LA
FEDE DI FAITH
Faith si trovava davanti alla Scooby Gang quasi al
completo. I loro volti erano segnati e infinitamente
tristi, come se fosse successo qualcosa di molto grave.
Lei era ancora frastornata da tutto quello che era
capitato quella mattina. Era stata infilata in una
macchina della polizia diretta in tribunale per
l'ennesimo processo, ma nel giro di mezz'ora l'auto aveva
avuto un incidente, due uomini l'avevano trasferita in un
anonimo camioncino bianco e portata a Sunnydale. E ora si
trovava là, davanti a tutte quelle facce conosciute,
silenziose, cupe. Le sembrava strano che ancora nessuno
avesse aperto bocca, ne era intimidita. Doveva esserci
qualcosa sotto, ma non riusciva ad immaginare niente. Fu
Giles a prendere la parola. "Ti chiederai come mai
sei finita qua." "Direi che è una cosa un po'
strana. A meno che il processo non si svolga in questo
negozietto e voi siete la mia giuria. A questo punto
vorrei almeno un avvocato!" "Non ti vogliamo
giudicare. La giustizia si è già occupata di te, e sei
stata in galera circa due anni. Probabilmente non sono
abbastanza per tutto quello che hai combinato, ma abbiamo
bisogno di te." "E vi fidate? Non mi pare che
io sia una personcina raccomandabile. Anche se togliermi
le manette è stata una mossa generosa." "Non
lo so, qualcuno ha messo una buona parola per te e dice
che sei cambiata. Che stai cercando di espiare i tuoi
peccati, se così si possono chiamare. E noi di questa
persona ci fidiamo." "Angel." "Sì,
ma anche Wesley. Saranno qui stanotte, per aiutarci."
"Dov'è Buffy? Manca solo lei! Scommetto che non è
molto d'accordo per questa rimpatriata
" "Buffy
è morta. Da circa un mese." Il silenzio calò
pesantissimo su tutti i presenti. Faith era all'oscuro di
ciò che era successo, l'unica cosa di cui si era accorta
era che Angel non andava più a trovarla tutte le
settimane, e un po' si era preoccupata
ma non aveva
pensato a Buffy. "Io
non so cosa dire
com'è
successo?" Willow iniziò a piangere a dirotto, fu
Xander a parlare lentamente, sorvolando sui particolari
troppo dolorosi. Faith lo guardava, facendosi sorprendere
da una lacrima. La morte era una costante della vita di
una cacciatrice. Sapeva benissimo che non si sopravviveva
a lungo con quel lavoro
Lei stessa ci aveva giocato
sin troppo con la morte, vincendo sempre, ma rischiando
di perdere la sua anima. Aveva fatto un duro lavoro su sé
stessa e sulle sue emozioni in tutto questo tempo,
cercando di riprendere in mano un'esistenza funestata
dall'odio. Ma non sempre era stato facile. Angel era
diventato il suo punto di riferimento, ma anche Wesley le
era rimasto molto vicino, con la sua saggezza, i suoi
consigli. Stava iniziando a ricostruirsi un'identità
serena, malgrado il carcere, anche se i lati oscuri della
sua personalità ogni tanto ritornavano a tormentarla. La
strada era ancora lunga.
"Perché sono qua? È ammirevole la vostra voglia di
perdonarmi, ma non capisco. Vi serve un rimpiazzo? Non
dovrebbe comunque arrivare una nuova cacciatrice?"
"In realtà no. Buffy era già morta, una volta,
difatti il suo cosiddetto rimpiazzo era Kendra. Tu sei
l'unica erede, e rimarrai solo tu. Ti abbiamo rapita per
un motivo molto semplice: devi aiutarci a riportare in
vita Buffy. Solo tu puoi farlo." Faith rise, e la
sua voce riecheggiò per il negozio vuoto. Riportarla in
vita, e come? Altro che la notte dei morti viventi!
Questa era fantascienza, mica vita reale! "E come?
Scusate, ma mi sembra veramente una boiata gigantesca
oddio,
non mi sto tirando indietro, non sia mai, ma
è
fuori di testa!" "Ora non ti possiamo spiegare
tutto. Devi nasconderti. Sei comunque un'evasa e ti
daranno la caccia, molto probabilmente proprio qui.
Willow e Xander ti porteranno in un posto sicuro, noi ti
raggiungeremo stanotte, quando arriverà Angel."
Faith rimase interdetta, ma senza aggiungere molte parole
si lasciò accompagnare dalla sua scorta verso il
cimitero.
Entrarono nella cripta di Spike, dove il vampiro guardava
la tv in religioso silenzio. Si alzò dal divano e fece
accomodare la cacciatrice. "Ti conosco, William.
Anche tu fai parte della gang ormai?" "Diciamo
di sì. Quindi fatti passare la voglia di impalettarmi, o
è meglio che cambi indirizzo, cacciatrice. Io dovrei
proteggerti, almeno finché non torna il cavaliere nero.
Questo significa qualcosa per te? Dicono che sei buona,
adesso." "E tu lo sei? Quanto mi posso fidare
di un sanguinario?" "Abbastanza tesoro.
Rivoglio Buffy. E tu sei il vettore. Non ti sfiorerò
neanche con un dito." "Peccato. Avevo quasi
voglia di riniziare la caccia
"
Spike si allontanò di colpo. "Ehi, scherzo!
Tranquillo! Non mi dire che anche tu credi a questa
storia di riportare in vita Buffy?" "Non so
quanto crederci, ma se c'è una possibilità la
sfrutteremo. Ho bisogno di lei." "Ma che ci farà
agli uomini questa Summers! Oddio, che ci fa ai vampiri!
Fa strage di cuori che non battono
altro che
ammazzarli
" "Attenta a come parli di lei!"
"Ma come hai fatto ad innamorarti di una di noi,
proprio tu che ne hai ucciso due?" "Lei è
era
speciale."
"Ma stavate insieme?" "No, macché. Non è
mai riuscita a scordare che mi manca l'anima
malgrado
il chip
" "Mi sa che non sei il suo tipo.
Forse preferisce i bruni
Non è possibile, ne parlo
come se dovesse entrare in scena da un momento all'altro
non
riesco a credere che sia morta
" "Non sei
l'unica."
Il viso di Spike si rabbuiò ancora di più. Faith lo
guardava stupita, era così strana quella situazione!
Buffy morta e tutti impazziti che volevano riportarla in
vita con chissà quale rituale voodoo. "Tu non sei
mai stata amica sua, non è vero? So cosa tutto hai fatto.
Sei stata perfida
e questo di solito mi piace in una
donna
ma se qualcuno tocca Buffy
" "Ehi,
ehi, ho capito! Vedi di sopportarmi per un po'. E poi non
fare il santarellino con me, anche tu non hai la fedina
pulita. Cambiando discorso, hai qualcosa da mangiare?
Muoio di fame. Qualcosa che non sia rosso e vischioso,
possibilmente
" "Tranquilla, i ragazzi
hanno portato le provviste." "E se ne sono
anche andati senza salutare. Che bello. Hanno bisogno di
me ma mi trattano da schifo. Se poi scoprono che non gli
servo, che mi fanno? Sto cercando di rimediare, ma sono
abbastanza lontana dalla santità." "Riempiti
lo stomaco e aspetta. Se riuscirai a riportare Buffy
vedrai che ti faranno un monumento." "Già,
basta che non sia alla memoria
"
Faith sprofondò sul divano sgranocchiando patatine e
bevendo birra, guardando la vecchia tv in bianco e nero.
Spike intanto la osservava quasi divertito
Il
vettore. Chissà se Angel aveva ragione a fidarsi di lei
per questa impresa. Non sapeva molti particolari, ma non
gli importava più di tanto. Buffy doveva tornare ad ogni
costo. Prese la sua tazza preferita, la riempì di sangue
fresco e si sedette accanto a lei, iniziando a discutere
sul programma da guardare
Angel arrivò a notte fonda. Con gli altri si era sentito
spesso al telefono ma non era più tornato a Sunnydale
dal giorno del funerale di Joyce. Quella notte la
riviveva all'infinito, le parole che si erano detti, quel
bacio così spontaneo, così profondo, l'aspettare l'alba
abbracciati sotto l'albero. Un momento triste e felice
allo stesso tempo. Perché aveva dimostrato ancora una
volta che c'era qualcosa tra loro, qualcosa che la
distanza e il tempo non riusciva a cancellare. Neanche la
morte. Dal giorno in cui Willow era andata a LA per
comunicare l'orrenda notizia lui non aveva avuto pace.
