Incontro al George V

Capitolo primo


La sveglia lo strappò brutalmente dal sonno profondo in cui era caduto. Il ragazzo sbuffò leggermente e si girò pigramente su un fianco, cercando di godersi gli ultimi minuti di riposo. Di solito non aveva particolari problemi ad alzarsi presto, ma quella mattina il suo corpo non voleva proprio saperne di reagire nella maniera dovuta… Si stropicciò gli occhi con una mano e rimase immobile ad osservare un raggio di sole che filtrava da una delle imposte della sua camera. Fece un minimo accenno di alzarsi ma il suo fisico gli lanciò un segnale inequivocabile di rifiuto… Uffa!!! Forse aveva esagerato…ultimamente sia il lavoro che gli allenamenti non gli avevano lasciato un attimo di respiro. Perché ovviamente le cose dovevano accavallarsi per forza.. altrimenti che gusto c'era a rodersi l'anima come un deficiente… Una partita amichevole con una delle squadre più forti in Europa, e in più quel dannato congresso di diplomatici che aveva animato il George di preparativi frenetici per settimane… Risultato: non c'era un solo muscolo del suo corpo che non gli lanciasse segnali di fumo… Ma perché doveva sempre rovinarsi così la vita??
"Forza Tom..devi alzarti o arriverai in ritardo..Coraggio!"
Scoraggiato riuscì a vestirsi e ad approdare alla cucina. Sperare che la colazione fosse già pronta era ovviamente un miraggio… Infatti l'unica cosa che trovò ad attenderlo erano i piatti sporchi impilati alla bell'è meglio nel lavandino.. No, suo padre non era certo la perfetta casalinga, non lo era mai stato e mai lo sarebbe diventato. Ormai tutte le sue speranze erano definitivamente sfumate al riguardo.
Si preparò velocemente ad uscire. Non aveva tempo per fare colazione, era già in un ritardo pazzesco. Sbirciò nella stanza socchiusa dove suo padre dormiva ancora della grossa. Era rientrato sicuramente tardissimo quella notte, come faceva sempre quando andava a procacciarsi clienti, come diceva lui.. Il suo corpo semivestito nella penombra sussultò allo scricchiolio della porta che si apriva lentamente, permettendo al ragazzo di sgusciare dentro, ma l'uomo non si svegliò. Tom lo guardò per qualche istante. Non riusciva proprio ad essere arrabbiato con lui e, anche non riusciva a scacciare il sospetto che i ruoli in quel loro strano rapporto fossero drammaticamente invertiti, non aveva mai smesso di ammirare quell'uomo, nonostante le sue continue fughe dalla realtà, nonostante la perenne incertezza in cui lo aveva costretto a vivere, nonostante il suo tenace attaccamento ai suoi sogni di gloria… Si può voler bene a qualcuno anche se questo rappresenta l'antitesi di ciò che sei e che vorresti diventare? Si può provare ammirazione per una persona così?
Tom scosse la testa sorridendo. Quando avrebbe smesso di farsi frullare tutti queste assurdità nella testa? Soprattutto tenendo conto del fatto che questi pensieri avevano la capacità di sommergerlo proprio quando doveva maggiormente tenersi lucido e razionale?
Uscì lentamente dalla stanza, facendo attenzione a non provocare rumori che potessero svegliarlo, e si precipitò in strada, la borsa da calcio tenuta fermamente su una spalla…. E dopo tutte queste belle seghe mentali non c'era niente di meglio di una bella corsetta per schiarirsi le idee. Lo stadio in cui si teneva l'amichevole non era lontano, e l'idea di prendere il metro non gli passò neppure per l' anticamera del cervello.
E poi c'era una persona che voleva incontrare prima che cominciasse la partita.. Un motivo in più per non arrivare in ritardo!
"Certo che ne è passato di tempo…. - pensò sorridendo, mentre accellerava il passo - Chissà se è cambiato..?"


