la signora Sakura
entrò lentamente fissando il viso della giovane ragazza
davanti a lei.
- Credo che tu abbia appena rivissuto la notte della
tempesta in cui Hikari e Kyosuke si separarono
ora
non c'è più dubbio ragazza mia! La tua somiglianza con
mia zia non è casuale
Jenny udì quelle parole, ma era ancora troppo stordita e
senza più energie chiuse gli occhi e si lasciò andare
tra le braccia di Philip, il quale sempre più
preoccupato l'abbracciò stretta come per proteggerla dal
resto del mondo
Mentre Jenny riposava la signora Sakura terminò di
raccontare la storia a Philip.
Purtroppo il resto della storia era esattamente come
quella che avevano letto sul libro in biblioteca. La
ragazza si mise ad aspettare Kyosuke e passava giorni
interi in piedi sugli scogli a vigilare. Alcuni giorni
dopo però gli abitanti del villaggio trovarono i resti
dell'imbarcazione del ragazzo
Fu un duro colpo per Hikari che però continuò ad
aspettarlo
fedele alla sua promessa!
Il padre però non si arrese e tentò il tutto per tutto
fissò
ad insaputa della ragazza la data del matrimonio. Quando
Hikari lo venne a sapere non fece una piega.
Però
proprio il giorno prima del suo matrimonio
in
una notte di tempesta uguale a quella in cui aveva perso
la vita il suo amato Kyosuke, si avventurò tra gli
scogli
e si gettò nel vuoto.
Verso sera i due ragazzi lasciarono la casa della signora
Yozumi, dopo aver declinato la sua offerta di ospitarli
per la notte.
Philip era preoccupato
molto preoccupato! E Jenny
era strana, molto pensierosa.
Poteva essere vero? Poteva davvero esserci una
connessione tra loro due? Jenny e Hikari
I due ragazzi presero l'autobus in silenzio. Philip si
sedette accanto al finestrino e Jenny al suo fianco.
Non dissero una sola parola. Ognuno era perso nei propri
pensieri.
Quando passarono davanti al faro entrambi si voltarono a
fissarlo intensamente.
Per un attimo Jenny trattenne il fiato, poi prese
sottobraccio Philip, appoggiò la testa alla sua spalla e
chiuse gli occhi. Il ragazzo la guardava riposare, ma i
suoi occhi furono catturati da una strana forza che lo
costrinse a guardare nuovamente verso la costruzione in
cima agli scogli.
Lei era là
Hikari.
Poteva vederla anche lui ora.
Ma perché?
Pochi secondi prima non c'era nessuno!
La ragazza sembrava così pallida. Era immobile. Solo i
suoi capelli erano mossi da un alito di vento.
Teneva le mani unite davanti a se.
Era davvero l'essenza della tristezza che aleggiava in
quel luogo.
Provò pena per lei. Dopo tutto quello che aveva passato
non
poteva riposare in pace nemmeno dopo la sua morte?
I due ragazzi arrivarono all'hotel in tarda serata. La
signora Yozumi li vide entrare ma decise di non domandare
nulla quando vide i loro volti sconvolti.
Come ogni sera Philip attese che Jenny si cambiasse con
un po' di privacy prima di entrare anch'egli nella stanza.
Quella sera però la luce era ancora accesa quando il
ragazzo aprì la porta.
- Jenny? Sei ancora sveglia?
- Si! - rispose lei.
Philip andò a sedersi sul suo letto con lo sguardo
rivolto verso di lei.
- Cosa vuoi fare ora Jenny? - chiese a voce bassissima.
Per un po' lei non aprì bocca, poi disse:
- Ormai è innegabile. Tra me e Hikari c'è uno strano
legame. Il problema è scoprire di che natura. Anche
mentre eravamo sull'autobus stasera ho avvertito
chiaramente la sua disperazione.
Philip annuì.
- Anch'io sono riuscito a vederla stasera!
Jenny che fino a quel momento aveva parlato voltandogli
le spalle si girò e lo fissò negli occhi.
- Davvero?
Dopo il cenno affermativo di lui la ragazza si alzò e
andò alla finestra. Poggiò una mano sul vetro freddo e
disse:
- Non m'importa che accadrà! Domani sera andrò al faro
e l'affronterò!
- Jenny! Ma sei sicura? - esclamò preoccupato Philip.
Lei annuì, poi si voltò e gli sorrise debolmente.
- Verresti con me Philip?
Il mattino successivo si alzarono più tardi del solito.
La giornata era abbastanza fredda e il cielo era
completamente coperto da scuri nuvoloni.
Scesero a far colazione con tranquillità, ma una volta
nella hall videro la signora Yozumi con uno sguardo molto
preoccupato.