Aveva pensato a tante cose da fare, ma nessuna di queste
poteva essere considerata costruttiva. Ma poi Giles e
Wesley si erano visti, sentiti. C'era una remota
possibilità di riportare Buffy in vita, e il suo nome
era Faith. A quel punto organizzare il suo rapimento era
stato facile, con l'aiuto di Gunn e un suo amico. Arrivò
al cimitero, seguito da Wesley e Cordelia che non
fiatavano. Rimase un attimo ad osservare quella lapide,
così semplice, così
incredibile. Non lo credeva
ancora, come tutti. Sfiorò il marmo scuro illuminato
dalla luna, per poi dirigersi con decisione verso la
cripta di Spike. Erano arrivati per primi.
Entrò silenziosamente, ma non riuscì a trattenere un
sorriso. Faith e Spike stavano dormendo l'uno accanto
all'altro, con la televisione accesa che mandava un
vecchio film con Fred Astaire. La cacciatrice e il
vampiro. Una storia vecchia. Fu Faith ad accorgersi per
prima che era entrato qualcuno. Stropicciandosi gli occhi
guardò prima Spike, poi Angel che sorrideva. Si alzò e
gli corse incontro, rifugiandosi tra le sue braccia.
Rimase così per qualche secondo, come se si sentisse
protetta da quella stretta immortale. Spike si alzò
stiracchiandosi.
"Ben arrivati. Fatto buon viaggio?"
"Non male. Qua va tutto bene?"
"Già." I loro sguardi non erano del tutto
amichevoli.
"Forse è il caso che mettiamo da parte le nostre
divergenze, non credi? " Il biondo che faceva il
primo passo, non c'è che dire, era proprio cambiato.
"Okay. So che sei stato molto vicino a Buffy e che
sinceramente ti interessa riportarla indietro, anche se
sto ancora cercando di capire il motivo
"
"Lo stesso che hai tu, Angel. A meno che la
signorina che stringi non sia la tua nuova fidanzata. E
comunque dovresti smetterla di pensare a Buffy come tua
proprietà esclusiva. Non lo è da un pezzo. Tu dove
cavolo eri quando è saltata? Te lo dico io, non c'eri ad
aiutarla. Io sì. E adesso vieni qua dalla grande città
pieno di potere e pronto a comandare. Cosa vuoi, il
tappeto rosso?"
"Vediamo di darci tutta una calmata. Non è così
che riporteremo Buffy da questa parte." La tensione
era piuttosto alta, e tutti se ne accorsero. Cordelia
trovò il modo per sdrammatizzare iniziando a parlare
delle modifiche che si potevano fare per rendere la
cripta più accogliente.
Entrò il resto della gang, e quel posto sembrò
decisamente troppo piccolo per contenere tutte le persone
che amavano Buffy. Willow e Tara disposero tutti in
cerchio e iniziarono a parlare del loro piano, mentre
Xander teneva la mano ad un'esile Dawn. Malgrado fosse
passato un mese, Anya zoppicava ancora. Angel guardò i
suoi amici come se fosse la prima volta. Spike aveva
ragione. Lui non aveva combattuto quella battaglia, non
aveva idea di quello che fosse successo veramente, dentro
e fuori di loro. Willow e il signor Giles spiegarono il
loro piano. Inizialmente tutti sembravano attenti, ma
dopo un po' la tensione prese possesso di quelle persone.
Sembrava tutto così impossibile! L'anima di Buffy che
era ancora in vita da qualche parte, persa in una
dimensione parallela visto che Dawn aveva aperto
l'accesso a tutti i mondi alternativi
Faith era
l'unica persona che poteva entrare in contatto con
quest'anima, proprio perché due cacciatrici dovrebbero
quasi fiutarsi
come Buffy era entrata in contatto
con lo spirito della prima cacciatrice tempo fa. E poi
Faith doveva riportarla indietro. Scetticismo. Voglia di
crederci nonostante tutto, proprio perché ognuno dei
presenti aveva bisogno di lei, di Buffy. Ma quante erano
le speranze?
Spike era appollaiato in un angolo, guardava tutto da
lontano. "Forse ho problemi di comprendonio, ma
Buffy è morta. Non è passata in un portale e basta.
Tutti noi abbiamo pianto davanti al suo corpo. Tu mi
parli di anima, ma come fai? Quando tornerà qua, cosa
succederà? Le regaleremo un bel lenzuolo per non essere
del tutto trasparente?" a questa affermazione
nessuno seppe dare una risposta. Faith si alzò in piedi
e prese a passeggiare per la stanza umida.
"Secondo voi, io dovrei entrare in contatto con lei,
scoprire dove si trova, ammesso che lei lo sappia, e
riferirlo, per poi riportarla qua. Come? Il sangue di
Dawn ha aperto il portale e la morte di Buffy l'ha chiuso.
Stavolta come si fa?"
"Te l'ho detto, bisogna scoprire dov'è, prima. Solo
allora possiamo elaborare un incantesimo specifico per
provare
" "State dando per scontato che la
sua anima sia per così dire viva. Perché? Avete delle
prove?" Angel voleva crederci, come tutti. Ma dopo
un mese che lottava con se stesso cercando di accettare
l'inevitabile voleva qualcosa di concreto per riaprire le
sue speranze. Non voleva più vedere Buffy solo in sogno,
si sarebbe dannato l'anima ancora una volta pur di
vederla veramente. Ma voleva essere concreto.
"E' una mia sensazione. Profonda. S-so che è
difficile da spiegare, m-ma lo sento." Tutti si
voltarono verso Tara. Le sue parole risuonavano così
ingenue, ma d'altra parte, malgrado le balbuzie, sembrava
molto convinta.
La discussione continuò sterile fin quasi all'alba.
Dopodiché si separarono per andare a riposare. Angel
entrò nelle sua antica dimora. La sua vita era cambiata
notevolmente negli ultimi anni, ma i ricordi erano ancora
vivi e indelebili. Quasi non ascoltava Faith che parlava,
continuava ad immaginare Buffy in quelle stanze, come
tante volte l'aveva vista. Riportarla indietro. Tutto il
resto non contava niente. "Mi stai ascoltando?"
"No, scusami. Mi fa un certo effetto tornare qua."
"Ci credo. Anche io sono un po' stranita dopo due
anni di galera. Mi sembra quasi di non meritare di essere
qui. Non ancora."
"Non devi pensare a questo. Hai l'opportunità di
fare qualcosa di speciale, devi solo coglierla."
"Ho capito, ma mi sento la ruota di scorta. Solo una
pedina necessaria per riportare qua la protagonista. A
nessuno frega un accidente di me."
"A me importa, Faith."
"Non ne sono così sicura. Servo anche a te per
riportare in vita il tuo grande amore. è così evidente
che non hai mai smesso di amarla! Persino quando si è
messa con Riley e ti ha spezzato il cuore tu sei rimasto
a sperare nel suo ritorno, non è vero?"
"Faith, non è così facile da spiegare. Io la amo,
la amerò sempre. Io e lei siamo uniti da qualcosa che va
oltre la vita, la morte, le separazioni. Ma so benissimo
che non potrò mai essere felice con Buffy. E non è solo
per la maledizione." Lei sorrise. Il discorso era
chiuso. Prese il libro che gli aveva dato Willow e prese
a leggere.
"Non vuoi riposare? Un letto c'è."
"No, vai tu a dormire. Devo concentrarmi sulla
missione, e questo silenzio può solo aiutarmi. Non ho
sonno."
"Chiamami se hai bisogno di me."
Faith si immerse nella lettura. Lei poteva entrare in
contatto con Buffy. Tempo fa si erano persino scambiate
di corpo. Poi tutti i sogni che aveva fatto quando era in
coma
Erano legate, okay. Ma il problema era farla
uscire! Come? L'idea di Spike del lenzuolo l'aveva fatta
ridere, ma sembrava quasi plausibile
Quella parte
non spettava a lei capirla, l'avrebbero studiata i
cervelloni. Stanca dalla lettura e dalla posizione
scomoda si mise a passeggiare per la stanza. Era tutto
pieno di polvere alta due dita, ma aveva ancora quel
fascino sinistro che già altre volte l'aveva colpita.
Entrò silenziosamente nella stanza da letto e rimase a
guardare Angel. Dormiva, ma i sogni che lo tormentavano
non erano sicuramente piacevoli. Si avvicinò e
spontaneamente, senza riflettere gli accarezzò il viso.