Quando raggiunse lo stadio, il pullman dell'Amburgo FC sostava già pigramente a un lato del parcheggio, segno che i ragazzi erano già arrivati e ora sicuramente si trovavano negli spogliatoi. Peccato.. li aveva persi per un soffio..
Tom sorrise ( ma come fai a sorridere sempre come un fessacchiotto anche quando le cose ti vanno da skifo?? Che sei? Mandrake?? N.d. author). Non era il caso di preoccuparsi.. sicuramente lo avrebbe rivisto in campo..quando avrebbe avuto l'occasione di fargli un bel goal!! (seeeeee…SOGNAAAA!! N.d. Author).
"Ehi Tom!! Sei arrivato finalmente!! - la voce di un compagno emerso dall'entrata attirò la sua attenzione - Te la sei presa comoda, eh?? Guarda che il coach è già sul piede di guerra e se non ci presentiamo in campo tra due minuti, tirerà fuori la sua collezione di fruste!!"
"Arrivo….arrivo.. " - il ragazzo si fiondò negli spogliatoi, seguito a mò di segugio dal compagno che continuava a sbraitare.
"Muovitiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!"

La partita era finita.
2 a 0
Sconfitta schiacciante.
E l'allenatore era giustamente sclerato e li aveva caricati di 3 turni supplementari di allenamenti, quella settimana…. Tom si diresse verso gli spogliatoi della squadra avversaria, tantando di reprimere gli istinti che lo spingevano a fare harakiri, subito, su due piedi..senza pensarci più di tanto…
Cos'aveva poi da sbraitare quello? Mica era colpa loro che se quei dannati mangia_kartofen avevano una difesa e un attacco perfetti e se lui era più morto che vivo dalla stanchezza… Cosa pretendeva di più?? Che gli donasse anche l'altro rene??
Potresti lavorare di meno figliolo.. così non rendi…….
Già…. Come no…. Glielo aumentava lui lo stipendio che prendeva dalla squadra?
Immerso nei suoi pensieri, non si accorse di aver raggiunto gli spogliatoi dell'Amburgo finchè non andò a sbattere contro un ragazzo che stava uscendo proprio in quel momento dalla porta…. Fantastico… non c'è che dire…. Oltre alla figura dello sfigato che non ne capiva una pippa di calcio, doveva beccarsi pure quella dello stordito….. E poi con uno a caso, giustamente… niente popò di meno del "kaiser"..ovvero Mister_Non_mi_abbasso_a_parlare_con_gli_insetti_del_tuo_livello…..
Infatti il tedesco non fece una piega e rimase impassibile di fronte alle sue balbettanti scuse limitandosi a posare su di lui uno (tutt'è due no… mai fare troppa fatica… nd.Author) dei suoi altezzosi occhi azzurri. Se lo scopo finale era farlo sprofondare sotto mezzo metro di terra… bè c'era riuscito alla grande….
"Ehi Tom!!! - una voce provvidenziale lo tolse dall'imbarazzo - Che ci fai qui? Mi cercavi per caso?"
"Benji….ciao…. - sorrise Tom, sollevato più che mai al veder allontanarsi il capitano dell'Amburgo…… Ma quanto voglio bene a sto ragazzo?!!!! - Ero venuto a salutarti, dopo tutto questo tempo…."
"E io avevo giusto bisogno di te.. - gli sorrise il portiere, circondandogli "amabilmente" le spalle con un braccio….. E te pareva…figuriamoci se questo non aveva secondi fini…… - Visto che ci fermiamo un paio di giorni a fare non so cosa, e io mi annoio terribilmente con queste mummie ambulanti… - e indicò i suoi compagni con un cenno del capo, abbassando prudentemente il tono della voce - Che ne dici di farmi vedere qualche bel posticino di Parigi? Visto che sei un autoctono….."