Jenny e Philip si avvicinarono a lei:
- Signora
qualcosa non va? - chiese Philip.
- Oh
buongiorno ragazzi! Abbiamo appena sentito alla
radio che dall'oceano si stà avvicinando un tornado!
- Un tornado? - esclamò allarmata Jenny.
- Non preoccupatevi! Dicono non sia molto forte, anche se
dovesse raggiungerci non dovrebbe provocare molti danni,
ma in ogni caso pensano che nel pomeriggio cambi
traiettoria.
La mattinata passò lenta. Quasi tutti gli ospiti
dell'albergo non erano usciti, esattamente come Jenny e
Philip che restarono seduti nel salotto a leggere e a
guardare la televisione.
Proprio mentre Philip stava per spegnere, il giornalista
annunciò che proprio quella mattina Oliver Hutton era
rientrato in Giappone. Il ragazzo guardava con interesse
le immagini del campo di allenamento che lo stava
aspettando a Tokyo.
Jenny lo fissava.
- Vorresti essere là? Non è vero?
Philip si voltò sorpreso. Jenny lo guardava seria, poi
si alzò e si avvicinò a lui. Gli mise una mano sulla
spalla.
- Perché non torni a Tokyo? Potresti cominciare ad
allenarti con Holly da subito!
Il ragazzo era esterrefatto. Lei s'inginocchiò davanti a
lui e gli prese le mani tra le sue.
- Ho visto come guardavi quel campo e l'eccitazione che
avevi nello sguardo. So che vorresti essere là insieme
ai tuoi compagni
per questo ti ho detto che puoi
andare. Non ti devi preoccupare per me! Io resterò qui.
Non posso andarmene ora
ma sono certa che andrà
tutto bene! Quando
Philip la zittì mettendole una mano sulle labbra.
- Piantala di dire sciocchezze! Mi stai facendo male sai?
- il suo sguardo era triste.
- Philip
- Davvero credi che preferirei lasciarti qui da sola per
andare ad allenarmi insieme ad Holly? Io ti amo Jenny!-
disse con enfasi.
La ragazza non rispose nulla anche se i suoi occhi
divennero lucidi.
- Se siamo venuti qui è perché volevo passare un po' di
tempo solo con te! Presto tu ripartirai - ma a quella
parola la voce del ragazzo s'incrinò - e non si sa
quando potremo rivederci! Io voglio restare con te! Per
me non c'è nulla di più importante!
Jenny si gettò tra le sue braccia piangendo
silenziosamente.
Anche lei lo amava da impazzire! Ed era per questo che
voleva scoprire il segreto che si celava dietro alla
leggenda di Hikari! Nessun fantasma doveva disturbare
l'armonia esistente tra loro due!
Erano quasi le sei e una leggera pioggerellina aveva
cominciato a cadere dai nuvoloni che si facevano sempre
più minacciosi.
I due ragazzi si misero un impermeabile e uscirono
nonostante il tempo sfavorevole per andare al faro.
Una delle cameriere li vide uscire. Pochi istanti dopo
quest'ultima incontrò la signora Yozumi che l'avvertì
di tornare pure a casa visto che alla televisione avevano
appena annunciato che il mini-tornado li avrebbe
raggiunti in serata.
La ragazza esclamò:
- Oh accidenti! Ma i due ragazzi della stanza sette sono
appena usciti! Speriamo che rientrino presto
è
pericoloso!
La signora fissò l'esterno con sguardo angosciato.
Il vento si stava alzando e le onde s'ingrossavano a
vista d'occhio. Jenny si strinse un po' più a Philip
mentre camminavano affiancati per il sentiero.
Che ironia! Perché tutte le volte che ad Hikari
succedeva qualcosa c'era una tempesta? Che quella sera
stesse per succedere qualcosa d'importante?
Erano a poche centinaia di metri ormai
La forma del vecchio faro si stagliava davanti a loro
carica della sua tristezza e circondata da un'aurea di
elettricità. La tensione era palpabile. Jenny e Philip
erano fermi, immobili a fissare quel luogo.
La ragazza lo prese per mano. Philip gliela strinse forte
per incoraggiarla.
- Sei pronta?
- Si - rispose decisa lei.
Si avvicinarono mentre il sibilo del vento, come un
cattivo presagio, fischiava nelle loro orecchie.
I ragazzi fecero un giro parziale del faro. Trovarono la
porta principale e videro che era chiusa da un vecchio
catenaccio.
Philip si accostò ad una finestra impolverata e cercò
di guardare all'interno, mentre Jenny si voltava verso
gli scogli.
Era incredibilmente attratta da quel posto. Doveva
andarci ad ogni costo!