I suoi lineamenti si distesero improvvisamente, invocando
il nome di Buffy. Faith ritrasse la mano, scappando via
dalla stanza. Era strano come quell'uomo la facesse
sentire. Lei aveva cercato di ucciderlo e lui l'aveva
aiutata. Gli doveva molto. Lo amava molto. Dentro di sé
sapeva che ciò che provava non era altro che
riconoscenza. Un vecchio trucco: se mi vuoi un po' di
bene riuscirò ad innamorarmi di te. Vecchi scheletri di
bambina ferita. Come in un certo modo aveva amato il
sindaco. Ora era Angel. Era sbagliato, lo sapeva. Ma
molto spesso le sarebbe piaciuto essere Buffy per
riuscire ad avere qualcuno che la potesse amare ed
accettare per la sua natura bislacca di prescelta. Si
sentiva in colpa. Anche Buffy aveva cercato di aiutarla.
Lei spesso non aveva ricambiato, anzi
e adesso si
ritrovava in quella strana posizione: di poterla salvare.
In un solo gesto, riuscire a cancellare tutta la
cattiveria, il male che aveva fatto a lei
e poi
pensava a quell'uomo che stava sdraiato nella stanza
accanto. Sentimenti contrastanti. Passione. Desiderio.
Invidia. Amore. Odio. Doveva cancellare tutto e provare a
purificarsi dalle sue colpe. Doveva farlo. Per la sua
salute mentale. Gli altri volevano fidarsi di lei. E
Faith doveva dimostrare di essere cambiata. La fede di
Faith. Fede in se stessa, nel bene che sovrasta il male,
nell'amore che sconfigge l'odio. Una fede da trovare. Ci
aveva provato per due anni, ma ora doveva dimostrarla.
Si ritrovò seduta a piangere, sola con se stessa, sola
come non mai. Angel silenziosamente la abbracciò da
dietro, e lei prese a singhiozzare liberamente. Lui non
aprì bocca, la lasciò fare, protettivo, dolce. Forse
non era vero, qualcuno c'era accanto a lei. Ma non era
suo, solo in prestito.
A pomeriggio inoltrato iniziarono l'allenamento. Faith
doveva imparare a meditare ad un alto livello, a staccare
la sua mente dal corpo e lasciarla librare leggera. Non
fu difficile, si trattava solo di recuperare vecchi
insegnamenti di qualche osservatore fa e perfezionarli.
Qualche giorno più tardi il rituale era pronto, e nel
mezzo della notte tutti si ritrovarono insieme, nel covo
di Angel. Le candele odorose, dalla luce soffusa erano
disposte in una forma geometrica particolare. Ad ogni
punta corrispondeva una persona che aveva amato Buffy.
Willow e Tara rimanevano in piedi, camminando una in
senso e una in una altro. Faith stava nel centro,
spaurita e forte. Chiuse gli occhi dopo aver guardato chi
gli stava di fronte. Iniziò il viaggio e la cacciatrice
andò in cerca del suo simile. Passarono i minuti,
passarono le ore. Le due streghe facilitavano il rituale
con parole antiche e sconosciute. Faith cadde e il suo
spirito abbandonò il corpo. Quando tornò in sé il suo
sguardo era cambiato, le candele ormai consumate. Willow
entrò e la raggiunse, sfiorandole la fronte. Faith parlò.
"Ci sono riuscita. Ma c'è un cambiamento di
programma" "Cosa vuoi dire? Hai visto Buffy?
Sai dov'è?" "è qui con me. L'ho portata via."
Faith fu circondata. Tara fu l'unica a parlare "E'
vero. C'è qualcosa di diverso nella tua aura. Come hai
fatto? Buffy può parlare?"
"No, non può parlare. Ma la sento nella mia mente,
dentro il mio corpo. Occupa uno spazio sempre più grande.
Datemi da bere qualcosa e vi racconto tutto." Si
sedette una volta ancora. I componenti della gang la
toccavano come se fosse finta, o tornata da qualche
galassia lontana. Niente era come se lo aspettavano.
Erano tutti stremati dalle ore passate in silenzio, in
attesa di notizie. Faith si riavviò i capelli con una
mano e iniziò a parlare.
"Ho vagato molto, in posti che neanche potete
immaginare. Ma ad un certo punto continuavo a sentire il
mio nome e ho seguito quella voce. Mi sono ritrovata in
un posto sospeso nel tempo, bianco, lattiginoso, vuoto.
Lei era lì. Non chiedetemi come so che era lei, l'ho
sentito e basta. Incorporeo, trasparente. Ma aveva la sua
voce. Ho allungato la mano, una mano che neanche potevo
vedere, e l'ho presa. Abbiamo discusso, se così si può
dire, senza parlare. L'ho portata con me. Ed ora è qua.
So che è difficile da credere, non ci credo neanche io.
Sento la sua voce rimbombare nella mia mente, so che è
con me. Avevate ragione, ho trovato la sua anima."
Tutti la guardavano straniti. Tutto sembrava incredibile.
Volevano quasi delle prove, ma Tara e Willow non ne
avevano bisogno. Abbracciarono Faith, piangendo a dirotto.
Lei aveva parole per tutti. Ma soprattutto per Dawn. La
piccola stava in un angolo, incredula. Aveva preso la
mano di Spike e la stringeva come un'ancora per la sua
salvezza. Era dal giorno della morte di Buffy che non
parlava, e non riusciva ancora adesso a proferire parola.
Guardava semplicemente l'alieno che le stava davanti che
diceva di essere la sua sorellona. Faith si avvicinò e
iniziò a raccontarle qualcosa in un orecchio. Dawn iniziò
a ridere felice e l'abbracciò. Gli altri le guardavano
ancora increduli. Giles iniziò a parlare fitto fitto con
Wesley. Qualunque cosa fosse successa tra le due
cacciatrici, di sicuro non potevano convivere a lungo
dentro un solo corpo
Faith rimase ore a parlare con tutta la gang. Fu
difficile convincere ogni persona della strana convivenza
delle due anime. Ma le prove erano tante. Raccontò tanti
eventi privati che Faith non poteva assolutamente
conoscere. Ogni tanto il flusso delle parole si
interrompeva e Faith rimaneva in ascolto della sua Buffy
interiore. Era molto stanca, e infine decise di riposarsi.
Però mancava qualcosa. Mentre gli altri lentamente
abbandonavano il mausoleo, Faith cercava Angel. Non
l'aveva praticamente visto da quando era tornata dal suo
viaggio. Erano nuovamente soli. Nella sua stanza scorse
il profilo del vampiro, al buio, seduto sul letto.
"Praticamente non mi hai neanche salutato. Direi
anzi che mi stai evitando. Sbaglio?"
"No. Non sbagli."
"Che succede?"
"Dimmelo tu."
"Penso di averlo spiegato abbondantemente. Ma non so
cosa succede a te."
"Diciamo che sono un po' confuso. Vedo te, che mi
dici che hai Buffy dentro. È una cosa un po' strana, non
credi?"
"La domanda è se mi credi tu. Pensi che sia uno
scherzo? Un mio brutto scherzo? Vuol dire solo che non
fidi di me. È così?"
"Non l'ho mai detto. Diciamo che questa situazione
mi lascia perplesso. Non pensavo di rivedere Buffy in
questo modo."
"Già, così neanche la vedi. Anche tu vuoi delle
prove? Devo dimostrare anche a te che Buffy è qui?"
Angel si alzò e accese una candela, portandola vicino
agli occhi di Faith. La guardò a lungo, e con una mano
sfiorò il suo viso.
"Cosa vuoi da me, Angel? Cosa vuoi da Buffy? Riesce
a vedere attraverso i miei occhi, a sentire attraverso le
mie orecchie. E adesso ti sta guardando, come sto facendo
io. È una situazione strana, hai ragione. Non solo per
te. Tu chi stai guardando?"
"Non lo so." Rimasero ancora in silenzio a
scrutarsi. Faith arrossì violentemente e infine distolse
lo sguardo, portando una mano alla fronte con una smorfia
di dolore.
"Che succede?"
"Una fitta alla testa. Forse sono solo stanca."
"Sdraiati. Io dormirò da un'altra parte. Anche se
non credo proprio di riuscirci."
"Non vuoi dirle niente?" Angel sorrise,
scuotendo la testa. Malgrado tutto rimaneva scettico,
confuso.
"No, non credo. Le parlerò quando la vedrò davanti
a me." Uscì dalla stanza lasciando la candela
accanto al letto. Faith rimase in piedi ancora un attimo,
per poi riportarsi la mano alla testa e massaggiarsi le
tempie. Stava per avere un pessimo attacco di emicrania.
Crollò comunque a dormire come un sasso dopo pochi
minuti.
