IL BLOCCO

 

"Mulder mi spiace, mi spiace tanto..." La voce di Scully era davvero dispiaciuta.
Fox Mulder si alzò dal divano: si erano baciati, da poco, ed era stato bellissimo, ma quando lui aveva cercato un contatto più audace, lei si era sottratta all'abbraccio. E non era la prima volta che succedeva.
Si erano dichiarati il loro amore, già da diversi giorni, ma non riuscivano ad avere un rapporto completo: Scully iniziava a tremare, a spaventarsi, a piangere, a dire no.
"Scully... Dana", disse lui con voce ferma.
"Cosa c'è?", disse lei mortificata.
"Non possiamo andare avanti così: io ti desidero, ritengo che fare sesso sarebbe un modo per renderci una cosa sola, per consacrare il nostro amore..."
"Io non ce la faccio, non me la sento, scusami...."
"L'hai già fatto, vero?"
"Sì, ma vedi... io sono frigida... ho sempre avuto dei problemi, anche con i miei due altri fidanzati... E poi dopo il rapimento..."
"Capisco", fece lui, "ma dobbiamo trovare un modo...."
La abbracciò, e Scully sentì chiaramente la sua erezione che pulsava attraverso i pantaloni, penosamente. Forse sarebbe stato meglio dimenticare tutto e ridiventare amici.

"Ascoltami....", la sua voce le fece alzare la testa in ufficio.
"Dimmi", fece lei.
"Ti propongo una cosa: oggi è venerdì, vero? Tu stasera vieni da me e ti metti nelle mie mani fino a domenica. Sarai la mia schiava, farò di te cosa vorrò. Solo così posso aiutarti... vuoi?"
Dana guardò i suoi occhi, pieni d'amore. Doveva fidarsi di lui, ma perché quella volta era così difficile? Lei annuì.
"Allora ti aspetto stasera, con un vestito non sexy, però. Fatti un bel bagno caldo al sandalo, prima, e rilassati. E ricordati di avere fiducia in me, qualsiasi cosa ti farò o ti dirò di fare, intesi?"
"Va bene....", sussurrò lei, spaventata. Ma era una cosa da affrontare. Piuttosto, se fosse stata troppo, gli avrebbe consigliato di interrompere il loro rapporto. Una cosa che la faceva impazzire dal dolore, ma che poteva essere l'unica cosa da fare.

Si preparò con calma, ma con in fondo del panico: mentre era nella vasca provò timidamente a toccare i suoi genitali: anni che non lo faceva, erano tesi, lo sentiva. Aveva quasi voglia di rinunciare, ma poi si fece coraggio. Doveva andare, da lui.

Fox Mulder uscì dal pornoshop: aveva comprato dei gadget, dei gadget per aiutare Dana Scully ad abbandonarsi, a mettere il suo corpo nelle sue mani. Non l'avrebbe umiliata, l'avrebbe liberata... Era tutto pronto, non gli restava che aspettarla.