Silenziosamente iniziò a camminare verso la cima degli
scogli
Era quasi arrivata a metà strada quando Philip si
accorse della sua assenza. Si voltò a cercarla subito
preoccupato e quando la vide camminare verso il burrone
fu preso da una strana paura e senza rendersene conto
iniziò anche lui a correre verso di lei. Non sapeva
perché
ma doveva fermarla!
- JENNY! - urlò con quanto fiato aveva in gola.
La ragazza si fermò e lentamente voltò il viso verso di
lui.
Philip la guardò intensamente, ma notò che la ragazza
aveva uno sguardo strano
quella storia non gli
piaceva affatto!
- Philip! Non urlare! - gli disse Jenny tornando a
guardare davanti a se - o la spaventerai!
Philip alzò di scatto la testa.
Guardò in cima agli scogli
eccola! Era proprio lei!
Hikari!
Jenny continuò ad avvicinarsi lentamente. Philip la
seguiva a poca distanza.
Il ragazzo non credeva ai propri occhi. Quello che
riusciva a vedere era proprio uno spettro?
La sua bellezza era delicata proprio come quella di
Jenny, lo sguardo triste rivolto verso il mare
la
pelle chiara e pallida
quasi trasparente
quella
era
Hikari.
Senza volere Philip trattenne il fiato.
Jenny fece ancora un passo avanti ma in quel momento
Hikari si voltò lentamente verso di loro.
Jenny tremava da capo a pedi. Ma non era a causa del
freddo! Quando Hikari si voltò la ragazza aprì le
labbra ma nessuna parola riuscì ad uscire dalla sua
bocca. Lo sguardo, gli occhi, i tratti del viso
erano
come due gocce d'acqua.
Certo, l'aveva già vista in foto. Ma vedere una copia di
se stessi a pochi passi era tutt'altra cosa!
Hikari non sembrava affatto sorpresa d'avere visite e
tanto meno del fatto che colei che le stava di fronte
avesse il suo stesso aspetto.
La pioggia cominciò a diventare più forte e il vento
aumentò notevolmente la velocità. Anche le onde si
fecero udire più distintamente. Una di esse, più alta e
potente delle altre si andò ad infrangere con violenza
sulla parete di roccia appena sotto al piano sul quale vi
erano i ragazzi. I suoi spruzzi di schiuma bianca
arrivarono prepotenti fino a loro.
Come se quello fosse un segnale divino Hikari si avvicinò
a Jenny.
Ormai erano a pochi metri l'una dall'altra. Gli occhi
negli occhi. Una triste
una confusa
ma con in
comune un grande amore
un amore che doveva trovare
una volta per tutte la giusta via.
- Finalmente sei qui
sapevo che saresti arrivata!
La voce di Hikari era molto diversa da quella di Jenny.
Più bassa e roca.
Philip sobbalzò. Si era aspettato che anche la voce
fosse uguale. Ascoltarla parlare la rendeva molto diversa
da Jenny, ma in qualche modo riuscivano comunque ad
essere uguali
Philip poteva percepirlo distintamente.
Chi era Hikari? Cosa voleva da Jenny? Avrebbero saputo la
verità ora?
Jenny la guardava sentendo una strana affinità con lei.
- Lo sapevi? - rispose Jenny.
L'altra annuì.
- Cosa c'è tra noi Hikari? Cosa vuoi da me?
Jenny era terrorizzata. Non sapeva quale potesse essere
la risposta, ma doveva saperlo a tutti i costi!
Lo sguardo del fantasma s'intristì ancora di più e tornò
a fissare il mare ormai in tempesta.
- Perdonami! E' tutta colpa mia! - una lacrima scese
sulla sua guancia.
- Hikari
- E' solo colpa mia se entrambe siamo arrivate a questo
punto! Ma io
voglio mantenere la promessa. Io glielo
ho giurato! Io
Si portò le mani al viso e iniziò a piangere.
Jenny poteva sentire le sensazioni di Hikari, poteva
percepire la sua disperazione
- Parli di Kyosuke? Tu lo stai ancora aspettando, non è
vero?
Hikari tornò a guardarla.
- Io mio amore per Kyosuke superava ogni limite, andava
oltre la barriera del tempo e dello spazio. Quando ci
lasciammo sulla spiaggia giurai di aspettarlo e questa
promessa fu l'unica cosa che mi fece andare avanti per un
po'. Ma poi
poi
- Cosa successe Hikari? Perché ti sei gettata dalla
scogliera se lo volevi aspettare?
- Perché
perché non volevo che mi figlio nascesse
sotto l'influenza di mio padre! Non volevo che venisse
additato e non volevo
non volevo
Philip sgranò gli occhi e Jenny si portò una mano alla
bocca.