Angel non dormiva. Sentiva agitare strane emozioni. Tutto
era molto complicato, troppo. Faith. Buffy. Insieme.
Ricordava Buffy e i suoi sfoghi contro la sua antica
nemica. La gelosia più o meno velata, l'odio. Quando era
venuta a LA per proteggerlo da lei. Adesso convivevano
allegramente. Non era molto credibile. Secondo Giles non
era impossibile, tutti ci credevano. Voleva farlo anche
lui. Il suo cuore si fidava delle parole di Faith, dei
suoi occhi stanchi così addolciti. Era notte un'altra
volta, e la sua aria fresca lo fece sentire meglio. Tornò
alla lapide della sua amata, si sedette lì accanto e
rimase ad aspettare chissà cosa, ad occhi chiusi. Dopo
pochi minuti sentì un rumore e balzò in piedi.
"Sono io, non ti preoccupare. Ti pensavo vicino a
Faith stanotte, a parlare fitto fitto con la tua Buffy
ritrovata." Spike incedeva lentamente, con la sua
solita aria strafottente.
"Sta dormendo."
"Beata lei. Che ci fai qui?"
"Penso, credo. Non lo so. E tu?"
"Stessa cosa. Chi l'avrebbe mai detto? Eppure quella
brunetta c'è riuscita, Buffy è tornata."
"Non è lo stesso. Almeno non per ora."
"Vedrai che gli osservatori e le streghette
riusciranno a toglierla fuori da lì. È solo questione
di tempo. Che farai, poi?"
"Perché me lo chiedi, Spike? Dove vuoi arrivare?"
"Volevo solo sapere se ti toglierai dai piedi o no.
Non c'è abbastanza spazio per tutti e due a Sunnydale."
Angel sorrise. Spike innamorato di Buffy. L'aveva capito
da un pezzo, ma ancora non gli andava giù. In fondo lui
aveva ragione. Amava la cacciatrice e dentro le sue
viscere la sentiva ancora come una sua proprietà.
"La mia vita è a LA. Io non posso rendere felice
Buffy. Non so perché diavolo ti racconto queste cose,
Spike, ma tanto
tu credi che lei si innamorerà di
te?"
"Ma senti il cavaliere senza macchia. Ma chi pensi
di prendere per il culo? Appena la vedrai riprenderai a
scodinzolare come un cagnolino, le farai girare la testa
in modo che non si scordi di te per un altro decennio e
poi andrai via spezzandole il cuore. Tu dovresti
scomparire dalla faccia della terra, definitivamente. E
probabilmente non servirebbe neanche questo." Spike
si stava alterando notevolmente. Gesticolava, passeggiava
nervosamente attorno ad Angel.
"Andrò via, William. L'ho promesso tanto tempo fa
alla madre e lo farò. L'ho lasciata libera da tempo, lo
sai. Ciò non toglie che l'amo più di ogni cosa al mondo.
Credo che Buffy debba trovare una persona in carne ed
ossa per costruirsi un futuro, come diceva Joyce. Di
sicuro tu non sei adatto a questo." Spike non reagì
molto bene a queste parole, cercò di colpire Angel, ma
schivò il colpo. Si rialzò e provò ancora. La lotta
sembrava una danza al chiaro di luna, tra due nemici
della stessa forza.
"Piantatela immediatamente!" Faith comparve dal
nulla, con una voce piena e strozzata allo stesso tempo.
"Toglietevi immediatamente dalle palle!" I due
contendenti si rialzarono confusi, come due fratelli
scarmigliati beccati a litigare dalla madre.
"Io non
" "State zitti. Non voglio
sentire una parola dalle vostre bocche. Tornatevene alle
vostre tombe e smettetela!" Obbedirono, borbottando
qualcosa. Faith fece la strada con Angel, mentre
silenziosamente le lacrime scorrevano via. Stava
piangendo molto ultimamente, non era proprio da lei.
"Da quanto eri lì a spiarci?"
"Ho sentito tutto o quasi, se è questo che ti stai
chiedendo. Anche perché stavate urlando alla grande, se
non ve ne siete accorti." Rientrarono nel mausoleo.
Chiusa la porta Faith prese il primo soprammobile che
trovò e lo lanciò contro Angel.
"Tu sei andato via per mia madre? E sei anche
tornato per il suo funerale, a consolarmi! Non me lo hai
mai detto, non ne ho mai discusso con te o con lei
"
Un pesante piatto in bronzo seguì la stessa sorte del
primo. "Tu non dovevi andartene! Mi hai fatto
passare l'inferno! Dovevi rimanere! Dovevi restare dopo
il suo funerale, magari non sarei morta l'ennesima volta
è
tutta colpa tua!" Angel cercava di schivare i colpi.
Gli sembrava di essere piombato nel mezzo di un litigio
tra marito e moglie, ma non si era reso conto di essere
sposato
"Faith
"
"Ma quale Faith, idiota! Lei ti direbbe queste cose?"
Con queste ultime parole riprese a piangere appoggiandosi
ad una parete. Angel la raggiunse e le prese le mani.
"Io non volevo farti del male, Buffy. Non l'ho mai
voluto, credimi."
"Lo so. E so anche che andrai via un'altra volta.
Qualunque cosa succederà. Non possiamo continuare così,
Angel. Io divento pazza." Gli asciugò delicatamente
le lacrime e il trucco che colava. Sentiva una morsa al
cuore che non riusciva a decifrare. La stanza era
illuminata fiocamente dalle braci del camino, e le ombre
si mischiavano alle luci. Le loro labbra si incontrarono
lievemente, ancora una volta. E tutto scomparve, la
stanza, le discussioni, i problemi, Faith
Già,
Faith. Angel aprì gli occhi e si separò da lei,
guardandola come per la prima volta. Faith iniziò a
massaggiarsi le tempie, per poi crollare come un sacco
vuoto sul pavimento.
Giles arrivò nel giro di pochi minuti, accolto da Angel
terrorizzato. Faith era sdraiata sul suo letto, pallida.
Non aveva ancora ripreso conoscenza, sembrava
profondamente addormentata. Angel spiegò l'accaduto e
l'osservatore non proferì parola. Le cose stavano
peggiorando, lui se lo aspettava. Buffy che prendeva il
controllo del corpo di Faith e poi tutto questo. Si
riprese all'alba, guardandosi attorno spaurita, con quasi
tutta la gang ai suoi piedi.
"Che cosa è successo?"
"Sei svenuta."
"Ah
aspetta, mi ricordo
ero in sala e
Angel
Buffy
qualcuno mi spieghi cosa mi sta
accadendo."
"Non lo sappiamo con precisione. Come va la testa?"
"Fa male. Ho fame, però." Faith passò la mano
sui capelli, lisciandoli appena. Sembrava ancora in stato
confusionale, ma tutto sommato stava bene. Dawn era
sdraiata vicino a lei, e le teneva la mano. Faith sorrise
a quel gesto così dolce. Stava schiarendo rapidamente le
idee. Ascoltava le voci dentro di sé, in silenzio,
mentre Xander le offriva dei crackers.
"Faith, tu stai peggiorando. È stato un gesto molto
generoso da parte tua portare qui Buffy con te, ma non
potete stare nello stesso corpo. Stiamo cercando di
elaborare un piano per separarvi prima che sia troppo
tardi." Wesley era piuttosto serio.
"E' meglio se vi date una mossa. Non mi sono mai
sentita così. Buffy sta meglio di me, ma non voglio che
prenda il controllo un'altra volta. Anche se non so dove
potete trovargli un corpo. O siamo ancora decisi per il
lenzuolo?" accennò un sorriso che ottenne risposta
solo dalla fragorosa risata di Anya. Che tutti guardarono
male.
"Ce ne occupiamo subito. Tu cerca di riposarti. Che
ne dici di venire a stare da noi?" Xander sorrise
con una faccia buffissima. "Ho capito quello che
intendi, ma no, sto benissimo qua. Per favore, vorrei
parlare con Angel. Da sola. Datemi un minuto, poi farò
tutto quello che volete." Uscirono dalla stanza.
Angel era appiattito su una parete, lontano dagli altri.
"Scusami per ieri notte, non so cosa mi è preso. Mi
sento tremendamente in colpa per aver fatto ciò che ho
fatto e
"
"Stai zitto. Guarda che non sono un'idiota. Non è
colpa tua. E neanche di Buffy o mia. Doveva succedere.
Tra voi succede sempre, vero? Fuoco e fiamme, passione.
Non ti sto rimproverando niente. Pensa che mi sento io in
colpa. Avrei potuto impedirlo, ne avevo la forza. Ma
siccome sono la solita Faith mi sono goduta il momento,
in silenzio. E mi sono messa un'altra volta tra voi due.