Timidamente lei bussò alla sua porta. Lui le aprì, con addosso una t-shirt e dei pantaloni e la attirò a sé. Per baciarla. Con passione quasi selvaggia. Lei sussultò: voleva farle sentire chi comandava, fino in fondo.
La sciolse dall'abbraccio e le sorrise, soddisfatto:
"Cominciamo bene, vedo..."
Sul tavolo era allineati canapé, pizzette ed ogni tipo di golosità. Scully si avvicinò, per rompere quel momento di imbarazzo, ma lui la fermò:
"Mangia pure tutto quello che vuoi, ma prima... desidero che tu ti spogli fino alla vita..."
Lei vacillò. Lui le diede un colpetto deciso di mano sulle natiche:
"Hai capito cosa devi fare? Li conosci i patti, vero? Devi avere fiducia in me, del resto non c'è niente di male..."
Dana si tolse la giacca, e la camicetta. Ora aveva addosso solo il reggiseno.
"Anche lui", disse Fox, con occhi pieni di desiderio, "voglio vederti mezza nuda, subito!"
Con un gesto rapido, si liberò del reggiseno e cercò di proteggere i seni dal suo sguardo: ma Mulder le afferrò i polsi e glieli portò dietro alla schiena.
"E' un peccato nascondere due simili bellezze...", sussurrò lui, chinandosi ad accarezzarli con dolcezza, "li voglio vedere, hai capito... voglio vedere tutto di te..."
Scully si sentiva la bocca arida, ma stranamente si sentiva bagnata tra le gambe. Cercò di reggere lo sguardo di lui, mentre la guidava alla tavola, ed iniziava ad offrirle il cibo.
Di colpo, lui le fece cadere deliberatamente un bigné pieno di panna addosso, sporcandole il seno. Lei lo guardò, fece per pulirsi, ma lui le rispose:
"Ho fatto io il danno, rimedio io al danno!" e portò la sua bocca sul suo capezzolo, succhiando, leccando, baciando e pulendo. Stessa cosa anche sull'altro, per parecchi minuti.
Lei si sentiva imbarazzata: nessuno si era mai permesso di farle una cosa del genere, la sua media era due toccatine ai seni e poi via: qui c'era proprio un'esplorazione completa di loro, in tutto e per tutto.
Lui la guardò con occhi sbarazzini:
"Non mangi più?"
"Per ora no..", fece lei. Lui sorrideva sempre.
"Bene, tanto è tutta roba che si mantiene.. Ora togliti le scarpe..."
Lei obbedì. Non era un problema, quello.
"Ora calati giù i pantaloni e sfilateli, lentamente..."
Dana iniziò pian piano ad eseguire l'ordine, ma lui di colpo la fermò:
"Voglio vedere un altro aspetto della tua bellezza... Girati di schiena, innanzitutto..."
"Vuoi guardarmi dietro?", fece lei in un sussurro.
"Certo.... e voglio che tu ti pieghi in avanti sulla vita senza piegare le ginocchia... Così.." La aiutò a posizionarsi.
"Ora puoi toglierti i pantaloni..."
La guardava da dietro, dominatore. Dana era imbarazzatissima, come si permetteva, ma anche molto eccitata. Era bagnata. E lui l'avrebbe vista. Oddio, non poteva sopportare una cosa così...
Con il volto in fiamme calò giù i pantaloni e se li sfilò. Lui li ripose.
"Stessa cosa con il collant, coraggio!" Il tessuto elastico era intriso ed era già attaccato alla sua pelle. Lo abbassò con cura e poi glielo porse. Vide che lui toccava e sentiva, sorridendo pigramente.
"Che bei piedini!", sussurrò poi Fox, "credo che gli dedicherò molte attenzioni... Ma ora voglio che spariscano quelle inutili mutandine.."
La stava trattando come una schiava, Dana stava per mettersi a piangere per l'umiliazione. Ma lui le aveva detto che doveva avere fiducia in lui, e lei abbassò piano piano le mutandine.
Fox Mulder rimase in silenzio per un attimo, mentre vedeva l'interno delle natiche, l'ano, la vagina ed i genitali esterni della sua donna. Arrossati ed eccitati. E bagnati. Doveva trascinarla sempre più in alto, con lui. Era un gioco particolare, quello di quel giorno, forse l'avrebbero ripetuto, ma lui doveva insegnarle a lasciarsi andare.
Dana Scully si girò timidamente. Lui disse:
"Stai ferma ed allarga le gambe..." ed iniziò ad esplorarla con le mani.
"Sei bagnata, vedi?", disse lui, mentre portava le sue dita vicino al suo naso e alla sua bocca.
"Mi piace il tuo odore e il tuo sapore..", aggiunse, leccandosi le dita dopo averle annusate. Lei tremava per l'imbarazzo ed il desiderio. Lui diventò dolcissimo di colpo, stringendola a sé:
"E' una prova d'amore quella che sto facendo... Ti desidero tanto.. Ma ora fatti guardare..."
Lei non riusciva a guardarlo in volto, mentre lui la percorreva con lo sguardo. Poi lui sospirò:
"Vieni in braccio a me, con le gambe aperte...."
Lui era vestito, e lei sentiva la stoffa jeans che fregava leggermente contro la sua pelle. Aveva le gambe apertissime, e lui poteva vedere tutto. Che umiliazione, ma era anche bellissimo ed eccitante.
Il pollice di lui iniziò a circondare, premere e stimolare il suo clitoride. Le altre dita si muovevano sui suoi genitali, con dolcezza ed insistenza. Poi un dito la penetrò, con decisione. Lei strinse le labbra, per non gridare, e lui aggiunse un altro dito dentro. Lei non riuscì a trattenere un gemito:
"Guai a te!", sussurrò lui, "tu devi farmi sentire cosa provi, hai capito?" e spinse le dita più a fondo, creando anche una sensazione di dolore in lei, nascosto e tenero, ma sempre dolore.
"Hai capito?"
Lei annuì.