"Mmmmmm….. per questo non c'è problema….ma… - Tom guardò pensieroso l'ex compagno di squadra… Non sapeva perché, ma aveva il sospetto che non sarebbe stato prudente fidarsi troppo di lui.. - non è che hai in mente qualche bravata delle tue, vero?"
"Chi?? Io?? - Benji lo guardò con gli occhi sbarrati, fingendo la più assoluta innocenza… Di bene in meglio… i sospetti non facevano che crescere a dismisura….. - Ma come potrei mai?? Dai non fare il malfidato come il tuo solito! Allora, ci vediamo stasera o no?"
Mi fido? Non mi fido?? Ma andiamo… che può succedere di così terribile? In fondo passare una serata diversa non può che farmi bene….
"D'accordo… ma io devo andare a lavorare e finisco alle 6. Possiamo vederci là direttamente per quell'ora. L'Hotel si chiama George V ed è in pieno centro, non puoi sbagliarti… è visibile lontano km.. Ok?"
"Perfetto! Ci vediamo là! In un modo o nell'altro mi arrangerò per arrivarci, non è un problema…. A dopo!"
Tom salutò l'amico, mentre questi si infilava insieme agli altri nelle docce. Erano secoli che non si vedevano, quasi tre anni.. Ma non sembrava cambiato affatto…. E questo era un problema…già…

Benji osservò l'Hotel pensieroso, rimanendo prudentemente a una certa distanza dall'entrata… Non aveva avuto problemi a trovarlo… No decisamente no. E come avrebbe potuto non notare quel bisonte di cemento che svettava in mezzo agli altri per il lusso eccessivo e quasi fastidioso?
Certo che Tom si era scelto un posticino niente male per lavorare…. Niente da dire al riguardo, ma l'idea di entrare in tutto quel lusso non riusciva a farsela sembrare rassicurante….
Tutti i suoi ricordi familiari erano legati a posti del genere. I suoi genitori adoravano gli hotel di quel tipo, imponenti, sfarzosi, dove ogni minimo particolare sembrava urlare "Guarda come sono ricco e come me la tirooooo!"
Represse una smorfia di disgusto.
Coraggio.. non fare il bambino! Mica ti morde! Pensa a quel povero sfigato che deve pure lavorarci con gente del genere… Non lo invidio proprio. D'accordo… prima lo incontro, prima potremo andarcene.. Forza… Toccata e fuga!!
Avanzò lentamente lungo il marciapiede, soffermandosi ad osservare una limousine, ferma a un lato della carreggiata, i cui occupanti erano in attesa di farsi coprire di salamelecchi dall'inserviente di turno….
E allora lo vide. Tutto impettito, con la divisa verde smeraldo e il copricapo a barchetta (stile gelataio sfigato… n.d. Author) dello stesso colore, addobbato con degli assurdi lustrini finto oro il cui scintillio era decisamente di pessimo gusto….
UHAHAUHAUHAAA!! Dio che ridicolooooooooooooo!!!!
Il ragazzo cominciò a sbellicarsi amabilmente, in mezzo al via vai di persone che lo guardavano con gli sguardi più allucinati che avesse mai visto. Ma non riusciva a fermarsi, ogni volta che alzava lo sguardo e posava gli occhi sull'amico, veniva travolto da una nuova ondata di ilarità. Ormai aveva le lacrime agli occhi, non ce la faceva più….
"IDIOTA!!!" - qualcuno lo afferrò per un braccio e lo costrinse ad alzarsi con una presa ferrea….. Tom, gli occhi più arrabbiati che gli avesse mai visto addosso, lo fissava furente in mezzo al marciapiede.
"Scusa….non volevo… - Benji lo guardò sogghignando mentre provvedeva ad asciugarsi le lacrime per il troppo ridere. - Ma è più forte di me….hihihihihihihihihihihihihihihi!!!"