Ho assaporato il bacio che mi hai dato, rubandolo
all'anima che ospito. Hai baciato Buffy e hai baciato
anche me. Che buffo. Un'altra volta. Come quando sono
andata a letto con Riley. Sono convinta che è stata lei
alla fin fine a farmi del male, a farmi svenire. Perché
ha capito qualcosa che troppo spesso ho tenuto nascosto.
Volevo baciarti, volevo essere baciata con amore. Con
quella cosa strana che io conosco di sfuggita e che vedo
nei tuoi occhi ogni volta che parli di lei. Ieri mi hai
guardata così." Angel rimase impietrito, mentre lei
prendeva fiato e beveva del succo d'arancia.
"In fondo non sono cambiata tanto, vero? Prendo ciò
che non è mio, ingannando la gente. E voi tutti qui a
farmi le feste, a preoccuparvi per me. Sai cosa sta
succedendo dentro la mia testa? Lei è incavolata nera. E
vuole uscire. Sento quello che sente lei, e adesso è
valido anche il contrario. Prende sempre più spazio. E
non le piace affatto. Perché ora sa che mi sono
innamorata di te. Una delle mie azioni sbagliate. Da
perfetta idiota. Devo liberarmene, Angel. Devo liberarmi
di tutti voi, delle vostre esistenze idilliache, del
vostro amore. Ho cercato di essere come voi, ma è solo
una sporca imitazione. Ho un cuore. Ho un'anima. Diversa
dalla vostra. Voglio andar via di qua, non m'importa se
ciò comporta ritornare in galera o rifarmi una vita a
Timbuktu. Non vi voglio più vedere. E questo comprende
anche te."
"Non so cosa rispondere a tutto questo." Angel
si sedette sul letto, fissando la punta delle scarpe.
"E' meglio se stai zitto. Non voglio essere
compatita. Lo so fare abbastanza bene da sola. Non dire
niente agli altri, non voglio giustificarmi con loro. Ti
amo, Angel. Ma sono come Spike. So che non ho speranza e
tengo tutto chiuso a chiave. Ma non sprecare la tua vita
lontano da lei, non ve lo meritate."
"Non è così semplice."
"E lo dici a me? Pensi che sia semplice parlarti in
questo modo? Sentire tutto quello che sento? Le mie
emozioni, quelle di Buffy
voglio andare via. Voglio
una vita mia. Dopo questa avventura penso proprio di aver
fatto il pieno di dolore per un altro decennio. Adesso
vattene e lasciami riposare. Non voglio parlarne mai più."
Angel ubbidì senza fiatare. Quando entrò nella sala
trovò tutti ad aspettarlo in silenzio. Si sentiva un po'
sotto esame. Xander stava per parlare, ma Anya lo zittì
subito. Willow aprì un grosso libro e iniziò a parlare
del suo piano.
In realtà l'idea era di Anya, ma le streghe avevano
trovato il modo di concretizzarla
La chiave era
Dawn, ovviamente. La conclusione logica era che Dawn e
Buffy avessero lo stesso sangue. Quando Dawn era stata
creata dai monaci per proteggere la chiave da Glory,
avevano usato il sangue di Buffy, con delle piccole
variazioni genetiche che permettevano le differenze
fisiche. Certamente era impossibile per Willow e Tara
riuscire a compiere lo stesso incantesimo per ricreare
Buffy, ma con un po' di fortuna e l'aiuto di tutti forse
si poteva fare qualcosa. Il problema fondamentale era il
tempo. Quello scarseggiava. E anche se Willow ci stava
lavorando da un pezzo ancora non era tutto pronto. C'era
bisogno di ogni persona presente. Perché tutti avevano
amato Buffy e la chiave per la salvezza, per
l'evocazione, era proprio l'amore. Di amici, di amanti,
di padre. L'amore di cui Buffy era piena, che gli aveva
permesso di avere il suo regalo, la morte. Prima di ogni
cosa ci voleva qualcosa di biologico legato a Buffy, e ciò
voleva dire riesumare la salma
la gang rabbrividì
al solo pensiero.
"Non c'è bisogno." Parlò Spike dal suo solito
posto defilato. "Ho dei suoi capelli" Il
vampiro aprì un medaglione che portava al collo, di cui
nessuno si era accorto prima. Un ritratto che lui stesso
aveva fatto, e nel sottofondo una ciocca color oro. Ora
era lui al centro dell'attenzione.
"Ma quando
lo hai fatto?" Xander era
inorridito. "Vedi di tapparti la bocca, scolaretto.
Sono affari miei." Willow tirò un respiro di
sollievo, non se la sentiva proprio di mettersi a scavare
per trovare la bara della sua amica. Che importava se
Spike aveva quella specie di feticcio
"Dawn, abbiamo bisogno di te." Anya si avvicinò
alla ragazzina, prendendole le mani con un sorriso
rassicurante.
"Chiedetemi qualunque cosa
è colpa mia se è
morta!"
"Non devi dire questo. Lei ti ama tanto e tu lo sai.
Ma oggi ti chiediamo di contraccambiare quell'amore. Tu
sei una ragazza, ma anche pura energia. A noi serve l'uno
e l'altro. Il tuo sangue e il tuo potere." Anya
parlava lentamente e con dolcezza. Sembrava quasi
irriconoscibile, materna.
"Io non conosco i miei poteri." Dawn abbassò
lo sguardo. Aveva una gran paura di portare tutto al
fallimento
"Ma noi stiamo imparando a conoscerli. Sono immensi
e ancora grezzi, ma tu ci puoi aiutare veramente. Faith
è stata il vettore per riportare l'anima di Buffy. Ma tu
sei la mano e l'energia che porterà a termine l'opera.
Devi crederci. Fidati di noi." Anya abbracciò la
ragazzina, mentre tutti gli altri, commossi, cercavano di
pensare ad altro per non mostrare la loro commozione.
Era quasi arrivato il momento di agire.
Dopo tante discussioni la gang si trasferì in casa
Summers, mentre rimasero al riparo dal giorno Spike e
Angel, a vegliare Faith.
"Un giorno mi racconterai cosa è successo stanotte."
Angel non rispose. L'ultima cosa di cui aveva voglia era
sentire la paternale del suo vecchio amico. "Non ho
voglia di discutere, Spike. Non oggi." Rimasero per
ore seduti nella stanza, in silenzio, finché non arrivò
Cordelia, vestita con colori sgargianti, sorridente, con
un thermos gigante.
"Buongiorno, figli della notte! Siccome nessuno
pensa mai a voi, ho fatto una piccola scorta! Sangue per
tutti! L'ho anche scaldato al microonde, una delizia per
i vostri palati! Beh, per me va meglio un succo d'arancia!"
I due vampiri scoppiarono a ridere e la bella Cordy li
seguì a ruota. Ormai era ora di pranzo e Faith resuscitò
dal suo letargo, affacciandosi alla porta.
"Buongiorno anche a te, Faith! Ho portato uno
spuntino, ma anche tante belle cosucce per noi femminucce
"
La cacciatrice guardò la ragazza come se fosse appena
sbarcata da Marte, ma accolse con piacere l'insalata di
riso e il succo di frutta. Mangiarono voracemente tutto
quello che c'era nel cesto. Le due donne tornarono poi in
camera da letto, e Cordy iniziò l'amorevole restauro,
con ceretta, trucco, creme
rimbambendo la
cacciatrice con dettagli frivoli sulle nuove tendenze.
"Perché fai tutto questo? Per me o per Buffy?"
"Perché mi piace farlo. E se stai meglio con te
stessa tutto migliora, non credi? Stanotte ho avuto la
consapevolezza del tuo dolore. Ho pensato a come starei
io con Summers dentro di me...aiuto! e allora perché non
distrarsi? Tanto qui non ho niente da fare, non capisco
molto di incantesimi e cose di questo tipo. Però mi
intendo di trucco e capelli. E mi sa che tu ne hai
bisogno! " Il suo sorriso era disarmante.
"Non sono mai stata molto femminile."
"Lo so, lo so. Ma dovresti. Guarda, mi sto sforzando
di rispettare i tuoi gusti
o almeno ci provo
e
poi se riesco a strapparti un sorriso ho già raggiunto
un traguardo! L'unico problema è che in questo postaccio
non c'è neanche uno specchio
"
"Non importa, mi fido di te. Sono cose che non mi
hanno mai interessato, sai? Se volevo un uomo mi bastava
allungare la mano e prenderlo
"
"E' una cosa che ho fatto spesso anche io. Ma non
sempre serve. Alla fine è difficile che qualcuno ti
apprezzi veramente per quello che sei, e allora lo faccio
per me stessa."