- Eri
eri incinta? - balbettò Jenny.
Lo spettro annuì - Avevo solo 17 anni e lo shock fu
tremendo. Quando poi trovarono i resti della barca di
Kyosuke ogni speranza per il futuro perse vita. Non c'era
più niente che potessi fare. Ricordo che prima di
gettarmi pregai il signore di perdonarmi
con il mio
gesto egoistico avrei stroncato anche la vita di mio
figlio, ma
non ho saputo continuare a vivere. Quella
notte ero come ipnotizzata. Ricordo che uscii sotto la
furia delle intemperie con lo spirito sereno. Solo la
promessa continuava a tormentarmi. Anche mentre cadevo
tra i flutti quel pensiero non lasciava la mia mente.
Quando riaprii gli occhi ero di nuovo su questa roccia.
All'inizio non capii cos'era successo, ma alla fine lo
compresi. Ero diventata un fantasma. Credo sia stata la
punizione del Signore
ero così preoccupata per la
mia promessa che non ho pensato a Kyosuke e neanche alla
vita che cresceva dentro di me e che non aveva nessuna
colpa
che aveva il diritto di venire al mondo
e
ora sono bloccata qui! Sono incatenata a queste rocce che
mi tormentano ogni singolo istante. Pensavo di non avere
più speranze e di essere condannata a quest'agonia per
l'eternità
e invece qualche giorno fa ti vidi e
percepii l'energia del tuo spirito. Tu sei la mia unica
possibilità!
Sconvolti, Jenny e Philip la guardavano senza proferire
parola.
Cosa voleva dire con la frase "Tu sei la mia unica
possibilità!" ????
Jenny si avvicinò ancora di più a Hikari. Si sentiva
stordita. Non riusciva a focalizzare altro. Solo lei.
- Cosa significa?
- Tu non l'hai ancora capito, vero?
- Capito cosa?
Hikari chiuse gli occhi per un momento. Quando li riaprì
erano lucidi di nuove lacrime.
- Tu sei la nuova me! Tu sei me Jenny! Il tuo spirito è
lo spirito reincarnato di Hikari Yozumi!
Philip si portò entrambe le mani al viso e si tirò
indietro i capelli ormai completamente bagnati dalla
pioggia.
Non riusciva a crederci! La signora Sakura aveva visto
giusto allora! Ma com'era potuto accadere? Se lo spirito
di Hikari si era reincarnato in Jenny
come mai era
ancora davanti a loro? Potevano credere a quella storia?
Philip era sempre stato scettico in quelle cose, ma ora
proprio
non riusciva a non crederci! Eppure c'era qualcosa che lo
lasciava molto inquieto. Ma stranamente non era qualcosa
collegata ad Hikari
era qualcosa collegata a Jenny!
- Io sono
te? - Jenny era completamente spiazzata.
Hikari sorrise tristemente.
- Purtroppo si! Sei lo spirito della ragazza che si è
gettata da questi scogli per mettere fine alle sue
sofferenze. Ma la parte della sua volontà che desiderava
fortemente aspettare il suo amore è stata costretta a
separarsi dal resto del suo spirito e incatenata qui
quella
volontà sono io!
Siamo un tutt'uno Jenny. Tu sei me, come io sono te! Tu
avverti le mie sensazioni, come io riesco ad avvertire le
tue.
- Senti
anche se tutto questo fosse vero
dimmi
ti prego! Dimmi
cosa posso fare io per te? Come
posso aiutarti?
- Non lo so con precisione. E' solo che quando ti ho
visto ho avvertito subito chi eri
e ho anche
percepito la tua tristezza e la tua angoscia interiore,
ho pensato che forse insieme saremmo riuscite a trovare
una soluzione.
Jenny la guardava con sguardo incredulo. Come faceva a
sapere che
Ma di cosa stavano parlando? Il discorso stava diventando
oscuro per Philip.
Non riusciva a spiegarselo. Cosa voleva dire Hikari
dicendo che aveva percepito la tristezza e l'angoscia
interiori di Jenny?
Perché Jenny era angosciata? Lui non si era accorto di
nulla
All'improvviso un flash-back apparve nella sua mente.
Quando qualche giorno prima lui aveva tentato di fare
l'amore con Jenny, lei lo aveva rifiutato. Non gli aveva
spiegato il motivo, ma aveva scorto il panico nei suoi
occhi. Era forse quell'angoscia che l'aveva bloccata? Di
cosa si trattava? Doveva saperlo a tutti i costi!
- Ti stai chiedendo come faccio a saperlo, non è vero?
Jenny annuì sempre più sorpresa.
Hikari sorrise debolmente.
