Gelosia
Nanny stava
aiutando Oscar a fasciarsi la leggera ferita provocata
nel
duello contro Alain e la governante si stava lamentando
come al
solito: Quel
quel
quel barbaro! Colpire
così una ragazza indifesa!
Dai Nanny, innanzi tutto non ero indifesa e poi non
aveva torto,
neanche ragione sintende, però
il fucile, la
povertà, larresto di
Jerard Lassalle
mi dispiace. Io
io non voglio
perdere la stima dei
miei soldati.
Poi, neanche mi hanno avvertito dellarresto, mi
hanno lasciato il
fucile e basta. Infatti volevo pensarci io a
riferirglielo al soldato,
magari sarei anche riuscita a non farlo andare al
tribunale militare
Dai Oscar sei stanca, fatti una bella dormita e non
ci pensare. Domani
ragionerai meglio, anche perché sarai più riposata.
Si, farò come dici. Senti, puoi portarmi un po
di cioccolata calda?
Così riuscirò a addormentarmi meglio; comunque se sei
stanca puoi
andare a riposare. Me la farò da sola.
Giammai! Tu devi riposarti! Sei molto pallida! Non
ti preoccupare
Oscar.
Grazie, ti ringrazio.
Una volta uscita la governante, Oscar iniziò a
prepararsi per la notte.
Facendo molta attenzione alla fasciatura, si tolse con
delicatezza la
camicetta poi la posò sulla sedia vicino al suo letto,
infine i
pantaloni. Si infilò la camicia da notte e si mise sotto
le lenzuola
con un libro in mano aspettando la cioccolata calda.
Iniziò la lettura
ma non riusciva a concentrarsi. Ripensava al duello con
Alain, al
soldato Jerard che presto finirà sotto il tribunale
militare. Lei
doveva fare qualcosa. Lindomani sarebbe andata dal
generale Guiè per
chiedergli di usare tutta la sua influenza per
prosciogliere Lassalle.
Ma adesso cera qualcosaltro che la
impensieriva.
Ripensava alle parole pronunciate da Alain prima di
chiederle di
battersi: Se Andrè avesse intenzione di sposare
Diane, la mia
sorellina, voi come reagireste?
Non capisco il senso di questa domanda. Comunque
Andrè sarebbe libero
di decidere. Se vuole questo per me va bene.
Oscar aveva risposto così ad Alain. In modo freddo e
distaccato.
Si, infondo Andrè poteva fare quello che voleva. Non centrava
niente
lei, non doveva rendere conto a lei, ormai era libero
anche di
dimenticarsi di lei e sposare unaltra donna. Però,
però
interiormente
Oscar sentiva un leggero fastidio, ma lo ricacciò
indietro e non ci
fece caso. Iniziò ad immaginarselo che baciava unaltra
donna, che
sposava unaltra donna, che amava unaltra
donna. A quel punto il
leggero fastidio divenne un dolore atroce, rabbioso,
quasi
insopportabile.
Ma che cosa mi succede. Non sarò mica
No, no
è impossibile. Si
disse.
Non cado unaltra volta nella trappola dellamore.
Ormai so cosa
significa amare una persona. Laltra volta con
Fersen non me
laspettavo, lamore mi ha preso alla
sprovvista
ma adesso è tutto
diverso, ormai conosco anche io cosa significa amare e lo
saprei se mi
stessi innamorando di Andrè. E allora? Allora perché?
Perché sento
questa, questa
forse gelosia? Di chi? Di Diane che
sposerà presto
Andrè? Poi Oscar si rassicurò pensando che Andrè
aveva quasi negato
che si stava per sposare: Ma cosa stai dicendo,
Alain?!
Oh, stai un po zitto tu!
Oscar si demoralizzò di nuovo. Pensò che infondo,
magari Andrè non
voleva farlo sapere in giro, tutto qua. Fece un sospiro
poi si disse:
Ma a me che importa? Saranno affari suoi se si sposa o no.
Poi Nanny
bussò alla porta. Appoggiò il vassoio sul comodino:
Tieni Oscar, ti ho
portato la cioccolata calda così riposerai meglio
Grazie, ti ringrazio.
Bene, buona notte. La vecchia governante si
congedò da Oscar.
Buona notte, Nanny! Oscar bevve a piccoli
sorsi la sua bevanda e non
pensò più ad Andrè ed a Diane. Loro dovevano vivere la
loro vita, anche
se a lei questo faceva provare profonda tristezza. Però,
pensò, Alain
aveva detto che lei non era degna dellamore che
Andrè provava nei suoi
confronti. Adesso non ci capiva più niente. Andrè si
sposa o no?