"Sei innamorata, Cordelia?"
"No! Beh, qualcuno direbbe della mia immagine
ma
sono cambiata, ormai. Tu invece sei cotta!"
"E' così evidente?"
"Lui è bellissimo. La prima volta che l'ho visto mi
sono buttata a peso morto, pensavo di conquistarlo
facilmente. Ma non mi ha neanche guardato. È andato da
Buffy e ho visto subito cosa c'era tra loro. Ehi, non mi
sono arresa subito! Ero molto sicura di me
invano.
Ora ci rido sopra, era solo un capriccio da sedicenne..
Adesso siamo amici. È un fratello per me. Hai suoi lati
oscuri, eccome. Però è speciale. Ha fatto tanto per me,
per Wesley. Per te. Ci sarà sempre lei nei suoi pensieri.
Viva o morta non conta. Che dici, andiamo a farci vedere
da quei due?"
Faith non fiatava. Guardava le unghie appena laccate e
pensava. Willow bussò delicatamente e sorrise alla vista
delle due ragazze così agghindate.
"Noi ci stiamo preparando per l'incantesimo. Forse
è meglio se venite di là." Erano tanto prese dalle
loro chiacchiere che non si erano accorte del loro arrivo.
La cacciatrice si alzò e provò subito una fitta alla
testa. Era come se Buffy urlasse la sua gioia ma anche la
sua ansia. Barcollò un attimo e Cordelia la sorresse.
Poi riprese fiato e si avviò, senza sentire una parola
di quello che dicevano le ragazze. Davanti a sé vide
ancora una volta la gang tutta riunita, seduta per terra.
Al centro c'erano un sacco di gingilli strani, libri,
pietre
si sentiva quasi ubriaca, ormai era
consapevole del fatto che stava perdendo le forze, stava
lentamente soccombendo. Doveva reagire, stringere i denti.
Le streghe l'avrebbero liberata, poi la fuga, l'unica
soluzione possibile. Sentiva chiaramente i pensieri di
Buffy, ora la conosceva come nessun altro. Guardava
dolcemente Dawn e il suo cuore si riempiva di tenerezza.
Vedeva Giles come quel padre che negli ultimi anni era
scomparso nell'ombra. Xander e Anya amici giocosi e buffi.
Willow e Tara, l'amore perfetto e profondo. Spike,
imbronciato, curioso come un gatto e pericoloso come una
tigre, ma ormai domestico
Angel
.
Si accorse che qualcuno stava parlando dopo un bel po'.
Nel frattempo sistemavano l'armamentario. Tutto il resto
diventava nebbia sottile attorno a lei. Ancora un po' e
tutto sarebbe finito, doveva resistere, mancava poco. Si
ritrovò ancora una volta al centro del cerchio, ma
stavolta non era sola. Dawn era di fronte. Era poco
vestita e sembrava tremare dalla paura. Faith le sorrise,
ma non riuscì a fiatare. Ai lati si sedettero Willow e
Tara, che a turno iniziarono a spiegare il procedimento.
Tutte le altre persone avevano formato un secondo cerchio
che racchiudeva il primo. Al centro si trovava un
cristallo catalizzatore di energia, la ciocca di capelli
di Buffy, un coltello dalla lama ricurva. Le indicarono
di chiudere gli occhi e lei lo fece.
Il respiro si fece lento e profondo, ritmato. Il suo
corpo si rilassò lentamente, focalizzandosi su
un'immagine di fiume che scorreva lentamente, placido,
sereno. Sentiva il rumore dell'acqua cristallina
chiaramente, i profumi della primavera, il ronzio delle
api. Ogni suo muscolo divenne pesante e allo stesso tempo
leggero, come se stesse per prendere il volo. Intorno a
lei, anche se non poteva saperlo, ognuno si muoveva
secondo il compito assegnato. Tara accompagnava il
rilassamento di Faith con parole suggestive pronunciate
con un caldo tono di voce, cantilenante. Anche Dawn
seguiva lo stesso procedimento, visualizzava il fiume e
si lasciava trasportare dalla corrente. Quando raggiunse
la calma interiore Willow incise i polsi della ragazza,
senza procurarle dolore, avvicinando il cristallo e
impregnandolo del liquido vischioso e caldo. Ogni
partecipante si alzò dal suo posto. Ad uno ad uno
raggiungevano Faith e Dawn, portando in dono ciascuno
qualcosa di personale che ricordava Buffy, mettendolo al
centro del cerchio virtuale. Le due ragazze unirono le
mani con l'intervento di Willow. Il contatto fu come una
scossa tra le due. Dawn fu quasi trasformata, l'essenza
di pura luce ed energia si liberava e diventava
brillante, di un sereno color verde smeraldo. Tutta la
gang era tornata al suo posto. Occhi chiusi. Mani nelle
mani. Tutti dovevano immaginare Buffy come la ricordavano
nel momento più bello, nell'istante in cui l'avevano
amata di più, invocando mentalmente la sua presenza.
Nessuno vide come accadde, ma Faith e Dawn vennero
proiettate al di fuori dei due cerchi, verso le pareti.
Willow aprì gli occhi per prima e rimase impietrita:
Buffy era lì, nuda, immobile e in posizione fetale.
Anche gli altri rimasero in silenzio. Giles fu il primo
ad alzarsi e a coprirla amorevolmente con la sua giacca,
per poi prenderla in braccio e trasportarla sul letto di
Angel. Le parole sembravano morte, e non solo quelle.
Angel si alzò per controllare Dawn e Faith. La ragazzina
era affannata ma sorridente, un po' acciaccata. Faith
aveva perso i sensi. Lui cercò di rianimarla, invano.
Rimaneva lì, pesante e bella come una bambola
abbandonata. Respirava ancora, ma come se fosse ad un
grado di regressione ipnotica molto profondo.
Giles uscì dalla stanza sorridendo: Buffy era tornata,
intorpidita, ma stava bene. Aveva bisogno di riposo, ma
era cosciente. Tutti si precipitarono a vederla. Tutti
tranne Angel. Sollevò Faith e adagiò il suo corpo sopra
il tavolo, togliendole amorevolmente i capelli dal viso,
medicando una ferita alla mano. Lavorava come un automa,
mentre sentiva gli altri nella stanza accanto ridere,
scherzare. Giles si avvicinò sorprendendolo alle spalle.
"Come sta?"
"Non lo so. Mi fa paura vederla così. Era troppo
debole per quello che abbiamo fatto stasera. Bisognerebbe
portarla in ospedale." Continuava a tremare,
stringendole una mano. Sembrava più lui bisognoso di un
medico, Faith dormiva placidamente.
"Il battito è lento e regolare. Probabilmente si
rimetterà presto. Se la portiamo in ospedale la polizia
sarà lì ad aspettarci. Provo a fare una telefonata, c'è
una persona che mi deve un favore
" Angel annuì,
ma allo stesso tempo cercava di scuoterla appena per
provare a svegliarla.
"Perché non ti dai una calmata, intanto, e vai da
Buffy? Sono sicuro che sarà felice di vederti."
"Non me la sento, non ancora."
"Non scappare, Angel. Non farlo." Giles si
allontanò.
Calavano le tenebre. L'atmosfera irreale di quel posto
sembrava ancora più tetra. Arrivo il medico discreto
chiamato da Giles e visitò le due ragazze. Stavano
abbastanza bene e ordinò riposo assoluto per tutte e due.
La gang andava via alla spicciolata. Rimasero solo Angel
e Dawn. Faith non aveva ripreso conoscenza, ma le parole
del medico erano state un toccasana. Comunque non era in
coma, era solo distrutta. O forse scappava da chissà
cosa. Scappare. Le parole di Giles. Angel aveva una gran
voglia di mollare tutto e tutti e andar via lontano,
fuggire da quella tensione che non lo faceva stare
tranquillo. Aveva sistemato una specie di giaciglio per
Faith, e gli stava ancora accanto, spiando ogni tanto i
suoi impercettibili movimenti. Continuava a pensare alle
parole che gli aveva detto, a quella dichiarazione
d'amore così scioccante. Senza neanche accorgersene si
appisolò, un sonno lieve e inquieto.
Fu Buffy a svegliarlo. Stava di fronte a lui, con un
buffo pigiama da bambina che le aveva portato Dawn. Angel
non riusciva ad aprire bocca. La guardava come se fosse
un sogno
"Ciao." Buffy si sedette per terra vicino a lui
"Ciao. Non dovresti riposare?"