- Ricorda che io sono te! So bene quali possono essere i
tuoi sentimenti
erano i miei una volta
- Adesso basta! Smettila di dire così! - disse di scatto
Jenny stupendo tutti - Quello che dici può anche essere
vero, ma stà di fatto che l'essenza del tuo spirito è
rimasta in te, ora io sono cambiata. Sono sempre lo
spirito di Hikari ma ho pensieri e sensazioni diverse
determinati
da una vita e da esperienze diverse! Non puoi continuare
a paragonarci!
- Lo credi davvero? Allora perché sei così
terrorizzata? Perché non riesci a lasciarti andare con
il ragazzo che ami?
Jenny sbiancò ricordandosi che Philip era a pochi metri
da lei.
Hikari la guardava in attesa di una risposta, ma Jenny
non fiatò. Non riusciva ad esprimere quei sentimenti così
strani che nemmeno lei aveva ancora compreso del tutto.
- Non lo sai vero? Oppure non vuoi dirlo?
- Io
- Se vuoi posso dirti io il perché! Quando scoprii di
essere incinta fu veramente una cosa terribile per me.
Naturalmente ero felice di aspettare un bambino dal mio
Kyosuke ma, allo stesso tempo ero terrorizzata. Avrei
dovuto crescerlo da sola, in mezzo all'odio della gente,
in mezzo al rancore di mio padre, non so neanche cosa
avrebbe potuto fargli. Sai
mentre stavo sulla cima
degli scogli appena prima di buttarmi, scoprii ancora una
volta quanto io potessi essere egoista. Pensavo che forse
avrei dovuto aspettare
che avrei dovuto aspettare a
concedermi a lui
così in quel momento non avrei
avuto anche la colpa di mettere fine a quella piccola
vita. Capisci? Ero arrivata ad un punto in cui non sapevo
più cosa volevo veramente! Probabilmente stavo
impazzendo dal dolore. E quel violento shock è rimasto e
ora tu ne stai subendo le conseguenze vero? Tu ora hai
una paura folle di lasciarti andare perché temi possa
accadere nuovamente una cosa simile!
Appena il tuo corpo comincia a rilassarsi il tuo
subconscio ti gela il sangue con quella strana sensazione
di terrore vero?
Jenny piangeva.
Le lacrime si mischiavano alle gocce di pioggia che
battevano ormai incessantemente sul suo viso.
Hikari aveva ragione. Era esattamente quello che provava!
- Cosa posso fare? Cosa
- Non credo ci siano molte soluzioni
abbiamo solo
due strade. Credo che se io ritrovassi la pace anche il
tuo spirito si placherebbe, ma non posso giurarci oppure
dovrai combattere quel ricordo da sola con la tua forza.
- Ci ho già provato molte volte
inutilmente! Non
credo che questo possa funzionare. La paura è troppo
radicata. Forse se tu trovassi la pace la paura
diminuirebbe e io sarei abbastanza forte da sconfiggerla
definitivamente
- Forse
ma il problema di fondo è sempre uno. Come?
Jenny sentiva nel cuore un dolore perforante. Oltre al
suo e a quello di Hikari, ora poteva sentire anche quello
di Kyosuke.
Kyosuke
dove sei?
Jenny alzò lo sguardo e spalancò gli occhi. In cima
agli scogli c'era anche lui. Quello era sicuramente
Kyosuke
aveva uno sguardo triste
stava ancora
aspettando l'arrivo di Hikari
Jenny e Kyosuke si guardarono negli occhi per alcuni
istanti. Poi lui si voltò e sparì di nuovo.
Jenny chiuse gli occhi. Ognuno stava aspettando l'arrivo
dell'altro. Quei due si amavano veramente, avevano avuto
una vita dura e una fine prematura e tragica eppure il
loro sentimento aveva superato ogni cosa. Potevano anche
aver commesso degli errori, ma in fondo erano essere
umani proprio come lei e Philip, non si poteva biasimarli
così a lungo. Per tutto quel tempo avevano sopportato la
solitudine mantenendo sempre viva la speranza di un
futuro migliore
se lo meritavano. Hikari doveva
trovare il coraggio di abbandonare la sua promessa e
andare da Kyosuke. Solo così avrebbe trovato la pace.
Doveva credere nel suo amore!
Philip e Hikari fissavano Jenny che sembrava essersi
persa nei propri pensieri.
Dopo qualche istante, quando rialzò il viso e aprì i
suoi occhi c'era come una nuova forza in lei.
Aveva uno sguardo deciso in quei sue iridi scure.
- Hikari ascoltami
Kyosuke ti stà aspettando! Devi
tornare da lui, ormai avete già sofferto troppo entrambi!
Hikari la guardò confusamente per la prima volta.
- Ma come posso
- Devi avere il coraggio di affrontare la situazione!
