HOPE
<< io non ti ho mai odiato Shion
>> mi
guardò triste il sorriso ancora flebile sul volto, gli
occhi aperti a cercare di guardare un mondo che oramai
non gli sarebbe più appartenuto, mi sorrise
lo sguardo spento, mi sorrise poi girò lo sguardo, la
testa poggiata sul cuscino, il suo profilo dritto davanti
a me.
Mi voltai un attimo per cercare un assenso da Shyuh e mi
ritrovai di fronte alla grande finestra della camera,
quella finestra che un tempo mi faceva vedere stelle e
pianeti lontani ed ora rifletteva solo la luce scuro di
uno spazio troppo infinito
Mi sentii persa, persa in quella marea di onde buie che
vorticavano intorno al satellite, persa in quel luogo
dimenticato dove non cera vita
Dove la vita di chi amavo con tutta me stessa ora si
stava spegnendo lentamente, la fiamma che sempre riusciva
ad accendersi in lui, come un fuoco a cui manca lossigeno
anche lui stava morendo, lentamente e inesorabilmente si
stava distruggendo nel letto della sua stanza
Stavi morendo, stavi morendo piccolo mio, pian piano il
tuo corpo si era fatto più piccolo, sempre più piccolo
e la tua pelle accesa si stava trasformando in un vestito
candido
Le mie mani, le mie mani che delicate cercavano ancora di
tendere la tua vita addormentata, di tirare i fili e
farti provare emozioni, di farti parlare, di non
andartene aspettando ogni giorno la morte ma di sperare,
anche se oramai ogni speranza nel mio cuore era morta
"io non ti ho mai odiato Shion" solo questo eri
riuscito a dire dopo tanti giorno di silenzio e di
implacabili tormenti
Shyuh dice che a questo punto
non si può fare altro che sperare
ma sperare in cosa?
In cosa potevamo sperare noi
la mia speranza si era
ridotta ad un mucchietto di cenere, bruciata come il
tempo di quei giorni spesi al suo capezzale, ferma
immobile a tenergli la mano, a stringergli una vita che
oramai non mi rispondeva più
Mi voltai, ora mi stava fissando quei due occhi chiari
che fremevano di tanto in tanto per una sensibile
emozione che nemmeno riconoscevano più, gli sorrisi
carezzandogli la fronte
non volevo parlare
Perché avrei dovuto, non sarebbe servito a nulla, le
parole in quel momento sarebbero solo bastate a chiarire
pensieri e idee già esistenti, già vere e vive nei
nostri cuori
Parlare non serviva
Continuai a guardarlo con gli occhi socchiusi a cercare
di infondergli un po di tenerezza, carezzandogli i
capelli sperando che in quel gesto potesse ritrovare il
coraggio di una volta, lallegria di quegli occhi
che non mi guardavano più come al solito ma che
riuscivano solo a fissarmi dietro una patina oscura,
dietro ad un velo di nebbia e fumo che distorceva i
pensieri e li modellava a suo piacimento, non sapevo
nemmeno se in quei momenti era capace di capire chi ero,
di capire quello che dicevo
rimasi ferma ad
aspettare un tuo pensiero per molto molto tempo,
immobile, senza voglia di mangiare ne di dormire
Il braccio destro coperto di fori per le punture, per i
tentativi di salvarti
inutile, inutile se tu stesso
sentivi di non riuscire più a vivere, se tu stesso
capivi che la tua vita ti stava fuggendo dalle mani
<< che ore sono >> la voce flebile come al
solito, il fiato lento e caldo che ti usciva dalla bocca
e quello sforzo immenso per dire qualche parola
<< tardi
dormi un po oramai è notte
>>
<< devi riposare
>> risposare
non
volevo dormire, avrei voluto solo sognare, morire e
sognare per sempre, sognare il tuo stesso sogno senza mai
stancarsi di viverlo
<< non preoccuparti, non sono stanca >>
e mentre quella tua agonia ti distruggeva io cercavo di
distrarre la morte con le carezze di una madre, con i
gesti teneri che ti avevo sempre rivolto
a che servirà mai vivere in questi momenti, a soffrire,
a morire tristemente ed esserne consapevoli, a vederti
che chiudi gli occhi e ti addormenti e dentro pian piano
morire anche io
<< il sonno è tranquillo
respiri flebili e
regolari >> Shyuh si avvicinò posandomi una mano
sulla spalla << e tu dovresti fare come lui
ti chiamo appena si sveglia >>
scossi la testa
<< tra poco non potrò più stare qui
il
pericolo di contagio sarà troppo alto, allora potrò
anche riposarmi >> si avvicinò alla mia testa e
posò un bacio tra i miei capelli
<< allora rimani piccola Enjyu >> poi se ne
andò lasciandomi di nuovo sola in quella stanza con il
suo respiro flebile a farmi compagnia
E in un battito dali un giorno moristi
Moristi e portasti con te tutti i tuoi sorrisi tutte le
tue risate, i tuoi dolci occhi da bambino
Tutte le immagini di te che tenevo nel mio cuore
scomparvero, lunica cosa che riuscivo a farmi
tornare alla mente era il tuo viso, i tuoi occhi
semiaperti che fissavano il vuoto, che fissavano il
nulla, ma davanti a quel nulla cero io
<< sei ancora qui vero
>> la voce più
bassa del solito << chiama Shyuh per favore
non mi sento molto bene >> io che mi alzavo di
fretta, la sua mano in una debole stretta
<< tutto a posto Gyoku? >> un ultimo sorriso
gli attraversò il volto come un lampo
<< grazie >> poi non ebbe più la forza e
mollò la presa
non lo rividi più, ore ed ore ad aspettare davanti alla
porta chiusa e sperare
anche se oramai era troppo tardi anche per sperare
<< ragazzi ascoltatemi con calma
Gyokuran è
morto >>
e che importava a quel punto sperare, aver vissuto una
vita, aver sofferto aver pianto
che importa a quel punto fingere di essere vivi solo
perché riusciamo solo a respirare
respirare la stessa aria che respiravi tu
ed ora,
ora chiuso in quella bara di metallo e vetro riconosco il
tuo volto, i tuoi capelli biondi sparsi e disordinati, la
tua pelle chiara che si è fatta veste sopra di te
i tuoi occhi chiusi, inesorabilmente chiusi su quel mondo
che ci ha tolto tutto, quel mondo che presto avrebbe
tradito anche noi
a che serve ora sperare
FINE
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