"Non ci riesco. Ho riposato abbastanza nell'ultimo
mese. Non ti sei neanche avvicinato alla mia stanza.
Pensavo fossi già andato via."
"Sono qua."
"Lei come sta?"
"Dorme profondamente. Non si è mai svegliata."
"Ti va di fare una passeggiata? Ho bisogno di un po'
d'aria. Non ti preoccupare per Faith. Nell'altra stanza
ci sono Dawn e Spike, nel caso accorreranno in un secondo."
"Spike? Pensavo fosse andato via."
"Macché. Sono uno spettacolo. Dawn dorme nel tuo
letto e Spike è sulla poltrona, attaccato alla mia
sorellina
hanno sempre avuto un rapporto speciale,
quei due. Devo preoccuparmi, secondo te?"
Angel sorrise divertito. "Chi lo sa. Adesso sembra
un agnellino, il nostro sanguinario."
"Io ho paura per il lupo che c'è in lui, e quello
mica bela
"
"Comunque non mi va di allontanarci, preferisco
rimanere qua fuori. Ti spiace?"
"Direi di sì. Direi che sono gelosa di tutte queste
attenzioni che hai per lei. E a me neanche mi calcoli."
Il suo viso si fece improvvisamente serio.
"Lei non ha nessuno. Lei sta male. Tu sei il
ritratto della salute."
"Anche troppo! Sai che sono scomparse anche le
cicatrici che avevo? Non ho più neanche il segno del tuo
morso. Pensa che prima dovevo nasconderlo con il
fondotinta
" Scostò i capelli dal collo con un
gesto palesemente seduttivo. Angel la guardava fisso
negli occhi con un sorriso obliquo.
"Non mi chiederai di rifartelo?"
"No, grazie. Però era un bel ricordo, se così si
può chiamare. A proposito, questo è tuo." Buffy
porse l'anello che aveva al dito. "L'hai usato per
il rituale, vero? Mi sta un po' grande."
"Già, il tuo penso che sia
" "Non me
lo ricordare. Sepolto. Il tempo è passato in un lampo in
quella specie di dimensione. E adesso sono qua nuovamente.
Mi sembra incredibile. E devo ringraziare Faith
chi
l'avrebbe mai detto?"
"Lei è molto cambiata, Buffy."
"In un certo senso sì. L'ho capito quando abbiamo
condiviso
beh, insomma, quando convivevamo
Però
alcune cose non mi hanno convinto del tutto. C'è una
rabbia in lei che non so
spiegare, ecco."
"Non è facile la vita per lei. Non voglio dire che
tu sia più fortunata, ma dovresti cercare di capire che
"
"Sì, ho capito. Te l'ho detto, sono solo gelosa
"
Buffy sorrideva e giocava con il suo pigiama.
"Per questo l'hai fatta svenire? Le hai causato
l'emicrania e tutto il resto?"
"Ehi, piano con le accuse
E' anche colpa tua,
cosa credi?"
"Perché? Perché ti ho baciata? Perché ho baciato
lei?"
"Certo che si ritrova un buon avvocato! Okay, ho
sbagliato, scusa. Poi, non è che mi rendessi conto di
quello che facevo, e
ho sentito una forte rabbia e
è
successo. Basta."
"Devi chiedere scusa a lei, non a me." Angel
guardò Faith che si rigirava nel suo giaciglio.
"Lo farò, promesso. Le devo la vita, non sono
un'ingrata. E poi te l'ho detto. Ho capito tante cose di
Faith in questi giorni
Ma ora possiamo parlare
d'altro? Ti prego, usciamo
" Angel sorrise
divertito. Rivederla, starle accanto. Gli sembrava ancora
di sognare. Si alzarono in piedi e uscirono dal mausoleo.
Buffy gli prese la mano, spontaneamente.
"Che dici, se incontriamo qualche vampiro lo
spavento con questo pigiama?"
"Potrebbe morire dal ridere
" Ridere.
Finalmente. Gli sembrava di essere tornato indietro a tre
anni fa, quando niente poteva presagire quello che
sarebbe successo, e ancora erano una coppia, strana, ma
una coppia
"Ho talmente tante cose da dirti che non so da dove
iniziare." Con un balzo Buffy si sedette su un
muretto, sempre sorridendo. Ma c'era un'ombra nei suoi
occhi, che fece abbassare lo sguardo ad Angel. erano così
vicini
"Chi vuoi sentire per primo, il mio cuore, il mio
corpo o la mia mente?" Un lieve vento faceva
ondeggiare i capelli di Buffy. Sembrava proprio una
bambina
"Che ne dici di fare in ordine alfabetico? Così non
offendiamo nessuno
" Angel ridacchiava
divertito.
"Okay, buona idea. Allora, fammi pensare, viene
prima ciò che sente il mio corpo
" Buffy sfiorò
il viso di Angel, avvicinandosi. Gli accarezzava i
capelli, guardandolo fisso negli occhi. Baciarlo fu la
cosa più naturale del mondo, e tutti e due si
estraniarono da quel posto di dolore, per tornare nel
passato, nel culmine del loro amore perduto
quegli attimi sembravano non finire mai, e la passione
prendeva il posto della dolcezza. Mani affamate da troppo
tempo esploravano centimetri di pelle, bocche assetate
bevevano ogni goccia di passione. Risvegliarsi fu
difficile... Le parole non servivano a molto. La paura di
quello che avevano fatto era sempre là, ma la voglia di
cogliere quegli attimi e conservarli gelosamente era più
forte di tutto il resto
"Direi che il mio corpo si è espresso al meglio
Ora
tocca al cuore. Questo è un po' più complicato
non
so da dove iniziare
" Lui la guardava
sorridendo, tenendole le mani.
"Ma se mi guardi così tutto diventa più facile. Ti
amo. Senza tanti giri di parole. In questi giorni
continuavo a guardarti, ad ascoltare ciò che sentivo
dentro di me, ciò che provavo
ciò che sentiva
Faith
" Buffy si rabbuiò un attimo. "E'
come se il tempo si fosse fermato. Per me non è cambiato
niente, malgrado non stiamo più insieme da due anni
quando
sei venuto per il funerale di mia madre sei stato l'unica
parentesi serena. Rivederti mi ha fatto capire tante cose
quel
bacio
insomma, non me ne frega un accidente di
niente e di nessuno. La vita è dannatamente breve ed io
voglio stare con te. Per sempre." Gesticolava quasi
arrabbiata, per farsi capire meglio.
"Che ti dice la tua mente?"
"So che abbiamo una missione. Tu la tua ed io la mia.
Che non possiamo permetterci di essere egoisti e pensare
solo a noi stessi. Che dovresti andare via stanotte
stessa, tornare a soccorrere le anime perse di Los
Angeles, mentre da domani io tornerò a caccia
perché
la storia tra noi non ha nessuno sbocco
e
dovresti
portare via con te Faith. Aiutala. Ha bisogno di te."
Angel non riuscì più a guardarla negli occhi. Sapeva
benissimo che aveva ragione, che tutte le parole che
aveva pronunciato corrispondevano ai suoi travagli
interiori. Che quella era l'unica soluzione
Lei
continuava ad accarezzargli i capelli, dolcemente. Ad un
certo punto Buffy si porto la mano alla testa con una
smorfia di dolore.
"Che succede?"
"Faith! È come se
"
"Se io fossi dentro di te, non è vero?" Faith
si avvicinava camminando lentamente. Con un balzo staccò
un ramo lungo e sottile da un albero e iniziò a
spogliarlo dalle foglie. "Pare che io e te siamo
ancora in contatto, non è buffo?"
"Che cosa vuoi dire?"
"Semplice. Pensavo di sognare, di immaginare voi due
che parlavate qua fuori, che vi baciavate
ma poi mi
sono svegliata e mi sono resa conto che vi vedevo, vi
sentivo semplicemente. Sono dentro la tua testa. È
qualcosa che diventa sempre meno forte, meno potente, ma
c'è ancora. Stessa cosa vale per te. Cosa sto provando
io adesso, Buffy?" Adesso era ad un passo da loro.
"Rabbia. Dolore. Per noi, ma anche gioia
"
"Già, risposta esatta. Ma guarda i piccioncini.
Sempre a fare gli eroi, vero? Sacrifichiamoci per il bene
del mondo, crepiamo per l'umanità
.sempre la stessa
storia. E io che pensavo di imparare molto da voi.
Credevo che tu, Buffy, potessi essere un esempio per me,
per riscattare le mie colpe, il mio dolore. Ma io non
voglio essere come te. Penso di averlo appena scoperto.