Lamava ancora o no?
Ma a me cosa importa? Tanto mica sono innamorata di
lui! Bevve
lultimo sorso e posò la tazza sul vassoio sul
comodino. Poi si
addormentò in un sonno molto pesante.
La mattina dopo Oscar andò a far visita al generale Guiè
per chiedergli
di prosciogliere Jerard Lassalle. Con molta fatica riuscì
a convincere
il generale ad usare la sua influenza, ma almeno le aveva
assicurato
che avrebbe fatto qualcosa e che il soldato sarebbe
tornato tra i suoi
compagni quel pomeriggio stesso.
Oscar tornò al suo lavoro e mentre stava per varcare la
soglia della
caserma si incontrò con Diane. Frenò il cavallo. Da
Oscar non
traspariva unemozione. Diane fece un inchino:
Buongiorno Comandante.
Oscar rispose: Avete fatto visita a vostro
fratello?
Lei rispose con un sorriso: Si. Ho anche incontrato
Andrè, sapete?
Scusate ma ora dovrei andare. Fece un inchino e
Oscar la vide
allontanarsi nelle strade di Parigi. Poi portò con aria
pensosa il
cavallo nelle scuderie della caserma. Perché aveva
parlato anche con
Andrè? Per il matrimonio, ovvio. Sicuramente. Poi aveva
uno sguardo
negli occhi così felice. Proprio quello di una donna che
sta per
sposarsi.
Entrò nel suo ufficio. Iniziò a leggere le carte
ammonticchiate sulla
scrivania. Nuovamente non si concentrava. Pensava a Diane
e Andrè
insieme, che si amavano, che si sposavano, che sarebbero
stati insieme
per sempre, che Andrè non sarà più vicino a lei
mai più
il suo amico,
fratello, complice. Non voleva perderlo, però lui doveva
vivere la sua
vita, doveva lasciarla. No
Disse con un
filo di voce lei. Poi pensò
che doveva essere felice per lui e non intralciargli i
piani per il
futuro. Però, però lo voleva. Voleva averlo a Palazzo
Jarjayes quella
sera, lultima volta che lui sarebbe stato con lei a
casa
perché le
prossime sere le passerà a casa con sua moglie, Diane.
Per lultima
sera
Pensò Oscar con profonda tristezza.
Si stava facendo buio. Il sole iniziava a tramontare.
Oscar davanti
alla finestra del suo ufficio stava pensando ancora a
Diane e Andrè,
quando sentì delle voci: Bentornato Jerard!
Finalmente sei tornato
fra noi! Poco dopo bussarono alla porta:
Avanti. Ah, sei tu Alain.
Che cosaltro vuoi?
Volevo solo ringraziarvi per quello che avete fatto
per il soldato
Lassalle.
Bene Alain stava per chiudere la porta dellufficio
e tornare tra i
suoi compagni, quando Oscar lo fermò con la voce: Alain
aspetta.
Oscar si voltò verso di lui sempre con le mani
incrociate dietro la
schiena: Senti, dovè adesso Andrè?
Sta salutando Lassalle. Volete che lo chiami?
No, non fa niente. Puoi andare. Alain fece il
saluto e si chiuse la
porta alle spalle.
Bene. Andrè stava con i suoi compagni. Si sentì
sollevata. Si voltò di
nuovo verso la finestra. Vide Andrè che camminava. Ad un
certo punto si
voltò verso di lei. Alzò la mano per salutarla. Lei
ricambiò il gesto
poi si mosse in direzione della porta del suo ufficio
lentamente, ma
non laveva neanche aperta completamente che già
correva in cortile da
Andrè. Lui quando la vide arrivare di corsa fu sorpreso:
Come mai sei
corsa giù così in fretta Oscar? Cè qualche
ordine urgente? lei
riprese fiato e disse: No, no. Volevo solo
chiederti se ti andava di
tornare a casa con me questa sera.
Ora che Lassalle è tornato fra noi preferirei
rimanere con i miei
compagni e dare un degno ritorno a Lassalle
Capisco
Oscar gli prese la mano destra
e con dolcezza glielo
richiese: Comunque cè ancora tempo per
questa sera e per salutare
quindi il tuo amico. Vedi le strade a Parigi si stanno
facendo
pericolose ed io ho paura! Poi scoppiò in una
sonora risata.
Daccordo Oscar, stasera verrò con te a casa.
Disse Andrè con occhi
entusiasti per quella dolcezza di Oscar nei suoi
confronti.