Fox Mulder prese da dietro il cuscino del divano un pezzo di stoffa lungo e stretto e legò i polsi a Dana:
"Voglio essere sicuro che non scapperai.... hai capito, devi avere fiducia in me, e darti a me senza remore, hai capito? Ed ora vieni con me in camera da letto...."
Dana Scully entrò nella stanza e rimase senza fiato di fronte ai due vibratori, alle manette, al barattolo di lubrificante che l'aspettavano. C'era anche uno specchietto da barbiere, ed uno speculum.
"Tutte queste cose ci aiuteranno...", le disse lui con lo stesso tono con cui le avrebbe parlato di un microscopio o di uno scanner.
Lei mormorò:
"Cosa mi vuoi fare? Sono indifesa..."
"Non sei indifesa. Sei qui per tua scelta... Ti sto aiutando... Dopo starai meglio, come non mai...."
Ma già alcune delle cose che aveva fatto l'avevano resa strana, più forte.
"Aiutami a spogliarmi, coraggio.." fece lui.
Lei benché legata, gli tirò su l'orlo della t-shirt, trattenendo poi il fiato quando il suo petto perfetto e muscoloso venne fuori. Poi gli sbottonò i jeans: sotto i boxer sentì quanto lui era duro.
"Ti desidero tanto e da tanto.... Ma lui aspetterà... abbiamo prima altre cose da fare...."
Lui la strinse da dietro ed iniziò a baciarla e a leccarla in volto... Le passò la lingua sulle orecchie, mentre premeva il suo pube contro le sue natiche. Dana tremava, sentiva le ginocchia che si piegavano, quanto sarebbe durato ancora.... I suoi capezzoli erano rimasti rigidi, e l'interno delle sue gambe era bagnatissimo. E lui sapeva e vedeva tutto.
La fece stendere sul suo letto, a gambe aperte. E poi le disse:
"Ora desidero che tu prepari il tuo corpo per me. Soddisfati!"
"Fox... Mulder... non posso farlo con te davanti a me, ti prego...."
"Ti accontento subito!", fece lui, prendendo una benda in mezzo ai gadget e bendandola.
"Ora io non ci sono più io...... Muori dalla voglia di toccarti, vero... Basta vederti..."
Timidamente Dana si sfiorò le labbra, il clitoride, l'entrata della vagina, con le mani legate. Poi piano piano cercò di essere più audace con se stessa, ma con scarsi risultati. Lui allora le afferrò le mani e lei sentì che le leccava tutte le dita e poi piano piano guidava il medio di lei dentro la sua vagina... Scully fu presa dall'eccitazione, era bello le piaceva, le piaceva davvero tanto.
"Dammi le mani, adesso!", ordinò lui.
Lei obbedì e sentì che stava facendo scattare qualcosa di metallico: una manetta. Con una parte della manetta lui immobilizzò i suoi polsi, con l'altra la legò alla spalliera del letto. Dana raccolse le gambe intorno alla sua vita, di colpo terrorizzata. Era senza difese.
"Non ti farò del male. Non te ne farei mai. Voglio darti la felicità che meriti. Sei bellissima ed eccitante da morire in questo momento, sei la cosa migliore che mi è capitata..."
Dana sentiva nella voce di Fox una profonda emozione: lei stessa stava per mettersi a piangere e non più di vergogna. Si rilassò un attimo, per vedere cosa le avrebbe fatto...
Lui la baciò, di nuovo con passione, sulla bocca. La sua lingua danzava con la sua, mentre lei, piano piano, si rilassava, tendendo ed aprendo di nuovo le gambe. L'umido non la abbandonava più, cresceva di momento in momento. Poi lui si dedicò ai suoi seni, unendoli, baciandoglieli, toccandoglieli, e lei pian piano sentì che stava perdendo il controllo. Si arcuava contro di lui, offrendosi a lui, con passione e anche con gioia, lo sentiva. Soffriva solo per il fatto di non poterlo vedere.
Sentì la bocca e la lingua di lui che scendevano in basso, sotto i suoi seni. No, sesso orale, no, non voleva, non era pronta, era qualcosa a cui non era abituata.
"No, ti prego, ti prego!", gridò chiudendo le gambe, cercando di proteggere quella parte di sé che era piena di desiderio ma che la spaventava.
"Invece sì!", fece lui costringendola ad aprire le gambe e mettendosi lui tra le sue gambe per obbligarla a tenerle aperte.
Scully rimase in silenzio, tremando... E poi di colpo sentì le mani di lui che le aprivano le grandi labbra e la sua bocca che arrivava vicino al punto più nascosto. La lingua di Fox Mulder arrivò sulle sue piccole labbra e le aprì, delicatamente ma insistentemente. E poi entrò in lei e poi leccò dentro e fuori, e verso il clitoride e poi rifece la strada, mille volte..
Dana sentì se stessa che tremava, sentì le contrazioni che esplodevano in lei. Non voleva ma lo stava facendo, e stava godendo, stava godendo, stava per venire, stava per venire.... E venne, sentendo lui che in quel momento intimo la baciava proprio lì, per suggellare il loro amore...