"Vieni dentro!! Ci guardano tutti!!" - urlò l'amico imbarazzatissimo, trascinandolo verso l'entrata, mentre l'altro non riusciva a smettere di ridere come un matto.
"E' possibile che devi sempre farmi fare queste figure?!!! - Tom lo buttò in mezzo alla reception con uno strattone - E guarda che oggi non è proprio giornata, chiaro??"
"Si… si…scusa….ma…. - Benji si fermò un attimo a fissarlo, quasi serio - Non ce la faccio..proprio..UHAUHAUHAUHA!! Se la racconto non ci crede nessuno…..!!!!!"
"Ridi….ridi pure….grazie! - ma non c'era verso di farlo smettere - Credi che io mi diverta a conciarmi così eh? A fare da zerbino a questi pazzi furiosi il cui maggior problema sembra essere cambiarsi d'abito almeno 4 volte al giorno??? Alla faccia loro e delle loro valigie!! Ma sai quante ne avevano?? Almeno una 15na a persona… ma che ci devono portare?? Un esercito di ippopotami??"
"Tom…forse è il caso che abbassi la voce.. sei in divisa…" - Benji cominciò a guardarsi in giro preoccupato. Forse lui aveva esagerato, verissimo, ma sclerare in pieno atrio con ancora la divisa addosso non la riteneva una cosa prudente…. Il suo sguardo fu catturato dall'ampia scalinata che si trovava di fronte a lui. La classica scalinata su cui sfilare nelle serate di gala...
Una coppia stava scendendo lentamente i gradini ricoperti di velluto rosso… Un uomo in abito scuro, un doppiopetto sicuramente iperfirmato e all'ultima moda, dai capelli neri e le spalle ampie, imponenti che facevano risaltare ancora di più la magrezza della donna che era con lui, più bassa del suo accompagnatore di almeno 20 cm, i capelli neri raccolti in un'elaborata acconciatura che le lasciavano scoperto il collo, impreziosito da un'appariscente paroure scintillante… Diamanti sicuramente…..
Benji non capiva perché quella coppia attirasse così tanto la sua attenzione…. Eppure non riusciva a liberarsi dall'impressione che avessero entrambi qualcosa di estremamente famigliare….troppo famigliare….
Tom nel frattempo continuava a raccontargli le disavventure della sua giornata, ma la sua voce perse completamente la sua già minima attenzione non appena i suoi occhi incrociarono quelli dell'uomo…
Tom si fermò all'improvviso. Benji era sbiancato..gli occhi fissi su qualcosa che si trovava certamente alle sue spalle… ma che diavolo?
Lentamente si voltò, incuriosito, alla ricerca della causa di quel repentino cambio di comportamento…e se li ritrovò davanti…un uomo e una donna, il cui sguardo impassibile lo investì trapassandolo, ignorandolo completamente, come se fosse stato un disegno sulla moquette o un soprammobile ordinario e quindi ai loro occhi assolutamente inutile… Ok, a questo era abituato.. per tutto il giorno quei tirosi non avevano fatto altro che ignorarlo apertamente…
Ma la domanda era un'altra: che diavolo volevano ancora quelle due mummie? E perché Benji sembrava sull'orlo di un attacco epilettico??
La risposta giunse alle sue spalle da una voce flebile, che a stento avrebbe riconociuto come appartenente al suo vecchio compagno di squadra, che balbettò uno stentato….."Ciao mamma….."
"Benjiamin?? Che ci fai tu qui??" - la signora lanciò uno sguardo sprezzante al figlio.. Si leggeva chiaramente ciò che quella frase lasciava trasparire.. non c'era bisogno che continuasse.. Il tono di voce era fin troppo esplicativo… "Che ci fai qui vestito in quel modo indecente e in compagnia di persone così disdicevoli?! Possibile che debba sempre mettermi al centro dell'attenzione!?!"