Possibile che Oscar
Ma cosa vado
a pensare! si disse a bassa voce
mentre tornavano a casa a cavallo. Andrè, hai
detto qualcosa? disse
Oscar voltandosi verso di lui.
Chi? Io? No, niente!
Mah, mi era sembrato
Percorsero il
tragitto in silenzio entrambi
persi nei loro pensieri. Arrivati a casa cenarono insieme
e parlarono
del più e del meno. Si misero davanti al camino e
parlarono, parlarono,
parlarono
Si era fatto molto tardi ed a tutti e due stava venendo
molto sonno. Si
diedero la buona notte ed entrambi entrarono nella
propria stanza.
Oscar si infilò la camicia da notte e si mise sotto le
coperte. Appena
chiuse gli occhi si addormentò in un sonno agitato e
pesantissimo.
Iniziò a sognare. Inizialmente vide Andrè che parlava e
scherzava con
alcuni suoi compagni: Andrè! lo chiamò da
lontano nel sogno. Lui non
la sentiva, o era lei che non riusciva a gridare
abbastanza. Ad un
certo punto i compagni attorno ad Andrè svanirono ed al
posto loro ora
cera Diane. Parlavano, ridevano, scherzavano. Lei
gli sistemava la
giacca della divisa e lui la ringraziava con un bacio.
Nooo! Andrè
no!!! Lui finalmente si volse verso di lei con aria
fredda e
scostante: Cosa vuoi Oscar? Cosa cè?
Andrè
io
io
Su continua Oscar. Tu cosa? disse sempre in
tono gelido tenendo un
braccio attorno alle spalle di Diane.
Io ti amo!!!!! Urlò Oscar con tutta la sua
forza e disperazione.
è troppo tardi. Adesso io amo unaltra. Sto
per sposarmi.
No!!! Senti Oscar, te ne sei accorta
troppo tardi e io mi sono
innamorato di unaltra. Infondo mi hai respinto
quella sera. Quindi
adesso non mi intralciare i piani per il futuro. Addio
Oscar!
Andrè! No Andrè! Urlava lei, rincorrendoli
con le lacrime agli occhi,
mentre loro due si allontanavano, si allontanavano fino a
scomparire: Andrè!!! Io ti Amo!!! No Andrè!!!
Andrè! Si svegliò di scatto seduta sul
cuscino. Gli occhi ancora
pieni di lacrime: Andrè
Allora,
io ti amo
ti amo! Questo sogno mi
ha fatto capire
Lo voleva. Doveva vederlo
subito, in quellistante.
Non sapeva cosa gli avrebbe detto, però doveva vederlo.
Corse giù dal
letto a piedi scalzi. Aprì al buio la porta della
propria stanza e
silenziosamente la richiuse. Corse giù per le scale, in
fretta. Corse,
corse. Si trovò di fronte alla porta della stanza di
Andrè. Forse
dormiva. La aprì molto lentamente ed entrò nella camera.
Andrè era nel
suo letto e riposava tranquillamente. Oscar si avvicinò
e si sedette
sul fianco del letto a guardarlo. Era bellissimo. Il viso
riposato
coperto da qualche ciocca di capelli scuri.
Ti rubo solo un bacio, poi ti lascerò vivere la
tua vita. Disse Oscar
dolcemente. Poi si abbassò su di lui e gli diede un
leggero bacio sulle
labbra. Andrè si svegliò di soprassalto, Oscar si alzò
dal letto per
scappare ma Andrè la bloccò tenendole una mano: Oscar!
Lei si voltò.
Stava piangendo: Scusami
io
io
non volevo
non volevo intralciarti
i piani per il futuro
scusami. Andrè si mise
a sedere sui cuscini
sempre tenendo Oscar per una mano: Piani per il
futuro? Ma di che cosa
stai parlando, Oscar? Di te e Diane!
Disse lei piangendo.
Me e Diane? Spiegati meglio, Oscar.
Tu e Diane vi state per sposare giusto? Alain lha
detto quella volta
del duello! Poi oggi ti è venuta a trovare!
Bhe allora puoi smettere di piangere, perché Alain
diceva soltanto per
dire e oggi Diane è venuta a trovarmi solo per parlare e
basta.
Comunque nei miei piani per il futuro ci sei solo tu
Lultima frase
la disse in un tono dolcissimo.
Oh Andrè! Si asciugò le lacrime con la
manica della camicia da notte
poi gli disse: La sai una cosa, Andrè?
Cosa?
Io ti amo!
Oscar! Anchio ti amo! Ti amo da sempre, da
sempre. Oscar si sedette
sul bordo del letto e lo baciò di nuovo, per sempre.
Fine
|