Inebriato dal sapore della sua donna, Fox Mulder la baciò sulla bocca, facendo sentire anche a lei quanto era buona e dolce... Stringendosi a lui, Scully capì che aveva ancora i boxer addosso, e cercò di convincerlo a questo punto a lasciarsi andare.. Ma lui sussurrò:
"Non ancora... non ancora.... Girati!"
La aiutò a girare e la fece sollevare a quattro zampe. Le gambe dietro aperte. Era di nuovo esposta per lui, poteva vedere di nuovo tutto. L'umiliazione la ricolpì un'altra volta, di nuovo lacrime di stizza bagnarono i suoi occhi bendati...
Sentì che lui stava prendendo qualcosa, ed ebbe paura:
"Ecco del lubrificante, per massaggiarti", disse lui con dolcezza, mentre le sue dita, bagnate, riiniziavano a trovare la strada in lei, non tralasciando nessuna parte più intima. Un dito le massaggiò il clitoride, mentre due dita entrarono in lei, riiniziando ad aprirla e a renderla sempre più pronta... Poi sentì l'altra mano, e sentì che un dito stava esplorando il suo ano, infilando dentro del lubrificante.
"Ti prego, no, quello no, ti supplico, lascia perdere!!!", di nuovo la paura.
"Non ti farò del male...", disse lui, e piano piano penetrò con le dita entrambe le aperture di lei, provocando sempre più gemiti in lei, gemiti di puro piacere. Poi lei capì che c'era dell'altro: delicatamente lui le applicò dietro un vibratore, e con l'altra mano continuò a penetrarla e a stimolarla davanti. Spingeva, stimolava, era sempre più insistente, finché Scully non venne, di nuovo, sconvolta da spasmi incontrollabili, riempiendo l'appartamento dell'uomo che la stava adorando con le sue grida e il suo sapore.
Infine giacque senza fiato, svuotata ma felice. Delicatamente sentì che Mulder la slegava e le toglieva la benda dagli occhi. Poi la fece girare verso di sé:
"Ora tocca a tutti e due..."
Dana guardò il suo uomo, splendido come la statua di una divinità, ora tutto nudo, con il suo pene eretto e pronto per lei:
"Ti voglio tanto..."
"Anch'io", disse lei stringendosi a lui, baciandolo con ardore e lasciandosi avvolgere dalla sua stretta. Lui prese le gambe a lei e se le mise sopra le spalle e poi entrò dentro. Grosso ma nello stesso tempo tenero e rispettoso, come se per tutta la vita avesse atteso quello, solo quello. Si mossero insieme, con forza ed amore, mentre lei stringeva la vita di lui, lo voleva più vicino a sé, più vicino.
Vennero quasi insieme, di nuovo e poi si abbracciarono come due bambini:
"E' tutto a posto... Grazie Scully di aver avuto fiducia in me.... d'ora in poi non temerai più niente...."
"No, amore mio". La vergogna, la paura e l'irritazione erano sparite in lei, quando si strinse a Mulder e si addormentò.


Fine