Devi abbandonare le tue convinzioni! Tu sai che Kyosuke
è morto e che quindi non tornerà mai qui
devi
smetterla di aspettarlo!
- Ma io
non posso farlo!
- Si che puoi! - disse decisa Jenny - Puoi farcela! Devi
solo credere nell'amore di Kyosuke! Lui ti stà
aspettando con ansia! Dimmi Hikari
tu lo ami ancora?
Non è vero?
- Certo! Con tutto il mio cuore!
- E allora puoi farcela! Secondo te cos'è più
importante? Il tuo amore o la tua promessa? E' più
importante la felicità di Kyosuke o la tua ostinazione?
Riflettici bene! Non vorresti anche tu tornare tra le sue
braccia? Rinunciare alla tua promessa non significa
tradirlo! E lui lo sa
volevi aspettarlo per poter
essere di nuovo felici insieme, ma adesso solo se
abbandoni quest'idea potrai esserlo. Fidati Hikari!
Fidati di me!
Jenny sapeva che Hikari stava per cedere. Ormai era
rimasta sola troppo a lungo.
Quando parlò, la sua voce era debolissima.
- Per tornare da lui
dovrei gettarmi nuovamente tra
i flutti
ma tu sai a cosa andremmo incontro entrambe
vero?
Jenny annuì. Non capiva come mai eppure sapeva quello
che sarebbe successo. Non poteva dimenticare che entrambe
erano un unico essere.
- Ce la farai a resistere? - chiese preoccupata Hikari
guardando velocemente Philip.
Jenny annuì convinta.
- Non ti preoccupare! Vedrai! Andrà tutto bene!
Hikari le sorrise anche se i suoi occhi erano preoccupati.
S'incamminò tra gli scogli fino ad arrivare alla cima.
In quel punto il vento era fortissimo. Lo spettro guardò
l'oceano sottostante che sembrava ribollire.
Non aveva paura. Per la prima volta non aveva paura di
guardare verso il basso. Adesso riusciva ad accettare la
realtà
Kyosuke era morto. Non avrebbe risolto nulla
continuando con l'idea di aspettarlo. Si voltò. Jenny la
guardava con un sorriso dolce sulle labbra.
Hikari le sorrise di rimando. Che ragazza fantastica. Non
era debole come lei
era riuscita ad apprendere la
verità con un coraggio ammirevole. Sperava solo che da
quel momento in poi tutti i fantasmi che la vecchia
Hikari aveva creato scomparissero per sempre tra i flutti
insieme a lei.
La nuova Hikari si meritava di essere felice, più di
chiunque altro.
Jenny la vide chiudere gli occhi se lasciarsi andare nel
vuoto.
Sentì uno strano brivido serpeggiarle in tutto il corpo.
Finalmente Hikari si era decisa e aveva liberato il suo
spirito da quella ormai inutile promessa. Presto
molto
presto avrebbe raggiunto il suo Kyosuke.
Jenny era felice per lei, ma all'improvviso sentì un
dolore acutissimo al petto che quasi l'immobilizzò.
Poi le sue gambe iniziarono a muoversi da sole. Lei
tentava di fermarle ma il suo cervello non aveva più
alcun controllo sul suo corpo.
Come aveva previsto anche lo spirito di Hikari che
albergava in lei voleva seguire l'altra metà. Doveva
riuscire a controllarsi
doveva riprendere il
controllo! E subito anche! Ormai era quasi arrivata al
burrone. Se non riusciva a fermarsi subito anche lei
avrebbe
sarebbe
NO! Non doveva neanche pensarci! Doveva lottare!
Philip vedeva Jenny avviarsi lentamente verso il punto in
cui Hikari si era gettata in mare.
Lo strano senso di inquietudine che per tutto quel tempo
lo aveva tormentato si fece sentire ancora più forte.
Jenny! Jenny! Che diavolo stava combinando? Avanzare
ancora sarebbe stato molto pericoloso! Il vento in quel
punto era fortissimo! Sarebbe bastato un attimo e lei
Poi capì! Ecco di cosa parlavano lei e Hikari pochi
minuti prima. Anche lo spirito residuo di Hikari
all'interno del corpo di Jenny stava cercando di
raggiungere Kyosuke
Jenny stava per precipitare!
Con quanto forza aveva nelle gambe cominciò a correre
verso la ragazza che ormai era a circa tre passi dal
precipizio.
Ogni suono si annullò all'improvviso nelle orecchie del
ragazzo. Il terrore lo pervadeva, il battito del suo
cuore sembrava amplificarsi.
Jenny era ormai a pochi centimetri dal bordo, aveva gli
occhi chiusi nello sforzo di controllarsi.