Ma non era il tono di sua madre che preoccupava Benji.. a quello c'era abituato. Avrebbe sclerato per un po' ma poi le sarebbe passata, come sempre.. Benji incrociò lo sguardo del padre, immobile e silente di fianco alla moglie…. Ecco ciò che temeva..a sua madre poteva sfuggire in qualunque momento, le sue chiacchiere erano assolutamente innoque..
Il ragazzo sbuffò… ma si poteva essere più sfigati di così??? La voglia di mettersi a urlare divenne impellente…
Tom non ci stava capendo assolutamente niente…
I genitori di Benji?? Quelli erano i genitori di Benji?? Sapeva che l'amico era molto ricco. La sua villa, a Fujisawa, avrebbe attirato l'attenzione di chiunque, soprattutto di uno, come lui, che era da sempre abituato alle bettole in cui suo padre la aveva trascinato per mezzo mondo.. Ma non pensava certo che potesse avere un padre così importante… né che che lui avrebbe mai avuto la possibilità di incontrarlo..
Un momento…. Il suono della sua voce gli sfrecciò nel cervello, in un nanosecondo, riempendolo in un'onda di sconfortante imbarazzo..
"Ma che ci devono portare?? Una mandria di ippopotami??"
Oddio oddio…..l'avevano sentito?? Oddio…CHE FIGURA DI MERDA!!!!!
"Allora ragazzino… - la voce bassa e autoritaria del padre di Benji interruppe il suo flusso di pensieri - Vuoi degnarti di rispondere a tua madre? Che ci fai qui? Non vorrei ricordare male.. ma quando ti ho chiesto se potevi raggiungerci a Londra, mi hai risposto che non potevi perché la tua squadretta da quattro soldi aveva un gran bisogno della tua presenza..e che eri molto preso dalla scuola… Allora.. cosa sei, in gita scolastica???"
"No. - tentò di giustificarsi il portiere… conosceva quel tono di voce, e non prevedeva mai nulla di buono, o almeno per quanto lo riguardava - Abbiamo fatto un'amichevole stamattina…e mi hanno dato la serata libera…quindi…"
"Questi erano i tuoi grandi impegni??? Un'amichevole?? - la voce dell'uomo trattenne a stento un ruggito, insospettendo alquanto il ragazzo.. E perché diavolo ci tenevano così tanto che lui li seguisse stavolta? Visto che comunque la sua lontananza non era mai stata fonte di gravi sofferenze, a quanto gli risultava… - Comunque.. dal momento che sei qui…"
Dal momento che sono qui…CHE COSA??
"…. Puoi passare un po' di tempo con noi…" - terminò l'uomo con il più falso sorriso della storia incollato sulle sue labbra fredde, quasi di marmo.
"Si Benji.. - intervenne sua madre, con il classico tono di voce intriso di formalità che aveva sempre il potere di mandarlo in bestia… Sono tuo figlio, maledizione, non un pinguino imbellettato che devi coprire di complimenti per forza!!! - C'è giusto una cena stasera a cui devi assolutamente partecipare…. E' tanto tempo che siamo lontani.. quale migliore occasione?"
Noooooooooooooooooooooo!!!! Ma cosa ho fatto di male!!!!!!!!!!!
Benji, con la perfetta espressione da vittima sacrificale, si trovò circondato e trascinato via in un istante dai due piccoli coccodrilli, mentre con occhi terrorizzati lanciò un ultimo sguardo sull'amico… lasciato come un fesso in mezzo alla hall..
Non una presentazione… né un saluto…
"I sovrani della cordialità spontanea…. Non c'è che dire - pensò Tom mentre guardava il raffinato rapimento dell'amico… - Bè.. mettiamola così: a me è sicuramente andata molto meglio… Non vorrei assolutamente essere nei suoi panni" - sorrise mentre osservava Benji scomparire dalla sua visuale.
La serata era veramente sfumata… Non gli rimaneva che tornare a casa…

continua...