Non vorrei mai gettare alle ortiche tutto ciò che ho di
bello per la patria. Ma guardatevi un attimo. Separati
dal destino? No, cari. Da voi stessi. Siete in fuga dalla
felicità, e non venitemi a parlare della maledizione.
Sfidate la morte ogni giorno, cosa vuoi che sia un
pericolo in più?" Faith era lì. Pallida, in piedi
di fronte ad un albero. La luna le dava un aspetto
sinistro, quasi un fantasma sbucato fuori dal nulla. Si
avvicinava lentamente, con la sua andatura da spavalda.
Arrabbiata.
"Sapete che cos'è l'egoismo? Quello sano, non parlo
degli eccessi. È semplicemente cercare un po' di serenità
per sé. Stare meglio con se stessi, avere una parte di
vita tutta per voi."
"Faith
"
"Stai zitto, Angel. io sono una grande egoista, lo
sono sempre stata. E rinunciare a ciò che voglio è
piuttosto difficile per me. Ma se lo faccio devo avere un
motivo." Stava barcollando ma continuava ad urlare,
brandendo il ramo come una frusta. "Ti ho riportata
qua, tesoro, non è stata una passeggiata. Ho lottato con
me stessa, con la voglia di spaccarti la faccia, con la
mia schifosa gelosia, tutto per essere una persona
migliore. E poi a che serve? Santa Buffy da Sunnydale,
questo vuoi diventare? Alla terza morte chi ti farà
risorgere? Sveglia, la vita è sempre e solo una. Cerca
di riacciuffarla, ne hai la possibilità. Guarda chi hai
davanti, e guardalo bene. Volete continuare così? Per
quanto? Ora lui saltella via, mantiene la promessa alla
mammina e torna a casuccia. Poi succede qualcosa, vi
rivedete e torna tutto da capo. Però no, non stiamo
insieme
mostriamoci al mondo doloranti e sofferenti,
cerchiamo qualcun altro che ci può far stare tranquilli
per un po'. Poi tanto rinizia tutto da capo." Faith
era ad un passo da loro.
"E' così? Questo è quello che volete?"
"E tu cosa suggerisci, sapientona? Sai bene che cosa
vuol dire essere la prescelta, non te lo devo spiegare io."
Buffy saltò giù dal muretto, mettendosi di fronte a
Faith e spingendo Angel lontano.
"Cos'ha detto il tuo cuore prima? Te lo ricordi
ancora? O era solo un modo per far crepare il bel
vampiro? Buffy, sveglia. So cos'hai dentro. E tu sai cosa
provo io."
"Rabbia. Perché? Ciò che succede tra noi sono solo
affari nostri, Faith. La convivenza è finita, riprenditi
la tua vita."
"Ma è proprio quello che voglio fare! Anzi, vi
ringrazio per avermi fatto capire quello che sono! Non
sono come te, Buffy. La mia invidia non serve a molto, lo
so. Avrei fatto di tutto per compiacere Angel, per essere
buona come te. Per averlo." Faith si girò verso
Angel e gli accarezzò delicatamente il viso. Buffy le
afferrò il polso, stringendo. Faith rideva divertita,
con uno strattone si liberò dalla presa.
"Ma ormai non me ne frega niente! Se essere buoni
vuol dire rinunciare all'amore, meglio una buona dose di
cattiveria
non capisci? Sono andata oltre! Meglio di
anni di terapia! So che non lo avrò mai, e mi fa ridere
il fatto che anche tu vuoi punirti, rinunciando a lui per
le tue rotelline cerebrali che girano al contrario, per
poi essere gelosa marcia se qualcuno si avvicina
lo
consideri sempre una tua proprietà, vero?"
Buffy guardava Angel. le parole di Faith suonavano come
un pugno allo stomaco. Avevano la loro dose di verità,
abbondante.
"Ve l'ho detto, sono meglio di voi due tesorini,
sempre in fuga dal mondo... Ma vi ringrazio, ora mi
conosco meglio. Ora so quello che voglio. E non è essere
la tua fotocopia. Ho ritrovato la fede in me, Buffy. Non
sono poi così male se riesco a non idealizzarvi più, a
vedere le vostre lacune." Con una facilità estrema
spezzò il ramo che aveva in mano in due pezzi,
gettandoli a terra.
"Ora tolgo il disturbo, signori. Non so dove andrò,
ma più vi starò lontano meglio sarà. Con quello che è
successo oggi direi che siamo pari, che non vi devo più
niente."
"Cosa farai, Faith?" Angel sembrava preoccupato.
"Non ti preoccupare, non ammazzerò nessuno. Il
mondo è pieno di Bocche dell'Inferno, non credete? Non
staranno solo in America! Tornerò ad essere una
cacciatrice, è il mio destino. Ma voglio anche crearmi
una vita mia. E ora so come fare. Basta essere me stessa.
La nuova me stessa." Faith sorrideva. Si avvicinò a
Buffy e l'abbracciò con trasporto. "A proposito,
bentornata
!" Gli occhi divennero lucidi di
pianto. Sapeva che era un addio, lo sapevano entrambi.
"Addio, Angel." Il vampiro cercava di
sorridere, ma il suo viso era tirato e preoccupato. Sotto
lo sguardo di Buffy si abbracciarono comunque. Faith gli
diede un bacio sulle labbra, lieve, delicato. "Sai
cosa devi fare." Rimasero impietriti a guardare la
cacciatrice allontanarsi nel buio, con la sua camminata
spavalda e sicura, con il suo carico di buoni propositi.
"Dove andrà adesso?" Angel continuava ad
essere inquieto.
"Da Willow. Le ha promesso dei documenti nuovi.
Riesco ancora a sentire l'eco dei suoi pensieri
è
tutto così strano."
"Sono preoccupato per lei."
"Lo so, ma se la caverà. Meglio di noi,
probabilmente. Ora siamo davvero pari." Buffy tornò
a sedersi sopra il muretto, giocando con un pezzo di ramo.
"Però ti ha baciato ancora!"
"Ma allora è vero che sei gelosa!"
"Può darsi
sta per sorgere il sole, è meglio
se rientriamo."
Buffy era tremendamente seria. Si fermò davanti alla
stanza di Angel, guardando sua sorella con i polsi
fasciati, Spike in una posizione talmente assurda che un
bel mal di schiena non glielo avrebbe tolto nessuno.
Angel la raggiunse e la prese per mano, allontanandola
silenziosamente dalla stanza.
Si sedette nuovamente per terra, dove prima aveva
vegliato Faith. Buffy lo raggiunse, sdraiandosi al suo
fianco.
"A cosa pensi, Buffy?"
"A tante cose. Troppe. A volte vorrei smettere di
pensare, di mettermi tutti questi problemi
vorrei
che questo fosse un giorno nuovo per me. Una nuova era."
"In un certo senso lo è. Sei tornata, un corpo
nuovo di zecca
" Angel cercava di fare
dell'ironia, ma lei non rideva affatto.
"Quando pensi di andartene?"
"Ormai è giorno. Direi stanotte." Il silenzio
piombò come un macigno, per interminabili minuti.
Rimasero immobili, vicini. Ognuno perso nei suoi pensieri.
Tra poco sarebbe arrivata la ciurma a movimentare la
giornata. La loro ultima giornata insieme. Lentamente
Buffy si girò verso Angel, che la guardava con gli occhi
lucidi. Provarono a non pensare, ad affogare quel dolore
sordo che sentivano il fondo al cuore con un altro bacio,
un'altra carezza rubata. Rinunciare a tutto quello,
ancora una volta. Tremare quando suonava il telefono, per
sapere come poteva stare l'altro
desiderio di una
vita normale. Fu Angel a parlare per primo.
"Chiedimelo, Buffy."
"Cosa?"
"Tu sai cosa." La cacciatrice stava piangendo a
dirotto. Ciò che sentiva dentro era uno sconquasso
pazzesco, un brivido che la scuoteva profondamente.
Sentiva il dolore riemergere ad ondate, caldo come il suo
sangue, freddo come la morte che aveva assaggiato. Le
mani di Angel cancellavano quelle lacrime con un gesto
dolcissimo, con lo sguardo fermo. Chiederlo. Sapevano
tutti e due cosa.
"Rimani con me Angel. non andare via. Non m'importa
quello che può succederci, non m'importa del sesso, del
sole che non puoi prendere, non m'importa di niente. ma
non andare via
"
Angel riprese a baciarla, profondamente. Lontano da lì,
alla stazione degli autobus una ragazza sorrideva da
sola, con gli occhi lucidi. "Buona fortuna, ragazzi."
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