Philip allungò il braccio per cercare di afferrarla.
Un ultimo passo.
Il vuoto sotto di sé.
Jenny avvertì l'agghiacciante sensazione del nulla che
la risucchiava. Non aveva nemmeno la forza di urlare.
Dopo un paio di secondi che sembrarono eterni sentì un
calore sul braccio e una presa forte e sicura bloccarla.
Alzò di scatto la testa
Philip l'aveva afferrata
appena in tempo.
Il ragazzo cercò subito di tirarla su, ma entrambi erano
bagnati e la presa stava scivolando pian piano.
- Jenny! Dammi anche l'altra mano! Non riesco a tirarti
su così! - Philip era tesissimo.
La ragazza era come bloccata ma non capiva se era a causa
del terrore oppure era ancora l'effetto del nuovo
sacrificio di Hikari.
- No
non posso!
- Si che puoi! - esclamò il ragazzo - Alza l'altra mano!
Ci penso io a tirarti su!
- Non ci riesco Philip!
- Sforzati Jenny! Non riuscirò a trattenerti con una
sola mano ancora a lungo!
- Non ci riesco! Non ci riesco! Non ci
- SMETTILA! - urlò ormai fuori di sé Philip. - Non puoi
abbandonarmi! Non puoi lasciare che tutto finisca così!
Loro non ce l'hanno fatta ma noi abbiamo ancora la nostra
vita da passare insieme! Non possiamo lasciarci
schiacciare da un passato ormai morto e sepolto! Credi in
te stessa, non cedere alla paura! Credi in noi..credi
nel
nostro amore! Ti prego
fallo Jenny!
Jenny, scioccata dal suo tono duro lo fissò negli occhi.
Aprì la bocca sconvolta.
Philip stava piangendo.
Lei non l'aveva mai visto piangere, nemmeno nei momenti
più tristi. Lui odiava le lacrime.
L'espressione del ragazzo da adirata si fece
infinitamente triste.
- Perché Jenny? Perché vuoi arrenderti ora?
- Ma io
- Sei sempre stata così coraggiosa! Hai affrontato tutta
questa storia così assurda con una fermezza incredibili.
Sei riuscita ad aiutare due anime sole a ritrovarsi
perché
ora
ti stai arrendendo? Noi abbiamo tutta la vita
davanti, una vita che ci aspetta per essere proprio come
noi la vogliamo. Abbiamo ancora la possibilità di essere
felici, ma tu non devi arrenderti! Alza il braccio e
tutto sarà finito! Alza quel braccio, abbi fiducia in me!
Non puoi permettere che tra noi finisca così. Non puoi
permetterlo Jenny! Dammi la mano! Ti prego concedici una
possibilità!
La ragazza sentiva il suo animo svuotarsi sempre di più
sapeva
che stava per perdere i sensi
L'immagine di Philip si faceva sempre più annebbiata tra
le lacrime.
Poco prima di chiudere gli occhi sentì la voce di Hikari
- Fatti forza Jenny! Lotta! Lotta con tutte le tue forze!
Con un ultimo sforzo di volontà la ragazza alzò il
braccio. Un attimo dopo perse completamente conoscenza.
Un lampo abbagliante illuminò il cielo ormai plumbeo
quasi a giorno. Un istante dopo il rombo del tuono fece
tremare la terra.
Philip ad occhi chiusi non riusciva ad avvertire nulla.
Stringeva tra le sue braccia il corpo svenuto di Jenny.
Faticava quasi a respirare dal sollievo che lo pervadeva.
Jenny era salva. Jenny era salva. Se lo ripeteva in
continuazione. Non riusciva a pensare ad altro.
Con un ultimo sforzo si alzò in piedi con la ragazza tra
le braccia. Doveva trovare un riparo. Era troppo
pericoloso restare all'aperto. Ormai il tornado era quasi
arrivato.
Si avvicinò con fatica al faro. Il vento lo spingeva in
tutte le direzioni e per lui era difficile mantenere una
posizione stabile con Jenny tra le braccia.
Quando finalmente raggiunse la costruzione tentò di
aprire la porta principale ma il catenaccio per quanto
vecchio non aveva intenzione di cedere. Fece il giro sul
retro del faro e vide una piccola porticina. Non vi era
nessun lucchetto ma con la maniglia non si apriva.
Probabilmente l'usura del tempo aveva arrugginito i
meccanismi.
Posò dolcemente Jenny per terra, poi con qualche
spallata ben assestata la porta cedette e si aprì.
L'interno era polveroso, ma abbastanza ordinato. Su molti
mobili c'erano grossi lenzuoli e fortunatamente non vi
erano ne spifferi, né umidità. Philip fece sdraiare
Jenny su un divano, mentre controllava la situazione.
Trovò una lampada ancora funzionante e l'accese.
Si guardò intorno con più attenzione. Quella era la
vecchia casa di Hikari
la vecchia casa di Jenny
Si riscosse. Basta! Non doveva più pensare a quelle cose.
Ormai era tutto finito.
Sentì Jenny muoversi.
Tornò velocemente da lei.
Sentiva freddo. Brividi intensi la scuotevano. Lentamente
aprì gli occhi e davanti apparve il viso ansioso di
Philip.
- Come ti senti Jenny?
- Dove
dove sono? - domandò incerta la ragazza. Lui
sorrise aiutandola a tirarsi su e mettendole una vecchia
coperta sulle spalle.
- Stai tranquilla! Siamo all'interno del faro!
- Mi hai salvata
grazie Philip! - gli sorrise lei
con gratitudine.
Il ragazzo scosse la testa come per dire che la cosa non
aveva nessuna rilevanza.
Circa una mezz'oretta dopo un bel fuocherello
scoppiettava nel vecchio camino mentre le porte e le
finestre tremavano sotto la furia degli elementi. I due
ragazzi si erano tolti i vestiti fradici e si erano
avvolti in vecchie coperte polverose che però avevano il
pregio di essere asciutte.
Entrambi seduti vicini e accanto al fuoco restarono in
silenzio per molto tempo, intenti a percepire il sibilo
del vento.
Fu Jenny infine che ruppe quell'equilibrio.
- Spero che almeno ora Hikari e Kyosuke possano essere
felici.
Philip le mise un braccio intorno alle spalle e l'avvicinò
a sé.
- Ne sono sicuro! - rispose roco mentre si chinava a
baciarla.
Lei chiuse gli occhi e si rilassò tra le sue braccia.
Il bacio fu appassionato e profondo, tanto che i due
restarono senza fiato. Quando i loro visi si
allontanarono di qualche centimetro i loro occhi
s'incontrarono. Dolci quelli di lui, ansiosi quelli di
lei.
- Jenny
- sussurrò - Andrà tutto bene
Lei sorrise tremula. Poi lo baciò dolcemente.
- Ti amo
- gli disse prima di abbracciarlo
teneramente e perdersi in quelle sensazioni magiche.
La sua pelle era morbida e profumata. Vellutata sotto il
suo tocco. I suoi sospiri lo facevano impazzire. Philip
la strinse più a sé.
Jenny lo accarezzava timidamente. Si sentiva nervosa, ma
non era la stessa sensazione di terrore che provava
sempre era una piacevolissima sensazione di aspettativa.
Le loro coperte caddero a terra. Si sdraiarono
lentamente, occhi negli occhi. La luce del fuoco creava
strane ombre intorno a loro. Soli in quella stanza piena
di ricordi i due ragazzi riuscirono a sconfiggere per
sempre la paura che albergava nel loro cuore e a
condividere la loro dolcissima passione.
Jenny si risvegliò all'alba. Philip dormiva ancora steso
accanto a lei. Con un braccio la teneva stretta a lui.
Cercando di fare il più piano possibile la ragazza si
alzò e si rivestì.
Come spinta da una forza misteriosa salì le scale che
conducevano alla cima del faro dove vi era la stanza
della luce e un piccolo balconcino per la vedetta.
Si appoggiò alla ringhiera mentre guardava il Sole
alzarsi lentamente all'orizzonte e le poche nuvole ancora
presenti allontanarsi piano piano. Anche la tempesta era
finita finalmente.
Dopo qualche minuto avvertì la presenza di Philip dietro
di lei.
Il ragazzo l'abbracciò da dietro e la strinse a sé.
Jenny assaporò tranquillamente il calore del corpo di
lui mentre ripensava alla notte precedente.
Quante cose erano successe! Ma quel mattino
tutto
era tornato limpido nella sua mente. Limpido come l'aria
pura che il tornado aveva lasciato dietro di sé.
Philip le sorrise felice.
- Vieni Jenny! E' ora di tornare all'hotel, scommetto che
la Sig.ra Yozumi sarà molto preoccupata per noi.
- Si, hai ragione! - annuì lei.
Si presero per mano e fecero per rientrare nella stanza
quando Jenny avvertì una strana sensazione.
Si voltò leggermente e per pochi ma preziosissimi
istanti l'immagine di Hikari e di Kyosuke apparve
all'orizzonte. Entrambi la fissavano con uno splendido
sorriso sulle labbra.
Jenny sorrise di rimando, poi tornò a voltarsi verso
Philip che la stava aspettando. Ridendo lo prese sotto
braccio e gli sussurrò:
- Andiamo Philip! Torniamo a casa!
FINE
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